diario di bordo - Studio Naturalistico Diatomea
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IL MONTE NERONE: DALL’ACQUA ALLA BIRRA martedì 1 novembre 2016 Primo novembre, tempo bello, temperatura prevista gradevole: condizioni ottime per l’escursione al Monte Nerone! La camminata infatti è un percorso ad anello di poco più di 8 km intorno al Rio Vitoschio ed è immerso nei boschi che in questo periodo sono colorati delle magiche tinte che solo l’autunno riesce a dare. Alla fine dell’escursione faremo visita al Microbirrificio Venere di Apecchio per una degustazione delle sue birre. Appuntamento a Senigallia alla Caffetteria Senigalliese con un po’ di escursionisti: con me in auto salgono Federica, Claudia e Leonardo (partecipanti abituali alle mie escursioni), un’altra auto ci segue. Sosta a Marotta a prendere altre tre escursioniste, anzi due: la terza ci raggiunge da Calcinelli. Il grosso del gruppo ci aspetta a Piobbico, dove ho dato l’altro punto di incontro. Arriviamo a Piobbico alle 9:30, sono arrivati quasi tutti i partecipanti. Durante l’ora e un quarto di viaggio in macchina i discorsi sono rapidamente degenerati, come spesso accade: sarà il preludio a una bellissima giornata! Poco dopo arriviamo con le auto al punto di partenza dell’escursione. Una breve presentazione dell’escursione e subito faccio capire ai più timidi che possono rilassarsi, racconterò un sacco di stupidaggini! In poco tempo arriviamo alle Porte del Rio Vitoschio, dove ci aspetta, dopo la rituale foto di gruppo, il primo guado. Noto subito che l’acqua è un po’ più alta di una settimana fa, e me ne stupisco poiché non ha piovuto! Intuisco che per i prossimi guadi ci potrebbero essere dei problemi e, infatti, al secondo guado, che è una deviazione al percorso per andare a vedere una cascata, l’acqua è abbastanza alta e non tutti vengono a vedere la cascata. Ma lo spettacolo è unico. Riformato il gruppo compatto, comincia la salita. Da qui andiamo un po’ lenti dato che qualcuno ha difficoltà a salire, ma non c’è problema: abbiamo più tempo per fare le foto e goderci il bosco che cambia colore, dal verde dell’estate al giallo e rosso dell’autunno! Abbondano gli Aceri minori e mano a mano che saliamo incontriamo anche qualche Faggio. Un paio di volte il bosco si apre sulla vallata del Vitoschio e ci mostra dei panorami bellissimi sul Monte Cardamagna e i suoi boschi. Dopo aver passato la Fonte del Sambuco, incontriamo sul sentiero un vispo Orbettino: lo raccolgo, lo tengo in mano per pochi minuti e lo mostro a tutti, tentando di far capire che i serpenti non sono brutti e cattivi a priori ma prima di tutto (come in tutte le cose) bisogna conoscere! In 15 minuti arriviamo alla radura che ho scelto per la pausa pranzo: è un punto super-panoramico rivolto verso sud: quindi col sole in faccia e il calore delle ore centrali della giornata, ci sbraghiamo sull’erba per rifocillarci. Le conversazioni a pranzo vertono sui soliti discorsi (cibo e sesso!), sul mio recente sbattezzo… e sulle strane coincidenze negative che sono capitate da dopo questa mia scelta, in primis il terremoto ai Sibillini! Mentre dibattiamo, preparo il caffè e altri condividono i loro dolcetti che si sono portati, il tutto tra risate e prese in giro (verso di me ovviamente). Ragioniamo anche su come sia possibile che il livello dei torrenti sia salito nonostante non avesse piovuto, e buttiamo là che potrebbe essere a causa del terremoto che ha spostato le falde acquifere (cosa che era successa dopo il sisma del 24 agosto), ma verremo a sapere successivamente che i giorni scorsi invece aveva piovuto! Ripartiamo e subito una difficoltà: una parete rocciosa di 4-5 m ci costringe a fare attenzione per non scivolare, ma va tutto bene. Ora andiamo in discesa dentro al bosco fino al Fosso del Pisciarello: come dico sempre in questi casi, visto che la discesa è abbastanza in pendenza, “chi cade paga da bere”… ma non cade nessuno! Il guado del Pisciarello è facile, così come quello del successivo Fosso dell’Eremita. Ora siamo arrivati sul versante del Cardamagna e riprendiamo dolcemente a salire. Il bosco si fa sempre più bello, coi suoi colori autunnali che durante il pranzo, col sole contro, non riuscivamo ad apprezzare in pieno. Faggi, Aceri, Cerri, Scotano e speroni rocciosi ci accompagnano nell’ascesa fino a Ca’ Rossara; ogni tanto ci fermiamo per fare delle foto nei punti panoramici che ora, con la luce del pomeriggio, sono veramente bellissimi! Le soste sono brevi, si è alzato un venticello fastidioso che, tutti sudati, rischiamo di prenderci qualcosa. Da Ca’ Rossara si gode un panorama mozzafiato sulla valle del Biscubio, sulle montagne del Montefeltro fino all’Alpe della Luna e sul Rio Vitoschio: gustoso. Ora, da qui alle auto è tutta discesa! Lentamente ritorniamo al punto di partenza, ci sistemiamo e partiamo in direzione di Apecchio, al Microbirrificio Venere. Dopo una quindicina di minuti arriviamo a destinazione. Giacomo, il titolare del birrificio, ci accoglie… chiedendoci se fossimo stati a fare un’altra degustazione di birre visto che in molti vanno al bagno appena arrivati! Poi continua a farci letteralmente “sbudellare” dal ridere parlando di come e perché è arrivato a produrre birra (soprattutto perché gli piace berla), spiegandoci probabili abbinamenti e raccontandoci vari suoi aneddoti: spettacolare quello sul Gatto selvatico! Tra una risata e un crostino, degustiamo tre tipologie di birra, molto buone, specialmente quella ambrata! Verso le 17:30 completiamo il giro di birre e siamo pronti per tornare a casa. Giornata ottima! Niki Morganti