Consapevolezza e diagnosi
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Consapevolezza e diagnosi
Consapevolezza di diagnosi e prognosi in pazienti atteggiamenti e comportamenti di medici e infermieri oncologici: (abstract della relazione presentata al XVI Congresso Nazionale SICP - Società Italiana di Cure Palliative - Lecce, 27/30 ottobre 2009) Patrizia di Giacomo1, Alberto Vignali2, Annalisa Mariotti3, Jessica Andruccioli2, William Raffaeli2, Maria Maffìa Russo4 1 Corso di Laurea in Infermieristica - Polo didattico formativo di Rimini - Azienda USL Rimini Unità Operativa Terapia Antalgica e Cure Palliative - Ospedale Infermi Rimini 3 Ospedale Repubblica San Marino 4 Programma di Psicologia – Azienda USL di Rimini 2 Premesse A fronte dell’importanza della consapevolezza nei pazienti oncologici (descritta in letteratura), della loro aumentata conoscenza e percezione dei propri diritti e delle norme previste dal codice deontologico dei medici, nella pratica clinica spesso tali soggetti non sono consapevoli di diagnosi e ancor meno di prognosi. Scopo Indagare le opinioni di medici e infermieri sulla comunicazione di diagnosi e prognosi infausta della malattia oncologica, le loro percezioni sulla consapevolezza del paziente e i loro comportamenti effettivi, per identificare se è presente congruenza fra opinioni degli operatori sanitari, loro reali comportamenti e consapevolezza dei pazienti. Materiali e metodi Riprendendo in parte gli item utilizzati da Ritorto (2002), è stata svolta un’indagine descrittiva attraverso la somministrazione di due questionari con domande analoghe a risposta chiusa (uno per medici, uno per infermieri) a 116 medici e a 77 infermieri: ne sono ritornati compilati rispettivamente 87 (75%) e 66 (85,71%). Risultati e conclusioni Da un lato sia medici (71,3%) sia infermieri (77,3%) ritengono opportuna la comunicazione di diagnosi, la reputano utile per favorire la compliance (rispettivamente 82,8% e 80,3%) e per favorire la scelta delle cure (82,8% e 89,4%); dall’altro lato il 18,4% e il 13,6% ritengono che più del 75% dei propri pazienti voglia essere messo a conoscenza della diagnosi, solo il 18,4% dei medici ha comunicato la diagnosi a più del 75% dei suoi pazienti e rispettivamente l’11,5% dei medici e il 13,6% degli infermieri ritengono consapevoli di diagnosi più del 75% dei propri pazienti. Rispetto alla prognosi, il 34,5% dei medici e il 50% degli infermieri ne ritengono opportuna la comunicazione, rispettivamente il 58,6% e il 63,6% la reputano utile per favorire la compliance, il 67,8% e il 77,3% per favorire la scelta delle cure. Ciononostante, il 3,4% dei medici e il 12,1% degli infermieri ritengono che più del 75% dei pazienti voglia conoscere la prognosi, solo il 3,4% dei medici ha comunicato una prognosi infausta a più del 75% dei pazienti nei 6 mesi precedenti e rispettivamente l’11,5% dei medici e il 12,1% degli infermieri ritengono che più del 75% dei propri pazienti siano consapevoli di prognosi. Si evince che il personale sanitario è più favorevole alla comunicazione di diagnosi che non di prognosi, che gli infermieri sono più favorevoli alla comunicazione rispetto ai medici e che a un atteggiamento generalmente favorevole nei confronti della comunicazione spesso non corrisponde un comportamento congruente e una reale consapevolezza del paziente.