energia elettrica e tasse auto

Transcript

energia elettrica e tasse auto
07/06/2011
ENERGIA ELETTRICA E TASSE AUTO
MAXI STANGATA DELLA PROVINCIA - 1 Parte
I conti L’incremento dei tributi supera il 6 per cento: una manovra lacrime e sangue
Tutto al massimo. Nelle ponderose pagine della relazione contabile che accompagna la manovra di
bilancio della Provincia di Napoli, non soltanto viene argomentata l’obbligatorietà del ricorso alla leva
tributaria per riequilibrare i conti dell’ente di piazza Matteotti, ma ampiamente giustificata la necessità
che il prelievo fiscale avvenga applicando i massimali previsti dalla legge e ai quali la Provincia di
conforma. Non è esercizio di accanimento, diciamo così, tributario. Ma decisione probabilmente indotta
da uno squilibrio nei conti causato dai costi (spesso fuori controllo) imposti per anni di emergenza rifiuti.
Nell’ultima assemblea degli azionisti, l’amministratore della Sapna Umberto Vecchione è stato chiarissimo:
«A causa dell’innalzamento dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti - viene messo a verbale - il socio unico
(la Provincia di Napoli, ndr) dovrà ribaltare all’utenza cittadina un costo sicuramente maggiore per la Tarsu
oltre a un conguaglio tariffario sull’anno 2010». Era dicembre scorso. E la conferma che la Sapna, società
per gestire il ciclo dei rifiuti nata il primo gennaio del 2010, stia diventando il buco nero dei conti di palazzo
Matteotti arriva in queste ore. Basta spulciare il migliaio di pagine del bilancio dell’Ente, amministrato dal
deputato pdl Luigi Cesaro, approvato il 31 maggio quando tutti erano presi dai risultati dei ballottaggi delle
amministrative. Una discussione che non è stata proprio una maratona: due ore appena, compresa
l’illustrazione della manovra di due minuti da parte dell’assessore al ramo Armando Cascio, una breve
discussione di rito e il voto finale. Ma lì dentro, in quelle pagine, nero su bianco, ecco gli aumenti record per i
cittadini dei 92 comuni napoletani. Dall’elettricità alle assicurazioni auto (già le più alte d’Italia), dalla Tarsu
all’imposta delle trascrizioni per l’acquisto di auto nuove. In soldoni la Provincia conta di recuperare almeno
15 milioni di euro. Colpa dei tagli del governo, si dirà. Vero, ma solo in parte. Perché ci saranno sì meno 22
milioni di euro ma le imposte provinciali aumentano di oltre 24 (+6,7 per cento rispetto al 2010). Non solo.
Se ogni anno l’amministrazione provinciale con il centrosinistra aveva investito per l’edilizia scolastica una
cifra di quasi 100 milioni di euro, per il 2011 è previsto appena un milione e 700mila. «Quasi cento volte in
meno», tuona il capogruppo pd Pino Capasso che su Cesaro, qualche giorno fa, ha dato quest’immagine
plastica: «A Roma fa il carnefice, quando è a Napoli il lunedì e il venerdì fa la vittima». Infatti gli investimenti
sono così imponenti che l’assessore Cascio impiegherà meno di un minuto per elencarli martedì scorso ai
giornalisti: «1,9 milioni per la rete stradale, 1 milione per le isole ecologiche e mezzo milione per il
patrimonio dell’Ente», dice senza imbarazzo il responsabile del bilancio della terza provincia italiana.
Servono soldi per i rifiuti, servono soldi per la Sapna. Già. Prendi l’addizionale sull’energia elettrica per le
utenze non domestiche. Aumenti. Ma solo per i napoletani, «al massimo consentito: 14,25 per mille Kw/h
totali». Per cosa? «Il maggior gettito valutato in 7 milioni di euro per il 2011 - è scritto a pagina 7 della
relazione previsionale - è a integrazione della copertura dei costi del ciclo di gestione dei rifiuti di
competenza provinciale». E le tasse sui rifiuti? Aumentano. E’ la Tefa, il tributo provinciale in vigore per i
comuni che usano ancora la Tarsu, e prevede un range dall’1 al 5 per cento massimo. «La Provincia di
Napoli ha fissato tale misura al livello massimo», scrive sempre l’Ente. Tariffe verso l’alto che arrivano in un
quadro già tragico per i comuni che devono smaltire i rifiuti. E se la tariffa media prevista era di circa 88 euro
a tonnellata, si arriva ora a 118,34 euro («il cui importo complessivo dovrà essere pari a 139.037.545,19»).
Entrate ipotizzate. Come quella dell’imposta provinciale del 12,50 per cento sul premio delle polizze
assicurative per le auto. Si prevedono 3,5 milioni di euro. Come si prevede un milione di euro, senza contare
il mercato delle auto nuove in crisi, dall’imposta provinciale di trascrizione che rimane, questo sì, fissato al
20 e non al 30 per cento massimo. Ma sino a quando? Il trend storico è impietoso. L’esercizio 2008 e 2009
della Provincia prevedevano entrate per imposte e tasse per 228 milioni di euro. S’impennano nell’esercizio
2010 e ancora nella previsione del 2011, rispettivamente 356 e 380 milioni. In coincidenza, guarda un po’,
con la nascita della Sapna.
(1-continua)
Fonte: IL MATTINO (Adolfo Pappalard) - 7/6/2011