IL PIANO TRIENNALE DELL` OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F

Transcript

IL PIANO TRIENNALE DELL` OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F
IL PIANO TRIENNALE
DELL’ OFFERTA FORMATIVA
(P.T.O.F)
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
2015-2018
1
SOMMARIO
INTRODUZIONE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Cos’è il PTOF?
4
4
CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E DELLE RISORSE
DISPONIBILI
1.1 ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
1.2 RISORSE PROFESSIONALI
1.3 RISORSE STRUTTURALI
CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
2.1 PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
2.2 LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
2.3 LA PEDAGOGIA ROGAZIONISTA
2.4 LA MISSION DELLA SCUOLA ROGAZIONISTI
2.5 OBIETTIVI PRIORITARI PER IL TRIENNIO RELATIVI ALL’OFFERTA FORMATIVA
5
5
5
5
8
8
11
13
18
20
CAPITOLO TERZO: OFFERTA FORMATIVA
3.1 OFFERTA DIDATTICA
3.2 ATTIVITÀ E PROGETTI PREVISTI
3.3 VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
4.1 ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
4.2 ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA
4.3 MODALITÀ DI RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
21
21
21
24
30
30
30
33
CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
5.1 PIANO DI FORMAZIONE TECNICA
5.2 PIANO DI FORMAZIONE PEDAGOGICA
35
35
35
CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PDM
6.1 NUCLEO DI VALUTAZIONE
6.2 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
6.3 MODALITÀ
6.4 MONITORAGGIO
36
36
36
36
36
ALLEGATI
38
2
Visto il D.P.R. 275/1999 “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell’autonomia delle
istituzioni scolastiche” ed, in particolare, l’art. 3 come modificato dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107;
Vista la Legge 13 luglio 2015 n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni normative vigenti”;
Visto il Piano della performance 2014-16 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca,
adottato con D.M. 20/02/2014, prot. n. 133 (confermato con D.M. 28/04/2014, prot. n. 279), in
particolare il cap. 5 punto 1, “Obiettivi strategici – istruzione scolastica”;
Visto l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero
dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’anno 2016;
Visto il Rapporto di Autovalutazione dell’Istituto e il Piano di Miglioramento;
Nota ministeriale 7904/15: pubblicazione del rapporto di autovalutazione (rav) e primi orientamenti per il piano di miglioramento (pdm)
Visto l’Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione del 24/9/15 prot. n. 6104/2.1 adottato dal Dirigente scolastico ai sensi del quarto comma
dell’art. 3, del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, come modificato dal comma 14 dell’art. 1 della L.
n. 107/2015 citata;
Vista la delibera del Collegio Docenti di elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Il PTOF è stato approvato all’unanimità dal Collegio docenti il 10/9 /2016
3
INTRODUZIONE:
IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Cos’è il PTOF?
“È il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (Regolamento dell’autonomia
delle istituzioni scolastiche, D.P.R. 275/99).
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) della Scuola Rogazionisti presenta alle famiglie e alla comunità locale le scelte educative della gestione e dell’organizzazione della scuola secondaria di secondo grado.
È un documento di:
- identità della Scuola Rogazionisti, che definisce le linee di indirizzo sulle quali si fonda
l’impegno educativo e didattico dell’intera Comunità Scolastica;
- progettazione delle attività e delle modalità che permettono l’attuazione dell’offerta formativa della Scuola Rogazionisti;
- riferimento che regola la vita della Scuola Rogazionisti.
Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta presso la segreteria della scuola, oppure scaricare in formato digitale dal sito www.scuolerogazionisti.it.
4
CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E
DELLE RISORSE DISPONIBILI
1.1 ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
Le scuole secondarie di primo e di secondo grado (liceo scientifico tradizionale o opzione scienze
applicate) dei Padri Rogazionisti di Padova sono paritarie, cattoliche e sono rivolte a tutti gli studenti che necessitano di formazione educativa e scolastica. Il modello educativo e formativo di riferimento è la pedagogia di Gesù Cristo e di Padre Annibale M. di Francia. Le famiglie dei ragazzi
frequentanti hanno caratteristiche economiche e culturali alte e gli alunni si presentano con un
buon bagaglio culturale. Esiste la possibilità per le famiglie di reddito medio/basso di accedere a
contributi comunali e regionali (es. Buono scuola). Le scuole dei Rogazionisti sono inserite nel territorio “Arcella”-San Carlo, nel quartiere 2 nord del Comune di Padova, in cui è presente un’alta
densità di popolazione; le scuole sono facilmente raggiungibili grazie ai servizi di tram, autobus e a
un ampio posteggio interno per le auto. Le scuole dei Rogazionisti sono in continuità educativa e
didattica con le scuole dell’infanzia e primaria paritarie e cattoliche presenti nel territorio. Oltre al
servizio scolastico regolare le scuole dei Rogazionisti offrono per la gestione del tempo libero occasioni di servizi integrati di mensa, studio, ricreativi e sportivi.
1.2 RISORSE PROFESSIONALI
Presso le scuole dell’Istituto Rogazionisti sono presenti numerose figure professionali secondo le
necessità della struttura.
Al vertice della struttura si trova il Dirigente, che è coadiuvato da un Coordinatore educativodidattico e dal referente per l’inclusione. Il personale docente della scuola è presente nel numero
e con i requisiti previsti dalla normativa vigente e annualmente partecipa a corsi di formazione per
l’aggiornamento e la specializzazione. Nella struttura sono presenti anche le figure di personale
non docente tra cui:
- Educatori
- Segreteria
- Operatori Scolastici
Nel capitolo 4.2, “Organizzazione generale delle attività della scuola”, sono descritte analiticamente le risorse professionali presenti.
1.3 RISORSE STRUTTURALI
L’istituto dei Rogazionisti si caratterizza per l’ampiezza degli spazi: ogni gruppo classe ha a disposizione aule spaziose, accoglienti, fornite di comodi banchi e di supporti multimediali, ben arredate e
dotate di uno schermo al plasma per attività didattiche, aule speciali con supporti multimediali, laboratori di informatica, fisica, scienze, chimica, aula restauro, biblioteche per alunni e docenti. La
scuola si avvale delle seguenti strutture: tensostruttura, sala mensa interna, salone teatro di 360
posti per saggi e manifestazioni culturali, cortile attrezzato per pallacanestro, pallavolo e pallamano, campo sportivo in erba.
Per realizzare le proprie proposte progettuali sono state attivate collaborazioni con le realtà
territoriali per l’utilizzo di strutture esterne come la Piscina del Plebiscito.
5
L’Istituto dei Padri Rogazionisti è un luogo pensato per essere vissuto appieno dai ragazzi, dagli
operatori e dalle famiglie.
Tutti gli ambienti sono stati pensati per essere accoglienti, confortevoli, sicuri e garantiscono:
- standard di spazio previsti dalla normativa regionale;
- arredi adeguati;
- materiali di costruzione atossici;
- eco-compatibilità;
- impianti a norma;
- rispetto della normativa per la prevenzione incendi;
- eliminazione delle barriere architettoniche.
L’istituto di Padri Rogazionisti ha un edificio ampio e capiente e si innalza per cinque piani, di
cui la scuola occupa parte dei primi quattro. È così strutturato:
- l’ingresso riveste una duplice funzione: è il luogo dell’accoglienza di ogni persona e della famiglia, ma è anche il luogo della comunicazione e dello scambio di informazioni tra i servizi e i
genitori;
- la segreteria è uno spazio in cui si curano le pratiche burocratiche e tutte le questioni gestionali dei servizi;
- le aule scolastiche dove si svolge gran parte dell’attività didattica sono spaziose e ben arredate. In ogni aula vi è un impianto audio-video e computer, con la possibilità di collegamento internet e collegamento al server della scuola per materiale didattico da visionare durante le lezioni;
- le aule speciali e laboratori favoriscono la didattica, contribuiscono all’arricchimento e
all’approfondimento degli argomenti che vengono trattati durante le lezioni. Tra queste:
- aula Video e musica, completamente insonorizzata, dotata di impianto stereofonico,
videoregistratori e videoproiettori con grande schermo per la visione di filmati;
- laboratorio di informatica per la secondaria di primo grado, con 24 postazioni e 12 PC
con collegamento ADSL; è dotato di una stampante laser;
- laboratori di scienze;
- laboratorio di arte e immagine e tecnologia per lo svolgimento dell’attività pratica legata alla programmazione didattica, con la realizzazione di piccoli oggetti;
- laboratorio di informatica e multimedialità per la secondaria di secondo grado con 32
postazioni e 25 PC per potenziare le conoscenze nell’utilizzo dell’informatica a vantaggio delle varie discipline; è dotato di una stampante laser;
- laboratorio di chimica;
- laboratorio di fisica;
- laboratorio per il restauro: mediante l’installazione di tre PC fissi, un PC portatile
MAC, una stampante A4, una stampante di grande formato e uno scanner, gli studenti del liceo pianificano e sperimentano, aiutati dall’insegnante di disegno, ipotesi di
restauro dei monumenti studiati direttamente sul posto (studio iconografico, rilievo
fotografico e metrico, studio dei materiali e delle tecniche costruttive, rilievo del degrado, proposta di intervento);
- le biblioteche sono fornite di libri, enciclopedie, riviste specializzate e cd-dvd per ricerche;
- la biblioteca per gli alunni della scuola secondaria di primo grado con 4 postazioni dotate di laptop collegati in ADSL per i lavori di ricerca in Internet;
- la biblioteca per gli studenti della secondaria di secondo grado con 4 postazioni dotate di PC collegati in ADSL per lavori di ricerca in Internet;
- le sale docenti sono dotate di laptop collegati in ADSL per la preparazione del materiale di docenza da svolgere in classe e l’inserimento delle valutazioni per lo scrutinio;
6
- la postazione informatica mobile consiste in un PC portatile collegato in ADSL e connesso a
videoproiettore, per lo svolgimento di lezioni frontali e visione di filmati;
- la lavagna elettronica da tavolo su postazione mobile è dotata di micro camera per la proiezione diretta di documenti cartacei ed oggetti; è utilizzata nelle classi per lo svolgimento delle
lezioni;
- il Server Dati è sviluppato interamente su piattaforma open source, è utilizzato dagli studenti
che, interfacciandosi con proprie credenziali, dispongono di uno spazio riservato per
l’archiviazione dei lavori didattici (informatici e multimediali);
- la cucina è funzionale e pratica e permette l’erogazione giornaliera di pasti personalizzati per
l’utenza e per i Padri, offrendo un servizio mensa per oltre 100 ragazzi;
- il refettorio ospita i ragazzi e il personale ed è dotata di tavoli rotondi. In questo importante
momento relazionale ed educativo i ragazzi sperimentano la convivialità rafforzando il rapporto con educatori, insegnanti e gruppo dei pari;
- i servizi igienici sono situati nelle varie zone dell’Istituto dei Rogazionisti:
- servizi igienici ad uso esclusivo del personale interno;
- servizi igienici per le persone esterne;
- servizi igienici ad uso esclusivo dei ragazzi;
- la sala teatro è posta al primo piano dell’Istituto ed è fornita di oltre 350 posti a sedere; è utilizzabile e accessoriata per conferenze e per rappresentazioni teatrali;
- la Cappella della scuola è utilizzata durante l’anno scolastico per la celebrazione eucaristica,
per momenti di preghiera e catechesi liturgica;
- un atrio interno è uno spazio molto ampio che offre la possibilità di svolgere attività sportive
e ricreative; vi si trovano due campetti utilizzabili per la pallavolo, il basket e il calcetto;
- la tensostruttura che si trova nella zona parcheggio e permette di svolgere attività sportive al
coperto; all’interno dell’istituto sono presenti anche due palestre, una maschile e una femminile;
- il campo verde è uno spazio che permette lo svolgimento di partite di calcio, su dimensioni
regolari come da FIGC e altre attività di carattere sportivo;
- un salone ricreativo dotato di tavoli da ping pong e calcio balilla.
Allegato n. 1 – Foto
Allegato n. 2 – Posizione Geografica
Allegato n. 3 – Planimetria
1.4 RISORSE ECONOMICHE
Alle Scuole dell’Istituto dei Rogazionisti è riconosciuta la parità scolastica pertanto rispondono ai
requisiti ministeriali. In quanto scuole paritarie percepiscono contributi per il funzionamento secondo i parametri definiti dalle rispettive convenzioni dal Ministero e dall’amministrazione locale
(regione e comune). I contributi pubblici non coprono interamente i costi di gestione del servizio
scolastico pertanto alle famiglie è richiesto il versamento di una quota di iscrizione, una retta mensile e la copertura di alcuni servizi aggiuntivi su richiesta.
Occasionalmente la scuola riceve donazioni per le attività scolastiche. In riferimento al bilancio
consuntivo del 2015 i contributi ricevuti sono:
Contributi MIUR
€ 53.639,18
Contributi Diocesi
€ 1.524,38
Contributi del Comune
€ 11.671,45
Rette di Frequenza
€ 349.159,00
Altro: Sostegno Scolastico e Recupero rette € 83.419,00
7
CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
2.1 PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
La vita e l’educazione domandano fatica, pazienza e molta carità. Ma chi vi consacra la vita e
chiede a Dio di essere fedele al suo impegno educativo, oltre alla gioia di sentirsi scelto come
cooperatore della verità, riceverà da Dio stesso sostegno e ricompensa per il suo importante ruolo
di educatore. In questo modo la scuola rimane fiduciosa di trasmettere attivamente i valori evangelici: si vogliono creare i giusti presupposti per la realizzazione della propria vocazione personale,
affinché ogni ragazzo trovi qui un luogo privilegiato di crescita. I giovani che vogliono frequentare
la nostra scuola firmano un Progetto Educativo, assieme ai genitori; questo gesto non vuole essere
una semplice formalità, ma al contrario deve richiamare la loro attenzione sui valori ispiratori della
vita dell’istituto, valori che, così facendo, si accettano e sottoscrivono con piena e consapevole
responsabilità. Le principali componenti dell’azione educativa (scuola, genitori, alunni) sono così
chiamati, anche formalmente a collaborare in ogni modo, perché i principi espressi da questo
progetto non vengano disattesi, ma piuttosto messi in pratica e resi vivi.
“Io l’amo i miei bambini ei per me sono il più caro ideal della mia vita”
(Padre Annibale Maria Di Francia)
Quadro ispirativo e fondativo
I Rogazionisti sono persone consacrate nel popolo di Dio, con finalità apostolica attiva, diretta
principalmente all’educazione. Essi in continuità con la tradizione educativa e pedagogica del
Santo Annibale Maria Di Francia, loro fondatore, intendono venire incontro ai ragazzi e ai giovani
con varie iniziative educative: nell’ambito dell’accoglienza, dell’educazione o rieducazione, della
scuola, della formazione professionale, dell’aggiornamento culturale, dello sport, dell’animazione
sociale, oltre che nell’ambito della formazione religiosa propriamente detta.
Padre Annibale Maria Di Francia (1851-1927) ha vissuto il Vangelo della carità in modo
straordinario. Mosso da autentico amore per Dio si è avvicinato con grande amore e delicatezza ai
poveri, prendendosi cura dei bisogni e delle esigenze di tutti ma in special modo e con particolare
zelo ha avuto a cuore la sorte dei ragazzi e dei giovani.
Avendo avviato e diretto lui stesso, con una presenza diretta, continua ed efficacissima, le
opere educative, resta un modello di educatore singolare, iniziatore di nuove istituzioni e di un
metodo caritativo ed educativo ispirato al Vangelo.
«Principio di eterna carità è la Parola uscita dal divino zelo del Cuore di Gesù: “Rogate ergo
Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam”; e se noi dilatiamo il nostro cuore in questa
carità divina, avremo adempiuto a tutti gli uffici dei buoni operai evangelici...». L’amore alla messe
diventa preghiera al Padre perché mandi per essa operai buoni e abbondanti.
Come si può notare, fin da queste frasi emergono i tratti essenziali del suo procedimento
educativo. È chiaro quindi che ogni educatore rogazionista è invitato ad essere in linea, e deve
sentirsi in dovere di agire secondo il pensiero e l’opera di Padre Annibale Di Francia, che
considerava l’educazione una “seconda creazione”. Dio non crea a caso, ma ha una precisa volontà
su ogni creatura. La missione rogazionista si compie nella vita di P. Annibale con la scelta ideale e
concreta di dedicarsi all’educazione dei minori.
L’apostolato dei Rogazionisti nel settore dell’educazione attinge i valori e gli ideali educativi
8
dal patrimonio evangelico, così come li ha vissuti e li ha trasmessi il Fondatore. Pertanto le caratteristiche fondamentali di una pastorale rogazionista dell’educazione saranno:
- Cristo centro e fondamento del Progetto Educativo. È un esplicito riferimento alla concezione
cristiana della realtà e dell’uomo, che tende ad una piena ed armonica formazione della
personalità degli educandi rendendo presente ed operante il Signore Gesù secondo i principi
del Vangelo intesi come norme educative, motivazioni interiori e mete finali;
- rispetto dell’autonomia dei valori umani. La persona dell’educando è il centro attivo del
Progetto, della sua elaborazione ed attuazione;
- attenzione alla realtà storico-ambientale-culturale. L’azione educativa risulta più efficace
quand’è accompagnata da una intelligente lettura della situazione di vita propria dei ragazzi
ed è attenta a comprenderne la complessità dei problemi;
- Inserimento nel contesto socio-politico-ecclesiale. In un sistema nel quale operano altre
Istituzioni, il coinvolgimento e la collaborazione reciproca possono garantire i migliori risultati
soprattutto quando incidono sulle possibilità di scelta e di futuro dei nostri ragazzi.
Le linee programmatiche che il documento presenta costituiscono la base di partenza per
riflessioni comuni e approfondimenti sul modo di essere insegnanti ed educatori qualificati per
scelta e per vocazione. Esse costituiscono un valido strumento per lavorare meglio in gruppo, nel
compito di aiutare la crescita umana, culturale, morale, spirituale, professionale e vocazionale dei
ragazzi e dei giovani.
Il nome Rogazionisti è stato voluto dal Fondatore della Congregazione religiosa,
Sant’Annibale Maria di Francia (Messina 1851-Messina 1927) e deriva da una parola latina
“Rogate”, che significa pregate. Il termine che si trova in una frase del Vangelo (Mt 9,38; Lc 10,2)
aveva fortemente colpito il giovane messinese Annibale: “Pregate (rogate) il Signore della messe
perché mandi operai…” aveva detto Gesù preso da compassione al vedere una moltitudine di
persone stanche e sfinite, come pecore senza pastore. E la messe di “pecore senza pastore”,
costituita di mendicanti, poveri, derelitti, abbandonati, orfani, infelici, giovani da educare e
formare trovò in Annibale Maria di Francia un operaio infaticabile, a cui si affiancarono ben presto
molti altri operai, i “Rogazionisti”, per continuare e completare l’opera da lui intrapresa.
Ora i Rogazionisti sono diffusi nei 5 continenti e gestiscono innumerevoli istituti educativi e
formativi: scuole, centri di formazione professionale e istituti assistenziali a favore di ragazzi,
giovani e adulti bisognosi di una promozione materiale ma soprattutto morale, sociale, intellettuale e spirituale e a volte anche materiale.
Identità della scuola
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Le persone sono gli insegnanti e persone
sono i ragazzi. Educare istruendo significa essenzialmente tre cose:
- consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa
essere messo a frutto;
- preparare al futuro introducendo i ragazzi alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze
indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto sociale in cui vivono;
- accompagnare il percorso di formazione personale che ogni ragazzo compie, sostenendo la
sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.
PARITARIA: La normativa dettata dalla Legge 10 marzo 2000 n. 62, definisce “Scuole Paritarie” le
istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali che corrispondono agli ordinamenti generali
dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa della famiglia e sono caratterizzate da
requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima. Nel sistema nazionale dell’istruzione,
quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e
autonomia, a realizzare l’offerta formativa sul territorio. Il gestore è garante dell’identità culturale
9
e del Progetto Educativo della scuola ed è responsabile della conduzione dell’istituzione scolastica
nei confronti dell’Amministrazione e degli utenti.
CATTOLICA: La scuola Rogazionista, come scuola cattolica, pone Cristo a fondamento del progetto
educativo e promuove la crescita integrale dell’uomo secondo i principi evangelici. La scuola
Rogazionista, in quanto «inserita nella realtà ecclesiale, integrata negli organismi della società
civile per l’educazione, animata dall’interno da persone consacrate e da laici cristianamente
impegnati, è comunità educativa capace di proporre un progetto di vita completo, umano e
cristiano e quindi vocazionale» (dagli scritti di P. Annibale).
L’identità della scuola cattolica è legata al Progetto Educativo al quale essa si ispira e che fa
esplicito riferimento ai valori cristiani. In essa ogni aspetto dell’attività educativa riceve una
specifica ed originale caratterizzazione. Due sono gli aspetti connessi:
1. l’educazione cristiana che fa riferimento a una dimensione generale della proposta educativa,
che si riferisce al modo con cui viene presentato ogni contenuto educativo;
2. l’insegnamento della religione che rappresenta un aspetto ed un mezzo specifico all’interno di
una proposta educativa più ampia, che deve avere una sua originalità e un suo taglio particolare
proprio in vista della finalità generale assegnata alla scuola cattolica.
“L’insegnamento della religione cattolica è un servizio educativo a favore delle nuove generazioni,
volto a formare personalità giovanili ricche di interiorità, dotate di forza morale e aperte ai valori
della giustizia e della pace, capaci di usare bene la propria libertà”. (Giovanni Paolo II)
Il raccordo scuola-territorio, così chiaramente voluto dalla riforma dell’autonomia scolastica,
deve trovare vie e metodi appropriati, rispettosi della scuola e delle realtà educative territoriali
che interagiscono con esse: famiglia, in primo luogo, e parrocchia. In questo quadro la scuola
svolge una vera funzione di ponte tra scuola, famiglia e comunità, offrendo quel servizio educativo
che da essa si attende la comunità cristiana che le ha volute. Questo traguardo riguarda in modo
particolare la scuola cattolica parrocchiale, in quanto essa si qualifica particolarmente come scuola
della comunità cristiana. D’altra parte i genitori sono al tempo stesso membri di una comunità di
credenti e utenti di una scuola parrocchiale e quindi chiamati alla corresponsabilità educativa.
La Congregazione dei Rogazionisti
Un cenno particolare al personale religioso. I padri Rogazionisti hanno sempre costituito una
presenza particolarmente preziosa e molto significativa nel territorio di Padova; a loro è affidata la
grande responsabilità di custodire il carisma dell’Istituto Rogazionista e trasmetterlo alle nuove
generazioni, affinché non vada perduta la ricchezza costituita dal patrimonio di esperienze,
prodotto dalla congregazione rogazionista.
La Scuola dei Rogazionisti si riconosce nella sua identità di scuola cattolica attraverso il
progetto educativo Rogazionista che ne traccia il profilo educativo e formativo; inoltre attraverso
una metodologia programmata delinea la responsabilità e i compiti che si assume nei confronti
delle famiglie e degli alunni che decidono di farne parte. Tale progetto è principalmente orientato
alla formazione della persona in senso completo sotto il profilo culturale, religioso e civico.
L’educazione vi è intesa secondo il pensiero della Chiesa. La sua azione porrà quindi la figura di
Gesù come modello verso cui tendere per realizzare pienamente l’umanità di ciascuno, attraverso
l’amore cristiano e di dono generoso di sé agli altri. Finalità della scuola dei Rogazionisti sarà
dunque quella di trasmettere i valori cristiani di comunità e fratellanza, di accoglienza e apertura
nei confronti di tutti. Secondo lo stile di Sant’Annibale, la vera educazione non è un esercizio di
potere sopra un giovane, ma una collaborazione che stimola e incoraggia e che, con il dialogo e la
ragione, scopre le qualità di ciascuno, partendo dalla conoscenza delle sue domande esistenziali.
Impegno di questa scuola è il recupero di un’etica sociale per il superamento dell’individualismo
10
oggi troppo diffuso, e il riconoscimento di valori di umanità; il rispetto dei diritti umani, della legalità, della pace; l’uguaglianza di fronte a Dio e agli uomini; la solidarietà; l’interculturalità. L’obiettivo principale dell’istituto non è pertanto la semplice istruzione, ma l’educazione dell’individuo, la
formazione delle sue idee, dei suoi atteggiamenti e comportamenti e, in sintesi, della sua
personalità. Si ritiene che educare non significhi solo indirizzare, ma anche accompagnare: perciò
la confidenza e la fiducia reciproca sono indispensabili per superare le difficoltà e i momenti critici.
Questa scuola, rivolgendo la massima attenzione alla centralità della figura dell’alunno, intende
offrire opportunità formative diversificate, che tengano conto della provenienza territoriale,
dell’estrazione sociale, delle eventuali difficoltà familiari e psicologiche, senza emarginare né giudicare, ma rimanendo in un atteggiamento di apertura e accoglienza: chi accoglie uno di questi
bambini nel mio nome, accoglie me; “chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha
mandato” (Dal Vangelo di Marco 9,37).
2.2 LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
La comunità educante
Nella scuola paritaria di ispirazione cattolica soggetto educante è una comunità composta da:
-
ALUNNI
DOCENTI
GENITORI
COMUNITÀ RELIGIOSA
PERSONALE NON DOCENTE
Tutte queste componenti sono impegnate responsabilmente, secondo il proprio ruolo e competenze nella realizzazione del progetto educativo rogazionista.
Il processo educativo esige per sua natura la convergenza di diverse componenti che costituiscono la comunità educante – genitori, educatori, docenti, personale amministrativo e ausiliario, operatori sociali, educandi. Ciascuno con diversi ruoli, nella convergenza di fini, è coinvolto
concordemente per raggiungere gli scopi educativi.
Gli alunni
Il servizio educativo dei Rogazionisti è aperto a tutti i ragazzi, senza distinzione di sesso, di razza, di
religione o di posizione socio-economica.
Per la fedeltà agli insegnamenti e all’esempio del Fondatore, destinatari prioritari sono i
fanciulli e i giovani. I destinatari del nostro intervento educativo sono ragazzi compresi nella fascia
di età tra gli 11-18 anni, per i quali occorre adottare degli obiettivi educativi formativi generali che
favoriscano una crescita integrale della loro persona.
L’alunno è impegnato in un percorso complessivo e di graduale crescita personale e culturale
di:
- conoscenza di sé e sviluppo e maturazione della propria personalità;
- consolidamento del senso di responsabilità;
- rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente;
- partecipazione alla vita e alle attività della scuola;
- consolidamento dell’autonomia di lavoro e di giudizio;
- miglioramento nell’organizzazione dell’attività di studio;
- sviluppo della capacità di saper fare della scelte;
- sviluppo dello spirito di collaborazione con i compagni e con i docenti.
11
I genitori
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli e devono lavorare in stretto rapporto
con la scuola dando la propria competenza specifica e rifiutando deleghe educative. Si configura
così una CORRESPONSABILITÀ educativa tra scuola e famiglia che comporta per i genitori alcuni
diritti e doveri riassumibili in:
CONOSCERE/CONDIVIDERE
- linee educative della scuola (principi educativi);
- l’offerta formativa (POF);
- i regolamenti;
- le circolari.
PARTECIPARE/COLLABORARE
- realizzazione del progetto formativo (iniziative della scuola come attività ricreative, approfondimento culturale, incontri con i genitori, attività pedagogiche e religiose);
- elezione dei rappresentanti;
- partecipazione ai comitati di gestione.
ESPRIMERE
- pareri e proposte;
- entrare in dialogo con gli insegnanti e gli educatori nel rispetto dei metodi educativi- didattici
per evitare fratture fra interventi scolastici e familiari (assemblee generali, colloqui individuali,
riunioni di sezione).
IMPLICAZIONI
Il rapporto di continuità educativa che si stabilisce in tal modo consente di creare un clima relazionale idoneo per la crescita serena e integrale del ragazzo/a e per il suo star bene a scuola, ma
diviene anche fattore qualificante della scuola cattolica.
I docenti
La figura dell’educatore/insegnante rogazionista tratteggiata da Padre Annibale sia con gli scritti
sia nel vissuto e venuta a consolidarsi nelle nostre Istituzioni, si può delineare con i tratti di:
- amorevolezza: «Bisogna amare di puro e santo amore i fanciulli in Dio, con intima intelligenza
di carità, con carità tenera, paterna, ché questo è il segreto per guadagnarli a Dio e salvarli»
(dagli scritti di P. Annibale). Tale è l’atteggiamento quotidiano che si traduce nell’impegno
dell’educatore, quale persona totalmente dedita agli educandi, presente in mezzo a loro con
vera disponibilità, simpatia profonda, capacità di dialogo e di interesse per i loro problemi. Egli
diventa per i ragazzi un amico maturo e responsabile.
- competenza: «L’educazione dei fanciulli è ars artium, scientia scientiarum; pochi la sanno possedere, e bisognerebbe essere filosofo, teologo, grande conoscitore del cuore umano, e santo,
per essere perfetto educatore di un piccolo bambino» (dagli scritti di P. Annibale).
- esemplarità: Padre Annibale esorta ad edificare gli alunni con «santo esempio in tutto e per
tutto». L’educazione comporta inevitabilmente da chi la impartisce un continuo impegno spirituale affinché il modello di tutti resti Gesù, il divino educatore;
- aggiornamento: preparazione, doti e capacità. È necessario un continuo aggiornamento nelle
scienze dell’educazione perché la propria azione possa risultare efficace e adeguata alle varie
circostanze. La fatica dell’educazione esige l’aggiornamento su temi scientifici e culturali legati
al mondo giovanile e pedagogico;
- presenza: la presenza è indispensabile per poter esercitare validamente il proprio ruolo
educativo e per esprimere in maniera concreta il proprio amore agli alunni, condividendo con
essi momenti di vita, di impegno e di gioco.
12
La comunità religiosa
Per la sua specifica missione La Comunità religiosa rogazionista è custode del carisma del Fondatore. Nel rispetto e nella promozione delle competenze di ciascuno essa è anche garanzia principale di unità e di stimolo nell’animazione dell’intera vita delle istituzioni educative; è modello e
strumento di comunione e di servizio; è mediatrice della solidarietà dei benefattori. Con la sola
presenza offre la testimonianza di tutti i valori umani e cristiani che con l’azione educativa si vuole
promuovere nei ragazzi e nei giovani.
Il sacerdote è fondamentale per l’azione educativa cristiana e sacramentale. La sua presenza
si compenetra nella situazione degli educandi con lo stesso sguardo compassionevole del Cristo
del Rogate ed incarna quella paternità tenera ed amorosa, secondo l’originalità rogazionista,
capace di condurli alla crescita in «sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini» (dal vangelo di
Luca 2,52).
La Comunità educante svolge la sua azione educativa nella dimensione comunitaria, cioè nella
comunione di intenti, nella condivisione degli impegni e delle responsabilità, nella distinzione dei
ruoli, nella collaborazione di tutti, compresi gli educandi, relativamente alla loro crescente
maturità. Il personale componente la comunità educante deve essere adeguato per numero e
preparazione ai compiti specifici ed alle caratteristiche particolari del servizio educativo istituito.
Il personale non docente
Nell’azione educativa i Rogazionisti si avvalgono della collaborazione dei laici espressa a vari livelli,
come docenti, educatori e personale ausiliario.
Nello spirito della complementarietà ecclesiale della comunità educante, la presenza di
educatori laici, con la ricchezza dei loro doni professionali e vocazionali, risponde a positivi requisiti dell’azione educativa. I laici non solo affiancano e potenziano la nostra azione educativa, ma
possono qualificarla ed arricchirla con le loro competenze. Essi diventano, pertanto, corresponsabili dell’azione educativa, della sua qualità e della fedeltà al P.E.R.
Solidali con il carisma educativo dei Rogazionisti, gli educatori siano accompagnati da un
costante aggiornamento culturale e spirituale, perché la loro professionalità e disponibilità interiore possano risultare adeguate e rispondenti ai bisogni educativi dei nostri alunni.
2.3 LA PEDAGOGIA ROGAZIONISTA
La Pedagogia di Sant’Annibale Maria Di Francia
La chiave di lettura degli insegnamenti, del progetto educativo e della vita di Sant’Annibale risulta
completamente evidente nella sua espressione: «Il segreto dell’educazione è l’amore» (dagli scritti di
P. Annibale).
La sviluppo dell’azione educativa doveva dipanarsi su un duplice binario, quello religioso e
spirituale e quello sociale ed umano. Accanto all’attenzione ed alla crescita della vita spirituale era
molto importante la formazione scolastica e l’avviamento al lavoro.
Elementi fondamentali erano l’educazione spirituale e il buono esempio degli educatori: «Più
che le parole, le loro azioni penetrino edificantissime nel tenero animo dei soggetti. Gl’insegnamenti a parola, siano i più savi che si voglia, svaniscono come fumo al vento dinanzi alle azioni
non buone» (dagli scritti di P. Annibale). Ugualmente centrali erano la sorveglianza continua ed
accurata e le regole da osservare per la buona disciplina durante le attività della giornata. Il
messaggio educativo di Sant’Annibale Maria di Francia consiste dunque nel raggiungere l’obiettivo
di istruire ed educare gli alunni perché si ritiene che attraverso loro si possa arrivare ad una
promozione completa della persona umana nella sua realtà fisica, materiale, psicologica,
intellettuale, morale, sociale e spirituale. L’educazione risultava essere per lui un diritto basilare e
universale di ogni persona. Attraverso l’educazione intendeva ottenere la promozione e la
13
pienezza della vita umana e cristiana così che i principi evangelici diventassero norma e
motivazione interiore e meta cui tendere. E questo è anche lo spirito che anima e deve animare
chi opera nella scuola dei Rogazionisti: aiutare le giovani generazioni a realizzare la loro vocazione
con un autentica formazione attraverso la sintesi tra fede e cultura.
Tale presenza animatrice si ispira al «metodo preventivo» della tradizione salesiana, suggerito
dallo stesso nostro Fondatore. «L’educatore rogazionista deve essere presente tra i suoi alunni, ma
per essere valida la presenza educatrice deve tendere a rendersi non necessaria, con l’avviare
l’educando all’autodisciplina, lasciando sempre più larghi tratti di esercizio all’iniziativa, alla
personale libertà, cercando di influire con la sola presenza morale: formerà così nei giovani
l’abituale capacità di agire liberamente con rettitudine» (dagli scritti di P. Annibale).
Allegato n. 4 – Opuscolo S. Annibale Maria di Francia
Allegato n. 5 – I Rogazionisti, chi sono?
14
L’itinerario del progetto educativo Rogazionista
DIMENSIONE
Personale
FINALITÀ
Avere un
immagine del
valore di sé
realistica e
positiva
Etica
Acquisire il
senso di
responsabilità
Sociale
sviluppare le
capacità e le
potenzialità
personali per
un
consapevole
e positivo
inserimento
nella
comunità e
nella società
Religiosa
instaurare un
rapporto
personale
con Cristo
nella Chiesa
Didattica
formativa
acquisizione
di conoscenze
e
competenze
OBIETTIVI
riconoscere la propria
identità e appartenenza;
approfondire la
conoscenza e il valore
delle proprie
appartenenze e i ruoli che
ne conseguono;
esercitarsi ad essere
fedele ad alcuni impegni
presi da solo o in gruppo,
sia per sé stesso che per
essere aiuto agli altri;
riconoscere e apprezzare
il ruolo degli educatori e
stabilire con essi rapporti
di amicizia e di
collaborazione.
riconoscere le
conoscenze del proprio
impegno/disimpegno;
assumere comportamenti
consapevoli e
responsabili nel proprio
ambiente in rapporto a se
stesso e agli altri;
esercitare forme di auto
controllo.
acquisire conoscenze
sugli aspetti fondamentali
della propria comunità
sociale;
sviluppare le modalità
generali del pensiero,
quali l’articolazione logica
e la manipolazione di
forme astratte;
interiorizzare i valori che
determinano il
comportamento
autonomo;
vivere la sessualità come
un bene fondamentale
della persona.
scoprire la fonte di vita e
di salvezza dell’incontro
con Cristo nel battesimo;
vivere la propria fede in
Cristo in un cammino di
sequela e di
testimonianza.
articolazione delle unità
di apprendimento;
scelta di attività e
materiali;
sequenza temporale delle
modalità operative.
METODOLOGIA
L’accoglienza e
l’inserimento
L’informazione
La motivazione
La guida personale
Le esperienze educanti e
formative
Invito alla gioia e al bello
15
VERIFICA
La verifica ad
ogni livello e in
ogni fase è
necessaria come
momento
intelligente della
progettazione,
perché consente
di valutare gli
itinerari percorsi
e di correggere
eventuali
impostazioni
errate.
L’aggiornamento
e la formazione
permanente dei
docenti
/educatori.
La verifica si
concretizza
attraverso una
valutazione
interna ed
esterna che
qualifica il
servizio
educativo e
formativo.
CRITERI
PEDAGOGICI
Presenza attenta,
continua e
qualificante della
figura educativa;
interiorizzazione dei
valori della
proposta educativa;
personalizzazione
dell’intervento
educativo singolare
irripetibile;
autonomia della
capacità di
proseguire da solo
nel cammino di
auto-realizzazione;
autodeterminazione
del proprio sviluppo
di realizzazione;
contestualizzazione
storica culturale e
sociale
dell’intervento
educativo;
sviluppo
progressivo delle
capacità di analisi e
di giudizio;
socializzazione
sperimentazione
delle abilità
acquisite
L’idea di famiglia
La famiglia è la comunità originante il rapporto educativo, perché essa ha stabilito la relazione
radicale dell’essere della persona nei vincoli cosiddetti di sangue, dai quali si avvia il processo di
sviluppo e di maturazione integrale della persona stessa.
La famiglia compie verso l’istituzione un atto di affidamento, non per deresponsabilizzarsi nei
confronti del soggetto educando, ma per collaborare nell’ambito della scuola con il suo ruolo
specifico, la sua esperienza e con la disponibilità interiore a ciò che la scuola stessa propone.
La famiglia pertanto deve essere coinvolta nell’azione educativa, a vari livelli di corresponsabilità, di continuità e di integrazione, secondo precisi ed organizzati criteri di programmazione degli. interventi educativi.
L’idea di ragazzo/a nella scuola cattolica dei Rogazionisti
Alla base dei progetti educativi-didattici che caratterizzano la scuola cattolica dei Rogazionisti è
necessario riconoscere la centralità della persona intesa come ragazzo/a, genitori e comunità.
Porre l’attenzione sulla centralità della persona significa fondare l’intervento didatticoeducativo sui principi di una pedagogia attiva che si caratterizza per:
- saper ascoltare;
- prestare attenzione ai bisogni del singolo;
- accompagnare a nuove forme di conoscenza.
La Scuola dei Rogazionisti allora diviene il luogo nel quale ogni ragazzo/a:
- apprende a conoscere se stesso e gli altri attraverso l’ascolto di sé e degli altri;
- impara a conoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti imparando ad esprimerli e ad
ascoltarli;
- riesce a fare esperienze cariche di significato e di messaggi educativi, divenendo attore e riuscendo a modulare in modo armonico la sua crescita;
- diventa costruttore del suo sapere condividendo strategie con i suoi amici e gradualmente
accresce la sua competenza di “imparare e imparare”.
In tal modo la Scuola dei Rogazionisti diventa la scuola dove:
- lo star bene del ragazzo/a si accompagna allo star bene dell’insegnante che può coniugare
professionalità, competenza e fantasia;
- l’insegnante diventa regista delle meravigliosa storia dell’apprendere e dell’insegnare nella
quale ciascuno è attore principale e dove le caratteristiche di ognuno sono amplificate per
permettere a tutti di esprimere, in un percorso sempre più differenziato, la propria originalità,
concertandola con quella dell’altro;
- una scuola dove non esiste il ragazzo/a più bravo, ma esistono ragazzi che insieme si avviano a
percorrere quell’itinerario che giorno dopo giorno li porterà a diventare “grandi” e adulti;
- una scuola nella quale tutte le componenti dell’azione didattica-educativa concorrono ad un
obiettivo comune, ricavando ciascuno il proprio ambito, senza invadere spazi altrui;
- una scuola dove il “giudicare” lascia il posto al “comprendere”.
Il ruolo dell’insegnante/educatore nella scuola cattolica paritaria rogazionista
Caratteristiche che devono essere sempre presenti nell’insegnante /educatore di scuola cattolica
La scuola dei Rogazionisti è attenta a garantire la presenza di insegnanti/educatori che si
qualificano come:
1. Professionisti dell’istruzione e dell’educazione
Da coloro che sono chiamati ad insegnare in una scuola cattolica si attende una reale e
documentata competenza professionale, accompagnata da specifiche attitudini, conquistata e
maturata anche nel corso del continuo iter formativo. Questo comporta:
16
-
un’adeguata conoscenza di contenuti e metodi d’insegnamento;
l’apertura all’innovazione e all’aggiornamento;
il riferimento ad una teoria della conoscenza aperta al trascendente e ad una visione
antropologica ispirata ad un umanesimo integrale;
la consapevolezza della natura e del valore del rapporto educativo, nonché la disponibilità
e la sensibilità nel praticarlo con ciascun alunno in una prospettiva personalizzata;
la capacità di lavoro collegiale;
la coscienza ed il rispetto di una corretta deontologia professionale insieme ad una
effettiva onestà intellettuale;
il rispetto della persona del ragazzo/a, del suo cammino di ricerca e della sua libertà, pur
nel contesto di un confronto aperto e sereno;
la sensibilità alle dinamiche dell’attuale contesto socio-culturale, in particolare nei
confronti delle famiglie;
il rafforzamento della natura comunitaria della scuola cattolica e delle relazioni che vi si
instaurano;
la valorizzazione della dimensione etica e religiosa della cultura.
2. Educatori cristiani
Un secondo tratto che qualifica l’identità del docente di scuola cattolica è dato dal fatto che
questo professionista è chiamato ad insegnare in una scuola che, per sua natura, si richiama ad
una tradizione educativa e pedagogica plurisecolare che si identifica con una visione cristiana della
persona, della vita, della realtà, dell’educazione. Di questo patrimonio storico, la cui ricchezza non
è sottovalutabile, il docente ne deve fare proficuamente tesoro.
Ecco alcuni punti di riferimento:
- un preciso e valido fondamento antropologico, che concepisce l’essere umano come persona
che trascende ogni realtà;
- la concezione dell’educazione come esercizio di libertà, che mette in guardia dal ridurre
l’opera educativa ad un “addestramento”, ma fa perno sull’iniziativa spirituale della persona,
per promuoverla e per salvaguardarla;
- il perseguimento di un umanesimo integrale come fine proprio e specifico dell’educazione;
- una ferma speranza che la persona umana, qualsiasi sia la sua condizione, è sempre educabile;
- una ferma speranza nella capacità umana di bene e la conseguente fiducia nelle effettive
potenzialità dell’opera educativa.
La scuola cattolica dei Rogazionisti si qualifica per un particolare Progetto Educativo, particolarmente attento al valore della persona, all’educazione religiosa, alla formazione della coscienza morale, all’apertura e all’educazione alla vita. L’educatore di scuola cattolica è chiamato a
proporre i contenuti culturali e le attività educative che un determinato tipo di scuola deve offrire;
dall’altra egli propone questi contenuti rifacendosi costantemente ad una filosofia cristiana della
persona, della vita e della realtà in genere.
3. Mediatori di uno specifico Progetto Educativo
Per tale motivo l’educatore di una scuola cattolica si caratterizza:
- nella conoscenza, unita all’adesione dei contenuti fondamentali della fede cristiana, così come
conservati e presentati nella tradizione della Chiesa cattolica;
- in uno stile di vita coerente con il messaggio evangelico e con gli insegnamenti della chiesa;
- con la disponibilità e la capacità di elaborare una proposta educativa originale e coerente con
il progetto educativo dell’istituto in cui si è chiamati ad operare.
17
4. Persone impegnate in un cammino di crescita e maturazione spirituale
Nel momento in cui prende servizio nella scuola Rogazionisti, il docente si trova inserito in un
ambiente al centro del quale, si delinea, esemplare e ideale, la figura di Gesù.
Si deve parlare inoltre di spiritualità dell’insegnante, per il fatto che vi sono atteggiamenti e
virtù che possono ispirare e orientare il suo impegno e la sua testimonianza educativa, conferendole particolare trasparenza, vigore e persuasività tratte dal carisma proprio rogazionista.
Alcuni atteggiamenti di fondo devono essere coltivati:
- la disposizione a misurarsi continuamente con l’amore di Cristo, pietra di paragone di ogni
amore autentico;
- la consapevolezza di avere anzitutto in Dio la guida costante per il proprio operare;
- il ricorso alla preghiera e alla partecipazione liturgica come mezzo per alimentarsi alle sorgenti
profonde per trarre forza e sostegno soprattutto nei momenti più difficili;
- cogliere come modelli e guide Maria e tutti Santi, nella consapevolezza che la pedagogia
cristiana, prima ancora che essere codificata in principi ed indicazioni concrete, è stata vissuta
e testimoniata da loro.
2.4 LA MISSION DELLA SCUOLA ROGAZIONISTI
Finalità del progetto educativo rogazionista
La finalità del P.E.R. è quella di educare alla coscienza del proprio essere e della propria dignità
secondo il concetto cristiano di persona.
Il P.E.R. intende raggiungere questo fine:
- assicurando concrete possibilità di sviluppo o di ricupero delle capacità e delle virtù umane e
cristiane della persona;
- alimentando il senso dell’essere e dell’appartenenza alla società;
- favorendo la scoperta e la maturazione della propria chiamata nella Chiesa, educando nella
dimensione vocazionale della vita.
La scuola cattolica paritaria dei Rogazionisti offre un servizio di istruzione di scuola secondaria di
primo e di secondo grado (liceo scientifico) e si propone di :
- favorire il percorso formativo di ogni ragazzo/a inteso come possibilità di esprimere le proprie
potenzialità nei campi cognitivo, affettivo, relazionale e intellettivo;
- apprendere nel benessere;
- valorizzare l’originalità e la diversità di ciascuno;
- integrare ciascuna componente nel contesto ambientale specifico;
- favorire la consapevolezza della pari dignità sociale e della eguaglianza di tutti i cittadini;
- promuovere la cultura della legalità e il rispetto delle regole, sia in relazione alle persone che
delle cose;
- promuovere lo sviluppo dell’identità, della relazione, dell’interazione e della cooperazione
all’interno del gruppo classe, creando un favorevole contesto di apprendimento.
- educare al valore della diversità, all’apertura verso culture diverse, alla solidarietà, al
riconoscimento e al rispetto dei bisogni dei più deboli, con particolare attenzione ai ragazzi
diversamente abili.
La nostra Scuola assicura la sua presenza sul territorio attraverso il dialogo, la collaborazione e
le attività con le altre scuole (statali e non), con gli Enti locali, con le diverse agenzie culturali e
sociali. La nostra scuola assume come propri i valori condivisi da tutti gli insegnanti, quali il rispetto
dell’individuo e la valorizzazione della differenza, prevede percorsi comuni di accoglienza ed
integrazione di ragazzi in situazioni di svantaggio o stranieri. In relazione ai bisogni formativi del
ragazzo/a nella società di oggi la nostra Scuola si propone di promuovere un’identità capace di
fare, comunicare, stare con gli altri, pensare, proporre, cooperare.
18
Gli impegni
La Scuola si impegna nella promozione dell’educazione integrale della personalità e, quindi, in una
equilibrata maturazione delle componenti cognitive, affettive, sociali, religiose, tenendo presenti
la variante individuale dei ritmi e degli stili di apprendimento, le motivazioni e gli interessi
personali. La scuola pone particolare attenzione alla personale curiosità dei ragazzi che dovranno
vivere in un positivo clima di conoscenza, di esplorazione e di ricerca.
Il ragazzo è guardato come una persona spirituale, per la quale crescere significa imparare a
possedersi sempre di più per mezzo dell’intelligenza e a donarsi liberamente ai propri simili.
I principi attuativi della mission
- PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E DI RESPONSABILITÀ: impegno nel riconoscere a tutti gli operatori
(dirigenti, docenti e non, educatori, ragazzi, genitori, volontari) il proprio margine di autonomia operativa e di responsabilità nelle scelte (leadership diffusa); in tal modo, ognuno per
la sua parte è chiamato ad essere direttamente responsabile per ciò che fa e dell’insieme della
scuola e della qualità della sua offerta formativa;
- PRINCIPIO DI PROFESSIONALITÀ: impegno a sostenere e a potenziare l’identità di ruolo e la capacità
professionale di tutti i suoi operatori garantendo formazione continua e aggiornamento,
riconoscendo in essi una sicura garanzia di impegno pedagogico, di motivazione al lavoro e di
testimonianza professionale;
- PRINCIPIO DI EFFICACIA E DI EFFICENZA: impegno a fornire un servizio la cui organizzazione renda
possibile il raggiungimento degli obbiettivi previsti, e valorizzi al meglio tutte le risorse a
disposizione. La realizzazione di quanto fissato dalla progettazione educativa e didattica sarà
oggetto di una costante verifica interna e la valutazione del servizio scolastico espressa dagli
utenti (ragazzi e famiglie). Lo scopo è di tendere ad un costante miglioramento delle prestazione offerte;
- PRINCIPIO DI INDIVIDUALIZZAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA: impegno a progettare e a realizzare una
programmazione educativa e didattica individualizzata, ponendo attenzione alla centralità del
ragazzo e al suo diritto ad un percorso educativo e formativo che tenga conto delle sue
capacità effettive e delle eventuali potenzialità inespresse;
- PRINCIPIO DI CONTINUITÀ EDUCATIVA-FORMATIVA: impegno a progettare un percorso organico e
completo delle esperienze compiute nei vari ambiti di vita, creando un curricolo orizzontale
che coinvolge scuola e famiglia e un curricolo verticale che imposti la formazione nell’ottica
del lifelong learning. La scuola avrà il compito di porre in continuità le esperienze vissute nei
vari ambiti curando il passaggio tra i livelli scolastici attraverso la conoscenza, il confronto e la
programmazione congiunta tra educatori e insegnanti riguardo la progettazione e la verifica
delle attività. La scuola proporrà momenti di scambio e di conoscenza attraverso iniziative
comuni e produrrà documentazione utile alla lettura del percorso svolto. Inoltre la scuola
assume l’impegno a garantire un servizio regolare e continuo, secondo calendario scolastico,
ad eccezione di interruzioni e/o sospensioni per cause di forza maggiore;
- PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E DI IMPARZIALITÀ: impegno del personale scolastico a fornire i servizi
educativi e didattici a tutti i ragazzi senza alcuna distinzione per motivi riguardanti: sesso,
lingua, razza, religione, opinioni politiche della famiglia, condizioni psico-fisiche;
- PRINCIPIO DI TRASPARENZA E DI PARTECIPAZIONE: impegno a diffondere, in modo chiaro e accessibile
a tutti, le informazioni riguardanti le modalità di accesso, i tempi e i criteri di erogazione del
servizio scolastico e le modalità di fruizione. Viene garantita la partecipazione delle famiglie
alla vita della scuola attraverso il dialogo, il confronto costruttivo e i sistemi di valutazione che
rilevano annualmente il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto al servizio erogato.
19
2.5 OBIETTIVI PRIORITARI PER IL TRIENNIO RELATIVI ALL’OFFERTA FORMATIVA
I fattori di qualità
La qualità dell’offerta scolastica in merito al servizio erogato si sostanzia dei seguenti fattori:
l’autonomia scolastica, l’organizzazione, la relazione educativa, la didattica compensativa e
dispensativa, la ricerca e sperimentazione.
La relazione educativa
La relazione educativa tende a scoprire il positivo che c’è nell’altro; è alimentata da fiducia
reciproca; crea uno spazio per comunicare, dialogare, confrontarsi, fare progetti insieme.
Un’autentica educazione “ha bisogno anzitutto di quella vicinanza e di quella fiducia che
nascono dall’amore” (Papa Benedetto XVI): l’amore è il più rivoluzionario paradigma educativo,
preventivo e socializzante che supera i limiti personali e che coinvolge le persone in un comune
processo di crescita.
Il Collegio Docenti fa propria la riflessione del Cardinale Carlo Maria Martini sull’educazione
nella postmodernità, secondo cui: “educare è difficile; educare è possibile; educare è prendere
coscienza della complessità; educare è cosa del cuore; educare è bello”.
Le linee di politica scolastica
In linea con i principi e le indicazioni del Progetto Educativo Rogazionista, la scuola secondaria di
primo grado ha formulato per l’anno scolastico 2016/2017 uno slogan con il quale intende
perseguire interventi di crescita comune nella comunità scolastica:
Uno, due, tre… si parte!
consolidare in ogni persona la partecipazione e il senso di corresponsabilità nella scuola;
- promuovere la formazione tecnica e pedagogica di tutto il personale scolastico;
- offrire occasioni di formazione ai genitori;
- approfondire e rendere operative le indicazioni nazionali 2012 e la normativa sugli alunni bes
(bisogni educativi speciali);
- partecipare alle iniziative territoriali (concorsi, attività sportive, ecc.);
- migliorare la comunicazione scuola-famiglia;
- motivare tutti coloro che, ogni giorno, dentro la scuola, devono aiutare gli alunni a crescere;
- studiare e attuare attività/offerte formative innovative per migliorare l’apprendimento e il
successo scolastico;
- aumentare l’attenzione sui processi di valutazione-didattica per valorizzare maggiormente la
partecipazione, la motivazione e il coinvolgimento responsabile degli alunni;
- aiutare gli alunni a valorizzare il tempo trascorso a scuola come momento formativo indispensabile per la conoscenza e la progettazione della propria vita nella società;
- migliorare i risultati scolastici degli studenti nelle materie scientifiche e letterarie.
Obiettivi e traguardi previsti dal RAV
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente DPR n. 80/2013,Direttiva n.11/2014 e CM n.47/2014 la
scuola deve provvedere al Rapporto di Auto Valutazione. Questa autovalutazione deve essere collegiale
e punta al miglioramento degli esiti della scuola, per ottenere un miglioramento di sistema educativa e
formativo. Il processo di valutazione comprende, oltre all’autovalutazione, anche la valutazione esterna
E il coinvolgimento di tutta la comunità educante. Dal rapporto è possibile rilevare gli obiettivi e i
traguardi previsti per un miglioramento continuo dell’offerta formativa.
Allegato n. 6 – Estratto dal RAV
20
CAPITOLO TERZO: OFFERTA FORMATIVA
3.1 OFFERTA DIDATTICA
In Italia la scuola secondaria di primo grado rientra nel primo ciclo d’istruzione e ricopre un arco di
tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si
pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad
apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle
conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella
prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre
istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con
disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e
le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di
istruzione. La scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e
di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la
pratica consapevole della cittadinanza.
Allegato n. 7 – Piano di Studi
3.2 ATTIVITÀ E PROGETTI PREVISTI
PECUP (Profilo Educativo-Culturale-Professionale)
Secondo le disposizioni della legge 53/2003, la Scuola ha rivisto i profili in uscita dalla Scuola
Secondaria di I grado sulla base del Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente alla
fine del primo ciclo di istruzione (allegato D al D. L.vo 59/2004).
Per Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP) intendiamo la definizione di quello che
l’alunno deve essere in grado di fare, di sapere e di saper essere al termine del periodo di insegnamento e apprendimento.
Ogni profilo è descritto attraverso obiettivi riguardanti conoscenze, abilità e competenze.
Per conoscenze intendiamo i saperi stabili e capitalizzabili, cioè non solamente posseduti
dall’alunno con continuità, ma anche impiegabili e sfruttabili secondo le situazioni concrete nelle
quali egli verrà a trovarsi. Le conoscenze sono disciplinari.
Per abilità intendiamo i passi concreti, le prestazioni, il saper fare con riferimento a terzi, non
semplicemente la simulazione in aula. Le abilità, in genere, sono pluridisciplinari.
Per competenze intendiamo il prodotto di una sintesi cognitiva, operativa ed esistenziale, in
cui si integrano conoscenze teoriche, abilità pratiche ed atteggiamenti personali.
Per comportamento intendiamo la manifestazione di determinate forme di azione o reazione
nei vari momenti. Si tratta quindi di un saper fare “eticamente” caratterizzato.
Gli obiettivi o prestazioni relative al comportamento sono delineati nell’ambito di un cammino
di educazione integrale, indicato nel Progetto Educativo, e specificati negli impegni che gli alunni
all’interno della comunità educativa devono assumere.
Agli alunni che frequentano la nostra Scuola, la comunità educativa propone un cammino di
educazione integrale, il quale:
- parte dalle loro esperienze, dal loro vissuto sociale;
- sviluppa la dimensione fisica, affettiva, religiosa, etica, estetica, sociale e politica;
- promuove l’orientamento come modalità educativa;
- conduce i ragazzi verso la maturazione di solide convinzioni e la responsabilizzazione verso un
progetto di vita cristiana consapevole.
21
Inclusione scolastica
Con riferimento alla normativa vigente (Legge quadro n. 104 del 5/09/1992, Legge n.170
dell’8/10/2010, Linee Guida del 12/07/2011, Direttiva MIUR del 27/12/2012, Circolare Ministeriale n.8
del 6/3/2013, Linee di Indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, prot. N.7443
del 18/12/2014), la scuola dei Rogazionisti è attenta e si impegna a programmare quanto necessario
per l’inclusione scolastica nella gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi
scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
Il progetto di inclusione scolastica comporta il recupero dell’aspetto pedagogico del percorso
di apprendimento di ogni alunno e la creazione di relazioni e azioni significative di formazione e/o
di prevenzione con le famiglie, con i servizi socio-sanitari e le realtà territoriali.
Per ogni alunno che presenta un bisogno educativo specifico/speciale, l’intera comunità
educante dei Rogazionisti si attiva per elaborare e condividere un progetto educativo-didattico
personale per raggiungere in modo efficace ed efficiente il ben-essere individuale, finalizzato al
successo formativo.
Allegato n. 8 – Inclusione Scolastica
Allegato n. 9 – Piano Annuale per l’Inclusività
L’offerta didattico-formativa
Per raggiungere le finalità previste nella mission e considerata la legge del 15 marzo 1997, n. 59,
con il relativo Decreto Applicativo dell’Autonomia nelle istituzioni scolastiche, la nostra Scuola
completa il Piano dell’Offerta Formativa con l’attivazione di alcuni progetti educativi che
arricchiscono il curricolo. Essi sono parte integrante dei Piani di Studio Personalizzati e consentono
la realizzazione di una didattica pluridisciplinare. I progetti sono annuali e sono definiti in allegato.
Allegato n. 10 – Progetti Annuali
Si realizzano inoltre:
CONCORSI DELLA SCUOLA
La scuola organizza e partecipa a una serie di concorsi indetti dal Comune e dalla Provincia di
Padova, dalla Regione Veneto o da associazioni: essi sono di carattere letterario, artistico, storico,
scientifico. Vi partecipano tutti o alcuni alunni delle diverse classi a seconda delle indicazioni del
docente.
Inoltre, la scuola delega ai Consigli di Classe il compito di valutare l’attivazione di ulteriori
iniziative/progetti finalizzati ad approfondire le conoscenze o a sviluppare le competenze. A questi
progetti, definiti per l’anno in corso, si affianca anche la seguente serie di percorsi già sperimentati,
più ampli ed articolati, che contraddistinguono l’identità stessa dell’Istituto.
PERCORSO SUL METODO DI STUDIO
FINALITÀ: Le attività proposte mirano a far assimilare utili abitudini di studio e di lavoro, a far
acquisire abilità di esercitazione, di programmazione e di svolgimento dei compiti, di ascolto e
modalità di esecuzione delle istruzioni date, di studio qualificato per le verifiche utilizzando libri e
altri sussidi didattici. ATTIVITÀ: rinforzo delle competenze precedentemente acquisite; esercitazione sulle abilità di studio; acquisizione di competenze specifiche delle discipline (con "pausa
didattica" in cui si rallenta lo sviluppo della programmazione per operare in direzione del recupero
e del consolidamento delle conoscenze). PERIODO: tutto l’anno. UTENZA: la classe e l’alunno.
MODALITÀ: all’inizio di ogni anno scolastico ogni docente verifica il livello di raggiungimento di
ogni alunno rispetto agli obiettivi previsti per la sua disciplina (test d’ingresso); successivamente
durante l’anno monitora il livello degli apprendimenti di ogni alunno con prove di valutazione
scritte ed orali e segnala al coordinatore di classe e alla coordinatrice educativa-didattica eventuali
22
difficoltà. Da qui inizia il percorso di acquisizione della personalizzazione del metodo di studio,
secondo le proprie capacità e competenze.
PERCORSO DI RECUPERO
MODALITÀ: Il Consiglio di Classe individua gli alunni e le discipline interessate al recupero; la
composizione del gruppo degli studenti è composta da almeno otto alunni, provenienti da una
stessa classe o da classi parallele, che abbiamo gli stessi obiettivi formativi da raggiungere. Il
servizio prevede un contributo economico da parte degli alunni. TEMPI: al termine del primo
quadrimestre per quattro settimane dalle 14.50 alle 17.00, nei giorni stabiliti dagli insegnanti.
ATTIVITÀ: spiegazione di argomenti dei programmi didattici e approfondimenti/chiarimenti di
concetti base; esercitazioni e verifiche per monitorare gli apprendimenti. UTENZA: alunni con
carenze didattiche nelle discipline segnalate dal Consiglio di classe.
PERCORSO DI POTENZIAMENTO
Il programma è organizzato per raggiungere i seguenti obiettivi:
- Offrire risposte soddisfacenti alle attese formative degli studenti della scuola;
- Crescita nella motivazione, autostima e partecipazione scolastica;
- Consolidamento e potenziamento di abilità non solo di base;
- Consolidamento dell’abilità di problem solving.
MODALITÀ: il docente, a partire dalla situazione della classe, organizza attività mirate sia a
potenziare le conoscenze e le abilità dell’alunno sia a costruire spazi e tempi che favoriscano scelte
libere e responsabili. Il docente indica la propria disponibilità pomeridiana; lo studente accederà
volontariamente al servizio e prenoterà l’intervento del docente rispettando i giorni e le ore
indicate nel prospetto riassuntivo delle disponibilità. TEMPI: durante il secondo quadrimestre.
ATTIVITÀ: si prevedono letture di approfondimento di argomenti trattati in classe, attività per esercitare le conoscenze acquisite, lavori e conversazioni di gruppo, giochi di ruolo ed esercitazioni
varie per qualificare le abilità linguistico-espressive, scientifiche e tecnologiche. UTENZA: alunni
che desiderano conseguire il più alto livello possibile di conoscenze e di maturazione intellettuale e
sociale e studenti già motivati allo studio ed al miglioramento continuo.
PERCORSO DI ORIENTAMENTO
MODALITÀ: i docenti delle classi terze hanno anche l’obiettivo di formulare un giudizio orientativo
in modo ponderato e specifico. Per questo viene proposto agli alunni un percorso che acquisirà
indicazioni sulle loro attitudini. TEMPI: durante il primo/secondo quadrimestre. ATTIVITÀ: visita all’
Expo Scuola di Padova per prendere visione delle tipologie di scuole secondarie di secondo grado
che il territorio padovano offre. Somministrazione di questionari conoscitivi all’alunno, alle famiglie
e agli insegnanti. Somministrazione agli alunni di questionari che valutino le abilità funzionali allo
studio. Restituzione alle famiglie dei profili rilevati e consiglio sulle scelte future da compiere.
Colloqui individuali con gli alunni per evidenziare punti di forza e di debolezza. UTENZA: alunni
della classe terza.
PERCORSO DI CONTINUITÀ VERTICALE ED ORIZZONTALE
MODALITÀ: la scuola persegue una linea formativa orizzontale e verticale. La continuità verticale
esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero corso della
vita; quella orizzontale indica una attenta collaborazione tra la scuola e gli attori extra-scolastici che
abbiano funzioni educative a vario titolo, in primo luogo la famiglia. Il principio della continuità
educativa esige che questo passaggio sia ben curato e che i docenti nell’anno precedente e in
quello successivo collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di
attività educative e didattiche. TEMPI: durante tutto l’anno scolastico. ATTIVITÀ: la continuità
verticale è un primo aspetto della continuità, che si concretizza nel legame stretto tra il soggetto in
formazione e gli impianti metodologici e didattici dei tre ordini di scuola, atti a creare occasioni per
23
organizzare le conoscenze. La scuola si propone quindi di incrementare le occasioni di scambio con
la scuola primaria e la scuola secondaria di secondo grado e le attività che mirano a sviluppare la
continuità e l’acquisizione dei contenuti richiesti. La continuità orizzontale è invece un altro
elemento imprescindibile che pone la necessità di organizzare i rapporti scuola-famiglia, scuola ed
enti territoriali, tra ambienti di vita e di formazione del ragazzo, nell’ottica della creazione di un
sistema formativo integrato. Pertanto l’integrazione dell’offerta scolastica con le proposte
formative fornite dagli interventi di associazioni ed enti locali rappresenta il terreno della
sopraccitata continuità orizzontale.
PERCORSO DI ACCOGLIENZA-INSERIMENTO
MODALITÀ: presentazione della scuola alle “Porte Aperte” e alle scuole primarie, colloquio di
conoscenza e dell’alunno con la famiglia, richiesta di informazione sul percorso scolastico vissuto
nella scuola di provenienza e in famiglia, prove del livello di conoscenza dell’alunno e attività di
inserimento durante i primi giorni di scuola. TEMPI: gennaio/febbraio (iscrizione), giugno (prove di
ingresso) e settembre (attività primi giorni di scuola). ATTIVITÀ: raccolta dati, informazione, ascolto
attivo, progettazione, personalizzazione del processo di apprendimento, condivisione con tutti i
partner coinvolti nel processo educativo-formativo. UTENZA: tutti i ragazzi che iniziano a frequentare la scuola dei Rogazionisti.
Sono parte integrante della Programmazione didattica-educativa i seguenti documenti pubblicati separatamente nel sito della scuola:
- Il Curricolo
- Cittadinanza e Costituzione
- Progetto di affettività
- Percorso di sostegno allo studio: doposcuola
Allegato n. 11 – Il curricolo
Allegato n. 12 – Cittadinanza e costituzione
Allegato n. 13 – Progetto di affettività
Allegato n. 14 –Percorso di sostegno allo studio: il doposcuola
3.3 VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
Le Indicazioni Nazionali
“La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella
sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva” (D.P.R. n.122 del
22 giugno 2009, art. 2).
“La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il
rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai
processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al
successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla
«Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000” (D.P.R. n.122 del 22 giugno 2009, art.3).
La valutazione iniziale
Particolare attenzione si pone alla valutazione iniziale degli alunni attraverso la rilevazione delle
competenze e delle potenzialità che viene svolta con strumenti aggiornati, in tempi prestabiliti e
con modalità condivise.
Gli strumenti sono:
24
- test di ingresso alla scuola Secondaria di primo grado: si tratta di prove atte ad individuare le
potenzialità di ciascun alunno rispetto alle aree cognitive logico-linguistica, logico-matematica
e spaziale-geometrica;
- colloquio con la famiglia per rilevare informazioni riguardanti il precedente percorso scolastico
del proprio figlio e i punti di forza e di debolezza ad esso collegati, nonché le eventuali
difficoltà di apprendimento e/o di relazione;
- prove di accertamento predisposte dai docenti delle classi: ogni docente, durante le prime settimane di scuola somministra delle prove di conoscenza per valutare i contenuti appresi da
ogni alunno.
La valutazione degli apprendimenti
Nella valutazione degli apprendimenti, i docenti effettuano una valutazione infraquadrimestrale,
oltre a quella del 1° e del 2° quadrimestre; con essa vengono comunicate quali sono le materie
sufficienti, insufficienti e gravemente insufficienti; inoltre viene espressa una valutazione formativa
disciplinare ed educativo-relazionale comunicando lo stato del percorso formativo. Tali risultanze
vengono riportate nel “Documento di valutazione”.
Gli insegnanti concordano una programmazione comune che tenga conto delle finalità
specifiche previste dal P.T.O.F. e dalle indicazioni ministeriali, nei quali si fissano i livelli minimi delle
competenze da raggiungere nelle diverse classi e stabiliscono la tipologia e il numero minimo delle
verifiche da effettuare.
La valutazione degli apprendimenti si uniforma ai criteri presenti nel DPR 122 del 2009, e cioè:
- è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua
dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche;
- ogni alunno ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva;
- la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento
scolastico complessivo degli alunni;
- la valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle
potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni
medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.
Nella valutazione formativa disciplinare gli indicatori e i descrittori utilizzati sono:
- la conoscenza (il sapere): frammentaria – limitata – sufficiente – adeguata – approfondita
- l’abilità operativa (il sapere fare): lacunosa – approssimativa – accettabile – sicura – autonoma
- la consapevolezza (il saper essere): non rilevabile – incerta – emergente – apprezzabile –
matura
- il processo di apprendimento: assente – migliorabile – soddisfacente – continuo – efficace
Nella valutazione educativo-relazionale verranno utilizzati i seguenti indicatori:
- l’attenzione (partecipazione): assente – discontinua – migliorabile – attiva – profonda
- il metodo di studio: poco produttivo – dispersivo – autonomo
- il comportamento: poco corretto – non sempre corretto – corretto
Valutazione del profitto
La valutazione del profitto viene svolta sulla base delle seguenti griglie di valutazione suddivise per
aree disciplinari con una descrizione legata alla valutazione numerica e al livello delle competenze.
Allegato n. 15 – Griglia di Valutazione: area espressivo-pratica
Allegato n. 16 – Griglia di Valutazione: area lingue straniere
Allegato n. 17 – Griglia di Valutazione: area linguistica e storico-geografica
Allegato n. 18– Griglia di Valutazione: area scientifico-tecnologica
25
La valutazione del comportamento
Il voto sul comportamento (voto in condotta) influisce sulla valutazione complessiva degli alunni e
può concorrere (in presenza di comportamenti particolarmente censurabili) alla non ammissione
alla classe successiva o all’esame conclusivo del ciclo scolastico.
Il voto in condotta viene motivato dagli insegnanti tenendo nel dovuto conto la motivazione
allo studio dell’allievo e il suo grado di autonomia e responsabilità rispetto al percorso compiuto e
da compiere.
Motivazione e comportamento vengono valutati dagli insegnanti secondo i seguenti indicatori:
- frequenza e puntualità
- attenzione
- interesse
- impegno e partecipazione
- svolgimento dei compiti assegnati per casa
- correttezza di rapporti e di linguaggio verso i compagni
- rispetto nei confronti dei docenti e del personale scolastico
- osservanza delle disposizioni del Regolamento
- utilizzo corretto del materiale scolastico
- comportamento durante le iniziative scolastiche
- presenza di sanzioni disciplinari (richiami scritti sul registro, sospensioni …)
Allegato n. 19 – Griglia per l’attribuzione del voto di comportamento
La valutazione per una didattica inclusiva
La valutazione e la verifica degli apprendimenti degli alunni con Bisogni Educativi Speciali tiene
conto della normativa vigente ( Legge quadro 104/92, Legge 170/10, Linee guida 12/07/2011 e della
direttiva MIUR 27/12/2012 e C.M. 8/13). Pertanto la scuola adatta la programmazione curricolare e
la valutazione degli apprendimenti alle esigenze degli alunni che presentano disabilità, disturbi
specifici di apprendimento (DSA) o bisogni educativi speciali, allo scopo di raggiungere gli obiettivi
formativi previsti. A questo scopo è previsto l’utilizzo di risorse finanziarie disponibili a legislazione
vigente e di strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di
svolgimento e della differenziazione delle prove (Decreto del presidente della repubblica n° 122
del 22 giugno 2009 art 10).
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica, ai sensi dell’articolo 309, comma 4,
del Testo Unico in materia di istruzione, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, viene
espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione riguardante
l’interesse dell’alunno e il profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi.
I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione
periodica e finale. Essi concorrono alla determinazione del voto del comportamento, alla
determinazione dei crediti scolastici e all’ammissione alla classe successiva o all’esame finale di
ciclo.
La valutazione per l’ammissione alla classe successiva
Il giudizio finale di promozione o di non promozione è una sintesi delle valutazioni analizzate,
riesaminate e fatte proprie dal Consiglio di classe, con la coerenza necessaria ad evitare che tra
esse e il giudizio finale vi siano difformità e contraddizioni. La valutazione finale di ciascuna
disciplina è il frutto di una serie di fattori connessi con gli esiti di apprendimento dell’alunno.
La situazione finale di ciascun alunno è considerata come il risultato di un processo continuo e
coerente di apprendimento; il Consiglio di classe deve dunque pervenire alla sua definizione
attraverso l’acquisizione dei giudizi analitici espressi dai singoli docenti. Conseguentemente, in
26
sede di scrutinio, i voti assegnati nelle singole materie non possono rappresentare atti univoci e
discrezionali dei singoli docenti, bensì il risultato di una valutazione collegiale del Consiglio di
classe. Si tiene conto di tutti gli elementi di giudizio emersi nel corso dell’anno scolastico, ivi
compresi quelli derivanti dagli interventi didattici integrativi cui l’alunno ha eventualmente
partecipato nel corso dell’anno.
Per dare utili indicazioni in merito alla valutazione degli alunni della scuola media, il Ministero
ha diramato una nota circolare (prot. 6051 dell’8 giugno 2009), con la quale ha chiarito che, nel
caso in cui l’ammissione alla classe successiva venga deliberata in presenza di carenze di apprendimento, la scuola invierà una specifica nota alla famiglia dell’alunno. Ciò non esclude che le
scuole, nell’ambito della propria autonomia, possano programmare, sin dall’avvio del successivo
anno scolastico, tutti gli interventi didattici per il recupero, nel caso di alunni per i quali siano
emerse carenze formative.
La valutazione è prioritariamente determinata dai risultati ottenuti dall’alunno nelle varie
prove di verifica scritte, orali e pratiche effettuate, ma è influenzata anche dai seguenti fattori:
l’impegno, la motivazione, l’autonomia, la costanza dei risultati, i progressi/regressi.
Pertanto, non è solo la media dei risultati ottenuti, ma anche la conseguenza di tali fattori.
Il voto per le singole materie è assegnato dal Consiglio di Classe, il quale inserisce le proposte
di votazione in un quadro unitario in cui si delinei un vero e proprio giudizio di merito sulla
diligenza, sul profitto e su tutti gli altri elementi di giudizio che interessano l’attività scolastica, ivi
compresi quelli derivanti dagli interventi didattici integrativi cui l’alunno ha eventualmente
partecipato.
Nei casi negativi, il voto è accompagnato da un giudizio sul livello di conoscenza e comprensione della disciplina in relazione alla dicitura “obiettivi minimi non raggiunti o raggiunti in
modo….”.
La condotta è valutata in relazione agli obbiettivi educativi (non cognitivi) previsti dalla
programmazione del Consiglio di Classe.
Nel caso di ammissione alla classe successiva o all’esame con voto a maggioranza del Consiglio
di classe, la scuola informa la famiglia con specifica comunicazione. In tale comunicazione
dovranno essere riferite le motivazioni che hanno portato all’ammissione dell’alunno alla classe
successiva o all’esame di stato pur in presenza di carenze negli apprendimenti. Conseguentemente,
viene consigliato alla famiglia un’attenzione particolare mirata al recupero delle carenze.
Gli stessi contenuti di tale comunicazione dovranno essere riportati sinteticamente in apposita
tabella inserita nel verbale dello scrutinio.
In particolare, per gli alunni ammessi alla classe successiva che presentino una o più
insufficienze, prima dell’approvazione dei voti, il Consiglio di Classe procede ad una valutazione
complessiva del profilo dello studente che tiene conto:
- della effettiva crescita formativa realizzata con la frequenza degli interventi di recupero attivati
nel corso dell’anno scolastico;
- della possibilità da parte dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri
delle discipline interessate mediante lo svolgimento di un lavoro individuale durante l’estate
predisposto da parte dei docenti e comunicato alla famiglia.
Nel caso di non ammissione alla classe successiva o all’esame, la scuola informa la famiglia con
specifica comunicazione, fatta pervenire prima della pubblicazione dei tabelloni. In tale
comunicazione dovrà essere riportata la notizia della non ammissione e delle relative motivazioni.
Ogni giudizio di non ammissione è adeguatamente motivato e riportato nel verbale dello scrutinio. La votazione a maggioranza per l’ammissione o la non ammissione all’anno successivo è
effettuata sulla base di un’unica votazione per alzata di mano.
27
L’eventuale non ammissione alla classe successiva nella Scuola Secondaria di I grado è
deliberata dal Consiglio di Classe a maggioranza (art. 3, legge 169/2008).
Ogni decisione è, comunque, deliberata a maggioranza dal Consiglio di Classe, di cui fa parte a
pieno titolo anche il docente incaricato dell’insegnamento della religione cattolica e/o quello
incaricato dello svolgimento delle attività alternative a tale insegnamento. Hanno pieno titolo alla
valutazione anche i docenti di sostegno che si esprimono per tutti gli alunni della classe, oltre che
per quelli con disabilità. Il Consiglio di Classe è presieduto dal Dirigente Scolastico con diritto di
voto. Nel caso in cui le votazioni per deliberare l’ammissione determinino parità di voti, il voto del
Presidente vale il doppio.
La valutazione per gli esami di stato conclusivi il primo ciclo
Sono ammessi all’Esame di Stato gli alunni che:
- hanno frequentato per almeno tre quarti dell’orario annuale (Art. 11 decreto n. 59 del 2004);
in sede di verifica della validità dell’anno scolastico, i docenti applicano eventualmente i criteri
di deroga straordinaria approvati dal collegio dei docenti per giustificare particolari assenze
degli alunni; tale possibilità viene richiamata anche dal nuovo regolamento della valutazione
(DPR 22.06.09 n°122 art. 2 n 10), e a proposito del I grado dice: "Nella scuola secondaria di
primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall’art. 11, c. 1, del decreto legislativo n.
59 del 2004 e successive modificazioni, ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1,
sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate.
- hanno raggiunto gli obiettivi didattici minimi e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline (art. 3 L. 169/08 e DPR 122/2009)
- hanno ottenuto un voto per il comportamento non inferiore a sei decimi, che deve essere “illustrato con specifica nota ” nel documento di valutazione (art. 2, c. 8 DPR 122/2009).
Per tutti gli alunni della classe conclusiva del primo ciclo, il Consiglio di Classe esprime, con voto in decimi, anche un giudizio di idoneità o, in caso negativo, di non ammissione all’esame, formulato in base al “percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado ”
(art. 3, c. 2). Il giudizio di idoneità espresso in decimi si basa sulla media dei voti ottenuti nelle singole discipline nel secondo quadrimestre e del voto relativo al comportamento; il consiglio si riserva la facoltà di attribuire un ulteriore punto decimale (informando i genitori riguardo ai criteri di
assegnazione di tale valutazione), in presenza dei seguenti requisiti:
- percorso scolastico positivo nell’intero triennio;
- progressivo miglioramento del rendimento scolastico nel corso del triennio.
In merito agli esami di fine ciclo, l’esito dell’esame si concluderà “con una valutazione complessiva espressa in decimi, illustrata con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del
livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno” (art. 3 L.169/08). Alla determinazione del voto
finale concorreranno:
- il giudizio d’idoneità,
- gli esiti di tutte le prove scritte (Italiano, Matematica, Inglese, seconda Lingua Straniera, prova
INVALSI),
- l’esito della prova orale.
La media di queste valutazioni verrà arrotondata per eccesso o per difetto, in base a criteri che
vengono stabiliti di anno in anno dalla commissione d’esame.
28
Per quanto riguardo la valutazione delle competenze (art.8 DPR n. 122 del 22/6/2009), al
termine dell’Esame di Stato verrà rilasciata una certificazione delle competenze disciplinari e
trasversali.
Inoltre, il voto finale attribuito all’esame deve essere “illustrato con una certificazione analitica
dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno ” (art. 3, c. 5,
che richiama l’art. 3, c. 3 bis, della legge 169/2008). Le competenze in uscita “ sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo
grado, accompagnate anche da valutazione in decimi” (all’art. 8, c. 1). L’indicazione del livello
globale di maturazione, non essendo richiesta una valutazione in decimi, sarà formulata in maniera
sinteticamente descrittiva.
È utile precisare che il Consiglio di Classe, nella determinazione del voto di idoneità, è
consapevole del fatto che tale parametro concorrerà per un settimo (idoneità, 5 prove scritte,
prova orale) alla valutazione finale. Il Consiglio pertanto si riserva, sulla base della profonda
conoscenza dell’alunno sviluppata nel corso degli anni precedenti, di formulare la valutazione che
ritiene più adatta a dare la giusta rilevanza al percorso compiuto dall’allievo in modo che sul voto
finale non pesino esclusivamente le prove dell’esame.
Allegato n. 20 – Certificato delle Competenze
Il Sistema Nazionale di Valutazione-INVALSI
La nostra scuola è inserita nel Sistema Nazionale di Valutazione curato dall’Istituto Nazionale per
la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), Istituto incaricato
alla vigilanza dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Questo comporta che gli studenti
delle classi terze siano sottoposti ad una verifica predisposta dal Ministero e svolta a livello
nazionale. Tale verifica concerne le discipline di Italiano e Matematica e viene somministrata in
sede d’esame. I risultati sono analizzati dai Docenti delle discipline coinvolte e confrontati con i
dati nazionali.
29
CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
4.1 ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
L’ambiente scolastico
L’istituto dei Rogazionisti si caratterizza per l’ampiezza degli spazi: ogni gruppo classe ha a
disposizione aule vaste, luminose, accoglienti, fornite di comodi banchi e di supporti multimediali.
Ciò contribuisce alla creazione di un ambiente di lavoro sereno che favorisce il processo di apprendimento. Alla riuscita del processo formativo concorre anche l’attenta pianificazione del temposcuola, che permette ai docenti ed agli alunni di instaurare un confronto continuo.
La scuola si avvale delle seguenti strutture:
Tensostruttura, sala mensa interna, salone teatro di oltre 350 posti per saggi e manifestazioni culturali, cortile attrezzato per pallacanestro, pallavolo e pallamano, campo sportivo in erba.
Le attrezzature in dotazione sono:
aule scolastiche spaziose, ben arredate e dotate di uno schermo al plasma per attività didattiche,
aula speciali con supporti multimediali, laboratori di informatica, fisica, scienze, chimica, aula restauro, biblioteche per alunni e docenti dotate di lap-top, salone ricreativo con tavoli da ping-pong
e calcio balilla.
La struttura organizzativa
L’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri. Al termine di ciascuno viene consegnato il
Documento di valutazione. Inoltre nei mesi di novembre e marzo viene consegnata un Documento
di valutazione educativa e formativa infraquadrimestrale, per tenere costantemente monitorato il
processo di apprendimento.
La scuola si articola in cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì. Nella giornata di sabato
la scuola rimane aperta per consentire ai genitori di riunirsi e ai docenti e agli studenti di utilizzare
gli spazi per effettuare approfondimenti, recuperi e attività alternative arricchenti (teatro, musica,
interventi di recupero, ecc.).
L’orario scolastico giornaliero si svolge dalle ore 7.50 alle ore 13.40, il servizio di sostegno allo
studio (doposcuola) dalle 13:40 alle 17:00. Le attività sono articolate in questo modo:
Allegato n. 21 – La giornata scolastica
L’orario
L’orario scolastico viene approvato dal collegio dei docenti all’inizio di ogni anno scolastico.
Allegato n. 22– Orario Definitivo
4.2 ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA
Documenti Scolastici
A integrazione di quanto previsto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, le scuole dell’Istituto “Rogazionisti” hanno redatto dei regolamenti:
- Regolamento della scuola
- Regolamento dell’attività scolastica
- Regolamento di ristorazione scolastica
30
Allegato n. 23 – Regolamento della Scuola
Allegato n. 24 – Reg. dell’attività scolastica
Allegato n. 25 – Regolamento di ristorazione scolastica
La segreteria della scuola
Le scuole dell’Istituto “Rogazionisti”, al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi amministrativi, individuano i seguenti fattori di qualità:
- trasparenza
- semplificazione burocratica
- informazione chiara
Il ricevimento del pubblico si effettua in giorni e orari prestabiliti.
La quota di iscrizione e di frequenza vengono fissate di anno in anno e devono essere
versate entro le scadenze stabilite.
Allegato n. 26 – Apertura segreteria e contatti
La direzione
L’ente gestore: i Padri Rogazionisti nel loro rappresentante legale sono responsabili della gestione dei servizi erogati.
Il direttore dell’istituto e il dirigente scolastico: i loro compiti sono di carattere amministrativo
e di coordinamento, di organizzazione e di partecipazione. Tali compiti vengono adempiuti in
sintonia di intenti e di collaborazione con l’economo, i consiglieri della casa, i coordinatori dei
servizi e tutto il personale professionale.
I coordinatori dei servizi: seguono l’andamento del servizio specifico in dialogo con le figure
professionali e le famiglie, collaborando con il Direttore/Dirigente Scolastico in un’ottica di personalizzazione e integrazione dei diversi ruoli.
Il Consiglio di casa, composto dal direttore, l’economo e i consiglieri esplica funzioni di programmazione e verifica dell’attività di ogni servizio e ne valuta l’efficacia e efficienza.
Il personale
Le principali professionalità direttive sono:
- Dirigente Scolastico;
- coordinatore educativo-didattico e referente delle disabilità e disturbi specifici di
apprendimento (DSA);
- vice dirigente;
- coordinatori di classe.
Le professionalità dell’attività scolastica ed educativa sono:
- gli insegnanti
- gli educatori
- per entrambi i corsi A e B, secondo normativa (legge 170/2010) è garantita la presenza di un
Referente per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento.
Allegato n. 27 – Elenco del personale
Allegato n. 28 – Consigli di Classe
Organigramma
Il modello organizzativo della scuola si configura come una struttura comunitaria e si sviluppa
secondo una logica basata su alcuni principi fondamentali:
- la centralità dell’alunno;
- la continuità educativa e didattica;
- la collegialità e la partecipazione;
- l’ottimizzazione delle risorse;
31
- la trasparenza di gestione.
Allegato n. 29 – Organigramma
Funzionigramma
Il funzionigramma rappresenta una descrizione sistematica delle funzioni svolt e all’interno della struttura , declinate rispettando l’organigramma della stessa. Lo Scopo è di delineare gli
ambiti di competenza di ciascun ruolo/organo.
Allegato n. 30 – Funzionigramma
La sicurezza
All’Istituto dei Padri Rogazionisti vengono applicate le normative sulla sicurezza in riferimento
al D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per
garantire la sicurezza di tutte le persone, la direzione ha predisposto il seguente piano di
valutazione dei rischi:
- sistematizzare i piani di evacuazione;
- predisporre, aggiornare e verificare un piano di valutazione dei rischi;
- pianificare e realizzare tutti gli interventi necessari a diminuire e, ove è possibile, eliminare
i rischi;
- mettere in atto strategie educative per i ragazzi e genitori, perché venga realizzato un
progetto di coinvolgimento sulla sicurezza degli ambienti educativi.
- Al pari degli interventi sulla messa a norma e sicurezza degli edifici, vengono programmati
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per controllare e ridurre eventuali
rischi che la struttura può presentare nel tempo.
Tutti gli ambienti dell’Istituto garantiscono sicurezza alle persone e sono a norma per
quanto riguarda i seguenti indicatori:
- standard spaziali previsti dalla normativa vigente;
- impianti elettrici;
- normativa prevenzione incendi;
- requisiti di sicurezza previsti dal D.Lgs 81/2008 e di eliminazione delle barriere
architettoniche;
- autorizzazione della cucina alla preparazione di pasti secondo la procedura di autocontrollo
indicata nel D.Lgs 6 novembre 2007, n. 193 Attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai
controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel
medesimo settore e la dotazione di attrezzature a norma;
- osservanza di quanto previsto dal D.Lgs 277/91 per quanto concerne i materiali tossici.
Ogni persona è assicurata con apposita polizza di responsabilità civile e infortuni che copre
eventuali danni provocati o subiti nello svolgimento delle attività durante la permanenza
all’interno della struttura.
Allegato n. 31 – Organigramma sicurezza
Organi di partecipazione
All’interno della scuola sono costituiti e operano i seguenti organi a carattere Collegiale:
- Consiglio della scuola;
- Consiglio d’Istituto;
- Collegio Docenti;
- Consigli di Classe;
- Assemblea di genitori e docenti;
- Comitato dei Genitori.
32
Gli orari di ricevimento
La scuola prevede colloqui individuali con le famiglie degli alunni con scadenza settimanale e/o con
scadenza quadrimestrale durante il ricevimento generale. Tale opportunità viene offerta per la
giusta collaborazione-informazione nel seguire lo sviluppo progressivo del percorso scolastico degli
alunni.
La valutazione che viene effettuata quotidianamente dai docenti ha il compito di rilevare il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.
La prenotazione degli appuntamenti con i docenti avviene tramite Internet con l’accesso alla zona
riservata.
Allegato n. 32 – Orari di ricevimento
Servizio di ristorazione
Il servizio di mensa è interno alla scuola; esso pone particolare attenzione alla genuinità e
stagionalità degli alimenti e alla cura ed igiene delle tecniche di preparazione, seguendo le
indicazioni fornite dalla Regione Veneto sulla ristorazione scolastica. Il menù, vario e di ottima
qualità, viene appositamente studiato e predisposto da personale specializzato che si avvale della
collaborazione di dietologi e della validazione da parte del SIAN dell’ULSS 16 di Padova. Il pranzo si
svolge dalle 13.40 alle 14.15 dal lunedì al venerdì durante l’anno scolastico.
Il doposcuola
Il servizio di doposcuola è attivo presso la Scuola Secondaria di Primo grado e il biennio della Scuola Secondaria di Secondo grado per tutti i ragazzi che ne facciano richiesta. Il doposcuola è un percorso che prevede un contributo economico da parte delle famiglie e comprende il servizio di
mensa, la ricreazione/attività sportive e lo studio. Il servizio funziona da ottobre a maggio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.40 alle ore 17.00. Ha come finalità implementare le competenze, sperimentare e sviluppare personali percorsi di apprendimento, favorire esperienze di socializzazione e
di relazioni significative per il benessere dell’alunno nell’ambiente scolastico e mantenere una continuità didattica ed educativa con l’attività scolastica del mattino. Gli obiettivi che il servizio intende
raggiungere sono: sostenere chi dimostra di avere qualche difficoltà, svolgere i compiti scritti e/o
orali assegnati dai Docenti, far acquisire conoscenze / competenze per sostenere positivamente le
verifiche scritte e/o orali; preparare agli Esami di Stato, promuovere un comportamento responsabile e corretto.
4.3 MODALITÀ DI RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
I rapporti scuola-famiglia
La Scuola ritiene che la collaborazione con le famiglie sia una risorsa fondamentale per la
progettazione e la realizzazione di percorsi formativi efficaci in un’ottica di dialogo e collaborazione. A tal fine la Scuola si impegna ad organizzare:
- colloqui con i Genitori dei nuovi iscritti;
- il contratto formativo: è un momento caratterizzante la vita della Scuola e pone al centro del
rapporto formativo la presentazione della programmazione didattico- educativa annuale proposta dal Consiglio di Classe. Esso esplicita gli impegni che la Scuola si assume nei confronti
degli Studenti e delle Famiglie, ai quali richiede fattiva collaborazione;
- richiesta di autorizzazione per viaggi di istruzione e uscite didattico-culturali;
- richiesta di autorizzazione al trattamento dei dati sensibili;
- comunicazione dell’orario scolastico e dell’orario di ricevimento dei genitori;
33
-
Consigli di Classe aperti ai genitori;
convocazione dei Rappresentanti dei Genitori;
convocazione sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti;
comunicazione circa lo svolgimento di attività di recupero;
colloqui individuali con i genitori;
comunicazione on-line dei risultati delle verifiche e delle assenze.
Contratto di corresponsabilità e di prestazione educativa e formativa
Il CONTRATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA E FORMATIVA è un documento che assicura le
prestazioni educative e formative definite nei documenti scolastici della Scuola Cattolica Paritaria
dei Rogazionisti di Padova, definendo nello specifico le corresponsabilità che l’Ente Gestore, la
direzione, gli insegnanti e tutto il personale della scuola, gli alunni e i loro genitori devono impegnarsi a seguire per garantire qualità e benessere a scuola.
Il CONTRATTO DI PRESTAZIONE EDUCATIVA E FORMATIVA è un documento che definisce gli impegni pedagogici e formativi che la Congregazione dei Padri Rogazionisti si impegna ad adempiere e
l’impegno economico che la famiglia deve corrispondere per i servizi scolastici e parascolastici
ricevuti.
Allegato n. 33 – Contratto di Corresponsabilità
La valutazione dell’attività scolastica ed educativa
La segreteria della scuola mette a disposizione delle famiglie la documentazione amministrativo‐
didattica.
Al termine di ogni anno la scuola acquisisce attraverso appositi questionari:
- il giudizio dei genitori (o di chi ne fa le veci) sulla qualità del servizio specifico goduto rispetto all’educazione, alla didattica, all’ambiente e all’attività amministrativa;
- il giudizio valutativo di tutto il personale delle attività didattico‐educative realizzate;
- il giudizio valutativo dei ragazzi sulla qualità del sevizio scolastico rispetto all’offerta educativo‐didattica ricevuta.
I questionari prevedono una gradazione delle valutazioni e la possibilità di formulare proposte
finalizzate alla programmazione e al miglioramento continuo.
I risultati dei questionari sono di dominio pubblico.
Allegato n. 34 – Questionari di Qualità
Procedure di reclamo
Nel clima di collaborazione e partecipazione che caratterizza la vita della scuola, le proposte, i
reclami, il monitoraggio, la valutazione di tutti i servizi sono concepiti come strumenti di miglioramento dei servizi stessi. Tutti i soggetti protagonisti del processo didattico‐educativo‐ formativo
(ragazzi, genitori, preside, coordinatori, insegnanti, educatrici e personale A.T.A.) possono presentare proposte di miglioramento dei servizi e/o reclami personali tramite i rispettivi rappresentanti
dei servizi agli Organi Collegiali competenti:
- Preside: aspetti che richiedono particolare attenzione per la loro gravità;
- Coordinatrice Educativa e Formativa: per gli aspetti organizzativi, educativi e di funzionamento
generale;
- Coordinatore di classe;
- Consiglio di Classe.
La procedura consiste nel sottoporre all’attenzione della scuola proposte, pareri, reclami
che possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica o via FAX e devono contenere
generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. I reclami orali e telefonici devono essere sottoscritti e ne sarà garantita la riservatezza. I reclami anonimi non sono presi in considerazione. La
34
risposta spetta al Preside che valuta i motivi e la fondatezza del reclamo, risponde sempre in forma
scritta con celerità e comunque non oltre i 15 giorni, attivandosi a rimuovere le cause che hanno
attivato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza del Preside, al reclamante sono
fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Negli incontri didattico‐educativo previsti nel corso
dell’anno il Preside informa i docenti sui reclami e sui relativi provvedimenti.
CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
La formazione in servizio del personale diventa apprendimento continuo nell’ottica della ricerca
azione e elemento base per l’innovazione didattica educativa sia per uno sviluppo professionale
che di scuola autonoma. La normativa di riferimento è la seguente:
 Legge 107/2015
 Nota MIUR del 15/09/2016
 Nota Ufficio Scolastico Regionale del 10/10/16
Pertanto la formazione deve essere obbligatoria, permanente e strutturale al fine di raggiungere un
piano formativo sistemico, integrato e organico.
5.1 PIANO DI FORMAZIONE TECNICA
Il personale dipendente della scuola segue corsi di formazione e aggiornamento secondo la
normativa vigente.
Presso la direzione sono custoditi i documenti obbligatori in materia di sicurezza, sono affissi nei
locali i piani di emergenza e i numeri da utilizzare in caso di necessità oltre a dispositivi antincendio.
Allegato n. 35 – Tabella dei corsi obbligatori e scadenzario
5.2 PIANO DI FORMAZIONE PEDAGOGICA
Il personale docente frequenta periodicamente corsi di formazione e aggiornamento su tematiche
pedogogico-didattiche. Il calendario delle attività formative viene redatto all’inizio di ogni anno
scolastico e in caso di necessità viene ampliato nel corso dell’anno.
Allegato n. 36 – Piano di formazione professionale
35
CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PdM
6.1 NUCLEO DI VALUTAZIONE
Secondo quanto previsto dalla normativa relativa al Piano di Miglioramento, Nota Prot. n.7904 del
2 settembre 2015 – Miur, ogni anno scolastico durante il primo collegio dei docenti vengono
nominati i componenti del nucleo di valutazione. Quest’organo redige e segue l’applicazione del
piano di miglioramento. Il dirigente scolastico e il nucleo di valutazione si impegnano a:
 favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative
dell’intero processo di miglioramento;
 valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM;
 incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle
azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di
percorsi di innovazione;
 promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.
6.2 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
Il nucleo di valutazione partendo dall’analisi degli esiti degli studenti definisce per ogni grado di
scuola le priorità da seguire durante l’anno scolastico o durante il trienni fissando i traguardi di
riferimento e concordando le aree di processo sulle quali sarà possibile intervenire per raggiungere
gli obiettivi. A documentare il piano di miglioramento saranno a fine anno allegate le modalità
attivate e le relative valutazioni rispetto ai risultati ottenuti in termini di efficacia e di efficienza.
6.3 MODALITÀ
La scuola prevede il monitoraggio del piano, sia perché per perseguire gli obiettivi di lungo periodo
è necessaria una verifica costante degli stati di avanzamento, sia proprio in ragione della possibilità di revisione annuale offerta dalla legge. Il monitoraggio delle azioni è funzionale proprio alla tenuta del modello progettuale delineato dalla scuola, sia in merito alle scelte didattiche che a quelle organizzative nell’arco del triennio. È evidente che il modello così delineato non ha alcuna pretesa esaustiva ed è suscettibile di modifiche, integrazioni, ampliamenti ed è soggetto a necessità di
aggiustamenti anche in previsione di nuove indicazioni ministeriali. In quest’ottica di continua costruzione di un percorso comune si prevede che il monitoraggio del Piano sia condotto dal Dirigente Scolastico insieme a tutto lo staff formativo. In questo procedimento vengono valutati, in maniera condivisa e partecipata, gli eventuali correttivi da apportare alle scelte didattiche e organizzative per il raggiungimento finale delle priorità triennali.
6.4 MONITORAGGIO
Il periodo di monitoraggio è annuale: nel mese di giugno degli anni 2016 -2017-2018. Si effettueranno delle verifiche degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate.
In vista delle priorità triennali si ritiene importante durante ogni anno scolastico verificare
l’efficienza e l’efficacia delle azioni relative alle attività di ampliamento/arricchimento dell’offerta
36
formativa in un ottica di ricerca-azione e di miglioramento continuo per raggiungere risultati di
qualità rispetto al:
- grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte
- livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte
- qualità del modello organizzativo realizzato
- qualità del modello didattico realizzato
- rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse impiegate: …
Allegato n. 37 – Piano di Miglioramento
37
ALLEGATI
Gli allegati possono essere consultati nel sito internet della scuola
www.scuolerogazionisti.it
INTRODUZIONE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
4
CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E DELLE RISORSE
DISPONIBILI
5
Allegato n. 1 – Foto
7
Allegato n. 2 – Posizione Geografica
7
Allegato n. 3 – Planimetria
7
CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
8
Allegato n. 4 – Opuscolo S. Annibale Maria di Francia
14
Allegato n. 5 – I Rogazionisti, chi sono?
14
Allegato n. 6 – Estratto dal RAV
20
CAPITOLO TERZO: OFFERTA FORMATIVA
21
Allegato n. 7 – Piano di Studi
21
Allegato n. 8 – Inclusione Scolastica
22
Allegato n. 9 – Piano Annuale per l’Inclusività
22
Allegato n. 10 – Progetti Annuali
22
Allegato n. 11 – Il curricolo
24
Allegato n. 12 – Cittadinanza e costituzione
24
Allegato n. 13 – Progetto di affettività
24
Allegato n. 14 –Percorso di sostegno allo studio: il doposcuola
24
Allegato n. 15 – Griglia di Valutazione: area espressivo-pratica
25
Allegato n. 16 – Griglia di Valutazione: area lingue straniere
25
Allegato n. 17 – Griglia di Valutazione: area linguistica e storico-geografica
25
Allegato n. 18– Griglia di Valutazione: area scientifico-tecnologica
25
Allegato n. 19 – Griglia per l’attribuzione del voto di comportamento
26
Allegato n. 20 – Certificato delle Competenze
29
38
CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
30
Allegato n. 21 – La giornata scolastica
30
Allegato n. 22– Orario Definitivo
30
Allegato n. 23 – Regolamento della Scuola
31
Allegato n. 24 – Reg. dell’attività scolastica
31
Allegato n. 25 – Regolamento di ristorazione scolastica
31
Allegato n. 26 – Apertura segreteria e contatti
31
Allegato n. 27 – Elenco del personale
31
Allegato n. 28 – Consigli di Classe
31
Allegato n. 29 – Organigramma
32
Allegato n. 30 – Funzionigramma
32
Allegato n. 31 – Organigramma sicurezza
32
Allegato n. 32 – Orari di ricevimento
33
Allegato n. 33 – Contratto di Corresponsabilità
34
Allegato n. 34 – Questionari di Qualità
34
CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
35
Allegato n. 35 – Tabella dei corsi obbligatori e scadenzario
35
Allegato n. 36 – Piano di formazione professionale
35
CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PDM
Allegato n. 37 – Piano di Miglioramento
36
37
ALLEGATI
38
39