Fino al 23.XII.2016ZodiacoMarsèlleria, Milano

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Fino al 23.XII.2016ZodiacoMarsèlleria, Milano
12 dicembre 2016 delle ore 16:02
Fino al 23.XII.2016
Zodiaco
Marsèlleria, Milano
Al piano inferiore dello spazio di Marsèlleria
di Via Privata Rezia si trova installato un
piccolo zodiaco, costituito da opere, a parete o
a terra, di giovani artisti italiani e internazionali.
Lo Zodiaco di Davide Bertocchi, tratto
dall’omonima mostra di Gino De Dominicis
esposta per la prima volta nel 1970 alla galleria
"L’Attico” di Roma, è un progetto che si
differenzia sostanzialmente da un’esposizione
canonica: lui stesso afferma che non si può
parlare di una mostra "curata”, bensì di un
progetto che, come congiunzioni astrali, ha
messo in connessione più protagonisti e i loro
lavori. Infatti, partendo da relazioni personali,
Bertocchi ha invitato una serie di artisti
scegliendoli in base al segno zodiacale di
appartenenza e proponendo loro di esporre
un’opera ad esso legata. Una scelta dettata
inizialmente dalla casualità che si è poi
sviluppata in un organismo armonioso fatto di
codici e rimandi reciproci. Vincolati da
un’unica regola, quella di attenersi al segno
astrale, gli artisti hanno re-agito in totale libertà,
scegliendo un lavoro dal proprio repertorio o
creandolo ad hoc: quest’ultimo è il caso Joris
Van de Moortel, Trying to catch a glim of my
fresh tattoo in the looking glass (sagittario) che
tatua il proprio segno sulla pelle per poi elevarlo
a soggetto di una serie fotografica; di
Alessandro Di Pietro con Des Anomalies – in
the mood on the Capricorn (capricorno) con
un’installazione testuale su sull’anomalia e la
conseguente normalizzazione; dello stesso
Davide Bertocchi (ariete) che, in una sorta di
assemblage, con un bastone e un manubrio da
bicicletta, crea Aries, proprio autoritratto.
tarocchi e le fotografie di un’enciclopedia
antropologica. Unica novità all’interno di
Marsèlleria è Gunshot (bullet trajectory) (pesci)
di Elia Cantori, una scultura rivestita in stagno
che a primo impatto può ricordare il rifrangersi
della luce e del mare sulle squame di pesce,
sebbene poi la traiettoria del proiettile
raffigurata ne restituisca un’immagine decisamente
meno rassicurante. Un progetto che assume lo
Zodiaco non in senso letterale, bensì lo eleva a
criterio e metodo, mantenendo la specificità
dell’aspetto cosmico, astronomico e metafisico,
capace di creare affinità casuali o per empatia
tra opere e artisti di diversa provenienza, che
sottolinea la complessità dell’immagine e del
suo potere evocativo, che forse restaura il
passato concetto di artista come vate, sciamano
o sacerdote, in comunicazione con qualcosa che
va oltre il sensibile contingente. Resta da
chiedersi come mai all’interno di queste
costellazioni, giunte ormai alla quarta
riproposizione, non sopraggiunga una rotazione,
un cambiamento di lavori o soggetti che
potrebbe costituire un’interessante evoluzione
in linea con il presentarsi ciclico e itinerante di
tale progetto.
Giulia Ronchi mostra visitata il 15 novembre
Dal 9 novembre al 23 dicembre 2016 Zodiaco
Marsèlleria, Via Privata Rezia 2 20135 Milano
Orari: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle
14 alle 18 e su appuntamento: info@marselleria.
org | + 39 02 78622680
E ancora G.Kung che con Bench (toro) presenta
una panchina sulla quale sono incise frasi tratte
da "Oblique Strategies” di Brian Eno e Peter
Schmidt (false rewards are in the fruit – find
your joy in the pursuit), Charlotte Moth che con
l’opera Penser le travail et travailler la pensée
(scorpione) ha tracciato una costellazione
mentale a partire dal monumento Le Répit du
Travailleur di Belleville (Parigi); Emilie
Pitoiset, rappresentando il segno della vergine,
porta le installazioni Untitled, guanto rosso con
dita incrociate in un classico gesto scaramantico
e Apodyopsis, cinque paia di scarpe in cui,
grazie a pennellate di acrilico blu pare di
scorgere all’interno delle onde oceaniche;
Camille Henrot con Le Pendu (gemelli) rileva
un’affinità tra l’iconografia tradizionale dei
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