documento del consiglio di classe 15 maggio 2016 indirizzo di arti

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documento del consiglio di classe 15 maggio 2016 indirizzo di arti
LICEO ARTISTICO STATALE “F. DE ANDRE’”
Codice SSSL030007 – C.F. 91009410902
Via De Martis – 07029 TEMPIO PAUSANIA (SS)
SEDE ASSOCIATA DI OLBIA
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
15 MAGGIO 2016
ai sensi dell’art. 5 n.425 del 10/12/97
CLASSE QUINTA SEZ.B
SEDE DI OLBIA
INDIRIZZO DI ARTI FIGURATIVE
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Maria Chiara Demuro
LA COORDINATRICE
Prof.ssa Pierina Lunesu
________________________
______________________
Sommario del documento
1. Profilo dell’indirizzo
p. 3
2. Grafico del piano di studi
p. 3
3. Presentazione della classe
p. 4
4. Componenti del C.d.C
p. 5
5. Attività della classe
p. 5
6. Conseguimento degli obiettivi educativi e didattici
p. 6
7. Piani disciplinari
p. 9
8. Allegati (Prima, seconda e terza prova di simulazione)
p. 27
9. Relazione Pdp (Bes)
p. 45
1. PROFILO DELL'INDIRIZZO
Indirizzo Arti figurative
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno:
• aver approfondito la conoscenza degli elementi costitutivi della forma grafica, pittorica e/o scultorea nei
suoi aspetti espressivi e comunicativi e acquisito la consapevolezza dei relativi fondamenti storici e
concettuali; conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva;
• saper individuare le interazioni delle forme pittoriche e/o scultoree con il contesto architettonico, urbano e
paesaggistico;
• conoscere e applicare i processi progettuali e operativi e utilizzare in modo appropriato le diverse tecniche
della figurazione bidimensionale e/o tridimensionale, anche in funzione della necessaria contaminazione tra
le tradizionali specificazioni disciplinari (comprese le nuove tecnologie);
• conoscere le principali linee di sviluppo tecniche e concettuali dell’arte moderna e contemporanea e le
intersezioni con le altre forme di espressione e comunicazione artistica;
• conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma grafica,
pittorica e scultorea.
3
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
2.1. Candidati interni
La classe risulta composta da 15 studenti, 3 studenti e 12 studentesse.
La classe risulta corretta ed educata, ben disposta verso il lavoro scolastico. Manifesta globalmente una
buona disposizione nei confronti delle attività scolastiche in quasi tutte le discipline.
I pendolari sono 5 e provengono da zone abbastanza vicine alla scuola.
E’ inserita all’interno della classe un’alunna diversamente abile: Spano Stefania (93).
E’ stato redato un Pdp per l’alunna Alessandra Cossu.
N°
COGNOME E NOME
SCUOLA MEDIA DI
PROVENIENZA
LUOGO E DATA DI NASCITA
1
AMOROSI CAMILLA
OLBIA
11/08/1997
Scuola media E.Pais (Olbia)
2
BERRETTA BARBARA
OLBIA
22/09/74
Scuola media A.Diaz (Olbia) V. Boiardo
3
COSSU ALESSANDRA
OLBIA
08/12/1997
Scuola media succursale A.Diaz (Olbia)
4
DEIANA AZZURRA
OLBIA
05/03/1997
Scuola media n°3 Ist.Comprensivo (Olbia)
5
DEROSAS GABRIELE
OLBIA
17/06/1997
Scuola media di Isticadeddu (Olbia).
6
PASELLA BEATRICE
OLBIA
01/02/1998
Scuola media San Teodoro (NU)
7
PIU MARTA
OLBIA
12/09/1995
Scuola media E.Pais (Olbia)
8
RANEDDA PAOLA
OLBIA
08/10/1991
Scuola media di Arzachena (SS)
9
RUIU MARIA LINA
OLBIA
25/11/1997
Scuola media di San Teodoro
10 RUONI MATTEO
OLBIA
15/11/1997
Scuola media n°3 Ist.Comprensivo (Olbia)
11 SABA WILLIAM
MIRANDOLA (MO)
28/09/1995
Scuola media A.Diaz (Olbia)
12 SPANO STAFANIA (97)
OLBIA
06/01/1997
Scuola media A.Diaz (Olbia)
13 SPANO STEFANIA (93)
OLBIA
23/05/1993
Scuola media A.Diaz (Olbia)
14 VACCA EMANUELA
OLBIA
03/01/1997
Scuola media di San Teodoro
15 ZAMIRI MARIAM
OLBIA
20/04/97
Scuola media I.Comprensivo di via Vicenza
2.2. Candidati esterni.
NESSUNO
2.3. Storia del triennio della classe
3^
ISCRITTI STESSA
CLASSE
17
ISCRITTI DA ALTRA
CLASSE
15
PROMOSSI A
GIUGNO
9
4^
16
2
10
5^
14
1
CLASSE
4
RESPINTI
3
0
Componenti del Consiglio di Classe
DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa Maria Chiara DEMURO
Disciplina
Docente
Status
MEREU LIA
ITALIANO E STORIA
RUOLO ORDINARIO
LA COGNATA ANGELO
MATEMATICA E FISICA
RUOLO ORDINARIO
SPEZZIGU ANNA GIOVANNA
STORIA DELL’ARTE
RUOLO ORDINARIO
POZZO ROSSELLA MARIA
CATERINA
INGLESE
RUOLO ORDINARIO
DALU MASSIMO
EDUCAZIONE FISICA
RUOLO ORDINARIO
LABORATORIO DELLA FIGURAZIONE
PITTORICA
FILOSOFIA
RUOLO ORDINARIO
LABORATORIO DELLA FIGURAZIONEPLASTICO DISCIPLINE PLASTICHE
DISCIPLINE PITTORICHE
SUPPLENTE
AGNESI CONCETTINA
SOSTEGNO
RUOLO ORDINARIO
PISCIOTTU TOMASO
SOSTEGNO
RUOLO ORDINARIO
BARONE MIRCO
RELIGIONE
RUOLO ORDINARIO
LUNESU PIERINA
CANU MARIA LUCIA
ROSSI LUCA
MURRIGHILE KATYA (SOSTITUITA
DA PINNA FRANCESCO
MASSIMILIANO)
RUOLO ORDINARIO
RUOLO ORDINARIO
3. ATTIVITA' DELLA CLASSE
3.1 Attività extracurriculari e integrative
Alunni coinvolti
Progetto guida sicura
Studenti con attestato:
Amorosi, Derosas, Piu, Ranedda,Saba.
Produzione letteraria:
Ruiu,Spano Stefania (97), Pasella
Produzione artistica (arti figurative):
Cossu. Derosas
tutti
tutti
Progetto Nuchis
Progetto orientamento in uscita
Progetto allestimento scenico del teatro di Porto
Rotondo.
3.2
Attività di preparazione alle prove dell’esame di stato
Gli alunni hanno effettuato :
3*
SIMULAZIONI DI PRIMA PROVA
3*
SIMULAZIONI DI TERZA PROVA
2*
SIMULAZIONE SECONDA PROVA
 *Si segnala che le ultime simulazioni verranno svolte dopo il documento del 15 maggio.
Nel corso dell’anno le prove scritte d’italiano sono state strutturate seguendo le direttive ministeriali (saggio
breve di ambito artistico-letterario e storico, analisi testuale e tema di argomento storico).
I testi delle prove proposti sono riportati in allegato. Le tipologie utilizzate per la terza sono:
a) A TRATTAZIONE SINTETICA DI ARGOMENTI;
b) B QUESITI A RISPOSTA SINGOLA
c) C TIPOLOGIA MISTA ( RISPOSTE APERTE E MULTIPLE)
Attività individuali per il colloquio dell’esame di stato
Alcuni alunni, con il supporto dei docenti, hanno avviato la realizzazione di lavori individuali da presentare al
colloquio, su supporto cartaceo o informatico per una presentazione multimediale.
5
3.4
Attività di recupero e approfondimento attivate
Nell’anno scolastico sono stati attivati interventi di approfondimento e di recupero in itinere per gli alunni che
hanno manifestato lacune in una o più materie coadiuvati dai volontari del Servizio civile .
4. METODI E MEZZI DI INSEGNAMENTO
La scelta dei metodi e dei mezzi di insegnamento è stata conseguente all’analisi dei prerequisiti e
all’individuazione sia degli obiettivi caratterizzanti che di quelli trasversali a tutte le discipline.
Le attività proposte alla classe sono state molteplici e diversificate:
- lezione frontale, intesa come momento pre-formativo, teorico – pratico e riepilogativo;
- lavoro individuale e di gruppo;
- discussioni guidate e dibattiti su argomenti di interesse generale e di attualità.
Per quanto riguarda le verifiche, sono state somministrate:
- verifiche formative;
- verifiche sommative, anche finalizzate, come sancito dallo Statuto degli studenti e delle studentesse,
all’autovalutazione.
1. CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI
1.1 Obiettivi cognitivi trasversali
1. Nella classe si distingue un gruppo di allievi che ha conoscenze più che discrete e, in alcuni casi, ottime
legate alle tematiche oggetto di studio, che applicano in modo corretto in quasi tutte le situazioni. Questi
studenti possiedono la capacità di cogliere relazioni tra concetti e problemi e sanno elaborare sintesi
sufficientemente organiche, coerenti, personali, critiche, etc.
2. Un altro gruppo di allievi ha conoscenze più che sufficienti e discrete che applica in modo preciso, anche
se non sempre è in grado di effettuare puntuali analisi ma, se adeguatamente motivato , sa pervenire a
sintesi adeguate.
3. Solo qualche studente ha dimostrato una partecipazione non sempre adeguata in alcune discipline,
dovuta sia a difficoltà pregresse, che ad un impegno non costante. Spesso le difficoltà coincidono con le
numerose assenze che non hanno permesso una continuità nel processo di insegnamento-apprendimento.
1.2 Obiettivi formativi relazionali e affettivi
Uno degli obiettivi principali che i docenti si sono prefissati è stato quello di far considerare agli alunni la
scuola, non come una realtà da combattere o da eludere, ma come un’istituzione, che se pur
temporaneamente, appartiene loro, in modo tale che possano usarla per gli scopi per i quali la stessa è
preposta, corretta formazione del loro sapere, della loro personalità, e come preparazione al mondo del
lavoro e alla socializzazione.
Ciò non è stato semplice per diverse cause, la più importante si deve probabilmente ricercare nel livello di
fiducia e credibilità di cui gode l’istituzione in genere, e la nostra scuola in particolare.
Nella profonda convinzione che si possa sentire propria una struttura sociale, un’istituzione ed in definitiva
uno Stato, solo quando se ne conoscono, si condividono e si rispettano le regole, si è cercato di:
 responsabilizzare gli alunni all’autodisciplina e al rispetto delle regole;
 abituare gli alunni al rispetto sia delle persone sia delle cose;
 a collaborare fattivamente in gruppo;
 a prestare attenzione e rispettare le opinioni altrui;
 a sviluppare atteggiamenti di comprensione, rispetto e tolleranza.
Questi obiettivi sono stati globalmente raggiunti . La classe che, dal punto di vista del profitto, non sempre ha
dimostrato puntualità e interesse, ha invece avuto la capacità di saldare meglio il gruppo classe, in un
rapporto di collaborazione e sostegno psicologico reciproco. Anche gli alunni più “marginali” si sono sentiti
coinvolti, anche se non sempre questa coesione ha prodotto risultati maturi di fronte alle responsabilità
scolastiche.
Il rapporto con l’alunna seguita dall’insegnante di sostegno è stato all’insegna della totale parità, anzi spesso
e volentieri è stata lei a guidare il gruppo chiarendo l’impegni da perseguire e riportando in modo critico
alcuni contenuti.
2. STRUMENTI DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
Il Consiglio di classe ha somministrato verifiche finalizzate a migliorare l’apprendimento e la consapevolezza
di sé. Per questo motivo, i docenti si sono impegnati a comunicare agli studenti le modalità di verifica da
6
svolgere e i criteri di valutazione adottati, secondo quanto previsto da POF e dall’ Statuto degli studenti e
delle studentesse.
Si è proceduto sia alla valutazione formativa che a quella sommativa allo scopo di:
- accertare i livelli di partenza ed il conseguimento, da parte di ciascun allievo, dei singoli obiettivi
definiti dalle programmazioni disciplinari. Qualora tali obiettivi non siano stati raggiunti, si è attivato
tempestivamente il recupero in itinere;
- monitorare i risultati ottenuti dai singoli allievi, al fine di accertare le conoscenze, le competenze e le
capacità di volta in volta conseguiti da ciascuno.
In fase di valutazione si è tenuto conto non solo degli obiettivi disciplinari, ma anche dell’impegno, della
partecipazione, della puntualità nell’esecuzione dei lavori assegnati e dei miglioramenti nell’apprendimento e
nel profitto.
I processi di verifica e valutazione che si sono rivelati utili a migliorare l’attività didattica sotto l’aspetto
formativo sono stati:
- prove scritte e pratiche:
 prove strutturate e semistrutturate;
 stesura di saggi brevi, articoli di giornale;
 analisi testuale;
 tema di argomento storico o di carattere generale;
 esercizi;
 esercitazioni pratiche.
- verifica orale:
 colloquio;
 commento ad opere d’arte;
 libera conversazione di un argomento dato.
Le classificazioni sono scaturite da un congruo numero di verifiche scritte, pratiche e orali.
Il Consiglio di classe ha adottato, come fattori che hanno concorso alla valutazione periodica, i seguenti
parametri:
- conoscenze acquisite, competenze e capacità maturate;
- padronanza, scritta e orale, delle lingue italiana e inglese e dei linguaggi settoriali;
- partecipazione all’attività didattica;
- metodo di studio;
- impegno nello studio;
- progressi nell’apprendimento e nel profitto.
A garanzia di un effettivo coinvolgimento delle famiglie, si è provveduto a convocare i genitori degli alunni in
particolari fasi dell’anno scolastico.
Rapporto tra i voti espressi in decimi e raggiungimento degli obiettivi
Media
Giudizio sintetico
M<5
mancato raggiungimento degli obiettivi minimi
5≤M<6
parziale raggiungimento degli obiettivi minimi
M=6
raggiungimento degli obiettivi minimi
6<M≤7
raggiungimento degli obiettivi
7<M≤8
raggiungimento degli obiettivi ed adeguate capacità di rielaborazione personale
9 < M ≤ 10
pieno raggiungimento degli obiettivi, capacità critiche e capacità di rielaborazione autonoma
Criteri comuni per la corrispondenza fra voti e livelli di conoscenze, competenze e capacità :
Voto
Giudizio Sintetico Corrispondente
Eccellente. Conosce gli argomenti trattati e li espone utilizzando ottime capacità di critica, di analisi, di
10
sintesi e di rielaborazione personale.
9 Ottimo. Conosce gli argomenti, sa rielaborarli in modo personale ed esprimerli in maniera approfondita.
8 Buono. Mostra sicurezza, padronanza e precisione nell’esposizione degli argomenti trattati
Discreto: espone con chiarezza quasi tutti gli argomenti che non sempre riesce a gestire in maniera
7
personale e critica
6 Sufficiente: espone con accettabile precisione gli argomenti fondamentali
5 Mediocre: conosce in modo frammentario gli argomenti trattati e si esprime con qualche incertezza.
4 Insufficiente: ha poche conoscenze che esprime in modo confuso e disorganico
3 Gravemente insufficiente: possiede qualche nozione isolata e del tutto disarticolata
2 Scarso: non possiede le nozioni elementari né sa orientarsi sugli argomenti
7
Criteri di assegnazione del credito scolastico
Il credito, in sede di scrutinio finale, non scaturirà dalle proposte di voto dei singoli insegnanti, ma verrà
assegnato, sempre in numero intero e, in ogni caso, arrotondato alla cifra superiore, in base ai seguenti
parametri:

profitto: sufficienza in tutte le discipline;

frequenza alla lezioni(280 ore assenze), interesse mostrato nel dialogo educativo e impegno nello
studio;

grado di partecipazione alle attività complementari e integrative organizzate dalla scuola;

particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi
negli anni precedenti e che hanno determinato un minore rendimento;
Criteri di assegnazione del credito formativo
I crediti formativi vengono assegnati in base alle disposizioni dell’art.12 del regolamento dell’Esame di Stato.
Si terrà in prima considerazione ogni qualificata esperienza debitamente documentata, dalla quale derivino
competenze coerenti con l’indirizzo speciale del corso frequentato, oltre alle seguenti attività:

attività sportiva (iscrizione a società o federazione con finalità agonistiche);

attività lavorativa debitamente certificata dal datore di lavoro, con indicazione dell’ente a cui sono stati
versati i contributi o le disposizioni normative che ne autorizzino l’esenzione;

attività culturali debitamente certificate;

attività di volontariato certificate dall’iscrizione ad associazioni legalmente riconosciute.
8
DISCIPLINA: Italiano
N° ORE SETTIMANALI: 4
DOCENTE: Lia Mereu
 Saper contestualizzare i fenomeni letterari e artistici
 Capacità di analisi e sintesi di un testo letterario
 Conoscenza delle diverse tipologie testuali
 Competenze di scrittura relative ad alcune delle principali tipologie testuali
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno da n°
Raggiunti in parte da
studenti
n° studenti
Saper collocare nel tempo e nello spazio i principali
fenomeni culturali dell’Ottocento/Novecento.
13*
1
Obiettivi
minimi
Saper individuare le caratteristiche formali ed i temi
fondamentali di un testo narrativo e poetico.
Saper esporre con un linguaggio preciso e articolato.
Saper produrre per iscritto testi coerenti e coesi nel
rispetto delle diverse tipologie testuali.
Non raggiunti
da n° studenti
-
13*
1
-
13*
1
-
14*
1
-
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati.
Contenuti:
1
Il Positivismo .Il Naturalismo.Il Verismo.
Giovanni Verga. La vita e la formazione culturale. Cenni sui romanzi:”I Malavoglia “. Il pessimismo verghiano. Analisi
2
di Rosso Malpelo e La roba.
La poesia simbolista .I poeti francesi detti “maledetti”. “I fiori del male “di Baudelaire. Analisi della poesia
3
“Corrispondenze” e Spleen.
4
Il Decadentismo europeo e italiano.
Giovanni Pascoli. La vita , la formazione culturale e il suo laboratorio poetico. Le raccolte Mirycae e Canti di
Castelvecchio. Analisi di “Nebbia”, “Lavandare”, “Il lampo “,“Il tuono”, “X Agosto”. La poetica presente nel saggio “Il
5
fanciullino”.
Gabriele D’Annunzio. La vita vissuta come un’opera d’arte. La formazione culturale e le influenze filosofiche. L’
6
impegno politico. Analisi di: “La pioggia nel pineto”.
Contenuto del romanzo “Il piacere” e la filosofia del dandy.
Luigi Pirandello. La vita e le opere.
Da “Novelle per un anno”: “Il treno ha fischiato ".
7
Conoscenza generale dei romanzi: “Uno, nessuno e centomila”, “Il fu Mattia Pascal”.
Il teatro di Pirandello . Contenuto generale dei drammi: “Sei personaggi in cerca d’autore”, e “Enrico IV”. La visione del
mondo, il contrasto tra vita e forma, il relativismo conoscitivo, il sentimento del contrario e il saggio “L’umorismo”.
Italo Svevo. La vita , la formazione culturale. Analisi del romanzo:“La coscienza di Zeno”. Lettura e analisi del brano
8
“Il fumo”.
La guerra e la poetica del primo Novecento.
Giuseppe Ungaretti, la formazione culturale. Dall’Allegria :”Veglia”, “Fratelli”, “Soldati”, “San Martino del Carso”, I
9
fiumi. Conoscenza sintetica delle raccolte “Sentimento del tempo “ e “Il Dolore”
Eugenio Montale. La poetica e il concetto di “male di vivere”. Analisi delle poesie “Spesso il male di vivere “ e “Non
10
chiederci la parola” tratte da “Ossi di seppia”.
Metodi
Lezione frontale anche con l’aiuto della lavagna luminosa.
Lavori di gruppo. Lezioni individuali da parte degli studenti.
Strumenti di verifica e valutazione
Produzione scritta secondo le diverse tipologie previste dall’esame di Stato
Verifiche formative e sommative
Verifica orale
La valutazione nella produzione scritta prende in esame: 1) attinenza alla traccia data, 2) coerenza e coesione morfo sintattica
2) correttezza ortografica e lessico appropriato, 4) originalità e capacità critiche.
La valutazione nella produzione orale tiene conto di : 1) conoscenza dell’argomento, 2) capacità di riscontrare in un fenomeno
le cause e gli effetti , 3) lessico appropriato, 4)capacità critiche e comunicative.
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof.ssa Lia Mereu
9
DISCIPLINA: Storia
N° ORE SETTIMANALI: 2
DOCENTE: Lia Mereu
Obiettivi
Saper comprendere in un periodo storico i principali fenomeni sociali, economici e politici .
minimi
Saper utilizzare in modo adeguato le mappe concettuali e le linee del tempo.
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno
Raggiunti in parte da
Non raggiunti da n°
da n° studenti
n° studenti
studenti
Quadro sintetico degli aspetti politici,
sociali, economici, dell’Ottocento e
13*
1
1
del Novecento.
Capacità di individuare i nessi
1
causali tra i fenomeni e individuarne
13*
1
gli effetti
Saper realizzare un dibattito critico
13*
1
1
su temi storici
Saper costruire mappe concettuali e
13*
1
1
realizzare temi di ordine storico.
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati.
Contenuti
Modulo 1
L’età giolittiana.
Modulo 2
La prima guerra mondiale
Modulo 3
La rivoluzione russa e lo stalinismo.
Il dopoguerra e i trattati di pace. Il biennio rosso. La nascita in Italia dei partiti di massa.
La repubblica di Weima
Modulo 4
Il fascismo, il nazismo. Politica interna, economica, scolastica, estera dei due totalitarismi.
Modulo 7
La repubblica di Weimar. Il trattato di Versailles. La crisi economica e monetaria. La ripresa e
l’avanzata di Hitler.
Gli anni ruggenti in America. La crisi del ’29. Roosevelt e il New Deal.
La ricerca dello spazio vitale da parte di Hitler. La preparazione alla guerra . La seconda guerra
mondiale. La Resistenza. La soluzione finale di Hitler.
Modulo 8
Il concetto di guerra fredda. La contrapposizione URSS –USA.
Modulo 5
Modulo 6
Metodi
Lezione frontale anche con l’aiuto della lavagna luminosa.
Lavori di gruppo. Lezioni individuali da parte degli studenti.
Strumenti di verifica e valutazione
Test a risposta multipla e aperta . Verifiche orali- Produzione scritta: temi di ordine storico
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof.ssa Lia Mereu
10
DISCIPLINA: EDUCAZIONE FISICA
N° ORE SETTIMANALI: 2
DOCENTE: MASSIMO DALU
Obiettivi
1.
2.
3.
Comprensione e
rielaborazione di un
semplice compito motorio
Consolidamento degli
schemi motori di base
Conoscere le nozioni
fondamentali degli
argomenti teorici
Contenuti
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Raggiunti in pieno da n°
studenti
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da
n° studenti
15
/
/
15
/
/
15
/
/
Le capacità condizionali
Le capacità coordinative
Avviamento alla pratica sportiva
Educazione alla salute
Metodi di insegnamento
Globale-analitico - lezione frontale
Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…)
Libro di testo “Praticamente sport” – materiale cartaceo – palloni e piccoli attrezzi
Strumenti di verifica e valutazione
Test di valutazione motoria – osservazione diretta mirata a valutare la padronanza dei fondamentali e
l’esecuzione del gesto motorio
*L’alunna
con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Olbia, 15 maggio 2016
Olbia, 12/05/2016
Il docente
Massimo Dalu
Il Docente
Massimo Dalu
11
DISCIPLINA: Discipline Pittoriche; Laboratorio della figurazione
N° ORE SETTIMANALI: 6
DOCENTE: Katya Murrighile - SUPPLENTE .FRANCESCO PINNA
Obiettivi
minimi
Gli obiettivi minini consistono nel raggiungimento di una autonomia stilistica di base, nella capacita' di
concepire la figura umana riconoscendone i principali gruppi muscolari;
nell' inserire la stessa in un dato spazio e in un dato contesto;
nell' aver appreso l'utilizzo delle principali tecniche artistiche della tradizione italiana, saperle
contestualizzare, adottando un linguaggio proprio.
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno da
Raggiunti in parte da
Non raggiunti da n° studenti
n° studenti
n° studenti
Autonomia nell' utilizzo degli strumenti e
15*
_
nell'applicazione.
Concezione degli apparati e delle
articolazioni della figura umana, statica e
13*
2
_
in movimento.
Capacita' di concepire e saper collocare
la figura all' interno di uno spazio.
13*
2
_
Conoscenza delle principali tecniche
della tradizione grafico-pittorica, e
15*
autonomia nell' applicazione e nell'
espressione.
.*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Contenuti
NOVEMBRE/DICEMBRE
Modulo 1
Modulo 2
Modulo3
_
A) DISEGNO DAL VERO
1) la natura morta
2) i solidi dal vero
3) unità anatomiche: la mano,il volto,le espressioni del volto.
GENNAIO-MARZO
SIMULAZIONE ESAME DI STATO.
1) acquerello
2 tempera acrilica
3) pittura ad olio
APRILE –MAGGIO-GIUGNO
-La Prospettiva-Lo spazio prospetticoD)STUDIO DELLA FIGURA UMANA
- Disegno dal vero: la figura umana intera (statua in gesso)
- Disegno dal vero: varie pose della figura umana (modella vivente)
Metodi
Le metodologie affrontate sono relative a una ricerca personale su un dato argomento (ad esempio la creazione di uno
spazio scenico data una traccia;) da applicare a conoscenze già acquisite, come gli elementi della prospettiva o
l’applicazione di textures, piuttosto che l’inserimento di elementi modulari.
Mezzi
Qualunque mezzo comunicativo che consente la rielaborazione dell’immagine: libri di testo, internet, mondo multimediale
in genere. E’ sempre prevista una rielaborazione personale su ogni tema dato e affrontato, sia nella forma che nella scelta
della tecnica artistica da applicare.
Strumenti di verifica e valutazione
Verifiche in aula, confronto diretto e discussione in classe sui criteri di valutazione.
Olbia, 12/05/2016
Il Supplente
Prof. Francesco Pinna
12
DISCIPLINA: STORIA DELL’ARTE
N° ORE SETTIMANALI: 3
DOCENTE: ANNA GIOVANNA SPEZZIGU
Obiettivi
minimi

Conoscere le caratteristiche delle opere d’arte e dei beni culturali del periodo storico inerente i
moduli indicati.

Saper analizzare e comprendere una varietà di opere analizzate nella loro diversità e complessità.

Saper identificare contenuti e modi della raffigurazione convenzionalmente codificati.

Comprendere le relazioni che le opere hanno con il contesto, la destinazione e le funzioni, il
rapporto con la committenza.

Acquisire competenze nello specifico settore artistico professionale.
Obiettivi raggiunti

Conoscere le caratteristiche delle
opere d’arte e dei beni culturali del
periodo storico inerente ai moduli
indicati.

Saper analizzare e comprendere
una varietà di opere analizzate nella loro
diversità e complessità.

Saper identificare contenuti e modi
della raffigurazione convenzionalmente
codificati.

Acquisire
competenze
nello
specifico settore artistico professionale.
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da n° studenti
15*
0
0
12*
3
0
9*
2
4
8*
2
5
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Contenuti
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Modulo 5
Modulo 6
Modulo 7
Modulo 8
Postimpressionismo – Art Nouveau – Simbolismo
Espressionismo
Cubismo
Futurismo
Astrattismo
Il Razionalismo in architettura: Le Corbusier. - Gropius – L. Wright. –
Il Dadaismo.
Il Surrealismo.
Per il dettaglio v. programma svolto
Metodi
Metodi di insegnamento:

lezione frontale alternata a lezione interattiva;

costante uso dell’immagine in raffronto comparativo;

utilizzo di materiale iconografico, sia in possesso degli alunni che della scuola;
13

lezioni effettuate direttamente di fronte al monumento o all’opera d’arte (musei o mostre)
Mezzi

libro di testo: I LUOGHI DELL’ARTE vol. 5; autore BORA-FIACCADORI-NEGRI; editore ELECTA;

altri supporti didattici: appunti a cura del docente; proiezione di audiovisivi.
Strumenti di verifica e valutazione

verifiche orali: interrogazioni o colloqui.

verifiche scritte: prove strutturate con risposte aperta o scelta multipla;
Olbia,12 maggio 2016
Il docente
Prof.ssa Anna Giovanna Spezzigu
14
DISCIPLINA: Filosofia
N° ORE SETTIMANALI: 2
DOCENTE: Maria Lucia Canu
Obiettivi
minimi

Conoscere in modo ampio ed esauriente gli argomenti, gli strumenti e i metodi dell’indagine
storico-filosofica.

Possedere il lessico fondamentale e le categorie essenziali della tradizione filosofica

Contestualizzare in modo corretto nella dimensione storica;

Riassumere, spiegare, esporre ciò che si è appreso in un discorso corretto e lineare.
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da n° studenti
esauriente gli argomenti, gli strumenti e i
metodi dell’indagine storico-filosofica.
6*
8
1
categorie essenziali
filosofica .
6*
8
1
nella dimensione storica.
6*
8
1
si è appreso in un discorso corretto e
lineare.
6*
8
1
della
tradizione
* per uno degli alunni gli obiettivi sono riferiti al PEI
Contenuti
Ripasso Razionalismo e Empirismo. Introduzione al criticismo
Kant: la critica della ragione Pura
Kant: La Critica della Ragione Pratica
Kant: la Critica del Giudizio
Introduzione all'idealismo: l'idealismo soggettivo di Fichte
L'idealismo assoluto di Hegel
Schopenhauer
La sinistra hegeliana, Feuerbach e Marx*
Il Positivismo di Auguste Comte
Nietzsche
Per il dettaglio v. programma svolto
Metodi
La metodologia si è avvalsa di varie tipologie che, sulla base di una lettura di impianto storico, ha cercato di offrire un
metodo per una interpretazione di tipo concettuale e critico che nello specifico è risultata organizzata sulle seguenti
modalità:

La lezione frontale (propedeutica, espositiva e rielaborativa);
15

La lezione attiva e partecipata, la discussione guidata;

Il parlato euristico, il brainstorming;

La scoperta guidata, il lavoro di progetto e la ricerca personale;

I lavori di gruppo.
Mezzi

Testo in adozione: M. De Bartolomeo, V. Magni ; Voci della Filosofia . Ed. Atlas. Voll. 2° e 3°

Documenti scritti

Materiale multimediale

Lezioni in power point

Dispense
Strumenti di verifica e valutazione
Le verifiche, articolate in formative e sommative, sono state sia orali che scritte. Nel momento della verifica orale si è reso
possibile valutare la loro capacità di argomentazione e di elaborazione critica che consiste nella capacità di cogliere nessi e
collegamenti della disciplina stessa ma anche relazioni e collegamenti interdisciplinari. La scelta di somministrare loro prove
scritte ha preso spunto da una considerazione di fondo, ovvero la necessità di stimolare in loro la capacità sintesi e di
analisi testuale sulle tematiche trattate . Un elemento di valutazione che ha contribuito a definire il livello di preparazione di
ogni singolo allievo è stata, inoltre, la partecipazione al dialogo educativo. In generali le strategie orientate a conseguire un
quadro valutativo quanto più attendibile, in relazione a ogni singolo allievo, sono state così strutturate :

Verifiche orali

Verifiche scritte: prove semistrutturate ovvero quesiti a risposta aperta (risposta singola e risposta sintetica)

Lavori di gruppo presentati con l’ausilio di power point

Esercitazioni scritte e orali di lettura, analisi e interpretazione
Programmazione alunno diversamente abile Per quanto riguarda l’alunna S.S., per la quale negli anni precedenti è stata
adottata una programmazione differenziata, si rimanda a contenuti, modalità e tempi di valutazione specificati in apposito
PEI.
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof.ssa M. Lucia Canu
16
DISCIPLINA: Discipline Pittoriche; Laboratorio della figurazione
N° ORE SETTIMANALI: 4
DOCENTE: Pierina Lunesu
Obiettivi
minimi
Valorizzare la curiosità intellettuale, stimolare la creatività, responsabilizzare gli alunni che tendono a
rimandare i doveri scolastici, colmare per quanto è possibile i vuoti culturali di taluni allievi; gli obiettivi
minimi consistono nel raggiungimento di un’autonomia stilistica di base, nella capacità di concepire la figura
umana riconoscendone proporzioni e caratteristiche specifiche nell’inserire la stessa in un dato spazio e in
un dato contesto; nell’aver appreso l’utilizzo delle principali tecniche artistiche della tradizione italiana,
saperle contestualizzare adattando un linguaggio adeguato.
Obiettivi raggiunti
Autonomia nell' utilizzo degli strumenti e
nell'applicazione.
Studio della modella dal vero:
proporzioni, anatomia e studio dei
volumi..
Capacità di creare un elaborato
utilizzando come ispirazione un lavoro
infantile, ricrearlo in autonomia e piena
consapevolezza.
Conoscenza delle principali tecniche
della tradizione grafico-pittoca, e
autonomia nell' applicazione e nell'
espressione.
*Alunno valutato in base al PEI.
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da n° studenti
15*
-
_
12*
3
_
14*
1
_
14*
1
_
Contenuti
OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE
Modulo 1
Riproduzione di una tavola di tema religioso; scopo del lavoro stabilire le conoscenze formali degli studenti,
capire se hanno raggiunto una certa autonomia nella struttura del disegno, fornito di chiaro-scuro e volumi;
stabilire la loro conoscenza nello studio dell’acquerello e delle tecniche miste (acquerello e pastelli).
GENNAIO-MARZO
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Modulo 5
Modulo 6
Ispirandosi ad un noto “street artista” Ericailcane, interpretare in maniera originale e autonoma i
propri disegni dell’infanzia; scopo del lavoro è testimoniare i progressi e la nuova
consapevolezza acquisita con l’esperienza e la crescita. Tecniche pittoriche utilizzate: matite,
acquerelli, pastelli.
APRILE
Riproduzione su carta di un’immagine tratta da uno studio della fotografa Tina Modotti:ogni
studente interpreterà in maniera personale il proprio elaborato, la struttura generale del disegno
sarà comune (particolare di donna con in braccio un bambino), ognuno interpreterà in maniera
personale l’abito della donna, per quest’ultimo particolare la tecnica utilizzata sarà l’acrilico,
mentre il disegno nel suo complesso verrà sviluppato con matite e carboncino.
MAGGIO
Anatomia:ripasso generale sull’anatomia del corpo umano, lavorare dal vero con la modella
vivente. Approfondire lo studio e la pratica del viso: ritratti eseguiti con diverse tecniche; mani e
piedi: eseguiti anche essi con diverse tecniche. Approfondimenti sullo studio delle mani.
MAGGIO-GIUGNO
Studio del ritratto: la classe lavorerà al proprio auto-ritratto: tecnica utilizzata olio su compensato,
la struttura del disegno verrà eseguita a matita, tutto ciò che ha a che fare con il colore verrà
sviluppato con la tecnica ad olio.
Simulazione della prova d’esame.
Metodi
Durante il corso dell’anno si svilupperanno delle lezioni di tipo” frontale”; si approfondiranno gli argomenti
inerenti la programmazione con l’ausilio di dispense, libri e immagini
17
Le metodologie affrontate sono relative a una ricerca personale su un dato argomento da applicare a
conoscenze già acquisite
Mezzi
Qualunque mezzo comunicativo che consente la rielaborazione dell’immagine: libri di testo, internet, mondo
multimediale in genere. E’ sempre prevista una rielaborazione personale su ogni tema dato e affrontato, sia
nella forma che nella scelta della tecnica artistica da applicare
Strumenti di verifica e valutazione
Verifiche in aula, confronto diretto e discussione in classe sui criteri di valutazione.
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof.ssa Pierina Lunesu
18
Disciplina
Matematica
Docente
Angelo La Cognata
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Obiettivi
Ore settimanali
2
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da
n° studenti
1. Conoscere gli esponenziali e i
logaritmi, saper risolvere semplici
7*
8
equazioni
esponenziali
e
logaritmiche
2. Studiare le proprietà di una
funzione:
dominio,
segno,
10*
5
simmetrie.
3. Conoscere il limite finito o infinito di
una
funzione
e
la
sua
interpretazione.
10*
5
4. Calcolare il limite di una
funzione
5. Studio e ricerca degli asintoti.
6*
9
6. Conoscere il significato di continuità
7*
8
di una funzione e di derivata.
7. Saper eseguire lo studio di semplici
funzioni
e
rappresentarle
7*
8
graficamente.
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Contenuti
Modulo 1
Esponenziali e logaritmi
Modulo 2
Disequazioni
Modulo 3
I limiti.
Modulo 4
Operazioni con i limiti. Risoluzione forme indeterminate.
Modulo 5
Gli asintoti e la loro ricerca.
Modulo 6
Funzioni continue e derivate.
Modulo 7
Studio approssimato di una funzione razionale, intera o fratta.
-
-
-
-
Per il dettaglio v. programma svolto
Metodi di insegnamento
Lezione frontale – Apprendimento cooperativo - Uso intensivo della scrittura – Risoluzione di problemi di vario tipo
e di esercizi di tipo applicativo – Esercitazioni in classe ed individuali.
Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…)
Libro di testo adottato: M. Bergamini A. Trifone G. Barozzi “Matematica.azzurro Vol.5 – Zanichelli.
Tempi
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Modulo 5
Modulo 6
Modulo 7
settembre-ottobre
ottobre
novembre-dicembre
gennaio-febbraio
marzo
marzo-15 maggio
ottobre-maggio
Strumenti di verifica e valutazione
Verifiche orali: interrogazioni.
Verifiche scritte: compiti in classe, due o tre per ciascun quadrimestre; prove semistrutturate
Per quanto riguarda la valutazione vedi griglia di valutazione programmazione didattica 2015-2016.
Alunni BES: metodi, mezzi e strumenti di verifica e valutazione
Strumenti compensativi utilizzati: mappe, formulari e calcolatrici.
Misure dispensative adottate: assegnazione di una minore quantità di verifiche da svolgere che consentono
comunque di valutare gli obiettivi che sono stati appresi.
19
Criteri di verifica e valutazione: testi delle verifiche scritte, prove strutturate a risposta chiusa o multipla, non sono
stati valutati gli errori di calcolo e la forma ma solo i contenuti concedendo tempi più lunghi per lo svolgimento.
Infine nella valutazione si è tenuto conto dell’impegno complessivo degli studenti.
Olbia, 12 maggio 2016
Il Docente
Prof. Angelo La Cognata
20
Disciplina
Fisica
Docente
Angelo La Cognata
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Obiettivi
Ore settimanali
2
Raggiunti in parte da
n° studenti
1 Conoscere l’elettrizzazione di un
corpo e la legge di Coulomb.
5*
2 Conoscere i concetti di carica
elettrica e di forza elettrica.
3 Conoscere il campo elettrico,
l’energia potenziale elettrica e la
differenza di potenziale elettrico.
4 Risolvere
semplici
problemi
4*
mediante concetti di vettore campo
elettrico e di differenza di
potenziale elettrico.
5 Conoscere le correnti elettriche ed
analizzare semplici circuiti che
4*
contengono generatori di tensioni e
conduttori ohmici.
6 Conoscere il campo magnetico e la
forza magnetica.
8*
7 Conoscere il flusso del campo
magnetico e la sua variazione.
8 Saper
parlare
di
induzione
elettromagnetica, della legge di
Faraday-Lentz
e
delle
sue
applicazioni (alternatore e centrali
elettriche)
8*
9 Concetto
di
onde
elettromagnetiche,
lo
spettro
elettromagnetico e impiego delle
onde.
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Contenuti
Modulo 1
Le cariche elettriche.
Modulo 2
Il campo elettrico e il potenziale.
Modulo 3
La corrente elettrica e i circuiti
Modulo 4
Il campo magnetico.
Modulo 5
L’induzione elettromagnetica
Modulo 6
le onde elettromagnetiche
Non raggiunti da
n° studenti
10
0
11
0
11
0
7
0
7
0
Per il dettaglio v. programma svolto
Metodi di insegnamento
Lezione frontale – Apprendimento cooperativo -Flipping Classroom - Risoluzione di problemi di vario tipo e di
esercizi di tipo applicativo – Esercitazioni in classe ed individuali - presentazioni multimediali
Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…)
Libro di testo adottato: Amaldi Le traiettorie della Fisica,azzurro - Zanichelli
Tempi
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Modulo 5
settembre-ottobre
novembre – gennaio
febbraio – marzo
marzo
aprile-maggio
Strumenti di verifica e valutazione
21
Verifiche orali: interrogazioni e prove semistrutturate con uso di Edmodo.
Per quanto riguarda la valutazione vedi griglia di valutazione programmazione didattica 2015-2016.
Alunni BES: metodi, mezzi e strumenti di verifica e valutazione
Strumenti compensativi utilizzati: mappe, formulari e calcolatrici.
Misure dispensative adottate: assegnazione di una minore quantità di verifiche da svolgere che consentono
comunque di valutare gli obiettivi che sono stati appresi.
Criteri di verifica e valutazione: sono concessi tempi più lunghi per le verifiche che tengono conto delle abilità e
potenzialità dell’alunno. I testi delle verifiche orali sono forniti anche in forma scritta, non sono stati valutati gli
errori di calcolo e la forma ma solo i contenuti. Infine nella valutazione si è tenuto conto dell’impegno complessivo
degli studenti.
Olbia, 12 maggio 2016
Il Docente
Prof. Angelo La Cognata
22
DISCIPLINA: Laboratorio di Discipline Plastiche e Scultoree
N° ORE SETTIMANALI: 4
DOCENTE: Rossi Luca
Obiettivi
minimi
^ Acquisizione di una formazione critica di base nel campo delle arti visive
^ Acquisizione di una cultura specifica nell’ambito delle arti plastiche
^ Acquisizione dei codici linguistici
^ Acquisizione delle metodologie attinenti alla progettazione e all’esecuzione dell’opera scultorea
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno da Raggiunti in parte da
Non raggiunti da n°
n° studenti
n° studenti
studenti
Gestire tutte le fasi della progettazione
dai bozzetti alla realizzazione in scala di
14
1
essi
Individuare e risolvere le problematiche
legate alla installazione di forme in dati
14
1
spazi
Gestire tutte le fasi operative per la
realizzazione
di
elaborati
plastici
14
1
conformi a quanto progettato
Utilizzare varie tecniche e materiali
14
1
Gestire lo spazio di lavoro
14
1
Contenuti
1
Immaginazione, fantasia, creatività
2
Ricerca della propria identità
3
Progettazione per la realizzazione di sculture in nuovo spazio dato
4
Ambientazione contestualizzazione spaziale relativa agli elaborati progettati
5
Realizzazione di elaborati plastici con traduzione in vari materiali
6
7
8
Tecnologia dei materiali utilizzati
Le installazioni
Studio della figura umana intera da modello vivente
Metodi
1
Lezione frontale
2
Lezione individuale
3
Lavoro di gruppo
Mezzi
Strumenti di verifica e valutazione
1
Verifica dell’elaborato grafico o progetto
2
Elaborazione tridimensionale tramite bozzetto
3
Realizzazione dell’opera
4
Relazione finale per ogni opera
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof. : Luca Rossi
23
Disciplina: INGLESE
Ore settimanali: 3
Docente : Rossella Pozzo
Raggiunti in pieno da n°
studenti
Obiettivi
Raggiunti in parte da
n° studenti
Saper analizzare e riassumere i
punti salienti degli argomenti
5*
letterari svolti
Saper applicare correttamente
nella produzione orale e scritta le
5*
regole grammaticali studiate
Saper comprendere e sostenere
conversazioni su argomenti
5*
specifici
Saper rielaborare argomenti
letterari in modo personale e
5*
corretto
*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati
Non raggiunti da
n° studenti
8
2
8
2
8
2
8
2
Contenuti
Modulo 1
Modulo 2
Grammar revision: simple past, present perfect, conditional sentences, relative pronouns,
direct/indirect speech
The Augustan Age- The Hanoverian Dynasty
The Augustan Age: The rise of the middle class.
Fiction in the Augustan Age
Modulo 3
D.Defoe: ”Robinson Crusoe”- realism-life-source and structure-characters- style-allegories
J.Swift: “Gulliver’s travels”- life-story-source and structure-theme-the main characterallegories.
The Romantic Age: an Age of revolutions
The new urban population.
Differences between the Neoclasssical and the Romantic Poetry
Modulo 4
First generation of Romantic Poets (Blake,Wordsworth, Coleridge) and second
generation(LORD Byron, Shelley, Keats)
W. Wordsworth- S.T.Coleridge The Preface to The Lyrical Ballads”.
Romantic fiction: the novelists: Walter Scott, Jane Austen, Mary Shelley.
Modulo 5
Modulo 6
The Victorian Age: historical background
The Growth of industrial cities
The Victorian compromise
The Victorian Novel
Victorian fiction: C.Dickens :”Oliver Twist” Life- the story-structure- theme-setting.
O.Wilde: “The Picture of Dorian Gray”- life-works-structure –allegory-the themes and
setting.
The Age of Modernism: Modernism and the novel
Modern fiction: the Stream of Consciousness Tecnique.
J.Joyce:” The Dubliners”
V. Woolf: “Mrs.Dalloway”
Life-setting-structure- themes.
Metodi di insegnamento
24
Attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche siano usate frequentemente in diverse situazioni.
Intensificazione delle tecniche di lettura. Discussioni aperte e commenti ai testi letterari analizzati. Uso di
brainstorming e schemi sintetici. Lezione guidata e scoperta guidata alla soluzione ai problemi con percorsi di
lettura, analisi e sintesi autonomi.
Mezzi di insegnamento
Libro di testo, fotocopie, lavagna, DVDs.
Tempi
Modulo 1
Modulo 3
Modulo 5
Settembre-ottobre
Ottobre-dicembre
Marzo- aprile
Modulo 2
Modulo 4
Modulo 6
Settembre-ottobre
Gennaio-febbraio
Aprile-maggio
Strumenti di verifica e valutazione
Osservazione sistematica degli studenti durante le lezioni, test di verifica scritta a risposta aperta, scelta
multipla e traduzione. Comprensione e analisi dei testi letterari. Verifiche orali formative e sommative sul
programma svolto. La valutazione è avvenuta in itinere mediante le suddette prove riguardanti la
comprensione, le conoscenze e le capacità acquisite. La valutazione sommativa terrà conto dell’intero
processo educativo, dei livelli di partenza e dei risultati conseguiti con partecipazione, impegno e frequenza
assidua.
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
prof.ssa Rossella Pozzo
25
DISCIPLINA: Religione Cattolica
N° ORE SETTIMANALI: 1
DOCENTE: Mirco Barone

Obiettivi
minimi



Conoscere le caratteristiche dell’uomo a 360 gradi affrontando tempi sull’antropologia,
biologia, anatomia umana, psicologia, per giungere all’aspetto spirituale religioso.
Saper analizzare e comprendere una varietà di comportamenti umani analizzati nella loro
diversità e complessità.
Saper identificare contenuti e modi del vivere umano toccando anche temi morali e religiosi.
Comprendere le relazioni tra chiesa ma non solo le regole del vivere, rispetto, ordine e
disciplina, amore e amicizia.
Obiettivi raggiunti
Raggiunti in pieno da
n° studenti
Raggiunti in parte da
n° studenti
Non raggiunti da n°
studenti
14
0
1
11
4
0
7
8
0
8
7
0

Tutti hanno seguito il corso con
passione e determinazione.

Appunti
presi
durante
la
spiegazione

Lavori personali realizzati sotto
consiglio del docente.

Acquisire
competenze
nello
specifico
settore
artistico
professionale.
Contenuti
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Antropologia culturale
Parte anatomica Cervello umano, organi di senso.
Modulo 4
Psicologia generale, patologie, diversità, sentimenti.
Psicopatologia, la depressione, la paura, la nevrosi, dimensione della bugia, positività, relazione tra
fede e scienza.
Modulo 5
Lettura del testo reinventarsi. Umanità e valori morali.
Modulo 6
Orientamento alle scelte di vita.
Modulo 7
Orientamento alle scelte di vita.
Modulo 8
Ascolto del singolo alunno nelle loro proposte ed esigenze.
Per il dettaglio v. programma svolto
Metodi



lezione frontale alternata a lezione interattiva;
costante uso dei testi consigliati manuale di anatomia e stesto di religione cattolica;
utilizzo di materiale musicale, figurativo, video e testimonianze varie;
Mezzi

altri supporti didattici: appunti a cura del docente; proiezione di audiovisivi.
Strumenti di verifica e valutazione

verifiche orali: interrogazioni o colloqui.

verifiche scritte: prove riepilogativi;
Olbia, 12 maggio 2016
Il docente
Prof. Barone Mirco
26
LICEO ARTISTICO FABRIZIO DE ANDRE’
DI TEMPIO PAUSANIA
Sezione di OLBIA
SIMULAZIONE PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO
DICEMBRE 2015
GIOVANNI PASCOLI – X AGOSTO
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
5
10
15
Ritornava una rondine al tetto :
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
20
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
1. Comprensione del testo:
Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumine il contenuto informativo.
2. Analisi del testo
2.1 Esamina il testo individuando:
a livello metrico – ritmico: strofe, versi, rime, enjambements
a livello fonico: allitterazioni, onomatopee ecc…;
a livello lessicale: individuare le parole – chiave del testo, l’area semantica di appartenenza e verificare se la
loro collocazione nel verso assume un significato particolare;
a livello retorico: le figure retoriche
2.2 Individua le simmetrie e le corrispondenze presenti nel testo:
2.3 C’è un’antitesi tra cielo e terra? In cielo partecipa in qualche modo al dolore dell’uomo o ha un’indifferenza
“leopardiana” nei suoi confronti?
2.4 Quale concezione della famiglia e dell’uomo emerge dal testo? C’è un interesse per la vita di relazione o tutto si
riduce all’interno del “nido” protetto?:
2.5 Sulla base dell’analisi condotta proporre un’interpretazione complessiva della poesia
3. Approfondimenti
La poesia comparve nella quarta edizione di Myrycae del 1897. Approfondire l’interpretazione complessiva proposta (cfr.
2.5) collegandola con altre poesia di Pascoli. Si può anche confrontare questa poesia con altri testi di autori
contemporanei a Pascoli che affrontino il tema della perdita di una persona cara. E’ possibile poi una riflessione sulla
situazione socio- politica, economica e culturale dell’Italia negli ultimi anni dell’Ottocento
TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo
corredano.
Se scegli al forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua
trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà al tuo saggio un titolo
coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione,
rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano
rilevanti e costruisci su di essi il tuo "pezzo". Dà all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne
ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi
riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1.
AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: La rappresentazione del mondo tra simbolismo e naturalismo
Documenti
27
Dobbiamo chiedere scusa al pubblico per questo libro che gli offriamo e avvertirlo di quanto vi troverà. Il pubblico ama i romanzi falsi:
questo è un romanzo vero.
Ama i romanzi che dànno l’illusione di essere introdotti nel gran mondo: questo libro viene dalla strada.
Ama le operette maliziose, le memorie di fanciulle, le confessioni d’alcova, le sudicerie erotiche, lo scandalo racchiuso in un’illustrazione
nelle vetrine di librai: il libro che sta per leggere è severo e puro. Che il pubblico non si aspetti la fotografia licenziosa del Piacere: lo
studio che segue è la clinica dell’Amore.
Il pubblico apprezza ancora le letture anodine e consolanti, le avventure che finiscono bene, le fantasie che non sconvolgono la sua
digestione né la sua serenità: questo libro, con la sua triste e violenta novità, è fatto per contrariare le abitudini del pubblico, per nuocere
alla sua igiene.
Perché mai dunque l’abbiamo scritto? Proprio solo per offendere il lettore e scandalizzare i suoi gusti? No.
Vivendo nel diciannovesimo secolo, in un’epoca di suffragio universale, di democrazia, di liberalismo, ci siamo chiesti se le cosiddette «
classi inferiori » non abbiano diritto al Romanzo; se questo mondo sotto un mondo, il popolo, debba restare sotto il peso del « vietato »
letterario e del disdegno degli autori che sino ad ora non hanno mai parlato dell’anima e del cuore che il popolo può avere. Ci siamo
chiesti se possano ancora esistere, per lo scrittore e per il lettore, in questi anni d’uguaglianza che viviamo, classi indegne, infelicità
troppo terrene, drammi troppo mal recitati, catastrofi d’un terrore troppo poco nobile. Ci ha presi la curiosità di sapere se questa forma
convenzionale di una letteratura dimenticata e di una società scomparsa, la Tragedia, sia definitivamente morta; se, in un paese senza
caste e senza aristocrazia legale, le miserie degli umili e dei poveri possano parlare all’interesse, all’emozione, alla pietà, tanto quanto
le miserie dei grandi e dei ricchi; se, in una parola, le lacrime che si piangono in basso possano far piangere come quelle che si
piangono in alto.
Queste meditazioni ci hanno indotto a tentare l’umile romanzo di Suor Filomena, nel 1861; e adesso ci inducono a pubblicare Le due
vite di Germinia Lacerteux.
Ed ora, questo libro venga pure calunniato: poco c’importa. Oggi che il Romanzo si allarga e ingrandisce, e comincia ad essere la
grande forma seria, appassionata, viva, dello studio letterario e della ricerca sociale, oggi che esso diventa, attraverso l’analisi e la
ricerca psicologica, la Storia morale contemporanea, oggi che il Romanzo s’è imposto gli studi e i compiti della scienza, può
rivendicarne la libertà e l’indipendenza. Ricerchi dunque l’Arte e la Verità; mostri miserie tali da imprimersi nella memoria dei benestanti
di Parigi; faccia vedere alla gente della buona società quello che le dame di carità hanno il coraggio di vedere, quello che una volta le
regine facevano sfiorare appena con gli occhi, negli ospizi, ai loro figli: la sofferenza umana, presente e viva, che insegna la carità; il
Romanzo abbia quella religione, che il secolo scorso chiamava con il nome largo e vasto di Umanità; basterà questa coscienza: ecco il
suo diritto.
(E. e J.de Goncourt, prefazione a Germinie Lacerteux,1865)
Io voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di persone, si comporta in una società, sviluppandosi per dar vita a dieci, a
venti individui che, a prima vista, sembrano profondamente diversi, ma che, analizzati, si rivelano intimamente connessi gli uni agli altri.
Come in fisica la gravità, così l'eredità ha le sue leggi. Cercherò di scoprire e di seguire, tenendo conto della duplice azione dei
temperamenti individuali e degli ambienti sociali, il filo che conduce con certezza matematica da un uomo ad un altro uomo. E quando
terrò in mano tutti i fili, quando avrò studiato a fondo tutto un gruppo sociale, farò vedere questo gruppo in azione come forza motrice di
un'epoca storica, lo raffigurerò in tutta la complessità dei suoi sforzi, analizzerò, nello stesso tempo, la somma delle volontà di ciascuno
dei suoi membri e l'impulso generale dell'insieme.
I Rougon-Macquart - il gruppo, la famiglia che mi propongo di studiare - ha, come tratto caratteristico, l'eccesso degli appetiti, l'ampia
tendenza ascensionale della nostra epoca che tende freneticamente al piacere. Dal punto di vista fisiologico, si tratta del lento
succedersi degli accidenti nervosi e sanguigni che si rivelano in una stirpe, in conseguenza di un'originaria lesione organica, e che in
ciascuno degli individui di questa stirpe determinano, a seconda dei diversi ambienti, i sentimenti, i desideri, le passioni, tutte le
manifestazioni umane, naturali e istintive, i cui prodotti si sogliono chiamare virtù e vizi. Dal punto di vista storico, questi individui
partono dal popolo, s'irradiano in tutta la società contemporanea, raggiungono tutte le posizioni, in seguito a quell'impulso
essenzialmente moderno che spinge le classi inferiori a salire entro la società, e costituiscono così la storia del Secondo Impero come
sintesi dei loro drammi individuali, dal tranello del colpo di Stato fino al tradimento di Sedan.
Da tre anni a questa parte io raccoglievo i documenti per questa vasta opera, e il presente volume era già scritto, quando la caduta dei
Bonaparte, della quale avevo bisogno come scrittore, e che sempre, fatalmente, io immaginavo come conclusione del dramma, senza
osar di sperare che fosse così vicina ad accadere, è sopraggiunta a porgermi lo scioglimento terribile e necessario della mia opera. Da
oggi essa è completa; si muove entro un circolo chiuso; diviene la raffigurazione di un regno estinto, di un'epoca eccezionale di follia e
di vergogna. Quest'opera, che comprenderà numerosi episodi, è dunque, nella mia concezione, la storia naturale e sociale d'una
famiglia sotto il Secondo Impero. E il primo episodio, La fortuna dei Rougon, deve avere il titolo scientifico : Le origini.
(E. Zola, prefazione a I Rougon Macquart,1871)
"il romanziere come lo scienziato deve essere insieme osservatore e sperimentatore, considera l'arte come una riproduzione oggettiva
del reale governata dalle leggi della natura, rivendica l'impegno morale dello scrittore che, mettendo in luce le cause dei fenomeni
sociali deve indurre la società stessa a intervenire per modificarli e migliorarli"
(E. Zola, da Il romanzo sperimentale Rougon Macquart,1880)
Corrispondenze
E' un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
28
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.
(Charles Baudelaire Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857)
"[…] il Simbolismo […] una tendenza che accompagna le trasformazioni della letteratura tardo – ottocentesca, nel momento in cui,
venuti meno i fondamenti della poetica naturalista, si passa da un’idea della realtà fenomenica e superficiale a un concetto del reale più
complesso, ambiguo e difficilmente decifrabile. Viene meno anche, di conseguenza, la fiducia che la parola possa cogliere e quasi
riprodurre fotograficamente la concreta determinazione, l’oggettività delle cose. Ma questa inadeguatezza, se rappresenta un limite, può
costituire anche un privilegio, quando la parola venga avvertita nela sua capacità di alludere a una realtà misteriosa e più profonda,
simbolica appunto, che si nasconde dietro l’apparenza delle cose e della logica comune che ne regola i rapporti”
(Baldi – Giusso – Razetti - Zaccaria "Dal testo alla storia dalla storia la
testo" )
1.
AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Finalità e limiti della conoscenza scientifica: che cosa ci dice la scienza sul mondo che ci
circonda, su noi stessi e sul senso della vita?
DOCUMENTI
«Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono
ancora neppur toccati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta».
L. WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus, 1921, 6.52
«Viviamo in un mondo che ci disorienta con la sua complessità. Vogliamo comprendere ciò che vediamo attorno a noi e chiederci: Qual
è la natura dell’universo? Qual è il nostro posto in esso? Da che cosa ha avuto origine l’universo e da dove veniamo noi?…quand’anche
ci fosse una sola teoria unificata possibile, essa sarebbe solo un insieme di regole e di equazioni. Che cos’è che infonde vita nelle
equazioni e che costruisce un universo che possa essere descritto da esse? L’approccio consueto della scienza, consistente nel
costruire un modello matematico, non può rispondere alle domande del perché dovrebbe esserci un universo reale descrivibile da quel
modello. Perché l’universo si dà la pena di esistere?...Se però perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col
tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti - filosofi, scienziati e gente comune dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l’universo esistiamo. Se riusciremo a
trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di
Dio»
S. HAWKING, Dal Big Bang ai buchi neri, 1988
«Come l’arte, anche la scienza non è affatto semplicemente una attività culturale dell’uomo. La scienza è un modo, e un modo decisivo,
in cui si presenta a noi tutto ciò che è. Per questo dobbiamo dire che la realtà, entro la quale l’uomo odierno si muove e si sforza di
mantenersi, è codeterminata in misura crescente nei suoi tratti fondamentali da ciò che si usa chiamare la scienza occidentale o la
scienza europea. Se riflettiamo su questo processo, vediamo che la scienza, nel mondo occidentale e nelle varie epoche della storia di
questo, ha sviluppato una potenza mai prima conosciuta sulla terra ed è sul punto di estendere conclusivamente questa potenza su
tutto il globo terrestre. Si può dire che la scienza sia solo un prodotto dell’uomo sviluppatosi fino a questo livello di dominio, così che ci
si potrebbe aspettare che un giorno…sia anche possibile rovesciare questo suo dominio? Oppure qui domina un destino di più ampia
portata? Forse nella scienza c’è qualcos’altro che domina, oltre al puro voler-sapere dell’uomo? In effetti è proprio così. C’è
qualcos’altro che qui domina. Ma questo altro ci si nasconde, fino a che rimaniamo attaccati alle rappresentazioni correnti della
scienza»
M. HEIDEGGER, Scienza e meditazione, Conferenza tenuta a Monaco il 4/8/1953, ora in Saggi e discorsi, 1957
«I progressi della scienza sono un capitolo tra i più affascinanti nella storia del nostro tempo. I suoi enormi successi sono stati raggiunti,
peraltro, attraverso una delimitazione metodica. Ci si è limitati strettamente e del tutto consapevolmente a ricercare soltanto ciò che
poteva essere misurato e contato. Ma ogni delimitazione comporta anche dei confini e dunque sono “rimaste fuori” tutte le questioni che
riguardano il perché dell’esistenza, da dove veniamo, dove andiamo». Quindi? «Se gli scienziati affermassero che quanto hanno
scoperto esaurisce tutta la realtà, si avrebbe un superamento dei limiti. E allora si deve replicare, non tanto per motivi di fede ma per
motivi di ragione: “Questo è troppo poco”. L’intelligenza umana va oltre il misurabile e l’enumerabile. Arriva anche alle grandi questioni
metafisiche, alla domanda di senso»
Da un’intervista a Ch. Schoenborn, in M. POLITI, C’è un Disegno nell’universo, LA REPUBBLICA, 6/11/2005
«Ogni volta che un filosofo vi dirà di aver scoperta la verità definitiva non credetegli; e non credetegli neppure se vi dirà di aver
individuato il bene supremo. Egli, infatti, si limiterebbe a ripetere gli errori commessi dai suoi predecessori per duemila anni…Si
pretenda dal filosofo che sia modesto come lo scienziato; allora egli potrà avere il successo dell’uomo di scienza. Ma non gli si chieda
che cosa dobbiamo fare. Ascoltiamo piuttosto la nostra volontà e cerchiamo di unirla a quella degli altri. Il mondo non ha alcuno scopo o
significato all’infuori di quello che vi introduciamo noi»
H. REICHENBACH, La nascita della filosofia scientifica, 1951, trad. it. 1961
«La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende
sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge
che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d’altro
canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un
potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle
domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell’atteggiamento di amore verso il
mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell’anima è
fatale a ciò che vi è di meglio nell’uomo. Non appena si comprende l’insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere
conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia
dell’amore…La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza,
29
come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve
superare i fini a cui dovrebbe servire»
B. RUSSELL, La visione scientifica del mondo, cap. XVII, 1931
«Le mere scienze di fatti creano meri uomini di fatto…Nella miseria della nostra vita – si sente dire – questa scienza non ha niente da
dirci. Essa esclude di principio proprio quei problemi che sono i più scottanti per l’uomo, il quale, nei nostri tempi tormentati, si sente in
balìa del destino; i problemi del senso o del non-senso dell’esistenza umana nel suo complesso…concernono l’uomo nel suo
comportamento di fronte al mondo circostante umano ed extra-umano, l’uomo che deve liberamente scegliere, l’uomo che è libero di
plasmare razionalmente se stesso e il mondo che lo circonda. Che cos’ha da dire questa scienza sulla ragione e sulla non-ragione, che
cos’ha da dire su noi uomini in quanto soggetti di questa libertà?…La verità scientifica obiettiva è esclusivamente una constatazione di
ciò che il mondo, sia il mondo psichico sia il mondo spirituale, di fatto è. Ma in realtà, il mondo e l’esistenza umana possono
avere un senso se le scienze ammettono come valido e come vero soltanto ciò che è obiettivamente constatabile, se la storia non ha
altro da insegnare se non che tutte le forme del mondo spirituale, tutti i legami di vita, gli ideali, le norme che volta per volta hanno
fornito una direzione agli uomini, si formano e poi si dissolvono come onde fuggenti, che così è sempre stato e sempre sarà, che la
ragione è destinata a trasformarsi sempre di nuovo in non-senso, gli atti provvidi in flagelli? Possiamo accontentarci di ciò, possiamo
vivere in questo mondo in cui il divenire storico non è altro che una catena incessante di slanci illusori e di amare delusioni? »
E. HUSSERL, La crisi delle scienze europee, ed. post. 1959, § 2, passim
2.
AMBITO SOCIO-ECONOMICO
Argomento: La riscoperta della necessità di « pensare»
DOCUMENTI
«A che serve la filosofia? A niente, e a nessuno. Non serve, anzitutto perché non ha uno scopo cui essere asservita. E non serve a
nessuno, dal momento che se ha una storia e una tradizione è perché non conosce autorità. . Ovunque e in nessun luogo la filosofia si
dispiega come libero esercizio del pensiero, che si sottrae a qualunque rigida norma o definizione. Se incontra un qualche confine è
solo per oltrepassarlo, come hanno compreso molti tra quelli che invadono in questi giorni Modena in occasione del «Festival Filosofia».
Parecchi sono rimasti sorpresi dal successo di una simile iniziativa, in un tempo, il nostro, che sembrerebbe sempre più quello
dell'indifferenza... Eppure, anche là dove pare sia nata, cioè nell’antica Grecia, la ricerca filosofica aveva i propri «festival», come ci
hanno mostrato magnificamente i dialoghi platonici. Non era (come non è neanche oggi) una pura e semplice celebrazione: il Socrate
raccontato da Platone sapeva fin troppo bene come chi infrange gli stereotipi del sacro e del profano, del giusto e dell’ingiusto (noi
diremmo di quello che è o non è politicamente corretto), rischi persino la vita, poiché è con questa che alla fine il filosofo è costretto a
fare i conti. Mi ha colpito a Modena soprattutto la diffusa consapevolezza del carattere pubblico della filosofia, della sua necessità di
tradursi in un dialogo in cui qualunque «io» ha bisogno di un «tu» per essere tale, in un dialogo che può portare anche (e forse deve)
allo scontro tra diverse ragioni - una sorta di lotta che si legittima nella capacità di ciascuno di argomentare le proprie tesi, senza alcuna
pretesa di disporre di una qualche soluzione definitiva e che si concreta in un prender partito che impone decisioni, anche radicali,
senza per questo misconoscere il diritto di quelle altrui.»
G. GIORELLO, Filosofia in piazza. Cercando il dialogo fuori dalle accademie, IL CORRIERE DELLA SERA, 21/9/2003
«. tra le tendenze culturali positive del 2003 dobbiamo registrare quella che chiameremo la «filosofomania». Non saremo ai milioni di
persone che costituiscono l'audience dei giochi a quiz o dei varietà televisivi; ma - udite udite - stiamo assistendo a una ripresa
d'interesse generalizzata per la disciplina descritta dai detrattori come quella «con la quale e senza la quale si rimane tale e quale»... È
solo una moda passeggera o c.è di più?. «Direi che dopo la caduta delle ideologie classiche, la filosofia da una parte si è affrancata dal
vassallaggio nei confronti della politica, dall'altra ha trovato nuovi canali di espressione nei mezzi di comunicazione di massa
(televisione, giornali). Questo processo si è poi incontrato con una spinta proveniente dal basso. Dopo la crisi delle grandi chiese
ideologiche, vere e proprie agenzie donatrici di senso (in primis il Partito), e dopo un breve ma stancante periodo di fast food
intellettuale procacciato dalle televisioni, cioè di consumo rapido e commerciale di idee e stili di vita, emerge con chiarezza che, come
esseri umani, non possiamo fare a meno di un bisogno personale di orientamento. La filosofia deve restare una disciplina rigorosa, non
una collazione di idee o citazioni edificanti. Ferma restando questa esigenza, è molto positivo che la filosofia torni nell'agorà e si esplichi
nel dialogo e attraverso l'oratoria e la persuasione. È un ritorno a Socrate. La filosofia è spirito critico. In questo senso essa può dare
molto alla società. Non però nel senso che i filosofi abbiano una voce privilegiata nel dibattito pubblico, ma in quello che la funzione
filosofica, che può essere svolta da chiunque, è un lievito straordinario per la vita in comune. In questo senso la filosofia è
profondamente democratica».
Intervista a Remo Bodei, in Corrado OCONE, Prendiamola con filosofia, IL MATTINO, 30/12/2003
«Nulla e nessuno è mai completamente al riparo dal luogo comune, dal fanatismo, dalla stupidità. Anche la filosofia è in grado di
provocare, e ha certamente provocato, disastri, non diversamente dalla scienza. ciò accade soprattutto quando si combini con saperi
più o meno occulti ed esoterici, tradizionalisti o apocalittici. . Ma, in generale, possiamo affermare che, proprio come la scienza, la
filosofia nel suo insieme non è certo priva di ambiguità. Eppure, ne abbiamo sempre più bisogno. . la voglia di filosofia cresce, e forse
paradossalmente cresce proprio in Italia, il paese più «ricco» di cattedre e istituzioni.. La filosofia può scendere dal piedestallo
specialistico e avvicinarsi ai problemi delle persone. Il suo campo d’azione . si dilata alle «zone calde» della nostra cultura: le
neuroscienze, le scienze sociali, l’etica economica, per non parlare della bioetica.»
Mario BAUDINO, Ricca e vestita vai, filosofia, LA STAMPA, 29/4/2003
«La filosofia richiede una meditazione solitaria, ma ha anche l'esigenza di comunicare, discutere e mettere alla prova le idee in uno
spazio pubblico. In termini provocatori, si occupa di luoghi comuni. Simili alle piazze o ai punti di incontro in cui gli uomini scambiano i
loro prodotti ed elaborano i loro vissuti, essi non sono da confondere con le banalità. Si tratta piuttosto di zone di estrema
condensazione e sedimentazione di esperienze e di interrogativi, virtualmente condivisi da tutti perché toccano esperienze inaggirabili,
sebbene poco esprimibili in discorsi che non risultino superficiali (la vita, la morte, la verità, la bellezza, la condotta morale, l'amore). La
maggior parte di noi, in questi casi, è come quei cani ai quali, si dice, manca solo la parola. La grande filosofia al pari della grande arte
dà loro voce in forma perspicua, articolata e premiante. Ognuno di noi, nascendo, trova un mondo già fatto, ma in costante
trasformazione, a causa del succedersi nel tempo delle generazioni e del mescolarsi nello spazio geografico di popoli e civiltà. Ognuno
comincia una nuova storia, al cui centro inevitabilmente si pone. Nel corso della vita cerca così di dare senso agli avvenimenti in cui è
impiegato, alle idee che gli attraversano la mente, alle passioni che lo impregnano e ai progetti che lo guidano. Di quali basi e criteri
affidabili può disporre? ... Per comprendere la funzione e la rilevanza della filosofia contro quanti ritengono che non giunga alle certezze
30
della scienza, alle consolazioni della fede o al fascino delle arti, compiamo un esperimento mentale, proviamo ad immaginare come
sarebbe il nostro mondo senza di essa».
Remo BODEI, Perché c.è fame di filosofia, IL MESSAGGERO, 19/9/2003
«Il filosofo si riconosce dal fatto che egli ha, inseparabilmente, il gusto dell'evidenza e il senso dell'ambiguità. Ciò che del filosofo è
caratteristico è il movimento incessante che dal sapere riconduce all'ignoranza e dall'ignoranza al sapere..La debolezza del filosofo è la
sua virtù . Il mistero è in tutti come è in lui. Che cosa dice il filosofo dei rapporti dell'anima col corpo se non ciò che ne sanno tutti gli
uomini.? Che cosa insegna sulla morte, se non che è nascosta nella vita, come il corpo nell'anima.? Il filosofo è l'uomo che si risveglia e
che parla, e l'uomo ha in sé, silenziosamente, i paradossi della filosofia, perché, per essere davvero uomo, bisogna essere un po. di più
e un po. di meno che uomo».
M. MERLEAU-PONTY, Elogio della filosofia, 1953
3.
AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
DOCUMENTI
"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di una esigua
minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e
il sentimento degli uomini più colti.
Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della
situazione attuale, il programma liberale che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento con un profondo e
radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione.
I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate.
[…] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere
mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda
proclama lo stato d’assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa
invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899.
(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952)
"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla fioritura economica che si
osservava dappertutto nel paese e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità dell’economia mondiale e fosse
aiutata dall’afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo perché, come i tecnici
notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l’Italia."
B. CROCE, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
"La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far l politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia
lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini
personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi
economici e politici dei gruppi dominanti nel governo.
[…] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole
dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia
meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962.
"Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in avvenire a differenziare
i vari gruppi politici gli uni dagli altri. […] Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una
valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali in quanto le forze organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."
D. MACK SMITH, Storia d’Italia da 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1969.
"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione governativa con il partito
della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. […] Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla
vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra
gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana
avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
"Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una convivenza nella tolleranza
con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l’anticlericarismo era ormai una inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli
passò a realizzare la politica delle due parallele [Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di
un certo tipo di anticlericarismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il papato, che il
liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo."
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.
TIPOLOGIA C: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ARGOMENTO STORICO
La Prima Guerra mondiale: le cause, gli avvenimenti, le conseguenze. Il candidato illustri l’argomento facendo
riferimento anche al ruolo determinante che intellettuali e opinione pubblica ebbero nel condizionare lo svolgersi degli
eventi.
TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ORDINE GENERALE
«Tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità e religione, sono titolari di diritti fondamentali riconosciuti da
leggi internazionali. Ciò ha portato all'affermazione di un nuovo concetto di cittadinanza, che non è più soltanto "anagrafica", o
nazionale, ma che diventa "planetaria" e quindi universale. Sviluppa l'argomento analizzando, anche alla luce di eventi storici e di fatti
recenti, le difficoltà che i vari popoli hanno incontrato e che ancor oggi incontrano sulla strada dell'affermazione dei diritti umani.
31
Soffermati inoltre sulla grande sfida che le società odierne devono affrontare per rendere coerenti e compatibili le due forme di
cittadinanza.
SIMULAZIONE PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO –MARZO 2016 - classe 5^B
ITALO SVEVO – LA COSCIENZA DI ZENO
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giuseppe Ungaretti, I fiumi
1
Mi tengo a quest'albero
mutilato
30
una docile fibra
2
abbandonato in questa
dolina1
31
dell'universo
3
che ha il languore
4
di un circo
32
Il mio supplizio
5
prima o dopo lo spettacolo
33
è quando
6
e guardo
34
non mi credo
7
il passaggio quieto
35
in armonia
8
delle nuvole sulla luna
36 Ma quelle occulte
9
Stamani mi sono disteso
37 mani
10
in un'urna d'acqua
38 che m'intridono
11
e come una reliquia
39 mi regalano
12
ho riposato
40 la rara
41 felicità
13
L'Isonzo scorrendo
14
mi levigava
42 Ho ripassato
15
come un suo sasso
43 le epoche
44 della mia vita
16
Ho tirato su
17
le mie quattr'ossa
45 Questi sono
18
e me ne sono andato
46 i miei fiumi
19
come un acrobata
20
sull'acqua
47 Questo è il Serchio2
48 al quale hanno attinto
21
Mi sono accoccolato
49 duemil'anni forse
22
vicino ai miei panni
50 di gente mia campagnola
23
sudici di guerra
51 e mio padre e mia madre
24
e come un beduino
25
mi sono chinato a ricevere
52 Questo è il Nilo
26
il sole
53 che mi ha visto
32
54 nascere e crescere
27
Questo è l'Isonzo
55 e ardere d'inconsapevolezza
28
e qui meglio
56 nelle estese pianure
29
mi sono riconosciuto
57 Questa è la Senna
63 Questa è la mia nostalgia
58 e in quel suo torbido
64 che in ognuno
59 mi sono rimescolato
65 mi traspare
60 e mi sono conosciuto
66 ora ch'è notte
67 che la mia vita mi pare
61 Questi sono i miei fiumi
68 una corolla
62 contati nell'Isonzo
69 di tenebre
Cotici il 16 agosto 1916
1 dolina: concavità del terreno (formata dall'azione dell'acqua piovana) tipica del Carso.
2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti (1888-1970), di famiglia toscana, nato ad Alessandria d'Egitto, visse in gioventù a Parigi. Durante la prima Guerra
Mondiale combatté sul fronte italiano e proprio mentre era al fronte compose molte poesie della raccolta L'allegria (pubblicata in più
edizioni, a partire dal 1919).
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell'Isonzo, il fiume che è stato una
importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare
ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.
1. Parafrasi e comprensione complessiva.
Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumi brevemente il contenuto dei tre tempi in cui essa si articola (vv. 1-26), (vv. 2741), (vv. 42-69).
2. Analisi e commento del testo.
2.1 Che cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta?
2.2 Spiega il significato dei versi 9-12 "Stamani mi sono disteso / in un'urna d'acqua / e come una reliquia / ho riposato", individuando
anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica.
2.3 Quale significato simbolico assume l'acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sé e al recupero del passato
attraverso la memoria?
2.4 Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d'identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?
2.5 Ungaretti, come altri poeti del tempo, avverte la necessità di trovare nuovi mezzi espressivi, diversi da quelli tradizionali e più adatti
a rappresentare la fragilità e la precarietà della condizione umana. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata
dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica.
3. Approfondimenti.
Il tema del viaggio, spesso metaforico, è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori
che trattano questo tema?
TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE
Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo
corredano.
Se scegli al forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione,
anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane
una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento
culturale, altro).
Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti
e costruisci su di essi il tuo "pezzo". Dà all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la
33
pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a c ircostanze
immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
2.
AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
REDAZIONE DI UN "SAGGIO BREVE": Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale",
utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo riferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà un titolo
alla tua trattazione, indica la destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazi one,
rassegna di argomento culturale, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostr e,
anniversari, convegni o eventi di rilievo). Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"
DOCUMENTI
"Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle
idee per cui si muore e il disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
"Edizione della sera! Della sera! Della sera! Italia! Germania! Austria!" E sulla piazza, lugubremente listata di nero, si effuse un
rigagnolo di sangue purpureo! Un caffè infranse il proprio muso a sangue, imporporato da un grido ferino: "Il veleno del sangue
nei giuochi del Reno! I tuoni degli obici sul marmo di Roma!" Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette gocciolava no
lacrime
di
stelle
come
farina
in
uno
staccio
e
la
pietà,
schiacciata
dalle
suole,
strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi! …"
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
[...] siamo troppi. La guerra è un'operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra
rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno
un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano
il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...]. Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel
colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle
mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", II, 20, 1914
È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli altri, che
sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo. Neanche la
letteratura: [...]. Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella: per sé sola.
Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia.
Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che è sempre
santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli,
che fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa. E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una
vita, a un'opera, a un'eredità [...]. Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta
strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l'erba sopra sarà tener a lucida
nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa?
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915
[...] Accesa è tuttavia l'immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il nostro Genio, e che il fuoco
ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l'urto del ferro apra il varco al
sangue rovente della resurrezione [...].
Gabriele D'ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915)
"Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per se stessa a
entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Era l'inaudito, potente e passionale serrarsi della
nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non
aveva conosciuto. [...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria dell'anima sulla
maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L'anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per
essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell'imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace
appunto l'elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?".
Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 195
4.
AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della Natura!
DOCUMENTI
«Natura! Ne siamo circondati e avvolti - incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza
preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia.
34
Crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico.
Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri. Essa parla continuamente con noi, e non ci tradisce il suo segreto. Agiamo
continuamente su di lei, e non abbiamo su di lei nessun potere. Sembra aver puntato tutto sull’individualità, ma non sa che
farsene degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge: la sua fucina è inaccessibile… Il dramma che essa recita è
sempre nuovo, perché crea spettatori sempre nuovi. La vita è la sua più bella scoperta, la morte, il suo stratagemma per
ottenere molta vita... Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone; si collabora con lei anche quando si pretende di
lavorarle contro... Non conosce passato né avvenire; la sua eternità è il presente… Non le si strappa alcuna spiegazione, non le
si carpisce nessun beneficio, ch’essa non dia spontaneamente… È un tutto; ma non è mai compiuta. Come fa oggi, potrà fare
sempre».
J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793
«Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e
dell’acqua... Quella storia, che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace
di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quello che c’era sulla terra ed anch’egli morì fulminato, ha l’apparenza di
una favola, però si tratta in realtà della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi
intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che c’è sulla terra… Quando invece gli dei,
purificando la terra con l’acqua, la inondano,... coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare... Nel
tempo successivo, accaduti grandi terremoti e inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l’isola
di Atlantide assorbita dal mare; perciò ancora quel mare è impraticabile e inesplorabile, essendo d’impedimento i grandi
bassifondi di fango che formò l’isola nell’inabissarsi».
PLATONE, Timeo, 22c – 25d passim
«La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle nostre responsabilità.
Inadeguatezza delle nostre conoscenze, l’insufficienza delle nostre tecnologie… Un punto tuttavia – tutto laico – è ineludibile:
dobbiamo investire nuove energie sul nesso tra natura e comunità umana. Energie di conoscenza, di tecnologie ma anche di
solidarismo non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato».
G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA, 30/12/2004
«Mi fa una certa tenerezza sentire che l’asse terrestre si è spostato. Mi fa tenerezza perché fa della Terra un oggetto più
tangibile e familiare. Ce la fa sentire più «casa», piccolo pianeta dal cuore di panna, incandescente, che mentre va a spasso
negli spazi infiniti insieme al Sole, gli gira intorno, ruota su se stesso e piroetta intorno al proprio asse – un ferro da calza infilato
nel gomitolo del globo – che con la sua inclinazione di una ventina di gradi ci dà il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni.
Non è male ricordarsi ogni tanto che la Terra è grande, ma non infinita; che non vive di vita propria in mezzo al nulla, ma ha
bisogno di trovarsi sempre in buona compagnia; che non è un congegno automatico ad orologeria, ma che tutto procede (quasi)
regolarmente soltanto per una serie di combinazioni fortunate.
La Terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e
dalla improbabilità di grandi catastrofi astronomiche… Quella dello spostamento dell’asse terrestre è solo una delle tante
notizie–previsioni di matrice scientifica… C’è chi dice che a questo evento sismico ne seguiranno presto altri «a grappoli»... Altri
infine fanno previsioni catastrofiche sul tempo che sarà necessario per ripristinare certi ecosistemi… Ciò avviene...perché
moltissime cose le ignoriamo, soprattutto in alcune branche delle scienze della Terra... La verità è che, eccetto casi
particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di prevedere i terremoti e i maremoti».
E. BONCINELLI, Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare troppo, CORRIERE
DELLA SERA, 2/1/2005
«Il paradosso è questo: i fattori che causano un maremoto... sono gli stessi che, ragionando in tempi lunghi, hanno reso il
nostro Pianeta un luogo privilegiato del sistema solare, dove la vita ha potuto svilupparsi ed evolvere. Partiamo da
considerazioni banali: gli ingredienti di uno tsunami o maremoto sono due: grandi masse d’acqua liquida, cioè l’oceano; e, sotto
all’oceano, uno strato solido e rigido, la litosfera terrestre, che però si muove. La litosfera che giace sotto gli oceani varia di
spessore tra i 10 e gli 80 chilometri; in alcune zone particolari è squassata periodicamente da improvvisi sussulti con
spostamenti di masse che possono trasmettere grande energia alle acque sovrastanti e causare il maremoto. Ma perché questi
sussulti, perché questa litosfera solida ma viva, vibrante, sempre in movimento...? E poi, perché questi grandi volumi di acqua
liquida che coprono i due terzi della nostra Terra?».
E. BONATTI, Ma è l’oceano che ci dà vita, IL SOLE 24 ORE, 2/1/2005
«Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la
costanza della velocità della luce si accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che
è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i cambiamenti sono improvvisi e
discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono
più le leggi di Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le dimensioni e perfino il
tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di
variazioni continue è più esile di quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte del la fisica
e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno
vero per la chimica organica e per la biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la compless ità
non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi specializzati che su una vera teoria».
A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982
«Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della scienza. In prima istanza si potrebbe
pensare che questi due obiettivi siano indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza
della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei
fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un
accordo così perfetto: non mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova ugualmente
in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da un’inondazione e che dal tetto sui cui si è
35
rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge. Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza
comprenderne i motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente
il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo
bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento».
R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985
5.
AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: La famiglia: primo nucleo su cui fondare la convivenza civile o valore obsoleto nell’epoca
dell’individualismo?
DOCUMENTI
Spesso i genitori riversano troppe ansie e aspettative su quell’unico figlio.
«Vero, ma solo se i genitori sono stupidi. In Italia si fanno sempre meno figli e questo può creare problemi. Una buona
soluzione sta per esempio nel creare spazi reali di educazione collettiva. Io abito in campagna, a Gubbio, ed è molto più
semplice che in città: gruppi vicini, famiglie che si conoscono e si organizzano. Il gruppo crea meno tensioni, le nevrosi tra
fratelli si stemperano. Il vero nemico del bambino è la solitudine. Anche il problema del figlio unico s compare se la vita del
bambino è su base comunitaria. In città non sono rare le esperienze di asili autogestiti.» Insomma, basta organizzarsi? «Ripeto:
l’unico problema è la solitudine. Io da piccolo non ero mai solo. Ogni tanto andavo pure in tournée con i miei genitori. Se
stavano lontani, al ritorno a casa la loro attenzione nei miei riguardi era completa. Meglio così che avere genitori sempre
presenti ma distratti. »
(E. Bonerandi, Non ero affatto solo, loro erano tutti per me, in “la Repubblica”, 19/4/2001)
Contrordine genitori. Dopo decenni passati a sentirsi dire che bisogna essere amici dei figli, un’indagine della fondazione
Exodus di Don Mazzi tra 635 adolescenti tra i 14 e i 19 anni boccia questo atteggiamento: un adolescente su tre non sopport a
che i genitori «facciano gli amiconi» e «desiderino piacere a tutti i costi », anche con comportamenti imbarazzanti. Passato il
tempo dello scontro generazionale, i giovani si sentono orfani di una guida sicura. E forse andrebbe riscoperto anche qualche
rimprovero, visto che solo il
4% si lamenta della «eccessiva severità del papà». Dunque, nel mondo rovesciato, dove gli studenti danno il voto ai docenti e i
figli ai genitori, gli adolescenti bocciano papà e mamma perché «non sanno capire che cosa ci serve nella vita» (32%), e perché
«pensano troppo a loro stessi» (21%). Il 23% dei ragazzi lamenta l’«incapacità di comunicare dei genitori » e il 18% una
«eccessiva loro presenza» nella intimità dei figli. Di contro, il 31% dei ragazzi vorrebbe che i genitori fossero «un punto di
riferimento sicuro in ogni occasione» (e forse anche ai genitori piacerebbe esserlo, potendo), mentre il 24% vorrebbero che i
genitori «trasmettessero le regole di vita con l’esempio ».
Gli adolescenti passano con i genitori un paio di ore al giorno, a cena o davanti alla tv, parlando prevalentemente «di soldi e
spese della casa». In sette famiglie su dieci non si parla d’altro! Il 51% lamenta anche che i «problemi tra i genitori
rappresentino, in loro presenza, uno dei temi più discussi». Per il resto si parla di notizie o, al quarto posto, della loro giornata.
(da P. Panza, Meglio avere un padre severo che amico, in “Corriere della Sera”, 27/4/2001)
Dieci richieste dei figli ai genitori
– Non viziarmi, so benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo.
– Non essere incoerente: mi sconcerta e mi costringe a farla franca tutte le volte che posso.
– Non fare promesse, potresti non essere in grado di mantenerle.
– Non correggermi davanti alla gente. Presterò più attenzione se parlerai a quattr’occhi.
– Non brontolare continuamente: altrimenti dovrò far finta di essere sordo.
– Non badare troppo alle mie indisposizioni: potrei imparare a godere di cattiva salute, se questo attira la tua attenzione.
– Non preoccuparti del poco tempo che passiamo insieme, è come lo passiamo che conta.
– Non permettere che i miei timori suscitino la tua ansia, perché allora diventerei ancora più pau roso.
– Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione e incoraggiamento… ma non ho bisogno di dirtelo,
vero?
– Ricordati, io imparo di più da un esempio che da un rimprovero.
(da don Antonio Mazzi, Un’ala di riserva. Adolescenza.Terra di qualcuno?, Mondadori, Milano 2001)
La famiglia-tutor: soldi non valori
La famiglia italiana del 2003 fa sempre più fatica a tramandare valori alle nuove generazioni. E allora cerca almeno di trasferire
patrimoni. I figli che crescono nel terzo millennio non ereditano ideali, ma denari risparmiati con sacrificio, appartamenti, polizze
assicurative. Ed è un mestiere in crisi, quello del genitore, incapace di fronteggiare i modelli culturali che arrivano dalla
televisione e preoccupato per un futuro che appare senza certezze. Così almeno risulta al Censis, che ieri ha presentato i
risultati di uno studio
commissionato da Zurich Italia e intitolato Pochi rischi, siamo genitori.
I numeri della ricerca lasciano scarso spazio all’interpretazione. Tre genitori su quattro pensano che essere padre o madre oggi
è più difficile che in passato, 55 su cento credono che i figli avranno serie difficoltà a trovare lavoro. E poi, quattro su dieci
ammettono
che la famiglia non è più in grado di essere cinghia di trasmissione di valori positivi come il rispetto della dignità umana, la
solidarietà e la tolleranza. «Sì, la famiglia di un tempo, quella che tramandava norme di vita, è in crisi», spiega Carla Collicelli,
curatrice della ricerca
del Censis. Il paradosso è che gli italiani non pensano affatto che sia tutto perduto. Il 58,2 per cento si dichiara ostinatamente
ottimista, e il 64,2 per cento ritiene che – nella latitanza delle istituzioni – sia la famiglia stessa a dover fronteggiare le incognite
del futuro. Un impegno che però diventa soprattutto finanziario. «Oggi la famiglia italiana ha cambiato maschera», dice il
direttore generale del Censis Giuseppe De Rita: «È una famiglia fortemente responsabilizzata e altamente patrimonializzata:
vuole prima di tutto garantire una sicurezza economica». Si stringe la cinghia, allora. Per mettere a disposizione dei figli i propri
risparmi (come fa il 36,6 per cento delle famiglie), ma anche per aiutarli ad avviare un’attività economica (36,4 per cento), per
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comprare una casa (33,2 per cento), o per stipulare una polizza assicurativa (24,3 per cento). Non è semplicemente un
mutamento di attitudine. Lo è anche di ruolo. E così, per dirla con De Rita, in trenta anni si è passati dalla «famiglia
combinatoria» – che viveva accumulando reddito da più lavori per aumentare i risparmi – alla «famiglia tutor» di oggi che «con
polizze vita e fondi pensione segue i figli con una logica di accompagnamento nel percorso di avvicinamento a una società
sempre più difficile da affrontare ».
(G. Mola, La famiglia-tutor: soldi non valori, in “la Repubblica” 16/4/2003)
6.
AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Il regime fascista: essenza e storia.
Documenti
Il manifesto dei fasci di combattimento (1919) - Programma di San Sepolcro
[…] Per il problema politico:
Noi vogliamo: a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le
donne. […] d) La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire
la forma di costituzione dello Stato. […]
Per il problema sociale:
Noi vogliamo: […] i) Obbligo dello Stato di dare e mantenere alla scuola carattere precipuamente e saldamente formativo di
coscienze nazionali e carattere imparzialmente, ma rigidamente laico, carattere tale da disciplinare gli animi ed i corpi all a
difesa della Patria in modo da rendere possibili e scevre di pericolo le forme brevi, elevare le condizioni morali e culturali del
proletariato; dare reale ed integrale applicazione alla legge sull'istruzione obbligatoria con la conseguente assegnazione in
bilancio dei fondi necessari.
[...] Per il problema finanziario:
Noi vogliamo: a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione
parziale di tutte le ricchezze. b) II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili
che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell' 85% dei profitti di guerra.
(«II popolo d'Italia», 6 giugno 1919)
Il fascismo è un movimento che tende con tutti i mezzi a impadronirsi dello stato e di tutta la vita nazionale per stabilire la sua
dittatura assoluta e unica. Il mezzo essenziale per riuscirvi è, nel programma e nello spirito dei capi e dei seguaci, la completa
soppressione di tutte le libertà costituzionali pubbliche e private, che è quanto dire la soppressione dello Statuto e di tutta
l’opera liberale del Risorgimento italiano.
Luigi
Salvatorelli, La Stampa, 18 Luglio 1922.
Il fascismo non ha mirato tanto a governare l’Italia, quanto a monopolizzare le coscienze italiane. Non gli basta il possesso del
potere: vuole il possesso della coscienza privata dei cittadini, vuole la “conversione” degli italiani. G. Amendola, “il Mondo”, 1
aprile 1923.
Il fascismo sta percorrendo la via verso il “totalitarismo e l’assolutismo” (…) esperimentando un sistema che pur lasciando
sussistere forme esterne di rappresentanza popolare (…) aumenta in modo tale i poteri del governo, che questo diventa il vero
arbitro e dominatore di ogni altro potere statale”
Luigi Sturzo, Italia e fascismo (1926),
Bologna 1965
Il fascismo è una concezione etica. Nessuna azione sottratta al giudizio morale(..).Il fascismo è una concezione religiosa, in cui
l’uomo è veduto nel suo immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà obiettiva che trascende l’individuo
particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale. (…)
Il fascismo è una concezione storica, nella quale l’uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui
concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni concorrono.
Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo stato; ed è per l’individuo in quanto esso coincide con lo stato, coscienza e
volontà universale dell’uomo nella sua esistenza storica. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire
all’assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà
popolare. Il liberalismo negava lo stato nell’interesse dell’individuo particolare; il fascismo riafferma lo stato come la re altà vera
dell’individuo. E se la libertà deve essere l’attributo dell’uomo reale, e non di quell’astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo
individualistico, il fascismo è per la libertà. E per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello stato e
dell’individuo nello stato. Giacché, per il fascista tutto è nello stato, e nulla d’umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore,
fuori dallo stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e
potenzia tutta la vita del popolo.
Giovanni Gentile- Benito Mussolini, Voce “Fascismo”, Enciclopedia Treccani, 1932.
Eppure il fascismo ha saputo far di peggio [del nazismo]; perché, pur raggiungendo praticamente gli stessi fini, non ha avuto il
coraggio di sopprimere sinceramente la legalità, ma ha preferito mantenerla ufficialmente sulla facciata, instaurando all’ombra di
essa una pratica ufficiosa di effettivo illegalismo, destinato a togliere ogni serietà alle leggi figurative scritte sui codici. Il
fascismo è stato il regime della legalità adulterata, della truffa giuridica organizzata d’autorità. Il sistema rappresentativo è
abolito, ma al suo posto si istituiscono, nella Camera e nel Senato, assemblee di coristi vestiti d’orbace, che, col cantare gli inni
“della patria e della rivoluzione” hanno l’ufficio di manifestare il delirante consenso della nazione alle leggi fasciste; i poteri sono
tutti trasfusi di fatto nel “capo del governo”, ma la monarchia rimane sui francobolli come un emblema araldico; si proclama
l’indipendenza alla magistratura, ma lo squadrismo ha l’incarico ufficioso di impedire ai giudici di far giustizia; si lascia in vigore
in apparenza nel Codice penale il principio nulla poena sine lege, ma con l’istituzione del Tribunale speciale e delle
Commissioni per il confino si dà al governo e alla polizia mano libera per perseguitar l’innocenza, e per trasformarla volta per
volta, secondo le istruzioni che scendono giù dall’alto, in delitto capitale.
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Sorge sotto il fascismo una nuova codificazione, a cui si dà il nome di “mussoliniana”; ma essa ha, come tutte le “opere del
regime”, la funzione meramente decorativa di tenere a bada la platea.
Piero Calamandrei, “La crisi della legalità” (1944), in Costituzione e legge di Antigone, Sansoni
Il fascismo non era in linea di principio né totalitario né anticristiano (…)
L’idea politica centrale del fascismo è quella dello stato corporativo. Mussolini lo interpretò come tentativo di eliminare c on
un’organizzazione sociale integrata i pericoli incombenti sullo stato nazionale a causa delle divisioni di classe, di risolvere
l’antagonismo tra stato e società mediante la “statalizzazione” di questa. Quando il partito fascista (“un partito al di sopr a dei
partiti” in quanto pretendeva di rappresentare gli interessi della nazione nel suo insieme) si impadronì dello stato e si identificò
con la massima autorità nazionale, si apprestò a fare del “popolo una parte dello stato”. Ma non si pose “al di sopra dello s tato”,
né i suoi capi si ritennero “al di sopra della nazione”.
La differenza tra fascismo e i movimento totalitari è bene illustrata dall’atteggiamento verso l’esercito, cioè verso l’istituzione
nazionale per eccellenza. Al contrario dei nazisti e dei bolscevichi (…) i fascisti poterono usare uno strumento intensamente
nazionalistico come l’esercito, con cui cercarono di identificarsi con lo stato. (…)
Il dittatore fascista (ma no Hitler, né Stalin) fu il vero usurpatore nel senso della dottrina politica classica, e il suo re gime del
partito unico rimase in certo qual modo intimamente legato al multipartitismo.
Hanna
Arendt,
Le
origini
del
totalitarismo, (1951), Einaudi
Caratteristica essenziale del regime era la sovrapposizione di due strutture e di due gerarchie parallele: quella dello Stato, che
aveva conservato l’impalcatura esterna del vecchio Stato monarchico, e quella del partito con le sue numerose ramificazioni. Il
punto di congiunzione era rappresentato dal Gran consiglio del fascismo (...). Al di sopra di tutti si esercitava incontrastato il
potere di Mussolini, che riuniva in sé la qualifica di Capo del governo e di Duce del fascismo. Contrariamente a quanto sarebbe
accaduto in altri regimi totalitari, nel fascismo italiano l’apparato dello Stato ebbe fin dall’inizio, per esplicita scelta di mussolini,
una netta preponderanza sulla machina del partito. (…) Il tentativo messo in atto dal fascismo (…) era di “occupare”, insieme
allo stato, la società, di riplasmarla dalle fondamenta facendo leva soprattutto sui giovani. (…) L’ostacolo maggiore era sen za
dubbio rappresentato dalla Chiesa. (…)Un altro limite insuperabile stava all’interno, anzi al vertice delle istituzioni statali ed era
rappresentato dalla monarchia.
Giovani Sabbatucci, Storia Contemporanea - Il Novecento, Laterza
Nel suo libro sulle origini del totalitarismo Hannah Arend afferma perentoriamente che fino al 1938 il fascismo non fu totalitario,
ma fu soltanto un’ordinaria dittatura nazionalista sorta dalla crisi di una democrazia di partiti. Questo giudizio poi è stat o fatto
proprio da altri politologi e storici del fascismo, come Alberto Aquarone e Renzo De Felice, ed è tuttora considerato alla stregua
di una verità indiscutibile. In realtà, il giudizio di Arendt si basava su una scarsa conoscenza di quel che il fascismo era stato,
come dimostra la mancanza di dati storici concreti nella sua riflessione sul fascismo (…).La mia definizione del fascismo come
totalitarismo deriva dalle prime intuizioni [dei primi antifascisti italiani] e dall’analisi della concreta realtà storica del fascismo
italiano. Per totalitarismo io intendo definire:
Un esperimento di dominio politico, messo in atto da un movimento rivoluzionario, organizzato in patito militarmente disciplinato,
con una concezione integralista della politica, che aspira al monopolio del potere e che, una volta averlo conquistato, per vie
legali o extralegali, distrugge e trasforma il regime preesistente e costruisce uno Stato nuovo, fondato sul regime a partito unico,
con l’obiettivo principale di realizzare la conquista della società (…) sulla base del principio della politicità integrale
dell’esistenza, sia individuale che collettiva, interpretata secondo le categorie, i miti e i valori di una religione politic a, con il
proposito di plasmare l’individuo e le masse attraverso una rivoluzione antropologica, per rigenerare l’essere umano e creare
l’uomo nuovo. E.Gentile, Il fascismo in tre capitoli, Laterza
TIPOLOGIA C: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Nell’ottobre del 1929 scoppiò negli Stati Uniti una gravissima crisi economica, destinata a durare a lungo e a propagarsi
rapidamente in Europa. Illustra le origini di tale crisi, soffermandoti particolarmente sulle conseguenze che essa ebbe
nell’economia e sulle soluzioni politiche adottate nei diversi paesi.
TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ORDINE GENERALE
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controv ersie
Internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
(Costituzione, Articolo 11)
Il candidato rifletta criticamente sulla citazione estrapolata dal testo della Costituzione Italiana e, alla luce dei recenti
avvenimenti internazionali esprima le sue opinioni in merito.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
CRITERI
LIVELLI
38
PUNTI
Completa, ben strutturata e organica
1) Analisi del testo /
Adeguata
individuazione della tesi
Superficiale
e rispetto della
Lacunosa
consegna
Gravemente incompleta
Ampia e articolata
Esauriente
2) Ricchezza e
correttezza informativa Corretta
rispetto agli argomenti
Superficiale / incompleta
Imprecisa, limitata e scorretta
Sintassi complessa, lessico appropriato,
trattazione corretta e accurata
Sintassi semplice, lessico complessivamente
adeguato, trattazione sostanzialmente corretta
3) Correttezza
ma non sempre accurata
morfologica,
Qualche errore sintattico e ortografico, lessico
ortografica, sintattica e
impreciso
lessicale
Errori morfo – sintattici diffusi ma non gravi,
lessico impreciso
Lessico inadeguato, gravi errori morfo sintattici
Articolata, approfondita e coerente
4) Efficacia
Schematica ma organizzata
argomentativa e
capacità di rielaborare i Poco articolata, superficiale e con qualche
incongruenza
contenuti
Disordinata e incoerente
TOTALE
39











4
3
2
1
0
4
3
2
1
0
4
 3
 2
 1
 0
 3
 2
 1
 0
…… / 15
Ministero dell’Istruzione, dell’
Università e della Ricerca
M536 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
Indirizzo: A021– Arti Figurative
CURVATURA ARTE DEL PLASTICO-PITTORICO
Tema di:DISCIPLINE PITTORICHE, PLASTICHE E SCULTOREE
La Danza
La danza è arte del corpo in movimento, e da sempre ha avuto un ruolo di grande
importanza nella
storia dello spettacolo; già nell'antica Grecia, durante le rappresentazioni teatrali, il coro si
esprimeva danzando nello spazio chiamato orchestra, che si trovava davanti a quello
scenico,
destinato agli attori. La storia dell'arte, soprattutto nell'Ottocento e nel Novecento, ha
sovente tratto
ispirazione dalla danza; basti ricordare le opere di grandi maestri come Degas, Renoir,
Matisse, che
l'hanno rappresentata in tutta la sua armoniosa bellezza.
Ispirandosi a opere d'arte a lui note, ma con l'intento di esprimere anche la propria visione
di
quest'arte, il candidato progetti un elaborato a scelta tra:
Sono richiesti:
Schizzi preliminari e bozzetti
Progetto esecutivo con misure dell’opera ed eventuali tavole di ambientazione;
Opera originale 1:1 o particolare dell’opera in scala eseguito con tecnica libera;
Relazione illustrativa con specifiche tecniche e descrizione delle peculiarità dell’opera ed
eventualmente del luogo prescelto per accoglierla.
Durata massima della prova: 3 giorni (6 ore per ciascun giorno)
N.B.: Nei primi 2 giorni il candidato può lasciare la sede degli esami prima che siano passate 6 ore dall’inizio
della prova solo
se la prova stessa è conclusa.
È consentito l’uso dei materiali e delle attrezzature, informatiche e laboratoriali (esclusa INTERNET), degli
archivi digitali e
dei materiali cartacei presenti in biblioteca disponibili nella istituzione scolastica.
40
È consentito l’uso del dizionario della lingua italiana.
È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di
madrelingua non italiana.
SIMULAZIONE II PROVA ESAME DI STATO
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Alunno _______________________
Grave
Più che
mente
Insufficiente Sufficiente
Buono
Sufficiente
Insufficiente
6-9
10
13-14
11-12
1-5
Ottimo
15
Creatività
Schizzi preliminari
Aderenza al tema
Autonomia nell’utilizzo
degli strumenti e
nell’applicazione
Sviluppo del progetto
Padronanza di
metodi/tecniche di
rappresentazione
Completezza
dell’elaborato finale
dell’opera o suo
prototipo
Relazione finale
La valutazione è il risultato della media matematica delle singole voci
Media dei voti:_____/15
41
1° SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA B: QUESITI A RISPOSTA SINGOLA
STORIA
1)Quali sono le principali azioni politiche di Giolitti al governo? (Precisa la posizione di Giolitti
nei confronti del conflitto fra capitale e lavoro e indica le principali riforme; spiega il
comportamento di Giolitti di fronte allo sciopero del 1904 e chiarisci il rapporto con il Partito
Socialista; parla dell’allargamento del voto ai cattolici ).
2)Ricostruisci gli eventi che portarono all’uscita della Russia dal conflitto, e quelli che invece
portarono all’entrata degli Stati Uniti a fianco dell’Intesa.
FILOSOFIA
1) Delinea gli attributi essenziali che Kant riferisce alla legge morale .
2) Rifletti sulla differenza tra il concetto di bello e quello di sublime.
FISICA
1. Descrivi il campo elettrico, le linee di campo e la differenza con la forza elettrica
2. Che cosa si intende per potenziale in un punto? E per d.d.p? Che cosa succede in una
superficie equipotenziale?
STORIA DELL’ARTE
1. Descrivi l’opera “Il grido” di Edward Munch.
2. Quali sono le opere di Gaudì ? Descrivine una.
INGLESE
1.
When did the foe start writhing prose fiction? In what form are his works written?
2.
What is the plot of Robinson Crusoe?
42
2° SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA
STORIA
Analizza le ragioni dell’ ascesa del fascismo fino alla Marcia su Roma. Parla della fase
legalitaria ( Leggi Acerbo e Gentile, e prime trasformazioni in senso dittatoriale). Parla
dell’avvento della dittatura(leggi fascistissime, trasformazione della società, politica
economica e corporativismo.)
FILOSOFIA
La filosofia dello Spirito che Hegel definisce come la conoscenza più alta e difficile è lo
studio dell’Idea che, dopo essersi alienata, torna presso di sé nell’uomo, attraverso il quale
si riconosce come principio di tutta la realtà, ovvero come Assoluto. Nello sforzo di
autoliberazione la Ragione, in un processo di concreta realizzazione storica, attraversa le
tre fasi dello Spirito oggettivo. Delinea sinteticamente i tre momenti fondamentali del
percorso, individuando la legge che presiede tale progressivo apparire dello Spirito.
FISICA
Studia fino ai suoi limiti la seguente funzione: F (x) = X2_9
X2_4
STORIA DELL’ARTE
Parla dell’Espressionismo Francese e tedesco, descrivendo opere e artisti studiati. E
confrontandolo con l’Impressionismo.
INGLESE
Why is the Romantic period also called the “Age of Revolution”?
Outline the main factors that characterize the Industrial Revolution.
43
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
LIVELLI
INDICATORI E DESCRITTORI
Conoscenze
Nullo
Basso
Medio
Alto
Conoscenza degli argomenti
0 
1 
2 
3 
Aderenza alla domanda
0 
1 
2 
3 
Analisi e/o sintesi
0 
1 
2 
3 
Rielaborazione e/o approfondimento
0 
1 
2 
3 
Correttezza nell’uso dei codici della
disciplina ed efficacia espositiva
0 
1 
2 
3 
Abilità
Competenze
linguisticoespressive
Punteggio =
_______ /15
Valore della prova ------- /3
TABELLE DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA B (10 QUESITI A RISPOSTA APERTA)
1.5
1
0.5
0
Risposta completa e corretta
Risposta corretta ma parzialmente completa
Risposta corretta ma non completa
Risposta assente o totalmente errata
44
RELAZIONE FINALE DI ALESSANDRA
COSSU
IN BASE AL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER
L'INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2013 E CM N° 8/2013)
PARTE PRIMA
LA DIAGNOSI
La studentessa Alessandra Cossu da anni soffre della sindrome di Wilson, o degenerazione
epatolenticolare e di epilessia.
La sindrome di Wilson è un disordine genetico trasmesso in modo autosomico recessivo che determina
l'accumulo di rame nei tessuti; i sintomi si manifestano a livello neurologico-psichiatrico e soprattutto a livello
del fegato. La cura prevede l'utilizzo di farmaci che riducono l'assorbimento di rame e ne rimuovono
l'eccesso dall'organismo, ma occasionalmente è necessario anche un trapianto di fegato.
I disturbi epatici possono presentarsi con stanchezza, emorragia o confusione. Il 5% circa dei pazienti
ricevono una diagnosi solo in seguito ad improvvisi ed acuti problemi epatici, spesso nel contesto di
un anemia emolitica (anemia dovuta alla distruzione eccessiva dei globuli rossi). Ciò conduce ad un'anomala
produzione delle proteine ed a difetti del metabolismo del fegato. Tale metabolismo deviato conduce ad un
accumulo di prodotti di scarto, come ammoniaca, nel circolo sanguigno. Se tale prodotto irrita il cervello, il
paziente sviluppa un'encefalopatia epatica (confusione, coma, sino al pericoloso edema cerebrale).
Oltra alla sindrome di Wilson, Alessandra ha manifestato in questi ultimi anni anche fenomeni di epilessia.
Spesso , prima del trattamento farmacologiche, si manifestava con crisi plurigiornaliere. L'epilessia è una
condizione neurologica (in alcuni casi definita cronica, transitoria in altri, per es: un episodio epilettico
accaduto nella vita mai più ripetutosi) caratterizzata da ricorrenti e improvvise manifestazioni con improvvisa
perdita della coscienza e violenti movimenti convulsivi dei muscoli, dette crisi epilettiche.
Alessandra soffre di una epilessia definita Attacco tipo assenza: è un'interruzione dello stato di coscienza
dove la persona che sperimenta l'attacco sembra diventare assente e insensibile, per un breve periodo di
tempo (di solito 20 secondi). Possono sopraggiungere leggere contrazioni muscolari in particolare
"strizzamento degli occhi". Non c'è perdita del tono posturale. Nelle assenze complesse ci può essere una
perdita di coscienza più prolungata e l'esordio e la cessazione può essere meno brusca.
Alessandra ha visto velocemente aggravarsi la sua situazione clinica. Per questo motivo, sfruttando i tempi a
noi concessi dall’epilessia, dovremmo costruire un piano didattico adatto alla sua particolare situazione.
DIAGNOSI:
MORBO DI WILSON, EPILESSIA IN TRATTAMENTO.
EPILESSIA CON CRISI PLURIGIORNALIERE PRIMA DEL TRATTAMENTO.
La documentazione presentata alla scuola è stata redatta da una Commissione medica della ASL di Olbia il
15/07/2011 e presentata alla scuola dalla madre il 10/03/2015.
45
PARTE SECONDA
IL PROFILO DELL’ALLIEVA
PERCORSO
AS
SCOLASTICO
SCUOLA
CLASSE
NOTE
2011
2012
Liceo Artistico Fabrizio de Andrè
IB
Percorso eccellente
2012
2013
Liceo Artistico Fabrizio de Andrè
II B
Percorso eccellente
2013
2014
Liceo Artistico Fabrizio de Andrè
III B
Percorso ottimo nella prima parte e poi un
inizio non grave di cedimento
2014
2015
Liceo Artistico Fabrizio de Andrè
IV B
Inizio d’anno stentato e inizio delle difficoltà
di concentrazione e di attenzione
2015
2016
Liceo Artistico Fabrizio de Andrè
VB
Inizio d’anno stentato .Secondo
quadrimestre con decisi miglioramenti.
PARTE TERZA
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZATE
L’allieva ha sempre dimostrato ottime attitudini sia nell’ambito logico-scientifico, che storico letterario, ma la
sua eccezionalità si è sempre manifestata nelle discipline di indirizzo (soprattutto la pittura).
E’ stato richiesto ad Alessandra un impegno e uno sforzo adeguati alle sue possibilità quando la
concentrazione glielo ha permesso. E’ stato nostro impegno cogliere i momenti più proficui per permettere
ad Alessandra di arrivare a competenze, abilità e competenze adeguate.
INTERVENTI PERSONALIZZATI, STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE
DISPENSATIVE
Misure compensative
Tutti i docenti hanno strutturato la loro didattica tenendo conto dei momenti di attenzione della studentessa .
Hanno calendarizzato le verifiche in modo da dare tempo alla ragazza di organizzarsi in tutte le discipline. Si
è cercato di far durale le verifiche scritte e orali un tempo “giusto” per permettere alla studentessa di non
bloccarsi o assentarsi.
PROVE SCRITTE
PROVA
TEMPO
ITALIANO
6 h.
INGLESE
MODALITA’
In caso di “assenza” richiamare la ragazza,
parlarle, chiedere se ha bisogno di qualcosa.
TERZA
idem
PROVA
COLLOQUIO ORALE
Evitare tempi prolungati in tutte le discipline e in caso di assenza richiamare la studentessa.
Olbia, 12/05/2016
La coordinatrice
Prof.ssa Pierina Lunesu
46
LICEO ARTISTICO STATALE “F. DE ANDRE’”
SEZIONE ASSOCIATA
Via Modena – 07026 OLBIA (SS)
Tel- 0789-641120 – fax 0789-66618 - e-mail [email protected]
Anno Scolastico: 2015/2016
RELAZIONE FINALE
Alunna: Spano Stefania
A cura del C.d. C : V B
47
DATI ANAGRAFICI E SCOLASTICI DELL'ALUNNO
Dati anagrafici: Spano Stefania
Luogo e data di nascita: Olbia – 23.05.1993
Residenza: Loiri Porto San Paolo
Istituto: Liceo Artistico Statale “Fabrizio De Andrè”
Classe: V B
Ripetente: No
Riduzione dell’orario di frequenza scolastica: SI
Ore di sostegno settimanali: n.18
Presentazione della ragazza
Stefania Spano ha frequentato la classe quinta, sezione B, del liceo Artistico “Fabrizio De André“ presso
la sede di Olbia. Durante tutti i cinque anni ha seguito un percorso differenziato.
L'alunna è affetta da tetraparesi mista, esito di sofferenza perinatale, con conseguente ritardo nello
sviluppo psicomotorio.
La diagnosi funzionale è stata redatta dal servizio di neuropsichiatria dell’ASL n.2 di Olbia in data
10.02.2001.
La classe nella quale l'alunna è inserita è formata, per lo più, dai compagni degli anni precedenti. Il
gruppo classe è composto da 15 alunni (12 ragazze e 3 ragazzi). Stefania è ben inserita nel gruppo classe,
si attiene alle regole principali della scuola e accetta positivamente la mediazione dei compagni e degli
insegnanti.
I compagni di classe, benché rispettosi nei suoi confronti, si mostrano un po' timorosi nell'approccio. Si è
lavorato, pertanto, sull'integrazione spiegando a tutti come rapportarsi in maniera positiva e propositiva e
cercando forme di dialogo e di interazione tra Stefania e il resto della classe. Col tempo si è riscontrata una
maggiore sintonia tra l'alunna e i compagni, che l'hanno coinvolta sia in attività laboratoriali, sia durante le
assemblee di classe.
Area psico-motoria
Stefania, a causa della sua patologia, non riesce a compiere semplici attività manipolative né ad afferrare
autonomamente matita e pennarelli; riesce solo se guidata dall'insegnante. Non possiede capacità di
coordinazione generale e segmentaria, nonché il controllo del corpo. Sia staticamente che dinamicamente,
presenta molti problemi di coordinazione nei movimenti fini motori delle mani.
Nonostante la disabilità motoria ha però dimostrato forte tenacia nel raggiungere gli obiettivi prefissati. In
particolare, nell'utilizzo del personal computer, attività che svolge volentieri, riesce, seppur con fatica, a
scrivere controllando gli spasmi naturali della mano e a volte usando il viso.
Area socio- emotiva
Stefania ha un carattere tranquillo e sereno e manifesta piacere nel frequentare la scuola. Buona la
comunicazione mimico gestuale e anche l'intenzionalità comunicativa.
Area cognitiva
Le competenze cognitive non sono adeguate all'età anagrafica.
Mostra buone capacità di comprensione dei messaggi verbali, gestuali e per immagini. È in grado di
comprendere il significato dei testi ascoltati e di dare un ordine cronologico ai fatti storici. Ha bisogno di
48
continui rinforzi degli argomenti durante la fase di apprendimento ma, una volta acquisiti, ha dimostrato di
ricordarli anche a distanza di tempo. Ad esempio, durante le attività di ripasso , ha dimostrato di ricordare
bene gli argomenti presi in considerazione tempo prima.
Non riesce a mantenere l'attenzione e la concentrazione molto a lungo ed il grado di attenzione è legato
comunque ad un livello di difficoltà delle attività proposte.
Area linguistico – espressiva
Il linguaggio verbale non è strutturato. Stefania esprime e comunica le proprie emozioni attraverso la
mimica facciale ed emettendo vocalizzi. Rielabora ordini semplici e contestuali. Nell'ascolto la comprensione
è sufficiente, anche se non sempre riesce a mantenere la concentrazione necessaria a cogliere i contenuti di
base. La comprensione è limitata a semplici testi raccontati o supportati da immagini.
Durante l'anno scolastico sono stati utilizzati strumenti didattici volti a permetterle di comunicare e
formulare piccole frasi. In tal senso è stata utilizzato il computer con una tastiera semplificata (meno tasti del
normale e più grandi per facilitare la digitazione) con la quale Stefania ha scritto, con l'ausilio dell'insegnante
di sostegno o dell'assistente, durante tutto l’anno.
Visti i progressi nella scrittura, seppur limitati dalla disabilità motoria dell'alunna, Stefania ha dimostrato di
poter comunicare, seppur con enorme fatica, parole ed emozioni.
Area logico-matematica
Stefania conosce ed utilizza i numeri. Esegue le quattro operazioni e conosce le tabelline (sino a quella
del 5) delle quali comunica i risultati battendoli con la mano e distinguendo le decine dalle unità. Anche per
la matematica si è usufruito di una lavagna magnetica che ha permesso alla ragazza di selezionare le
singole cifre. Anche attraverso tale strumento l'alunna ha imparato i tagli minori della moneta (1, 2, 5, 10, 20,
50 centesimi e 1, 2 e 5 euro)
Personale impegnato nel progetto educativo
I rapporti tra Stefania e i docenti sono di affetto reciproco. Nonostante le sue difficoltà l'alunna dimostra
interesse e attenzione verso tutte le attività proposte, ma ha necessità di opportune mediazioni e
semplificazioni. L'alunna è stata seguita per 18 ore settimanali da tre insegnanti di sostegno.
La ragazza, essendo affetta da tetraparesi mista, non possiede le autonomie di base. Ciò comporta la
necessità di aiuto sia per muoversi, sia per mangiare e sia per curare l'igiene personale. Conosce gli
ambienti della scuola, ma non è autonoma negli spostamenti all'interno di essa.
Stefania ha frequentato la scuola per 25 ore settimanali e usufruisce, per l'intero orario scolastico,
dell'aiuto di un'assistente specializzata, che la segue già da qualche anno, con la quale ha instaurato un
ottimo rapporto e con la quale si è stabilita un'intesa e una complicità che permette alla ragazza di
manifestare le sue esigenze e vivere insieme serenamente la scuola.
Metodi e tecniche adottate
L'intervento di sostegno è stato principalmente indirizzato all'utilizzo della metodologia più idonea a
ridurre la condizione di svantaggio dell'alunna. Si è operato principalmente in classe, anche se,
occasionalmente, sono stati attivati interventi individualizzati volti a favorire la concentrazione, il rinforzo e il
recupero di attività di base, nonché l'acquisizione di un metodo di lavoro adeguato ai suoi ritmi di
apprendimento. Per rendere più efficace, piacevole e diversificato il processo di insegnamento –
apprendimento si è fatto ricorso a materiale strutturato, a strumenti didattici improntati all'espressione scritta
49
(lavagna magnetica e personal computer) e, quando possibile, a programmi multimediali. Poiché l’alunna
segue una programmazione differenziata, si è pensato di affrontare argomenti, nelle differenti materie, che
non erano previsti dal programma ministeriale di quest’anno ma
che potevano essere comunque
significativi, accessibili ed interessanti per lei; in filosofia, il filosofo preso in considerazione, Platone, è stato
scelto perché si esprime per miti e perché questi potevano essere corredati da immagini esemplificative,
cosa gradita in modo particolare da Stefania; per lo stesso motivo, la materia forse più gradita dall’allieva è
stata la storia dell’arte, nella quale sono state studiate le opere più significative di alcuni autori (Picasso,
Klimt, Van Gogh) anche se, naturalmente, in modo molto generale (titolo dell’opera, soggetti principali, colori
ecc.). L’alunna è comunque in grado di riconoscere le opere più significative prese in considerazione. In
italiano oltre a temi, dettati, esercizi di ortografia, ( Stefania ha dimostrato di accorgersi, durante il lavoro col
computer, degli errori commessi, generalmente dovuti agli spasmi, che rendevano difficoltosa la digitazione,
ed evidenziato capacità di autocorrezione) si è presa in considerazione, grazie all’aiuto dell’insegnante
curricolare, la figura di Gandhi. È stato inoltre approfondito lo studio di tre opere letterarie: Rosso Malpelo di
G. Verga, 10 Agosto di G. Pascoli e La giara di L. Pirandello, scelte in quanto soddisfano le esigenze e gli
interessi dell’alunna.
In storia Stefania ha studiato e memorizzato gli avvenimenti principali del periodo fascista.
In fisica si è proceduto con lo studio degli stati della materia e delle fasi di trasformazione dell’acqua,
supportati dall’utilizzo di slides.
In matematica si è cercato di superare alcune difficoltà legate alla scrittura dei numeri (in lettere), dal 10
in su, sempre supportati dall’utilizzo della lavagna magnetica e della tastiera semplificata. Gli esercizi di
calcolo proposti hanno consentito il ripasso e l’approfondimento di tutte le nozioni acquisite negli anni
precedenti: operazioni, numerazioni, calcolo di monete o di altri elementi.
Per quanto riguarda le modalità di verifica, si è fatto ricorso a verifiche strutturate, con domande chiuse
(Stefania ha dimostrato notevoli difficoltà a rispondere in autonomia a domande aperte) e tre o quattro
alternative di risposta. L’alunna, battendo i pugni sul banco, indicava l’alternativa che riteneva corretta e
l’insegnante la segnava nel compito. In inglese, grazie all’uso del pc con tastiera semplificata, Stefania ha
scritto, con l'ausilio dell'insegnante di sostegno o dell'assistente, traduzioni di frasi e i diversi brani proposti di
volta in volta. Nel laboratorio di figurazione pittorica, sempre con l’ausilio dell’insegnante di sostegno o
dell’assistente, ha portato a compimento i lavori proposti dal docente, utilizzando le tecniche dell’acquarello,
del collage, dell’acrilico e delle matite, con buoni risultati dal punto di vista compositivo e cromatico.
I docenti di sostegno:
Prof.ssa Concettina Agnesi
_____________________________
Prof.ssa Rita Antonella Sanna
_____________________________
Prof.
_____________________________
Tomaso Pisciottu
Olbia, 12.05.2016
50
Il presente documento è composto da 32 fogli e lo sottoscrivono i Docenti che
compongono il Consiglio della Classe:
Docente
Disciplina
1
Mereu Lia
Italiano e storia
2
La Cognata Angelo
Matematica e fisica
3
Spezzigu Anna Giovanna
Storia dell’arte
4
Pozzo Rossella Maria
Caterina
Inglese
5
Dalu Massimo
Educazione fisica
6
Lunesu Pierina
Laboratorio della
figurazione pittorica
7
Canu Maria Lucia
Filosofia
8
Rossi Luca
Laboratorio della
figurazione-plastico
9
Murrighile Katya (sostituita da
pinna Francesco
Discipline pittoriche
Massimiliano)
10 Agnesi Concettina
Sostegno
11 Rita Antonella Sanna
Sostegno
12 Pisciottu Tomaso
Sostegno
13 Barone Mirco
Religione
Olbia, 12.05.2016
Firma