COMUNICATO STAMPA Come in una bottega rinascimentale

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COMUNICATO STAMPA Come in una bottega rinascimentale
COMUNICATO STAMPA
Come in una bottega rinascimentale
Due artisti, uno italiano e uno tunisino, dieci studenti delle accademie toscane, i maestri terracottai e le
aziende del territorio: insieme per lavorare ad un progetto di formazione artistica
Lunedì 26 marzo è ufficialmente iniziato il cantiere di arte contemporanea “L’O 2.0 – Nuovi apprendisti per una
bottega rinascimentale.
L’intento è quello di ricreare a Montelupo Fiorentino per una settimana quella che era una bottega
rinascimentale dove gli allievi andavano ad imparare “il mestiere” dall’artista o dall’artigiano. La sigla L’O non
a caso rimanda alla più prestigiosa delle botteghe montelupine del 1400, quella che ha realizzato il Rosso di
Montelupo. La sigla 2.0 suggerisce, invece, la natura prettamente contemporanea e innovativa del progetto.
In questo caso gli apprendisti sono dieci studenti delle Accademie d’Arte toscane, selezionati fra oltre 20
candidati. Gli artisti sono Alfredo Gioventù e Khaled Ben Slimane e gli artigiani sono i terracottai e i maestri
decoratori della Scuola della Ceramica, che supporteranno maestri e allievi nella realizzazione delle opere.
Il cantiere si inserisce nel più ampio progetto IL MARE FRA LE GENTI, che attraverso varie iniziative, ha
l’obiettivo di indagare le relazioni che si sono costruite fra occidente e oriente sulle rotte della ceramica.
Non è un caso che molti dei decori tradizionali della ceramica montelupina abbiamo tratti comuni con la
produzione orientale e che nelle maioliche locali si trovino simboli come la mano di Fatima e l’occhio di Allah.
La presenza di Alfredo Gioventù e Khaled Ben Slimane offre lo spunto per una riflessione su un
dialogo contemporaneo fra l’arte orientale e quella occidentale. Tutto ancora una volta prende le mosse
dalla tradizione e in particolare dal decoro della zaffera che altro non è se non la stilizzazione della foglia di
quercia. “I decori montelupini, così come quelli arabi, partono da un elemento naturale per poi farne
un’astrazione e trasformarlo in elemento decorativo – spiega Gioventù – Il lavoro che proporremo ripercorre
questo processo creativo ed include le moderne tecniche di realizzazione, cercando un dialogo fra le cifre
stilistiche della mia produzione e di quella di Khaled. Il fulcro dello studio rimarrà comunque la natura e la sua
trasposizione in elemento figurativo”.
Dunque entrambi gli artisti lavoreranno durante i cinque giorni del cantiere in stretta collaborazione con gli
allievi selezionati, con i maestri terracottai e i maestri decoratori. Un lavoro corale, dove esperienze, culture e
generazioni differenti si incontreranno e confronteranno nell’obiettivo di creare un’opera d’arte totale,
composta da diverse installazioni.
Si intende ricreare una contemporanea bottega rinascimentale, dove l’aspetto artistico e creativo si fonda
con le abilità degli artigianali di Montelupo.
“Volgiamo mettere in contattato quella che sono fucine creative, le accademie d’arte e un luogo dove ancora
persistono le conoscenze e le capacità tecniche degli artigiani: i ragazzi avranno così la possibilità di
osservare e apprendere come dare forma alle proprie idee”, prosegue Gioventù.
Tutto questo avverrà anche attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie. Infatti, è stato creato un blog su
cui gli allievi racconteranno la loro esperienza, i loro progetti, corredati da video e foto; coloro che avevano
fatto domanda, ma non sono stati selezionati avranno comunque l’opportunità di interagire suggerendo
soluzioni e postando commenti.
I giovani allievi potranno assistere e collaborare alla nascita di un’opera d’arte e conoscerne
approfonditamente tutte le fasi di sviluppo, a partire dall’idea progettuale fino alla conoscenza degli aspetti
tecnici.
Successivamente sono previste una fase di modellazione e di decoro che si terranno nei mesi di aprile e
maggio poiché il risultato del Cantiere di Arte Contemporanea sarà visibile in una mostra allestita presso la Ex
Fornace Cioni in occasione della Festa Internazionale della Ceramica.
L’esposizione prevede anche un’istallazione che riproduce il mar Mediterraneo, un collegamento ideale fra il
lavoro di Alfredo Gioventù e quello di Khaled Ben Slimane.
Il progetto si avvale della collaborazione della Scuola della ceramica, che ha messo a disposizione
aule e docenti e dell’Agenzia per lo Sviluppo Empolese-Valdelsa ed è finanziato dalla Regione Toscana
nell’ambito del progetto “Toscanaincontemporanea”.
“Il progetto IL MARE FRA LE GENTI parte da un dato storico: la produzione di Montelupo Fiorentino fra il 1400
e il 1530 ha risentito in maniera preponderante dell’influenza della cultura orientale, arrivata in Italia grazie
agli scambi mercantili.
Questo dato è il pretesto per approfondire le relazioni che ci sono state in passato fra mondo arabo e
occidente e indagare l’attuale natura di tali relazioni, da un punto di vista privilegiato: l’arte e la produzione
artigianale. La presenza di due artisti del calibro di Alfredo Gioventù e di Khaled Ben Slimane ci permetterà di
fare un lavoro di indubbia qualità artistica di cui beneficeranno, non solo gli allievi delle accademie d’arte
toscane, ma anche i nostri artigiani e le nostre aziende.
In questo senso, dunque, la scelta di mutuare il modello della bottega d’arte rinascimentale mi sembra
particolarmente azzeccata: diventa un luogo in cui si fa e si impara facendo, dove la trasmissione del sapere
avviene mettendo, letteralmente, le mani in pasta. Mi piacerebbe pensare a questa modalità di apprendimento
come un modello formativo che potremmo riproporre anche in futuro per temi e argomenti diversi”, spiega
l’assessore alla cultura Marzio Cresci.
Staff del Progetto
Alfredo Gioventù
Direttore artistico e artista tutor del cantiere
Biografia
Ceramista e scultore, vive e lavora a Sestri Levante; si è formato presso la bottega del pittore ceramista Lino
Bersani ed ha conseguito la laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Genova. Durante una
ventennale ricerca artistica, ha indagato le possibilità espressive dei materiali ceramici cotti ad alta
temperatura e rivestiti con gli storici smalti celadon, sperimentando il loro utilizzo anche nel campo della
scultura.
Dal 1980 al 2000 si è dedicato all’attività didattica come docente presso le scuole di ceramica di Chiavari,
Genova e Albisola e ha coordinato importanti progetti per la sperimentazione didattica nei musei, in particolare
presso il Civico Museo di Architettura e Scultura di S. Agostino a Genova e per la realizzazione di reti di
collaborazione tra eco-musei della pietra in Europa. Dal 1992 partecipa al dibattito sui rapporti tra arte,
artigianato e design, presenziando con le sue opere a numerose collettive tematiche in occasione di
prestigiose manifestazioni in Italia e all’estero. L’interesse per il rapporto tra cultura e territorio lo ha portato
negli ultimi anni a formulare un inedito tipo di gres che imita perfettamente i ciottoli delle spiagge liguri e che,
abbinato a legni e terrecotte levigate dal mare ha dato origine ad una particolare linea di oggettistica
attualmente prodotta e commercializzata dall’Opificio Ceramico Alfredo Gioventù snc.
Khaled Ben Slimane
Artista partner d’ambito islamico
Biografia
Khaled Ben Slimane è nato nel 1951 in Tunisia. Vive e lavora a Tunisi.
Cresciuto nella regione di Nabeul in Tunisia, l’opera di Khaled Ben Slimane scava nel molteplice patrimonio di
Nabeul che vanno dalla cultura berbera, egiziana, punica, greca, romana, araba, bizantina, andaluse ed
europea. Ben Slimane, laureato del Technologique Institut d'Art, d' Architecture et d' Urbanisme di Tunisi,
cerca di far rivivere la tradizione ceramica della Tunisia vacillante ed infondendola con il suo tocco
personale. Adorna la sua ceramica con scritture, simboli e frasi, alludendo alla sua ricerca della tradizione
ceramica pakistano, spagnolo e giapponese oltre che rendere a omaggio ad Allah attraverso la letteratura sufi.
Nel 1990 Ben Slimane è stato il primo arabo a essere invitati a partecipare alla Academie Internationale de la
Céramique, con sede a Ginevra. I suoi pezzi si trovano in collezioni e musei di tutto il mondo.