presentazione progetto animazione

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presentazione progetto animazione
RESIDENZA PROTETTA
“DON CANDIDO
GARBARINO”
LOC. CASABIANCA - TORRIGLIA
Seminario
ALTRA
5
Dicembre
2009
PROGETTO ANIMAZIONE
CONDIVISA
RESIDENZA PROTETTA
“DON CANDIDO
GARBARINO”
!
Dispone di 77 posti autorizzati
!
Responsabile; don Pietro Cazzulo
Vivere fuori città
!
Rapporto con gli altri e con l’ambiente
facilitato (comunità presente)
!
Personale disponibile
!
Il “ricovero” priva di stim oli affettivi e am bientali
!
Difficoltà a proporre attività m anuali
IL GIARDINO
IL GIARDINO
IL GIARDINO
IL GIARDINO
ALTRI OSPITI
GIARDINI
!
Uno studio longitudinale ha interessato 5
strutture, alcune delle quali erano
provviste di giardino. I ricercatori hanno
rilevato che, negli stessi momenti della
giornata, in queste ultime gli episodi di
violenza fra gli ospiti diminuivano
(Mooney & Nicell 1992).
!
Per una persona anziana, in particolare
se colpita da patologia dementigena,
poter usufruire di uno spazio verde
aperto e di libero accesso, è un
ingrediente essenziale, a patto che
rispetti tre rigorosi principi, quali: la
semplicità, la sicurezza e l’interesse
(Ingrao G., De Capitani L. 2002).
IL SALONE
IL RISTORANTE
PERSONALE DISPONIBILE
PRIMA
!
Elenco di laboratori e di
personale coinvolto
ORA
!
Fisioterapista
!
Os
!
Animatrice saltuaria
!
Segretaria
PERCHÉ L’ANIMAZIONE
Fare animazione con gli anziani dunque vuol dire non solo
e non tanto riempire il tempo vuoto con un calendario
settimanale di proposte ricreative che tengano
occupati i “vecchietti” sviandoli dai pensieri depressivi,
che diano buon nome alla casa di riposo e
contemporaneamente tranquillizzino i parenti, quanto
operare sulla complessità della persona e del suo
rapporto con l’ambiente al fine di migliorare la qualità
di vita dei residenti, proporre loro di costruire insieme
una immagine di sé diversa dallo stereotipo
dell’anziano in cui spesso la società e la persona
stessa si relega
Animazione motoria per anziani residenti in strutture protette
Agata Troja
ANIMAZIONE PER CHI?
CAPIRE L’ANIMAZIONE
PER CONDIVIDERE
Chi va oggi nelle “residenze per anziani”?
Certam ente non solo lo sb andato, il povero, l’escluso, l’em arginato (il cosiddetto ricoverato),
m a neanche solo la persona da assistere in m odo generico, com e si chiam ava (e
purtroppo ancora si persevera spesso) “l’ospite”, perché questo concetto è troppo
am b iguo, in quanto l’ospite si può intendere “colui che ospita”, m a anche “colui che è
ospitato”.
Un term ine più adeguato da usare è senz’altro quello di “residente”, cioè colui che risiede in
una struttura. O m eglio è un cittadino non altrim enti assistib ile a dom icilio, che trova
nella Residenza Sanitaria Assistenziale risposte più appropriate e qualificate per il suo
stato e per soddisfare i suoi b isogni. Quindi il nuovo utente/cliente di queste strutture è
un C ITTADINO in senso pieno, con tutti i suoi b isogni e con tutti i suoi diritti. E’ un
cittadino anziano facente parte di una com unità, che si avvale di un servizio,
corrispondente alle sue aspettative, che deve essere di qualità. Se perdesse lo status di
cittadino sarem m o al di fuori della com unità! Sarem m o nella sfera dell’em arginazione.
Quindi gli anziani residenti in queste strutture devono m antenere il diritto all’inclusione ad
essere persone. Essere com unque dentro la società anche se vecchi,anche se disab ili,
anche se ricoverati, perché quello all’inclusione ed alla cittadinanza è un diritto per tutti,
che va garantito sem pre e com unque in ogni condizioni sociale e sanitaria
D. Fiordispina “ il diritto di cittadinanza com e prem essa alla qualità nelle strutture per anziani”
Scuola superiore Sant’Anna.
…Siamo tutti
capaci di
giocare a carte
PRIMO PASSO
LA FORMAZIONE
OBIETTIVI
Corso di formazione sull’animazione
!
Informazioni sulle principali malattie
dell’anziano con particolare interesse su
quelle con demenza
"
Come far sentire “a casa
propria”
!
Concetto di animazione
"
!
Esempi di organizzazione in altre strutture
!
Discussione e proposta di modello
esecutivo
Come far percepire la
struttura un servizio e non
un luogo di ricovero
OBIETTIVI
Garantire una quotidianità dignitosa che
valga la pena di essere vissuta con
iniziative che creino aspettative ed il
desiderio di andare ancora avanti.
I momenti di animazione vanno ricercati
da tutta l’organizzazione per
assicurare un’adeguata qualità della
vita ed una motivazione agli operatori
DOCIBILITÀ
AMBIENTALE
“Non appena la competenza individuale diminuisce,
l’ambiente assume una crescente importanza nel
determinare il benessere…perciò i poco
competenti sono sempre più sensibili agli
ambienti nocivi…perciò un piccolo miglioramento
ambientale può produrre un grande
miglioramento dell’individuo poco competente”
(Lawton M.P.) Questa frase sintetizza l’ipotesi di
“docibilità ambientale”, e sottolinea l’importanza
dell’ambiente per una persona affetta da
demenza (Spadin P. 2002).
Scelte che per una persona non-demente possono sembrare banali,
come per esempio chiudere una finestra se si ha freddo, o lavarsi
le mani con l’acqua fredda piuttosto che con quella calda, per una
persona demente possono essere motivo di dolore e sofferenza.
LO SPAZIO PER IL
DEMENTE
Per la persona colpita da demenza passato e futuro
non sono più le coordinate che dirigono il vivere
quotidiano. In questa situazione la dimensione
spaziale assume la funzione di legare l’individuo
alla dimensione temporale. Così la casa, i luoghi
abituali, gli oggetti frequentati, i volti conosciuti
costituiscono le tracce permanenti , cioè
maggiormente resistenti alla disgregazione a cui
porta la malattia, di un passato ancora carico di
significato.
L’impossibilità di apprendere nuove informazioni
impedisce alla persona di attribuire significati ai
nuovi spazi. Il “nuovo” non ha senso e non è
identificabile con nessuna esperienza (Binetti
1993).
ATTIVITÀ MOTORIA
In queste fasi il movimento costituisce per il
malato il solo modo di comunicare con
l’ambiente. D’altra parte la letteratura
relativa al wandering evidenzia una
correlazione positiva tra attività motoria,
apparentemente afinalistica, e gravità della
malattia
(Colombo M., Vitali S. et al. 2000) (The Lancet, editoriale; 1994)
ORIENTAMENTO E
AMBIENTE
I membri del personale confermano che la capacità di orientarsi degli
ospiti aumenta se si applicano alcuni accorgimenti all’ambiente fisico,
come per esempio, apporre i numeri sulle porte delle stanze, o usare
dei colori per distinguere le porte delle camere di ciascuno (Lawton
1984).
Altri studi hanno invece considerato come fattore importante adottare una
segnaletica adeguata, ma solo se questa era associata ad uno
specifico training (Hanley 1981). L’efficacia di opportuni accorgimenti
per favorire la capacità di orientarsi, dipende da alcuni fattori, anche
se esistono poche ricerche a riguardo
LIFEPANELS
!
Possono sostituire la segnaletica
tradizionale e forniscono informazioni
efficaci utilizzabili con successo dai
malati
!
Possono essere personalizzati
all’interno delle camere o per individuare
posti singoli. Sono importanti per
mantenere il più a lungo possibile legami
significativi con la famiglia e con il
proprio passato. Piuttosto che affidarsi
esclusivamente ad un tipo di cueing
visivo ci si può affidare ad un cueing
multisensoriale.
!
È importante individuare spazi personali
ben identificati.
. In un esperimento condotto su 10 ospiti di una struttura specializzata per
dementi, si è riscontrato che se vengono posti degli oggetti personali
o particolarmente significativi degli ospiti vicino alla porta della loro
camera, ciò facilita da parte loro il riconoscimento e l’orientamento
(Namzi Rosner & Rechlin 1991).
Gli oggetti personali risultano particolarmente utili per persone con un
livello moderato di demenza, per quelli con un livello lieve non sono
necessari, mentre sono inutili quando il grado di demenza è severo.
CARTELLI
CONVINCERE PER
FORMARE
!
Nessuna idea di formazione
!
Formazione costa
!
Formazione toglie tempo
!
Nessuna necessità di formazione
Il personale spesso si
sottovaluta
DIFFICOLTÀ IN ITERE
Linee guida di comportamento per la corretta
assistenza ai pazienti confusi e agitati
Comportamenti da evitare
•Non mettersi sullo stesso piano del paziente: non ritenersi offesi dalle sue
affermazioni o dai suoi comportamenti.
•Non approcciare la persona da dietro né con richiami contemporanei a più
persone.
•Non ridicolizzarla, non molestarla, non usare nomignoli.
•Non urlare.
•Non dare informazioni errate.
•Non manifestare paura o ansia che potrebbero aumentare la sua
aggressività.
•Evitare gli stimoli luminosi o sonori diretti o improvvisi.
•Non costringere la persona confusa con la forza fisica o con altre forme di
controllo fisico poiché tali gesti verrebbero facilmente intesi come violazione
del proprio spazio vitale.
•Evitare di ricorrere a mezzi di contenzione
!
Convincere i residenti
!
Partecipazione dei parenti
!
Parte del personale scarsamente
collaborante ( è stato consegnato a tutti un
fascicolo con un riassunto del corso di
formazione e i responsabili sono sempre
stati a disposizione)
LA FORMAZIONE RESTA
UN CARDINE
FONDAMENTALE
!
Siamo disponibili ad implementare le ns
informazioni e lo scambio di relazioni
FORSE IL VERO PROBLEMA È LA
SCARSA MOTIVAZIONE
UN GRANDE LAVORO: IL
PRESEPE
A TORRIGLIA……….ABBIAMO
SCOPERTO DEI GENI………
HA FATTO BELLA MOSTRA DI
SE’
CURA DEI PARTICOLARI
I TECNICI ALL’OPERA
PROGETTO PIGOTTE
PROGETTO PIGOTTE
PROGETTO PIGOTTE
PROGETTO PIGOTTE
TUTTI AL LAVORO
ORIENTARSI………
LA COPERTA FATTA DI
TANTI PEZZI
I RACCONTI
I RACCONTI
LO STUDIO DI
ANIMAZIONE
USCIRE!
FESTE
!
Partecipare ad attività sul/del territorio:
mercati, feste, spettacoli, pranzi.
!
Organizzazione esterna (volontari e parte
del personale)
!
Inclusione nell’ambiente di vita
!
Introiettare l’ambiente (i residenti che
insegnano ai ragazzi che arrivano)
!
Organizzare feste, mostre, conferenze,
attività socio-sanitarie, spettacoli, dibattiti,
presentazioni.
FESTE
FESTE
LA PALESTRA
LA PALESTRA
COSA ABBIAMO
MIGLIORATO
LA PALESTRA
!
Spazi più adeguati
!
Lifepanels (da migliorare)
!
Wandering
!
Rapporto demente/operatore più
specialistico
!
Vantaggi dell’animazione sia sui residenti
che sugli operatori
!
Maggior consapovolezza delle proprie
capacità
!
Importanza della formazione e della
partecipazione attiva
PROSSIMI OBIETTIVI
!
Accoglienza
!
Rapporto tra operatori
!
Formazione estesa
#
Mmm
#
Posture e contenzioni
#
Massaggio
#
Ripresa e contestualizzazione di concetti
appresi
VI ASPETTIAMO TUTTI A
TORRIGLIA ….PATRIA DEI
CANESTRELLI