composizione dei gruppi di ricerca: a) - ricercatori - AC INFN
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composizione dei gruppi di ricerca: a) - ricercatori - AC INFN
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Gruppo Struttura Preventivo per l'anno 2002 NAPOLI Coordinatore: 5 Paolo Russo COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA: A) - RICERCATORI Spec. 1 Abate Luigi P.A. 2 Aloisio Alberto 3 Ambrosio Michelangelo 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 ACAD GSC2 60 MQSA 40 Percentuale impegno in altri Gruppi I II III IV 5 I Ric 60 2 Dott. 4 Ammendola Giuseppe Andreone Antonello Barone Antonio Bertolucci Ennio Bloisi Francesco Carbonara Francesco Cassinese Antonio Catanzariti Ezio Cevenini Francesco Conti Maurizio Cristiano Roberto D'Alesio Valentina D'Onofrio Antonio De Cesare Nicola De Gennaro Emiliano De Magistris Massimiliano De Menna Luciano De Nicola Sergio Di Capua Roberto Durante Marco Eijnaes Mikkel Esposito Emanuela Falco Simone Fedele Renato Frunzio Luigi Ric Galluccio Francesca Ric Gambardella Umberto Gialanella Giancarlo Gialanella Lucio Grossi Gianfranco Indovina Pietro Luigi 5 MAMA Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. FLUXEN Affer. al Gruppo DOSBI Incarichi ATER.BIOR Dipendenti ATER. Cognome e Nome N. ATER.LINA RICERCHE DEL GRUPPO IN % Qualifica P.A. P.O. 30 70 5 60 5 60 5 P.O. 5 R.U. 5 P.A. 70 40 60 80 5 Ric INST R.U. 5 30 5 P.A. 5 R.U. 5 CNR 5 Spec. 5 100 60 20 100 P.S. 3 90 R.U. 3 30 60 Bors.I NFM R.U. 5 5 25 75 P.O. 5 20 80 CNR 5 Dott. Univ. P.A. 5 B.UE 5 CNR 5 Dott. 5 R.U. 30 70 80 5 40 40 20 10 60 40 5 CNR 80 5 10 5 20 60 5 P.O. P.O. 5 AsRic 3 P.A. 5 50 40 40 40 40 20 70 20 5 Ricercatori 50 2.1 1.6 2.6 1.8 3.2 1.5 .3 4.0 Note: INSERIRE I NOMINATIVI IN ORDINE ALFABETICO 1) PER I DIPENDENTI: 2) PER GLI INCARICHI DI RICERCA: 3) PER GLI INCARICHI DI ASSOCIAZIONE: Altri_impegni Componenti del Gruppo e ricerche alle quali partecipano: (N.B. NON VANNO INSERITI I LAUREANDI) Indicare il profilo INFN Indicare la Qualifica Universitaria (P.O, P.A, R.U) o Ente di appartenenza Indicare la Qualifica Universitaria o Ente di appartenenza per Dipendenti altri Enti; Bors.) Borsista; B.P-D) Post-Doc; B.Str.) Borsista straniero; Perf.) Perfezionando; Dott.) Dottorando; AsRic) Assegno di ricerca; S.Str.) Studioso straniero; DIS) Docente Istituto Superiore 4) INDICARE IL GRUPPO DI AFFERENZA LA PERCENTUALE DI IMPEGNO NEGLI ESPERIMENTI SI RIFERISCE ALL’IMPEGNO TOTALE NELLA RICERCA, ANCHE AL DI FUORI DELL’INFN Mod. G. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Gruppo Struttura Preventivo per l'anno 2002 NAPOLI Coordinatore: 5 Paolo Russo COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA: A) - RICERCATORI 35 Iozzino Raffaelina DIS 5 36 Lauria Adele Univ. 5 P.O. ACAD GSC2 Percentuale impegno in altri Gruppi MQSA Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. MAMA Affer. al Gruppo FLUXEN Incarichi DOSBI Dipendenti ATER.BIOR Cognome e Nome ATER. N. ATER.LINA RICERCHE DEL GRUPPO IN % Qualifica I II III IV Altri_impegni Componenti del Gruppo e ricerche alle quali partecipano: 100 5 75 38 Lissitski Mikhail INFM 5 20 39 Maglione Grazia Bors. INFM Bors. 5 60 37 Lauria Francesco 40 Maiorino Marino 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 Masullo Maria Rosaria Mettivier Giovanni Miano Giovanni Minicozzi Eliana Montesi Maria Cristina Nappi Ciro Ortosecco Imma Pagano Sergio Palmiero Rosa Palomba Francesco Panariello Gaetano Parlato Loredana Paternoster Giovanni Peluso Giuseppe Pepe Giampiero Perez de Lara David Perillo Eugenio Prevete Roberto Rinzivillo Raffaele Roca Vincenzo Romano Mario Russo Paolo Salluzzo Marco Scampoli Paola Spadaccini Giulio Terrasi Filippo Vaccaro Vittorio Vaglio Ruggiero Ric 5 5 Bors. P.O. 30 70 50 5 40 60 5 75 P.A. 5 80 Bors. 5 CNR 5 R.U. 5 CNR 5 Univ. 1 B.P.D. 5 80 5 75 5 60 P.O. Univ. P.A. 30 70 20 100 10 5 P.A. 5 80 R.U. 5 70 B.UE 5 P.O. 5 Bors. 5 P.O. 50 100 5 TL 3 P.A. 3 P.A. 5 AsRic Univ R.U. 5 P.O. 5 80 70 30 60 5 P.O. 3 P.O. 5 P.O. 5 Ricercatori 40 40 40 20 50 60 50 20 60 2.1 1.6 2.6 1.8 3.2 1.5 .3 4.0 Note: INSERIRE I NOMINATIVI IN ORDINE ALFABETICO 1) PER I DIPENDENTI: 2) PER GLI INCARICHI DI RICERCA: 3) PER GLI INCARICHI DI ASSOCIAZIONE: (N.B. NON VANNO INSERITI I LAUREANDI) Indicare il profilo INFN Indicare la Qualifica Universitaria (P.O, P.A, R.U) o Ente di appartenenza Indicare la Qualifica Universitaria o Ente di appartenenza per Dipendenti altri Enti; Bors.) Borsista; B.P-D) Post-Doc; B.Str.) Borsista straniero; Perf.) Perfezionando; Dott.) Dottorando; AsRic) Assegno di ricerca; S.Str.) Studioso straniero; DIS) Docente Istituto Superiore 4) INDICARE IL GRUPPO DI AFFERENZA LA PERCENTUALE DI IMPEGNO NEGLI ESPERIMENTI SI RIFERISCE ALL’IMPEGNO TOTALE NELLA RICERCA, ANCHE AL DI FUORI DELL’INFN Mod. G. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Gruppo Struttura Preventivo per l'anno 2002 NAPOLI 5 Paolo Russo Coordinatore: COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA: B) - TECNOLOGI Qualifica ACAD GSC2 MQSA MAMA Percentuale impegno in altri Gruppi I II III IV T.L. 1 Campajola Luigi 2 Ordine Antonio Assoc. Tecnologica FLUXEN Art.23 DOSBI Ruolo Incarichi ATER.BIOR Dipendenti ATER.LINA Cognome e Nome ATER. N. RICERCHE DEL GRUPPO IN % Tecn 3 Pugliese M.Gabriella 40 T.L. 40 40 Note: 1) PER I DIPENDENTI: Indicare il profilo INFN 2) PER GLI INCARICHI DI ASSOCIAZIONE: Indicare Ente da cui dipendono, Bors. T.) Borsista Tecnologo Mod. G. 2 Altri_impegni Componenti del Gruppo e ricerche alle quali partecipano: 20 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Gruppo Struttura Preventivo per l'anno 2002 NAPOLI Coordinatore: 5 Paolo Russo COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA: C) - TECNICI Qualifica 1 Borriello Mario ACAD GSC2 I II III IV O.T. Note: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.E.C/EN 7a 1) PER I DIPENDENTI: Indicare il profilo INFN 2) PER GLI INCARICHI DI COLLABORAZIONE TECNICA: Indicare Ente da cui dipendono 2) PER GLI INCARICHI DI ASSOCIAZIONE TECNICA: Indicare Ente da cui dipendono Mod. G. 3 MQSA MAMA FLUXEN DOSBI Assoc. tecnica ATER.BIOR Collab. tecnica ATER. Cognome e Nome Ruolo Art.36 Percentuale impegno in altri Gruppi Incarichi ATER.LINA Dipendenti N. RICERCHE DEL GRUPPO IN % Altri_impegni Componenti del Gruppo e ricerche alle quali partecipano: ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Struttura Preventivo per l'anno 2002 Gruppo NAPOLI 5 PREVISIONE DELLE SPESE DI DOTAZIONE E GENERALI DI GRUPPO Dettaglio della previsione delle spese del Gruppo che non afferiscono ai singoli Esperimenti e per l’ampliamento della Dotazione di base del Gruppo VOCI DI SPESA IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Viaggi del coordinatore Missioni Viaggi e 8,0 Congressi e scuole 13,5 Estero Spese Seminari Trasporti e facch. Pubblicazioni Scientifiche Spese Calcolo Totale Compet. 8,0 Interno Materiale di Consumo In kEuro 13,5 Prelievo magazzino Manutenzione strumentazione Fotocopie Aggiornamenti software 30,0 30,0 Seminari di ospiti italiani e stranieri 5,0 5,0 Trasporto materiale 1,0 1,0 Pubblicazioni di gruppo 5,0 5,0 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Manutenzione macchine di gruppo Cassette Altro 2,5 Affitti e Manutenzione Apparecchiature (1) 2,5 Materiale Inventariabile Crate NIM microsaldatrice ad ultrasuoni 2 PC per uso di gruppo 3,5 35,0 5,0 43,5 TOTALI (1) Indicare tutte le macchine in manutenzione Mod. G. 4 108,5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Gruppo Struttura Preventivo per l'anno 2002 NAPOLI 5 PREVISIONE DELLE SPESE PER LE RICERCHE RIEPILOGO DELLE SPESE PREVISTE PER LE RICERCHE DEL GRUPPO SPESA SIGLA ESPERIMENTO Miss. interno Miss. Mater. estero di cons. In kEuro PROPOSTA Spese Trasp. e Pubbl. Spese Aff. e Semin. Facchin. Scient. Calc. Manut. App. Mater. Costruz. Invent. Appar. TOT. Compet. A) Esperimenti o Iniz.Specifiche Gr. IV in Corso ATER. ATER.LINA 6,5 8,0 18,0 ATER.BIOR 4,0 6,0 5,0 DOSBI 1,5 2,5 7,5 FLUXEN 2,0 2,0 4,5 MAMA 5,0 7,0 80,5 3,5 96,0 MQSA 5,0 8,0 1,0 1,0 15,0 TEMIC 3,0 8,0 10,5 ONDA 2,5 EBLA 2,5 Totali A) B) Esperimenti o Iniz.Spec. Gr. IV da Iniziare GSC2 10,5 43,0 15,0 15,0 26,5 8,5 21,5 5,5 22,0 3,5 7,0 15,5 32,0 45,0 139,5 67,5 4,0 34,0 28,5 4,0 11,0 9,0 14,0 MA-BO 3,0 5,0 25,0 ACAD 3,0 5,0 3,0 12,5 23,5 20,0 50,0 70,0 3,0 27,0 5,0 36,5 2,5 6,0 26,0 34,5 TRIBONA COLOR 1,5 MED-GRID 1,5 288,0 35,5 33,0 CRYDET 2,5 6,0 60,0 210,0 278,5 SINEC 2,0 5,0 8,0 10,0 25,0 10,0 6,0 2,0 20,0 38,0 13,0 22,0 35,0 19,5 19,5 375,0 629,0 108,5 GPCALMA FV2 NATANDEM Totali B) 33,0 41,5 178,0 C) Dotazioni di Gruppo 8,0 13,5 30,0 5,0 1,0 5,0 2,5 43,5 Totali (A+B+C) 73,0 100,0 347,5 5,0 2,5 5,0 2,5 486,0 Mod. G.5 1,5 4,0 1'025,5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Ezio Catanzariti Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Ezio Catanzariti Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca GENERALI Applicazioni di reti neurali Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 2 anni B) S C A L A PERIODO DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2002 Costruzione archivio immagini, aggiornamento software, programmi di preelaborazione, modulo estrazione delle caratteristiche. 2003 Costruzione del classificatore con rete neurale per ambedue le applicazioni Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Resp. loc.: Gruppo 5 Ezio Catanzariti Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO VOCI DI SPESA 2002 IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Riunioni di collaborazione Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 3,0 Interno Viaggi e missioni In kEuro 3,0 5,0 Estero Partecipazione a congressi su computer vision e medica imaging 5,0 Metabolismo Materiale Consumo 3,0 Trasp.e facch. 3,0 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Digitalizzatore di radiografie PC di acquisizione Display grafico per radiografie 7,5 2,0 3,0 12,5 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Totale 23,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento ACAD Resp. loc.: Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. 2002 2003 3,0 5,0 3,0 3,0 5,0 3,0 TOTALI 6,0 10,0 6,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. 12,5 Costruz. apparati TOTALE Competenza 23,5 11,0 12,5 34,5 Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. 2002 3,0 5,0 3,0 2003 3,0 5,0 3,0 TOTALI 6,0 10,0 6,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. 12,5 Costruz. apparati TOTALE Competenza 23,5 11,0 12,5 34,5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento ACAD Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 ACAD (Augmented Computer Assisted Diagnosis) La maggior parte dei sistemi software di diagnostica per immagini usano tecniche basate sul modello di classificazione statistico del Pattern Recognition. La teoria della decisione Bayesiana fornisce un framework formale completo, e quindi molto potente, indipendente dal particolare dominio in studio, dentro il quale tali tecniche sono state sviluppate. Generalmente, un certo numero di caratteristiche di forma, statistiche, tessiturali o di altro tipo vengono estratte dall’immagine per le categorie di interesse e un classificatore statistico viene usato per effettuare la decisione sulla base delle stesse. Un ruolo fondamentale per il successo del processo di decisione giocano e la particolare architettura di decisione usata e la “significatività” delle caratteristiche selezionate per la fase di apprendimento del sistema. Per quanto riguarda l’architettura software, le ANN (Artificial Neural Networks) si sono rivelate negli ultimi anni estremamente ut ili e versatili in molteplici applicazioni di Computer Vision. Questo prima di tutto perché come macchine che apprendono dimostrano più adattabilità di molte architetture tradizionali [5][6]. E inoltre perché la loro peculiarità di elaborare l’informazione in parallelo li rende più veloci e più robusti degli algoritmi convenzionali. Molti sistemi CAD sono basati su architetture a reti neurali. Quanto ai criteri che sottostanno alla scelta delle caratteristiche, questi sono in generale estremamente dipendenti dai dati, ovvero dagli specifici connotati del problema in studio. In ogni caso, tutta la conoscenza usata dal classificatore viene implicitamente codificata nelle caratteristiche. Il risultato finale è una decisione di tipo binario. Ad esempio, nel caso dello screening automatico delle mammografie, l’esito del processo di diagnosi è un’immagine nella quale sono state evidenziate tutte le aree che, sulla base dei valori misurati per alcune specifiche proprietà ovvero sulla base della presenza o assenza di altre proprietà, sono ritenute possibili sede di microcalcificazioni, masse o altri segni di lesione neoplastiche. Nella maggior parte dei casi, il fatto che tutte le aree sospette vengono presentate al successivo esame del radiologo costituisce un problema in quanto troppi falsi avvertimenti distraggono l’analista e tendono a peggiorare la complessiva qualità della diagnosi. Una ovvia soluzione è quella di cercare di diminuire il numero di falsi positivi aumentando la significatività delle caratteristiche. Se si guarda alla maggior parte dei problemi di classificazione “real world”, infatti, si vede che svariati importanti fattori quali, ad esempio, la struttura fisica sottostante l’immagine, l’organizzazione spaziale dell’immagine o le aspettazioni apriori sul dominio in studio, quando non anche il processo di formazione dell’immagine, che intervengono nel processo decisionale dell’interprete umano, sono difficilmente o per niente codificabili in caratteristiche misurabili delle classi di interesse. In tali casi il problema è quello di individuare appropria ti parametri descrittivi che catturino conoscenza a-priori o specifico uso del contesto da essere aggiunti all’insieme delle caratteristiche proprie dell’immagine, dove, a seconda del problema in studio, del livello di elaborazione o degli specifici algoritmi di segmentazione usati, si tratterà di caratteristiche da associare ai singoli pixel, alle aree tessiturali o alle forme che costituiscono le classi di interesse. Nel caso accennato sopra dello screening mammografico, ad esempio, informazioni sull’età o sulla costituzione o sulla familiarità della persona così come l’informazione clinica che i tumori al seno si sviluppano generalmente nel quadrante superiore esterno del seno, costituiscono esempi di conoscenza a-priori da introdurre implicitamente nel processo di interpretazione. Le precedenti considerazioni costituiscono la motivazione concettuale della nostra proposta di un approccio allo sviluppo di sistemi CAD nei quali le reti neurali che effettuano la classificazione vengano potenziate ad usare caratteristiche incorporanti conoscenza colloquiale e appropriato uso del contesto nel processo di classificazione. Questo progetto si propone di applicare le idee suesposte a due specifici campi di applicazione della diagnostica per immagini: la diagnosi precoce dei tumori al seno e il controllo di qualità delle saldature industriali. In quanto segue le due previste realizzazioni verranno separatamente discusse e motivate. 1. Un sistema per il controllo automatico de i difetti in radiografie di saldature industriali Questa parte del progetto s’inquadra nel campo di applicazione che va sotto il nome di analisi non distruttiva dei materiali. In particolare, l’interesse è verso quel settore del campo industriale nel quale vengono utilizzate tecniche radiografiche per il controllo di qualità delle giunzioni di materiali ottenute mediante saldatura. Negli ultimi anni, la saldatura ha guadagnato un posto sempre più rilevante nell’industria in quanto presente nei più svariati manufatti. Di pari passo si è andata sempre più affermando la necessità di un controllo sulla qualità del prodotto, controllo del quale l’esame non distruttivo costituisce la fase ultima. Fra tutti i metodi di indagine, quello radiografico presenta vantaggiose caratteristiche di semplicità ed economia nelle operazioni. Il lavoro di interpretazione del referto radiografico è, però, ancora completamente affidato alla capacità e preparazione tecnica di poche persone qualificate: sono evidenti i vantaggi che presenterebbe una automazione dello stesso. I criteri di giudizio dell’accettabilità di una saldatura sono stabiliti da precise norme di riferimento UNI. I difetti di saldatura vengono generalmente individuati effettuando un esame radiografico della regione saldata e la loro accettabilità viene stabilita in base a valutazione visiva dei gradi di difettosità degli stessi. Lo scopo che questa ricerca si propone è quello di innanzitutto verificare quale e quanta parte del processo di ragionamento sottostante il giudizio di accettabilità dell’esperto umano sia meccanizzabile e, quindi, realizzare almeno in parte tale automazione con metodi e tecniche della Computer Vision. Questo problema è stato finora molto poco e molto male affrontato in virtù della sua illusoria semplicità [4]. Nel seguito ne diamo una breve definizione schematica. Nell’ambito limitato di questa ricerca, la saldatura è quella particolare tecnica di giunzione di parti metalliche effettuata mediante intervento del calore con l’aggiunta di altro materiale. Generalmente, una certa quantità dello stesso materiale base collabora con il materiale d’apporto a formare, una volta solidificato, il cordone di saldatura. I giunti di una costruzione saldata devono possedere caratteristiche meccaniche simili a quelle del materiale base; un difetto di saldatura rappresenta una discontinuità nella struttura del materiale la cui forma, dimensioni, orientazione e localizzazione siano tali da pregiudicare la compatibilità con le condizioni di servizio del pezzo nel quale essa si manifesti. A seconda della forma che presentano nella radiografia, i difetti di saldatura vengono raggruppati in quattro generi; all’interno di ogni genere è poi definito un certo numero di tipi di difetto. Compito dell’analisi effettuata dal radiologo (l’ispettore delle saldature) è quello di accertare o meno la presenza di difetti di saldatura attraverso l’esame visivo delle specifiche zone di discontinuità del livello di grigio dell’immagine radiografica. I difetti eventualmente individuati vengono infine esaminati dal radiologo al fine di emettere un giudizio sulla loro accettabilità. Per fare ciò egli ha bisogno di un preciso termine di riferimento rappresentato da una determinata specifica di accettabilità generalmente elaborata dal progettista della costruzione in oggetto. In mancanza di quest’ultima, l’esperto umano può anche fare riferimento a norme di carattere generale. Tali norme non sono delle vere e proprie regole di accettabilità, ma piuttosto dei ragionevoli schemi di base atti a facilitare la formulazione delle suddette regole. Nella presente ricerca si fa riferimento alle norme UNI 7278-74. Tali norme precludono la presenza di alcuni difetti ritenendoli, in generale, massimamente pericolosi e dunque sempre inaccettabili. Per gli altri difetti di saldatura presi in considerazione le norme stabiliscono, per ogni tipo, un certo numero di gradi di difettosità. I gradi di difettosità sono poi utilizzati per stabilire un certo numero di raggruppamenti. In pratica, ad ogni tipo di costruzione saldata viene fatto corrispondere un certo numero di categorie di qualità ad ognuna delle quali è associato un determinato raggruppamento. Quindi, per la valutazione dell’accettabilità di una saldatura, le norme UNI sembrano suggerire il seguente procedimento: 1. 2. 3. 4. 5. Determinare il genere dei difetti presenti, determinarne il tipo, determinare il grado di difettosità di ogni singolo difetto, in base a questo combinare i difetti in raggruppamenti, e infine determinare la categoria di qualità della costruzione saldata. Nella pratica tuttavia il procedimento è completamente diverso. Il radiologo infatti, avendo in mente la categoria di qualità della costruzione saldata, ovvero i tipi di difetto accettabili nel caso specifico, insieme al massimo grado di difettosità degli stessi, si avvale della propria esperienza per identificare i tipi di difetto presentati dalla saldatura e in base alla conoscenza a-priori dell’uso futuro (categoria di qualità) focalizza la propria attenzione sull’eventuale presenza di difetti che non siano ammissibili per l’uso progettato della costruzione. Nella pratica, quindi, l’analisi radiografica appare pilotata da fattori di difficile quantificazione e la sua realizzazione software costituisce un complesso problema in Ingegneria della Conoscenza. Specificamente, non si tratta qui soltanto di trasformare un tipo di conoscenza dichiarativa, e cioè le norme UNI, in procedure automatiche, ma anche di ricostruire quei processi algoritmici che sottostanno alle immediate valutazioni dell’esperto analista e di capire quali delle norme che stanno alla base della sua preparazione iniziale sono effettivamente di utilità nel suo lavoro, quali semplicemente inutili e quali addirittura fuorvianti. Una parte affatto secondaria dell’esperimento, quella più specificamente di rappresentazione della conoscenza, sarà quindi costituita dall’ulteriore chiarimento e approfondimento del problema della formulazione algoritmica del processo di deduzione che sta alla base della valutazione del grado di accettabilità di una saldatura in relazione ad una specifica applicazione d’uso. Per quanto riguarda la prima elaborazione, l’immagine deve venire inizialmente pre-elaborata e segmentata. La natura specifica del problema suggerisce di prevedere un’architettura di segmentazione a due stadi, al primo dei quali lasciare il compito di estrarre dallo sfondo il cordone di saldatura, ovvero la ridotta zona dell’immagine nella quale è contenuta tutta l’informazione, mediante tecniche di filtraggio nel dominio spaziale oppure in quello delle frequenze spaziali, mentre il lavoro specifico di individuazione e localizzazione di tutti i candidati difetti di saldatura verrà effettuato dal secondo modulo. E’ di nuovo la natura del problema a suggerire di prevedere due fasi consecutive anche per il suddetto secondo stadio del sistema. Nella prima, tutte le regioni significative presenti nell’area del cordone verranno estratte con tecniche di estrazioni dei contorni (edge-detection) e rappresentate come poligonali. Nella seconda fase il calcolo di alcune semplici caratteristiche (ad esempio, l’area) permetterà di ridurre il numero delle poligonali, ovvero verranno escluse quelle tra di esse che, sulla base di semplice evidenza, non possono essere considerate difetti di saldatura: le poligonali rimanenti costituiranno l’input ai successivi stadi del sistema di classificazione. A questo punto tutte le proprietà che possono guidare alla futura determinazione del tipo di difetto dovranno venire individuate, calcolate e attribuite ad ogni singola regione. Questo stadio, quello della estrazione delle caratteristiche, si presenta, anche in base a quanto detto inizialmente, come particolarmente delicato per il successo dell’intero processo di riconoscimento. Alcune proprietà, intrinseche del difetto, come dimensioni e compattezza, la cui misura è necessaria alla determinazione del suo tipo, sono esplicitamente definite nelle Norme UNI. In altri casi, dalle stesse prescrizioni UNI è possibile risalire ad altre proprietà delle regioni estratte che possono guidare la futura decisione sul tipo del difetto; ad esempio, la sua posizione rispetto al bordo del cordone di saldatura può facilitare la individuazione delle incisioni al vertice o delle inclusioni di scoria, mentre l’istogramma dei livelli di grigio può permettere la distinzione tra una soffiatura (generalmente scura) e un’inclusione di volframio (generalmente chiara). Infine, per quanto riguarda la classificazione dei difetti trovati in base alle ol ro proprietà, si prevede inizialmente l’uso di una rete neurale feed- forward a due stadi con apprendimento supervised. Solo la sperimentazione con i dati specifici del problema permetterà di progettare tipi di architettura eventualmente più adatti allo stesso. Contemporaneamente alla progettazione e alla implementazione degli algoritmi di filtraggio e classificazione, si prevede di costruire una estesa banca dati di radiografie di saldature industriali digitalizzate con relativa diagnosi, indispensabile sia nella fase di apprendimento che in quella di verifica del sistema software e di valutazione della validità dei risultati ottenuti. A questo scopo ci avvarremo della consulenza di un Ispettore delle Saldature dell’Istituto Italiano della Saldatura (E. Puerari), il quale metterà a nostra disposizione sia le radiografie da digitalizzare che la diagnosi delle stesse. Metterà inoltre a disposizione la sua esperienza di tecnico radiologo per tutta la fase del progetto che abbiamo definito di rappresentazione della conoscenza. Forse è opportuno precisare che a tutt’oggi, a nostra conoscenza, una banca dati del tipo proposto non è stata realizzata o, comunque, non è a disposizione della comunità scientifica. 2. Un sistema di analisi e interpretazione di mammografie per la diagnosi dei tumori al seno Il tradizionale screening mammografico è universalmente riconosciuto come l’unica tecnica di diagnostica per immagini per la diagnosi precoce del tumore al seno in donne asintomatiche. In questo progetto ci si propone di usare tecniche di discriminazione delle tessiture [1, 2] per individuare e classificare le diverse caratteristiche strutturali della ghiandola mammaria al fine di riconoscere il patologico dal normale. Ci si propone inoltre l’uso di analoghe tecniche per l’individuazione di gruppi di microcalcificazioni di differente morfologia e radiopacità. Se guardate dal punto di vista della Computer Vision, le immagini mammografiche mostrano invero una struttura molto complessa e il problema dell’automazione della loro interpretazione si presenta come un problema di non semplice risoluzione. Questo perché le lesioni neoplastiche sono generalmente molto variabili in dimensioni, forma e opacità e possono apparire in una varietà di impreviste posizioni e orientazioni. Possono inoltre essere immersi in un background di tessitura che è cosi variabile in intensità che a volte ne impedisce la rilevazione. A seconda dell’età e della costituzione della persona esaminata, infatti, varia il rapporto fra la composizione dei tessuti ghiandolare, adiposo e fibroso, ovvero lo sfondo sul quale si stagliano le neoplasie. E’ noto, ad esempio, che in una mammella di donna matura il tessuto di sottofondo fibroso facilita la individuazione delle lesioni mentre nelle mammelle giovani la prevalenza del tessuto ghiandolare rende a volte molto problematica la rilevazione delle neoplasie. Il problema sembra essere dunque anche quello di progettare degli algoritmi che fin dalle prime fasi tengano in considerazione la natura specifica del problema, piuttosto che quello di applicare tecniche tradizionali di filtraggio context- free sull’intera immagine. Una chiave di approccio algoritmico al problema della diagnosi automatica sembra quindi essere quella di un’analisi preliminare delle tessiture. Lo strumento di base, software e concettuale, che intendiamo usare per la realizzazione di questa fase della ricerca, è il noto modello computazionale della early vision, basato sulla trasformata di Gabor. Si ricorda qui brevemente che il pregio di questo modello è la sua notevole capacità di produrre una completa caratterizzazione delle proprietà strutturali dell’immagine, come codificate nelle loro caratteristiche spettrali e spaziali, attraverso la convoluzione della stessa con una sequenza di filtri di Gabor di ampiezze variabili e regolati su diverse frequenze e orientazioni in modo da ricoprire il più possibile uniformemente il dominio delle frequenze spaziali. Ogni filtro effettua una diversa misura in ambedue i domini spaziale e delle frequenze. In pratica, l’immagine in ingresso viene decomposta in un certo numero di immagini filtrate, ciascuna delle quali contiene una descrizione delle variazioni dell’intensità luminosa entro uno stretto intervallo di frequenza e orientazione. Quest’approccio si è rivelato particolarmente efficace nei casi in cui una stima della quantità di rumore presente nell’immagine viene resa particolarmente ardua dalla intrinseca intersezione del rumore, sul piano sia delle proprietà spaziali che di quelle in frequenza, con il segnale considerato informativo, e quindi nei casi in cui falliscono approcci capaci di fornire rappresentazioni dell’immagine nel dominio spaziale soltanto o in quello delle frequenze spaziali soltanto. La trasformata di Gabor si è rivelata estremamente efficiente in molteplici campi della Computer Vision [3], dalla rimozione del rumore alla discriminazione delle tessiture alla rilevazione di caratteristiche di forma. Nel nostro caso, un set di funzioni di Gabor selezionato nella maniera accennata sopra fornirà le caratteristiche per l’apprendimento supervised. Prevediamo anche di sperimentare con una rete neurale che “apprenda” i coefficienti di Gabor ottimali. Per tenere conto delle precedenti considerazioni sulla natura del problema proponiamo un’architettura di prima elaborazione costituita da due reti neurali successive. La tessitura di sfondo, ovvero la composizione del tessuto, verrà rilevata dal primo modulo. Il secondo modulo effettuerà la segmentazione in maniera context-dependent, ovvero effettuando la selezione delle caratteristiche tenendo conto dei dati di uscita del primo modulo. La progettazione di una ulteriore rete neurale per un’analisi puntuale delle regioni individuate (riconoscimento delle neoplasie) verrà valutata in base ai risultati raggiunti. Anche in questo caso una importante parte del lavoro complessivo sarà sul versante della rappresentazione della conoscenza. Infatti, anche stavolta si tratta di costruire una base di conoscenza in collaborazione con radiologi al fine di trasformare un insieme di regole di tipo discorsivo in specifiche proprietà dell’immagine. Verranno usate inizialmente le basi di dati disponibili in rete (MIAS, USF). Si prevede in un secondo momento di costruire anche in questo caso un archivio locale di immagini. 3. Software Per quanto riguarda la scrittura dei programmi software ci proponiamo di scrivere gli stessi nel sistema di visione VISTA, recentemente acquisito dalla University of British Columbia di Vancouver. Una meno recente versione di VISTA è stata già da noi usata nel passato. A questo proposito, c’è da precisare che una parte iniziale del lavoro collegato a questo progetto consisterà appunto nel portare al nuovo formato i programmi di utilità già sviluppati nel passato da questo gruppo. Nel primo anno di durata del progetto contiamo di portare a termine la costruzione della banca dati, l’architettura neurale di filtraggio e segmentazione dell’immagine Contiamo di terminare la costruzione del sistema di classificazione per ambedue i sistemi CAD entro il secondo anno. Un grosso approfondimento del problema nel suo complesso è certamente un altro risultato che ci proponiamo di raggiungere come side-effect di questo lavoro.. Bibliografia 1. E. Catanzariti, M. G. DiCerbo e R. Menna (1990) A Method for Representing and Computing Immediate Texture Discrimination in Natural Images, in PROGRESS IN IMAGE ANALYSIS AND PROCESSING, V.Cantoni et al. (eds.), World Scientific, 36-43 2. A. Bonifacio, E. Catanzariti and B. Di Martino (1993) Unsupervised Segmentation of Textured Images using Gabor Functions, Proceedings of IMAGE’COM 93 – 2nd International Conference Dedicated to Image Communication, March, Bordeaux, France, 315-320 3. E. Catanzariti (1994) Conjoint spatial/spatial frequency representations in early vision, Relazione sollecitata Convegno AICA’94, 21-23 Sett. 1994, Palermo 4. R. Iozzino (1996) Il problema delle interpretazioni delle immagini: Un’applicazione all’analisi non distruttiva delle saldature industriali, Tesi di laurea in Fisica, Facoltà di Scienze M.F.N, Univ. Di Napoli “Federico II”. 5. Lauria F.E., Prevete R., Milo M. (2000) An Adaptable Boolean Neural Network Performing Specific Sequence Learning, in proceedings of the IEEE-INNS-ENNS International Joint Conference on Neural Networks IJCNN 2000, Como, Italy, 24-27 July. 6. F.E.Lauria and R.Prevete (2001) Specific Sequence Learning by an Adaptable Boolean Neural Network , proceedings of the WIRN2001 Italian Workshop on Neural Network, Vietri sul mare, Salerno, Italy, May . ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 Cognome e Nome Catanzariti Ezio Iozzino Raffaelina Ortosecco Imma Prevete Roberto Incarichi R.U. 5 100 DIS 5 100 R.U. 5 100 Bors. 5 100 Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 4,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 4,0 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Titolo della presentazione o del seminario Tipo di Conferenza Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Esperimento ACAD Resp. Naz.: Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento 30/06/2002 Descrizione Costruzione archivio immagini saldature, aggiornamento software e programmi di eleborazione Mod. EC/EN 11 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento ACAD Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 Ezio Catanzariti NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista F.E. Lauria Numero Pagine Proceedings of the IEEE-INNS-ENNS Int. Joint Conf. on Neural Networks IJCNN F.E. Lauria 24/07/2000 Specific sequence learnig by an adaptable boolean neural network Proccedings of the WIRN2001 Italian Workshop on Neural Network B. Magnini 05/2001 Exploiting lexical expansion and boolean composition for web querying Proceedings of the ACL'2000 Workshop on Recent Advances in Natural.... B. Magnini 8/10/2000 Open domain question/answering on the web Proceedings of the AI*IA 2001 C. Saulino 25/09/2001 Analisi delle caratteristiche acustiche degli ausili protesici mediante spettrogramma Atti delle giornate scientifiche del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Mod. EC/EN 11a Data An adaptable boolean neural performing specific sequence learning 14/06/2001 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Giancarlo Gialanella e-mail: [email protected] Codice 025 Esperimento ATER. Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: G. GIALANELLA Struttura di appartenenza: NAPOLI Posizione nell'I.N.F.N.: Incar. di Coll. e-mail: INFORMAZIONI GENERALI Linea di ricerca Sviluppo di acceleratori per adroterapia; fisica interdisciplinare per adroterapia; dosimetria e microdosimetria per adroterapia. Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento CT, GE, LE, LNL, MI, NA, PD, RM1, RM1-ISS, TO Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 4 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. loc.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO In kEuro IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Trasp.e facch. Materiale Consumo Estero Viaggi e missioni Interno VOCI DI SPESA 2002 Totale Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Resp. loc.: Esperimento ATER. Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Resp. loc.: Esperimento ATER. Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 TOTALI Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. Naz.: Gruppo 5 G. GIALANELLA Struttura NAPOLI PREVENTIVO GLOBALE PER L'ANNO A 2002 In kEuro CARICO DELL’ I.N.F.N. Struttura Miss. interno Miss. estero CT.TLIP GE.FIBI GE.TESI(*) LNL.BIOR LNL.MOND LNL.PROM MI.BIOR MI.FIBI MI.LINA MI.MOND MI.TESI NA.BIOR NA.LINA PD.MOND PD.PROM RM1.BIOR RM1.FIBI RM1.SRM TO.FIBI TO.PIXE 3,0 1,0 3,0 2,5 2,0 3,5 4,0 2,0 5,5 2,0 2,0 4,0 6,5 1,5 2,0 4,0 1,5 8,5 1,0 7,0 5,0 2,0 5,0 6,0 1,5 2,5 6,0 5,0 5,0 1,5 2,0 6,0 8,0 1,5 1,5 6,0 2,0 5,0 2,5 19,0 TOTALI 66,5 93,0 Mater. di cons. Trasp. e Facch. Spese Calc. Affitti e Manut. Appar. Mater. inventar. Costruz. appar. 2,5 25,0 6,5 3,0 5,0 5,0 75,0 25,5 ,5 5,0 18,0 1,0 15,0 5,0 10,5 7,5 5,0 124,5 15,5 75,0 TOTALE Compet. 10,5 3,0 108,0 15,0 6,5 11,0 15,0 7,0 36,0 4,0 4,0 15,0 43,0 4,0 18,5 15,0 3,5 21,0 3,5 31,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 374,5 20,0 NB. La colonna A carico di altri Enti deve essere compilata obbligatoriamente Note: (*)20 dei 25 keuro sul materiale di consumo di GE.TESI sono s. j., così come i 75 keuro di costruzione apparati. Mod. EC. 4 (a cura del rappresentante nazionale) A carico di altri Enti ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 G. GIALANELLA NAPOLI A) ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2001 VEDI ALLEGATO B) ATTIVITA’ PREVISTA PER L’ANNO 2002 VEDI ALLEGATO C) FINANZIAMENTI GLOBALI AVUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI Anno Finanziario In kEuro Missioni Missioni Materiale Trasp. Spese Affitti e Materiale Costruz. di e interno estero Calcolo Manut. inventar. apparati consumo Facch. Apparec. 1999 45,9 49,0 105,8 39,2 2000 44,9 67,1 115,1 54,2 2001 68,0 90,0 111,5 26,5 TOTALE 158,8 206,1 332,4 119,9 Mod. EC. 5 (a cura del rappresentante nazionale) TOTALE 239,9 18,0 299,3 296,0 18,0 835,2 ALLEGATO EC5 ESPERIMENTO ATER. ATER.BIOR Scopo dell’attività è lo studio sistematico dell’efficacia biologica relativa (RBE) di fasci di ioni carbonio in correlazione con i parametri biofisici e i marcatori biologici che possono influenzare la risposta di tessuti sani e tumorali ad un trattamento radioterapeutico con fasci di adroni. Attività svolta nel 2001 I quattro gruppi, in stretta collaborazione e utilizzando linee cellulari umane, due di origine normale e due di origine tumorale, e una linea stabilizzata di roditore come riferimento, hanno misurato l'RBE per l'inattivazione cellulare al variare del LET indotta da dosi acute di ioni carbonio da 8 MeV/n e da 6 MeV/n presso il Tandem XTU dei LNL. Successivamente (2001) sono iniziate le misure per la messa a punto del canale di radiobiofisica e per la caratterizzazione del fascio di ioni carbonio da 62 MeV/n presso il Ciclotrone Superconduttore (CS) dei LNS. Nella seconda metà dell’anno è prevista la misura dell’inattivazione cellulare indotta da questi ioni. Saranno inoltre iniziati gli irraggiamenti (un turno di misura) delle stesse linee cellulari con fasci di carbonio da 135 e 400 MeV/n presso l’acceleratore HIMAC del National Institute of Radiological Sciences (NIRS) a Chiba Attività prevista per il 2002 Entro la prima metà dell’anno saranno completate le misure di inattivazione cellulare sia presso l’acceleratore CS dei LNS, sia presso l’acceleratore HIMAC del NIRS, dove saranno anche effettuate analoghe misure con il fascio terapeutico, nella seconda metà del 2002. A tali misure, che completano il programma iniziale, abbiamo previsto di aggiungere una misura a energie intermedia a 20 MeV/n presso l’acceleratore ALPI dei LNL, per migliorare il confronto tra fasci monoenergetici e terapeutici. ATER.FIBI In questa attività è contenuta e coordinata la parte modellistica e di simulazione delle interazioni della radiazione, sostanzialmente ioni carbonio e campi misti, sia a livello cellulare che di tessuti che copre molti degli aspetti di radiobiologia e dosimetria studiati in ATER L’analisi dei modelli teorici e dei dati sperimentali ha permesso di definire la necessità di nuovi dati sperimentali per tenere conto della frammentazione indotta dagli ioni carbonio e di individuare fasci e apparati di misura disponibili nell’ambito delle strutture INFN. Le misure di carattere nucleare sono state presentate al Gruppo III, ma vengono di seguito riassunte. Attività svolta nel 2001 Attività sperimentale: misure di sezioni d’urto nucleari (LNL, MI) Le misure di carattere nucleare sono state presentate dal Gruppo III: nell’ambito dell’esperimento STREGA verranno effettuate misure di sezioni d’urto di produzione, distribuzioni angolari ed energetiche di particelle e frammenti che possono derivare da reazioni indotte da fasci di carbonio e ossigeno su bersagli di interesse biologico (C, Ca, ecc.), nel range energetico coperto dal sistema di accelerazione Tandem-Linac (apparato GARFIELD) a Legnaro. A Catania verranno effettuate misure analoghe a energie superiori, fino a 70 MeV/u (sistema MEDEA-MULTICS-SOLEMACISTE), nell’ambito degli esperimenti FORWARD e COSTHIR. Sia il PAC di Legnaro sia quello di Catania hanno accolto le richieste presentate. Le misure a Legnaro (fino a 18 MeV/u) sono previste verso la fine del 2001. Le misure a Catania (fino a 62 MeV/u) sono previste tra la fine del 2001 e l’inizio 2002. 1 Attività teorica: sviluppo di modelli teorici (fisici e radiobiologici) e di codici di simulazione GE - In collaborazione con il gruppo di Oncologia Oculare di Genova e il centro Antoine Lacassagne di Nizza è iniziato lo studio del follow-up di pazienti italiani affetti da melanoma oculare e trattati con fasci di protoni. MI - E’ continuata la collaborazione con il gruppo di Torino, che utilizza il modello di Sihver per la frammentazione, e con la NASA, che utilizza invece i modelli semiempirici di Cucinotta, Wilson e coll.. Congiuntamente al gruppo di Genova sta proseguendo la collaborazione con il CERN con codici MC, in particolare FLUKA, opportunamente modificato. Per quanto riguarda i modelli radiobiologici, la collaborazione con ATER.BIOR darà la possibilità di analizzare i dati e di utilizzare informazioni di tipo radiobiologico per lo sviluppo dei modelli. Sono in via di sviluppo modelli meccanicistici (in collaborazione con il GSF di Monaco), che verranno confrontati con modelli fenomenologici come quelli di Scholtz e Kraft (utilizzato e sviluppato a Torino), di Katz (utilizzato e sviluppato alla NASA) e quello α-β generalizzato (utilizzato e sviluppato all’Istituto Superiore di Sanità di Roma). RM1-ISS - E’ in corso uno studio dell’efficacia biologica di fasci terapeutici di ioni mediante integrazione di codici Monte Carlo con dati radiobiologici. TO - Il codice Ancod per piani di trattamento con ioni e protoni e' stato tradotto in C++. Sono stati migliorati gli algoritmi per ottenere una buona uniformita' della dose fisica sul Target Volume. Il codice è stato interfacciato con Dicom. Attività prevista nel 2002 Attività sperimentale. Si prevede di analizzare le misure di sezioni d'urto ottenute su targhetta monoelemento negli esperimenti presso i LNL (ed eventualmente LNS), in particolare per quanto riguarda la produzione dei frammenti che, per intensità ed energia, possono modificare significativamente il rilascio di dose nei tessuti sani. Queste informazioni verranno implementate in codici di trasporto MC, che potranno essere validati tramite le misure di reazione in bersagli spessi di materiale tessutoequivalente previste dal progetto. Attività teorica GE - Si intende continuare l’analisi statistica e il confronto tra i follow-up relativi a pazienti trattati con fasci di protoni e placche di Rutenio. MI (in collaborazione con LNL) - Obiettivo per quanto riguarda i protoni è la caratterizzazione fisica e biofisica dei fasci di protoni da 200 MeV e 62 MeV utilizzati rispettivamente al CPO (Orsay, Francia) e al CCO (Clatterbridge, Inghilterra) Per quanto riguarda gli ioni, è prevista l’analisi delle misure di sezioni d’urto nucleari con i rivelatori GARFIELD (LNL, Legnaro) e MEDEA-MULTICS-MACISTE (LNS, Catania). RM1-ISS - Verranno effettuate simulazioni dell’efficacia biologica relativa alla sopravvivenza in vitro di cellule irraggiate con fasci di ioni Carbonio di energie oltre i 40 MeV/u, con confronto con i dati sperimentali forniti da ATER.BIOR. TO - Ottimizzazione dose biologica: si tratta di abbandonare l'idea di risolvere il problema dell'uniformita' della dose fisica, ma piuttosto di uniformare la dose biologica. Introduzione del campi multipli: si e' lavorato finora con campi singoli, ma la sovrapposizione di diversi campi puo' portare ad una razionalizzazione del piano di trattamento. ATER.LINA Lo scopo principale dell’esperimento è di progettare, costruire e di sottoporre a test un modulo, il primo della sequenza di nove, di acceleratore lineare a 3 GHz. Attività svolta nel 2001 Nei primi mesi del 2001 sono stati posizionati i primi elementi della linea di fascio e di diagnostica 2 presso i LNS. In base ai dati inerenti al fascio di protoni dal ciclotrone di Catania sono stati condotti dal gruppo di Napoli studi di dinamica del fascio per realizzare la linea di adattamento ciclotrone LIBO. Lo stesso gruppo ha continuato la messa a punto di una metodologia sperimentale per un sistema di tuning delle cavità. Nel mese di luglio 2001 il modulo di LIBO sarà trasportato dal CERN a Catania dove sarà installato unitamente ad un sistema di potenza RF fornito dalla IBA-Scanditronix. Le prove di accelerazione saranno condotte a partire dal mese di ottobre 2001 in accordo con i tempi previsti per l’assegnazione del fascio, con eventuale prolungamento al 2002. Attività prevista per il 2002 Sulla base dei risultati intermedi ottenuti, si è deciso di procedere a un progetto di fattibilità di un booster che utilizzi frequenze più elevate e/o si collochi in ambiti energetici diversi. Il punto di partenza della riprogettazione è di alimentare con maggior potenza ciascuna cavità acceleratrice e/o di aumentare il numero delle cavità alimentate da un unico klystron. In particolare la sezione di Napoli si dedichera’ alla ridefinizione dei parametri caratteristici delle cavita’ e rivedra’ la dinamica del fascio. Oltre a condurre un’analisi delle proprieta’ elettriche delle cavita’ e della loro struttura meccanica e termica verranno sviluppati prototipi di cavita’ a piu’ alta frequenza (7 e 11 GHz) per un utilizzo sia con protoni che con ioni pesanti. ATER.MOND Questa attività è relativa alla caratterizzazione microdosimetrica di un fascio di neutroni termici ed epitermici per la BNCT del melanoma della pelle. L’esperimento prevede la costruzione e lo studio della risposta di appositi TEPC con pareti drogate con 10B ai fasci di neutroni che vengono progettati per la BNCT. Attività svolta nel 2001 LNL - Nel 2001 era prevista la misura di spettri microdosimetrici presso i LNL ed il reattore TAPIRO della Casaccia con uno speciale TEPC a catodi borati. Il progetto prevedeva anche di misurare simulando volumi sia di 1 µm di diametro sia di 50 nm di diametro. La ricerca si è concentrata su tale obiettivo, il cui raggiungimento si è dimostrato più difficile del previsto. L'obiettivo è stato finalmente raggiunto, ma si è prodotto un certo ritardo nella realizzazione degli altri obiettivi programmati. MI - Sono state effettuate misure di rateo di fluenza di neutroni termici, nel campo di irraggiamento della struttura sperimentale installata presso i LNL, al variare dell’energia del fascio accelerato di protoni su un bersaglio di berillio (9Be(p,n)9B). Sono state effettuate simulazioni Monte Carlo con il codice FLUKA per studiare la fattibilità di una sorgente di neutroni termici per la BNCT del melanoma della pelle, basata su una targhetta spessa di 13C, bombardata da protoni di 5 MeV. Attività prevista per il 2002 L'estensione dell' esperimento di un ulteriore anno permetterà di completare le misure a Legnaro ed al reattore TAPIRO. Sarà anche completato il progetto di un TEPC capace di misurare sia ad 1 µm sia a 50 nm. In tal modo sarà verificata la fattibilità di una sorgente di neutroni termici prodotti per moderazione dei neutroni generati mediante la reazione 13C(p,n)13N. Ciò avverrà mediante spettrometria del campo neutronico e la sua caratterizzazione microdosimetria. ATER.PIXE Scopo dell'attività è di migliorare le caratteristiche del dosimetro Cubo Magico, utilizzando camere a ionizzazione con l'anodo segmentato a strip. 3 Attività svolta nel 2001 E’ stata verificata, presso gli Spedali Civili di Brescia, per circa 30 giorni la stabilità di risposta della camera a pixel esposta ad un fascio di fotoni emessi da una sorgente terapeutica di 60Co. La camera ha evidenziato una stabilità migliore del 1%. Sono stati eseguiti test della camera al fine di verificare la risposta della camera a fasci di fotoni tradizionali e a fasci di fotoni con collimatore multilamellare dinamico. E’ risultata evidente la grande potenzialita’ di questo tipo di rivelatore con fasci di intensità variabile nel tempo. E’ stata mandato in fusione la nuova versione del chip VLSI, progetto iniziato nel corso del 1999 ma ritardato da un errore di layout. Il chip ci e’ stato consegnato nei primi mesi del 2001 e 20 esemplari sono attualmente in corso di test nel nostro laboratorio di Torino. Dalle misure condotte fin’ora abbiamo verificato il corretto funzionamento del chip. Si sono concluse le procedure preparatorie per giungere alla firma del contratto con la Ion Beam Application (IBA) che ha chiesto di partecipare al progetto di una camera a pixel. Scopo della collaborazione e’ lo sviluppo di un sistema integrato che permetta la verifica on-line del corretto comportamento del sistema di raster scan, attualmente in costruzione presso IBA. Attività prevista per il 2002 Sarà portato a termine lo sviluppo dei programmi di acquisizione dati che permettano di ottenere una risposta in tempo reale della dose e del baricentro nel punto di impatto del fascio sulla camera. Successivamente la camera sarà sottoposta a test presso le seguenti strutture: S.Anna di Torino, S.Giovanni A.S. di Torino, Spedali Civili di Brescia, Laboratori Nazionali del Sud di Catania PSI di Villigen e GSI di Darmstadt, che hanno fasci con caratteristiche particolari, al fine di verificare le caratteristiche della camera sia come monitor che come dosimetro. ATER.PROM Gli obiettivi sono lo studio delle caratteristiche microdosimetriche dei fasci di protoni usati per la terapia del melanoma oculare presso i centri Antoine-Lacassagne di Nizza e dei LNS, e la costruzione di un rivelatore di ingombro minimo (circa 2 mm) per studiare la qualità del campo di radiazione di protoni fino a sotto la pelle. Attività svolta nel 2001 Sono stati misurati, con un mini TEPC di 0,8 mm3, gli spettri microdosimetrici a varie profondità in un fantoccio con il fascio di protoni del Centro Antoine-Lacassagne di Nizza. Una nuova versione di mini TEPC con gli isolanti ridisegnati è in costruzione ed entro l'anno sarà fatto un nuovo turno di misura a Nizza per studiarne la risposta. I risultati forniranno le informazioni necessarie per il progetto finale di un mini TEPC di 0,4 mm3 che possa essere utilizzato anche per misure di microdosimetria in vivo. Attività prevista per il 2002 Completamento delle misure sul fascio di protoni del LNS. Realizzazione della versione finale del mini TEPC da 0.4 mm3. Progetto e costruzione di tre i catene elettroniche, ottimizzate per 100 kHz, necessarie per monitorare direttamente il fascio terapeutico. ATER.SRM Scopo dell’attività è l’analisi di effetti metabolici diretti o indiretti, rilevabili mediante la Spettroscopia MR, in seguito all’irraggiamento con fasci di protoni di cellule tumorali umane in coltura. Attività svolta nel 2001 4 Sono stati effettuati due irraggiamenti presso i LNS, il primo per verificare la geometria di irraggiamento e il secondo per irraggiare le cellule. E’ in corso l’analisi dei primi risultati ottenuti. Attività prevista per il 2002 Completamento degli esperimenti per tre diversi valori di LET. Irraggiamento degli sferoidi cellulari che mimano meglio delle semplici colture il comportamento dei tumori. ATER.TESI Obiettivo di questa attività cominciata nel 2001 in collaborazione con l’Ansaldo è lo studio di fattibilità per la realizzazione di una testata superconduttrice per ioni utilizzabile nella terapia dei tumori. Attività svolta nel 2001 Sono in fase di completamento gli studi sulla possibilità di avvolgimento delle bobine, sull’ottimizzazione del campo magnetico, del raffreddamento e della meccanica, e sull’ottica dei fasci). Entro la fine del 2001 sarà fornito un rapporto tecnico dettagliato che possa essere utilizzato per l’effettiva realizzazione. Attività prevista per il 2002 Allo stato attuale dell’arte, si ritiene plausibile estendere l’attività per un secondo anno e procedere alla costruzione del prototipo della bobina ed al suo test in ambiente reale, sia pure subordinatamente alla positiva conclusione degli studi in corso. ATER.TLIP Lo scopo dell’attività è lo studio della risposta di materiali dosimetrici a stato solido a radiazioni di diverso LET, in particolare per quanto riguarda la dipendenza dall’energia, dal rateo e dalla dose, per elettroni, protoni, ioni leggeri, la struttura dei difetti termoluminescenti e di risonanza di spin elettronico e i modelli cinetici per la deconvoluzione delle righe spettrali TL e ESR. Attività svolta nel 2001 Sono state individuate le condizioni ottimali di preparazione e di lettura dei dosimetri TL, sono stati sviluppati nuovi algoritmi di deconvoluzione delle “glow curves” e sono state individuate le condizioni di lettura atte a ottimizzare l’analisi dei singoli picchi. E’ stata effettuata un’analisi delle caratteristiche dosimetriche dei TL irradiati con fasci di elettroni (9 e 15 MeV) a dose compresa tra 5 e 20 Gy, facendo anche l’interconfronto con i risultati ottenuti con camere a ionizzazione e con dosimetri alanina/ESR; Attività prevista per il 2002 Ricerca dei parametri sensibili al valor medio del LET, a diverse profondità dello spessore attraversato, utilizzando il fascio di protoni di uso radioterapeutico presso i LNS in modo da potere valutare l’effetto dello spread in energia introdotto nel fascio. Lo studio sarà esteso a fasci di ioni 7 Li e 12C di energia 62 MeV/n. 5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. Naz.: Gruppo 5 G. GIALANELLA Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 66,5 93,0 124,5 15,5 75,0 374,5 TOTALI 66,5 93,0 124,5 15,5 75,0 374,5 Note: 20 keuro di materiale di consumo e 75 keuro di costruzione apparati sono s.j. (struttura Genova-esp. ATER.TESI) Mod. EC. 6 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N Cognome e Nome Incarichi Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) accel. per adroterapia biofisica delle radiazioni modelli biofisici dosimetria e microdosimetria (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 G. GIALANELLA NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Titolo della presentazione o del seminario G. Grossi comunicazione conferenza nazionale LXXXVI Congresso SIF Efficacia degli ioni carbonio per inattivazione di cellule umane di differente radiosensibilità alla radiazione gamma G. Grossi poster conferenza internazionale Carbon ion relative biological effectiveness for normal and tumour human cell lines Palermo 6-11 ottobre 2000 Forty-eighth Annual Meeting of the Radiation Research SanSociety Juan (Puerto Rico, USA) 21-25 aprile 2001 F. Bourhaleb comunicazione workshop ANCOD: the analytical code for hadrons 7th workshop on heavy charged particles in biology and GSI,medicine Darmstadt (Ge) Settembre 2000 S. Balazs comunicazione conferenza internazionale PAC2001 Successfull High Power Test on a Proton Linac Booster (LIBO) Prototype for Hadrontherapy Chicago giugno 2001 S. Agosteo comunicazione conferenza internazionale 7th International Conference on Applications of Nuclear Nuclear and Atomic An Accelerator-Based Source of thermal Neutrons for BNCT of Skin Melanoma: Status of the ProjectTechniques: Crete, Greece 17-23 June 2001 M.Donetti comunicazione conferenza internazionale A pixel segmented ionization chamber as monitor for therapeutical hadron beams International conference on ocular pathologies therapy with proton beams Catania 12-13 Ottobre 2000 C.Peroni comunicazione conferenza internazionale The TERA project: a facility for the treatment of tumors with hadronic radiation 2nd International Conference on Basic Science and Applied Technology Assiut (Egitto) Novembre 2000 G.Johnson comunicazione conferenza internazionale XIII Symposium on Microdosimetry Miniature TEPC's for Radiation Therapy Stresa 27 May-1 June 2001 AM Luciani comunicazione conferenza internazionale XIII Symposium on Microdosimetry Changes in soluble metabolites induced in tumour cells by gamma rays and proton beams: a 1H MRS study Stresa May 27- June 1, 2001 A. Rosi comunicazione conferenza internazionale XIII Symposium on Microdosimetry Changes of 1H MRS of lipid signals in multicellular tumor spheroids after gamma irradiation Stresa May 27- June 1, 2001 A. Bartolotta comunicazione conferenza internazionale 22nd Annual Int. Conf. IEEE Engineering in and Biology Investigation on dose response and fading behavior of ammonium tartrate-polyethylene solid state ESRMedicineChicago dosimeters. 2000 Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 size=1 % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice 025 Esperimento ATER. Resp. Naz.: Gruppo 5 G. GIALANELLA NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione VEDI ALLEGATO livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione VEDI ALLEGATO Mod. EC/EN 11 (a cura del responsabile nazionale) ALLEGATO EC11 ESPERIMENTO ATER. Milestones 2001 ATER.BIOR Giugno 2001 Completamento dell'analisi dati relativi alle misure dell'RBE per l'inattivazione cellulare e dell'induzione di danni molecolari al variare del LET, indotte da fasci monoenergetici di ioni carbonio di 62 MeV/amu presso il CS dei LNS di Catania. I turni di misure sono stati posposti al periodo settembre 2001 – febbraio 2002 e quindi l’analisi dati avverrà nella prima metà del 2002 Un primo turno di misure con fasci “terapeutici” di carbonio da 400 MeV/amu ottenuti all'HIMAC del NIRS di Chiba. Le stesse linee cellulari irraggiate presso i LNS di Catania saranno usate per lo studio delle caratteristiche radiobiofisiche dei fasci usati, attraverso la realizzazione di curve doserisposta per l'inattivazione cellulare e l'induzione di danni molecolari. Il turno di misure è posposto a ottobre 2001 Dicembre 2001 Un secondo turno di misure al NIRS sulle stesse linee cellulari che saranno irraggiate in modo tale che i range residui dei fasci terapeutici di carbonio siano uguali a quelli dei fasci monoenergetici già usati. Il turno di misure rimane programmato per questo periodo Seguirà un'analisi di tutti i dati in collegamento con l'esperimento FIBIONCA e una comparazione dei risultati ottenuti da tutta la collaborazione. L’analisi è rinviata alla fine dell’esperimento, cioè alla seconda metà del 2002 Percentuale Complessiva: 50% ATER.FIBI Giugno 2001 GE - Confronto tra simulazioni con FLUKA a basse energie e i dati ICRU (alfa e protoni) Obiettivo raggiunto MI - Caratterizzazione fisica e biofisica dei fasci di protoni utilizzati al PSI (Villigen, Svizzera), al CPO (Orsay, Francia) e al CCO (Clatterbridge, Inghilterra) per il trattamento di tumori oculari, al fine di valutare l'insorgenza di complicanze in funzione della dose. Obiettivo raggiunto per il PSI, parzialmente raggiunto per CPO e CCO dove sono programmate misure fisiche e radiobiologiche RM1 - Validazione dei risultati ottenuti attraverso le simulazioni, con i dati sperimentali prodotti in ambito BIOR (protoni) Obiettivo parzialmente non raggiunto per lo slittamento di alcune misure sperimentali (in ambito ATER.BIOR). TO - Riscrittura del codice in C++. Verifica della possibilità di utilizzo di un metodo combinato di inversione e iterativo. Obiettivo raggiunto. Percentuale Complessiva: 80% Dicembre 2001 1 GE – Estensione del lavoro svolto per i protoni, ai nuclei "pesanti" (in particolare ioni Carbonio e Ossigeno) Obiettivo rinviato a dopo analisi statistiche accurate dei dati sui trattamenti con protoni. MI - Analisi dati relativi alle misure di sezioni d'urto nucleari con i rivelatori GARFIELD (LNL, Legnaro) e MEDEA-MULTICS-MACISTE (LNS, Catania). Obiettivo rinviato al 2002 perché le misure presso il LNL e LNS sono programmate tra fine 2001 e 2002. RM1 – Analisi dati e simulazioni relative alle misure effettuate in ambito BIOR con fasci di carbonio monoenergetici e terapeutici. Obiettivo rinviato al 2002. TO - Si termineranno i confronti con i metodi conformazionali tradizionali sommando più campi. In parallelo si sta modificando il metodo di Scholtz e Kramer per descrivere la sopravvivenza cellulare in funzione della dose e dell'evoluzione cellulare. Obiettivo raggiunto. Percentuale Complessiva: 50% ATER.LINA Giugno 2001 Installazione del modulo LIBO al LNS. Obiettivo sostanzialmente raggiunto. Il modulo LIBO sarà installato a Catania nel luglio del 2001. Dicembre 2001 Completamento delle prove di accelerazione con protoni Le misure di accelerazione cominciano in ottobre 2001. Percentuale Complessiva: 70% ATER.MOND Giugno 2001 Misure di microdosimetria presso i LNL con catodi borati con diverse quantità di 10B. Obiettivo parzialmente raggiunto Studio della risposta di un TEPC borato in presenza di un intenso fondo di neutroni veloci. Rinviato al 2002 Continuano le misure di spettrometria neutronica di supporto alla microdosimetria. Obiettivo sostanzialmente raggiunto Dicembre 2001 Misure di microdosimetria con i TEPC borati presso il reattore TAPIRO della Casaccia.. Rinviato al 2002 Studio della risposta di un TEPC borato in presenza di un intenso fondo gamma. Obiettivo parzialmente raggiunto Percentuale Complessiva: 50% ATER.PIXE Giugno 2001 Completamento delle prove della nuova elettronica VLSI 2 Obiettivo raggiunto Dicembre 2001 Ripresa e analisi dei dati con fasci di protoni e ioni carbonio. Obiettivo parzialmente raggiunto Percentuale Complessiva: 70% ATER.PROM Giugno 2001 Misure conclusive di microdosimetria a Nizza. Misura della qualità della radiazione di fondo (neutroni) generata dal fascio terapeutico. Obiettivo parzialmente raggiunto Test con il nuovo mini TEPC a parete sottile Obiettivo raggiunto Percentuale Complessiva: 70% Dicembre 2001 Messa a punto del set-up sperimentale presso il fascio di Catania e misure di microdosimetria sul fascio terapeutico di protoni. Rinviato al 2002 Percentuale Complessiva: 50% ATER.SRM Giugno 2001 Analisi degli effetti a carico dei metaboliti solubili e della loro dipendenza dal LET. Analisi degli effetti diretti e mediati dal metabolismo Obiettivo parzialmente raggiunto Dicembre 2001 Analisi della connessione fra segnale dei lipidi mobili nella cellula e concentrazione di trigliceridi negli estratti lipidici, anche a seguito di irraggiamento con protoni. Misura degli spettri localizzati di sistemi sovracellulari 3D (sferoidi) Obiettivi in parte rinviati al 2002 Percentuale Complessiva: 50% ATER.TESI Giugno 2001 Rapporto sul disegno tecnico Indirectly Cooled Superconducting Dipole for Ion Gantry, nota interna INFN in corso di pubblicazione Dicembre 2001 Rapporto tecnico dettagliato utile per l’effettiva realizzazione 3 Sarà effettuata la stesura del documento finale di fattibilità Percentuale Complessiva: 80% ATER.TLIP Giugno 2001 Studio di linearità, sensibilità, minima dose rivelabile con fasci di protoni di energia fino a 60 MeV. Obiettivo parzialmente raggiunto raggiunto. Studio di risposta in energia, linearità, sensibilità, minima dose rivelabile con fasci di ioni leggeri. Rinviato al 2002 Percentuale Complessiva: 50% Dicembre 2001 Messa a punto delle procedure applicative dei dosimetri TL con fasci di protoni per terapia anche per energie superiori ad 80 MeV, confronto con le risposte di dosimetri a stato solido ESR. Obiettivo parzialmente raggiunto Realizzazione di un laboratorio dosimetrico standard attorno ad un impianto per terapia con protoni e per la messa a punto di protocolli di dosimetria "in vivo". Obiettivo parzialmente raggiunto. Percentuale Complessiva: 50% 4 ALLEGATO EC 9 MILESTONES 2002 ATER.BIOR Giugno 2002 Completamento delle misure di RBE per inattivazione cellulare al variare del LET, da ioni carbonio da 62 MeV/n (LNS), da 20 MeV/n (LNL), da 135 e 400 MeV/n (NIRS).. Dicembre 2002 Misure di RBE per inattivazione cellulare con il fascio “terapeutico” di carbonio da 400 MeV/n (NIRS). Analisi di tutti i dati e comparazione dei risultati ottenuti. ATER.FIBI Giugno 2002 GE - Analisi statistica e validazione di piani di trattamento per il melanoma oculare con l’uso di fasci di protoni. MI - in collaborazione con il gruppo III, analisi delle misure di sezioni d'urto nucleari effettuate presso i LNL ed eventualmente i LNS RM1 - Validazione dei risultati ottenuti attraverso le simulazioni, con i dati sperimentali prodotti in ambito ATER.BIOR (protoni) TO - Ottimizzazione della dose biologica mediante l’integrazione del modello di sopravvivenza cellulare nel modello di simulazione. Dicembre 2002 GE – Confronto tra piani di trattamento per il melanoma oculare con l’uso di fasi di protoni e con l’uso di placche di rutenio MI - Caratterizzazione fisica e biofisica del fascio di protoni da 62 MeV utilizzato per la radioterapia al CCO (Clatterbridge, Inghilterra) RM1 – Analisi dati e simulazioni relative alle misure effettuate in ambito ATER.BIOR con fasci di carbonio monoenergetici e terapeutici. TO - Introduzione di campi multipli nel modello di simulazione. ATER.LINA Giugno 2002 Completamento dei test di accelerazione sul modulo LIBO. Ridefinizione dei parametri caratteristici delle cavità e nuovi studi di dinamica del fascio. Misure di tuning: definizione di una procedura su tank brasato. Dicembre 2002 Analisi delle proprietà elettriche delle cavità e della loro struttura meccanica e termica, all’aumentare della potenza dissipata. Sviluppo di pick-up per misure di campo per cavita’ a piu’ alta frequenza. Studio di strutture acceleranti ad energia piu’ bassa (30 MeV). ATER.MOND 1 Giugno 2002 Misure di spettrometria neutronica nel campo di irradiazione della struttura sperimentale dei LNL (bersaglio di 13C): componente di neutroni termici e di fotoni. Dicembre 2002 Misure di spettrometria neutronica nel campo di irradiazione della struttura sperimentale dei LNL (bersaglio di 13C): componente di neutroni veloci. ATER.PIXE Giugno 2002 Test del nuovo sistema di acquisizione in diverse situazioni sperimentali Dicembre 2002 Funzionamento della camera con protoni e ioni carbonio ATER.PROM Giugno 2002 Misure conclusive di microdosimetria a Nizza. Misura della qualità della radiazione di fondo generata dal fascio terapeutico. Messa a punto del set-up sperimentale presso il fascio di Catania Dicembre 2002 Misure di microdosimetria sul fascio terapeutico di protoni. ATER.SRM Giugno 2002 Analisi della connessione fra segnale dei lipidi mobili nella cellula e concentrazione di trigliceridi negli estratti lipidici a seguito di irraggiamento con protoni Dicembre 2002 Misura degli spettri localizzati di sistemi sovracellulari 3D (sferoidi) ATER.TESI Giugno 2002 Definizione della bobina prototipo Dicembre 2002 Costruzione bobina prototipo e stesura documento finale per la lavorazione industriale ATER.TLIP Giugno 2002 Determinazione dell’andamento dei parametri HTR e LTR delle glow curves al variare del LET con fasci di protoni fino a 60 MeV Dicembre 2002 Determinazione dell’andamento dei parametri HTR e LTR al variare del LET con fasci di ioni leggeri fino a 60 MeV/n 2 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 025 Esperimento ATER. Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 G. GIALANELLA NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento STEFANINI Arnaldo PINELLI Fazio Sviluppo acceleratori, fisica interdisciplinare e dosimetria per adroterapia Fisica interdisciplinare per adroterapia AMENDOLIA Roberto BOLLINI Dante Dosimetria e microdosimetria per adroterapia GAMMINO Stefano Sviluppo acceleratori per adroterapia Fisica interdisciplinare per adroterapia LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Rivista Titolo della pubblicazione Numero Pagine Data VEDI ALLEGATO Mod. EC/EN 11a (a cura del responsabile nazionale) ESPERIMENTO ATER. ALLEGATO EC11A Pubblicazioni ATER.BIOR - M. Belli, D. Bettega, P. Calzolari, F. Cera, R. Cherubini, M. Dalla Vecchia, M. Durante, S. Favaretto, G. Gialanella, G. F. Grossi, A.M.I. Haque, R. Marchesini, G. Moschini, A. Piazzola, G. Poli, M. Pugliese, O. Sapora, P. Scampoli, G. Simone, E. Sorrentino, M.A. Tabocchini, L. Tallone and P. Tiveron. Inactivation of tumoral and normal human cell irradiated with low energy protons. Int. J. Rad. Biol. 76, 831-839 (2000). - M. Belli, R. Cherubini, M. Dalla Vecchia, V. Dini, G. Moschini, O. Sapora, C. Signoretti, G. Simone, M. A. Tabocchini, P. Tiveron. DNA dsb induction and rejoining in V79 cells irradiated with light ions: a constant field gel electrophoresis study. Int. J. Radiat. Biol. 76, 1095-1104 (2000). - P. Scampoli, M. Casale, M. Durante, G. F. Grossi, M. Pugliese, G. Gialanella. Low-energy light ion irradiation beam-line for radiobiological studies. Nucl. Instrum. Meth. B 174, 337-343 (2001) - M. Belli, R. Cherubini, M. Dalla Vecchia, V. Dini, G. Moschini, O. Sapora, C. Signoretti, G. Simone, M. A. Tabocchini, P. Tiveron. DNA fragmentation in mammalian cells exposed to various light ions. Adv. Space Res. 27, XY (2001). - P. Scampoli, M. Casale, M. Durante, G. F. Grossi, M. Pugliese and G. Gialanella. Cell inactivation by Beryllium, Boron and Carbon ions at the low-energy irradiation facility of the Naples University. Physica Medica 17, S141-142 (2001) - M. Belli. An overview of recent charged-particle radiation biology in Italy. Physica Medica 17, S221-223 (2001) - D. Bettega et al. Radiobiological studies on the 65 MeV therapeutic proton beam at Nice using human tumoural cells. Int J Radiat Biol 76, 1297-1303, (2000) ATER.FIBI - G. Gagliardi, J. Bjhle, I Lax, A. Ottolenghi, F. Eriksson, A Liedberg, P. Lind, L. E. Rutquist. Radiation Pneumonitis after breast cancer irradiation: analysis of the complication probability using the relative seriality model. Int J Rad Oncol Biol. 46, 373-381 (2000). - A. Ottolenghi, F. Ballarini, M. Biaggi, Mechanistic bases for modelling space radiation risk and planning radiation protection of astronauts, Physica Medica 17/S1, 274-279 (2001). M. Biaggi, F. Ballarini, A. Ferrari, A. Ottolenghi, M. Pelliccioni, A Monte Carlo code for a direct estimation of radiation risk, Physica Medica 17/S1, 103-105 (2001). - A. Moroni , U. Abbondanno, C. Agodi, R. Alba, F. Ballarini, G. Bellia, M. Biaggi , M. Bruno , G. Casini , S. Cavallaro , R. Cherubini, M. Chiari, N. Colonna, R. Coniglione, M. D'Agostino, A. Del Zoppo, A. Giussani, F. Gramegna, C. Maiolino, G. V. Margagliotti, P.F. Mastinu, E. Migneco, P.M. Milazzo, A. Nannini, A. Ordine, A. Ottolenghi, P. Piattelli, D. Santonocito, P. Sapienza G. Vannini, L. Vannucci, E. Vardaci, Nuclear detecting systems at LNL and LNS: Foreseen experiments to provide basic data for heavy-ion risk assessment. Physica Medica 17/S1, 120-124 (2001) - S.Berga, F.Bourhaleb, R.Cirio, J.Derkaoui, B.Gallice, M.Hamal, F.Marchetto, V.Rolando, S.Viscomi A code for hadrontherapy treatment planning with the voxelscan method. Computers in biology and medicine 30, 311-327, (2000) - K.Parodi e S.Squarcia, Improvement of low-energy Stopping Power Algorithms in the FLUKA Simulation Program. Nucl. Instr. and Meth. A456, 344-360, (2000). ATER.PIXE 1 - S.Belletti, R.Cirio, M.Donetti, L.Cocuzza, P.G.Degiorgis, E.Madon, F.Marchetto, L.Marzoli, M.Marletti, C.Peroni, E.Trevisiol, A.Urgesi. Pixel segmented ionization chamber for therapeutical beams of photons and hadrons. Nuclear Instruments and Methods in Physics Research A461, 420421, (2001) ATER.PROM - V.Cesari et al. Microdosimetric Measurements of the Nice Therapeutic Proton Beam. Physica Medica 17/S. 3, 2001 ATER.TLIP - A. Bartolotta, S. Basile, M. Brai, G. Bruno, R. Rey Zabalza, G. Teri, G. Cuttone. Thermoluminescence Curves of LiF Dosimeters Irradiated with Proton Beams. Nuclear and condensed matter physics. AIP 513, 35-38, 2000. - A. Bartolotta, M. Brai, V. De Caro, C. D’Oca, L. Giannola, G. Teri. ESR evaluation of stable free radicals produced by ionizing radiation in multifunctional substances. Application for absorbed dose measurements in radiotherapy. Nuclear and condensed matter physics. AIP 513, 31-34, 2000 - M.G. Sabini, G.A.P. Cirrone, L. Barone Tonghi, A. Bartolotta, M. Brai, G. Cuttone, S. Lo Nigro, F. Marano, G.A. Nicoletti, G. Provitera, L. Raffaele, A. Reibaldi, N. Romeo, A. Rovelli, V. Salamone, G. Teri: Use of 70 MeV proton beam for medical applications at INFN-LNS: CATANA project. Nuclear and condensed matter physics. AIP 513, 401-440, 2000 2 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Gianfranco Grossi e-mail: [email protected] Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Giancarlo Gialanella Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico ricerca e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Fisica interdisciplinare per adroterapia Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Fascio Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania, Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) e National Institute for Radiological Sciences (NIRS) di Chiba in Giappone ATER.BIOR Ciclotrone Superconduttore presso i LNS, Tandem ALPI presso i LNL e HIMAC presso il NIRS Ioni carbonio da 62 MeV/amu al Ciclotrone Superconduttore, da 35 MeV/amu al Tandem ALPI e da 135 e 400 MeV/amu all'HIMAC (sigla e caratteristiche) Inattivazione cellulare indotta da radiazione ionizzante Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Facilities di radiazione Laboratori di radiobiofisica delle sezioni della collaborazione Laboratori Nazionali di Legnaro, Roma1-Istituto Superiore di Sanità, Milano e Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 4 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Resp. loc.: Gruppo 5 Gianfranco Grossi Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali 1,0 2,0 ,5 ,5 Due turni di misure (un ricercatore) presso il NIRS 6,0 Estero Un turno di misure (due ricercatori) presso i LNS Tre turni di misure (due ricercatori) presso i LNL Partecipazione a un congresso nazionale Riunione della collaborazione Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 4,0 6,0 Materiale plastico monouso, terreni di coltura, materiale di laboratorio 5,0 5,0 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA Viaggi e missioni 2002 Totale 15,0 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Resp. loc.: Esperimento ATER.BIOR Gruppo 5 Gianfranco Grossi Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Resp. loc.: Esperimento ATER.BIOR Gruppo 5 Gianfranco Grossi Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2002 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 4,0 6,0 5,0 15,0 4,0 6,0 5,0 15,0 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Gianfranco Grossi NAPOLI Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 Cognome e Nome Durante Marco Gialanella Giancarlo Grossi Gianfranco Scampoli Paola Incarichi P.A. 5 40 5 40 P.A. 5 40 R.U. 5 40 P.O. Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. T.L. Pugliese M.Gabriella 1 Incarichi 40 1,0 Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ,4 Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti 4,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,6 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Numero totale dei Ricercatori Percentuale Qualifica Assoc. tecnica Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Gianfranco Grossi NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Gianfranco Grossi NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 026 Esperimento ATER.BIOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Gianfranco Grossi NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Vittorio G. Vaccaro e-mail: [email protected] Codice 029 Esperimento ATER.LINA Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Giancarlo Gialanella Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: giancarlo.gialanella@na'infn'it INFORMAZIONI GENERALI Fisica degli Acceleratori e Superconduttività Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Napoli, Milano, CERN ATER. LINA Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Accelerazione di protoni e ioni leggeri, accoppiamento fra cavità acceleranti, accopiiamento ciclotrone-linac, superconduttività ad alta Tc, caratterizzazione di quadrupoli permanenti, focalizzazione ottica dei fasci Strumentazione a RF, strumentazione per caratterizzazione magneti Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Per ATER.LINA: Napoli, Milano. ENEA Frascati Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 3 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO DESCRIZIONE DELLA SPESA Interno 6,5 Viaggi e permanenze al CERN, riunioni di lavoro partecipazione ad una conferenza internazionale 8,0 Estero Parziali Viaggi presso la Sezione di Milano, presso i LAb. Nazionali del Sud (Catania),viaggi presso ditta esterna per costruzione di cavità Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 6,5 8,0 Costruzione prototipi di strutture accelleratrici e acquisti materiale vario Minuteria per laboratorio RF 18,0 18,0 Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA Viaggi e missioni 2002 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione di un sistema di misure di campo in cavita' con il metodo della perlina scorrevole (motorini, alimentatore) 10,5 10,5 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Consorzio Totale 43,0 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Resp. loc.: Esperimento ATER.LINA Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2002 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 6,5 8,0 18,0 10,5 43,0 6,5 8,0 18,0 10,5 43,0 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 5 Cognome e Nome De Magistris Massimiliano De Menna Luciano Falco Simone Ric Masullo Maria Rosaria Vaccaro Vittorio Incarichi P.O. R.U. 5 25 P.O. 5 20 Dott. 5 60 5 50 5 50 Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 5,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 2,1 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI 1 Denominazione Officina Meccanica mesi-uomo 1 LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione SI Studio e progetto di strutture acceleratrici lineari per protoni di bassa energia Falco Simone Tesi di: dottorato Titolo della Tesi in Ing. elettrica Relatore/Tutore Prof. Vittorio G. Vaccaro Keywords protoni cavita' accoppiate SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Bara' Fabio Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito laurea in Ing. elettronica Titolo della tesi: Industria informatica TD Altro Keywords cavita' accoppiate Giglio Roberto SI laurea in Ing. elettronica Titolo della tesi: Campi elettromagnetici e condizioni al contorno: analisi comparativa di codici di simulazione numerica Industria telecomunicazioni TD Keywords simulazioni strutture RF Altro Bancone Paolo SI laurea in Ing. elettronica Titolo della tesi: Sviluppo di programmi di controllo di alcune misure RF in ambiente LabVIEW: caratterizzazione di cavita' per acceleratori lineari. non conosciuto Keywords misure RF Altro Davino Daniele sistemi automatici SI dottorato in Ing. elettrica Titolo della tesi: Thery,design and tests on a protoitpe module of a compact linear accelerator for Hadrontherapy Keywords accel. lineare compatto Altro adroterapia SI contratto all'estero in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) acceleratore lineare cavita' accoppiate misure RF Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 029 Esperimento ATER.LINA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Vittorio G. Vaccaro NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Alberto Aloisio e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Alberto Aloisio Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: [email protected] PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati GENERALI Elettronica Laboratorio di Microelettronica del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli "Federico II" Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Acquisizione dati ad alto flusso in tecnologia "Dense Wavelenght Division Multiplexing" (DWDM) Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 3 anni B) S C A L A PERIODO DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2002 Test di funzionalità del transponder DWDM e progetto di un primo prototipo di nodo TX.RX. 2003 Test e caratterizzazione del nodo TX.RX. Sviluppo di un link punto a punto full duplex tra due nodi. 2004 Test di multiplexer e demultiplexer ottici. Sviluppo di un link DWDM tra più nodi. Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Resp. loc.: Gruppo 5 Alberto Aloisio Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Viaggi e missioni Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 1,5 Interno Contatti con fornitori 1,5 3,0 Estero Rapporti con il centro ricerche della Agere (USA) 3,0 Stampati FPGA ed altri componenti Fibra ottica e connettori 2 Transponder DWDM "Translight" 2,5 5,0 1,5 18,0 27,0 Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 5,0 Materiale Inventariabile 2 Sonde ottiche per oscilloscopio Costruzione Apparati 5,0 Totale 36,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento COLOR Resp. loc.: Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 1,5 3,0 27,0 5,0 36,5 2003 1,5 3,0 30,0 20,0 54,5 2004 1,5 3,0 45,0 TOTALI 4,5 9,0 102,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) 49,5 25,0 140,5 Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 1,5 3,0 27,0 5,0 36,5 2003 1,5 3,0 30,0 20,0 54,5 2004 1,5 3,0 45,0 TOTALI 4,5 9,0 102,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE 49,5 25,0 140,5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Vedi allegato Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento COLOR Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Vedi allegato Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 Proposta di un nuovo esperimento COLOR : COlored Link for Optical Readout L' incremento esponenziale delle prestazioni dei sistemi di trasmissione dati su fibre ottiche e' riconducibile allo sviluppo di tre principali tecnologie, tra loro differenti sia per le scelte di architettura del network, sia per gli sviluppi di nuovi componenti optoelettronici. La disponibilita' di una nuova generazione di serializzatori e deserializzatori ha aumentato la velocita' di trasmissione dati di una singola fibra permettendo la realizzazione di canali di comunicazione SONET/SDH con un Optical Carrier level (OC) di 2.48 Gbit/s (OC-48) e 9.952 Gbit/s (OC-192). Questo tipo di link trova principalmente applicazione nelle interconnessioni tra switches e routers con distanze coperte dell'ordine delle centinaia di metri. La qualita' della fibra ottica richiesta da un link OC-192 richiede nella maggioranza dei casi la sostituzione di quella usata in precedenza. Questa operazione viene in genere considerata esclusivamente per architetture che sono concentrate all'interno di un edificio, sia per il costo della stessa fibra sia per quello della sua posa in opera e del relativo collaudo. Inoltre, il costo e la delicatezza del disegno di un hardware in grado di trasferire dati a 10 Gbit/s viene giustificato esclusivamente in quei casi in cui tra sorgente e destinazione la banda offerta possa essere convenientemente utilizzata. A parte talune applicazioni tipiche dell'ambiente telecom, una tale banda viene sfruttata da un insieme di utenze che differiscono sia a livello di network e protocol layers, sia a livello di physical layer. La convergenza su di un unico canale di differenti tipologie di traffico dati richiede di conseguenza una scomposizione e ricomposizione dell'informazione che introduce una limitazione non trascurabile nelle prestazioni complessive del network. La tecnologia dei Vertical Cavity Surface Emitting Lasers (VCSEL) e' alla base di un approccio parallelo alla trasmissione ottica dell'informazione. La singola fibra e' sostituita da un "flat-cable" composto in genere da dodici fibre che realizzano un vero e proprio bus ottico parallelo pilotato da un array di VCSELs. Il collegamento parallelo offre una serie di vantaggi nei confronti della trasmissione seriale. La ripartizione del traffico dati su piu' fibre permette di ottenere le prestazioni della classe OC-192 impiegando una frequenza di trasmissione non superiore al GHz. L'assenza del processo di serializzazione abbassa la latenza di trasmissione a pochi cicli di clock e la trasmissione esplicita di un segnale di sincronismo tra sorgente e destinazione rende inutile la delicata logica di clock recovery rendendo piu' affidabile il canale di comunicazione. Il determinismo della latenza di trasmissione rende questo tipo di link di grande interesse in applicazioni critical-real-time ed in generale laddove sia importante garantire la scalabilita' delle prestazioni affiancando in parallelo piu' canali. Il costo relativamente alto dei ribbon ottici limita tuttavia questa architettura al settore delle interconnessioni Very Short Range (VSR) con distanze dell'ordine di poche centinaia di metri. La DenseWavelength Division Multiplexing (DWDM) e' infine una tecnica basata sull'impiego di diodi laser in grado di generare luce a specifiche lunghezze d'onda con una spaziatura standardizzata di 100 GHz o 50 GHz. La radiazione generata simultaneamente da sorgenti a lunghezze d'onda differenti viene miscelata all'estremita' di un' unica fibra per essere successivamente demiscelata all'altra estremita'. Le lunghezze d'onda sono assegnate in modo univoco ad utenze differenti che, in base al loro "colore", utilizzano lo spettro di frequenze trasmesso dall' unica fibra. Il processo di multiplexing e demultiplexing avviene esclusivamente a livello ottico senza richiedere alcuna manipolazione elettronica del dato. Questo rende possibile la coesistenza su di un unico canale di piu' protocolli di trasmissione non omogenei. La tecnologia DWDM permette oggi di miscelare da alcune decine a centinaia di canali sulla stessa fibra precedentemente impiegata per una sola utenza e si presenta come una soluzione particolarmente interessante per applicazioni di Wide Area Network (WAN). L'esperimento COLOR (COlored Link for Optical Readout) propone la realizzazione di link in tecnonologia DWDM per applicazioni di read-out in apparati sperimentali di fisica. Il progetto si basa sul transponder Translight (si veda l'allegato) della Agere (ex Lucent - AT&T) che integra in un unico dispositivo un canale full-duplex DWDM. Questo dispositivo riceve e trasmette parole dati a 16 bit ad una frequenza di 155.52 MHz. In trasmissione, la parola di 16 bit viene serializzata e trasmessa su fibra con una frequenza di trasferimento di 2.48 Gbit/s (OC-48). Analogamente, in ricezione la stream seriale viene convertita in parallelo e presentata in uscita. Il transponder e' disponibile con una spaziatura di 100 GHz nelle 48 frequenze standard ITU e necessita di un mux/demux esterno per la miscelazione ed estrazione dei segnali sulla fibra. Il trasponder verra' interfacciato con FPGA della Xilinx in modo da realizzare un nodo full-duplex di acquisizione dati. Questo richiedera' lo sviluppo e la realizzazione della logica di network control e di segmentazione e ricostruzione delle parole dati trasferite dall'utente. L'esperimento COLOR prevede uno sviluppo delle attivita' nell'arco di tre anni. Il primo anno sara' dedicato al collaudo del dispositivo Translight ed alla progettazione di un link DWDM punto a punto tra due nodi senza l'impiego di mux e demux ottici. Nel secondo anno si prevede di ampliare l'architettura del network introducendo la miscelazione/demiscelazione ottica e di caratterizzare l'affidabilita' dell'intero sistema. Il terzo anno sara' dedicato alla progettazione e realizzazione di una mini-rete DWDM cosi' da simulare il funzionamento dell'intera architettura in un'applicazione reale, quale il read-out di un apparato sperimentale. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento COLOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Percentuale RICERCATORI P.A. 5 40 P.A. 5 40 Dipendenti N 1 2 Cognome e Nome Aloisio Alberto Cevenini Francesco Incarichi Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica 2,0 Numero totale dei Tecnici ,8 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento COLOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento COLOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento COLOR Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento COLOR Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Resp. Naz.: Esperimento COLOR Gruppo 5 Alberto Aloisio NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo COLOR 5 Resp.Naz.: Struttura Alberto Aloisio NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento Veneziano Stefano Budinich LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista Mod. EC/EN 11a Numero Pagine Data (a cura del responsabile nazionale) Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight ™ DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer ■ Multiple alarms: — Loss of signal. — Loss of reference clock. — Loss of framing. — Laser degrade alarm. Applications The Translight Transponders integrate up to 15 discrete ICs and optical components, including a 2.5 Gbits/s optical transmitter and receiver pair, all in a single, compact package. Features ■ ■ 2.5 Gbits/s optical transmitter and receiver with 16-channel 155 Mbits/s multiplexer/demultiplexer. Available with 1.55 µm cooled DFB laser transmitter and an APD receiver for long-reach applications. — Offers 45 standard ITU wavelengths with 100 GHz spacing. — Each module is capable of two wavelengths under user control. ■ Pigtailed, low-profile package. ■ Differential LVPECL data interface. ■ Operating case temperature range: 0 °C to 65 °C. ■ Automatic transmitter optical power control. ■ Laser bias monitor output. ■ Transmitter laser disable input. ■ Line loopback and diagnostic loopback capability. ■ Telecommunications — Inter- and intraoffice SONET/SDH — Subscriber loop — Metropolitan area networks ■ High-speed data communications Description The CA16-type transponder performs the parallel-toserial-to-optical transport and optical transport-toserial-to-parallel function of the section and photonic layers of the SONET/SDH protocol. The CA16 transmitter section performs the bit serialization and optical transmission of SONET/SDH OC-48/STM-16 data that has been formatted into standard SONET/ SDH compliant 16-bit parallel format. The CA16 receiver performs the optical-to-electrical conversion function and is then able to detect frame and byte boundaries and demultiplex the serial data into 16-bit parallel OC-48/STM-16 format. The CA16 transponder does not perform byte-level multiplexing or interleaving. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Table of Contents Contents Page Features ................................................................... 1 Applications .............................................................. 1 Description ............................................................... 1 Absolute Maximum Ratings ...................................... 3 Block Diagram........................................................... 4 Pin Information ......................................................... 5 Pin Descriptions ....................................................... 6 Functional Description ........................................... 12 Receiver ............................................................ 12 Transmitter ........................................................ 12 Loopback Modes ............................................... 13 Transponder Interfacing ..................................... 13 Optical Characteristics ........................................... 15 Electrical Characteristics ........................................ 16 Timing Characteristics ........................................... 18 Transmitter Data Input Timing ........................... 18 Input Timing Mode 1 .......................................... 19 Input Timing Mode 2 .......................................... 20 Forward Clocking ............................................... 21 PCLK-to PICLK Timing ........................................ 22 PHERR/PHINIT .................................................. 23 Receiver Framing ............................................... 25 Wavelength Selection ............................................. 26 Qualification and Reliability .................................... 27 Laser Safety Information ....................................... 27 Class I Laser Product ......................................... 27 Electromagnetic Emissions and Immunity ......... 27 Outline Diagram ..................................................... 28 Ordering Information .............................................. 29 Related Product Information ................................... 29 2 Tables Page Table 1. CA16-Type Transponder Pinout ................. 6 Table 2. CA16-Type Transponder Input Pin Descriptions ............................................... 10 Table 3. CA16-Type Transponder Output Pin Descriptions ............................................... 11 Table 4. OC-48/STM-16 Transmitter Optical Characteristics .......................................... 15 Table 5. OC-48/STM-16 Receiver Optical Characteristics .......................................... 15 Table 6. Power Supply Characteristics .................... 16 Table 7. Transmitter Electrical I/O Characteristics... 16 Table 8. Receiver Electrical I/O Characteristics ...... 17 Table 9. Transmitter ac Timing Characteristics ....... 24 Table 10. Receiver ac Timing Characteristics ......... 24 Table 11. Ordering Information ................................ 29 Table 12. Related Product Information .................... 29 Figures Page Figure 1. CA16-Type Transponder Block Diagram.... 4 Figure 2. CA16-Type Transponder Pinout ................. 5 Figure 3. Transponder Interfacing............................ 13 Figure 4. Interfacing to the TXREFCLK Input ............ 14 Figure 5. Block Diagram Timing Mode 1.................. 19 Figure 6. Block Diagram Timing Mode 2.................. 20 Figure 7. Forward Clocking of the CA16 Transponder .................................. 21 Figure 8. PCLK-to PICLK Timing............................... 22 Figure 9. PHERR/PHINIT Timing............................. 23 Figure 10. ac Input Timing ....................................... 24 Figure 11. Receiver Output Timing Diagram ........... 24 Figure 12. Frame and Byte Detection ...................... 25 Figure 13. OOF Timing (FRAMEN = High) .............. 25 Figure 14. FRAMEN Timing..................................... 26 Agere Systems Inc.. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Description (continued) Figure 1 shows a simplified block diagram of the CA16Type transponder. This device is a bidirectional module designed to provide a SONET or SDH compliant electro-optical interface between the SONET/SDH photonic physical layer and the electrical section layer. The module contains a wavelength-tunable (two channels at 100 GHz) 2.5 Gbits/s optical transmitter and a 2.5 Gbits/s optical receiver in the same physical package along with the electronics necessary to multiplex and demultiplex sixteen 155 Mbits/s electrical channels. Clock synthesis, clock recovery, and SONET/SDH frame detection circuits are also included within the module. In the transmit direction, the transponder module multiplexes sixteen 155 Mbits/s PECL electrical data signals into an optical signal at 2488.32 Mbits/s for launching into optical fiber. An internal 2.488 GHz reference oscillator is phase-locked to an external 155.52 MHz data timing reference. The optical transmitter is available at any ITU grid wavelength with a 1.55 µm cooled DFB laser for longreach applications. The optical output signal is SONET and ITU compliant for OC-48/STM-16 applications as shown in Table 4, OC-48/STM-16 Transmitter Optical Characteristics. In the receive direction, the transponder module receives a 2488.32 Mbits/s optical signal and converts it to an electrical signal, and then extracts a clock signal and demultiplexes the data into sixteen 155 Mbits/s differential LVPECL data signals. When enabled, the module can also detect SONET/SDH frame boundaries. The optical receiver is available with an APD photodetector. The receiver operates over the wavelength range of 1.1 µm to 1.6 µm and is fully compliant to SONET/SDH OC-48/STM-16 physical layer specifications as shown in Table 5, OC-48/STM-16 Receiver Optical Characteristics. Absolute Maximum Ratings Stresses in excess of the absolute maximum ratings can cause permanent damage to the device. These are absolute stress ratings only. Functional operation of the device is not implied at these or any other conditions in excess of those given in the operations sections of the data sheet. Exposure to absolute maximum ratings for extended periods can adversely affect reliability. Parameter Symbol Min Max Unit Operating Case Temperature Range TC 0 75 °C Storage Case Temperature Range TS –40 85 °C Supply Voltage — –0.5 5.5 V Voltage on Any LVPECL Pin — 0 VCC — High-speed LVPECL Output Source Current — — 50 mA ESD — 500 V Relative Humidity (noncondensing) RH — 85 % Receiver Optical Input Power—Biased APD PIN — 0 dBm Minimum Fiber Bend Radius — 1.25 (31.8) — in. (mm) Static Discharge Voltage1 1. Human body model. Agere Systems Inc. 3 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Block Diagram WS (WAVELENGTH SELECT) TXDIS WDEA LSR ALRM LPM PICLKP/N 16 TXREFCLKP/N D OC-48/STM-16 OPTICAL TRANSMITTER 2 TIMING GENERATION PHINIT PHERR PCLKP/N 16:1 PARALLEL TO SERIAL 2 2 LOCKDET MUX TXD[0:15]N 16 MUX TXD[0:15]P CLOCK DIVIDER AND PHASE DETECT LLOOP RESET DLOOP OOF FRAMEN SEARCH FP POCLKP/N 2 MUX FRAME/BYTE DETECT TIMING GEN CK RXQ[0:15]N 16 1:16 SERIAL TO PARALLEL MUX RXQ[0:15]P 16 D OC-48/STM-16 OPTICAL RECEIVER W/CLOCK RECOVERY LOS IPDMON 1-1011(F).f Figure 1. CA16-Type Transponder Block Diagram 4 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Pin Information 80 70 60 50 40 30 20 10 1 FGND NC NC NC NC RXDGND RXQ00N RXQ00P RXQ02N RXQ02P RXDGND RXQ04N RXQ04P RXQ06N RXQ06P RXDGND RXQ08N RXQ08P RXQ10N RXQ10P RXDGND RXQ12N RXQ12P RXQ14N RXQ14P RXDGND VTEC VTEC VTEC RXDGND RXAGND RXAGND RX3.3A RXAGND RXAGND NC RX3.3D RX3.3D RXDGND FRAMEN FP WDEA DLOOP NC LSRBIAS LSRALM LPM TXAGND TX3.3A TX3.3A TXAGND TX3.3D TX3.3D TXDGND LOCKDET PICLKN PICLKP TXDGND TXD01N TXD01P TXD03N TXD03P TXDGND TXD05N TXD05P TXD07N TXD07P TXDGND TXD09N TXD09P TXD11N TXD11P TXDGND TXD13N TXD13P TXD15N TXD15P TXDGND IPDMON FGND FGND NC NC NC NC RXDGND RXQ01N RXQ01P RXQ03N RXQ03P RXDGND RXQ05N RXQ05P RXQ07N RXQ07P RXDGND RXQ09N RXQ09P RXQ11N RXQ11P RXDGND RXQ13N RXQ13P RXQ15N RXQ15P RXDGND VTEC VTEC WS NC POCLKN POCLKP RX3.3A RXAGND RXAGND SEARCH RX3.3D RX3.3D RXDGND OOF RXDGND LOS LLOOP PHERR NC TXDIS PHINIT NC TX3.3A TX3.3D TXAGND TXDGND PCLKN PCLKP TXDGND TXD00N TXD00P TXDGND TXD02N TXD02P TXD04N TXD04P TXDGND TXD06N TXD06P TXD08N TXD08P TXDGND TXD10N TXD10P TXD12N TXD12P TXDGND TXD14N TXD14P TXREFCLKN TXREFCLKP TXDGND RESET FGND 160 150 RX 140 130 120 110 100 TX 90 TOP VIEW 81 1-1014(F).d Figure 2. CA16-Type Transponder Pinout Agere Systems Inc. 5 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Pin Descriptions Table 1. CA16-Type Transponder Pinout Pin # 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 Pin Name FGND IPDMON TxDGND TxD15P TxD15N TxD13P TxD13N TxDGND TxD11P TxD11N TxD09P TxD09N TxDGND TxD07P TxD07N TxD05P TxD05N TxDGND TxD03P TxD03N TxD01P TxD01N TxDGND PICLKP PICLKN LOCKDET TxDGND Tx3.3D Tx3.3D TxAGND Tx3.3A Tx3.3A TxAGND LPM LSRALM LSRBIAS NC DLOOP WDEA FP FRAMEN I/O I O I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I O I I I I I I I O O O — I O O I Logic Supply Analog Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL SUPPLY LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVTTL Supply Supply Supply Supply Supply Supply Supply Analog 5 V CMOS Analog — LVTTL 5 V CMOS LVPECL LVTTL Description Ground1 Frame Receiver Photodiode Current Monitor Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s MSB Data Input Transmitter 155 Mbits/s MSB Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Byte-Aligned Parallel Input Clock at 155 MHz Byte-Aligned Parallel Input Clock at 155 MHz Lock Detect Transmitter Digital Ground Transmitter 3.3 V Digital Supply Transmitter 3.3 V Digital Supply Transmitter Analog Ground Transmitter 3.3 V Analog Supply Transmitter 3.3 V Analog Supply Transmitter Analog Ground Laser Power Monitor Laser Degrade Alarm Not Implemented on the CA16-Type Transponder No User Connection Permitted2 Diagnostic Loopback Wavelength Deviation Error Alarm Frame Pulse Frame Enable 1. Frame ground is connected to the housing and is isolated from all circuit grounds (TxDGND, TxAGND, RxDGND, RxAGND). 2. Pins labeled no connection must remain open circuits; they have internal voltages and must not be connected to VCC, Ground, or any signal node. 6 Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Pin Descriptions (continued) Table 1. CA16-Type Transponder Pinout (continued) Pin # Pin Name I/O Logic 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 RxDGND Rx3.3D Rx3.3D NC RxAGND RxAGND Rx3.3A RxAGND RxAGND RxDGND VTEC VTEC VTEC RxDGND RxQ14P RxQ14N RxQ12P RxQ12N RxDGND RxQ10P RxQ10N RxQ08P RxQ08N RxDGND RxQ06P RxQ06N RxQ04P RxQ04N RxDGND RxQ02P RxQ02N RxQ00P RxQ00N RxDGND NC NC NC NC FGND FGND Reset I I I — I I I I I I I I I I O O O O I O O O O I O O O O I O O O O I — — — — I I I Supply Supply Supply — Supply Supply Supply Supply Supply Supply Supply Supply Supply Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL SUPPLY LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply — — — — Supply Supply — Description Receiver Digital Ground Receiver 3.3 V Digital Supply Receiver 3.3 V Digital Supply No User Connection Permitted2 Receiver Analog Ground Receiver Analog Ground Receiver 3.3 V Analog Supply Receiver Analog Ground Receiver Analog Ground Receiver Digital Ground TEC Cooler 3 V Analog Supply Voltage TEC Cooler 3 V Analog Supply Voltage TEC Cooler 3 V Analog Supply Voltage Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s LSB Data Output Receiver 155 Mbits/s LSB Data Output Receiver Digital Ground No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 Frame Ground1 Frame Ground1 Master Reset 1. Frame ground is connected to the housing and is isolated from all circuit grounds (TxDGND, TxAGND, RxDGND, RxAGND). 2. Pins labeled no connection must remain open circuits; they have internal voltages and must not be connected to VCC, Ground, or any signal node. Agere Systems Inc. 7 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Pin Descriptions (continued) Table 1. CA16-Type Transponder Pinout (continued) Pin # Pin Name I/O Logic 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 TxDGND TxREFCLKP TxREFCLKN TxD14P TxD14N TxDGND TxD12P TxD12N TxD10P TxD10N TxDGND TxD08P TxD08N TxD06P TxD06N TxDGND TxD04P TxD04N TxD02P TxD02N TxDGND TxD00P TxD00N TxDGND PCLKP PCLKN TxDGND TxAGND Tx3.3D Tx3.3A NC PHINIT TXDIS NC PHERR LLOOP LOS RxDGND OOF RxDGND Rx3.3D I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I O I I I I I — I I — O I O I I I I Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL SUPPLY LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL SUPPLY LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL Supply Supply Supply Supply — LVPECL TTL — LVPECL LVTTL LVTTL Supply LVTTL Supply Supply Description Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Reference Clock Input Transmitter 155 Mbits/s Reference Clock Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter 155 Mbits/s Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter 155 Mbits/s LSB Data Input Transmitter 155 Mbits/s LSB Data Input Transmitter Digital Ground Transmitter Parallel Reference Clock Output Transmitter Parallel Reference Clock Output Transmitter Digital Ground Transmitter Analog Ground Transmitter Digital 3.3 V Supply Transmitter Analog 3.3 V Supply Future Function (I2C Clock) Phase Initialization Transmitter Disable Future Function (I2C Data) Phase Error Line Loopback (active-low) Loss of Signal Receiver Digital Ground Out of Frame (enable frame detection) Receiver Digital Ground Receiver Digital 3.3 V Supply 1. Frame ground is connected to the housing and is isolated from all circuit grounds (TxDGND, TxAGND, RxDGND, RxAGND). 2. Pins labeled no connection must remain open circuits; they have internal voltages and must not be connected to VCC, Ground, or any signal node. 8 Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Pin Descriptions (continued) Table 1. CA16-Type Transponder Pinout (continued) Pin # Pin Name I/O Logic Description 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 Rx3.3D SEARCH RxAGND RxAGND Rx3.3A POCLKP POCLKN NC WS VTEC VTEC RxDGND RxQ15P RxQ15N RxQ13P RxQ13N RxDGND RxQ11P RxQ11N RxQ09P RxQ09N RxDGND RxQ07P RxQ07N RxQ05P RxQ05N RxDGND RxQ03P RxQ03N RxQ01P RxQ01N RxDGND NC NC NC NC FGND I O I I I O O — I I I I O O O O I O O O O I O O O O I O O O O I — — — — I SUPPLY LVTTL Supply Supply Supply LVPECL LVPECL — LVTTL Supply Supply Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply LVPECL LVPECL LVPECL LVPECL Supply — — — — Supply Receiver Digital 3.3 V Supply Frame Search Output Receiver Analog Ground Receiver Analog Ground Receiver Analog 3.3 V Supply Byte-Aligned Parallel Output Clock at 155 MHz Byte-Aligned Parallel Output Clock at 155 MHz No User Connection Permitted2 Binary Input to Select One of Two Grid Wavelengths TEC Cooler 3 V Analog Supply Voltage TEC Cooler 3 V Analog Supply Voltage Receiver Digital Ground Receiver MSB 155 Mbits/s Data Output Receiver MSB 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver 155 Mbits/s Data Output Receiver Digital Ground No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 No User Connection Permitted2 Frame Ground1 1. Frame ground is connected to the housing and is isolated from all circuit grounds (TxDGND, TxAGND, RxDGND, RxAGND). 2. Pins labeled no connection must remain open circuits; they have internal voltages and must not be connected to VCC, Ground, or any signal node. Agere Systems Inc. 9 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Pin Descriptions (continued) Table 2. CA16-Type Transponder Input Pin Descriptions Pin Name Pin Description TxD[0:15]P TxD[0:15]N 16-Bit Differential LVPECL Parallel Input Data Bus. TxD15P/N is the most significant bit of the input word and is the first bit serialized. TxD00P/N is the least significant bit of the input word and is the last bit serialized. TxD[0:15]P/N is sampled on the rising edge of PICLK. PICLKP Differential LVPECL Parallel Input Clock. A 155 MHz nominally 50% duty cycle input clock to PICLKN which TxD[0:15]P/N is aligned. The rising edge of PICLK transfers the data on the 16 TxD inputs into the holding register of the parallel-to-serial converter. TxREFCLKP Differential LVPECL Low Jitter 155.520 MHz Input Reference Clock. This input is used as the TxREFCLKN reference for the internal clock frequency synthesizer, which generates the 2.5 GHz bit rate clock used to shift data out of the parallel-to-serial converter and also for the byte-rate clock, which transfers the 16-bit parallel input data from the input holding register into the parallel-to-serial shift register. Input is internally terminated and biased. See discussion on timing interface, page 18. TxDIS Transmitter Disable Input. A logic high on this input pin shuts off the transmitter’s laser so that there is no optical output. WS Wavelength Select. When this input is a logic 0 or left floating, the output wavelength will be the nominal wavelength (at 25 °C); when it is a logic 1, the wavelength will increase by approximately 0.8 nm (100 GHz frequency decrease). DLOOP Diagnostic Loopback Enable (LVTTL). When the DLOOP input is low, the 2.5 Gbits/s serial data stream from the parallel-to-serial converter is looped back internally to the serial-to-parallel converter along with an internally generated bit synchronous serial clock. The received serial data path from the optical receiver is disabled. LLOOP Line Loopback Enable (LVTTL). When LLOOP is low, the 2.5 Gbits/s serial data and recovered clock from the optical receiver are looped directly back to the optical transmitter. The multiplexed serial data from the parallel-to-serial converter is ignored. PHINIT Phase Initialization (Single-Ended LVPECL). This input is used to align the internal elastic store (FIFO). A rising edge on PHINIT will realign the internal timing (see FIFO discussion, pages 12 and 18). * FRAMEN Frame Enable Input (LVTTL). Enables the frame detection circuitry to detect A1, A2 byte alignment and to lock to a word boundary. The CA16 transponder will continually perform frame acquisition as long as FRAMEN is held high. When this input is low, the frame-detection circuitry is disabled. Frame-detection process is initiated by rising edge of out-of-frame pulse. OOF* Out of Frame (LVTTL). This input indicator is typically generated by external SONET/SDH overhead monitor circuitry in response to a state in which the frame boundaries of the received SONET/SDH signal are unknown, i.e., after system reset or loss of synchronization. The rising edge of the OOF input initiates the frame detection function if FRAMEN is high. The FP output goes high when the frame boundary is detected in the incoming serial data stream from the optical receiver. RESET Master Reset (LVTTL). Reset input for the multiplexer and demultiplexer. A logic low on this input clears all buffers and registers. During RESET, POCLK and PCLK do not toggle. * Future versions of the cooled transponder will not support the frame-detect function. 10 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Pin Descriptions (continued) Table 3. CA16-Type Transponder Output Pin Descriptions Pin Name Pin Description RxQ[0:15]P 16-Bit Differential LVPECL Parallel Output Data Bus. RxQ[0:15] is the 155 Mbyte/s 16-bit output RxQ[0:15]N word. RxQ15P/N is the most significant bit of the received word and is the first bit serialized. RxQ00P/N is the least significant bit of the received word and is the last bit serialized. RxQ[0:15]P/ N is updated on the falling edge of POCLK. POCLKP POCLKN Differential LVPECL Parallel Output Clock. A 155 MHz nominally 50% duty cycle, byte rate output clock that is aligned to the RxQ[0:15] byte serial output data. RxQ[0:15] and FP are updated on the falling edge of POCLK. FP* Frame Pulse (LVPECL). Indicates frame boundaries in the received serial data stream. If framing pattern detection is enabled (FRAMEN high and OOF), FP pulses high for one POCLK cycle when a 32-bit sequence matching the framing pattern is detected in the received serial data. FP is updated on the falling edge of POCLK. SEARCH* A1 A2 Frame Search Output (LVTTL). A high on this output pin indicates that the frame detection circuit is active and is searching for a new A1 A2 byte alignment. This output will be high during the entire A1 A2 frame search. Once a new alignment is found, this signal will remain high for a minimum of one 155 MHz clock period beyond the third A2 byte before it will be set low. LOS Loss of Signal (LVTTL). A low on this output indicates a loss of clock by the clock recovery circuit in the optical receiver. LSRBIAS Laser Bias Alarm (Analog). The analog bias alarm is not available on the CA16 transponders. LSRALM Laser Degrade Alarm (5 V CMOS). This output goes to a logic 0 when the laser output power degrades 2 dB below the nominal output power. LPM Laser Power Monitor (Analog). Provides an indication of the output power level from the transmitter laser. This output is set at 500 mV for the nominal transmitter optical output power. If the optical power decreases by 3 dB, this output will drop to approximately 250 mV, and if the output power should increase by 3 dB, this output will increase to 1000 mV. PCLKP/N Parallel Byte Clock (Differential LVPECL). A byte-rate reference clock generated by dividing the internal 2.488 GHz serial bit clock by 16. This output is normally used to synchronize byte-wide transfers from upstream logic into the CA16 transponder. See timing discussion for additional details, page 18. PHERR Phase Error Signal (Single-Ended LVPECL). Pulses high during each PCLK cycle for which there is a potential setup/hold timing violation between the internal byte clock and the PICLK timing domain. PHERR is updated on the falling edge of the PCLK outputs. IPDMON Receiver Photodiode Current Monitor (Analog). This output provides a current output that is a mirror of the of the photocurrent generated by the optical receiver’s photodetector diode (APD or PIN). A 10 kΩ resistor from pin 2 to ground provides a voltage at this output ranging from ~1 mV to ~800 mV, depending on the optical input power. WDEA LOCKDET Wavelength Deviation Alarm (5 V TTL). This output changes logic levels whenever the optical transmitter’s wavelength deviates from the nominal wavelength by more than ±100 pm. Lock Detect (LVTTL). This output goes low after the transmit side PLL has locked to the clock signal provided at the TXREFCLK input pins. LOCKDET is an asychronous output. * Future versions of the cooled transponder will not support the frame-detect function. Agere Systems Inc. 11 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Functional Description Receiver The optical receiver in the CA16-type transponder has an APD and is optimized for the particular SDH/SONET application segment in which it was designed to operate. The detected serial data output of the optical receiver is connected to a clock and data recovery circuit (CDR), which extracts a 2488.32 MHz clock signal. This recovered serial bit clock signal and a retimed serial data signal are presented to the 16-bit serial-to-parallel converter and to the frame and byte detection logic. The serial-to-parallel converter consists of three 16-bit registers. The first is a serial-in parallel-out shift register, which performs serial-to-parallel conversion. The second is an internal 16-bit holding register, which transfers data from the serial-to-parallel register on byte boundaries as determined by the frame and byte detection logic. On the falling edge of the free-running POCLK signal, the data in the holding register is transferred to the output holding register where it becomes available as RxQ[0:15]. Note: Future versions of the cooled transponder will not support the frame-detect function. The frame and byte boundary detection circuitry searches the incoming data for three consecutive A1 bytes followed immediately by an A2 byte. Framing pattern detection is enabled and disabled by the FRAMEN input. The frame detection process is started by a rising edge on OOF while FRAMEN is active (FRAMEN = high). It is disabled when a framing pattern is detected. When framing pattern detection is enabled (FRAMEN = high), the framing pattern is used to locate byte and frame boundaries in the incoming serial data stream from the CDR circuits. During this time, the parallel output data bus (RxQ[0:15]) will not contain valid data. The timing generator circuitry takes the located byte boundary and uses it to block the incoming serial data stream into bytes for output on the parallel output data bus (RxQ[0:15]). The frame boundary is reported on the framing pulse (FP) output when any 32-bit pattern matching the framing pattern is detected in the incoming serial data stream. When framing detection is disabled (FRAMEN = low), the byte boundary is fixed at the location found when frame detection was previously enabled. Transmitter The optical transmitter in the CA16-type transponder is optimized for the particular SDH/SONET segment in which it is destined to operate. The transmitter has a cooled DFB laser as the optical element and operates at a nominal 1550 nm (45 standard ITU wavelengths are available for DWDM applications). Under user control, the transmitter can switch to either one of two adjacent ITU wavelengths (100 GHz spacing). The transmitter is driven 12 Advance Data Sheet March 2001 by a serial data stream developed in the parallel-to-serial conversion logic and by a 2488.32 MHz serial bit clock signal synthesized from the 155.52 MHz TXREFCLK input. Note that the clock divider and phase-detect circuitry shown in Figure 1 generates internal reference clocks and timing functions for the transmitter. Therefore, it is important that the TxREFCLK input is generated from a precise and stable source. To prevent internal timing signals from producing jitter in the transmitted serial data that exceeds the SDH/SONET jitter generation requirements of 0.01 UI, it is required that the TxREFCLK input be generated from a crystal oscillator or other source having a frequency accuracy better than 20 ppm. In order to meet the SDH/ SONET jitter generation requirement, the reference clock jitter must be guaranteed to be less than 1 ps rms over the 12 kHz to 20 MHz bandwidth. When used in SONET network applications, this input clock must be derived from a source that is synchronized to the primary reference clock. The timing generation circuitry provides two separate functions. It develops a byte rate clock that is synchronized to the 2488.32 MHz transmit serial clock, and it provides a mechanism for aligning the phase between the incoming byte clock (PICLK) and the clock that loads the parallel data from the input register into the parallel-toserial shift register. The PCLK output is a byte rate (155 MHz) version of the serial transmit clock and is intended for use by upstream multiplexing and overhead processing circuits. Using PCLK for upstream circuits will ensure a stable frequency and phase relationship between the parallel data coming into the transmitter and the subsequent parallel-to-serial timing functions. In the parallel-to-serial conversion process, the incoming data is passed from the PICLK byte clock timing domain to the internally generated byte clock timing domain that is phase aligned to the internal serial transmit clock. The timing generator also produces a feedback reference clock to the phase detector. A counter divides the synthesized clock down to the same frequency as the reference clock TxREFCLK. The parallel-to-serial converter shown in Figure 1 is comprised of an FIFO and a parallel-to-serial register. The FIFO input latches the data from the TxD[0:15]P/N bus on the rising edge of PICLK. The parallel-to-serial register is a loadable shift register that takes parallel input from the FIFO output. An internally generated divide-by-16 clock, which is phase aligned to the transmit serial clock, as described above, activates the parallel data transfer between registers. The serial data is shifted out of the parallel-to-serial register at the transmit serial clock rate. Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Functional Description (continued) Transponder Interfacing Loopback Modes The TxD[0:15]P/N, TxREFCLKP/N, and PICLKP/N inputs and the RxQ[0:15]P/N, POCLKP/N, and PCLKP/ N outputs are high-speed (155 Mbits/s), LVPECL differential data and clock signals. To maintain optimum signal fidelity, these inputs and outputs must be connected to their terminating devices via 50 Ω controlled-impedance transmission lines. The transmitter inputs (TxD[0:15]P/N, TxREFCLKP/N, and PICLKP/N) must be terminated as close as possible to the CA16 transponder connector with a Thevenin equivalent impedance equal to 50 Ω terminated to Vcc – 2 V. The receiver outputs (RxQ[0:15]P/N, POCLKP/N, and PCLKP/N) must be terminated as close as possible to the device (IC) that these signals interface to with a Thevenin equivalent impedance equal to 50 Ω terminated to Vcc – 2 V. The CA16-type transponder is capable of operating in either of two loopback modes: diagnostic loopback or line loopback. Line Loopback When LLOOP is pulled low, the received serial data stream and recovered 2488.32 MHz serial clock from the optical receiver are connected directly to the serial data and clock inputs of the optical transmitter. This establishes a receive-to-transmit loopback at the serial line rate. Diagnostic Loopback When DLOOP is pulled low, a loopback path is established from the transmitter to the receiver. In this mode, the serial data from the parallel-to-serial converter and the transmit serial clock is looped back to the serial-toparallel converter and the frame and byte detect circuitry, respectively. Figure 3, below, shows one example of the proper terminations. Other methods may be used, provided they meet the requirements stated above. 3.3 V SONET/SDH INTERFACE IC CA16-TYPE TRANSPONDER 130 Ω 130 Ω TxD[0:15]P (LVPECL) 50 Ω IMPEDANCE TRANSMISSION LINES 80 Ω 3.3 V 130 Ω 130 Ω 80 Ω 80 Ω Tx DEMUX Rx RxD[0:15]P (LVPECL) 50 Ω IMPEDANCE TRANSMISSION LINES RxLINE MUX TxD[0:15]N (LVPECL) 80 Ω CONNECTOR TxLINE RxD[0:15]N (LVPECL) 1-1054(F) Figure 3. Transponder Interfacing Agere Systems Inc. 13 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Functional Description (continued) Advance Data Sheet March 2001 differently than the TXD and PICLK inputs. Differentially, the input impedance at this input is 100 Ω, but due to the way it is biased internally, when driven singleended, the impedance appears as 60 Ω. The proper termination scheme for the TXREFCLK input is shown in Figure 4. Transponder Interfacing (continued) TxREFCLKP/N The TXREFCLK input is different than the other inputs to the transmitter because it is internally terminated, accoupled, and self-biased. Therefore, it must be treated CA16 TRANSPONDER MULTIPLEXER LVPECL SONET/SDH INTERFACE IC (VCC = 3.3 V) 100 Ω TXREFCLKP 50 Ω TRANSMISSION LINES CONNECTOR 330 Ω 330 Ω TXREFCLKN PLL CLOCK SYNTHESIZER DIFFERENTIAL INTERFACE CA16 TRANSPONDER MULTIPLEXER LVPECL SONET/SDH INTERFACE IC (VCC = 3.3 V) 60 Ω TXREFCLKN 0.1 µF 50 Ω TRANSMISSION LINES CONNECTOR 330 Ω 300 Ω TXREFCLKP PLL CLOCK SYNTHESIZER FOR A SINGLE-ENDED INPUT, THE INPUT IMPEDANCE IS EQUIVALENT TO 60 Ω. SINGLE-ENDED INTERFACE 1-1084 (F).c Figure 4. Interfacing to the TxRefClk Input 14 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Optical Characteristics Minimum and maximum values specified over operating case temperature range at 50% duty cycle data signal. Typical values are measured at room temperature unless otherwise noted. Table 4. OC-48/STM-16 Transmitter Optical Characteristics (Tc = 0 °C to 65 °C) Parameter Symbol Min Typ Max Unit Po –2 0 3 dBm λ 1528 — 1563 nm ∆λ –0.06 — 0.06 nm ∆λ20 SSR re tR, tF — 30 8.2 — — — 1 — — nm dB dB — — — — 140 130 ps ps Power:1 Average Output Long Reach (1.55 µm DFB laser) Operating Wavelength: Long Reach (1.55 µm DFB laser); All 48 100 GHz ITU Grid Channels Available Variation in Center Wavelength Over Operating Temperature (EOL) Spectral Width: Long Reach (DFB laser) 2 Side-mode Suppression Ratio (DFB laser) 3 Extinction Ratio4 Optical Rise and Fall Time: CA16A2-Type CA16B2-Type Dispersion Penalty: CA16A2-Type CA16B2-Type Eye Mask of Optical Output 5, 6 Jitter Generation DP — — 2.0 dB — — 2.0 dB Compliant with GR-253 and ITU-T G.957 Compliant with GR-253 and ITU-T G.958 1. Output power definitions and measurements per ITU-T Recommendation G.957. 2. Full spectral width measured 20 dB down from the central wavelength peak under fully modulated conditions. 3. Ratio of the average output power in the dominant longitudinal mode to the power in the most significant side mode under fully modulated conditions. 4. Ratio of logic 1 output power to logic 0 output power under fully modulated conditions. 5. GR-253-CORE, Synchronous Optical Network (SONET) Transport Systems: Common Generic Criteria. 6. ITU-T Recommendation G.957, Optical Interfaces for Equipment and Systems Relating to the Synchronous Digital Hierarchy. Table 5. OC-48/STM-16 Receiver Optical Characteristics (Tc = 0 °C to 65 °C) Parameter Symbol Min Typ Max Unit Average Receiver Sensitivity1: APD Receiver PRMIN –29 –34 — dBm Maximum Optical Power: APD Receiver (long reach) PRMAX –8 –6 — dBm Link Status Switching Threshold: APD Decreasing Light Input LSTD — TBD — dBm Link Status Response Time — 3 — 100 µs Optical Path Penalty — — — 2 dB Receiver Reflectance — — — –27 dB Jitter Tolerance and Jitter Transfer Compliant with GR-253 and ITU-T G.958 1. At 1310 nm, 1 x 10–10 BER, 223 – 1 pseudorandom data input. Agere Systems Inc. 15 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Electrical Characteristics Table 6. Power Supply Characteristics (Tc = 0 °C to 65 °C) Parameter Supply Voltage dc Power Supply Current Drain TEC Voltage TEC-Only Current Drain Power Dissipation Symbol Min Typ Max Unit VCC ICC VTEC TEC_ICC PDISS 3.13 — 3.0 — — 3.3 2000 3.3 0.6 <9 3.47 — 3.5 1200 — V mA V mA W Table 7. Transmitter Electrical I/O Characteristics (TC = 0 °C to 65 °C, VCC = 3.3 V ± 5%) Parameter Parallel Input Clock Parallel Clock in Duty Cycle Reference Clock Freq. Tolerance Symbol Logic PICLKP/N Diff. LVPECL — — TxREFCLKP/N Diff. LVPECL — — tR, tF — TxREFCLK Diff. LVPECL Reference Clock Input Duty Cycle Reference Clock Rise and Fall Time1 Reference Clock Signal Levels2: Differential Input Signal Level, ∆VINDIFF Single-ended Input Sig. Level, ∆VINSINGLE Differential Input Resistance, ∆R Input Data Signal Levels: TxD[0:15]P/N Diff. Input High, VIH LVPECL Input Low, VIL Input Voltage Swing, ∆VIN Transmitter Disable Input3 TxDIS TTL (5 V) 3 Transmitter Enable Input TxEN TTL (5 V) Wavelength-Select Voltage: WS TTL Channel N Select, VλN Channel N – 1 Select, VλN–1 Wavelength Deviation Alarm: WDEA TTL Normal Mode, VNO-ALARM Wavelength Alarm, VALARM Alarm Setting (active-high)4 Laser Degrade Alarm: LSRALM TTL Normal Mode, VNO-ALARM Laser Degraded, VALARM Laser Power Monitor Output5 LPM Analog Phase Initialization: PHINIT LVPECL Input High, VIH Input Low, VIL Min Typ Max Unit 153.90 155.52 157.00 MHz 40 –20 — — 60 20 % ppm 30 — — — 70 0.5 % ns 300 150 80 — — 100 1200 600 120 mV mV Ω VCC – 1.2 VCC – 2.0 300 2.0 0 — — — — — VCC – 0.3 VCC – 1.5 — 5.0 0.8 V V mV V V 0 2.0 — — 0.8 VCC V V 0 4.5 –100 — — — 0.3 5 100 V V pm 4.5 0 35 — — 500 5 0.3 1000 V V mV VCC – 1.0 VCC – 2.3 — — VCC – 0.57 VCC – 1.44 V V 1. 20% to 80%. 2. Internally biased and ac-coupled. 3. The transmitter is normally enabled and only requires an external voltage to disable. 4. The WDEA alarm becomes active when the optical wavelength deviates from the nominal center wavelength by more than 100 pm. 5. Set at 500 mV at nominal optical output power. Provides linear PO tracking (–3 dB = 250 mV, +3 dB = 1000 V). 6. Terminated into 200 Ω to GND and 100 Ω line-to-line. 16 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Electrical Characteristics (continued) Table 7. Transmitter Electrical I/O Characteristics (TC = 0 °C to 65 °C, VCC = 3.3 V ± 5%) (continued) Parameter Error5: Phase Output High, VOH Output Low, VOL Line Loopback Enable: Active-low: Input High, VIH Input Low, VIL Diagnostic Loopback Enable: Active- low: Input High, VIH Input Low, VIL Parallel Output Clock6: Output High, VOH Output Low, VOL Differential Voltage Swing, ∆VDIFF S-E Voltage Swing, ∆VSINGLE Symbol Logic PHERR LVPECL LLOOP Min Typ Max Unit VCC – 1.2 VCC – 2.2 — — VCC – 0.65 VCC – 1.5 V V 2.0 0 — — VCC + 1.0 0.8 V V 2.0 0 — — VCC + 1.0 0.8 V V — — — — VCC – 0.6 VCC – 1.45 1900 950 V V mV mV LVTTL DLOOP LVTTL PCLKP/N Differential VCC – 1.15 LVPECL VCC – 1.95 800 400 1. 20% to 80%. 2. Internally biased and ac-coupled. 3. The transmitter is normally enabled and only requires an external voltage to disable. 4. The WDEA alarm becomes active when the optical wavelength deviates from the nominal center wavelength by more than 100 pm. 5. Set at 500 mV at nominal optical output power. Provides linear PO tracking (–3 dB = 250 mV, +3 dB = 1000 V). 6. Terminated into 200 Ω to GND and 100 Ω line-to-line. Table 8. Receiver Electrical I/O Characteristics (Tc = 0 °C to 65 °C, Vcc = 3.3 V ± 5%) Parameter Parallel Output Clock: Output High, VOH Output Low, VOL POCLk Duty Cycle Output Data Signal Levels1: Output High, VOH Output Low, VOL Symbol Logic POCLKP/N Differential LVPECL — — RxQ[0:15]P/N Differential LVPECL RxQ[0:15] Rise/Fall Time2 — — Frame Pulse: Output High, VOH Output Low, VOL FP LVPECL Loss-of-Signal Output: Output High, VOH Output Low, VOL LOS Out-of-Frame Input: Input High, VIH Input Low, VIL OOF Frame Enable Input Input High, VIH Input Low, VIL FRAMEN Min Typ Max Unit VCC – 1.3 VCC – 2.0 — — VCC – 0.7 VCC – 1.4 V V 40 — 60 % VCC – 1.3 VCC – 2.0 — — VCC – 0.7 VCC – 1.4 V V — — 1.0 ns VCC – 1.3 VCC – 2.0 — — VCC – 0.7 VCC – 1.4 V V 2.4 0 — — VCC 0.4 V V 2.0 0.0 — — TTL VCC + 1.0 0.8 V V 2.0 0.0 — — TTL VCC + 1.0 0.8 V V LVTTL LVTTL LVTTL 1. Terminated into 330 Ω to ground. 2. 20% to 80%, 330 Ω to ground. Agere Systems Inc. 17 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Timing Characteristics Transmitter Data Input Timing The CA16 transponder utilizes a unique FIFO to decouple the internal and external (PICLK) clocks. The FIFO can be initialized, which allows the system designer to have an infinite PCLK-to-PICLK delay through this interfacing logic (ASIC or commercial chip set). The configuration of the FIFO is dependent upon the I/O pins, which comprise the synch timing loop. This loop is formed from PHERR to PHINIT and PCLK to PICLK. The FIFO can be thought of as a memory stack that can be initialized by PHINT or LOCKDET. The PHERR signal is a pointer that goes high when a potential timing mismatch is detected between PICLK and the internally generated PCLK clock. When PHERR is fed back to PHINIT, it initializes the FIFO so that it does not overflow or underflow. The internally generated divide-by-16 clock is used to clock-out data from the FIFO. PHINIT and LOCKDET signals will center the FIFO after the third PICLK pulse. This is done to ensure that PICLK is stable. This scheme allows the user to have an infinite PCLK to PICLK delay through the ASIC. Once the FIFO is centered, the PCLK and PICLK can have a maximum drift of ±5 ns. 18 Advance Data Sheet March 2001 During normal operation, the incoming data is passed from the PICLK input timing domain to the internally generated divide-by-16 PCLK timing domain. Although the frequency of PICLK and PCLK is the same, their phase relationship is arbitrary. To prevent errors caused by short setup or hold times between the two domains, the timing generator circuitry monitors the phase relationship between PICLK and PCLK. When an FIFO timing violation is detected, the phase error (PHERR) signal pulses high. If the condition persists, PHERR will remain high. When PHERR is fed back into the PHINIT input (by shorting them on the printed-circuit board [PCB]), PHINIT will initialize the FIFO if PHINIT is held high for at least two byte clocks. The initialization of the FIFO prevents PCLK and PICLK from concurrently trying to read and write over the same FIFO bank. During realignment, one-to-three bytes (16 bits wide) will be lost. Alternatively, the customer logic can take in the PHERR signal, process it, and send an output to the PHINIT input in such a way that only idle bytes are lost during the initialization of the FIFO. Once the FIFO has been initialized, PHERR will go inactive. Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Timing Characteristics (continued) Input Timing Mode 1 In the configuration shown in Figure 5, PHERR to PHINIT has a zero delay (shorted on the PCB) and the PCLK is used to clock 16-bit-wide data out of the customer ASIC. The FIFO in the multiplexer ia 16-bits wide and six registers deep. The PCLK and PICLK signals respectively control the READ and WRITE counters for the FIFO. The data bank from the FIFO has to be read by the internally generated clock (PCLK) only once after it has been written by the PICLK input. Since the delay in the customer ASIC is unknown, the two clocks (PCLK and PICLK) might drift in respect to each other and try to perform the read and writer operation on the same bank in the FIFO at the same time. However, before such a clock mismatch can occur, PHERR goes high and, if externally connected to PHINIT, will initialize the FIFO provided PHINIT remains high for at least two byte clocks. One to three 16-bit words of data will be lost during the initialization of the FIFO. OSCILLATOR 155.52 MHz ± 20 ppm TXREFCLK PCLK DIVIDER PLL INTERNAL PCLK PICLK CLOCK TXD[0:15] 16 DATA FIFO TIMING GENERATOR PHERR CENTERS FIFO D PHINIT Q CUSTOMER LOGIC LOCKDET CA16 TRANSPONDER 1-1121(F).b Figure 5. Block Diagram Timing Mode 1 Agere Systems Inc. 19 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Transmitter Data Input Timing (continued) Input Timing Mode 2 To avoid the loss of data, idle or dummy bytes should be sent on the TXD[0:15] bus whenever PHERR goes high. In the configuration shown in Figure 6, the PHERR signal is used as an input to the customer logic. Upon detecting a high on the PHERR signal, the customer logic should return a high signal, one that remains high for at least two byte-clock cycles, to the PHINIT input of the CA16. Also, when PHERR goes high, the customer logic should start sending idle or Advance Data Sheet March 2001 dummy bytes to the CA16 on the TXD[0:15] bus. This should continue until PHERR goes low. The FIFO is initialized two-to-eight byte clocks after PHINIT goes high for two byte clocks. PHERR goes low after the FIFO is initialized. Upon detecting a low on PHERR, the customer logic can start sending real data bytes on TXD[0:15]. The two timing loops (PCLK to PICLK and PHERR to PHINIT) do not have to be of equal length. OSCILLATOR 155.52 MHz ± 20 ppm TXREFCLK PCLK DIVIDER PLL INTERNAL PCLK PICLK CLOCK TXD[0:15] 16 DATA FIFO TIMING GENERATOR PHERR CENTERS FIFO D PHINIT Q CUSTOMER LOGIC LOCKDET CA16 TRANSPONDER 1121(F).b Figure 6. Block Diagram Timing Mode 2 20 Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Timing Characteristics (continued) Forward Clocking In some applications, it is necessary to forward-clock the data in a SONET/SDH system. In this application, the reference clock from which the high-speed serial clock is synthesized and the parallel data clock both originate from the same source on the customer application circuit. The timing control logic in the CA16 transponder transmitter automatically generates an internal load signal that has a fixed relationship to the reference clock. The logic takes into account the variation of the reference clock to the internal load signal over temperature and voltage. The connections required to implement this clocking method are shown in Figure 7. The setup and hold times for PICLK to TxD[0:15] must be met by the customer logic. Possible problems: to meet the jitter generation specifications required by SONET/SDH, the jitter of the reference clock must be minimized. It could be difficult to meet the SONET jitter generation specifications using a reference clock generated from the customer logic. OSCILLATOR 155.52 MHz ± 20 ppm CLOCK BUFFER TXREFCLK TXREFCLK PCLK DIVIDER PLL INTERNAL PCLK PICLK CLOCK DATA TXD[0:15] 16 TIMING GENERATOR PHERR FIFO CENTERS FIFO PHINIT CUSTOMER LOGIC LOCKDET CA16 TRANSPONDER 1-1122(F).a Figure 7. Forward Clocking of the CA16 Transponder Agere Systems Inc. 21 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Timing Characteristics (continued) PCLK-to-PICLK Timing After powerup or RESET, the LOCKDET signal will go active, signifying that the PLL has locked to the clock provided on the TXREFCLK input. The FIFO is initialized Advance Data Sheet March 2001 on the third PICLK after LOCKDET goes active. The PCLK-to-PICLK delay (tD) can have any value before the FIFO is initialized. The tD is fixed at the third PICLK after LOCKDET goes active. Once the FIFO is initialized, PCLK and PICLK cannot drift more than 5.2 ns; tCH cannot be more than 5.2 ns. PCLK tD PICLK 1ST 2ND tD 3RD tCH LOCKDET ACTIVE tCH PCLK-TO-PICLK DELAY IS FIXED AND FIFO IS INITALIZED AT THE THIRD RISING EDGE OF PICLK AFTER LOCKDET GOES ACTIVE. 1-1123(F) Figure 8. PCLK-to-PICLK Timing 22 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Timing Characteristics (continued) Case 2—PHERR signal is input to the customer logic and the customer logic outputs a signal to PHINIT: PHERR/PHINIT Another possible configuration is where the PHERR signal is input into the customer logic and the customer logic sends an output to the PHINIT input. However, the customer logic must ensure that, upon detecting a high on PHERR, the PHINIT signal remains high for more than two byte clocks. If PHINIT is high for less than two byte clocks, the FIFO is not guaranteed to be initialized. Also, the customer logic must ensure that PHINIT goes low after the FIFO is initialized (PHERR goes low). Case 1— PHERR and PHINIT are shorted on the printed-circuit board: PHINIT would go high whenever there is a potential timing mismatch between PCLK and PICLK. PHINIT would remain high as long as the timing mismatch between PCLK and PICLK. If PHINIT is high for more than two byte clocks, the FIFO will be initialized. PHINIT will initialize the FIFO two-to-eight byte clocks after it is high for at least two byte clocks, PHERR (and thus PHINIT) goes active once the FIFI is initialized. 2 BYTE CLOCKS PHERR 2—8 BYTE CLOCKS MINIMUM PULSE WIDTH REQUIRED TO CENTER THE FIFO PHINIT CUSTOMER ASIC SENDS A MINIMUM PULSE WIDTH OF 2 BYTE CLOCKS UPON DETECTING A HIGH ON PHERR PCLK PICLK INTERNAL PCLK PHERR GOES HIGH ON DETECTING A FIFO TIMING ERROR FIFO IS INITIALIZED 2—8 BYTE CLOCKS AFTER PHINIT IS HIGH FOR 2 BYTE CLOCKS 1125(F) Figure 9. PHERR/PHINIT Timing Agere Systems Inc. 23 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Timing Characteristics (continued) Transmitter Data Input Timing (continued) Table 9. Transmitter ac Timing Characteristics Symbol tSTXD tHTXD — — tPPICLK Description TxD[0:15] Setup Time w. r. t. PICLK TxD[0:15] Hold Time w. r. t. PICLK PCLKP/N Duty Cycle PICLKP/N Duty Cycle PICLK-to-PICLK Drift After FIFO Centered Min Max Unit 1.5 0.5 40 40 — — — 55 60 5 ns ns % % ns . tSTXD tHTXD PICLKP TXD[0:15] Figure 10. ac Input Timing Table 10. Receiver ac Timing Characteristics Symbol — — tPPOUT tSPOUT tHPOUT Description POCLK Duty Cycle RxD[15:0] Rise and Fall Time1 POCLK Low to RxD[15:0] Valid Propagation Delay RxD[15:0] and FP Setup Time w. r. t. POCLK RxD[15:0] and FP Hold Time w. r. t. POCLK Min Max Unit 45 — –1 2 2 55 1.0 1 — — % ns ns ns ns 1. 20% to 80%; 330 Ω to GND. POCLKP tPPOUT tSPOUT tHPOUT FP RXD[15:0] Figure 11. Receiver Output Timing Diagram 24 Agere Systems Inc. Advance Data Sheet March 2001 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Timing Characteristics (continued) going data bus (RxD[15:0]). Concurrently, the frame pulse (FP) is set high for one POCLK cycle. Receiver Framing The frame and byte boundary detection block is activated by the rising edge of OOF and stays active until the first FP pulse. Note: Future versions of the cooled transponder will not support the frame-detect function. Figure 13 shows the frame and byte boundary detection activation by a rising edge of OOF and deactivation by the first FP pulse. Figure 12 shows a typical reframe sequence in which a byte realignment is made. The frame and byte boundary detection is enabled by the rising edge of OOF. Both the frame and byte boundaries are recognized upon receipt of the first A2 byte following three consecutive A1 bytes. The third A2 byte is the first data byte to be reported with the correct byte alignment on the out- Figure 14 shows the frame and byte boundary detection by the activation of a rising edge of OOF and deactivation by the FRAMEN input. . RECOVERED CLOCK OOF SERIAL DATA A1 RXD[15:0] A1 A1 A2 A1, A1 A1, A1 A2 A1, A1 A2 A2 A2, A2 INVALID DATA A2, A2 A2 A2, A2 A2 A2, A2 VALID DATA ROCLK FP 1-1023(F)r.3 Figure 12. Frame and Byte Detection BOUNDARY DETECTION ENABLED OOF FP SEARCH 1-1024(F) Figure 13. OOF Timing (FRAMEN = High) Agere Systems Inc. 25 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Timing Characteristics (continued) BOUNDARY DETECTION ENABLED OOF FRAMEN FP SEARCH 1-1025(F) Figure 14. FRAMEN Timing Wavelength Selection When the wavelength select (WS) pin is at a logic low or open circuited, the optical wavelength from the CA16 transmitter will be a nominal wavelength as determined by the device code purchased. If the WS pin is pulled high (logic 1), the optical wavelength will change to the next lower ITU channel number (100 GHz spacing, λ will increase approximately 0.8 nm). During the wavelength change, the transmitter’s optical output will be disabled and the wavelength deviation error alarm will be active until the wavelength has stabilized at its new value. The LSRALM will also be active (logic 1) during the wavelength change process. 26 Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Qualification and Reliability To help ensure high product reliability and customer satisfaction, Lucent is committed to an intensive quality program that starts in the design phase and proceeds through the manufacturing process. Optoelectronics modules are qualified to Lucent internal standards using MIL-STD-883 test methods and procedures and using sampling techniques consistent with Telcordia Technologies * requirements. This qualification program fully meets the intent of Telcordia Technologies reliability practices TR-NWT-000468 and TA-TSY-000983. In addition, the Lucent Technologies Microelectronics Group Optoelectronics design, development, and manufacturing facility has been certified to be in full compliance with the latest ISO † 9001 Quality System Standards. * Telcordia Technologies is a trademark of Telcordia Technologies, Inc. † ISO is a registered trademark of The International Organization for Standardization. Laser Safety Information Class I Laser Product All versions of the CA16-type transponders are classified as Class I laser products per FDA/CDRH, 21 CFR 1040 Laser Safety requirements. The transponders have been registered/certified with the FDA under accession number 8720009. All versions are classified as Class I laser products per IEC ‡ 825-1:1993. CAUTION: Use of controls, adjustments, and procedures other than those specified herein may result in hazardous laser radiation exposure. This product complies with 21 CFR 1040.10 and 1040.11. 8.8 µm single-mode pigtail with connector. Wavelength = 1.5 µm. Maximum power = 2.0 mW. Product is not shipped with power supply. Because of size constraints, laser safety labeling is not affixed to the module but is attached to the outside of the shipping carton. NOTICE Unterminated optical connectors can emit laser radiation. Do not view with optical instruments. Electromagnetic Emissions and Immunity The CA16 transponder will be tested against CENELEC EN50 081 part 1 and part 2, FCC 15, Class B limits for emissions. The CA16 transponder will be tested against CENELEC EN50 082 part 1 immunity requirements. ‡ IEC is a registered trademark of The International Electrotechnical Commission. Agere Systems Inc. 27 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Outline Diagram Dimensions are in inches and (millimeters) (for initial samples; production version will be slightly smaller). 4.00 (101.6) 1.02 (25.91) 0.76 (19.3) 0.25 (6.4) 1.65 (41.9) 3.50 (88.9) 0.87 (22.1) 0.55 (14.0) 0.29 (7.4) 0.17 (4.3) 0.015 (0.38) 0.83 (21.1) 0.20 (5.08) 0.45 (11.4) 0.30 (7.6) (3x) M2.5 x 0.45 MOUNTING HOLES 2 mm MAXIMUM LENGTH INTO PACKAGE 1.84 (46.7) 1.70 (43.2) 0.83 (21.1) 1.80 (45.7) 1-1103(F) 28 Agere Systems Inc. CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 Ordering Information ORDER CODE: CA 16 –XX –X –XX BASIC PART NUMBER OPTIONS AA = Unspecified 17—61 = ITU frequency (191.7 THz—196.1 THz) STM LEVEL 16 = STM-16 (SONET OC-48) APPLICATION A2 = 1800 ps-nm (100 km) B2 = 3000 ps-n (170 km) CONNECTOR* C = SC F = FC * Other connectors may be made available. Table 11. Ordering Information Code Application Connector Comcode CA16A2CAA CA16A2FAA CA16A2Cnn CA16A2Fnn CA16B2CAA CA16B2FAA CA16B2Cnn CA16B2Fnn Unspecified wavelength (1800 ps-nm) Unspecified wavelength (1800 ps-nm) Specified wavelength (1800 ps-nm) Specified wavelength (1800 ps-nm) Unspecified wavelength (3000 ps-nm) Unspecified wavelength (3000 ps-nm) Specified wavelength (3000 ps-nm) Specified wavelength (3000 ps-nm) SC FC/PC SC FC/PC SC FC/PC SC FC/PC 108701475 108701483 —† —† 108701491 108701509 —† —† † For specific order codes for these products, please contact your local Lucent account manager. Related Product Information Table 12. Related Product Information Description Using the Lucent Technologies Transponder Test Board Application Note Agere Systems Inc. Document Number AP00-017OPTO 29 CA16-Type 2.5 Gbits/s Translight DWDM Transponder with 16-Channel 155 Mbits/s Multiplexer/Demultiplexer Advance Data Sheet March 2001 For additional information, contact your Agere Systems Account Manager or the following: INTERNET: http://www.agere.com E-MAIL: [email protected] N. AMERICA: Agere Systems Inc., 555 Union Boulevard, Room 30L-15P-BA, Allentown, PA 18109-3286 1-800-372-2447, FAX 610-712-4106 (In CANADA: 1-800-553-2448, FAX 610-712-4106) ASIA PACIFIC: Agere Systems Singapore Pte. Ltd., 77 Science Park Drive, #03-18 Cintech III, Singapore 118256 Tel. (65) 778 8833, FAX (65) 777 7495 CHINA: Agere Systems (Shanghai) Co., Ltd., 33/F Jin Mao Tower, 88 Century Boulevard Pudong, Shanghai 200121 PRC Tel. (86) 21 50471212, FAX (86) 21 50472266 JAPAN: Agere Systems Japan Ltd., 7-18, Higashi-Gotanda 2-chome, Shinagawa-ku, Tokyo 141, Japan Tel. (81) 3 5421 1600, FAX (81) 3 5421 1700 EUROPE: Data Requests: DATALINE: Tel. (44) 7000 582 368, FAX (44) 1189 328 148 Technical Inquiries: OPTOELECTRONICS MARKETING: (44) 1344 865 900 (Ascot UK) Agere Systems Inc. reserves the right to make changes to the product(s) or information contained herein without notice. No liability is assumed as a result of their use or application. No rights under any patent accompany the sale of any such product(s) or information. Translight is a trademark of Agere Systems Inc. Copyright © 2001 Agere Systems Inc. All Rights Reserved March 2001 DS01-120OPTO (Replaces DS99-352LWP) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Roberto Cristiano e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Roberto Cristiano Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di associazione CNR e-mail: r,cristiano@cib,na,cnr,it PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Cryogenic detectors INFN-Napoli CNR-Istituto di Cibernetica, Pozzuoli, Napoli TANDEM-Napoli Ioni leggeri E<6MeV Efficienza geometrica e quantistica di rivelatori avanzati STJ per raggi X (0.1-10keV) con elevata risoluzione energetica (E/DE>1000); Risposta veloce di un discriminatore JTJ per rivelatore duale (STJ + JTJ); Comportamento a bassa temperatura(77-4K) di detectors e read-out di Si; Caratterizzazione del danno da radiazione in dispositivi semi e superconduttivi. Sistemi criogenici da 77 a 0.1 K Elettronica di misura Apparecchiature di deposizione di film sottili Fotolitografia ad alta risoluzione Napoli CNR (senza assegnazione di risorse finanziarie) 4 anni B) S C A L A PERIODO 2002 2003 2004 Mod. EN. 1 GENERALI DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 1) Progettazione ed acquisto di un criostato ADR per esperimenti a 0.1K, di un laser e dell' elettronica per esperimenti di discriminazione veloce, di una stazione criogenica su fascio TANDEM; 2) Fabbricazione di rivelatori STJ di grande area e di strip quasi-epitassiali con lettura laterale; 3) Simulazione e progetta-zione della configurazione ottimale di rivelatore duale; 4) Set-up di esperimenti a T<77K di Si-detectors. 1) Progettazione ed acquisto di un UHV heater per crescita epitassiale di film sottili e di elettronica per esperimenti su Quatratran; 2) Set-up dell'ADR ed esperimenti preliminari sotto radiazione a 0.1K; 3) Rivelatore Duale: set up di esperimenti a 0.3K 4) Caratterizazione of performances di Si-detectors a bassa temperatura (<77K); 5) TANDEM: esperimenti di danneggiamento di Si-detectors. 1) Fabbricazione e test estensivi di rivelatori avanzati STJ con assorbitore epitassiale a strip sotto radia-zione; 2)Fabbricazione di strutture tipo quatratran: tests preliminari;3)Integrazione di un rivelatore STJ con un discriminatore JTJ: tests preliminari; 4) Test di Si detectors e circuiti di readout a bassa temperatura; 5)Qualificazione del danno da radiazione per applicazioni satellitari di rivelatori STJ. (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Resp. loc.: Gruppo 5 Roberto Cristiano Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Viaggi e missioni Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,5 Interno Interno, Conferenze di settore, collaborazioni partners italiani 2,5 6,0 Estero Meetings , Collaborazioni straniere, Conferenze di settore 6,0 Liquidi criogenici (N, He) e cryospares Componentistica da vuoto, materiali puri e substrati speciali per fabbricazione e gas di processo Componentistica elettronica 25,0 17,5 5,0 7,5 5,0 Costruzioni meccaniche per inserti criogenici e sistemi UHV Materiale vario per fotolitografia e chimica 60,0 Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Criostato ADR per T=100mK Linea di misura con laser a diodi impulsato, generatore Banco ottico e ottica di allineamento a criostato ed accessori Elettronica acquisizione dati National Criostato a flusso per acceleratore Tandem 140,0 20,0 10,0 10,0 30,0 210,0 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Totale 278,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento CRYDET Resp. loc.: Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 Il primo anno del progetto è in gran parte dedicato a progettazione e realizzazione dei vari apparati strumentali necessari allo svolgimento del progetto negli anni successivi Le principali apparecchiature di cui si propone l'acquisto sono: Refrigeratore a demagnetizzazione adiabatica (ADR) temperatura Base 60-100mK 120 kEuro Si tratta di un criostato in grado di raggiungere temperature base tali da rendere possibile una significativa caratterizzazione di STJ di alluminio, che lavorano a queste temperature. Temperature di lavoro più alte (300mK) non renderebbero possibile misurare la risoluzione energetica ultima e quindi qualificare di rivelatori. La scelta dell'ADR è inoltre motivata dal fatto che il ciclo di raffreddamento (che richiede varie ore di solito programmate negli intervalli notturni di operazione) è automatizzabile. Set-up sistema di misura a 300 mK con accesso ottico Per la caratterizzazione dei dispositivi STJ e JTJ sviluppati è necessario disporre di un sistema di misura capace di raggiungere le temperature di esercizio richieste (>=300mK) e capace di produrre gli stimoli opportuni per la simulazione dell'impatto delle particelle. A questo scopo si utilizzerà un criostato Oxford-Heliox già disponibile che verrà implementato con un sistema di stimolazione laser capace di mandare pacchetti di fotoni ottici sui rivelatori e di simulare l'impatto di particelle di differente energia e nel contempo di avere un preciso riferimento temporale. La spesa prevede l'acquisto di: laser impulsato completo di generatore, banco ottico attrezzato per caratterizzazione fascio laser, accoppiamento fibra ottica inserto criogenico sistema di puntamento a freddo della fibbra. Elettronica acquisizione dati della National. Progettazione e realizzazione della stazione criogenica su fascio TANDEM 30 kEuro stazione criogenica capace di raggiungere temperature da 2K a 300K da istallare su una linea del fascio dell'acceleratore Tandem di Napoli per l'irraggiamento e la caratterizzazione di dispositivi criogenici di rivelazione e non, semiconduttivi e superconduttivi. Si propone l'acquisto di criostato a flusso prodotto dalla Cryoindustries-USA mod102 capace di raggiungere temperature da 2 a 300K, e di lavorare con elio e con azoto liquido. L'adozione di un criostato a flusso evita la possibilità che i liquidi criogenici possano venire a contatto con il fascio di particelle, con i noti problemi di stabilità. Il sistema sara istallato permanentemente presso la sezione INFN e prevederà un rack di elettronica (slow control) con controllo remoto per la regolazione e il monitoraggio della temperatura dei campioni, dell'alimentazione dei detector e dei circuiti da testare. Per quanto riguarda il consumo va specificato che il costo di un dewar da 100lt di elio liquido è attualmente di circa 1kEuro,probabilmente destinato ad aumentare. Al momento, l'acquisto può essere fatto esclusivamente alla Air Liquide, che è l'unica ditta attrezzata con contenitori da trasporto a bocca larga, per l'inserimento diretto di ns inserti criogenici, tipo Heliox. Mediamente si prevede un consumo di circa 17-15 dewar in un anno, corrispondenti ad altrettanti run di misura. All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 6,0 60,0 210,0 278,5 2003 6,0 7,5 120,0 55,0 188,5 2004 6,0 7,5 100,0 113,5 2005 4,0 6,0 80,0 90,0 TOTALI 18,5 27,0 360,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) 265,0 670,5 Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 6,0 60,0 210,0 278,5 2003 6,0 7,5 120,0 55,0 188,5 2004 6,0 7,5 100,0 113,5 2005 4,0 6,0 80,0 90,0 TOTALI 18,5 27,0 360,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE 265,0 670,5 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO CRYDET Rivelatori criogenici per applicazioni Il progetto CRYDET si propone di studiare la fisica dei rivelatori avanzati di radiazione operanti a bassa temperatura per svilupparne le applicazioni e di rendere la Sezione INFN di Napoli parte integrante di un polo di riferimento in questo settore. Infatti, i risultati ottenuti dai proponenti negli esperimenti INFN STJ, Lazarus e SURADDA consentono di capitalizzare la tecnologia sviluppata, il know how acquisito e le collaborazioni stabilite con i principali soggetti (acca demici e industriali) internazionali attivi in questo campo, dando modo all'INFN di essere soggetto attivo e di rilievo in questa fase che si apre verso prospettive di interesse applicativo. Le attività di ricerca proposte, pur continuando a rimanere di interesse nei campi propri di competenza dell'INFN, sono però finalizzate al raggiungimento di obiettivi fondamentali per le applicazioni e perciò hanno notevoli potenzialità di ricadute in termini di brevetti e spin-off. Il progetto si articola in diverse attività di ricerca che hanno in comune l'utilizzo di metodiche e tecnologie delle basse temperature rivolte ad implementare le prestazioni di rivelatori superconduttivi (giunzioni tunnel superconduttive) che tipicamente usano bassissime temperature (T<0.3K) e rivelatori a semiconduttore le cui prestazioni risultano implemen tabili se raffreddati a temperature moderate (77K). Il progetto affronta, inoltre, la tematica del danno da radiazione a bassa temperatura. Nell'ambito delle attività del progetto, verrà progettata e realizzata presso il fascio TANDEM di Napoli una linea di irraggiamento con ioni leggeri a bassa temperatura, allo scopo di qualificare dispositivi operanti a bassa temperatura in vista di applicazioni in missioni spaziali. In breve gli obiettivi del progetto sono: 1)Sviluppo di rivelatori avanzati superconduttivi basati su giunzioni tunnel superconduttive (STJ) ad alta efficienza geometrica per energie tra 1 e 10 keV; 2) Sviluppo di un rivelatori duale basato su un dispositivo STJ ad alta efficienza e una giunzione tunnel Josephson (JTJ) come discriminatore temporale ultraveloce; 3) Studio del comportamento a bassa temperatura di rivelatori e read-out a semiconduttore (Si); 4) Caratterizzazione del danno da radiazione di dispositivi operanti a bassa temperatura. Rivelatori STJ sono stati sviluppati per un loro possibile uso in astrofisica (rivelatori di raggi X e fotoni nel visibile). E' ormai dimostrato che rivelatori STJ possono rivelare singoli fotoni o particelle in un ampio intervallo di energie dal visibile ai raggi X (1eV-10keV), con una risoluzione energetica DE/E~0.001 nella regione dei keV, raggiungendo velocità di conteggio di circa 104 eventi/sec. La maturità raggiunta da tali dispositivi apre oggi la possibilità concreta di un loro uso anche in applicazioni che riguardano la biologia (proteinomica e post-genomica), la diagnostica in microelettronica (sub-micro e nano-tecnologie) e l'archeometria. Infatti, le prestazioni raggiunte sono tali da poter già essere impiegati, per esempio, in strumentazione di tipo diagnostico normalmente utilizzata per misure di routine in ambito civile, cioè in laboratori ed in industrie, come spettrometri EDS per fluorescenza a raggi X e spettrometri di massa a tempo di volo. Rivelatori superconduttivi hanno risoluzione energetica DE<20-30eV a 6keV, migliore degli attuali rivelatori a semiconduttore (la risoluzione energetica intrinseca di rivelatori a Si(Li) o HPGe è di circa 120eV a 6keV). Nella spettrometria di massa a tempo di volo l'efficienza dei rivelatori a ionizzazione decresce drammaticamente all'aumentare della massa, non consentendo la rivelazione di macromolecole come proteine e frammenti di DNA con M>100kDa. L'utilizzo di rivelatori superconduttivi permette di superare questo limite e di rivelare singole macromolecole, con l'ulteriore vantaggio di ridurre significativamente la quantità di campione necessario. Prototipi pre-commerciali di spettrometri dotati di rivelatori superconduttivi tipo TES sono già stati realizzati e stanno aprendo interessanti prospettive per il loro impatto in termini di ricaduta socio-economica. I dispositivi TES hanno alcune limitazioni, quali il modesto rate di conteggio (100 eventi/sec) e la difficoltà tecnologica di scalare ad aree grandi, che ne potrebbero condizionare le prospettive applicative. Per rendere l'uso dei rivelatori criogenici il più ampio possibile e di interesse in ambito applicativo, occorre che essi siano competitivi rispetto all'efficienza di raccolta, oltre che alla risoluzione energetica, e che abbiano possibilmente capacità di imaging. Pertanto, la possibilità di utilizzare rivelatori STJ è al centro dell'attenzione della comunità scientifica ed industriale internazionale. Il progetto CRYDET si propone di sviluppare rivelatori STJ in grado di superare gli attuali limiti della tecnologia TES. In particolare, saranno realizzate nuove configurazioni sia per la rivelazione di raggi X per un loro impiego in spettrometria EDS a fluorescenza X ed in astrofisica, che per la per la rivelazione di macromolecole. Nel primo caso l'obiettivo è la realizzazione di rivelatori di raggi X ad elevata efficienza geometrica e risoluzione energetica. Nel secondo caso si propone una configurazione innovativa per implementare la risoluzione di massa, che in spettrometri TOF è legata alla risoluzione temporale, realizzando una configurazione di rivelatore duale, composto da un sensore Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento CRYDET Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO STJ ad alta efficienza per macromolecole, accoppiato ad un discriminatore ultraveloce costituito da una giunzione tunnel Josephson. Per entram be queste attività sono già in corso contatti rispettivamente con la tedesca Cryogenic Spectrometers GmbH e la svizzera Genspec SA che hanno manifestato interesse a brevettare ed a collaborare. La prima attività in cui si articola il proget to consisterà nello sviluppare rivelatori avanzati STJ con alta efficienza di raccolta per la rivelazione di raggi X tra 0.1-10 keV e risoluzione energetica di qualche decina di eV a 6keV, mediante fabbricazione di array di STJ, oppure mediante strips di film epitassiali superconduttori (Nb, Ta), di area sufficientemen te estesa (da 0.2 a 1mm di lunghezza) lette lateralmente soltanto da STJ di Al. Il film epitassiale permette alle cariche di diffondere velocemente con minime perdite. Gli array saranno realizzati con singoli pixel STJ di area fino a 0.2x 0.2mm2. Le configurazione proposte sono di interesse per lo sviluppo di spettrometri EDS e rispondono anche ai requisi ti richiesti dalle prossime missioni spaziali per astrofisica a raggi X (Constellation-X della NASA e XEUS ell'ESA). L'atti vità riguarderà sia lo sviluppo di Tecnolo gia di fabbricazione dei rivelatori, sia esperimenti a bassa temperatura (tra 0.3-0.1K). La crescita epitassiale delle strip sarà realizzata grazie all'acquisizione di un fornetto per la deposizione in UHV a temperatura di 800°C. Poiché le pre stazioni migliori in termini di rapporto segnale/rumore di STJ di Al si otten- gono a temperature tra 60-100mK, sarà acquistata e messa a punto una stazione per esperimenti sotto radiazione a 100mK basata su un refrigeratore ADR. L'elettronica di lettura sarà basata essenzialmente su amplificatori a semicondut tore di tipo tradizionale. Nel corso del progetto si affronterà il problema di effettuare uno studio di fattibilità ed esperi menti per un readout superconduttivo basato sul dispositivi tipo Quatratran, sviluppato nel corso del precedente proget to STJ e che ha riscosso notevole inte resse nella comunità internazionale.La seconda attività riguarderà lo sviluppo di un rivelatore duale che utilizza simul taneamente una giunzione tunnel superconduttiva come rivelatore proporzionale per misurare l'energia ed una giunzio ne Josephson come discriminatore veloce. L'integrazione dei due dispositivi in un unico rivelatore consentirà di ottene re informazioni su tempo di arrivo, energia ed eventualmente posizione della particella incidente, con elevata efficien za fino a masse di macromolecole. Dopo un opportuno ed estensivo studio di simulazione e progettazione per la deter minazione dei parametri ottimali per l'integrazione dei due componenti super conduttivi del rivelatore duale (STJ e JTJ), si metterà a punto il set-up sperimentale per irraggiamento con fascio laser impulsato, simulando l'impatto di macromolecole di equivalente energia. La durata e la frequenza degli impulsi saran no variati in modo da studiare la risposta veloce del rivelatore ed i processi che la regolano (interazione con l'effetto Josephson). Saranno, infine, realiz zate configurazioni duali di rivelatori in cui un evento sarà osservato simultaneamen te sulle due giunzione operanti rispettivamente nella modalità di tunnel di elettroni e di tunnel Josephson. Verranno infine effettuati dei test dei rivela tori su spettrometri di massa MALDI-TOF in collaborazione con la Genspec.Il progetto Lazarus dell'INFN ha dimostrato che i tradizionali rivelatori di Si utilizzati a 77K acquisiscono alta resistenza al danno da radiazione, notevole diminu zione della tensione operativa, azzeramento della corrente di perdita. Le competenze acquisite consentono, con un impegno limitato di tempo/uomo e di risorse economiche, di continuare lo studio del com portamento di dispositivi per la rivelazione a bassa temperatura. Verranno studiate le proprietà a bassa temperatura di rivelatori a diodo di Si, per quanto riguarda le caratteristiche di segnale e di livello di rumore ed il danno da radiazione in vista di applicazioni in ambienti ad alto livello di radioattività, quali beam monitors per acceleratori. Verranno, inol- tre, studiate tecniche per la caratterizzazione a bassa temperatura di dispositivi complessi di Si, quali array di pixel com pleti di elettronica di lettu ra, attualmente sviluppati in ambito INFN per applicazioni in medicina. Si porteranno avanti le attività avviate nell'am bito della Collaborazione CERN RD39, tese allo sviluppo di rivelatori criogenici semicondut tivi per applicazioni in espe rimenti CERN.Infine, verrà realizzata una facility crogenica per l'acceleratore TANDEM di Napoli in modo da permette re l'irraggiamento a bassa temperatura di dispositivi superconduttivi sia per la rivelazione che per il processo di segnale (SQUID e Josephson digital devices) per valutarne la robustezza al danno da radiazione in vista di possibili impieghi di tali dispositivi in ambito spaziale. Anche questa attività richiederà un modesto impegno finanziario e di risorse umane dedicate.Le attività di CRYDET saranno inserite in un contesto di più ampio respiro attra verso la partecipazione ad al- tre iniziative. E' già stata presentata una proposta di Network Europeo TMR (V program ma quadro), per lo sviluppo di rivelatori criogenici per applicazioni. Attraverso la partecipazione alla Collaborazione CERN RD39 verrà monitorato lo sviluppo di applicazioni di rivelatori criogenici per acceleratori. Congiuntamente con il CNR è in via di definizione la partecipazione ad un Centro di Competenza per i Beni Culturali della Regione Campa nia in cui sarà sviluppata spettro metria EDS con sensori superconduttivi. Rivelatori a strip saranno sviluppati in stretta collaborazione con la Yale Univer sity, che partecipa a progetti R&D della NASA. Si sta infine stabilendo un consorzio con il CNR (Istituto di Cibernetica, IIGB), le Università di Napoli e di Cagliari (Dip. di Chimica Organica e Biologica e di Biologia Sperimentale) per un progetto MURST per lo studio di problematiche di biologia mediante spettrometria di massa basata su sensori superconduttivi. Le due ultime iniziative sono fortemente orientate all'utilizzo di strumentazio ne avanzata e forniranno il necessario supporto per i test sul campo dei dispositivi sviluppati nell'ambito di CRYDET. Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 CRYDET Rivelatori Criogenici per Applicazioni Sezione di Napoli Resp. Naz. R.Cristiano Descrizione estesa del progetto Indice 1. Introduzione 1.1 Rivelatori Criogenici 1.2 Rivelatori Superconduttivi 1.3 Spettrometri avanzati con rivelatori superconduttivi 1.3.1 Spettrometro di Massa per Macromolecole 1.3.2 Spettrometro EDS a fluorescenza a raggi X 1.4 Rivelatori a giunzioni tunnel superconduttiva (STJ) 2. Struttura ed obiettivi del progetto Attività 1: Rivelatori STJ Avanzati Attività 2: Rivelatore Duale Attività 3: Crio-elettronica Attività 4: Test facility Criogenica sul fascio TANDEM di Napoli Piano di lavoro temporale Milestones e Deliverables 3. Partecipanti e Struttura del gruppo proponente 4. Qualificazione del gruppo proponente 5. Collegamenti con altri progetti e principali collaborazioni 6. Tabella dei costi INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 1. Introduzione Il progetto CRYDET si propone di sviluppare rivelatori criogenici avanzati per applicazioni. Il progetto si inserisce in una serie di iniziative che hanno lo scopo di creare a Napoli un polo di riferimento per lo studio della fisica e lo sviluppo delle applicazioni di rivelatori di radiazione operanti a bassa temperatura, che, sulla base dei risultati ottenuti dai proponenti nei progetti STJ, Lazarus e SURADDA, capitalizzi la tecnologia sviluppata, il know how acquisito e le collaborazioni stabilite con i principali soggetti (accademici e industriali) internazionali attivi in questo campo, per consentire all’INFN di essere soggetto attivo e di rilievo in questa fase che si apre verso prospettive di interesse applicativo. Le attività di ricerca proposte, pur continuando a rimanere di interesse nei campi propri di competenza dell’ INFN, sono però finalizzate al raggiungimento di obiettivi fondamentali per le applicazioni e perciò hanno notevoli potenzialità di ricadute in termini di brevetti e spin-off. 1.1 Rivelatori Criogenici Come suggerisce il nome, rivelatori criogenici richiedono basse temperature di lavoro, tipicamente al di sotto di 1K. Grazie però al fatto di lavorare a bassissime temperature essi possono misurare processi con trasferimento di energia molto piccolo, fino a qualche eV, con grande accuratezza. La maggior parte di rivelatori usati in fisica delle alte energie misurano la perdita di energia di una particella in forma di ionizzazione o luce di scintillazione. Al contrario, i rivelatori criogenici sono capaci di misurare l’energia totale depositata in forma di ionizzazione e calore. Questa caratteristica li rende molto efficienti nel rivelare piccolissime quantità di energia depositata con alta risoluzione. La loro sensibilità è tale, infatti, da permettere, per esempio, la rivelazione di fotoni singoli nel visibile, o di rivelare particelle debolmente interagenti, come WIMPs. Inizialmente l’interesse per i rivelatori criogenici è stato motivato da ricerche per la materia oscura nell’universo e successivamente dall’astronomia a raggi X e nel visibile. Il loro campo di applicazione spazia dalle energie dell' infrarosso fino a quelle dei raggi-γ. I progressi realizzati e lo sviluppo di quest'area di ricerca sono documentati dalla serie di proceedings dei workshops on Low Temperature Detectors (LTD), che si tengono con cadenza 1 biennale dal 1987 . L’utilizzo di basse temperature (77K) risulta vantaggioso anche per alcuni rivelatori tradizionali a stato solido. Infatti, nel caso di rivelatori al silicio, il loro utilizzo a bassa temperatura porta notevoli vantaggi, quali una mobilità dei portatori più elevata ed una corrente di perdita trascurabile, ed ha come conseguenza un notevole incremento della resistenza al danno da radiazione e parallelamente la possibilità di operare con basse tensioni di alimentazione e di utilizzare materiali compatibili con integrazione su larga scala a basso costo (silicio a bassa resistività). Il progetto CRYDET si articola in diverse attività di ricerca che hanno in comune l'utilizzo di metodiche e tecnologie delle basse temperature rivolte ad implementare le prestazioni di rivelatori superconduttivi (giunzioni tunnel superconduttive) che tipicamente usano bassissime temperature (T<0.3K) e rivelatori a semiconduttore le cui prestazioni risultano implementabili se raffreddati a temperature moderate (77K). Il progetto affronta, inoltre, la tematica del danno da radiazione a bassa temperatura (77-1K). 1.2 Rivelatori Superconduttivi Tra i rivelatori criogenici, i rivelatori superconduttivi costituiscono un interessante e promettente classe di rivelatori criogenici. La superconduttività offre varie possibilità di realizzare efficaci e competitivi rivelatori criogenici. Lo stato superconduttivo della materia condensata è caratterizzato dalla presenza di coppie di Cooper, quasiparticelle e fononi. Le coppie di Cooper sono coppie di elettroni che si formano, al di sotto della temperatura critica, mediante l'interazione con i fononi; le quasiparticelle sono le eccitazioni, cioè gli elettroni provenienti dalla rottura di coppie di Cooper, i fononi sono le vibrazioni del reticolo cristallino. La rottura di coppie di Cooper richiede un'energia minima ∆, che corrisponde al salto (gap) di energia tra il livello energetico delle coppie ed il primo livello disponibile per le quasiparticelle. Una radiazione assorbita in un superconduttore produce, alla fine di una complessa cascata energetica, rottura di coppie di Cooper e, conseguentemente, eccitazioni elettroniche, le quasiparticelle. Rivelatori basati sui materiali superconduttori sono interessanti per almeno tre motivi principali: •il valore dell'energia di gap è dell'ordine dei meV, cioè circa mille volte più piccola rispetto al gap energetico dei semiconduttori (eV) e perciò anche piccole energie come quelle rilasciate da singoli fotoni nel visibile producono un numero abbastanza grande di quasiparticelle; •lo spettro fononico ha un'energia superiore rispetto al gap d'energia, cosicché, durante la cascata energetica, l'energia ceduta ai fononi, dopo una ricombinazione di quasiparticelle in coppie di Cooper, non viene immediatamente persa, come avviene nei semicondutori, ma contribuisce ancora a rompere coppie di Cooper, finché l'energia fononica è superiore a 2∆ . 2 •I dispositivi superconduttivi mostrano buona resistenza al danno da radiazione . 1 Il materiale più aggiornato si trova nei Proceedings dell'ultimo workshop della serie (LTD-8) ossia nel numero speciale di Nucl. Instrum. & Methods A 444 (2000). Una eccellente review è per K. Pretzl, Nucl. Instrum. & Methods A 454 (2000) 114. 2 S. Pagano, et al. IEEE Trans. on Appl. Superc. 7 (1997) 2917; L. Frunzio, R. Cristiano, S. Pagano, Jpn. J. Appl. Phys. (1998)Suppl.37-2, p. 40 INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Negli ultimi dieci anni, un gran numero di diversi tipi di rivelatori superconduttivi sono stati proposti. Alcuni di essi hanno raggiunto un livello di maturità tecnologica tale da essere già utilizzati in esperimenti di fisica di base e si sta affacciando la prospettiva • Microelettronica concreta di un loro utilizzo anche in applicazioni di interesse • Industria metallurgica Spettrometri EDS • Industria automobilistica commerciale, quali la realizzazione di strumentazione di tipo per analisi composizionale ? Nano-Tecnologie diagnostico (spettrometri) che è normalmente utilizzata per • Archeometria misure di routine in ambito civile, cioè in laboratori ed in industrie. Infatti, i rivelatori superconduttivi sono candidati • Biologia ideali per sostituire i rivelatori tradizionali, laddove questi Proteinomica hanno ormai raggiunto prestazioni limite che non sono Post-genomica implementabili ulteriormente. Spettrometri di Massa • Diagnostica Medica In uno studio commissionato dalla Comunità Europea • Chimica dei Polimeri: per Macromolecole Controllo di qualità nell’ambito del 5° Programma Quadro, rivelatori e bolometri • Analisi per scopi forensi superconduttivi sono stati selezionati tra i dispositivi elettronici • industrie agrobiologiche superconduttivi più promettenti ed a loro è stata dedicata una • Farmacologia: Identificazione di droghe specifica Roadmap 3 . La Roadmap indica un numero Controllo di qualità selezionato di dispositivi superconduttivi ed alcuni tipi di • Archeometria applicazioni che meritano attenzione ed investimenti per il loro potenziale di impatto socio-economico, competitività e concrete possibilità di commercializzazione su breve scala Spettrometri γ Ultra-Sensibili • Contaminazione Radioattive temporale. • Elementi traccianti • Non proliferazione nucleare 1.3 Spettrometri avanzati con rivelatori superconduttivi Gli spettrometri indicati in tabella sono tra quelli indicati dalla Roadmap, insieme con le aree di applicazione. Ciascun spettrometro è un sistema completo, costituito da un rivelatore superconduttivo, dall'elettronica di lettura integrata, dal criostato per la generazione delle basse temperature, dal cryopackaging ossia il complesso sistema di connessioni elettriche per il trasferimento di segnali dalla temperatura ambiente alle basse temperature, e la strumentazione base corrispondente alla funzione strumentale da svolgere, che normalmente è quasi identica a quella di uno spettrometro convenzionale. Quindi, l'introduzione in uno strumento tradizionale di rivelatori superconduttivi aggiunge il criostato ed il cryopackaging. Due esempi, Spettrometri di Massa per macromolecole e spettrometri EDS per fluorescenza sono descritti qui di seguito, perché in questa strumentazione il progetto identifica due possibili aree di intervento. 1.3.1 Spettrometro di Massa per Macromolecole La spettrometria a tempo di volo (TOF-MS) è una tecnica veloce, economica ed efficiente per la caratterizzazione di molecole ed è comunemente impiegata in biochimica per misurare la massa di macromolecole biologiche come frammenti di DNA o di proteine, o di polimeri. Le molecole sono preparate in forma ion ica con varie metodiche e sono poi accelerate in un potenziale di circa 30kV e lanciate balisticamente in un tubo sotto vuoto di determinata lunghezza, che viene attraversato in un tempo di volo che è misurato dal tempo di partenza e quello di arrivo su un rivelatore posto all'estremità finale del tubo. La misura del tempo di volo è in relazione con il rapporto carica/massa che viene così determinato. Spettrometri di massa TOF usano normalmente rivelatori Micro Channel Plate (MCP). Questi rivelatori, di semplice funzionamento, soffrono di una sensibile diminuzione in sensibilità via via che la massa delle molecole aumenta al di sopra di M=10kDa (1Dalton=1Da=1amu). Ciò accade perché un MCP è basato sull'emissione secondaria di elettroni, che diventa inefficiente quando la massa aumenta, ossia quando la velocità della molecola diminuisce. 4 I rivelatori superconduttivi sono sensibili all'energia, non alla velocità della molecola e perciò restano sensibili anche per masse molto grandi (M=100kDa), con capacità di conteggio di singola molecola. Inoltre, un rivelatore superconduttivo ha il vantaggio che, oltre al tempo di volo, misura anche l'energia della molecola, permettendo di ottenere indipendentemente la carica dello ione e risolvere l'ambiguità carica/massa. La possibilità di avere una efficienza molto elevata consente di operare in modalità di singola macromolecola e quindi di ridurre significativamente le quantità di materiale del campione da analizzare. Inoltre, si apre anche la possibilità di usare potenziali di accelerazione più bassi (qualche kV). L'interesse per uno strumento che permette l'analisi di molecole come quelle di lunghe catene proteiche o di DNA ha grandi prospettive in tutta una serie di aree di applicazioni dalla moderna genetica alla proteinomica ed evitare metodiche che prevedono la 3 Roadmap on superconducting detectors and bolometers is a confidential document of the European Commission. Una versione pubblica sarà disponibile su European Physical Journal B prossimamente. 4 G.C. Hilton et al., Nature 391 (1998) 672 INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 frammentazione delle macromolecole con il risultatnte vantaggio di avere accesso alle informazioni conformazionali. 1.3.2 Spettrometro EDS a fluorescenza a raggi X L'integrazione di un rivelatore superconduttivo, anche di moderata risoluzione energetica ed elevata velocità di conteggio, con un microscopio elettronico ad alta risoluzione spaziale con elettroni di eccitazione di bassa energia realizza un potente strumento analitico in grado di identificare e quantificare in un campione la presenza di elementi leggeri o di dimensioni nanometriche. Due tipi di spettrometri a raggi X sono correntemente utilizzati in microanalisi: spettrometri WD (wavelength dispersive) ed ED (energy dispersive). In uno strumento WDS una lunghezza d'onda nello spettro dei raggi X viene selezionata per la misura, aggiustando meccanicamente l'angolo incidente di un cristallo di diffrazione curvo per soddisfare la condizione di riflessione di Bragg. Il risultante raggio X monocromatico è poi misurato da un rivelatore proporzionale veloce a gas. Usando una serie di cristalli e multistrati sintetici con diversa spaziatura dei layers, è possibile acquisire uno spettro completo mediante una serie di scansioni sull'intero intervallo di lunghezze d'onda di interesse (corrispondenti a energie tra 100eV e 12keV). Gli spettrometri WD hanno una bassa efficienza di collezione quantistica e geometrica, ma una eccellente risoluzione energetica, tipicamente tra 2eV e 20eV (FWHM). Sia l'efficienza che la risoluzione energetica dipendono fortemente dalla lunghezza d'onda e dal cristallo. A causa della loro natura meccanica, dei requisiti geometrici critici e di una serie di operazioni sequenziali gli spettromentri WD possono essere lenti, difficili da far funzionare e suscettibili di errori sistematici. Con spettrometri ED è possibile la rivelazione simultanea e rapida dell'intero spettro di energie (100eV-20keV). Essi usano rivelatori a semiconduttore di Si(Li) driftati o HPGe raffreddati in azoto liquido. Questi spettrometri hanno trovato un vasto impiego in microanalisi grazie alla semplicità di funzionamento, economia di costi, stabilità su lunghi periodi e perché offrono sia una stima qualitativa veloce della composizione chimica che un'accurata analisi quantitativa. Nonostante la risoluzione energetica sia abbastanza scadente(130eV invece dei 20eV di uno spettrometro WD)., essi trovano un largo impiego. La limitata risoluzione degli attuali EDS è un problema in situazioni dove si verifica una sovrapposizione di picchi come, per esempio, nel caso di due materiali importanti dal punto di vista tecnologico come il WSi2 dove c'è overlap tra il picco Mα del W e quello Kα del Si o nel caso del BaTiO3 dove Spettrometro a fluorescenza a raggi X l'overlap è tra il picco Lα del Ba e quello per microanalisi dei materiali Kα del Ti. Con gli attuali EDS è impossibile WDS EDS identificare e risolvere le linee L di emissione (Wavelenght Dispersive Spectrometry) (Energy Dispersive Spectrometry) di metalli di transizione che formano particelle contaminanti con dimensioni Fascio incidente Si (Li) di elettroni submicrometriche. Il vantaggio dei rivelatori Ge o di raggi X superconduttivi è che essi possono essere usati cryogenic esattamente come un sistema EDS, ma detector avendo risoluzione come quella di un sistema WDS. Come un sistema EDS, uno spettrometro superconduttivo rivela Cristallo di Bragg simultaneamente l'intero spettro dei raggi X emessi, permettendo una rapida analisi di tutte le specie presenti, fino agli elementi più campione leggeri. Sicuramente un tale strumento avrà un rilevante impatto nella moderna industria highAlta risoluzione energetica 2 -20 eV Bassa risoluzione energetica 120-170eV Modo lento Modo veloce tech come per esempio l'industria dei componenti elettronici semiconduttivi, dove una migliore capacità analitica giocherà un Rivelatori superconduttivi combinano una moderata risoluzione energetica ruolo fondamentale nel controllo di qualità di (3-15eV) con un modo veloce produzioni intensive. La capacità analitica richiesta dai processi di fabbricazione della Rivelazione di linee K di elementi a basso Z Rivelazione di linee L da particelle submicrometriche prossima generazione di dispositivi a Esempi: identificazione di linee Mα del W e delle linee Kα di Si da WSi 2 ; Lα semiconduttore, come indicato nella del Ba e K α del Ti in BaTiO3 ; C in acciaio 5 Semiconductor Industry Roadmap in USA, richiede l'integrazione di linee circuitali submicrometriche e perciò l'identificazione di microparticelle contaminanti, che devono essere identificate con eccitazioni localizzate e deboli, che evitino l'emissione del materiale 5 SEMATECH (1995) Particle composition analysis metrology roadmap -A supplement to the national technology roadmap for semiconductors. Semiconductor Industry association, San Josè. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 circostante. Nella roadmap si identifica nei rivelatori superconduttivi un potenziale strumento per raggiungere la capacità analitica desiderata. Analoghe richieste vengono dall'industria metallurgica ed automobilistica dove esiste la necessità di rivelare piccole tracce di carbonio nell'acciaio o in composti ceramici, o in archeometria dove la quantità di materiale da analizzare può essere molto limitata e la non-invasività un requisito i mportante. Alcuni Spettrometri EDS sono già ad un livello di pre-commercializzazione. Nei prototipi realizzati sono stati impiegati microcalorimetri superconduttivi TES (Transition Edge Sensors). Anche dimostratori di MS-TOF equipaggiati con TES sono stati capaci di rivelare efficientemente macromolecole di immunoglobulina (M=130 kDa a 3keV). A sinistra foto di un microscopio SEM con stage criogenico equipaggiato con rivelatore superconduttivo TES (microcalorimetro EDS) per microanalisi a fluorescenza X. Prototipo realizzato dal NIST-Boulder in USA. A destra è 6 riportato un spettro ottenuto con rivelatore SiLi confrontato con uno preso con rivelatore superconduttivo I dispositivi TES hanno alcune limitazioni, quali il modesto rate di conteggio (100 eventi/sec) e la difficoltà tecnologica di scalare ad aree grandi, che ne potrebbero condizionare le prospettive applicative. Per rendere l'uso dei rivelatori criogenici il più ampio possibile e di interesse in ambito applicativo, occorre che essi siano competitivi rispetto all'efficienza di raccolta, oltre che alla risoluzione energetica, e che abbiano possibilmente capacità di imaging. Pertanto, la possibilità di utilizzare rivelatori STJ è al centro dell’attenzione della comunità scientifica ed industriale internazionale. La richiesta di scalare a grandi aree è comune anche all’uso di tali rivelatori in astrofisica. Per esempio, la prossima generazione (2008-2015) di missioni di astrofisica a raggi X della NASA e dell’ESA (rispettivamente Constellation-X e XEUS) richiedono rivelatori con 2eV a 1keV e 5eV a 7keV, una efficienza > 90%, e capacità di imaging spaziale maggiore di 32x32 pixels con un rapporto pixel-size/spatial-resolution di 250 micron/1 arcsec. Dispositivi rivelatori basati sulla tecnologia di giunzioni tunnel consentono di superare questi ostacoli e perciò, tra i rivelatori superconduttivi, sono indicati tra quelli su cui concentrare gli sforzi. 1.4 Rivelatori a giunzioni tunnel superconduttiva (STJ) 7 E' risaputo che una giunzione tunnel superconduttiva (STJ) costituisce un sistema efficiente per contare le quasiparticelle che attraversano la barriera per effetto tunnel. Le quasiparticelle possono essere prodotte dall'assorbimento di raggi X o di fotoni nel visibile, dalla perdita di energia di una particella carica che transita attraverso un assorbitore superconduttivo o dai fononi di nonequilibrio generati dall'interazione con particelle neutre. Le giunzioni tunnel superconduttive sono dispositivi quantistici basati sull'effetto tunnel e sono costituite da due film sottili superconduttori di qualche centinaio di nanometri di spessore, separati da una barriera dielettrica. La barriera è dell'ordine di qualche nanometro, per cui le eccitazioni elettroniche, le quasiparticelle, possono attraversarla per effetto tunnel e dar luogo ad una corrente elettrica. Nella configurazione più semplice, un rivelatore STJ può essere costituito da una sola giunzione. La radiazione interagisce direttamente con uno o entrambi gli elettrodi e, dopo una complessa cascata energetica, produce quasiparticelle, il cui numero è proporzionale all'energia rilasciata. Poiché in un superconduttore l'energia minima di attivazione delle eccitazioni (∆, la gap di energia) è dell'ordine dei meV, si possono guadagnare ordini di grandezza nel numero di eccitazioni create, rispetto a quanto si 6 7 D.Wollman et al. J. Microscopy 188 (1997) 196 Una giunzione tunnel superconduttiva è indicata in letteratura con l'acronimo STJ, che sta per Superconducting Tunnel Junction, oppure con l'acronimo SIS, che sta per Superconduttore-Isolante-Superconduttore. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 ottiene in un semiconduttore. Nel cosiddetto regime di Giaever la giunzione, come rivelatore, sfrutta il tratto della caratteristica corrente-tensione legato al tunnel di quasiparticelle termiche attraversano la barriera. Quando una giunzione è polarizzata ad una tensione opportuna (V<2∆/e), la corrente di tunnel è proporzionale al numero in eccesso di quasiparticelle prodotte dalla radiazione. Le eccitazioni elettroniche prodotte dalla radiazione sono, quindi, contate misurando la variazione di corrente elettrica di tunnel, prima che il sistema ritorni all'equilibrio. Su una singola giunzione la migliore risoluzione energetica per raggi X, 12eV FWHM a 6keV, è stata ottenuta con una STJ di 8 Al/AlOx/Al di area 0.1x0.1mm2 . La tecnologia di fabbricazione utilizzata, deposizione attraverso shadow mask, non è però praticabile per la realizzazione di rivelatori di grande area. Risoluzioni tra 30 e 70 eV sono state ottenute su STJ fabbricate con processo litografico, ossia scalabile a grandi aree. Tale risoluzione potrebbe già essere sufficiente per le applicazioni, ma deve essere migliorata nel caso di esperimenti di astrofisica. La sfida tecnologica è quella di conservare queste performance anche su STJ di area maggiore (0.25x0.25 mm2 ) o in configurazioni che prevedono più giunzioni, come array di singole STJ o di strip superconduttive lette lateralmente da STJ. Allo stato attuale, la fattibilità di fabbricare array di STJ è già stata dimostrata e dati preliminari sulle 9 10 prestazioni come rivelatori di fotoni ottici e raggi X di bassa energia mostrano risultati incoraggianti. La configurazione a strip con 11 STJ laterali è stata realizzata dal gruppo della Yale University con strip di Ta lette lateralmente da due STJ di Al . Un diverso approccio alle problematiche tecnologiche relative alla realizzazione di array è stato recentemente introdotto dai proponenti dell'esperimento CRYDET. Esso consiste nell'uso di STJ con geometria ad anello 12 . Esperimenti preliminari di irraggiamento con raggi X sono stati realizzati in collaborazione con l'Università di Yale e con la HYPRES con risultati più che incoraggianti13 . 0.2 mm 50µm Foto di un array 10x10 di STJ, con particolare di un singolo pixel STJ Campione realizzato nell'ambito del progetto INFN STJ-detectors 8 9 G. Angeloher et al. Nucl. Instrum. & Methods A 444 (2000) 214 e J. Appl. Phys. 89 (2001) 1425. N. Rando et al. Proc. SPIE vol.4008 (2000) in stampa 10 11 12 13 G. Brammertz, et al. IEEE Trans. On Appl. Superc. 11 (2001) xxx L.Li et al. IEEE Trans. On Appl. Superc. 11 (2001) 685 R. Cristiano et al., Appl. Phys.Lett. 74 (1999) 3389 L. Frunzio et al., Appl. Phys.Lett. (2001) submitted INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 2. Struttura ed obiettivi del progetto Il progetto si articola in diverse attività di ricerca che hanno in comune l'utilizzo di metodiche e tecnologie delle basse temperature rivolte ad implementare le prestazioni di rivelatori superconduttivi (giunzioni tunnel superconduttive) che tipicamente usano bassissime temperature (T<0.3K) e rivelatori a semiconduttore le cui prestazioni risultano implementabili se raffreddati a temperature moderate (77K). Il progetto affronta, inoltre, la tematica del danno da radiazione a bassa temperatura. Nell’ambito delle attività del progetto, verrà progettata e realizzata presso il fascio TANDEM di Napoli una linea di irraggiamento con ioni leggeri a bassa temperatura, allo scopo di qualificare dispositivi operanti a bassa temperatura in vista di applicazioni in missioni spaziali. In breve gli obiettivi del progetto sono: − Sviluppo di rivelatori avanzati superconduttivi basati su giunzioni tunnel superconduttive (STJ) ad alta efficienza geometrica per energie tra 1 e 10 keV; − Sviluppo di un rivelatori duale basato su un dispositivo STJ ad alta efficienza e una giunzione tunnel Josephson (JTJ) come discriminatore temporale ultraveloce; − Studio del comportamento a bassa temperatura di rivelatori a semiconduttore (Si); − Caratterizzazione del danno da radiazione di dispositivi operanti a bassa temperatura. Lo schema del progetto è dunque il seguente: Attività 1 Rivelatori STJ Avanzati Studio dell’efficienza geometrica e quantistica Risoluzione energetica Attività 2 Rivelatore Duale STJ + JTJ Con separazione dell’informazione sul tempo e sull’energia Attività 3 Crio-elettronica Caratterizzazione a bassa temperatura di rivelatori a semiconduttore semplici e complessi Attività 4 Danno da radiazione Caratterizzazione a bassa temperatura del danno da radiazione Beam line criogenica su fascio TANDEM di Napoli Il progetto è dunque articolato in quattro attività di ricerca che, nel loro insieme, costituiscono il progetto CRYDET e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi generali. Per ciascuna attività si fornirà una specifica descrizione in termini di attività di lavoro, milestones e prodotti. Ogni attività è a sua volta suddivisa in un certo numero di azioni organizzate temporalmente in modo da soddisfare i requisiti temporali e finanziari relativi. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Attività 1: Rivelatori STJ Avanzati Realizzazione e caratterizzazione di rivelatori superconduttivi STJ ad alta efficienza quantistica e geometrica Per rivelatori STJ avanzati si intende configurazioni di rivelazione opportunamente ingegnerizzate per aumentare una prestazione specifica, idonea per una determinata applicazione. Nel caso specifico del progetto CRYDET, l’obiettivo è quello di realizzare rivelatori per raggi X con migliore copertura di area per soddisfare le richieste in ambito applicativo come per esempio nel caso della spettrometria EDS o in astrofisica. Si tratta quindi di andare dall’attuale configurazione di singola STJ, che è in grado di coprire piccole aree tra 0.05x0.05 e 0.1x0.1mm2 , a configurazioni avanzate per assicurare una maggiore copertura spaziale. La strategia che si adotterà sarà duplice. Da un lato si verificherà la fattibilità di realizzare singoli pixel di maggiore area (0.2x0.2mm2) e poi si verificherà la possibilità di realizzare array di tali strutture (da 3x3, in su). Dall’altro si esplorerà la possibilità di fabbricare singole strip epitassiali di superconduttore (Nb, Ta) lette lateralmente da STJ di Al. Le strip avranno dimensioni tra 0.1x0.2mm2 fino a 0.1x1.0 mm2, ma saranno lette da giunzioni di area piccola (<0.05x0.05 mm2 ). Si realizzeranno anche array di strutture a strip per ricoprire aree ancora maggiori, con il vantaggio , a parità di area coperta, di ridurre il numero di canali di lettura rispetto ad array di singole STJ. Nel primo caso la difficoltà starà nel controllare la qualità del processo di fabbricazione (area tunnel uniforme e senza leackages) su aree molto grandi, mentre nel secondo caso di realizzare film epitassiali con buone proprietà di trasporto e buona interfaccia tra strip e STJ. Utilizzando i risultati raggiunti e l'esperienza acquisita nel corso dell'esperimento STJ dell’INFN, verranno progettati e realizzati rivelatori superconduttivi di tipo proporzionale con elevata risoluzione energetica. In particolare verrà studiato il ruolo di assorbitori superconduttivi, di tipo policristallino ed epitassiale. Per spingere al massimo la risoluzione energetica ottenibile verrà ulteriormente migliorata la tecnica di fabbricazione e fotolitografia dei detector STJ attualmente prodotti, spostandosi nella direzione di strutture completamente in alluminio, che seppur necessitando di una più bassa temperatura di lavoro (< 300 mK) permettono di ottenere i migliori risultati in termini di risoluzione energetica. Verrà inoltre studiata la possibilità di implementare un circuito di amplificazione superconduttivo "in situ" basato sull'effetto di amplificazione delle quasiparticelle iniettate in apposite strutture multistrato superconduttive (dispositivi Quatratran-like). Azioni: 1.Set up linea di misura rivelatori superconduttivi a 100mK L'utilizzo avanzato dei rivelatori STJ ad altissima risoluzione energetica richiede l'uso di rivelatori basati su materiali (alluminio) che hanno una temperatura ottimale di esercizio molto bassa (<300 mK). Ciò rende necessario l'implementazione di un sistema criogenico più avanzato rispetto a quello attualmente disponibile (Heliox Oxford, Tmin=300 mK) basato su uno stage di smagnetizzazione adiabatica e capace di raggiungere temperature inferiori a 100 mK. Tale sistema, che richiede il più consistente sforzo di investimento del progetto, verrà acquisito e organizzato in una linea di misura per la caratterizzazione dei rivelatori prodotti. I rivelatori così caratterizzati avranno un potenziale utilizzo in sistemi commerciali di spettroscopia X di tipo EDS, implementandone ulteriormente le caratteristiche, già di per se molto avanzate. 2.Tecnologie di fabbricazione Questa azione, che si articola in fasi successive che sono qui di seguito descritte, sarà effettuata presso l’Istituto di Cibernetica del CNR, dove è disponibile un laboratorio attrezzato per le tecnologie di fabbricazione di dispositivi superconduttivi (clean room, sistemi UHV di deposizione di film sottili, laboratorio di fotolitografia). Alcune di queste apparecchiature sono dedicate allo sviluppo di rivelatori STJ. 2a. Rivelatore a Singolo Pixel STJ Si tratta di studiare il ruolo del substrato sia rispetto alle proprietà intrinseche di crescita di STJ su diversi substrati ( zaffiri, cristallini, mica) o con medesimo substrato, ma disaccoppiato mediante underlayers di SiO, sia rispetto al suo ruolo come assorbitore diretto della radiazione. Si completerà lo studio avviato nel corso del progetto STJ, volto ad ottenere la migliore risoluzione energetica con la maggiore area di giunzione. Fattibilità di array di STJ. 2b. Fabbricazione di strutture a strip quasi-epitassiali Sviluppo del processo di fabbricazione di strutture a strip con lettura laterale STJ. Design e scelta dei parametri di fabbricazione ottimali. Realizzazione dei master fotolitografici. Fabbricazione e test in assenza di radiazione di strutture con strip policristalline e quasi-epitassiali. 2c. Upgrade sistema di fabbricazione per la produzione di assorbitori epitassiali Si tratta della modifica dell'attuale sistema principale UHV utilizzato per la deposizione della struttura STJ, per poter aggiungere la possibilità di riscaldare i substrati a temperature fino a circa 800°C. Ciò allo scopo di ottenere film con caratteristiche di elevata epitassialità, e di conseguenza adatti alla realizzazione di assorbitori (strip) di grande area per STJ. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 2d. Fabbricazione di rivelatori STJ avanzati Questa azione prevede la progettazione, realizzazione e caratterizzazione di rivelatori superconduttivi di tipo STJ. Verranno messi a punto i processi di deposizione di film sottile per ottenere film di tipo epitassiale, e verranno ottimizzate le tecniche di fotolitografia ad alta risoluzione per la definizione della forma geometrica dei rivelatori e delle varie configurazioni ad elevata efficienza geometrica. 2e. Realizzazione di materiali speciali come assorbitori Si tratta della realizzazione di materiali speciali, innovativi (leghe di Titanio) ed alternativi a Nb e Ta, di particolare interesse per la realizzazione di assorbitori per rivelatori superconduttivi STJ. Questa azione si integra con le precedenti nella realizzazione di rivelatori STJ ad elevate prestazioni per applicazioni avanzate di rivelazione di fotoni e si inserisce in un attività di esplorazione di nuove frontiere in materiali innovativi. La ricerca verrà condotta preso i laboratori del Dip. Di Fisica dell’Università Federico II di Napoli dove esistono le attrezzature di deposizione dedicate a tali materiali speciali. 3. Elettronica di readout superconduttivo L’elettronica di lettura di rivelatori STJ sarà basata essenzialmente su amplificatori a semiconduttore di tipo tradizionale. Nel corso del progetto si affronterà il problema di effettuare uno studio di fattibilità ed esperimenti per un readout superconduttivo basato su dispositivi tipo Quatratran, proposto nel corso del precedente progetto STJ e che ha riscosso notevole interesse nella comunità internazionale. L'ottimizzazione della resa di un rivelatori STJ implica un attento trattamento del segnale generato (dell'ordine di poche decine di migliaia di elettroni). L'impedenza caratteristica degli STJ è infatti sostanzialmente troppo bassa per un ottimale impiego di un amplificatore tradizionale basato su FET. La recente dimostrazione dell'effetto di amplificazione di quasiparticelle, ottenuta dal gruppo proponente di questo esperimento, permette di ipotizzare l'utilizzo di dispositivi similari a quello inventato (Quatratran) come primo stadio di front end criogenico per rivelatori STJ. Verrà quindi effettuato uno studio teorico e sperimentale per l'integrazione di un rivelatore STJ con un amplificatori di quasiparticelle superconduttivi. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 Attività 2: Rivelatore Duale Realizzazione e caratterizzazione di rivelatori dell'informazione sul tempo e sull'energia. 05/07/01 superconduttivi compositi STJ -JTJ con separazione I rivelatori di tipo STJ sono in grado di fornire una notevole risoluzione energetica (circa 10 eV per fotoni da 6 keV) ed è possibile configurarli per ottenere sia una buona efficienza geometrica sia una buona risoluzione del punto d'impatto del fotone. Tuttavia il trattamento consueto dei segnali generati da STJ utilizzando amplificatori di carica fa perdere l'informazione sulla risoluzione temporale, fornendo valori dell'ordine di 100 ns. Anche l'utilizzo di amplificatori di corrente veloci, pur aumentando la risoluzione temporale ottenibile, risulta comunque limitato a circa 20 ns dalla necessità di coniugare sensibilità a larghezza di banda. L'informazione precisa sul tempo di impatto sarebbe estremamente utile in alcune importanti possibili applicazioni di STJ, come la spettroscopia di massa a tempo di volo (MALDI-TOF MS), o la determinazione del punto d'impatto di una particella debolmente interagente (neutrone o wimp) in un cristallo assorbitore massivo attraverso triangolazione del segnale fononico generato e rivelato da STJ poste sulle facce dello stesso. Una soluzione al problema della risoluzione temporale potrebbe essere fornita da un sistema di rivelatore composito STJ+JTJ che utilizza il tempo di risposta estremamente veloce di una JTJ (circa 1 ps) e la intrinseca compatibilità dei due tipi di giunzione superconduttiva. Tale struttura, che sta per essere sottoposta a brevetto da parte di componenti del gruppo proponente, permetterebbe di ottenere una elevata risoluzione temporale (di circa 1 ns) e quindi di ottenere informazioni importanti sui processi di non equilibrio che accadono in una STJ dal momento di impatto con una particella, oltre che aprire la strada ad applicazioni tipo la spettrometria di massa dove la risoluzione temporale determina la risoluzione di massa raggiungibile. L’utilizzo di un rivelatore duale al posto di un attuale TES renderebbe lo strumento competitivo anche rispetto alla risoluzione di massa, permettendogli di vincere definitivamente la competizione con strumentazione tradizionale. Azioni: 1. Progettazione e simulazioni del rivelatore compositi STJ -JTJ Questa azione prevede la progettazione del circuito ottimale comprendente il sistema STJ e JTJ e la sua caratterizzazione attraverso opportuni software di simulazione (PSCAN,JSIM, etc) 2. Design e realizzazioni di strutture JTJ adeguate per il rivelatore composito Allo scopo di integrare al meglio la struttura JTJ con il detector STJ vanno progettate, realizzate e caratterizzate svariati tipi di giunzioni JTJ. In particolare vanno confrontate le prestazioni ottenibili utilizzando vari materiali (niobio, alluminio, tantalio), vari parametri costruttivi (dimensione e densità di corrente Josephson) e temperature di esercizio. Questa attività di fabbricazione sarà complementare a quella svolta nell’Attività 1, sfruttandone ampiamente il know-how e le attrezzature. 3. Design e realizzazione del rivelatore composito Utilizzando l'esperienza acquisita nell'ambito delle azioni precedenti, verranno progettate e realizzate alcune configurazioni di rivelatore composito STJ+JTJ integrando ove possibile la tecnologia di fabbricazione sullo stesso chip. 4. Set-up sistema di misura a 300 mK con accesso ottico Per la caratterizzazione dei dispositivi STJ e JTJ sviluppati è necessario disporre di un sistema di misura capace di raggiungere le temperature di esercizio richieste (>=300mK) e capace di produrre gli stimoli opportuni per la simulazione dell'impatto delle particelle. A questo scopo si utilizzerà un criostato Oxford-Heliox già disponibile che verrà implementato con un sistema di stimolazione laser capace di mandare pacchetti di fotoni ottici sui rivelatori e di simulare l'impatto di particelle di differente energia e nel contempo di avere un preciso riferimento temporale. 5. Test rivelatore composito In questa azione verranno effettuati i test definitivi sulle caratteristiche dei rivelatori compositi realizzati. Verranno caratterizzate le proprietà statiche delle giunzioni componenti il dispositivo e le caratteristiche complessive dello stesso. In particolare verrà caratterizzata la risoluzione energetica, l'efficienza e il tempo di risposta del dispositivo. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Attività 3: Crio-elettronica Realizzazione di una test facility crogenica per lo studio e l'ottimizzazione delle prestazioni di sistemi di rive lazione semiconduttivi complessi (rivelatore + readout) a bassa temperatura I rivelatori di particelle semiconduttivi trovano una larghissima applicazione nella fisica delle alte energie, dove spesso rappresentano il cuore dei grossi rivelatori utilizzati, e in molti altri campi d'indagine: dall'analisi di materiali con la spettroscopia EDS, alla medicina con la radiografia digitale. A causa di questa larga diffusione la fisica dei rivelatori semiconduttivi è stata studiata a fondo. Tuttavia, non è stata prestata molta attenzione a possibili applicazioni di questi rivelatori a temperature criogeniche, principalmente a causa delle complicazioni tecnologiche associate all'utilizzo di basse temperature. Ciò nonostante vi sono noti vantaggi ottenibili lavorando a bassa temperatura, quali: un aumento della mobilità sia degli elettroni che delle lacune ed una drastica diminuzione della corrente di perdita. Inoltre, più recentemente, è stato dimostrato che l'uso di basse temperatura è estremamente efficace nel rendere inerti i difetti generati nei rivelatori dal passaggio di particelle ionizzanti, fino al punto di far "rinascere" rivelatori resi inutilizzabili da una forte dose di radiazione (effetto Lazarus). Queste considerazioni, unite alla progressiva semp lificazione delle tecnologie criogeniche, hanno generato recentemente un interesse nelle applicazioni criogeniche dei rivelatori semiconduttivi. Attraverso l'esperimento Lazarus dell'INFN e la Collaborazione RD39 del CERN, a cui l'esperimento Lazarus afferisce, sono state, negli ultimi tre anni, studiati aspetti di base e possibili applicazioni di questi rivelatori. L'esperienza dell'esperimento Lazarus ha permesso di evidenziare il notevole potenziale applicativo di rivelatori semiconduttivi a temperature criogeniche. Infatti, non solo è stato dimostrato un notevole incremento della resistenza al danno da radiazione, ma la bassa temperatura di esercizio comporta notevoli vantaggi in termini di velocità di risposta, bassa tensione di lavoro e, principalmente, un notevolissimo abbassamento della corrente di perdita, che permette l'utilizzo di rivelatori realizzati con materiali non particolarmente puri (silicio standard a bassa resistività). Inoltre, sempre dall'esperimento Lazarus e dalla collaborazione CERN - RD39, sono stati sviluppate tecniche criogeniche particolarmente semplici e non invasive, nel senso di massa aggiuntiva associata al detector, che permettono di ipotizzare semplici sistemi per l'utilizzo pratico di sensori semiconduttivi a temperature criogeniche (80-100K). Il progetto CRYDET si propone di continuare l’attività in questo settore grazie all’esperienza acquisita ed alle competenze esistenti nel gruppo dei proponenti. L’attività di ricerca proposta richiede un modesto impegno finanziario a fronte di un considerevole ritorno in termini di risultati, ed è sicuramente alla portata dell’impegno da dedicare in termini di mesi/uomo, poiché molte delle attività di laboratorio sfrutteranno in modo sinergico il lavoro svolto nelle altre attività del progetto. Azioni: 1. Set-up di un sistema di misura a temperatura variabile (2K-300K) per caratterizzazione di circuiti semiconduttivi Messa in opera di un sistema di caratterizzazione di dispositivi semiconduttivi, utilizzando un criostato a temperatura variabile acquisito da precedenti esperimenti, e specializzandolo per test di rivelatori e relativi circuiti di readout semiconduttivi. In particolare verrà dotato di un sistema di scansione laser per imaging funzionale dei detectors. 2. Caratterizzazione detector semiconduttivi a bassa temperatura Caratterizzazione di rivelatori semiconduttivi di tipo pixel a bassa temperatura. I rivelatori saranno forniti sia dal CERN attraverso RD39, sia da altri esperimenti (ad es. Medipix) interessati a caratterizzare le prestazioni a bassa temperatura dei detector usati. 3. Caratterizzazione circuiti complessi semiconduttivi a bassa temperatura Caratterizzazione di circuiti di readout per rivelatori semiconduttivi ottenuti attraverso RD39 ed altri esperimenti (ad es. Medipix) interessati a caratterizzare le prestazioni a bassa temperatura dei detector usati. Saranno studiati gli intervalli di tensioni di alimentazione per il corretto funzionamento dei vari tipi di readout al variare della temperatura. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Attività 4: Test facility Criogenica sul fascio TANDEM di Napoli. Questa attività continua lo studio del danno da radiazione su dispositivi superconduttivi avviato nel corso del progetto SURADDA. In questo ambito si propone di dotare la stazione TANDEM di Napoli di una beam line equipaggiata con un criostato atemperatura variabile (2-300K) del tipo di quello utilizzato nell’Attività 3. In questo modo sarà possibile effettuare irraggiamento mentre il campione si trova a bassa temperatura immediatamente prima e dopo l’irraggiamento, in condizioni per dispositivi criogenici, operative simili a quelle in cui il dispositivo si troverebbe in esperimenti reali su satellite o su fascio. La possibilità di avere accesso al fascio di Napoli permette di ottimizzare i tempi di lavoro e l’impegno per tale attività, oltre che creare localmente collaborazioni e sinergie. Anche per questa attività si richiede un modesto impegno finanziario a fronte di un considerevole ritorno in termini di risultati. Il lavoro da effettuare è sicuramente alla portata dell’impegno da dedicare in termini di mesi/uomo, in quanto molte delle attività di laboratorio sfrutteranno in modo sinergico il lavoro svolto nelle altre attività. Progettazione e messa in opera di una stazione criogenica da istallare su una linea del fascio dell'acceleratore Tandem del dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli “Federico II”, capace di accelerare protoni e ioni leggeri fino a 6 MeV. La stazione criogenica è basata su un criostato a flusso prodotto dalla Cryoindustries-USA capace di raggiungere temperature da 2 a 300K, e di lavorare con elio e con azoto liquido. L'adozione di un criostato a flusso evita la possibilità che i liquidi criogenici possano venire a contatto con il fascio di particelle, con i noti problemi di stabilità. Il sistema prevede un rack di elettronica (slow control) con controllo remoto per la regolazione e il monitoraggio della temperatura dei campioni, dell'alimentazione dei detector e dei circuiti da testare. Inoltre la stazione di misura è equipaggiata di elettronica per il conteggio dei segnali veloci ottenuti dai detector durante l'irraggiamento. L'attività scientifica prevista consta di vari cicli di irraggiamento e test di rivelatori criogenici. E' previsto l'irraggiamento e test di detector semiconduttivi di tipo single pixel allo scopo di caratterizzarne il danno da radiazione senza cicli termici a temperatura ambiente, in modo da simulare un reale utilizzo in un acceleratore sia in applicazioni di beam monitoring sia come rivelatore di vertice. Verranno poi effettuati cicli di irraggiamento di rivelatori superconduttivi ad alta risoluzione energetica di tipo STJ, simulando possibili condizioni operative in impieghi su satellite. I rivelatori irraggiati verranno caratterizzati separatamente (richiedono temperature di lavoro da 100 a 300 mK) . Verranno infine effettuati cicli di irraggiamento e contemporanea caratterizzazione di rivelatori superconduttivi di tipo JTJ e semplici circuiti Josephson. Le misure serviranno a completare i risultati ottenuti in precedenti esperimenti (SURADDA) in cui è stata evidenziata la notevolissima resistenza al danno da radiazione (5Grad) dei dispositivi elettronici superconduttivi. Infatti finora non è stato possibile caratterizzare “in situ” i dispositivi irradiati per mancanza della necessaria facility criogenica sul fascio. Azioni: 1. Progettazione e realizzazione della stazione criogenica Progettazione e messa in opera di una stazione criogenica capace di raggiungere temperature da 2K a 300K da istallare su una linea del fascio dell'acceleratore Tandem di Napoli per l' irraggiamento e la caratterizzazione di dispositivi criogenici di rivelazione e non, semiconduttivi e superconduttivi. 2. Test di irraggiamenti di detector semiconduttivi a bassa temperatura Irraggiamento e test di detector semiconduttivi di tipo single pixel allo scopo di caratterizzarne il danno da radiazione. La caratterizzazione avviene “in situ” senza cicli termici a temperatura ambiente, in modo da simulare un reale u tilizzo in un acceleratore. 3. Test di irraggiamento di detector superconduttivi STJ Cicli di irraggiamento di rivelatori superconduttivi ad alta risoluzione energetica di tipo STJ. I rivelatori irraggiati verranno caratterizzati localmente per quanto riguarda le caratteristiche operative in assenza di radiazione e separatamente per quanto riguarda il funzionamento come rivelatori dove è richiesta una temperatura di lavoro molto più bassa (da 100 a 300 mK) . 4. Test di irraggiamento e caratterizzazione a freddo di detector JTJ e circuiti superconduttivi Cicli di irraggiamento e contemporanea caratterizzazione di rivelatori superconduttivi di tipo JTJ e semplici circuiti Josephson (ad esempio magnetometri dc-SQUID e SFQ digital circuits). Le caratterizza zioni verranno effettuate “in situ” per mettere in evidenza tipologie di danno da radiazione modificabili in base alla storia termica del dispositivo. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Le attività sopra descritte si articoleranno secondo il seguente piano temporale Activity 1° Anno STJ single pixel and quasi-epitaxial absorbers 2° Anno STJ with epitaxial 3° Anno 4° Anno absorber, Arrays Advanced STJ Set-up of 100mK cryostation R&D for Quatratran-like structures Design & Simulation of Dual Detector Fabrication & Assemling of Dual Detector Dual Detector Set-up 0.3K for fast discriminator experiments with optical access Cryo-Electronics TANDEM Set-up of Cryo Station Setup of cryo-line Milestones Test of Dual Detector Si-detectors and readout circuits tests Irradiation of Si-detectors Deliverables Irradiation of STJ-detectors Irradiation of Josephson devices and detectors INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 DELIVERABLES Advanced STJ STJ-Single Pixel Quasi-epitaxial strip detector STJ with epitaxial absorber Superconductive Amplifier Dual Detector Design and simulation of Dual Detector Dual Detector 05/07/01 DESCRIPTION Chip with Al based STJ ∆ E=70eV at 6keV 12th Chip with Nb and TiN absorber strip detectors with 12th 200x100µm2 size and double Al-STJ readout Chip with Nb and Ta epitaxial absorber strip detectors with 36th 200x100µm2 size and double Al-STJ readout. Report on Quatratran-like amplifier properties 48th Epitaxial strip detector Dual Detector Cryogenic station at 300 mK Dual Detector Cryo-electronics Si Detectors at Low Temperature Si readout circuit at low temperature Tandem Cryostation on beam line month month month month Report of design and computer simulation of optimal dual 12th month detector configuration Chip of STJ-JTJ detector with high energy and time resolution: 36th month ∆E=70 eV at 6keV, ∆t < 10ns Cryo-electronics Si Detectors and Readout Report on Si detectors and Medipix readout chip at cryogenic Circuits at Low Temperature temperature: operating ranges and performances Tandem Cryostation on beam line Facility: Cryogenic station with variable temperature from 4300K installed on Tandem beam line. Radiation damage of Si-det Report of radiation damage threshold for Si detectors Radiation damage of STJ -det Report of radiation damage threshold for STJ-detectors: qualification for satellite applications Irradiation of JTJ Report of radiation damage thresholds for JTJ detectors and simple Josephson circuits MILESTONES Advanced STJ Quasi-epitaxial strip detector Cryogenic station at 100mK TIME DESCRIPTION 48th month 12th month 24th month 36th month 48th month TIME Nb and TiN absorber strip detectors with 200x100µm2 size and 12th month double Al-STJ readout Setup of cryogenic station operating at 100 mK for advanced Al- 24th month based STJ detectors Nb and Ta epitaxial absorber strip detectors with 200x100µm2 size and double Al-STJ readout. Fabrication process scalable up to 1000x100µm2 36th month Setup of cryogenic station operating at 300 mK and with optical 24th month laser pulse access STJ-JTJ detector with high energy and time resolution: ∆ E=70 48th month eV at 6keV, ∆t < 10ns Characterization of performances of Si detectors at low 24th month temperature (>77K) Characterization of readout chip (Medipix) at cryogenic 36th month temperature: operating ranges and performances Cryogenic station with variable temperature from 4-300K installed on Tandem beam line. 12th month INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 3. Partecipanti e Struttura del gruppo proponente Il gruppo proponente è costituito essenzialmente dai partecipanti degli esperimenti INFN STJ-detectors e Lazarus. Il gruppo è composto da personale dell’Istituto di Cibernetica del CNR di Pozzuoli (NA), da personale del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università Federico II di Napoli, tutti associati all’INFN e da personale INFN di Salerno. L’elenco è il seguente Cognome Nome Ente di Posizione nei appartenenza riguardi dell’INFN Qualifica % tempo 80 associato 1° Ricercatore (Resp. Naz) Ricercatore CNR-staff associato Ricercatore 90 Ciro CNR-staff associato Ricercatore 80 Pagano Sergio CNR-staff associato Ricercatore 90 Barone Antonio Università associato Prof. Ordinario 30 Peluso Giuseppe Università associato Prof. Associato 20 Pepe Giampiero Università associato Ricercatore 30 Parlato Loredana Università associato Contrattista 40 Gambardella Umberto INFN Dipendente Ricercatore 50 Lissitskii Mikhail INFM Contrattista 80 Perez De Lara David INFN Dottorando 100 Eijnaes Mikkel INFN Post doc 100 Cristiano Roberto CNR-staff associato Esposito Emanuela CNR-staff Frunzio Luigi Nappi Borsista Marie Curie Borsista Marie Curie 90 Le posizioni del personale a contratto e borsisti si riferiscono alla data di presentazione del progetto CRYDET Nel corso del progetto è prevista l’assegnazione di un contratto triennale della UE che sarà impegnato nel progetto a tempo pieno. E’ prevedibile una partecipazione a borse di studio INFN per stranieri da parte di attuali borsisti Marie Curie. Si intende inoltre chiedere una posizione di art.23 INFN per il Dott. M. Lissitskii che ha goduto di borsa biennale INFN per stranieri lavorando al progetto STJ negli anni 1999-2000 ed attualmente continua la sua collaborazione attraverso un assegno di ricerca INFM. L’attività del progetto CRYDET si svolgerà presso laboratori dislocati in tre sedi diverse. Il gruppo di ricerca del CNR a cui sono assegnati anche il Dott. Lissitskii e i due borsisti INFN, svolge la sua attività presso l’Istituto di Cibernetica di Pozzuoli, NA, dove costituisce il gruppo rivelatori superconduttivi. Presso l’IC-CNR sono concentrate le attività riguardanti la tecnologia di fabbricazione. Dal 1999, anno di trasferimento presso la nuova sede di Monte S.Angelo dei Laboratori della sezione INFN di Napoli, anche le attività di misura e caratterizzazione rivelatori STJ sono state trasferite presso le strutture del CNR, dove costituiscono il laboratorio di misure a basse temperature di dispositivi sotto radiazione e la caratterizzazione a bassa temperatura di dispositivi a semiconduttore, relativi all’attività 3. Il gruppo del Dipartimento di scienze fisiche, i cui laboratori si trovano la sede del Politecnico di Napoli, avrà la responsabilità dello sviluppo di materiali alternativi (leghe di Ti) e lo studio di dispositivi tipo Quatratran. Le attività riguardanti il danno da radiazione saranno svolte presso la Sezione INFN di Napoli nel complesso di Monte S. Angelo dove è istallato l’acceleratore TANDEM. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 4. Qualificazione del gruppo proponente. Il gruppo proponente l’esperimento CRYDET svolge la sua attività nello sviluppo di rivelatori superconduttivi da circa 10 anni. Le competenze nell’area dei dispositivi elettronici superconduttivi è arricchita dall’appartenenza ad una comunità scientifica di fisici impegnati in superconduttività che raccoglie in Campania la maggiore concentrazione nazionale ed una delle più significative in Europa. Nel corso di precedenti progetti INFN il gruppo ha sviluppato tecnologie di fabbricazione di giunzioni superconduttive Josephson con geometria speciale ad isola per l'impiego come rivelatori di radiazione X e nel visibile. Le giunzioni sono basate sulla tecnologia del Nb e dell'Al. Con tali campioni, aventi area fino a 100x100µm2 sono stati rivelati singoli fotoni da 6keV con risoluzione energetica di 70eV, che e' tra i primi dieci risultati nel mondo, il migliore in Italia ed in ogni caso migliore di quella di rivelatori tradizionali utilizzati in spettrometria di massa o EDS. L’aspetto innovativo dei risultati ottenuti è che la tecnologia sviluppata utilizza insieme processi completamente fotolitografici, tecniche di magnetron sputtering per la deposizion ed è sviluppata su substrato di zaffiro. I dispositivi realizzati hanno mostrato un buon accoppiamento fononico tra il substrato-assorbitore e le giunzioni. La possibilità di controllare l’accoppiamento fononico è particolarmente importante perchè permette di avere a disposizione varie alternative per implementare l'efficienza di raccolta e la risoluzione energetica. Al momento in cui questa proposta viene scritta, sono stati fabbricati nuovi dispositivi STJ con layer di disaccoppiamento tra substrato e giunzione per studiare l'accoppiamento fononico, con caratteristiche elettroniche intrinseche migliori di quelle già testate sotto radiazione e quindi potenzialmente in grado di fornire una migliore risoluzione energetica. STJ Tra i risultati più significativi, il gruppo vanta l’introduzione della configurazione cosiddetta ad isola per STJ-detector, che oggi è 14 ampiamente usata in esperimenti di rivelazione e, più recentemente, la proposta di geometria ad anello per ottenere un metodica semplice ed efficace per la stabilizzazione del punto di lavoro di un rivelatore STJ. Giunzioni ad anello sono state fabbricate. Il loro comportamento soddisfa le previsioni teoriche per quanto riguarda la soppressione della corrente critica di Josephson. Misure preliminari con raggi X sono state effettuate con risultati incoraggianti. Tale geometria è particolarmente utile nel caso di struttura di array, come quelle che si intendono sviluppare nell'esperimento CRYDET. Tra gli obiettivi di questa proposta c’è quello di sviluppare un rivelatore duale in cui il meccanismo di commutazione Josephson è alla base del funzionamento di una JTJ come discriminatore veloce. Presso il gruppo esistono consolidate esperienze, teoriche e sperimentali, nello studio del decadimento di stati metastabili in giunzioni Josephson dovuti a rumore intrinseco, che rappresenta il meccanismo antagonista. Il Gruppo ha recentemente sviluppato, in collaborazione con l'Università di Oxford, un dispositivo a tre terminali impiegante due giunzioni tunnel STJ con caratteristiche simili al transistor bipolare quatratran. In particolare, guadagni in corrente fino a 80 a 100 T=4.2K ed alte unidirezionalità nel funzionamento lo rendono particolaremente 2 80 interessante per la eventuale amplificazione criogenica dei segnali provenienti da 0.57 A/cm 15 2 60 0.74 A/cm rivelatori operanti alle basse temperature . 2 0.77 A/cm ∆JDet /∆JInj 40 20 0 -20 -40 -60 -80 -100 14 15 2 0.79 A/cm 2 0.81 A/cm 2 Guadagno differenziale in corrente in funzione della tensione di alimentazione a vari livelli di densità di corrente di iniezione 0.87 A/cm -2 -1 0 1 VDet (mV) 2 R. Cristiano, et al, Appl. Phys. Lett. 74 (1999).3389; R.Cristiano, et al Phys.Rev.B 62 (2000) 8683 G.P. Pepe et al., Appl. Phys. Lett. 77 (2000) 447 INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Il gruppo vanta i risultati più estensivi e completi sul danno da radiazione in circuiti superconduttivi. Dietsche et al Solid State Comm. 24 (1977) 591 Lee et al Appl Phys Lett. 40 (1982) 347 Raider et al Defects & Diffusion Forum 57 -58 (1988) 425 King et al, IEEE Trans.Nucl.Sci. 38 (1991) 1359 Pagano et al IEEE Trans on Appl.Superc.7 (1997) 2917 Frunzio et al Jpn J. Appl.Phys. 37 (1998) 40 Frunzio et al Jpn J. Appl.Phys. 37 (1998) 40 STJ radiazione Energia MeV Pb-based neutroni >0.1 Pb-based elettroni 0.015-2 Nb/PbAuIn Nb-based Nb-based Nb-based Nb-based N+ protoni protoni protoni Au16+ 0.7 63 6.5 6.5 235 Fluenza n/cm2 1.0 x1018 Dose Grad 16 1.0 x10 5.0 x1014 7.6 x1014 1.0 x1015 1.0 x1016 1.3 x1012 0.077 0.5 5.0 0.92 risultati Bridge metallici o weak-link attraverso la barriera Difetti da ionizzazione o urto elastico nucleare Difetti da ionizzazione Nessun danno Nessun danno Danno Danno Inoltre, componenti del gruppo sono stati tra i primi investigatori dell’effetto Lazarus. Questo effetto consiste nel completo recupero di rivelatori a diodo di Si, danneggiati irreversibilmente a fluenze di circa 1014 1MeV equiv. n/cm2 , mediante raffreddamento a T < 100K , ed è stato estensivamente studiato negli ultimi tre anni dalla collaborazione CERN RD39, a cui l'INFN ha partecipato attraverso l'esperimento Lazarus. I risultati ottenuti sinora sono stati molto incoraggianti e si prevede lo sviluppo di applicazioni specifiche di detector criogenici in esperimenti CERN quali NA60, COMPASS, TOTEM. INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 I laboratori partecipanti alla proposta CRYDET hanno la seguente dotazione strumentale, disponibile per le attività del progetto CNR-IC Laboratorio di deposizione film sottili: Sistema di deposizione MRC a tre magnetron, pompa criogenica con camera di caricamento load-lock e rf-backsputter cleaning Pressione base 10-9 mbar Sistema di deposizione Leybold, con pompa turbo, per metalli morbidi ed isolanti ed rf-backsputter cleaning Pressione base 10-7 mbar Sistema RIE (Reactive Ion Etching) per rimozione metallica in atmosfera reattiva di CF4 (+O2) Sistema Ion-milling per rimozione metallica soft in atmosfera inerte (Ar) Step profiler Tencor Alpha-Stepper misura di precisione degli spessori di film sottili Wedge Bonder Kulike & Soffa mod.4123 per microsaldature ad ultrasuoni a freddo (filo AlSi) Laboratorio di fotolitografia 3 Banchi a flusso laminare classe 100 + 1 Wet Etching Process laminar flow bank Mask Aligner K.Suss MJB3 per allineamento micrometrico (3µm linewidth ) Mask Aligner K. Suss MJB3 con laser ad eccimeri litografia submicrometrica (0.8µ m) Spin coater Headway Research Microscopio K. Zeiss Axioscop Laboratorio per misure a bassa temperatura Stazione schermata per ultra shielded measurements costituita da: un dewar superisolato per LHe da 10lt, sistema di schermaggio a tre schermi di mu-metal ed uno schermo di Alluminio sistema di controllo della temperatura (10K-1.3K con accuratezza al mK) basato su pompaggio booster e manostato Camera schermata 3x3 mt con frequenza di taglio di 10KHz e 20GHz Elettronica custom per la caratterizzazione elettronica e magnetica e controllo remoto della temperatura basata su Sistema acquisizione e controllo dati su PC, equipaggiata da generatore di segnale HP8116A ed oscilloscopio Hitachi V-1100A Laboratorio INFN/CNR per misure a temperature subkelvin e sotto radiazione Stazione criogenica costituita da: un dewar superisolato per LHe da 10lt, sistema di controllo della temperatura (10K-1.3K con accuratezza al mK) basato su pompaggio booster e manostato Inserto a He3 Heliox della Oxford Instr., Tbase=280mK con controllore e lettore di temperatura Stazione criogenica portatile a flusso di He Cryoindustries mod.102 per misure da 300 a 2K Elettronica per caratterizzazione dispositivi a semiconduttore Elettronica custom per la caratterizzazione elettronica e magnetica e controllo remoto della temperatura basata su Sistema acquisizione e controllo dati su PC, Oscilloscopio Tektronix TAS 475 Oscilloscopio digitale Tektronix 2430A Generatore di segnale HP 33120A Generatore di impulsi HP 51104A INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Dip. Scienze fisiche Università Federico II Laboratorio di deposizione film sottili: Sistema di deposizione a due magnetron, cannone ionico pompa criogenica Controllo spessore Pressione base 10-8 mbar Sistema di deposizione con un magnetron, cannone ionico, un crogiulo, pompa criogenica Controllo spessore Pressione base 10-8 mbar Sistema RIE (Reactive Ion Etching) per rimozione metallica in atmosfera reattiva d i CF4 o per ion milling Metallizzatore con sputtering. Profilometro Wedge Bonder Laboratorio di fotolitografia 3 Banchi a flusso laminare classe 100 + 1 Wet Etching Process laminar flow bank Mask Aligner K.Suss MJB3 per allineamento micrometrico Spin coater Headway Research Microscopio K. Zeiss Axioscop Laboratorio per misure a bassa temperatura Criostato per LHe con sistema di controllo della temperatura (10K-1.3K) Elettronica custom per la caratterizzazione elettronica e magnetica e basata su sistema acquisizione e controllo dati su PC, equipaggiata da generatore di segnale 100pA-1A ed oscilloscopio analogico 100MHz Picoamperometro SQUID Amplificatore lock-in INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 5. Collegamenti con altri progetti e principali collaborazioni. Il progetto CRYDET si inserisce in una serie di iniziative che hanno lo scopo di creare a Napoli un polo di riferimento per lo studio della fisica e lo sviluppo delle applicazioni di rivelatori di radiazione operanti a bassa temperatura. In particolare, le varie attività svolte nel progetto forniscono la base di studio e sviluppo di tecnologie e metodiche sperimentali di supporto ad iniziative essenzialmente di carattere applicativo. Il gruppo INFN di Napoli coinvolto in CRYDET è tra i proponenti di un network Europeo TMR Applied Cryodetectors nell’ambito del 5° programma quadro. L’attuale proposta segue due analoghe iniziative, tutte coordinate dal prof. Ettore Fiorini, che si sono succedute con successo negli ultimi sette anni. Il network raccoglie i maggiori gruppi europei coinvolti in esperimenti underground 16 che utilizzano rivelatori criogenici ed ha permesso di stabilire un fruttuoso ed intenso scambio di esperienze e collaborazioni . Il gruppo di Napoli si è giovato nel passato di questa iniziativa attraverso una borsa di studio biennale Marie Curie usufruita dalla dott. Emanuela Esposito (attualmente tra i proponenti di CRYDET) presso l’Università di Oxford, seguita da una borsa di ritorno di un anno presso la sezione INFN di Napoli, e di due borse di studio assegnate alla sezione di Napoli per contratti di 3 anni (David Perez de Lara) e di 1 anno (Mikkel Eijrnaes). Nell’ambito del network il gruppo ha stabilito ottimi rapporti di collaborazione oltre che con gli altri due partners INFN di Milano e Genova, con l’Università di Oxford (prof. N. Booth) e con l’Univerità Tecnica di Monaco (prof. F. von Feilitzsch), per i comuni interessi nello sviluppo di rivelatori STJ. Il network, se approvato, permetterà dal 2002 di avere un contratto triennale per un dottorando straniero presso la sezione di Napoli, di avere un canale privilegiato per candidare di studenti di dottorato o post-doc napoletani per stage preso i laboratori del network, di ottenere un contributo alle spese di missione estero per scambi e collaborazioni con i gruppi sopra citati. Finanziamento previsto: 150 kEuro (in corso di valutazione) Congiuntamente con il CNR è in via di definizione la partecipazione ad un Centro di Competenza per i Beni Culturali della Regione Campania (nell’ambito delle iniziative POR) in cui sarà sviluppata spettrometria EDS con sensori superconduttivi per archeometria. L’iniziativa consiste nell’istallazione a Napoli del primo prototipo di EDS per fluorescenza X equipaggiato con sensori TES per misure su reperti di interesse dei beni culturali (in collaborazione con il gruppo di archeologi guidati dal prof. Marrazzi dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli). E’ in via di definizione un accordo con la Cryogenic Spectrometers (CSP) GmbH di Monaco che, insieme con la EDAX, ha iniziato a commercializzare questo tipo di strumentazione. L’accordo con la CSP prevede un interesse reciproco a sviluppare programmi di collaborazione per valutare la possibilità di sostituire i rivelatori TES con rivelatori basati sulla tecnologia STJ. L’accesso privilegiato al prototipo costituisce una occasione unica per appropriarsi di un know-how di avanguardia, indispensabile per progettare i rivelatori con le opportune specifiche richieste dalla particolare applicazione. I rapporti di collabora zione con la CSP sono documentati da una lettera di intenti a collaborare. La CSP partecipa, tra l’altro, al network europeo sopra citato. L’INFN sarà coinvolto nelle iniziative del centro di competenza regionale attraverso la partecipazione ad eventuali attività di brevetto. Le modalità saranno definite più precisamente al momento della definizione del consorzio regionale. Finanziamento previsto: 800 kEuro (in corso di presentazione) Per quanto riguarda rivelatori STJ per raggi X, il gruppo INFN/CNR collabora con il Dipartimento di Fisica Applicata della Yale University, New Haven, USA (gruppo guidato dal prof. D. Prober) per lo sviluppo di rivelatori avanzati STJ per astrofisica. Il dott. Luigi Frunzio, proponente di CRYDET ha fatto parte per circa tre anni (1999-2001) del team del prof.Prober, dove ha avuto la responsabilità esecutiva di due progetti di ricerca della NASA rispettivamente con il Goddard Space Flight Center e con il JET Propulsion Lab. Inoltre, è già in corso un' attività di ricerca per lo studio delle prestazioni di STJ anulari sotto raggi X, finanziata dal Dip. della Difesa, a cui prende parte il gruppo del prof. Prober e la HYPRES Inc. ed a cui hanno partecipato anche componenti 17 del gruppo INFN/CNR . E’ in via di definizione un’estensione dell'intesa di collaborazione tra il Dipartimento di Fisica Applicata della Yale University ed l'IC-CNR rivolta a vari aspetti: configurazione geometrica ottimale di un rivelatore STJ per astrofisica basato su strutture a stri con lettura STJ laterale e geometrie ad anello, e sulla qualificazione per applicazioni nello spazio di dispositivi superconduttivi esposti al danno da radiazione. Non sono previsti finanziamenti diretti al Gruppo INFN Si sta infine stabilendo una collaborazione tra il il gruppo INFN/CNR, l'Istituto di Cibernetica CNR, l'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica (CNR-IIGB) e le Università di Napoli e di Cagliari (rispettivamente con i Dipartimenti di Chimica Organica e Biologia e di Biologia Sperimentale) per lo studio di problematiche di biologia mediante spettrometria di massa basata su sensori superconduttivi. Tale attività prevede a Napoli anch’essa l’installazione del primo prototipo di spettrometrodi massa TOF equipaggiato con sensori superconduttivi, in collaborazione con la Genspec SA di Neuchatel in Svizzera. Con la Genspec è gia in corso di stesura un brevetto per rivelatore duale, che vede come soggetti interessati l’INFN, il CNR e la Genspec. La 16 17 Consultare la pagina web http://www.lngs.infn.it/lngs/htexts/tmr/tmr_network.html. L. Frunzio et al., Appl. Phys.Lett. (2001) submitted INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 collaborazione con la Genspec è di particolare rilievo trattandosi della compagnia che ha inventato la spettrometria di massa per macromolecole con sensori superconduttivi e che possiede in questo settore una posizione di assoluta preminenza. Inoltre il progetto permetterà di accedere a tematiche di carattere biologico (proteinomica e post-genomica) collaborando con prestigiosi gruppi italiani. La collaborazione ha prodotto i seguenti progetti con richieste di finanziamento: CNR - Agenzia 2000 Finanziamento previsto: 60 kEuro (in corso di valutazione) CNR - Agenzia 2001 Finanziamento previsto: 350 kEuro (in corso di presentazione) MURST Finanziamento previsto: 200 kEuro (in corso di presentazione) I proponenti dell'esperimento CRYDET, insieme con l'Istituto Elettrotecnico Nazionale G. Ferrarsi hanno presentato una richiesta di finanziamento per una ricerca esplorativa nell'ambito delle iniziative FISR-MURST. Il progetto si propone di esplorare la fisica di base e la fattibilità di una nuova classe di sensori ottici costituiti da rivelatori superconduttivi di fotoni nell' UV - Visibile con la potenzialità di fornire informazione sull'energia e il tempo di arrivo di singoli fotoni. I rivelatori proposti sono basati su giunzioni superconduttive operanti in regime di Josephson. Finanziamento previsto: 350 kEuro (in corso di valutazione) I proponenti del progetto CRYDET continueranno la partecipazione, iniziata con il progetto Lazarus, nell'ambito della collaborazione RD39. A tale collaborazione partecipano 15 istituzioni internazionali ed ha come scopo lo studio dei fenomeni fisici di base e lo sviluppo di applicazioni di rivelatori di silicio operanti a temperature criogeniche per esperimenti di alte energie. Attualmente la collaborazione ha effettuato alcune dimostrazioni (test beam) dell'operatività dei rivelatori criogenici e dei relativi sistemi di raffreddamento e sono in corso di sviluppo applicazioni nell'ambito dei seguenti esperimenti CERN: COMPASS, NA60, TOTEM. Non sono previsti finanziamenti diretti al Gruppo INFN Le iniziative possono così essere schematizzate: Si-detectors CERN RD39 INFN Optical Detectors MEDIPIX FISR-MURST Astrophysics applications CRYDET HYPRES Mass Spectroscopy MURST CNR Agenzia 2000 -Agenzia 2001 EDS X ray spectroscopy Centro di Competenza Beni Culturali INFN EU Network INFN-CRYDET Allegato al modulo EN5 05/07/01 Tabella dei Costi (in kEuro) 1° anno (2002) Totale Advanced STJ-Detectors ADR Cryogenic station (100mK) Dual Detector Measurement station for the 0.3K insert Cryo-Electronics Tandem Cryostation on beam line 2° anno Advanced STJ-Detectors Gas flow controller for UHV systems UHV Heater for Epitaxial Thin Film Dual Detector Cryo-Electronics Tandem Cons 60 30 MI 2.5 ME 6 Tot. 278,5 6 7,5 188,5 140 10 40 - 10 10 30 55 55 120 45 - 30 15 30 3° anno Totale Advanced STJ-Detectors Dual Detector Cryo-Electronics Tandem 0 100 30 45 15 10 6 7,5 113,5 4° anno Totale Advanced STJ-Detectors Dual Detector Cryo-Electronics Tandem 0 80 20 40 10 10 4 6 90 265 360 18,5 27 670,5 TOTALE Totale Inv 210 in grassetto sono indicati le principali attrezzature inventariabili di cui si chiede l’acquisto Advanced STJ-Detectors Dual Detector Cryo-Electronics Tandem 320 165 50 90 Costo totale per Attività (Inv + Cons) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento CRYDET Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Cognome e Nome Barone Antonio Cristiano Roberto Eijnaes Mikkel Esposito Emanuela Frunzio Luigi Gambardella Umberto Lissitski Mikhail Nappi Ciro Pagano Sergio Parlato Loredana Peluso Giuseppe Pepe Giampiero Perez de Lara David Incarichi P.O. 5 CNR 5 80 B.UE 5 100 CNR 5 90 CNR 5 90 5 50 INFM 5 80 CNR 5 80 CNR 5 90 Univ. 5 40 P.A. 5 20 R.U. 5 30 B.UE 5 100 Ric Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA 30 Qualifica TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica 13,0 Numero totale dei Tecnici 8,8 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento CRYDET Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento CRYDET Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) cryogenic detector superconductivity spectroscopy radiation damage tunnel junction Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) cryogenic detector superconductivity spectroscopy radiation damage tunnel junction (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento CRYDET Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento CRYDET Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Resp. Naz.: Struttura Esperimento CRYDET Gruppo 5 Roberto Cristiano NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 31/12/2002 STJ-Single Pixel Chip con Al-based STJ, DE=70eV at 6keV; quasi-epitaxial strip detector con assorbitore di Nb and TiN 200x100mm2 e Al-STJ readout 31/12/2002 Stazione criogenica a temperatura variabile (4-300K) istallata su TANDEM di Napoli 31/12/2002 Progettazione e simulazione per la definizione della configurazione ottimale del rivelatore duale STJ+JTJ. (Report) Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo CRYDET 5 Resp.Naz.: Struttura Roberto Cristiano NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento Caria Mario Cerello Piergiorgio LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista M.P. Lisitskii Numero NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION A L. Parlato 15-18 2000 77 447-449 2000 440 5-16 2000 440 17-37 2000 Superconducting device with transistor like properties including large current amplification Charge collection efficiency of irradiated silicon detectors operated at cryogenic temperatures Charge collection efficiency and resolution of an irradiated double sided silicon microstrip detector operated at cryogenic temperatures NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION A Mod. EC/EN 11a 2000 444 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION A K. Borer 476-479 Quasiparticle diffusion and edge losses in superconducting tunnel junctions detectors with two active electrodes APPLIED PHYSICS LETTERS K. Borer Data 444 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION A G.P. Pepe Pagine Annular Josephson junctions for radiation detection: fabrication and investigation of the magnetic behaviour (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Giancarlo Gialanella e-mail: [email protected] Codice 122 Esperimento DOSBI Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Giancarlo Gialanella Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Collaboratore e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Fisica interdisciplinare Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Napoli DOSBI Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Interazione radiazioni ionizzanti - sistemi biologici Processo fisico studiato Microscopio a fluorescenza Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Milano, Napoli Azienda Policlinico Universitario, Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 4 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO VOCI DI SPESA 2002 IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Riunioni collaborazione Interno Viaggi e missioni Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 1,5 1,5 1 partecipazione ad un congresso internazionale Estero 2,5 2,5 Sonde per ibridizzazione Materiale vario 5,0 2,5 7,5 Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Microscopio a fluorescenza (cofinanziamento) Materiale Inventariabile 15,0 Costruzione Apparati 15,0 Totale 26,5 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Resp. loc.: Esperimento DOSBI Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 Lo scopo dell'esperimento è di individuare un metodo di monitoraggio del trattamento radioterapeutico con raggi X che permetta di predire la radiorisposta individuale. Si è analizzata l'induzione di aberrazioni cromosomiche in linfociti del sangue periferico con la tecnica della PCC+FISH. L'esperimento, previsto di durata triennale, necessita di un prolungamento di un ulteriore anno. Infatti, i dati raccolti finora non consentono di dare risposte conclusive, in quanto il numero di pazienti è ancora troppo basso. Ciò è stato principalmente dovuto al flusso di pazienti che si è dimostrato più lento rispetto alle previsioni. L'esperimento è infatti on line alla radioterapia e richiede il rispetto delle modalità dell'etica medica (consenso informato ecc.). Si è anche ritenuto opportuno limitare il progetto ai soli tumori alla mammella.Per compensare i tempi di misura più diluiti, abbiamo messo a punto un nuovo protocollo FISH che consente di ottenere immagini di alta qualità, adatte ad una tecnica di riconoscimento automatico delle aberrazioni. E'infatti in corso un progetto, finanziato dal MURST ex legge 488, per la realizzazione di un prototipo di Riconoscitore Automatico di immagini cromosomiche (RAIC) per la ricerca automatica di cellule in metafase e in interfase e il riconoscimento automatico delle A.C. I tempi previsti per questi programmi sembravano potere essere tra loro compatibili con l'impiego dell'unico microscopio a fluorescenza in nostro possesso mentre in realtà ci troviamo ora nella condizione di doverne acquisire un secondo. Tale acquisto è necessario anche alla luce dei nostri programmi futuri che ci vedranno impegnati in esperimenti nei quali la tecnica FISH+PCC è preminente.Si chiede, quindi un'assegnazione straordinaria per materiale inventariabile a favore dell'esperimento DOSBI di 30 ML quale cofinanziamento al 50% per l'acquisto di un microscopio a fluorescenza. Consuntivo 2001-Sono continuate le misure in collaborazione con il Dip. di Radioterapia dell'Università "Federico II" di Napoli, in pazienti per carcinoma mammario. Abbiamo misurato le aberrazioni cromosomiche in linfociti periferici del sangue, estratti prima, durante, ed alla fine del trattamento. Per alcuni pazienti, abbiamo anche ottenuto dei campioni di sangue a 3 mesi dalla cura. Per la visualizzazione del danno citogenetico, è stata utilizzata la tecnica di ibridizzazione in situ in fluorescenza (FISH) combinata con la condensazione prematura dei cromosomi (PCC). I risultati evidenziano un aumento delle aberrazioni cromosomiche indotte dal trattamento, ed una notevole variabilità individuale, che potrebbe dipendere da: fattori fisici, ovvero differenze nel piano di trattamento impiegato; fattori biologici, quali una diversa radiosensibilità individuale alle radiazioni;fattori medici, quali l'influenza del trattamento chemioterapico o della chirurgia. Attività 2002-Per completare l'analisi, si rende necessaria l'estensione di un anno del progetto. Sarà infatti necessario avere almeno 10 pazienti, con lo stesso piano di trattamento fisico, e che differiscano per chirurgia e trattamenti concomitanti. Un totale di 30 pazienti ben selezionati in questo modo dovrebbe consentire di trarre conclusioni definitive sulla variabilità individuale al trattamento. All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 1,5 2,5 7,5 15,0 26,5 TOTALI 1,5 2,5 7,5 15,0 26,5 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. Naz.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVENTIVO GLOBALE PER L'ANNO A 2002 In kEuro CARICO DELL’ I.N.F.N. Struttura Miss. interno Milano Napoli TOTALI Miss. estero Mater. di cons. Trasp. e Facch. Spese Calc. Affitti e Manut. Appar. Mater. inventar. Costruz. appar. TOTALE Compet. A carico di altri Enti 3,0 1,5 8,0 2,5 1,0 7,5 15,0 12,0 26,5 0,0 15,0 4,5 10,5 8,5 15,0 38,5 15,0 NB. La colonna A carico di altri Enti deve essere compilata obbligatoriamente Note: I 15 keuro a carico di altri enti per la struttura di Napoli sono relativi al cofinanziamento del microscopio a fluorescenza Mod. EC. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI A) ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2001 A Napoli sono continuate le misure in pazienti per carcinoma mammario. Abbiamo misurato le aberrazioni cromosomiche in linfociti del sangue periferico, estratti prima, durante ed alla fine del trattamento. Per alcuni pazienti, abbiamo ottenuto dei campioni di sangue a 3 mesi dalla cura. Il danno citogenetico, è stata analizzato con la tecnica di ibridizzazione in situ in fluorescenza (FISH) combinata con la condensazione prematura dei cromosomi (PCC). I risultati evidenziano un aumento delle aberrazioni cromosomiche e una notevole variabilità individuale. A Milano si è sviluppato un modello meccanicistico e un codice Monte Carlo per simulare i territori cromosomiali in interfase nei nuclei di linfociti umani. Il nucleo, un raggio 3 mm, è inscritto in un reticolo tridimensionale di 27000 box cubici di lato 0.2 mm. Ogni territorio ha assegnato un numero di box proporzionale al contenuto genomico del cromosoma corrispondente. Il modello è stato testato soddisfacentemente e quindi l'algoritmo si può considerare affidabile. B) ATTIVITA’ PREVISTA PER L’ANNO 2002 Per completare l'analisi, si rende necessaria l'estensione di un anno del progetto. Sarà infatti necessario avere almeno 10 pazienti, con lo stesso piano di trattamento fisico, e che differiscano per chirurgia (linfonodi asportati o meno) e trattamenti concomitanti (con o senza chemioterapia). Un totale di 30 pazienti ben selezionati in questo modo dovrebbe consentire di trarre conclusioni definitive sulla variabilità individuale al trattamento. A Milano il modello sviluppato sarà esteso al caso di protoni e particelle alfa di bassa energia, che sono di interesse nell'ambito della radioterapia con ioni carbonio. Inoltre saranno simulati sia l'irraggiamento isotropo, sia quello con fasci paralleli. A questo punto saranno disponibili curve dose-risposta per radiazioni di diverso LET, che consentiranno l'identificazione di possibili biomarkers della radiazione. Eventualmente il codice sarà modificato in modo da simulare l'irraggiamento di fibroblasti umani, che sono di interesse in radioterapia in quanto i fibroblasti della pelle possono ricevere una dose non trascurabile. C) FINANZIAMENTI GLOBALI AVUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI Anno Finanziario In kEuro Missioni Missioni Materiale Trasp. Spese Affitti e Materiale Costruz. di e interno estero Calcolo Manut. inventar. apparati consumo Facch. Apparec. 1999 4,6 6,7 10,3 2000 4,1 6,1 10,3 2001 3,5 9,0 11,5 TOTALE 12,2 21,8 32,1 Mod. EC. 5 (a cura del rappresentante nazionale) TOTALE 21,6 2,0 22,5 24,0 2,0 68,1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. Naz.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 4,5 10,5 8,5 15,0 38,5 TOTALI 4,5 10,5 8,5 15,0 38,5 Note: Mod. EC. 6 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 5 Cognome e Nome D'Alesio Valentina Durante Marco Gialanella Giancarlo Grossi Gianfranco Scampoli Paola Incarichi Qualifica TECNOLOGI N Spec. 5 P.A. 5 100 1 40 5 40 P.A. 5 40 R.U. 5 40 P.O. Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. T.L. Pugliese M.Gabriella ,4 Qualifica N Cognome e Nome Dipendenti 5,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 2,6 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 40 1,0 Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent TECNICI Percentuale Qualifica Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione SI Dosimetria biologica in pazienti trattati con radioterapia Sardi Ilaria Tesi di: dottorato Titolo della Tesi in Biologia Relatore/Tutore G. Gialanella Monetti Luigi Tesi di: laurea in Biologia Keywords biodosimetria aberrazioni cromosomiche SI Studio delle aberrazioni cromosomiche dei linfociti del sangue periferico con la tecnica PCC + FISH per la predizione della risposta individuale nei trattamenti radioterapici Relatore/Tutore G. Grossi Keywords Radioterapia aberrazioni cromosomiche SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) biodosimetria aberrazioni cromosomiche radioterapia Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) biodosimetria aberrazioni cromosomiche radioterapia modelli biofisici (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Località Data Titolo della presentazione o del seminario V. d'Alesio comunicazione Denominazione della Conferenza o dell'istituzione conferenza nazionale Dosimetria biologica per il monitoraggio di trattamenti radioterapeutici LXXXVI Congresso della SIF Palermo 6 - 11 Ottobre 2000 D. Esposito comunicazione conferenza nazionale X Convegno Nazionale SIRR Risposta del sistema ematopoietico alla radiazione ionizzante in diversi scenari di esposizione: un modello e la Frascati sua verifica sperimentale 19-22 Novembre 2000 Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 100 % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice 122 Esperimento DOSBI Resp. Naz.: Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento 30/06/2001 30/06/2001 31/12/2001 31/12/2001 Descrizione Sviluppo di un modello/codice Monte Carlo dell'organizzazione della cromatina in interfase e test del modello mediante il controllo dei seguenti parametri: distanze relative tra i punti di partenza per la costruzione dei domini; rapporto tra i numeri di box e contenuto genomico; rapporto tra la porzione di NAPOLI Proseguimento dell'analisi dei pazienti trattati con diversi protocolli di chemioterapia e chirurgia. Inizio irraggiamenti in vitro pre-trattamento per valutare la radiosensibilita' pre-trattamento MILANO Simulazione della formazione di aberrazioni cromosomiche (scoring GIEMSA e FISH) indotte da radiazioni sparsamente ionizzanti NAPOLI Risultati preliminari sull'analisi di pazienti trattati con diversi protocolli di chemioterapia e chirurgia. 70 70 % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones Le milestones relative a Napoli sono state riorganizzate per le motivazioni riportate nell'allegato modello EC2. Inoltre, gli esperimenti in vitro sono stati cancellati per la difficolta' nel reperire i volumi di campione di sangue necessari. MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 30/06/2002 MILANO Estensione del punto 1) al caso degli ioni leggeri e confronto con i risultati ottenuti in una precedente versione del modello, in cui i territori cromosomiali erano stati simulati in modo implicito NAPOLI 31/12/2002 Fine delle misure di pazienti trattati con diversi protocolli di chemioterapia e chirurgia e degli irraggiamenti in vitro per valutare la radiosensibilità pre-trattamento MILANO 31/12/2002 identificazione di possibili biomarkers della radiazione ed eventuale estensione del modello al caso dei fibroblasti NAPOLI umani. 30/06/2002 Risultati sull'analisi di pazienti trattati con diversi protocolli di chemioterapia e chirurgia e sulla correlazione fra dati in vitro pre-trattamento e risultati in vivo sull'induzione di aberrazioni cromosomiche Mod. EC/EN 11 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 122 Esperimento DOSBI Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 Giancarlo Gialanella NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento Bollini Dante Cherubini Roberto LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Rivista F. Ballarini Titolo della pubblicazione Numero Pagine Data Stochastic aspects and uncertainties in the prechemical and chemical stages of electron tracks in liquid water: a quantitative analysis based on M. C. simulations Radiat. Envir. Biophys. HG Paretzke 39 Adv. in Space Res. L. Stronati Radiat. Prot. Dosim. A. Ottolenghi PHYSICA MEDICA Mod. EC/EN 11a 2000 1-62 2000 Biophysical models for the induction of cancer by radiation. Radiation fields , dosimetry, biokinetics and biophysical models for cancer .... A. Ottolenghi 179-188 Modelling chromosomal aberration industion by ionising radiation: the influence of interphase chromosome architecture 27/2 369/382 2001 335-346 2001 Calibration curves for biological dosimetry by fluorescence in situ hybridization 94 Mechanistic and phenomenological models for the estimate of radiation-induced biological damage 17/S1 3-12 2001 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Antonello Andreone e-mail: Codice 132 Esperimento EBLA Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: VINCENZO PALMIERI Struttura di appartenenza: LN Legnaro Posizione nell'I.N.F.N.: I Ricercatore e-mail: INFORMAZIONI GENERALI CAVITA’ SUPERCONDUTTIVE Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati INFN Napoli Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Proprieta’ a microonde di film superconduttori Processo fisico studiato Analizzatore di rete, analizzatore di spettro, generatori di segnale a microonde Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento INFN Napoli. INFN Legnaro Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 3 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Gruppo 5 Antonello Andreone Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,5 Interno Missioni INFN Napoli - INFN Legnaro e viceversa Viaggi e missioni In kEuro 2,5 3,5 Estero Missioni all'estero 3,5 7,0 Materiale Consumo Elio liquido, Connettori microonde Trasp.e facch. 7,0 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 15,5 Materiale Inventariabile Strumentazione Costruzione Apparati 15,5 Totale 28,5 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Resp. loc.: Struttura Esperimento EBLA Gruppo 5 Antonello Andreone NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Gruppo 5 Antonello Andreone Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 3,5 7,0 15,5 28,5 TOTALI 2,5 3,5 7,0 15,5 28,5 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonello Andreone NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Percentuale RICERCATORI P.A. Dipendenti N 1 2 3 4 5 Cognome e Nome Andreone Antonello Cassinese Antonio Palomba Francesco Salluzzo Marco Vaglio Ruggiero Incarichi P.O. 5 20 Ric INSTM B.P.D. 5 20 5 20 AsRic Univ 5 20 5 20 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 5,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,0 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonello Andreone NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonello Andreone NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 132 Esperimento EBLA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonello Andreone NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Paolo Russo e-mail: [email protected] Codice 170 Esperimento FLUXEN Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: U. Bottigli Struttura di appartenenza: Pisa Posizione nell'I.N.F.N.: Incaricato di Ricerca e-mail: INFORMAZIONI GENERALI Linea di ricerca Studio di rivelatori per misure di flusso ed energia per controllo sistemi diagnostici e terapeutici Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Interazione radiazione x e gamma con semiconduttori e calorimetri Processo fisico studiato Rivelatori a semiconduttore calorimetro elettromagnetico Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Cagliari - Catania - Lecce - Napoli - Pisa Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 2 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,0 Riunioni collaborazione 2,0 2,0 Estero Congresso N.S.S. 2,0 Fotomoltiplicatore R5900 (16 Canali) Metabolismo laboratorio 2,5 2,0 4,5 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA Viaggi e missioni 2002 Totale 8,5 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Resp. loc.: Esperimento FLUXEN Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2002 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2,0 2,0 4,5 8,5 2,0 2,0 4,5 8,5 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 5 Cognome e Nome Abate Luigi Bertolucci Ennio Mettivier Giovanni Montesi Maria Cristina Russo Paolo Incarichi Spec. 5 40 5 40 Bors. 5 40 Bors. 5 30 5 30 P.O. P.A. Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 5,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,8 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 170 Esperimento FLUXEN Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo degli strumenti di misura potenziale gia' riscontrata Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: in ambito: biomedico Misuratore del profilo dell'intensità di un fascio di radiazione gamma per radioterapia Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Antonio Ordine e-mail: Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Antonio Ordine Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Dipendente Tecnologo e-mail: PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca GENERALI Elettronica - Informatica Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Studio e sviluppo di un nuovo sistema per l'acquisizione dati ed il controllo di apparecchiature Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Napoli Silena International Spa, cointestataria del progetto - Legge 297 (v. allegato) 3 anni B) S C A L A PERIODO DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2002 studio del protocollo di cominucazione FAIR via Ethernet 100/1000, realizzazione sistema con CPU VME PowerPC/LynxOS e test di comunicazione con PC/Linux e SBC PC104/Linux, realizzazione del driver software per scheda PCI Ethernet 100/1000, su piattaforma SBC PC104/Linux e PC/Linux ed inizio dei relativi test 2003 realizzazione prototipo del nuovo controllore FAIR/Ethernet 100/1000 equipaggiato con SBC PC104/Linux, esecuzione dei test, implementazione dei primi driver SBC PC104/FAIR 2004 completamento dello sviluppo del software di sistema per il nuovo controllore, realizzazione del prototipo finale del controllore ed esecuzione dei relativi test, realizzazione del software per il controllo del sistema sotto PC/Linux Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Resp. loc.: Gruppo 5 Antonio Ordine Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale Schede SBC PC104 Componenti elettronici Schede PCI Ethernet 10/100/1000 4,0 6,0 3,0 13,0 Trasp.e facch. Materiale Consumo Estero Viaggi e missioni Interno Parziali Totale Compet. Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Sistema di sviluppo per SBC PC104/Linux Switch Ethernet 100/1000 2 PC completi di adeguati display grafici 6,0 10,0 6,0 22,0 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Totale 35,0 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 Per completezza indichiamo il dettaglio relativo alla spesa (quota INFN) prevista per ciascuno dei successivi 2 anni di durata dell'esperimento. 2° anno 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) Master prototipo controllore versione 0 Attrezzatura per stampa e stampa CS Componenti elettr. (tra cui quelli per 2 Controllori) Montaggio di 2 controllori 1 crate VME V430 Rinnovo licenza per sistema di sviluppo per PLD Trasferte interno Totale 6 4 4 1 9 3 3 30 3° anno 1) 2) 3) 4) 5) 6) Master versione "debuggata" del controllore Attrezzatura pre stampa e stampa CS Componenti elettr. per 2 controllori Montaggio di 2 controllori Rinnovo licenza per sistema di sviluppo per PLD Trasferte interno 4 4 3 1 3 3 Totale 18 La legge 297 prevede un finanziamento del MURST che varia tra il 50 e 75 per cento della spesa, sostenuta dall'Ente, prevista per tutto il periodo di durata del progetto. La spesa globale prevista, per la componente INFN, finanziamento del MURST compreso, sarà di 212 kEuro, a fronte della spesa di circa 260 kEuro sostenuta dall'impresa (v. lettera di intenti in allegato FV2_Prop_Silena.pdf). Le cifre riportate, dunque, rappresentano la quota a carico dell'INFN (escluso il finanziamento MURST), nella previsione di un contributo medio, da parte del MURST, del 60% della spesa complessiva. I restanti 129 kEuro (60% - finanziamento del MURST) saranno così ripartiti: 1) 2 contratti per 2 anni a favore di personale con compiti di sviluppo hardware e software 110 2) 1 crate VME V430 9 3) Oscilloscopio digitale a larga banda 10 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero 2002 Mater. di cons. Trasp.e Facch. Costruz. apparati TOTALE Competenza 35,0 9,0 30,0 18,0 2004 3,0 15,0 TOTALI 6,0 46,0 (a cura del responsabile locale) Mat. inventar. 22,0 3,0 Mod. EN. 3 Affitti e manut. appar. 13,0 2003 Note: Spese Calcolo 18,0 31,0 83,0 Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. 2002 Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 13,0 22,0 35,0 9,0 30,0 2003 3,0 18,0 2004 3,0 15,0 TOTALI 6,0 46,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE 18,0 31,0 83,0 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Il programma proposto mira alla realizzazione di un progetto di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, secondo quanto previsto dalla legge 297, da svolgere in collaborazione con la Silena International SpA. La presentazione dettagliata di tale progetto al Ministero è in via di elaborazione. Pertanto la presente proposta di esperimento in Commissione V si intende in subjudice all'approvazione del progetto da parte del MURST. Il progetto ha durata triennale. Partendo dal nucleo del sistema FAIR, il programma prevede un lavoro di ricerca e sviluppo che conduca ad una architettura completamente nuova del sistema pur mantenendone la piena compatibilità con la modulistica di front end FAIR già esistente. Lo sviluppo, hardware e software, "aggancia" completamente e direttamente FAIR ai più diffusi sistemi commerciali di elaborazione (PC/Linux) e di trasferimento dati a medie ed alte prestazioni (Ethernet 100/1000). Esso, al contempo, ne elimina la dipendenza dai sistemi a multiprocessore VME che, comunque destinati all'obsolescenza, ne rappresentano attualmente anche la parte più costosa, sia dal punto di vista di mantenimento (a causa del "porting" periodico verso nuovi processori), sia dal punto di vista meramente economico. L'obbiettivo di questo progetto risulta quindi essere particolarmente interessante anche dal punto di vista industriale, in quanto, previa successiva ingegnerizzazione del sistema così sviluppato, si aprono per esso tutta una serie di concrete possibilità di impiego, anche fuori dell'ambito della Fisica Sperimentale per l'acquisizione dati e controllo di apparecchiature. Le nuove potenzialità rese disponibili grazie alla sua ridisegnata architettura, quali l'estrema ulteriore flessibilità, "scalabilità", compattezza e costi decisamente contenuti, unite al contempo alle mantenute alte prestazioni, rendono il sistema immediatamente utilizzabile anche in apparati della Fisica Sperimentale con un limitato numero di parametri ed in applicazioni complete da laboratorio. Molto interessante tra le nuove potenzialità, è inoltre la possibilità di impiego in grandi apparati con front end distribuito su ampie aree (sin dove arriva la rete!). Descrizione del programma Il programma di lavoro prevede, in primo luogo, il ridisegno del protocollo di comunicazione e controllo della interconnessione ad alto livello e la sua implementazione, quindi la riorganizzazione e realizzazione del software di gestione della elettronica di front end e della interfaccia utente. Lo sviluppo hardware riguarderà la realizzazione di un'unica scheda, il controllore locale di sistema, che interfaccerà FAIR a connessioni Ethernet 100/1000. Tale scheda sarà equipaggiata con una interfaccia FAIR, una interfaccia Gigabit Ethernet ed un "single board computer" (SBC) in ambiente Linux. In particolare si sceglierà, almeno per questo ultimo elemento, una versione su standard PC104, uno standard industriale per applicazioni modulari. Il vantaggio di questa scelta sta ovviamente nella più semplice aggiornabilità di questo elemento in caso di obsolescenza. In altre parole l'SBC sarà sostituibile, in un futuro, con qualsiasi altro SBC PC104/Linux disponibile sul mercato. L'SBC svolgerà tutti i compiti sinora svolti dalle CPU del sistema VME che attualmente rappresenta l'host computer in tutti i sistemi FAIR operanti sinora realizzati. In pratica l'host computer sarà sostituito da una soluzione "embedded" locale che comunica con la stazione di controllo, un PC/Linux, via Ethernet 100/1000, quindi con soli dispositivi commerciali di ampia diffusione e costo contenuto. La messa in opera di un tale sistema, da parte dell'utenza, non richiederà perciò alcun lavoro di "porting" (nel caso di FAIR non banale) verso CPU VME disponibili sul mercato al momento di tale operazione. Per la messa in opera saranno sufficienti la nuova scheda di controllo, il front end ed un PC/Linux con il software per il controllo realizzato, una volta per tutte, nella presente esperienza. Lo sviluppo vedrà una fase intermedia in cui il sistema a multiprocessore VME (host computer di FAIR) sarà ridotto ad un sistema VME monoprocessore ma con CPU con prestazioni molto più elevate di quelle nei sistemi FAIR già realizzati ed equipaggiato con Ethernet 100. Il software sviluppato a tal proposito, in ambiente LynxOS, sarà molto vicino a quello che andrà implementato per la futura scheda controllore FAIR, e rappresenterà un utile strumento per esplorare diverse soluzioni. Sarà inoltre importante per consentire, parallelamente, lo sviluppo del software sul PC di controllo remoto, per la possibilità di effettuare i test necessari in questa fase. Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento FV2 Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Il progetto prevede il seguente programma triennale: 1° anno a) test di comunicazione tra CPU PowerPC/LynxOS e PC/Linux; b) completamento del lavoro di sviluppo del sistema con CPU VME PowerPC/LynxOS; fase di test e di verifica della efficienza del sistema per eventuali "aggiustamenti"; della distribuzione dei compiti tra stazione di controllo e sistema VME, che successivamente andrà sostituito con la "soluzione integrata"; c) esecuzione dei primi test con sistema di sviluppo per l'SBC PC104/Linux; d) realizzazione del driver software per scheda PCI Ethernet 100/1000, sia per la piattaforma SBC PC104/Linux che per quella PC/Linux ed inizio dei relativi test; 2° anno a) sviluppo del sistema su SBC (realizzazione dei primi driver per la gestione del sistema FAIR); b) sviluppo e realizzazione di un primo prototipo di controllore equipaggiato con SBC PC104, interfaccia FAIR ed Ethernet 100/1000; c) esecuzione dei test; 3° anno a) completamento dello sviluppo del software di sistema per il controllore; b) realizzazione di prototipo finale del controllore e relativi test; c) realizzazione del software per il controllo del sistema sotto PC/Linux. Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento FV2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA N 1 2 Cognome e Nome R.U. 3 40 P.A. 3 20 De Cesare Nicola Vigilante Mariano Incarichi N 1 Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Dipendenti Qualifica TECNOLOGI Tecn 60 Dipendenti Cognome e Nome Ordine Antonio Incarichi 1,0 Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ,6 Qualifica TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica 2,0 Numero totale dei Tecnici ,6 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) Percentuale Qualifica Percentuale RICERCATORI ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento FV2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento FV2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento FV2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo dei sistemi informatici potenziale gia' riscontrata Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: degli strumenti di misura in ambito: Il programma proposto mira alla realizzazione di un progetto di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, secondo quanto previsto dalla legge 297, da svolgere in collaborazione con la Silena International SpA. Lo sviluppo "aggancia" completamente e direttamente il sistema FAIR ai più diffusi sistemi commerciali di elaborazione e di trasferimento dati a medie ed alte prestazioni e risulta quindi essere particolarmente interessante dal punto di vista industriale per le concrete possibilità di impiego, anche fuori dell'ambito della Fisica Sperimentale, nell'acquisizione dati e controllo di apparecchiature. Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento FV2 Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Resp. Naz.: Esperimento FV2 Gruppo 5 Antonio Ordine NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione vedi pag.2 mod. EN5 Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo FV2 5 Resp.Naz.: Struttura Antonio Ordine NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista Mod. EC/EN 11a Numero Pagine Data (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GPCALMA Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Pietro Luigi Indovina e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Ubaldo Bottigli Struttura di appartenenza: Cagliari Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: bottigli@uniss,it PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati GENERALI Trasferimento in campo senologico di competenze informatiche sviluppate in ambito CERN con la collaborazione dell'INFN Napoli Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Analisi e trasferimento di immagini mammografiche in formato digitale con nuovi algoritmi e con l'ausilio di reti neurali Digitalizzatori di immagini e reti informatiche Cagliari, Catania, Napoli, Pisa, Torino Dipartimento assistenziale di diagnostica per immagini e radioterapia del II° Policlinico Università Federico II° di Napoli 3 anni B) S C A L A PERIODO Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Estero Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 10,0 Interno Missioni per contatti scientifici tra i vari gruppi del progetto Viaggi e missioni In kEuro 10,0 Contatti scientifici con altri gruppi esterni operanti su varie versioni del CAD 6,0 6,0 2,0 Materiale Consumo Materiale di consumo Trasp.e facch. 2,0 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 20,0 Materiale Inventariabile Acquisto monitor per refertazione ad alta risoluzione Costruzione Apparati 20,0 Totale 38,0 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 10,0 6,0 2,0 20,0 38,0 2003 10,0 6,0 2,0 15,0 33,0 2004 10,0 10,0 2,0 10,0 32,0 TOTALI 30,0 22,0 6,0 45,0 103,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Dipendenti N 1 2 3 4 5 Cognome e Nome Indovina Pietro Luigi Lauria Adele Lauria Francesco Minicozzi Eliana Palmiero Rosa Incarichi P.O. Univ. P.O. 5 50 5 100 5 25 P.A. 5 20 Univ. 1 100 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 5,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 3,0 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Ricerca e Sviluppo Interdisciplinare Elaborazione di immagini mediche e biologiche Ricerca e Sviluppo Interdisciplinare Reti neurali e imagining Ricerca e Sviluppo Interdisciplinare Fisica medica Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GPCALMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Pietro Luigi Indovina NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: gia' riscontrata in ambito: biomedico Il gruppo di Napoli realizzerà per la regione Campania e per altre regioni limitrofe gli obiettivi: OB1, OB2, OB3, OB4 del progetto GPCALMA. Lo stesso gruppo continuerà a coinvolgere sia in ambito di screening che clinico, la senologia locale per la utilizzazione delle metodologie CAD mirate ad ottenere la diagnosi di tumori alla mammella avvalendosi di immagini con microcalcificazioni e/o piccole lesioni massive. Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GSC2 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Michelangelo Ambrosio Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Carlo Gustavino Struttura di appartenenza: Laboratori Nazionali del Gran Sasso Posizione nell'I.N.F.N.: e-mail: [email protected] e-mail: PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato GENERALI Ingegnerizzazione di rivelatori a piatti resistivi con elettrodi di vetro L.N.G.S., CERN, SLAC Macchine del Cern e di Slac Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Interazione di particelle cariche con rivelatori a gas Telescopi di RPC Torino, Milano, Roma1, LNGS, Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 2 anni B) S C A L A PERIODO Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GSC2 Resp. loc.: Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Meeting di collaborazione Missioni presso LNGS Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 4,5 6,5 11,0 Test prototipi al Cern Estero 9,0 9,0 Gas, raccorderie, materiale di laboratorio, spese varie Materiale Consumo 14,0 14,0 Trasporto materiale ai LNGS Consorzio Ore CPU 1,5 Spazio Disco Cassette 1,5 Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Trasp.e facch. In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA Viaggi e missioni 2002 Totale 35,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento GSC2 Resp. loc.: Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento GSC2 Resp. loc.: Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2002 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 11,0 9,0 14,0 1,5 35,5 11,0 9,0 14,0 1,5 35,5 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GSC2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio NAPOLI Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 I Ric 30 Qualifica Dipendenti N 1 Cognome e Nome Ambrosio Michelangelo Incarichi 2 Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent 1,0 Numero totale dei Tecnici ,3 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GSC2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI 1 2 Denominazione Officina Meccanica Servizio Elettronica mesi-uomo 0.5 0.5 LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Acquafredda Raffaele Tesi di: laurea Titolo della Tesi SI Sviluppo di rivelatori a piatti resistivi RPC in Fisica Relatore/Tutore M. Ambrosio, V. Palladino Keywords Rivelatori Elettronica SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Resp. loc.: Struttura Esperimento GSC2 Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento GSC2 Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Michelangelo Ambrosio NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo dei rivelatori potenziale gia' riscontrata Ricaduta dei componenti elettronici in ambito: industriale di gruppo 2 INFN Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MA-BO Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Ruggero Vaglio e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Riccardo Musenich Struttura di appartenenza: Genova Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati GENERALI Cavità superconduttrici Napoli Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Proprietà a microonde di film superconduttivi Network analyzer, Spectrum analyzer, Generatori di segnali a microonde Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento B) S C A L A PERIODO Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MA-BO Resp. loc.: Gruppo 5 Ruggero Vaglio Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno Estero Viaggi e missioni In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali riunioni-congressi nazionali Totale Compet. 3,0 3,0 5,0 5,0 A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale congressi spelacistici/CERN catodi substrati componentistica a microonde 10,0 5,0 10,0 25,0 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Trasp.e facch. Materiale Consumo 2002 Totale 33,0 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento MA-BO Resp. loc.: Gruppo 5 Ruggero Vaglio NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MA-BO Resp. loc.: Gruppo 5 Ruggero Vaglio Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2002 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 3,0 5,0 25,0 33,0 3,0 5,0 25,0 33,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MA-BO Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ruggero Vaglio NAPOLI Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 P.A. Qualifica Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 7 Cognome e Nome Andreone Antonello Cassinese Antonio De Gennaro Emiliano Di Capua Roberto Maglione Grazia Salluzzo Marco Vaglio Ruggiero Incarichi P.O. 5 20 Ric INST Bors.I 5 50 5 40 NFM Dott. Univ. Bors. 5 20 5 40 INFM AsRic Univ 5 20 5 20 Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 7,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 2,1 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MA-BO Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ruggero Vaglio NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MA-BO Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ruggero Vaglio NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Maglione Grazia Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito laurea in Fisica 1812/2000 Titolo della tesi: Effetto della sostituzione del Niodimmio nel bario in composti superconduttivi-Nd-BaCu-O borsa Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MA-BO Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Ruggero Vaglio NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Paolo Russo e-mail: [email protected] Codice 263 Esperimento MAMA Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Paolo Russo Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incaricato di Ricerca e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Rivelatore per imaging digitale biomedico Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Napoli - Pisa Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Raggi x e sorgenti gamma e beta Fascio (sigla e caratteristiche) Interazione raggi x e beta con materiale biologico Processo fisico studiato Rivelatore a semiconduttore Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento CA - NA -PI Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 2 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. loc.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO In kEuro IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Interno Totale Compet. 2,5 2,5 5,0 Estero Parziali Riunioni collaborazione test elettronica R/O e software a Cagliari e Pisa Turni per test wafers c/o Cern e Nikhef 4 Meetings Medipix al CERN (1 persona) 3,5 3,5 7,0 Quota Na-Pi-Ca Common fund CERN Medipix Chipboards con peltier cooler Software LabWindows 6 Contributo bump-bonding riv. CZT per Medipix 2 Radiomarcanti beta Metabolismo Lab. 44,0 2,5 1,5 30,0 ,5 2,0 A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 80,5 Trasp.e facch. Materiale Consumo Viaggi e missioni VOCI DI SPESA 2002 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Telecamera CCD B/W + ottica per microscopia e autoradiografia Scheda National Instruments Digital I/O 6533 1,5 2,0 3,5 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Consorzio Totale 96,0 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Resp. loc.: Esperimento MAMA Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Gruppo 5 Resp. loc.: Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 5,0 7,0 80,5 3,5 96,0 TOTALI 5,0 7,0 80,5 3,5 96,0 Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. Naz.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVENTIVO GLOBALE PER L'ANNO A 2002 In kEuro CARICO DELL’ I.N.F.N. Struttura Miss. interno Napoli Cagliari Pisa TOTALI Miss. estero Mater. di cons. Trasp. e Facch. Spese Calc. Affitti e Manut. Appar. Mater. inventar. 5,0 5,0 5,0 7,0 14,0 12,0 80,5 19,0 9,0 3,5 15,0 33,0 108,5 NB. La colonna A carico di altri Enti deve essere compilata obbligatoriamente Note: Mod. EC. 4 (a cura del rappresentante nazionale) Costruz. appar. TOTALE Compet. A carico di altri Enti 3,0 96,0 38,0 29,0 0,0 0,0 0,0 6,5 163,0 0,0 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI A) ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2001 Nell'ambito della collaborazione Medipix, la sezione di Napoli è incaricata dello sviluppo del software di acquisizione Medisoft dei chip Medipix 1 e Medipix 2 . Nel corso del 2001 sono state apportate alcune correzioni al codice Medisoft 3 (Medipix 1) ed è stata sviluppata la versione 3.2 per il sistema portatile beta-probe per applicazioni autoradiografiche sviluppato in sezione. Inoltre , per quanto riguarda il chip Medipix 2, è stato realizzato quasi integralmente il codice Medisoft 4.0 per l' acquisizione dei dati tramite la scheda di interfaccia MUROS 2 sviluppata dal NIKHEF. La mancata disponibilità del chip Medipix 2 (per il quale è previsto un secondo passaggio in fonderia) non ha permesso il test integrato software-hardware. Per quanto riguarda le applicazioni autoradiografiche con il sistema BETAview ( Medipix 1) sono stati fatti test applicativi in collaborazione con biologi, che hanno mostrato il bassissimo livello di rumore, l'elevata sensibilità e le capacità real time del nuovo sistema, che è pronto (addirittura in una versione portatile e pre-commerciale) per attività di trasferimento tecnologico. B) ATTIVITA’ PREVISTA PER L’ANNO 2002 Il chip Medipix 2, uscito dalla fonderia (IBM) nel maggio 2001, avrà bisogno di una modifica e di un ulteriore sottomissione presumibilmente entro il 2002. Questo fatto ha implicazioni sia sul programma nazionale che su quello locale dell'esperimento MAMA. Per quanto riguarda la sezione di Napoli l'attività del 2002 sarà centrata su: a) test del software medisoft 4.0 (singolo chip Medipix 2) con interfaccia seriale di readout MUROS 2 (sviluppata dal NIKHEF) b) scrittura della versione Medisoft 4.1 (multichip) con interfacccia MURSO 2 c) scrittura della versione Medisoft 4.2 (singolo chip) con interfaccia parallela MAMAboard (Cagliari collab.ne MAMA) d) applicazioni di autoradiografia beta. Il gruppo di Napoli intende anche partecipare con il CEA francese e L'ESRF di Grenoble all'interno della collaborazione Medipix 2, ad una iniziativa volta ad effettuare uno studio di fattibilità (presso il CEA/LETI/DOPT) del bump-bonding a Medipix di rivelatori CdZnTe spessi 1 mm, in particolare per applicazioni di imaging in medicina nucleare. C) FINANZIAMENTI GLOBALI AVUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI Anno Finanziario In kEuro Missioni Missioni Materiale Trasp. Spese Affitti e Materiale Costruz. di e interno estero Calcolo Manut. inventar. apparati consumo Facch. Apparec. TOTALE 2001 7,7 8,8 47,5 1,5 65,5 TOTALE 7,7 8,8 47,5 1,5 65,5 Mod. EC. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. Naz.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 15,0 33,0 108,5 6,5 163,0 TOTALI 15,0 33,0 108,5 6,5 163,0 Note: Mod. EC. 6 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 Cognome e Nome Abate Luigi Bertolucci Ennio Maiorino Marino Mettivier Giovanni Montesi Maria Cristina Russo Paolo Incarichi Spec. 5 60 5 60 Bors. 5 30 Bors. 5 60 Bors. 5 70 5 40 P.O. P.A. Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 6,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 3,2 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione 1 Servizio Elettronica 1 LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione SI Mammografia con tecnica Dual Energy Sarnelli Anna Tesi di: laurea Titolo della Tesi in Fisica Relatore/Tutore Russo Paolo Keywords Ricerca e Sviluppo Dual Energy, Mammography SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: laurea in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Sbrizzi Antonello Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito laurea in Fisica Titolo della tesi: I sistemi per mammografia digitale (MAMMOview) e autoradiografia digitale (BETAview) basati sulla serie di chip Medipix Keywords imaging digitale Scogliamiglio Rita Altro Medipix chip SI laurea in Fisica Titolo della tesi: Il sistema BETAview per autoradiografia diglitale: applicazioni Keywords autoradiografia digitale Pecorella Tiziana Industria informatica TD Altro BETAview system SI laurea in Biologia Titolo della tesi: Studi di denaturazione del DNA e di reazioni enzimatiche mediante ul sistema autoradiografico BETAview Keywords reazioni enzimatiche non conosciuto Altro BETAview system SI momentaneamente nessuno in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo dei rivelatori potenziale gia' riscontrata Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: degli strumenti di misura in ambito: biomedico Sistema di Imaging per beta autoradiografia digitale degli strumenti di misura Sviluppo nel campo dei rivelatori potenziale gia' riscontrata in ambito: biomedico Ricaduta Breve descrizione Sistema di imaging per mammografia digitale (a cura Sez. Pisa) dello sviluppo e relativa ricaduta: degli strumenti di misura Sviluppo nel campo dei rivelatori potenziale gia' riscontrata in ambito: biomedico Ricaduta Breve descrizione Sistema di imaging per angiografia digitale (a cusa Sez. Cagliari) dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Località Data Titolo della presentazione o del seminario Montesi M.C. comunicazione Denominazione della Conferenza o dell'istituzione workshop Autoradiography: detectors and applications 2nd Int. Workshop on Radiation Imaging Detectors Freiburg 2-7/7/2000 Calvet D. comunicazione conferenza internazionale A New Read-out System for an Imaging Pixel Detector Russo P. comunicazione Lione Nuclear Scienze Symposium 15-20/10/2001 workshop Response of semi-insulating GaAs detectors to near-infrared picosecond light pulses 2nd Int. Workshop on Radiation Imaging Detectors Freiburg 2-7/7/2000 Russo P. comunicazione workshop Response of semi-insulating GaAs detectors to low energy protons 2nd Int. Workshop on Radiation Imaging Detectors Freiburg 2-7/7/2000 Russo P. comunicazione workshop Characterization of 600-mm-thick Semi-insulating GaAs detectors for medical imaging 2nd Int. Workshop on Radiation Imaging Detectors Freiburg 2-7/7/2000 Montesi C. comunicazione conferenza internazionale BETAview: dymanic autoradiography studies of biological phenomena Vienna Conference on Instrumentation 2001 Vienna 19-23/2/2001 Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice 263 Esperimento MAMA Resp. Naz.: Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 31/03/2002 Disponibilità della seconda versione del chip Medipix 2 30/06/2002 Ultimizzazione della versione software Medisoft 4.0prev2001 Mod. EC/EN 11 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 263 Esperimento MAMA Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Russo Paolo NAPOLI Responsabile Nazionale, Group Leader in MEDIPIX 2 (Napoli) Rosso Valeria PISA Responsabile Locale Caria Mario CAGLIARI Responsabile Locale, Group Leader in MEDIPIX 2 (Cagliari) Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Rivista Mettivier G. Titolo della pubblicazione Numero Characterization of 600-um-thick SI-GaAs detectors for medical imaging Pagine Data NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION 466/1 79-86 A-ACCELERATORS SPECTROMETERS DETECTORS AND ASSOCIATED Response of semi-insulating GaAs detectors to near-infrared picosecond light pulses Quattricchi M.G. 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION 466/1 A-ACCELERATORS SPECTROMETERS DETECTORS AND ASSOCIATED GaAs pixel array for beta imaging in medicine and biology Bertolucci E. 135-144 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION 460/1 A-ACCELERATORS SPECTROMETERS DETECTORS AND ASSOCIATED Noise and interpixel dead space studies of GaAs pixellated detectors Abate L. 97-106 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION 458 158-163 A-ACCELERATORS SPECTROMETERS DETECTORS AND ASSOCIATED Investigation on semi-insulating GaAs detectors using laser induced current pulses Bertolucci E. 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION 458 A-ACCELERATORS SPECTROMETERS DETECTORS AND ASSOCIATED 2001 Mod. EC/EN 11a 164-168 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Paolo Russo e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Paolo Russo Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Professore Associato e-mail: PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati GENERALI Gestione di grandi archivi di immagini radiografiche con gli strumenti di GRID Napoli Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 1 anno B) S C A L A PERIODO 2002 Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA Acqiosizione di immagini radiografiche mediante digitalizzazione; realizzazione di due stazioni di acquisizione/elaborazione e test di trasferimento parziale/totale dell'archivio di immagini su rete dedicata. (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Gruppo 5 Paolo Russo Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale Viaggi e missioni Interno Parziali Totale Compet. 2,5 Estero Convegno Internazionale Digital Mammography 2,5 6,0 Materiale Consumo Utenza linea dedicata tra i due server a 2 Mb/s Trasp.e facch. 6,0 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 7,5 18,5 Materiale Inventariabile Digitalizzatore Scanner 2 Server (640 GB HD) Costruzione Apparati 26,0 Totale 34,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 6,0 26,0 34,5 TOTALI 2,5 6,0 26,0 34,5 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 6,0 26,0 34,5 TOTALI 2,5 6,0 26,0 34,5 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento MED-GRID Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 Med-Grid Progetto esplorativo per la gestione di grandi archivi di immagini radiografiche con gli strumenti di GRID. Lo scopo dell’esperimento MED-GRID è quello di realizzare uno strumento hardware/software per il trasferimento di file di grandi dimensioni (rappresentati da immagini radiografiche digitizzate, tipicamente dell’ordine di 40 MB ognuna) all’interno di archivi di decine di migliaia di immagini, così come potrebbero realizzarsi in una struttura medico-diagnostica radiologica. Le immagini radiografiche (in particolare mammografiche digitalizzate) sono utili sia a scopo didattico (ad esempio il web-teaching in radiologia) sia soprattutto a scopo di ricerca, quali quelli relativi alle metodiche di Computer Aided Detection oppure Computer Aided Diagnosis (CAD). la tecnologia Middleware GRID offre la possibilità sia di gestire calcolo intensivo su un elevato numero di processori distribuiti, che di gestire grossi archivi di dati centralizzati o distribuiti. L’idea di MED-GRID è di sfruttare la connettività tra server distribuiti (ciascuno con capacità di memoria dell’ordine delle diverse centinaia di GB) al fine di poter generare immagini digitalizzate presso le strutture diagnostiche radiologiche, e di renderle disponibili su altri server in copia parziale o totale, li dove l’immagine radiologica debba essere visualizzata e utilizzata ( ad esempio, i due servere potrebbero risiedere uno nella clinica radiologica e l’altro nella clinica medica). Duplicando in tutto o in parte gli archivi di immagine si potrebbe evitare il problema della trasmissione on-line al monento dell’ utilizzo di questi grossi files di immagine, perché l’operazione di trasferimento potrebbe avvenire anche off-line in maniera differita. A ciascun server di visualizzazione, ovviamente, dovrebbe essere disponibile almeno un display video di opportune dimensioni (ad esempio 2K x 2K). Viceversa un altro possibile utilizzo della stessa architettura modulare point-to-point qui proposta potrebbe essere quella che vede il server di acquisizione di immagini (con capacità di memorizzazione sempre dell’ordine dei TB) contenere l’archivio centralizzato cui accedere, per queries su casi specifici, attraverso il server remoto. Gli strumenti software di GRID per il trasferimento file (in particolare ftp-GRID) non sono attualmente disponibili, sebbene sia possibile ragionevolmente ipotizzare che anche in una forma preliminare, essi saranno disponibili entro la fine del 2002. Con questo limite ma anche con questa prospettiva in mente, Med-GRID si propone, acquisito preliminarmente l’Hardware dei due server e la possibilità di digitizzare radiografie, di iniziare l’uso di tale struttura con i sistemi di file transfer esistenti non GRID (AFS e DFS), e di passare al middleware di networking di GRID disponibile entro la fine del 2002, alla chiusura di questo progetto esplorativo. Nelle pagine seguenti è allegata in forma schematica (lucidi presentati in commissione V) la strutturazione hardware e software del progetto, che prevede in particolare l’affitto di una linea dati dedicata a 2 Mb/s tra l’ospedale napoletano in cui verranno digitalizzate le radiografie e il server di gestione ubicato presso il centro di calcolo della sezione di Napoli. Al personale tecnico di tale centro viene richiesto un supporto pari a 3 mesi uomo nel corso del 2002. Med-Grid – software n 1/6 distribuzione geografica di archivi digitali di immagini utilizzo di file system distribuiti nAFS (Andrew File System) nDFS (Distributed File System) n Med-Grid – software 2/6n AFS (Andrew File System) n descrizione condivisione di file, in un Global Name Space, tra macchine UNIX eterogenee distribuite su reti LAN e WAN; n caratteristiche elevate performance mediante l’utilizzo di cache su server; nsicurezza (Kerberos e ACL); nscalabilita’; nalta disponibilita’ mediante la replicazione dei volumi; n Med-Grid – software 3/6n DFS (Distributed File System) n descrizione permette di raggruppare file e directory sparsi su differenti server Windows 2000/NT in un singolo name space; n caratteristiche alta disponibilita’ dei file mediante repliche sincronizzate; nload balancing tra i vari file server; nsicurezza (tramite autorizzazioni per utenti e gruppi); nscalabilita’; n Med-Grid – software n 4/6n GridFtp n descrizione protocollo di trasferimento file FTP-like con funzionalità aggiuntive n caratteristiche trasferimento di file con socket paralleli ntrasferimenti “parziali” di file nautenticazione effettuata mediante l’utilizzo di certificati validi sull’intera GRID geografica n Med-Grid – hardware 5/6n File server per lo storage delle immagini n configurazione Pentium III 1000 Mhz dual-processor nRAM 1 Gbyte ndoppia scheda ethernet 10/100 Mbit/s n scheda video risol. 2048x1536 monitor 24” n n Med-Grid – hardware n storage n 8 hard disk Ultra-ATA 100 80 Gb controller RAID Ultra-ATA 100 n n case nn 22 alloggiamenti disco nalimentazione ridondata n Med-Grid – scenario 6/6 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Percentuale RICERCATORI P.A. 30 Dipendenti N 1 Cognome e Nome Russo Paolo Incarichi 5 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica 1,0 Numero totale dei Tecnici ,3 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Resp. Naz.: Esperimento MED-GRID Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento MED-GRID Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 Paolo Russo NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista Mod. EC/EN 11a Numero Pagine Data (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Renato Fedele e-mail: [email protected] Codice 295 Esperimento MQSA Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Mario Conte Struttura di appartenenza: GENOVA Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Fisica degli acceleratori Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Dinamica dello spin, instabilità collettive e fenomeni di coerenza, effetti stocastici, dinamica delle trappole e.m. Acceleratori di particelle lineari e circolari, dispositivi di ottica elettronica Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Bari, Genova, Napoli, Padova, Pisa, Salerno Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 3 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Gruppo 5 Renato Fedele Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno Estero In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA Viaggi e missioni 2002 DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Scambi con le Sezioni coinvolte Partecipazioni a congressi nazionali Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 5,0 5,0 Contatti con istituzioni internazinali Partecipazione a congressi internazionali 8,0 8,0 1,0 Materiale Consumo Acquisto nuove memorie Trasp.e facch. 1,0 Affitti e Spese manutenz. Calcolo apparecchiat. Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro 1,0 Materiale Inventariabile Acquisto nuovo monitor Costruzione Apparati 1,0 Totale 15,0 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Resp. loc.: Esperimento MQSA Gruppo 5 Renato Fedele Struttura NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Gruppo 5 Renato Fedele Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 5,0 8,0 1,0 1,0 15,0 2003 5,0 8,0 2,0 2,0 17,0 10,0 16,0 3,0 3,0 32,0 TOTALI Note: Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a.. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Renato Fedele NAPOLI Qualifica Affer. al Gruppo Assoc. Ricerca Ruolo Art. 23 Dipendenti N 1 2 3 4 Cognome e Nome De Nicola Sergio Fedele Renato Galluccio Francesca Vaccaro Vittorio Incarichi CNR R.U. Ric P.O. 5 Qualifica TECNOLOGI N Cognome e Nome Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA 30 5 80 5 20 5 20 Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Numero totale dei Ricercatori 4,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,5 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Renato Fedele NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Mod. EC/EN 7a Keywords (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Renato Fedele NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Nasti Maurizio Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito laurea in Fisica R. Fedele, V.G. Vaccaro Titolo della tesi: Il ruolo dell'equazione non lineare di Schodinger nell'elettrodinamica dei plasmi e dei fasci di particelle cariche Keywords Descrizioni Quantum-Like Landau Dampling, acceleratori, fasci carichi SI non conosciuto Altro in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Descrizione attività locale (a cura del responsabile locale) Descrizione attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 295 Esperimento MQSA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Renato Fedele NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) MQSA Relazione dell’attività svolta 1. Smorzamento di Landau di luce parzialmente incoerente in mezzi non lineari. Le ricerche sul damping di Landau per la propagazione delle onde elettromagnetiche nei mezzi non lineari iniziate lo scorso anno, hanno prodotto reazioni molto positive da parte delle comunità scientifiche che lavorano nell’ambito dei fenomeni collettivi e non lineari nella fisica degli acceleratori, delle fibre ottiche e della fisica dei plasmi. Sulla base degli stimoli ricevuti, lo studio è stato indirizzato specificamente alla determinazione di una appropriata equazione cinetica per i fotoni per formulare una teoria statistica della propagazione della luce nei mezzi non lineari. Questo approccio permette di descrivere la dinamica ondulatoria di onde elettromagnetiche parzialmente incorenti in un qualunque mezzo non lineare. In accordo alle nostre precedenti originali predizioni del quantum-like Landau damping, con un diretto approccio “alla Wigner”, è stato mostrato che: 1) fluttuazioni con fase random conducono al fenomeno del Landau damping il quale può essere stabilizzante per l’instabilità modulazionale; nel limite dell’approssimazione dell’ottica geometrica, campi d’onda incoerenti, stazionari e localizzati esistono per una larga classe di mezzi nonlineari. 2. Effetti non lineari nel fluido di Madelung. È stata svolta una ricerca che ha contribuito ad approfondire la connessione tra la famiglia di soluzioni solitoniche dell’equazione nonlineare di Schroedinger (NLS) e quella dell’equazione di Kortegwe-de Vries (KdV). Lo studio è stato realizzato nel contesto della descrizione del fluido di Madelung, descrizione a cui si può ridurre quella di un qualunque fenomeno fisico governato dall’equazione NLS. Assumendo opportune ipotesi per la velocità di corrente (current velocity), è stato mostrato che l’equazione NLS per gli stati a profilo stazionario si trasforma in equazioni del tipo KdV. La principale proprietà mostrata è quella secondo la quale il modulo al quadrato delle soluzioni dell’equazione NLS corrisponde a una soluzione di un’opportuna equazione KdV, con un preciso legame tra i coefficienti dell’una e dell’altra equazione. In particolare, in corrispondenza di velocità di corrente costanti o a profilo stazionario, possono essere determinate due famiglie di solitoni per l’una e per l’altra equazione, rispettivamente. Per quanto riguarda l’equazione NLS, la prima famiglia contiene inviluppi solitonici la cui ampiezza è indipendente dalla velocità dell’inviluppo che coincide con il valore costante della velocità di corrente; queste soluzioni giocano il ruolo di stati stazionari non lineari dell’equazione NLS di tipo cubico. I corrispondenti moduli al quadrato, che si rivelano essere soluzioni di equazioni di KdV, possono essere sia solitoni dark che bright. La seconda famiglia riguarda inviluppi solitonici i cui moduli al quadrato corrispondono soltanto a solitoni dark dell’equazione KdV; la loro velocità e la loro ampiezza sono collegate, ma esistono soltanto per un limitato range di velocità. 3. Teoria del propagatore in ottica elettronica. Nell’ambito del thermal wave model è stata costruita la teoria del propagatore per l’ottica elettronica in analogia alla meccanica quantistica. In particolare, con questa descrizione, sono state studiate le proprietà collegate agli integrali del moto di un fascio di particelle cariche. Questo framework ha permesso di applicare il concetto di propagatore a problemi di trasporto di fasci di particelle cariche nello spazio delle fasi con l’impiego della quasi-distribuzione di Wigner e di pervenire a una corrispondente descrizione tomografica con l’uso della funzione di distribuzione marginale. Attività prevista per i prossimi mesi e per il prossimo anno a. Smorzamento di Landau in mezzi non lineari. Le ricerche sugli aspetti quantumlike dello smorzamento di Landau saranno applicati alle situazioni specifiche degli inviluppi d’onda di onde di Langmuir accoppiati alla dinamica di bassa frequenza delle onde elettroacustiche in plasmi relativistici. Si prevede, tra l’altro, di concentrare il lavoro di ricerca sul ruolo giocato dalle quasi-particelle nella suddetta dinamica collettiva e nonlineare. Questo studio sarà svolto in collaborazione con il gruppo di fisca dei plasmi della Ruhr-Universit‹t di Bochum (Germania) diretto dal Prof. P.K. Shukla. b. Descrizione quantumlike delle linee di trasmissione. Si cercherà di sviluppare una descrizione di tipo quantumlike delle linee di trasmissione che sia appropriata per descrivere alcuni fenomeni propagativi in fisica degli acceleratori specificando l’indice di rifrazione equilavente del mezzo attraverso l’impedenza (trasversa e/o longitudinale) di accoppiamento. Per fasci di particelle molto intensi ciò implica la dipendenza del suddetto indice di rifrazione dalla corrente del fascio. Questo studio sarà svolto in collaborazione con i Proff. M.A. Man’ko e V.I. Man’ko del Lebedev Physical Institute di Mosca (Russia). Pubblicazioni internazionali 1. R. Fedele and D. Anderson, A quantum-like Landau Damping of an Electromagnetic Wavepacket, J. Opt. B: Quantum Semicl. Opt. 2, 207 (2000) 2 H. Schamel and R. Fedele, Kinetic Theory of Solitary Waves on Coasting Beams in Synchrotrons, Phys. of Plasmas 7, 3421 (2000) 3 R. Fedele, M.A. Man’ko, and V.I. Man’ko, Charged-Particle Beam Propagator in Wave Electron Optics: Phase Space and Tomographic Pictures, J. Opt. Soc. Am. A 17, 2506 (2000) 4 D. Jovanovic, R. Fedele, and P.K. Shukla, Vortices in Relativistic Electron Beams, Phys. Rev. E 62, 2782 (2000) Pubblicazioni di carattere internazionale relative a lavori presentati in conferenze internazionali 1. S. De Nicola, R. Fedele, and V.I. Man’ko, Quantum-like Description of a Dissipative Charged-Particle Fluid in a Quadrupole, Proc. 6th Int. Conf. on Squeezed States and Uncertainty Relations (ICSSUR’99), Napoli, 24-29 May 1999, D. Han, Y.S. Kim, and S. Solimeno (ed.s) (NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland, July 2000) 2. R. Fedele, A. Lebedev, V.I. Man’ko, and L. Palumbo, Can the charged-particle beam diffusion be described in terms of a diffraction-like process? Proc. 6th Int. Conf. on Squeezed States and Uncertainty Relations (ICSSUR’99), Napoli, 24-29 May 1999, D. Han, Y.S. Kim, and S. Solimeno (ed.s) (NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland, July 2000) 3. D.Anderson, R.Fedele, V.Vaccaro, M.Lisak, A.Berntson and S.Johansson, Coherent instabilities within the thermal wave model as described by a generalized nonlinear Schrödinger equation, Proc. 6th Int. Conf. on Squeezed States and Uncertainty Relations (ICSSUR’99), Napoli, 24-29 May 1999, D. Han, Y.S. Kim, and S. Solimeno (ed.s) (NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland, July 2000) 4. R. Fedele, G. Gorini, G. Torelli, and G. Zanello, Quantum-like Description of Charged Particles Traps, Proc. 6th Int. Conf. on Squeezed States and Uncertainty Relations (ICSSUR’99), Napoli, 24-29 May 1999, D. Han, Y.S. Kim, and S. Solimeno (ed.s) (NASA Goddard Space Flight Center, Greenbelt, Maryland, July 2000) 5. R. Fedele, D. Anderson, and M. Lisak, Role of Landau Damping in the Quantum-Like Theory of Charged-Particle Beam Dynamics, Proc. of Seventh European Particle Accelerator Conference (EPAC2000), Vienna, Austria, 26-30 June, 2000. Editorial board: J.-L. Laclare, W. Mitaroff, Ch. Petit-Jean-Genaz, J. Poole, and M. Regler (Austrian Academy of Sciences Press, Vienna, 2000) 6. D. Jovanovic, R. Fedele, and P.K. Shukla, Vortex Formation in Relativistic Electron Beam Transport, Proc. of Seventh European Particle Accelerator Conference (EPAC2000), Vienna, Austria, 26-30 June, 2000. Editorial board: J.-L. Laclare, W. Mitaroff, Ch. Petit-Jean-Genaz, J. Poole, and M. Regler (Austrian Academy of Sciences Press, Vienna, 2000) 7. H. Schamel and R. Fedele, Kinetic Theory of Solitary Waves on Coasting Beams in Synchrotrons and Storage Rings, Proc. of Seventh European Particle Accelerator Conference (EPAC2000), Vienna, Austria, 26-30 June, 2000. Editorial board: J.-L. Laclare, W. Mitaroff, Ch. Petit-Jean-Genaz, J. Poole, and M. Regler (Austrian Academy of Sciences Press, Vienna, 2000) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Luigi Campajola e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Luigi Campajola Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Associazione tecnologica e-mail: campajola@na'infn'it PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato GENERALI Potenziamento del laboratorio dell'acceleratore finalizzato allo sviluppo di metodologie applicative Acceleratore Napoli Tandem TTT-3 Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Napoli Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 1 anno B) S C A L A PERIODO Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Resp. loc.: Gruppo 5 Luigi Campajola Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO VOCI DI SPESA 2002 In kEuro IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Totale Compet. Trasp.e facch. Materiale Consumo Estero Viaggi e missioni Interno Parziali A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Pompa turbomolecolare Pompa rotativa Alimentatore per magnete Strumenti da vuoto Valvola Gate 7,5 3,0 5,0 2,0 2,0 19,5 Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Totale 19,5 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento NATANDEM Resp. loc.: Gruppo 5 Luigi Campajola NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 19,5 19,5 TOTALI 19,5 19,5 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 19,5 19,5 TOTALI 19,5 19,5 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento NATANDEM Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 PROGETTO DI POTENZIAMENTO DEL LABORATORIO ACCELERATORE DI NAPOLI FINALIZZATO ALLO SVILUPPO DI METODOLOGIE APPLICATIVE. NATANDEM Responsabile: Luigi Campajola Premessa Le metodologie cosiddette nucleari hanno assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, grazie anche alla sempre maggiore disponibilità di tempo macchina presso piccoli e medi acceleratori, sia nell’ambito di ricerche interdisciplinari e applicate, sia nell’ambito di tecnologie di analisi e di controllo in vari campi quali ad esempio industriale, culturale, biomedico ed ambientale. Si tratta, in generale, di tecniche di utilizzo di fasci di particelle cariche, sviluppate nell’ambito della ricerca di base in fisica nucleare, e una volta caratterizzate le procedure e le potenzialità, entrate nella pratica di laboratorio in svariati campi. In particolare si possono citare come esempio: • le tecniche di analisi elementale ed isotopica ad altissima sensibilità, non ottenibile con metodologie convenzionali, • l’uso di particelle impiantate in materiale di varia natura (stabili o radioattive), sia per indagine delle caratteristiche dei materiali che per trattamenti degli stessi allo scopo di produrre modificazioni delle proprietà, • le tecniche di caratterizzazione di superfici (rivelatori e più in generale semiconduttori). Tutte queste tecniche hanno in comune l’uso di fasci di particelle cariche prodotti da piccoli acceleratori che hanno raggiunto, dopo una lunga fase di sperimentazione, un notevole livello di affidabilità. Presso il Laboratorio dell’Acceleratore del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università Federico II di Napoli è da molti anni operante un acceleratore tandem HVEC TTT3 da 3 MV al terminale, in grado di accelerare protoni e ioni leggeri. Con esso sono in corso varie attività di ricerca fondamentale e applicata, anche a carattere interdisciplinare effettuate con finanziamenti INFN e Dipartimentali. (Attraverso la convenzione INFN – Università “Federico II” di Napoli, l’INFN supporta il Laboratorio Acceleratore.) Negli ultimi due anni, dopo l’installazione dell’acceleratore nella nuova sede del Dipartimento è stato realizzato un notevole potenziamento della facility e si è inoltre ottenuto un generale miglioramento dell'efficienza delle varie attrezzature del laboratorio. Le attuali caratteristiche dell'acceleratore sono: Un sistema di iniezione dotato di un magnete di preselezione a 35 gradi, due sorgenti sputtering (una multisample dedicata alle misure di 14C ed una a catodo singolo, alta brillanza, in grado di fornire una grande varietà di masse, utilizzata per tutti gli altri scopi). La sorgente ANIS, dedicata alle misure di spettrometria di massa, è stata dotata di recente di un sistema di preaccelerazione, progettato e realizzato interamente in laboratorio, basato su di un tubo di accelerazione che permette un’energia massima finale di 90 keV. Vi è inoltre una sorgente RF in grado di produrre fasci di particelle alfa, attualmente in fase di modifica per poter essere utilizzata “in linea” con le altre. Il generatore di tipo Van de Graaf doppio stadio a cinghia con tensione massima al terminale di 3 MV e sistema di stripper solidi e gassosi. Un sistema di analisi costituito da un filtro di velocità posto all'uscita dell'acceleratore per una prima purificazione dei fasci e da un magnete di analisi a 90 gradi. Un sistema di trasporto dei fasci costituito da un magnete switching con sette porte di uscita e da vari elementi di focalizzazione, monitoraggio e controllo dei fasci. Cinque canali sperimentali provvisti di varie attrezzature (in funzione dei principali esperimenti programmati) quali: camera di scattering, camera PIXE, filtro di velocità ad alto fattore di soppressione, camera a ionizzazione a telescopio ecc. Uno dei canali è attrezzato per la realizzazione di fasci submillimetrici. Nelle prove preliminari effettuate con protoni da 2 a 5 MeV sono stati prodotti fasci a bassa divergenza di dimensioni massime trasversali minori di 50 µm E' inoltre disponibile lungo la linea di fascio successiva all'analisi magnetica una targhetta gassosa windowless per lo studio di reazioni nucleari a bassissima sezione d'urto. Sono disponibili fasci di H, He, Li, Be, B, C, N, O. Su specifica richiesta è possibile sviluppare la produzione di altri fasci ionici fino a massa 27 (Al). E’ stata inoltre sviluppata negli scorsi anni con successo, la tecnica di produzione di fasci radioattivi di 7Be, utilizzata per la realizzazione degli esperimenti NABONA (gruppo III) e NAIMP (gruppo V). Da notare che tale laboratorio è ancora oggi l’unico in Italia in grado di produrre fasci radioattivi ed è l’unico al mondo in grado di produrre fasci di 7Be. Le attività principali all’interno del Laboratorio Acceleratore negli ultimi anni nel campo delle metodologie applicative sono: • • • Spettrometria di massa con acceleratore (AMS), utilizzata essenzialmente per misure di 14C. Tale facility, realizzata in sede modificando opportunamente il lay-out dell’acceleratore originario, rappresenta ancora oggi l’unica in Italia per misure di questo tipo e con essa sono state prodotte, negli ultimi dieci anni misure di 14C in campo geologico, archeologico, paleoantropologico ed ambientale, in collaborazione con numerosi enti ed istituzioni nazionali. Sempre in ambito AMS è stata sviluppata ed è potenzialmente utilizzabile la tecnica di misura del 10Be, utile per la determinazione dell’esposizione di rocce ai raggi cosmici (eruzioni vulcaniche, scavi e modificazioni di rocce attraverso lavorazioni, studi su meteoriti ecc.) Impiantazione superficiale di ioni in materiali di varia natura. Questa tecnica è utilizzata sia come strumento di indagine delle caratteristiche dei materiali che di modificazione di tali caratteristiche allo scopo di ottenere particolari proprietà. Presso il Laboratorio dell’Acceleratore è stata sviluppata ed è attualmente in fase di test, una tecnica di misura dell’usura di superfici a contatto in movimento relativo, tramite l’impiantazione di ioni 7Be a profondità predeterminate. Le applicazioni di tale metodo possono essere di interesse nel settore motoristico, automobilistico, medico, industriale ecc… E’ inoltre in corso un progetto per lo studio delle modificazioni delle caratteristiche elettriche di sistemi di potenza a semiconduttore, in relazione alla variazione del tempo di ricombinazione dei portatori di carica minoritari indotta dal danno prodotto dall’impiantazione di ioni, in funzione di energia e dose (di grande interesse nel settore della componentistica). Caratterizzazione di strati sottili di materiali superconduttori e semiconduttori. Vengono eseguite, con l’impiego di tecniche nucleari non-distruttive (RBS, PIXE, NRA) misure di caratterizzazione stechiometrica su film sottili di semiconduttori o superconduttori. • • Queste tecniche consentono, oltre all’analisi composizionale e all’effettuazione di profili di concentrazione, la misura quantitativa di elementi in traccia. Analisi di elementi in traccia in campioni biologici tramite la tecnica PIXE. Tale attività riguarda lo studio del ruolo di alcuni elementi presenti in traccia, in stati patologici e fisiologici. Sono state condotte, con tale tecnica, varie campagne di misura in collaborazione con alcuni dipartimenti della facoltà di Medicina dell’Università di Napoli. Test di rivelatori a semiconduttore con fasci submillimetrici. Sono utilizzati fasci submillimetrici (< 50 µm) per caratterizzazione spettroscopica ed elettrica di rivelatori GaAs realizzando scansioni su matrici 500 µm*500 µm. La sorgente RF per la produzione di ioni He, nella configurazione precedente al trasferimento del Laboratorio nella nuova sede era alternativa ad una delle altre sorgenti su uno dei due canali di ingresso del magnete di preselezione. Per l’uso di tale sorgente era necessario quindi procedere alla sostituzione di una sorgente con annesso gruppo di pompaggio. La presenza del nuovo iniettore con preaccelerazione attualmente impedisce questo tipo di montaggio. La possibilità di utilizzo di tale sorgente (per la produzio ne di particelle alfa) nel nuovo lay-out è vincolata alla possibilità di montaggio della sorgente “in linea” e con un proprio gruppo di pompaggio. A tale scopo è stata già modificata la camera a vuoto del magnete di preselezione aggiungendo una porta a zero gradi in ingresso. Su questa porta sarà possibile quindi montare la sorgente RF dotandola di un magnete di preselezione aggiuntivo (15°) già in dotazione del laboratorio e di un gruppo di pompaggio autonomo. E' stata inoltre progettata e realizzata una nuova lente elettrostatica tipo gap-einzel da porre nella linea di fascio di bassa energia per accordare l’emittanza dell'iniettore nella nuova configurazione con l'accettanza dell'acceleratore. Si chiede quindi, a tale scopo il finanziamento di un gruppo di pompaggio completo con strumenti da vuoto e valvola gate e di un alimentatore per il magnete aggiuntivo per un importo totale di 38 ML. Da considerare che fasci di particelle alfa che richiedono l’uso della sorgente RF sono previsti per vari esperimenti programmati ed in particolare: • SINEC (responsabile E. Perillo), il cui scopo è quello di effettuare test su mobilità e tempi di volo dei portatori di carica e sull’uniformità laterale dei dispositivi; • ATER-BIOR che riguarda misure di inattivazione cellulare su cellule di diversa radiosensibilità; • DOSBI il cui obiettivo è la comprensione dei meccanismi che determinano la formazione delle aberrazioni cromosomiche al fine di una loro applicazione nella dosimetria biologica; • CRYDET che propone l’irraggiamento e la caratterizzazione di dispositivi criogenici direttamente a basse temperature, evitando cioè i cicli termici necessari per il trasferimento sugli apparati di caratterizzazione. descrizione costo (ML IVA escl.) n. 1 pompa turbo n. 1 rotativa n. 1 aliment. per mag. RF strumenti da vuoto n. 1 valvola gate tot 12 4.6 8 3 3.4 31 tot con IVA 37.2 ML Pubblicazioni rilevanti nell’ambito delle metodologie applicative 1. L. Campajola, A. Brondi, A. D'Onofrio, G. Gialanella, M. Romano, F. Terrasi, C. Tuniz, C. Azzi and S. Improta. The italian AMS program: measurements with the Naples TTT-3 tandem accelerator. Nucl. Instr. and Meth. in Phys. Res. B29(1987)129. 2. F. Terrasi, L. Campajola, A. Brondi, M. Cipriano, A. D'Onofrio, E. Fioretto, M. Romano, C. Azzi, F. Bella and C. Tuniz. AMS at the TTT-3 Tandem accelerator in Naples. Nucl. Instr. and Meth. in Phys. Res. B52(1990)259. 3. G. Spadaccini, F. Terrasi, M. Vigilante, L. Campajola and B. Cortese. Computer automation for control of a small tandem. Nucl. Instr. and Meth. in Phys. Res. B56(1991)1084. 4. U. Bernini, L. Campajola, M. Conti, A. Del Guerra, L. Di Fiore, A. Grado, V. Roca, and P. Russo. Fiber-optic proton beam intensity monitor. Rev. Sci. Instrum. 65 (4), April 1994 5. A. Cinque, C. Rosskopf, D. Barra, L. Campajola, G. Paolillo, M. Romano. Nuovi dati stratigrafici e cronologici sull'evoluzione recente della Piana del fiume Alento (Cilento, Campania). Il Quaternario, Italian Journal of Quaternary Sciences 8(2), 1995,323-338. 6. Terrasi F., Campajola l., D'Onofrio A., Gialanella L., Roca V., Romano M., Romoli M., Rolfs C., Brand K., Gorris F., Greife U, Schmidt S., Schulte W.H., Trautvetter H.P., Zahnow D., Huttel E. The solar neutrino puzzle and the 7Be(p,g)8B reaction astrophysical factor. Proc. of the Workshop on Experimental Perspectives with Radioactive Nuclear Beams. Padova, 14-16 Novembre 1994. 7. G. Orsi, M. Piochi, L. Campajola, A. D'Onofrio, L. Gialanella and F. Terrasi. 14C geocronological constraints for the volcanic history of the island of Ischia (Italy) over the last 5000 years. Journal of Volcanology and Geothermal Research 71 (1996) 249-257. 8. C. Albore Livadie, L. Campajola, A. D'Onofrio, R.K. Moniot, F. Petrazzuolo, V. Roca, F. Russo, M. Romano, F. Terrasi. Geoarcheological evidence of the adverse impact of the eruption SommaVesuvius "Avellino Pumices" on Old Bronze Age sites in the Campania region (southern Italy). Hommes et Volcans dans la Prehistoire – Quaternaire. In corso di stampa. 9. L. Campajola, L. Gialanella, K. Brand, A. D'Onofrio, U. Greife, E. Huttel, R. Kubat, G. Oliviero, H. Rebel, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, M. Romoli, S. Schmidt, W.H. Schulte, F. Strieder, F. Terrasi, H.P. Trauttvetter, D. Zahnow. Production of an 8.0 MeV 7Be ion beam at the Naples TTT-3 accelerator. Zeitschrift fur Physik A. 356, 107 (1996). 10. P. Russo, L. Campajola, C. Carpentieri, E. Bertolucci. Response of semi-insulating GaAs detectors to low energy protons. Nucl. Instr. and Meth. in Phys. Res. In corso di stampa. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Giovanni Paternoster e-mail: [email protected] Codice 344 Esperimento ONDA Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Giovanni Paternoster Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Metodologie Fisiche per i Beni Culturali Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati NAPOLI - ROMA - MUSEI E SITI ARCHEOLOGICI Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Sorgenti X Acceleratore usato Raggi X Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Analisi in Fluorescenza X (XRF), Fluorescenza X in riflessione Totale (TXRF), Indagini nel vicino infrarosso (NIR) e nell'ultravioletto(VUV). Applicazione ai dipinti murali di epoca romana: Pompei, Museo Arc. Naz. di Napoli, Roma ed altri siti della Campania e del Lazio. Apparato portatile per XRF ed apparato fisso per analisi in TXRF Apparati NIR e VUV portatili Sistemi di acquisizione ed analisi dati NAPOLI - LNF Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 Due anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Gruppo 5 Giovanni Paternoster Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,5 Interno Collaborazione NA-ROMA e Test sul campo 2,5 Estero Viaggi e missioni In kEuro 5,5 Materiale Consumo Meccanica, chimica e consumo vario Trasp.e facch. 5,5 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Tubo X con anodo di Ti da collegare al generatore già acquistato Rivelatore stato solido raffreddato Peltier tipo PIN o SDD di 5mm2/ 500um/170 eV oppure >5mm2/300um/140eV 6,5 15,5 22,0 4,0 Costruzione Apparati Meccanica di precisione ed upgrade stazione mobile 4,0 Totale 34,0 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Resp. loc.: Struttura Esperimento ONDA Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Gruppo 5 Giovanni Paternoster Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 2,5 5,5 22,0 4,0 34,0 TOTALI 2,5 5,5 22,0 4,0 34,0 Note: Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo 344 ONDA 5 Resp. Naz.: Giovanni Paternoster Struttura NAPOLI PREVENTIVO GLOBALE PER L'ANNO A 2002 In kEuro CARICO DELL’ I.N.F.N. Struttura Miss. interno Napoli LNF TOTALI Miss. estero Mater. di cons. Trasp. e Facch. Spese Calc. Affitti e Manut. Appar. Mater. inventar. Costruz. appar. TOTALE Compet. A carico di altri Enti 2,5 2,5 5,5 2,5 22,0 8,0 4,0 8,0 34,0 21,0 0,0 0,0 5,0 8,0 30,0 12,0 55,0 0,0 NB. La colonna A carico di altri Enti deve essere compilata obbligatoriamente Note: Mod. EC. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI A) ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2001 L'esperimento è stato finanziato nel corso del 2000; a fine anno erano stati acquistati gli elementi per lo spettrometro XRF, tranne le lenti di focalizzazione; nei primi sei mesi del 2001 è stato assemblato lo spettrometro e fatta una serie di test in laboratorio su pigmenti di Pompei e frammenti di affreschi. A partire da luglio saranno effettuate misure sia nel Lazio sia in Campania su dipinti murali di interesse. Per la parte di spettroscopia ottica, l'esperimento è stato finanziato solo nel 2001; è in fase di acquisto ed assemblaggio il sistema telecamera-obiettivi-catena elettronica e software. A partire da settembre-ottobre si prevede di eseguire le misure complete e definitive sul campo. Seguirà analisi dei dati e pubblicazione risultati. Circa le guide di luce per raggi X, sul mercato non abbiamo ancora trovato un sistema adatto al nostro apparato,ovvero di nostra piena soddisfazione. B) ATTIVITA’ PREVISTA PER L’ANNO 2002 Considerando che l'esperimento è stato finanziato in corso d'anno (2000) e l'apparato è stato realizzato ex-novo, abbiamo avuto alcuni ritardi nell'acquisizione del materiale, come da consuntivo primo trimestre 2001. Ciò ci farà slittare il termine del lavoro ai primi mesi del 2002, non oltre, comunque, il 31 marzo. Inoltre, sebbene i primi test forniscono i risultati attesi, pensiamo che l'esperimento possa essere completato al meglio, raffinando l'analisi XRF a bassa energia e la spettroscopia nel visibile. Infatti negli ultimi anni si sono sviluppati tubi X e rivelatori in grado di affrontare al meglio l'indagine sugli elementi leggeri, per cui riteniamo indispensabile dotare in nostro sistema di tali nuovi strumenti. D'altra parte, già nella proposta presentata a suo tempo ponemmo l'accento sulla necessità di dotarci di un secondo tubo X. Chiediamo pertanto il prolungamento di un anno dell'esperimento per realizzare l'upgrade dello spettrometro XRF per misure a bassa energia (elementi leggeri) e la messa a punto della spettroscopia ottica nel visibile. Ciò ci permetterà di riconoscere i pigmenti adoperati, e quindi l'importanza dei dipinti, e confrontare le tecniche di realizzazione di dipinti di diversa provenienza. C) FINANZIAMENTI GLOBALI AVUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI Anno Finanziario Missioni Missioni Materiale Trasp. Spese Affitti e Materiale di e interno estero Calcolo Manut. inventar. consumo Facch. Apparec. Costruz. apparati In kEuro TOTALE 2000 1,5 3,6 10,3 15,4 2001 2,6 8,3 8,3 19,2 4,1 11,9 18,6 34,6 TOTALE Mod. EC. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. Naz.: Gruppo 5 Giovanni Paternoster Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 5,0 8,0 30,0 12,0 55,0 TOTALI 5,0 8,0 30,0 12,0 55,0 Note: Mod. EC. 6 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Dipendenti N 1 2 3 4 Cognome e Nome Bloisi Francesco Paternoster Giovanni Rinzivillo Raffaele Vicari Luciano Incarichi R.U. 5 20 P.A. 5 100 P.O. 5 100 P.A. 5 20 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 4,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 2,4 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Sorrentino Carlo Tesi di: laurea Titolo della Tesi SI Sviluppo di uno spettrometro XRF portatile per lo studio dei dipinti murali in Fisica Relatore/Tutore Paternoster Keywords XRF SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) XRF ND Analyses Portable apparatus Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) XRF Optics Spectroscopy ND Analyses Portable apparatus (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 344 Esperimento ONDA Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice 344 Esperimento ONDA Resp. Naz.: Gruppo 5 Giovanni Paternoster NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione 30-06-2001 Progetto, cotruzione e primi test stazione mobile XRF 30-09-2001 Acquisto ed assemblaggio guide di luce per raggi X 31-12-2001 Messa a punto stazione mobile integrata con apparati per indagini spettroscopiche. Test definitivi sul campo. 90 10 60 % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones Circa il primo punto, per ritardi nella concessione dell'autorizzazione al trasporto del generatore X, da parte dell'esperto qualificato, abbiamo dovuto rimandare di un mese circa le misure sul campo. Esse saranno effettuate entro luglio. Per quanto riguarda la guida di luce, non vi sono sul mercato sistemi ottimizzati per il nostro apparato; stiamo cercando una collaborazione per sviluppare un sistema ad hoc. La parte di spettroscopia è partita in ritardo (finanziata nel 2001), ma sta rapidamente recuperando. Pensiamo di fare i primi test completi già alla fine di settembre. MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 31-03-2002 Ottimizzazione stazione XRF. Analisi finale dati prima parte esperimento ONDA. Pubblicazione risultati. 30-06-2002 Upgrade stazione XRF e spettroscopia ottica. Test in laboratorio, primi test sul campo. 31-12-2002 Completamento misure sul campo, analisi dati e pubblicazione risultati. Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo 344 ONDA 5 Resp.Naz.: Struttura Giovanni Paternoster NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento Ferruccio Petrucci PierAndrea Mandò LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista Mod. EC/EN 11a Numero Pagine Data (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Eugenio Perillo e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Eugenio Perillo Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di Associazione e-mail: perillo@na,infn,it PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Rivelazione raggi X e gamma con rivelatori operanti a temperatura ambiente Napoli-Bologna-Lecce-eV Products Saxonburg Laser N2+dye - Sorgenti X e Gamma - Acceleratore TTT-3 di Napoli Raggi X e Gamma, Protoni e ioni 4He di varia energia Sviluppo di rivelatori modulari al CdZnTe per raggi X e gamma con 10 keV<1Mev, caratterizzati da elevate prestazioni spettroscopiche, ottenute prevalentemente con nuove configurazioni elettrodiche, adatti alla realizzazione di array per applicazioni spaziali e radiologiche Laboratori di crescita, caratterizzazione dei materiali e deposizione contatti - Reattore epitassiale appositamente progettato per deposizione di CdZnTe - Sistemi di controllo spettroscopico e di uniformità planare - Elettronica dedicata - Sistemi di acquisizione BO, LE, NA CNR/TESRE-Bologna; CNR/IME-Lecce; eV PRODUCTS-Saxonburg-PA-USA 3 Anni B) S C A L A PERIODO GENERALI DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2002 Simulazioni e Modellizzazioni-Produzione di vari rivelatori planari singoli, ottenuti da cristalli bulk, con diverse geometrie di contatti-Test comparativi sulle caratteristiche spettroscopiche e sull'uniformità planare-Prime deposizioni epitassiali di CdZnTe con il reattore appositamente realizzato-Sviluppo delle tecniche di contattazione su materiale bulk fornito dalla eV Products. 2003 Simulazioni e Modellizzazioni-Realizzazione di rivelatori in configurazione back-to-back con diverse geometrie di contatti-Studio di caratteristiche spettroscopiche e di unformità planare-Realizzazione di array lineari-Progetto e costruzione del Collimatore-Produzione di rivelatori planari di CdZnTe di vario spessore, cresciuti epitassialmente 2004 Realizzazione di array lineari e bidimensionali di rivelatori bulk con geometrie dei contatti ottimizzate per applicazioni spaziali e medicali-Assemblaggio multirivelatori-Test spettroscopici e di uniformità di risposta-Realizzazione di rivelatori con anodo a microstrip su materiale epitassiale-Determinazione della risoluzione energetica e della sensibilità spaziale con elettronica ottimizzata-Caratterizzazione finale dei rivelatori studiati e della loro conformità Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Resp. loc.: Gruppo 5 Eugenio Perillo Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO Interno Estero Viaggi e missioni In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali 3 viaggi + 10 gg.uomo a Bologna e Lecce per contatti e test in comune Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,0 2,0 1 viaggio + 6 gg.uomo a Saxonburg per contatti e test in comune Partecipazione a Conferenza Internazionale 3,0 2,0 5,0 Gas di flussaggio, coloranti per laser Supporti ceramici per rivelatori, maschere Elettronica di front-end e di processing 1,5 3,5 3,0 8,0 Trasp.e facch. Materiale Consumo 2002 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 10,0 Materiale Inventariabile Tavola bidimensionale computerizzata con movimenti micrometrici Costruzione Apparati 10,0 Totale 25,0 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento SINEC Resp. loc.: Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 2,0 5,0 8,0 10,0 25,0 2003 2,0 6,0 6,0 6,0 20,0 2004 2,0 6,0 6,0 6,0 20,0 TOTALI 6,0 17,0 20,0 22,0 65,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 6,5 11,0 30,5 27,0 75,0 2003 8,0 12,5 33,5 6,0 60,0 2004 8,0 12,5 33,5 6,0 60,0 TOTALI 22,5 36,0 97,5 39,0 195,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO VEDI ALLEGATO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento SINEC Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 PROPOSTA DELL' ESPERIMENTO SINEC Spectroscopic Improvements by Novel Electrode Configurations SVILUPPO DI RIVELATORI MODULARI AL CdZnTe PER RAGGI X E GAMMA CON 10 keV = Ex = 1 MeV, CARATTERIZZATI DA ELEVATE PRESTAZIONI SPETTROSCOPICHE, OTTENUTE PREVALENTEMENTE CON NUOVE CONFIGURAZIONI ELETTRODICHE, ADATTI ALLA REALIZZAZIONE DI ARRAY PER APPLICAZIONI SPAZIALI E RADIOLOGICHE. PROPONENTI: INFN-Sezione di NAPOLI E. Perillo (Responsabile) G. Spadaccini 50% 50% INFN - Sezione di BOLOGNA N. Auricchio E. Caroli W. Dusi 40% 20% 30% INFN - Sezione di LECCE N. Lovergine A. M. Mancini C. Todisco (tecnico) 30% 30% 30% Istituto TESRE/CNR- BOLOGNA G. Ventura A. Donati(tecnico) G. Landini " (con proprio budget) Istituto IME/CNR - LECCE A. Cola P. Prete F. Quaranta (con proprio budget) eV PRODUCTS - Saxonburg - PA - USA K. B. Parnham C. Szeles (con proprio budget) PREMESSA La rivelazione di radiazione X e gamma di energia compresa tra qualche keV e ˜ 1 MeV con buona risoluzione spaziale, alta efficienza (>90%) ed elevata risoluzione energetica è un problema rilevante sia nel campo della ricerca fondamentale (Fisica Atomica e Nucleare ), sia in numerose applicazioni radiologiche (ad es. mammografia digitale, angiografia digitale, tomografia, cristallografia etc.) ed in Astrofisica per lo studio di sorgenti cosmiche di radiazione. Si è perciò sviluppata negli ultimi anni una classe di rivelatori basati su semiconduttori composti, come CdTe, CdZnTe, GaAs e HgI 2 , di elevato numero atomico medio e con bandgap sufficientemente elevata da renderli operativi anche a temperatura ambiente, superando così i complessi problemi connessi con il raffreddamento dei rivelatori e i conseguenti ingombri meccanici. A fronte di questo, i materiali citati presentano però mobilità molto ridotte e vite medie dei portatori di carica decisamente inferiori, se confrontate con quelle del Si e del Ge; di conseguenza, buone risoluzioni spettroscopiche possono ottenersi con spessori di rivelazione al massimo dell'ordine di qualche mm; per spessori maggiori il degrado delle prestazioni spettroscopiche è tale da rendere i rivelatori inutilizzabili per molte applicazioni. Anche limitandosi a spessori ridotti, le prestazioni sono fortemente dipendenti dalla profondità di interazione, data la elevata differenza di mobilità tra gli elettroni e le lacune. Si sono quindi sviluppati un certo numero di metodi tesi al miglioramento delle prestazioni spettroscopiche di rivelatori basati su questi materiali. I proponenti del presente esperimento sono, da tempi più o meno lunghi ed in diverse maniere, impegnati in programmi di questo tipo, sostanzialmente tesi alla produzione di rivelatori e di array ottimizzati per impiego nella Astrofisica dei raggi X e nelle applicazioni medicali. In particolare, nello svolgimento dell'esperimento SIRTOD, ancora in corso, si sono raggiunti i seguenti risultati su rivelatori al CdTe: 1. Sono state individuate, per rivelatori bulk di vario spessore, regioni di spettroscopia ottimale spesse 0.40 - 0.45 mm, collocate a partire da distanze di ˜ 50 µm dal catodo. Lo spessore (distanza interelettrodica) ottimale dei rivelatori è risultato di 1 mm, perché si ottengono: • Massima profondità della zona di spettroscopia ottimale; • Più elevato rapporto tra questa profondità e la distanza interelettrodica. Questi fattori sono rilevanti in geometria di irradiazione Planar Parallel Field (PPF), cioè con la direzione di irradiazione parallela al campo elettrico raccoglitore, ed ancor più in geometria Parallel Trans fer Field (PTF), cioè con la direzione di irradiazione perpendicolare al campo elettrico raccoglitore. 2. E' stata realizzata una configurazione a rivelatori accoppiati (back-to-back), con anodo comune, che può essere irradiata sia in PPF che in PTF (vedi figura 1), che consente: • Sostanziale equivalenza delle prestazioni spettroscopiche rispetto ai rivelatori singoli componenti, tranne che alle basse energie (maggiori capacità elettriche e correnti di leakage); • Riduzione di un fattore 2 dell'elettronica richiesta, a parità di aree esposte, in PTF, o di spessori di assorbimento, in PPF; • Duplicazione delle regioni di spettroscopia ottimale, a parità di aree esposte, in PTF. 3. Per rivelatori al CdTe di spessori fino a 2 mm la tecnica di miglioramento spettroscopic o basata sull'impiego di elettrodi segmentati (coplanar grid) si è rivelata inefficace per energie minori di ~ 100 keV. Si è pertanto reso necessario pensare a geometrie alternative degli elettrodi; simulazioni in tal senso sono già state eseguite (v. fig.2) ed hanno mostrato significativi miglioramenti rispetto alla configurazione planare classica, ad elettrodi pieni. Queste simulazioni costituiscono la base di partenza per la presente proposta di esperimento. 4. Sono stati prodotti per deposizione epitassia le film di CdTe su substrati di GaAs, sia isolanti, sia n+,con ottime qualità cristallografiche. Caratterizzazioni X ed elettriche e misure di catodoluminescenza hanno mostrato la presenza nei film di atomi provenienti dal substrato. E’ stata trovata ed investigata una dipendenza della velocità di crescita e delle proprietà elettriche dalla stechiometria delle polveri di partenza. Proprio la non affidabilità delle indicazioni stechiometriche fornite dalle aziende produttrici del materiale di partenza, unita ad alcuni problemi nella fabbricazione del nuovo reattore epitassiale necessario per ottenere spessori maggiori di CdTe, è stata la causa del ritardo incontrato da questa parte del progetto. Si è reso necessario stabilire collaborazioni con il CNR/Maspec e con Venezia Tecnologie -ex TEMAV Fig. 1. Schematic drawing of the back-to-back device: a) irradiated in the PPF configuration; b) irradiated in the PTF configuration. che sono in grado di fornire polveri di CdTe con elevata riproducibilità stechiometrica. La produzione di film più spessi di CdTe, adatti per realizzare rivelatori epitassiali, è stata lasciata come parte conclusiva del programma (SIRTOD) attualmente in corso; mentre si è preferito scorporare la parte che riguarda le deposizioni del composto ternario (CdZnTe) ed inserirla in un programma organico tutto incentrato sulla realizzazione di rivelatori basati su questo materiale, come previsto nella presente proposta di esperimento. A questo scopo il nuovo reattore epitassiale (a cui l'INFN ha significativamente contribuito) è stato riprogettato per permettere anche deposizioni del composto ternario ed è stato realizzato, includendo alcune parti molto innovative, (camera di reazione di quarzo, precamere di caricamento e di scarico, flange, armadio aspirato di contenimento, etc.) in questa versione. 5. Su materiale bulk di CdZnTe prodotto a Strasburgo sono stati realizzati alcuni rivelatori mediante deposizione di contatti di Au e Pt utilizzando nuove tecniche di etching sviluppate al CNR/IME di Lecce. Questi contatti hanno mostrato tuttavia correnti di fuga ancora troppo elevate; pertanto sono attualmente allo studio tecniche alternative che saranno provate sia su CdTe che su CdZnTe. 6. E' stato sviluppato presso il Politecnico di Milano un innovativo ASIC a 16 canali comprendente ciascuno l’elettronica di front-end e la prima parte dell’elettronica di processing, con consumi estremamente limitati (850 µW per linea); quindi particolarmente idonei per applicazioni spaziali e adattati alle alte capacità elettriche che caratterizzano i rivelatori epitassiali, più sottili di quelli bulk tradizionali. OBIETTIVI DEL PROGRAMMA Il progetto si propone di migliorare le prestazioni dei rivelatori di CdZnTe in modo tale da associare all’alta efficienza tipica di questi materiali una buona risoluzione spettroscopica e di assemblarli in configurazioni (ad es. back-to-back) che massimizzino le aree attive di rivelazione e minimizzino la quantità di elettronica ed il consumo di potenza. L'obiettivo finale è la costruzione di array mono-dimensionali da impiegare come moduli base per la realizzazione di: 1. piccoli array bi-dimensionali utilizzabili come rivelatori del pia no focale di concentratori di raggi X; 2. rivelatori di grande area da utilizzare con maschere codificate in esperimenti spaziali di X e Gamma astronomia (ricerca di sorgenti cosmiche di radiazione). Questi rivelatori dovrebbero permettere inoltre di soddisfare alcune esigenza tipiche dell’impiego radiologico quali: elevato count rate e buona risoluzione spaziale. (a) 1D CATEST STRIP MSTRIP y x (b) (c) counts (a.u.) counts (a.u.) counts (a.u.) counts (a.u.) (d) 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 collected charge (norm.) collected charge (norm.) collected charge (norm.) collected charge (norm.) Fig.2 (a): Sections of detector configurations investigated in this work; cathode is on the left and anode is on the right; (b) maps of the local induced charge; the gray scale from black to white corresponds to values from -0.01 to 0.04 Coulomb Volt; (c) maps of the local charge collection efficiency (LCCE); (d) histograms of LCCE. Tali obiettivi verranno perseguiti operando su due distinte direttrici: 1. Migliorare la raccolta dei portatori di carica mediante l'impiego di particolari geometrie di elettrodi che sfruttino al meglio lo small pixel effect e la raccolta di portatori di carica di un solo segno, per il quale il CdZnTe è il materiale più adatto. Partendo da materiale bulk, che si può ottenere con dimensioni di alcuni cm, si potrebbero così realizzare dei rivelatori particolarmente adatti alla costruzione di array di grande area, da irraggiare in geometria PTF. Questa configurazione risulterebbe particolarmente adatta per i raggi X e Gamma di energia più elevata, nell'ambito dell'intervallo considerato, perché sarebbe possibile scegliere liberamente gli spessori di assorbimento in funzione dell’energia dei fotoni in uso, mentre i pixel, di dimensione non molto piccola (2 mm x 2 mm), renderebbero non troppo penalizzanti gli effetti della diffusione Compton sulle capacità spettroscopiche dei dispositivi. 2. Sviluppare opportunamente sia le tecniche di deposizione epitassiale di cristalli semiconduttori di CdZnTe, al fine di migliorare le caratteristiche chimico-cristalline (stechiometria, omogeneità, regolarità reticolare) ed elettriche (resistività, mobilità e vite medie dei portatori di carica), sia le tecniche di deposizione dei contatti, per produrre rivelatori con distanze interelettrodiche inferiori a 0.5 mm, utilizzabili sia in irradiazione PTF (array a pixel ridotti, con risoluzione spaziale più spinta) o in irradiazione PPF, con anodi pixellati, come rivelatori per il piano focale di sistemi concentratori per raggi X di bassa energia. La scelta del CdZnTe come materiale di base per i rivelatori deriva dal fatto che questo materiale presenta resistività più elevate rispetto al CdTe, consentendo l'impiego di campi elettrici di raccolta notevolmente più intensi, con deciso miglioramento delle qualità di raccolta di carica, e inoltre il rapporto tra la mobilità degli elettroni e quella delle lacune è maggiore che nel CdTe, consentendo un più facile e proficuo impiego delle tecniche di miglioramento spettroscopico basate sulla one carrier collection, che tendono a minimizzare il contributo delle lacune al segnale raccolto. Dopo l'esperienza effettuata per la prima volta con il CdTe, anche la realizzazione di rivelatori basati su cristalli di CdZnTe cresciuti con la tecnica epitassiale costituisce una innovazione molto attraente e potrebbe rappresentare, per rivelatori sottili, una valida alternativa, tutta italiana, alla tecnica maggiormente utilizzata (High Pressure Bridgman-HPB) per la crescita di questo materiale detector grade, cioè con elevata purezza ed assenza di trappole. PROGRAMMA 1) SVILUPPO DI NUOVE GEOMETRIE DI ELETTRODI Le prove effettuate su rivelatori al CdTe di spessore 2 mm con elettrodi segmentati (coplanar grid) hanno mostrato che questa tecnica di miglioramento spettroscopico è inefficace per energie minori di ~ 100 keV. Questo risultato, peraltro in linea con analoghe osservazioni di altri gruppi effettuate su rivelatori al CdZnTe, ha reso necessario pensare a geometrie alternative degli elettrodi; ancora basate sullo small pixel effect e quindi sulla tecnica one carrier collection per la raccolta del segnale. Questa tecnica è infatti ancor meglio utilizzabile su rivelatori al CdZnTe, rispetto a quelli al CdTe, perché il rapporto più elevato tra le mobilità degli elettroni e quella delle lacune fa sì che la componente del segnale dovuta a queste ultime possa essere facilmente resa trascurabile. Le nuove geometrie studiate apporteranno anche una notevole semplificazione all'elettronica di lettura, rispetto a quelle basate sull'impiego degli anodi a griglie complanari, perché non sarà più necessario effettuare la sottrazione dei segnali provenienti dai due anodi complanari per ottenere l'informazione energetica con buona risoluzione. Simulazioni in tal senso sono già state eseguite (v. fig.2) per alcune configurazioni di elettrodi ritenute rilevanti e realizzabili senza eccessiva difficoltà; altre saranno studiate attraverso le simulazioni (effettuate per la maggior parte presso il CNR/IME di Lecce). Inoltre, proseguiranno in collaborazione tra Bologna e Napoli gli studi per la realizzazione di rivelatori accoppiati (back-to-back), nell'intento di minimizzare gli strati morti dovuti ai collanti utilizzati e di ottimizzare i collegamenti per ridurre le capacità parassite. Saranno quindi realizzati insiemi di rivelatori back-to-back che saranno sottoposti al rituale insieme di test descritti di seguito e quindi collocati in array, tipicamente predisposti per irradiazioni PTF. La crescita dei cristalli massivi con la tradizionale tecnica di crescita (HPB) e la realizzazione dei rivelatori saranno compito della eV PRODUCTS, che vi provvederà con il proprio budget e le proprie attrezzature; parte delle maschere e dei supporti ceramici sarà fatta sviluppare a cura del gruppo di Napoli. Materiale bulk sarà inoltre fornito ai ricercatori del CNR/IME per la deposizione di contatti con le stesse tecnologie usate per i rivelatori di tipo epitassiale, per consentire un confronto più accurato delle prestazioni ottenute dai diversi dispositivi. I rivelatori singoli così prodotti e, una volta disponibili, quelli ottenuti con materiale epitassiale prodotto a Lecce, saranno sottoposti ad una serie di test, con l'intento di determinare la configurazione ottimale sia per irraggiamenti PPF che PTF. Test di uniformità del campo elettrico interno, tramite l'effetto Pockels, saranno eseguiti al CNR/IME di Lecce. Test spettroscopici, concernenti il comportamento del rivelatore irradiato da raggi X di varia energia sotto diverse condizioni di irradiazione (PPF o PTF), saranno effettuati dai ricercatori di Bologna in collaborazione con il CNR/TESRE, sia per quanto riguarda rivelatori singoli o in configurazione back-to-back, sia per quanto riguarda array mono- e bi-dimensionali. I test relativi allo studio delle mobilità e dei tempi di volo dei portatori di carica e quelli relativi alla uniformità planare dei dispositivi e la misura della risoluzione e della sensibilità spaziale degli array prodotti saranno effettuati principalmente a Napoli. Saranno utilizzate sorgenti X e γ di varia energia, un generatore di raggi X fino a 60 keV ed un Laser a N2 con opportuno dye per accordare la lunghezza d'onda della radiazione all'energia corrispondente alla bandgap del materiale sotto test, accoppiato ad una fibra ottica e ad un sistema di focalizzazione in grado di produrre uno spot di dimensioni trasversali di ˜ 50 µm sulla superficie del rivelatore (si noti che per la effettuazione di questi test il rivelatore può essere irradiato sia in PPF che in PTF). Una tecnica complementare, utilizzabile però solo per irradiazione perpendicolare agli elettrodi, a meno di non disporre di un microbeam, può far uso di particelle alfa di diversa energia, ottenibili da un acceleratore, tipicamente il Tandem TTT-3 del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università "Federico II" di Napoli (si noti che è essenziale allo scopo la rimessa in funzione della sorgente a radiofrequenza presso questo acceleratore, l'unica in grado di produrre particelle alfa con intensità utilizzabili). La Sezione INFN di Bologna avrà il compito di realizare i dispositivi di collimazione e la meccanica di supporto e di contenimento dei rivelatori, sia singoli che aggregati in array, avvalendosi per la progettazione della collaborazione di un tecnico meccanico ed uno elettronico del CNR/TESRE della stessa città, già esperti di problemi simili. Per i test su materiale bulk si farà uso di ASIC già fatti sviluppare dalla eV PRODUCTS, in configurazioni rispettivamente più adatte ad alta spettroscopia o ad alto count rate. Per i rivelatori epitassiali (una volta disponibili) potrà essere utilizzato l'ASIC appositamente sviluppato presso il Politecnico di Milano con caratteristiche decisamente innovative, come il consumo di potenza estremamente ridotto (850 µW per linea) e quindi particolarmente idonei per applicazioni spaziali, ed adattati alle alte capacità elettriche ed ai diversi livelli di corrente di buio presentati da questi tipi di rivelatori, a causa della differente tecnologia realizzativa e del diverso volume attivo. Si deve altresì tener presente che l’applicazione dei rivelatori epitassiali alla spettroscopia e all' imaging di radiazione X di energia inferiore a 150 keV (campo in cui il loro impiego può risultare utile), impongono requisiti all’elettronica di front-end, in termini di rumore e dinamica di segnale, diversi da ciò che generalmente si richiede per l’elettronica per i rivelatori "bulk", impiegati per le radiazioni più energetiche (fino a 1 MeV). 2) CRESCITA EPITASSIALE E STUDIO DEI CONTATTI Nell'ambito del programma SIRTOD è stata sviluppata una nuova tecnologia per la deposizione da fase vapore di film epitassiali “spessi” di CdTe per la preparazione di rivelatori di raggi X e gamma. I vantaggi, rispetto all'uso di cristalli massivi generalmente cresciuti con tecniche dal fuso, vanno ricercati nella maggiore perfezione cristallina e nel maggior controllo dei parametri termodinamici che e' possibile ottenere durante la deposizione da fase vapore. E' inoltre in svolgimento lo studio del processo H2T-VPE di CdZnTe e la sua modellizzazione termodinamica, per consentire la crescita di strati spessi anche di questo materiale, da cui ci si attendono prestazioni superiori a quelle relative al CdTe. Nell'esperimento SINEC ci si propone di continuare lo studio dei film epitassiali per rivelatori X e gamma estendendolo al ternario CdZnTe. Sono, infatti, note le interessanti proprietà di questo composto dal punto di vista della rivelazione X e gamma e si ritiene che, anche in questo caso, la realizzazione di rivelatori a film spessi porti vantaggi in termini di riproducibilità, di concentrazione di difetti nativi elettricamente attivi e di controllo della stechiometria. Sono queste le qualità che, nella realizzazione del rivelatore, significano omogeneità e prestazioni spettroscopiche significative. Si propone quindi di attrezzare il reattore a grande capacità realizzato in SIRTOD per la deposizione di film di CdTe, con alcuni accessori che consentano di depositare epitassialmente anche CdZnTe. I tentativi, nell' ambito di SIRTOD, di depositare il ternario partendo da polveri policristalline di CdTe e ZnTe, mescolate in opportune proporzioni, non hanno dato infatti buoni risultati, convincendoci della necessità di una linea per introdurre lo zinco per via metallorganica. Il reattore è stato concepito, per una maggiore versatilità, a tecnologia mista: può ospitare cioè sia linee che consentono il trasporto di reagenti inorganici sia linee per il trasporto di reagenti metallorganici. E' relativamente semplice l'aggiunta di una linea metallorganica per lo zinco: consiste principalmente in un bagno termostatico che ospita il reagente a temperatura (e quindi a tensione di vapore) controllata e di un flussimetro a controllo di massa per regolare la concentrazione di ingresso in camera di reazione. Tipicamente il precursore dello zinco può essere dimetilzinco o dimetilzinco:trietilammina Il programma si propone, preliminarmente, di integrare il reattore rendendolo adatto alla deposizione di film spessi, omogenei, a larga superficie del ternario, poi di depositare i primi film ricercando le condizioni sperimentali in funzione delle qualità morfologiche, strutturali ed elettriche dei film. Tutti i film ottenuti saranno caratterizzati con le consuete tecniche fisiche (Microscopia elettronica, diffrattometria X, misure di resistività, mobilità elettrica e concentrazione di portatori, etc). Questa parte del programma verrà svolta prevalentemente dai ricercatori della Sezione di Lecce. Una volta ottimizzata la crescita epitassiale del CdZnTe ed ottenuti strati dalle proprietà idonee per rivelazione della radiazione, si passerà alla fabbricazione vera e propria dei rivelatori. Ciò avverrà presumibilmente a partire dal secondo anno e farà uso dei processi già noti per il materiale bulk. Si utilizzeranno dunque etching, deposizioni metalliche per sputtering e tecniche fotolitografiche standard. Una volta messa a punto la realizzazione dei rivelatori planari con elettrodi pieni, si passerà alla realizzazione di rivelatori con geometrie di contatti modificate. Verrà a questo scopo utilizzato il lavoro già effettuato a partire da rivelatori bulk forniti dalla eV PRODUCTS, realizzando anche rivelatori basati su materiale epitassiale con speciali configurazioni di elettrodi, progettate sulla base delle simulazioni effettuate nell’ambito della nostra collaborazione dal CNR/IME. Questa parte concernente lo studio e la preparazione dei contatti verrà effettuata a Lecce in collaborazione con i ricercatori del CNR/IME, che entra nel programma con proprio budget, senza insistere su fondi INFN. PIANO DI SVILUPPO (3 ANNI) - 2002: Simulazioni e Modellizzazioni - Produzione di vari rivelatori planari singoli, ottenuti da cristalli bulk, con diverse geometrie di contatti - Test comparativi sulle caratteristiche spettroscopiche e sull'uniformità planare - Prime deposizioni epitassiali di CdZnTe con il reattore appositamente realizzato - Sviluppo delle tecniche di contattazione su materiale bulk fornito dalla eV PRODUCTS. - 2003: Simulazioni e Modellizzazioni - Realizzazione di rivelatori in configurazione back-to-back con diverse geometrie di contatti - Studio di caratteristiche spettroscopiche e di uniformità planare Realizzazione di array lineari - Progetto e costruzione del collimatore - Produzione di rivelatori planari di CdZnTe di vario spessore, cresciuti epitassialmente. - 2004: Realizzazione di array lineari e bidimensionali di rivelatori bulk con geometrie dei contatti ottimizzate per applicazioni spaziali e medicali - Assemblaggio multirivelatori - Test spettroscopici e di uniformità di risposta - Realizzazione di rivelatori con anodo a microstrip o multipixel su materiale epitassiale - Determinazione della risoluzione energetica e della sensibilità spaziale con elettronica ottimizzata - Caratterizzazione finale dei rivelatori studiati e della loro conformità ai requisiti d'uso. STRUMENTAZIONE DISPONIBILE, RICHIESTE FINANZIARIE E IMPEGNO SUI SERVIZI DELLE SEZIONI INFN COINVOLTE Per quanto riguarda la strumentazione già disponibile, è da notare che a Napoli potranno essere utilizzati, oltre al laser N2 ed alle sorgenti X, l'acceleratore Tandem TTT-3 (essenziale la rimessa in funzione della sorgente a radiofrequenza), la macchina radiogena ed il sistema di acquisizione già realizzato nel corso di precedenti esperimenti; che il CNR/TESRE di Bologna mette a disposizione i suoi laboratori di misure fisiche e di elettronica attrezzati per misure su questo tipo di rivelatori; che Lecce mette a disposizione il reattore epitassiale nella configurazione già realizzata, il diffrattometro X per la caratterizzazione strutturale dei film depositati, il laboratorio chimico per gli studi di etching e la preparazione delle superfici; che il CNR/IME mette a disposizione il suo laboratorio per la caratterizzazione elettrica dei film e dei cristalli e per lo studio dei contatti; e la eV PRODUCTS mette a disposizione tutta la catena di progettazione, fabbricazione e test di fabbrica del suo stabilimento di Saxonburg. Le richieste finanziarie più rilevanti riguardano l'acquisto di ASIC con relativi boards e di una tavola bidimensionale computerizzata con movimenti micrometrici, con una spesa prevista di 22 kEuro, per la Sezione di Napoli, il completamento del nuovo reattore epitassiale, necessario per la crescita di strati spessi del materiale ternario, con una spesa prevista di 10 kEuro, per la Sezione di Lecce e una scheda multicanale dedicata e la realizzazione dei collimatori in tungsteno, nonchè del supporto per gli array di multirivelatori e del relativo contenitore meccanico, per una spesa prevista di 24 kEuro, per la Sezione di Bologna. Il grosso della richiesta finanziaria riguarda invece sistemi e gas di flussaggio, materiale policristallino di base ultrapuro, materiale metallorganico, materiali per evaporazione e per realizzazione di contatti, maschere, supporti ceramici, oltre a missioni sia in Italia che all'estero, per i necessari contatti tra i diversi gruppi partecipanti, la esecuzione in comune di test e la partecipazione ad alcune conferenze internazionali per la presentazione dei risultati. I relativi schemi dei finanziamenti richiesti sono riportati sui moduli a cui questo programma è allegato. Per quanto riguarda l'impegno dei servizi delle Sezioni INFN coinvolte, le richieste dei ricercatori di Bologna si appoggeranno sostanzialmente sui servizi del CNR/TESRE, quelli dei ricercatori di Lecce sul Dipartimento di Ingegneria dell' Innovazione dell’Università di Lecce; per la sezione di Napoli si richiederà un modesto (in termini quantitativi) impegno del Laboratorio Elettronico e dell'Officina Meccanica ed un normale uso del servizio di Calcolo. LAVORI RECENTI SULL'ARGOMENTO Pubblicazioni 1 2 3 N.Lovergine, M.Bayhan, P.Prete, A.Cola, L.Tapfer, A.M.Mancini“Structural and electrical properties of CdTe layers grown on ZnTe/GaAs by hydrogen transport VPE” J.Crystal Growth 214/215 (2000) 229 N.Lovergine, A.Cola, P.Prete, L.Tapfer, M.Bayhan, A.M.Mancini“On hydrogen transport VPE grown CdTe epilayers for fabrication of 1-100 KeV X-ray detectors” Nucl. Instrum Meth. A 458 (2001) 1 E. Perillo, N. Auricchio, E. Caroli, A. Donati, W. Dusi, P. Fougeres, M. Hage-Ali, G. Landini and P. Siffert "Spectroscopic performance of newly designed CdTe detectors" Nucl. Instrum. Meth. A 458 (2001) 233 Comunicazioni a Conferenze Internazionali 1. 2. 3. N.Lovergine et al. “A new method for the growth of CdTe crystals for RT photon detector in the 1-100 KeV range.” 5th National Conference on sensors and Microsystems extended to the Mediterranean Countries Lecce – Italy, 2000 CONTRIBUTO ORALE N. Lovergine et al. "VPE growth of CdTe epilayers for RT x-ray detectors" SPIE's 45th Annual meeting, Conf. 4141, San Diego (USA) Agosto 2000 INVITED TALK E. Perillo et al. "Spectroscopic performance of thin CdTe detectors mounted in back-to-back configuration" SPIE's 45th Annual meeting, Conf. 4141, San Diego (USA) Agosto 2000 CONTRIBUTO ORALE, in corso di pubblicazione su Radiation Measurements 4. E. Perillo et al. " Characterization of thin back-to-back CdTe detectors with various sizes" IEEE NSS+MIC Lyon (F) Ottobre 2000 CONTRIBUTO ORALE, in corso di pubblicazione su IEEE Trans Nucl. Sci. 5. A. Cola et al. "Simulation of the collection properties of CdTe strip detectors" IEEE NSS+MIC Lyon (F) Ottobre 2000 CONTRIBUTO POSTER, in corso di pubblicazione su IEEE Trans Nucl. Sci. Il Responsabile dell’Esperimento (Eugenio Perillo) Napoli 5-7-2001 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento SINEC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Dipendenti N 1 2 Cognome e Nome Perillo Eugenio Spadaccini Giulio Incarichi P.O. 5 50 P.O. 5 50 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale RICERCATORI Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 2,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,0 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento SINEC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Oliviero Caterina Tesi di: laurea Titolo della Tesi SI Applicazione di tecniche di miglioramento spettroscopico a rivelatori al CdTe in Fisica Relatore/Tutore Eugenio Perillo Keywords SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento SINEC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Alfieri Severino Ass. INFN SI Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito laurea in Fisica Titolo della tesi: Rivelatori bidimensionali ad HgI2 basati sulla divisione resistiva della carica Industria informatica TI Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Spettroscopia Uniformita' laterale Mobilita' portatori Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) Spettroscopia Multirivelatori X e gamma (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento SINEC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA eV PRODUCTS USA Rivelatori ed array con particolari geometrie di elettrodi per alte prestazioni spettroscopiche campo: elettrico-elettronico campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento SINEC Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Località Data Titolo della presentazione o del seminario N. LOVERGINE relazione su invito Denominazione della Conferenza o dell'istituzione conferenza internazionale VPE growth of CdTe epilayers for RT x-ray detectors SPIE's 45th Annual Meeting, Conf. 4141 San Diego-USA Agosto 2000 E. PERILLO comunicazione conferenza internazionale Spectroscopic performance of thin CdTe detectors mounted in back-to-back configuration E. PERILLO comunicazione conferenza internazionale Characterizationof thin back-to-back CdTe detectors with various sizes SPIE's 45th Annual Meeting, Conf. 4141 Agosto 2000 San Diego-USA Agosto 2000 IEEE NSS+MIC Lyon-Francia Ottobre 2000 A. COLA poster conferenza internazionale Simulation of the collection properties of CdTe strip detectors IEEE NSS+MIC Lyon-Francia Ottobre 2000 Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE 75 % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Resp. Naz.: Esperimento SINEC Gruppo 5 Eugenio Perillo NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 31/12/2002 Determinazione della geometria ottimale su rivelatori singoli, ottenuti da materiale bulk. 31/12/2002 Prime deposizioni epitassiali di CdZnTe. Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo SINEC Resp.Naz.: Struttura 5 Eugenio Perillo NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Perillo Eugenio NAPOLI Responsabile del Progetto e della caratterizzazione rivelatori Dusi Waldes BOLOGNA Responsabile dell'assemblaggio e test multirivelatori Mancini Anna Maria LECCE Responsabile crescite epitassiali Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale 50 % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali 70 % 50 % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Molti, a livello internazionale, concernenti array di rivelatori operanti a temperatura ambiente Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista E. Perillo Numero Spectroscopic performance of newly designed CdTe detectors A458 233-241 Pagine Data Gennaio 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION N. Lovergine On hydrogen transport VPE grown CdTe epilayers.... A 458 1-6 Gennaio 2001 NUCLEAR INSTRUMENTS & METHODS IN PHYSICS RESEARCH SECTION Mod. EC/EN 11a (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Maria Rosaria Masullo e-mail: [email protected] Codice 452 Esperimento TEMIC Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Maria Rosaria Masullo Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Dipendente e-mail: [email protected] INFORMAZIONI GENERALI Fisica degli Acceleratori e Superconduttività Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Sigla dello esperimento assegnata dal Laboratorio Napoli, LNL, Darmstadt, Desy, Tzukuba TEMIC Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Effetti collettivi di fascio singolo, aloni, cavità acceleratrici innovative, teoria e misura dell’impedenza di accoppiamento Network Analyzer, Strumentazione RF Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Napoli, Salerno, LNL Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Mod. EC. 1 3 anni (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Viaggi e missioni Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 3,0 Interno Contatti con sezioni di Legnaro e Salerno 3,0 8,0 Estero Viaggi a Darmstadt, CERN. Partecipazione a una conferenza 8,0 Rame per prototipi metalici. Lavorazioni meccanich e brasature. componentistica RF 10,5 10,5 Trasp.e facch. Materiale Consumo In kEuro Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Costruzione Apparati Materiale Inventariabile Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio Totale 21,5 Note: Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Resp. loc.: Struttura Esperimento TEMIC Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI ALLEGATO MODELLO EC 2 All. Mod. EC. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 3,0 8,0 10,5 21,5 TOTALI 3,0 8,0 10,5 21,5 Note: Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. Mod. EC. 3 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo 452 TEMIC 5 Resp. Naz.: Maria Rosaria Masullo Struttura NAPOLI PREVENTIVO GLOBALE PER L'ANNO A 2002 In kEuro CARICO DELL’ I.N.F.N. Struttura Miss. interno Napoli Legnaro Salerno TOTALI Miss. estero Mater. di cons. Trasp. e Facch. Spese Calc. Affitti e Manut. Appar. Mater. inventar. Costruz. appar. TOTALE Compet. A carico di altri Enti 3,0 1,0 2,0 8,0 3,0 5,5 10,5 4,5 21,5 8,5 7,5 0,0 0,0 0,0 6,0 16,5 15,0 37,5 0,0 NB. La colonna A carico di altri Enti deve essere compilata obbligatoriamente Note: Mod. EC. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI A) ATTIVITA’ SVOLTA NELL’ANNO 2001 vedi allega50 B) ATTIVITA’ PREVISTA PER L’ANNO 2002 In questo anno di prolungamento si intende terminare il confronto teoria-misura sul comportamento di una cavita' Shintake utilizzata per soppressione di modi. All'interno delle problematiche legate alle instabilita' si continuera' uno studio in connessione con il CERN sulla formazione di nuvole di elettroni in anelli per protoni e/o positroni. Per quanto riguarda la cavita' aperte si intende calcolare il campo radiale accelerante al variare dei parametri di reticolo per ottenere un andamento sufficientemente piatto. Si intende continuare il lavoro sull'interazione strong-strong in collider e definire delle formule stazionarie per il calcolo delle impedenze di accoppiamento (collaborazione con CERN e KEK) C) FINANZIAMENTI GLOBALI AVUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI Anno Finanziario Missioni Missioni Materiale Trasp. Spese Affitti e Materiale di e interno estero Calcolo Manut. inventar. consumo Facch. Apparec. TOTALE 1999 10,8 20,6 6,1 2000 6,1 16,5 2,0 24,6 2001 3,6 12,4 9,3 25,3 20,5 49,5 17,4 TOTALE Mod. EC. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE 5,1 Costruz. apparati In kEuro 5,1 42,6 92,5 Attivita' 2001 - esperimento TEMIC sezioni partecipanti: Napoli, Legnaro, Salerno Il gruppo svolge la sua attivita' in collaborazione con diversi laboratori di ricerca: LNF (Frascati) e LNL (Legnaro) in Italia, DESY (Hamburg), GSI (Darmstadt), KFA (Juelich) e CERN (Geneva), affrontando problematiche sia teoriche, che sperimentali nell'ambito sia di specifici progetti di macchine accelleratrici e che di ricerche di interesse piu' generale nella fisica degli acceleratori. Fasci ad alta intensita' e instabilita' coerenti. Nell'ambito di una collaborazione con il GSI di Darmstadt (Germania) si e' studiato il processo di compressione dei pacchetti di particelle nel caso di intensi fasci di protoni. Lo studio condotto sia tramite simulazione al computer, sia tramite un approccio analitico era inteso a capire l'influenza della carica spaziale sulla compressione fatta tramite RadioFrequenza in anelli prossimi all'energia di transizione. Si e' mostrato che per energie al di sotto della transizione la tensio ne RF, richiesta per il processo di compressione, non puo' essere ridotta a causa del forte effetto contrario dovuto alla carica spaziale. Al di sopra, si e' dimostrato che l'insorgere di instabilita' legate ad armoniche superiori di fascio non consente di sfruttare appieno il regime attrattivo di carica spaziale. La compressione puo' essere realizzata con ridotta potenza RF se i tempi di attuazione sono piccoli rispetto a quelli di deterioramento del fascio dovuti all'instabilita'; una tensione RF va in ogni caso applicata in cavita'. E' inoltre iniziata una collaborazione sulla realizzazione di una parte del sistema di feedback trasverso (TFS) per la correzione delle instabilita' trasverse sull' anello per ioni pesanti al GSI di Darmstadt. Cuore del sistema e' l'eliminazione della componente di offset di orbita chiusa dal segnale relativo alla posizione del fascio onde poter studiare solo il termine realmente dovuto alle instabilita'; tale scopo e' raggiunto tramite l'implementazione di un filtro, detto notch filter che agisce giro per giro di macchina. Prove di efficienza del filtro sono previste entro la fine dell’estate 2001. Analisi teorico-sperimentale di strutture risonanti per acceleratori. Si stanno svolgendo misure di impedenza di accoppiamento trasverso di una cavita' per soppressione di modi (Shintake) onde comparare i risultati ottenuti con quelli provenienti da uno studio teorico, tramite teoria di Mode-Matching. Si e' misurata la risposta in trasmissione della cavita' in un primo intervallo di frequenze intorno ai 3 GHz, comparandola con una pillbox onde evincere l'efficacia della soppressione. Studio di strutture aperte acceleranti. Collaborazione Legnaro-Napoli. Si sta studiando il profilo radiale del campo accelerante sull'asse di cavita` aperte periodiche al variare dei parametri del reticolo. L'andamento radiale del campo accelerante del modo confinato e’ studiato al variare dei parametri del reticolo con il programma di simulazione numerica MAFIA per verificare in particolare la possibilita` di ottenere un profilo radiale sufficientemente piatto nella zona centrale in modo da rendere possibile l'accelerazione di fasci di protoni o elettroni ad alta intensita` contenendo al massimo la carica spaziale. Attivita' Salerno 1) Nell’ambito dello studio dell’interazione fascio-fascio per pacchetti lunghi in presenza di dispersione e crossing angle nel punto di interazione ci si e’ dedicati principalmente al calcolo della luminosita' e dello spread dell'energia di collisione. Tali studi sono rilevanti per alcuni acceleratori di nuova generazione, quale la τ-charm factory (Pechino). E' stato utilizzato un approccio semi-analitico ed i risultati sono stati confrontati con successo con quelli ottenuti da simulazioni numeriche [pubblicazioni]. 2) Il calcolo dei coefficienti di Laslett riferiti ai modi normali di betatrone e’ stato applicato alla geometria di LHC (due beam-pipes paralleli circondati da un unico giogo magnetico) con soddisfacenti risultati [pubblicazioni]. 3) La validita' dell'approssimazione Gaussiana nello studio dell'allungamento del pacchetto in macchine ad elettroni e’ stata studiata con particolare riferimento al wake puramente induttivo [pubblicazioni]. PUBBLICAZIONI parziali (giugno 2001) 1) S. Petracca, K. Hirata, "Synchro-Betatron Coupling Due to Monochromatization", Phys. Rev. E 2001, 64, 16502 (2001) and KEK Rept. 2001-XX A 2) S. Petracca and K. Hirata, "Luminosity with Monochromatization and Crossing Angle", KEK Rept. 2001-XX A, in print (July 2001). 3) S. Petracca and K. Hirata, "Luminosity and Energy Resolution in e+e- Colliders", PAC2001 Chicago, poster paper. 4) S. Petracca and K. Hirata, "Luminosity and Energy Resolution with Monochromatization and Crossing Angle", Japanese Journal of Applied Physics, 40 (8), in print (August 2001). 5) S. Petracca, "Normal Mode Betatron Tune Shifts in Twin Beam Colliders", Annali della Fondazione Ronchi, in print (October 2001). ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Resp. Naz.: Esperimento TEMIC Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 6,0 16,5 15,0 37,5 TOTALI 6,0 16,5 15,0 37,5 Note: Mod. EC. 6 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Percentuale RICERCATORI R.U. Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 7 Cognome e Nome Fedele Renato Galluccio Francesca Masullo Maria Rosaria Miano Giovanni Panariello Gaetano Vaccaro Vittorio Verolino Luigi Incarichi 5 20 Ric 5 20 Ric 5 50 P.O. 5 25 P.O. 5 25 P.O. 5 30 5 20 P.A. Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 7,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,9 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione D'ELIA ALESSANDRO Tesi di: laurea Titolo della Tesi SI INSTABILITA' TRASVERSE DI FASCIO:MISURE, ANALISI E CONTROLLO TRAMITE FEEDBACK in Fisica Relatore/Tutore prof. Vittorio G.Vaccaro Keywords instabilita' trasverse sistemi di feedback SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) instabilita', cavita'risonanti feedback diagnaostica di fascio Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) impedenze di accoppiamento, instabilita', cavita' aperte (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA campo: campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Titolo della presentazione o del seminario S. Petracca poster conferenza internazionale EPAC2000- VIENNA -GIUGNO S. Petracca comunicazione conferenza internazionale 18Adv. ICFA Beam Dyn. Workshop on quantum Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice 452 Esperimento TEMIC Resp. Naz.: Gruppo 5 Maria Rosaria Masullo NAPOLI livello raggiunto alla data prevista in % MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione 31.12.2001 realizzazione di sistema di feedback trasverso per il TFS del GSI di Darmstadt 31.12.2001 studio del meccanismo di compressione di pacchetti di particelle in presenza di carica spaziale; reale valutazione dei limiti di alimentazione RF 31.12.2001 Interazione fascio-fascio in presenza di dispersione e crossin angle: calcolo della luminosita' 31.12.2001 validazione dell'approssimazione gaussiananello studio dell'allungamento del pacchetto di elettroni in macchine circolari 31.12.2001 studio di cavita' aperte a banda fotonica 100 100 80 100 40 % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones In generale si evidenzia un buon raggiungimento delle milestone previste, con ottimi risultati nel confronto teoria/misure (e/o simulazioni). Il punto riguardante lo studio di cavita' aperte e' quello che soffre maggiormente. MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione 31.12.2002 confronto teoria-misura del comportamento per soppressione di modi della cavita' Shintake 31.12.2002 studio campo sull'asse per cavita' aperte 31.12.2002 studio inerente la formazione della nuvola di elettroni in anelli per protoni o positroni: instabilita' connesse 31.12.2002 formule stazionarie per il calcolo delle impedenze 31.12.2002 studio interazione strong-strong in macchine reali Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento Gruppo 452 TEMIC 5 Resp.Naz.: Struttura Maria Rosaria Masullo NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento Vincenzo Guidi Renzo Parodi LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista S. Petracca Numero PHYSICAL REVIEW E S.Petracca Pagine Data 16.502 2001 Synchro-Betatron Coupling due to monochromatization 64 Luminosity and energy resolution in e+ e- colliders Proceedings of PAC 2001 Chicago S. Petracca Luminosity and energy resolution with monochromatization and crossing angle Japanese Journal of Applied Physics S. Petracca 8 8/2001 10/2001 A perturbative study of the scattering matrix of a quadrupole chain Proceedings of XI ISTET 01 Mod. EC/EN 11a 40 Normal mode betatron tune shifts in twin beam colliders Annali della Fondazione Ronchi D. Davino 2001 8/2001 (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Struttura NAPOLI Ricercatore responsabile locale: Filippo Terrasi e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Filippo Terrasi Struttura di appartenenza: Napoli Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di Ricerca e-mail: [email protected] PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento Ottimizzazione di trattamenti di materiali speciali per l'aumento della resistenza all'usura tramite diagnostica tribologica basata sull'impiantazione di fasci radioattivi. Laboratorio dell'Acceleratore Tandem di Napoli Tandem TTT-3 7Be 8 MeV Impiantazione con profilo controllato di 7Be. Misura della riduzione dell'attivita' impiantata in seguito ad usura del materiale. Cella gassosa per il controllo del profilo e cameretta di impiantazione. Macchina pin-on-disk e rivelatori gamma. Napoli La proposta riguarda la cointestazione da parte dell'INFN di un progetto di ricerca - legge 297 per il trasferimento tecnologico in collaborazione con la societa' COLMEGNA SUD srl e il Dip. di Ingegneria Meccanica per l'Energetica dell'Univer. Federico II di Napoli >3 anni B) S C A L A PERIODO GENERALI DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2002 Messa a punto definitiva del procedimento di impiantazione e del sistema per la misura della velocita' di usura. Costruzione della macchina pin-on-disk dedicata completa del dispositivo di raccolta del materiale rimosso per la misura off-line dell'attivita'. 2003 Impiantazione sui provini trattati dalla COLMEGNA e misura della velocità di usura. Analisi dei dati ed estrazione delle indicazioni per la messa a punto delle procedure di trattamento. 2004 Impiantazione e misura della velocità di usura sui nuovi provini sottoposti a trattamento superficiale. Analisi dei dati per l'individuazione della migliore procedura di trattamento. Deposito della richiesta di brevetto. Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Gruppo 5 Filippo Terrasi Struttura NAPOLI PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO 2002 In kEuro IMPORTI VOCI DI SPESA DESCRIZIONE DELLA SPESA A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale Estero Viaggi e missioni Interno Parziali Totale Compet. 20,0 Materiale Consumo vedi ALLEGATO AL MODELLO EN2 Trasp.e facch. 20,0 Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro Affitti e manutenz. apparecchiat. Spese Calcolo Consorzio 50,0 Materiale Inventariabile vedi ALLEGATO AL MODELLO EN2 Costruzione Apparati 50,0 Totale 70,0 Note: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Nuovo Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI ALLEGATO MODELLO EN 2 Le cifre riportate sono indicative e rappresentano la quota prevista di cofinanziamento a carico dell'INFN del progetto - legge 297. La cifra globale per la componente INFN sui tre anni della durata prevista del progetto, comprensiva del contributo del MURST, sara' di 500 kEuro circa, a fronte di un finanziamento globale di 300 kEuro per l'impresa e 100 kEuro per il DIME. Il piano dettagliato di spesa sara' contenuto nel progetto che verra' sottoposto al MURST per l'approvazione e comprendera': 1) Acquisto di una sorgente di ioni dedicata e completamento dell'iniettore ..................................150 kEuro 2) Completamento della diagnostica dei fasci, del sistema da vuoto, attrezzatura del canale per l'impiantazione, costruzione della nuova macchina pin on disk............................. 75 kEuro 3) Realizzazione di un laboratorio "caldo" per il trattamento del 7Be.............................................. 75 kEuro 4) Due contratti di collaborazione tecnica per tre anni ciascuno per tecnici di laboratorio............................150 kEuro 5) Spese di funzionamento........................ 50 kEuro TOTALE........ 500 kEuro All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2002 20,0 50,0 70,0 TOTALI 20,0 50,0 70,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Presso la Sezione di Napoli i tecnici afferiscono ai Servizi della Sezione, per cui non viene indicato un elenco nominativo delle partecipazioni ai singoli esperimenti. La disponibilità assicurata dai Servizi della Sezione è riportata nel mod.EC/EN 7a. ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Gruppo 5 Struttura NAPOLI PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. Miss. interno estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. Costruz. inventar. apparati TOTALE Competenza 2002 20,0 50,0 70,0 2003 20,0 30,0 50,0 2004 10,0 20,0 30,0 TOTALI 50,0 100,0 150,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO vedi file allegato_mod_EN5_TRIBONA.pdf Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Nuovo Esperimento TRIBONA Gruppo 5 Struttura NAPOLI PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 TRIBONA: PROPOSTA DI ESPERIMENTO PER LA PARTECIPAZIONE A UN PROGETTO DI RICERCA PER IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E LO SVILUPPO PRECOMPETITIVO - LEGGE 297 La presente proposta di esperimento costituisce la seconda fase, orientata al trasferimento tecnologico, di un progetto di ricerca iniziato nell’anno in corso con l’esperimento NAIMP, che ha mostrato la fattibilità della metodologia proposta e si propone, entro l’anno, di verificare la possibilità di raggiungere la sensibilità di progetto. Si intende sottoporre al MURST un progetto di ricerca triennale, nell’ambito della legge 297, cointestato dall’INFN, da un’impresa del settore (COLMEGNA SUD srl, vedi lettera di intenti allegata) e dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica per l’Energetica dell’Università di Napoli Federico II, dal titolo: “Ottimizzazione di procedure di trattamento superficiale di materiali, finalizzate al miglioramento della resistenza all’usura, tramite impiantazione di ioni radioattivi e monitoraggio dell’attività rimossa con gli strati micrometrici usurati”. La Società COLMEGNA, che da tempo opera nel settore dei trattamenti termici dei metalli speciali, curerà la messa a punto delle procedure di trattamento e la loro applicazione a campioni che saranno successivamente sottoposti ad impiantazione ed a monitoraggio dell’usura submicrometrica tramite spettroscopia gamma. Del trattamento messo a punto in tal modo sarà depositata richiesta di brevetto, che rimarrà di proprietà degli Enti e dell’impresa cointestatari del progetto. In questa proposta di esperimento i proponenti chiedono l’approvazione preliminare della iniziativa, con lo stanziamento sub-judice della quota di cofinanziamento INFN, riservandosi di presentare entro quattro mesi alla Commissione Nazionale V, ai fini dello sblocco del sub judice, il progetto completo nella forma in cui sarà sottoposto al MURST per il finanziamento. Tale richiesta di finanziamento includerà due contratti triennali di prestazione d’opera per tecnici di laboratorio da adibire alla implementazione dei dispositivi sperimentali ed alla esecuzione delle misure. I-Ambiti di intervento e motivazione della proposta In diversi settori della produzione industriale, nei quali vengano realizzati o utilizzati dispositivi con parti meccaniche in movimento, è di fondamentale importanza il controllo dell’usura delle superfici di contatto, sia per il controllo dello stato dei dispositivi durante il loro funzionamento, sia per lo sviluppo di componenti costruiti con materiali nuovi o sottoposti a nuovi trattamenti. Nel primo caso, la possibilità di controllare lo stato di usura di un dispositivo permette di ridurre i costi di esercizio, attraverso, per esempio, l´ottimizzazione degli intervalli di manutenzione e sostituzione, e di innalzare il livello di sicurezza durante il funzionamento del dispositivo, riducendo fortemente il rischio di rottura nel caso di processi di usura anomala: questi elementi possono rendere remunerativo l´investimento di notevoli risorse per lo sviluppo di sofisticati sistemi di controllo, compatti e trasportabili. Nel caso dello studio di nuovi materiali, o di nuovi trattamenti tendenti a migliorare la resistenza all’usura, alla moderna tribologia sono richiesti sistemi di analisi affidabili con sensibilità dell’ordine dei micron utilizzabili in esperimenti con usure dell’ordine delle decine o delle centinaia di µm. La misura dell'usura, in generale, costituisce un problema di non poco conto, in particolare nelle macchine di prova, ove sono richieste precisione e riproducibilità notevoli. In particolare per le prove su macchina Pin-on-Disk, di cui è prevista l'utilizzazione in questo progetto di ricerca e che sarà descritta in seguito, la norma ASTM G99-95a prescrive che la misura dell’usura sul provino, cioè la misura del materiale asportato, venga fatta al termine della prova misurando l’altezza del provino e rapportando tale misura a quella del provino prima della prova (usura lineare) ovvero, per quantitativi d’usura molto modesti, pesando il provino al termine della prova e rapportando tale misura a quella del provino prima della prova (usura massica). Si comprende come tali misure vadano fatte con strumenti di elevatissima precisione e quindi costosi e come l’errore di misura possa essere in ogni caso sensibile quando si vogliano misurare usure confinate agli strati subsuperficiali micrometrici. Vi è, d´altra parte, un grande interesse per lo sviluppo di sistemi di misura submicrometrici, che permetterebbero di studiare con grande dettaglio i fenomeni di usura di materiali sottoposti a trattamenti superficiali e di condurre esperimenti con basso tasso di usura. Alcuni dei settori nei quali investimenti consistenti per lo sviluppo di tali metodi sono considerati remunerativi sono: 1. settore motoristico: studio di nuovi materiali metallici e ceramici e/o nuovi disegni per parti meccaniche in movimento (camme, fasce elastiche, cuscinetti); 2. settore automobilistico: studio della possibilità di utilizzare meteriali plastici per componenti meccanici, sviluppo di nuove mescole per i pneumatici; 3. settore medico: sviluppo di nuovi tipi di protesi articolari in materiale plastico; 4. settore aeronautico: studio di sistemi di movimentazione delle pale per elicotteri, turbine per impiego aeronautico, apparati ausiliari di bordo, per i quali sono necessarie tolleranze estremamente basse; 5. lavorazioni meccaniche: sviluppo di tecniche di misura in linea dell'usura degli utensili (trafile, utensili da taglio ecc.) per il controllo dello stato e la sostituzione solo se necessario. 6. diagnostica industriale: sviluppo di sistemi diagnostici basati sulla velocità d'usura come indice di malfunzionamenti negli accoppiamenti tra organi di macchine in moto relativo. Con la tecnica di impiantazione (Radioactive Ion Implantation, nel seguito RII) sviluppata con l’esperimento NAIMP, i radionuclidi vengono prima prodotti e quindi, utilizzando una macchina acceleratrice, accelerati all`energia necessaria per raggiungere la profondità di impiantazione massima richiesta. L´usura meccanica viene poi misurata lasciando lavorare su banco i componenti e misurando l´attività presente nel liquido di lubrificazione, oppure l’attività residua sulle parti meccaniche in movimento, nel caso in cui non sia prevista lubrificazione. Il primo metodo viene preferito per il fatto che il liquido di lubrificazione può facilmente essere trasportato fino a un rivelatore ben schermato e ad alta efficienza, che misura l'incremento della attività rimossa, laddove nel secondo metodo il rivelatore misura all’inizio la piena attività e poi la riduzione dell'attività residua. Questo significa che, a parità di altre condizioni, la stessa quantità di attività rimossa nel primo caso è misurata come differenza di piccoli numeri, nel secondo come differenza di grandi numeri, le cui oscillazioni statistiche sono, in termini assoluti, molto più ampie. II- Status Report sulle attività di R.&D. svolte nell’ambito dell’esperimento NAIMP Il 7Be è uno dei radionuclidi più adatti per l’impiantazione in quanto si tratta di un nucleo leggero che decade per cattura elettronica al 7Li, da cui segue una drastica riduzione del danno subito dal materiale da irraggiare. La probabilità di emissione γ (Eγ=478 keV) durante il decadimento è del 10%. Il suo tempo di dimezzamento (T1/2= 53 d) lo rende particolarmente adatto a esperimenti della durata di qualche settimana, senza richiedere l'uso di grandi quantità di materiale radioattivo; questo e soprattutto il suo modo di decadimento riducono il rischio connesso all'uso di 7Be, che infatti è inserito nel quarto, cioè l'ultimo, gruppo di radiotossicità (d.l. 17.3.1995 n.230 GU 13 giugno 1995). Per i radionuclidi appartenenti a tale gruppo è fissato un limite di 5 MBq, al di sotto del quale le norme di radioprotezione previste per i materiali radioattivi non si applicano. Per le applicazioni tipiche di questo metodo non è prevista l'impiantazione di una quantità di materiale superiore a questo limite. Analoghe considerazioni valgono per il 22Na, che ha t1/2 = 2.6 anni. È interessante presentare una tabella di materiali con la profondità massima di impiantazione raggiungibile nelle condizioni attuali (Emax7Be=8.0 MeV) al tandem da TTT3 (3MV) del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli “Federico II”, che sarà utilizzato per questo progetto di ricerca: Materiale Acciaio inossidabile (Cr8Fe74Ni18) Teflon (C2F4) Mylar (H8C10O4) Polipropilene (C2H4) Profondità di impiantazione massima (SRIM2000) 5 µm 11 µm 14 µm 20 µm Le prove verranno condotte su una macchina “Pin-on-Disk”, che risulta particolarmente adatta al tipo di indagine in questione dal momento che il provino, il Pin, del quale misurare l’usura, può avere una forma estremamente semplice e di dimensioni molto ridotte. Ciò consente procedure e modi di impianto dei radionuclidi semplici e versatili. Come descritto dalla norma ASTM G99-95a, il Pin ha una forma cilindrica di dimensioni molto contenute (tipicamente da 2 a 10 mm di diametro ed altezza non specificata, ma comunemente di qualche centimetro) e viene alloggiato in un semplice portaprovino di forma cilindrica cava. Il provino viene caricato sul “Disk “, in rotazione, con il quale verrà a contatto sulla superficie di base realizzando un contatto strisciante. L’usura procede quindi nella direzione dell’altezza del Pin. Con la tecnica di impiantazione proposta è possibile una notevole semplificazione delle prove ed una definizione e precisione dei risultati sensibilmente migliore rispetto al metodo di misura convenzionale, cui si è già fatto cenno. Questo vale anche per la misura della velocità d’usura, cioè la legge con cui procede l’usura nel tempo, che, secondo la norma citata, va ricavata “per punti”, effettuando tante prove di durata diversa su altrettanti provini simili dei quali al termine delle prove si misura l’usura. Si comprende non solo la lunghezza della procedura, ma anche le insite fonti di errore ed il fatto che comunque la legge temporale d’usura sarà ottenuta per punti a distanza discreta di tempo. Per ottenere l’usura globale e la velocità d’usura è invece possibile eseguire una sola prova su un singolo provino nel quale siano stati impiantati, in maniera uniforme, radionuclidi nei substrati superficiali interessati al fenomeno d’usura. Un rivelatore di radiazione misura “in continuo” la riduzione della radioattività, che procede di pari passo con l’asportazione del materiale usurato. La velocità d’usura è quindi acquisita in maniera continua a partire dai primissimi strati superficiali fino agli ultimi e ciò consente una informazione dettagliata e quanto mai utile se si considera che proprio la non linearità del fenomeno d’usura caratterizza la bontà tribolgica di una superficie e del trattamento termico al quale è stata sottoposta. La misura tempo-continua, mediante cella di carico, del coefficiente d’attrito, contemporanea a quella tempo-continua, mediante rilevazione della radioattività, dell’usura consente un giudizio tribologico veramente dettagliato del materiale in esame. L´impiantazione di 7Be viene eseguita presso il laboratorio dell´acceleratore Tandem del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. L´attivazione del 7 Be ha luogo all´Atomki Research Center di Debrecen (Ungheria), mentre i catodi per la sorgente a sputtering dell´acceleratore saranno prodotti nel laboratorio isotopico della RuhrUniversität Bochum. Presso l´Institut für Experimentalphysik III, dove opera un gruppo con una notevole esperienza nel campo dell´impiantazione e dell´ottica di ioni, della stessa università sarà disegnata la camera di impiantazione e le unità di scansione del fascio. Infine presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica per l’Energetica (DIME) dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” vengono condotte le prove sperimentali per la definizione e la validazione di tecniche e metodologie di misura dell’usura da utilizzare in campo industriale, sia sul campo come mezzo diagnostico, sia nelle prove d’usura standard su macchine specifiche. 50 mm 40 mm gas outlet gold coated mylar foil φ=8 mm mylar foil φ =14 mm 7 Si detector #2 Be ion beam target Si detector #1 pressure transducer pressure control unit gas inlet read pressure set valve solenoid valve MCA1 MCA2 SCA1 SCA2 LOG FILE (P,t,Nel1,Nel2) (P,t,Nel1,Nel2) Ar gas bottle set pressure set read implantation profile control computer read pressure implantation profile parameters a0,..,a8 energy loss and range data b0,..,b4 Figura 1 Come già notato, questa tecnica di misura richiede un profilo di impiantazione uniforme: a tal scopo è stata sperimentata una nuova tecnica che prevede la degradazione dell´energia del fascio attraverso un assorbitore gassoso la cui pressione è programmabile e controllata da computer via software mediante schede di acquisizione e controllo. Simulazioni svolte con il codice SRIM 2000 hanno mostrato la necessità di un sistema di degradazione di energia del fascio molto compatto e integrato con la camera di impiantazione. In breve (vedi fig. 1), il sistema di degradazione del fascio è costituito da una cella gassosa di 50 mm di lunghezza definita da due finestre di mylar da 1.5 µm di spessore, che precede nella direzione del fascio la camera di impiantazione. La pressione del gas viene letta e regolata da un sistema costituito da un misuratore capacitivo (MKS, mod 626A), un controllore (MKS250E) e una valvola elettromagnetica proporzionale (MKS, mod 248). Questo sistema è pilotato da un PC attraverso una scheda di interfaccia (National PC1024). Un punto essenziale del sistema è la scelta del flusso massimo attraverso la valvola: infatti è necessario trovare un compromesso tra la necessità di variare rapidamente la pressione del gas nella cella, che richiede un alto flusso, e quella di stabilizzarla a un dato valore, che viceversa richiede un basso flusso. Il sistema scelto permette di variare il flusso massimo attraverso la valvola e, quindi, di individuare sperimentalmente le condizioni ottimali per gli scopi dell’esperimento. La camera di impiantazione segue la cella gassosa ed è collegata tramite un bypass al sistema di pompaggio Figura 2 a monte della cella gassosa. La camera include, oltre al supporto per il pezzo su cui viene impiantato il 7Be, due rivelatori di particelle al Si la cui funzione è di rivelare gli ioni del fascio diffusi a 45° da un sottile strato di 197Au depositato sulla finestra di uscita della cella gassosa e, quindi, di monitorare l’intensità e l’energia del fascio durante l’impiantazione. Il tasso di conteggio registrato nella regione corrispondente alla diffusione elastica del 7Be viene letto dal sistema di controllo che, apportate le correzioni dovute alla dipendenza della sezione d’urto della diffusione elastica del 7Be su 197Au e del range del 7Be nel materiale in esame, risale alla dose impiantata per ogni energia e varia la pressione della cella in modo da ottenere il profilo di impiantazione desiderato. Il programma di controllo, una routine Labview, è stato realizzato ed utilizzato nella impiantazione di prova. Questa ha mostrato che è possibile realizzare un profilo di impiantazione di forma predefinita, attraverso l’accordo tra lo spettro programmato di scattering elastico e quello registrato sperimentalmente. La fig. 2 mostra i risultati ottenuti con la procedura descritta sopra: nel pannello a) è riportato il profilo di impiantazione in profondità che si vuole realizzare; nel pannello b) è riportato, con la curva punteggiata, il numero “programmato” di conteggi di scattering elastico in funzione della pressione, cioè il valore del numero di conteggi che il programma acquisisce prima di inviare al sistema di stabilizzazione l’ordine di cambiare la pressione al valore successivo, con uno step di circa 3 mbar. La curva piena rappresenta il numero di conteggi effettivamente ottenuto in funzione della pressione letta. Come si vede le due curve sono in ottimo accordo, il che mostra che il programma è in grado di controllare con prontezza sufficiente l’andamento voluto della pressione. Il pannello c) descrive il passo successivo della procedura: dalla conversione pressione del gas – energia del fascio degradato (calcolata con TRIM) si ottiene la distribuzione di energia programmata (curva punteggiata), che è confrontata con la distribuzione effettiva del numero di conteggi in funzione dell’energia calcolata. Infine, nel pannello d), la distribuzione delle energie calcolate è confrontata con lo spettro di energia misurato durante l’impiantazione. Il picco ad alta energia presente nello spettro sperimentale è dovuto all’intervallo di tempo durante il quale è stato effettuato il tuning del fascio senza gas nella cella, ed è stato incluso nello spettro per disporre di un riferimento corrispondente all’energia “piena” del fascio a scopo di calibrazione. L’ottimo accordo ottenuto mostra come la distribuzione del numero di ioni incidenti sul provino in funzione della loro energia è effettivamente quella che darà luogo al profilo di profondità programmato. Non appena sarà stato completato il sistema di rivelazione γ, utilizzando i fondi attualmente sub-judice, sarà possibile effettuare la verifica del profilo di impiantazione effettivamente realizzato, utilizzando la tecnica degli stack-foils: Sono stati già acquisiti fogli di Ni da 0.25 µm e l’alloggiamento che permette di assemblarne 20, per uno spessore totale di 5 µm, leggermente superiore al range massimo calcolato. La misura fuori linea dell’attività della riga a 478 keV del 7Be in funzione della posizione del foglio fornirà, con una risoluzione pari a 0.25 µm, il profilo di profondità. Il prossimo run di impiantazione è previsto per il prossimo mese di luglio: sarà effettuata una impiantazione sullo stack ai fini della verifica del profilo ed una impiantazione su un provino che sarà successivamente sottoposto a test di usura sulla macchina pin-on-disk. Allegato ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI Qualifica Affer. al Ruolo Art. 23 Ricerca Assoc. Gruppo Percentuale RICERCATORI P.S. 3 10 R.U. 3 30 AsRic 3 30 TL Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 Cognome e Nome D'Onofrio Antonio De Cesare Nicola Gialanella Lucio Roca Vincenzo Romano Mario Terrasi Filippo Incarichi 3 20 P.A. 3 30 P.O. 3 40 Qualifica TECNOLOGI N Dipendenti Cognome e Nome Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Percentuale COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA Qualifica TECNICI N Cognome e Nome Dipendenti Ruolo Art. 15 Collab. Assoc. tecnica tecnica Numero totale dei Ricercatori 6,0 Numero totale dei Tecnici Ricercatori Full Time Equivalent 1,6 Tecnici Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Incarichi (a cura del responsabile locale) Percentuale Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione 1 2 Officina Meccanica Servizio Elettronica 0.5 0.5 LAUREANDI e DOTTORANDI operanti nel gruppo a giugno 2001 Cognome e Nome Associazione Titolo della Tesi SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Keywords Relatore/Tutore SI Tesi di: in Relatore/Tutore Keywords Mod. EC/EN 7a ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI LAUREATI e DOTTORI di RICERCA che hanno conseguito il titolo tra luglio 2000 e giugno 2001 Cognome e Nome Ass. INFN Relatore Sbocco occupazionale (*) Titolo conseguito SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords SI in Titolo della tesi: Altro Keywords KEYWORDS Keywords attività locale (a cura del responsabile locale) Keywords attività complessiva dell'esperimento (a cura del responsabile nazionale) (*) TD = tempo determinato Mod. EC 8 TI = tempo indeterminato (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI SVILUPPO DI STRUMENTAZIONE INNOVATIVA e ricadute su altri gruppi, sul sistema industriale e su altre discipline Sviluppo nel campo delle tecniche nucleari potenziale gia' riscontrata Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: della meccanica degli strumenti di misura in ambito: industriale vedi file allegato_mod_EN5_TRIBONA.pdf Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta gia' riscontrata in ambito: gia' riscontrata in ambito: Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: Sviluppo nel campo potenziale Ricaduta Breve descrizione dello sviluppo e relativa ricaduta: INTERAZIONI CON LE INDUSTRIE (COMMESSE HIGH TECH) DENOMINAZIONE campo: meccanico PAESE DESCRIZIONE PRODOTTO O COMMESSA region e strut vedi file allegato_mod_EN5_TRIBONA.pdf campo: campo: campo: campo: campo: commessa = acquisto di beni ad alta tecnologia Mod. EC 9 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Percentuale del budget ( app+ inv+cons) utilizzata per acquisto di beni high tech: % commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo commessa sviluppo sviluppo = se l'INFN partecipa allo sviluppo dei beni acquistati (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp. Naz.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI PRESENTAZIONI A CONFERENZE, WORKSHOP E SEMINARI INTERNAZIONALI nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Relatore Tipo di presentazione Tipo di Conferenza Titolo della presentazione o del seminario Denominazione della Conferenza o dell'istituzione Località Data Percentuale di presentazioni INFN su presentazioni complessive della collaborazione: Mod. EC 10 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE % (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Struttura Codice Resp. Naz.: Esperimento TRIBONA Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI MILESTONES 2001 (concordate con i referee) Data prevista per il completamento Descrizione livello raggiunto alla data prevista in % % % % % % % % % % % Commento al conseguimento delle milestones MILESTONES PROPOSTE PER IL 2002 Data completamento Descrizione vedi file allegato_mod_EN5_TRIBONA.pdf Mod. EC/EN 11 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (a cura del responsabile nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2002 Codice Esperimento TRIBONA Resp.Naz.: Struttura Gruppo 5 Filippo Terrasi NAPOLI REFEREES DEL PROGETTO Cognome e Nome Argomento LEADERSHIPS INFN NEL PROGETTO (solo per collaborazioni internazionali o inter Enti) Cognome e Nome Struttura Funzioni svolte Percentuale posizioni di leadership INFN su numero totale posizioni Percentuale budget INFN su budget totale % Percentuale partecipanti INFN su partecipanti totali % % COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE Esperimenti in competizione Comitati internaz. che vagliano l'esperimento: Elenco delle pubblicazioni più significative nel periodo luglio 2000 giugno 2001 Nome primo autore Titolo della pubblicazione Rivista Mod. EC/EN 11a Numero Pagine Data (a cura del responsabile nazionale)