Lavoro Bancario e Assicurativo
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Lavoro Bancario e Assicurativo
12 il dicembre 2003 mensile Fiba anno XLXIII Sped. abb. post. art. 2 com. 20/c.l.662/96 - filiale Roma P I AT TA F O R M A DEL CREDITO AL NASTRO D I PA R T E N Z A Il cuore delle richieste è nella costruzione di un’impresa socialmente responsabile e professionalizzante per chi vi lavora Long term care 6 Uno strumento gestito bilateralmente per i gravi problemi di non autosufficienza degli assicurativi Tanti passi indietro dalle modifiche governative 5 Inoltre: Bcc 11 Io, gestore clienti Il nuovo part-time Promotori finanziari Nuova puntata delle nostre inchieste in tutt’Italia 9 4 13 Etica e finanza 15 Anni ‘60 17 Indice 2003 2 SOMMARIO n. 12 Dicembre 2003 MODENA: ARRIVA LA BUSTA PAGA DI ZERO EURO Per aver scambiato un assegno da 1.500 euro, poi protestato, in ottobre il Banco Popolare di Verona e Novara ha deciso di presentare al proprio impiegato S.B. una busta paga da zero euro: infatti l’importo dell’assegno trattenuto più le spese, per una sanzione totale di 1.626,90 euro, corrisponde giusto all’importo dello stipendio. Invano il sindacato ha fatto notare la lunga storia di “fedeltà” di S.B., 55 anni, da 27 operante nel suo paesino della bassa modenese e prossimo all’entrata nel Fondo esuberi. La sua unica colpa, in marzo, è di non aver perso tempo a cercare per il visto l’indaffarato direttore, fidandosi del cliente abituale. Aldilà delle rassicurazioni, è arrivata la mazzata, proprio sull’ultimo stipendio utile per riaversi sul dipendente! “La cifra in sé rappresenta una briciola nel bilancio dell’istituto di credito – commenta Marcello Barbieri, della Fiba Cisl.”Ancora una volta è stata persa un’occasione per motivare i lavoratori, riconoscere e valorizzare il capitale umano e intellettuale delle nostre aziende”. Ora siamo agli avvocati. Quanti colleghi possono ritrovarsi in questa storia? A TERNI UN’ALTRA MORTE SUL POSTO DI LAVORO Né parole, né fiori possono lenire il dolore per la scelta di togliersi la vita nei locali della filiale di Banca Intesa a Terni. E’ il secondo caso che conosciamo, dopo quello di Roma. I colleghi di Mauro Principi in Banca Intesa di Terni scrivono, in un testo che vuol andare oltre il semplice ricordo:”Denunciamo questa organizzazione del lavoro, che con la sua Busta paga zero – Morto sul lavoro Ricordo di Edda Vinci 2 Auguri di buon 2004 3 Il nuovo part-time Luigi Verde 4 Long term care, nuovo strumento per gli assicurativi Carlo Coletta 5 Ccnl Abi: presentata la piattaforma 6 Ccnl Abi: l’Associazione Quadri Cisl si ritrova Andrea Pastacaldi 7 SPECIALE Io lavoro in banca. Il gestore clienti A cura della redazione 9 Credito cooperativo. Verso il nuovo contratto nazionale Antonio Maranella 11 Promotori finanziari. Quando le reti si riorganizzano Carlo Piarulli 13 Assemblea Organizzativa Fiba. Tavola rotonda su finanza etica frequente disumanità, con la fobia per il risultato, col budget anteposto alla dignità della persona, con pressioni aggressive e talvolta umilianti che concorrono a minare l’equilibrio psicofisico e l’autostima dei lavoratori, dove l’uomo si sente solo coi problemi del lavoro, dove in questo tipo di organizzazione aziendale non c’è più spazio per l’aiuto reciproco, un’organizzazione che opprime i lavoratori e potrebbe creare i presupposti di simili tragedie”. Invece di circoscrivere tutto al caso personale di Mauro si è scelto di cogliere l’occasione per una seria riflessione:”ciò che statisticamente qualcuno potrebbe ricondurre a caso particolare, sia invece motivo di allerta per i lavoratori e di ammonimento verso un certo modo di operare nelle aziende”. LA FIBA IN LUTTO A MILANO 14 Etica e finanza/5. Il capitale sociale Andrea Scaglioni 15 Recensioni di P.G. e Anna Masiello 16 Riflessioni: quegli anni 60 Elena Vannucci 17 Indice 2003 18 GLI AUTORI Carlo Coletta è segretario Fiba Roma/Lazio Antonio Maranella è responsabile del Coordinamento nazionale Fiba Bcc Anna Masiello lavora in Bpm ed è formatrice Fiba Puglia Andrea Pastacaldi è segretario nazionale dell’Associazione quadri e alte professionalità Cisl, nonché presidente Apf (Fiba) Carlo Piarulli è responsabile del Coordinamento nazionale Fiba Promotori finanziari Andrea Scaglioni è responsabile ufficio ricerca Fiba nazionale Elena Vannucci è segretaria nazionale Fiba settore credito Luigi Verde è responsabile dell’ufficio legale Fiba Cisl E’ venuta a mancare Edda Vinci, dirigente territoriale di Milano. Edda era Rsa della Ras Asset Management e si occupava in particolare per il Territoriale del Settore Comunicazione e amministrazione del Portale. Edda ci ha testimoniato un grande attaccamento e amore alla vita, affrontando con coraggio un difficile intervento di trapianto. La ricordiamo per quello stesso coraggio e passione con cui ha vissuto l’attività sindacale, come servizio e discreta dedizione ai bisogni dei più deboli. Grazie Edda. Fiba Territoriale Milano QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 3 A UGURI DI BUON … a chi fa qualcosa per costruire la pace … a chi sente la forza dello stare insieme … a chi ascolta e rispetta l’altro … a chi ama progettare un cambiamento … a chi non parla per luoghi comuni … a chi crede nella parità di diritti tra donna e uomo … a chi difende la dignità delle persone nel lavoro … a chi costruisce imprese socialmente responsabili… … a tutti i militanti e iscritti dalla segreteria Fiba Cisl QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 4 RIFORME “plafond” di lavoro supplementare fissato dallo stesso ccnl. In presenza di siffatta regolamentazione, la prestazione di lavoro supplementare è dovuta da parte del lavoratore. Solo nel caso in cui il ccnl non dovesse contenere tale disciplina, la richiesta di lavoro supplementare necessita del consenso del lavoratore. Le principali novità del Decreto di riforma del mercato del lavoro di Luigi Verde Clausole flessibili e clausole elastiche Il Decreto agevola il ricorso da IL NUOVO PART-TIME l contratto p/time è stato regolato nel 1984, per la prima volta, dalla Legge n. 863 e poi, successivamente, dai Decreti Legislativi n. 61/2000 e n. 100/2001. Esistono diverse tipologie di contratto di lavoro a tempo parziale: • • • p/time orizzontale p/time verticale p/time misto P/time orizzontale La prestazione lavorativa è distribuita durante tutte le giornate di lavoro, ma con una riduzione dell’orario di lavoro giornaliero. In tale forma di p/time è ammesso il ricorso al lavoro supplementare. P/time verticale La prestazione lavorativa è distribuita in alcune giornate della settimana, del mese o dell’anno. In tale forma di p/time non è ammesso il ricorso al lavoro supplementare, ma è consentito lo svolgimento di prestazioni di lavoro straordinario con applicazione della disciplina legale e contrattuale in vigore per il lavoro straordinario a tempo pieno. P/time misto Consiste nella combinazione tra p/time orizzontale e verticale. Anche in tale forma di p/time non è ammesso il ricorso al lavoro supplementare, ma è consentito, come nel p/time verticale, lo svolgimento di prestazioni di lavoro straordinario. Il rapporto di lavoro a p/time, in tutte e tre le forme che abbiamo sommariamente descritto, può essere instaurato sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Vediamo ora brevemente quali sono le principali modifiche del rapporto di lavoro a tempo parziale, nella sua triplice configurazione, introdotte dal Decreto Legislativo n. 276/2003 di riforma del mercato del lavoro (art. 46) osservando preliminarmente che, con la nuova normativa, il pendolo del legislatore, che con il Dlgs 61/2000 si era spostato verso un accentuato sistema di clausole garantiste, intese soprattutto a salvaguardare la libertà del lavoratore di disporre del tempo “restante” o per impiegarlo in altro rapporto di lavoro o per le sue esigenze private e familiari, si sposta ora, in misura significativa, verso l’opposta esigenza del datore di lavoro di poter disporre, quando lo richiedano le sue esigenze organizzative, di quel tempo “restante” del lavoratore. LE PRINCIPALI MODIFICHE Lavoro supplementare Il Decreto assegna al ccnl il compito di stabilire il numero massimo di ore di lavoro supplementare effettuabili e le ragioni organizzative, al ricorrere delle quali il datore di lavoro può richiedere la prestazione supplementare, nonché le conseguenze del superamento del parte del datore di lavoro a contratti di lavoro a tempo parziale contenenti le cosiddette clausole flessibili o elastiche. • Clausole flessibili Con tale termine si intendono le ex clausole elastiche (cfr. Dlgs 61/2000) cioè quegli accordi tra le parti che prevedono la possibilità di modificare la collocazione temporale della prestazione lavorativa (ad esempio, una prestazione di 4 ore al giorno dalle 12 alle 16 potrà trasformarsi in 4 ore al giorno, ma in un’altra fascia oraria). Tali clausole, secondo il Decreto, si potranno inserire in tutti i contratti a p/time, nelle tre forme sopra descritte e anche in quelli a tempo determinato. I contratti collettivi stabiliranno “condizioni e modalità in relazione alle quali il datore di lavoro può modificare la collocazione temporale della prestazione lavorativa”. Comunque, pur in presenza della disciplina del contratto collettivo, la esigibilità da parte del datore di lavoro, della clausola flessibile richiede il consenso del lavoratore formalizzato mediante uno specifico patto scritto per il quale il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante sindacale aziendale da lui indicato. • Clausole elastiche Con tale termine si intendono, in base alla nuova normativa, le clausole che consentiranno al datore di lavoro, a differenza del QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 passato, di variare in aumento la durata della prestazione lavorativa limitatamente ai contratti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto, anche a tempo determinato. Spetterà ai ccnl stabilire “condizioni e modalità in relazione alle quali il datore di lavoro può variare in aumento la durata della prestazione lavorativa” nonché “i limiti massimi di variabilità in aumento della durata della prestazione lavorativa”. La esigibilità delle clausole elastiche da parte del datore di lavoro presuppone il consenso del lavoratore formalizzato secondo i criteri già indicati per le clausole flessibili. Caratteristiche comuni alle due tipologie di clausole: • l’eventuale rifiuto del lavoratore alla formalizzazione del consenso non integra gli estremi del giustificato motivo di licenziamento; • una volta dato, però, il consenso non è più revocabile da parte del lavoratore (la nuova normativa abolisce il cosiddetto “diritto di ripensamento” stabilito a favore del lavoratore dal Dlgs 61/2000). L’esercizio da parte del datore di lavoro del potere di attivazione delle clausole flessibili e/o elastiche inserite nel contratto individuale comporta per il medesimo l’obbligo di dare un preavviso minimo di almeno due giorni lavorativi (modifica peggiorativa della normativa preesistente che ne prevedeva almeno dieci) e quello di erogare i compensi stabiliti dal ccnl; • in assenza di disciplina da parte del contratto collettivo, le parti del rapporto di lavoro possono concordare direttamente la adozione di clausole flessibili o elastiche. Come si può ben vedere, il livello di protezione già garantito dalla legge al lavoratore che opta per il p/time subisce, con questo Decreto, un oggettivo arretramento. 5 Una risposta al rischio di non autosufficienza, vitale per gli anziani, ma importante anche per i giovani (sclerosi multipla) LONG TERM CARE Novità dal contratto assicurativo ’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo del settore assicurativo, siglata il 18-7-2003, realizza per la prima volta, con l’istituto della Long Term Care, un importante obiettivo di natura sociale la cui valenza supera e si estende ben oltre gli ambiti contrattuali. La Long Term Care, finanziata totalmente dalle Compagnie di Assicurazione con un contributo dello 0,20% annuo da calcolarsi sull’intero ammontare delle retribuzioni tabellari del settore e da versare ad un Fondo, oppure ad un altro Organismo da individuare, si attua con la copertura del rischio di non autosufficienza, dovuta a malattie invalidanti spesso correlate ad una età avanzata, ma che possono colpire anche individui giovani (es. sclerosi multipla) e che si concretizza nell’impossibilità di compiere quegli atti necessari alla vita quotidiana come l’assumere il cibo, vestirsi, lavarsi, ecc. L’invecchiamento della popolazione unita ad altri fenomeni quali il calo della natalità, l’aumento del numero degli anziani senza figli, la crescita del tasso di occupazione femminile, ci fanno ben comprendere quanto sia importante realizzare degli interventi economici attraverso adeguate coperture assicurative che vadano a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie, integrando l’assistenza fornita dai servizi socio-sanitari pubblici. Una conquista sociale in carenza di interventi pubblici Nel nostro paese prevale una politica di decentramento che affida ai Comuni l’erogazione a servizi di assistenza, spesso concessa seguendo criteri di discrezionalità attraverso l’individuazione di percorsi personalizzati per i singoli. L’aumento della spesa per la non autosufficienza, tenuto conto dell’invecchiamento record della popolazione italiana (nel 2001 gli over 65 rappresentavano il 18,2% della popolazione), ha indotto ora il Fondo Monetario Internazionale a raccomandare al Governo l’attuazione di una riforma strutturale in campo sanitarioassistenziale. Secondo il Cnel si potrebbero raggiungere nuovi obiettivi anche attraverso il “ricorso alla fiscalità generale, destinando parte delle entrate al fine della copertura dei rischi di non autosufficienza senza incidere nel senso di una maggiorazione della pressione fiscale complessiva”. Il Cnel sottolinea tuttavia “l’insufficienza del finanziamento pubblico e suggerisce l’affiancamento di un fondo di natura assicurativa finanziato da contributi di carattere obbligatorio tramite un sistema a capitalizzazione”. Per l’Ania “esistono gli spazi per far convergere le risorse pubbliche e private in un’azione unitaria, seguendo il solco già tracciato dalla legge quadro sull’assistenza sociale che mira a realizzare un doppio sistema di protezione, il primo tramite l’erogazione di servizi, il secondo tramite prestazioni di tipo economico”. Anche l’Isvap nel sollecitare un intervento delle compagnie di assicurazione, dovuto alla “diminuzione della capacità di risposta da parte dello Stato e delle famiglie”, suggerisce, guardando alla Germania, l’attuazione di un sistema di assicurazione obbligatoria per non autosufficienza e di includere obbligatoriamente questo rischio tra le coperture assicurative offerte dai Fondi pensione. Mimmo Rotella, 1998 QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 Carlo Coletta 6 l 31 ottobre è stata formalmente presentata all’Abi, da parte delle Segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali unitarie Fiba-Cisl, FisacCgil, Uilca-Uil e Falcri, la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale per i Quadri direttivi e per il personale delle Aree professionali (dalla 1a alla 3a) dipendenti dalle profilo etico e sociale delle imprese bancarie anche attraverso una coerente richiesta di diffusione del bilancio sociale che permetta di migliorare la trasparenza del rapporto tra la banca e i propri dipendenti, tra Grande consenso nelle banca e società, tra banassemblee e grande ca e azionisti; partecipazione. A cosa • corrette politiche apuntiamo per veder riconosciuto il ruolo avuto nel ziendali nella commercializzazione dei prodotrisanamento delle aziende ti nel rispetto della clien- CCNL ABI: PRESENTATA LA PIATTAFORMA Aziende di credito, finanziarie e strumentali. L’ampio consenso espresso dai colleghi nella fase assembleare costituisce per Fiba, Fisac, Uilca e Falcri motivo di grande soddisfazione e contribuisce a rafforzare notevolmente il ruolo e la funzione del sindacato per raggiungere tutti quegli obiettivi che caratterizzano l’impianto complessivo della piattaforma rivendicativa. Le proposte sindacali sono state ampiamente dibattute e condivise dalla stragrande maggioranza dei lavoratori che le ha approvate con una percentuale media del 90 % dei partecipanti. L’importante gradimento registrato e la massiccia partecipazione dei lavoratori, che hanno contribuito ad arricchire in modo significativo il dibattito sulle tematiche contenute nella piattaforma, testimoniano e rafforzano il progetto di Fiba, Fisac, Uilca e Falcri che con questo rinnovo contrattuale si propon- gono di recuperare il credito che i lavoratori hanno maturato nei confronti delle banche per aver concorso in modo determinante al riequilibrio economico, patrimoniale e reddituale del sistema bancario. Superata la fase del riposizionamento strategico del sistema, il sindacato, in un contesto etico e sociale responsabile, è impegnato, attraverso effettivi spazi negoziali, a realizzare: • il giusto riconoscimento economico a tutela del potere di acquisto delle retribuzioni; • il miglioramento e la valorizzazione della qualità professionale e della prestazione lavorativa, anche attraverso la certezza di percorsi formativi e di formazione permanente; • il riconoscimento di parametri salariali correlati ai contenuti della prestazione professionale; • l’equità nei sistemi incentivanti; • la tutela della persona; • la certificazione del tela e dei lavoratori troppo spesso sottoposti a pressioni esasperate sulle vendite e sui budget; • la solidarietà categoriale; • il riequilibrio territoriale per favorire lo sviluppo economico e occupazionale del Mezzogiorno; • il potenziamento e la rimodulazione del sistema delle relazioni sindacali per l’effettiva esigibilità delle previsioni contrattuali; • il consolidamento dell’area contrattuale anche con la determinazione di regole certe sui trasferimenti e cessioni di rami d’azienda; • la difesa della stabilità occupazionale anche alla luce della nuova legislazione in materia di mercato del lavoro. Gli eloquenti risultati registrati in categoria in fase di consultazione dei lavoratori sulla piattaforma confermano la capacità elaborativa e la validità politica del patto unitario Fiba, Fisac, QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 Uilca e Falcri, rappresentative della maggioranza assoluta dei lavoratori del settore, che hanno saputo distinguersi predisponendo un progetto di rinnovo articolato ed equilibrato, ispirato in tutte le sue componenti a valori etici e solidaristici. L’attuale delicato e complesso contesto non poteva che richiedere la totale e unitaria condivisione di analisi e di adeguate strategie sindacali che, purtroppo, non è stato possibile realizzare con le altre Organizzazioni sindacali che aderivano fino a qualche mese fa al Patto unitario. Ed infatti, la piattaforma rivendicativa elaborata dall’altra coalizione sindacale si basa su un generico rivendicazionismo economico senza indicare linee particolarmente innovative e che prefigura, al contrario, uno scambio perdente tra demagogia salariale e indebolimento dei presidi normativi. Fiba, Fisac, Uilca e Falcri respingono il modello di sindacato proposto da altre organizzazioni, teso principalmente a mortificare il pluralismo sindacale e molto più funzionale alle esigenze delle aziende che a quelle dei lavoratori del settore e sono invece impegnate a portare avanti le proprie strategie sindacali, oggi ancora più rafforzate dall’ampio consenso raccolto in categoria in occasione delle assemblee e continueranno a mettere al centro della propria iniziativa la tutela di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori. (g.o.) 7 PIATTAFORMA ABI Sintonia sugli obiettivi oggi prioritari. Lo scenario del riequilibrio delle politiche aziendali n questi anni di vita dell’Associazione Alte Professionalità Credito Finanza e Assicurazioni Cisl (APF) il tema fondamentale che è stato affrontato con priorità, in seminari nazionali e transnazionali, è stata la difesa e lo sviluppo del ruolo del Quadro e della sua professionalità. Si è fatto, oggi, complesso questo ruolo, si è arricchito di contenuti e di competenze di pari passo con il modificarsi, spesso tumultuoso, dei modelli organizzativi delle aziende. La complessità odierna rende perciò necessaria l’individuazione del profilo generale delle competenze caratteristiche dei Quadri e, più in generale, dei lavoratori delle Alte professionalità; un profilo però che, oltretutto, è in rapida evoluzione perché continuo è il processo di cambiamento. In questa logica perdono importanza le vecchie competenze, quelle specifiche, legate al contesto aziendale di riferimento, poco “spendibili” in un mercato del lavoro sempre più competitivo e aperto. Diventano qualità fondamentali le abilità personali come la flessibilità, l’adattabilità e la disponibilità ad apprendere con un adattamento dinamico e propositivo al mutare delle condizioni esterne. ba, Falcri, Fisac e Uilca presenta risposte esaurienti non solo su tutto questo, ma anche sulla rivalutazione del salario professionale e sul salario di produttività-redditività-risultato. Ma è altrettanto importante per il Quadro che la Piattaforma, così come è stata predisposta, metta al centro dell’attenzione la risorsa umana e quindi il ruolo fondamentale della formazione permanente quale strumento di valorizzazione delle competenze professionali, soprattutto quelle esterne. Questo è un passaggio fondamentale al quale come Associazione siamo molto sensibili ed attenti. Stupisce che altre organizzazioni sindacali si siano chiuse in logiche rivendicative che rischiano di assumere connotazioni di tipo corporativo, vanificando l’occasione di completare il grande disegno di valorizzazione delle competenze e delle professionalità nell’area dei Quadri iniziato con il contratto del 1999. In questi anni, molto è stato fatto, ma molto rimane ancora da fare. La Piattaforma intende rispondere a questa esigenza, consolidando quel circolo virtuoso, tracciato nel precedente contratto e in buona parte disatteso dalle aziende, che vede legati in un rapporto causale, formazione, sviluppo professionale, esperienza lavorativa coerente e, attraverso la rotazione delle mansioni, il Con l’Assemblea Quadri e Alte Professionalità parliamo lo stesso linguaggio L’importanza delle competenze cuore della professionalità Diventano essenziali quelle competenze “esterne”, che ga- rantiscono al lavoratore la sua spendibilità sul mercato, quella che con parola forse abusata, ma efficace, definiamo professionalità. Ciò a cui stiamo assistendo è un passaggio epocale, cambia la cultura stessa del lavoro e del posto di lavoro non concepito più come statico, inamovibile, cambia di conseguenza la politica sindacale. Per i lavoratori della conoscenza si sta passando dalla tutela del posto di lavoro (job security) alla tutela della impiegabilità del lavoratore stesso (employability). Ciò è avvenuto e sta avvenendo nel settore delle banche in molti paesi europei. Questa nuova frontiera delle politiche sindacali impone alle rappresentanze dei lavoratori una attenzione prioritaria al tema della formazione. E’ fondamentale intervenire costantemente sulle competenze del lavoratore per accompagnarlo nella sua evoluzione di carriera, nello sviluppo della sua professionalità e nella tutela della sua vita lavorativa. Certamente è necessario ed importante che una Piattaforma rivendicativa abbia una sua dinamica salariale per il ricupero del potere di acquisto e, nel caso delle banche, per premiare lo sforzo prodotto dai lavoratori nel risanamento dell’intero settore. Coerentemente, la Piattaforma delle Organizzazioni Sindacali unitarie Fi- QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 8 Per i lavoratori della conoscenza si passa dalla tutela del posto a quella della impiegabilit riproporsi del circolo stesso che ha come naturale sbocco lo sviluppo di carriera. Risulta evidente come in questo processo la formazione sia strettamente correlata al trattamento economico in quanto quest’ultimo dipendente dalle opportunità di mantenere e sviluppare le proprie competenze professionali. Proprio in un recente seminario europeo, a cui ha partecipato anche il Segretario nazionale della Fiba Giuseppe Gallo, l’Associazione Quadri ha trattato questi temi, ribadendo la necessità di una formazione non solo collegata al ruolo aziendale ricoperto o a esigenze contingenti dell’azienda, ma anche mirata allo sviluppo delle competenze individuali in grado di migliorare le performance personali. Solo così si crea valore nelle singole persone e se ne sviluppano le competenze, ottenendo anche risultati di gruppo e, per tale via, realizzando un approccio veramente innovativo al lavoro. La Piattaforma si muove in materia di formazione su queste linee e, siamo sicuri, realizzerà l’obiettivo più generale dello sviluppo delle competenze intese come conoscenze, abilità e capacità individuali che servono alle persone e all’organizzazione stessa. In una parola realizzerà quegli obiettivi che le Associazioni Quadri e Alte Professionalità della Fiba e della Cisl perseguono e che in sintesi si possono così descrivere: • Bilancio di competenze, affidato ad un soggetto terzo • Diritto alla formazione continua contrattata • Sviluppo professionale: trasparenza dei criteri di valutazione, informazione su sviluppo del mercato interno/esterno, outplacement, incentivi economici • Definizione dei criteri per l’assegnazione dei budget o dei carichi di lavoro. Infine, su quest’ultimo punto non si può non sottolineare l’obiettivo che la Piattaforma si pone: il riequilibrio delle politiche aziendali. Le aziende infatti in questi ultimi anni hanno vistosamente spostato il baricentro delle proprie strategie sui risultati di breve, brevissimo periodo. La Piattaforma si pone l’obiettivo di riportare l’attenzione su logiche di medio, lungo, più coerenti con il disegno di porre al centro dei processi produttivi la persona umana, sia essa il lavoratore, sia essa lo stesso cliente. Si sente diffusamente la necessità, che la Piattaforma dentro la tua www.fiba.it: ben coglie, di correggere la miopia manifestata dalle aziende che ha comportato in moltissimi casi la distruzione di valore in prospettiva, anziché la sua creazione. Troppo spesso, infatti, la rincorsa ai risultati di breve per l’azionista ha portato alla erosione del patrimonio clienti attraverso politiche commerciali aggressive che, come logica conseguenza, hanno comportato anche il deterioramento dello stesso clima aziendale. Non a caso la Piattaforma richiama nel titolo i due motivi principali: la valorizzazione delle risorse umane in una banca eticamente e socialmente responsabile. Proprio questo richiamo ai principi solidaristici, che da sempre ci caratterizzano come iscritti alla Fiba/Cisl, arricchisce di contenuti concreti la Piattaforma, facendoci ancor più convinti della bontà delle scelte e dell’errore politico compiuto da quelle organizzazioni sindacali che forse, a causa della stessa miopia che caratterizza le aziende, non hanno ritenuto di accogliere questa sfida, interrompendo bruscamente un cammino fino a qui percorso insieme. Andrea Pastacaldi realtà QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 a iestbanca h c In ro in o 9 vo ent Io la cambiam dolori Il ee gioi tra IL GESTORE CLIENTI Maria, 40 anni, sede di lavoro Bologna Il mio lavoro, da quando ho iniziato 12 anni fa, sembrerebbe cambiato poco, sono passata da incaricato titoli a gestore privati e dunque mi occupo pur sempre di consulenza finanziaria alla clientela. In realtà però i carichi di lavoro e i ritmi sono aumentati tantissimo e anche il lavoro è diventato più stressante e difficile. Sono sicura di possedere ciò che sempre più viene richiesto dalla banca competenza nella gestione globale del cliente, affidabilità e capacità di essere convincente nella vendita, flessibilità e correttezza – ma che fatica!!! Alla fine, poi, conta solo il raggiungimento del budget… Io cerco di essere trasparente, chiara e convincente vendendo ciò che mi viene chiesto dall’azienda ma, spesso, il risultato finale non è, come dovrebbe essere, “un vestito cucito su misura per il cliente”, ma un pasticcio di cui non sono per nulla orgogliosa. Ciò che ho apprezzato fino ad oggi nel mio mestiere, oltre alla sicurezza economica, è stata la stima dei clienti e l’autonomia gestionale del mio ruolo, ma, mi domando, fino a quando potrò mantenere entrambi, in un sistema sempre più orientato alla vendita spicciola e dominato da budget rigidi e indiscutibili?? Antonio, 36 anni, sede di lavoro Brindisi Ciò che è cambiato da quando faccio l’addetto titoli dal 1993 è che adesso siamo costretti a fare moltissime cose e tutte in Io lavoro in banca I n questo numero ci occuperemo della figura certamente più controversa ma assolutamente centrale delle aziende di credito: il gestore clienti, o gestore family, retail, personal, alta gamma o con quante altre mille definizioni viene chiamato colui/colei che si occupa di seguire, assistere e consigliare la clientela nelle filiali delle nostre banche. Non vale nemmeno la pena di sottolineare l’importanza strategica di questa posizione, considerata ormai il “core business” della banca, ci è sembrato opportuno però cercare di capire come le persone vivano questo ruolo, stretti come sono tra i budget aziendali e le campagne prodotto da un lato e le richieste spesso anche molto sofisticate di una clientela più smaliziata, dall’altro. Non è un caso, dunque, se gran parte dei colleghi abbia rilevato un aumento di stress nello svolgimento del loro incarico e un clima di sempre maggiore tensione nelle filiali. Un altro elemento che emerge con forza è l’estemporaneità del loro lavoro, la mancanza di adeguata formazione e supporto organizzativo, che giocano come fattori di logorio e frustrazione. Un’ altra componente di forte destabilizzazione è la difficoltà, riscontrata da alcuni, di contemperare gli obiettivi di vendita che impone l’azienda, sempre più serrati e incontestabili, con le reali esigenze dei clienti, che porta le persone a scendere spesso a compromessi con la propria coscienza e con il sentimento di lealtà e fiducia nei confronti delle fasce più deboli e disinformate dell’utenza. Non mancano comunque coloro che sottolineano la maggiore dinamicità e creatività del lavoro di gestore clienti rispetto ad altri incarichi in banca, soprattutto quanti provengono dallo sportello e dall’operativo. Ecco le risposte che abbiamo raccolto da alcuni colleghi: siamo sicuri vi si rispecchieranno molti altri. maniera improvvisata. Oggi siamo molti di meno, a causa di una progressiva riduzione del personale nella rete, e però siamo diventati, oltre che bancari, assicurativi, vendiamo polizze vita, polizze auto.. insomma di tutto di più. Per me la cosa importante è la qualità della vita, più che la carriera o il prestigio sociale, ecco perché ho rifiutato anche avanzamenti di carriera che mi avrebbero portato lontano dalla mia città e dalla mia famiglia. Ciò che amo nel mio lavoro è soprattutto il rapporto cordiale con i colleghi e la fiducia e la stima che mi manifestano i clienti, pertanto non sacrificherei mai la lealtà verso la clientela per raggiungere il budget a tutti i costi. Sarò un ottimista, ma paradossalmente nel futuro vedo un ritorno alla banca di una volta, cioè ad un’istituzione a cui affidarsi con serenità. Dopo le recenti vicissitudini, i casi Cirio o Argentina, è, secon- do me, l’unica maniera delle banche di riacquistare un rapporto trasparente e proficuo con la clientela. Marina, 43 anni, sede di lavoro Torino Lavoro in banca da 20 anni e sono gestore clienti di alta fascia dal 1999. Ciò che mi preme rimarcare è lo stress enorme con cui vivo quotidianamente il mio incarico. Non metto in dubbio il fatto che oggi il mio lavoro sia più gratificante e dinamico di una volta, ma i ritmi di lavoro sono massacranti, legati alla Borsa, ai suoi orari e andamenti, e almeno fino alle 17.30 non si respira. Ciò senza contare il fatto che i clienti spesso hanno tempi incompatibili con il nostro normale orario di lavoro e questo mi porta spesso a ricorrere allo straordinario. Inoltre, se sei una persona professionale e coscienziosa, il nostro tipo di lavoro ti costringe ad un conti- QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 10 nuo aggiornamento e, visto che l’azienda non ci mette nelle condizioni di crescere con adeguati percorsi formativi, sono obbligata a studiare per conto mio e ciò, evidentemente, a scapito della mia vita privata. Ecco perché, malgrado il rapporto con i colleghi sia basato sulla collaborazione e la solidarietà e il rapporto con i clienti sia complessivamente buono, il clima che si respira in filiale è di forte tensione e il mio senso di appartenenza all’azienda e di condivisione degli obiettivi molto in crisi. Sogno una banca dove la gente lavori serena, in un ambiente tranquillo e accogliente. Come mi piacerebbe considerare la mia scrivania come se fosse casa mia …. Giuseppe, 35 anni, sede di lavoro Palermo Il mio ruolo in azienda è senz’altro cambiato positivamente, dopo anni di cassa e di mansioni operative, finalmente faccio un lavoro che mi permette di esprimermi con più autonomia e spirito di iniziativa. Quello che però mi ha lasciato perplesso è stato proprio questo cambio inaspettato e improvviso di mansione: mi ha dato ancora di più l’impressione di essere stato fino a quel momento trascurato e la “rivalutazione” della mia professionalità mi é sembrata del tutto casuale. A tutto ciò si aggiunga che all’acquisizione di una mansione più delicata e stressante non é corrisposto un avanzamento di carriera o uno scatto di tipo economico: più carico di responsabilità stesso stipendio, normale, no?? Trovo molto ingiusto il sistema di valutazione della mia banca: tutto è legato al raggiungimento del budget, senza tenere minimamente conto della situazione complessiva del mercato e della piazza in cui si opera e di tutta una serie di concause che di fatto possono favorire o ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Il rapporto tra noi colleghi di filiale è ottimo, basato sulla fiducia e la collaborazione, non posso fare a meno di notare, però, che si respira un diffuso senso di impotenza rispetto ad indirizzi e strategie decisi dall’alto e mai veramente condivisi da chi deve farli propri. Anche la vita di agenzia la vivo male, abituata a lavorare in direzione, mi sembra che il rapporto con i colleghi sia basato sulla sopportazione reciproca in un clima generale di tensione e indifferenza reciproca. La mia banca ideale è la banca del futuro, interamente telematica dove venga dato spazio a specialisti con alte professionalità che orientino i clienti esclusivamente on line. Silvana, 47 anni, sede di lavoro Napoli Ho cominciato tanti anni fa ad occuparmi di borsa titoli, sono laureata in economia ed è un lavoro che mi è sempre piaciuto molto. Vengo da una realtà molto piccola, dove occuparsi di investimenti finanziari significava avere grosse responsabilità ma anche grande autonomia decisionale. L’acquisizione della nostra piccola banca da parte di una grossa azienda del nord ha completamente modificato il mio modo di lavorare. E’ veramente frustrante per me, lavorare seguendo indirizzi scelti da chi non conosce affatto la piazza in cui opero, ho visto diminuire la mia libertà gestionale, ma contemporaneamente anche i punti di riferimento che possedevo prima. Oggi la banca vuole dei “tuttologi”, che ne capiscano poco e male di tutto, questo vuol dire che una come me, con una grande competenza specialistica ma “limitata” deve sentirsi inadeguata???!! Anche il sistema di valutazione delle prestazioni è una farsa, il fatto di avere da anni “ottimo” (anche quando ero in aspettativa!!) mi ha portato da qualche parte?? Bèh, se viene premiata solo la capacità di vendere qualunque cosa a qualunque costo, io non vedo nessuna prospettiva di carriera per me. Marco, 44 anni, romano Lavoro da poco nel commerciale e trovo questo lavoro molto più interessante, dinamico e gratificante di quello che facevo nell’operativo. Quello che preferisco nel mio lavoro è la possibilità di acquisire sempre più competenze. Al momento non mi sento ancora del tutto adeguato alla mia mansione, devo crescere molto, ma sono molto stimolato a farlo. Conosco poco le strategie della mia banca, anche perché provengo da una piccola realtà da poco inglobata in una grossa azienda di credito, ma per quel po’ che so le condivido. La banca vuole aumentare la sua quota di mercato e per fare questo deve vendere più servizi e più prodotti, questo mi sembra assolutamente corretto, il mio sforzo quotidiano è orientato a questo obiettivo e ciò non mi sembra assolutamente in antitesi con le esigenze della clientela. Mi trovo molto bene con i colleghi della filiale, i nostri rapporti sono basati sulla fiducia e lo scambio di informazioni, il clima è sereno e costruttivo. Il rapporto con i clienti abituali non è cambiato affatto da quando ho cambiato mansione. Riesco sempre a fare combaciare i loro bisogni con le esigenze della banca. QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 A cura della redazione 11 Al centro i temi del bilancio sociale, etica, partecipazione. Il ruolo dei dipendenti CREDITO COOPERTIVO Al lavoro sulla piattaforma di rinnovo nche per il settore delle Banche di Credito Cooperativo, dopo la conclusione della stagione per il rinnovo dei Contratti di secondo livello, è avviata la preparazione dell’ipotesi di piattaforma del nuovo ccnl che verrà presentata alle assemblee dei lavoratori, in tutte le aziende, a partire dal prossimo mese di gennaio. E’ opportuno sottolineare che dopo gli accordi del 1997-1998 e la stipula del ccnl del dicembre 2000 il settore del Credito Cooperativo, pur in presenza di una difficile e contraddittoria situazione di mercato, ha vissuto una importante fase di ulteriore crescita attraverso processi di aggregazione e ristrutturazione e consolidando il ruolo strategico di banche locali. Al termine di questi processi e alla luce dell’attuale situazione economica ancora insoddisfacente, possiamo affermare che gli obiettivi di risanamento del sistema creditizio in generale, di miglioramento dei rapporti con la clientela e della trasparenza sui prodotti, solo in parte sono stati raggiunti. In particolare la necessità di razionalizzazione del sistema del Credito Cooperativo ha portato ad una positiva diminuzione del numero di aziende (461, dati al 31 dicembre 2002 461) senza problemi di esubero del personale. E’ però aumentata la rete di sportelli (oggi ad oltre 3.200) che fa del marchio cooperativo un sistema di capillare presenza sul territorio e per dimensione uno dei più rilevanti del sistema bancario italiano (vedi tabella allegata aggiornata al 31 dicembre 2002). La vera emergenza che oggi il sistema bancario deve affrontare è quella di recuperare e rilanciare i rapporti di chiarezza, fiducia e trasparenza che una errata impostazione eccessivamente speculativa dei mercati finanziari ha di fatto compromesso. E’ diffusa la convinzione che ancora oggi le aziende sono lontane dai clienti e dai loro problemi. Gli esempi negativi, come a tutti noto, si sprecano. Dati al 31 dicembre segue Banche di Credito Cooperativo - Sintesi Regionale Regioni Anno 1996 Province Autonome Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Bolzano Trento Il Credito Cooperativo ha mantenuto, in questo contesto bancario fortemente contraddittorio (in generale un eccesso di attività finanziarie riferite a capitale di rischio), la propria attività di consulenza, assistenza e di intermediazione creditizia con le comunità locali, la piccola e media impresa, i soggetti economici più deboli. Il sistema del Credito Cooperativo ha infatti aumentato gli impieghi economici (rilevazione dati dal giugno 2002 al giugno 2003) con un ritmo nettamente più alto degli altri settori e pari al 19%. Aziende 14 3 2 58 52 82 Anno 2002 Sportelli 92 9 2 399 186 305 Aziende 10 2 1 48 52 57 Differenza Sportelli 125 15 14 544 189 326 % Az. -4 -1 -1 -10 0 -25 Spor. 33 6 12 145 3 21 Az. -28,57 -33,33 -50,00 -17,24 0,00 -30,49 Spor. 35,87 66,67 600,00 36,34 1,61 6,89 Veneto 50 319 43 461 -7 142 -14,00 44,51 Friuli Venezia Giulia Emilia - Romagna Marche Toscana 19 37 19 36 115 225 87 158 16 25 21 36 175 294 132 227 -3 -12 2 0 60 69 45 69 -15,79 -32,43 10,53 0,00 52,17 30,67 51,72 43,67 Umbria 4 24 5 34 1 10 25,00 41,67 Lazio Campania Abruzzi 30 45 21 117 107 45 29 26 8 167 106 55 -1 -19 -13 50 -1 10 -3,33 -42,22 -61,90 42,74 -0,93 22,22 Molise Puglia 5 22 10 73 3 21 13 77 -2 -1 3 4 -40,00 -4,55 30,00 5,48 Basilicata Calabria Sicilia 15 34 42 34 79 141 6 22 29 28 80 126 -9 -12 -13 -6 1 -15 -60,00 -35,29 -30,95 -17,65 1,27 -10,64 Sardegna Totale Italia 1 591 2 2.529 1 461 3 3.191 0 -130 1 662 0,00 -22,00 50,00 26,18 Fonte dei dati: Bollettino Statistico della Banca d’Italia - Elaborazione: Esecutivo Nazionale B.c.c. FIBA/CISL QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 12 INCHIESTA Il quadro di riferimento fin qui descritto e le effettive differenze del settore del Credito Cooperativo potranno essere confermate e migliorate solo attraverso un reale e completo riconoscimento del ruolo fondamentale del personale. E’ su queste analisi e su queste convinzioni che sarà costruito il nuovo ccnl. All’interno di un gruppo, quello del Credito Cooperativo, che ha fatto della mutualità, del localismo e della solidarietà i motivi della propria mission, la qualità e la trasparenza dei rapporti con la clientela sono stati e saranno ancora per il futuro gli obiettivi ed il patrimonio più importante. Ultimamente molte aziende hanno redatto assieme al bilancio economico anche il bilancio sociale. Oggi questo strumento è da tutti riconosciuto come fondamentale per la valorizzazione ed il riconoscimento dello sviluppo e del valore sociale dell’impresa. In questo contesto, per confermare il modello sociale di impresa, il nuovo ccnl ha un ruolo strategico. Occorre confermare e ampliare la validità e l’efficacia dell’area contrattuale come elemento di garanzia associativa, di autonomia operativa e di garanzia dei livelli occupazionali. Ulteriore sviluppo occorrerà prevedere per le relazioni sindacali sia nazionali che locali (regionali ed aziendali) concordando possibilità di intervento per le Organizzazioni Sindacali sul ruolo, i compiti, le prospettive e lo sviluppo del sistema cooperativo. Altro tema centrale è quello della valorizzazione della qualità delle risorse umane. Su questo tema il contratto del 2000 ha portato grandi innovazioni, ma ha prodotto scarsi Ultimamente molte aziende hanno redatto assieme al bilancio economico anche il bilancio sociale risultati. Occorrerà prevedere attraverso una specifica e mirata attività formativa sia lo sviluppo professionale che adeguati e trasparenti percorsi di carriera coerenti con le mansioni svolte dai lavoratori. E’ questo un argomento centrale per il settore del Credito Cooperativo. Sia perché in questi anni difficili e delicati i lavoratori hanno garantito maggiori fungibilità nelle Aree Professionali, e nell’area dei Quadri Direttivi; sia perché il rapporto con la clientela richiede sempre maggiore qualificazione e specializzazione rispetto ai prodotti richiesti ed offerti. Occorre procedere ad una reale verifica delle funzioni svolte rispetto ad un sistema di inquadramento troppo spesso insufficiente. Anche la prestazione lavorativa sarà oggetto di importanti richieste. Sarà necessario prevedere norme che garantiscano il reale utilizzo della “banca delle ore” attraverso la possibilità di maggior accumulo di ore. L’orario settimanale dovrà essere ulteriormente ridotto di 30 minuti. La parte economica della piattaforma avrà l’obiettivo di tutelare il potere di acquisto di tutte le voci retributive recuperando il differenziale tra l’inflazione reale e quella programmata con il riferimento al biennio economico 20022003. Andrà, quindi, aggiunta la percentuale prevista di inflazione reale per il biennio 2004-2005. Occorrerà altresì tutelare in modo più incisivo il salario professionale attraverso una ricostruzione della scala parametrale che attraverserà sia la 3° area professionale sia l’area dei Quadri Direttivi. Per quanto riguarda la trattativa di secondo livello va confermato e migliorato il sistema attualmente vigente che prevede, dal punto di vista economico, le erogazioni legate al reale andamento dell’azienda. E’ poi indispensabile aggiornare la contribuzione prevista per l’assistenza sanitaria e la previdenza integrativa. Infatti la Cassa Mutua Nazionale ha la contribuzione ferma da oltre dieci anni pur mantenendo costanti le prestazioni garantite. Gli attuali scenari previdenziali impongono poi una nuova maggiore attenzione al Fondo Nazionale di Pensione sia in termini di aggiornamento dell’istituto sia per l’aumento della contribuzione. I lavoratori del Credito Cooperativo sono consapevoli che la mutualità, la solidarietà ed il localismo sono risorse indispensabili per la crescita economica e sociale delle comunità locali. La domanda che viene dal paese è quella di avere istituzioni finanziarie efficienti, trasparenti, ma, soprattutto, vicino alle esigenze dei cittadini. Il Credito Cooperativo può rispondere a questi bisogni. I lavoratori del settore sono consapevoli di questa opportunità e chiederanno, attraverso il nuovo ccnl, di poter svolgere il loro ruolo proprio in funzione di questo obiettivo. Antonio Maranella QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 13 PROMOTORI FINANZIARI Quando le reti si riorganizzano e grandi reti dei promotori, quelle che fanno il mercato, hanno passato il 2002 e il 2003 a riorganizzarsi. Ma se tali fenomeni, nell’ambito del sistema bancario, hanno visto il sindacato protagonista delle trasformazioni governandone le ricadute sui lavoratori, nelle reti di distribuzione il rischio è che le aziende si muovano scaricando sui promotori le conseguenze di strategie affrettate, di reclutamenti poco attenti, di ingaggi onerosi. Quanto si sta vivendo nelle reti oggi, è speculare a quanto accade nel sistema bancario in termini di aggregazioni e fusioni, con un problema in più, ossia la mancanza totale di strumenti a tutela della categoria. Dalle operazioni BIPOP/CAPITALIA, FIDEURAM/SANPAOLO INVEST, XELION /ING, BANCA IDEA/BANCA LOMBARDA, BANCA DELLA RETE in SARA, COMMERZ BANK con RAS BANK, BANCA PRIMAVERA in BANCA GENERALI, la dismissione della rete pf del parte del Sanpaoloimi-Banco di Napoli con l’invio della lettera di recesso a tutti i 170 promotori, si coglie come tutto il sistema è in sommovimento e si pone l’interrogativo su come e quale sarà il futuro di questo pezzo del sistema finanziario. Il nostro Coordinamento sta diventando in alcune di queste aziende il riferimento dei promotori: è evidente che accrescendo l’adesione dei promotori al Coordinamento è possibile governare questo passaggio, e se agiremo bene potrebbero aprirsi porte interessanti in termini di reale rappresentanza. Spesso le aziende sono anche poco sindacalizzate e quindi con difficoltà nell’intervenire al fine di trovare un’equa soluzione alle problematiche venutesi a creare: laddove il coordinamento è intervenuto, non solo sono stati ricollocati i lavoratori, ma si è imposto al- l’azienda un confronto anche sui pf, a prescindere dalla legittimità, dalla reale rappresentanza, con un discreto ritorno in termini di risultati raggiunti e di immagine. Il Coordinamento Fiba inoltre svolge con i promotori una funzione di informazione alla clientela “educativa e consapevole”. In tal senso si sta operando per la predisposizione di un Codice deontologico a cui i PF devono attenersi, realizzato attraverso il contributo degli operatori del settore, di accademici e professionisti esperti, nonché un confronto con l’Associazione consumatori della Cisl. La tutela del risparmio non è la protezione di ogni capitale investito, né tanto meno la sicurezza di un rendimento, ma due sono i pilastri della tutela: la cultura del risparmiatore e un ordinato svolgimento del mercato finanziario. Ma incentivare la cultura del risparmio vuol dire anche diffondere i principi della sua importanza, educare tutti partendo dai giovani, a considerarlo una risorsa fondamentale del paese a cui dedicare rispetto ed attenzione. Chi viene derubato del risparmio, viene privato del futuro. Non è solo un reato contro il patrimonio ma un’offesa verso la persona nella sua componente più alta: la possibilità di realizzare i propri disegni e noi possiamo contribuire a far sì che ai nostri ragazzi non venga sottratto il futuro. Prima ancora che un’esigenza economica, dunque la tutela del risparmio è un’istanza etica. E’ anche un principio costituzionale che accanto alla tutela aggiunge il precetto della promozione del risparmio. Lungi dall’essere stato difeso, il risparmio in questi 30 mesi di crisi dei mercati è stato massacrato: il deprezzamento della ricchezza finanziaria delle famiglie, è stato di oltre 5 mila mld di QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 Così come per il sistema bancario, anche per il sistema delle reti di promotori finanziari, è tempo di riorganizzazione, razionalizzazione, ottimizzazione, alla luce dei minori profitti delle società e dell’andamento dei mercati dollari in tutto il mondo, come se la crisi avesse assorbito 5 anni di prodotto interno lordo italiano. Questa crisi dei mercati finanziari quindi, non è solo un problema delle banche o delle reti di pf, ma ricade in ultima analisi sulle famiglie, detentrici ultime della ricchezza, colpendo proprio quelle più deboli, per le quali il risparmio accumulato con sacrificio deve assicurare l’integrazione di modesti redditi, spesso di pensione, la protezione contro circostanze avverse, un tenore di vita dignitoso nella stagione non più verde della vita. Noi, operando nel sistema finanziario possiamo avere un grande ruolo nella tutela e protezione del risparmio che si impongono per ragioni etiche ed economiche. Crediamo che la scommessa sull’impresa socialmente responsabile, preambolo importante della piattaforma di rinnovo del ccnl, si inserisca coerentemente in questo contesto. Carlo Piarulli 14 ASSEMBLEA FIBA 2003 FINANZA ETICA: COM’E’ DIVENTATA REALTA’ e c’è una differenza tra l’ “utopismo” degli anni sessanta e quello di oggi, è nella capacità di passare dalle parole alle realizzazioni concrete. Mentre proseguono le azioni, anche sindacali, per cambiare l’anima speculativa delle banche e delle assicurazioni tradizionali, c’è chi ha provato a mostrare quale potrebbe essere un diverso modo di essere presenti sul mercato, italiano e straniero. Tre splendidi casi sono stati raccontati dai propri protagonisti a Fiuggi (Frosinone), mercoledi 5 novembre, in una densa tavola rotonda. Banca Popolare Etica può vantare 23mila soci, di cui 3.500 persone giuridiche. Oltre a irrobustire i propri 9 sportelli, sta ora lanciando come EticaSgr i primi fondi comuni di investimento etici italiani, davvero lontani da prodotti solo nominalmente simili offerti al risparmiatore italiano dalla propria banca. Per il presidente Fabio Salviato, dopo i passi mossi solo dal 1999, sono almeno 3 milioni gli italiani che formano questo “giacimento” di riferimento. L’assoluta trasparenza dei finanziamenti (per un importo di oltre 100 milioni di euro) e precise scelte organizzative (una struttura leggera e coordinatori locali eletti dai soci) consentono a Banca Etica di guardare avanti con serenità. Grande è lo spazio aperto in prospettiva dalla gestione dei fondi pensione, ha sottolineato Fabio Silva, impegnato in Banca Etica dopo esserne stato tra i soci promotori per Fiba Brianza. A Fiuggi è stato anche annunciato un imminente accordo-quadro tra Bpe e Cisl, di cui torneremo presto a parlare. La seconda esperienza, Etimos, in 14 anni ha operato in 42 nazioni finanziando imprese sociali a cui assicurare sostenibilità economica. In generale la società anch’essa di profilo etico cerca copartecipazioni per quei progetti che ritiene affidabili: in generale un 30% viene richiesto a soci locali e un altro 30% a investitori internazionali. Dal Centro America all’Africa la formula funziona, nonostante le ben note difficoltà delle imprese sociali alle prime armi. Etimos, pur mirando ad un suo giusto guadagno, è protagonista – secondo il suo presidente Marco Santori – della creazione di nuovo sviluppo locale, qualificato e sostenibile. In Mozambico, nella località di Goba, si muove l’associazione AdCor, ideata da un missionario laico italiano, dentro un lungo pacchetto di iniziative per dare prospettive alle popolazioni locali. Dopo la ricostruzione di un edificio sociale e di un teatro (vedi numero di settembre di LBA), si è creata anche questa associazione di microcredito, per attività agricole o artigianali, che punta ora a diventare presto banca. Pochissimi i morosi:”i poveri non rubano”, dichiara Mauro Cignoni, che è ora in cerca di partner per qualificare l’iniziativa. La Fiba – ha sottolineato Giuseppe Gallo per la Fiba nazionale – si sente soggetto di confine, che si confronta con le banche ordinarie con richieste anche nuove, come quelle nella piattaforma Abi di quest’anno, e favorisce la crescita di esperienze come queste raccontate. Un compito specifico sarà quello di stimolare i gestori di parte sindacale nei fondi pensione perché destinino quote si- gnificative anche alle realtà d’avanguardia della finanza etica. Prossimo appuntamento: ad aprile a Firenze, nella Fortezza da basso, per un grande meeting tra le realtà europee e mondiali (Canada) vincenti di finanza etica. (p.g.) Una tre giorni piena di idee per migliorare la qualità delle proposte e della vita dell’organizzazione. A Fiuggi (Frosinone), dal 4 al 6 novembre, ci siamo ritrovati in 300 da tutta Italia per quel particolare appuntamento che è l’Assemblea programmatica e organizzativa della Fiba. Un obiettivo specifico era quello di fornire indicazioni alla stessa Cisl, in vista dell’Assemblea nazionale confederale fissata per il 20-22 novembre. Oltre ad aver discusso una serie di tracce di discussione utili alla Cisl, a metà del percorso tra un congresso e l’altro, su temi che vanno dalla solidarietà internazionale al ruolo delle categorie oggi, i delegati Fiba hanno dibattuto in altre 3 commissioni tutta una serie di temi vitali per il prossimo futuro. Si è discusso non solo di politica delle risorse finanziarie e di assetti organizzativi, ma anche di politica delele risorse umane: in particolare, abbiamo definito meglio ruoli e tutele per chi fa sindacato sul posto di lavoro, o tra i quadri direttivi, con un’attenzione particolare alle potenzialità del coinvolgimento delle donne e dei giovani. Non è mancato uno spazio di riflessione sul Portale Fiba (sempre più centrale nelle attività di comunicazione) e su questa rivista, unico strumento a tutt’oggi per raggiungere tutti gli iscritti Fiba. Difficile riassumere in poche righe il frutto dell’intensa e positiva esperienza a Fiuggi. Vogliamo piuttosto dare spazio all’incontro avvenuto mercoledi 5 a sera, a latere dei lavori dell’Assemblea. QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 15 ETICA E FINANZA/5 Capitale sociale l capitale sociale, definito anche come “l’insieme dei valori o norme non ufficiali, condiviso dai membri di un gruppo, che consente loro di 1 aiutarsi a vicenda, ” è quanto un individuo ha a disposizione nella società in cui vive. Una nazione che ha molto capitale sociale, ha cittadini con un’alta coscienza civica e politica; questi ultimi si interessano attivamente alla vita del paese, hanno fiducia nelle istituzioni e nel proprio paesenazione in generale. Purtroppo, in questo campo, il Popolo italiano nostro paese vanta il triste primato della sfiducia sia nelle istituzioni, sia nei propri concittadini. 2 Da una recente indagine , infatti, si scopre che gli abitanti dello stivale, a confronto con britannici, spagnoli, francesi e tedeschi, concedono meno fiducia nei confronti degli altri, siano essi concittadini o stranieri. L’apparato statale con i suoi servizi è, per noi, al penultimo posto in termini di fiducia seguito, in questa desolante classifica, soltanto dai partiti politici. A parte le forze pubbliche (esercito, polizia, ecc.) e la Chiesa, gli italiani credono di più nella Magistratura, nel Parlamento, nel Sindacato e nel Governo. Questi studi porterebbero alla triste conclusione che l’Italia ha, oggi, un piccolo CAPITALE SOCIALE. Concludiamo questa prima serie di approfondimenti sui rapporti e le influenze reciproche di etica e finanza. Avete domande da farci? Sono partito da questo dato, concludendo così gli interventi di quest’anno, per arrivare a misurare le concrete possibilità che, in un prossimo futuro, etica e finanza possano combinarsi nel nostro paese, per creare una situazione di sviluppo economico basato sul rispetto di valori umani condivisi, regole etiche, miglioramento di sviluppo socialmente e di sostenibilità ambientale. Infatti, se questi valori, che sono - come detto - alla base della convivenza, sono riconosciuti e sono gli stessi per tutti, è più probabile che, anche nel campo della finanza, si arrivi ad avere un miglioramento in senso etico. Se, invece, questi valori non sono condivisi, come sembrerebbe il caso italiano, ne deriva la ovvia conseguenza che non possono essere nemmeno praticati. Allora è necessario modificare lo “status quo”, fare un passo indietro, cercando di risolvere il problema alla radice. Bisogna cercare di intervenire culturalmente, per far crescere, oggi e soprattutto nelle generazioni future, la fiducia di poter cambiare le cose e di poterle cambiare in meglio; va aumentando la coscienza civica e politica di tutti i soggetti, chiedendo che (siano essi istituzioni, Enti pubblici, soggetti, società private) siano coerenti. È necessario un intervento “di massa”, con molti soggetti che sostengano questa “rinascita culturale e morale”. Oltre agli interventi, lodevolissimi, già messi in atto dalla società civile, che vede già attivi i movimenti ed, associazioni, ed i loro canali informativi, sarebbe utile che anche il mondo d e l l’informazione e dei massmedia, e le istituz i o n i (prima fra tutte la scuola!) potesse decidere d’ intervenire. Lascio, in queste ultime righe, dei contatti in ordine sparso, per consentire, a chi vuole, di addentrarsi nel mondo di confine tra etica e finanza, sapendo che non è sicuramente esaustivo (spero nessuno si offenda per qualche non voluta omissione), e che la qualità e la profondità degli interventi varia da soggetto a soggetto. Andrea Scaglioni 1 Diventare grandi in tempi di cinismo, R. Cartocci, il Mulino ed. 2 idem QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 La Banca Popolare Etica http://www.bancaetica.com/; L’associazione Finanza etica, http://www.finanza-etica.org/home; Il microcredito di Etimos http://www.etimos.it/; un paio di siti di finanza etica: h t t p : / / w w w. f i n a n z a - e t i c a . i t / , http://www.finanzaonline.com/finanzaetica/ e http://unimondo.oneworld.net/ ; le riviste Altraeconomia e Valori h t t p : / / w w w. a l t r e c o n o m i a . i t / , http://www.valori.it/; per leggere gli aspetti critici del sistema finanziario si consiglia http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/index.htm; il sito dell’associazione Consumatori della Cisl: http://www.adiconsum.it/. RECENSIONI Ora ti spiego come funzionano Il volume propone una descrizione dei profili tecnici e contrattuali dei principali strumenti finanziari oggetto dell’attività degli intermediari finanziari. Vengono classificati in quattro aree: intermediazione creditizia, mobiliare e assicurativa, oltre a quella dei sistemi di regolamento. Rispetto alla prima edizione, ampliate alcune aree come: contratti del mercato interbancario, credito al consumo, obbligazioni strutturate, covered warrant, prodotti assicurativi del ramo vita e ramo danni. Pier Luigi Fabrizi, Giancarlo Forestieri, Paolo Mottura (a cura di) Strumenti e servizi finanziari Giuf frè/Egea 2003, pp.498 a cura di P.G. Questo mondo dello sport non lo riconosco pi Il filosofo membro di Les Temps Modernes scaglia i suoi strali contro il “rincretinimento” da sport:”Lo sport è del tutto estraneo ai valori che ostenta: cameratismo, amicizia, convivialità, generosità, salute, umanità… ne è la negazione più assoluta… non avrà tregua finchè non riuscirà a distruggre definitivamente questi valori”. Si accompagna al divieto di pensare e aspira a prendere il posto della politica. Robert Redeker Lo sport contro l’uomo Città aperta 2003, pp.116 16 IL LIBRAIO DI KABUL li scenari bellici, che numerosi si sono aperti in questi ultimi anni, ci hanno abituato ad una nuova figura mass-mediatica: l’inviata di guerra. Giornaliste giovani, competenti, determinate, talvolta anche belle, novelle Fallaci viene subito da pensare, raccontano con voce e partecipazione tutta femminile le vicende di quei luoghi martoriati, utilizzando come cifra dei loro reportage quella di trasmettere aldilà della nuda cronaca dei fatti, gli umori e il vissuto quotidiano della gente. Asne Seierstad, è una di loro; giornalista norvegese, inviata in Afganistan, nel novembre 2001 entra a Kabul al seguito delle truppe alleate.Uno dei primi posti che le capita di visitare, in una città distrutta dalle bombe e dilaniata dalla povertà, è la libreria di Sultan Khan, un signore elegante dai capelli brizzolati. Sultan è un colto ingegnere, un abile venditore, ma anche un patriota. Le racconta di essere stato incarcerato due volte in nome della libertà di pensiero, di aver visto i suoi libri bruciare più di una volta, prima dai comunisti, poi dai mujahidin, e infine dai talebani, di averli difesi e nascosti quando questi ultimi in preda al furore iconoclasta perquisivano il suo negozio per eliminare le immagini da volumi a volte antichi e preziosi, che egli aveva raccolto nei suoi viaggi e conservato negli anni gelosamente. In seguito ad un invito a cena a casa del libraio, in compagnia dei numerosi familiari conviventi, nasce l’idea di scrivere il libro, di raccontare l’Afganistan attraverso le vicende, i pensieri, le emozioni i senti- menti dei membri di questa famiglia. Sicuramente non è la famiglia tipo afgana: i Khan vivono in un appartamento, sono benestanti, colti; alcuni di loro, persino le donne, parlano inglese; i tre quarti della popolazione afgana, invece, non sa né leggere né scrivere, vive nelle campagne e ogni giorno lotta per sopravvivere. Viene accolta come la figlia bionda del libraio, quasi un essere asessuato, e in quanto tale può frequentare sia gli uomini che le donne; in occasione delle feste con gli ambienti rigidamente separati, è l’unica a poter girare liberamente da una stanza all’altra. Trascorre le giornate come un componente della famiglia e non ci mette molto a capire che l’apertura mentale e la libertà intellettuale del libraio non si applicano ai suoi familiari. Sultan per molti versi è liberale, compra vestiti occidentali per lui e per le sue mogli, definisce il burka una gabbia opprimente, è contento che ci siano delle donne nel governo e sostiene calorosamente la parità di diritti tra uomini e donne, ma in famiglia si comporta da patriarca autoritario. I figli più piccoli di 9 e 12 anni sono costretti a la- QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 vorare nelle botteghe del padre sparse nella città, mentre sognano la scuola e percepiscono con malinconia di stare sprecando la propria infanzia. Le donne lavorano dalla mattina alla sera come serve. Anche le due sorelle che hanno studiato e insegnato, hanno come compito primario lavare cucinare, rassettare secondo i desideri a volte neanche espressi del capofamiglia e degli altri uomini di casa, e da questi vengono spesso bistrattate e offese. La superiorità maschile è talmente radicata da non essere messa mai in discussione. Le donne non parlano se non interrogate, vengono date in moglie senza sentire il loro parere già in tenera età, non possono provare sentimenti. Il libro racconta in forma narrativa la vita dei vari componenti della famiglia, il loro quotidiano: le fatiche, le usanze, la vita nel burka e le piccole civetterie che attraverso di esso (sembra assurdo) riescono comunque a manifestarsi. Il Libraio di Kabul è diventato un caso editoriale non solo per il gradimento dei lettori dei 23 paesi in cui è stato pubblicato ma anche perché, è notizia degli ultimi giorni, il libraio si è ribellato alla sua stessa autrice trascinandola in tribunale. L’accusa è quella di averlo offeso nella sua cultura e nel suo onore, la richiesta è la messa al rogo del libro. Quello stesso rogo che più volte, e per altre mani, ha minacciato i suoi amati testi… Anna Masiello Asne Seierstad, Il libraio di Kabul, Sonzogno Editore, Milano 2003 RIFLESSIONI QUEGLI ANNI 60 Dalla testimonianza di Joan Baez ipercorrere la storia della contestazione degli anni 60 è cosa utile. Quel periodo, un po’ doloroso e un po’ fantastico, continua a porre interrogativi di un’attualità impressionante. E’ tuttavia difficile per chi non abbia vissuto quegli anni comprenderne appieno il significato. Si finisce per banalizzare, classificando quel periodo semplicisticamente con “gli anni della contestazione”. Gli anni 60 erano gli anni della speranza. Gli anni in cui i giovani credevano di poter riuscire a cambiare in meglio il mondo. La bandiera: la lotta per i diritti civili; e coinvolgeva tutti. Quella lotta comune era più importante della realizzazione di sé e del successo personale. Era una forma di liberazione che comprendeva anche un pacifismo diverso da quello di oggi. Era una risposta, un modo per poter determinare il proprio futuro. I miti di allora erano pochi e ben individuabili. Ne cito uno per tutti: Joan Baez. Una donna dalla voce da soprano, eroe della controcultura, che ha manifestato, cantato e subito arresti per le proprie idee. Al suo attivo 10 anni di disobbedienza civile. Joan Baez 40 anni fa marciava in Alabama al fianco di Martin Luther King ed era con lui a Washington in occasione del discorso “I have a dream”. Era ancora lei seduta in un rifugio antiaereo ad Hanoi, l’unica donna a fare da scudo umano per protesta contro il coinvolgimento americano nella guerra. Recentemente ha rilasciato una lunga intervista, ripresa da un settimanale italiano. Nell’intervista emerge in modo evidente il travaglio che deve averla attraversata negli anni della maturità, come tanti giovani di quella sua stessa generazione. Oggi questa sessantacinquenne tutt’altro che in pensione guardando indietro afferma:”Quando guardo al passato, stento a credere alle cose che ho fatto”…, “quella ragazza mi sembra così lontana e precoce… E mi domando ancora perché non sono uscita dal rifugio ad Hanoi, o da quella cella, e perché non ho perso la testa?”. Anche lei confronta il passato con il presente, la storia di ieri con la storia di oggi, il momento in cui sono scaturite la sua coscienza politica e l’idea gandhiana di resistenza non violenta che ha ispirato la sua vita per poi scoprirle sempre vive come allora, mentre guardava il bombardamento di Bagdad. Oggi che i tempi sono cambiati ed anche i gusti musicali e le sue canzoni folk appaiono un po’ anacronistiche, dedica ancora il suo tempo alla difesa dei diritti umani nell’America del Sud, in Africa, in Europa dell’Est e ovunque regnino repressione ed intolleranza. La sua crisi insiem e a l 17 Sembra passato un secolo da quella “contestazione”, da quel pacifismo. A proposito di un’intervista alla celebra cantante folk suo apparente declino professionale si verificò negli anni 80 con l’amministrazione Regan che respingeva tutto ciò per cui lei aveva combattuto. La grave crisi che l’aveva pervasa la spinse ad andare in analisi. Dopo del tempo riemerse da un lavoro di “recupero” molto faticoso, “più delle battaglie per i diritti civili sostenute”. Dopo la terapia scoprì che le sue paure erano sparite insieme ai suoi complessi. Aveva avuto bisogno di disintegrarsi, esaminare i pezzi e ricomporli per riportarli dove sarebbero dovuti stare fin dall’inizio. A lavoro finito, scoprì con gioia che “il cuore e le sue convinzioni erano rimasti intatti”.. e per la prima volta si rese conto che “la vita può anche essere divertente e non solo un’eterna lotta”. Finalmente diventò la madre per suo figlio… aveva compreso .. “quanto l’assolutismo politico azzerasse tutto il resto”, e l’avesse portata a “trascurare la propria felicità e quella dei suoi cari”. Ha dovuto imparare a vivere quelle debolezze che le hanno fatto capire la bellezza della vita. Oggi non prova più fastidio per il QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 proprio passato, si sente fiera di aver preso parte alla storia degli anni sessanta. Ha ripreso a cantare con giovani musicisti ed è fortemente stupita per la completa ignoranza dei giovani di quella storia così importante. Quegli scontri di cui si è persa memoria In uno dei recenti ultimi concerti per i diritti civili tenuto negli Stati Uniti, nel presentare una canzone ha rievocato una dimostrazione in Mississipi in cui la polizia aizzò i cani contro i manifestanti di colore. Dopo lo spettacolo molti dei giovani presenti si sono rivolti a lei incuriositi di sapere se ciò che aveva raccontato fosse veramente accaduto, oppure frutto di una sua fantasia da scena. E’ rimasta scioccata ed incredula quanto loro di come si possa dimenticare in fretta in questa società dell’informazione. Il suo impegno oggi va al di là della testimonianza ed è sempre la stessa passione a orientere la sua vita: l’affermazione dei diritti civili attraverso la resistenza non violenta. Le esperienze vissute ancora fortemente presenti dentro di lei e le difficoltà attraversate sono motivo di arricchimento al punto che dichiara senza esitazioni che il carcere sia molto istruttivo e che “chiunque voglia sapere qualcosa di sé o del proprio Paese dovrebbe trascorrere almeno 24 ore nella prigione locale…. e chi desidera ricoprire una carica pubblica dovrebbe starci una settimana… e George Bush dovrebbe scontare l’ergastolo”. Joan Baez….. un mito per un’intera generazione di giovani porta ancora oggi a riflettere indipendentemente delle idee politiche di ciascuno. Elena Vannucci 18 INDICE 2002 ☞ ☞INDICE☞DELL ☞ ☞ ☞ ☞ ☞ ☞ ANNATA 2003 RIFLESSIONI 2003: ancora tanti impegni, di Eligio Boni 1-3 Banche Popolari: una questione di pluralismo bancario, di Giuseppe Gallo 1-8 Finanziaria: tanto rumore per poco, di Paolo Giammarroni 2-3 La scommessa sull’impresa socialmente responsabile, di Giuseppe Gallo 3-3/5 Nuovo mercato del lavoro: luci ed ombre, di Luigi Verde 3-6 Riflessioni sulla pace in tempo di guerra, di Giuseppe Gallo 4-3 Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4 E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7 In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5 Ricostruiamo la pace, di Eligio Boni 5-3 Pensioni: una riforma necessaria?, diFilippo Mastrovito 5-4 Unità sindacale nel bancario: continuiamo in quattro 6-3 Referendum: la nostra posizione, di Giuseppe Gallo 6-4/5/19 A proposito di call center e rinnovo contrattuale, di Mario Mocci 6-6 Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno) Rapporto col governo: mai così buio, intervista a Eligio Boni e a Savino Pezzotta 10-3 Assemblee su piattaforma: approfondiamo alcune aspettative, di Mario Mocci 10-6 Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8 L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10 Una nuova fase per il sindacato italiano 11-3 Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9 Presentata piattaforma Abi 12-6 Quegli anni 60, di Elena Vannucci 12-17 ASSICURAZIONI Giornata di lotta il 15 novembre, di Franco Fiorenza 1-2 Assitalia: rinnovato un accordo che ha funzionato, di Elisabetta De Marco 2-14 Rc-Auto: riforma vera e più servizio, di Francesco Bizzotto e Matteo Tammaro 3-12 Rinnovo Ania: definita l’area contrattuale, di Giovanni Casiroli 4-2 Saronno: Quella donna può tornare al suo posto, di Francesca Capozzoli e Angelo Monti 4-13 In difesa della rete Ina Assitalia di Milano, di Francesco Bizzotto 5-12 Rinnovo contrattoAisa (Società di assicurazione assistenza e loro aziende di servizi), di Loreta Dandola e Claudia Redelico 5-14 Rinnovato il contratto economico dei dipendenti delle agenzie, di Matteo Tammaro 6-8 Rc-Auto: vi spieghiamo il protocollo d’intesa del 5 maggio con intervento di Anna Maria Furlan 6-9/11 Siglato accordo Ania per 40mila, intervista di Paolo Giammarroni a Giancarlo Pezzanera 8-3/5 Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8 Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2 Long term care, di Carlo Coletta 12-5 AZIENDE Intesa Bci: un accordo di gruppo difficile, ma positivo, di Giuseppe Orizio 1-5/6 Unicredito: una Fondazione per aiuti umanitari e al no-profit, di Giorgio Branduardi 2-2 Unicredito Italiano. Quali prospettive per un cambio rivoluzionario, di Elena Vannucci 2-5/7 Popolare Lodi: mille sportelli ma senza una visione chiara 2-8 Capitalia: il confronto sul piano industriale, di Pietro Mariani 2-9 Banco di Sicilia. Azioni positive, di Daniela De Luca 2-12 Popolare di Verona e Novara. La lenta costruzione di un mosaico, di Marcello Barbieri 3-14 Carige, da banca locale a banca interregionale, di Monica Sebastiani 5-15 Banca Intesa: è necessario motivare i lavoratori, di Caterina Dotto 6-15 L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10 Bpu: nuovo gruppo, nuove regole, di Giuseppe Orizio 10-14 Ecco un indice ragionato per argomenti. Sul Portale www.fiba.it trovate invece l’intera cliccabile cliccabile, numero per numero. Qui le cifre sulla destra dell’articolo sono riferite la prima al numero di uscita e la seconda al numero di pagina (o di più pagine). Qualche considerazione anche su quest’annata: • abbiamo mantenuto alto il numero degli “scrittori”, oltre 70 • abbiamo introdotto voci nuove come “etica” (vedi progetti di finanza etica e incroci con la responsabilità sociale dell’impresa) e come “Cisl” (vedi i mesi di contrasti confederali e poi col governo su concertazione e riforma delle pensioni) • abbiamo cercato di rinforzare il legame coi nostri lettori (vedi l’arricchimento della voce “Consulenze”). Bnl: il senso del cambio di guardia, di Maurizio Farinelli 10-15 Convegno su responsabilità sociale di Fiba Bpm e Amnesty, di Stefano Isella 11-8 Banca Intesa: morte sul lavoro a terni 12-2 BCC Credito Cooperativo.Impresa, sviluppo sostenibile e partecipazione , di Antonio Maranella 2-10 Le relazioni sindacali nel settore, con occupazione in aumento, di Antonio Maranella 5-7 Verso il nuovo contratto nazionale. Responsabilità sociale. Firmato ccnl dirigenti, di Antonio Maranella 12-11 CISL Da Principina al Palasport Flaminio, di Andrea Baccherini 1-3 E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7 Un triste 25 aprile 5-2 Conferenza nazionale Associazione quadri Cisl 5-10 Rc-Auto : vi spieghiamo il protocollo d’intesa del 5 maggio con intervento di Anna Maria Furlan 6-9/11 Contro chi attacca le sedi sindacali 8-2 Discutere insieme nell’Assemblea organizzativa 8-6 Adiconsum: i consumatori diventano soggetto contrattuale 8-16 Intervista a savino Pezzotta su rapporto col governo 10-4 La segreteria Cisl sulle Fondazioni 11-2 Euromanifestazione a Roma 11-16 CONSULENZE Le deduzioni fiscali per la previdenza integrativa, del Caaf Cisl 1-19 La pensione della casalinga, dell’Inas nazionale 1-19 Semplificazione fiscale no, grazie/1, di Cesare Sandulli 2-4 Mettere in regola la colf, del Caaf Cisl 2-17 Novità per ritenute d’acconto sulle provvigioni 3-2 Cud 2003. Istruzioni per l’usp, di Alessandro Cati 3-17 Sempre più difficile controllare la busta paga (speciale), di Cesare Sandulli 4-9/12 Arriva l’eco, dell’Inas nazionale 4-17 Intrage: quando internet diventa luogo di incontro 4-16 Riscatto della laurea, dell’Inas nazionale 5-16 Le novità del modello 730, del Caaf Cisl 5-17 Nuove tariffe catastali per 268 comuni, del Caaf Cisl 6-17 Tutto sui contributi volontari, dell’Inas Cisl 8-14 Operazione Red ai blocchi di partenza, del Caaf Cisl 8-15 Tante domande, del Caaf Cisl 10-17 Le agevolazioni fiscali sull’auto per i disabili, del Caaf Cisl 11-17 Long term care, di Carlo Coletta 12-5 DONNE Azioni positive, di Daniela De Luca 2-12 Speciale 8 marzo, di Giusi Esposito, Marisa di Tanna, Isabella Mecangeli, Elisa Artusio 3-9/11 Corsi coordinamenti donne Piemonte-Val d’Aosta –Liguria, di Maresa Di Tanna 4-14 La realizzazione professionale delle donne nelle banche, di Dina Signoriello 5-10 QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» OTTOBRE 2003 19 INDICE 2002 ☞☞☞☞☞☞☞☞ Cosa scaturisce dalle assemblee per rinnovo Abi, di Mario Mocci 10-6 Corso formazione “Le grand tour”, di Maresa Di Tanna, Rita Gatti, Nadia Vittone 11-6 Pronta ricerca donne quadri direttivi, di Sauro Piccioni 11-7 ESODATI Dieci domande sul Fondo Abi 1-7 Rinnovato il comitato amministratore del fondo di solidarietà del credito 2-2 A proposito di esuberi a 57 anni 4-19 La tassazione dell’assegno esodati, di Luigi Cacciotti 4-19 Se cambia la legge, di Giuseppe Orizio 6-12 Bisogno di certezze: come calcolare l’assegno e il trattamento fiscale 10-5 ETICA Convegno Fiba a Padova su finanza etica e rapporto col mercato, di Anna Nava 1-16 Apertura di Alessandro Profumo sulla Banca socialmente responsabile 4-2 E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7 Etica e Finanza/1. Gli investimenti socialmente responsabili, di Andrea Scaglioni 5-15 Etica e Finanza/2. Orizzonti per azionisti e managers, di Andrea Scaglioni 6-2 Etica e Finanza/3. I fallimenti del mercato, di Andrea Scaglioni 10-16 Etica e Finanza/4. La fiducia (sfiducia) dei consumatori, di Andrea Scaglioni 11-15 Etica e Finanza/5. Il capitale sociale, di Andrea Scaglioni 12-15 FIBA Un anno di attività formativa 1-17 Seminario formativo Fiba Emilia Romagna e Toscana sul dialogo sociale nel settore creditizio europeo (Firenze, 16-18 dicembre 2002) 2-13 Accordo Alai-Fiba sui contratti atipici 2-15 Formazione in Sicilia 2-15 Anche noi alla manifestazione per la pace 3-2 Corso formativo “Ritorno al futuro”, di Maurizio Locatelli 3-15 Speciale giovani di Fiba Milano 3-16 Corso formazione segretari sas Salerno, di Mimmo Iodice 4-14 Corsi coordinamenti donne Piemonte-Val d’Aosta –Liguria, di Maresa di Tanna 4-14 Nuovi incarichi per Alberani e Viganò 5-2 In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5 Una fase di ascolto in vista del contratto Abi, di Sauro Piccioni 5-9 Convegno sul settore finanziario e lavoro atipico in Sardegna, di Giancarlo Solinas 6-7 Tavola rotonda di Veneto responsabile, di Fiba Padova 6-13 Primo modulo formazione formatori (la Ragnatela) 6-16 Secondo modulo percorso per segretari territoriali di varie regioni 6-16 Intervento Fiba su mobbing in Abruzzo, di Fiba Lazio/Roma 6-16 Discutere insieme nell’Assemblea organizzativa 8-6 Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno) Fiba Cisl di Bari per i bambini di Puglia e Molise 8-12 Congresso Fiba Deutsche Bank 8-12 Corso formazione per nuovi sindacalisti Fiba Puglia 8-12 Assemblee piattaforma Abi: quadri direttivi e donne, di Mario Mocci 10-6 Solidarietà dei bancari ai bambini nel mondo 11-2 Comitato di settore credito su rapporti con mondo bancario 11-5 Corso formazione “Le grand tour”, di Maresa Di Tanna, Rita Gatti, Nadia Vittone 11-6 Convegno su responsabilità sociale di Fiba Bpm e Amnesty, di Stefano Isella 11-8 Concluso corso formatori nazionale, di Mimmo Iodice e Ragnatela 11-13 Ricordo di Edda Vinci 12-2 Assemblea organizzativa (Fiuggi) . Tavola rotonda su finanza etica 12-14 INCHIESTE Banche Popolari: una questione di pluralismo bancario, di Giuseppe Gallo 1-8 Call center bancari: una novità o un ritorno al passato? di Pierpaolo Merlini 1-14 Carloni e la nuova procedura (satira), di Tiziano Menta 2-19 Speciale 8 marzo, di Giusi Esposito, Elisa Artusio, Marisa di Tanna, Isabella Mecangeli, 3-9/11 Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4 A proposito di call center e rinnovo contrattuale, di Mario Mocci 6-6 Atipico: ormai molto tipico, di Gabriele Olini 8-9 Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno) L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10 Dal lavoro interinale alla somministrazione di manodopera, di Giampiero Falasca 11-4 Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9 Io lavoro in banca/1: gli operatori di cassa 11-10/12 Io lavoro in banca/2: i gestori clienti 12-9 INTERNAZIONALE Seminario formativo Fiba Emilia Romagna e Toscana sul dialogo sociale nel settore creditizio europeo (Firenze, 16-18 dicembre 2002) 2-13 I grandi gruppi bancari europei crescono 3-2 Social forum a Porto Alegre, con incontro con sindacato bancario brasiliano, di Eros Pizzi 3-8 Quattro regioni europee a confronto (Milano 10-11 marzo), di Maurizio Locatelli 4-15 Tavola rotonda Cgil-Cisl-Uil Lombardia con Emilio Gabaglio, di Maurizio Locatelli 6-2 Campagna “Questo mondo non è in vendita” 8-2 Antiriciclaggio: nuove norme Onu 8-2 Tutti gli emigranti sognano Europa e Usa 8-2 Basilea2: quale competitività delle banche?, di Paolo Giammarroni 8-7 Anno internazionale del disabile, di Ernesto Tagliarini 8-8 Come costruire una nuova Europa? Sulla Conferenza intergovernativa e la Costituzione, di Maurizio Locatelli 10-2 Basilea2: inevitabile rinvio 11-2 Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2 Euromanifestazione a Roma 11-16 PROMOTORI FINANZIARI Una professione davanti alla crisi del mercato, di Carlo Piarulli e Felice Di Gennaro 1-10 Novità per ritenute d’acconto sulle provvigioni 3-2 Fermento nelle reti 3-16 Vendita prodotti finanziari: le ricadute sui lavoratori 10-7 Le reti si ristrutturano, di Carlo Piarulli 12-13 QUADRI DIRETTIVI Corso di formazione nazionale, di Sauro Piccioni 1-2 In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5 Una fase di ascolto in vista del contratto Abi, di Sauro Piccioni 5-9 La realizzazione professionale delle donne nelle banche, di Dina Signoriello 5-10 Conferenza nazionale Associazione quadri Cisl 5-10 Il percorso di incontri Fiba, per la piattaforma Abi, di Sauro Piccioni 8-13 Cosa scaturisce dalle assemblee per rinnovo Abi, di Mario Mocci 10-6 Pronta ricerca donne quadri direttivi, di Sauro Piccioni 11-7 Piattaforma Abi e Associazione quadri e alte professionalità, di Andrea Pastacaldi 12-7 RISCOSSIONI TRIBUTI In arrivo Fondo Esuberi 1-7 Firmato il rinnovo del biennio economico 2-2 Soluzione finale, di Giancarlo Natale 10-12 RECENSIONI Lisa Ginsburg, Desiderava la bufera, di Anna Masiello 1-18 Maurizio Bettini e Omar Calabrese, Bizzarramente, di Anna Masiello 3-18 Cinema: Leconte e Kaurismaki, di Paola Vinciguerra 3-19 Tullio Avoledo, L’elenco telefonico di Atlantide, di Pierangelo Mazzarella 4-18 Josè Saramago, L’uomo duplicato, Paolo Giammarroni 5-18 Dubravska Ugresic, Il museo della resa incondizionata, di Paolo Giammarroni 6-18 Paolo Rossi, Il signor Rossi e la Costituzione, di Anna Masiello 8-18 Cinema: I lunedi al sole – Il posto dell’anima, di Paola Vinciguerra 8-19 Hanif Kureishi, Il corpo, di Anna Masiello 10-18 Cinema: La meglio gioventù – Buongiorno, notte, di Paola Vinciguerra 10-19 Stefano Benni, Achille pie’ veloce, di Anna Masiello 11-18 Cinema: Cose di questo mondo – Piccoli affari sporchi, di Paola Vinciguerra 11-19 Anne Seierstad, Il libraio di Kabul, di Anna Masiello 12-16 QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003 Fiba il Direttore responsabile: Eligio Boni Comitato di direzione: Eligio Boni, Giovanni Casiroli, Guido Cavalieri, Giuseppe Gallo, Pietro Mariani, Mario Mocci, Giuseppe Orizio, Giancarlo Pezzanera, Matteo Tammaro, Elena Vannucci, Marina Zanobini Redazione: Andrea Baccherini, Umberto Bognani, Giusi Esposito, Paolo Giammarroni, Maurizio Locatelli, Paola Vinciguerra Illustrazioni: Michelangelo Pace Direzione e amministrazione: Via Modena 5, 00184 Roma - Tel. 06/4746351 - Fax 06/4746136 e-mail: [email protected] - sito web: www.fiba.it Aut. decreto n. 236/92 del 15/04/1992 - reg. stampa Roma Fotolito: Top Colors srl - Via Giamaica, 6 - 00040 Pomezia (RM), tel. 069107235 fax 069120063 Stampa: Società Tipografica Romana srl Via Carpi, 19 - 00040 Pomezia (Roma), tel. 0691251177 Comunicate le vostre variazioni di indirizzo alle Fiba locali!!! Mensile della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi segue SOLIDARIETA’ Un’ora di lavoro dei bancari per i bambini che soffrono 3-20 Campagna “Questo mondo non è in vendita” 8-2 Antiriciclaggio: nuove raccomandazioni Onu 8-2 Solidarietà Fiba in Mozambico (AdCor) 8-17 Fiba Cisl di Bari per i bambini di Puglia e Molise 8-12 Solidarietà dei bancari ai bambini nel mondo 11-2 La morte di Annalena Tonelli, di Davide Clementi 11-8 Il misterioso mondo dei nostri fratelli emigrati, di Paola Vinciguerra 11-19 Prosegue INDICE 2003 Nel prossimo numero: TEMI 626: intervista a Annapaola Jeri sul rischio psicosociale (a cura di Maurizio Locatelli) 1-12 Conciliazione e arbitrato/2, di Luigi Verde 1-15 Rapporto Censis: questa Italia che sembra non avere più forze, di Giordano Sepi 2-16 Nuovo mercato del lavoro: luci ed ombre, di Luigi Verde 3-6 Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4 Sempre più difficile controllare la busta paga (speciale), di Cesare Sandulli 4-9/12 Poste verso il risanamento 5-2 Pensioni:una riforma necessaria?, di Filippo Mastrovito 5-4 Orario di lavoro: cosa non ci piace 6-2 Antiriciclaggio: nuove norme Onu 8-2 Basilea2: quale competitività delle banche?, di Paolo Giammarroni 8-7 Anno internazionale del disabile, di Ernesto Tagliarini 8-8 Atipico: ormai molto tipico, di Gabriele Olini 8-9 Davide: la storia di un lavoratore con contratto formazione/lavoro 8-11 Adiconsum: i consumatori diventano soggetto contrattuale 8-16 Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8 L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10 Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2 La segreteria Cisl sulle Fondazioni 11-2 Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9 Il nuovo part-time, di Luigi Verde 12-4 • Assicurativi: la percezione del lavoro • Il destino della riforma delle pensioni ☞ INDICE ☞☞ ☞ ☞ ☞ DELL ANNATA 2003