Verità / 6 - “Ho ancora molte cose da dirvi ma per ora non siete

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Verità / 6 - “Ho ancora molte cose da dirvi ma per ora non siete
Verità / 6
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“Ho ancora molte cose da dirvi ma per ora non siete capaci di portarne il peso. Ma
quando verrà lo spirito di verità egli vi guiderà alla verità tutta intera”. Quindi l’uomo è
capace della verità, cioè di accoglierla ma questo è un cammino difficile che chiede
sempre una purificazione perchè la verità è sempre qualcosa di più. Esempio: se ho
capito 95 mi manca solo 5 per cui sono molto molto vicino alla verità tutta intera.
Nessuno possederà mai la verità tutta intera perchè cristo è più grande di qualunque
capacità. Però c’è chi è più vicino alla verità e chi è più lontano. Arrivare vicino alla
verità si ottiene vivificando il rapporto con cristo che è la verità, è un rapporto vivo,
cioè la verità non è un concetto ma una persona viva, non può essere fissata come
dottrina.
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Metodo: il metodo per arrivare alla verità è dunque o picchiare il naso o l’ascolto.
Abbiamo ciascuno mille resistenze alla verità perché ci fa paura perché temiamo di
perdere quanto abbiamo, perché temiamo che ci scombussoli troppo la vita, perché
sentiamo che essa ci chiede di cambiare modo di pensare (per es. a noi stessi) e
abitudini, alle quali, per marce e dolorose che siano siamo molto attaccati! Il primo
passo è riconoscere queste resistenze e dire “è vero, io non voglio cambiare!”. Se volete
davvero svegliarvi la prima cosa che dovete capire è che non volete svegliarvi. Infatti
noi spesso iniziamo a volere convertirci e cambiare veramente solo quando tocchiamo
il fondo. Finché non tocchiamo il fondo continuiamo a difenderci dal cambiamento e
dalla verità. Ma quando non ce la fai proprio più allora dici “o cambio o muoio” allora
inizi a cambiare.
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C’è un modo più ordinario per cambiare ma molto più difficile: ascoltare. Il problema è
che noi pensiamo di ascoltare, noi pensiamo che ci stiamo convertendo, e finché
pensiamo così non facciamo un passo in avanti! Il passo in avanti lo facciamo quando
diciamo – e ci crediamo – “mamma mia io non sto ascoltando, io non voglio cambiare!”
Cambiare non significa diventare più buoni, ma anzitutto riconoscere che si dice no.
Ognuno ha il suo passo di conversione diverso dagli altri. Dice san giacomo nella sua
lettera che chi è abituato ad abbassarsi troppo impari anche a innalzarsi e a ringraziare
il signore, chi invece si considera troppo alto impari ad abbassarsi. Vedete non per tutti
la conversione è abbassarsi, per qualcuno è imparare ad innalzarsi! Anche Maria che
era umilissima ha detto “ grandi cose ha fatto in me il signore”. Per molti di noi
conversione è imparare ad avere un’immagine di sé più positiva, quella che ha il
signore: la verità! Per altri significa imparare ad avere fiducia negli altri. Per altri
imparare a stare in mezzo agli altri, per altri imparare ad essere meno rigidi ecc…
ognuno ha la sua conversione. Per arrivare alla verità di sé bisogna cambiare, imparare
a guardarsi in maniera diversa da comne siamo abituati. E questo ci scomoda un bel po’
tanto che fuggiamo dalla verità, anche se magari essa ci dice cose più belle di noi stessi
rispetto a quelle che crediamo!
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Per arrivare alla verità dicevo l’ascolto della realtà cioè cercare di guardare la realtà
così com’è, togliendo man mano i miei filtri e le mie interpretazioni. Se conosco le mie
distorsioni, i miei bisogni e le mie difese in base alle quali deformo la realtà cioè non
accolgo la verità, se le riconosco posso man mano toglierle e quindi man mano
conoscere la verità e quindi diventare libero. Infatti Gesù dice “anche se io rendo
testimonianza da me stesso la mia testimonianza vera perché so da dove vengo e dove
vado”(Gv 8,14). Ecco che Gesù ci dice quale può essere il segnale e il metodo per
avvicinarsi alla verità (o per capire se siamo lontani): E’ vicino alla verità chi conosce
da dove viene e dove va. Chi conosce da dove viene e dove va conosce sè stesso. Cioè
conosce anche le sue distorsioni e i suoi modi di funzionare che portano lontano dalla
realtà. Proprio conoscendoli, cioè conoscendosi, può cercare di limitare la distorsione
di questi meccanismi, cioè si può rendere conto che porta addosso degli invisibili
occhiali dalle lenti gialle che gli fanno vedere tutta la realtà gialla; allora dice “cavoli ma
io ho indosso degli occhiali con delle lenti gialle, proviamo a toglierli!” e allora si
accorge che la foglia che guardava e che vedeva gialla in realtà è verde! Capite quanto è
importante conoscersi per essere nella verità, è importante conoscere gli occhiali
invisibili che abbiamo addosso e che distorcono la realtà. Uno che si conosce conosce
la realtà e la verità,uno che non si conosce non conosce neppure la realtà e a verità
poiché il suo cervello proietta (cioè butta fuori) invece che accogliere dall’esterno la
verità! È sincero (si!) ma non è vero (è sincero ma non è nella verità!). Uno che conosce
le sue proiezioni può imparare e cominciare a non proiettare più ed accogliere la realtà
per quella che è. Per questo il cammino verso la verità è un cammino lungo e lento di
lavoro su sé stessi. Per cercare la verità devo mettermi in ascolto e non giudicare la
realtà prima di ascoltarla. Se ascolto Gesù per dare una valutazione su quello che mi
dice così non capisco ma interpreto deformando.
Le tenebre odiano la luce. Anche umanamente è molto conosciuto questo meccanismo:
l’uomo RESISTE alla sua guarigione, cioè una parte di lui si oppone con tutte le sue
forze alla guarigione e al suo miglioramento, alla sua libertà, perché la teme, teme il
dover cambiare.
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