Musica cenerentola in classe in tutta la Sicilia due soli
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Musica cenerentola in classe in tutta la Sicilia due soli
MARTEDÌ 2 MARZO 2010 LA SICILIA 10. i FATTI SCUOLA. La riforma taglia posti per i prof e opportunità per gli studenti Musica cenerentola in classe in tutta la Sicilia due soli licei A Palermo e Modica le sedi previste dal ministero TRASPORTO PUBBLICO MARIA AUSILIA BOEMI IL CDM RITIRA RICORSO SODDISFATTA L’ANAV PALERMO. Antonio Graffagnini, presidente dell’Anav Sicilia (associazione che riunisce le aziende private di trasporto pubblico locale nell’Isola), ringrazia il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, gli assessori regionali Nino Strano e Luigi Gentile, la senatrice Vicari (Pdl), e il deputato Lo Presti (Pdl), per il loro impegno, grazie al quale ieri il Consiglio dei ministri ha ritirato il ricorso alla Corte costituzionale, promosso dal governo nazionale contro il provvedimento regionale di proroga del termine di scadenza dei contratti di servizio del trasporto pubblico locale in Sicilia. «E’ stato un atto di giustizia verso la Sicilia – ha detto Graffagnini –. Mi auguro che la Regione possa ora sollevare le aziende siciliane dalla marginalità cui sono costrette». Si è risolto ieri sera – al cospetto di una vittima eccellente: la musica – il giallo dei licei musicali in Italia: è stato infatti reso noto, sul sito del ministero della Pubblica istruzione, il numero definitivo degli istituti previsti in Italia, falcidiati dagli iniziali 40 previsti, e la loro esatta ubicazione. E in Sicilia, così come peraltro si temeva in seguito a voci di corridoio che si rincorrevano, il ministero della Pubblica istruzione ha dato il via libera a due soli istituti: uno a Palermo e uno a Modica. L’istruzione musicale nelle scuole superiori nel resto dell’Isola resta invece scoperto, a eccezione dei conservatori e delle lezioni private. Una situazione che conferma tutte le preoccupazioni dei docenti della classe di concorso A031, rimasti senza cattedra, e degli studenti il cui diritto allo studio in questo ambito non potrà essere garantito. Di fatto, in nome di una logica del risparmio, si nega la valenza educativa, formativa e culturale della musica. Musica che, dopo essere scomparsa dai primi di febbraio definitivamente dai percorsi di studio delle secondarie superiori, scacciata dalle poche «riserve indiane» in cui era rimasta (nei bienni dei licei sociopsicopedagogici, linguistici e delle scienze sociali – gli ex magistrali per intenderci –, oltre che in alcuni tecnici e professionali), continuerà a sopravvivere soltanto nei pochissimi licei musicali che la riforma prevede. «Non essendoci un piano veramente culturale dietro questa decisione – sottolinea il prof. Nino Faro, docente di Musica nel liceo sociopsicopedagogico "Turrisi Colonna" di Catania, nonché referente del coordinamento nazionale dei docenti della classe di concorso A031 –, ma solo un problema di fare cassa, nel momento in cui si sono andati a ridurre le ore si è tagliato il più debole, ovvero i docenti numericamente inferiori. E mentre i docenti di altre materie, come geografia e diritto, sono riusciti a fare sentire la loro voce e quindi a tutelarsi, noi non siamo stati capaci di trovare una convergenza "contrattuale" rispetto al ministero con i colleghi che insegnano musica o uno strumento alle medie e nei conservatori». La lezione di musica nelle scuole superiori diventerà sempre più rara Il risultato è che circa 300 docenti siciliani non sanno più che fine faranno. Ma il forte ridimensionamento numerico dei licei musicali comporta un problema anche all’utenza, che perde di fatto un’opportunità formativa: è infatti difficile che le famiglie possano mandare figli quattordicenni a studiare in un’altra città. Tranne per coloro che abi- L’amarezza. «Una Nona sinfonia di Beethoven non è forse paragonabile a una Pietà di Michelangelo?» tano quindi nelle vicinanze di Palermo e Modica, la musica diventerà una materia molto più difficile da studiare. «E’ paradossale – nota ancora il prof. Faro – che nel liceo musicale sia previsto l’insegnamento della storia dell’arte mentre in quello artistico, viceversa, non si debba studiare la musica. Anche nei licei professionalizzanti di indirizzo artistico, quindi, non c’è parità. Ma una Nona sinfonia di Beethoven non è forse paragonabile a una Pietà di Michelangelo? Non sono forse entrambe patrimonio dell’umanità? Perché allora togliere agli studenti di qualunque liceo la possibilità di essere messi in contatto anche con la forma espressiva musicale?». Che non dimentichiamolo: in Italia vanta tradizione e geni che ci invidia tutto il mondo. Ma che, oggi, non avrebbero l’opportunità di studiare. SICILIA, PRESENTATO A CATANIA IL PIANO DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO E ALL’OCCUPAZIONE «Duecentoventi milioni per 1.750 cantieri» O PER UNA CONTROVERSIA All’asta l’ex Pretura destinata a TaoArte TAORMINA. Secondo i competenti uffici di Palazzo dei Giurati non ci dovrebbero essere problemi sulla destinazione del patrimonio alla Fondazione Taormina arte. Come si ricorderà, allo stato attuale delle cose, ma le sorprese sono dietro l’angolo, sono stati destinati per il futuro Ente (che ancora deve ricevere il benestare della Regione) i locali dell’ex Pretura del corso Umberto. A seguito di un pignoramento derivato dal fallimento di una ditta che aveva effettuato, anni addietro, lavori al Palazzo dei Congressi, il locale sarà dato all’asta il 15 aprile prossimo con base per il pubblico incanto di un milione 515 mila euro (rialzo minimo 15 mila euro). «Credo - ha affermato l’assessore al Contenzioso di Palazzo dei Giurati, Fabio D’Urso - che ci sia in corso una mera speculazione politica sulla questione. I locali rimangono MILANO MODA destinati a Taormina Arte. Stiamo lavorando da mesi su una transazione con il tribunale. D’altra parte i soldi sono a disposizione dal 2003, si tratta adesso di quantificare gli interessi nel frattempo maturati da quella data. La somma dovuta è lievitata dai 400 milioni di lire originali, quelli richiesti, almeno 15 anni fa, dalla ditta, che nel frattempo è fallita, a questa cifra stratosferica in euro. Una volta effettuati gli adempimenti e superate le difficoltà burocratiche effettueremo tutti gli accertamenti per verificare le responsabilità amministrative sulla questione». Il bene rimane destinato alla Fondazione di TaoArte, si deve solo risolvere la controversia che riguarda i notevoli interessi maturati in questi 15 anni sulla originaria somma di 400 milioni di lire. MAURO ROMANO CATANIA. Ampia adesione dei sindaci della Sicilia orientale al seminario informativo sui cantieri di lavoro organizzato dall’assessorato al Lavoro della Regione siciliana. La sala gremita del teatro «Sangiorgi» di Catania conferma l’attenzione per l’avvio di questa misura di sostegno allo sviluppo e all’occupazione. L’incontro è stato organizzato per illustrare le iniziative intraprese e da intraprendere per la predisposizione dei progetti; invitati a partecipare i primi cittadini dei Comuni in provincia di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna. «E’ un piano che avvierà 1.750 cantieri nei 390 comuni della Sicilia – ha affermato l’assessore al Lavoro, Nicola Leanza –, coinvolgendo circa 36 mila persone, per uno stanziamento complessivo di 220 milioni di euro. Si tratta di un’iniziativa che può rappresentare una boccata d’ossigeno per numerose famiglie». I comuni, in proporzione al numero di abitanti, potranno avviare da un minimo di 2 fino a oltre 12 cantieri di lavoro, ciascuno composto da 20 persone. Nel corso della mattina il direttore del dipartimento Lavoro, Alessandra Russo, affiancato dai funzionari del medesimo dipartimento, Silvia Martinico e Fabio Marino, ha fornito chiarimenti e dato risposte a quesiti e dubbi sollevati dai Sin- L’ASSESSORE LINO LEANZA daci in sala. «Abbiamo voluto coinvolgere le amministrazioni comunali di tutta la Sicilia – ha spiegato Leanza – fornendo loro l’assistenza necessaria affinché Leanza: «Trentaseimila i lavoratori coinvolti» possano presentare progetti di qualità». I cantieri potranno riguardare opere di miglioramento urbano come l’esecuzione o la manutenzione straordinaria di opere di pubblica utilità appartenenti al demanio o al patrimonio dei comuni. Concluso l’incontro con i sindaci, Leanza ha tenuto un vertice con i dirigenti degli Uffici e Ispettorati del lavoro e con i responsabili dei Centri per l’impiego delle province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna affrontando le questioni inerenti l’istruttoria delle pratiche, la selezione del personale e i controlli da effettuare nei cantieri di lavoro. Analoga iniziativa è in programma oggi: Leanza e alcuni dirigenti del dipartimento Lavoro incontreranno a Palermo, nei locali del teatro Massimo in piazza Verdi, alle 10, i sindaci delle province di Palermo, Caltanissetta, Trapani e Agrigento. A seguire, la riunione con i vertici degli Uffici e Ispettorati del lavoro e con i responsabili dei Centri per l’impiego delle medesime province. La scadenza del bando di finanziamento dei cantieri di lavoro è stata prorogata al 10 marzo. Per i dettagli della proroga, consultare le circolari sui cantieri di lavoro del 5 ottobre 2009 e del 12 febbraio 2010: www.regione.sicilia.it/lavoro/new0910VS.htm Prima di partire per Parigi, si traccia un primo bilancio positivo che fa sperare nella ripresa le griffe italiane Vestendo le donne con buon gusto e lusso gli stilisti superano la crisi e fanno sognare MILANO. A chiusura della settimana della moda, si fa il primo bilancio e gli addetti ai lavori, pronti a fare le valigie per Parigi, mostrano un certo ottimismo. D’altronde i numeri parlano chiaro e, se qualche compratore, per prudenza, ha riconfermato lo stesso budget acquisti del 2009, altri, come i cinesi di Joyce (Hong Kong), lo hanno aumentato del 18%. E questo segnale di ripresa, seppur discreto, è giunto pure dalle collezioni in passerella. Vince il «made in Italy»: quello che sa vivere l’eleganza, scegliere un tessuto, accostare stoffa a pelli pregiate come volpe, visone e breitswanz. Vincono la tradizione e la sartorialità dei tagli curvi degli abiti, a raggiera, che sembrano avvolgere il corpo (Mila Schon); di dettagli esaltati, come quello di un semplice orecchino a cerchio dorato che s’ingigantisce divenendo bracciale, borsa in metallo, alamaro di una giacca, stampa, decoro o cinta per sottolineare il punto vita (Moschino). Da Max Mara a Giorgio Armani, da Versace a Gucci, da Cavalli a Missoni, ciascuno stilista ha creato un proprio guardaroba, scegliendo di sottolineare una parte o un’altra del corpo. Come la lunghezza delle gambe, che da Giorgio Armani svettano su tacchi vertiginosi, sotto mini che sono nuvole d’organza. Le stesse mini che da Versus si gonfiano, sostenute da sottane dall’aria couture. E se per Prada è meglio puntare sul seno, sempre evidenziato da doppie pinces, perfino sul cappotto serioso e compito, Dsquared gioca sul lato felino di donne inguainate in abiti con lunghe frange, tute fascianti, slip e leggings in lattice. Molti stilisti puntano sulla maglieria; purché fatta ad arte. Laura Biagiotti, da sempre regina del cachemire, fa sfilare mantelle, cardigan con cappucci guarniti di bordi e colli di pelliccia, tute, abiti tricot e cappe con trame ad intreccio, maglie e reti. Ermanno Scervino crea la giac- ca o il cappottino in cachemire leggero come un soffio (50 grammi), lavorato a trapunta, con i rombetti che vanno ad ingrandirsi verso il fondo; dove l’aspetta un’alta bordura di volpe. Ma è la pelliccia ad aver veramente trionfato sulle passerelle di tutti gli stilisti. 1° Classe Alviero Martini, che per la sua collezione si è ispirato al gelido inverno della Svezia, comincia dal gilet di lapin per passare ai lunghi cappotti di montone e volpe. Peli e pellicce anche per Roberto Cavalli. Dalle tracolle in volpe rossa, agli stivali, fino ai gilet e ai cappotti in selvaggio. Quest’anno la moda Cavalli compie 40 anni e nel backstage, dopo la sfilata, lo stilista è stato subito raggiunto da Carine Roitfeld, direttrice di Vogue Francia, che abbracciandolo continuava a ripetergli: «Sono contenta per te!». Pure i buyers sembravano contenti di questa sua collezione, stile bohemien di lusso; che però costerà senz’altro «un occhio della te- sta». C’è sempre tanta fantasia animalier. Ma pure i pantaloni alla turca; la novità sono quelli trasparenti e lunghi che lasciano intravedere gli shorts cuciti sotto. A chiudere le passerelle la collezione di Carlo Tivioli, considerato il «guru» della pellicceria. Qui il pelo super-pregiato, oltre ad essere lavorato magistralmente è esaltato da colori davvero inediti: volpi e visoni in rosa poudre impalpabili; e poi verde menta e verde muschio. Per sintetizzare, la moda abbandona la sciatteria e supera la crisi abbracciando il buon gusto con il lusso. I pantaloni si allargano sui fianchi, ma sono leggerissimi. Trionfano i miniabiti e le minigonne; e assieme a loro il cachemire, il raso, la seta e l’organza. Rimane vincente sempre il nero, spunta il rosso con il verde muschio e militare; ed il viola si trasforma nel colore scuro della melanzana. ALESSIA TOTA GIALLO A CAPO D’ORLANDO Bancario «scomparso» o in vacanza? MESSINA. Ha preso una settimana di ferie dalla filiale Carige di Capo d’Orlando, dove è impiegato: nulla di strano, visto che è solito partire per viaggi e vacanze. Ma stavolta, secondo parenti e amici, qualcosa non quadra. La sorella e i genitori, residenti a Messina, hanno denunciato la scomparsa di Fabrizio Ingemi, 37 anni, abitante nel centro tirrenico del Messinese da molti anni, dove viveva con l’adorato cane. Del bancario non si hanno notizie dallo scorso 26 febbraio, quando era stato convocato a Palermo dalla sede regionale dell’istituto, che voleva chiarimenti in relazione a strani movimenti e ammanchi di denaro. Ad allarmare chi lo conosce è stato fatto che il suo telefonino è staccato da quel 26 febbraio: l’uomo non ha avvisato nessuno della sua partenza né ha chiesto agli amici, come faceva di solito, di accudire il cane in sua assenza. Per rintracciare Ingemi è al lavoro il commissariato di polizia di Capo d’Orlando, che non esclude che il motivo della scomparsa sia legato alla sua attività in banca. Semplici ipotesi, che solo il prosieguo delle indagini chiarirà. Non è escluso, infatti, che l’uomo abbia semplicemente deciso di allontanarsi senza avvisare e che presto darà notizie di sé. ALESSANDRA SERIO AUGUSTA Peppino, sabato le 100 candeline ieri i funerali AUGUSTA. Dalla festa per i cento anni alla celebrazione dei suoi funerali. Domenica ha cessato di battere il cuore di Giuseppe Ragusa, conosciuto come “u’ Suddunaru” memoria storica del popoloso quartiere della Borgata. Sabato mattina c’era stato gran fermento in via Giovanni Lavaggi, al civico 72 per far festa a don Peppino. C’era la banda musicale, c’era il sindaco Massimo Carrubba con fascia tricolore, c’erano i familiari, la moglie Rosa, la figlia Silvana, il genero Marco Spadaro, nipoti e pronipoti, gli amici e i conoscenti. Una giornata di festa per don Peppino, che per decenni aveva lavorato il cuoio nel centralissimo Corso Croce, l’attuale via Giovanni Lavaggi. Appena 24 ore dopo la festa per i suoi 100 anni, domenica, don Peppino ha chiuso gli occhi per sempre. L’intera Borgata oggi lo ricorda con affetto e si stringe attorno ai suoi familiari.