Le undicimila lettere di Rosmini

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Le undicimila lettere di Rosmini
venerdì 21 settembre 2012
p. 4
Nuova edizione critica per l'epistolario del Roveretano
Le undicimila lettere di Rosmini
DI ROBERTO CUTAIA
Oltre undicimila lettere edite e inedite per il periodo che va dal 1813 al 1855. Una nuova edizione critica dell’epistolario rosminiano sta per nascere. La pubblicazione del primo volume, che include le lettere del periodo 1813-19 è prevista per la seconda metà del 2013. La notizia viene resa
ufficiale giovedì 30 settembre a Rovereto, in occasione del convegno internazionale«Rosmini e
l’economia», da Luciano Malusa curatore dell’epistolario completo insieme a Pier Paolo Ottonello,
entrambi dell’università di Genova. «Questa nuova edizione completa - spiega Malusa - era sentita
da tempo come un’esigenza imprescindibile per gli studiosi e per gli estimatori del grande pensatore di Rovereto».
Il gruppo promotore della nuova edizione dell’epistolario si propone – ha spiegato Malusa – di
pubblicare secondo rigorose regole filologiche tutte le lettere reperibili di uno degli esponenti più
rilevanti del pensiero cristiano in età contemporanea, che nel 2007 la Chiesa ha solennemente proclamato beato. Si tratta di scritti da cui emerge lo spirito di santità di un grande cristiano, di profondo zelo pastorale a colloquio con i vertici della Chiesa del tempo, da Gregorio XVI a Pio IX, con
Alessandro Manzoni, il marchese Gustavo Benso di Cavour, il conte Giacomo Mellerio, Cesare Tapparelli d’Azeglio, Alessandro Pestalozza, Niccolò Tommaseo, le suore della Provvidenza, e i fondatori di ordini religiosi come Giovanni Bosco. «Dall’insieme dell’’epistolario – sottolinea Muratore, direttore del Centro internazionale di studi Rosminiani di Stresa – emerge la gigantesca figura
di Rosmini e la sua grande curiosità in tutti i campi del sapere».
L’istituzione, alcuni decenni prima della beatificazione, nel 1966, da parte dei padri rosminiani e
su iniziativa del filosofo Michele Federico Sciacca, del Centro internazionale di studi rosminiani,
con sede in Stresa, aveva coinciso con la necessità di creare un luogo di riferimento come
l’Archivio storico dell’Istituto della carità, per la preparazione dell’edizione critica delle opere edite ed inedite di Antonio Rosmini, incluse appunto le lettere. Ora l’iniziativa, con l’approvazione e
la collaborazione della Casa generalizia dell’Istituto della carità e del Centro internazionale di studi rosminiani, è stata presa in carico da un gruppo di studiosi facenti capo all’università di Genova.
«Finalmente il progetto è passato alla fase operativa - sottolinea ancora Malusa - grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per ricerche sulla
giovinezza di Antonio Rosmini, cioè sul periodo della formazione, durante il quale iniziano ad apparire le lettere del giovane Rosmini, in un crescendo di entusiasmo e di impegno culturale».
«Il concretizzarsi di un prossimo inizio della pubblicazione delle lettere di Antonio Rosmini, dal
sola punto di vista editoriale - sottolinea Donato Mario Falmi dell’editrice Città Nuova - da una
parte fa tremare i polsi e dall’altra mette le ali al piedi. Ma l’impresa non può che entusiasmare e
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meritare la massima attenzione. La pluridecennale esperienza e competenza sia scientifica che editoriale fa comunque ben sperare in una riuscita dei progetto che va a completare la pubblicazione
dell’edizione critica, a tutto vantaggio della conoscenza della persona e del pensiero di un grande
come Rosmini».
Sul finire del XIX secolo era già stana pubblicata. quasi clandestinamente, presso l’editare Giovanni Pane, di Casale Monferrato, un’edizione dell’Epistolario completo di Antonio Rosmini in tredici volumi (1889-1894). Era stata preceduta da un’edizione parziale: Epistolario di Antonio Rosmini,
parte prima Lettere religiose-familiari (Torino, Paravia 1857). La diffusione dei tredici volumi dell'edizione “completa” era stata resa nota al pubblico soltanto nel 1905, data del cinquantenario dalla
morte del Roveretano, per evitare di far coincidere la pubblicazione con un periodo di grave crisi
nel movimento rosminiano, dopo la condanna di quaranta proposizioni del pensatore con il decreto dei Santo Uffizio. il Post obitum (1887).
La precedente edizione di fine Ottocento dell’epistolario
«L’edizione casalese comunque fu strumento importante per lo studio della vita e del pensiero
del fondatore dell’Istituto della Carità - ricorda Malusa – e generò infatti altre edizioni parallele di
settari dell’epistolario rosminiana (epistolario ascetico. epistolario filosofico). Essa tuttavia apparve
ben presto inadeguata, per un apparato critico inesistente e per l’incompletezza di essa».
Attualmente il pool di studiosi impegnato nella pubblicazione delle lettere del periodo 18131819 (coordinato da Luciano Malusa e da Stefania Zanardi, con la collaborazione, per i testi. di
Paolo De Lucia e di cui fauno parte i giovani studiosi Natascia Poloni, e Samuele Francesco Tadini)
sta completando le ricerche che hanno ricevuto il sostegno della fondazione trentina, e ha predisposto 305 lettere da pubblicare con apparato filologico-testuale e di commento. Nella fase di ricerca delle lettere hanno collaborato anche studiosi delle università di Trento e di Verona (Michele
Nicoletti, Paolo Marangon e Ferdinando Marcolungo). Dopo la pubblicazione del primo volume, è
prevista quella delle lettere del periodo tra il 1819 e il 1824, secondo volume coordinato da Pier Paolo Ottonello: sono gli anni in cui il giovane Rosmini viene ordinato sacerdote, si laurea in Sacra
Teologia e inizia un’intensa attività di impegno culturale che lo porterà successivamente alla costituzione di una enciclopedia cristiana.
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