sceneggiatura

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sceneggiatura
Milano, 10 ottobre 2006
Le ombre cinesi
Soggetto e sceneggiatura cinematografica
Una sera d’inverno a Milano. Marco assiste dalle finestre
del suo appartamento all’omicidio di un cinese. Turbato,
cerca di indagare, ma si ritrova presto invischiato in
un’ambigua
vicenda
di
mafia
cinese
e
in
una
torbida
storia d’amore con una prostituta argentina. Anche la
polizia...
SCENEGGIATURA
Scena 1 – Interno notte, appartamento Marco
Una domenica sera d’inverno, in un appartamento milanese,
una coppia di trentenni, MARCO e CELESTE sono sdraiati
abbracciati sul divano davanti alla TV sintonizzata su una
trasmissione sportiva. Lui guarda l’orologio.
MARCO
Vado.
Si alza, esce di campo e torna mentre si sta infilando
una felpa col cappuccio.
CELESTE
Che palle andare a correre, a
quest’ora
poi,
sei
un
bel
fenomeno. Ti farai stirare da
un alcolizzato.
Marco si abbassa per darle un bacio.
MARCO
Diventerai una botte.
CELESTE
(sorridente)
Lo so.
2
MARCO
Ciao.
CELESTE
Io vado a dormire.
MARCO
Chiudo io, ciao.
Scena 2 - Esterno notte, periferia di Milano
Marco sta correndo per le vie della periferia di Milano.
Sull'inquadratura dei suoi piedi scorrono i titoli di
testa. Gli unici suoni che sentiamo sono il suo respiro
ritmico e il rumore dei suoi passi sull'asfalto umido.
Nelle
pozzanghere
avvolti
nella
si
riflettono
nebbia.
Intorno
capannoni
tutto
è
fatiscenti
deserto.
In
lontananza avvertiamo rumori di sirene e di treni che
transitano. Marco passa davanti al cancello aperto di una
fabbrica. Dall’interno un grosso cane inferocito fa per
attaccarlo. L’animale si slancia verso di lui, Marco per
un attimo si paralizza, ma il cane è legato ad una lunga
catena e, benché gli arrivi molto vicino, non riesce a
raggiungerlo.
Marco
riprende
a
correre.
Vediamo
ponti
sopra i binari della ferrovia, tunnel, vecchie fabbriche
abbandonate.
Scena 3 - Esterno notte, sotto casa di Marco
Dettaglio
soggettiva:
dei
piedi
di
svoltiamo
in
Marco
una
che
via
corre,
poi
residenziale,
in
sullo
sfondo un uomo (WENG DAO) che sta chiudendo la portiera
della
sua
auto,
sulla
destra
superiamo
un
asiatico
dall’aspetto losco che fuma una sigaretta appoggiato ad
3
un’auto
parcheggiata
con
all’interno
altri
quattro
uomini.
Scena 4 - Interno notte, casa di Marco
Marco entra in casa sudato dopo la corsa. Vediamo qualche
scorcio del suo appartamento: un televisore al plasma,
uno
stereo
hi-tech.
Alcune
foto
ci
mostrano
un
adolescente a cavallo, con un uomo accanto.
Marco apre il frigorifero ben fornito; prende dell'acqua
e
beve
a
provenire
canna.
dalla
In
quel
strada
momento
che
sente
culminano
delle
in
un
grida
urlo
impressionante. Marco apre la portafinestra della cucina
ed esce sul balcone.
Nella semioscurità notturna vediamo un uomo cinese cadere
a peso morto (al rallenty) sull'asfalto. Nel momento in
cui tocca terra un rivolo di sangue gli esce dalla bocca
e
forma
una
allontanano
pozza
di
sul
corsa
marciapiede.
dandogli
le
Quattro
spalle,
uomini
anche
si
loro
sembrano asiatici. Nella fuga lasciano cadere una spranga
di ferro. Dopo qualche metro salgono su un’auto che li
aspetta
col
motore
acceso
e
partono
a
gran
velocità.
Marco rientra in casa e si precipita a telefonare al 118.
MARCO
(angosciato)
Pronto...sì,
correte,
hanno
aggredito un uomo, è a terra,
ferito,
sembra
grave...Via
Broglio n° 19...Fate presto!
Io
mi
chiamo
sì, sì!
4
Marco
Provera,
Mentre è al telefono Marco vede dal balcone una bella
donna (CARLA) uscire trafelata dal portone della casa di
fronte alla sua.
Scena 5 - Esterno notte, sotto casa di Marco
Vediamo Carla, è di spalle e si precipita verso l’uomo a
terra. Un ragazzino cinese di circa sedici anni (WENG-GI)
si butta su di lui, straziato dal dolore. Pochi istanti
dopo un’altra donna si avvicina all’uomo e gli presta i
primi soccorsi. Carla, vedendo il ragazzino disperato,
istintivamente lo abbraccia.
Scena 6 - Esterno notte, sotto casa di Marco
Un
gruppo
di
soccorritori
si
raccoglie
intorno
alla
vittima. Weng-gi, in lacrime, è inginocchiato vicino al
corpo.
La
donna
che
prestava
i
primi
soccorsi,
forse
un’infermiera, dà istruzioni ai presenti.
DONNA INFERMIERA
(tono deciso)
Allontanatevi, ha bisogno di
aria...Aria!
un’infermiera.
Sono
Non
stategli
così addosso e non muovetelo,
mi raccomando.
Sirene in sottofondo, l'ambulanza si sta avvicinando.
Carla continua a consolare il ragazzo, mentre il resto
del gruppo assiste alla scena addolorato e paralizzato.
Anche Marco, che nel frattempo è sceso in strada, assiste
turbato alla scena. Si apre la portiera dell'ambulanza ed
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escono
gli
infermieri.
Dalla
porta
posteriore
uno
fa
scendere la barella, mentre l’altro si avvicina al corpo.
INFERMIERE 1
(rapido e professionale)
Qualcuno sa cosa è successo?
Nel
frattempo
misura
il
polso
della
vittima
e
dall'espressione del suo viso capiamo che c'è poco da
fare.
DONNA INFERMIERA
L'hanno
preso
a
sprangate,
erano in quattro...
Sopraggiunge l'altro infermiere con la barella.
INFERMIERE 1
Fate passare!
INFERMIERE 2
(posando a terra la barella)
Da quanto tempo è a terra?
DONNA INFERMIERA
Saranno dieci minuti.
I due infermieri trasportano il corpo sull'ambulanza.
I curiosi seguono la scena attoniti. Qualche minuto dopo,
i paramedici sono sempre al lavoro dentro all’ambulanza
che ferma in mezzo alla strada. Il gruppo di curiosi si è
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fatto
più
folto,
sentiamo
qualche
scambio
informazioni.
UOMO 1
(ansioso)
Io
ho
sentito
un
urlo,
mi
sono affacciato e ho visto un
gruppo
di
uomini
che
correvano.
UOMO 2
(annuendo)
Sì, anch'io, erano cinesi.
UOMO 3
(impressionato)
Avete
visto
come
giù?
Secondo
me
è
andato
l’hanno
ammazzato sul colpo.
UOMO 1
Ma
voi
li
avete
visti
in
faccia?
UOMO 2
Non si vedeva un cazzo, era
troppo buio...
UOMO 3
Capirai,
i
tutti uguali.
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cinesi
poi
son
di
UOMO 1
Ma la polizia non arriva?
DONNA 1
(con compassione)
Quello è il figlio?
UOMO 3
Ma
qualcuno
è
riuscito
a
prendere il numero di targa?
RAGAZZA 1
(con voce da alternativa)
No,
non
ci
ho
proprio
pensato, viviamo veramente in
una società di merda.
RAGAZZA 2
(seccata per la stupidità del
commento)
Ma
cosa
dici...basta,
io
me
ne vado.
Passa
del
tempo.
Sentiamo
le
sirene
della
polizia
in
arrivo. Arriva la prima pantera. Scendono due poliziotti
in
borghese.
Marco
nota
Carla
che
si
allontana
al
sopraggiungere della polizia, lasciando solo il ragazzo.
In sottofondo il brusio dei commenti dei presenti:
"minchia che tempismo, sono passati venti minuti..."
Il primo poliziotto (MODUGNO), in secondo piano, va a
parlare
con
gli
infermieri,
il
secondo
poliziotto
(MONTANINI) si avvicina e resta a fissare la pozza di
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sangue sull'asfalto. Si accende una sigaretta e si guarda
intorno alla ricerca di dettagli. Dopo qualche secondo
viene raggiunto da Modugno.
MODUGNO
Hanno usato una spranga, è un
sarto cinese di 35 anni,
stava rientrando, quello è il
suo
appartamento...(indicando
delle
finestre
al
piano
terra)
Dettaglio degli occhi del ragazzo che piange.
MODUGNO
(voce fuori campo)
...ci abitava col figlio...
Primo piano del viso scettico di Montaini
MODUGNO
Sembra
una
cosa
fra
di
loro...
Dettaglio della sirena dell'ambulanza.
MODUGNO
Dicono che non c'è niente da
fare.
MONTAINI
Avevi dei dubbi?
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I due si dirigono verso i presenti che spontaneamente
cominciano a raccontare quello che hanno visto.
UOMO 2
(un po’teso davanti alle
forze dell'ordine)
Ho
visto
quattro
cinesi
scappare, e uno in macchina.
Erano un paio di giorni che
vedevo un gruppetto di cinesi
fermi davanti alla chiesa
su
una Opel nera.
MODUGNO
Ha visto il numero di targa?
UOMO 2
(dispiaciuto)
No, era già troppo lontana...
DONNA 2
Neanch’io
sono
riuscita
a
vederla, però era proprio una
Opel
Astra,
sono
sicura
perché ne ha una uguale mio
fratello!
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MODUGNO
(brusco)
Va bene, però parlate uno per
volta,
lei
ce
l'ha
un
documento?
Mentre
i
testimoni
mostrano
i
loro
documenti
arriva
un'altra macchina della polizia da cui scendono altri
due agenti in divisa.
MONTAINI
(rivolto ai colleghi, in tono
scazzato)
Cinque
avere
cinesi...
una
Opel
potrebbero
Astra
nera,
fate voi un giro?
POLIZIOTTO 1
Ok.
La
seconda
macchina
riparte.
La
donna
che
prestava
i
soccorsi, si rivolge a Marco.
DONNA INFERMIERA
L'ambulanza non riparte, è un
brutto segno...
Nel frattempo Montaini e Modugno si avvicinano a Weng-gi.
MONTAINI
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(arrogante e senza alcun
tatto)
Sei tu il figlio?
Il ragazzino smette per un attimo di piangere e fa cenno
di sì con la testa.
MONTAINI
(secco)
Fammi vedere i documenti. Ce
li hai?
Il ragazzino non risponde.
MONTAINI
Mi capisci quando parlo?
WENG-GI
(intimidito)
Sì.
MONTAINI
Bravo, allora rispondimi, ce
li hai i documenti?
WENG-GI
Sì, sono in casa.
MONTAINI
E dov’è la tua casa?
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Weng-gi indica un appartamento al piano terra dietro alle
sue spalle. Anche Marco guarda in quella direzione, e il
suo
sguardo è attratto da uno scintillio proveniente
dalla finestra dell’appartamento della vittima.
Le luci sono spente, ma una delle finestre è aperta, e
vicino ad una tenda, intravediamo una DONNA MISTERIOSA.
Lo
scintillio
che
Marco
ha
notato
è
provocato
dal
riflesso della sirena dell’ambulanza su un fermaglio di
metallo
che
la
accorge
dello
donna
ha
nei
sguardo
di
capelli.
Marco,
la
Non
donna
appena
si
si
ritrae
nell'oscurità.
MONTAINI
(con tono arrogante)
Allora
muoviti!
Vai
a
prenderli.
Weng-gi entra in casa. Ancora un secondo e la luce si
accende, vediamo all’interno dell’appartamento il ragazzo
che si muove alla ricerca dei documenti, ma non vi è
nessuna
traccia
della
donna
di
pochi
secondi
prima.
Ritorniamo sul PP di Marco
Scena 3B (come scena 3, ma al rallenty) - Esterno notte,
sotto casa di Marco
Rivediamo in flash-back la via di Marco con sullo sfondo
l’uomo che sta chiudendo la portiera dell’auto, e sulla
destra il gruppo di asiatici nell’Opel Astra nera.
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Scena 7 - Interno notte, casa di Marco
Marco rientra a casa, apre la porta della camera da letto
e si avvicina a Celeste che sta dormendo, le guarda la
pancia e la bacia delicatamente.
Scena 8 - Interno giorno, casa di Marco
Celeste è nuda sotto la doccia, la vediamo di spalle
mentre si sciacqua i capelli.
Scena 9 - Interno giorno, casa di Marco
Marco beve il caffè guardando fuori dalla finestra; il
suo
sguardo
va
nella
direzione
del
luogo
del
delitto
della sera prima. Sul frigorifero notiamo una foto della
coppia sorridente.
Scena 8b
- Interno giorno, casa di Marco
Celeste in bagno, allo specchio che si pettina.
Scena 10 - Interno giorno, palazzo di Marco
L’ascensore arriva al piano, vediamo la coppia che si
bacia, poi si aprono le porte e Marco e Celeste escono.
Scena 11 - Esterno giorno, strade di Milano
La coppia va in moto. Scorci della città in una giornata
di
sole
invernale.
I
due
chiacchierano
in
modo
affettuoso. Lui la lascia davanti al laboratorio dove lei
lavora.
Marco
e
Celeste
si
tolgono
salutarsi.
MARCO
Passo a prenderti stasera?
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il
casco
per
CELESTE
Sì, dopo le sei, comunque ti
chiamo.
Marco sta per rimettersi il casco.
CELESTE
Secondo te per quanto ancora
potrò venire in moto?
Scena 12 - Interno giorno, ufficio di Marco
Marco è in ufficio, in piedi davanti alla scrivania di
ANNA, la sua segretaria. L’ambiente è anonimo, dietro la
segretaria
vediamo
una
serie
di
divisori
bianchi
che
delimitano altri uffici. Sullo sfondo qualche telefono
che squilla e voci di colleghi.
ANNA
(tono cordiale)
Ciao Marco, come stai?
MARCO
Bene e tu? Come è stato il
tuo week-end?
ANNA
Troppo corto come al solito.
Ti
ho
stampato
il
programma
di oggi.
Marco afferra il programma che lei gli porge.
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MARCO
Ok,
grazie,
ricordati
che
oggi sono fuori dalle dodici
alle sedici.
ANNA
Guarda
delle
che
alla
cinque
riunione
devi
andarci
anche tu.
MARCO
Non
mancherò.
Mi
presti
il
Corriere per favore...
A
stacco.
cornetta
Marco
del
alla
telefono
sua
sulla
scrivania.
spalla
Trattiene
mentre
sfoglia
la
il
giornale in cerca di notizie dell’omicidio della sera
prima. Lo vediamo sfogliare la sezione Cronaca di Milano,
ma non trova nulla. Poi fa una telefonata:
MARCO
(un po’ distratto dalla
lettura del giornale)
Victor buongiorno, sono io.
Sì, sì, ci vediamo all’una, a
dopo.
Marco sta per posare il ricevitore, quando alla porta si
affaccia un suo collega.
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COLLEGA 1
Provera, vieni a prenderti un
caffè?
Marco si alza.
MARCO
Arrivo.
Marco esce dal suo ufficio e si avvia in compagnia di tre
colleghi verso la macchinetta del caffè.
COLLEGA 1
(frugandosi nelle tasche)
Cazzo, il portafoglio!
COLLEGA 2
Con
la
sfiga
che
hai
te
l’avranno rubato in autobus.
COLLEGA 1
Sono venuto in macchina, non
in autobus.
COLLEGA 2
(ironico)
Ah, ti fai trainare?
COLLEGA 1
(tra l’irritato e il
divertito)
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Pirla, ha solo quattro anni.
Va benissimo, e poi è ancora
bella.
COLLEGA 3
Sì, sì, bellissima... sembra
un pisello!
COLLEGA 2
(ammiccante)
Per
questo
dice
che
è
bella...
COLLEGA 3
Peccato
che
ti
piaccia,
con
la crisi che c’è, mi sa che
te la dovrai vendere. Non ci
ricavi molto...giusto un paio
di pompini da una cinese...
COLLEGA 1
Ridi,
ridi,
intanto
io
ne
ho
conosciuta una capace di farlo
rizzare a un morto...
COLLEGA 3
Quindi anche a te!
Risate generali di sottofondo.
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COLLEGA 3
Eh
ragazzi,
capito
non
veramente
abbiamo
un
cazzo,
conveniva mettersi in proprio
a
vent’anni.
Hai
visto
il
Galbiati, ha la nostra età e
gira in Porsche...
COLLEGA 1
Ma
chi?
Galbiati?
quello
della Galbia-Tessil?
COLLEGA 3
Bravo, quello che ci vende i
golfini. (Poi rivolgendosi a
Marco)
Minchia
Provera,
sei
proprio di compagnia oggi...
COLLEGA 2
Starà pensando a Furia.
COLLEGA 1
Ah...già che il dottore ha il
cavallo, ueh! A me sa tanto
che
la
sua
non
è
solo
omonimia...
Scena 13 - Interno notte, casa di Marco
Marco e Celeste sono nella vasca da bagno. Si stanno
rilassando.
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CELESTE
Io
non
voglio
più
abitare
qui, voglio cambiare casa.
MARCO
Perché?
CELESTE
Ho visto la macchia di sangue
sull’asfalto
sento
qui
male.
sotto
Non
e
mi
riesco
a
cazzo,
è
pensare ad altro.
MARCO
Sì,
hai
ragione,
stato orribile, non avevo mai
visto
nessuno
morire.
Continuo a rivedermi la scena
davanti agli occhi.
CELESTE
Meno
male
che
Poveretti,
benissimo
io
dormivo.
mi
chi
ricordo
erano,
li
ho
incrociati un sacco di volte,
soprattutto
lui,
il
padre,
aveva un’ aria così da brava
persona.
Ma
cos’ha detto?
20
la
polizia
che
MARCO
Mah...appena hanno visto che
erano
cinesi,
se
ne
sono
sbattuti. Oltretutto ci hanno
messo
venti
minuti
ad
arrivare, chissà quelli dove
erano finiti ormai...
CELESTE
Ma tu li hai visti bene?
MARCO
Te l’ho detto, era buio, loro
erano
cinesi,
dopotutto
abitiamo a Chinatown...
CELESTE
Ma
li
hai
incrociati
anche
prima di salire?
MARCO
Sì,
ma
cosa
correndo,
che
ho
vuoi...stavo
solo
visto
fumava...
uno
poi,
ripensandoci...
erano
sicuramente loro, però non è
che
al
caso,
momento
cioè:
tu
ci
ho
passi,
fatto
vedi
uno che fuma, poi vai oltre,
te ne freghi. Poi se uno te
lo
chiede
dici
“Si
è
vero,
c’era uno che fumava”. Da lì
21
a
riconoscerlo
però…
un
cinese poi...
Marco
allunga
una
mano
per
accarezzare
la
spalla
di
Celeste. Lei ha un’espressione cupa sul volto.
MARCO
Dai,
amore,
non
pensarci...
Ma, hai la pelle d’oca, hai
freddo?
CELESTE
Sì, un po’...
MARCO
Usciamo
allora.
Ti
prendo
l’accappatoio.
Marco si alza in piedi nella vasca, lo vediamo di spalle.
Scena 14 - Interno notte, casa di Marco
Marco è affacciato alla finestra da cui ha assistito alla
scena la sera prima. Guarda la macchia di sangue. Dopo
qualche secondo, dal portone della casa di fronte, esce
Carla.
Dal
suo
abbigliamento
capiamo
che
fa
la
prostituta. Lui la segue con lo sguardo, Carla sale sulla
macchina di un’amica che subito avvia il motore.
Le due
donne si allontanano insieme.
Scena 15 - Interno giorno, bordello
Vediamo una coppia asiatica in un letto:
un uomo e una
bella donna sulla trentina stanno facendo l’amore molto
22
teneramente.
In
sottofondo
c’è
un
rumore
meccanico
abbastanza forte e cadenzato.
Scena 16 -
Esterno giorno, campagna vicino a Varese
Ripresa aerea dei quattro laghi (Como, Lugano, Varese,
Maggiore), ci avviciniamo ad una moto che sta percorrendo
una strada tortuosa, la seguiamo di spalle e riconosciamo
che è quella di Marco.
Scena 17 - Esterno giorno, maneggio
Marco arriva in un maneggio di campagna. Parcheggia in
uno sterrato dove ci sono altre macchine. In sottofondo
lo stesso rumore ritmico già sentito nella scena 15 del
bordello.
Siamo in una stalla con diversi cavalli, Marco avanza
lungo i box fino ad arrivare al suo. L’animale lo saluta
appoggiando il muso sul suo petto. Marco lo accarezza per
qualche istante, poi entra nel box, gli mette le redini e
lo porta fuori.
Scena 18 – Esterno giorno, sotto casa di Marco
Marco sta rientrando dopo la sua giornata a cavallo, è
sotto
casa,
quando
incrocia
Carla
vestita
in
modo
femminile, ma discreto, che a sua volta sta rientrando
con
qualche
sacchetto
della
spesa.
I
incrociano.
MARCO
(con aria galante)
Lascia, ti do una mano.
23
loro
sguardi
si
Marco si avvicina ulteriormente a Carla e afferra uno dei
sacchetti.
CARLA
(un po’ imbarazzata, con
accento spagnolo)
Grazie...
MARCO
Figurati.
Marco posa i sacchetti a terra, mentre Carla armeggia
nella borsa alla ricerca delle chiavi.
MARCO
Aspetta, ti tengo la porta.
Marco tiene aperto il portone mentre Carla entra.
CARLA
Grazie mille.
MARCO
C’eri anche tu, l’altra sera,
vero?
Cazzo,
sono
rimasto
scioccato.
CARLA
Sì, una cosa tremenda.
MARCO
Già, ma il ragazzino che fine
ha fatto? Ho visto che adesso
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l’appartamento
è
chiuso,
sembra sigillato.
CARLA
Sì,
non
c’è
tapparelle
nessuno.
sono
Le
sempre
abbassate.
MARCO
Ma tu li conoscevi?
CARLA
Poco,
paio
abitavano
di
mesi...
qui
da
un
comunque
il
ragazzino è andato via quella
sera
con la polizia.
MARCO
Chissà
dove
li
hanno
portati...
CARLA
Ma
chi?
forse
Il
ragazzino?
Mah,
da qualche parente.
MARCO
Certo...
Passa un vicino di Carla che sta uscendo dal portone.
CARLA
Beh, grazie ancora, allora.
25
MARCO
Di niente. Ciao.
CARLA
(entrando)
Ciao.
Scena 19 – Interno giorno, casa di Marco
Celeste, che indossa un abitino un po’ scollato e un
grembiulino,
sta
cucinando.
Vediamo
la
fiamma
che
si
accende, le gocce di vapore sulla pentola, un coltello
sfilato dal ceppo.
Celeste
sta
affettando
delle
verdure.
Panoramica
del
soggiorno (soggettiva di Marco). Celeste intanto continua
ad affettare...quando Marco le arriva alle spalle, lei
trasale e si volta di scatto con un coltello in mano...
CELESTE
Cazzo Marco, sei scemo?
MARCO
(ridendo)
Scusami
amore,
ti
ho
spaventata?
CELESTE
Cazzo, non vedi? Un altro
secondo e ti accoltellavo!
MARCO
(abbracciandola)
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Scusami... Fatti vedere come
stai
bene
con
questo
grembiulino...
Marco le annusa il collo e si struscia su di
lei.
CELESTE
Aspetta, amore che spengo il
gas...
ne
devo
approfittare
prima di pesare cento chili e
avere i piedi gonfi!
Marco la bacia con passione e le slaccia il grembiule...
Ci allontaniamo oltrepassando la finestra.
Scena 20 – Interno giorno, commissariato di zona
Dissolvenza
Marco
a
incrociata
quella
Rientriamo
dalla
dalla
del
facciata
commissariato.
finestra
e
ci
del
palazzo
Sta
troviamo
di
piovendo.
all’interno
dell’ufficio di polizia. La mpd carrella in corridoio,
tre
stanze,
in
ognuna
una
scrivania
dove
altrettanti
agenti stanno interrogando e raccogliendo denunce: una
probabile
ragazzo
in
clandestina,
giubbotto
un
di
signore
pelle.
di
Gente
mezza
che
età,
un
aspetta
in
corridoio. Ci fermiamo su Marco seduto ad una scrivania
con davanti un agente in divisa.
POLIZIOTTO
Ma...quando è avvenuto questo
omicidio?
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MARCO
Domenica
scorsa...
di
sera,
verso le dieci e mezza.
POLIZIOTTO
Ah…
sì,
ecco
la
pratica…
dunque... mi ha detto di aver
lasciato già i suoi dati ai
colleghi, giusto?
MARCO
Sì,sì anzi...ecco guardi, era
quello il suo collega.
Marco indica Montaini che sta passando in quel momento. I
due si scambiano uno sguardo.
POLIZIOTTO
(voltandosi leggermente verso
Montaini)
Sì,
ma...
sig.
l’ho
Marco
trovata...il
T.
Provera.
Tronchetti?
MARCO
Purtroppo no, magari!
POLIZIOTTO
Vediamo,
(leggendo)
Provera
dichiara
aver
finestra
della
dalla
sua
abitazione
civico
28
sig.
di
visto
Broglio,
Il
in
19,
via
piano
terzo, quattro uomini fuggire
dopo aver colpito la vittima
Wong
Wen-Dao.
non
è
Qui
in
leggo
grado
riconoscerli...
ha
che
di
qualcosa
da aggiungere?
MARCO
(rispettoso)
No, veramente sono venuto un
po’
per
vedere
esservi
modo,
utile
e
se
in
un
confesso,
potevo
qualche
po’...
lo
anche
per
curiosità…
Squilla
il
telefonino
di
Marco,
lui,
imbarazzato,
rivolge al poliziotto.
MARCO
Scusi,
ho
dimenticato
di
spegnerlo.
Marco risponde.
MARCO
Pronto.
Ciao
amore,
tutto
bene? Senti, adesso non posso
parlare,
ti
poco.
Marco riattacca.
29
richiamo
io
fra
si
MARCO
Sa, mia moglie è incinta, e
questa cosa ci ha spaventato
molto, mi piacerebbe poterla
tranquillizzare.
Insomma
mi
sentirei meglio se aveste già
trovato i colpevoli...
POLIZIOTTO
(comprensivo)
Capisco sig. Provera, guardi
il caso non è mio... vediamo
chi segue la pratica...
In quel momento, Montaini si avvicina alla scrivania per
prendere una cartelletta.
POLIZIOTTO
Montaini, scusa, ma lo segui
tu l’omicidio...(guarda sulla
pratica perché non ricorda il
nome)...Wong?
MONTAINI
(scazzato)
No... deve essere di Modugno…
perché?
MARCO
(intromettendosi)
Non so se si ricorda, io ero
un vicino della vittima e ho
visto
la
30
scena
dalla
finestra...
lasciato
i
le
avevo
anche
miei
dati
quella
sera.
MONTAINI
(distratto)
Sì, mi ricordo. Però come ho
appena detto al collega, non
seguo io la pratica.
POLIZIOTTO
(interrompendo Montaini)
Tu sai se Modugno è in giro?
Io stamattina non l’ho visto.
MONTAINI
(allontanandosi)
Forse è di turno stasera...
Il poliziotto a questo punto prende il telefono.
POLIZIOTTO
Controlliamo...
Casalini...
ciao,
volevo
un’informazione,
quando
lo
trovo?
sono
solo
Modugno
Ah,
ho
capito, grazie. Ciao.
Riattacca, poi rivolto a Marco.
POLIZIOTTO
Il
mio
collega
dopodomani.
31
rientra
MARCO
No, perché sa, ci chiedevamo
anche
che
fine
avesse
fatto
quel povero ragazzo...
POLIZIOTTO
Ma chi?
MARCO
Il figlio!
POLIZIOTTO
Ah,
il
figlio,
vediamo...
(sfoglia la pratica)... Wong
Wen-Gi, anni sedici, qui non
risulta
niente...mi
spiace,
guardi sig… Provera, forse è
meglio
se
giorni,
ripassa
tra
così
due
parla
direttamente col collega che
sta seguendo il caso...
Squilla il telefono, il poliziotto risponde.
POLIZIOTTO
Sì,dimmi...
quando
ho
capito...
esattamente?
...aspetta un secondo(rivolto
a
Marco)...Guardi
Provera,
direi
detti tutto...
32
che
sig.
ci
siamo
MARCO
Va
bene,
allora
grazie,
arrivederci.
Il poliziotto fa un cenno di saluto a Marco con la mano.
POLIZIOTTO
(al telefono)
Pronto, mi dicevi?
Marco si alza e se ne va.
Scena 21 – Esterno giorno, davanti al commissariato
Marco esce dal commissariato e trova la moto con una
gomma a terra. Irritato, fa una telefonata col cellulare.
MARCO
(tono asciutto)
Anna, ciao...guarda che oggi
non
torno
una
in
ufficio,
cortesia,
mail
il
mandami
prospetto
fammi
via
vendite,
così ci lavoro da casa, ok?
Grazie. Ciao.
Scena 22 – Esterno giorno, strada / Interno giorno,
autobus
Marco si congeda dall’autista di un carro-attrezzi che è
venuto a prendere la sua moto, poi sale su un autobus che
passa proprio lì davanti. E’ una linea molto affollata,
sono quasi tutti stranieri. Marco, un po’ a disagio, è
seduto
in
mezzo
a
un
gruppo
33
di
extracomunitari.
In
soggettiva
vediamo
che
nota
le
varie
etnie
presenti:
arabi, cinesi, filippini, qualche nero.
Scena 23 – Interno giorno, casa di Marco
Dettaglio delle mani di Marco: chiude la tastiera del
computer portatile, afferra una bottiglia di whisky e ne
versa un po’ in un bicchiere. Marco si muove per la casa,
è solo, accende la TV: su MTV c’è una musica ballabile e
coinvolgente,
nel
frattempo
Marco
si
avvicina
alla
finestra e guarda nell’appartamento di Carla. Attraverso
le tende la vede con chiarezza che sta ballando. Marco
realizza che lei si muove al ritmo dello stesso pezzo su
MTV e la osserva ipnotizzato immaginandola sola. Dopo
qualche
secondo
Carla
esce
dal
suo
campo
visivo...
Dettaglio sulla bocca di Marco che sorseggia il drink
mentre continua a fissare la finestra, Carla riappare
quasi subito, e con lei sopraggiunge anche un uomo a
torso nudo. Capiamo che il balletto era per questo suo
cliente. Marco distoglie lo sguardo e posa il bicchiere.
Scena 25 – Esterno giorno, cascina dei genitori di
Celeste
Siamo nel giardino di una cascina in campagna nel nord
d’Italia.
Marco
sta
camminando
con
un
sessantina, il padre di Celeste.
PADRE CELESTE
Ho risistemato la casetta di
Celeste,
vieni
faccio vedere.
34
che
te
la
uomo
sulla
Intanto i due continuano a camminare ed arrivano a una
casetta
di
legno
costruita
sotto
un
albero.
Entrano,
vediamo un piccolo tavolino, delle bambole, un lettino,
una cucina in miniatura e un vecchio mangiadischi.
MARCO
(sinceramente colpito)
Che bella!
Marco
osserva
la
cura
con
cui
ogni
oggetto
realizzato. Prende in mano una bambola.
PADRE DI CELESTE
(scherzoso)
Chiaro
che
se
maschio
dovrei
fosse
rivedere
un
un
attimo l’arredamento.
MARCO
Beh,
ormai
manca
poco!
Lo
sapremo presto.
PADRE DI CELESTE
Ah sì, quando?
MARCO
Avremo
l’ecografia
quindici
Celeste
giorni.
è
convinta
una bambina!
35
fra
Tanto
che
sia
è
stato
PADRE DI CELESTE
Io sarei contento, avete già
deciso il nome?
Sopraggiunge Celeste.
CELESTE
Eccovi
qui,
il
pranzo
è
in
tavola.
Scena 25 – Interno giorno, cascina dei genitori di
Celeste
Siamo in una sala da pranzo, al tavolo sono seduti Marco,
Celeste e il padre di Celeste. La madre, in piedi, sta
servendo un risotto.
MADRE DI CELESTE
(rivolta a Celeste)
Sai che Sandra ha visto gli
anelli che hai fatto il mese
scorso
e
mi
ha
detto
che
vorrebbe esporli in negozio?
CELESTE
Sì, sono piaciuti molto, me
li hanno anche fotografati e
dovrebbero apparire su varie
riviste, sono contenta.
36
PADRE DI CELESTE
E
a
te
Marco?
come
va
il
lavoro,
Meglio
o
c’è
sempre
crisi?
MARCO
Guarda,
rispetto
all’anno
scorso un po’ meglio! Però la
società ha ancora problemi a
causa
della
concorrenza
internazionale,
dall’Estremo
soprattutto
Oriente,
e
di
conseguenza non paga. E anche
con
le
provvigioni
fanno
un
sacco di storie. Figurati che
mi
devono
ancora
dare
due
trimestri arretrati.
Nel frattempo anche la madre di Celeste si è seduta a
tavola e tutti hanno cominciato a mangiare.
PADRE CELESTE
Meno male che io sono già in
pensione.
CELESTE
(lo interrompe ridendo)
Ma,
papà,
cosa
c’entri
Facevi il medico poi...
PADRE CELESTE
(continuando)
37
tu?
Ma tu non hai mai pensato a
cambiare
lavoro?
laurea
non
Con
la
dovresti
tua
far
fatica, no?
MARCO
Ma,
sai...credo
situazione
stessa
in
che
sia
un
tutti
i
la
po’
la
settori,
non solo nel tessile...e poi
questo
ormai
è
il
mio
settore...(rivolto alla madre
di Celeste) Questo risotto è
buonissimo!
Complimenti,
signora!
MADRE DI CELESTE
E
il
tuo
cavallo?
Ci
vai
sempre al maneggio?
MARCO
Quando
posso...Di
solito
un
paio di volte alla settimana.
MADRE DI CELESTE
Qualcuno ne vuole ancora?
Scena 26 – Interno giorno, ufficio di Marco
Marco è alla sua scrivania e sta parlando al telefono.
38
MARCO
Sai che stasera non riusciamo
a
salutarci?
hanno
Purtroppo
mi
fissato
un
appena
appuntamento.
CELESTE
(fuori campo)
Non
importa,
solo
tanto
sto
via
due giorni.
MARCO
Celeste,
cerca
di
non
stare
in piedi tutto il tempo, e la
sera fregatene, se sei stanca
vai a dormire...
Scena
27 – Esterno notte, portici di via Vittor Pisani
Marco
esce
dall’ufficio.
E’
già
buio.
Attraversa
un
androne e si incammina sotto i portici deserti. Sentiamo
il rumore dei suoi passi che rimbombano sul marmo.
Scena 28 – Esterno notte, sotto casa di Marco
Un’auto arriva e si ferma. Si spengono i fanali. Marco si
avvicina e sentiamo il rumore di una portiera che si
chiude: è Carla. I due si vedono. Carla lo saluta per
prima.
CARLA
Ciao.
39
MARCO
(cordiale)
Ciao, come va?
CARLA
Bene, e tu?
MARCO
Bene...sai, poi sono stato al
commissariato, ma mi è quasi
sembrato
che
archiviato
abbiano
tutto...
già
comunque
hai visto che i cinesi sono
tornati?
CARLA
Chi i Wong?
MARCO
Sì,
sì:
c’erano
le
finestre
aperte, e ho visto anche una
donna in casa.
CARLA
Ma non sono loro...
MARCO
(incuriosito)
Ah davvero? Sei sicura?
CARLA
Sì, certo, anche se non è che
li
conoscessi
molto
abitavano qui da poco.
40
bene,
Mentre parlano, i due si avvicinano al portone di Carla.
MARCO
Tu è molto che abiti qui?
CARLA
Due anni.
Ormai Carla ha aperto il portone, per un attimo i due si
guardano negli occhi.
CARLA
Senti, ti va di salire?
Scena 29 – Interno notte, casa di Carla
Si apre la porta, in silhouette Carla entra seguita da
Marco. Lui fa qualche passo in salotto, si ferma davanti
alla finestra e guarda attraverso i vetri le finestre del
suo appartamento. Riflesso nel vetro vediamo il salotto
alle sue spalle: due divani dai colori accesi e dall’aria
molto confortevole, due grandi specchi un po’ barocchi,
un angolo bar ben fornito. Arriva Carla che nel frattempo
si è tolta il cappotto. Lei si avvicina a Marco. I due si
guardano.
MARCO
Come ti chiami?
CARLA
Carla.
41
Lei
si
slaccia
due
bottoni
della
camicetta,
e
si
accarezza il seno. Così facendo, si avvicina a lui e lo
bacia sulla bocca.
Scena 30 – interno notte, casa di Carla
Marco e Carla sono a letto, nudi dopo aver fatto sesso. A
un certo punto a lui gorgoglia lo stomaco. I due ridono,
poi lei si allunga e prende alcune brochure di ristoranti
take-away e gliele passa. Lui le sfoglia.
MARCO
Cosa ti va? Pizza? Sushi?
CARLA
No, sushi no, basta sushi!
MARCO
(ridendo)
Ok, ok! Pizza?
Scena 31 – Interno giorno, bagno, casa Marco e Celeste
Vediamo
la
specchio.
parete
Rumore
del
di
bagno
acqua
di
che
Marco
scorre.
riflessa
Marco
nello
entra
in
campo dal basso, è a torso nudo e con la faccia segnata
nella
luce
cruda
del
mattino.
Intuiamo
che
è
appena
rincasato e che è in ritardo, inizia a radersi.
Scena 32 – Interno giorno, bordello
Vediamo una coppia che sta facendo sesso perverso: lui è
un uomo sui cinquant’anni, con gli occhiali, è nudo, lei
è di spalle, legata in ginocchio, lui la sta prendendo da
dietro con foga, solo dopo qualche secondo riconosciamo
42
la donna asiatica della scena 15. In sottofondo il solito
rumore meccanico cadenzato.
Scena 33 – Interno
Vediamo
Marco
notte, casa di Marco
seduto
sul
suo
divano
che
parla
al
telefono, si sta bevendo un whisky.
MARCO
...niente,
sono
stanco,
tra
poco vado a dormire.
Celeste
è
d’albergo.
al
telefono
in
una
camera
CELESTE
Beato te, io sto per andare a
cena con quelli dell’agenzia,
mi
hanno
incastrata,
come
vorrei andare a dormire...
MARCO
Ci avrei giurato, a che ora
arrivi domani?
CELESTE
Alle
19
e
05.
Senti,
hanno
bussato, devo andare, ciao.
MARCO
Ciao.
Marco riattacca, si alza con il bicchiere in mano e si
avvicina alla finestra. Si sente un rumore di portiera
43
sbattuta, Carla è appena scesa da una macchina. Si avvia
verso il portone ed entra. Marco la osserva.
Scena 34 –
Interno notte, casa di Carla
Vediamo Carla e Marco a letto nudi.
MARCO
Ma tu di dove sei?
CARLA
Buenos Aires.
MARCO
Ma dai! E com’é?
CARLA
É
il
posto
più
bello
del
mondo! É casa mia!
MARCO
(accarezzandole il sedere)
Ma allora tu balli il tango?
Carla non gli risponde, ma si gira e lo bacia.
MARCO
(interrompendo il bacio)
Senti,
Carla,
volevo
dirti
una cosa, una confidenza...
44
CARLA
(incuriosita)
Dimmi...
MARCO
(serio)
Sei la prima a cui lo dico...
La sera
dell’omicidio
nella
casa dei cinesi ho visto una
donna...
CARLA
(perplessa)
Ancora
questa
storia.
Ci
pensi sempre?
MARCO
Sai, secondo me questa donna
si stava nascondendo.
CARLA
Perché?
MARCO
Perché era nascosta dietro a
una tenda, al buio, e poi è
sparita nel nulla!
Marco osserva la reazione di Carla.
45
MARCO
Ma
forse
sto
esagerando,
magari ha solo cambiato casa,
come il ragazzo, del resto.
CARLA
Magari
era
una
loro
una
clandestina
amica,
senza
documenti... Quando ha visto
la
polizia
ha
preferito
sparire... sai com’é, no? Ma
tu perché ci pensi ancora?
MARCO
Perché
secondo
me
forse
ha
visto chi è stato.
CARLA
Adesso, però basta...
Carla si avvicina ammiccante e comincia a baciarlo sul
petto, proseguendo verso il basso.
Scena 35 – Interno giorno, commissariato di zona
Un pugno sbattuto su una scrivania; vediamo
telefono, con un’espressione rabbiosa.
MONTAINI
Non
è
possibile,
mi
proprio rotto il cazzo!
46
avete
Montaini al
Montaini riattacca, poi si guarda intorno e vede Marco
seduto
davanti
a
una
scrivania
che
sta
parlando
con
Modugno. Nell’ufficio c’è molto movimento, poliziotti e
personaggi vari. Modugno sta sfogliando il verbale del
caso.
MODUGNO
Vedo
che
dalla
lei
ha
finestra
assistito
della
sua
abitazione di via Broglio 19
all’omicidio del signor Wong
Wen–Dao.
Allora,
Sig.
Provera, mi dica, cosa posso
fare per lei?
MARCO
(imbarazzato)
In
effetti...non
dirlo...ma
so
come
la
sera
dell’omicidio io avevo visto
qualcuno
in
vittima...una
casa
donna
della
che
si
nascondeva, nel buio...
MODUGNO
E perché a lei è sembrato che
questa
donna
si
stesse
nascondendo?
MARCO
Perché
era
dietro
con la luce spenta.
47
le
tende,
MODUGNO
Questa donna che lei dice di
aver
visto
era
nell’appartamento
della
vittima?
MARCO
Sì.
MODUGNO
Ma lei conosceva la vittima?
MARCO
No.
Però
palazzo
sa,
di
abitando
fronte,
nel
l’avevo
già visto.
MODUGNO
E quindi sapeva dove abitava.
MARCO
Sì, e poi ero là quando il
suo
collega
ha
chiesto
al
ragazzo di andare a prendere
i documenti, e l’ho visto che
entrava in casa.
MODUGNO
Quale ragazzo?
MARCO
Il figlio del cinese morto.
48
MODUGNO
Ah... (Modugno scartabella la
pratica) certo, Wong Wen-Gi,
di anni 16. Guardi, qui non è
segnalata
signor
nessuna
Wen-Dao
donna.
viveva
Il
solo
col figlio. E quella sera non
ci
risulta
che
ci
fosse
nessun altro con lui. Ma lei,
dove
si
quando
trovava
avrebbe
esattamente
visto
questa
donna?
MARCO
Come
le
strada,
ho
detto,
sul
davanti
alla
l’appartamento
ero
in
marciapiede
finestra:
è
al
pianterreno.
MODUGNO
E
com’era
questa
donna?
Lei
potrebbe riconoscerla?
MARCO
Non lo so, era cinese e poi
era buio.
MODUGNO
E perché lei se ne esce solo
ora con queste informazioni?
49
Perché non ha detto niente ai
colleghi?
MARCO
Non so... non mi era sembrato
importante.
MODUGNO
E
le
era
sembrato
perché
giusto,
guardi,
ipotetica
questa
donna,
sembra
non
essere
nell’omicidio,
compiuto,
da...
mi
coinvolta
che
qui
vedo
secondo
testimoni,
nuovo
scartabella
(di
nella pratica) cinque uomini
asiatici...
MARCO
Ma lei non crede che questa
donna
potrebbe
qualcosa,
aver
non
so,
visto
essere
utile alle indagini?
MODUGNO
Certo,
lei,
potrebbe!
Sig.
Però
Provera,
si
anche
renda
conto che se questa persona –
sempre ammettendo che esista
- si nascondeva, sicuramente
è
una
clandestina,
documenti,
e
ritrovo?
50
io
senza
come
la
Vediamo Montaini sullo sfondo seguire la conversazione.
MARCO
Ma
allora,
mi
scusi
se
le
vostre
permetto,
ma
indagini
sono
questa
storia
ferme?
impressionato,
mi
Sa,
ci
ci
ha
ha
fatto
paura, non è bello vedere uno
morire sotto casa.
MODUGNO
Sig. Provera, io la capisco e
la
ringrazio
per
il
suo
interessamento, ma mi capisca
anche lei: ammesso che noi la
ritrovassimo,
e
riconoscesse,
lei
questa
che
donna
lei
crede
ci
la
che
direbbe
qualcosa? I casi sono due: se
questa
col
donna
era
permesso
di
in
regola,
soggiorno
e
tutto quanto, non vorrà certo
denunciare
qualcuno
l’andrà
a
troppa
paura.
che
cercare,
Se
non
poi
avrà
è
in
regola non la troveremo mai.
E
poi
è
inutile
raccontiamo:
chiusa,
interno,
è
che
una
controllata
dominata
51
ce
la
comunità
dal
da
suo
bande
rivali
che
si
territorio
contendono
fatto
di
un
quattro
strade in croce. Parlano solo
cinese, hanno persino i loro
tribunali! Noi facciamo quel
che possiamo, con i mezzi che
abbiamo
a
disposizione.
Le
racconterò una cosa: un paio
di
mesi
fa,
soffiata,
grazie
a
abbiamo
irruzione
in
un
una
fatto
laboratorio
clandestino,
proprio
dalle
sue
C’erano
venti
parti.
cinesi
senza
permesso
di
soggiorno e senza documenti.
Le
assicuro
condizioni
neanche
che
che
vivevano
lei
non
immaginare.
schiavi.
Uomini,
bambini
ammassati
in
può
Degli
donne
in
e
uno
stanzone da cui non uscivano
mai.
Lavoravano
giorno
come
peggio.
Per
notte
animali,
legge
noi
e
anzi
siamo
tenuti a dargli il foglio di
via, ma cosa crede, il giorno
dopo saranno andati a bussare
alla
porta
di
qualche
altro
aguzzino. D’altra parte, lei
cosa farebbe se non riuscisse
a
capire
documenti,
una
e
52
parola,
senza
un
senza
soldo
in tasca? Questa è gente che
non ha scelta.
Scena 36 - Interno notte, ristorante
Marco
e
Celeste
stanno
finendo
di
cenare
ristorante.
MARCO
Sai,
sono
tornato
in
commissariato e questa volta
c’era
quello
che
segue
la
storia…
CELESTE
(stanca)
...non
bene
so
a
rumore,
mal
se
abbiamo
uscire,
mi
di
sta
già
testa,
stanca per il
c’è
fatto
troppo
venendo
forse
sono
viaggio.
MARCO
Celeste,
hai
deciso
tu
di
uscire a cena, io avevo già
fatto
la
pensavo
Comunque
spesa,
stessimo
hai
perché
in
ragione,
casa.
c’è
troppo casino, adesso chiedo
il conto.
Passa un cameriere.
53
in
un
MARCO
Mi fa il conto per favore...e
il bagno dov’è?
Il cameriere gli indica una porta.
MARCO
(rivolto a Celeste)
Arrivo subito.
Marco percorre un corridoio buio e claustrofobico, che
sbuca
in un cortile. Si aggira alla ricerca del bagno:
l’ambiente è degradato, sporco e abbandonato, il palazzo
è fatiscente. In fondo al cortile, immerso nell’oscurità,
Marco
vede
una
seminterrato.
luce provenire
Si
avvicina
da una
pensando
finestra di
che
sia
il
un
bagno,
scende tre gradini, la porta è chiusa, ma si sentono dei
rumori.
Marco sbircia attraverso il vetro sporco della finestra,
che
è
protetto
da
griglia
e
sbarre,
e
vede
che
all’interno c’è un dormitorio con una decina di donne e
uomini cinesi che dormono su dei cartoni appoggiati per
terra.
Lo
sguardo
di
Marco
è
attirato
da
una
donna,
voltata di spalle, con la stessa pettinatura e lo stesso
fermaglio
per
All’improvviso
capelli
sentiamo
della
un
cinese
rumore,
Marco
misteriosa.
si
volta
impaurito, e vede che si stanno avvicinando due uomini
asiatici. Di fianco alla scaletta c’è una rientranza,
Marco ha appena il tempo di infilarsi lì per nascondersi.
I due uomini gli passano davanti e si fermano proprio
54
accanto
a
lui
per
finire
di
fumare
una
sigaretta,
chiacchierano in cinese per qualche istante. Uno dei due
ha
una
snervante
vistosa
cicatrice
finalmente
sul
entrano.
naso.
Dopo
un’attesa
Marco
esce
dal
suo
nascondiglio con cautela e torna nel ristorante.
Scena 37 – Interno notte, ristorante
Marco ritorna al tavolo trafelato. Guarda il conto, estrae
i soldi.
MARCO
(un po’ brusco)
Andiamo.
Scena 38 – Interno giorno, bordello
Siamo nella stanza del bordello già vista nelle scene 15
e 32. Percepiamo in sottofondo il solito ritmo meccanico.
La coppia asiatica della scena 15 è di nuovo insieme;
sono seduti sul letto uno di fronte all’altro, stanno
parlando
in
cinese
(dialogo
in
lingua
sottotitolato).
UOMO CINESE
Non
aver
paura,
verrai
con
me...è tutto ok.
DONNA CINESE
Sai che non mi fido di lui, è
un uomo crudele...
55
originale
UOMO CINESE
Lo so, ma con me è diverso,
lo
conosco
da
molto.
E
poi
non siamo soli, le cose sono
cambiate...
DONNA CINESE
Nessuno
prima
è
di
mai
aver
andato
via
finito
di
saldare il suo debito.
UOMO CINESE
Ma io gli ho promesso che lo
salderò per te. E poi anche i
nostri nuovi amici ci daranno
una mano...sono potenti e ci
proteggeranno, vedrai...
La porta si apre bruscamente ed entra una vecchia cinese
dall’aria meschina.
VECCHIA CINESE
(rivolta all’uomo)
Vattene, lei deve lavorare.
L’uomo si congeda, appena uscito sulla porta compare un
quarantenne occidentale di bell’aspetto e ben vestito.
Entra, chiude la porta e si avvicina alla donna con un
sorriso gelido sulle labbra. Improvvisamente le sferra
uno schiaffo violento sul viso.
56
Scena 39 - Interno giorno, laboratorio clandestino.
L’uomo cinese della scena precedente cammina lungo un
corridoio che conduce in un laboratorio. Una trentina di
persone
asiatiche
macchine
sono
cucitrici
che
disposte
dietro
producono
un
ad
altrettante
rumore
meccanico
molto forte e cadenzato. Confezionano indumenti. Tutti
sono ammassati uno sull’altro. Due bambini dormono su un
cartone steso a terra. Una donna si sta alzando da un
water
che
sta
in
un
angolo
della
stanza.
Ovunque
sporcizia e degrado. L’uomo entra. Due donne sedute alle
loro
postazioni,
che
stavano
ridendo,
di
colpo
ammutoliscono e si rimettono al lavoro. L’uomo attraversa
la stanza, fa un cenno a altri due cinesi che stavano
cucendo. Questi si alzano e i tre cominciano a portare
fuori
degli
accatastati
scatoloni
lungo
una
colmi
di
vestiti
che
parete.
In
sottofondo
erano
sale
il
rumore delle cucitrici che identifichiamo come lo stesso
già sentito nelle scene 15, 32 e 38.
Scena 40 – Esterno notte, sotto casa di Marco
In un succedersi di stacchi vediamo: una sigaretta che
cade
per
terra.
Un
cinese
del
gruppo
degli
assassini
visti nella scena 3. Una mano che afferra una spranga.
Weng-gi affacciato alla finestra di casa sua. Weng-dao
che
chiude
la
macchina.
L’espressione
sul
volto
del
ragazzo che passa dall’allegria al terrore. Weng-dao che
cammina tranquillo quando viene colpito di spalle alla
testa. Il ragazzo urla.
Scena 41 – Interno notte, casa di Marco
Marco si sveglia bruscamente, sudato e agitato. Sentiamo
la sirena di un antifurto che suona all’impazzata. Marco
57
cerca di accendere la luce, ma non c’è corrente. Celeste
si sveglia.
CELESTE
Cosa fai?
MARCO
Deve
essere
saltata
la
corrente, vado a vedere.
CELESTE
Mi
porti
un
bicchiere
d’acqua?
Marco
si
alza,
lo
vediamo
procedere
cauto
verso
la
cucina. Guarda fuori dalla finestra, la luce manca in
tutta
la
via,
apre
il
frigorifero
buio,
prende
un
bicchiere, lo riempie e ritorna in camera da letto. Porge
il bicchiere a Celeste.
MARCO
Tieni.
CELESTE
Grazie.
Beve. Sentiamo il rumore del bicchiere posato a terra.
CELESTE
Buonanotte.
58
Vediamo Marco sdraiato nel letto, che fissa il soffitto
con gli occhi sbarrati.
Scena 42 – Interno giorno, casa di Marco
E’ mattina. Marco, con la faccia di uno che si è appena
svegliato, la barba un po’ lunga e i capelli arruffati, è
affacciato alla finestra di casa sua. Ha una tazza di
caffè in mano e guarda verso casa di Carla. Le persiane
sono aperte.
CELESTE
(voce fuori campo – tono
affettuoso)
Sei ancora qui? Pensavo fossi
già uscito.
MARCO
Guarda,
sono
a
pezzi,
non
ho
chiuso
stanotte
occhio,
ero
agitato,
mi
sa
che oggi bigio!
CELESTE
Ma
amore,
scandalo!
cavallo,
ma
Vai
bigi
sei
sempre
al
lavoro
uno
a
e
cambi moto ogni sei mesi, ma
che papà sarai?
Celeste si infila il cappotto e si avvicina a Marco per
un bacio fugace. Marco però continua a guardare fuori
dalla finestra.
59
CELESTE
Io
devo
scappare,
ritardo.
Ma
sono
cosa
in
stai
guardando?
MARCO
(sfuggente)
Niente,
sono
un
po’
rincoglionito.
CELESTE
(voce fuori campo)
Va beh, ti chiamo dopo.
MARCO
Ok.
Celeste
finestra.
esce.
Dopo
Marco
continua
qualche
a
istante
fissare
fuori
afferra
il
cordless.
MARCO
Ciao
Anna,
sono
io,
senti
oggi non vengo in ufficio, mi
ha appena chiamato un cliente
per
anticipare
un
appuntamento, domani non può,
quindi
mi
oggi...Ok,
sa
che
grazie
richiamo.
60
vado
adesso
lo
dalla
telefono
Marco chiude la comunicazione e compone subito un altro
numero. Mentre sentiamo l’audio del telefono che suona
libero, vediamo la soggettiva di Marco: Celeste mentre
sta attraversando la strada, riceve una telefonata sul
suo cellulare, nell’istante in cui risponde, sentiamo una
voce fuori campo, ma non è la sua.
CARLA
(voce fuori campo)
Pronto?
Lo sguardo di Marco si sposta da Celeste alle finestre di
Carla: è lei ad aver risposto.
MARCO
Ciao, sono Marco.
CARLA
Ciao.
I due si guardano dalle rispettive finestre.
MARCO
Ti disturbo?
CARLA
No, ero già sveglia.
MARCO
Bene,
hai
da
fare?...ho
bisogno di parlarti...
61
CARLA
Ok, sali...
MARCO
Arrivo.
Scena 43 – Interno giorno, casa di Carla
Carla apre la porta in vestaglia, Marco entra.
MARCO
Ciao,
scusa
se
ti
disturbo
così presto...
CARLA
Figurati,
te
l’ho
detto
ero
sveglia...
MARCO
Devo
dirti
una
sera
ero
mangiare
a
ristorante
Paolo
qui
Sarpi.
cortile,
cosa...Ieri
un
vicino,
Sono
cercavo
in
in
andato
il
in
bagno
e
ho visto quella donna!
CARLA
Ancora
la
cinese?
sicuro che fosse lei?
62
Ma
sei
MARCO
Sicurissimo,
non
era
dormitorio
in
un
ho
dubbi,
con
altri cinesi.
I due entrano in cucina. Marco si toglie la giacca e la
appende alla maniglia della finestra.
CARLA
Vuoi un po’ di caffè?
MARCO
Grazie,
sì...Sai,
pensato,
e
convinto
sono
che
ci
ho
sempre
più
lei
potrebbe
sapere qualcosa.
Carla versa il caffè e ne serve una tazzina a Marco.
CARLA
C’era anche il ragazzo?
MARCO
Non lo so, ho visto solo lei.
CARLA
Ma ci hai parlato?
Marco si siede.
63
MARCO
L’ho
vista
attraverso
una
finestra, non ne ho avuto il
tempo.
Carla si appoggia al bordo del tavolo dove si è
seduto Marco.
CARLA
Ma
perché
non
vai
alla
polizia?
MARCO
(sbirciando le gambe di
Carla)
Ci
sono
stato,
ma
mi
è
sembrato che non possano far
molto.
E
comunque
questa
donna a loro non risulta.
Improvvisamente squilla il telefono.
CARLA
Scusa un secondo.
Carla risponde al telefono senza spostarsi. Vediamo il
dettaglio della vestaglia di lei che si apre sulle gambe,
mostrando un livido blu. Marco, disturbato, distoglie lo
sguardo.
Vediamo
alcuni
dettagli
della
cucina:
bottiglia di vino semivuota e due bicchieri sporchi.
64
una
CARLA
Pronto...Ciao bella. Stasera?
Sì, io e te? Ho capito tutto,
Va
bene,
passo
a
prenderti
io.
Marco, a disagio per la conversazione oltre che per i
lividi che Carla ha sulle gambe, finisce in fretta il suo
caffè, si alza e si avvicina alla finestra per prendere
la giacca ed andarsene. In quel momento alza lo sguardo e
vede
alla
finestra
di
casa
sua
Celeste
che
li
sta
guardando con un’espressione livida e pietrificata.
CARLA
(voce fuori campo)
Te ne vai?
Marco afferra la giacca ed esce di corsa.
Scena 44 – Esterno giorno, sotto casa di Marco
Marco si precipita in strada, giusto in tempo per vedere
Celeste
che
si
allontana
in
macchina.
Marco
alza
lo
sguardo verso le finestre di Carla e la vede che lo sta
osservando.
Chiama subito Celeste al cellulare, suona libero e poi
occupato
(lei
gli
ha
spento
il
cellulare
in
faccia).
Marco è furioso.
Scena 45 – Esterno giorno, laboratorio di Celeste
Marco
va
vediamo
a
cercare
bussare
alla
Celeste
porta,
nel
suo
laboratorio.
Lo
ma
lei
non
il
c’è
e
laboratorio é chiuso. Marco prova di nuovo a chiamarla,
65
il telefono stavolta è occupato. Un istante dopo squilla
il suo cellulare, Marco risponde al volo senza guardare
il display.
MARCO
(concitato)
Pronto!
(deluso)
Ah, ciao Anna, dimmi...
Hai
ragione...mi
sono
dimenticato, adesso arrivo.
Scena 46 - Interno giorno, ufficio di Marco, corridoio
Marco
appena
uscito
da
una
sala
riunioni
estrae
il
cellulare e prova a chiamare Celeste, ma trova il telefono
spento
(voce
telefonico).
fuori
campo
Innervosito
del
scaglia
messaggio
il
del
cellulare
gestore
a
terra.
Sullo sfondo due colleghe assistono alla scena incuriosite.
Scena 47 - Esterno giorno, portici e vie di Milano
Marco esce dall’ufficio. É una giornata piovosa, indossa un
impermeabile chiaro. Lo vediamo camminare sotto gli stessi
portici di via Vittor Pisani. Inquadrature di Marco che
cammina per le vie di Milano.
Scena 48 - Interno notte, laboratorio di Celeste
Mdp
camera
fissa
su
una
porta
chiusa,
campanello. La porta si apre, è Celeste.
CELESTE
Dimmi.
66
sentiamo
il
MARCO
Posso entrare un attimo?
CELESTE
(esitando qualche secondo)
Prego.
Lei si scosta per farlo passare.
MARCO
Non
so
cosa
dire,
Celeste,
perdonami. Non so cosa mi sia
successo.
CELESTE
Io
invece
quella
sì,
sei
puttana,
andato
ti
sarai
divertito.
MARCO
Non è come credi.
CELESTE
E allora com’è? Dimmelo tu!
MARCO
Celeste, ho sbagliato.
67
da
CELESTE
(furiosa)
Sì, anch’io. Cristo, ti rendi
conto che stiamo per avere un
figlio e tu vai a troie?
MARCO
Perdonami, ero fuori di me, in
questi
giorni,
alcune
cose
sono
che
successe
mi
hanno
sconvolto, so che avrei dovuto
parlartene, confidarmi, ma non
l’ho fatto.
CELESTE
Si
vede
che
hai
preferito
parlarne con quella.
MARCO
Ascoltami,
sera
ti
scongiuro!
dell’omicidio
cinese
che
abitava
La
di
quel
al
piano
terra, ti ricordi? Io ho visto
una
casa
donna
cinese
sua...è
nascosta
stato
un
a
caso,
però poi non ne ho parlato con
nessuno,
lo
neanche
so...
avevo
con
te...non
paura
di
spaventarti...Poi
l’altra
sera
al
quando
sono
ristorante,
andato in bagno, l’ho rivista
in una specie di cantina, una
68
specie
di
andato
lager...allora
alla
sono
polizia
per
denunciare la cosa, ma non mi
hanno
preso
messo
in
stessa
sul
dubbio
serio,
che
persona...
Ma
hanno
fosse
io
la
sono
sicuro! Credimi era lei! Stessa
pettinatura, addirittura stesso
fermaglio
per
i
capelli:
di
metallo, a forma di farfalla.
Celeste, che in quel momento ha i capelli raccolti, li
scioglie e porge il fermaglio a Marco.
CELESTE
Ma come? Come questo? Questi li
vendono
in
tutti
i
supermercati.
Il fermaglio è identico. Marco guarda il fermaglio nella
mano di Celeste, è come annientato.
MARCO
Sì.
Marco, demoralizzato, fa un passo indietro e si volta verso
la finestra dando le spalle a Celeste.
CELESTE
Sai
una
cosa?
Non
capisco
cosa stai parlando...
69
di
MARCO
Non
lo
so,
ma
importanza,
non
ha
più
vorrei
dimenticare
solo
tutto
e
ricominciare come prima.
CELESTE
Io
invece
vorrei
capire
cazzo
c’entra
questa
cinese
con
fatto
il
cosa
donna
che
ti
scopi quella puttana. E vorrei
anche
sapere
da
quanto
va
avanti questa storia?!
MARCO
Credimi,
Celeste,
non
c’è
nessuna storia. Ho solo perso
il controllo, ma sei tu la mia
donna, io ho bisogno di te.
Marco mentre parla si avvicina a Celeste, cercando di far
valere il suo ascendente su di lei. Per un attimo Celeste
sembra quasi cedere al fascino di lui, poi però si ritrae.
CELESTE
Senti, io devo uscire. Quando
torno vorrei non trovarti qui.
Celeste si volta, prende il cappotto e rivolge un ultimo
sguardo a Marco prima andarsene.
70
Scena 49 - Interno notte, casa di Marco, bagno
Primo piano di Marco riflesso nello specchio, il suo viso
porta
i
segni
dei
recenti
turbamenti.
Dettaglio
della
doccia, panoramica a scoprire Marco nudo sotto il getto
dell’acqua.
Scena 50 - Interno giorno, casa di Marco, camera da letto
Lo
squillo
del
cellulare
sveglia
Marco
di
soprassalto,
capiamo che la sera prima è collassato sul letto dopo la
doccia, ha ancora addosso l’accappatoio. Sul display appare
il nome Victor, Marco non risponde, dopo di ché si alza di
scatto dal letto.
Scena 51 - Esterno giorno, cortile del ristorante
Siamo nel cortile del ristorante, lo stesso della scena
36,
ma
la
porta
in
fondo
ai
gradini
è
aperta.
Riconosciamo con chiarezza il magazzino che qualche sera
prima
era
pieno
di
orientali,
tra
cui
la
donna
misteriosa. Ora però è completamente vuoto: i giacigli e
tutto ciò che Marco aveva visto non c’è più, è evidente
che il locale è stato svuotato precipitosamente. A terra
restano
solo
alcuni
scatoloni
e
cianfrusaglie
varie.
Marco, visibilmente irritato, se ne va.
Scena 52 - Interno giorno, bar
Soggettiva di Marco che sta guardando un barista che gli
prepara
un
cinquantina,
whisky.
con
Il
barista
un’espressione
è
un
uomo
sulla
impenetrabile,
porta
l’uniforme da barman: camicia bianca e gilet nero. Il
locale
è
grande
e
vuoto,
pervaso
da
un
senso
di
solitudine e di decadenza. Marco, seduto su uno sgabello
71
davanti al banco, ha un’espressione crucciata. Si passa
una mano tra i capelli e sorseggia il suo whisky.
Marco osserva i clienti attraverso lo specchio che ha di
fronte. Una donna sulla cinquantina, ben vestita e dalla
bellezza sfiorita, é seduta poco distante, indossa un
paio
di
occhiali
scuri
sotto
i
quali
(forse)
sta
piangendo. La donna attira per un attimo l’attenzione di
Marco.
Sullo sfondo vediamo un uomo anziano e un po’ gracile,
con
una
livrea
di
due
taglie
più
grande,
che
spazza
lentissimo il pavimento.
CLIENTE / DONNA
(al cameriere)
Per
favore,
fammene
un
altro...
Il cameriere versa un altro whisky, poi lo posa sul banco
davanti alla donna. Sopraggiunge un uomo elegante, dalla
faccia butterata.
CLIENTE / UOMO
(con tono viscido)
Eccomi,
scusa
il
ritardo,
tesoro!
La donna non lo degna di uno sguardo.
CLIENTE / UOMO
Su, andiamo.
72
L’uomo la prende sottobraccio e lei scende di malavoglia
dallo sgabello, la coppia si allontana. Sul bancone resta
il bicchiere che il barman aveva appena preparato.
MARCO
Lo dia pure a me.
Marco
beve
il
secondo
whisky,
fissa
il
fondo
del
bicchiere, dove sembra affiorare la sagoma della farfalla
del fermaglio per capelli.
Scena 53 - Esterno giorno, vie di Chinatown
Vediamo l’immagine di Marco in un televisore. Marco è
davanti alla vetrina di un negozio che vende telecamere,
una delle quali lo sta riprendendo: appare visibilmente
provato.
Sempre
nel
televisore
vediamo
un
gruppo
di
ragazzi che camminano sul marciapiede, dall’altra parte
della strada. A Marco sembra di riconoscere in uno di
questi
Weng-gi.
Fa
per
attraversare
la
strada,
ma
il
traffico glielo impedisce. Quando finalmente riesce ad
attraversare,
i
gruppo
è
già
piuttosto
lontano.
Lo
sguardo di Marco però è fisso su di lui. Marco incrocia
diversi orientali che camminano nella direzione opposta.
Le immagini diventano quasi irreali, come in un sogno. Il
ragazzo svolta in una traversa, Marco si affretta, ma
quando gira l’angolo vede le porte di un autobus che si
chiudono. L’autobus parte. Di Weng-gi Wong non c’è più
traccia.
Scena 54 - Esterno giorno, vie di Chinatown
Marco passa davanti a un take away cinese dal nome Stella
d’Oriente, la sua attenzione è catturata dall’insegna: si
73
rende
conto
brochure
che
viste
è
a
lo
casa
stesso
di
ristorante
Carla.
Dopo
di
una
delle
un
attimo
di
esitazione, Marco entra.
Scena 55 - Interno giorno, take-away cinese
Siamo all'interno del locale: una stanza abbastanza ampia
con una scala sul fondo, ci sono una decina di tavoli,
tutti vuoti a parte un paio di avventori solitari. Un
cliente italiano sta leggendo il giornale, l'altro è di
spalle e ingobbito sul suo piatto. Marco entra. Il locale
è squallido e sporco. Dietro ad una porta tipo saloon
intravediamo due cuochi, uno dei quali con una mannaia
sta tranciando dei pezzi di carne. Una donna cinese sulla
sessantina esce da dietro al bancone e sorride a Marco.
Lui si guarda intorno, poi afferra un menù appoggiato sul
banco
e
va
a
sedersi
ad un
tavolo. La
avvicina.
DONNA CINESE
(con forte accento)
Vuole mangiale?
Marco scorre il menù distrattamente.
MARCO
Mi porti il numero tre.
DONNA CINESE
E da bele?
MARCO
Una birra.
74
donna gli
si
DONNA CINESE
Billa cinese va bene?
MARCO
Benissimo.
Marco
si
guarda
intorno,
l'avventore
di
spalle
sta
mangiando una zuppa. Vediamo il dettaglio della sua bocca
con i baffetti gocciolanti di brodo. Poi ci soffermiamo
sull'altro, che alza la testa per un attimo dal giornale,
incrocia
lo
sguardo
di
Marco
e
lo
sostiene,
Marco
preferisce guardare altrove.
Un attimo dopo la donna cinese si avvicina a quest'ultimo
con il conto, l'uomo paga e se ne va.
Vediamo le porte comunicanti con la cucina che sbattono.
Dalla
scala
in
fondo
al
locale
scendono
due
uomini
asiatici. Arriva il piatto ordinato da Marco. La donna
cinese
lo
posa
sul
tavolo
e
si
allontana.
Marco,
voltandosi, riconosce i due uomini: sono l’uomo con la
cicatrice e il suo compagno, gli stessi che stavano a
guardia
del
dormitorio
clandestino.
Inspiegabilmente
anche loro sembrano riconoscere Marco, e si scambiano tra
loro uno sguardo esplicito. Marco se ne accorge, si alza
di scatto e va verso la porta.
MARCO
Vado un attimo a spostare la
macchina, torno subito.
I due lo seguono. Marco esce dal locale affrettando il
passo, braccato dai due inseguitori, inizia a correre.
75
Dopo
qualche
l’ascensore
secondo
e
va
si
infila
all’ultimo
in
un
portone.
piano.
Gli
Prende
inseguitori
infilano le scale.
Scena 56 - Esterno giorno, tetti
Marco, giunto all’ultimo piano esce dall’ascensore e va
sul tetto attraverso un abbaino. Lo vediamo di spalle che
corre sul colmo del tetto, dopo qualche secondo arrivano
i due cinesi.
Marco si volta per vedere dove sono i suoi inseguitori,
nel
voltarsi
storta),
e
si
scivola,
ritrova
(dettaglio
quasi
sul
del
bordo
piede
del
che
si
cornicione
(soggettiva di Marco della via sottostante). Marco si
rialza e continua la sua fuga. Arriva in fondo e salta
sul tetto spiovente della casa accanto, che è più bassa
di un piano. I cinesi restano indietro. Non vedendolo,
deviano di qualche metro e scendono da una scaletta.
Marco attraversa il tetto spiovente della seconda casa,
sempre correndo sul colmo, dopo di che
salta su un tetto
terrazzato di cemento. In mezzo al tetto c’è il casotto
che accede alla tromba delle scale interne del palazzo.
Marco
si
nasconde
secondo
arrivano
intorno,
mentre
dietro
i
un
due
l’altro
lucernario.
inseguitori,
si
avvicina
Dopo
uno
alla
si
qualche
guarda
porta
del
casotto, che è aperta. Il primo sta per scoprire Marco,
quando il suo complice lo chiama. I due credono che Marco
sia sceso dalla scala interna e quindi passano da lì.
Dopo qualche secondo Marco esce dal suo nascondiglio,
attraversa il tetto e si guarda intorno. Passa sul tetto
del palazzo accanto, che pure è terrazzato, e da lì, vede
che
può
facilmente
raggiungere
76
il
terrazzo
di
un
appartamento all’ultimo piano. Salta. La portafinestra è
socchiusa. Entra.
Scena 57 - Interno giorno, appartamento all’ultimo piano
Marco entra in una cucina, in sottofondo sentiamo una
televisione sintonizzata su una soap opera pomeridiana.
Due occhi lo fissano nella penombra. Marco trasale. Poi
capisce che è solo un gatto che lo sta guardando, allora
si
muove
in
modo
furtivo.
La
cucina
comunica
con
un
salone. Vediamo una poltrona dove qualcuno è seduto a
guardare la televisione fumando una sigaretta. Marco si
avvicina
alla
porta
d’ingresso,
le
chiavi
sono
nella
toppa. Comincia con cautela ad aprire la serratura. C’è
quasi
riuscito
quando
all’improvviso
il
gatto
gli
si
avvicina e miagola.
PADRONA DI CASA
Cosa
c’è?
Cos’hai
da
miagolare?
Marco si paralizza. Il gatto si struscia sulla sua gamba.
PADRONA DI CASA
Sù, vieni qui che ti faccio
le coccole.
Il gatto si allontana. Marco finalmente riesce ad aprire
la porta, ed esce. Lo vediamo sul pianerottolo, si guarda
intorno e comincia a scendere le scale.
77
Scena 58 - Esterno giorno, stabile civile
Marco,
fermo
nell’androne
del
palazzo,
scruta
la
via
adiacente per sincerarsi che i due inseguitori non siano
nei
paraggi.
Non
vedendo
nessuno
si
affretta
ad
allontanarsi spedito.
Scena 59 – Esterno notte, sotto casa di Marco
E’
tardo
pomeriggio.
Marco,
arrivato
sotto
casa
sua,
rivolge uno sguardo alle finestre di Carla. Le luci sono
accese
e
dietro
la
tenda
intravediamo
una
figura
muoversi.
Scena 60 - Interno notte, pianerottolo dell’appartamento
di Carla
Siamo
sul
pianerottolo,
Marco
bussa
in
modo
deciso,
attende qualche secondo, poi bussa di nuovo. Gli sembra
di sentire dei rumori provenire dall’interno e allora
appoggia
l’orecchio
alla
porta
per
sentire
se
c’è
qualcuno in casa: si percepiscono delle risate. Marco
attende ancora qualche secondo, poi imprecando
se ne va.
Scena 61 - Esterno notte, strada davanti a casa di Marco
Marco esce dal portone di Carla, e lancia di nuovo uno
sguardo verso le finestre di lei: si vedono ancora dei
movimenti, come prima. In quel momento quasi si scontra
con qualcuno che sta uscendo precipitosamente dal suo
portone. Si tratta di un cinese. Marco lo guarda. Il
cinese non ricambia lo sguardo, e si affretta per la sua
strada. Marco esita un attimo, nel dubbio se seguirlo,
poi si precipita su per le scale.
78
Scena 62 - Interno notte, pianerottolo dell’appartamento
di Marco
Marco arriva con il fiatone dopo aver fatto di corsa le
scale. Esita un secondo, poi apre la porta di casa e si
guarda intorno restando sulla soglia.
Ha la sensazione che ci sia qualcuno...lo vediamo entrare
guardingo
e
ispezionare
le
stanze
una
ad
una.
Ad
un
tratto sente un rumore provenire dal fondo della casa.
Marco
fa
per
avvicinarsi.
Improvvisamente
sentiamo
la
porta d’ingresso che sbatte alle sue spalle, la tenda di
una finestra è gonfiata dal vento. Marco si precipita sul
pianerottolo e guarda giù per la tromba delle scale, ma
riesce solo a intravedere qualcuno già lontano: troppo
per essere appena uscito da casa sua. Torna di corsa alla
finestra,
ma
dal
suo
portone
non
esce
nessuno...però
vede che dal portone di casa di Carla esce Montaini,
fumando una sigaretta.
Scena 63 - Interno notte, appartamento di Carla
Carla
apre
la
porta.
Marco
entra
nell’appartamento.
CARLA
(sorridente)
Ciao.
MARCO
(incazzato)
Ah, sei tornata.
79
di
prepotenza
CARLA
Sì,
certo,
perché?
Mi
hai
cercata?
MARCO
Sì,
cazzo,
cercata,
poco
ma
fa
non
ti
mi
ho
hai
aperto.
CARLA
Scusa, non ti ho sentito...
MARCO
Senti, chi se ne frega, ok?
Carla,
tu
mi
stai
prendendo
per il culo!
CARLA
Guarda che non è colpa mia se
ti
sei
fatto
beccare
qui
dalla tua donna.
MARCO
Per favore, non dire cazzate!
Non far finta di non capire.
CARLA
Scusa?
MARCO
Senti,
sono
incazzato.
volta
Te
sola:
già
lo
chi
abbastanza
chiedo
cazzo
una
sono
quelli che mi seguono, che mi
80
entrano in casa? Li conosci?
Sono amici tuoi?
CARLA
Marco sei fuori? Io non so di
cosa parli.
MARCO
Ah no? Eppure tu sei l’unica
a
cui
ho
raccontato
quello
che avevo visto, e poi guarda
caso la brochure ce l’hai tu
in cucina...
CARLA
La
brochure,
ma
cosa
stai
dicendo?
I due si confrontano, lui la scuote con violenza.
MARCO
La
brochure
del
cazzo
di
take-away cinese...e quei due
come
cazzo
hanno
riconoscermi?!?
Carla
per
un
fatto
a
(afferrando
braccio)
Hai
finito di fare la stronza? Ho
visto
quel
poliziotto
che
usciva da casa tua, che cosa
ci faceva qui? Non mi avevi
detto che stavi con lui!
81
CARLA
Ma che cazzo vuoi da me! Sei
venuto qui due volte, ti sei
divertito,
e
adesso?
Chi
credi di essere?
MARCO
Io
dico
uscito
che
da
appena
qui,
tu
sono
l’hai
chiamato, gli hai raccontato
tutto, l’hai anche avvertito
del
dormitorio.
Lui
sta
coi
cinesi, è lui che me li ha
messi
addosso,
anzi
siete
stati tu e lui. Cosa ti dà in
cambio,
eh?
Ti
fa
lavorare
tranquilla? Per quello non ti
basta fargli qualche pompa?
CARLA
(incazzata)
Tu
sei
pazzo!
Sei
solo
uno
stronzo. Sei vissuto nel tuo
mondo fino ad un minuto fa e
non sai un cazzo, hai capito?
MARCO
Tu
hai
sempre
saputo
dov’erano quei due.
CARLA
Adesso basta, vattene da casa
mia. Fuori! Vaffanculo!
82
Lei lo spinge fuori. Marco esce, Carla sbatte la porta.
Scena 64 - Esterno notte, strade di Milano
Marco
esce
dal
portone
di
Carla
e
si
incammina,
attraversa una strada ed è fermo a un semaforo quando lo
affianca la macchina di Montaini che gli fa cenno di
salire.
Scena 65 - Interno notte, macchina di Montaini
MONTAINI
(gentile)
Buonasera, sig. Provera, come
va?
MARCO
(asciutto)
Bene grazie.
MONTAINI
Ne è sicuro? Secondo me lei
ha avuto momenti migliori.
Marco fa un sorriso forzato.
MARCO
(tono seccato)
Vedo che si è informato bene.
Non
mi
avrà
certo
salire per dirmi questo.
83
fatto
MONTAINI
No,
infatti.
fossi
in
quel
tono
Però,
lei
non
guardi,
assumerei
aggressivo,
non
è
il caso, mi creda...
Tra i due cala il silenzio, l’atmosfera è tesa. L’auto si
muove nella notte.
MARCO
(sforzandosi di sembrare
calmo)
Allora,
perchè
mi
ha
fatto
salire?
MONTAINI
L’ho fatta salire perché lei
mi
incuriosisce,
anzi
diciamo... mi sta simpatico.
(offrendogli
una
sigaretta)
Vuole?
Marco accetta meccanicamente la sigaretta e se la mette
in bocca.
MARCO
Grazie.
E
perché
le
sarei
simpatico? A cosa devo questo
onore?
Montaini si accende la sigaretta, passa a Marco i cerini,
poi fa un lungo tiro e riprende a parlare.
84
MONTAINI
Così…
Lei
persona
mi
a
sembra
posto:
una
laureato,
buon lavoro, e poi è venuto
due volte in commissariato a
mettersi a disposizione, cosa
crede, che lo facciano tutti?
Oggi la gente se ne frega, ha
paura
di
avere
fastidi...
anche di noi, della polizia,
la gente ha paura.
MARCO
Scusi,
ma
questo
cosa
c’entra?
MONTAINI
(tono risoluto)
C’entra,
c’entra.
E’
difficile oggigiorno avere il
coraggio di mettere a rischio
la
propria
insomma,
fatto
un
tranquillità,
po’
lei...Perchè
rischiando
come
lei
la
ha
sta
sua
tranquillità, signor Provera,
lo
Lei
sa?
Se
non
ne
mi
stupido...un
rende
conto?
sembra
uno
perdente,
non
può non capire che questa sua
insistenza
le
85
creerà
solo
problemi...
se
voleva
dimostrare di avere le palle,
l’ha
fatto,
però
bisogna
anche fare attenzione...a non
esagerare...
I due si guardano negli occhi e Marco si irrigidisce ancor
di più. Passa qualche istante di silenzio, attraverso il
parabrezza
vediamo
l’auto
svoltare
in
un
vicolo
buio.
Montaini ferma l’auto, toglie le mani dal volante e si
volta verso Marco.
MONTAINI
(tono paternalista)
Spero
che
lei
equivocato.
darle
un
non
Io
un
amico...
solo
signor
consiglio
quella
l’immigrazione
guerra,
abbia
voglio
consiglio,
Provera,
una
mi
da
contro
clandestina
è
come
è
stare
sotto assedio, mi creda, noi
stiamo
in
trincea,
esistono
fronti
ma
diversi,
e
qualche volta è giusto stare
a guardare...o magari bisogna
accettare qualche compromesso
in nome del bene comune, non
possiamo occuparci di tutto,
lo capisce?
Quello
che
crede
di
lei
aver
86
ha
visto,
visto,
o
non
serve a nessuno. Questo caso
non ha nessuna importanza, è
una cosa tra loro... ne stia
fuori,
mi
dia
retta,
lei
è
una persona intelligente, la
smetta
con
di
sporcarsi
le
mani
cose
che
non
la
riguardano.
diventare
So
che
padre,
si
sta
goda
per
la
sua famiglia, e si dimentichi
questa faccenda!
Montaini fa cenno a Marco di scendere.
MARCO
Dovrei
far
finta
di
niente?
dimenticarmi tutto quello che
ho visto?
MONTAINI
Lei non ha visto niente, le
conviene convincersi.
Marco scende.
MONTAINI
(dal finestrino)
Sig.
Provera,
si
ricordi
quello che ci siamo detti.
Marco annuisce.
MONTAINI
Buonasera.
87
MARCO
Buonasera.
Marco si volta e si allontana velocemente.
Scena 66 – Esterno notte, sotto casa di Marco
Marco cammina nella notte, arrivato sotto il portone di
casa, esita un attimo, poi estrae il telefonino e compone
il numero di Celeste. Il telefono è spento. Marco prova
allora col numero dei genitori di lei. Risponde la madre.
MARCO
Pronto
Miriam,
Celeste
è
lì?...
sono
Marco,
per
favore
non dirle che ho chiamato...
arrivo subito.
Marco va verso la sua auto. Sale e mette in moto.
Scena 67 – Esterno notte, auto di Marco
Vediamo la macchina di Marco girare per le strade di
Milano fino a svoltare in una via stretta e piena di
locali notturni. Marco, alla guida, guarda distrattamente
le insegne luminose: vediamo una pizzeria, un minimarket,
un bar tabacchi, e persone che animano vari locali e i
marciapiedi. Siamo in una zona popolare. Il telefonino di
Marco squilla, lui risponde.
MARCO
(tono professionale)
Buonasera
chiamata
Victor…
io...
88
Non
L’avrei
ancora,
no...
Ho
avuto
imprevisto,
solo
qualche
comunque
non
si
preoccupi...
Nel parlare, Marco si accende un’altra sigaretta, vediamo
il suo sguardo cambiare: qualcosa l’ha turbato.
MARCO
Mi scusi,
ora
devo proprio
lasciarla... Verrò presto al
maneggio.
Vediamo il dettaglio del palmo della mano di Marco con i
cerini
di
scatola
Montaini
ha
il
che
gli
simbolo
sono
del
rimasti
take-away
in
tasca:
cinese
la
Stella
d’Oriente. Marco ha la conferma che il collegamento con la
banda
di
proprio
cinesi
che
Montaini.
controlla
Marco
la
frena
donna
misteriosa,
bruscamente,
poi
è
fa
inversione a U.
STACCO.
Marco
è
a
piedi
per
strada,
nei
paraggi
del
locale, si nasconde nell’ombra di un portone e si mette
in attesa.
Scena 68 – Interno notte, casa Wong
Flash-back.
accogliente.
Vediamo
Siamo
in
Weng-gi
insieme
a
una
piccola
sta
apparecchiando
lui
la
donna
cucina,
povera
la
misteriosa
ma
tavola.
e
la
riconosciamo come la stessa donna cinese prigioniera nel
bordello
delle
scene
precedenti.
originale cinese)
WEN-GI
89
(Dialogo
in
lingua
Cosa mangiamo stasera?
DONNA MISTERIOSA
Minestra di funghi.
WEN-GI
Se
vuoi
ti
imparare
posso
aiutare
l’italiano,
non
a
è
difficile.
La donna misteriosa gli sorride. Il ragazzo si affaccia
alla finestra.
WEN-GI
(Salutando con la mano)
Eccolo! È arrivato.
Scena 69 - Esterno notte, sotto casa di Marco
Flash-back.Siamo
vittima,
che
all’interno
saluta
il
dell’auto
figlio
alla
di
Weng-dao,
finestra.
la
L’auto
supera le finestre dell’appartamento al piano terra e
procede
ancora
una
cinquantina
di
metri,
dove
c’è
un
posto libero per il parcheggio.
Nel frattempo, Marco svolta da dietro l’angolo correndo,
vede
Weng-dao
in
fondo
alla
strada
che
chiude
la
macchina. All’altezza della finestra incrocia il gruppo
dei cinesi appostati sull’altro lato della strada. I loro
sguardi si incrociano e Marco scambia con il loro capo un
cenno d’intesa. Wen-gi dalla finestra assiste alla scena
e intuisce il pericolo. Marco si infila dentro il portone
90
di
casa
sua.
Il
gruppo
scende
dalla
macchina
e
si
avvicina correndo minaccioso a Weng-dao. Il ragazzo esce
dal portone di corsa, gridando nella speranza di salvare
il padre, ma è troppo tardi.
Scena 70 – Esterno notte, strada di fronte al take-away
Dettaglio
del
dissolvenza
quadrante
incrociata,
dell’orologio
sono
trascorse
di
due
Marco,
ore.
Dal
locale esce un ragazzo cinese, che abbassa a metà la
serranda del locale e si allontana. Dopo qualche minuto
esce Weng-gi Wong, si guarda intorno e poi si avvia per
la sua strada. Marco lo segue a distanza, i due camminano
nella città di notte. A un certo punto giriamo l’angolo e
vediamo la Stazione Centrale. Weng-gi entra e sale verso
i binari. Un ubriaco attraversa l’atrio barcollando, sui
mezzanini
dormono
alcuni
tossici.
Arrivato
davanti
ai
binari, il ragazzo si dirige verso quello all’estrema
sinistra, dove c’è un treno in partenza. Marco continua a
seguirlo. Una volta arrivato alla testa del treno Weng-gi
non
si
ferma,
scende
dal
marciapiede
e
continua
a
camminare lungo i binari.
Il silenzio è rotto all’improvviso da un treno che sfiora
Marco. Lui si distrae e perde di vista per un attimo
Weng-gi. Siamo vicini ad un vecchio vagone in disuso.
Marco lo costeggia. All’improvviso dal buio esce una mano
che gli si posa sulla spalla, Marco trasale. Si tratta di
un marocchino.
MAROCCHINO
(con accento francese)
Tranquillo amico, tutto bene.
91
MARCO
Vaffanculo,
cazzo,
non
toccarmi!
MAROCCHINO
Scusa, mon frère, volevo solo
chiederti una sigaretta.
Marco si sfila dalle tasche un pacchetto e glielo porge.
MARCO
Tieni, ora vattene però.
Marco se ne va affrettando il passo, per seminare il
marocchino.
Scena 71 – Esterno notte, canale Martesana
Vediamo i piedi di Marco camminare a fatica sulle pietre
dei binari che ora passano sopra ad un canale. Marco
avvista Weng-gi, che è sceso sulla strada che passa sotto
ai binari e sta costeggiando l’argine del canale della
Martesana. Il ragazzo entra in una baracca di lamiere in
mezzo ad un orto abbandonato. Marco lo vede e a sua volta
salta
baracca
giù
si
dai
binari.
avvicina
Arrivato
alla
in
finestra.
prossimità
Marco
della
sbircia
all’interno e vede che il ragazzo è solo. Marco lo spia,
attende che il ragazzo spenga la luce e vada a dormire.
Dopo un po’ Marco entra...
92
Scena 72 - Esterno notte, davanti a casa dei genitori di
Celeste
Vediamo la ruota di un’auto che solleva acqua da una
pozzanghera.
Piove.
Marco
arriva
in
auto
davanti
al
cancello della casa in campagna dei genitori di Celeste.
Le telefona. Il cellulare suona libero.
MARCO
Celeste sono qui fuori, fammi
entrare dai... ti prego.
Dopo qualche secondo di attesa, il cancello elettrico si
apre. Marco entra.
Scena 73 – Interno giorno, casa dei genitori di Celeste
Prime
luci
dell’alba.
abbracciati.
Lei
sta
Marco
e
dormendo,
Celeste
mentre
sono
lui
a
è
letto
sveglio.
Marco si alza con cautela. Si infila la camicia. Vediamo
che sul polsino c’è una piccola macchia di sangue di cui
lui non si accorge.
Scena 74 – Esterno giorno, maneggio
Marco
arriva
al
maneggio
parcheggio
sterrato.
Poco
salire
macchina:
è
in
e
scende
più
il
in
dall’auto
là,
cliente
vediamo
che
in
un
abbiamo
un
uomo
visto
schiaffeggiare la donna misteriosa nella scena 38. In
sottofondo
riconosciamo
il
rumore
meccanico
cadenzato
delle macchine da cucire. A poca distanza, un elegante
uomo
cinese
parlando.
Il
di
mezza
cinese
si
età
e
volta
avvicinando.
93
due
verso
occidentali
Marco
che
stanno
si
sta
VICTOR
Ti stavamo aspettando.
MARCO
Buongiorno Victor.
Allontanandoci vediamo il maneggio nel suo insieme: sul
retro
un
furgone
su
cui
due
operai
cinesi
stanno
caricando vestiti, mentre la vecchia cinese della scena
38 attraversa il cortile ed entra in uno degli edifici
secondari...
The end
Prima
dei
titoli
di
coda
scorrono
informazioni
sull’immigrazione cinese:
•
A Milano ci sono almeno 5.000 cinesi clandestini
•
Il
viaggio
dalla
Cina
costa
circa
17.000
euro
e
può
durare anche 1 anno.
•
Per ripagarlo i clandestini lavorano come schiavi per
circa 3 anni.
94