con feren ze - Museo Diocesano di Genova
Transcript
con feren ze - Museo Diocesano di Genova
D.I.R.A.A.S. L’UNIVERSITÀ DI GENOVA PER IL MUSEO DIOCESANO CONFERENZE 6 novembre 2014 - 15 gennaio 2015 Museo Diocesano, Sala Fieschi, ore 16.00 V ciclo di conferenze MARGHERITA ORSERO “Vierges en majesté”: rapporti tra scultura lignea e lapidea nella Francia del XII secolo La ricerca che si presenta in questa sede parte dal desiderio di indagare in una prospettiva più ravvicinata il lavoro degli artisti in rapporto ai cantieri delle grandi cattedrali francesi del XII secolo. Vi era distinzione tra coloro che scolpivano la pietra e coloro che lavoravano il legno, oppure si può pensare ad una pluralità di competenze tecniche? Vi era una trasmissione di modelli estesa? Queste sono le domande fondamentali dalle quali partire, e l’individuazione di possibili nessi stilistici tra la produzione lignea e la scultura monumentale lapidea coeva a carattere figurativo sarà la metodologia che ci accompagnerà durante la nostra riflessione. Discutere il problema in termini generali risulta certamente poco fruttuoso, considerato che la classe dei manufatti lignei, un tempo tra le più ricche, è ormai tra le più depauperate della produzione artistica medievale. Si dovrà, dunque, restringere il campo di ricerca ad una sola tipologia di sculture lignee che nel nostro caso è quella delle “Vierges en majesté” e richiamare qualche esempio rilevante e paradigmatico spaziando dalla Bourgogne all’Auvergne, dai Pays de la Loire alla Picardie, dalla Lorraine all’Ile-de-France. Nelle sculture di questo genere una Madonna dal portamento regale e dal volto di regina matura o di superba principessa, porta in grembo Cristo Bambino: Maria è presentata, infatti, come Sedes Sapientiae, ovvero il trono di Gesù, la Saggezza incarnata. Tale iconografia prese forma a seguito del Concilio di Efeso del 431 nel quale venne affermata la doppia natura di Cristo, divina ed umana, e proclamata Maria come Vergine e Madre di Dio: Théoto os. Le funzioni di queste statuette, come si vedrà nel corso dell’intervento, appaiono diverse: nate probabilmente come reliquiario, potrebbero essere anche legate alla tradizione del dramma liturgico dell’Officium Stellae. Spesso il tratteggiare la possibile identità culturale dell’artista non è semplice ed immediato e non sempre il termine di paragone rintracciabile in zone vicine rispetto alla collocazione attuale o all’origine presunta delle “Vierges”, elemento che può fare pensare che la maggior parte degli artisti presi in considerazione fossero itineranti. Non si vuole in questa sede stabilire, tuttavia, chi fossero e come si chiamassero gli scultori, bens individuare gli scenari artistico-culturali dai quali essi provenivano e con i quali erano venuti a contatto durante la loro formazione. Info Museo Diocesano di Genova Via Tommaso Reggio 20r - 16123 GENOVA • Tel. 010 2475127 Mail: [email protected]/[email protected] www.museodiocesanogenova.it • Seguici anche su Faceboo e Twitter BIBLIOGRAFIA C. DI FABIO, La Madonna di Santa Margherita e il David di Pisa: due esperienze nella scultura europea alla fine del XII secolo, in “Storia dell’Arte”, XLIV, 1982 C. DI FABIO, In petra e in ligno. Pluralità di competenze e osmosi di stile nei cantieri francesi del primo Duecento: il crocifisso detto Saint-Sauve della cattedrale di Amiens, in Medioevo: le officine, I convegni di Parma, 12, atti (Parma, 22-27 settembre 2009), a cura di A.C. Quintavalle, Milano 2010 I. H. FORSYTH, The Throne of Wisdom, wood sculptures of the Madonna in Romanesque France, Princeton 1972 J.-R. GABORIT, La sculpture romane, Paris 2010 F. JOUBERT, La sculpture gothique en France, XIIème et XIIIème siècles, Paris 2008 E. MÂLE, L’art religieux du XII si cle en France, étude sur les origines de l’iconographie du moyen-âge, Paris 1922 W. SAUERLÄNDER, Gothic sculpture in France 1140-1270, London 1972 (München 1970)