isti: cap infezioni sessualmente trasmesse in immigrati

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isti: cap infezioni sessualmente trasmesse in immigrati
PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2004-2005 (DD 466 - 29.11.04)
BANDO REGIONALE 2004-2005 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 500 - 20.12.04–BURP 51–23.12.04)
I.S.T.I.: C.A.P.
INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE IN IMMIGRATI:
CONOSCERE, AFFRONTARE, PREVENIRE.
Filone tematico
Sessualità, malattie sessualmente trasmesse
Tema
Prevenzione e cura delle Infezioni in Popolazione Immigrata
(soprattutto MST/HIV), educazione sanitaria e di counselling sulla
riduzione del rischio
Popolazione immigrati
Centri e Servizi che a vario titolo si occupano di popolazione
immigrata
Destinatari
Setting
Responsabile del progetto
Soranzo Maria Luisa
ASL 3 Torino - Ospedale Amedeo di Savoia
Corso Svizzera 164,10149 Torino
Tel. 011-4393810/856 Fax 011-4393968
ProSa on-line: P0255
[email protected]
VALUTAZIONE PROGETTO: 21/22
FINANZIAMENTO CONCESSO: 5000.00 €
Abstract.
Attraverso training specifico e materiale informativo verranno contatti/sensibilizzati i Centri/Servizi che a
vario titolo si occupano di popolazione immigrata. L’obiettivo è che vengano identificati immigrati a rischio
e che siano inviati presso l’ ambulatorio Mi.Sa. per lo screening HIV/MST (baseline) e per gli interventi di
riduzione del rischio. Gli immigrati eligibili per lo studio dovranno avere le seguenti caratteristiche: aver
avuto rapporti sessuali negli ultimi 3 mesi; non avere utilizzato sempre il condom negli ultimi 3 mesi;
essere stati coinvolti in almeno 1 delle seguenti situazioni a rischio: rapporti sessuali con partner ignoto, o
promiscuo, o tossicodipendente, o con precedente MST o HIV +.
Effettuato lo screening, i pazienti saranno randomizzati in due gruppi di 10 – 15 persone; ai gruppi
definiti di controllo sarà presentato un video/slides sulla riduzione del rischio della durata di circa 60 min,
mentre i gruppi di intervento verranno sottoposti ad un più approfondito approccio sulla prevenzione
(complessivamente 7 moduli, da effettuarsi 2 volte alla settimana per 3 settimane).
Verrà utilizzata la metodologia dello studio LIGHT basata sulla teoria comportamentale secondo cui il
contagio può essere ridotto se il paziente identifica i “punti deboli” di comportamenti sessuali “a rischio” e
riesce a modificarli in modo persistente nel tempo. Ai pazienti sarà richiesto di tornare a distanza di 3,6,
12 mesi per effettuare una valutazione sui comportamenti sessuali “acquisiti/modificati ” e per ripetere
(solo a 12 mesi) lo screening per MST/HIV. In totale si prevede di arruolare circa 200 soggetti /anno.
Obiettivo principale dello studio:
•
valutare l’impatto di un modello sulla prevenzione di HIV/MST in popolazioni hard – to – reach, quali
sono gli immigrati. Tale modello si è dimostrato efficace in altre tipologie di popolazioni.
Obiettivi secondari:
1) valutare il mantenimento nel tempo di comportamenti non a rischio e se l’efficacia è influenzata da
variabili quali etnia, grado di scolarizzazione, età, sesso, uso di droghe, desiderio di gravidanza, etc;
2) esaminare il rapporto tra “dose” dell’intervento e modifiche del comportamento;
3) in tema di politiche sanitarie ed in caso di dimostrata efficacia, proporre/diffondere l’intervento a
livello comunitario.
TITOLO DEL PROGETTO
“ ISTI CAP. Infezioni Sessualmente Trasmesse in Immigrati:
Conoscere, Affrontare, Prevenire”
TITOLO
“ ISTI CAP. Infezioni Sessualmente Trasmesse in Immigrati: Conoscere,
Affrontare, Prevenire”
ASL/ASO
ASL3
RESPONSABILE PROGETTO
Dott. Maria Luisa Soranzo
TEMA/DESTINATARI/SETTING
Il progetto parte dall’ ambulatorio Migrazione e Salute (Mi.SA) dell’ ASL3, dedicato alla prevenzione e
cura delle Infezioni in Popolazione Immigrata ( soprattutto MST/HIV) ed identificato dalla Regione
Piemonte come Centro di Riferimento per le MST. Sin dal 1996, anno di apertura del Servizio, sono
effettuati interventi di educazione sanitaria e di counselling sulla riduzione del rischio utilizzando, accanto
al personale sanitario, mediatori culturali. I dati sino ad ora elaborati confermano quanto già noto dalla
letteratura1 e cioè che la prevalenza di HIV e di MST è molto più elevata di quella osservata nella
popolazione autoctona e che gli interventi di educazione sanitaria migliorano le conoscenze nell’ambito
della prevenzione. Di qui l’ importanza di allargare l’indagine conoscitiva del problema in un contesto
differente da quello ospedaliero (generalmente non gradito all’ immigrato) e di misurare l’efficacia degli
interventi anche con un approccio di tipo biomedico (incidenza HIV/MST) e non solo basato su modifiche
del comportamento (come emerge dalla maggior parte degli studi2.
INTEGRAZIONE EVENTUALI RETI OMS(HPS,HPS,CITTÀ SANE…) O CON POLITICHE No
DI CONCERTAZIONE LOCALE
ABSTRACT
Attraverso training specifico e materiale informativo verranno contatti/sensibilizzati i Centri/Servizi che a
vario titolo si occupano di popolazione immigrata. L’obiettivo è che vengano identificati immigrati a
rischio e che siano inviati presso l’ ambulatorio Mi.Sa. per lo screening HIV/MST ( baseline) e per gli
interventi di riduzione del rischio. Gli immigrati eligibili per lo studio dovranno avere le seguenti
caratteristiche: aver avuto rapporti sessuali negli ultimi 3 mesi; non avere utilizzato sempre il condom
negli ultimi 3 mesi; essere stati coinvolti in almeno 1 delle seguenti situazioni a rischio: rapporti sessuali
con partner ignoto, o promiscuo, o tossicodipendente, o con precedente MST o HIV +.
Effettuato lo screening, i pazienti saranno randomizzati in due gruppi di 10 – 15 persone; ai gruppi
definiti di controllo sarà presentato un video/slides sulla riduzione del rischio della durata di circa 60 min,
mentre i gruppi di intervento verranno sottoposti ad un più approfondito approccio sulla prevenzione
(complessivamente 7 moduli, da effettuarsi 2 volte alla settimana per 3 settimane). Verrà utilizzata la
metodologia dello studio LIGHT 3 4 basata sulla teoria comportamentale secondo cui il contagio può
essere ridotto se il paziente identifica i “punti deboli” di comportamenti sessuali “a rischio” e riesce a
modificarli in modo persistente nel tempo. Ai pazienti sarà richiesto di tornare a distanza di 3,6, 12 mesi
per effettuare una valutazione sui comportamenti sessuali “acquisiti/modificati ” e per ripetere (solo a 12
mesi) lo screening per MST/HIV. In totale si prevede di arruolare circa 200 soggetti /anno.
Obiettivo principale dello studio: valutare l’impatto di un modello sulla prevenzione di HIV/MST in
popolazioni hard – to – reach, quali sono gli immigrati. Tale modello si è dimostrato efficace in altre
tipologie di popolazioni5. Obiettivi secondari: 1. valutare il mantenimento nel tempo di comportamenti
non a rischio e se l’efficacia è influenzata da variabili quali etnia, grado di scolarizzazione, età, sesso,
uso di droghe, desiderio di gravidanza, etc; 3. esaminare il rapporto tra “dose” dell’intervento e
modifiche del comportamento; 4. in tema di politiche sanitarie ed in caso di dimostrata efficacia,
proporre/diffondere l’intervento a livello comunitario.
1
Hamers FF, Downs AM. The changing face of the epidemic in western Europe: what are the implications for public health
policies? Lancet 2004; 364: 83-94
2
Aral SO, Peterman TA. Do we know the effectiveness of behavioural interventions? Lancet 1998; 351 (S III) 3336-41
Bandura A: Social cognitive theory and exercise of control over HIV infection. In Preventing AIDS: Theories and Methods
of Behavioral Interventions. Edited by DiClemente RJ, Peterson JL. New York: Plenum Press; 1994:25-29.
3
4
Fishbein M, Triandis HC, Kanfer FH, Becker MH, Middlestadt SE, Eichler A: Factors influencing behavior and behavior
change. In Handbook of Health Psychology. Edited by Baum A, Revenson T, Singer J. New Jersey: Lawrence Erlbaum and
Associates; 1997
5
Valdiserri R, Lyter D, Leviton L, Callahan CN, Kingsley LA, Rinaldo CR: AIDS prevention in homosexual and bisexual men:
results of a randomized trial evaluating two risk reduction interventions. AIDS 1989, 3:21-26.
1
II Report sullo stato di avanzamento
1.ATTIVITA’ E RISULTATI NELL’AVVIO DEL PROGETTO
Cfr I report
2. ATTIVITA’ SVOLTE
2.1 programmazione, realizzazione e revisione degli incontri diretti a gruppi di donne immigrate (periodo gennaio – novembre 2006)
INCONTRI PICCOLI GRUPPI
DATA E SEDE
2006:
12.01/ 19.01/ 26:01
16.02; 23.02;08.03;09.03
12.05/19.05/26.05/09.05
10.03/17.03/24.03/ 31.03
16.03/23.03/30.03
08.03
16.06/23.06/30.06/07.07/
15.11/ 17.11/22.11
Tempo
medio
N°
operatori
N°
prestazioni
3 h /incontro
Totale ore
Totale ore
x
operatore
312
Mediatore 1
Mediatore 2
Psicologo
Medico
Segretaria
5
26
→
→
→
→
→
40
38
78
78
78
CARCERE
CAMMINARE
INSIEME
MEIC
UTS
CLUB GAY
AMBULAT.
MISA
ORGANIZZAZIONE
INCONTRI PRESSO
CENTRI CITTADINI E
MISA
Centri cittadini:
09.01: CARCERE
09.02: CAMM. INSIEME
02.03: MEIC
13.03: UTS
01.03 CLUB GAY
MISA:
7 incontri distribuiti
durante l’ attività
quotidiana
REVISIONE /PREPARAZIONE
MATERIALE PER INCONTRI
CON
MEDICO (1)/MEDIATORI (2)/
PSICOLOGO (1)
-Somministrazione
questionario durante
arruolamento /screening
-Valutazione e calcolo score
questionario
-Preparazione problem
solving / casi per discussione
interattiva
-Valutazione risultati incontri
precedenti
ATTIVITÀ
SEGRETERIA (1)
-Contatto telefonico
Centri
-Contatto telefonico
pazienti sottoposti a
screening
-Preparazione
(fotocopie) materiale
(questionario e
consenso informato)
SCREENING BIOMEDICO
Diagnostica rapida
HIV/MST
2 h /incontro
10 h /mese
6 h/ persona /mese
6 h/persona /settimana
5
4
1
1
12
Incontro team 1 /mese x 4 h
Revisione dati /cartelle x 6
h/m
60
Segretaria → 60
Diagnostica rapida HIV/MST
su pazienti sottoposti a
screening pre - intervento e
nel follow up
240
Biologo → 240
96
Mediatore 1
Mediatore 2
Psicologo
Medico
Segretaria
→
→
→
→
→
12
12
24
24
24
400
Mediatore 1
Mediatore 2
Psicologo
Medico
→
→
→
→
100
100
100
100
2
2.2 Rispetto dei tempi.
I tempi relativi a organizzazione, presentazione e revisione degli incontri sono stati rispettati.
La realizzazione degli incontri presso l’ambulatorio Migrazione e Salute (MISA) è stata
condizionata dalla scarsa compliance delle donne; dopo lo screening, la % che si è presentata
agli incontri programmati era compresa tra 40% - 65%, mentre presso i Centri cittadini il
numero di presenze è risultato superiore (65% - 100%)
2.3 Principali difficoltà o imprevisti incontrati nella realizzazione delle attività rispetto a quanto
progettato e come si sono risolti
DIFFICOLTÀ /IMPREVISTI
Insufficiente partecipazione allo studio
delle donne già sottoposte a screening,
randomizzate e che avevano firmato il
consenso informato
RISOLUZIONE
Realizzazione incontri a gruppi ridotti rispetto a
quanto previsto nel momento dello screening
Non randomizzazione in due gruppi data la non
compliance agli incontri programmati
2.4 risorse
RISORSE
In 40 settimane e con le risorse a
disposizione, il personale ha potuto offrire
una disponibilità compresa tra 5-6 ore
/settimana
Il personale è competente avendo lavorato
da almeno 4 anni nell’ambito HIV/MST
RISOLUZIONE PROBLEMI
Riduzione del numero di incontri per budget
insufficiente
L’aggiornamento e la revisione delle attività
degli operatori sono continui e si realizzano
attraverso incontri periodici (almeno 1 mese)
3. GERARCHIA OBIETTIVI
3. 1. Programmazione e realizzazione incontri a piccoli gruppi (tabella 1) dentro e fuori
l’ambulatorio MISA .
La tabella evidenzia come vi sia una perdita importante delle donne quando gli incontri sono
realizzati in ospedale (ambulatorio MISA) e coinvolgono donne “a rischio”. Presso i Centri
cittadini, punto di incontro/ riferimento per molte donne immigrate, la perdita è risultata
inferiore.
TABELLA 1. % DONNE PRESENTI AGLI INCONTRI REALIZZATI DENTRO E FUORI IL MISA
N° donne
sottoposte
a screening
NIGERIANE
- in MISA
- out MISA
ARABE
- in MISA
- out MISA
6
Gruppo A
Unico incontro
Gruppo B
I incontro
Gruppo B
IV incontro
(incontro unico vs.
N° sottoposte a screening)
(I incontro vs
N° sottoposte a screening)
(IV incontro vs
N° I incontro)
68
11
40%6
100%
60%6
68%
28
72
39%
65%
79%
Si fa riferimento al 40% e al 60% delle donne randomizzate per i gruppi A e B, rispettivamente
3
3. 2 valutazione questionari in entrata
I risultati sono riportati in tabella 2. Lo score è stato calcolato secondo quanto riferito nella
nota 7.
TABELLA 2. PUNTEGGIO QUESTIONARIO IN ENTRATA
DONNE ARABE (60)
DONNE NIGERIANE (41)
Ottimo (≤3)7
8%
19 %
Buono (4 - ≤7)
42%
49%
Mediocre (8 - ≤11)
25%
27%
Insufficiente (≥ 12)
25%
5%
In linea generale, le donne nigeriane, peraltro a “maggior rischio” di quelle arabe, hanno
migliori conoscenze nell’ambito HIV/MST e sulle misure per prevenire il contagio.
I risultati corrispondono a quelli attesi anche se del tutto preliminari; al momento, non è
stata fatta alcuna analisi statistica per evidenziare possibili differenze tra popolazioni o tra
punteggi ottenuti prima e dopo l’intervento educativo.
Non è stato effettuato il confronto tra risultati ottenuti dopo incontro singolo (gruppo A) e dopo
incontri ripetuti (gruppo B), stante l’insufficiente compliance delle donne agli incontri dopo
randomizzazione. Il numero delle presenze è risultato troppo esiguo per permettere confronti.
4. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI
Molta documentazione è stata allegata nel I Report
Successivamente sono stati prodotti:
- Guida ai Servizi dedicati agli immigrati. La guida riguarda i Servizi di Riferimento e di
Supporto. Fa riferimento alle strutture che a vario titolo si prendono cura della
popolazione immigrata (centri sanitari, scuole, dormitori, assistenza in generale,
compresa quella legale, etc)
Inoltre:
- Intervento presso Sede DS / Ulivo per presentazione Progetto ISTICAP nell’ambito
dell’incontro su “I colori della salute”. Allegato 1.
- Relazione della psicologa dopo incontri presso Casa Circondariale. Allegato 2.
- Locandina presentazione progetto presso la Casa Circondariale le Vallette. Allegato 3.
5. VARIAZIONI AL PROGETTO INIZIALE
Si ritiene di:
- abbandonare la randomizzazione in due gruppi, data l’impossibilità delle donne ad
aderire agli incontri programmati
- mantenere il confronto tra donne Arabe e donne Nigeriane, sia al baseline che nel follow
up, pur con la difficoltà di far ritornare le donne a distanza di tempo. E’ probabile che i
dati disponibili a 6-12 mesi siano molto ridotti rispetto a quelli di partenza; è tuttavia
interessante poter misurare l’entità del drop out
6. PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO
Sulla base dei risultati osservati appare opportuno:
- eliminare il confronto tra intervento singolo e interventi ripetuti
- effettuare esclusivamente un intervento singolo della durata di 4 ore, sempre diretto a
piccoli gruppi (6-8 donne)
- realizzare gli incontri presso l’ambulatorio MISA e presso i Centri Cittadini
- valutare i risultati su conoscenze e modifica dei comportamenti “a rischio” attraverso il
questionario, somministrato al baseline, al termine degli incontri e dopo 3-6 mesi
7
Calcolo dello score. Questionario contenente 36 domande. Sono state calcolate le domande errate sul totale delle
domande. Lo score è stato attribuito in questo modo:
ottimo
=
≤3
domande errate
buono
=
4-≤7
domande errate
mediocre
=
8-≤11 domande errate
insufficiente
=
≥ 12
domande errate
4
-
associare ai dati numerici, derivati dall’analisi del punteggio del questionario e dei tassi
di infezioni al termine del follow up, la relazione della psicologa sulla diagnosi educativa
realizzare materiale educativo sui temi della prevenzione diretto a donne immigrate
7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA PERIODO GENNAIO – NOVEMBRE 2006
Cfr 2.2
PERIODO GENNAIO – NOVEMBRE 2006 (40 SETTIMANE)
TIPOLOGIA DI
SPESA
OPERATORI
MEDICO
MEDIATORE 1
ORE NEL
PERIODO
202
152
MEDIATORE 2
150
PSICOLOGO
SEGRETARIA
202
202
BIOLOGO
240
RISORSE MATERIALI
Locali, Internet, cartoleria, luce,
riscaldamento etc
Pc, Videoproiettore
Grant per incontri
Guida ai servizi x immigrati
CO - FINANZIAMENTO
ASL3
Fondi U.O.
ASPIC*
Fondi U.O.
ASPIC
ASPIC
Fondi U.O.
ASPIC
Fondi U.O.
ASPIC
FINANZIAMENTO
TRAMITE PROGETTO
Malattie Infettive B
Malattie Infettive B
5000
Malattie Infettive B
Malattie Infettive B
ASl3
Fondi U.O. Malattie Infettive B
ASPIC
ASPIC
* ASPIC onlus (Associazione Studio Paziente Immuno Compromesso)
Torino 17.12.2006
Il Responsabile del Progetto
Dott. Maria Luisa Soranzo
5