Parte7 - CasaClima
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Involucri in laterizio ZONA B 0,64 W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato intonacata s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 0,015 0,015 0,93 0,54 1800 1500 trasmittanza limite U<0,64 W/m2K R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 1,36 0,03 0,12 1,57 m2K/W 0,64 W/m2K m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 1,48 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 1,39 m2K/W se si utilizza malta termica MT 1,41 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 1,37 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,36 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,236 W/mK sblocco 30 cm 0,202 W/mK BLOCCO FORI VERTICALI 25x30x22,5 (sp 30 cm) PORTANTE m2K/W sblocco 25 cm 0,169 W/mK sblocco 20 cm 0,135 W/mK BLOCCO FORI VERTICALI 33x25x24.9 (sp 25 cm) PORTANTE 1,584m2K/W Rmur 1,435 Cmur 0,244 W/m2K giunti verticali a incastro Rbloc 1,435 m2K/W λeqbloc 0,244 W/mK ρbloc 920 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1160 kg/m3 λargil NC Rmur 1,490 m2K/W Cmur 0,671 W/m2K blocco rettificato con giunti verticali a incastro Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 970 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur Cmur 0,631W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 850 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC calcolo tabellare la prestazione di resistenza termica minima dello strato in muratura. A destra della tabella vengono esplicitate le diverse modalità di comunicazione dell’informazione tecnica fornita dai produttori e viene definito come “trasformare” il requisito di resistenza termica dello strato murario in altri requisiti (resistenza termica del blocco, conducibilità termica equivalente del blocco). Il va- lore minimo di resistenza termica dello strato in muratura può essere anche espresso come valore massimo di conduttanza termica della parete. Spesso non sono disponibili informazioni tecniche sulla prestazione della parete già assemblata, ma solo sul prodotto. Per “trasformare” la prestazione di parete in una di prodotto occorre tenere conto dell’incidenza dei giunti in malta (utilizzando il meto- do spiegato nel box a pag. 165). La resistenza termica minima del blocco varia in relazione al tipo di giunto (realizzato con malta cementizia, con malta termica, solo orizzontale se il blocco è a incastro, trascurabile se i blocchi sono rettificati). Le scelte relative ai giunti sono da un lato relazionate al tipo di blocco (se a incastro o rettificato), dall’altro alla malta scelta dal progettista o costruttore (cementizia o termica). la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato con cappotto s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,005 0,040 0,015 R > 1,36 C =1/R < 0,73 (ad esempio, Agrigento, Catania, Palermo) BLOCCO FORI VERTICALI 25x35x24 (sp 35 cm) PORTANTE 1/he 1 Intonaco plastico 2 isolante per cappotto 3 muratura 4 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta 0,70 0,04 0,54 1000 80 1500 trasmittanza limite U<0,64 W/m2K BLOCCO FORI VERTICALI 50x20x22,5 (sp 20 cm) m2K/W Rmur 0,837 Cmur 1,195 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 780 kg/m3 Φbloc 50% impasto porizzato ρargil NC λargil NC R resistenza m2K/W 0,04 0,01 1,00 0,37 0,03 0,12 1,57 m2K/W 0,64 W/m2K resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,37 C =1/R = 2,70 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,40 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,38 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,38 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,37 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,37 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,868 W/mK sblocco 30 cm 0,744 W/mK sblocco 25 cm 0,620 W/mK sblocco 20 cm 0,496 W/mK (ad esempio, Agrigento, Catania, Palermo) BLOCCO FORI VERTICALI 30x20x19 (sp 20 cm) 0,733m2K/W Rmur Cmur 1,364W/m2K giunti di malta cementizia da 8 mm Rbloc 1,294m2K/W λeqbloc 0,255W/mK ρbloc NC Φbloc 45% impasto porizzato ρaargil 1550 kg/m3 λargil 0,45 W/mK BLOCCO FORI VERTICALI 50x17x19 (sp 17 cm) Rmu 0,657 m2K/W Cmur 1,522 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 800 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Nota: i dati relativi alle caratteristiche dei blocchi e degli strati in muratura sono stati forniti dai produttori. NC = non comunicato 81 Involucri in laterizio ZONA B 0,64 W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura doppio strato con isolante in intercapedine s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 isolante 4 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 0,015 0,040 0,015 0,93 0,04 0,54 1800 80 1500 trasmittanza limite U<0,64 W/m2K R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 1,18 1,00 0,18 0,03 0,12 1,57 m2K/W 0,64 W/m2K Rbloc λeqbloc ρbloc NC NC 0,474 m2K/W 0,253 W/mK 900 kg/m3 45% Φbloc impasto porizzato ρargil 1600 kg/m3 λargil NC m2K/W Rmur Cmur 0,2 5 W/m2K Rbloc NC NC NC NC λeqbloc ρbloc Φbloc impasto porizzato ρargil λargil NC NC La marcatura Ce dei prodotti in laterizio prevede che la prestazione del blocco possa essere espressa o come resistenza termica o come conducibilità termica equivalente. La conducibilità termica equivalente è funzione dello spessore del blocco. Per questo si propongono quattro esempi di trasformazione del valore minimo di resistenza termica del blocco (assumendo il caso in cui si andrà poi a utilizzare la malta s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,120 0,040 0,015 0,65 0,04 0,54 1800 80 1500 trasmittanza limite U<0,64 W/m2K R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,20 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,18 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,19 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,18 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,18 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 17 cm 0,866 W/mK sblocco 12 cm 0,612 W/mK sblocco 10 cm 0,510 W/mK sblocco 8 cm 4,077 W/mK BLOCCO FORI VERTICALI 50x8x19 (sp 8 cm) FORATO FORI ORIZZONTALI (sp 12 cm) + FORATO (sp 8 cm) Rmur 0,32 m2K/W Cmur 3,120 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 860 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur Cmur R resistenza m2K/W 0,04 0,18 1,00 0,20 0,03 0,12 1,57 m2K/W 0,64 W/m2K Rbloc λeq bloc ρbloc 0,31m2K/W 3,22W/m2K 0,474m2K/W 0,253W/mK 900kg/m3 45% Φbloc impasto porizzato ρargil 1600kg/m3 λargil NC Rmur Cmur 0,2m2K/W 5W/m2K Rbloc NC NC NC NC λeq bloc ρbloc Φbloc impasto porizzato ρargil λargil NC NC Si è quindi scelto di non proporre stratigrafie conformi, indicando gli spessori degli strati di muratura, ma piuttosto di mettere in evidenza quali siano gli elementi che, all’interno di una stratificazione, determinano la prestazione della chiusura verticale opaca, mettendo il progettista nella condizione di individuare sul mercato il prodotto che presenta le caratteristiche necessarie per garantire il raggiun- la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,20 C =1/R = 1,22 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,22 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,20 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,21 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,20 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,20 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 25 cm 1,147 W/mK sblocco 20 cm 0,917 W/mK sblocco 17 cm 0,780 W/mK sblocco 12 cm 0,550 W/mK (ad esempio, Agrigento, Catania, Palermo) BLOCCO FORI VERTICALI 30x12x19 (sp 12 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x12x15 (sp 12 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 50x10x19 (sp 10 cm) Rmur Χmur NC NC Rmur Χmur Rbloc 0,44 m2K/W 0,27 W/mK 920 kg/m3 45% Rbloc Rmur 0,502 m2K/W Χmur 1,944 W/m2K blocco rettificato con giunti verticali a incastro Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc 960 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC NC λargil λeqbloc ρbloc Φbloc impasto porizzato ρargil 1620 kg/m3 λargil NC NC NC 0,465 m2K/W 0,258 W/mK 920 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1630 kg/m3 λargil NC λeqbloc ρbloc Nota: i dati relativi alle caratteristiche dei blocchi e degli strati in muratura sono stati forniti dai produttori. NC = non comunicato 82 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): cementizia per i giunti, dunque la situazione nella quale viene richiesto un blocco più performante) in valori massimi di conducibilità termica equivalente, in base allo spessore del blocco, tenendo presente che in realtà questa trasformazione dovrebbe essere calcolata caso per caso in relazione allo spessore effettivo del blocco e scegliendo il valore di resistenza termica in relazione al tipo di giunti. Muratura doppio strato con isolante in intercapedine e faccia a vista 1/he 1 Laterizio faccia a vista 2 isolante 3 muratura 4 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete R = 0,18 C =1/R = 5,55 (ad esempio, Agrigento, Catania, Palermo) BLOCCO FORI VERTICALI 25x12x19 (sp 12 cm) + FORATO (sp 8 cm) Rmur Cmur resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta Involucri in laterizio L’incidenza della massa per l’efficienza energetica pannello in cartongesso telaio in legno con isolante in fibra di vetro legno o isolamento Tamponamento con intelaiatura lignea rivestimento in alluminio o Pvc intonaco cls aerato autoclavato Muratura di cls aerato autoclavato stucco cartongesso telaio in legno con isolante in fibra di vetro blocchi in cls alleggerito Blocchi in cls alleggerito stucco cartongesso cls cassero isolante in polistirene estruso Cls prefabbricato con riempimento in schiuma rivestimento in alluminio o Pvc intonaco cls pannello isolante in polistirene estruso Pannelli sandwich in cls isolati con pannelli in polistirene (sp. 12 cm) cls cartongesso pannello isolante in polistirene Cls gettato in opera con isolamento interno cls stucco intonaco cls pannello isolante in polistirene pannelli in legno rivestimento in alluminio o Pvc Cls gettato in opera con isolamento esterno L’incidenza della massa sulla prestazione dell’involucro edilizio dipende principalmente da alcuni fattori quali la localizzazione dell’edificio (zona climatica e orientamento), la forma, la destinazione d’uso e la stratificazione della sezione muraria (in particolare, la posizione dello strato massivo all’interno del muro). I vantaggi di una chiusura verticale massiva sono dovuti alla capacità della parete di regolare i processi di trasmissione del calore. Infatti, lo scambio termico attraverso la sezione muraria è rallentato e l’accumulo di energia genera uno sfasamento dei picchi di fabbisogno energetico. Inoltre, le fluttuazioni di temperatura all’interno dell’edificio sono ridotte, soprattutto in condizioni climatiche caratterizzate da elevate escursioni termiche giornaliere. Il dlgs 192/2005 consente una procedura semplificata, che impone il solo rispetto dei valori limite della trasmittanza termica, ignorando di fatto gli effetti della massa. Questa procedura non costituisce dunque una verifica energetica in grado di quantificare il risparmio dovuto all’accumulo di calore e di valutare aspetti legati al comfort ambientale. Alcune ricerche scientifiche confermano l’importanza di considerare il ruolo della massa termica nelle verifiche energetiche. Uno studio del 2000 a cura di J. Gajda e M. VanGeem (“Energy use in residential housing: a comparison of insulating concrete form and wood frame walls”, Pca R&D n. 2415) analizza il variare dei consumi energetici di una tipica casa unifamiliare di 228 m2 al variare delle soluzioni di involucro e per cinque zone climatiche differenti. La ricerca prende in considerazione tre chiusure verticali: una soluzione leggera costituita da strati isolanti sorretti da un’intelaiatura lignea (soluzione 1); una soluzione massiva composta da muratura in Icf (insulating concrete form, soluzione 2); una soluzione conforme alle richieste di trasmittanza limite da regolamento, in cui viene ipotizzata una soluzione fittizia leggera (soluzione 3). Per il calcolo del fabbisogno energetico si ricorre al programma di calcolo Doe 2.1-E hourly simulation tool. Le simulazioni sono impostate in modo che il risultante fabbisogno energetico dipenda esclusivamente dalle variazioni dell’involucro esterno. I risultati evidenziano un fabbisogno energetico totale dell’involucro massivo (soluzione 2) che risulta essere inferiore dall’8 al 19 per cento nei confronti della soluzione conforme al regolamento (soluzione 3) e inferiore dal 5 al 9 per cento rispetto alla chiusura leggera con intelaiatura lignea (soluzione 1). In particolare, si evidenzia un notevole risparmio per la climatizzazione sia invernale che estiva. Una ricerca successiva di J. Gajda (“Energy use of single-family houses with various exterior walls”, Pca R&D n. 2518, 2001) approfondisce le considerazioni emerse dalla precedente ricerca, estendendo le simulazioni a tutte e 25 le zone climatiche Ashrae individuate sul territorio di Canada e Stati Uniti e proponendo 11 soluzioni di involucro esterno (nella figura a sinistra ne pubblichiamo 7). Di particolare interesse è il confronto tra le prestazioni energetiche di soluzioni di involucro massive e di stratificazioni con isolamenti di diversi spessori. Il ruolo della massa è dimostrato per quelle soluzioni murarie massive con un ridotto strato isolante che, pur non assicurando un coefficiente di trasmissione conforme a quanto stabilito per legge, presentano tuttavia un consumo energetico finale inferiore. Ciò è dovuto principalmente alla riduzione della capacità dei sistemi Hvac consentiti dalle soluzioni massive, che sono in grado di ridurre i carichi di picco soprattutto in condizioni di forti escursioni termiche. Le soluzioni murarie massive sono in generale più efficienti in tutti i casi studio e diminuiscono la loro efficacia nelle zone climatiche con clima invernale più rigido, dove la presenza di un buon isolamento termico si rivela fondamentale. Nell’ambito di una ricerca del dipartimento Best del Politecnico di Milano (“Prestazioni termiche e comportamento ambientale di soluzioni tecniche di involucro in laterizio finalizzate all’efficienza energetica degli edifici”, finanziata da Andil), si sta esplorando il ruolo della massa termica nell’involucro edilizio rispetto alle specificità climatiche del nostro paese. Attraverso simulazioni su alcune tipologie edilizie di uso corrente e adottando sistemi di involucro diffusi (massivi e leggeri) si confrontano le prestazioni con l’obiettivo di quantificare i fabbisogni energetici finali. I primi risultati emersi sembrano confermare l’incidenza della massa termica ai fini di un risparmio energetico sia in estate sia in inverno. Alcune sezioni murarie analizzate da Gajda (2001). Nelle tabelline si evidenziano i risparmi in percentuale sui costi annuali per il riscaldamento e il raffrescamento (Hvac) rispetto alle soluzioni conformi alle prescrizioni per cinque località. 83 Involucri in laterizio ZONA D 0,50 W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato intonacata s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 0,015 0,015 0,93 0,54 1800 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 1,80 0,03 0,12 2,01 m2K/W 0,50 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,030 0,015 0,90 0,54 720 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,33 1,49 0,03 0,12 2,01 m2K/W 0,50 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,005 0,040 0,015 0,70 0,04 0,54 1000 80 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,01 1,00 0,81 0,03 0,12 2,01 m2K/W 0,50 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,015 0,040 0,015 0,93 0,04 0,54 1800 80 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 0,40 1,00 0,40 0,03 0,12 2,01 m2K/W 0,50 W/m2K Muratura doppio strato con isolante in intercapedine e faccia a vista s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 laterizio faccia a vista 2 isolante 3 muratura 4 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 84 0,120 0,040 0,015 per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 1,96 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 1,84 m2K/W se si utilizza malta termica MT 1,87 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 1,82 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,80 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) lλeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,178 W/mK sblocco 30 cm 0,153 W/mK sblocco 25 cm 0,127 W/mK sblocco 20 cm 0,102 W/mK resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R =1,49 C =1/R = 0,67 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 1,62 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 1,52 m2K/W se si utilizza malta termica MT 1,55 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 1,50 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,49 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,216 W/mK sblocco 30 cm 0,185 W/mK sblocco 25 cm 0,154 W/mK sblocco 20 cm 0,123 W/mK 0,65 0,04 0,54 1800 80 1500 resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,81 C =1/R = 1,23 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,88 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,83 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,84 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,82 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,81 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,396 W/mK sblocco 30 cm 0,340 W/mK sblocco 25 cm 0,283 W/mK sblocco 20 cm 0,227 W/mK la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura doppio strato con isolante in intercapedine 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 isolante 4 muratura 5 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete m2K/W W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato con cappotto 1/he 1 Intonaco plastico 2 isolante per cappotto 3 muratura Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete R > 1,80 C =1/R < 0,55 la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato con intonaco termico 1/he 1 Intonaco intermico 2 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R resistenza 2 m K/W 0,04 0,18 1,00 0,64 0,03 0,12 2,01 m2K/W 0,50 W/m2K resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,40 C =1/R = 2,50 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,44 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,41 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,42 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,40 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,40 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 17 cm 0,390 W/mK sblocco 12 cm 0,275 W/mK sblocco 10 cm 0,229 W/mK sblocco 8 cm 1,835 W/mK la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,64 C =1/R = 1,56 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,70 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,65 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,67 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,65 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,64 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 25 cm 0,358 W/mK sblocco 20 cm 0,287 W/mK sblocco 17 cm 0,244 W/mK sblocco 12 cm 0,172 W/mK Ricette di chiusura ZONA D trasmittanza limite U<0.50 W/m2K BLOCCO FORI VERTICALI 33x38x19 (sp 38 cm) PORTANTE m2K/W Rmur 1,812 Cmur 0,552 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 800 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC (ad esempio, Ancona, Firenze, Genova, Viterbo) BLOCCO FORI VERTICALI 25x35x22,5 (sp 35 cm) PORTANTE Rmur 1,846 m2K/W 0,542 W/m2K Cmur giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm NC Rbloc λeq bloc NC ρbloc 870 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato NC ρargil NC λargil BLOCCO FORI ORIZZONTALI 25x30x25 (sp 30 cm) Rmur 1,8 m2K/W Cmur 0,556 W/m2K giunti di malta termica da 8mm Rbloc 1,936 m2K/W λeq bloc 0,155 W/mK ρbloc 592 kg/m3 Φbloc 64% impasto porizzato ρargil 1540 kg/m3 λargil 0,322 W/mK BLOCCO FORI VERTICALI 25x38x19 (sp 38 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x33x19 (sp 33 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x30x24,9 (sp 30 cm) PORTANTE Rmur NC Cmur NC giunti verticali a incastro Rbloc 1,638 m2K/W λeq bloc 0,232 W/mK ρbloc 850 kg/m3 Φbloc 50% impasto porizzato ρargil 1640 kg/m3 λargil NC Rmur 1,526 m2K/W Cmur 0,655 W/m2K giunti di malta cementizia da 8 mm Rbloc 1,765 m2K/W λeq bloc 0,187W/mK ρbloc NC Φbloc 50% impasto porizzato ρargil 1550 kg/m3 λargil 0,45 W/mK Rmur 2,107 m2K/W Cmur 0,475 W/m2K blocco rettificato con giunti verticali a incastro Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 950 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 45x25x24 (sp 25 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 33x25x24,9 (sp 25 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x20x19 (sp 20 cm) Rmur NC Cmur NC giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 7 mm Rbloc 0,83 m2K/W λeq bloc 0,299 W/mK ρbloc 810 kg/m3 Φbloc 50% impasto porizzato ρargil 1590 kg/m3 λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 25x12x15 + FORATO (sp 12 cm) Rmur Cmur NC NC Rbloc 0,465 m2K/W λeq bloc 0,258 W/mK ρbloc 920 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1630 kg/m3 λargil NC 0,31 m2K/W Rmur Cmur 3,22 W/m2K di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc NC Φbloc NC impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 50x20x19 (sp 20 cm) m2K/W Rmur 0,816 Cmur 1,226 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρblocc 780 kg/m3 Φbloc 50% impasto porizzato ρargil NC λargilfl NC m2K/W Rmur 1,490 Cmur 0,671 W/m2K blocco rettificato con giunti verticali a incastro Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 1000 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur NC Cmur NC giunti verticali a incastro Rbloc 0,847 m2K/W λeq bloc 0,236W/mK ρbloc 820 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1500 kg/m3 λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 50x10x24,9 (sp 10 cm) + FORATO (sp 12 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 30x12x19 (sp 12 cm) Rmur 0,502m2K/W Cmur 1,944W/m2K blocco rettificato e a icastro Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 960 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur Cmur NC NC Rbloc 0,44 m2K/W 0,27 W/mK 920 kg/m3 45% 0,31m2K/W Rmur Cmur 3,22 W/m2K giunti di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeqbloc NC ρbloc NC NC Φbloc impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 30x20x19 (sp 20 cm) m2K/W Rmur 0,733 Cmur 1,364 W/m2K giunti di malta cementizia da 8 mm Rbloc 1,294 m2K/W λeq bloc 0,255W/mK ρbloc NC Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1550 kg/m3 λargil 0,45 W/mK λeqbloc ρbloc Φbloc impasto porizzato ρargil 1620 kg/m3 λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 50x17x19 (sp 17 cm) Rmur 0,657 m2K/W Cmur 1,522 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 800 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Nota: i dati relativi alle caratteristiche dei blocchi e degli strati in muratura sono stati forniti dai produttori. NC = non comunicato 85 Involucri in laterizio ZONA C 0,57 W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato intonacata s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 0,015 0,015 0,93 0,54 1800 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 1,56 0,03 0,12 1,77 m2K/W 0,57 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,030 0,015 0,90 0,54 720 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,33 1,24 0,03 0,12 1,76 m2K/W 0,57 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,005 0,040 0,015 0,70 0,04 0,54 1000 80 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,01 1,00 0,56 0,03 0,12 1,76 m2K/W 0,57 W/m2K s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 0,015 0,040 0,015 0,93 0,04 0,54 1800 80 1500 R resistenza 2 m K/W 0,04 0,02 0,28 1,00 0,28 0,03 0,12 1,77 m2K/W 0,57 W/m2K Muratura doppio strato con isolante in intercapedine e faccia a vista s λ ρ spessore conducibilità densità m W/mK Kg/m3 1/he 1 laterizio faccia a vista 2 isolante 3 muratura 4 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete 86 0,120 0,040 0,015 per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 1,70 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 1,59 m2K/W se si utilizza malta termica MT 1,62 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 1,58 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,56 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,206 W/mK sblocco 30 cm 0,176 W/mK sblocco 25 cm 0,147 W/mK sblocco 20 cm 0,118 W/mK resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R =1,24 C =1/R = 0,80 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 1,35 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 1,26 m2K/W se si utilizza malta termica MT 1,29 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 1,25 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 1,24 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,259 W/mK sblocco 30 cm 0,222 W/mK sblocco 25 cm 0,185 W/mK sblocco 20 cm 0,148 W/mK 0,65 0,04 0,54 1800 80 1500 resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,56 C =1/R = 1,78 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,61 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,57 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,58 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,57 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,56 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 35 cm 0,573 W/mK sblocco 30 cm 0,491 W/mK sblocco 25 cm 0,410 W/mK sblocco 20 cm 0,328 W/mK la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura doppio strato con isolante in intercapedine 1/he 1 Intonaco di calce e cemento 2 muratura 3 isolante 4 muratura 5 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete m2K/W W/m2K la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato con cappotto 1/he 1 Intonaco plastico 3 isolante per cappotto 3 muratura 4 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete R > 1,56 C =1/R < 0,64 la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: Muratura monostrato con intonaco termico 1/he 1 Intonaco intermico 2 muratura 3 Intonaco di calce e gesso 1/hi resistenza termica R della parete trasmittanza termica U della parete resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R resistenza 2 m K/W 0,04 0,18 1,00 0,39 0,03 0,12 1,76 m2K/W 0,57 W/m2K resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,28 C =1/R = 3,57 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,31 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,29 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,29 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,28 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,28 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 17 cm 0,557 W/mK sblocco 12 cm 0,393 W/mK sblocco 10 cm 0,328 W/mK sblocco 8 cm 2,621 W/mK la soluzione tecnica indicata, per poter essere conforme al dlgs 192/05, deve prevedere le seguenti prestazioni dello strato in muratura: resistenza termica minima della muratura con i giunti in malta conduttanza termica massima della muratura con i giunti in malta R = 0,39 C =1/R = 2,56 m2K/W W/m2K per assicurare la prestazione dello strato in muratura i blocchi che lo costituiscono devono avere le seguenti prestazioni (marcatura CE): R resistenza termica minima del blocco (senza giunti) 0,43 m2K/W se si utilizza malta cementizia MC 0,40 m2K/W se si utilizza malta termica MT 0,41 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MC 0,39 m2K/W se si utilizzano blocchi a incastro con MT 0,39 m2K/W se si utilizzano blocchi rettificati conducibilità termica equivalente massima del blocco (senza giunti) λeq = spessore blocco / resistenza termica blocco esempi nel caso di blocchi normali con malta cementizia: sblocco 25 cm 0,588 W/mK sblocco 20 cm 0,470 W/mK sblocco 17 cm 0,400 W/mK sblocco 12 cm 0,282 W/mK Ricette di chiusura ZONA C trasmittanza limite U<0.57 W/m2K (ad esempio, Bari, Cagliari, Lecce, Napoli) BLOCCO FORI VERTICALI 25x38x19 (sp 38 cm) PORTANTE BLOCCO FORI VERTICALI 25x33x19 (sp 33 cm) PORTANTE BLOCCO FORI VERTICALI 25x30x22,5 (sp 30 cm) PORTANTE Rmur NC Cmur NC giunti verticali a incastro Rbloc 1,638 m2K/W λeq bloc 0,232 W/mK ρbloc 850 kg/m3 Φbloc 50% impasto porizzato ρargil 1640 kg/m3 λargil NC Rmur Cmur NC NC Rbloc Φbloc impasto porizzato ρargil λargil 1,76 m2K/W 0,187 W/mK 790 kg/m3 50% Rmur 1,584 m2K/W Cmur 0,631 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 900 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 25x30x19 (sp 30 cm) PORTANTE BLOCCO FORI VERTICALI 33x30x19 (sp 30 cm) PORTANTE BLOCCO FORI VERTICALI 25x30x19 (sp 30 cm) PORTANTE Rmur 1,241 m2K/W Cmur˚ 0,806 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 8mm Rbloc 1,33 m2K/W λeq bloc 0,225 W/mK ρbloc 790 kg/m3 Φbloc 49% impasto porizzato ρargil 1550 kg/m3 λargil 0,45 W/mK Rmur 1,288 m2K/W Cmur 0,776 W/m2K giunti verticali a incastro e giunti orizzontali di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 860 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur Cmur NC NC Rbloc 1,33 m2K/W 0,225 W/mK 820 kg/m3 50% BLOCCO FORI VERTICALI 19x25x30 (sp 25 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x19x30 (sp 25 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x25x24 (sp 25 cm) Rmur Cmur Rmur NC Cmur NC giunti verticali a incastro Rbloc 0,774 m2K/W λeq bloc 0,323 W/mK ρbloc 940 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1660 kg/m3 λargil NC Rmur Cmur m2K/W W/m2K 0,94m2K/W 0,264W/mK 790kg/m3 Φbloc 49% impasto porizzato ρargil kg/m3 λargil W/mK Rbloc λeq bloc ρbloc FORATO FORI ORIZZONTALI (sp 12 cm) Rmur 0,31m2K/W Cmur 3,22W/m2K giunti di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc NC Φbloc NC impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 30x12x24 (sp 12 cm) Rmur Cmur NC NC 0,47 m2K/W 0,255 W/mK 870 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1530 kg/m3 λargil NC Rbloc λeq bloc ρbloc λeq bloc ρbloc NC NC λeq bloc ρbloc Φbloc impasto porizzato ρargil 1570 kg/m3 λargil NC NC NC 0,98 m2K/W 0,255 W/mK 840 kg/m3 Φbloc 44% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rbloc λeq bloc ρbloc BLOCCO FORI VERTICALI 25x12x19 (sp 12 cm) + FORATO (sp 12 cm) BLOCCO FORI VERTICALI 25x12x15 + FORATO (sp 12 cm) Rmur 0,403 m2K/W Cmur 2,481 W/m2K giunti di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 870 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil NC λargil NC Rmur Cmur NC NC Rbloc 0,47 m2K/W 0,31 m2K/W Rmur Cmur 3,22 W/m2K giunti di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc NC NC Φbloc impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 50x12x24,9 (sp 12 cm) m2K/W Rmur 0,645 Cmur 1,551 W/m2K blocco rettificato con giunti verticali a incastro Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc 900 kg/m3 Φbloc 55% impasto porizzato ρargil NC λargil NC λeq bloc 0,255 W/mK ρbloc 870 kg/m3 Φbloc 45% impasto porizzato ρargil 1530 kg/m3 λargil NC 0,31 m2K/W Rmur Cmur 3,22 W/m2K di malta cementizia da 12 mm Rbloc NC λeq bloc NC ρbloc NC Φbloc NC impasto porizzato ρargil NC λargil NC BLOCCO FORI VERTICALI 525x12x24 (sp 12 cm) Rmur Cmur NC NC Rbloc 0,5 m2K/W 860 kg/m3 45% λeq bloc Φbloc impasto porizzato ρargil 1510 kg/m3 λargil NC Nota: i dati relativi alle caratteristiche dei blocchi e degli strati in muratura sono stati forniti dai produttori. NC = non comunicato 87 Involucri in laterizio gimento della prestazione richiesta alla chiusura nel suo insieme, in funzione del tipo di stratificazione scelto e dell’area geografica in cui ci si trova. LE CRITICITÀ Questo percorso contiene tuttavia alcune criticità strettamente connesse alla separatezza che, spesso, contraddistingue l’ambito normativo, il progetto e la costruzione. La prima risiede nel fatto che, se la prestazione della chiusura dipende in larga misura dalle caratteristiche dei prodotti, non appare oggi con sufficiente chiarezza quale sia il soggetto al quale imputare la responsabilità della definizione e del controllo delle effettive prestazioni dei prodotti. Utile in tal senso è la marcatura Ce, che permette di individuare con chiarezza la prestazione del prodotto. La seconda criticità riguarda il rapporto tra progettista e costruttore. Risulta infatti ancora difficile immaginare in che modo una scelta di prodotto, necessariamente espressa in fase di progetto, possa diventare vincolante per chi si assume poi l’onere della costruzione. Le indicazioni collegate alle soluzioni tecniche proposte nelle prossime pagine vanno appunto nella direzione di abbinare a una determinata composizione della stratigrafia una prestazione di prodotto ed è indispensabile che questa prestazione di prodotto venga poi rispettata dal costruttore in fase di scelta del fornitore.Ancora una volta torna utile la marcatura Ce: attraverso i dati riportati in etichetta, il costruttore è in grado di verificare la rispondenza del prodotto utilizzato alle indicazioni prestazionali indicate dal progettista. Una terza criticità risiede nella verifica della corrispondenza tra i valori prestazionali assunti a livello di calcolo e l’effettiva prestazione in fase d’uso. In altri termini, il problema della messa in opera: giunti verticali senza malta e con fessure tra blocco e blocco comportano un notevole abbassamento delle prestazioni attese. In questo senso occorre sottolineare l’importanza di una corretta messa in opera. Errori o imprecisioni nella costruzione sono destinati a produrre infatti una divaricazione tra le prestazioni determinate attraverso il calcolo analitico e le effettive prestazioni in opera. Ancora una volta dove stanno le responsabilità? Ci saranno controlli sulle effettive prestazioni in opera o la certificazione energetica degli edifici promossa dal nuovo decreto si baserà su prestazioni teoriche che potrebbero anche risultare non completamente coerenti con la realtà costruita? C 88 La questione estiva I paesi dell’Europa del Nord, primi fra tutti Danimarca, Olanda e Germania, vantano una collaudata tradizione di schemi di verifica del comportamento energetico degli edifici a livello nazionale o locale. Proprio sulla base di queste metodologie, altri Stati membri hanno iniziato a produrre schemi di verifica energetica, trascurando spesso le esigenze prestazionali derivate dai diversi contesti climatici. È il caso dell’Italia, che non ha tenuto in considerazione i consumi energetici generati durante il periodo estivo. È pertanto interessante indagare le strategie delle altre nazioni dell’Europa meridionale che, come vedremo, si sono mosse perseguendo strade parzialmente diverse rispetto a quella italiana. Con il regolamento Rccte dell’aprile 2006, il Portogallo ha adattato la precedente normativa energetica, mantenendo l’Indicador de eficiencia energetica (Iee) espresso in kgep/m2a, calcolato sulla base dei consumi reali di energia e convertibile in energia primaria. La normativa richiede il calcolo di quattro valori di consumo energetici: Nic (consumi per la climatizzazione invernale); Niv (consumi per la climatizzazione estiva); Nac (consumi acs); Ntc (fabbisogno di energia primaria). In Spagna l’Ahorro de la energía del marzo del 2006 e il documento all’interno del nuovo Código técnico de la edificación (Cte), approvato in giugno, concentrano gli sforzi principalmente su quattro azioni concrete: il contenimento della domanda energetica, l’efficienza dei sistemi di illuminazione, l’introduzione di una quota minima di produzione di acqua calda sanitaria da energia solare e l’obbligo di una quota minima di produzione di elettricità mediante pannelli fotovoltaici. Le prescrizioni promosse dal decreto perseguono l’obiettivo di ridurre i consumi del 30-40 per cento e di limitare le emissioni di CO2 del 40-55 per cento secondo le stime di Idae (Instituto para la diversificación y ahorro de la energía). Nella nuova normativa spagnola si introducono misure per il controllo della climatizzazione estiva e si investe in maniera decisa sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. Si propone così una distinzione tra condizioni climatiche invernali ed estive. Le cinque condizioni invernali (A-E) sono calcolate secondo il coefficiente di Severidad climática de invierno (Sci), mentre le 4 condizioni estive (1-4) sono stabilite dal corrispettivo coefficiente di Severidad climática de verano (Scv). Il calcolo di entrambi i parametri si basa sulla stessa formula, in cui le variabili sono i gradi giorno (Gd) invernali o estivi e i fattori solari (invernali ed estivi). La zona climatica di una località risulta dalla combinazione delle condizioni invernali ed estive per un totale di 12 possibili casistiche riscontrabili sul territorio nazionale. In maniera analoga anche Francia e Portogallo hanno introdotto una distinzione tra condizioni climatiche estive e invernali. Solo l’Italia, dunque, tra i paesi dell’Europa a clima temperato ha preferito rifarsi al modello dei paesi nordici. In Italia, infatti, la classificazione delle zone climatiche è stabilita esclusivamente in base ai gradi giorno invernali (Gg) delle località. Il decreto spagnolo, analogamente a quello italiano, consente il ricorso a una procedura semplificata per la verifica energetica dell’edificio, omettendo il calcolo del fabbisogno energetico totale. Tuttavia, sono riscontrabili sostanziali differenze nelle due procedure. In Italia la procedura semplificata si esaurisce nel rispetto delle trasmittanze termiche limite e nella verifica del rendimento globale medio stagionale dell’impianto; in Spagna, invece, la opción simplificada non grava sulle sole trasmittanze termiche (e quindi sulla composizione delle chiusure opache), ma anche su altri indicatori: l’orientamento delle chiusure, la percentuale di superfici vetrate, i fattori solari. Inoltre è richiesto il controllo di ulteriori aspetti, quali la classificazione esatta degli spazi abitabili (con alti e bassi consumi interni), la permeabilità all’aria dei serramenti e degli involucri in generale e il controllo della condensazione interstiziale e superficiale. La legge spagnola nell’opzione di calcolo dettagliata (detta opción general) entra nel merito delle soluzioni costruttive e dei nodi di interfaccia tra sistemi tecnologici, introducendo specifiche circa i diversi flussi di calore che si generano in un edificio. Manca tuttavia una procedura di stima precisa del fabbisogno energetico totale e anche lo schema di certificazione proposto (Calener) si limita a un confronto relativo rapportandosi con un edificio di riferimento, omettendo la stima dei consumi totali. In conclusione, in Spagna anche le scelte progettuali riguardanti la forma (compattezza, quantità di superfici vetrate, fattori solari, quantificazione delle zone abitabili e no) e l’orientamento dell’edificio costituiscono fattori determinanti per la verifica della prestazione dell’edificio. La semplificazione della procedura italiana grava invece sui soli componenti edilizi, trascurando le potenzialità progettuali per il controllo dell’efficienza energetica. A MBIENTE E S OSTENIBILITÀ 89 90 M. Chiara Torricelli, Elisabetta Palumbo, Lisa De Cristofaro Ciclo di vita di edifici in laterizio: analisi integrata ambiente, energia e costi La seconda parte della ricerca, commissionata dall’ANDIL Assolaterizi al Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design (TAeD) “Pier Luigi Spadolini” dell’Università di Firenze, inerente la valutazione ambientale nel ciclo di vita di prodotti in laterizio(1) (la prima parte è stata pubblicata su Costruire in Laterizio, n. 116), ha riguardato l’applicazione della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) alla scala di edificio L’ analisi e la valutazione ambientale hanno preso in considerazione, in una prima fase, i singoli elementi in laterizio, in qualità di componenti delle soluzioni tecniche selezionate in fase di progettazione della ricerca: in muratura portante, in muratura di tamponamento, in muratura per divisori, solaio e copertura. Per ogni soluzione tecnica esaminata, sono stati considerati gli impatti generati sia dai processi produttivi e costruttivi, sia dai processi di demolizione e fine vita della costruzione; a questi sono stati aggiunti gli impatti attribuibili ai fabbisogni energetici indotti dalle prestazioni di una superficie unitaria di ciascuna soluzione tecnica indagata, nell’ipotesi che questa costituisse parte di un’opera realizzata in una determinata zona climatica e per una vita utile dell’edificio di 80 anni. La seconda parte della ricerca, da cui derivano i risultati riportati nel seguito, ha riguardato l’analisi LCA alla scala di edificio applicata a due costruzioni campione, uguali sotto il profilo volumetrico, per l’organizzazione degli spazi interni e per il contesto climatico, ma differenti per tecnologia costruttiva - essendo l’uno in muratura portante e l’altro a telaio in calcestruzzo armato e tamponamenti in muratura. Le soluzioni tecniche adottate sono state scelte tra quelle esaminate nella prima parte della ricerca già pubblicata su questa rivista. Alla scala dell’edificio, la valutazione LCA è stata integrata con la valutazione dei costi nel ciclo di vita secondo la metodologia nota con la denominazione LCC (Life Cycle Cost). Ne risulta pertanto una valutazione comparativa fra le due soluzioni campione scelte, condotta adottando criteri ambientali, energetici e di costo. Metodologia di analisi del ciclo di vita di un edificio e riferimenti normativi Con il termine Life Cycle – ciclo di vita – di un edificio si indicano le diverse fasi del processo edilizio nell’ambito delle quali si collocano le attività (i sotto-processi) che attengono alle costruzioni edilizie (produzione, progettazione, costruzione), al loro uso (esercizio e manutenzione) e alla loro dismissione (termine della vita utile). I principi e il quadro metodologico per la progettazione e la valutazione integrate del ciclo di vita di un edificio sono stati recentemente formulati in un insieme di norme ISO riferite alla sostenibilità delle costruzioni, definite di tipo “verticale”, ovvero riguardanti il tema dello sviluppo sostenibile in tutto il settore della costruzione. Di questo gruppo fanno parte norme relative alla sostenibilità della progettazione integrata del ciclo di vita, quale la norma ISO/TS 21931-1:2006, “Sustainability in building construction Framework for methods of assessment for environmental performance of construction works - Part 1: Buildings”, che fornisce i riferimenti per la definizione di metodi di valutazione delle prestazioni ambientali degli edifici. La progettazione del ciclo di vita trova, inoltre, riferimento nelle norme della serie ISO 15686,“Buildings and constructed assets - Service life planning - Edifici e beni immobiliari costruiti - Previsione della durata di vita”, che trattano la pianificazione della vita utile in esercizio dei componenti e dei sistemi edilizi,considerando anche i costi nel ciclo di vita (Life Cycle Cost). Mentre i metodi di valutazione dei costi nel ciclo di vita e quelli di valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici (fase d’uso) si avvalgono da tempo di approcci quantitativi fondati sulle discipline estimative e fisico-tecniche, i primi 91 elemento - componente - soluzione bilancio input/output materie ed energia (SIMAPRO) ➛ materiali, materie prime, fisica tecnica (WINPAR) ➛ voci di capitolato, materiali e lavorazioni, prezzi (PREZZIARI VARI) ➛ elemento semplice di voci di capitolato ➛ elementi semplici successivi a realizzazione ➛ elemento complesso di elementi semplici ➛ edificio 1. Processo di integrazione delle informazioni alla scala dell’edificio. metodi di valutazione ambientale alla scala dell’edificio hanno per lo più fatto riferimento a criteri qualitativi e a valutazioni in termini di punteggio. Le recenti indicazioni di normativa internazionale, supportate da importanti lavori di ricerca(2), orientano verso una valutazione del ciclo di vita sistemica, integrata e verticale, con metodologie di valutazione – alla scala di edificio – fondate su criteri e parametrizzazioni quantitative, che inglobano i dati di valutazione ambientale applicata ai materiali e ai componenti edilizi con i dati relativi alla fase di esercizio e manutenzione dell’edificio nel suo complesso (fig. 1). Nel campo della valutazione ambientale applicata all’edificio, la ricerca ANDIL Assolaterizi - TAeD Università di Firenze si è confrontata con le esperienze internazionali e nazionali,partecipando alle attività promosse da una rete di istituiti di ricerca italiani che si è andata costituendo nel corso di questi ultimi anni, sotto la guida dell’ing. P. Neri dell’ENEA(3), ed attivando una collaborazione con il gruppo di lavoro che ha messo a punto e sperimenta il software LEGEP,elaborato dall’Università di Karlsruhe, testato e implementato dal Fraunhofer Institut per la Fisica Tecnica e dall’Università Braunschweig(4). L’analisi integrata del ciclo di vita con il metodo LEGEP Per la conduzione dell’analisi integrata (costi, fabbisogno energetico ed ambiente) del ciclo di vita di un edificio si è utilizzato il software LEGEP, in quanto ritenuto adeguato per la strutturazione metodologica in rapporto ai criteri sopra enunciati e per l’impostazione delle modalità di interfacciamento con l’utente, particolarmente orientate al progettista edile. Il LEGEP è composto da quattro “sotto-programmi” intera- 92 genti tra loro e dotati di un proprio database. L’iter valutativo integrato del LEGEP è basato sulla suddivisione dell’organismo edilizio nelle sue varie componenti costruttive, designate “elementi funzionali”, partendo dal computo metrico dell’edificio. Per “elemento funzionale” si intende una soluzione tecnica di elemento costruttivo completo, capace di rispondere a specifiche prestazioni d’uso (ad esempio, 1 m2 di solaio completo comprende: struttura portante, finiture all’intradosso e finiture all’estradosso). La valutazione è organizzata gerarchicamente partendo dal basso, cioè dalle banche-dati LCI (Life Cycle Inventory). Si passa, quindi, dai dati caratteristici dei materiali (dati tecnici e fisici) alla descrizione delle lavorazioni e dei costi, agli “elementi semplici”, agli “elementi composti”, quali ad esempio le finestre, fino ai “macro-elementi”, quale ad esempio un sistema completo di copertura. Occorre evidenziare che il sistema di classificazione degli elementi e dei dati di inventario LCI ad essi riferiti, è legato, nel LEGEP, al contesto tedesco, nell’ambito del quale il programma stesso è stato sviluppato ed è utilizzato. Ai fini della ricerca in esame,quindi,ci si è avvalsi della collaborazione dell’Arch. Holger König della Ascona (DE) e dell’Ing. Lisa De Cristofaro, per introdurre elementi di adeguamento del LEGEP al contesto italiano.In tal senso,la ricerca ANDIL-TAeD è risultata, anche, utile per implementare una fase di tale applicazione, relativa a prodotti e tecnologie del laterizio, con l’introduzione nelle banche dati di parametri caratteristici del contesto italiano, in termini di costi e di impatti connessi ai vari processi del ciclo di vita. È stata effettuata, infine, una verifica di confronto fra la stima del fabbisogno energetico de- LCA – Life Cycle Assessment LCC – Life Cycle Cost Impatto dei prodotti (fase di produzione) + Impatto degli elementi costruttivi ed impiantistici (fase di costruzione e dismissione) + Impatto dovuto alla fase di esercizio dell’edificio (consumi energetici e di acqua) + Impatto associato alle opere di manutenzione Costi dei prodotti + Costi di costruzione + Costi di esercizio (consumi energetici, di acqua e costi di gestione) + Costi di manutenzione + Costi di fine vita (dismissione e gestione dei rifiuti) 2. Composizione del Life Cycle Assessment e del Life Cycle Cost di un edificio. gli edifici,oggetto dello studio,con i metodi utilizzati nel programma LEGEP sulla base della normativa tedesca e secondo i criteri contenuti nella vigente normativa nazionale, segnatamente il recente D.Lgs 311 del 29 dicembre 2006. Sulla base dei dati di inventario così implementati, è stata effettuata una valutazione a fini comparativi sull’edificio oggetto di studio, in un determinato contesto climatico, ipotizzando due soluzioni alternative sotto il profilo delle tecnologie edilizie: (A) telaio in c.a.con tamponamenti in muratura “stratificata”e (B) muratura portante in blocchi “a spessore”. Ipotesi e condizioni del caso studio I. I due edifici – (A) telaio in c.a. con tamponamenti in muratura e (B) muratura portante – hanno tutte le altre opere uguali, in particolare fondazioni, coperture con manto in laterizio e solaio in latero-cemento, e opere secondarie (infissi, divisori non portanti, ecc.), di finitura (rivestimenti, pavimentazioni, ecc.) e impiantistiche (per quest’ultime si è considerato un impianto di riscaldamento di tipo tradizionale a gas). annuali e per costi orari di imprese di pulizia. I costi per consumi energetici sono riferiti al costo dei consumi derivanti dal fabbisogno energetico in base alla verifica termica solo in periodo invernale dell’edificio oggetto di studio nel contesto in esame. I prezzi unitari per le valutazioni riferite ai consumi energetici e alle operazioni di pulizia fanno riferimento al contesto tedesco: le risultanze dell’analisi vanno quindi lette per queste voci prevalentemente in senso comparativo fra le due soluzioni assunte quale caso studio. II. Ai fini della valutazione comparativa, sono state utilizzate tre categorie di parametri articolati in: 1. Costi. Costi di costruzione, costi di esercizio per consumi energetici, costi per manutenzione ordinaria, costi per pulizia, costi per manutenzione straordinaria 2. Fabbisogno energetico di esercizio. Fabbisogno di energia finale ed energia primaria per settore di impiego (illuminazione, riscaldamento ambienti, riscaldamento acqua ad usi igienico-sanitari, funzionamento apparecchiature) 3. Ambiente. Flusso di materie ed energia nei processi di produzione e costruzione delle soluzioni tecniche, flusso di materie ed energia per le fasi di esercizio, manutenzione e dismissione dell’edificio e delle sue parti, impatto ambientale per le fasi di produzione-costruzione e di manutenzione delle soluzioni tecniche, impatto ambientale per le fasi di esercizio in relazione al fabbisogno energetico degli edifici. III. Per i costi di costruzione sono stati utilizzati i dati del computo metrico estimativo applicati al caso studio con riferimento ad un prezzario italiano e, parimenti, per i costi di interventi di manutenzione straordinaria, valutati su cicli da 5 a 80 anni secondo il tipo di intervento e per i costi della manutenzione ordinaria valutati su cicli da 6 mesi a 3 anni. I costi per pulizia sono stati definiti per interventi con frequenze da giornaliere a IV. Per il calcolo del fabbisogno energetico di esercizio riferito solo al riscaldamento dell’edificio si è fatto riferimento alla normativa nazionale vigente. Le soluzioni di involucro presentano livelli di trasmittanza termica conformi alle disposizioni del D.Lgs 311/2006. Il fabbisogno per illuminazione e acqua calda è stato calcolato su basi statistiche per un nucleo familiare medio. V. Per le valutazioni ambientali, il LEGEP permette di elaborare, secondo i metodi di valutazione oggi utilizzati, diversi indicatori di impatto, in base agli output dell’analisi. VI. L’analisi ambientale, effettuata con il metodo CML, è espressa secondo quattro indicatori di impatto(5): 1. cambiamento climatico/effetto serra, valutato in termini di kg di CO2 equivalente; 2. consumo di energia primaria rinnovabile, valutato in MJ; 3. consumo di energia primaria non rinnovabile, valutato in MJ; 4. acidificazione atmosferica, valutata in termini di kg di SO2 equivalente. Inoltre è indicata, quale riferimento utile per l’analisi ambientale, la massa in kg di materia utilizzata per la realizzazione dell’edificio e per interventi di manutenzione. 93 Il caso studio: edificio residenziale in telaio in c.a e tamponamento murario L’edificio oggetto di studio (fig.3),analizzato nelle due tecnologie costruttive – muratura portante (B) – telaio in calcestruzzo armato e tamponamenti in muratura (A), è una residenza unifamiliare, localizzata in zona climatica D, sviluppata su due livelli fuori terra ed un sottotetto (oltre all’edificio qui presentato, sono state indagate anche soluzioni integrative, quale ad esempio la presenza di un piano interrato). La tipologia di edificio (A) prevede l’utilizzo di un’intelaiatura in calcestruzzo armato con maglia strutturale di circa 3 m di interasse e tamponatura esterna in muratura multistrato di 38 cm di spessore. La parete multistrato è costituita da due elementi di laterizio (rispettivamente, semipieno da 12 e forato da 8 cm),uno strato di materiale isolante (8 cm), intercapedine d’aria e intonaco esterno-interno. La tipologia (B) considera, invece, un sistema strutturale in blocchi di laterizio alleggerito in pasta di 38 cm, intonacati su entrambi i lati, per complessivi 42 cm di spessore (fig. 4). Oltre al confronto tra i due edifici tipo, sono state considerate delle varianti nelle soluzioni tecnologiche prese in esame al fine di valutare possibili riduzioni dei consumi energetici e degli impatti ambientali complessivi della costruzione. Per la valutazione prestazionale dell’efficienza energetica è stato calcolato il “fabbisogno di energia primaria”di entrambe le tipologie, limitatamente ai consumi per la climatizzazione invernale. Gli edifici analizzati raggiungono rispettivamente i valori di 68 kWh/m2a (intelaiatura in calcestruzzo armato e tamponamento in muratura di laterizio) e di 65 kWh/m2a (muratura portante). Entrambe le tipologie risultano, quindi, conformi alla normativa nazionale,laddove il valore limite del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’edificio residenziale preso in esame (zona climatica D e fattore di forma – rapporto tra superficie dell’involucro disperdente e volume riscaldato – S/V di 0,6) è pari a 71,73 kWh/m2a. È necessario sottolineare che l’esclusione dei consumi estivi nella valutazione svolta,e quindi della diversa incidenza della capacità termica dei due involucri posti a confronto ai fini del risparmio energetico, penalizza sicuramente la soluzione maggiormente massiva (muratura portante,soluzione B) e quindi più performante sotto il profilo dei consumi. 3. Sezione e piante dell’edificio oggetto di studio. 94 Risultati L’analisi integrata costi-ambiente (LCC-LCA) applicata all’edificio oggetto di studio nelle due alternative tecnologiche – struttura in cemento armato a telaio con tamponamenti multistrato (fig.4A) e struttura portante in muratura monostrato (fig.4B) – ha evidenziato come, a fronte di costi molto simili per le opere di costruzione, la soluzione (B) in muratura monostrato risulta meno onerosa quanto a costi di manutenzione (fig. 6). È opportuno precisare che le due soluzioni mostrano costi di costruzione molto simili per effetto dell’elevata incidenza dei costi degli impianti,che rende meno evidenti le differenze tra le due soluzioni. Al netto dei costi 1 1 2 3 2 4 5 3 Perdite di calore per trasmissione, attraverso: 6 4 4. Soluzioni di involucro per le due tipologie di edificio, oggetto di studio (misure in cm). (A) Parete doppia in laterizio con intercapedine isolata (massa superficiale 236 kg/m2). Legenda: 1. intonaco esterno e tinteggiatura 2. laterizio semipieno 12x12x25 cm 3. intercapedine d’aria 4. isolante termo-acustico in fibra di legno 5. forato in laterizio 8 cm 6. intonaco interno e tinteggiatura (B) Muratura portante in laterizio alleggerito in pasta (massa superficiale 333,4 kg/m2). Legenda: 1. intonaco esterno termocoibente e tinteggiatura 2. blocchi in laterizio 38 cm 3. malta cementizia 4. intonaco interno e tinteggiatura degli impianti e delle opere secondarie, infatti, la costruzione in muratura monostrato (B) risulta più economica di quella intelaiata con tamponamento a doppio strato (A), caratterizzata da un costo superiore del 16% (Costruire in Laterizio, n. 109, “Costo globale di soluzioni tecniche di involucro”). I costi post-costruzione,comprensivi della manutenzione ordinaria e straordinaria, della pulizia e dell’esercizio degli impianti, esaminati nel tempo, raggiungono quelli di costruzione dell’edificio dopo circa 30 anni nella soluzione (A) a telaio in c.a. e dopo circa 35 anni nella soluzione (B) in muratura portante (fig. 7). I costi di esercizio incidono fra il 35 e il 40% sui costi post-costruzione dell’edificio esaminato, a seconda della soluzione tecnica. Essi sono da attribuire in ogni caso per circa il 50% al riscaldamento invernale degli ambienti e quindi alla qualità delle soluzioni di involucro e al loro sviluppo superficiale.Nel caso studio,l’alternativa che presenta più alti costi di esercizio è risultata essere quella con telaio in c.a.(A) e con un piano interrato. L’analisi ambientale del ciclo di vita, espressa attraverso tutti o alcuni degli indicatori in precedenza enunciati, e la quantificazione delle risorse impiegate nella costruzione e manutenzione dell’edificio evidenziano la migliore prestazione della soluzione (B) in muratura portante (fig. 8). Pareti esterne verticali 23,7% Copertura 13,0% Pareti e solaio contro terra 19,6% Infissi esterni 43,7% 5. Perdite di calore per trasmissione, indicate in percentuale e per le diverse parti costruttive nell’edificio di studio nel caso di piano interrato e struttura in cemento armato e tamponamenti in muratura di laterizio (soluzione A). Nel confronto con gli stessi indicatori applicati alla fase di produzione e costruzione dell’edificio, è interessante rilevare come la soluzione in muratura portante, che nel ciclo di vita risulta a più basso impatto, presenti invece in fase di produzione e costruzione una incidenza maggiore in termini di effetto serra e acidificazione, attribuibile al maggiore impatto in fase di produzione degli elementi in laterizio strutturali, mantenendosi invece a valori più bassi quanto a energia primaria non rinnovabile utilizzata, in relazione al minore impiego di calcestruzzo (fig. 9). È interessante valutare il contributo all’effetto serra potenziale (CO2 eq.) da parte delle singole categorie di elementi costruttivi presi in considerazione. Con riferimento alla fase di produzione e costruzione della tipologia (B) di edificio in muratura strutturale, la fig. 10 evidenzia l’incidenza dei solai e delle murature portanti. Infine, il peso relativo delle diverse fasi del ciclo di vita sugli indicatori ambientali è documentato in figura 11,sempre con riferimento al caso di edificio in muratura portante (B), da cui si evince l’importanza della fase di esercizio,in particolare sull’effetto serra potenziale e sull’uso di energia, e di quella di produzione e costruzione sulla acidificazione (SO2 eq.). 95 6. Costi del ciclo di vita: costi di costruzione e costi in uso su base annua fra le due alternative esaminate (A - soluzione a telaio e tamponamenti in muratura e B - muratura portante). La voce “nuova costruzione” comprende anche i costi degli impianti. La costruzione in muratura monostrato (B) risulta più economica di quella intelaiata con tamponamento a doppio strato (A), con un risparmio sui costi di costruzione del 2% e sui costi di manutenzione straordinaria dell’8%. 8. Impatto ambientale riferito all’intero ciclo di vita: confronto tra l’edificio a telaio in c.a. (A) e in muratura portante (B), caso senza piano interrato. La valutazione non ha considerato in fase d’uso la climatizzazione estiva, penalizzando in tal senso la soluzione maggiormente massiva (muratura portante B). Costi post-costruzione Nuova costruzione anno 7. Costi del ciclo di vita a confronto (costi post-costruzione: costi di manutenzione, pulizia ed esercizio) nel caso “muratura portante” (B): considerando un incremento annuo dei costi energetici del 3%, il punto di pareggio tra i costi di post-costruzione e quelli di nuova costruzione è prevedibile dopo circa 35 anni. 9. Impatto ambientale riferito alla fase di produzione dei materiali e di costruzione: confronto tra l’ edificio a telaio in c.a. (A) e in muratura portante (B), caso senza piano interrato. Con particolare riferimento alla tipologia di edificio (A) a telaio in c.a., si evidenziano ulteriori indicazioni derivanti dall’applicazione dell’analisi integrata LCC-LCA.A tale proposito, sono stati valutati alcuni casi alternativi di realizzazione dei tamponamenti multistrato in laterizio,e più precisamente: 1. pareti intonacate o in muratura faccia a vista; 2. impiego di diversi tipi di isolante. Nel merito, la simulazione ha evidenziato come, a fronte di un costo iniziale maggiore delle soluzioni in laterizio “faccia a vista”, gli oneri di manutenzione si riducano notevolmente nell’arco della vita utile. La minore necessità di opere manu- tentive determina anche un minore impatto ambientale complessivo, in relazione all’intero ciclo di vita (fig. 12). 96 Conclusioni Nelle ipotesi di studio, la valutazione integrata ambiente, energia e costi, nel ciclo di vita di un edificio, fornisce risultanze a favore della muratura portante rispetto alla soluzione con telaio in c.a. Per quest’ultima soluzione, l’analisi complessiva del ciclo di vita determina valutazioni migliori, nonostante un costo iniziale maggiore, per i sistemi di tamponamento con rivestimento in “faccia a vista”. Lo studio, nel mettere a confronto diverse soluzioni di invo-