Slot-machine, tagli ai premi e più tasse
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Slot-machine, tagli ai premi e più tasse
IL MATTINO Il giro di vite nella manovra. Vietati gli spot dei giochi dalle 7 alle 22 Slot-machine, tagli ai premi e più tasse legge di Stabilità. Tempi duri per i gestori dei giochi che prevedoLa stretta era nell'aria e si è ma- no vincite in denaro, ad eccezioterializzata ieri sotto forma di ne delle lotterie nazionali. Pagheranno più tasse, con il prelievo emendamenti del governo alla che sale al 17,5% e non potranno Nando Santonastaso beneficiare di alcuna pubblicità dalle 7 alle 22 sui programmi televisivi e radiofonici trasmessi dai media generalisti, praticamente un black out totale. Annunciata, come detto, la stretta: nel pac- chetto di Palazzo Chigi sono state in fondo sintetizzate alcune delle misure di riforma del settore rimaste in sospeso perché non attuate nella delega fiscale. > Segue a pag. 7. Con Romanetti Giochi arriva la stretta: più tasse e niente spot Il prelievo sale al 17,5%. Canone Rai, l'extragettito andrà in gran parte a viale Mazzini Nando Santonastaso SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Lo stop alla pubblicità, che secondo qualcuno rischia di tradursi in un danno di decine di milioni di euro per le emittenti, implica anche sanzioni da 100 mila a 500 mila euro. Se ne farà carico l'Autorità delle comunicazioni e le irrogherà a chi commissiona i messaggi commerciali, a chi li effettua e anche al proprietario del mezzo con cui gli spot pubblicitari vengono diffusi. Allo stesso tempo, il prelievo erariale unico sulle newslot (awp) viene innalzato al 17,5% (2,5% punti in più rispetto alla misura originariamente prevista dalla manovra). Viene invece ridotto il p ayout, ovvero la percentuale degli incassi usata per i premi, che passa da174% al 70% della raccolta. Inevitabili e puntuali le polemiche. «Accanirsi solo sugli apparecchi da intrattenimento, cioè su una sola offerta di gioco, per risolvere il problema della ludopatia sembra quasi strumentale. È arrivato il momento di una revisione organica di tutto il settore» si arrabbia Raffaele Curcio, presidente dell'associazione Sapar che rappresenta gestori, produttori e distributori di apparecchi per il gioco. E aggiunge: «Dietro queste aziende c'è un settore produttivo enorme, non devono essere trattate diversam ente dalle altre. L'emendamento presentato dal governo rischia di azzerare l'intera filiera: da gennaio la pressione erariale aumenta di circa 4 punti percentuali, arrivando a un livello inaccettabile. Mi auguro che questo provvedimento non venga approvato». La relica a distanza per la maggio ranza arriva da Paola Binetti, della Commissione Affari sociali della Camera: «L'emendamento ricalca il cuore della delega fiscale, allora ben costruita dal sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta. Parte del maggior gettito, 50 milioni, sarà destinato al sistema sanitario nazionale». Contro la ludopatia e il gioco file- gale, aggiunge Binetti, «il Parlamento deve fare regole chiare e farle rispettare». Ma il fronte delle valutazioni supera, com' è naturale, gli steccati dellapolitica: sulla ludopatia, interviene ad esempio lo psichiatra Pa olo Crepet, «servono dati chiari e certi, anche in vista della distribuzione dei fondi derivanti dal maggior gettito». «Lo Stato - dice il segretario nazionale di Confesercenti, Mauro Bussoni non ha una strategia adeguata sui giochi, perché ad esempio permette a enti locali e regioni di legiferare in contrasto con norme statali, come è accaduto con i distanziometri. Se il gioco legale è consentito, ha concluso, «non si possono penalizzare solo le imprese». Di parere nettamente diverso Roberto Tascini, presidente dell'Adoc, l'Associazione per la difesa e 1' orientamento dei consumatori: «Finalmente si mette nero su bianco una misura che l'Adoc invocava da tempo. Siamo convinti che imporre un divieto alla pubblicità dei giochi d'azzardo possa contribuire a limitare il fenomeno, in particolare per quanto riguarda la diffusione tra i minorenni egli adolescenti. Secondo una recente indagine Swg per l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, infatti, il 44% degli under 18 ha sperimentato almeno una volta il gioco d'azzardo. Ben venga quindi il divieto». Tra le novità proposte dal governo c'è anche il canone Rai o meglio i proventi dell' extragettito prodotto dal pagamento attraverso la bolletta energetica. Nel 2016 i maggiori introiti rimarranno per una percentuale di due terzi in pancia all'azienda pubblica. Il restante terzo servirà invece a coprire l'ampliamento della no tax area per gli over 75 nonché a rafforzare il fondo taglia-tasse e a finanziare le radio e tv locali, con un tetto però di 50 milioni. Il governo in sostanza, come già più volterv annunciato, punta ad anticipare già all'anno prossimo l'allargamento della no tax area, altrimenti fissato dalla legge per i12017. Palazzo Chigi punta anche a concedere alle Regioni 600 milioni in più per la riduzione del debito, facendo lievitare quindi a 1,9 miliardi l'apposito fondo, inizialmente pari a 1,3 miliardi. A proposito di Regioni. Per la Sicilia un emendamento dei relatori, su cui si sono scatenate polemiche e che potrebbe essere ulteriormente modificato, prevede invece il passaggio di 900 milioni alla Regione anziché 1,4 miliardi come inizialmente previsto. Alle Regioni sarà inoltre consentito di reclutare nuovo personale sanitario, tra il primo gennaio al 31 maggio 2016, ricorrendo a forme di lavoro flessibile. Infine niente più sconti sulle accise per i tir inquinanti. Dal primo gennaio 2016 i veicoli euro 2 o di classe inferiore verranno esclusi dall'agevolazione destinata all'autotrasporto. Come tutti gli altri l'emendamento del governo deve essere ancora votato ma porterà risparmi pari a 160 milioni per ciascun anno dal 2016 al 2020, 80 milioni nel 2021 e 40 milioni nel 2022. L’indagine Il 44 per cento degli under 18 sperimenta l'azzardo