Sabato notte Anthony Joshua dovrà fare i conti con un
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Sabato notte Anthony Joshua dovrà fare i conti con un
Sabato notte Anthony Joshua dovrà fare i conti con un "Highlander" BOXENEWS Scritto da Rugantino Marcantoni Creato: giovedì, 10 settembre 2015 Molti danno per scontato l’esito del match che vedrà impegnato, sabato sera, alla O2 Arena di Londra, il “golden boy” del pugilato britannico, Anthony Joshua (13-0-0-13KO) contro il poco conosciuto e misterioso scozzese Gary Cornish (21-0-0,12KO). L'attenzione dei media sembra più orientata ad alimentare il confronto a distanza tra Dillian Whyte (a sua volta impegnato sabato notte alla O2 Arena contro Brian Minto) e Anthony Joshua (i due dovrebbero affrontarsi a dicembre) che non a concentrarsi sul prossimo avversario del peso massimo di Watford, Gary Cornish. Questo match, tuttavia, rappresenta un ulteriore step nella giovane carriera professionistica del promettente peso massimo di Watford. Nessuno tra i tredici avversari sinora affrontati da Joshua è riuscito ad arrivare fino all’ultima ripresa dell’incontro: addirittura il risultato migliore lo hanno ottenuto Kostantin Airich e Jason Gavern che sono riusciti, almeno, a sentire la campanella del terzo round. Eppure nel curriculum di Joshua figurano anche nomi di un certo spessore come quello di Matt Skelton, Michael Sprott e Kevin Johnson. E’ vero, però, che nessuno tra gli avversari di Joshua (a parte il pugliese Emanuele Leo che ha affrontato al debutto) era giovane, affamato e imbattuto. Lo è, invece, Gary Cornish, un ragazzone di Inverness, città delle Highland scozzesi. E’ altro 201 cm ed ha un fisico statuario. Il suo nome di battaglia è “Highlander”, un omaggio alla sua città e alla Scozia. Cornish è fiero di essere scozzese: sale sempre sul ring con i pantaloncini che raffigurano la bandiera scozzese e il mitico leone rosso su sfondo giallo (il simbolo di “Scotland The Brave”), inoltre sul suo corpo fanno bella mostra tatuaggi che inneggiano all’autonomia della Scozia ed in particolare la scritta sul petto “Alba Gu Brath” che in lingua gaelica scozzese significa “Scozia per sempre”. Cornish è giovane, ha solo 28 anni, è imbattuto e, delle 21 vittorie ottenute, ben 12 sono quelle prima del limite. Da buono scozzese non ama lanciarsi in grandi proclami, è uno sportivo serio e con i piedi per terra: sa che andrà ad affrontare uno dei possibili futuri campioni della categoria ma, al contrario di molti altri, mostra tranquillità e serenità, qualità tipiche degli uomini autenticamente forti. Nel suo curriculum non figura nessun nome di rilievo ma da un pugile che viene dalla Scozia e si porta dietro i valori di tenacia, forza e purezza di quella terra, non possiamo che aspettarci un avversario diverso da quelli che sono stati battuti con disarmante facilità da Anthony Joshua. Certamente Joshua è il favorito nei pronostici ma la sensazione è che Cornish sia migliore di tutti gli avversari sinora affrontati dalla medaglia d'oro olimpica. Se Joshua riuscisse a vincere anche questo match prima del limite, apporrebbe un altro sigillo alle qualità che, nonostante tutto, alcuni ancora non riconoscono o non vogliono riconoscere. Ciò che sorprende di Joshua non è “soltanto” il fatto che abbia vinto la medaglia d’oro olimpica (un traguardo precluso a chi non possiede una tecnica raffinata) ma anche e soprattutto la velocità con cui si è adattato al pugilato professionistico. Non sono passati ancora due anni da quando Joshua ha compiuto il grande salto eppure il peso massimo di Watford si sente a suo agio sul quadrato come un campione consumato. Sin dal suo primo combattimento Joshua ha mostrato quelle doti di potenza ed elasticità necessarie per far bene nel professionismo e, come se non bastasse, i suoi movimenti sul ring e i suoi attacchi feroci appassionano e coinvolgono il pubblico. Gli straordinari risultati sinora ottenuti hanno “stuzzicato” la fantasia degli appassionati di tutto il mondo che si dilettano a confrontarlo già con pugili molto più esperti e che hanno già ottenuto importanti traguardi o, addirittura, il titolo mondiale. Pagina 1 / 2 Sabato notte Anthony Joshua dovrà fare i conti con un "Highlander" BOXENEWS Scritto da Rugantino Marcantoni Creato: giovedì, 10 settembre 2015 Ebbene, se un peso massimo di 25 anni, con all’attivo solo 13 incontri, è capace di suscitare un tale clamore e un tale interesse, significa non solo che ha la stoffa per raggiungere grandi traguardi ma anche che è già un personaggio. Tale fatto non è affatto trascurabile se si pensa che la categoria dei pesi massimi, da molti anni, fatica a trovare un pugile in grado di emozionare veramente la gente. Senza mettere fretta al tempo, vediamo cosa succederà sabato sera, quando Joshua dovrà vedersela con un ragazzone forte e umile. Non è mai facile battere un "Highlander". (foto: boxrec.com e gannett-cdn.com) Pagina 2 / 2