Lavoro Bancario e Assicurativo

Transcript

Lavoro Bancario e Assicurativo
12
il
dicembre
2003
mensile
Fiba
anno XLXIII
Sped. abb. post. art. 2 com. 20/c.l.662/96 - filiale Roma
P I AT TA F O R M A
DEL CREDITO
AL NASTRO
D I PA R T E N Z A
Il cuore delle richieste è
nella costruzione di
un’impresa socialmente
responsabile e
professionalizzante per
chi vi lavora
Long term
care
6
Uno strumento
gestito bilateralmente
per i gravi
problemi di non
autosufficienza
degli assicurativi
Tanti passi
indietro
dalle modifiche
governative
5
Inoltre:
Bcc
11
Io, gestore
clienti
Il nuovo
part-time
Promotori finanziari
Nuova puntata
delle nostre
inchieste in
tutt’Italia
9
4
13
Etica e finanza
15
Anni ‘60
17
Indice 2003
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SOMMARIO
n. 12 Dicembre 2003
MODENA:
ARRIVA LA BUSTA
PAGA DI ZERO EURO
Per aver scambiato un assegno da
1.500 euro, poi protestato, in ottobre il Banco Popolare di Verona e
Novara ha deciso di presentare al
proprio impiegato S.B. una busta
paga da zero euro: infatti l’importo
dell’assegno trattenuto più le spese,
per una sanzione totale di 1.626,90
euro, corrisponde giusto all’importo
dello stipendio.
Invano il sindacato ha fatto notare la
lunga storia di “fedeltà” di S.B., 55
anni, da 27 operante nel suo paesino della bassa modenese e prossimo
all’entrata nel Fondo esuberi. La sua
unica colpa, in marzo, è di non aver
perso tempo a cercare per il visto
l’indaffarato direttore, fidandosi del
cliente abituale. Aldilà delle rassicurazioni, è arrivata la mazzata, proprio sull’ultimo stipendio utile per
riaversi sul dipendente!
“La cifra in sé rappresenta una briciola nel bilancio dell’istituto di credito – commenta Marcello Barbieri,
della Fiba Cisl.”Ancora una volta è
stata persa un’occasione per motivare i lavoratori, riconoscere e valorizzare il capitale umano e intellettuale
delle nostre aziende”.
Ora siamo agli avvocati. Quanti colleghi possono ritrovarsi in questa
storia?
A TERNI UN’ALTRA
MORTE SUL POSTO
DI LAVORO
Né parole, né fiori possono lenire il
dolore per la scelta di togliersi la vita
nei locali della filiale di Banca Intesa
a Terni. E’ il secondo caso che conosciamo, dopo quello di Roma.
I colleghi di Mauro Principi in Banca
Intesa di Terni scrivono, in un testo
che vuol andare oltre il semplice ricordo:”Denunciamo questa organizzazione del lavoro, che con la sua
Busta paga zero – Morto sul lavoro
Ricordo di Edda Vinci
2
Auguri di buon 2004
3
Il nuovo part-time
Luigi Verde
4
Long term care, nuovo strumento per gli
assicurativi
Carlo Coletta
5
Ccnl Abi: presentata la piattaforma
6
Ccnl Abi: l’Associazione Quadri Cisl si ritrova
Andrea Pastacaldi
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SPECIALE
Io lavoro in banca. Il gestore clienti
A cura della redazione
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Credito cooperativo. Verso il nuovo
contratto nazionale
Antonio Maranella
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Promotori finanziari.
Quando le reti si riorganizzano
Carlo Piarulli
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Assemblea Organizzativa Fiba.
Tavola rotonda su finanza etica
frequente disumanità, con la fobia
per il risultato, col budget anteposto
alla dignità della persona, con pressioni aggressive e talvolta umilianti
che concorrono a minare l’equilibrio
psicofisico e l’autostima dei lavoratori, dove l’uomo si sente solo coi problemi del lavoro, dove in questo tipo
di organizzazione aziendale non c’è
più spazio per l’aiuto reciproco,
un’organizzazione che opprime i lavoratori e potrebbe creare i presupposti di simili tragedie”.
Invece di circoscrivere tutto al caso
personale di Mauro si è scelto di cogliere l’occasione per una seria riflessione:”ciò che statisticamente
qualcuno potrebbe ricondurre a caso particolare, sia invece motivo di
allerta per i lavoratori e di ammonimento verso un certo modo di operare nelle aziende”.
LA FIBA IN LUTTO
A MILANO
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Etica e finanza/5. Il capitale sociale
Andrea Scaglioni
15
Recensioni
di P.G. e Anna Masiello
16
Riflessioni: quegli anni 60
Elena Vannucci
17
Indice 2003
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GLI AUTORI
Carlo Coletta è segretario Fiba Roma/Lazio
Antonio Maranella è responsabile del Coordinamento nazionale Fiba Bcc
Anna Masiello lavora in Bpm ed è formatrice Fiba
Puglia
Andrea Pastacaldi è segretario nazionale dell’Associazione quadri e alte professionalità Cisl, nonché
presidente Apf (Fiba)
Carlo Piarulli è responsabile del Coordinamento nazionale Fiba Promotori finanziari
Andrea Scaglioni è responsabile ufficio ricerca Fiba
nazionale
Elena Vannucci è segretaria nazionale Fiba settore
credito
Luigi Verde è responsabile dell’ufficio legale Fiba Cisl
E’ venuta a mancare Edda Vinci, dirigente territoriale di Milano.
Edda era Rsa della Ras Asset Management e si occupava in particolare
per il Territoriale del Settore Comunicazione e amministrazione del Portale.
Edda ci ha testimoniato un grande
attaccamento e amore alla vita, affrontando con coraggio un difficile
intervento di trapianto. La ricordiamo per quello stesso coraggio e passione con cui ha vissuto l’attività
sindacale, come servizio e discreta
dedizione ai bisogni dei più deboli.
Grazie Edda.
Fiba Territoriale Milano
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A UGURI
DI BUON
… a chi fa qualcosa per costruire la pace
… a chi sente la forza dello stare insieme
… a chi ascolta e rispetta l’altro
… a chi ama progettare un cambiamento
… a chi non parla per luoghi comuni
… a chi crede nella parità di diritti tra donna e uomo
… a chi difende la dignità delle persone nel lavoro
… a chi costruisce imprese socialmente responsabili…
… a tutti i militanti e iscritti dalla segreteria Fiba Cisl
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
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RIFORME
“plafond” di lavoro supplementare
fissato dallo stesso ccnl. In presenza di siffatta regolamentazione, la
prestazione di lavoro supplementare è dovuta da parte del lavoratore. Solo nel caso in cui il ccnl
non dovesse contenere tale disciplina, la richiesta di lavoro supplementare necessita del consenso
del lavoratore.
Le principali
novità del
Decreto di
riforma
del mercato
del lavoro
di Luigi Verde
Clausole flessibili e clausole elastiche
Il Decreto agevola il ricorso da
IL NUOVO PART-TIME
l contratto p/time è stato
regolato nel 1984, per la
prima volta, dalla Legge n.
863 e poi, successivamente, dai Decreti Legislativi n.
61/2000 e n. 100/2001.
Esistono diverse tipologie di contratto di lavoro a tempo parziale:
•
•
•
p/time orizzontale
p/time verticale
p/time misto
P/time orizzontale
La prestazione lavorativa è distribuita durante tutte le giornate di
lavoro, ma con una riduzione dell’orario di lavoro giornaliero. In
tale forma di p/time è ammesso il
ricorso al lavoro supplementare.
P/time verticale
La prestazione lavorativa è distribuita in alcune giornate della settimana, del mese o dell’anno. In tale forma di p/time non è ammesso il ricorso al lavoro supplementare, ma è consentito lo svolgimento di prestazioni di lavoro
straordinario con applicazione
della disciplina legale e contrattuale in vigore per il lavoro straordinario a tempo pieno.
P/time misto
Consiste nella combinazione tra
p/time orizzontale e verticale. Anche in tale forma di p/time non è
ammesso il ricorso al lavoro supplementare, ma è consentito, come nel p/time verticale, lo svolgimento di prestazioni di lavoro
straordinario.
Il rapporto di lavoro a p/time, in tutte
e tre le forme che abbiamo sommariamente descritto, può essere instaurato sia a tempo indeterminato che a
tempo determinato.
Vediamo ora brevemente quali
sono le principali modifiche del
rapporto di lavoro a tempo parziale, nella sua triplice configurazione, introdotte dal Decreto Legislativo n. 276/2003 di riforma
del mercato del lavoro (art. 46)
osservando preliminarmente che,
con la nuova normativa, il pendolo del legislatore, che con il Dlgs
61/2000 si era spostato verso un
accentuato sistema di clausole garantiste, intese soprattutto a salvaguardare la libertà del lavoratore
di disporre del tempo “restante” o
per impiegarlo in altro rapporto di
lavoro o per le sue esigenze private e familiari, si sposta ora, in misura significativa, verso l’opposta
esigenza del datore di lavoro di
poter disporre, quando lo richiedano le sue esigenze organizzative, di quel tempo “restante” del lavoratore.
LE PRINCIPALI MODIFICHE
Lavoro supplementare
Il Decreto assegna al ccnl il compito di stabilire il numero massimo
di ore di lavoro supplementare effettuabili e le ragioni organizzative, al ricorrere delle quali il datore
di lavoro può richiedere la prestazione supplementare, nonché le
conseguenze del superamento del
parte del datore di lavoro a contratti di lavoro a tempo parziale
contenenti le cosiddette clausole
flessibili o elastiche.
• Clausole flessibili
Con tale termine si intendono le ex
clausole elastiche (cfr. Dlgs
61/2000) cioè quegli accordi tra
le parti che prevedono la possibilità di modificare la collocazione
temporale della prestazione lavorativa (ad esempio, una prestazione di 4 ore al giorno dalle 12 alle
16 potrà trasformarsi in 4 ore al
giorno, ma in un’altra fascia oraria). Tali clausole, secondo il Decreto, si potranno inserire in tutti i
contratti a p/time, nelle tre forme
sopra descritte e anche in quelli a
tempo determinato. I contratti collettivi stabiliranno “condizioni e
modalità in relazione alle quali il
datore di lavoro può modificare la
collocazione temporale della prestazione lavorativa”. Comunque,
pur in presenza della disciplina
del contratto collettivo, la esigibilità da parte del datore di lavoro,
della clausola flessibile richiede il
consenso del lavoratore formalizzato mediante uno specifico patto
scritto per il quale il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante sindacale aziendale da lui
indicato.
• Clausole elastiche
Con tale termine si intendono, in
base alla nuova normativa, le
clausole che consentiranno al datore di lavoro, a differenza del
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passato, di variare in aumento la
durata della prestazione lavorativa limitatamente ai contratti di
lavoro a tempo parziale di tipo
verticale o misto, anche a tempo
determinato. Spetterà ai ccnl stabilire “condizioni e modalità in
relazione alle quali il datore di lavoro può variare in aumento la
durata della prestazione lavorativa” nonché “i limiti massimi di variabilità in aumento della durata
della prestazione lavorativa”. La
esigibilità delle clausole elastiche
da parte del datore di lavoro
presuppone il consenso del lavoratore formalizzato secondo i criteri già indicati per le clausole
flessibili.
Caratteristiche comuni alle due tipologie di clausole:
• l’eventuale rifiuto del lavoratore
alla formalizzazione del consenso non integra gli estremi del
giustificato motivo di licenziamento;
• una volta dato, però, il consenso non è più revocabile da parte del lavoratore (la nuova normativa abolisce il cosiddetto
“diritto di ripensamento” stabilito a favore del lavoratore dal
Dlgs 61/2000). L’esercizio da
parte del datore di lavoro del
potere di attivazione delle clausole flessibili e/o elastiche inserite nel contratto individuale
comporta per il medesimo l’obbligo di dare un preavviso minimo di almeno due giorni lavorativi (modifica peggiorativa
della normativa preesistente che
ne prevedeva almeno dieci) e
quello di erogare i compensi
stabiliti dal ccnl;
• in assenza di disciplina da parte
del contratto collettivo, le parti
del rapporto di lavoro possono
concordare direttamente la adozione di clausole flessibili o elastiche.
Come si può ben vedere, il livello
di protezione già garantito dalla
legge al lavoratore che opta per il
p/time subisce, con questo Decreto, un oggettivo arretramento.
5
Una risposta al rischio di
non autosufficienza, vitale
per gli anziani, ma
importante anche per i
giovani (sclerosi multipla)
LONG TERM CARE
Novità dal contratto assicurativo
’ipotesi di accordo per
il rinnovo del contratto
collettivo del settore
assicurativo, siglata il
18-7-2003, realizza per la prima volta, con l’istituto della
Long Term Care, un importante obiettivo di natura sociale la cui valenza supera e si
estende ben oltre gli ambiti
contrattuali.
La Long Term Care, finanziata
totalmente dalle Compagnie
di Assicurazione con un contributo dello 0,20% annuo da
calcolarsi sull’intero ammontare delle retribuzioni tabellari del settore e da versare ad
un Fondo, oppure ad un altro
Organismo da individuare, si
attua con la copertura del rischio di non autosufficienza,
dovuta a malattie invalidanti
spesso correlate ad una età
avanzata, ma che possono colpire anche individui giovani
(es. sclerosi multipla) e che si
concretizza nell’impossibilità
di compiere quegli atti necessari alla vita quotidiana come
l’assumere il cibo, vestirsi, lavarsi, ecc.
L’invecchiamento della popolazione unita ad altri fenomeni quali il calo della natalità,
l’aumento del numero degli
anziani senza figli, la crescita
del tasso di occupazione femminile, ci fanno ben comprendere quanto sia importante
realizzare degli interventi economici attraverso adeguate
coperture assicurative che vadano a sostegno delle persone
non autosufficienti e delle loro famiglie, integrando l’assistenza fornita dai servizi socio-sanitari pubblici.
Una conquista sociale
in carenza di
interventi pubblici
Nel nostro paese prevale una
politica di decentramento che
affida ai Comuni l’erogazione
a servizi di assistenza, spesso
concessa seguendo criteri di
discrezionalità attraverso l’individuazione di percorsi personalizzati per i singoli.
L’aumento della spesa per la
non autosufficienza, tenuto
conto dell’invecchiamento record della popolazione italiana (nel 2001 gli over 65 rappresentavano il 18,2% della
popolazione), ha indotto ora il
Fondo Monetario Internazionale a raccomandare al Governo l’attuazione di una riforma
strutturale in campo sanitarioassistenziale.
Secondo il Cnel si potrebbero
raggiungere nuovi obiettivi anche attraverso il “ricorso alla fiscalità generale, destinando
parte delle entrate al fine della
copertura dei rischi di non autosufficienza senza incidere
nel senso di una maggiorazione
della pressione fiscale complessiva”. Il Cnel sottolinea tuttavia “l’insufficienza del finanziamento pubblico e suggerisce
l’affiancamento di un fondo di
natura assicurativa finanziato
da contributi di carattere obbligatorio tramite un sistema a capitalizzazione”.
Per l’Ania “esistono gli spazi
per far convergere le risorse
pubbliche e private in un’azione unitaria, seguendo il solco
già tracciato dalla legge quadro sull’assistenza sociale che
mira a realizzare un doppio sistema di protezione, il primo
tramite l’erogazione di servizi,
il secondo tramite prestazioni
di tipo economico”.
Anche l’Isvap nel sollecitare un
intervento delle compagnie di
assicurazione, dovuto alla “diminuzione della capacità di risposta da parte dello Stato e
delle famiglie”, suggerisce,
guardando alla Germania, l’attuazione di un sistema di assicurazione obbligatoria per non
autosufficienza e di includere
obbligatoriamente questo rischio tra le coperture assicurative offerte dai Fondi pensione.
Mimmo Rotella, 1998
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
Carlo Coletta
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l 31 ottobre è stata
formalmente presentata all’Abi, da
parte delle Segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali unitarie Fiba-Cisl, FisacCgil, Uilca-Uil e Falcri,
la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del
contratto nazionale per i
Quadri direttivi e per il
personale delle Aree professionali (dalla 1a alla
3a) dipendenti dalle
profilo etico e sociale
delle imprese bancarie
anche attraverso una
coerente richiesta di diffusione del bilancio sociale che permetta di migliorare la trasparenza
del rapporto tra la banca
e i propri dipendenti, tra
Grande consenso nelle
banca e società, tra banassemblee e grande
ca e azionisti;
partecipazione. A cosa
• corrette politiche apuntiamo per veder
riconosciuto il ruolo avuto nel ziendali nella commercializzazione dei prodotrisanamento delle aziende
ti nel rispetto della clien-
CCNL ABI:
PRESENTATA LA PIATTAFORMA
Aziende di credito, finanziarie e strumentali.
L’ampio consenso espresso dai colleghi nella fase
assembleare costituisce
per Fiba, Fisac, Uilca e
Falcri motivo di grande
soddisfazione e contribuisce a rafforzare notevolmente il ruolo e la
funzione del sindacato
per raggiungere tutti
quegli obiettivi che caratterizzano l’impianto
complessivo della piattaforma rivendicativa.
Le proposte sindacali sono state ampiamente dibattute e condivise dalla
stragrande maggioranza
dei lavoratori che le ha
approvate con una percentuale media del 90 %
dei partecipanti.
L’importante gradimento
registrato e la massiccia
partecipazione dei lavoratori, che hanno contribuito ad arricchire in
modo significativo il dibattito sulle tematiche
contenute nella piattaforma, testimoniano e
rafforzano il progetto di
Fiba, Fisac, Uilca e Falcri
che con questo rinnovo
contrattuale si propon-
gono di recuperare il
credito che i lavoratori
hanno maturato nei confronti delle banche per
aver concorso in modo
determinante al riequilibrio economico, patrimoniale e reddituale del
sistema bancario.
Superata la fase del riposizionamento strategico
del sistema, il sindacato, in un contesto etico e
sociale responsabile, è
impegnato, attraverso
effettivi spazi negoziali,
a realizzare:
• il giusto riconoscimento economico a tutela
del potere di acquisto
delle retribuzioni;
• il miglioramento e la
valorizzazione della
qualità professionale e
della prestazione lavorativa, anche attraverso la
certezza di percorsi formativi e di formazione
permanente;
• il riconoscimento di parametri salariali correlati
ai contenuti della prestazione professionale;
• l’equità nei sistemi incentivanti;
• la tutela della persona;
• la certificazione del
tela e dei lavoratori troppo spesso sottoposti a
pressioni esasperate sulle vendite e sui budget;
• la solidarietà categoriale;
• il riequilibrio territoriale per favorire lo sviluppo economico e occupazionale del Mezzogiorno;
• il potenziamento e la
rimodulazione del sistema delle relazioni sindacali per l’effettiva esigibilità delle previsioni
contrattuali;
• il consolidamento dell’area contrattuale anche
con la determinazione di
regole certe sui trasferimenti e cessioni di rami
d’azienda;
• la difesa della stabilità
occupazionale anche alla
luce della nuova legislazione in materia di mercato del lavoro.
Gli eloquenti risultati
registrati in categoria in
fase di consultazione
dei lavoratori sulla piattaforma confermano la
capacità elaborativa e la
validità politica del patto unitario Fiba, Fisac,
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Uilca e Falcri, rappresentative della maggioranza assoluta dei lavoratori del settore, che
hanno saputo distinguersi predisponendo
un progetto di rinnovo
articolato ed equilibrato, ispirato in tutte le
sue componenti a valori
etici e solidaristici.
L’attuale delicato e complesso contesto non poteva che richiedere la totale
e unitaria condivisione di
analisi e di adeguate strategie sindacali che, purtroppo, non è stato possibile realizzare con le altre Organizzazioni sindacali che aderivano fino a
qualche mese fa al Patto
unitario. Ed infatti, la
piattaforma rivendicativa
elaborata dall’altra coalizione sindacale si basa
su un generico rivendicazionismo economico senza indicare linee particolarmente innovative e
che prefigura, al contrario, uno scambio perdente tra demagogia salariale
e indebolimento dei presidi normativi.
Fiba, Fisac, Uilca e Falcri respingono il modello di sindacato proposto da altre organizzazioni, teso principalmente a mortificare il
pluralismo sindacale e
molto più funzionale alle esigenze delle aziende che a quelle dei lavoratori del settore e sono
invece impegnate a portare avanti le proprie
strategie sindacali, oggi
ancora più rafforzate
dall’ampio consenso
raccolto in categoria in
occasione delle assemblee e continueranno a
mettere al centro della
propria iniziativa la tutela di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
(g.o.)
7
PIATTAFORMA ABI
Sintonia sugli obiettivi
oggi prioritari. Lo scenario
del riequilibrio delle
politiche aziendali
n questi anni di vita dell’Associazione Alte Professionalità Credito Finanza e
Assicurazioni Cisl (APF) il
tema fondamentale che è stato
affrontato con priorità, in seminari nazionali e transnazionali, è stata la difesa e lo sviluppo del ruolo del Quadro e
della sua professionalità.
Si è fatto, oggi, complesso
questo ruolo, si è arricchito di
contenuti e di competenze di
pari passo con il modificarsi,
spesso tumultuoso, dei modelli organizzativi delle aziende.
La complessità odierna rende
perciò necessaria l’individuazione del profilo generale delle competenze caratteristiche
dei Quadri e, più in generale,
dei lavoratori delle Alte professionalità; un profilo però
che, oltretutto, è in rapida evoluzione perché continuo è il
processo di cambiamento.
In questa logica perdono importanza le vecchie competenze,
quelle specifiche, legate al contesto aziendale di riferimento,
poco “spendibili” in un mercato
del lavoro sempre più competitivo e aperto. Diventano qualità
fondamentali le abilità personali come la flessibilità, l’adattabilità e la disponibilità ad apprendere con un adattamento dinamico e propositivo al mutare
delle condizioni esterne.
ba, Falcri, Fisac e Uilca
presenta risposte esaurienti
non solo su tutto questo, ma
anche sulla rivalutazione del
salario professionale e sul
salario di produttività-redditività-risultato.
Ma è altrettanto importante
per il Quadro che la Piattaforma, così come è stata predisposta, metta al centro dell’attenzione la risorsa
umana e quindi il ruolo fondamentale della formazione
permanente quale strumento
di valorizzazione delle competenze professionali, soprattutto quelle esterne. Questo
è un passaggio fondamentale
al quale come Associazione
siamo molto sensibili ed attenti.
Stupisce che altre organizzazioni sindacali si siano chiuse
in logiche rivendicative che rischiano di assumere connotazioni di tipo corporativo, vanificando l’occasione di completare il grande disegno di valorizzazione delle competenze e
delle professionalità nell’area
dei Quadri iniziato con il contratto del 1999.
In questi anni, molto è stato
fatto, ma molto rimane ancora
da fare. La Piattaforma intende rispondere a questa esigenza, consolidando quel circolo
virtuoso, tracciato nel precedente contratto e in buona
parte disatteso dalle aziende,
che vede legati in un rapporto
causale, formazione, sviluppo
professionale, esperienza lavorativa coerente e, attraverso
la rotazione delle mansioni, il
Con l’Assemblea Quadri e Alte Professionalità
parliamo lo stesso linguaggio
L’importanza delle competenze
cuore della professionalità
Diventano essenziali quelle
competenze “esterne”, che ga-
rantiscono al lavoratore la
sua spendibilità sul mercato,
quella che con parola forse
abusata, ma efficace, definiamo professionalità. Ciò a cui
stiamo assistendo è un passaggio epocale, cambia la cultura stessa del lavoro e del
posto di lavoro non concepito
più come statico, inamovibile, cambia di conseguenza la
politica sindacale. Per i lavoratori della conoscenza si sta
passando dalla tutela del posto di lavoro (job security) alla tutela della impiegabilità
del lavoratore stesso (employability). Ciò è avvenuto e
sta avvenendo nel settore
delle banche in molti paesi
europei.
Questa nuova frontiera delle
politiche sindacali impone alle
rappresentanze dei lavoratori
una attenzione prioritaria al
tema della formazione.
E’ fondamentale intervenire
costantemente sulle competenze del lavoratore per accompagnarlo nella sua evoluzione di carriera, nello sviluppo della sua professionalità e
nella tutela della sua vita lavorativa.
Certamente è necessario ed
importante che una Piattaforma rivendicativa abbia
una sua dinamica salariale
per il ricupero del potere di
acquisto e, nel caso delle
banche, per premiare lo sforzo prodotto dai lavoratori
nel risanamento dell’intero
settore. Coerentemente, la
Piattaforma delle Organizzazioni Sindacali unitarie Fi-
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
8
Per i lavoratori della
conoscenza si passa
dalla tutela del posto a
quella della impiegabilit
riproporsi del circolo stesso
che ha come naturale sbocco
lo sviluppo di carriera.
Risulta evidente come in questo processo la formazione
sia strettamente correlata
al trattamento economico
in quanto quest’ultimo dipendente dalle opportunità
di mantenere e sviluppare le
proprie competenze professionali.
Proprio in un recente seminario europeo, a cui ha partecipato anche il Segretario nazionale della Fiba Giuseppe
Gallo, l’Associazione Quadri
ha trattato questi temi, ribadendo la necessità di una
formazione non solo collegata al ruolo aziendale ricoperto o a esigenze contingenti
dell’azienda, ma anche mirata allo sviluppo delle competenze individuali in grado di
migliorare le performance
personali. Solo così si crea
valore nelle singole persone
e se ne sviluppano le competenze, ottenendo anche risultati di gruppo e, per tale via,
realizzando un approccio veramente innovativo al lavoro.
La Piattaforma si muove in
materia di formazione su
queste linee e, siamo sicuri,
realizzerà l’obiettivo più generale dello sviluppo delle
competenze intese come conoscenze, abilità e capacità
individuali che servono alle
persone e all’organizzazione
stessa. In una parola realizzerà quegli obiettivi che le
Associazioni Quadri e Alte
Professionalità della Fiba e
della Cisl perseguono e che
in sintesi si possono così descrivere:
• Bilancio di competenze, affidato ad un soggetto terzo
• Diritto alla formazione continua contrattata
• Sviluppo professionale: trasparenza dei criteri di valutazione, informazione su
sviluppo del mercato interno/esterno, outplacement,
incentivi economici
• Definizione dei criteri per
l’assegnazione dei budget o
dei carichi di lavoro.
Infine, su quest’ultimo punto
non si può non sottolineare
l’obiettivo che la Piattaforma
si pone: il riequilibrio delle politiche aziendali. Le
aziende infatti in questi ultimi anni hanno vistosamente
spostato il baricentro delle
proprie strategie sui risultati
di breve, brevissimo periodo.
La Piattaforma si pone l’obiettivo di riportare l’attenzione su logiche di medio,
lungo, più coerenti con il disegno di porre al centro dei
processi produttivi la persona umana, sia essa il lavoratore, sia essa lo stesso cliente. Si sente diffusamente la
necessità, che
la Piattaforma
dentro
la tua
www.fiba.it:
ben coglie, di correggere la
miopia manifestata dalle
aziende che ha comportato in
moltissimi casi la distruzione
di valore in prospettiva, anziché la sua creazione. Troppo spesso, infatti, la rincorsa
ai risultati di breve per l’azionista ha portato alla erosione del patrimonio clienti
attraverso politiche commerciali aggressive che, come logica conseguenza, hanno
comportato anche il deterioramento dello stesso clima
aziendale. Non a caso la Piattaforma richiama nel titolo i
due motivi principali: la valorizzazione delle risorse umane in una banca eticamente e
socialmente responsabile.
Proprio questo richiamo ai
principi solidaristici, che da
sempre ci caratterizzano come iscritti alla Fiba/Cisl, arricchisce di contenuti concreti la Piattaforma, facendoci
ancor più convinti della
bontà delle scelte e dell’errore politico compiuto da quelle organizzazioni sindacali
che forse, a causa della stessa miopia che caratterizza le
aziende, non hanno ritenuto
di accogliere questa sfida, interrompendo bruscamente
un cammino fino a qui percorso insieme.
Andrea Pastacaldi
realtà
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
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Io la cambiam dolori
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IL GESTORE
CLIENTI
Maria, 40 anni, sede di lavoro Bologna
Il mio lavoro, da quando ho iniziato 12 anni fa, sembrerebbe
cambiato poco, sono passata
da incaricato titoli a gestore
privati e dunque mi occupo pur
sempre di consulenza finanziaria alla clientela. In realtà però i
carichi di lavoro e i ritmi sono
aumentati tantissimo e anche il
lavoro è diventato più stressante e difficile. Sono sicura di
possedere ciò che sempre più
viene richiesto dalla banca competenza nella gestione globale del cliente, affidabilità e
capacità di essere convincente
nella vendita, flessibilità e correttezza – ma che fatica!!! Alla
fine, poi, conta solo il raggiungimento del budget…
Io cerco di essere trasparente,
chiara e convincente vendendo
ciò che mi viene chiesto dall’azienda ma, spesso, il risultato
finale non è, come dovrebbe
essere, “un vestito cucito su
misura per il cliente”, ma un
pasticcio di cui non sono per
nulla orgogliosa.
Ciò che ho apprezzato fino ad
oggi nel mio mestiere, oltre alla sicurezza economica, è stata
la stima dei clienti e l’autonomia gestionale del mio ruolo,
ma, mi domando, fino a quando potrò mantenere entrambi,
in un sistema sempre più
orientato alla vendita spicciola
e dominato da budget rigidi e
indiscutibili??
Antonio, 36 anni, sede di
lavoro Brindisi
Ciò che è cambiato da quando
faccio l’addetto titoli dal 1993
è che adesso siamo costretti a
fare moltissime cose e tutte in
Io lavoro in banca
I
n questo numero ci occuperemo della figura certamente più controversa ma assolutamente centrale delle aziende di credito: il gestore
clienti, o gestore family, retail, personal, alta gamma o con quante altre mille definizioni viene chiamato colui/colei che si occupa di seguire, assistere e consigliare la clientela nelle filiali delle nostre banche.
Non vale nemmeno la pena di sottolineare l’importanza strategica
di questa posizione, considerata ormai il “core business” della banca, ci è sembrato opportuno però cercare di capire come le persone vivano questo ruolo, stretti come sono tra i budget aziendali e le
campagne prodotto da un lato e le richieste spesso anche molto sofisticate di una clientela più smaliziata, dall’altro. Non è un caso, dunque, se gran parte dei colleghi abbia
rilevato un aumento di stress nello svolgimento del loro incarico e un clima di sempre
maggiore tensione nelle filiali.
Un altro elemento che emerge con forza è l’estemporaneità del loro lavoro, la mancanza di adeguata formazione e supporto organizzativo, che giocano come fattori di logorio e frustrazione.
Un’ altra componente di forte destabilizzazione è la difficoltà, riscontrata da alcuni, di
contemperare gli obiettivi di vendita che impone l’azienda, sempre più serrati e incontestabili, con le reali esigenze dei clienti, che porta le persone a scendere spesso a compromessi con la propria coscienza e con il sentimento di lealtà e fiducia nei confronti
delle fasce più deboli e disinformate dell’utenza.
Non mancano comunque coloro che sottolineano la maggiore dinamicità e creatività
del lavoro di gestore clienti rispetto ad altri incarichi in banca, soprattutto quanti provengono dallo sportello e dall’operativo.
Ecco le risposte che abbiamo raccolto da alcuni colleghi: siamo sicuri vi si rispecchieranno molti altri.
maniera improvvisata. Oggi
siamo molti di meno, a causa
di una progressiva riduzione
del personale nella rete, e però
siamo diventati, oltre che bancari, assicurativi, vendiamo polizze vita, polizze auto.. insomma di tutto di più.
Per me la cosa importante è la
qualità della vita, più che la
carriera o il prestigio sociale,
ecco perché ho rifiutato anche
avanzamenti di carriera che mi
avrebbero portato lontano dalla
mia città e dalla mia famiglia.
Ciò che amo nel mio lavoro è
soprattutto il rapporto cordiale
con i colleghi e la fiducia e la
stima che mi manifestano i
clienti, pertanto non sacrificherei mai la lealtà verso la clientela per raggiungere il budget a
tutti i costi. Sarò un ottimista,
ma paradossalmente nel futuro
vedo un ritorno alla banca di
una volta, cioè ad un’istituzione a cui affidarsi con serenità.
Dopo le recenti vicissitudini, i
casi Cirio o Argentina, è, secon-
do me, l’unica maniera delle
banche di riacquistare un rapporto trasparente e proficuo
con la clientela.
Marina, 43 anni, sede di lavoro Torino
Lavoro in banca da 20 anni e
sono gestore clienti di alta fascia dal 1999. Ciò che mi preme rimarcare è lo stress enorme con cui vivo quotidianamente il mio incarico. Non
metto in dubbio il fatto che oggi il mio lavoro sia più gratificante e dinamico di una volta,
ma i ritmi di lavoro sono massacranti, legati alla Borsa, ai
suoi orari e andamenti, e almeno fino alle 17.30 non si respira. Ciò senza contare il fatto
che i clienti spesso hanno tempi incompatibili con il nostro
normale orario di lavoro e questo mi porta spesso a ricorrere
allo straordinario. Inoltre, se
sei una persona professionale
e coscienziosa, il nostro tipo di
lavoro ti costringe ad un conti-
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
10
nuo aggiornamento e, visto che
l’azienda non ci mette nelle
condizioni di crescere con adeguati percorsi formativi, sono
obbligata a studiare per conto
mio e ciò, evidentemente, a
scapito della mia vita privata.
Ecco perché, malgrado il rapporto con i colleghi sia basato
sulla collaborazione e la solidarietà e il rapporto con i
clienti sia complessivamente
buono, il clima che si respira
in filiale è di forte tensione e il
mio senso di appartenenza all’azienda e di condivisione degli obiettivi molto in crisi. Sogno una banca dove la gente
lavori serena, in un ambiente
tranquillo e accogliente.
Come mi piacerebbe considerare la mia scrivania come se
fosse casa mia ….
Giuseppe, 35 anni, sede di
lavoro Palermo
Il mio ruolo in azienda è
senz’altro cambiato positivamente, dopo anni di cassa e di
mansioni operative, finalmente
faccio un lavoro che mi permette di esprimermi con più autonomia e spirito di iniziativa.
Quello che però mi ha lasciato
perplesso è stato proprio questo cambio inaspettato e improvviso di mansione: mi ha
dato ancora di più l’impressione di essere stato fino a quel
momento trascurato e la “rivalutazione” della mia professionalità mi é sembrata del tutto
casuale. A tutto ciò si aggiunga
che all’acquisizione di una
mansione più delicata e stressante non é corrisposto un
avanzamento di carriera o uno
scatto di tipo economico: più
carico di responsabilità stesso
stipendio, normale, no??
Trovo molto ingiusto il sistema
di valutazione della mia banca:
tutto è legato al raggiungimento del budget, senza tenere minimamente conto della situazione complessiva del mercato
e della piazza in cui si opera e
di tutta una serie di concause
che di fatto possono favorire o
ostacolare il raggiungimento
degli obiettivi.
Il rapporto tra noi colleghi di
filiale è ottimo, basato sulla fiducia e la collaborazione, non
posso fare a meno di notare,
però, che si respira un diffuso
senso di impotenza rispetto ad
indirizzi e strategie decisi dall’alto e mai veramente condivisi da chi deve farli propri.
Anche la vita di agenzia la vivo male, abituata a lavorare
in direzione, mi sembra che il
rapporto con i colleghi sia basato sulla sopportazione reciproca in un clima generale di
tensione e indifferenza reciproca.
La mia banca ideale è la banca
del futuro, interamente telematica dove venga dato spazio a
specialisti con alte professionalità che orientino i clienti
esclusivamente on line.
Silvana, 47 anni, sede di lavoro Napoli
Ho cominciato tanti anni fa ad
occuparmi di borsa titoli, sono
laureata in economia ed è un
lavoro che mi è sempre piaciuto molto. Vengo da una realtà
molto piccola, dove occuparsi
di investimenti finanziari significava avere grosse responsabilità ma anche grande autonomia decisionale. L’acquisizione della nostra piccola banca da parte di una grossa
azienda del nord ha completamente modificato il mio modo
di lavorare. E’ veramente frustrante per me, lavorare seguendo indirizzi scelti da chi
non conosce affatto la piazza
in cui opero, ho visto diminuire la mia libertà gestionale, ma
contemporaneamente anche i
punti di riferimento che possedevo prima. Oggi la banca vuole dei “tuttologi”, che ne capiscano poco e male di tutto,
questo vuol dire che una come
me, con una grande competenza specialistica ma “limitata”
deve sentirsi inadeguata???!!
Anche il sistema di valutazione
delle prestazioni è una farsa, il
fatto di avere da anni “ottimo”
(anche quando ero in aspettativa!!) mi ha portato da qualche
parte?? Bèh, se viene premiata
solo la capacità di vendere
qualunque cosa a qualunque
costo, io non vedo nessuna
prospettiva di carriera per me.
Marco, 44 anni, romano
Lavoro da poco nel commerciale e trovo questo lavoro molto
più interessante, dinamico e
gratificante di quello che facevo nell’operativo. Quello che
preferisco nel mio lavoro è la
possibilità di acquisire sempre
più competenze. Al momento
non mi sento ancora del tutto
adeguato alla mia mansione,
devo crescere molto, ma sono
molto stimolato a farlo. Conosco poco le strategie della mia
banca, anche perché provengo
da una piccola realtà da poco
inglobata in una grossa azienda
di credito, ma per quel po’ che
so le condivido. La banca vuole
aumentare la sua quota di mercato e per fare questo deve
vendere più servizi e più prodotti, questo mi sembra assolutamente corretto, il mio sforzo
quotidiano è orientato a questo
obiettivo e ciò non mi sembra
assolutamente in antitesi con le
esigenze della clientela.
Mi trovo molto bene con i colleghi della filiale, i nostri rapporti sono basati sulla fiducia
e lo scambio di informazioni, il
clima è sereno e costruttivo. Il
rapporto con i clienti abituali
non è cambiato affatto da
quando ho cambiato mansione.
Riesco sempre a fare combaciare i loro bisogni con le esigenze della banca.
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
A cura della redazione
11
Al centro i temi del bilancio
sociale, etica,
partecipazione.
Il ruolo dei dipendenti
CREDITO COOPERTIVO
Al lavoro sulla piattaforma di rinnovo
nche per il settore delle Banche di Credito
Cooperativo, dopo la
conclusione della stagione per il rinnovo dei Contratti di secondo livello, è avviata la preparazione dell’ipotesi di piattaforma del nuovo
ccnl che verrà presentata alle
assemblee dei lavoratori, in
tutte le aziende, a partire dal
prossimo mese di gennaio.
E’ opportuno sottolineare
che dopo gli accordi del
1997-1998 e la stipula del
ccnl del dicembre 2000 il
settore del Credito Cooperativo, pur in presenza di una
difficile e contraddittoria situazione di mercato, ha vissuto una importante fase di
ulteriore crescita attraverso
processi di aggregazione e
ristrutturazione e consolidando il ruolo strategico di
banche locali.
Al termine di questi processi e
alla luce dell’attuale situazione
economica ancora insoddisfacente, possiamo affermare che
gli obiettivi di risanamento del
sistema creditizio in generale,
di miglioramento dei rapporti
con la clientela e della trasparenza sui prodotti, solo in parte sono stati raggiunti.
In particolare la necessità di
razionalizzazione del sistema
del Credito Cooperativo ha
portato ad una positiva diminuzione del numero di aziende (461, dati al 31 dicembre
2002 461) senza problemi di
esubero del personale. E’ però
aumentata la rete di sportelli
(oggi ad oltre 3.200) che fa
del marchio cooperativo un sistema di capillare presenza
sul territorio e per dimensione
uno dei più rilevanti del sistema bancario italiano (vedi tabella allegata aggiornata al 31
dicembre 2002).
La vera emergenza che oggi il
sistema bancario deve affrontare è quella di recuperare e
rilanciare i rapporti di chiarezza, fiducia e trasparenza
che una errata impostazione
eccessivamente speculativa
dei mercati finanziari ha di
fatto compromesso. E’ diffusa
la convinzione che ancora oggi le aziende sono lontane dai
clienti e dai loro problemi. Gli
esempi negativi, come a tutti
noto, si sprecano.
Dati al 31 dicembre
segue
Banche di Credito Cooperativo - Sintesi Regionale
Regioni Anno 1996
Province Autonome
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Bolzano
Trento
Il Credito Cooperativo ha mantenuto, in questo contesto bancario fortemente contraddittorio (in generale un eccesso di
attività finanziarie riferite a capitale di rischio), la propria attività di consulenza, assistenza
e di intermediazione creditizia
con le comunità locali, la piccola e media impresa, i soggetti economici più deboli.
Il sistema del Credito Cooperativo ha infatti aumentato gli
impieghi economici (rilevazione dati dal giugno 2002 al giugno 2003) con un ritmo nettamente più alto degli altri settori e pari al 19%.
Aziende
14
3
2
58
52
82
Anno 2002
Sportelli
92
9
2
399
186
305
Aziende
10
2
1
48
52
57
Differenza
Sportelli
125
15
14
544
189
326
%
Az.
-4
-1
-1
-10
0
-25
Spor.
33
6
12
145
3
21
Az.
-28,57
-33,33
-50,00
-17,24
0,00
-30,49
Spor.
35,87
66,67
600,00
36,34
1,61
6,89
Veneto
50
319
43
461
-7
142
-14,00
44,51
Friuli Venezia Giulia
Emilia - Romagna
Marche
Toscana
19
37
19
36
115
225
87
158
16
25
21
36
175
294
132
227
-3
-12
2
0
60
69
45
69
-15,79
-32,43
10,53
0,00
52,17
30,67
51,72
43,67
Umbria
4
24
5
34
1
10
25,00
41,67
Lazio
Campania
Abruzzi
30
45
21
117
107
45
29
26
8
167
106
55
-1
-19
-13
50
-1
10
-3,33
-42,22
-61,90
42,74
-0,93
22,22
Molise
Puglia
5
22
10
73
3
21
13
77
-2
-1
3
4
-40,00
-4,55
30,00
5,48
Basilicata
Calabria
Sicilia
15
34
42
34
79
141
6
22
29
28
80
126
-9
-12
-13
-6
1
-15
-60,00
-35,29
-30,95
-17,65
1,27
-10,64
Sardegna
Totale Italia
1
591
2
2.529
1
461
3
3.191
0
-130
1
662
0,00
-22,00
50,00
26,18
Fonte dei dati: Bollettino Statistico della Banca d’Italia - Elaborazione: Esecutivo Nazionale B.c.c. FIBA/CISL
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
12
INCHIESTA
Il quadro di riferimento fin
qui descritto e le effettive differenze del settore del Credito
Cooperativo potranno essere
confermate e migliorate solo
attraverso un reale e completo
riconoscimento del ruolo fondamentale del personale. E’
su queste analisi e su queste convinzioni che sarà costruito il nuovo ccnl.
All’interno di un gruppo,
quello del Credito Cooperativo, che ha fatto della mutualità, del localismo e della solidarietà i motivi della propria
mission, la qualità e la trasparenza dei rapporti con la
clientela sono stati e saranno
ancora per il futuro gli obiettivi ed il patrimonio più importante. Ultimamente molte
aziende hanno redatto assieme al bilancio economico anche il bilancio sociale. Oggi
questo strumento è da tutti riconosciuto come fondamentale per la valorizzazione ed il
riconoscimento dello sviluppo e del valore sociale dell’impresa.
In questo contesto, per confermare il modello sociale di
impresa, il nuovo ccnl ha un
ruolo strategico. Occorre confermare e ampliare la validità
e l’efficacia dell’area contrattuale come elemento di garanzia associativa, di autonomia operativa e di garanzia
dei livelli occupazionali.
Ulteriore sviluppo occorrerà
prevedere per le relazioni
sindacali sia nazionali che locali (regionali ed aziendali)
concordando possibilità di intervento per le Organizzazioni
Sindacali sul ruolo, i compiti,
le prospettive e lo sviluppo
del sistema cooperativo.
Altro tema centrale è quello
della valorizzazione della
qualità delle risorse umane.
Su questo tema il contratto del
2000 ha portato grandi innovazioni, ma ha prodotto scarsi
Ultimamente molte aziende
hanno redatto assieme
al bilancio economico
anche il bilancio sociale
risultati. Occorrerà prevedere
attraverso una specifica e mirata attività formativa sia lo
sviluppo professionale che
adeguati e trasparenti percorsi
di carriera coerenti con le
mansioni svolte dai lavoratori.
E’ questo un argomento centrale per il settore del Credito
Cooperativo. Sia perché in
questi anni difficili e delicati
i lavoratori hanno garantito
maggiori fungibilità nelle
Aree Professionali, e nell’area
dei Quadri Direttivi; sia perché il rapporto con la clientela richiede sempre maggiore
qualificazione e specializzazione rispetto ai prodotti richiesti ed offerti. Occorre
procedere ad una reale verifica delle funzioni svolte rispetto ad un sistema di inquadramento troppo spesso
insufficiente.
Anche la prestazione lavorativa sarà oggetto di importanti richieste. Sarà necessario
prevedere norme che garantiscano il reale utilizzo della
“banca delle ore” attraverso la
possibilità di maggior accumulo di ore. L’orario settimanale dovrà essere ulteriormente ridotto di 30 minuti.
La parte economica della
piattaforma avrà l’obiettivo di
tutelare il potere di acquisto
di tutte le voci retributive recuperando il differenziale tra
l’inflazione reale e quella programmata con il riferimento al
biennio economico 20022003. Andrà, quindi, aggiunta
la percentuale prevista di inflazione reale per il biennio
2004-2005.
Occorrerà altresì tutelare in
modo più incisivo il salario
professionale attraverso una
ricostruzione della scala parametrale che attraverserà sia la
3° area professionale sia l’area
dei Quadri Direttivi.
Per quanto riguarda la trattativa di secondo livello va
confermato e migliorato il sistema attualmente vigente che
prevede, dal punto di vista
economico, le erogazioni legate al reale andamento dell’azienda.
E’ poi indispensabile aggiornare la contribuzione prevista per l’assistenza sanitaria
e la previdenza integrativa.
Infatti la Cassa Mutua Nazionale ha la contribuzione
ferma da oltre dieci anni pur
mantenendo costanti le prestazioni garantite. Gli attuali
scenari previdenziali impongono poi una nuova maggiore
attenzione al Fondo Nazionale di Pensione sia in termini di aggiornamento dell’istituto sia per l’aumento della
contribuzione.
I lavoratori del Credito Cooperativo sono consapevoli che la
mutualità, la solidarietà ed il
localismo sono risorse indispensabili per la crescita economica e sociale delle comunità locali.
La domanda che viene dal
paese è quella di avere istituzioni finanziarie efficienti,
trasparenti, ma, soprattutto,
vicino alle esigenze dei cittadini.
Il Credito Cooperativo può rispondere a questi bisogni. I
lavoratori del settore sono
consapevoli di questa opportunità e chiederanno, attraverso il nuovo ccnl, di poter svolgere il loro ruolo proprio in
funzione di questo obiettivo.
Antonio Maranella
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
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PROMOTORI FINANZIARI
Quando le reti si riorganizzano
e grandi reti dei promotori,
quelle che fanno il mercato,
hanno passato il 2002 e il
2003 a riorganizzarsi.
Ma se tali fenomeni, nell’ambito del sistema bancario, hanno visto il sindacato protagonista delle trasformazioni
governandone le ricadute sui lavoratori, nelle reti di distribuzione il rischio è
che le aziende si muovano scaricando
sui promotori le conseguenze di strategie affrettate, di reclutamenti poco attenti, di ingaggi onerosi.
Quanto si sta vivendo nelle reti oggi, è
speculare a quanto accade nel sistema
bancario in termini di aggregazioni e
fusioni, con un problema in più, ossia
la mancanza totale di strumenti a tutela
della categoria.
Dalle operazioni BIPOP/CAPITALIA, FIDEURAM/SANPAOLO INVEST, XELION /ING, BANCA IDEA/BANCA
LOMBARDA, BANCA DELLA RETE in
SARA, COMMERZ BANK con RAS
BANK, BANCA PRIMAVERA in BANCA GENERALI, la dismissione della rete pf del parte del Sanpaoloimi-Banco
di Napoli con l’invio della lettera di recesso a tutti i 170 promotori, si coglie
come tutto il sistema è in sommovimento e si pone l’interrogativo su come e
quale sarà il futuro di questo pezzo del
sistema finanziario.
Il nostro Coordinamento sta diventando
in alcune di queste aziende il riferimento dei promotori: è evidente che accrescendo l’adesione dei promotori al
Coordinamento è possibile governare
questo passaggio, e se agiremo bene
potrebbero aprirsi porte interessanti in
termini di reale rappresentanza.
Spesso le aziende sono anche poco
sindacalizzate e quindi con difficoltà
nell’intervenire al fine di trovare un’equa soluzione alle problematiche venutesi a creare: laddove il coordinamento
è intervenuto, non solo sono stati ricollocati i lavoratori, ma si è imposto al-
l’azienda un confronto anche sui pf, a
prescindere dalla legittimità, dalla reale rappresentanza, con un discreto ritorno in termini di risultati raggiunti e
di immagine.
Il Coordinamento Fiba inoltre svolge
con i promotori una funzione di informazione alla clientela “educativa e
consapevole”.
In tal senso si sta operando per la
predisposizione di un Codice deontologico a cui i PF devono attenersi, realizzato attraverso il contributo degli
operatori del settore, di accademici e
professionisti esperti, nonché un confronto con l’Associazione consumatori
della Cisl.
La tutela del risparmio non è la protezione di ogni capitale investito, né tanto meno la sicurezza di un rendimento,
ma due sono i pilastri della tutela: la
cultura del risparmiatore e un ordinato
svolgimento del mercato finanziario.
Ma incentivare la cultura del risparmio
vuol dire anche diffondere i principi
della sua importanza, educare tutti
partendo dai giovani, a considerarlo
una risorsa fondamentale del paese a
cui dedicare rispetto ed attenzione.
Chi viene derubato del risparmio, viene
privato del futuro. Non è solo un reato
contro il patrimonio ma un’offesa verso
la persona nella sua componente più
alta: la possibilità di realizzare i propri
disegni e noi possiamo contribuire a
far sì che ai nostri ragazzi non venga
sottratto il futuro.
Prima ancora che un’esigenza economica, dunque la tutela del risparmio è
un’istanza etica.
E’ anche un principio costituzionale
che accanto alla tutela aggiunge il precetto della promozione del risparmio.
Lungi dall’essere stato difeso, il risparmio in questi 30 mesi di crisi dei mercati è stato massacrato: il deprezzamento della ricchezza finanziaria delle
famiglie, è stato di oltre 5 mila mld di
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
Così come per il sistema
bancario, anche per il
sistema delle reti di
promotori finanziari, è
tempo di riorganizzazione,
razionalizzazione,
ottimizzazione, alla luce dei
minori profitti delle società
e dell’andamento dei
mercati
dollari in tutto il mondo, come se la crisi avesse assorbito 5 anni di prodotto
interno lordo italiano.
Questa crisi dei mercati finanziari
quindi, non è solo un problema delle
banche o delle reti di pf, ma ricade in
ultima analisi sulle famiglie, detentrici
ultime della ricchezza, colpendo proprio quelle più deboli, per le quali il risparmio accumulato con sacrificio deve
assicurare l’integrazione di modesti
redditi, spesso di pensione, la protezione contro circostanze avverse, un tenore di vita dignitoso nella stagione non
più verde della vita.
Noi, operando nel sistema finanziario
possiamo avere un grande ruolo nella
tutela e protezione del risparmio che si
impongono per ragioni etiche ed economiche.
Crediamo che la scommessa sull’impresa socialmente responsabile,
preambolo importante della piattaforma di rinnovo del ccnl, si inserisca
coerentemente in questo contesto.
Carlo Piarulli
14
ASSEMBLEA FIBA 2003
FINANZA ETICA: COM’E’
DIVENTATA REALTA’
e c’è una differenza tra l’
“utopismo” degli anni sessanta e quello di oggi, è
nella capacità di passare
dalle parole alle realizzazioni
concrete.
Mentre proseguono le azioni, anche sindacali, per cambiare l’anima speculativa delle banche e
delle assicurazioni tradizionali,
c’è chi ha provato a mostrare quale potrebbe essere un diverso modo di essere presenti sul mercato,
italiano e straniero.
Tre splendidi casi sono stati raccontati dai propri protagonisti a
Fiuggi (Frosinone), mercoledi 5
novembre, in una densa tavola
rotonda.
Banca Popolare Etica può vantare 23mila soci, di cui 3.500 persone giuridiche. Oltre a irrobustire i
propri 9 sportelli, sta ora lanciando come EticaSgr i primi fondi comuni di investimento etici italiani, davvero lontani da prodotti
solo nominalmente simili offerti
al risparmiatore italiano dalla
propria banca.
Per il presidente Fabio Salviato,
dopo i passi mossi solo dal 1999,
sono almeno 3 milioni gli italiani
che formano questo “giacimento”
di riferimento. L’assoluta trasparenza dei finanziamenti (per un
importo di oltre 100 milioni di
euro) e precise scelte organizzative (una struttura leggera e coordinatori locali eletti dai soci) consentono a Banca Etica di guardare
avanti con serenità. Grande è lo
spazio aperto in prospettiva dalla
gestione dei fondi pensione, ha
sottolineato Fabio Silva, impegnato in Banca Etica dopo esserne
stato tra i soci promotori per Fiba
Brianza. A Fiuggi è stato anche
annunciato un imminente accordo-quadro tra Bpe e Cisl, di cui
torneremo presto a parlare.
La seconda esperienza, Etimos,
in 14 anni ha operato in 42 nazioni finanziando imprese sociali a
cui assicurare sostenibilità economica. In generale la società anch’essa di profilo etico cerca copartecipazioni per quei progetti
che ritiene affidabili: in generale
un 30% viene richiesto a soci locali e un altro 30% a investitori
internazionali. Dal Centro America all’Africa la formula funziona,
nonostante le ben note difficoltà
delle imprese sociali alle prime
armi. Etimos, pur mirando ad un
suo giusto guadagno, è protagonista – secondo il suo presidente
Marco Santori – della creazione di
nuovo sviluppo locale, qualificato
e sostenibile.
In Mozambico, nella località di
Goba, si muove l’associazione AdCor, ideata da un missionario laico italiano, dentro un lungo pacchetto di iniziative per dare prospettive alle popolazioni locali.
Dopo la ricostruzione di un edificio sociale e di un teatro (vedi numero di settembre di LBA), si è
creata anche questa associazione
di microcredito, per attività agricole o artigianali, che punta ora a
diventare presto banca. Pochissimi i morosi:”i poveri non rubano”,
dichiara Mauro Cignoni, che è ora
in cerca di partner per qualificare
l’iniziativa.
La Fiba – ha sottolineato Giuseppe Gallo per la Fiba nazionale – si
sente soggetto di confine, che si
confronta con le banche ordinarie
con richieste anche nuove, come
quelle nella piattaforma Abi di
quest’anno, e favorisce la crescita
di esperienze come queste raccontate. Un compito specifico
sarà quello di stimolare i gestori
di parte sindacale nei fondi pensione perché destinino quote si-
gnificative anche alle realtà d’avanguardia della finanza etica.
Prossimo appuntamento: ad aprile a Firenze, nella Fortezza da
basso, per un grande meeting tra
le realtà europee e mondiali (Canada) vincenti di finanza etica.
(p.g.)
Una tre giorni piena di idee per migliorare la qualità delle proposte e della vita
dell’organizzazione. A Fiuggi (Frosinone), dal 4 al 6 novembre, ci siamo ritrovati in 300 da tutta Italia per quel particolare appuntamento che è l’Assemblea
programmatica e organizzativa della Fiba. Un obiettivo specifico era quello di
fornire indicazioni alla stessa Cisl, in vista dell’Assemblea nazionale confederale fissata per il 20-22 novembre.
Oltre ad aver discusso una serie di tracce di discussione utili alla Cisl, a metà
del percorso tra un congresso e l’altro,
su temi che vanno dalla solidarietà internazionale al ruolo delle categorie oggi, i
delegati Fiba hanno dibattuto in altre 3
commissioni tutta una serie di temi vitali
per il prossimo futuro. Si è discusso non
solo di politica delle risorse finanziarie e
di assetti organizzativi, ma anche di politica delele risorse umane: in particolare, abbiamo definito meglio ruoli e tutele
per chi fa sindacato sul posto di lavoro,
o tra i quadri direttivi, con un’attenzione
particolare alle potenzialità del coinvolgimento delle donne e dei giovani.
Non è mancato uno spazio di riflessione
sul Portale Fiba (sempre più centrale nelle attività di comunicazione) e su questa
rivista, unico strumento a tutt’oggi per
raggiungere tutti gli iscritti Fiba.
Difficile riassumere in poche righe il frutto dell’intensa e positiva esperienza a
Fiuggi. Vogliamo piuttosto dare spazio
all’incontro avvenuto mercoledi 5 a sera, a latere dei lavori dell’Assemblea.
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
15
ETICA E FINANZA/5
Capitale sociale
l capitale sociale, definito
anche come “l’insieme dei
valori o norme non ufficiali, condiviso dai membri di
un gruppo, che consente loro di
1
aiutarsi a vicenda, ” è quanto un
individuo ha a disposizione nella società in cui vive. Una nazione che ha molto capitale sociale,
ha cittadini con un’alta coscienza civica e politica; questi ultimi
si interessano attivamente alla
vita del paese, hanno fiducia
nelle istituzioni e nel proprio
paesenazione in generale. Purtroppo, in questo campo, il Popolo italiano nostro paese vanta
il triste primato della sfiducia
sia nelle istituzioni, sia nei propri concittadini.
2
Da una recente indagine , infatti,
si scopre che gli abitanti dello
stivale, a confronto con britannici, spagnoli, francesi e tedeschi,
concedono meno fiducia nei confronti degli altri, siano essi concittadini o stranieri. L’apparato
statale con i suoi servizi è, per
noi, al penultimo posto in termini di fiducia seguito, in questa
desolante classifica, soltanto dai
partiti politici. A parte le forze
pubbliche (esercito, polizia, ecc.)
e la Chiesa, gli italiani credono di
più nella Magistratura, nel Parlamento, nel Sindacato e nel Governo.
Questi studi porterebbero alla
triste conclusione che l’Italia
ha, oggi, un piccolo CAPITALE
SOCIALE.
Concludiamo questa prima
serie di approfondimenti sui
rapporti e le influenze
reciproche di etica e finanza.
Avete domande da farci?
Sono partito da questo dato,
concludendo così gli interventi
di quest’anno, per arrivare a misurare le concrete possibilità
che, in un prossimo futuro, etica
e finanza possano combinarsi
nel nostro paese, per creare una
situazione di sviluppo economico basato sul rispetto di valori
umani condivisi, regole etiche,
miglioramento di sviluppo socialmente e di sostenibilità ambientale. Infatti, se questi valori,
che sono - come detto - alla base
della convivenza, sono riconosciuti e sono gli stessi per tutti,
è più probabile che, anche nel
campo della finanza, si arrivi ad
avere un miglioramento in senso
etico. Se, invece, questi valori
non sono condivisi, come sembrerebbe il caso italiano, ne deriva la ovvia conseguenza che
non possono essere nemmeno
praticati.
Allora è necessario modificare
lo “status quo”, fare un passo indietro, cercando di risolvere il
problema alla radice. Bisogna
cercare di intervenire culturalmente, per far crescere, oggi e
soprattutto nelle generazioni future, la fiducia di poter cambiare
le cose e di poterle cambiare in
meglio; va aumentando la coscienza civica e politica di tutti i
soggetti, chiedendo che (siano
essi istituzioni, Enti pubblici,
soggetti, società private) siano
coerenti.
È necessario un intervento “di
massa”, con molti soggetti che
sostengano questa “rinascita
culturale e morale”. Oltre agli interventi, lodevolissimi, già messi in atto dalla società civile, che
vede già attivi i movimenti ed,
associazioni, ed i loro canali
informativi, sarebbe utile che
anche il
mondo
d e l l’informazione e
dei massmedia, e
le istituz i o n i
(prima
fra tutte
la scuola!) potesse decidere d’ intervenire.
Lascio, in queste ultime righe,
dei contatti in ordine sparso, per
consentire, a chi vuole, di addentrarsi nel mondo di confine
tra etica e finanza, sapendo che
non è sicuramente esaustivo
(spero nessuno si offenda per
qualche non voluta omissione), e
che la qualità e la profondità degli interventi varia da soggetto a
soggetto.
Andrea Scaglioni
1 Diventare grandi in tempi di cinismo, R.
Cartocci, il Mulino ed.
2 idem
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
La
Banca
Popolare
Etica
http://www.bancaetica.com/; L’associazione Finanza etica, http://www.finanza-etica.org/home; Il microcredito
di Etimos http://www.etimos.it/; un
paio di siti di finanza etica:
h t t p : / / w w w. f i n a n z a - e t i c a . i t / ,
http://www.finanzaonline.com/finanzaetica/
e
http://unimondo.oneworld.net/ ; le riviste Altraeconomia e Valori
h t t p : / / w w w. a l t r e c o n o m i a . i t / ,
http://www.valori.it/; per leggere gli
aspetti critici del sistema finanziario si
consiglia http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/index.htm; il sito
dell’associazione Consumatori della Cisl: http://www.adiconsum.it/.
RECENSIONI
Ora ti spiego
come funzionano
Il volume propone una descrizione dei profili tecnici
e contrattuali dei principali
strumenti finanziari oggetto
dell’attività degli intermediari finanziari.
Vengono classificati in
quattro aree: intermediazione creditizia, mobiliare
e assicurativa, oltre a quella dei sistemi di regolamento.
Rispetto alla prima edizione,
ampliate alcune aree come:
contratti del mercato interbancario, credito al consumo, obbligazioni strutturate,
covered warrant, prodotti
assicurativi del ramo vita e
ramo danni.
Pier Luigi Fabrizi, Giancarlo Forestieri, Paolo Mottura
(a cura di)
Strumenti e servizi finanziari
Giuf frè/Egea
2003,
pp.498
a cura di P.G.
Questo mondo
dello sport
non lo riconosco pi
Il filosofo membro di Les
Temps Modernes scaglia i
suoi strali contro il “rincretinimento” da sport:”Lo sport
è del tutto estraneo ai valori che ostenta: cameratismo, amicizia, convivialità,
generosità, salute, umanità… ne è la negazione
più assoluta… non avrà
tregua finchè non riuscirà a
distruggre definitivamente
questi valori”. Si accompagna al divieto di pensare e
aspira a prendere il posto
della politica.
Robert Redeker
Lo sport contro l’uomo
Città aperta 2003,
pp.116
16
IL LIBRAIO DI KABUL
li scenari bellici, che
numerosi si sono
aperti in questi ultimi anni, ci hanno
abituato ad una nuova figura
mass-mediatica: l’inviata di
guerra. Giornaliste giovani,
competenti, determinate, talvolta anche belle, novelle Fallaci viene subito da pensare,
raccontano con voce e partecipazione tutta femminile le vicende di quei luoghi martoriati, utilizzando come cifra dei
loro reportage quella di trasmettere aldilà della nuda cronaca dei fatti, gli umori e il vissuto quotidiano della gente.
Asne Seierstad, è una di loro;
giornalista norvegese, inviata
in Afganistan, nel novembre
2001 entra a Kabul al seguito
delle truppe alleate.Uno dei
primi posti che le capita di visitare, in una città distrutta dalle bombe e dilaniata dalla povertà, è la libreria di Sultan
Khan, un signore elegante dai
capelli brizzolati.
Sultan è un colto ingegnere, un
abile venditore, ma anche un
patriota. Le racconta di essere
stato incarcerato due volte in
nome della libertà di pensiero,
di aver visto i suoi libri bruciare più di una volta, prima dai
comunisti, poi dai mujahidin, e
infine dai talebani, di averli difesi e nascosti quando questi
ultimi in preda al furore iconoclasta perquisivano il suo negozio per eliminare le immagini da volumi a volte antichi e
preziosi, che egli aveva raccolto nei suoi viaggi e conservato
negli anni gelosamente.
In seguito ad un invito a cena
a casa del libraio, in compagnia dei numerosi familiari
conviventi, nasce l’idea di scrivere il libro, di raccontare l’Afganistan attraverso le vicende,
i pensieri, le emozioni i senti-
menti dei membri di questa famiglia. Sicuramente non è la
famiglia tipo afgana: i Khan
vivono in un appartamento,
sono benestanti, colti; alcuni di
loro, persino le donne, parlano
inglese; i tre quarti della popolazione afgana, invece, non sa
né leggere né scrivere, vive
nelle campagne e ogni giorno
lotta per sopravvivere.
Viene accolta come la figlia
bionda del libraio, quasi un
essere asessuato, e in quanto
tale può frequentare sia gli uomini che le donne; in occasione delle feste con gli ambienti
rigidamente separati, è l’unica
a poter girare liberamente da
una stanza all’altra. Trascorre
le giornate come un componente della famiglia e non ci
mette molto a capire che l’apertura mentale e la libertà intellettuale del libraio non si applicano ai suoi familiari.
Sultan per molti versi è liberale,
compra vestiti occidentali per
lui e per le sue mogli, definisce
il burka una gabbia opprimente, è contento che ci siano delle
donne nel governo e sostiene
calorosamente la parità di diritti
tra uomini e donne, ma in famiglia si comporta da patriarca
autoritario. I figli più piccoli di
9 e 12 anni sono costretti a la-
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
vorare nelle botteghe del padre
sparse nella città, mentre sognano la scuola e percepiscono
con malinconia di stare sprecando la propria infanzia. Le
donne lavorano dalla mattina
alla sera come serve. Anche le
due sorelle che hanno studiato
e insegnato, hanno come
compito primario lavare cucinare, rassettare secondo i desideri a volte neanche espressi
del capofamiglia e degli altri
uomini di casa, e da questi vengono spesso bistrattate e offese.
La superiorità maschile è talmente radicata da non essere
messa mai in discussione. Le
donne non parlano se non interrogate, vengono date in moglie senza sentire il loro parere
già in tenera età, non possono
provare sentimenti.
Il libro racconta in forma narrativa la vita dei vari componenti della famiglia, il loro
quotidiano: le fatiche, le usanze, la vita nel burka e le piccole civetterie che attraverso di
esso (sembra assurdo) riescono comunque a manifestarsi.
Il Libraio di Kabul è diventato un
caso editoriale non solo per il
gradimento dei lettori dei 23
paesi in cui è stato pubblicato
ma anche perché, è notizia degli
ultimi giorni, il libraio si è ribellato alla sua stessa autrice trascinandola in tribunale. L’accusa è
quella di averlo offeso nella sua
cultura e nel suo onore, la richiesta è la messa al rogo del libro.
Quello stesso rogo che più volte,
e per altre mani, ha minacciato i
suoi amati testi…
Anna Masiello
Asne Seierstad,
Il libraio di Kabul,
Sonzogno Editore,
Milano 2003
RIFLESSIONI
QUEGLI ANNI 60
Dalla testimonianza di Joan Baez
ipercorrere la storia
della contestazione
degli anni 60 è cosa
utile. Quel periodo,
un po’ doloroso e un po’
fantastico, continua a porre
interrogativi di un’attualità
impressionante.
E’ tuttavia difficile per chi
non abbia vissuto quegli anni comprenderne appieno il
significato. Si finisce per
banalizzare, classificando
quel periodo semplicisticamente con “gli anni della
contestazione”.
Gli anni 60 erano gli anni
della speranza. Gli anni in
cui i giovani credevano di
poter riuscire a cambiare in
meglio il mondo. La bandiera: la lotta per i diritti civili;
e coinvolgeva tutti. Quella
lotta comune era più importante della realizzazione di
sé e del successo personale.
Era una forma di liberazione
che comprendeva anche un
pacifismo diverso da quello
di oggi. Era una risposta, un
modo per poter determinare il proprio futuro.
I miti di allora erano pochi
e ben individuabili. Ne cito
uno per tutti: Joan Baez.
Una donna dalla voce da
soprano, eroe della controcultura, che ha manifestato,
cantato e subito arresti per
le proprie idee. Al suo attivo 10 anni di disobbedienza civile.
Joan Baez 40 anni fa marciava in Alabama al fianco di
Martin Luther King ed era
con lui a Washington in occasione del discorso “I have
a dream”. Era ancora lei seduta in un rifugio antiaereo
ad Hanoi, l’unica donna a fare da scudo umano per protesta contro il coinvolgimento americano nella guerra. Recentemente ha rilasciato una lunga intervista,
ripresa da un settimanale
italiano. Nell’intervista
emerge in modo evidente il
travaglio che deve averla attraversata negli anni della
maturità, come tanti giovani
di quella sua stessa generazione.
Oggi questa sessantacinquenne tutt’altro che in
pensione guardando indietro afferma:”Quando guardo al passato, stento a credere alle cose che ho fatto”…, “quella ragazza mi
sembra così lontana e precoce… E mi domando ancora perché non sono uscita
dal rifugio ad Hanoi, o da
quella cella, e perché non
ho perso la testa?”.
Anche lei confronta il passato con il presente, la storia
di ieri con la storia di oggi,
il momento in cui sono scaturite la sua coscienza politica e l’idea gandhiana di resistenza non violenta che ha
ispirato la sua vita per poi
scoprirle sempre vive come
allora, mentre guardava il
bombardamento di Bagdad.
Oggi che i tempi sono cambiati ed anche i gusti musicali e le sue canzoni folk appaiono un po’ anacronistiche, dedica ancora il suo
tempo alla difesa dei diritti
umani nell’America del Sud,
in Africa, in Europa dell’Est
e ovunque
regnino
repressione ed
intolleranza.
La sua
crisi
insiem e
a l
17
Sembra passato un secolo
da quella “contestazione”,
da quel pacifismo. A
proposito di un’intervista
alla celebra cantante folk
suo apparente declino professionale si verificò negli
anni 80 con l’amministrazione Regan che respingeva
tutto ciò per cui lei aveva
combattuto.
La grave crisi che l’aveva
pervasa la spinse ad andare
in analisi. Dopo del tempo
riemerse da un lavoro di “recupero” molto faticoso, “più
delle battaglie per i diritti civili sostenute”. Dopo la terapia scoprì che le sue paure
erano sparite insieme ai suoi
complessi. Aveva avuto bisogno di disintegrarsi, esaminare i pezzi e ricomporli per
riportarli dove sarebbero dovuti stare fin dall’inizio.
A lavoro finito, scoprì con
gioia che “il cuore e le sue
convinzioni erano rimasti
intatti”.. e per la prima volta
si rese conto che “la vita
può anche essere divertente
e non solo un’eterna lotta”.
Finalmente diventò la madre
per suo figlio… aveva compreso .. “quanto l’assolutismo politico azzerasse tutto
il resto”, e l’avesse portata a
“trascurare la propria felicità
e quella dei suoi cari”.
Ha dovuto imparare a vivere
quelle debolezze che le hanno fatto capire la bellezza
della vita.
Oggi non prova più fastidio per il
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
proprio passato, si sente
fiera di aver preso parte alla storia degli anni sessanta. Ha ripreso a cantare
con giovani musicisti ed è
fortemente stupita per la
completa ignoranza dei
giovani di quella storia così importante.
Quegli scontri di cui
si è persa memoria
In uno dei recenti ultimi
concerti per i diritti civili tenuto negli Stati Uniti, nel
presentare una canzone ha
rievocato una dimostrazione in Mississipi in cui la polizia aizzò i cani contro i
manifestanti di colore.
Dopo lo spettacolo molti dei
giovani presenti si sono rivolti a lei incuriositi di sapere se ciò che aveva raccontato fosse veramente accaduto, oppure frutto di una sua
fantasia da scena.
E’ rimasta scioccata ed incredula quanto loro di come
si possa dimenticare in fretta in questa società dell’informazione. Il suo impegno oggi va al di là della testimonianza ed è sempre la
stessa passione a orientere
la sua vita: l’affermazione
dei diritti civili attraverso la
resistenza non violenta.
Le esperienze vissute ancora fortemente presenti dentro di lei e le difficoltà attraversate sono motivo di arricchimento al punto che dichiara senza esitazioni che
il carcere sia molto istruttivo e che “chiunque voglia
sapere qualcosa di sé o del
proprio Paese dovrebbe trascorrere almeno 24 ore nella
prigione locale…. e chi desidera ricoprire una carica
pubblica dovrebbe starci
una settimana… e George
Bush dovrebbe scontare l’ergastolo”.
Joan Baez….. un mito per
un’intera generazione di
giovani porta ancora oggi a
riflettere indipendentemente delle idee politiche di ciascuno.
Elena Vannucci
18
INDICE 2002
☞
☞INDICE☞DELL ☞
☞
☞
☞
☞
☞
ANNATA
2003
RIFLESSIONI
2003: ancora tanti impegni, di Eligio Boni 1-3
Banche Popolari: una questione di pluralismo bancario, di Giuseppe Gallo 1-8
Finanziaria: tanto rumore per poco, di Paolo Giammarroni 2-3
La scommessa sull’impresa socialmente responsabile, di Giuseppe Gallo 3-3/5
Nuovo mercato del lavoro: luci ed ombre, di Luigi Verde 3-6
Riflessioni sulla pace in tempo di guerra, di Giuseppe Gallo 4-3
Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4
E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7
In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5
Ricostruiamo la pace, di Eligio Boni 5-3
Pensioni: una riforma necessaria?, diFilippo Mastrovito 5-4
Unità sindacale nel bancario: continuiamo in quattro 6-3
Referendum: la nostra posizione, di Giuseppe Gallo 6-4/5/19
A proposito di call center e rinnovo contrattuale, di Mario Mocci 6-6
Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno)
Rapporto col governo: mai così buio, intervista a Eligio Boni e a Savino Pezzotta 10-3
Assemblee su piattaforma: approfondiamo alcune aspettative, di Mario Mocci 10-6
Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8
L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10
Una nuova fase per il sindacato italiano 11-3
Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9
Presentata piattaforma Abi 12-6
Quegli anni 60, di Elena Vannucci 12-17
ASSICURAZIONI
Giornata di lotta il 15 novembre, di Franco Fiorenza 1-2
Assitalia: rinnovato un accordo che ha funzionato, di Elisabetta De Marco 2-14
Rc-Auto: riforma vera e più servizio, di Francesco Bizzotto e Matteo Tammaro 3-12
Rinnovo Ania: definita l’area contrattuale, di Giovanni Casiroli 4-2
Saronno: Quella donna può tornare al suo posto, di Francesca Capozzoli e Angelo
Monti 4-13
In difesa della rete Ina Assitalia di Milano, di Francesco Bizzotto 5-12
Rinnovo contrattoAisa (Società di assicurazione assistenza e loro aziende di servizi), di Loreta Dandola e Claudia Redelico 5-14
Rinnovato il contratto economico dei dipendenti delle agenzie, di Matteo Tammaro 6-8
Rc-Auto: vi spieghiamo il protocollo d’intesa del 5 maggio con intervento di Anna Maria
Furlan 6-9/11
Siglato accordo Ania per 40mila, intervista di Paolo Giammarroni a Giancarlo Pezzanera
8-3/5
Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8
Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2
Long term care, di Carlo Coletta 12-5
AZIENDE
Intesa Bci: un accordo di gruppo difficile, ma positivo, di Giuseppe Orizio 1-5/6
Unicredito: una Fondazione per aiuti umanitari e al no-profit, di Giorgio Branduardi 2-2
Unicredito Italiano. Quali prospettive per un cambio rivoluzionario, di Elena Vannucci 2-5/7
Popolare Lodi: mille sportelli ma senza una visione chiara 2-8
Capitalia: il confronto sul piano industriale, di Pietro Mariani 2-9
Banco di Sicilia. Azioni positive, di Daniela De Luca 2-12
Popolare di Verona e Novara. La lenta costruzione di un mosaico, di Marcello Barbieri 3-14
Carige, da banca locale a banca interregionale, di Monica Sebastiani 5-15
Banca Intesa: è necessario motivare i lavoratori, di Caterina Dotto 6-15
L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10
Bpu: nuovo gruppo, nuove regole, di Giuseppe Orizio 10-14
Ecco un indice ragionato per argomenti. Sul Portale www.fiba.it trovate
invece l’intera cliccabile cliccabile, numero per numero. Qui le cifre sulla
destra dell’articolo sono riferite la prima al numero di uscita e la seconda
al numero di pagina (o di più pagine).
Qualche considerazione anche su quest’annata:
• abbiamo mantenuto alto il numero degli “scrittori”, oltre 70
• abbiamo introdotto voci nuove come “etica” (vedi progetti di finanza
etica e incroci con la responsabilità sociale dell’impresa) e come “Cisl”
(vedi i mesi di contrasti confederali e poi col governo su concertazione
e riforma delle pensioni)
• abbiamo cercato di rinforzare il legame coi nostri lettori (vedi
l’arricchimento della voce “Consulenze”).
Bnl: il senso del cambio di guardia, di Maurizio Farinelli 10-15
Convegno su responsabilità sociale di Fiba Bpm e Amnesty, di Stefano Isella 11-8
Banca Intesa: morte sul lavoro a terni 12-2
BCC
Credito Cooperativo.Impresa, sviluppo sostenibile e partecipazione , di Antonio Maranella 2-10
Le relazioni sindacali nel settore, con occupazione in aumento, di Antonio Maranella 5-7
Verso il nuovo contratto nazionale. Responsabilità sociale. Firmato ccnl dirigenti, di Antonio
Maranella 12-11
CISL
Da Principina al Palasport Flaminio, di Andrea Baccherini 1-3
E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7
Un triste 25 aprile 5-2
Conferenza nazionale Associazione quadri Cisl 5-10
Rc-Auto : vi spieghiamo il protocollo d’intesa del 5 maggio con intervento di Anna Maria Furlan 6-9/11
Contro chi attacca le sedi sindacali 8-2
Discutere insieme nell’Assemblea organizzativa 8-6
Adiconsum: i consumatori diventano soggetto contrattuale 8-16
Intervista a savino Pezzotta su rapporto col governo 10-4
La segreteria Cisl sulle Fondazioni 11-2
Euromanifestazione a Roma 11-16
CONSULENZE
Le deduzioni fiscali per la previdenza integrativa, del Caaf Cisl 1-19
La pensione della casalinga, dell’Inas nazionale 1-19
Semplificazione fiscale no, grazie/1, di Cesare Sandulli 2-4
Mettere in regola la colf, del Caaf Cisl 2-17
Novità per ritenute d’acconto sulle provvigioni 3-2
Cud 2003. Istruzioni per l’usp, di Alessandro Cati 3-17
Sempre più difficile controllare la busta paga (speciale), di Cesare Sandulli 4-9/12
Arriva l’eco, dell’Inas nazionale 4-17
Intrage: quando internet diventa luogo di incontro 4-16
Riscatto della laurea, dell’Inas nazionale 5-16
Le novità del modello 730, del Caaf Cisl 5-17
Nuove tariffe catastali per 268 comuni, del Caaf Cisl 6-17
Tutto sui contributi volontari, dell’Inas Cisl 8-14
Operazione Red ai blocchi di partenza, del Caaf Cisl 8-15
Tante domande, del Caaf Cisl 10-17
Le agevolazioni fiscali sull’auto per i disabili, del Caaf Cisl 11-17
Long term care, di Carlo Coletta 12-5
DONNE
Azioni positive, di Daniela De Luca 2-12
Speciale 8 marzo, di Giusi Esposito, Marisa di Tanna, Isabella Mecangeli, Elisa Artusio
3-9/11
Corsi coordinamenti donne Piemonte-Val d’Aosta –Liguria, di Maresa Di Tanna 4-14
La realizzazione professionale delle donne nelle banche, di Dina Signoriello 5-10
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» OTTOBRE 2003
19
INDICE 2002
☞☞☞☞☞☞☞☞
Cosa scaturisce dalle assemblee per rinnovo Abi, di Mario Mocci 10-6
Corso formazione “Le grand tour”, di Maresa Di Tanna, Rita Gatti, Nadia Vittone 11-6
Pronta ricerca donne quadri direttivi, di Sauro Piccioni 11-7
ESODATI
Dieci domande sul Fondo Abi 1-7
Rinnovato il comitato amministratore del fondo di solidarietà del credito 2-2
A proposito di esuberi a 57 anni 4-19
La tassazione dell’assegno esodati, di Luigi Cacciotti 4-19
Se cambia la legge, di Giuseppe Orizio 6-12
Bisogno di certezze: come calcolare l’assegno e il trattamento fiscale 10-5
ETICA
Convegno Fiba a Padova su finanza etica e rapporto col mercato, di Anna Nava 1-16
Apertura di Alessandro Profumo sulla Banca socialmente responsabile 4-2
E’ l’ora della responsabilità sociale, di Pierpaolo Baretta e Annamaria Furlan 4-7
Etica e Finanza/1. Gli investimenti socialmente responsabili, di Andrea Scaglioni 5-15
Etica e Finanza/2. Orizzonti per azionisti e managers, di Andrea Scaglioni 6-2
Etica e Finanza/3. I fallimenti del mercato, di Andrea Scaglioni 10-16
Etica e Finanza/4. La fiducia (sfiducia) dei consumatori, di Andrea Scaglioni 11-15
Etica e Finanza/5. Il capitale sociale, di Andrea Scaglioni 12-15
FIBA
Un anno di attività formativa 1-17
Seminario formativo Fiba Emilia Romagna e Toscana sul dialogo sociale nel settore creditizio europeo (Firenze, 16-18 dicembre 2002) 2-13
Accordo Alai-Fiba sui contratti atipici 2-15
Formazione in Sicilia 2-15
Anche noi alla manifestazione per la pace 3-2
Corso formativo “Ritorno al futuro”, di Maurizio Locatelli 3-15
Speciale giovani di Fiba Milano 3-16
Corso formazione segretari sas Salerno, di Mimmo Iodice 4-14
Corsi coordinamenti donne Piemonte-Val d’Aosta –Liguria, di Maresa di Tanna 4-14
Nuovi incarichi per Alberani e Viganò 5-2
In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5
Una fase di ascolto in vista del contratto Abi, di Sauro Piccioni 5-9
Convegno sul settore finanziario e lavoro atipico in Sardegna, di Giancarlo Solinas 6-7
Tavola rotonda di Veneto responsabile, di Fiba Padova 6-13
Primo modulo formazione formatori (la Ragnatela) 6-16
Secondo modulo percorso per segretari territoriali di varie regioni 6-16
Intervento Fiba su mobbing in Abruzzo, di Fiba Lazio/Roma 6-16
Discutere insieme nell’Assemblea organizzativa 8-6
Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno)
Fiba Cisl di Bari per i bambini di Puglia e Molise 8-12
Congresso Fiba Deutsche Bank 8-12
Corso formazione per nuovi sindacalisti Fiba Puglia 8-12
Assemblee piattaforma Abi: quadri direttivi e donne, di Mario Mocci 10-6
Solidarietà dei bancari ai bambini nel mondo 11-2
Comitato di settore credito su rapporti con mondo bancario 11-5
Corso formazione “Le grand tour”, di Maresa Di Tanna, Rita Gatti, Nadia Vittone 11-6
Convegno su responsabilità sociale di Fiba Bpm e Amnesty, di Stefano Isella 11-8
Concluso corso formatori nazionale, di Mimmo Iodice e Ragnatela 11-13
Ricordo di Edda Vinci 12-2
Assemblea organizzativa (Fiuggi) . Tavola rotonda su finanza etica 12-14
INCHIESTE
Banche Popolari: una questione di pluralismo bancario, di Giuseppe Gallo 1-8
Call center bancari: una novità o un ritorno al passato? di Pierpaolo Merlini 1-14
Carloni e la nuova procedura (satira), di Tiziano Menta 2-19
Speciale 8 marzo, di Giusi Esposito, Elisa Artusio, Marisa di Tanna, Isabella Mecangeli,
3-9/11
Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4
A proposito di call center e rinnovo contrattuale, di Mario Mocci 6-6
Atipico: ormai molto tipico, di Gabriele Olini 8-9
Piattaforma Abi (speciale), di Giuseppe Gallo e Mario Mocci (inserto interno)
L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni
10-10
Dal lavoro interinale alla somministrazione di manodopera, di Giampiero Falasca 11-4
Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9
Io lavoro in banca/1: gli operatori di cassa 11-10/12
Io lavoro in banca/2: i gestori clienti 12-9
INTERNAZIONALE
Seminario formativo Fiba Emilia Romagna e Toscana sul dialogo sociale nel settore creditizio europeo (Firenze, 16-18 dicembre 2002) 2-13
I grandi gruppi bancari europei crescono 3-2
Social forum a Porto Alegre, con incontro con sindacato bancario brasiliano, di Eros
Pizzi 3-8
Quattro regioni europee a confronto (Milano 10-11 marzo), di Maurizio Locatelli 4-15
Tavola rotonda Cgil-Cisl-Uil Lombardia con Emilio Gabaglio, di Maurizio Locatelli 6-2
Campagna “Questo mondo non è in vendita” 8-2
Antiriciclaggio: nuove norme Onu 8-2
Tutti gli emigranti sognano Europa e Usa 8-2
Basilea2: quale competitività delle banche?, di Paolo Giammarroni 8-7
Anno internazionale del disabile, di Ernesto Tagliarini 8-8
Come costruire una nuova Europa? Sulla Conferenza intergovernativa e la Costituzione, di Maurizio Locatelli 10-2
Basilea2: inevitabile rinvio 11-2
Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2
Euromanifestazione a Roma 11-16
PROMOTORI FINANZIARI
Una professione davanti alla crisi del mercato, di Carlo Piarulli e Felice Di Gennaro 1-10
Novità per ritenute d’acconto sulle provvigioni 3-2
Fermento nelle reti 3-16
Vendita prodotti finanziari: le ricadute sui lavoratori 10-7
Le reti si ristrutturano, di Carlo Piarulli 12-13
QUADRI DIRETTIVI
Corso di formazione nazionale, di Sauro Piccioni 1-2
In attesa della piattaforma Abi: le linee guida Fiba, di Mario Mocci 5-5
Una fase di ascolto in vista del contratto Abi, di Sauro Piccioni 5-9
La realizzazione professionale delle donne nelle banche, di Dina Signoriello 5-10
Conferenza nazionale Associazione quadri Cisl 5-10
Il percorso di incontri Fiba, per la piattaforma Abi, di Sauro Piccioni 8-13
Cosa scaturisce dalle assemblee per rinnovo Abi, di Mario Mocci 10-6
Pronta ricerca donne quadri direttivi, di Sauro Piccioni 11-7
Piattaforma Abi e Associazione quadri e alte professionalità, di Andrea Pastacaldi 12-7
RISCOSSIONI TRIBUTI
In arrivo Fondo Esuberi 1-7
Firmato il rinnovo del biennio economico 2-2
Soluzione finale, di Giancarlo Natale 10-12
RECENSIONI
Lisa Ginsburg, Desiderava la bufera, di Anna Masiello 1-18
Maurizio Bettini e Omar Calabrese, Bizzarramente, di Anna Masiello 3-18
Cinema: Leconte e Kaurismaki, di Paola Vinciguerra 3-19
Tullio Avoledo, L’elenco telefonico di Atlantide, di Pierangelo Mazzarella 4-18
Josè Saramago, L’uomo duplicato, Paolo Giammarroni 5-18
Dubravska Ugresic, Il museo della resa incondizionata, di Paolo Giammarroni 6-18
Paolo Rossi, Il signor Rossi e la Costituzione, di Anna Masiello 8-18
Cinema: I lunedi al sole – Il posto dell’anima, di Paola Vinciguerra 8-19
Hanif Kureishi, Il corpo, di Anna Masiello 10-18
Cinema: La meglio gioventù – Buongiorno, notte, di Paola Vinciguerra 10-19
Stefano Benni, Achille pie’ veloce, di Anna Masiello 11-18
Cinema: Cose di questo mondo – Piccoli affari sporchi, di Paola Vinciguerra 11-19
Anne Seierstad, Il libraio di Kabul, di Anna Masiello 12-16
QUESTO È IL MENSILE DELLA FIBA CISL «LAVORO BANCARIO E ASSICURATIVO» DICEMBRE 2003
Fiba
il
Direttore responsabile: Eligio Boni
Comitato di direzione: Eligio Boni, Giovanni Casiroli,
Guido Cavalieri, Giuseppe Gallo, Pietro Mariani,
Mario Mocci, Giuseppe Orizio,
Giancarlo Pezzanera, Matteo Tammaro, Elena
Vannucci, Marina Zanobini
Redazione: Andrea Baccherini, Umberto Bognani,
Giusi Esposito, Paolo Giammarroni,
Maurizio Locatelli, Paola Vinciguerra
Illustrazioni: Michelangelo Pace
Direzione e amministrazione:
Via Modena 5, 00184 Roma - Tel. 06/4746351 - Fax
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Aut. decreto n. 236/92 del 15/04/1992 - reg. stampa Roma
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Via Carpi, 19 - 00040 Pomezia (Roma), tel. 0691251177
Comunicate le vostre variazioni di indirizzo alle Fiba locali!!!
Mensile della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi
segue
SOLIDARIETA’
Un’ora di lavoro dei bancari per i bambini che soffrono 3-20
Campagna “Questo mondo non è in vendita” 8-2
Antiriciclaggio: nuove raccomandazioni Onu 8-2
Solidarietà Fiba in Mozambico (AdCor) 8-17
Fiba Cisl di Bari per i bambini di Puglia e Molise 8-12
Solidarietà dei bancari ai bambini nel mondo 11-2
La morte di Annalena Tonelli, di Davide Clementi 11-8
Il misterioso mondo dei nostri fratelli emigrati, di Paola Vinciguerra 11-19
Prosegue
INDICE 2003
Nel prossimo numero:
TEMI
626: intervista a Annapaola Jeri sul rischio psicosociale (a cura di Maurizio Locatelli) 1-12
Conciliazione e arbitrato/2, di Luigi Verde 1-15
Rapporto Censis: questa Italia che sembra non avere più forze, di Giordano Sepi 2-16
Nuovo mercato del lavoro: luci ed ombre, di Luigi Verde 3-6
Imparare a valutare il capitale intellettuale, di Corrado Giani 4-4
Sempre più difficile controllare la busta paga (speciale), di Cesare Sandulli 4-9/12
Poste verso il risanamento 5-2
Pensioni:una riforma necessaria?, di Filippo Mastrovito 5-4
Orario di lavoro: cosa non ci piace 6-2
Antiriciclaggio: nuove norme Onu 8-2 Basilea2: quale competitività delle banche?, di Paolo Giammarroni 8-7
Anno internazionale del disabile, di Ernesto Tagliarini 8-8 Atipico: ormai molto tipico, di Gabriele Olini 8-9
Davide: la storia di un lavoratore con contratto formazione/lavoro 8-11
Adiconsum: i consumatori diventano soggetto contrattuale 8-16
Tariffe Rc-auto: dopo il contratto e un decreto legge, di Guido Cavalieri 10-8
L’immagine delle banche dalle loro campagne promozionali, di Paolo Giammarroni 10-10
Al via prodotti assicurativi per islamici 11-2
La segreteria Cisl sulle Fondazioni 11-2
Ancora sui budget: come deteriorano la qualità del lavoro, di Mario Mocci 11-9
Il nuovo part-time, di Luigi Verde 12-4
• Assicurativi: la percezione del lavoro
• Il destino della riforma delle pensioni
☞ INDICE
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DELL ANNATA 2003