Holcim, i conti tornano Ma serve un altro anno di cassa integrazione

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Holcim, i conti tornano Ma serve un altro anno di cassa integrazione
Economia 11
LA PROVINCIA
SABATO 28 GIUGNO 2014
Holcim, i conti tornano
Ma serve un altro anno
di cassa integrazione
L’ad: «Significativo miglioramento dei risultati»
A giorni la ratifica dei nuovi ammortizzatori
Il sindacato: «La rotazione ha funzionato bene»
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MERONE
ALBERTO GAFFURI
Ilresponsodefinitivoarriverà all’inizio del prossimo luglio. Pochi giorni d’attesa, dunque,
perché proprio il primo del mese
- conferma il segretario Feneal Uil,
Riccardo Cutaia - azienda, lavoratori e sindacati si ritroveranno a
Roma, nella sede del Ministero
dello sviluppo economico, per ratificare la concessione del secondo anno di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dello stabilimento Holcim di Merone.
«Le condizioni affinché la ratifica vada a buon fine - spiega Cutaia - ci sono davvero tutte. Così come stabilito lo scorso anno, infatti,
la cinquantina di dipendenti che
avrebbe dovuto abbandonare nel
corso dell’anno l’azienda l’ha fatto.
La rotazione del personale in cassa integrazione è avvenuta come
previsto e, dunque, penso di poter
essere ottimista circa l’ottenimento dell’ammortizzatore sociale».
Allargare l’eco-frazione
La scorsa settimana, un’audizione
in Regione Lombardia sul tema ha
offerto qualche segnale positivo in
più circa la volontà aziendale di
mantenere il presidio lariano.
«L’azienda - spiega il sindaco di
Merone, Giovanni Vanossi - ha
confermato la volontà di mantenere la presenza sul territorio.
Nulla di nuovo, dunque, rispetto
a quanto era già previsto. L’azienda c’è; le turnazioni funzionano;
l’attività prosegue».
Detto che il Comune rimarca la
volontà di «scongiurare qualsiasi
ipotesi riguardante la riconversione dell’impianto a inceneritore»,
c’è moderato ottimismo circa
quanto sta avvenendo attorno all’impianto. Sullo sfondo, l’ipotesi
di «allargare l’eco-frazione di Baggero al nastro trasportatore», proposta che Vanossi pensa possa essere avviata nell’ambito di un progressivo ampliamento dell’attuale
perimetro alle aree non più strategiche per l’attività Holcim.
Il ridimensionamento dell’impianto fu annunciato nel gennaio
2013, quando Holcim - come si
legge in un comunicato ufficiale
dell’azienda - propose «un pacchetto di misure urgenti al fine di
riguadagnare in flessibilità e competitività». «Le misure annunciate – continua il documento a disposizione sul sito aziendale - prevedevano la trasformazione del-
l’unità produttiva di Merone in un
centro di macinazione clinker per
la produzione e la vendita del cemento. Ad oggi, nel sito di Merone
si trovano quindi un’area industriale di produzione cemento,
nonché la sede degli uffici direzionali e delle funzioni centrali delle
società controllate da Holcim
Gruppo Italia spa».
La cementeria di Merone
1. Un’immagine dello stabilimento Holcim di Merone, alle prese con
una delle più gravi crisi di sempre nel settore dell’edilizia. Quest’anno circa cinquanta dipendenti hanno abbandonato l’azienda
2. Riccardo Cutaia, segretario Feneal Uil: «La rotazione del personale in cassa integrazione è avvenuta come previsto e, dunque, penso
di poter essere ottimista circa l’ottenimento degli ammortizzatori
sociali»
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Migliorano i risultati operativi
«Il percorso - spiegava a inizio anno l’ad Piero Corpina - ha portato
a un significativo miglioramento
del risultato operativo, in un contesto di mercato tuttora negativo».
I numeri del gruppo parlano
chiaro: dal 2010 al 2012 il fatturato
è sceso da 224 a 173milioni di euro,
con un margine operativo lordo
nel 2012 di -79milioni di euro e un
risultato operativo superiore a
-122milioni di euro. Da qui, le decisioni annunciate a inizio 2013 dall’azienda. «La cosa essenziale chiude Cutaia - è l’ottenimento di
un ulteriore anno di cuscinetto. Il
settore è in forte calo e, di conseguenza, è bene avere un anno in
più davanti per verificare ulteriori
opportunità d’impiego, a oggi inesistenti». 1
Il gruppo
Cutaia (Feneal Uil):
«Ci sono le condizioni
perché la ratifica
vada a buon fine»
Oggi a Merone
hanno sede un’area
industriale e gli uffici
direzionali del gruppo
Entro l’anno
la fusione
con Lafarge
L’ultima novità in ordine di tempo,
soltanto poche settimane or sono,
è stata l’annuncio della volontà di
Holcim e Lafarge, due tra i più grandi
colossi al mondo nella produzione
e commercializzazione del cemento,
di unirsi. Una fusione alla pari, che
produrrà la nascita del primo produttore mondiale di settore, con un
giro di affari da ben 32 miliardi di
euro. L’operazione – che si chiuderà
entro metà 2015 - prevede che gli
azionisti di Lafarge ricevano
un’azione Holcim per ogni azione del
gruppo francese detenuto. La nuova
entità, che si chiamerà Lafarge-Holcim, avrà sede in Svizzera, con una
doppia quotazione a Zurigo e Parigi.
Nel 2013 Holcim ha registrato un fatturato netto di oltre 19,7 miliardi di
franchi svizzeri. Lafarge impiega
64mila persone in 62 paesi e ha registrato un fatturato di 15,2miliardi di
euro nel 2013. Il nuovo gruppo sarà
presente in 90 stati, potendo sfruttare la complementarietà geografica
delle due multinazionali. Lafarge è
più forte in Africa, Holcim risulta
maggiormente presente in America
Latina. A. GAF.