l` imperialismo - Scuola Santa Maria della Pace

Transcript

l` imperialismo - Scuola Santa Maria della Pace
I TOTALITARISMI
FASCISMO, NAZISMO, STALINISMO
IL FASCISMO
IL FASCISMO
IL FASCISMO
IL FASCISMO
IL NAZISMO
IL NAZISMO
IL NAZISMO
LO STALINISMO
LO STALINISMO
IL TOTALITARISMO: è un regime che
non si limita al controllo della vita
politica del paese ricorrendo alla
VIOLENZA, ma TRASFORMA LA
SOCIETÀ e interviene in TUTTI GLI
ASPETTI DELLA VITA della
popolazione, compresi quelli privati e
personali:
•
•
•
•
La famiglia
Il tempo libero
La cultura
Lo sport
REPRIME
L’OPPOSIZIONE CON LA
FORZA
NON TOLLERA IL
DISSENSO
CREA SPECIALI CORPI DI
POLIZIA
IL TOTALITARISMO
IMPONE LA
PROPRIA
IDEOLOGIA
INDIVIDUA UN NEMICO DA
COMBATTERE (INTERNO O
ESTERNO)
CREA IL CONSENSO
MONOPOLIZZANDO TUTTI I
MEZZI DI PROPAGANDA E
INFORMAZIONE
• STAMPA
• TV
• CINEMA
• RADIO
IL FASCISMO
LA SCUOLA
IL FASCISMO
LA SCUOLA
IL FASCISMO
LA SCUOLA
IL FASCISMO
LO SPORT
IL FASCISMO
LO SPORT
IL FASCISMO
L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIOVENTÙ FASCISTA
Dopo un primo periodo sperimentale, l'ONB venne stabilmente
suddivisa, per età e sesso, in vari corpi:
Corpi maschili:
Figli della Lupa: 6-8 anni;
Balilla: 9-10 anni;
Balilla moschettiere: 11-13 anni;
Avanguardisti: 14-18 anni.
Corpi femminili:
Figlie della Lupa: 6-8 anni;
Piccole italiane: 9-13 anni;
Giovani Italiane: 14-17 anni.
Esterni all'ONB vi erano i movimenti d'età superiore:
Fasci giovanili di combattimento e Giovani fasciste: 18 a 21anni;
Gruppi Universitari Fascisti (GUF): studenti universitari e delle scuole
superiori.
PAROLE CHIAVE DEI TOTALITARISMI
•
•
•
•
REGIME
MASSE
CONSENSO
TERRORE
Orgoglio patriottico e
nazionalistico
Ossessiva presenza
quotidiana del regime
La difesa dell’ordine e della
pace
LA COSTRUZIONE
DEL
CONSENSO
Una politica «spettacolo»
Le provvidenze del regime
Le tradizioni inventate (Il
fascismo erede di Roma e del
Risorgimento)
Il culto del capo
LA PROPAGANDA FASCISTA
«L’Italia in età fascista è coperta di immagini e di statue di Mussolini, disseminate
ovunque, negli uffici, nelle scuole, nelle strade, nelle piazze; gli edifici pubblici e i
monumenti devono portare l’emblema del regime, il fascio littorio
I nomi delle strade e delle piazze ricordano spesso avvenimenti guerreschi
(piazza della Vittoria); grandi folle in camicia nera ascoltano i roboanti discorsi del
capo.
A partire dal 1930 si intensifica IL CONTROLLO DELLA SCUOLA: gli insegnanti
sono sorvegliati, si impongono testi scolastici unici e minuziosamente unificati.
Nel 1931 è imposto ai professori universitari il giuramento di fedeltà al fascismo:
su 1200 titolari di cattedra, soltanto 12 rifiutano, e sono costretti a lasciare
l’insegnamento.
-LA PROPAGANDA FASCISTA
«Un ministro apposito, il Ministero per la cultura popolare (Minculpop), controlla
la stampa; sono posti sotto CENSURA rigorosa anche la RADIO e IL CINEMA;
un apposito organismo, L’ISTITUTO LUCE, ha l’incarico di produrre documentari
per celebrare le glorie e le imprese del regime, da proiettare obbligatoriamente
nelle sale cinematografiche prima dello spettacolo.
GLI SLOGAN
Il fascismo amava le adunate oceaniche nelle piazze, negli stadi e persino nel
Colosseo, in cui le masse accompagnavano con boati di approvazione le parole
d’ordine urlate dal Duce. Mussolini inventò uno stile oratorio efficacissimo fatto di
discorsi apparentemente improvvisati, ma in realtà preparati con cura, scanditi da
frasi a effetto come queste:
• CREDERE! OBBEDIRE! COMBATTERE!
• MARCIARE, NON MARCIRE
• SOLO DIO PUÒ PIEGARE LA VOLONTÀ FASCISTA. GLI UOMINI E LE
COSE MAI
• O CON NOI O CONTRO DI NOI
Quali messaggi vogliono trasmettere questi slogan?
LA CENSURA
• La cronaca nera va pubblicata sui giornali locali. Non più di un quinto per
colonna per notizia nel complesso non più di una colonna.
• Diminuire le notizie sul cattivo tempo
• Non si deve dire camions, ma autocarri
• Ignorare la politica propagandista dell’ebreo Chaplin
• Molto inopportunamente un giornale ha pubblicato la notizia di quanto gli
italiani sono dimagriti
• Dare molto spazio all’adunata delle donne fasciste, visione di bellezza e di
potenza della razza italiana.
• Il duce non gradisce che la stampa si occupi del suo compleanno
• Non pubblicare fotografie di militari in ginocchio durante la messa
• Non interessarsi mai di nessuna cosa che riguardi Einstein
• Vietato pubblicare fotografie di donne in costume da bagno
• È vietato l’uso di parole straniere
IL SALUTO ROMANO
Saluto romano: gesto di nobiltà. È il saluto del Duce e del più umile gregario
Gesto di soldati. Quando migliaia e migliaia di bracci si levano a salutare
romanamente, la folla sembra armata.
Gesto di forza. Il bambino che muove i primi passi, il vecchio che vacilla incerto,
il cieco che non può leggere in volto, cercano la mano per non cadere. Balilla
leva invece in alto il braccio, come chi innalzi una bandiera.
Gesto di lealtà. L’occhio di chi saluta romanamente non può vagare incerto, né
sfuggire, né cercare riparo abbandonandosi.
Il moto stesso del braccio lo porta in alto.
Gesto di chi marcia. Se il corpo seguisse l’abbassarsi della mano, cadrebbe. Se
invece va per la linea del braccio che s’inalza, vola. Cento uomini che si tengono
la mano, camminano a stento; migliaia e migliaia di fascisti che salutano
romanamente, marciano con passo perfetto.
Gesto di obbedienza. Le braccia scattano, quando la voce comanda.
Gesto fascista.
Rapido, bello, forte.
Gesto italiano.
Omaggio al sole, nella terra del sole.
(da «Il libro della terza classe elementare», La libreria dello Stato, Roma A. XVI)
LETTURA DELL’ARTICOLO «da La voce del popolo»
RIFERIMENTO ALLA REALTÀ ATTUALE
• Ruolo della televisione e dei giornali
• Il condizionamento delle opinioni
• IMPORTANZA DELLO STUDIO per scegliere consapevolmente
• Miguel de Unamuno: