sulla strada di confindustria

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sulla strada di confindustria
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numero verde 800.034.392
Gennaio 2011
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N° 11
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Anno XVII - euro 1,03 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB/CN - Iscrizione Trib. di Cuneo -14/6/1989 n. 426 - Edito dal C.S.I. Cuneo - Contiene I.R. Direttore Responsabile: Fabrizio Pepino
sistri
occupazione
denatalità
edilizia
sicurezza
Il governo proroga
a giugno l’entrata
in vigore della legge
Il futuro è nelle
scuole professionali
e negli istituti tecnici
Il calo demografico
non è conseguenza
ma causa della crisi
I costruttori
dettano l’agenda
al governo
Ultimi giorni per
fare domanda
al bando dell’Inail
Servizio
a pag.
10
Paolo Ragazzo
alle pag.
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e
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Servizio
a pag.
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Servizio
a pag.
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relazioni industriali: la svolta di marchionne
sulla strada di confindustria
Nicoletta Miroglio interviene a difesa della Marcegaglia contro gli attacchi di Callieri a proposito del caso Fiat
Fabrizio Pepino
G
rande eco mediatica
per la discesa in campo della presidente di
Confindustria Cuneo,
Nicoletta Miroglio, nell’acceso dibattito nazionale sul delicato tema
delle relazioni industriali, che vede
come protagonisti principali Emma
Marcegaglia e Sergio Marchionne.
L’occasione è stata offerta dall’attacco diretto sferrato da Carlo Callieri - ex capo delle relazioni industriali della Fiat e vice presidente
di Confindustria - sulle pagine del
“Foglio” del 15 dicembre, contro
la linea di Confindustria dettata
dalla Marcegaglia, affermando che
la rappresentanza degli imprenditori è “arcaica, sovradimensionata,
autoreferente” e che c’è bisogno di
un ripensamento anche nel modo
d’essere e nella struttura medesima.
“Via tutta la fuffa associativa”, ha
affermato Callieri. E ancora: “La
Confindustria paga la lentezza con
la quale si è mossa”.
Immediata la risposta della Miroglio, che a leggere parole come“fuffa” e “lentezza” non ha saputo resistere alla tentazione di prendere la
penna in mano e rispondere per le
rime sul giornale di Giuliano Ferrara: “Da quando è presidente di
Confindustria,- scrive la presidente degli industriali cuneesi in una
lettera al direttore, pubblicata sul
“Foglio” del 17 dicembre - Emma
programma e una presentazione dell’iniziativa sono pubblicati a pag.15
ÿvDC
A partire dal prossimo numero,95
entrerà in funzione il nuovo in-95
75
dirizzario di “Provincia Oggi”.
75
Se per qualche disguido qualcuno di voi non dovesse più25
ricevere il giornale, è pregato
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di segnalarlo all’editore, che25
provvederà a reinserirlo nel-50
l’elenco dei destinatari.
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Segue a pag. 2
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Lettera agli
imprenditori
della granda
Segue a pag. 2
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ai lettori
l’anno che verrà
Miroglio riferendosi alle accuse di
“fuffa associativa” fatte da Callieri
-, i complessi problemi della grande Fiat finiranno per ricadere sulla
presidenza di Confindustria, che ha
il merito di aver voluto gestire fin
dall’inizio una vicenda stravolgente”. Prova ne è il fatto che, proprio
in questi giorni, Federmeccanica
sta ragionando sulla riscrittura del
contratto per il comparto dell’auto, fatto che consentito di sboccare
la trattativa per Mirafiori.
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La trattativa
avviata con
Federmeccanica
ha permesso
la chiusura
dell’accordo
su Mirafiori
entro Natale
12
n altro anno si è concluso
per noi imprenditori, le
nostre aziende e i nostri
lavoratori. Un 2010 che,
nonostante le aspettative, non ci ha
ancora portato fuori dalla recessione
che ha colpito le maggiori economie
occidentali. Non sono mancate le
buone notizie: la sofferta ma positiva
capacità di adattamento delle nostre
aziende, il coraggio di investire di molti, una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali e, non ultimo, risultati di
bilancio eccezionali da parte di alcuni
marchi di cui il nostro comparto può
andare orgoglioso, in Italia e nel mondo. Un plauso a tutti voi che, insieme
ai vostri collaboratori, rendete questa
provincia un territorio vivo, laborioso
e ancora fiducioso nel futuro. Probabilmente il peggio è alle nostre spalle. Vogliamo credere, tutti insieme, di
riuscire ad ottenere gli interventi indispensabili per il riposizionamento
competitivo delle imprese. Tra questi,
principalmente due: rendere strutturale il credito d’imposta in ricerca e
innovazione e ridurre la tassazione su
imprese e lavoratori. Vogliamo recepire e governare il grande impulso per
il rinnovamento delle relazioni industriali che si presenta come una buona
occasione per l’ammodernamento del
nostro sistema Paese.
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Marcegaglia è scesa operativamente in campo con grande impegno
personale, non solo istituzionale,
su questo fronte. Le sue sono state azioni concrete, operative e dai
grandi risultati”.
“Se oggi Confindustria può vantare un rapporto di collaborazione
serena e fattiva con le forze sindacali [...] - prosegue la lettera -, è soprattutto merito di un suo paziente
lavoro di cucitura di rapporti, basato sulla reciproca stima”. “Se si
segue questa strada - conclude la
a pag.
Presidente Confindustria Cuneo
A Cuneo la vetrina dei poli di innovazione tecnologica della Regione
Il
Servizio
Nicoletta Miroglio
l’evento del mese
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dalla prima pagina
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relazioni industriali: la svolta di marchionne
sulla strada di confindustria
Nicoletta Miroglio interviene a difesa della Marcegaglia contro gli attacchi di Callieri a proposito del caso Fiat
Segue da pag. 1
La difesa a spada tratta dell’operato della Marcegaglia messa in
atto dalla Miroglio, ha poi sortito l’effetto di suscitare un ampio
dibattito sul “Sole 24 Ore” che,
all’indomani del botta e risposta
pubblicato dal“Foglio”, parte proprio dalla forte presa di posizione
della presidente degli industriali
cuneesi a favore dell’impegno di
Confindustria a garantire rapporti sereni con gli altri sindacati, per
analizzare il caso Marchionne in
un’ottica prevalentemente Torino-centrica, dove traspare da ogni
parte (Carbonato, Chiamparino,
imprenditori) un sostegno quasi incondizionato alla posizione
dell’ad italo-canadese della Fiat.
Sostegno, tra l’altro, apertamente
dichiarato anche dalla stessa Nicoletta Miroglio sul “Foglio”, quando premette alla risposta a Callieri
il suo “appoggio - pienamente
condiviso - a favore del tentativo
di Marchionne di imprimere una
svolta e una indispensabile accelerazione nella modernizzazione dei
rapporti industriali in Italia”.
Perché, alla fine, il punto è pro-
prio questo: sarebbero stati possibili accordi come quelli fatti da
Marchionne a Pomigliano (sia
quello siglato nel giugno scorso
che quello, più recente, del 29 dicembre) e a Mirafiori (raggiunto
l’antivigilia di Natale), senza il
cambiamento radicale - per non
dire epocale - delle relazioni industriali innescato da Confindustria
con il protocollo del 2009 sui livelli di contrattazione?
Infatti, se Marchionne va verso un
patto sempre più diretto fra azienda e lavoratori, è anche perché
grazie all’accordo non firmato a
suo tempo dalla Cgil, oggi a livello aziendale si possono modificare,
con le cosiddette deroghe, anche in
pejus, alcuni aspetti del contratto
nazionale e di lavoro, esclusi i minimi contrattuali e le norme di legge.
Se ci fosse un solo dubbio, infatti, è
bene precisare che “Confindustria
sta dalla parte di Fiat - dichiara
ancora al“Foglio”Giampaolo Galli, economista e direttore generale
di Confindustria -. Ne condivide le
richieste sostanziali: orari, turni,
straordinari e soprattutto rispetto
degli accordi”.
Fabrizio Pepino
le tappe della vicenda
Le posizioni di Carlo, Nicoletta, Emma e Sergio
Mercoledì 15 dicembre
Carlo Callieri sul “Foglio” attacca
la Confindustria di Marcegaglia sulla
gestione del caso Fiat
Venerdì 17 dicembre
Nicoletta Miroglio, sempre sul “Foglio”,
prende le difese della Marcegaglia
contestando le accuse di Callieri
Sabato 18 dicembre
“Il Sole 24 Ore” riprende la diatriba
Miroglio-Callieri sollevata dal “Foglio”
affrontando il caso Mirafiori
Mercoledì 22 dicembre
Il direttore di Confindustria Galli, chiarisce
sul “Foglio” la posizione pro Fiat
di Confindustria
I protagonisti
1- Carlo Callieri
2 - Nicoletta Miroglio
3 - Emma Marcegaglia
4 - Sergio Marchionne
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CONSULENZA DIREZIONALE
CONSULENZA ORGANIZZATIVA
STRUMENTI DI MANAGEMENT: MODELLO EFQM
CONTROLLO DI GESTIONE
PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE DEI
SISTEMI DI GESTIONE, QUALITÀ, AMBIENTE,
SICUREZZA, RESPONSABILITÀ SOCIALE
STANDARD ALIMENTARI BRC, IFS,
EUREPGAP, HACCP
2
3
Lunedì 20 dicembre
L’ampio servizio del “Sole 24 Ore” viene
ripreso integralmente dal “Foglio”
CONSULENTI DI DIREZIONE
BILANCIO SOCIALE
1
Progettazione ed
erogazione di servizi
consulenziali
in ambito tecnico
ed organizzativo
FORMAZIONE IN AMBITO: ORGANIZZAZIONE,
GESTIONE RISORSE UMANE, QUALITÀ,
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4
N° 11
l’anno che verrà
Lettera agli
imprenditori
della granda
Segue da pag. 1
Siamo convinti che, come ci dimostra
ormai quotidianamente la nostra
presidente Emma Marcegaglia, insistendo con un’azione precisa, incisiva e seria, si maturi l’autorevolezza e
la forza per suggerire ed orientare la
politica economica e sociale dell’Italia. Se consideriamo il futuro, nostro
ma soprattutto dei nostri figli, ci sentiamo tutti consapevoli che esso non
dipenderà da aiuti o interventi pubblici, ma - ancora una volta - dalla
volontà, determinazione, tenacia e
intelligenza di tutti noi imprenditori. Il mio auspicio è che l’ intera
comunità si impegni - con passione
e volontà ancora maggiori - per migliorare le proprie conoscenze, favorire la competitività delle sue imprese
e, con essa, il proprio benessere e la
propria coesione. Questa è la via per
continuare a essere uno tra i territori
europei più dinamici, competitivi e
solidali. Per questo auguro a tutti voi
un nuovo anno che sappia riconoscere e premiare l’impegno ed il talento
imprenditoriale.
Nicoletta Miroglio
Presidente Confindustria Cuneo
Gennaio 2011
grandangolo
N° 11
“il piemonte incontra l’india” - ceip e confindustria cuneo
in crescita gli scambi
col mercato asiatico
india
l’intervista
Amilcare Merlo: “L’eccellenza premia sempre”
Il vice presidente vicario di Confindustra Cuneo, Amilcare Merlo, ha
la delega agli affari internazionali. Cav. Merlo, le nostre aziende che
inseguono la ripresa in che modo devono guardare all’India?
“Con il rispetto che si deve ad uno Stato in fortissima crescita. Il tessuto
imprenditoriale indiano è pieno di piccole e medie imprese, proprio come
nella nostra provincia. Ad ottobre la produzione industriale indiana è cresciuta del 10,8%, un dato più che doppio rispetto a quello di settembre
(+4,4%) e largamente superiore rispetto alle stime. L’eccellenza, come
si intuisce, premia sempre, e noi cuneesi dobbiamo capirlo ritrovando in
primis il piacere di lavorare”.
In India è in rapida ascesa il mercato dell’energia pulita: proprio il
Piemonte sta prendendo parte al progetto Ebtc, un’iniziativa che vuole
creare un centro di business a New Dheli. Di che si tratta?
“European Business and Technology Center, 2009-2013, cofinanziato
dall’Unione europea, nasce con l’obiettivo di favorire la collaborazione tra
imprese e ricercatori europei e indiani al fine di creare nuove opportunità
di business e ricerca nei settori delle tecnologie pulite. Nell’ambito del
progetto, il centro di New Delhi favorirà l’ingresso di imprese, soprattutto
pmi, nel mercato indiano attraverso attività di matching e missioni imprenditoriali, creazione di banche dati, progetti congiunti e giornate di incontri bilaterali. Il centro si porrà come intermediario per creare sinergie
con gli stakeholders europei, tra cui le Camere di commercio”.
Nei primi sei mesi
dell’anno, rispetto
al 2009, la provincia
di Cuneo ha registrato
un +19% sull’export
e un +31% sull’import.
Aumenti ancora
maggiori a livello
regionale
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Gilberto Manfrin
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n’esclamazione di stupore mista ad ammirazione. Mr Animesh Shah
osserva attentamente i
movimenti di un braccio robotico
mentre piega una lastra di acciaio
in uno dei reparti produttivi della
Merlo. La sua curiosità è un fiume
in piena. Mr Shah è uno degli imprenditori indiani che hanno partecipato ad inizio mese all’iniziativa
organizzata dal Ceip (Centro estero
internazionalizzazione Piemonte),
promossa anche da Confindustria
Cuneo e dal suo vice-presidente
vicario Amilcare Merlo, delegato
agli affari internazionali. “Il Piemonte incontra l’India”: questo il
tema della due giorni che ha visto
la visita, prima a Torino e poi a Cuneo, di una delegazione economica
indiana, capeggiata dai rappresentanti governativi degli Stati del
Maharashtra e del Gujarat e composta da alcuni imprenditori india-
momento dell’incontro con la delegazione indiana in
ni interessati ad incontrare anche le
aziende cuneesi al fine di generare e
sviluppare opportunità di business.
L’obiettivo dell’incontro è stato
quello di favorire la reciproca conoscenza tra il mercato indiano e le
più note e importanti imprese locali. Di contro, agli imprenditori della Granda è stata data l’occasione
di avere un contatto approfondito
con l’India ed iniziare a conoscerne
la realtà economica, aprendo nuovi
canali di relazioni commerciali.
Durante la visita a Cuneo, la delegazione indiana ha preso parte
mercoledì 1° dicembre ad un incontro in Confindustria alla presenza
del direttore Luigi Asteggiano e del
vice-presidente Amilcare Merlo, che
hanno illustrato le peculiarità dell’economia imprenditoriale cuneese, che nella prima metà dell’anno
ha esportato in India beni per 11,8
milioni di euro (+19% sul 2009),
importandone per 11,4 milioni di
euro (+31% sul 2009). A livello
regionale, i numeri crescono: le im-
Confindustria Cuneo
portazioni dall’India nella nostra
regione sono state pari a 170 milioni, mentre hanno fatto il percorso
inverso esportazioni per 128 milioni. Nel primo caso, il raffronto rispetto allo stesso periodo del 2009
segna una crescita del 26,4%, mentre per l’export la crescita sfiora il
35%. La visita a Cuneo è entrata
nel vivo nel pomeriggio con incontri BtoB tra la delegazione indiana
e gli imprenditori cuneesi al Centro
di Formazione e Ricerca Macchine
della Merlo. Diciassette le aziende
della Granda partecipanti all’evento: Abrigo, Alpitour, Annibale Viterie, B-Granda, Caroni, Ceretto,
E++, Giletta, Gruppo Industrie
Moda, Marcopolo, Merlo, O.M.R.
Ravera, Relanghe, Rotair, Tecnogranda, Miroglio e Mondo. Per
tutte, un’occasione unica per tastare nuove condizioni di sviluppo
nel sud-est asiatico, ma anche l’opportunità di mettere in mostra le
rispettive eccellenze produttive con
il marchio Made in Granda.
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Fabrizio Pepino
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Chiusura:30/12/2010
Tiratura: 11.000 copie
confronto aperto - opinioni a tema
Gennaio 2011
N° 11
studenti delle scuole superiori della granda - 2006/2010
Classico, Scientifico, Magistrale
Tecnico
Professionale
Artistico
Totale 2006/07
8.427
7.736
5.255
881
22.299 2007/08
8.595
7.671
5.161
888
22.315 scuola
lavoro
2008/09
8.658
7.543
5.217
850
22.268 2009/10
8.801
7.779
5.579
877
23.036
Domenico Annibale
l’appello degli industriali cuneesi agli studenti della provincia di cuneo
“il futuro è tecnico-professionale”
Paolo Ragazzo
P
iù scienze e tecnologia.
Più ore di laboratorio.
Più stage e alternanza
scuola-lavoro. Potenziamento delle lingue straniere. Queste
le principali linee guida che hanno
ispirato la riforma della Scuola
Secondaria Superiore italiana, avviata già dai primi anni dell’anno
scolastico in corso. Obiettivo dichiarato dal legislatore è fornire
ai ragazzi che terminano la terza
media la possibilità di intraprendere un percorso più orientato al
mondo del lavoro con la possibilità
di acquisire anche tutte le compe-
tenze tecniche necessarie. Al di là
dei giudizi su tale riforma, occorre
sottolineare un aspetto cardine del
discorso: la scuola deve anzitutto
creare le basi per avviamenti mirati
alle esigenze lavorative del Paese.
È importante, in altre parole, che
il dialogo formazione-aziende sia
continuo e sinergico per far sì che
personale giovane e competente
venga inserito laddove serve.
Anche in provincia di Cuneo, come
in altre parti di Italia, andrebbero
smontati alcuni luoghi comuni a
questo proposito. Uno dei principali è la considerazione secondo cui
gli istituti di formazione professionale rappresentano un’opzione di
“serie B”. I dati relativi alle professioni maggiormente richieste dal
mercato, infatti, dimostrano come
le aziende siano alla forte ricerca
di meccanici, montatori, riparatori e tecnici industriali molto più di
quanto si creda. Anzi, non trovandoli sono spesso costrette a cercarli
fuori.
“Ad un giovane indeciso su che
scuola scegliere dopo la terza media
gli consiglierei di visitare una delle tante aziende meccaniche della
provincia di Cuneo, che in ambito
tecnologico e organizzativo hanno
raggiunto livelli che molti Paesi
ci invidiano - dichiara Domenico
Annibale, presidente della sezione
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$17,1)25781,67,&$
6,67(0,',$17,1&(1',2
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9LD 3LDYH &(17$//2 &1 7HO HPDLOVHFXULW\V\VDOORFKLV#OLEHURLW
Meccanica di Confindustria Cuneo
-; gli direi di come queste aziende
investano sui giovani, costruendo
su di loro progetti di crescita che li
portano, se motivati, a raggiungere
posizioni di responsabilità e livelli
di remunerazione mediamente superiori ai propri coetanei. Scuola e
imprese si sono avvicinate molto in
questi ultimi anni, ma a mio avviso
il distacco è ancora troppo grande;
per poter assicurare un futuro alle
nostre imprese e un avvenire occupazionale più certo ai nostri giovani serve un’azione collegiale di
imprese, scuole e istituzioni molto
forte, decisa e concreta”.
Come dire, dunque, che di possibi-
lità di occupazione ce ne sarebbero
per chi sceglie di “imparare un mestiere”, ma manca un’offerta adeguata nei numeri. L’andamento è
confermato anche dai dirigenti dei
principali istituti di formazione cuneesi. “Si parte molto spesso dalla
concezione errata che l’industria
meccanica sia ormai fallita, cosa
tutt’altro che vera, e la si associa
alla scarsa utilità della formazione tecnica. Nulla di più sbagliato
- dichiara Giancarlo Marengo,
direttore generale dell’Azienda di
Formazione Professionale con sedi
a Cuneo, Dronero e Verzuolo -. Gli
operatori elettrotecnici e meccanici,
al contrario, sono molto ricercati e
Gennaio 2011
N° 11
confronto aperto - opinioni a tema
1
2
4
3
i 10 titoli di studio più richiesti in provincia di cuneo - 2010
Indirizzo di studio
Assunzioni non stagionali previste Difficoltà reperimento
Livello secondario e post secondario
Indirizzo amministrativo-commerciale
Indirizzo turistico-alberghiero
Indirizzo elettrotecnico
Indirizzo meccanico
970
380
200
130
18,30%
37,10%
71,90%
48,50%
Qualifica regionale o formazione professionale
Indirizzo socio-sanitario
Indirizzo edile
Indirizzo meccanico
180
170
100
26,80%
95,40%
50,00%
Livello universitario
Indirizzo di ingegneria industriale
Indirizzo economico
110
90
72,20%
36,00%
Fonte: Dati rielaborati da Federica Giordano dell’Ufficio Formazione di Confindustria Cuneo
non solo i ragazzi; anche le ragazze,
infatti, trovano facilità di impiego
nella robotica e nella domotica”.
Mancano però studenti, forse perché attratti da corsi storicamente
più “blasonati”. “Nei nostri centri
valorizziamo la manualità, ossia
l’espressione dell’intelligenza pratica che ha uguale dignità dell’intelligenza teorica” prosegue ancora
Marengo.
Il sodalizio scuola-impresa, che a fatica si scorge in altri corsi di studio,
nei centri professionali è la regola,
con tirocini obbligatori in azienda,
anche di diversi mesi. Quasi naturale, poi, che in molti casi lo studente si trasformi in forza lavoro per
l’azienda che lo ha ospitato. “Noi
all’Afp - conclude Marengo - collaboriamo stabilmente con 400 aziende”. Proprio lo stretto legame con
le imprese è uno dei valori aggiunti
B U S C A
della formazione professionale.
“Della nostra compagine consortile fa parte anche la Confindustria
e questo la dice lunga sul rapporto
diretto che abbiamo con le aziende
- sottolinea Mario Barello, direttore del Cfp Cebano Monregalese
-; ai nostri studenti insegniamo ad
imparare, nell’ottica di un percorso formativo capovolto che va dalla
pratica alla teoria”.
Da Alba il direttore dell’agenzia
Apro, Franco Burdese, mette in
luce la capacità della formazione
professionale di cogliere le esigenze
del tessuto produttivo: “Ascoltiamo
e recepiamo ciò di cui le aziende
hanno bisogno, dopo di che il primo
nostro obiettivo è quello di formare
giovani educati a vivere nella società e motivati a imparare una professione, che non è più ridotta a mera
manovalanza; offriamo, per esem-
B O R G O
pio, possibilità di stage all’estero
dove lo studente può perfezionare
una lingua straniera e svolgere il
mestiere in un Paese diverso”.
Di fronte a una così ampia e variegata offerta formativa, sorge il
dubbio che il deficit da scontare per
le scuole tecniche sia ancora di tipo
culturale. “La reputazione delle
scuole è legata alle carriere lavorative dei propri studenti - spiega Paolo Cortese, preside dell’Iis Vallauri
di Fossano - ebbene, posso assicurare che abbiamo una percentuale
elevata di soggetti che proseguono
con successo gli studi universitari,
specie al Politecnico, mentre chi decide di intraprendere il percorso lavorativo, entro pochi mesi dal conseguimento del diploma la buona
maggioranza trova un’occupazione
coerente con il titolo di studio acquisito. Bisogna distinguere tra
S . D A L M A Z Z O
addestramento e cultura tecnica;
noi cerchiamo di formare cittadini che siano in grado di coniugare
competenza e creatività, intelligenza cognitiva e sperimentale, perché
le questioni tecniche, a differenza
di quanto si pensi, non presentano
standard di soluzione, specie in ambito informatico”.
Ma sono i numeri che preoccupano
gli istituti professionali: iscritti e
fondi finanziari tratteggiano per
loro un futuro non del tutto roseo.
“Da un lato si assiste alla progressiva liceizzazione del Paese - dichiarano Barello e Burdese - dall’altro
speriamo non venga a mancare il
sostegno alle nostre attività, lo riteniamo fondamentale per la ripartenza dell’economia della Granda”.
Negli uffici di Confindustria Cuneo
l’argomento è sul tavolo delle priorità. Per rilanciare le iscrizioni
N O N E
www.berardoceramiche.it
M A N T A
1- Paolo Cortese (Iis Vallauri - Fossano)
2- Giancarlo Marengo (Afp - Dronero)
3 - Mario Barello (Cfp - Ceva)
4- Franco Burdese (Apro - Alba)
alle scuole professionali occorre
intervenire sull’orientamento di famiglie e ragazzi delle Medie. Ecco
perché sono allo studio incontri
sul territorio in cui mostrare il
vero volto delle aziende meccaniche, ossia luoghi puliti e sicuri in
cui crescere professionalmente ed
economicamente. Su iniziativa del
Gruppo Giovani Imprenditori di
Cuneo, inoltre, partirà quest’anno
un progetto sperimentale che porterà i ragazzi e le ragazze di seconda media a visitare direttamente le
aziende del territorio, alcune vere
e proprie punte di diamante dell’industria piemontese, ma ancora
poco conosciute.
M I L A N O
confronto aperto - opinioni a tema
campus
granda
Alcuni
giovani talenti durante il convegno che ha aperto il progetto a
Pollenzo
Gennaio 2011
il
30
N° 11
novembre scorso
il bilancio e le prospettive dell’iniziativa ideata da “professione lavoro”
aziende-talenti: qualcosa è cambiato
un bilancio del progetto: “L’obiettivo che abbiamo perseguito con il
progetto Human Resources Campus Granda, a quasi due settimane
dalla conclusione dell’evento, è stato ampiamente raggiunto - dice Verano -. La finalità era promuovere
un modello innovativo per mettere
in relazione le aziende locali con i
talenti del territorio, superando la
vecchia logica del ‘posto di lavorocandidato’ con l’innovativa ‘piani
di sviluppo aziendale-talento’. Il
progetto non si è concluso con il
Campus stesso: stiamo proseguendo
incontrando le aziende e i candidati
partecipanti, al fine di integrare le
rispettive esigenze, promuovendo,
tramite colloqui individuali, l’inserimento dei talenti nei percorsi
di crescita delle imprese. Human
Resources Campus Granda ci ha,
infine, confermato che, al giorno
d’oggi, il web è sicuramente il ca-
Gilberto Manfrin
Q
Roberto Verano
La logica posto
di lavoro-candidato
è stata sostituita
da quella innovativa
piani di sviluppo
aziendale-talento
Corrado Caviglia
Su richiesta
di alcune aziende,
nel 2011 declinerò
l’iniziativa anche
per figure tecniche
specializzate
78%,(5$&&25',)212$6625%(17,5$&&25',$',11(6726,67(0,',6&$5,&2(5,6&$/'$0(172
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C E N TA L L O - L E I N Ì
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TE
www.
O
TR
N
CO
uelle aziende in cerca di
talenti. È terminato lo
scorso 3 dicembre, in
Confindustria Cuneo,
con un workshop di chiusura, “Human Resources Campus Granda”,
l’innovativo progetto d’incontro
tra risorse di talento del territorio
e imprese, organizzato da Professione Lavoro con il patrocinio di Confindustria Cuneo, Provincia di Cuneo e Aiscris. Pochi giorni prima,
all’Agenzia di Pollenzo, il prologo
dell’iniziativa, alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione
Alberto Cirio, della presidente della
Provincia di Cuneo Gianna Gancia,
del vice presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria
Cuneo Elena Lovera, del presidente
di Professione Lavoro e delegato
alle Relazioni industriali per Confindustria Cuneo Corrado Caviglia
e del presidente Aiscris-Confindustria Tommaso d’Onofrio.
Arpa, Ferrero Legno, Gino concessionaria, Modus, Valeo, Dromont, Maina, Ge, Tecnogranda,
Sympak, Mondo e Merlo: queste le
aziende che hanno dato modo a 26
giovani neo-laureati della provincia di Cuneo, selezionati tra oltre
600 richieste e con un età media di
26 anni, di mettere in mostra i loro
talenti. Realtà imprenditoriali in
cui la valorizzazione di giovani
risorse dotate di motivazione alla
crescita e proiezione al futuro sono
ritenute caratteristiche strategiche
per lo sviluppo e la crescita dei rispettivi business. Durante il Campus, i giovani talenti individuati
sono stati impegnati in un denso
programma di attività formative,
aggregative e culturali e in specifici
momenti di incontro e confronto
con le aziende.
Al termine della quattro giorni di
lavori, Roberto Verano, formatore
di Professione Lavoro ha tracciato
nale privilegiato per favorire l’incontro tra aziende e candidati. Per
questo motivo intendiamo proseguire sulla strada dell’innovazione,
continuando a promuovere un incontro attivo e dialettico tra talenti ed imprese con il nostro portale
del lavoro Hr Factor che è stato lo
strumento utilizzato per il reclutamento dei candidati del Campus
e che verrà potenziato ed implementato per essere di supporto ad
aziende e risorse nell’incontro tra
domanda e offerta”.
Corrado Caviglia, presidente di
Professione Lavoro e delegato alle
Relazioni industriali per Confindustria Cuneo, individua le prospettive dell’iniziativa: “È mia intenzione riproporre Human Resources
Campus Granda nel corso del 2011
e questa volta vorrei declinarlo anche per figure tecniche specializzate, magari realizzando le sessioni
direttamente nelle aziende disponibili. L’idea è motivata dall’aver
rilevato, proprio durante la prima
edizione del Campus, come alcune
aziende abbiano manifestato l’esigenza di reclutare tecnici di talento
e come sia difficile reperirli sul territorio. Lo strumento del Campus,
opportunamente calibrato, potrà
rappresentare una soluzione a queste esigenze; ha riscontrato molto
interesse ed ha portato risultati
concreti e credo che una maggiore sinergia tra pubblico e privato
nell’orientamento dei giovani e
nell’incontro domanda-offerta di
lavoro rappresenterà un buon punto di partenza per combattere la
disoccupazione ed al tempo stesso
la carenza di risorse qualificate che
le aziende denunciano. Uno degli
obiettivi raggiunti è stato quello
di coinvolgere gli enti pubblici: per
questo voglio ancora ringraziare la
presidente della Provincia Gianna
Gancia che ha capito l’iniziativa e
si è resa disponibile a future collaborazioni”.
Gennaio 2011
N° 11
confronto aperto - opinioni a tema
intervista parallela a tre giovani talenti
esperienza utile per il nostro futuro
I
protagonisti del Campus sono
stati i giovani talenti della
Granda. Queste le sensazioni
di alcuni di loro:
Cosa ti è restato dell’esperienza?
Simona Bagnasco -“È stata un’esperienza ricca di contenuti sia dal
punto di vista lavorativo/formativo, sia dal punto di vista umano.
Ottimo ‘trampolino di lancio’ nel
mondo del lavoro ed allo stesso
tempo ha permesso il confronto con
un gruppo di coetanei, seppur eterogeneo, per capire che le principali
aspettative e preoccupazioni sono
condivise”.
Alessandro De Vita - “Questa esperienza, unica nel suo genere, mi ha
dato la possibilità di poter creare
un network di relazioni con referenti aziendali di primo ordine, potendo esprimere il mio interesse verso
le posizioni aperte, che maggiormente stimolassero il mio interesse.
Un’esperienza unica che mi ha dato
maggior fiducia nei miei mezzi”.
Valentina Scigliano - “La ritengo
un’iniziativa davvero utile, che mi
ha permesso di capire con precisione quale orientamento potrò dare
alle mie esperienze, formazione e
interessi. Inoltre, abbiamo ricevuto
ottime spiegazioni sulle esigenze
delle aziende e quali requisiti sono
fondamentali in un’ottica di assunzione”.
Come e in che modo pensi che Hr
Campus Granda potrà influire sulla tua vita professionale?
Simona Bagnasco - “Penso che influirà in maniera positiva: è stata
un’iniziativa che ha permesso a noi
giovani di presentarci alle aziende
locali nella maniera più trasparente possibile. Credo che questo
impulso possa essere utile anche nel
lungo termine. Hr Campus Granda
rimarrà comunque un’importante esperienza formativa nel nostro
curriculum”.
Alessandro De Vita - “Il Campus è
stato utilissimo in quanto attraver-
Simona Bagnasco, 23
anni
Alessandro De Vita, 25
anni
Valentina Scigliano, 23
anni
so le presentazioni aziendali e i momenti di formazione ho avuto modo
di comprendere ciò che deve essere
tenuto a mente durante l’attività lavorativa, ma soprattutto ho potuto
dare delle risposte ai quesiti personali che avevo all’inizio di questa
esperienza, in merito alle posizioni
che mi piacerebbe ricoprire e al tipo
di realtà aziendali nelle quali mi
piacerebbe confrontarmi dal punto
di vista lavorativo”.
Valentina Scigliano - “HR Campus
Granda mi ha permesso di ottenere
contatti e colloqui con alcune delle
aziende più importanti e sviluppate
del Cuneese, cosa che sarebbe stata
difficile partendo per singola iniziativa. Anche i programmi di training
sono stati molto formativi ai fini di
una crescita professionale”.
Cosa spinge, nel 2011, un giovane
neo-laureato a cercare impiego in
un’azienda?
Simona Bagnasco -“Le realtà aziendali permettono a noi giovani di
conoscere diversi ambiti (risorse
umane, marketing, logistica, commerciale...) e capire così le nostre
preferenze ed aspirazioni. Credo
inoltre, che lo stimolo a cercare un
impiego in un’azienda sia dovuto
sempre più alle possibilità di crescita che tale struttura può offrire”.
Alessandro De Vita - “Sicuramente
la voglia di imparare, di assorbire
competenze, di dare il proprio contributo. Un’azienda ha la possibilità di offrire diverse opportunità,
ma l’importante è essere sempre
pronti a saperle cogliere e sfruttare
nel modo giusto”.
Valentina Scigliano - “I giovani,
neo-laureati o diplomati, hanno
bisogno di essere messi alla prova
in senso costruttivo: deve essere
data loro la possibilità di crearsi
esperienze e quindi di partire da
zero nel mondo del lavoro. I giovani
cercano proprio questo, un posto
nella società, oltre che sicurezza e
autonomia economica”.
il commento delle aziende
BMW xDrive
Un metodo di selezione molto innovativo
www.bmw.it
E alle aziende cosa resta di questa prima esperienza con il Campus? Aldo Abluton, Valentino Inaudi e Roberto Marzano, responsabili delle Risorse umane rispettivamente di Opm Sympak (Monticello d’Alba), Arpa Industriale (Bra) e Mondo
(Gallo d’Alba), giudicano così il progetto:
Nel mondo imprenditoriale del terzo millennio, quali sono le peculiarità che
un’azienda come la vostra ricerca in un giovane da assumere?
Abluton: “La nostra valutazione è principalmente volta a cercare di identificare
delle figure che siano i veri ‘motori’ dell’azienda, attraverso la volontà di mettersi
in gioco in qualsiasi momento ed in qualsiasi situazione, la capacità di dare prima di ricevere, la volontà di essere propositivi e non semplicemente operativi e,
soprattutto l’intelligenza di comprendere, accettare e promuovere i cambiamenti
che dovranno diventare quasi come il life motive per mantenere una organizzazione lean”.
Inaudi: “Sicuramente deve avere personalità, obiettivi chiari in mente, capacità organizzative e gestionali, deve sapersi assumere delle responsabilità, avere
spirito di sacrificio, costanza ed impegno oltre che lavorare per obiettivi, facendo
squadra con il suo gruppo di lavoro, conoscere delle lingue straniere in particolar
modo l’inglese e saper utilizzare i comuni strumenti informatici”.
Marzano: “Le caratteristiche fondamentali di un giovane con potenziale di sviluppo sono la flessibilità mentale per adeguarsi ai cambiamenti, le competenze
trasversali rispetto al ruolo ipotizzabile ed una forma mentale orientata alla globalizzazione ed alla contaminazione da culture diverse”.
In che modo Campus Granda ha facilitato la ricerca di talenti a voi utili?
Abluton: “È stata un’esperienza finora unica ed interessante. Siamo stati piacevolmente colpiti da questa iniziativa perché si allinea e, parzialmente, si sovrappone alle nostre esigenze e azioni di costante ricerca di personale qualificato
e motivato. L’opportunità di poter incontrare una serie di giovani ‘talenti’ a cui
presentare la nostra realtà è senz’altro un grande aiuto che Hr Campus Granda
ci ha offerto mettendoci a disposizione una serie di curricula con caratteristiche
orientate alle nostre necessità”.
Inaudi: “Ci ha permesso di entrare in contatto diretto con giovani di talento già
pre-selezionati, consentendoci quindi di evitare dispendi di risorse ed energie
inutili per le nostre ricerche di personale già in corso. Nel contempo ha dato la
possibilità a questi giovani di valutare e confrontare le diverse realtà aziendali e
di orientarsi su quelle a loro più congeniali. Inoltre l’iniziativa ha dato ulteriore visibilità all’azienda verso l’esterno e l’opportunità di creare un bacino di potenziali
risorse da inserire nella nostra organizzazione in caso di necessità future”.
Marzano: “I processi di selezione adottati hanno avuto una forte componente
innovativa che difficilmente, per cultura o operatività, può avere riscontro in
strutture aziendali convenzionali. Penso che il risultato finale sia una grande opportunità per le imprese, un bacino a cui attingere, oggi e nel tempo, per entrare
in contatto con candidati di potenziale da formare e fidelizzare per l’inserimento
in ruoli aziendali strategici”.
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confronto aperto - opinioni a tema
Gennaio 2011
N° 11
l’intervista: riccardo cascioli (presidente cespas)
il calo demografico
non aiuta la ripresa
Paolo Ragazzo
Q
figli
uando si parla del valore economico connesso
a crescita o decrescita
della popolazione, si
finisce spesso per dar luogo a non
pochi disaccordi. Riccardo Cascioli, presidente del Cespas (Centro europeo di studi su popolazione, ambiente e sviluppo) è autore
di numerosi libri su questo tema.
Dottor Cascioli, lei sostiene la
necessità di rilanciare l’economia dei Paesi occidentali con una
ripartenza delle nascite. Perché?
“Sono i fatti che parlano. L’attuale crisi economica e finanziaria
dell’Europa ha le sue radici strutturali nei bassi tassi di fertilità che
affliggono il vecchio continente da
oltre 40 anni. Questo ha prodotto un radicale cambiamento nella
composizione della popolazione,
con un indice di invecchiamento
(cioè il rapporto tra ultrasessantenni e minori di 15 anni) che è
oggi di 116 mentre nel 1950 era
di 46,3. La prima conseguenza
è lo squilibrio tra forza lavoro e
generazioni non produttive, di
cui il problema delle pensioni è
solo l’aspetto più evidente; c’è
poi l’invecchiamento della forza
lavoro che, in un mondo globalizzato come quello attuale, vuol dire
meno capacità innovativa e meno
flessibilità, cosa che si traduce in
perdita di competitività. Allo stesso tempo aumentano i costi sanitari e sociali, diminuisce il gettito
fiscale e con esso i servizi, e così via
in una spirale senza fine. Non si
può dunque ripartire veramente,
in modo stabile, se non si invertirà
la tendenza demografica, cosa comunque che richiede decenni”.
Come risponde dunque a chi,
adottando un approccio “economico-matematico”, sostiene che
bisogna smettere di fare figli per
consumare meno il pianeta?
Questa credenza si basa su un approccio ideologico incapace di osservare la realtà. Così si ritiene che
le risorse siano determinate dalla
natura, il che implica che siano già
conosciute, fisse e immutabili nel
tempo. Ma questo è contraddetto
dalla storia, che invece ci mostra
come nel corso dei millenni le
risorse si siano moltiplicate e diversificate in modo molto più che
proporzionale dell’aumento della
popolazione, con costi decrescenti
e minore spreco. L’età della pietra
non è finita per mancanza di pietre, ma perché l’uomo ha trovato
un’alternativa più economica ed
efficiente alla pietra per poter costruire gli utensili di cui aveva bisogno. E così fino ai giorni nostri,
dove ad esempio abbiamo inventato
in laboratorio delle microfibre che
stanno sostituendo cotone e lana
nell’industria tessile (con grande risparmio di risorse naturali).
Del resto il petrolio è una risorsa
oggi, ma fino a due secoli fa era al
massimo una iattura per gli agricoltori. In realtà la vera, insostituibile risorsa è l’uomo che con il
suo ingegno è capace di usare della
natura per rispondere ai suoi bisogni. Smettere di fare figli, perciò, è
il modo più sicuro per mettere in
crisi il pianeta, oltre che portare al
collasso le nostre economie”.
E nella nostra Italia, che invecchia ogni anno di più, il crollo
della natalità ha ricadute molto
evidenti, come il collasso del sistema sociale, per esempio. Quali
politiche suggerisce per invertire
il trend?
“Tenendo conto che i cambiamenti demografici sono di lungo periodo, si deve intanto garantire la
libertà delle coppie di avere quanti
figli desiderano. Oggi abbiamo un
sistema fiscale, ad esempio, che penalizza le famiglie e in particolar
modo quelle che hanno figli. E i
dati di Istat e Censis sono al proposito eloquenti. Inoltre è fondamentale rafforzare l’istituto della
famiglia, non solo perché sono le
famiglie stabili quelle che hanno
maggiori tassi di fertilità, ma anche per garantire l’educazione dei
figli, cosa che permette di realizzare al massimo le potenzialità delle
nuove generazioni: le statistiche
dimostrano che i ragazzi nati e
I bassi tassi
di fertilità
che affliggono
da oltre 40 anni
l’Europa, non sono
una conseguenza,
bensì una delle
principali cause
della crisi
in cifre
Popolazione
in diminuzione
Riccardo Cascioli
cresciuti in famiglie stabili tendono a riuscire meglio nella vita (anche dal punto di vista economico).
Detto questo però, bisogna aver
chiaro che la decisione di mettere
al mondo i figli non dipende ultimamente dai soldi, ma dai valori
in cui crediamo. Ecco, in Italia c’è
proprio bisogno di una rivoluzione culturale, del ricrearsi di una
cultura della vita, che non ha paura del futuro. E questo non è opera che può svolgere un governo, è
qualcosa che viene prima. Non per
niente in Italia il calo della fertilità è andato di pari passo con la
secolarizzazione e con la perdita
delle radici cristiane”.
È tipicamente “made in Italy” la
struttura imprenditoriale basata
sulle imprese a conduzione familiare. In che modo incide il basso
tasso di nuovi nati sulle aziende?
“In modo devastante. Perché un
imprenditore investe nella sua
azienda - e così crea posti di lavoro - se ha la prospettiva in futuro
di lasciare l’attività ai suoi figli,
che a loro volta investiranno per
i propri figli e così via. Se un imprenditore non ha figli è ovvio che
trasformerà i profitti in beni di
consumo effimero, non investe cer-
to nel futuro per lasciare l’azienda
in mano, che so, di qualche immigrato. E venendo a mancare gli
investimenti, si contrae anche il
livello di occupazione”.
Tutto chiaro, ma dica sinceramente: come si fa a “mettere su
famiglia” quando molte cose
intorno a noi sono precarie? A
partire proprio dalla condizione
lavorativa dei più giovani?
“Quanto detto finora, fa capire una
cosa: che, contrariamente a quanto
sembra, non è la precarietà a impedire di metter su famiglia, ma è
l’incapacità di assumersi responsabilità importanti e scommettere sul
futuro che provoca disoccupazione
e crisi economica. Le famiglie che
hanno alimentato il boom economico degli anni ’60 si sono formate
in tempi di grande precarietà, ma
avevano aspettative per il futuro, si
sacrificavano e costruivano per il
futuro. Oggi le nuove generazioni
pensano soprattutto a mantenere i
privilegi ereditati, si dà tutto per
scontato. Non ci si sposa se non si
ha prima un lavoro fisso, una casa
di proprietà e così via, una cosa
impensabile fino a 30-40 anni fa. E
questo non fa altro che aggravare
la situazione”.
La lenta ripresa demografica in
atto in Piemonte da oltre un decennio, non pare in grado di portare
il territorio subalpino a livelli di
crescita sufficienti per contrastare
il progressivo grado di invecchiamento della popolazione. E non
sembrano bastare neppure gli apporti, pur consistenti nei numeri,
che giungono da oltre confine, con
flussi migratori sostenuti e costanti. È quanto emerge dalla pubblicazione “Previsioni Demografiche per
sesso ed età al 2050” edita dalla
Regione Piemonte. Lo studio prevede, anzitutto, il rapido incalzare
dell’innalzamento dell’età media,
che da 45 anni dovrebbe arrivare a
sfiorare quota 50. L’analisi predice,
poi, che ad una sostanziale stasi
della “terza età” (soggetti tra 65
e 79 anni), farà da contraltare un
significativo rialzo della cosiddetta
“quarta età” (gli over 80). Tasso
di natalità in calo e numero dei
decessi in aumento, anche se in
presenza di una dilatazione delle
speranze di vita, danno luogo a un
saldo naturale ipotizzato in progressivo peggioramento. In termini
numerici significa che il Piemonte
è destinato a non arrestare la sua
costante discesa sotto i 4 milioni di
abitanti (nel 2050 il numero di residenti è previsto di poco inferiore
a 3 milioni e 734 mila), mentre la
provincia di Cuneo, che in regione
è quella contraddistinta da un calo
meno marcato della popolazione (5,85%, nell’arco temporale 20052050, contro il -18,8% della media
piemontese), si stima possa attestarsi intorno ai 538 mila abitanti.
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Gennaio 2011
N° 11
confronto aperto - opinioni a tema
la manifestazione del 1° dicembre a roma
i costruttori dettano
l’agenda al governo
Gilberto Manfrin
B
edili
locchi alla realizzazione di opere pubbliche;
finanziamenti solo sulla
carta, migliaia di posti
di lavoro in meno in soli due anni,
altrettante imprese chiuse e tante
altre sull’orlo del fallimento. Questi i motivi che hanno spinto l’Ance
Cuneo a manifestare a Roma davanti a Montecitorio mercoledì 1° dicembre insieme ad altri migliaia di
piccoli e medi imprenditori edili di
tutta Italia per chiedere al Governo un maggior sostegno al settore
edile. La delegazione cuneese si è
schierata in prima fila sostenuta dal
suo presidente Filippo Monge, che
spiega i motivi di questa protesta:
“La manifestazione si è proposta di
riportare il settore delle costruzioni
nell’agenda politica, come elemento imprescindibile per lo sviluppo e
per la crescita del Paese. Denunciamo l’assenza di una politica economica e industriale per il settore, che
svolge da sempre un ruolo di traino
per l’economia e che, per questo,
diventa decisivo per uscire dalla crisi e per rilanciare la crescita. Non
si tratta di chiedere nuove risorse,
né di ottenere vantaggi e privilegi
per la categoria, ma di restituire al
settore la priorità che gli compete
attraverso una serie di interventi
che ripristino il corretto funzionamento del mercato”.
Il settore edile è piegato da una crisi senza precedenti: oltre 250.000
posti di lavoro persi, oltre 300% in
più di utilizzo di ammortizzatori
sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei settori
dei materiali da costruzione, circa
70 miliardi in meno di valore complessivo delle produzioni.“Se a questo si aggiunge l’inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti
della pubblica amministrazione continua Monge -, con punte di ritardo anche di 24 mesi, emerge un
quadro di assoluta gravità”.
Durante tutti questi mesi, di fronte
all’insufficiente politica industriale
a sostegno del settore, le imprese
della lunga filiera dell’edilizia han-
no denunciato più volte - a livello
nazionale e su tutto il territorio - il
loro stato di grande difficoltà, ricercando un costante dialogo con il
governo e le amministrazioni pubbliche: “Ma c’è la volontà di non
fare nulla per noi - sottolinea con la
sua proverbiale schiettezza Alberto Fantino, numero due degli edili della Granda -. Quella di Roma
era una manifestazione dovuta, ma
non mi sembra che il governo ci stia
molto a sentire. Perchè 250.000 licenziamenti nell’edilizia non fanno
lo stesso rumore di altrettanti licenziamenti nel settore metalmeccanico? Purtroppo in questo Paese c’è
una situazione malsana in cui sono i
dirigenti a comandare, i quali sono
sempre al loro posto nonostante
cambi il nome di chi li governa. E
questo vale in tutti i settori della
pubblica amministrazione”.
“Una manifestazione partecipata aggiunge la vice-presidente di Ance
Cuneo, Marisa Tomatis -. D’altra
parte i problemi del settore sono
veramente tanti”. Tra questi, uno
in particolare: “Il ritardo con cui le
amministrazioni pubbliche pagano
ci sta falcidiando. Anche aziende
ben strutturate stanno andando in
tensione perchè non ricevono i soldi che spettano loro. Questo vale in
generale per tutta la pubblica amministrazione. E dire che il denaro
in cassa c’è, ma per rispettare il patto di stabilità il pubblico non paga.
Il paradosso è questo”. Infine l’eccessiva burocratizzazione: “Checchè
se ne dica - conclude Tomatis - continuano a complicarci la vita”.
Sul tema, si era espressa anche Elena Lovera, presidente del Gruppo
giovani imprenditori edili di Ance
Cuneo, nel corso del Consiglio regionale svoltosi ad Alba a novembre.
“Visto che è inutile continuare a lamentarci per il collasso degli appalti pubblici in edilizia, a causa della
mancanza di fondi, alla politica
chiediamo almeno che quelle poche
risorse che ci sono vengano utilizzate al meglio, ad esempio evitando
di mettere in atto leggi poco chiare
e norme di difficile applicazione,
come l’articolo sulla tracciabilità
L’Ance denuncia
l’assenza di una
politica economica
e industriale
per il settore,
che sta soffrendo
più di altri
le conseguenze
della crisi
compreso nella recente direttiva antimafia. Ai politici chiediamo di non
infierire su una situazione già di per
sé molto penalizzante, mettendo in
vigore norme che a causa della loro
lampante difficoltà interpretativa
sono di intralcio allo svolgimento
della nostra attività”.
le 6 richieste presentate al governo
Garantire alle imprese i pagamenti dei lavori eseguiti - È necessario ripristinare un rapporto di reciproca lealtà e legalità tra lo Stato e
le imprese. Non si può far fallire le imprese per non far fallire le amministrazioni pubbliche.
Utilizzare le risorse pubbliche disponibili - Occorre fare chiarezza sulle risorse disponibili per gli investimenti infrastrutturali. Serve
un’azione concreta per attivare immediatamente le risorse esistenti per
la modernizzazione infrastrutturale e la messa in sicurezza del territorio.
No a un fisco distorsivo, sì a un fisco per lo sviluppo - Bisogna
eliminare le penalizzanti distorsioni esistenti nelle misure fiscali.
Regole semplici e più controlli - Serve un sistema di regole semplici, con una chiara responsabilità della pubblica amministrazione. È
necessario sapere chi decide e cosa.
Lotta all’illegalità e qualificazione delle imprese - Qualsiasi
misura a difesa della legalità deve essere essenziale, efficace e deve tutelare le imprese corrette, che non possono e non devono essere lasciate
da sole nel lavoro di prevenzione e di presidio del territorio.
Allineare il costo del lavoro a quello degli altri settori - Il
settore delle costruzioni ha un costo del lavoro maggiore rispetto ad altri
comparti produttivi a causa del peso eccessivo degli oneri sociali.
confronto aperto - opinioni a tema
10
Gennaio 2011
N° 11
sistema di tracciabilità dei rifiuti
il governo rimanda
il sistri a giugno 2011
norme
canone acqua
La Regione rinvia al 2012 la triplicazione
Grazie anche alla positiva azione di rappresentanza condotta da Confindustria Cuneo, unitamente alle sollecitazioni di Confindustria Piemonte e
all’interessamento della presidente della Provincia Gianna Gancia, per il
secondo anno consecutivo la Regione Piemonte ha posticipato l’entrata
in vigore dell’aumento del canone per il prelievo di acqua destinata a
consumo umano e utilizzata per altri scopi. Anche per l’anno 2011, dunque, alle imprese non sarà applicata alcuna maggiorazione. La Regione
ha infatti accolto la sollecitazione di Confindustria e ha provveduto a modificare nuovamente il Regolamento 15/R del 2004, prorogando al 2012
l’entrata in vigore dell’applicazione. “Un bel sollievo per le nostre aziende
- spiegano da Confindustria Cuneo - in un periodo di crisi la cui onda
lunga continua a farsi sentire”. Secondo il Regolamento Regionale 15/R
del 2004, la triplicazione del canone sarebbe dovuta avvenire a partire
già da gennaio 2010, con effetti su circa 800 utenze in tutto il Piemonte;
di queste, solo la metà sono in provincia di Cuneo e 200 risultano essere
industrie. Il provvedimento regionale è datato 2004. Da allora era stato
dato alle imprese il tempo per realizzare quegli interventi che avrebbero
dovuto permettere una migliore ottimizzazione e valorizzazione dell’utilizzo dell’acqua prelevata in falda profonda. “Molte sono le aziende che
sfruttano l’acqua dei pozzi - spiega Daniele Bertolotti, responsabile
dell’ufficio Sicurezza e Ambiente di Confindustria Cuneo -, per queste il
canone minimo varia oggi tra i 300 e i 2.000 euro, ma molte superano le
portate minime prelevate arrivando a pagare anche 20.000 euro l’anno:
in questi casi la triplicazione sarebbe stata un onere troppo pesante”.
Pochi giorni prima
di Natale, un Decreto
ministeriale ha
rinviato l’entrata
in vigore della nuova
norma di 5 mesi, dando
così più tempo alle
imprese di adeguarsi
Gilberto Manfrin
È
stato pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n.
302 del 28 dicembre,
il Decreto ministeriale
22 dicembre 2010, che proroga
l’entrata in vigore del Sistri al 1°
giugno 2011.
L’atteso decreto, era già stato
annunciato pochi giorni prima
di Natale dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
La presidente di Confindustria,
Emma Marcegaglia, in una nota
di stampa, ha immediatamente
preso atto con soddisfazione della
decisione del ministro, che rinvia
così di cinque mesi anche la decorrenza delle sanzioni a carico delle
imprese, evitando così un impatto
sul sistema produttivo che sarebbe
stato insopportabile.
“Il Sistri, una volta superate le
difficoltà iniziali che si sono manifestate - ha affermato Emma
Marcegaglia - dovrà assicurare
una più efficace lotta al crimine
organizzato fornendo al contem-
cosa è cambiato
Secondo il comma 1 dell’art. 12 del D.M. 17 dicembre, i soggetti (ex artt.
1 e 2 del D.M. 17 dicembre 2009 ) che dovranno adeguarsi al Sistri rimarranno comunque tenuti agli adempimenti di cui agli artt. 190 e 193
del D.Lgs. n. 152/2006 (registro di carico e scarico e trasporto dei rifiuti)
fino al 31 maggio 2011 (art. 1, comma 1). Il comma 2 del medesimo art.
1, invece, proroga i termini per la presentazione dei dati al Sistri da parte
di quei soggetti (produttori iniziali di rifiuti, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento rifiuti) tenuti al Mud: entro
il 30 aprile 2011 per le informazioni relative all’anno 2010; entro il 31
dicembre 2011 per le informazioni relative al 2011.
po un’occasione di semplificazione importante per le imprese.
Confindustria considera il Sistri
una garanzia di legalità e dà atto
al ministro Prestigiacomo di avere portato avanti con determinazione il progetto e di avere tenuto
conto dei suggerimenti pervenuti
dal mondo delle imprese per superare le attuali difficoltà e per
rendere il sistema più adeguato
alle esigenze del mondo produttivo. Per la numero uno di viale
dell’Astronomia, “va nella giusta
direzione anche l’intesa raggiunta
con il Ministero per l’istituzione
di un Comitato di indirizzo, con
la partecipazione delle organizzazioni imprenditoriali, con il compito di verificare periodicamente
lo stato di avanzamento del Sistri
al fine di garantirne l’esclusiva
operatività entro la data prevista”.
Anche Confindustria Cuneo, pochi giorni prima del decreto di
rinvio, aveva fatto presente come le
imprese non fossero ancora pronte
ad adeguarsi al Sistri, chiedendo
il rinvio della sua entrata in vigore e la sospensione delle sanzioni
complici adempimenti troppo
complessi, scarsa formazione in
materia e apparecchiature non
ancora disponibili. A livello locale, per motivi non imputabili alla
Camera di commercio, ma solo
al Ministero, la diffusione della
tecnologia infatti, fino a pochi
giorni prima dell’entrata in vigore del sistema, non era ancora
stata completata e ad oggi ancora
molte imprese non sono entrate in
possesso delle chiavette Usb necessarie per il funzionamento del sistema. Ma ora, grazie al rinvio, le
imprese stesse avranno più tempo
per sperimentare il Sistri e familiarizzare pienamente con esso.
“È stata accolta quella che era una
semplice richiesta di buon senso
- afferma Daniele Bertolotti, responsabile dell’ufficio Sicurezza e
Ambiente di di Confindustria Cuneo - al fine di operare nell’ambito di un quadro regolatorio certo,
definito e stabile. Nell’interesse
delle nostre imprese”.
i.r.
asteggiano svela tutti i segreti della “nuova meriva”
U
n “Volante d’oro” per
la Nuova Meriva. Dopo
Astra e Insignia, il
marchio Opel ottiene
il suo 14esimo premio assegnato
dagli oltre 40 milioni di lettori in
Europa della rivista “Auto Bild” e di
altre riviste specializzate che hanno classificato Meriva tra i primi
20 dei 42 candidati totali. Meriva
ha convinto i 40 giurati che hanno
sottoposto tutti i veicoli a test particolarmente severi. Meriva si è posizionata al primo posto distaccando
di molto le altre auto selezionate.
Candidata ad auto dell’anno 2011,
Opel Meriva si è aggiudicata anche
tre premi internazionali: la rivista “Auto Bild” le ha assegnato un
premio per il design, Allianz per la
tecnologia nell’ambito dell’evento
$SULWLDOPRQGR
1XRYD2SHO0HULYD
“Plus
X Awards” e in Olanda la ri- è posizionata al primo posto nelle accessibile, oltre ad un vasto nume/D1XRYD2SHO0HULYDqODVWUDRUGLQDULDPRQRYROXPHFRPSDWWDFKHFDPELDOHUHJROHGHOO¶LQWHUDFDWHJRULD,OVXRGHVLJQULYROX]LRQDULRJUD]LHDOO¶HVFOXVLYRVLVWHPD
GLDSHUWXUDGHOOHSRUWLHUH)OH['RRUV WLLQYLWDDYLYHUHLOPRQGRFRQXQRVWLOHXQLFRHFRQODPDVVLPDIDFLOLWjGLDFFHVVR,VXRLLQWHUQLSUHPLXPFRQJOLLQQRYDWLYL
vista
“Auto
Week” ha riconosciuto a vendite a privati nel segmento mo- ro di modelli eco-flex che risescono
)OH[5DLO H)OH[6SDFH WLRIIURQRXQ¶HUJRQRPLDHXQDúHVVLELOLWjVHQ]DSUHFHGHQWL
Meriva il suo livello di innovazione. novolume nel periodo giugno-ot- a soddisfare le esigenze di tutti gli
DÐFRQLQXRYLHFRLQFHQWLYL2SHO
Il1XRYD2SHO0HULYD
successo di Meriva è testimoniato
tobre. Stile, tecnologia e mobilità automobilisti. Questi i segreti del
anche
dagli
oltre
80
mila
ordini
fiefficiente,3RUWH$SHUWHVDEDWRHGRPHQLFD
uniti ad un giusto mix in successo Opel. Agila, Corsa, Astra,
ZZZQXRYDRSHOPHULYDLW
nora registrati. In Italia, Meriva si termini di prestazioni e un prezzo Zafira, Antara e la stupenda InŠ
Š
Y
Š
signia, oggi a disposizione con la
nuova trazione adaptive 4x4, tutti
veicoli efficienti con alimentazioni
alternative a disposizione di un vasto parco clienti.
E un’ulteriore novità è alle porte:
inizierà presto la commercializzazione di Ampera, veicolo elettrico
ad autonomia estesa, la prima a
emissioni zero in Europa che garantirà al guidatore la libertà di
spostarsi ovunque. Un’auto che dà
spazio a 4 passeggeri, con un ampio
bagagliaio e un’autonomia di 500
chilometri. Senza dimenticare Opel
Astra Sports Tourer, per gli amanti
di una guida più sportiva.
La concessionaria “Asteggiano” di
Borgo San Dalmazzo invita a visionare i modelli e a scoprire l’intera
gamma Opel.
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Gennaio 2011
confronto aperto - opinioni a tema
N° 11
11
l’iter della conciliazione (dl marzo 2010) entrerà in vigore nel marzo 2011
dibattito aperto sulla nuova legge
porti ad abbandonare la logica del
conflitto giudiziale a tutti i costi,
in favore di un approccio più moderno alla gestione del contenzioso e più coerente con le dinamiche
economiche”.
Gilberto Manfrin
C
’è un “processo breve” in
Italia che non fa rumore
ma che promette di cambiare volto alla giustizia.
Con il Dl del marzo 2010, l’iter
della conciliazione - la via extragiudiziale per dirimere le controversie
- viene riorganizzato diventando
obbligatorio. Questo significa che,
a partire da marzo 2011, per risolvere diverse controversie, ci si dovrà rivolgere in prima istanza a un
mediatore professionista che avrà
quattro mesi di tempo per proporre
una soluzione economica alle parti. Solo successivamente, in caso di
intesa non raggiunta, si potranno
percorrere le solite vie legali e adire
a un giudice. Gli avvocati Marcella
Panucci, direttore Affari Legislativi
di Confindustria e Claudio Streri,
presidente dell’ordine degli Avvocati di Cuneo, provano a illustrare i
pro e i contro della riforma.
gli industriali
“Riteniamo che le imprese faranno sempre più spesso ricorso alla
mediazione - afferma Marcella
Panucci - anche quando la lite non
rientra tra quelle per le quali il tentativo di mediazione sia previsto
come obbligatorio dalla legge (è il
caso dei contratti bancari), magari
attraverso l’inserimento nei propri
contratti di apposite clausole concordate con la controparte. Questo
perché la mediazione consente anzitutto di risolvere una controversia
con notevoli risparmi, in termini
di tempi e costi, rispetto al processo ordinario. Inoltre - aggiunge l’avvocato - il nuovo strumento
gli avvocati
Claudio Streri
Confindustria ritiene
che lo strumento sia
utile alle imprese,
mentre l’Ordine
degli avvocati
si dice scettico
sulla sua efficacia
è in grado di offrire alle imprese
un’utilità che il processo ordinario
non può assicurare, vale a dire la
possibilità di preservare i rapporti, anche d’affari, che preesistono
alla lite e che invece l’intervento
del giudice inevitabilmente rompe
in modo traumatico. Con l’accordo conciliativo, infatti, non ci si
limita ad attribuire torti e ragioni,
ma grazie all’operato del mediatore può realizzarsi una complessiva
ridefinizione dei rapporti in essere
tra le parti, funzionale a una loro
continuità nel tempo. Comunque
- ha concluso Panucci - urge che
la politica intervenga con urgenza sull’organizzazione dei nostri
tribunali e sull’enorme arretrato
che si è accumulato negli anni nel
settore civile. Ma occorre anche un
salto culturale da parte di professionisti, cittadini e imprese, che
Più critico il collega Claudio
Streri: “Non è un mistero che la
normativa sulla mediazione sia
stata accolta con grande diffidenza da parte della classe forense.
La stragrande maggioranza degli avvocati, fra i quali anch’io,
è fortemente critica verso una
normativa concepita con uno
scopo unico ed evidente e cioè la
deflazione del carico giudiziario
dei tribunali attuata mediante
uno spostamento del contenzioso
fuori dalla giurisdizione, quasi a voler privatizzare una parte
del servizio giustizia. L’idea di
creare soluzioni alternative delle
controversie è sicuramente giusta
e valida, ma l’attuazione è errata. Tanto per capirci, gli avvocati
non sono contro la mediazione,
ma contro questa mediazione, che
è obbligatoria e non può esserlo
in quanto in aperto contrasto con
la direttiva europea 52/2008, che
non prevede l’obbligatorietà della
conciliazione”.
Streri è critico anche contro“la facoltà per il mediatore di proporre
d’ufficio una soluzione, anche se le
parti non lo chiedono” e nel fatto
che “non vi siano criteri di individuazione della competenza territoriale e sulla mancata previsione
dell’assistenza obbligatoria di un
avvocato”. Insomma, una normativa che rappresenta sotto molti
cos’è la mediazione
Norme - La nuova mediazione è regolata dal decreto legislativo 28/2010
e dal decreto del ministro della Giustizia 180/2010
Chi - Chiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una
controversia civile e commerciale che verta su diritti disponibili
Tempi - Entro 4 mesi il procedimento di mediazione deve essere concluso.
Il responsabile dell’organismo entro 15 gg. dal ricevimento della domanda
designa un mediatore e fissa il primo incontro delle parti.
Verbale - Se viene raggiunto un accordo il mediatore redige processo
verbale; se l’accordo non viene raggiunto il mediatore può formulare una
proposta conciliativa che diventa un obbligo se le parti ne facciano congiuntamente richiesta.
Obbligatorietà - La mediazione è una condizione di procedibilità (ovvero rimane precluso il giudizio ordinario se non è si è prima tentata una
composizione amichevole) per le controversie che vertano sulle seguenti
materie: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di
famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno
derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, risarcimento del danno
da responsabilità medica, risarcimento del danno da diffamazione con il
mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi,
contratti bancari, contratti finanziari.
Soggetti - Gli organismi di mediazione possono essere costituiti all’interno di enti pubblici o privati, ma nel rispetto di garanzie di serietà ed
efficienza e devono munirsi di un regolamento per il loro funzionamento.
Devono essere iscritti in un apposito registro tenuto presso il ministero di
Giustizia. Il mediatore deve essere abilitato a seguito di un percorso di
formazione specifico tenuto da enti accreditati presso il ministero. Anche
tali enti di formazione sono inseriti in apposito elenco presso il ministero.
A cura di Giacomo Tassone (Ufficio Legale Confindustria Cuneo)
punti di vista un paradosso per
la classe forense: “È bene ricordare che gli avvocati sono i primi
‘conciliatori’; salvo eccezioni imputabili all’ormai eccessivo numero di iscritti agli albi, da sempre
l’avvocato esperisce la ricerca di
una soluzione stragiudiziale - e
spesso ci riesce - prima di iniziare
una causa. Nonostante tutto, pur
continuando ad operare con i nostri rappresentanti per una modifica della legge, ci attrezziamo per
senso di legalità e ‘abitudine alle
difficoltà’: l’Ordine di Cuneo sta
infatti, come molti altri in Italia,
costituendo il proprio organismo
di conciliazione, che sarà composto solo da avvocati ed avrà sede in
Tribunale”.
i.r.
investi sul tuo futuro, vieni all’istituto “vallauri”
L
’istituto di Istruzione
Superiore “Vallauri” di
Fossano, annoverato tra
le scuole più importanti
della Regione, è da anni punto di
riferimento per chi intenda prepararsi seriamente al futuro. Negli anni,
attraverso l’investimento di pensiero e di passione di una collaudata
equipe di docenti, ha saputo recepire,
e sotto diversi profili di anticipare,
l’innovazione metodologica e le più
recenti raccomandazioni dell’Unione Europea in materia di istruzione.
Alcuni caratteri hanno costituito la
premessa alla qualità degli studi al
“Vallauri”: il dialogo autentico con
il mondo del lavoro e dell’impresa
e l’attitudine ad intercettare le sfide poste dall’evoluzione del sapere
scientifico e tecnologico.
L’Istituto offre ai suoi studenti un
ampio repertorio di indirizzi, che
comprende quelli Tecnici (Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e
telecomunicazioni; Meccanica, meccatronica ed energia), quelli Economici (Amministrazione, finanza e
marketing; Turismo) e quelli Liceali
(Liceo Scientifico opzione Scienze
Applicate). Un profilo politecnico,
quello del “Vallauri”, che non sottovaluta la sua vocazione educativa alla motivazione allo studio dei
ragazzi e alla graduale scoperta di
attitudini, anche attraverso il grande
risalto - e la qualità - delle attività di
laboratorio. Qualità sia di dotazioni
all’avanguardia e aggiornate verso il
meglio della tecnologia e dell’innovazione sul mercato, sia nella ricerca
metodologico-didattica.
Prova
di controllo numerico in laboratorio
“Le dotazioni della nostra scuola
favoriscono un insegnamento laboratoriale, fatto di ricerca e di progettazione. Ma il capitale immateriale
più ricco resta l’interesse culturale,
la competenza disciplinare e l’impegno intellettuale dei nostri docenti
– afferma il Dirigente scolastico
Paolo Cortese –. Cerchiamo di mo-
tivare i ragazzi all’apprendimento,
coltivando la passione per le discipline di studio e il gusto per la sfida di
fronte al problema complesso. Tutto
ciò senza dimenticare rispetto delle
regole e disciplina del lavoro come
stile di vita”.
Ogni percorso di studi frequentato
al “Vallauri” affianca, alle lezioni
in aula e in laboratorio, che restano
il cuore dell’apprendimento, altre
occasioni di crescita personale. Ad
esempio, una fitta rete di collaborazioni con il tessuto imprenditoriale consente stage e periodi estivi
di alternanza scuola-lavoro per gli
studenti che lo desiderino. I corsi
Ifts (istruzione e formazione tecnica
superiore) organizzati dal “Vallauri”
per conto della Regione, e finanziati
con fondi europei, permettono l’ag-
giornamento post-diploma nei settori più d’avanguardia della ricerca
tecnico-scientifica, in collaborazione
con il Politecnico di Torino. E ancora
il potenziamento delle lingue inglese e francese attraverso il conseguimento delle certificazioni esterne
(Pet, First e Delf) e i soggiorni in
altri paesi (School link e Master
dei Talenti). I migliori ambasciatori
della Scuola in ogni caso restano gli
ex-studenti: sia i molti assorbiti dal
mondo delle professioni, sia i tanti
che hanno continuato all’Università
il percorso di studi.
Per saperne di più vi invitiamo a visitare di persona l’Istituto, incontrando docenti ed alunni.
Per informazioni: tel. 0172.694969,
e-mail [email protected], web
www.vallauri.edu
confindustria notizie
12
Gennaio 2011
N° 11
bando dell’inail
stanziati 60 milioni
su sicurezza e salute
news
visita presidenziale
Nicoletta Miroglio alla Stamperia di Govone
Nicoletta Miroglio si compiace con il direttore dello stabilimento, Franco Vezza, per l’importante commessa
Nel pomeriggio di martedì 21 dicembre, la presidente di Confindustria Cuneo,
Nicoletta Miroglio, si è recata alla stamperia di Govone della Miroglio Textile
in occasione della consegna di un’importante commessa (80 mila metri di
seta) ad un noto cliente tedesco. Con un fuori programma molto apprezzato
dal personale dello storico stabilimento del Gruppo Miroglio, la presidente
degli industriali cuneesi ha voluto fare personalmente gli auguri di Natale
ai dipendenti della stamperia. Dopo aver fatto visita ai reparti dello stabilimento, accompagnata dal direttore Franco Vezza, Nicoletta Miroglio ha
anche avuto un incontro ristretto con i quadri e i capireparto della stamperia.
“Sentivo il bisogno - ha detto la presidente a conclusione della visita pre natalizia - di far arrivare a ciascun dipendente il mio personale augurio di buon
Natale e felice anno nuovo. In un momento delicato come quello che stiamo
attraversando, a causa della crisi in atto, credo sia importante far sentire
ai dipendenti la presenza anche fisica dell’imprenditore al loro fianco. Per
questo sono venuta di persona, seguendo l’esempio di mio padre Franco, che
si recava in stamperia di buon mattino per incontrare i dipendenti e parlare
con loro”. La stamperia di Govone, piccolo gioiello del Gruppo Miroglio, è il
più grande stabilimento nel settore della stampa moda a livello europeo. Al
suo interno lavorano 360 dipendenti e l’attività comprende tutte le fasi di
lavorazione complementari alla stampa oltre ad un reparto di tintoria.
Le domande per poter
accedere agli incentivi
devono essere inoltrate
mediante procedura
informatica a partire
dal 12 gennaio e fino
al 18 febbraio 2011
Grande
partecipazione al covegno organizzato da
Gilberto Manfrin
D
alle ore 14 di mercoledì 12 gennaio e
fino alle 18 del 14
febbraio, tutte le
imprese associate potranno inoltrare mediante una procedura informatica attiva sul portale Inail
(www.inail.it) le domande per
richiedere incentivi per la realizzazione di interventi in materia
di salute e sicurezza sul lavoro.
Sono i termini dell’importante
bando pubblicato dall’Inail, che
ha stanziato 60 milioni a livello nazionale di cui 4 destinati al
Piemonte.
Lo stanziamento riguarda progetti di investimento per ammodernamento degli impianti e delle
attrezzature, di formazione e di
responsabilità sociale per l’adozione di modelli organizzativi. Le
imprese potranno presentare un
solo progetto per una sola unità
produttiva riguardante un’unica
tipologia tra quelle sopra indicate. Il finanziamento, che sarà pari
al 60% del costo del progetto,
sarà calcolato sulle spese sostenute al netto dell’Iva.
Il contributo andrà da un minimo di 5mila ad un massimo
di 100mila euro. Per le imprese individuali e per i progetti di
formazione sono previsti limiti più bassi. Condizione per la
presentazione della domanda è,
Confindustria
e Inail il
22
dicembre
oltre al possesso dei requisiti di
ammissibilità, il raggiungimento di un punteggio soglia, pari a
90 punti, determinato da diversi
parametri: dimensione aziendale,
rischiosità dell’attività imprenditoriale, numero di destinatari,
finalità, efficacia dell’intervento, con un incremento del 10%
in caso di collaborazione con le
Parti sociali e un ulteriore bonus
di 5 punti se l’impresa rientra nei
settori Ateco 2007 “costruzioni”
o “manifatturiero”.
Dallo scorso 10 dicembre, sul
portale www.inail.it, sezione
Punto Cliente, è attiva una procedura che consente alle imprese
di verificare se sono in possesso
dei requisiti necessari per presentare la domanda di finanziamento. Entro 15 giorni dall’invio
telematico, le imprese dovranno
far pervenire alla sede Inail del
territorio la domanda cartacea di
richiesta del finanziamento, pena
esclusione. In caso di accoglimento della domanda, l’impresa avrà
un anno di tempo per realizzare
e rendicontare il progetto. La
verifica della documentazione a
supporto del progetto sarà completata entro 60 giorni dal ricevimento della stessa e in caso di
esito positivo l’Inail erogherà il
contributo.
Il piano è stato illustrato di fronte
ad una folta platea di imprenditori nella mattinata di mercoledì
22 dicembre in Confindustria Cuneo, durante un incontro cui ha
preso parte il direttore dell’Inail
di Cuneo, Aldo Pensa: “Un intervento che risponde al nostro mandato istituzionale - afferma Pensa
-. Un progetto che mira a migliorare le condizioni di sicurezza sui
luoghi di lavoro in un’ottica di
prevenzione. Il nostro istituto si
sta evolvendo mettendo a disposizione delle aziende risorse significative del proprio bilancio. Non
da ultima, c’è anche la volontà
di premiare e incoraggiare comportamenti virtuosi applicando
sconti sui premi. È un messaggio
che vogliamo far arrivare a tutto
il mondo produttivo perchè anche e soprattutto in tempi di crisi
non scenda l’attenzione sulla prevenzione e sulla sicurezza”.
Presente all’incontro anche il direttore di Confindustria Cuneo,
Luigi Asteggiano: “Apprezziamo
quanto fa l’Inail per il mondo
imprenditoriale, contribuendo
a coltivare quel “sogno” degli infortuni azzerati sul nostro territorio. Confindustria è da sempre
molto sensibile a questi temi: non
a caso esiste una delega alla Sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Per informazioni e assistenza è
possibile contattare il numero
803164 o fare riferimento alla
sede cuneese dell’Inail in via
Luigi Einaudi 30 a Cuneo. Tel.
0171/314.511.
Gennaio 2011
confindustria notizie
N° 11
prezzo del latte
13
consorzio “granda energia”
siglato accordo al
rialzo per il primo
trimestre del 2011
all’egea il servizio di
fornitura per il 2011
Gilberto Manfrin
A
La
firma dell’accordo tra
Franco Biraghi (Confindustria)
C
ome previsto, è stato
siglato il 3 dicembre,
presso la sede di Confindustria a Cuneo, l’accordo per il prezzo del latte della campagna lattiero-casearia 2010/2011
relativamente al primo trimestre
2011, tra la Sezione alimentare di
Confindustria Cuneo e la Cosplat,
associazione di allevatori che rappresenta oltre la metà del latte libero sul mercato in Piemonte. Il prezzo stabilito è di 38 centesimi al litro
e rappresenta una maggiorazione
di un centesimo al litro rispetto
al prezzo pattuito a settembre.
Inoltre, l’accordo ha previsto che
l’aumento fosse valido anche per il
mese di dicembre 2010. L’accordo,
infine, è vincolante per tutti i caseifici che lo sottoscriveranno. Confindustria e Cosplat si sono impegnate
ad incontrarsi nel marzo 2011 per
trovare un accordo per la campagna
2011/2012.
“L’accordo appena siglato - commenta a caldo Franco Biraghi,
presidente della Sezione alimentare
di Confindustria Cuneo - è la dimostrazione che se c’è buona volontà
da entrambe le parti non è difficile raggiungere l’intesa sul prezzo.
L’intesa raggiunta, infatti, oltre ad
essere superiore di 15 euro/1.000
litri rispetto all’accordo in essere
in Lombardia, introducendo l’aumento già per il mese di dicembre
rende merito alla parte industriale
di aver tenuto fede alla promessa
e
Antonino Bedino (Cosplat)
fatta a settembre di venire incontro
alle esigenze degli allevatori laddove se ne fosse verificata la necessità:
l’aumento vertiginoso dei prezzi
dei cereali che si è verificato negli
ultimi mesi, infatti, ci ha indotto ad
anticipare l’integrazione pattuita
di un mese. Ci auguriamo che, nel
caso fosse l’industria a trovarsi in
difficoltà, la parte agricola sappia
fare altrettanto”.
“Abbiamo tenuto fede a quanto detto ai nostri soci lo scorso settembre
- ha continuato il presidente della
Cosplat, Antonino Bedino -, quando avevamo promesso di arrivare
a stabilire un prezzo base del latte
in base all’andamento del mercato, lasciando aperta la porta alla
trattativa diretta tra industriali e
allevatori senza bisogno di nessun
altro genere di mediazione. Siamo
convinti, infatti, che la differenza
sul prezzo debba farla l’allevatore
che, in quanto imprenditore, deve
essere messo nelle condizioni di fare
un prodotto di alta qualità e di riuscire a venderlo al miglior prezzo.
L’accordo raggiunto, inoltre, rappresenta una significativa inversione di tendenza rispetto alla passate
stagioni, quando il prezzo dell’ultimo trimestre era sempre più basso
rispetto al resto dell’annata. Chiudiamo in questo modo un’annata sicuramente difficile, ma che è andata
comunque meglio rispetto a quelle
precedenti. Questo accordo getta le
basi per la prossima stagione”.
nche nel 2011 sarà
Egea a fornire energia alle aziende del
Consorzio
Granda
Energia. L’accordo con la società
albese (già fornitrice nel biennio
2009-2010) è stato perfezionato
nei giorni scorsi. Il prezzo concordato consentirà un ulteriore
risparmio del 3,5% della componente energia rispetto al prezzo
attualmente pagato dalle imprese
che aderiscono al Consorzio (per
un risparmio di 450.000 euro sulla “maxi bolletta”).
Nel 2009 il risparmio sul costo
della componente energia è stato del 14,6% (pari a 1.800.000
euro circa) rispetto al prezzo del
mercato di “salvaguardia” (ex
Enel). Le previsioni per il 2010
si attestano oltre il 18% (pari a
2.400.000 euro circa). Granda
Energia, che nel 2010 ha segnato
il decimo anno di attività, raggruppa 54 aziende con circa 100
punti di fornitura (contatori),
per un consumo complessivo di
200 GWh/anno.
“Con questo accordo - afferma
l’amministratore delegato di
Egea, Pierpaolo Carini - la nostra azienda, nel confermare sempre più il proprio ruolo di rilievo
assoluto nel panorama nazionale
dei fornitori di energia, attesta in
modo particolare il proprio legame con la provincia di Cuneo che
le ha dato origine. Il tessuto delle
industrie facenti parte del Consorzio di Confindustria Cuneo
rappresenta, infatti, da sempre,
il bacino di riferimento naturale e ideale per Egea. Del resto la
riconferma anche per quest’anno
come fornitori è passata non solo
attraverso il buon prezzo, ma anche attraverso la qualità e la vicinanza nell’erogazione del servizio. La capacità di mantenere gli
impegni contrattuali, unita ad
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Pierpaolo Carini,
Egea
Il prezzo concordato
consente un ulteriore
risparmio del 3,5%
rispetto al 2010
l’azienda
Tra i primi 10 fornitori di elettricità in Italia
Un’azienda che fa del radicamento sul territorio la sua vera carta vincente. Egea continua a crescere e lo fa confermandosi leader nel settore
energetico a livello nazionale. Una realtà imprenditoriale prossima ad uno
straordinario aumento del capitale sociale, fino a quasi quadruplicarlo
con il passaggio dagli attuali 17 milioni di euro ai futuri 64 milioni. La
mossa permetterà ad Egea di ampliare la squadra dei soci privati, con un
allargamento anche territoriale che ne testimonia la crescita non solo nel
Cuneese, ma anche in molte altre province italiane. “Pur non avendo sede
in un capoluogo di provincia siamo tra i primi dieci fornitori di energia
elettrica a livello nazionale - afferma l’amministratore delegato di Egea
Pierpaolo Carini -. Abbiamo il 54% del mercato libero della provincia di
Cuneo e nell’ultimo anno abbiamo registrato un incremento nelle vendite
di circa il 25%, un risultato ottimale sotto ogni punto di vista”. Con il
claim “Egea, luce e gas di casa tua”, l’impresa albese sta conquistando
non solo il grande mercato industriale e delle pmi, ma anche quello retail:
“Riconoscibilità, rintracciabilità e affidabilità: sono questi i nostri punti
di forza - dice ancora Carini -. I nostri sette sportelli territoriali rappresentano un investimento che abbiamo fatto convintamente e che attesta
la nostra volontà di investire e la vicinanza alla clientela. È anche grazie
a questi sportelli che arriviamo a fidelizzare 2.000 clienti al mese”. Tre
i miliardi di kWh venduti nell’ultima campagna 2010 (erano 1 miliardo
e 800 milioni nel 2009), oltre 4 miliardi quelli previsti per il 2011, anno
in cui è si prospetta un fatturato di 640 milioni di euro, che segna una
progressione lineare dell’azienda: 40 milioni nel 2000, 178 milioni nel
2006, 508 milioni nel 2010.
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un costante dialogo con le associazioni di consumatori presenti
sul territorio - conclude Carini
- sono il segno della nostra trasparenza”.
“Crediamo di continuare ad offrire alle nostre aziende consorziate
una tariffa super competitiva aggiunge Daniele Bertolotti, della segreteria del Consorzio -. L’intento è quello di attirare nuove
imprese, consapevoli dei risparmi
offerti. Invitiamo tutte le aziende
interessate a prendere contatti con
la nostra segreteria per conoscere
i termini dell’offerta”.
Per informazioni contattare il
numero 0171/455.504 o scrivere
all’indirizzo e-mail consorzio.
[email protected].
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confindustria notizie
14
Gennaio 2011
N° 11
intervista al presidente: livio groppo
sezioni energia ed ecologia
allo sono le nostre sfide
specchio
legno
Paolo Ragazzo
P
arlare di industria del
legno in provincia di
Cuneo, vuol dire addentrarsi in un mondo dalle
antiche tradizioni legate al territorio, ma contraddistinto anche
da elevata professionalità e rinnovamento continuo per stare al
passo dei tempi. Ma che situazione
sta vivendo oggi il comparto? Lo
abbiamo chiesto a Livio Groppo,
presidente della Sezione Legno di
Confindustria Cuneo.
Presidente, che aria si respira tra
le aziende del settore?
“Ovviamente di preoccupazione
perché la situazione economica generale non si è di certo ancora rasserenata. Il nostro è un settore che
abbraccia aziende con tipologie di
prodotto molto varie e diverse tra
loro, ma si può dire che, in generale, non vendiamo generi di ‘prima
necessità’ per cui quando c’è aria di
crisi i clienti tendono a rimandare
nel tempo gli acquisti, a meno che
subentrino fattori di convenienza
quali ad esempio il risparmio ener-
getico e i relativi contributi pubblici (erogati attualmente in forma
di detrazioni fiscali) ottenibili con
la sostituzione dei serramenti negli immobili. Ma anche quando il
clima è difficile, non mancano mai
fiducia e voglia di lottare”.
Quali sono le armi a disposizione
del legno “made in Cuneo” per rimanere competitivo sul mercato?
“Nel nostro arco ci sono le caratteristiche peculiari delle nostre imprese: per la maggior parte aziende
a gestione familiare, con imprenditori che vivono in modo pieno
l’azienda e trasferiscono all’interno
della stessa la propria passione, tenacia e capacità. Tutto ciò fa sì che
sappiano muoversi con una buona
flessibilità, innovare e, soprattutto, puntare sempre sulla qualità ed
il servizio al cliente: queste sono
senz’altro armi vincenti. D’altro
canto, però, siamo ancora troppo
individualisti e fatichiamo a fare
squadra. Questo è il fronte principale su cui possiamo migliorare per
affrontare le sfide che i mercati internazionali ci impongono.
In momenti economici sfavorevoli
in cifre
La nostra immagine
è cambiata. Oggi
il falegname è
un tecnico che deve
saper operare con
macchine ed impianti
tecnologicamente
avanzati
Un settore
portante a livello
provinciale
e regionale
Livio Groppo
il primo atteggiamento naturale di
un imprenditore è quello di lavorare per reggere i colpi, ma le crisi
aprono sempre anche scenari nuovi e potenzialmente interessanti.
Quali sono secondo lei le sfide
future che il settore legno della
Granda non deve farsi sfuggire?
“A livello generale, le sfide più importanti sono senz’altro energia ed
ecologia. Anche il comparto legno
può giocare una parte importante
in tali sfide, cito ad esempio i risparmi energetici possibili con i nuovi
serramenti o l’utilizzo dei materiali
di scarto delle lavorazioni per produrre energia o riscaldamento; nel
campo dell’ecologia poi si denota
una sempre maggiore attenzione
verso le aziende green che utilizzano materiali e sistemi di produzione più compatibili con l’ambiente
(vernici all’acqua, pannelli con basso rilascio di formaldeide, legnami
provenienti da produzioni con certificazioni ambientali). D’altronde:
cosa c’è di più naturale ed ecologico
del legno?”
Da amministratore di azienda a
presidente di tante aziende, sem-
pre dello stesso settore, quali
sono le necessità principali di cui
intende farsi portavoce durante il
suo mandato alla guida della Sezione?
“Una prima necessità riguarda i
rapporti di conoscenza e collaborazione tra noi imprenditori: farò del
mio meglio per migliorare il livello
di partecipazione alla vita associativa e lo scambio di conoscenze ed informazioni. Un’altra necessità che
molti colleghi mi hanno evidenziato
è quella della formazione professionale di dipendenti e collaboratori.
Stiamo cercando di approfondire i
contatti con il mondo delle scuole,
soprattutto quelle professionali, in
modo da migliorare la percezione
dell’immagine e delle esigenze reali
delle aziende legno. Parlo di immagine perché mi sembra utile che
i giovani conoscano i possibili impieghi lavorativi che possiamo fornire, ma occorre sottolineare anche
le necessità delle aziende. Oggi il
falegname, per esempio, è spesso un
tecnico che deve saper operare con
macchine ed impianti tecnologicamente molto avanzati”.
In provincia di Cuneo l’indotto che lavora e gravita intorno al legno rappresenta una
componente essenziale del
bilancio economico locale e
la Confindustria, con la sua
sezione merceologica dedicata, intende raggruppare sotto
un’unica voce le tante aziende
associate del settore. Dopo il
riordino associativo operato in
ottobre, il presidente Renato
Navello ha passato il testimone
a Livio Groppo, amministratore
dell’omonima azienda di Sommariva Bosco. Come detto, la
Granda rappresenta un riferimento importante a livello
regionale per quanto riguarda
il numero delle imprese, degli
addetti, del fatturato espresso
dalle aziende che operano nel
settore. Basti pensare che la
percentuale delle aziende cuneesi attive nell’industria del
legno e dei prodotti derivati esclusi i mobili - rappresenta il
18,39% di quelle piemontesi e
l’1,36% di quelle italiane. Per
numero di addetti, inoltre, il
settore dà lavoro in provincia a
quasi 3.500 persone, di queste
circa la metà è impiegata nelle
aziende associate a Confindustria Cuneo.
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Gennaio 2011
confindustria notizie
N° 11
15
admc - associazione dirigenti marketing e commerciali
confindustria lancia il nuovo club
S
i è svolta il 16 dicembre,
presso il Lovera Palace di
Cuneo, la prima assemblea
annuale dei soci dell’Associazione dirigenti marketing e
commerciali di Confindustria Cuneo, quinto club del sistema confindustriale provinciale.
L’Admc si era già costituito a
ottobre, quando aveva eletto il
suo primo Consiglio direttivo,
formato dalla presidente Franca
Ghiazza (Unifarma Distribuzione
di Fossano), dal vice presidente
segretario generale Claudio Testa
(Biraghi di Cavallermaggiore),
dal vice presidente tesoriere Paolo
Peano (Giordano & C. di Boves)
e dai consiglieri Fabrizio Pavan
(Cuneo Inox di Castelletto Stura)
e Giuliana Cirio (Confindustria
Cuneo).
Pur avendo da poco avviato la sua
attività, l’Admc ha già registrato
un significativo consenso all’inter-
Il Consiglio
direttivo dell’Admc.
A
partire da sinistra:
no della base associativa di Confindustria Cuneo; circa una sessantina le manifestazioni di interesse al
nuovo sodalizio manifestate dai direttori commerciali e dai dirigenti
marketing delle aziende associate,
che proprio in queste settimane si
stanno traducendo in adesioni for-
Fabrizio Pavan, Claudio Testa, Franca Ghiazza, Paolo Peano
mali al club.
“Siamo qui - ha esordito la presidente Franca Ghiazza nel suo intervento di apertura dell’assemblea
- per condividere esperienze diverse e confrontarci sulle prospettive
e le problematiche legate al nostro
lavoro. Questo deve fare da collan-
e
Giuliana Cirio
te nei nostri rapporti e all’attività
dell’associazione. Il programma
di attività concordato con il Consiglio direttivo per il prossimo
anno, prevede una serie di incontri mensili di diverso carattere. Da
una parte, è nostra intenzione attingere all’esperienza di alcuni no-
stri colleghi provenienti da realtà
industriali di successo situate oltre
i confini della nostra provincia
ma anche operanti vicino a casa.
Dall’altra, è desiderio di tutti organizzare momenti formativi di
aggiornamento per la nostra attività professionale e programmare
visite guidate in aziende affermate, particolarmente innovative in
ambito commerciale”.
Nel corso dell’assemblea, a cui
hanno partecipato anche il presidente del Club comunicatori d’impresa Beppe Incarbona (Playadv
di Centallo) ed il presidente del
Club degli operatori informatici
Gianni Gritti (Alpitour di Cuneo), è emersa da più voci l’esigenza di orientare la programmazione
trasversalmente ai campi d’azione
degli altri club confindustriali,
individuando dei denominatori
comuni ad attività e competenze
aziendali differenti.
“innovation day”
una vetrina
per i 12 poli
piemontesi
Parco Scientifico Tecnologico “Tecnogranda”, l’Innovation Day.
A rotazione si presenteranno i 12
poli di innovazione piemontesi:
Agroalimentare (Cuneese e Astigiano), Biotecnologie e Biomedicale
(Canavese e Vercellese), Chimica sostenibile (Novarese), Nuovi materiali (Alessandrino), Creatività digitale e multimedialità (Torinese),
Architettura sostenibile e idrogeno
(Torinese), Energie rinnovabili e
mini-hydro (Vercellese), Information & Communication Technology
(Torinese e Canavese), Meccatronica e sistemi avanzati di produzione
(Torinese), Tessile (Biella). Interverrà l’Assessore Massimo Giordano
per illustrare le strategie e le azioni
della Regione Piemonte a supporto della ricerca e dell’innovazione.
Chiuderà i lavori Luca Drocco,
delegato all’innovazione di Confindustria Cuneo:“È naturale che le
aziende piemontesi conoscano più
da vicino il polo tecnologico ospitato nella loro provincia. È successo
a Cuneo con l’agroalimentare. Riteniamo però importante - e questo
è lo scopo dell’Innovation Day - che
ogni azienda conosca le offerte di
tutti i poli tecnologici istituiti dalla
Regione, in modo che possa intercettare le opportunità di sviluppo e
finanziamento disponibili per il suo
comparto”.
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icerca e innovazione sono
fattori imprescindibili per la competitività
delle imprese sui mercati
internazionali; per questo occorre creare sinergie tra gli attori che
concorrono al processo innovativo,
e quindi enti di ricerca, università,
clienti e fornitori della propria filiera. Occorre peraltro conoscere
i meccanismi dei bandi e delle agevolazioni per cogliere le possibili
opportunità di finanziamento e
lavorare per facilitare l’accesso ai
programmi ed agli incentivi regionali ed europei di innovazione.
In questa direzione, i poli di innovazione della Regione Piemonte costituiscono una delle iniziative più
interessanti in quanto calati sulle
realtà provinciali: 12 domini tecnologici distribuiti sul territorio,
i cui soggetti gestori coincidono,
in parte, con i parchi tecnologici
piemontesi. Giunto al terzo anno,
il progetto dei Poli, di durata
quinquennale, finanzia progetti di
ricerca e innovazione (processo e
prodotto), studi di fattibilità e servizi. Per illustrare agli imprenditori piemontesi le progettualità già in
campo e le opportunità future di finanziamento, Confindustria Cuneo
in collaborazione con Unioncamere
Piemonte e Cciaa di Cuneo organizza per lunedì 17 gennaio, alle 14, al
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confindustria notizie
16
Gennaio 2011
N° 11
i.r.
“sola neon” punta
a nuovi mercati con
l’acquisto di un
centro di lavoro Cnc
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orte di una presenza sul
mercato da quasi sessant’anni ed una costante crescita, la Sola Neon
sta mettendo le basi per ampliare il
proprio mercato con l’acquisto di
un innovativo centro di lavoro CNC,
macchinario specializzato per la lavorazione di una vasta gamma di
materiali. Gli impianti pubblicitari
sono costruiti nello stabilimento
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dei materiali e per la traforatura
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territorio è quello della lavorazione
del polimetilmetacrilato acrilico,
meglio conosciuto come “Plexiglass”. L’ampia gamma di realizzazioni possibili varia da piccoli oggetti quali portafoto, porta depliant,
teche e strutture antinfortunistiche
conformi alla legge 626; fino alla
realizzazione di veri e propri com-
INSEGNE LUMINOSE
dal 1952 illuminiamo
Cuneo e Provincia
l’ance premia sandro dardanello, pietro nugnes e “nora” giraudo
Venerdì 3 dicembre, in occasione
della Cena di Natale dell’Ance, sono
stati premiati due imprenditori che
si sono distinti per l’impegno profuso nella loro attività. Il riconoscimento è stato consegnato a Sandro
Dardanello della Saisef di Mondovì e Pietro Nugnes dell’impresa
costruzioni San Quirico di Roburent.
Per l’occasione è stata consegnata
una targa “di stima e riconoscenza per l’impegno sempre profuso
a supporto e sostegno dell’attività
associativa”, ad Eleonora Giraudo,
dipendente di Confindustria Cuneo
prossima alla pensione.
A partire da sinistra: Filippo Monge, “Nora” Giraudo, Pietro Nugnes, Sandro Dardanello e Pierfranco Blengini
natale di solidarietà per l’aquila del gruppo giovani imprenditori
Continua l’impegno del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo a favore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo. Dopo aver già dato un primo contributo di solidarietà ai progetti avviati dai Giovani Imprenditori dell’Aquila,
in occasione della Festa d’Estate del 2009, nel corso della tradizionale Cena degli Auguri di Natale svoltasi a dicembre
a Palazzo Righini di Fossano, i giovani imprenditori cuneesi hanno raccolto più di 1.900 euro coinvolgendo i partecipanti in una lotteria benefica. Il contributo raccolto dal Gruppo Giovani Imprenditori cuneesi è finalizzato ad un duplice
scopo. Da una parte, va ad incrementare il fondo di solidarietà attivato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Abruzzo
il 7 aprile scorso, nel quale negli scorsi mesi sono affluiti fondi da tutti i movimenti territoriali e dai gruppi regionali.
Dall’altra, la maggioranza dei fondi sono stati destinati all’ “adozione” della Scuola d’infanzia ed elementare della
Dottrina Cristiana, uno dei più prestigiosi e antichi istituti di formazione dell’Aquila, fondato nel 1890. “La partecipazione nella ricostruzione di questo istituto - continua Alessandra Rossi -, testimonia ancora una volta l’impegno e
l’attenzione dei Giovani Imprenditori nel settore della formazione, della conoscenza e della meritocrazia”.
costruttori a convegno sull’applicazione dell’iva nell’edilizia
Rappresentanti di Comuni, Provincia e Comunità Montane hanno preso parte il 2 dicembre scorso, presso la sede
Ance a Cuneo, all’incontro sul tema “L’applicazione dell’Iva nelle opere pubbliche e nei lavori stradali” organizzato
da Ance Cuneo. Ad aprire i lavori è intervenuto il geometra Ivano Rosso, capogruppo comitato di settore stradale
- Ance Cuneo. L’incontro ha voluto essere un’occasione di approfondimento e confronto sulla corretta applicazione
dell’Iva nei diversi aspetti propri della fatturazione. Un passaggio - come ha sottolineato il geometra Ivano Rosso
- che rappresenta, per le imprese edili, uno degli adempimenti più impegnativi nella gestione amministrativa delle
opere pubbliche, soprattutto con riferimento alle problematiche attinenti la realizzazione dei lavori stradali. Sono
intervenuti Marco Zandonà, direttore Fiscalità edilizia - Ance nazionale e Marianna Dello Iacono, funzionaria Fiscalità edilizia - Ance nazionale. Nel corso dell’importante appuntamento si è parlato dell’applicazione dell’Iva per le
opere di urbanizzazione, degli aspetti specifici per la realizzazione di lavori stradali, dell’esclusione dall’Iva per la
cessione di aree e opere di urbanizzazione a scomputo, dell’applicazione dell’Iva nei raggruppamenti di imprese e
del “Reverse charge” nel comparto dei lavori pubblici.
il Concerto di natale 2010
Ammaliati dalle magiche atmosfere di Matteo Brancaleoni
Foto: Scatto B - Oscar Bernelli
LAVORAZIONE PLASTICA, PERSPEX,
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D’INTERNI, LETTERE SCATOLATE IN
OTTONE ED ACCIAIO CARTELLONISTICA, TARGHE ANTICHIZZATE, DECORATE E INCISE, SOFFIERIA INTERNA.
plementi d’arredo. Il costante aggiornamento dello styling e lo studio di nuovi modelli che seguono la
realtà e le varie tendenze innovative
del mercato internazionale hanno indirizzato la Sola Neon verso
l’utilizzo di nuove tecnologie per gli
impianti di illuminazione a basso
consumo. Il crescente utilizzo di
impianti di illuminazione a led, in
sostituzione delle tradizionali lampade in vetro cristallo a catodo freddo, costituisce una delle principali
innovazioni tecnologiche.
Inoltre la Sola Neon garantisce ai
clienti anche l’espletamento delle
pratiche per le autorizzazioni di
legge (domande comunali, provinciali, Anas e paesaggistiche…) è
munita di certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali, quindi a fine lavori fornisce
l’obbligatoria “dichiarazione di
conformità dell’impianto” come
previsto dal DM 37/08 (Ex legge
46 del 1990). L’azienda è strutturata per installare i propri manufatti in tutta Italia. La manutenzione
è garantita in tempi brevi e con manodopera selezionata.
Negli ultimi anni l’azienda ha
ampliato il proprio mercato partecipando alla produzione chiavi in
mano di insegne in appalti nazionali.
detto & fatto
Grande partecipazione da parte degli imprenditori associati a Confindustria Cuneo al tradizionale Concerto di
Natale, svoltosi lo scorso 22 dicembre al Teatro Toselli di Cuneo. In un’atmosfera sospesa nella magia prenatalizia,
Matteo Brancaleoni ed il suo sestetto hanno suggestionato gli spettatori con un repertorio dedicato ai grandi classici dello swing americano, con qualche concessione alla canzone italiana.
Gennaio 2011
N° 11
le nostre aziende
made
in
granda
Una
17
suggestiva prova di carico effettuata nell’ambito delle attrezzature di sollevamento in uso in campo navale
(Foto: Ats)
ats (diano d’alba)
prove di carico con palloni d’acqua
Beppe Malò
N
el giugno 2009 la Ats,
acronimo di Automation testing system,
aveva
festeggiato
l’inaugurazione della nuova sede
aziendale ed il traguardo di 20 anni
di attività. Un anno dopo l’azienda ha ottenuto un altro traguardo
molto importante: il riconoscimento della certificazione ISO 90012008. Si tratta di un riferimento
standard della qualità del livello di
gestione di un’azienda .
Il metodo si applica a tutti i tipi
di società o azienda a prescindere dalle sue dimensioni o settore
operativo e certifica nei confronti
del cliente che l’azienda ha saputo
dotarsi di sistemi gestionali e di
razionalizzazione delle procedure così da operare al meglio delle
proprie capacità organizzative.
L’azienda, oggi leader in Italia,
è nata nel 1989 ed è specializzata nella fornitura di servizi come
“terza parte”nel settore del collaudo e verifica di apparecchiature di
sollevamento ed impianti elettrici
in ambito industriale, ingegneristico e marittimo. Impiega persone che costituiscono un gruppo
ad alta specializzazione nel campo
della sicurezza, della certificazione e delle misure strumentali. Ats
è distributore esclusivo per tutto
il territorio italiano del sistema
“Water Weights”. Messo a punto in Scozia per le prove di carico
sulle piattaforme petrolifere attive
nel Mare del Nord, il sistema è accreditato dalla letteratura internazionale dei migliori requisiti di
affidabilità, versatilità, flessibilità
e sicurezza nelle prove di carico per
sistemi di sollevamento. Ats applica
la tecnologia Water Weights in numerosi settori: sulle gru industriali
nelle centrali elettriche, nell’industria in generale e nell’ambito delle
attrezzature di sollevamento in uso
in campo navale. è il caso dei bacini di carenaggio, dei cantieri, delle
gru installate sulle piattaforme off
shore dove si eseguano riparazioni,
manutenzione o il varo di imbarcazioni di nuova costruzione. Le
prove di carico vengono condotte
senza utilizzare pesi fissi in calcestruzzo, ma grazie a palloni costruiti con materiali ad altissima
resistenza meccanica che vengono
progressivamente riempiti d’acqua e appesi ai sistemi meccanici
oggetto di valutazione. L’ambito
marittimo e navale è quello in cui
il sistema Water Weights offre i
maggiori vantaggi in campo logistico riducendo in modo drastico
i problemi connessi al trasporto
via mare di zavorre in calcestruzzo pesanti sino a 500 tonnellate.
I palloni utilizzati per le prove,
infatti, rappresentano solo l’1,5%
del peso che raggiungeranno una
volta riempiti di decine o centinaia
di metri cubi di acqua che in mare
è facilmente reperibile.
“Il nostro progetto - spiega Dario
Reynaudo, sales manager di Ats è quello di integrare il settore del
Water Weights con altre tecnologie
inerenti le verifiche strutturali. In
questa direzione abbiamo siglato, tramite Confindustria Cuneo,
convenzioni con aziende alle quali
metteremo a disposizione un numero di applicazioni e servizi sempre più ampio”.
“L’obiettivo della nostra azienda
- sottolinea l’amministratore unico di Ats Pietro Boschiazzo - è
quello di farci trovare preparati e
tecnologicamente aggiornati per
affrontare le opportunità prodotte
dall’articolo 71 della legge 81/80
che disegna il libero mercato delle verifiche di sicurezza”. In questa direzione Ats dispone già ora
- grazie alla sinergia con Amc Instruments, spin off del Politecnico
di Torino - le tecnologie per eseguire il controllo delle funi metalliche
per via magneto-induttiva. Analogamente l’azienda può operare nel
settore dei controlli di sicurezza
non distruttivi che utilizzano gli
ultrasuoni, la magnetoscopia e le
misurazioni dell’impedenza per
valutare le condizioni di ogni tipo
di struttura metallica e quindi
anche di fornire indicazioni sul
numero di cicli industriali che, ad
esempio un carro ponte, potrà ancora fornire in sicurezza nel corso
della sua vita. Tra le società con cui
Ats sta collaborando come consulente vi sono tra i più importanti
del panorama industriale italiano:
Aem Milano, Ansaldo, Eni Saipem,
Eon, Ed Power, Enel ed Iren.
Da
sinistra:
Pietro Boschiazzo
e
Dario Reynaudo (Foto: Beppe Malò)
premio “greenfield” 2011
La belga AR Metallizing ha acquisito una cartiera a Casalgrasso
È AR Metallizing, di casa madre belga, uno dei due principali player internazionali nel settore della metallizzazione della carta,
l’azienda vincitrice del Premio Greenfield 2011, destinato annualmente ad un’impresa a partecipazione estera che abbia realizzato un nuovo investimento in Piemonte. Tra le motivazioni che accompagnano il riconoscimento, si legge, c’è il forte impatto
occupazionale; l’azienda ha infatti acquisito una cartiera a Casalgrasso, salvaguardando tutti i posti di lavoro e la tecnologia
innovativa impiegata; si tratta della prima grande azienda estera che si è insediata in provincia di Cuneo negli ultimi anni.
Insieme alla AR Metallizing, altre 7 aziende si sono insediate in Piemonte - nelle province di Alessandria, Biella, Novara,
Torino, Vercelli -, dichiarando complessivamente investimenti per oltre 440 milioni di euro e creando circa 1.000 nuovi posti
di lavoro. AR Metallizing ha realizzato a Casalgrasso un investimento produttivo e un Centro di Ricerca dedicato allo studio
di nuove soluzioni tecnologiche per la diversificazione del portafoglio prodotti del gruppo, valorizzando le competenze locali in
termini di risorse umane e di offerta tecnologica. L’impatto occupazionale è rilevante sia in termini di dipendenti diretti - 121
addetti, parte dei quali dedicati alle attività ricerca - che di indotto; nei due siti produttivi di Genk in Belgio e di Casalgrasso,
AR Metallizing occupa 220 addetti altamente qualificati e produce oltre 35.000 tonnellate di carta metallizzata.
le nostre aziende
18
Gennaio 2011
N° 11
premi di “fedeltà al lavoro” della cciaa
imprese news
“sigilli d’oro”a due
imprenditori associati
S
“Falci aperte” fa di nuovo il pieno a Dronero
Successo a Dronero per la seconda edizione di “Falci aperte” in occasione
della 367esima edizione della festa di Sant’Eligio, protettore degli orafi e
dei metallurgici. Centinaia le persone, tra cui molti bambini, che hanno
invaso lo stabilimento della fabbrica dronerese, specializzata nella produzione di falci e falciole.
L’istituto climatico di Robilante passa alla Artusio
L’istituto climatico di Robilante ha un nuovo proprietario, Margherita Artusio, già titolare del Centro di riabilitazione Ferrero di Alba. “L’accordo
raggiunto rappresenta per la società l’assunzione di un impegno notevole
- commenta Artusio -. Ogni parte in trattativa ha posto la propria ampia
disponibilità per salvaguardare l’attività e l’occupazione. Lavoreremo in
sinergia con le istituzioni per riportare l’Istituto climatico ai livelli consoni al tipo di attività ed alle sinergie del territorio”.
L’utile netto della Ferrero sale quasi del 25%
Fatturato in crescita, nuovi investimenti e ampliamento delle aree produttive. È un inizio d’anno dai dati lusinghieri per Ferrero che ha approvato un bilancio decisamente favorevole relativo all’esercizio chiuso al 31
agosto 2010. Un utile netto pari ad un +24,6% che confermano l’unicità
mondiale del cioccolato made in Alba.
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e le aziende cuneesi hanno
risentito meno di altre i
contraccolpi del difficile
momento economico lo
si deve anche alla forte tradizione
imprenditoriale di cui è intriso il
tessuto produttivo locale.
Una tradizione alla quale la Camera di Commercio rende merito
ogni anno con la cerimonia di
consegna degli attestati di Fedeltà
al Lavoro. Il 5 dicembre 2010 ad
ospitare il prestigioso momento è
stata la chiesa di San Domenico ad
Alba, vera e propria passerella celebrativa per tutti coloro che con
l’esempio di una vita dedicata al
lavoro, hanno contribuito validamente e proficuamente al progresso civile, economico e sociale della
provincia.
Sono stati in totale 182 i diplomi e le medaglie d’oro assegnati
a industriali, artigiani, commercianti, agricoltori e cooperative.
Durante la cerimonia, inoltre,
sono stati premiati col “Sigillo
d’oro”, per essersi particolarmente distinti nel campo economico e
sociale, due imprenditori associati a Confindustria Cuneo. Si tratta
dell’albese Pio Boffa, dell’azienda
vinicola Pio Cesare, e Carlo Borsalino, dell’Uniart Rivista Idea.
Il primo ha speso una vita a favore
del vino di qualità raccogliendo,
anche nel nome il frutto di un’imprenditorialità di famiglia, avviata dal bisnonno. Pio Boffa rappresenta, la quarta generazione di
famiglia, capace di dare all’azienda un’impronta manageriale, ma
formata e affinata rigorosamente
in cantina. Con gli anni la pro-
Il riconoscimento
“Cuneese nel mondo”
è andato a Oscar
Farinetti, l’inventore
di Eataly che
recentemente
ha anche acquisito
la storica tenuta
di Fontanafredda
Pio Boffa (Pio Cesare)
Carlo Borsalino (UNi Art)
Oscar Farinetti
prietà di famiglia si è ingrandita
nelle zone di Barolo e Barbaresco.
È cresciuto anche l’export in circa
50 Paesi del mondo.
Carlo Borsalino, invece, ha saputo coniugare la passione per
l’editoria legata al territorio, con
la promozione e valorizzazione a
favore di chi ci vive e opera. Questi
requisiti lo hanno spinto, dopo i
primi passi nel campo del marketing, a creare nel 1986 la rivista
settimanale “Idea”, completamente a colori. Completano l’impegno editoriale di Borsalino la
pubblicazione in tre lingue “Idea
tourism” e il settimanale sportivo
“Ideasport”.
Sempre durante la cerimonia di
consegna dei premi a Oscar Farinetti “papà” di Eataly, nonché
titolare della storica azienda Fontanafredda di Serralunga d’Alba,
è andato il riconoscimento speciale di “Cuneese nel mondo”. C’è
lui infatti dietro al successo dei
supermercati dedicati interamente
ai cibi di qualità, aperti da Tokio
a New York. Il suo è uno straordinario esempio di imprenditorialità legata alle peculiarità del
territorio.
i.r.
calendario 2011 degli associati
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6RPPLQLVWUD]LRQH/DYRURWUDPLWH
S
ono dodici le aziende della
Granda che hanno deciso
di concedere la loro immagine al calendario 2011
che la Partners, agenzia di grafica
e comunicazione con sede a Cuneo,
ha ideato e realizzato per gli associati alla Confindustria provinciale.
Dall’attenzione ai particolari è nato
un prodotto fortemente fotografico
che ogni mese si propone di fungere
da vetrina, volta per volta, ad una
delle tante aziende orgoglio della
Granda. Il prestigioso calendario
è stato stampato sia in versione da
parete, confezionato in astuccio, sia
in versione da scrivania, in busta
personalizzata.
A scandire l’alternarsi dei dodici
mesi sono nell’ordine le seguenti aziende e società: Egea di Alba,
La
tavola della
“Partners”, l’agenzia
Berardo di Busca, Sereno di Centallo, Merlo di San Defendente di
Cervasca, Caroni di Cuneo, Free
Managers di Alba, Rinaldi di Diano
d’Alba, Lepsis di Cuneo, Annibale
viterie di Racconigi, Tec arti gra-
pubblicitaria che ha realizzato il calendario
fiche di Fossano, D.P. Medical di
Centallo e Partners di Cuneo. Con
la loro presenza sul calendario tutte
quante sottolineano con convinzione lo spirito di appartenenza alla
Confindustria di Cuneo.
Gennaio 2011
le nostre aziende
N° 11
19
navello serramenti
certificazione “pefc”
in nome dell’ambiente
Beppe Malò
L
a Navello Serramenti di
Monchiero, azienda nata
a Dogliani nel lontano
1824, ha ricevuto proprio nelle scorse settimane un riconoscimento molto importante per
un’azienda che opera nel settore
legno: si tratta della certificazione
Pefc, acronimo di “Programme for
the Endorsement of Forest Certification”.
Il Pefc è un’organizzazione non
governativa e no-profit nata nel
1999 che si occupa a livello mondiale della gestione sostenibile
delle foreste, per fornire un servizio di certificazione alle aziende e
ai consumatori responsabili. Grazie a standard e procedure di tracciabilità, il Pefc riesce a garantire
che forniture di legname o prodotti derivati da legno provengano da
foreste certificate Pefc, applicando
uno specifico marchio riconoscibile dalle aziende di trasporto, dalle
autorità competenti e dai consumatori che acquisteranno questi
Unifarma regala nuova tecnologia per il Santa Croce
L’Unifarma ha donato all’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo nuovi monitor
ad alta precisione, la licenza di un software, l’anatomy modeling target definition, e una scheda grafica che serviranno per il rinnovamento tecnologico della
Radioterapia. Le nuove tecnologie consentiranno di individuare con precisione
le zone dove andranno applicate le terapie e diminuire i tempi di cura.
Cooperativa Robaldo finalista nel premio Assiteca
La società cooperativa albese Vitale Robaldo è tra le tre finaliste del premio
nazionale Assiteca “Le gestione del rischio nelle imprese italiane” che si è
tenuto a Milano a novembre, all’interno del Top Management Forum 2010.
L’azienda offre servizi di facility management, di pulizia civile ed industriale,
logistica interna, facchinaggio, confezionamento e gestione magazzini.
Pendolino dell’Alstom collega Finlandia e Russia
Viaggio inaugurale sulla linea Helsinki-San Pietroburgo con tanto di Vladimir
Putin tra i passeggeri per il pendolino “Allegro” realizzato nello stabilimento
saviglianese dell’Alstom. Sono in tutto quattro, sfrecciano ai 220 Km/h e collegano Russia e Finlandia (450 km) in appena 3 ore e mezzo. A Milano invece ha
macinato i primi chilometri il treno Coradia anch’esso “made in Savigliano”.
Renato Navello
davanti alla sua azienda a
prodotti. I prodotti cui è applicato il marchio Pefc garantiscono
all’acquirente la provenienza da
foreste a gestione sostenibile, ma
anche la tracciabilità durante le
varie fasi della lavorazione seguendo un meccanismo chiamato “catena di custodia” (CoC, Chain of
Custody). Il riconoscimento della
gestione forestale è rilasciato da
un organismo indipendente, a garanzia di sicurezza, imparzialità e
pieno rispetto dei criteri di gestio-
Monchiero (Foto: Beppe Malò)
ne forestale sostenibile.
“Il legno - sottolinea Renato Navello, titolare dell’azienda insieme
al figlio Gianluca - è il più antico
materiale naturale e rinnovabile
utilizzato per la costruzione di
finestre. Scegliendo solo quello
proveniente da piantagioni strettamente controllate, nel rispetto
del ciclo vitale degli alberi e senza
depauperare il patrimonio boschivo, si favorisce il necessario riciclo
e rimboschimento”.
fonti di vinadio
Rombano i motori Alfa Romeo da Gino a Cuneo
È stato inaugurato presso il concessionario Gino a Madonna dell’Olmo il nuovo
salone esclusivo targato Alfa Romeo, l’unico per la zona di Cuneo. Nell’occasione è stata presentata la Giulietta dotata del nuovo motore da 140 CV; è possibile avere il gioiellino della casa torinese anche con il propulsore 2.0 Jtdm-2.
Balocco sostiene l’ospedale Sant’Anna di Torino
Nell’ambito delle attività legate alle feste natalizie, Balocco ha deciso di affiancare la Juventus anche fuori dal terreno di gioco, sostenendo la Fondazione
Crescere insieme al Sant’Anna. Durante la gara con la Lazio, sono stati venduti
150 panettoni all’interno della Tribuna Juventus dello Stadio Olimpico di Torino, il cui ricavato sarà donato interamente alla fondazione che si occupa della
ristrutturazione del reparto di neonatologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
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Bertone imprenditore dell’anno “Ernst & Young”
Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Fonti di Vinadio, ha ricevuto il premio “Ernst & Young Imprenditore dell’anno” per la categoria “Food
& Beverage” in occasione della cerimonia di premiazione svoltasi a Milano lo
scorso 2 dicembre. Bertone è stato premiato per aver fatto dell’innovazione
tecnologica la propria bandiera, sino a divenire la prima azienda in Italia e nel
mondo nel mercato delle acque minerali ad utilizzare un materiale innovativo
per realizzare bottiglie in plastica naturale completamente biodegradabili.
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Alberto Bertone
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commerciali, industriali, agricole
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trentennale di attività lancia tra gli
altri nuovi manufatti la nuova trave
ad “I”. L’elemento più spiccato che
caratterizza la trave ad “I” della Edilkap è la sua estrema versatilità. Infatti, sia la base inferiore che la base
superiore, possono essere realizzate
in due misure (60 cm e 120 cm),
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1
2
Gennaio 2011
N° 11
3
lavoro
ciclo di incontri su come si sono evolute le politiche del lavoro in italia negli ultimi trent’anni
i ministri raccontano il cambiamento
Pierpaolo Bindolo
L
a fondazione Ugo la Malfa, la Scuola di amministrazione aziendale, l’Università degli Studi, con il
supporto dell’Unione industriale di Torino hanno
organizzato, dall’8 novembre fino al 20 dicembre
2010, un ciclo di cinque seminari dal titolo “I ministri del lavoro raccontano. L’Italia e il lavoro negli ultimi trent’anni”.
Le cinque conferenze, che si sono svolte in varie sedi universitarie del capoluogo piemontese, hanno visto la partecipazione
di 8 ministri del Lavoro, in carica dal 1978 ai giorni nostri. La
diretta testimonianza dei protagonisti della vita pubblica e di
governo del nostro Paese è stata l’occasione per una riflessione
sulle scelte compiute nelle politiche economiche e sociali negli
ultimi decenni.
Ad aprire e ad inaugurare la serie di incontri e dibattiti è stato
il ministro in carica Maurizio Sacconi, che ha messo in evidenza come l’inizio dell’ultima legislatura“abbia coinciso con
le prime avvisaglie”della crisi. Nel suo intervento egli si è poi
soffermato sulle trasformazioni avvenute negli ultimi anni e sui
problemi determinati dalla difficile congiuntura economica in
atto. Per Sacconi tale situazione ha prodotto “tre cambiamenti, con i quali le politiche del lavoro devono”e dovranno “fare
i conti”. Questi cambiamenti sono “il declino demografico,
che caratterizza le società” contrassegnate da un lungo passato di forte industrializzazione, la “tecnologia, che conduce a
razionalizzare le produzioni tradizionali”e per ultimo “la fine
dell’impunità del debito sovrano”. Le odierne democrazie ha continuato il ministro - “dovranno necessariamente fare i
conti con questi vincoli”, perché i mercati finanziari considerano “con diffidenza i titoli che rappresentano tale debito”.
Inoltre le nuove tecnologie, pur determinando fattori positivi
di sviluppo, creano però pericolose situazioni “di moderata
intensità occupazionale”. Dal dopoguerra il mercato del lavoro in Italia è sempre stato caratterizzato “da un basso tasso
occupazionale”; per risolvere tale“anomalia”- ha sottolineato
il ministro - è necessario fin da subito “passare da una politica
del lavoro non solamente difensiva del contraente debole” - il
prestatore d’opera -“ad un’altra orientata a produrre ricchezza attraverso il lavoro di qualità e lo sviluppo della persona”.
Successivamente Sacconi, dopo aver indicato le linee principali
delle“positive riforme”intraprese da Marco Biagi, ha ribadito
la volontà di continuare - con il contributo delle parti sociali in tale prospettiva, attraverso l’approvazione del testo di legge
delega sullo “Statuto dei lavori”.
Il 15 novembre, gli ex ministri Vincenzo Scotti e Gianni De
Michelis si sono invece soffermati sul periodo temporale che
dall’accordo sul punto unico della contingenza del 1975 conduce al referendum del 1985. Particolarmente interessante
è stata la testimonianza di Scotti soprattutto per quanto riguarda gli incontri avuti con l’ex presidente di Confindustria
Merloni. Ricordiamo che da tale contrattazione scaturì nel
gennaio del 1983 l’accordo sul costo del lavoro noto come
“Protocollo Scotti”. L’intervento di De Michelis si è invece
soffermato sulle scelte di politica economica intraprese nel
1984 dal nuovo governo, con l’emanazione del famoso “decreto di S. Valentino”. Con tale provvedimento, che determinò
la rottura dell’unità sindacale, il governo cercò, attraverso
il taglio di alcuni punti della scala mobile, di ridurre le forti
spinte inflazionistiche prodotte dall’adeguamento automatico
dei salari all’aumento del costo della vita. De Michelis, diretto
testimone e protagonista di quel periodo, ha inoltre sottoli-
neato come tale decreto e la successiva vittoria del referendum
sulla scala mobile del 1985 siano stati “un pezzo di una strada
che poi non è continuata”. Questo perchè “il successivo passaggio della riforma delle pensioni”, che avrebbe contenuto la
crescita del debito pubblico, non venne mai approvato.
Proprio il tema della riforma del sistema pensionistico italiano è stato al centro del terzo incontro con gli ex ministri del
Lavoro Salvatore Formica e Tiziano Treu. Formica, nel suo
articolato intervento, ha subito ricordato come durante “i governi di coalizione della cosiddetta prima repubblica i ministri
del lavoro, per un tacito accordo fra le forze che governavano,
dovevano essere graditi ai sindacati”. Dopo aver esposto le fasi
più importanti che caratterizzarono la sua azione politica, il
senatore Formica si è poi soffermato su due riforme attuate nel
1988. La prima è stata la riorganizzazione dell’Inps, “che ancora oggi è una pietra basilare dell’ordinamento previdenziale”; la seconda è l’aver“agganciato”il sussidio di disoccupazione all’ultimo stipendio percepito; con tale provvedimento - ha
sottolineato l’ex ministro - si riuscì a mettere fine “all’elemosina delle 800 lire”al giorno che i lavoratori ricevevano per tale
sussidio. Treu nella sua presentazione ha invece ricordato come
la crisi economica del 1992-1993 “fu più violenta dell’attuale”
e come da essa si cercò di uscire combinando “rigore con riforme strutturali”. Fra queste l’ex ministro ha ricordato quelle
del 1997 sulla flessibilità del lavoro, che avevano introdotto
e regolamentato “le agenzie interinali e gli altri attori privati
di intermediazione”. Per Treu, però, la riforma più importante che il suo governo riuscì a portare a termine e che permise
“di mettere in sicurezza il sistema” fu quella previdenziale del
1995. Le modifiche prevedevano infatti un calcolo delle pensioni a “contributi definiti: tanto prenderai quanto hai pagato”.
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cultura d’impresa
N° 11
5
Il 29 novembre la quarta conferenza ha visto la partecipazione
di Franco Marini e Cesare Salvi. Marini ha subito messo in
evidenza come nel 1991 il suo passaggio da segretario generale
della Cisl a ministro del Lavoro “fu visto con grande sospetto”
da alcuni partiti e forze sociali. L’ex presidente del Senato si è
poi soffermato sui problemi economici e finanziari che caratterizzarono il suo ingresso al ministero. Ad esempio il 1991 fu
l’anno in cui per la prima volta “il debito pubblico superò su
base annua il Pil. Il calo del 5% della produzione industriale”
e i vincoli previsti dal trattato di Maastricht (firmato nel febbraio 1992) obbligarono il governo a ridurre la spesa e molti
interventi. Una delle questioni più urgenti di quel periodo riguardava la possibilità di poter soddisfare le domande di tante
aziende che “chiedevano il prepensionamento di migliaia di lavoratori in esubero”. Marini ha ricordato che“grazie all’aiuto
della Lega” riuscì nell’intento di distribuire i 20 mila prepensionamenti finanziati dal Tesoro non solamente alle grandi ma
anche alle piccole e medie imprese. Cesare Salvi ha rimarcato
come negli ultimi decenni il dicastero del Lavoro, di cui fu responsabile negli anni 1999-2001, “per una serie di scelte sia
normative sia pratiche è venuto nel tempo spogliato” di molti
compiti che riguardano “l’occupazione, il lavoro e lo stato sociale”. Egli ha poi ricordato che “in Italia le riforme non bastano mai, “anche perché l’instabilità politica non permette di
portarle a termine.
Durante il quinto incontro, svoltosi il 20 dicembre, è intervenuto il cuneese Cesare Damiano, ministro del Lavoro e della
Previdenza sociale dal maggio 2006 al maggio 2008. Egli,
nell’ultimo intervento del ciclo di incontri, ha subito ricordato come “questa giornata coincide con momenti di memoria”
sia nel ricordo dei difficili anni contrassegnati dal terrorismo
sia nel rimpianto per l’improvvisa scomparsa del “servitore
dello Stato e collega di governo”Tommaso Padoa-Schioppa.
Nella sua esposizione Damiano ha poi focalizzato l’attenzione
sull’importanza della “concertazione sociale”, quale metodo
di governo “che punta a risolvere i grandi problemi dell’economia, delle relazioni sindacali e del rapporto fra le ragioni
dell’impresa e del lavoro all’interno di una ricerca incessante
di un compromesso tra le ragioni di tutti”. Successivamente
l’ex ministro si è soffermato sui punti fondamentali contenuti
nel “Protocollo sottoscritto nel luglio 2007”. Secondo Damiano tale accordo aveva prodotto delle importanti misure per
contrastare “il lavoro nero,” anche “per battere quell’ignominia della regolarizzazione dopo la morte avvenuta a causa di
incidenti sul lavoro”. L’accordo aveva anche previsto “l’introduzione della quattordicesima per i pensionati con un reddito
fino a 700 € al mese”e introdotto “delle misure finanziarie per
anticipare l’età pensionabile dei lavoratori” che svolgono attività usuranti. Il deputato cuneese ha poi elencato tutta una
serie di provvedimenti - realizzati durante la precedente legislatura - che erano riusciti a stabilizzare numerose situazioni
di precariato. In seguito Damiano ha ancora precisato che “se
noi oggi vogliamo fare una cosa saggia”dobbiamo promuovere
“delle politiche che facciano costare di meno il lavoro stabile
rispetto al lavoro flessibile,”perché “è giusto che la legge intervenga”con “una dote, uno sconto fiscale”in favore delle imprese che stabilizzano i lavoratori.
6
7
21
8
Oltre al ministro del Lavoro in carica Maurizio Sacconi (1), al ciclo di incontri sono intervenuti: Gianni Demichelis (2), Vincenzo Scotti (3), Cesare Salvi (4), Salvatore Formica (5), Cesare Damiano (6), Franco Marini (7) e
Tiziani Treu (8). Per impegni istituzionali, non ha potuto partecipare il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha diretto il dicastero del lavoro dal giugno 2001 fino al mese di maggio del 2006. A margine dei convegni - tutti
presenziati dall’onorevole Giorgio La Malfa - si è svolta la rassegna cinematografica dal tema “Il lavoro per immagini. Sguardi dal cinema italiano di oggi”.
cultura d’impresa
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Vittorio Volpi,
“Marketing mission.
Come conquistare
1
un mercato internazionale.
Le straordinarie lezioni
di Alessandro Valignano
gesuita italiano
Cinquecento”,
Libri Schewiller,
Milano 2005, pp. 206,
euro 14.
del
2
storia
1 - Matteo Ricci in un’icona dell’epoca
2 - L’ingresso della mostra organizzata in occasione dell’anniversario di Matteo Ricci
a quattrocento anni dalla morte del padre gesuita matteo ricci
in missione per conto del marketing
Paolo Gerbaldo
A
ffascinato dai racconti
sull’Oriente dei missionari gesuiti uditi nel
collegio dei figli di Sant’Ignazio, il giovane Matteo Ricci,
nato a Macerata il 6 ottobre 1552,
emessi i voti religiosi nel 1572, raggiunse l’Oriente nel 1577. Conoscenza umanistica. Proprietà delle
nozioni tecniche. Memoria prodigiosa. Furono questi i tratti di un
Gesuita che, dalla portoghese Goa,
in India, sbarcò a Macao nel 1582
chiamato dal suo superiore padre
Alessandro Valignano. La figura di
Matteo Ricci è stata ricordata, nel
2010, a quattrocento anni dalla
morte, soprattutto in Oriente, con
la grande mostra “Matteo Ricci.
Incontro di civiltà nella Cina dei
Ming”, presentata a Pechino, Shangai, Nanchino e Macao.
L’attenzione però, detto che Matteo
Ricci acquisì progressivamente credito arrivando, nel 1601, dopo non
poche difficoltà, alla corte di Pechino dove rimase fino alla morte,
avvenuta l’11 maggio 1610, andrà
focalizzata proprio su padre Alessandro Valignano del quale Vittorio Volpi, uno dei massimi esperti
italiani del Giappone, ha colto tutta la grande visione di marketing
strategico insita nella sua opera
di evangelizzazione dell’Oriente, a
partire dal Giappone e dalla Cina,
dedicandogli un saggio interessante
e originale: “Marketing mission”.
Fu infatti proprio padre Valignano, Visitatore della Compagnia di
Gesù in Asia orientale a chiamare,
nell’estate del 1582, Matteo Ricci
a Macao per inviarlo ad aprire al
cammino di Cristo le porte del Celeste Impero.
A Macao, porto chiave che univa la
Cina e il Giappone al Sud-Est asiatico, i gesuiti, autorizzati a risiedervi, avevano costruito una chiesa
e un collegio. E a Macao era giunto,
nel 1577, Valignano che, nel 1573,
era stato nominato Visitatore citra
et ultra Gangem, ossia responsabile
generale per tutte le missioni che
si estendono dal Capo di Buona
Speranza al Giappone includendo
l’Etiopia, l’India e la Cina: “Per
dirla in termini moderni, è l’amministratore delegato con pieni poteri
inviato da una multinazionale – la
Chiesa cattolica – in Oriente per
aprire nuovi mercati a un prodotto
tipicamente occidentale, la fede cristiana”(p. 43).
Nato a Chieti il 15 febbraio 1539,
dottore in legge a Padova nel 1557,
il giovane Alessandro entrò nell’ordine di Sant’Ignazio di Loyola nel
1566 e venne ordinato sacerdote
nel 1571. Considerato un genio del
Rinascimento italiano, l’illuminato
Valignano ci ha lasciato, tra i suoi
numerosi scritti, anche Il cerimoniale per i missionari del Giappone
(1581): un piano di penetrazione
religiosa in Giappone che è anche
una strategia di marketing sorprendentemente attuale per muoversi,
con successo, sui mercati asiatici.
Uno scritto che dettò le linee guida essenziali entro le quali agire
per andare alla conquista di nuovi
spazi basandosi su un concetto ben
nitido: “(...) Cultura ed economia
formano un tutt’uno inscindibile,
una sintesi che può costituire una
base di partenza solida per ogni
tipo di impresa da quella di ordine
spirituale a quella, più terrena, di
carattere commerciale”(p. 9).
Il Visitatore affrontò l’Oriente per
aprirlo alla fede cristiana. A Macao, dove morirà serenamente il 20
gennaio 1606, Valignano elaborò
una nuova strategia per l’evangelizzazione che, fino ad allora, si
era rivelata fallimentare. Egli capì
rapidamente “che l’unica soluzione
possibile era che gli europei cercassero di comprendere gli usi e le tradizioni indiane, approfondissero e
accogliessero i riti cinesi, si adattassero all’etichetta e al modo di fare
dei giapponesi”(pp. 118-119).
Il primo passo, per mettere a punto un metodo nuovo di approccio a
realtà tanto raffinate quanto chiuse
come quelle giapponesi e cinesi, Valignano lo fece nell’osservare e capire, dal punto di vista privilegiato
di Macao, la Cina: “Per più di un
anno - scrisse - mi diedi da fare unicamente per penetrare i loro usi e
costumi. Mi rivolsi ai nostri padri,
ai fratelli europei e giapponesi, agli
stranieri e a quelli di casa, per avere
quante più informazioni mi fosse
possibile. Dovevo scoprire la causa
degli errori e trovare l’adeguato rimedio...”(p. 47).
Il piano di evangelizzazione elaborato dal padre gesuita si fondò su
in pillole
Il delitto del ‘700
di Bruno Vallepiano
Si intitola “Un delitto del ‘700”
l’ultima fatica di Bruno Vallepiano, uscito per la Fratelli Frilli editore in autunno. Nel nuovo giallo
ritornano gli stessi protagonisti di
“Violazione di domicilio”(2008),
e la storia si svolge tra Mondovì, Torino, l’entroterra ligure e le
vallate monregalesi. Tutto inizia
da una ricerca storica: un baule
pieno di antichi documenti appare nella soffitta di Paolo, grande
amico di Bignami, ed in quel
baule Mau deve fare ordine. Tra
le carte dell’archivio spuntano
alcuni interrogativi inquietanti
che guideranno la vicenda verso
una escalation vertiginosa di fatti e di emozioni e ad un epilogo
inatteso ed angosciante.
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alcuni capisaldi imprescindibili:
la conoscenza della lingua “mandarina”; lo studio della cultura
del Paese a partire dal confucianesimo; l’acquisizione del rispetto
della classe dominante per proporre, dall’alto in basso, il messaggio
cristiano; l’adozione di uno stile di
vita del tutto simile a quello locale; l’adattamento, fino ai limiti del
possibile, del messaggio cristiano al
mondo cinese.
La comprensione della mentalità e
dei modelli di comportamento del
Paese in cui ci si trovava ad operare
è una condizione determinante per
avere successo anche nel business attuale. Per tali motivi Volpi ha tratto dagli scritti del Visitatore relativi
alla sua prima visita in Giappone,
dal 1579 al 1582, un vero e proprio
piano strategico di marketing. Il
piano del Gesuita previde: la formazione di personale missionario
locale per dar vita ad un’autentica
chiesa giapponese; la pubblicazione, in giapponese, di libri europei;
la compilazione di un catechismo;
l’adattamento dei missionari alle
usanze della cultura giapponese; la
presenza di forme di comunicazione
tra la chiesa giapponese e il resto
della cristianità.
Per far conoscere la civiltà europea
ai giapponesi e far sapere al Papa i
frutti dell’evangelizzazione, Valignano studiò, infine, e concretizzò,
“una straordinaria operazione di
‘marketing della fede’, basato su testimonial giapponesi: invia in Italia
una missione di giovani dignitari
giapponesi, la famosa ‘ambasciata
dei giovani’che avrà una grande importanza nella evoluzione culturale
del Giappone e nei futuri rapporti
tra Oriente e Occidente”(p. 54).
Quello offerto da padre Alessandro
Valignano è dunque un esempio di
comportamento che merita di essere conosciuto ed applicato perché la
sua utilità non si è certo affievolita
con il trascorrere dei secoli.
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3
arte
1
2
La mostra su giorgio morandi della fondazione ferrero ad alba
paesaggi: chiamali, se vuoi, emozioni
Beppe Malò
P
er la stagione culturale
d’autunno, la Fondazione Ferrero, la Fondazione Cassa di Risparmio
di Cuneo e la Regione Piemonte
hanno collaborato per allestire un
evento di livello assoluto. Si tratta
della più approfondita esposizione
mai realizzata al mondo in riferimento all’opera di Giorgio Morandi e dedicata ad un tema fondamentale nella poetica dell’artista:
il paesaggio. Se il pittore bolognese è universalmente noto per le sue
nature morte, è molto meno conosciuta la sua produzione di splendidi paesaggi. Soggetti che Morandi
amava in modo particolare pur
rappresentando, in percentuale,
una produzione relativamente rara
nel catalogo dell’artista. Proprio
in quanto testimone dell’affetto,
dell’emozione e della bellezza dei
paesaggi dipinti da Giorgio Morandi, la mostra organizzata dalla
Fondazione Ferrero, rappresenta
un contributo primario nel racconto antologico dedicato all’ar-
tista. Le opere in mostra, selezionate dalla curatrice Maria Cristina
Bandera, sono tutte di indiscussa
qualità e sono state messe a disposizione dai destinatari “privilegiati” a cui lo stesso Morandi le aveva
destinate: Cesare Brandi, Roberto
Longhi, Luigi Magnani, Carlo
Ludovico Ragghianti, Lamberto
Vitali ed altri tra i suoi collezionisti di maggiore rilievo.
Arricchiscono la mostra, complessivamente sono oltre settanta
le opere che si possono ammirare
sino al 16 gennaio, anche le opere
che appartennero ad artisti contemporanei di Giorgio Morandi,
primi a riconoscere la novità e la
bellezza delle opere dell’artista. Le
opere in mostra sono per la grande
maggioranza oli su tela, oltre ad
una ristretta selezione di acquerelli. L’esposizione, all’interno della
quale ogni opera è stata collocata
in base a rigorosi criteri di scelta,
si apre con piccolo quanto strepitoso contributo di opere dei primo
decennio del Novecento. Si tratta
di tele rarissime e mai, sino ad ora,
raccolte in numero così esauriente:
sono paesaggi dove è ancora visibile il percorso formativo dell’artista
ed evidente il riferimento al lavoro
di Cezanne. Sono opere che rappresentano il preludio alle bellissime
tele del decennio successivo, nelle
quali Morandi sintetizza la lezione
di Cezanne con la conoscenza di
Piero della Francesca che Morandi
approfondisce nel 1927 utilizzando gli scritti di Roberto Longhi.
Le tele degli anni Trenta mettono
in luce, invece, una personalità e
una grandezza ormai consolidate,
una capacità tecnica ed espressiva ormai profonda e vissuta. Che
porta a risultati di altissimo valore
estetico, espressivo ed emozionale.
Organizzata su base cronologica,
la mostra prosegue con le opere
realizzate negli anni della seconda
guerra mondiale durante il periodo in cui Morandi visse isolato a
Grizzana, una località dell’Appennino bolognese, producendo le
opere che Roberto Longhi definì
“il culmine forse più alto da lui
raggiunto”. Si tratta di paesaggi
essenziali, quasi spogliati di ogni
riferimento al naturalismo de-
scrittivo, emozionanti per quanto
severi. Per completare il percorso
antologico dell’artista, la mostra
prosegue con i bellissimi dipinti degli anni Cinquanta, in particolare
il ciclo dei“cortili di via Fondazza”
e nuovamente i paesaggi di Grizzana riletti alla luce dell’inquietudine moderna e dipinti in modo
scarno ed essenziale. Sono le opere
dipinte nel corso degli ultimi anni
di vita da Giorgio Morandi, scomparso il 18 giugno 1964. Opere
così rarefatte da suggerire l’idea
che paesaggio e natura morta fossero, in quel momento, separati da
un confine assai indeterminato. “Il
progetto espositivo - ha spiegato la
curatrice Maria Cristina Bandera
in sede di presentazione della mostra - è stato studiato per mettere
in risalto il percorso mentale compiuto da Morandi nell’affrontare
un tema che gli è stato particolarmente peculiare. Allo stesso modo,
la mostra si pone l’obiettivo di far
conoscere al grande pubblico e farne cosa propria la‘poesia’e la grandezza anche di questo aspetto delle
opere di Giorgio Morandi”.
1- Cortile di via Fondazza (1934)
2 - Paesaggio con casa rosa (1928)
3 - Giorgio Morandi
(Foto: Fondazione Ferrero)
notizie utili
“Morandi: l’essenza
del paesaggio”
Sino al 16 gennaio, salvo possibilità di proroga, la mostra
si potrà visitare presso la sede
della Fondazione Ferrero in
Strada di Mezzo, 44 ad Alba.
L’orario di visita è previsto dalle
ore 15 alle ore 19 dal martedì al
venerdì. Sabato, domenica e festivi orario continuato dalle ore
10 alle ore 19. Chiuso il lunedì, il 24, 25, 31 dicembre ed il
primo gennaio 2011. L’ingresso
è gratuito. Le scuole sono ammesse al mattino, su prenotazione. Per le scuole dell’infanzia
e primarie sono previsti laboratori didattici. Per maggiori
informazioni rivolgersi all’Ente
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