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Milano, 10 ottobre 2006 Le ombre cinesi Soggetto e sceneggiatura cinematografica Una sera d’inverno a Milano. Marco assiste dalle finestre del suo appartamento all’omicidio di un cinese. Turbato, cerca di indagare, ma si ritrova presto invischiato in un’ambigua vicenda di mafia cinese e in una torbida storia d’amore con una prostituta argentina. Anche la polizia... SCENEGGIATURA Scena 1 – Interno notte, appartamento Marco Una domenica sera d’inverno, in un appartamento milanese, una coppia di trentenni, MARCO e CELESTE sono sdraiati abbracciati sul divano davanti alla TV sintonizzata su una trasmissione sportiva. Lui guarda l’orologio. MARCO Vado. Si alza, esce di campo e torna mentre si sta infilando una felpa col cappuccio. CELESTE Che palle andare a correre, a quest’ora poi, sei un bel fenomeno. Ti farai stirare da un alcolizzato. Marco si abbassa per darle un bacio. MARCO Diventerai una botte. CELESTE (sorridente) Lo so. 2 MARCO Ciao. CELESTE Io vado a dormire. MARCO Chiudo io, ciao. Scena 2 - Esterno notte, periferia di Milano Marco sta correndo per le vie della periferia di Milano. Sull'inquadratura dei suoi piedi scorrono i titoli di testa. Gli unici suoni che sentiamo sono il suo respiro ritmico e il rumore dei suoi passi sull'asfalto umido. Nelle pozzanghere avvolti nella si riflettono nebbia. Intorno capannoni tutto è fatiscenti deserto. In lontananza avvertiamo rumori di sirene e di treni che transitano. Marco passa davanti al cancello aperto di una fabbrica. Dall’interno un grosso cane inferocito fa per attaccarlo. L’animale si slancia verso di lui, Marco per un attimo si paralizza, ma il cane è legato ad una lunga catena e, benché gli arrivi molto vicino, non riesce a raggiungerlo. Marco riprende a correre. Vediamo ponti sopra i binari della ferrovia, tunnel, vecchie fabbriche abbandonate. Scena 3 - Esterno notte, sotto casa di Marco Dettaglio soggettiva: dei piedi di svoltiamo in Marco una che via corre, poi residenziale, in sullo sfondo un uomo (WENG DAO) che sta chiudendo la portiera della sua auto, sulla destra superiamo un asiatico dall’aspetto losco che fuma una sigaretta appoggiato ad 3 un’auto parcheggiata con all’interno altri quattro uomini. Scena 4 - Interno notte, casa di Marco Marco entra in casa sudato dopo la corsa. Vediamo qualche scorcio del suo appartamento: un televisore al plasma, uno stereo hi-tech. Alcune foto ci mostrano un adolescente a cavallo, con un uomo accanto. Marco apre il frigorifero ben fornito; prende dell'acqua e beve a provenire canna. dalla In quel strada momento che sente culminano delle in un grida urlo impressionante. Marco apre la portafinestra della cucina ed esce sul balcone. Nella semioscurità notturna vediamo un uomo cinese cadere a peso morto (al rallenty) sull'asfalto. Nel momento in cui tocca terra un rivolo di sangue gli esce dalla bocca e forma una allontanano pozza di sul corsa marciapiede. dandogli le Quattro spalle, uomini anche si loro sembrano asiatici. Nella fuga lasciano cadere una spranga di ferro. Dopo qualche metro salgono su un’auto che li aspetta col motore acceso e partono a gran velocità. Marco rientra in casa e si precipita a telefonare al 118. MARCO (angosciato) Pronto...sì, correte, hanno aggredito un uomo, è a terra, ferito, sembra grave...Via Broglio n° 19...Fate presto! Io mi chiamo sì, sì! 4 Marco Provera, Mentre è al telefono Marco vede dal balcone una bella donna (CARLA) uscire trafelata dal portone della casa di fronte alla sua. Scena 5 - Esterno notte, sotto casa di Marco Vediamo Carla, è di spalle e si precipita verso l’uomo a terra. Un ragazzino cinese di circa sedici anni (WENG-GI) si butta su di lui, straziato dal dolore. Pochi istanti dopo un’altra donna si avvicina all’uomo e gli presta i primi soccorsi. Carla, vedendo il ragazzino disperato, istintivamente lo abbraccia. Scena 6 - Esterno notte, sotto casa di Marco Un gruppo di soccorritori si raccoglie intorno alla vittima. Weng-gi, in lacrime, è inginocchiato vicino al corpo. La donna che prestava i primi soccorsi, forse un’infermiera, dà istruzioni ai presenti. DONNA INFERMIERA (tono deciso) Allontanatevi, ha bisogno di aria...Aria! un’infermiera. Sono Non stategli così addosso e non muovetelo, mi raccomando. Sirene in sottofondo, l'ambulanza si sta avvicinando. Carla continua a consolare il ragazzo, mentre il resto del gruppo assiste alla scena addolorato e paralizzato. Anche Marco, che nel frattempo è sceso in strada, assiste turbato alla scena. Si apre la portiera dell'ambulanza ed 5 escono gli infermieri. Dalla porta posteriore uno fa scendere la barella, mentre l’altro si avvicina al corpo. INFERMIERE 1 (rapido e professionale) Qualcuno sa cosa è successo? Nel frattempo misura il polso della vittima e dall'espressione del suo viso capiamo che c'è poco da fare. DONNA INFERMIERA L'hanno preso a sprangate, erano in quattro... Sopraggiunge l'altro infermiere con la barella. INFERMIERE 1 Fate passare! INFERMIERE 2 (posando a terra la barella) Da quanto tempo è a terra? DONNA INFERMIERA Saranno dieci minuti. I due infermieri trasportano il corpo sull'ambulanza. I curiosi seguono la scena attoniti. Qualche minuto dopo, i paramedici sono sempre al lavoro dentro all’ambulanza che ferma in mezzo alla strada. Il gruppo di curiosi si è 6 fatto più folto, sentiamo qualche scambio informazioni. UOMO 1 (ansioso) Io ho sentito un urlo, mi sono affacciato e ho visto un gruppo di uomini che correvano. UOMO 2 (annuendo) Sì, anch'io, erano cinesi. UOMO 3 (impressionato) Avete visto come giù? Secondo me è andato l’hanno ammazzato sul colpo. UOMO 1 Ma voi li avete visti in faccia? UOMO 2 Non si vedeva un cazzo, era troppo buio... UOMO 3 Capirai, i tutti uguali. 7 cinesi poi son di UOMO 1 Ma la polizia non arriva? DONNA 1 (con compassione) Quello è il figlio? UOMO 3 Ma qualcuno è riuscito a prendere il numero di targa? RAGAZZA 1 (con voce da alternativa) No, non ci ho proprio pensato, viviamo veramente in una società di merda. RAGAZZA 2 (seccata per la stupidità del commento) Ma cosa dici...basta, io me ne vado. Passa del tempo. Sentiamo le sirene della polizia in arrivo. Arriva la prima pantera. Scendono due poliziotti in borghese. Marco nota Carla che si allontana al sopraggiungere della polizia, lasciando solo il ragazzo. In sottofondo il brusio dei commenti dei presenti: "minchia che tempismo, sono passati venti minuti..." Il primo poliziotto (MODUGNO), in secondo piano, va a parlare con gli infermieri, il secondo poliziotto (MONTANINI) si avvicina e resta a fissare la pozza di 8 sangue sull'asfalto. Si accende una sigaretta e si guarda intorno alla ricerca di dettagli. Dopo qualche secondo viene raggiunto da Modugno. MODUGNO Hanno usato una spranga, è un sarto cinese di 35 anni, stava rientrando, quello è il suo appartamento...(indicando delle finestre al piano terra) Dettaglio degli occhi del ragazzo che piange. MODUGNO (voce fuori campo) ...ci abitava col figlio... Primo piano del viso scettico di Montaini MODUGNO Sembra una cosa fra di loro... Dettaglio della sirena dell'ambulanza. MODUGNO Dicono che non c'è niente da fare. MONTAINI Avevi dei dubbi? 9 I due si dirigono verso i presenti che spontaneamente cominciano a raccontare quello che hanno visto. UOMO 2 (un po’teso davanti alle forze dell'ordine) Ho visto quattro cinesi scappare, e uno in macchina. Erano un paio di giorni che vedevo un gruppetto di cinesi fermi davanti alla chiesa su una Opel nera. MODUGNO Ha visto il numero di targa? UOMO 2 (dispiaciuto) No, era già troppo lontana... DONNA 2 Neanch’io sono riuscita a vederla, però era proprio una Opel Astra, sono sicura perché ne ha una uguale mio fratello! 10 MODUGNO (brusco) Va bene, però parlate uno per volta, lei ce l'ha un documento? Mentre i testimoni mostrano i loro documenti arriva un'altra macchina della polizia da cui scendono altri due agenti in divisa. MONTAINI (rivolto ai colleghi, in tono scazzato) Cinque avere cinesi... una Opel potrebbero Astra nera, fate voi un giro? POLIZIOTTO 1 Ok. La seconda macchina riparte. La donna che prestava i soccorsi, si rivolge a Marco. DONNA INFERMIERA L'ambulanza non riparte, è un brutto segno... Nel frattempo Montaini e Modugno si avvicinano a Weng-gi. MONTAINI 11 (arrogante e senza alcun tatto) Sei tu il figlio? Il ragazzino smette per un attimo di piangere e fa cenno di sì con la testa. MONTAINI (secco) Fammi vedere i documenti. Ce li hai? Il ragazzino non risponde. MONTAINI Mi capisci quando parlo? WENG-GI (intimidito) Sì. MONTAINI Bravo, allora rispondimi, ce li hai i documenti? WENG-GI Sì, sono in casa. MONTAINI E dov’è la tua casa? 12 Weng-gi indica un appartamento al piano terra dietro alle sue spalle. Anche Marco guarda in quella direzione, e il suo sguardo è attratto da uno scintillio proveniente dalla finestra dell’appartamento della vittima. Le luci sono spente, ma una delle finestre è aperta, e vicino ad una tenda, intravediamo una DONNA MISTERIOSA. Lo scintillio che Marco ha notato è provocato dal riflesso della sirena dell’ambulanza su un fermaglio di metallo che la accorge dello donna ha nei sguardo di capelli. Marco, la Non donna appena si si ritrae nell'oscurità. MONTAINI (con tono arrogante) Allora muoviti! Vai a prenderli. Weng-gi entra in casa. Ancora un secondo e la luce si accende, vediamo all’interno dell’appartamento il ragazzo che si muove alla ricerca dei documenti, ma non vi è nessuna traccia della donna di pochi secondi prima. Ritorniamo sul PP di Marco Scena 3B (come scena 3, ma al rallenty) - Esterno notte, sotto casa di Marco Rivediamo in flash-back la via di Marco con sullo sfondo l’uomo che sta chiudendo la portiera dell’auto, e sulla destra il gruppo di asiatici nell’Opel Astra nera. 13 Scena 7 - Interno notte, casa di Marco Marco rientra a casa, apre la porta della camera da letto e si avvicina a Celeste che sta dormendo, le guarda la pancia e la bacia delicatamente. Scena 8 - Interno giorno, casa di Marco Celeste è nuda sotto la doccia, la vediamo di spalle mentre si sciacqua i capelli. Scena 9 - Interno giorno, casa di Marco Marco beve il caffè guardando fuori dalla finestra; il suo sguardo va nella direzione del luogo del delitto della sera prima. Sul frigorifero notiamo una foto della coppia sorridente. Scena 8b - Interno giorno, casa di Marco Celeste in bagno, allo specchio che si pettina. Scena 10 - Interno giorno, palazzo di Marco L’ascensore arriva al piano, vediamo la coppia che si bacia, poi si aprono le porte e Marco e Celeste escono. Scena 11 - Esterno giorno, strade di Milano La coppia va in moto. Scorci della città in una giornata di sole invernale. I due chiacchierano in modo affettuoso. Lui la lascia davanti al laboratorio dove lei lavora. Marco e Celeste si tolgono salutarsi. MARCO Passo a prenderti stasera? 14 il casco per CELESTE Sì, dopo le sei, comunque ti chiamo. Marco sta per rimettersi il casco. CELESTE Secondo te per quanto ancora potrò venire in moto? Scena 12 - Interno giorno, ufficio di Marco Marco è in ufficio, in piedi davanti alla scrivania di ANNA, la sua segretaria. L’ambiente è anonimo, dietro la segretaria vediamo una serie di divisori bianchi che delimitano altri uffici. Sullo sfondo qualche telefono che squilla e voci di colleghi. ANNA (tono cordiale) Ciao Marco, come stai? MARCO Bene e tu? Come è stato il tuo week-end? ANNA Troppo corto come al solito. Ti ho stampato il programma di oggi. Marco afferra il programma che lei gli porge. 15 MARCO Ok, grazie, ricordati che oggi sono fuori dalle dodici alle sedici. ANNA Guarda delle che alla cinque riunione devi andarci anche tu. MARCO Non mancherò. Mi presti il Corriere per favore... A stacco. cornetta Marco del alla telefono sua sulla scrivania. spalla Trattiene mentre sfoglia la il giornale in cerca di notizie dell’omicidio della sera prima. Lo vediamo sfogliare la sezione Cronaca di Milano, ma non trova nulla. Poi fa una telefonata: MARCO (un po’ distratto dalla lettura del giornale) Victor buongiorno, sono io. Sì, sì, ci vediamo all’una, a dopo. Marco sta per posare il ricevitore, quando alla porta si affaccia un suo collega. 16 COLLEGA 1 Provera, vieni a prenderti un caffè? Marco si alza. MARCO Arrivo. Marco esce dal suo ufficio e si avvia in compagnia di tre colleghi verso la macchinetta del caffè. COLLEGA 1 (frugandosi nelle tasche) Cazzo, il portafoglio! COLLEGA 2 Con la sfiga che hai te l’avranno rubato in autobus. COLLEGA 1 Sono venuto in macchina, non in autobus. COLLEGA 2 (ironico) Ah, ti fai trainare? COLLEGA 1 (tra l’irritato e il divertito) 17 Pirla, ha solo quattro anni. Va benissimo, e poi è ancora bella. COLLEGA 3 Sì, sì, bellissima... sembra un pisello! COLLEGA 2 (ammiccante) Per questo dice che è bella... COLLEGA 3 Peccato che ti piaccia, con la crisi che c’è, mi sa che te la dovrai vendere. Non ci ricavi molto...giusto un paio di pompini da una cinese... COLLEGA 1 Ridi, ridi, intanto io ne ho conosciuta una capace di farlo rizzare a un morto... COLLEGA 3 Quindi anche a te! Risate generali di sottofondo. 18 COLLEGA 3 Eh ragazzi, capito non veramente abbiamo un cazzo, conveniva mettersi in proprio a vent’anni. Hai visto il Galbiati, ha la nostra età e gira in Porsche... COLLEGA 1 Ma chi? Galbiati? quello della Galbia-Tessil? COLLEGA 3 Bravo, quello che ci vende i golfini. (Poi rivolgendosi a Marco) Minchia Provera, sei proprio di compagnia oggi... COLLEGA 2 Starà pensando a Furia. COLLEGA 1 Ah...già che il dottore ha il cavallo, ueh! A me sa tanto che la sua non è solo omonimia... Scena 13 - Interno notte, casa di Marco Marco e Celeste sono nella vasca da bagno. Si stanno rilassando. 19 CELESTE Io non voglio più abitare qui, voglio cambiare casa. MARCO Perché? CELESTE Ho visto la macchia di sangue sull’asfalto sento qui male. sotto Non e mi riesco a cazzo, è pensare ad altro. MARCO Sì, hai ragione, stato orribile, non avevo mai visto nessuno morire. Continuo a rivedermi la scena davanti agli occhi. CELESTE Meno male che Poveretti, benissimo io dormivo. mi chi ricordo erano, li ho incrociati un sacco di volte, soprattutto lui, il padre, aveva un’ aria così da brava persona. Ma cos’ha detto? 20 la polizia che MARCO Mah...appena hanno visto che erano cinesi, se ne sono sbattuti. Oltretutto ci hanno messo venti minuti ad arrivare, chissà quelli dove erano finiti ormai... CELESTE Ma tu li hai visti bene? MARCO Te l’ho detto, era buio, loro erano cinesi, dopotutto abitiamo a Chinatown... CELESTE Ma li hai incrociati anche prima di salire? MARCO Sì, ma cosa correndo, che ho vuoi...stavo solo visto fumava... uno poi, ripensandoci... erano sicuramente loro, però non è che al caso, momento cioè: tu ci ho passi, fatto vedi uno che fuma, poi vai oltre, te ne freghi. Poi se uno te lo chiede dici “Si è vero, c’era uno che fumava”. Da lì 21 a riconoscerlo però… un cinese poi... Marco allunga una mano per accarezzare la spalla di Celeste. Lei ha un’espressione cupa sul volto. MARCO Dai, amore, non pensarci... Ma, hai la pelle d’oca, hai freddo? CELESTE Sì, un po’... MARCO Usciamo allora. Ti prendo l’accappatoio. Marco si alza in piedi nella vasca, lo vediamo di spalle. Scena 14 - Interno notte, casa di Marco Marco è affacciato alla finestra da cui ha assistito alla scena la sera prima. Guarda la macchia di sangue. Dopo qualche secondo, dal portone della casa di fronte, esce Carla. Dal suo abbigliamento capiamo che fa la prostituta. Lui la segue con lo sguardo, Carla sale sulla macchina di un’amica che subito avvia il motore. Le due donne si allontanano insieme. Scena 15 - Interno giorno, bordello Vediamo una coppia asiatica in un letto: un uomo e una bella donna sulla trentina stanno facendo l’amore molto 22 teneramente. In sottofondo c’è un rumore meccanico abbastanza forte e cadenzato. Scena 16 - Esterno giorno, campagna vicino a Varese Ripresa aerea dei quattro laghi (Como, Lugano, Varese, Maggiore), ci avviciniamo ad una moto che sta percorrendo una strada tortuosa, la seguiamo di spalle e riconosciamo che è quella di Marco. Scena 17 - Esterno giorno, maneggio Marco arriva in un maneggio di campagna. Parcheggia in uno sterrato dove ci sono altre macchine. In sottofondo lo stesso rumore ritmico già sentito nella scena 15 del bordello. Siamo in una stalla con diversi cavalli, Marco avanza lungo i box fino ad arrivare al suo. L’animale lo saluta appoggiando il muso sul suo petto. Marco lo accarezza per qualche istante, poi entra nel box, gli mette le redini e lo porta fuori. Scena 18 – Esterno giorno, sotto casa di Marco Marco sta rientrando dopo la sua giornata a cavallo, è sotto casa, quando incrocia Carla vestita in modo femminile, ma discreto, che a sua volta sta rientrando con qualche sacchetto della spesa. I incrociano. MARCO (con aria galante) Lascia, ti do una mano. 23 loro sguardi si Marco si avvicina ulteriormente a Carla e afferra uno dei sacchetti. CARLA (un po’ imbarazzata, con accento spagnolo) Grazie... MARCO Figurati. Marco posa i sacchetti a terra, mentre Carla armeggia nella borsa alla ricerca delle chiavi. MARCO Aspetta, ti tengo la porta. Marco tiene aperto il portone mentre Carla entra. CARLA Grazie mille. MARCO C’eri anche tu, l’altra sera, vero? Cazzo, sono rimasto scioccato. CARLA Sì, una cosa tremenda. MARCO Già, ma il ragazzino che fine ha fatto? Ho visto che adesso 24 l’appartamento è chiuso, sembra sigillato. CARLA Sì, non c’è tapparelle nessuno. sono Le sempre abbassate. MARCO Ma tu li conoscevi? CARLA Poco, paio abitavano di mesi... qui da un comunque il ragazzino è andato via quella sera con la polizia. MARCO Chissà dove li hanno portati... CARLA Ma chi? forse Il ragazzino? Mah, da qualche parente. MARCO Certo... Passa un vicino di Carla che sta uscendo dal portone. CARLA Beh, grazie ancora, allora. 25 MARCO Di niente. Ciao. CARLA (entrando) Ciao. Scena 19 – Interno giorno, casa di Marco Celeste, che indossa un abitino un po’ scollato e un grembiulino, sta cucinando. Vediamo la fiamma che si accende, le gocce di vapore sulla pentola, un coltello sfilato dal ceppo. Celeste sta affettando delle verdure. Panoramica del soggiorno (soggettiva di Marco). Celeste intanto continua ad affettare...quando Marco le arriva alle spalle, lei trasale e si volta di scatto con un coltello in mano... CELESTE Cazzo Marco, sei scemo? MARCO (ridendo) Scusami amore, ti ho spaventata? CELESTE Cazzo, non vedi? Un altro secondo e ti accoltellavo! MARCO (abbracciandola) 26 Scusami... Fatti vedere come stai bene con questo grembiulino... Marco le annusa il collo e si struscia su di lei. CELESTE Aspetta, amore che spengo il gas... ne devo approfittare prima di pesare cento chili e avere i piedi gonfi! Marco la bacia con passione e le slaccia il grembiule... Ci allontaniamo oltrepassando la finestra. Scena 20 – Interno giorno, commissariato di zona Dissolvenza Marco a incrociata quella Rientriamo dalla dalla del facciata commissariato. finestra e ci del palazzo Sta troviamo di piovendo. all’interno dell’ufficio di polizia. La mpd carrella in corridoio, tre stanze, in ognuna una scrivania dove altrettanti agenti stanno interrogando e raccogliendo denunce: una probabile ragazzo in clandestina, giubbotto un di signore pelle. di Gente mezza che età, un aspetta in corridoio. Ci fermiamo su Marco seduto ad una scrivania con davanti un agente in divisa. POLIZIOTTO Ma...quando è avvenuto questo omicidio? 27 MARCO Domenica scorsa... di sera, verso le dieci e mezza. POLIZIOTTO Ah… sì, ecco la pratica… dunque... mi ha detto di aver lasciato già i suoi dati ai colleghi, giusto? MARCO Sì,sì anzi...ecco guardi, era quello il suo collega. Marco indica Montaini che sta passando in quel momento. I due si scambiano uno sguardo. POLIZIOTTO (voltandosi leggermente verso Montaini) Sì, ma... sig. l’ho Marco trovata...il T. Provera. Tronchetti? MARCO Purtroppo no, magari! POLIZIOTTO Vediamo, (leggendo) Provera dichiara aver finestra della dalla sua abitazione civico 28 sig. di visto Broglio, Il in 19, via piano terzo, quattro uomini fuggire dopo aver colpito la vittima Wong Wen-Dao. non è Qui in leggo grado riconoscerli... ha che di qualcosa da aggiungere? MARCO (rispettoso) No, veramente sono venuto un po’ per vedere esservi modo, utile e se in un confesso, potevo qualche po’... lo anche per curiosità… Squilla il telefonino di Marco, lui, imbarazzato, rivolge al poliziotto. MARCO Scusi, ho dimenticato di spegnerlo. Marco risponde. MARCO Pronto. Ciao amore, tutto bene? Senti, adesso non posso parlare, ti poco. Marco riattacca. 29 richiamo io fra si MARCO Sa, mia moglie è incinta, e questa cosa ci ha spaventato molto, mi piacerebbe poterla tranquillizzare. Insomma mi sentirei meglio se aveste già trovato i colpevoli... POLIZIOTTO (comprensivo) Capisco sig. Provera, guardi il caso non è mio... vediamo chi segue la pratica... In quel momento, Montaini si avvicina alla scrivania per prendere una cartelletta. POLIZIOTTO Montaini, scusa, ma lo segui tu l’omicidio...(guarda sulla pratica perché non ricorda il nome)...Wong? MONTAINI (scazzato) No... deve essere di Modugno… perché? MARCO (intromettendosi) Non so se si ricorda, io ero un vicino della vittima e ho visto la 30 scena dalla finestra... lasciato i le avevo anche miei dati quella sera. MONTAINI (distratto) Sì, mi ricordo. Però come ho appena detto al collega, non seguo io la pratica. POLIZIOTTO (interrompendo Montaini) Tu sai se Modugno è in giro? Io stamattina non l’ho visto. MONTAINI (allontanandosi) Forse è di turno stasera... Il poliziotto a questo punto prende il telefono. POLIZIOTTO Controlliamo... Casalini... ciao, volevo un’informazione, quando lo trovo? sono solo Modugno Ah, ho capito, grazie. Ciao. Riattacca, poi rivolto a Marco. POLIZIOTTO Il mio collega dopodomani. 31 rientra MARCO No, perché sa, ci chiedevamo anche che fine avesse fatto quel povero ragazzo... POLIZIOTTO Ma chi? MARCO Il figlio! POLIZIOTTO Ah, il figlio, vediamo... (sfoglia la pratica)... Wong Wen-Gi, anni sedici, qui non risulta niente...mi spiace, guardi sig… Provera, forse è meglio se giorni, ripassa tra così due parla direttamente col collega che sta seguendo il caso... Squilla il telefono, il poliziotto risponde. POLIZIOTTO Sì,dimmi... quando ho capito... esattamente? ...aspetta un secondo(rivolto a Marco)...Guardi Provera, direi detti tutto... 32 che sig. ci siamo MARCO Va bene, allora grazie, arrivederci. Il poliziotto fa un cenno di saluto a Marco con la mano. POLIZIOTTO (al telefono) Pronto, mi dicevi? Marco si alza e se ne va. Scena 21 – Esterno giorno, davanti al commissariato Marco esce dal commissariato e trova la moto con una gomma a terra. Irritato, fa una telefonata col cellulare. MARCO (tono asciutto) Anna, ciao...guarda che oggi non torno una in ufficio, cortesia, mail il mandami prospetto fammi via vendite, così ci lavoro da casa, ok? Grazie. Ciao. Scena 22 – Esterno giorno, strada / Interno giorno, autobus Marco si congeda dall’autista di un carro-attrezzi che è venuto a prendere la sua moto, poi sale su un autobus che passa proprio lì davanti. E’ una linea molto affollata, sono quasi tutti stranieri. Marco, un po’ a disagio, è seduto in mezzo a un gruppo 33 di extracomunitari. In soggettiva vediamo che nota le varie etnie presenti: arabi, cinesi, filippini, qualche nero. Scena 23 – Interno giorno, casa di Marco Dettaglio delle mani di Marco: chiude la tastiera del computer portatile, afferra una bottiglia di whisky e ne versa un po’ in un bicchiere. Marco si muove per la casa, è solo, accende la TV: su MTV c’è una musica ballabile e coinvolgente, nel frattempo Marco si avvicina alla finestra e guarda nell’appartamento di Carla. Attraverso le tende la vede con chiarezza che sta ballando. Marco realizza che lei si muove al ritmo dello stesso pezzo su MTV e la osserva ipnotizzato immaginandola sola. Dopo qualche secondo Carla esce dal suo campo visivo... Dettaglio sulla bocca di Marco che sorseggia il drink mentre continua a fissare la finestra, Carla riappare quasi subito, e con lei sopraggiunge anche un uomo a torso nudo. Capiamo che il balletto era per questo suo cliente. Marco distoglie lo sguardo e posa il bicchiere. Scena 25 – Esterno giorno, cascina dei genitori di Celeste Siamo nel giardino di una cascina in campagna nel nord d’Italia. Marco sta camminando con un sessantina, il padre di Celeste. PADRE CELESTE Ho risistemato la casetta di Celeste, vieni faccio vedere. 34 che te la uomo sulla Intanto i due continuano a camminare ed arrivano a una casetta di legno costruita sotto un albero. Entrano, vediamo un piccolo tavolino, delle bambole, un lettino, una cucina in miniatura e un vecchio mangiadischi. MARCO (sinceramente colpito) Che bella! Marco osserva la cura con cui ogni oggetto realizzato. Prende in mano una bambola. PADRE DI CELESTE (scherzoso) Chiaro che se maschio dovrei fosse rivedere un un attimo l’arredamento. MARCO Beh, ormai manca poco! Lo sapremo presto. PADRE DI CELESTE Ah sì, quando? MARCO Avremo l’ecografia quindici Celeste giorni. è convinta una bambina! 35 fra Tanto che sia è stato PADRE DI CELESTE Io sarei contento, avete già deciso il nome? Sopraggiunge Celeste. CELESTE Eccovi qui, il pranzo è in tavola. Scena 25 – Interno giorno, cascina dei genitori di Celeste Siamo in una sala da pranzo, al tavolo sono seduti Marco, Celeste e il padre di Celeste. La madre, in piedi, sta servendo un risotto. MADRE DI CELESTE (rivolta a Celeste) Sai che Sandra ha visto gli anelli che hai fatto il mese scorso e mi ha detto che vorrebbe esporli in negozio? CELESTE Sì, sono piaciuti molto, me li hanno anche fotografati e dovrebbero apparire su varie riviste, sono contenta. 36 PADRE DI CELESTE E a te Marco? come va il lavoro, Meglio o c’è sempre crisi? MARCO Guarda, rispetto all’anno scorso un po’ meglio! Però la società ha ancora problemi a causa della concorrenza internazionale, dall’Estremo soprattutto Oriente, e di conseguenza non paga. E anche con le provvigioni fanno un sacco di storie. Figurati che mi devono ancora dare due trimestri arretrati. Nel frattempo anche la madre di Celeste si è seduta a tavola e tutti hanno cominciato a mangiare. PADRE CELESTE Meno male che io sono già in pensione. CELESTE (lo interrompe ridendo) Ma, papà, cosa c’entri Facevi il medico poi... PADRE CELESTE (continuando) 37 tu? Ma tu non hai mai pensato a cambiare lavoro? laurea non Con la dovresti tua far fatica, no? MARCO Ma, sai...credo situazione stessa in che sia un tutti i la po’ la settori, non solo nel tessile...e poi questo ormai è il mio settore...(rivolto alla madre di Celeste) Questo risotto è buonissimo! Complimenti, signora! MADRE DI CELESTE E il tuo cavallo? Ci vai sempre al maneggio? MARCO Quando posso...Di solito un paio di volte alla settimana. MADRE DI CELESTE Qualcuno ne vuole ancora? Scena 26 – Interno giorno, ufficio di Marco Marco è alla sua scrivania e sta parlando al telefono. 38 MARCO Sai che stasera non riusciamo a salutarci? hanno Purtroppo mi fissato un appena appuntamento. CELESTE (fuori campo) Non importa, solo tanto sto via due giorni. MARCO Celeste, cerca di non stare in piedi tutto il tempo, e la sera fregatene, se sei stanca vai a dormire... Scena 27 – Esterno notte, portici di via Vittor Pisani Marco esce dall’ufficio. E’ già buio. Attraversa un androne e si incammina sotto i portici deserti. Sentiamo il rumore dei suoi passi che rimbombano sul marmo. Scena 28 – Esterno notte, sotto casa di Marco Un’auto arriva e si ferma. Si spengono i fanali. Marco si avvicina e sentiamo il rumore di una portiera che si chiude: è Carla. I due si vedono. Carla lo saluta per prima. CARLA Ciao. 39 MARCO (cordiale) Ciao, come va? CARLA Bene, e tu? MARCO Bene...sai, poi sono stato al commissariato, ma mi è quasi sembrato che archiviato abbiano tutto... già comunque hai visto che i cinesi sono tornati? CARLA Chi i Wong? MARCO Sì, sì: c’erano le finestre aperte, e ho visto anche una donna in casa. CARLA Ma non sono loro... MARCO (incuriosito) Ah davvero? Sei sicura? CARLA Sì, certo, anche se non è che li conoscessi molto abitavano qui da poco. 40 bene, Mentre parlano, i due si avvicinano al portone di Carla. MARCO Tu è molto che abiti qui? CARLA Due anni. Ormai Carla ha aperto il portone, per un attimo i due si guardano negli occhi. CARLA Senti, ti va di salire? Scena 29 – Interno notte, casa di Carla Si apre la porta, in silhouette Carla entra seguita da Marco. Lui fa qualche passo in salotto, si ferma davanti alla finestra e guarda attraverso i vetri le finestre del suo appartamento. Riflesso nel vetro vediamo il salotto alle sue spalle: due divani dai colori accesi e dall’aria molto confortevole, due grandi specchi un po’ barocchi, un angolo bar ben fornito. Arriva Carla che nel frattempo si è tolta il cappotto. Lei si avvicina a Marco. I due si guardano. MARCO Come ti chiami? CARLA Carla. 41 Lei si slaccia due bottoni della camicetta, e si accarezza il seno. Così facendo, si avvicina a lui e lo bacia sulla bocca. Scena 30 – interno notte, casa di Carla Marco e Carla sono a letto, nudi dopo aver fatto sesso. A un certo punto a lui gorgoglia lo stomaco. I due ridono, poi lei si allunga e prende alcune brochure di ristoranti take-away e gliele passa. Lui le sfoglia. MARCO Cosa ti va? Pizza? Sushi? CARLA No, sushi no, basta sushi! MARCO (ridendo) Ok, ok! Pizza? Scena 31 – Interno giorno, bagno, casa Marco e Celeste Vediamo la specchio. parete Rumore del di bagno acqua di che Marco scorre. riflessa Marco nello entra in campo dal basso, è a torso nudo e con la faccia segnata nella luce cruda del mattino. Intuiamo che è appena rincasato e che è in ritardo, inizia a radersi. Scena 32 – Interno giorno, bordello Vediamo una coppia che sta facendo sesso perverso: lui è un uomo sui cinquant’anni, con gli occhiali, è nudo, lei è di spalle, legata in ginocchio, lui la sta prendendo da dietro con foga, solo dopo qualche secondo riconosciamo 42 la donna asiatica della scena 15. In sottofondo il solito rumore meccanico cadenzato. Scena 33 – Interno Vediamo Marco notte, casa di Marco seduto sul suo divano che parla al telefono, si sta bevendo un whisky. MARCO ...niente, sono stanco, tra poco vado a dormire. Celeste è d’albergo. al telefono in una camera CELESTE Beato te, io sto per andare a cena con quelli dell’agenzia, mi hanno incastrata, come vorrei andare a dormire... MARCO Ci avrei giurato, a che ora arrivi domani? CELESTE Alle 19 e 05. Senti, hanno bussato, devo andare, ciao. MARCO Ciao. Marco riattacca, si alza con il bicchiere in mano e si avvicina alla finestra. Si sente un rumore di portiera 43 sbattuta, Carla è appena scesa da una macchina. Si avvia verso il portone ed entra. Marco la osserva. Scena 34 – Interno notte, casa di Carla Vediamo Carla e Marco a letto nudi. MARCO Ma tu di dove sei? CARLA Buenos Aires. MARCO Ma dai! E com’é? CARLA É il posto più bello del mondo! É casa mia! MARCO (accarezzandole il sedere) Ma allora tu balli il tango? Carla non gli risponde, ma si gira e lo bacia. MARCO (interrompendo il bacio) Senti, Carla, volevo dirti una cosa, una confidenza... 44 CARLA (incuriosita) Dimmi... MARCO (serio) Sei la prima a cui lo dico... La sera dell’omicidio nella casa dei cinesi ho visto una donna... CARLA (perplessa) Ancora questa storia. Ci pensi sempre? MARCO Sai, secondo me questa donna si stava nascondendo. CARLA Perché? MARCO Perché era nascosta dietro a una tenda, al buio, e poi è sparita nel nulla! Marco osserva la reazione di Carla. 45 MARCO Ma forse sto esagerando, magari ha solo cambiato casa, come il ragazzo, del resto. CARLA Magari era una loro una clandestina amica, senza documenti... Quando ha visto la polizia ha preferito sparire... sai com’é, no? Ma tu perché ci pensi ancora? MARCO Perché secondo me forse ha visto chi è stato. CARLA Adesso, però basta... Carla si avvicina ammiccante e comincia a baciarlo sul petto, proseguendo verso il basso. Scena 35 – Interno giorno, commissariato di zona Un pugno sbattuto su una scrivania; vediamo telefono, con un’espressione rabbiosa. MONTAINI Non è possibile, mi proprio rotto il cazzo! 46 avete Montaini al Montaini riattacca, poi si guarda intorno e vede Marco seduto davanti a una scrivania che sta parlando con Modugno. Nell’ufficio c’è molto movimento, poliziotti e personaggi vari. Modugno sta sfogliando il verbale del caso. MODUGNO Vedo che dalla lei ha finestra assistito della sua abitazione di via Broglio 19 all’omicidio del signor Wong Wen–Dao. Allora, Sig. Provera, mi dica, cosa posso fare per lei? MARCO (imbarazzato) In effetti...non dirlo...ma so come la sera dell’omicidio io avevo visto qualcuno in vittima...una casa donna della che si nascondeva, nel buio... MODUGNO E perché a lei è sembrato che questa donna si stesse nascondendo? MARCO Perché era dietro con la luce spenta. 47 le tende, MODUGNO Questa donna che lei dice di aver visto era nell’appartamento della vittima? MARCO Sì. MODUGNO Ma lei conosceva la vittima? MARCO No. Però palazzo sa, di abitando fronte, nel l’avevo già visto. MODUGNO E quindi sapeva dove abitava. MARCO Sì, e poi ero là quando il suo collega ha chiesto al ragazzo di andare a prendere i documenti, e l’ho visto che entrava in casa. MODUGNO Quale ragazzo? MARCO Il figlio del cinese morto. 48 MODUGNO Ah... (Modugno scartabella la pratica) certo, Wong Wen-Gi, di anni 16. Guardi, qui non è segnalata signor nessuna Wen-Dao donna. viveva Il solo col figlio. E quella sera non ci risulta che ci fosse nessun altro con lui. Ma lei, dove si quando trovava avrebbe esattamente visto questa donna? MARCO Come le strada, ho detto, sul davanti alla l’appartamento ero in marciapiede finestra: è al pianterreno. MODUGNO E com’era questa donna? Lei potrebbe riconoscerla? MARCO Non lo so, era cinese e poi era buio. MODUGNO E perché lei se ne esce solo ora con queste informazioni? 49 Perché non ha detto niente ai colleghi? MARCO Non so... non mi era sembrato importante. MODUGNO E le era sembrato perché giusto, guardi, ipotetica questa donna, sembra non essere nell’omicidio, compiuto, da... mi coinvolta che qui vedo secondo testimoni, nuovo scartabella (di nella pratica) cinque uomini asiatici... MARCO Ma lei non crede che questa donna potrebbe qualcosa, aver non so, visto essere utile alle indagini? MODUGNO Certo, lei, potrebbe! Sig. Però Provera, si anche renda conto che se questa persona – sempre ammettendo che esista - si nascondeva, sicuramente è una clandestina, documenti, e ritrovo? 50 io senza come la Vediamo Montaini sullo sfondo seguire la conversazione. MARCO Ma allora, mi scusi se le vostre permetto, ma indagini sono questa storia ferme? impressionato, mi Sa, ci ci ha ha fatto paura, non è bello vedere uno morire sotto casa. MODUGNO Sig. Provera, io la capisco e la ringrazio per il suo interessamento, ma mi capisca anche lei: ammesso che noi la ritrovassimo, e riconoscesse, lei questa che donna lei crede ci la che direbbe qualcosa? I casi sono due: se questa col donna era permesso di in regola, soggiorno e tutto quanto, non vorrà certo denunciare qualcuno l’andrà a troppa paura. che cercare, Se non poi avrà è in regola non la troveremo mai. E poi è inutile raccontiamo: chiusa, interno, è che una controllata dominata 51 ce la comunità dal da suo bande rivali che si territorio contendono fatto di un quattro strade in croce. Parlano solo cinese, hanno persino i loro tribunali! Noi facciamo quel che possiamo, con i mezzi che abbiamo a disposizione. Le racconterò una cosa: un paio di mesi fa, soffiata, grazie a abbiamo irruzione in un una fatto laboratorio clandestino, proprio dalle sue C’erano venti parti. cinesi senza permesso di soggiorno e senza documenti. Le assicuro condizioni neanche che che vivevano lei non immaginare. schiavi. Uomini, bambini ammassati in può Degli donne in e uno stanzone da cui non uscivano mai. Lavoravano giorno come peggio. Per notte animali, legge noi e anzi siamo tenuti a dargli il foglio di via, ma cosa crede, il giorno dopo saranno andati a bussare alla porta di qualche altro aguzzino. D’altra parte, lei cosa farebbe se non riuscisse a capire documenti, una e 52 parola, senza un senza soldo in tasca? Questa è gente che non ha scelta. Scena 36 - Interno notte, ristorante Marco e Celeste stanno finendo di cenare ristorante. MARCO Sai, sono tornato in commissariato e questa volta c’era quello che segue la storia… CELESTE (stanca) ...non bene so a rumore, mal se abbiamo uscire, mi di sta già testa, stanca per il c’è fatto troppo venendo forse sono viaggio. MARCO Celeste, hai deciso tu di uscire a cena, io avevo già fatto la pensavo Comunque spesa, stessimo hai perché in ragione, casa. c’è troppo casino, adesso chiedo il conto. Passa un cameriere. 53 in un MARCO Mi fa il conto per favore...e il bagno dov’è? Il cameriere gli indica una porta. MARCO (rivolto a Celeste) Arrivo subito. Marco percorre un corridoio buio e claustrofobico, che sbuca in un cortile. Si aggira alla ricerca del bagno: l’ambiente è degradato, sporco e abbandonato, il palazzo è fatiscente. In fondo al cortile, immerso nell’oscurità, Marco vede una seminterrato. luce provenire Si avvicina da una pensando finestra di che sia il un bagno, scende tre gradini, la porta è chiusa, ma si sentono dei rumori. Marco sbircia attraverso il vetro sporco della finestra, che è protetto da griglia e sbarre, e vede che all’interno c’è un dormitorio con una decina di donne e uomini cinesi che dormono su dei cartoni appoggiati per terra. Lo sguardo di Marco è attirato da una donna, voltata di spalle, con la stessa pettinatura e lo stesso fermaglio per All’improvviso capelli sentiamo della un cinese rumore, Marco misteriosa. si volta impaurito, e vede che si stanno avvicinando due uomini asiatici. Di fianco alla scaletta c’è una rientranza, Marco ha appena il tempo di infilarsi lì per nascondersi. I due uomini gli passano davanti e si fermano proprio 54 accanto a lui per finire di fumare una sigaretta, chiacchierano in cinese per qualche istante. Uno dei due ha una snervante vistosa cicatrice finalmente sul entrano. naso. Dopo un’attesa Marco esce dal suo nascondiglio con cautela e torna nel ristorante. Scena 37 – Interno notte, ristorante Marco ritorna al tavolo trafelato. Guarda il conto, estrae i soldi. MARCO (un po’ brusco) Andiamo. Scena 38 – Interno giorno, bordello Siamo nella stanza del bordello già vista nelle scene 15 e 32. Percepiamo in sottofondo il solito ritmo meccanico. La coppia asiatica della scena 15 è di nuovo insieme; sono seduti sul letto uno di fronte all’altro, stanno parlando in cinese (dialogo in lingua sottotitolato). UOMO CINESE Non aver paura, verrai con me...è tutto ok. DONNA CINESE Sai che non mi fido di lui, è un uomo crudele... 55 originale UOMO CINESE Lo so, ma con me è diverso, lo conosco da molto. E poi non siamo soli, le cose sono cambiate... DONNA CINESE Nessuno prima è di mai aver andato via finito di saldare il suo debito. UOMO CINESE Ma io gli ho promesso che lo salderò per te. E poi anche i nostri nuovi amici ci daranno una mano...sono potenti e ci proteggeranno, vedrai... La porta si apre bruscamente ed entra una vecchia cinese dall’aria meschina. VECCHIA CINESE (rivolta all’uomo) Vattene, lei deve lavorare. L’uomo si congeda, appena uscito sulla porta compare un quarantenne occidentale di bell’aspetto e ben vestito. Entra, chiude la porta e si avvicina alla donna con un sorriso gelido sulle labbra. Improvvisamente le sferra uno schiaffo violento sul viso. 56 Scena 39 - Interno giorno, laboratorio clandestino. L’uomo cinese della scena precedente cammina lungo un corridoio che conduce in un laboratorio. Una trentina di persone asiatiche macchine sono cucitrici che disposte dietro producono un ad altrettante rumore meccanico molto forte e cadenzato. Confezionano indumenti. Tutti sono ammassati uno sull’altro. Due bambini dormono su un cartone steso a terra. Una donna si sta alzando da un water che sta in un angolo della stanza. Ovunque sporcizia e degrado. L’uomo entra. Due donne sedute alle loro postazioni, che stavano ridendo, di colpo ammutoliscono e si rimettono al lavoro. L’uomo attraversa la stanza, fa un cenno a altri due cinesi che stavano cucendo. Questi si alzano e i tre cominciano a portare fuori degli accatastati scatoloni lungo una colmi di vestiti che parete. In sottofondo erano sale il rumore delle cucitrici che identifichiamo come lo stesso già sentito nelle scene 15, 32 e 38. Scena 40 – Esterno notte, sotto casa di Marco In un succedersi di stacchi vediamo: una sigaretta che cade per terra. Un cinese del gruppo degli assassini visti nella scena 3. Una mano che afferra una spranga. Weng-gi affacciato alla finestra di casa sua. Weng-dao che chiude la macchina. L’espressione sul volto del ragazzo che passa dall’allegria al terrore. Weng-dao che cammina tranquillo quando viene colpito di spalle alla testa. Il ragazzo urla. Scena 41 – Interno notte, casa di Marco Marco si sveglia bruscamente, sudato e agitato. Sentiamo la sirena di un antifurto che suona all’impazzata. Marco 57 cerca di accendere la luce, ma non c’è corrente. Celeste si sveglia. CELESTE Cosa fai? MARCO Deve essere saltata la corrente, vado a vedere. CELESTE Mi porti un bicchiere d’acqua? Marco si alza, lo vediamo procedere cauto verso la cucina. Guarda fuori dalla finestra, la luce manca in tutta la via, apre il frigorifero buio, prende un bicchiere, lo riempie e ritorna in camera da letto. Porge il bicchiere a Celeste. MARCO Tieni. CELESTE Grazie. Beve. Sentiamo il rumore del bicchiere posato a terra. CELESTE Buonanotte. 58 Vediamo Marco sdraiato nel letto, che fissa il soffitto con gli occhi sbarrati. Scena 42 – Interno giorno, casa di Marco E’ mattina. Marco, con la faccia di uno che si è appena svegliato, la barba un po’ lunga e i capelli arruffati, è affacciato alla finestra di casa sua. Ha una tazza di caffè in mano e guarda verso casa di Carla. Le persiane sono aperte. CELESTE (voce fuori campo – tono affettuoso) Sei ancora qui? Pensavo fossi già uscito. MARCO Guarda, sono a pezzi, non ho chiuso stanotte occhio, ero agitato, mi sa che oggi bigio! CELESTE Ma amore, scandalo! cavallo, ma Vai bigi sei sempre al lavoro uno a e cambi moto ogni sei mesi, ma che papà sarai? Celeste si infila il cappotto e si avvicina a Marco per un bacio fugace. Marco però continua a guardare fuori dalla finestra. 59 CELESTE Io devo scappare, ritardo. Ma sono cosa in stai guardando? MARCO (sfuggente) Niente, sono un po’ rincoglionito. CELESTE (voce fuori campo) Va beh, ti chiamo dopo. MARCO Ok. Celeste finestra. esce. Dopo Marco continua qualche a istante fissare fuori afferra il cordless. MARCO Ciao Anna, sono io, senti oggi non vengo in ufficio, mi ha appena chiamato un cliente per anticipare un appuntamento, domani non può, quindi mi oggi...Ok, sa che grazie richiamo. 60 vado adesso lo dalla telefono Marco chiude la comunicazione e compone subito un altro numero. Mentre sentiamo l’audio del telefono che suona libero, vediamo la soggettiva di Marco: Celeste mentre sta attraversando la strada, riceve una telefonata sul suo cellulare, nell’istante in cui risponde, sentiamo una voce fuori campo, ma non è la sua. CARLA (voce fuori campo) Pronto? Lo sguardo di Marco si sposta da Celeste alle finestre di Carla: è lei ad aver risposto. MARCO Ciao, sono Marco. CARLA Ciao. I due si guardano dalle rispettive finestre. MARCO Ti disturbo? CARLA No, ero già sveglia. MARCO Bene, hai da fare?...ho bisogno di parlarti... 61 CARLA Ok, sali... MARCO Arrivo. Scena 43 – Interno giorno, casa di Carla Carla apre la porta in vestaglia, Marco entra. MARCO Ciao, scusa se ti disturbo così presto... CARLA Figurati, te l’ho detto ero sveglia... MARCO Devo dirti una sera ero mangiare a ristorante Paolo qui Sarpi. cortile, cosa...Ieri un vicino, Sono cercavo in in andato il in bagno e ho visto quella donna! CARLA Ancora la cinese? sicuro che fosse lei? 62 Ma sei MARCO Sicurissimo, non era dormitorio in un ho dubbi, con altri cinesi. I due entrano in cucina. Marco si toglie la giacca e la appende alla maniglia della finestra. CARLA Vuoi un po’ di caffè? MARCO Grazie, sì...Sai, pensato, e convinto sono che ci ho sempre più lei potrebbe sapere qualcosa. Carla versa il caffè e ne serve una tazzina a Marco. CARLA C’era anche il ragazzo? MARCO Non lo so, ho visto solo lei. CARLA Ma ci hai parlato? Marco si siede. 63 MARCO L’ho vista attraverso una finestra, non ne ho avuto il tempo. Carla si appoggia al bordo del tavolo dove si è seduto Marco. CARLA Ma perché non vai alla polizia? MARCO (sbirciando le gambe di Carla) Ci sono stato, ma mi è sembrato che non possano far molto. E comunque questa donna a loro non risulta. Improvvisamente squilla il telefono. CARLA Scusa un secondo. Carla risponde al telefono senza spostarsi. Vediamo il dettaglio della vestaglia di lei che si apre sulle gambe, mostrando un livido blu. Marco, disturbato, distoglie lo sguardo. Vediamo alcuni dettagli della cucina: bottiglia di vino semivuota e due bicchieri sporchi. 64 una CARLA Pronto...Ciao bella. Stasera? Sì, io e te? Ho capito tutto, Va bene, passo a prenderti io. Marco, a disagio per la conversazione oltre che per i lividi che Carla ha sulle gambe, finisce in fretta il suo caffè, si alza e si avvicina alla finestra per prendere la giacca ed andarsene. In quel momento alza lo sguardo e vede alla finestra di casa sua Celeste che li sta guardando con un’espressione livida e pietrificata. CARLA (voce fuori campo) Te ne vai? Marco afferra la giacca ed esce di corsa. Scena 44 – Esterno giorno, sotto casa di Marco Marco si precipita in strada, giusto in tempo per vedere Celeste che si allontana in macchina. Marco alza lo sguardo verso le finestre di Carla e la vede che lo sta osservando. Chiama subito Celeste al cellulare, suona libero e poi occupato (lei gli ha spento il cellulare in faccia). Marco è furioso. Scena 45 – Esterno giorno, laboratorio di Celeste Marco va vediamo a cercare bussare alla Celeste porta, nel suo laboratorio. Lo ma lei non il c’è e laboratorio é chiuso. Marco prova di nuovo a chiamarla, 65 il telefono stavolta è occupato. Un istante dopo squilla il suo cellulare, Marco risponde al volo senza guardare il display. MARCO (concitato) Pronto! (deluso) Ah, ciao Anna, dimmi... Hai ragione...mi sono dimenticato, adesso arrivo. Scena 46 - Interno giorno, ufficio di Marco, corridoio Marco appena uscito da una sala riunioni estrae il cellulare e prova a chiamare Celeste, ma trova il telefono spento (voce telefonico). fuori campo Innervosito del scaglia messaggio il del cellulare gestore a terra. Sullo sfondo due colleghe assistono alla scena incuriosite. Scena 47 - Esterno giorno, portici e vie di Milano Marco esce dall’ufficio. É una giornata piovosa, indossa un impermeabile chiaro. Lo vediamo camminare sotto gli stessi portici di via Vittor Pisani. Inquadrature di Marco che cammina per le vie di Milano. Scena 48 - Interno notte, laboratorio di Celeste Mdp camera fissa su una porta chiusa, campanello. La porta si apre, è Celeste. CELESTE Dimmi. 66 sentiamo il MARCO Posso entrare un attimo? CELESTE (esitando qualche secondo) Prego. Lei si scosta per farlo passare. MARCO Non so cosa dire, Celeste, perdonami. Non so cosa mi sia successo. CELESTE Io invece quella sì, sei puttana, andato ti sarai divertito. MARCO Non è come credi. CELESTE E allora com’è? Dimmelo tu! MARCO Celeste, ho sbagliato. 67 da CELESTE (furiosa) Sì, anch’io. Cristo, ti rendi conto che stiamo per avere un figlio e tu vai a troie? MARCO Perdonami, ero fuori di me, in questi giorni, alcune cose sono che successe mi hanno sconvolto, so che avrei dovuto parlartene, confidarmi, ma non l’ho fatto. CELESTE Si vede che hai preferito parlarne con quella. MARCO Ascoltami, sera ti scongiuro! dell’omicidio cinese che abitava La di quel al piano terra, ti ricordi? Io ho visto una casa donna cinese sua...è nascosta stato un a caso, però poi non ne ho parlato con nessuno, lo neanche so... avevo con te...non paura di spaventarti...Poi l’altra sera al quando sono ristorante, andato in bagno, l’ho rivista in una specie di cantina, una 68 specie di andato lager...allora alla sono polizia per denunciare la cosa, ma non mi hanno preso messo in stessa sul dubbio serio, che persona... Ma hanno fosse io la sono sicuro! Credimi era lei! Stessa pettinatura, addirittura stesso fermaglio per i capelli: di metallo, a forma di farfalla. Celeste, che in quel momento ha i capelli raccolti, li scioglie e porge il fermaglio a Marco. CELESTE Ma come? Come questo? Questi li vendono in tutti i supermercati. Il fermaglio è identico. Marco guarda il fermaglio nella mano di Celeste, è come annientato. MARCO Sì. Marco, demoralizzato, fa un passo indietro e si volta verso la finestra dando le spalle a Celeste. CELESTE Sai una cosa? Non capisco cosa stai parlando... 69 di MARCO Non lo so, ma importanza, non ha più vorrei dimenticare solo tutto e ricominciare come prima. CELESTE Io invece vorrei capire cazzo c’entra questa cinese con fatto il cosa donna che ti scopi quella puttana. E vorrei anche sapere da quanto va avanti questa storia?! MARCO Credimi, Celeste, non c’è nessuna storia. Ho solo perso il controllo, ma sei tu la mia donna, io ho bisogno di te. Marco mentre parla si avvicina a Celeste, cercando di far valere il suo ascendente su di lei. Per un attimo Celeste sembra quasi cedere al fascino di lui, poi però si ritrae. CELESTE Senti, io devo uscire. Quando torno vorrei non trovarti qui. Celeste si volta, prende il cappotto e rivolge un ultimo sguardo a Marco prima andarsene. 70 Scena 49 - Interno notte, casa di Marco, bagno Primo piano di Marco riflesso nello specchio, il suo viso porta i segni dei recenti turbamenti. Dettaglio della doccia, panoramica a scoprire Marco nudo sotto il getto dell’acqua. Scena 50 - Interno giorno, casa di Marco, camera da letto Lo squillo del cellulare sveglia Marco di soprassalto, capiamo che la sera prima è collassato sul letto dopo la doccia, ha ancora addosso l’accappatoio. Sul display appare il nome Victor, Marco non risponde, dopo di ché si alza di scatto dal letto. Scena 51 - Esterno giorno, cortile del ristorante Siamo nel cortile del ristorante, lo stesso della scena 36, ma la porta in fondo ai gradini è aperta. Riconosciamo con chiarezza il magazzino che qualche sera prima era pieno di orientali, tra cui la donna misteriosa. Ora però è completamente vuoto: i giacigli e tutto ciò che Marco aveva visto non c’è più, è evidente che il locale è stato svuotato precipitosamente. A terra restano solo alcuni scatoloni e cianfrusaglie varie. Marco, visibilmente irritato, se ne va. Scena 52 - Interno giorno, bar Soggettiva di Marco che sta guardando un barista che gli prepara un cinquantina, whisky. con Il barista un’espressione è un uomo sulla impenetrabile, porta l’uniforme da barman: camicia bianca e gilet nero. Il locale è grande e vuoto, pervaso da un senso di solitudine e di decadenza. Marco, seduto su uno sgabello 71 davanti al banco, ha un’espressione crucciata. Si passa una mano tra i capelli e sorseggia il suo whisky. Marco osserva i clienti attraverso lo specchio che ha di fronte. Una donna sulla cinquantina, ben vestita e dalla bellezza sfiorita, é seduta poco distante, indossa un paio di occhiali scuri sotto i quali (forse) sta piangendo. La donna attira per un attimo l’attenzione di Marco. Sullo sfondo vediamo un uomo anziano e un po’ gracile, con una livrea di due taglie più grande, che spazza lentissimo il pavimento. CLIENTE / DONNA (al cameriere) Per favore, fammene un altro... Il cameriere versa un altro whisky, poi lo posa sul banco davanti alla donna. Sopraggiunge un uomo elegante, dalla faccia butterata. CLIENTE / UOMO (con tono viscido) Eccomi, scusa il ritardo, tesoro! La donna non lo degna di uno sguardo. CLIENTE / UOMO Su, andiamo. 72 L’uomo la prende sottobraccio e lei scende di malavoglia dallo sgabello, la coppia si allontana. Sul bancone resta il bicchiere che il barman aveva appena preparato. MARCO Lo dia pure a me. Marco beve il secondo whisky, fissa il fondo del bicchiere, dove sembra affiorare la sagoma della farfalla del fermaglio per capelli. Scena 53 - Esterno giorno, vie di Chinatown Vediamo l’immagine di Marco in un televisore. Marco è davanti alla vetrina di un negozio che vende telecamere, una delle quali lo sta riprendendo: appare visibilmente provato. Sempre nel televisore vediamo un gruppo di ragazzi che camminano sul marciapiede, dall’altra parte della strada. A Marco sembra di riconoscere in uno di questi Weng-gi. Fa per attraversare la strada, ma il traffico glielo impedisce. Quando finalmente riesce ad attraversare, i gruppo è già piuttosto lontano. Lo sguardo di Marco però è fisso su di lui. Marco incrocia diversi orientali che camminano nella direzione opposta. Le immagini diventano quasi irreali, come in un sogno. Il ragazzo svolta in una traversa, Marco si affretta, ma quando gira l’angolo vede le porte di un autobus che si chiudono. L’autobus parte. Di Weng-gi Wong non c’è più traccia. Scena 54 - Esterno giorno, vie di Chinatown Marco passa davanti a un take away cinese dal nome Stella d’Oriente, la sua attenzione è catturata dall’insegna: si 73 rende conto brochure che viste è a lo casa stesso di ristorante Carla. Dopo di una delle un attimo di esitazione, Marco entra. Scena 55 - Interno giorno, take-away cinese Siamo all'interno del locale: una stanza abbastanza ampia con una scala sul fondo, ci sono una decina di tavoli, tutti vuoti a parte un paio di avventori solitari. Un cliente italiano sta leggendo il giornale, l'altro è di spalle e ingobbito sul suo piatto. Marco entra. Il locale è squallido e sporco. Dietro ad una porta tipo saloon intravediamo due cuochi, uno dei quali con una mannaia sta tranciando dei pezzi di carne. Una donna cinese sulla sessantina esce da dietro al bancone e sorride a Marco. Lui si guarda intorno, poi afferra un menù appoggiato sul banco e va a sedersi ad un tavolo. La avvicina. DONNA CINESE (con forte accento) Vuole mangiale? Marco scorre il menù distrattamente. MARCO Mi porti il numero tre. DONNA CINESE E da bele? MARCO Una birra. 74 donna gli si DONNA CINESE Billa cinese va bene? MARCO Benissimo. Marco si guarda intorno, l'avventore di spalle sta mangiando una zuppa. Vediamo il dettaglio della sua bocca con i baffetti gocciolanti di brodo. Poi ci soffermiamo sull'altro, che alza la testa per un attimo dal giornale, incrocia lo sguardo di Marco e lo sostiene, Marco preferisce guardare altrove. Un attimo dopo la donna cinese si avvicina a quest'ultimo con il conto, l'uomo paga e se ne va. Vediamo le porte comunicanti con la cucina che sbattono. Dalla scala in fondo al locale scendono due uomini asiatici. Arriva il piatto ordinato da Marco. La donna cinese lo posa sul tavolo e si allontana. Marco, voltandosi, riconosce i due uomini: sono l’uomo con la cicatrice e il suo compagno, gli stessi che stavano a guardia del dormitorio clandestino. Inspiegabilmente anche loro sembrano riconoscere Marco, e si scambiano tra loro uno sguardo esplicito. Marco se ne accorge, si alza di scatto e va verso la porta. MARCO Vado un attimo a spostare la macchina, torno subito. I due lo seguono. Marco esce dal locale affrettando il passo, braccato dai due inseguitori, inizia a correre. 75 Dopo qualche l’ascensore secondo e va si infila all’ultimo in un portone. piano. Gli Prende inseguitori infilano le scale. Scena 56 - Esterno giorno, tetti Marco, giunto all’ultimo piano esce dall’ascensore e va sul tetto attraverso un abbaino. Lo vediamo di spalle che corre sul colmo del tetto, dopo qualche secondo arrivano i due cinesi. Marco si volta per vedere dove sono i suoi inseguitori, nel voltarsi storta), e si scivola, ritrova (dettaglio quasi sul del bordo piede del che si cornicione (soggettiva di Marco della via sottostante). Marco si rialza e continua la sua fuga. Arriva in fondo e salta sul tetto spiovente della casa accanto, che è più bassa di un piano. I cinesi restano indietro. Non vedendolo, deviano di qualche metro e scendono da una scaletta. Marco attraversa il tetto spiovente della seconda casa, sempre correndo sul colmo, dopo di che salta su un tetto terrazzato di cemento. In mezzo al tetto c’è il casotto che accede alla tromba delle scale interne del palazzo. Marco si nasconde secondo arrivano intorno, mentre dietro i un due l’altro lucernario. inseguitori, si avvicina Dopo uno alla si qualche guarda porta del casotto, che è aperta. Il primo sta per scoprire Marco, quando il suo complice lo chiama. I due credono che Marco sia sceso dalla scala interna e quindi passano da lì. Dopo qualche secondo Marco esce dal suo nascondiglio, attraversa il tetto e si guarda intorno. Passa sul tetto del palazzo accanto, che pure è terrazzato, e da lì, vede che può facilmente raggiungere 76 il terrazzo di un appartamento all’ultimo piano. Salta. La portafinestra è socchiusa. Entra. Scena 57 - Interno giorno, appartamento all’ultimo piano Marco entra in una cucina, in sottofondo sentiamo una televisione sintonizzata su una soap opera pomeridiana. Due occhi lo fissano nella penombra. Marco trasale. Poi capisce che è solo un gatto che lo sta guardando, allora si muove in modo furtivo. La cucina comunica con un salone. Vediamo una poltrona dove qualcuno è seduto a guardare la televisione fumando una sigaretta. Marco si avvicina alla porta d’ingresso, le chiavi sono nella toppa. Comincia con cautela ad aprire la serratura. C’è quasi riuscito quando all’improvviso il gatto gli si avvicina e miagola. PADRONA DI CASA Cosa c’è? Cos’hai da miagolare? Marco si paralizza. Il gatto si struscia sulla sua gamba. PADRONA DI CASA Sù, vieni qui che ti faccio le coccole. Il gatto si allontana. Marco finalmente riesce ad aprire la porta, ed esce. Lo vediamo sul pianerottolo, si guarda intorno e comincia a scendere le scale. 77 Scena 58 - Esterno giorno, stabile civile Marco, fermo nell’androne del palazzo, scruta la via adiacente per sincerarsi che i due inseguitori non siano nei paraggi. Non vedendo nessuno si affretta ad allontanarsi spedito. Scena 59 – Esterno notte, sotto casa di Marco E’ tardo pomeriggio. Marco, arrivato sotto casa sua, rivolge uno sguardo alle finestre di Carla. Le luci sono accese e dietro la tenda intravediamo una figura muoversi. Scena 60 - Interno notte, pianerottolo dell’appartamento di Carla Siamo sul pianerottolo, Marco bussa in modo deciso, attende qualche secondo, poi bussa di nuovo. Gli sembra di sentire dei rumori provenire dall’interno e allora appoggia l’orecchio alla porta per sentire se c’è qualcuno in casa: si percepiscono delle risate. Marco attende ancora qualche secondo, poi imprecando se ne va. Scena 61 - Esterno notte, strada davanti a casa di Marco Marco esce dal portone di Carla, e lancia di nuovo uno sguardo verso le finestre di lei: si vedono ancora dei movimenti, come prima. In quel momento quasi si scontra con qualcuno che sta uscendo precipitosamente dal suo portone. Si tratta di un cinese. Marco lo guarda. Il cinese non ricambia lo sguardo, e si affretta per la sua strada. Marco esita un attimo, nel dubbio se seguirlo, poi si precipita su per le scale. 78 Scena 62 - Interno notte, pianerottolo dell’appartamento di Marco Marco arriva con il fiatone dopo aver fatto di corsa le scale. Esita un secondo, poi apre la porta di casa e si guarda intorno restando sulla soglia. Ha la sensazione che ci sia qualcuno...lo vediamo entrare guardingo e ispezionare le stanze una ad una. Ad un tratto sente un rumore provenire dal fondo della casa. Marco fa per avvicinarsi. Improvvisamente sentiamo la porta d’ingresso che sbatte alle sue spalle, la tenda di una finestra è gonfiata dal vento. Marco si precipita sul pianerottolo e guarda giù per la tromba delle scale, ma riesce solo a intravedere qualcuno già lontano: troppo per essere appena uscito da casa sua. Torna di corsa alla finestra, ma dal suo portone non esce nessuno...però vede che dal portone di casa di Carla esce Montaini, fumando una sigaretta. Scena 63 - Interno notte, appartamento di Carla Carla apre la porta. Marco entra nell’appartamento. CARLA (sorridente) Ciao. MARCO (incazzato) Ah, sei tornata. 79 di prepotenza CARLA Sì, certo, perché? Mi hai cercata? MARCO Sì, cazzo, cercata, poco ma fa non ti mi ho hai aperto. CARLA Scusa, non ti ho sentito... MARCO Senti, chi se ne frega, ok? Carla, tu mi stai prendendo per il culo! CARLA Guarda che non è colpa mia se ti sei fatto beccare qui dalla tua donna. MARCO Per favore, non dire cazzate! Non far finta di non capire. CARLA Scusa? MARCO Senti, sono incazzato. volta Te sola: già lo chi abbastanza chiedo cazzo una sono quelli che mi seguono, che mi 80 entrano in casa? Li conosci? Sono amici tuoi? CARLA Marco sei fuori? Io non so di cosa parli. MARCO Ah no? Eppure tu sei l’unica a cui ho raccontato quello che avevo visto, e poi guarda caso la brochure ce l’hai tu in cucina... CARLA La brochure, ma cosa stai dicendo? I due si confrontano, lui la scuote con violenza. MARCO La brochure del cazzo di take-away cinese...e quei due come cazzo hanno riconoscermi?!? Carla per un fatto a (afferrando braccio) Hai finito di fare la stronza? Ho visto quel poliziotto che usciva da casa tua, che cosa ci faceva qui? Non mi avevi detto che stavi con lui! 81 CARLA Ma che cazzo vuoi da me! Sei venuto qui due volte, ti sei divertito, e adesso? Chi credi di essere? MARCO Io dico uscito che da appena qui, tu sono l’hai chiamato, gli hai raccontato tutto, l’hai anche avvertito del dormitorio. Lui sta coi cinesi, è lui che me li ha messi addosso, anzi siete stati tu e lui. Cosa ti dà in cambio, eh? Ti fa lavorare tranquilla? Per quello non ti basta fargli qualche pompa? CARLA (incazzata) Tu sei pazzo! Sei solo uno stronzo. Sei vissuto nel tuo mondo fino ad un minuto fa e non sai un cazzo, hai capito? MARCO Tu hai sempre saputo dov’erano quei due. CARLA Adesso basta, vattene da casa mia. Fuori! Vaffanculo! 82 Lei lo spinge fuori. Marco esce, Carla sbatte la porta. Scena 64 - Esterno notte, strade di Milano Marco esce dal portone di Carla e si incammina, attraversa una strada ed è fermo a un semaforo quando lo affianca la macchina di Montaini che gli fa cenno di salire. Scena 65 - Interno notte, macchina di Montaini MONTAINI (gentile) Buonasera, sig. Provera, come va? MARCO (asciutto) Bene grazie. MONTAINI Ne è sicuro? Secondo me lei ha avuto momenti migliori. Marco fa un sorriso forzato. MARCO (tono seccato) Vedo che si è informato bene. Non mi avrà certo salire per dirmi questo. 83 fatto MONTAINI No, infatti. fossi in quel tono Però, lei non guardi, assumerei aggressivo, non è il caso, mi creda... Tra i due cala il silenzio, l’atmosfera è tesa. L’auto si muove nella notte. MARCO (sforzandosi di sembrare calmo) Allora, perchè mi ha fatto salire? MONTAINI L’ho fatta salire perché lei mi incuriosisce, anzi diciamo... mi sta simpatico. (offrendogli una sigaretta) Vuole? Marco accetta meccanicamente la sigaretta e se la mette in bocca. MARCO Grazie. E perché le sarei simpatico? A cosa devo questo onore? Montaini si accende la sigaretta, passa a Marco i cerini, poi fa un lungo tiro e riprende a parlare. 84 MONTAINI Così… Lei persona mi a sembra posto: una laureato, buon lavoro, e poi è venuto due volte in commissariato a mettersi a disposizione, cosa crede, che lo facciano tutti? Oggi la gente se ne frega, ha paura di avere fastidi... anche di noi, della polizia, la gente ha paura. MARCO Scusi, ma questo cosa c’entra? MONTAINI (tono risoluto) C’entra, c’entra. E’ difficile oggigiorno avere il coraggio di mettere a rischio la propria insomma, fatto un tranquillità, po’ lei...Perchè rischiando come lei la ha sta sua tranquillità, signor Provera, lo Lei sa? Se non ne mi stupido...un rende conto? sembra uno perdente, non può non capire che questa sua insistenza le 85 creerà solo problemi... se voleva dimostrare di avere le palle, l’ha fatto, però bisogna anche fare attenzione...a non esagerare... I due si guardano negli occhi e Marco si irrigidisce ancor di più. Passa qualche istante di silenzio, attraverso il parabrezza vediamo l’auto svoltare in un vicolo buio. Montaini ferma l’auto, toglie le mani dal volante e si volta verso Marco. MONTAINI (tono paternalista) Spero che lei equivocato. darle un non Io un amico... solo signor consiglio quella l’immigrazione guerra, abbia voglio consiglio, Provera, una mi da contro clandestina è come è stare sotto assedio, mi creda, noi stiamo in trincea, esistono fronti ma diversi, e qualche volta è giusto stare a guardare...o magari bisogna accettare qualche compromesso in nome del bene comune, non possiamo occuparci di tutto, lo capisce? Quello che crede di lei aver 86 ha visto, visto, o non serve a nessuno. Questo caso non ha nessuna importanza, è una cosa tra loro... ne stia fuori, mi dia retta, lei è una persona intelligente, la smetta con di sporcarsi le mani cose che non la riguardano. diventare So che padre, si sta goda per la sua famiglia, e si dimentichi questa faccenda! Montaini fa cenno a Marco di scendere. MARCO Dovrei far finta di niente? dimenticarmi tutto quello che ho visto? MONTAINI Lei non ha visto niente, le conviene convincersi. Marco scende. MONTAINI (dal finestrino) Sig. Provera, si ricordi quello che ci siamo detti. Marco annuisce. MONTAINI Buonasera. 87 MARCO Buonasera. Marco si volta e si allontana velocemente. Scena 66 – Esterno notte, sotto casa di Marco Marco cammina nella notte, arrivato sotto il portone di casa, esita un attimo, poi estrae il telefonino e compone il numero di Celeste. Il telefono è spento. Marco prova allora col numero dei genitori di lei. Risponde la madre. MARCO Pronto Miriam, Celeste è lì?... sono Marco, per favore non dirle che ho chiamato... arrivo subito. Marco va verso la sua auto. Sale e mette in moto. Scena 67 – Esterno notte, auto di Marco Vediamo la macchina di Marco girare per le strade di Milano fino a svoltare in una via stretta e piena di locali notturni. Marco, alla guida, guarda distrattamente le insegne luminose: vediamo una pizzeria, un minimarket, un bar tabacchi, e persone che animano vari locali e i marciapiedi. Siamo in una zona popolare. Il telefonino di Marco squilla, lui risponde. MARCO (tono professionale) Buonasera chiamata Victor… io... 88 Non L’avrei ancora, no... Ho avuto imprevisto, solo qualche comunque non si preoccupi... Nel parlare, Marco si accende un’altra sigaretta, vediamo il suo sguardo cambiare: qualcosa l’ha turbato. MARCO Mi scusi, ora devo proprio lasciarla... Verrò presto al maneggio. Vediamo il dettaglio del palmo della mano di Marco con i cerini di scatola Montaini ha il che gli simbolo sono del rimasti take-away in tasca: cinese la Stella d’Oriente. Marco ha la conferma che il collegamento con la banda di proprio cinesi che Montaini. controlla Marco la frena donna misteriosa, bruscamente, poi è fa inversione a U. STACCO. Marco è a piedi per strada, nei paraggi del locale, si nasconde nell’ombra di un portone e si mette in attesa. Scena 68 – Interno notte, casa Wong Flash-back. accogliente. Vediamo Siamo in Weng-gi insieme a una piccola sta apparecchiando lui la donna cucina, povera la misteriosa ma tavola. e la riconosciamo come la stessa donna cinese prigioniera nel bordello delle scene precedenti. originale cinese) WEN-GI 89 (Dialogo in lingua Cosa mangiamo stasera? DONNA MISTERIOSA Minestra di funghi. WEN-GI Se vuoi ti imparare posso aiutare l’italiano, non a è difficile. La donna misteriosa gli sorride. Il ragazzo si affaccia alla finestra. WEN-GI (Salutando con la mano) Eccolo! È arrivato. Scena 69 - Esterno notte, sotto casa di Marco Flash-back.Siamo vittima, che all’interno saluta il dell’auto figlio alla di Weng-dao, finestra. la L’auto supera le finestre dell’appartamento al piano terra e procede ancora una cinquantina di metri, dove c’è un posto libero per il parcheggio. Nel frattempo, Marco svolta da dietro l’angolo correndo, vede Weng-dao in fondo alla strada che chiude la macchina. All’altezza della finestra incrocia il gruppo dei cinesi appostati sull’altro lato della strada. I loro sguardi si incrociano e Marco scambia con il loro capo un cenno d’intesa. Wen-gi dalla finestra assiste alla scena e intuisce il pericolo. Marco si infila dentro il portone 90 di casa sua. Il gruppo scende dalla macchina e si avvicina correndo minaccioso a Weng-dao. Il ragazzo esce dal portone di corsa, gridando nella speranza di salvare il padre, ma è troppo tardi. Scena 70 – Esterno notte, strada di fronte al take-away Dettaglio del dissolvenza quadrante incrociata, dell’orologio sono trascorse di due Marco, ore. Dal locale esce un ragazzo cinese, che abbassa a metà la serranda del locale e si allontana. Dopo qualche minuto esce Weng-gi Wong, si guarda intorno e poi si avvia per la sua strada. Marco lo segue a distanza, i due camminano nella città di notte. A un certo punto giriamo l’angolo e vediamo la Stazione Centrale. Weng-gi entra e sale verso i binari. Un ubriaco attraversa l’atrio barcollando, sui mezzanini dormono alcuni tossici. Arrivato davanti ai binari, il ragazzo si dirige verso quello all’estrema sinistra, dove c’è un treno in partenza. Marco continua a seguirlo. Una volta arrivato alla testa del treno Weng-gi non si ferma, scende dal marciapiede e continua a camminare lungo i binari. Il silenzio è rotto all’improvviso da un treno che sfiora Marco. Lui si distrae e perde di vista per un attimo Weng-gi. Siamo vicini ad un vecchio vagone in disuso. Marco lo costeggia. All’improvviso dal buio esce una mano che gli si posa sulla spalla, Marco trasale. Si tratta di un marocchino. MAROCCHINO (con accento francese) Tranquillo amico, tutto bene. 91 MARCO Vaffanculo, cazzo, non toccarmi! MAROCCHINO Scusa, mon frère, volevo solo chiederti una sigaretta. Marco si sfila dalle tasche un pacchetto e glielo porge. MARCO Tieni, ora vattene però. Marco se ne va affrettando il passo, per seminare il marocchino. Scena 71 – Esterno notte, canale Martesana Vediamo i piedi di Marco camminare a fatica sulle pietre dei binari che ora passano sopra ad un canale. Marco avvista Weng-gi, che è sceso sulla strada che passa sotto ai binari e sta costeggiando l’argine del canale della Martesana. Il ragazzo entra in una baracca di lamiere in mezzo ad un orto abbandonato. Marco lo vede e a sua volta salta baracca giù si dai binari. avvicina Arrivato alla in finestra. prossimità Marco della sbircia all’interno e vede che il ragazzo è solo. Marco lo spia, attende che il ragazzo spenga la luce e vada a dormire. Dopo un po’ Marco entra... 92 Scena 72 - Esterno notte, davanti a casa dei genitori di Celeste Vediamo la ruota di un’auto che solleva acqua da una pozzanghera. Piove. Marco arriva in auto davanti al cancello della casa in campagna dei genitori di Celeste. Le telefona. Il cellulare suona libero. MARCO Celeste sono qui fuori, fammi entrare dai... ti prego. Dopo qualche secondo di attesa, il cancello elettrico si apre. Marco entra. Scena 73 – Interno giorno, casa dei genitori di Celeste Prime luci dell’alba. abbracciati. Lei sta Marco e dormendo, Celeste mentre sono lui a è letto sveglio. Marco si alza con cautela. Si infila la camicia. Vediamo che sul polsino c’è una piccola macchia di sangue di cui lui non si accorge. Scena 74 – Esterno giorno, maneggio Marco arriva al maneggio parcheggio sterrato. Poco salire macchina: è in e scende più il in dall’auto là, cliente vediamo che in un abbiamo un uomo visto schiaffeggiare la donna misteriosa nella scena 38. In sottofondo riconosciamo il rumore meccanico cadenzato delle macchine da cucire. A poca distanza, un elegante uomo cinese parlando. Il di mezza cinese si età e volta avvicinando. 93 due verso occidentali Marco che stanno si sta VICTOR Ti stavamo aspettando. MARCO Buongiorno Victor. Allontanandoci vediamo il maneggio nel suo insieme: sul retro un furgone su cui due operai cinesi stanno caricando vestiti, mentre la vecchia cinese della scena 38 attraversa il cortile ed entra in uno degli edifici secondari... The end Prima dei titoli di coda scorrono informazioni sull’immigrazione cinese: • A Milano ci sono almeno 5.000 cinesi clandestini • Il viaggio dalla Cina costa circa 17.000 euro e può durare anche 1 anno. • Per ripagarlo i clandestini lavorano come schiavi per circa 3 anni. 94