Maurizio Blanco,Klangstabil
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Maurizio Blanco,Klangstabil
mprevedibili, azzardati, impulsivi ma razionali allo stesso tempo, Boris May e Maurizio Blanco sperimentano insieme nel campo dell’elettronica dal 1994. Klangstabil è come un bambino che gioca. Gioca con la Roland 303 e l’acido powernoise di ‘Senden Und Empfangen’ (1995) e ‘Straftaf Gegen Das Leben’ (1997), costruisce attorno a sé una fortezza-etichetta chiamata MHz, si diverte ad assemblare i suoni del Game Boy (‘Sprite Storage Format’ e ‘Gioco Bambino’ del 2000). Nel processo di crescita impara a parlare, prendendo coscienza del nulla che lo circonda (‘Taking Nothing Seriously’ del 2005). Si esprime in varie lingue e lo fa evitando la smielata banalità della radio italiana, il finto disagio di certe goth-song tedesche, la scontata metrica del pop inglese. Oggi scopre il gioco degli scacchi e capisce che ogni mossa è simile alle scelte della vita. Applica la logica della scacchiera alla formula definita “klangpop”, chiama un famoso illustratore di epiche fantasie per dare colori alla copertina, assembla un disco, ‘Math & Emotion’, che è un piccolo capolavoro di mosse, sfumature, timbri e sensazioni diverse, a partire dalla title track, con il suo perfetto equilibrio tra il matematico arrangiamento al sequencer e I l’emotività tratteggiata dall’epico lead, da farne una pura gemma di pop oscuro. Il concept di ‘Math…’ rappresenta un nuovo passo nella definizione di klangpop… molto semplice a un primo ascolto, ma sempre più complicato in quelli successivi. Aderite forse alla filosofia “The Less Is More” (il meno è meglio)? � In ‘Math…’ c’è una ricchezza d’influenze e idee raccolte durante quattro anni di lavoro. Avremmo potuto continuare a esplorare l’idea di base in tutte le direzioni, ma dovevamo trovare una linea musicale che potesse mostrare la complessità del tema senza che noi ci perdessimo. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole sulle canzoni/testi, da qui si origina la complessità. La semplicità della musica è la chiave di accesso a un universo di pensiero cui ci sentiamo momentaneamente di appartenere. Il fattore “rumore” in questo disco è pressoché assente… forse perché per sua natura il rumore è difficile da ingabbiare nelle maglie di una scacchiera? � Bella considerazione, ma onestamente non abbiamo idea del perché nelle composizioni il “fattore rumore“ sia stato utilizzato di meno. È semplicemente accaduto. Tale assenza sicuramente renderà il prodotto maggiormente appetibile ai neofiti, ma automaticamente si alienerà le simpatie dello zoccolo duro degli sfegatati del noise. Pensate mai alle reazioni del pubblico quando programmate un concept album? � A volte ci pensiamo. È sicuramente facile soddisfare le preferenze delle persone facendo leva su una particolare cifra stilistica, ma non è davvero il nostro approccio. In ogni momento, le persone sanno che riceveranno da noi sempre qualcosa di diverso, forse anche qualcosa di nuovo, e abbiamo la fortuna, il bonus, che i nostri album vengono di solito ascoltati interamente, prima che un giudizio sia espresso. Dal punto di vista della tecnica musicale, siamo aperti a quasi tutti i tipi di musica. Inoltre, non pensiamo a schemi e non ci lasciamo mai imporre qualcosa dall’esterno, non riceviamo alcuna direttiva, neanche dall’etichetta per esempio, e non associamo la musica ai soldi, così siamo liberi di fare ciò che vogliamo. Può anche essere che nelle produzioni future si potrà sentire di nuovo più “rumore”. È davvero affascinante che siate riusciti a declinare il concept in così tante lingue. Pensate che l’Euro- KLANGSTABIL Parole di: RICCARDO CHIARETTI Tradu zion e e adattam ento: ELDA DI MATTEO STABILITÀ “LA VITA È FATTA DI LOTTA E DANZA” Maurizio Blanco, Klangstabil 10 pa abbia un problema di linguaggio, soprattutto se paragonata agli Stati Uniti? Quando si sceglie una lingua si sceglie tutto sommato anche l’audience… � Poiché la musica ha una propria lingua, non vediamo alcun problema per l’Europa. Tuttavia riteniamo che non tutte le lingue europee suonino bene per essere utilizzate nella musica. Naturalmente è vero che un testo, ad esempio in italiano, risulti più facilmente accessibile per quel pubblico, ma è bello presentare la potenza della parola e la possibilità espressiva anche a un pubblico internazionale. Sarebbe noioso e misero se fosse tutto solo in un’unica lingua. Sul brano ‘Gridami’ troviamo una citazione al vocoder del Leopardi dei ‘Canti di amore e morte’. Leggete spesso i poeti italiani? � Boris ha ricevuto in regalo da una buona amica, il libro di cui parli. Sapeva che Boris vuole imparare la vostra lingua così gli ha regalato questa raccolta di poesie, in cui ogni riga è tradotta in tedesco nella pagina a fronte. I versi iniziali si addicono perfettamente all’apertura del pezzo e speriamo di aver inserito il brano degnamente. Sarebbe bello se, con questo gesto, potessimo invogliare qualcuno a interessarsi a questa meravigliosa poesia/lingua. L’anno scorso Boris ha avuto anche la fortuna di venire a conoscenza di una società di Montecatini che si occupa delle opere di Dante. Grazie a questi collegamenti e alle amicizie creiamo la musica. Solo la musica ha reso possibile tutto questo. La copertina del disco è una bellissima illustrazione di una vostra partita a scacchi in un ambiente aristocratico di un paio di secoli fa: avete scelto questo scenario per simboleggiare la decadenza della società contemporanea, ossessionata dal benessere e dal materialismo? � C’è una riflessione interessante nella tua domanda, ma la rappresentazione di epoche diverse in una stessa immagine, con l’elegante società del XIX secolo, il samurai del periodo Edo e il vichingo dell’VIII secolo, dovrebbe mostrare che, in ogni tempo e in ogni parte del mondo, le guerre continuano e si rinnovano e che ciò non potrà mai essere cambiato. La vita è fatta di lotta e danza, pertanto ecco le dame nei loro vestiti da ballo da un lato e gli uomini nelle loro uniformi dall’altro. Per quale motivo lo spirito che si sprigiona dall’illustrazione di Maurizio è un Vichingo e quello di Boris è un Samurai? � Il vichingo è un elemento peculiare di Ugurcan Yüce, l’autore della cover. Nella sua vita ha già realizzato innumerevoli dipinti per libri fantasy e giochi. Inoltre la figura del vichingo si adatta molto bene alla personalità di Maurizio. Lo spirito di Boris doveva appartenere a un tempo e a una società completamente diversi e, poiché ci interessa molto la cultura giapponese e le arti marziali, abbiamo deciso di rappresentare un antico e potente samurai. Chi ha vinto la partita di cui si scorge lo schema sulla scacchiera appesa al muro? È la stessa che state giocando in primo piano? Chi ha i bianchi e chi i neri? � La partita di scacchi che si vede sullo schema verticale sullo sfondo fu davvero giocata da Boris e un carissimo amico di nome Urs Müller. Si trattava di una partita a distanza, durata diverse settimane, che non poté essere conclusa perché Urs fu stroncato dalla leucemia all’età di 25 anni. Urs aveva i bianchi e, nonostante l’esiguo numero di pezzi, avrebbe potuto vincere la sfida senza problemi. Boris lo sa per certo, poiché, dalla sospensione forzata della sfida, ha analizzato ogni possibile mossa di Urs attraverso un software di simulazione del gioco degli scacchi. EMOTIVA 11