BILANCIO 2013 NUOVE BOZZE OIC SU SVALUTAZIONI E

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BILANCIO 2013 NUOVE BOZZE OIC SU SVALUTAZIONI E
BILANCIO 2013
NUOVE BOZZE OIC
SU SVALUTAZIONI
E SCHEMI DI BILANCIO
La revisione dei Principi contabili
nazionali
LA REVISIONE DEI PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI
Il progetto di revisione dei Principi contabili nazionali
I Principi contabili nazionali sono soggetti dal 2010 ad un importante progetto di revisione
Ad oggi sono stati ri-proposti in forma di Bozza quasi tutti i “vecchi” Principi contabili nazionali
L’ultimo Principio in bozza è il Principio contabile nazionale OIC 28, Il Patrimonio netto (gennaio
2014)
LO STATO DELL’ARTE
Situazione attuale
Proposta OIC
OIC 11 Bilancio d’esercizio – finalità e postulati
OIC 11 Bilancio d’esercizio – finalità e postulati
OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio (dic 2013)
OIC 13 – Le rimanenze di magazzino
OIC 13 – Le rimanenze di magazzino (aprile 2012)
OIC 14 – Disponibilità liquide
OIC 14 – Disponibilità liquide (aprile 2012)
OIC 15 – I crediti
OIC 15 – I crediti (aprile 2012)
OIC 16 – Le immobilizzazioni materiali
OIC 16 – Le immobilizzazioni materiali (dic 2011)
OIC 17 Il bilancio consolidato
OIC 17 Il bilancio consolidato e il metodo del patrimonio netto (nov 2013)
OIC 18 – Ratei e risconti
OIC 18 – Ratei e risconti (dic 2011)
OIC 19 – I fondi per rischi ed oneri – Il trattamento di fine rapporto
di lavoro subordinato – I debiti
OIC 19 – I fondi per rischi ed oneri – Il trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato (dic 2011)
OIC 19 – I debiti (dicembre 2011)
OIC 20 – Titoli e partecipazioni
OIC 20 – I titoli di debito (aprile 2012)
OIC 21 – Il metodo del patrimonio netto
OIC 21 – Partecipazioni (dic 2012)
OIC 22 – Conti d’ordine
OIC 22 – Conti d’ordine (dic 2012)
OIC 23 – Lavori in corso su ordinazione
OIC 23 – Lavori in corso su ordinazione (dic 2012)
OIC 24 Le immobilizzazioni immateriali
OIC 24 Le immobilizzazioni immateriali (febbraio 2013)
OIC 25 Il trattamento contabile delle imposte sul reddito
OIC 25 Il trattamento contabile delle imposte sul reddito (giugno 2013)
OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera
OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera (maggio 2013)
OIC 28 Il Patrimonio netto
OIC 28 Il Patrimonio netto (gennaio 2014)
OIC 29 – Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime
contabili, correzioni di errori, eventi e operazioni straordinari, fatti
intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio
OIC 29 – Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili,
correzioni di errori, eventi e operazioni straordinari, fatti intervenuti dopo la data di
chiusura dell’esercizio (dic 2011)
OIC 30 – Bilanci intermedi
OIC 30 – Bilanci intermedi
3
Appendice di aggiornamento al Principio contabile
OIC 1
Il Principio contabile nazionale OIC 1 I principali effetti
della riforma del diritto societario sulla redazione del
bilancio d’esercizio
OIC 2 – Patrimoni e finanziamenti destinati ad uno
specifico affare (maggio 2005)
OIC 3 Le informazioni sugli strumenti finanziari da
includere nella nota integrativa (marzo 2006)
OIC 4 Fusione e scissione (marzo 2006)
OIC 5 Bilanci di liquidazione (gennaio 2007)
OIC 6 – Ristrutturazione del debito e informativa di
bilancio (giugno 2008)
OIC 7 I certificati verdi (agosto 2011)
OIC 8 – Le quote di emissione di gas ad effetto serra
(febbraio 2013)
Appendice di aggiornamento al Principio contabile
OIC 1
Il Principio contabile nazionale OIC 1 I principali
effetti della riforma del diritto societario sulla
redazione del bilancio d’esercizio
OIC 2 – Patrimoni e finanziamenti destinati ad uno
specifico affare (maggio 2005)
OIC 3 Le informazioni sugli strumenti finanziari da
includere nella nota integrativa (marzo 2006)
OIC 4 Fusione e scissione (marzo 2006)
OIC 5 Bilanci di liquidazione (gennaio 2007)
OIC 6 – Ristrutturazione del debito e informativa di
bilancio (giugno 2008)
OIC 7 I certificati verdi (agosto 2011)
OIC 8 – Le quote di emissione di gas ad effetto
serra (febbraio 2013)
OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore
delle immobilizzazioni materiali e immateriali (nov
2013)
LA REVISIONE DEI PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI
Il progetto di revisione dei Principi contabili nazionali
Consideriamo che:
• i principi contabili nazionali sono adesso, a differenza di quando sono stati originariamente
pensati, riferiti a società che quotano i propri titoli in mercati organizzati
•
nel futuro (piuttosto prossimo), il legislatore nazionale dovrà recepire il disposto della
direttiva (UE) 34/2013
•
la funzione del bilancio, soprattutto in contesti di crisi, è strategica
•
le disposizioni dei nuovi OIC sono inserite in “bozze” di Principi contabili nazionali.
Possono essere usate per la redazione del bilancio 2013?
BILANCIO 2013
NUOVE BOZZE OIC
SU SVALUTAZIONI
E SCHEMI DI BILANCIO
Bozza OIC 9:
lineamenti generali e fair value
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Un tema (purtroppo) di attualità
La perdurante crisi economico-finanziaria rende doveroso occuparsi delle svalutazioni delle
immobilizzazioni
OIC ha emanato nel novembre 2013 una “proposta” di modello di analisi per la verifica
dell’esistenza e della misurazione delle “perdite durevoli di valore”
Tale proposta interessa le immobilizzazioni materiali e quelle immateriali, superando quanto
già contenuto nella Bozza di Principio contabile nazionale OIC 16
La svalutazione delle immobilizzazioni finanziarie è esaminata nelle Bozze di Principi contabili
nazionali OIC 20 e OIC 21
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Disposizioni normative
L’art. 2426, c.c., dispone, tra le altre cose, che: “Nelle valutazioni devono essere osservati i
seguenti criteri:
[…]
3) l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di
valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale
minore valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti
meno i motivi della rettifica effettuata. […]”
L’art. 2427, comma 1, punto 3 bis) richiede di indicare nella nota integrativa “la misura e le
motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali,
facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati
economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante, al loro valore di mercato,
segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti ed
evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell'esercizio; […]”
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Considerazioni preliminari all’analisi
Il paradigma concettuale è tratto dagli IFRS. Notevoli similitudini con l’IFRS for SMEs
Singola immobilizzazione e “unità generatrice di flussi di cassa”, quale “[…] più piccolo gruppo
identificabile di attività che include l’attività oggetto di valutazione e genera flussi finanziari in
entrata che siano ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre
attività o gruppi di attività.” (Bozza OIC 9, par.7)
È possibile utilizzare lo schema concettuale anche nell’attuale configurazione di OIC 16 e OIC
24?
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Schema logico di riferimento
Esiste evidenza
che il valore netto
contabile possa non
essere recuperato tramite
l'uso?
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Indicatori di “potenziali” perdite durevoli di valore
(Bozza OIC 9, par.13)
La lista “minimale” di potenziali indicatori di perdite durevoli di valore comprende:
“a. il valore di mercato di un’attività è diminuito significativamente durante l’esercizio, più di
quanto si prevedeva sarebbe accaduto con il passare del tempo o con l’uso normale
dell’attività in oggetto;
b. durante l’esercizio si sono verificate, o si verificheranno nel futuro prossimo, variazioni
significative con effetto negativo per l’entità nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico
o normativo in cui l’entità opera o nel mercato cui un’attività è rivolta;
c. nel corso dell’esercizio sono aumentati i tassi di interesse di mercato o altri tassi di
rendimento degli investimenti, ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di
attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso di un’attività e riducano il valore equo;
d. il valore contabile delle attività nette della società è superiore al loro valore equo stimato
della società (una tale stima sarà effettuata, per esempio, in relazione alla vendita potenziale
di tutta la società o parte di essa);
e. l’obsolescenza o il deterioramento fisico di un’attività risulta evidente; […]
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Indicatori di “potenziali” perdite durevoli di valore
(Bozza OIC 9, par.13)
[…]
f. nel corso dell’esercizio si sono verificati significativi cambiamenti con effetto negativo
sulla società, oppure si suppone che si verificheranno nel prossimo futuro, nella misura o
nel modo in cui un’attività viene utilizzata o ci si attende sarà utilizzata. Tali cambiamenti
includono casi quali:
•
l’attività diventa inutilizzata,
•
piani di dismissione o ristrutturazione del settore operativo al quale l’attività
appartiene,
•
piani di dismissione dell’attività prima della data prima prevista,
•
ristabilire la vita utile di un’attività come definita invece che indefinita;
g. dall’informativa interna risulta evidente che l’andamento economico di un’attività è, o sarà,
peggiore di quanto previsto. In tale contesto, l’andamento economico include i risultati
operativi e i flussi finanziari/reddituali.” (Bozza OIC 9, par.13).
L’analisi sulla perdita di valore potrebbe anche rendere evidente la necessità di intervenire
(anche o solamente) su fattori diversi dal valore di bilancio, quali la vita utile residua, il criterio
di ammortamento, il valore residuo.
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Schema logico di riferimento
Esiste evidenza che il
valore netto contabile
possa non essere
recuperato tramite
l'uso?
SI
Verifica
perdita durevole
di valore
comparazione tra
Valore recuperabile
Valore contabile
+ alto tra
Fair value
(valore equo)
Valore d’uso
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Fair value
“Il valore equo è l’ammontare ottenibile dalla vendita di un’attività in una libera transazione fra
parti indipendenti, dedotti i costi della dismissione. La migliore evidenza del valore equo di
un’attività è il prezzo pattuito in un accordo vincolante di vendita stabilito in una libera
transazione o il prezzo di mercato in un mercato attivo. Se non esiste un accordo vincolante di
vendita né alcun mercato attivo per un’attività, il valore equo è determinato in base alle
migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare che la società potrebbe ottenere, alla
data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una libera transazione tra parti
consapevoli e disponibili, dopo aver dedotto i costi di dismissione. Nel determinare tale
ammontare, la società considera il risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate
all’interno dello stesso settore industriale” (Bozza OIC 9, par.18)
Definizione sostanzialmente in linea con quanto previsto anche dall’IFRS 13, La valutazione
del fair value. Medesimo riferimento di cui all’art. 2427-bis, Informazioni relative al valore equo
«fair value» degli strumenti finanziari- la definizione contenuta nella Gazzetta ufficiale
dell’Unione Europea e, quindi, implicitamente il contenuto del menzionato IFRS 13.
Il fair value della Bozza rappresenta, di fatto, un market value, come già evidenziato dagli
Standard di valutazione internazionali (International Valuation Standards) e nazionali (Principi
Italiani di Valutazione).
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Fair value (esemplificazione contabile)
L’azienda Gamma ha una immobilizzazione avente un valore netto contabile di
€150.000.
Il valore d’uso è pari a €135.000.
Esiste un offerta di vendita vincolante che risulta valida alla data di riferimento del
bilancio per €168.000.
L’immobilizzazione non è svalutata.
Valore netto contabile = €150.000
Valore recuperabile = €168.000
Se, però, esistessero costi di vendita, occorrerebbe tenerne conto al fine della
verifica dell’esistenza di una perdita durevole di valore
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Fair value (esemplificazione di valutazione)*
Alfa decide di stimare il fair value del proprio immobile con il market approach
A tale fine, considera altre 4 transazioni avvenute nella medesima zona in periodi recenti su
immobili aventi caratteristiche similari
L’appartamento accatastato ad uso abitativo è un immobile di prestigio composto da 7 vani,
ha una superficie di 170mq2, al secondo piano di un edificio condominiale, ubicato nella
zona centrale y in Via z della città G in scarso stato manutentivo
Prezzo
Data
Sup.
Balcone
Num garage
Posto mac
Manut
C1
850.000
30.06.t
170 mq2
(14-26)
(1-2)
C2
800.000
30.09.t
165 mq2
(14-12)
(1-0)
(0-1)
(1-1)
C3
900.000
30.09.t
188 mq2
(14-28)
(1-1)
(0-0)
(1-2)
C4
920.000
30.09.t
179 mq2
(14-25)
(1-0)
(0-0)
(1-2)
Subject
30.12.t
170 mq2
14
(1-1)
1
(0-1)
0
1
*Tratto da: Pozzoli, Luciani (2012), Principi internazionali e nazionali di valutazione, Milano, IlSole24Ore.
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Fair value (esemplificazione di valutazione)
Prezzo data: la data è modificata in base a un indice mercantile pari al 2% annuo:
P(data) = Prezzo immobile x * (-i/12) * n, laddove “i” è l’indice mercantile e “n” è il numero dei mesi
che intercorre tra la data della transazione comparabile e la data di riferimento della valutazione
(30.11.t)
Prezzo marginale della superficie principale (teorema mercantile):
P’ = [Ptot/ (Sup1 + ΣΠ * S)] * ơ, laddove: “P’” è il prezzo marginale della superficie principale; “Ptot”
è il prezzo complessivo; “Sup1” è la superficie principale, “Π” è il rapporto mercantile, “S” sono le
altre superfici e nella fattispecie specifica la superficie dei balconi; “ơ” il rapporto di posizione. Il
prezzo marginale più basso è preso come riferimento per le pertinenti rettifiche
Prezzo marginale della superficie dei balconi:
Pb = P’ * Π * (Ss –Sb), laddove: “Pb” è il prezzo marginale della superficie dei balconi; “Ss“ è la
superficie del balcone del subject; “Sb” è la superficie del balcone del comparabile
Prezzo marginale numero garage. È pari a €50.000 per unità
Prezzo marginale posto macchina. È pari a €20.000 per unità
Prezzo marginale stato di manutenzione. È determinato in funzione del passaggio da un livello ad
un altro. I livelli considerati sono: 1 = stato di manut. scarso; 2 = stato di manut. sufficiente; 3 = stato
di manut. buono. Il passaggio da un livello a un altro è pari a €30.000, da un livello a due successivi
è pari a €60.000
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Fair value (esemplificazione di valutazione)
C1
C2
C3
C4
Prezzo
850.000
800.000
900.000
920.000
Data
Superficie principale (mq2)
30.06.t
170 – 170
- 8.500
0
30.09.t
170 - 165
- 4.000
22.850
30.09.t
170 - 188
- 4.500
-82.260
30.09.t
170 - 179
-4.600
-41.130
30.09.t
170 - 170
Superficie balcone (mq2)
(14-26)
-16.452
(14-12)
2.700
(14-28)
- 19.194
(14-25)
-15.081
14
Numero garage
(1-0)
50.000
(1-1)
0
(1-0)
50.000
(1-1)
0
1
Posto macchina
(0-1)
-20.000
(0-0)
0
(0-0)
0
(0-1)
-20.000
0
Stato di manutenzione
(1-2)
-30.000
(1-1)
0
(1-2)
-30.000
(1-2)
-30.000
1
Prezzo corretto
825.048
821.550
814.082
Subject
813.789
BILANCIO 2013
NUOVE BOZZE OIC
SU SVALUTAZIONI
E SCHEMI DI BILANCIO
Bozza OIC 9: valore d’uso
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Schema logico di riferimento
Esiste evidenza che il valore
netto contabile possa non
essere recuperato tramite
l'uso?
SI
Verifica perdita durevole di
valore
comparazione tra
Valore contabile
Valore recuperabile
+ alto tra
Fair value (valore
equo)
Valore d’uso
Attualizzazione flussi finanziari
(applicabile da tutte le società)
Capacità d’ammortamento
(applicabile da alcune società
di dimensione non grande)
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso
OIC opta come scelta per la determinazione del valore d’uso tramite attualizzazione dei flussi
di cassa
Le società «non grandi» identificate con le società che per due esercizi consecutivi non
superano due dei tre seguenti limiti:
• numero medio dei dipendenti durante l’esercizio superiore a 250
• numero totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni di euro
• ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 40 milioni di euro
• possono adottare la tecnica della capacità di ammortamento
I due metodi sono finalizzati a verificare il recupero dell’investimento effettuato tramite l’utilizzo
«operativo» dell’immobilizzazione
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso
In sintesi, per determinare il valore d’uso con la tecnica di attualizzazione dei flussi finanziari
occorre:
• stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che derivano dall’uso continuativo
dell’attività e dalla sua dismissione alla fine della sua vita utile, in una libera transazione fra
parti consapevoli e disponibili;
• applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri
Per la stima di flussi di cassa futuri e del tasso di attualizzazione occorre considerare:
a. aspettative in merito a possibili variazioni di valore o di tempo dei flussi finanziari futuri;
b. il valore del denaro nel tempo (tasso corrente di interesse privo di rischio di mercato);
c. il prezzo per sostenere l’incertezza implicita nell’attività (componente di rischio);
d. altri fattori, come la mancanza di liquidità, che gli investitori rifletterebbero nella
determinazione del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la società si aspetta di
ottenere dall’attività
La società utilizza i piani o le previsioni più recenti. I piani non dovrebbero superare un
orizzonte temporale di cinque anni. Le proiezioni più ampie possono essere basate su un
tasso stabile o in diminuzione, a meno che possa essere giustificato un tasso crescente
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso
Il tasso di sconto usato ai fini del calcolo del valore attuale è il tasso al lordo delle imposte che
rifletta le valutazioni correnti del mercato:
• a. del valore temporale del denaro, e
• b. dei rischi specifici dell’attività per i quali le stime dei flussi finanziari futuri non sono state
rettificate.
• Il (i) tasso(i) di sconto utilizzato(i) per valutare il valore d’uso di un’attività non riflette(ono) i
rischi per i quali le stime dei flussi finanziari futuri sono state rettificate, per evitare
duplicazioni
La perdita durevole di valore rilevata su una unità generatrice di flussi di cassa deve essere
imputata a riduzione del valore contabile delle attività che fanno parte dell’unità nel seguente
ordine:
a. in primo luogo, al valore dell’avviamento allocato sulla UGC;
b. infine, alle altre attività proporzionalmente, sulla base del valore contabile di ciascuna
attività che fa parte dell’UGC
La UGC a cui l’avviamento è allocato riflette le motivazioni per cui l’avviamento si è generato.
La UGC può coincidere con la società
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso - Attualizzazione dei flussi finanziari di una singola attività
In data 31.12.t Alfa mantiene in bilancio un brevetto il cui valore netto contabile è pari a
€378.000. Il periodo residuo per l’ammortamento è di 7 esercizi. Il valore residuo del brevetto
è assunto pari a zero.
Il tasso di sconto, calcolato al lordo dell’imposizione fiscale in linea con i flussi è stato
determinato pari al 6%, tenendo in considerazione la perdita di valore della moneta e i rischi
specifici
Periodo
Flusso di cassa stimato
Fattore di attualizzazione (%)
Valore attualizzato
20X1
20X2
20X3
20X4
20X5
20X6
20X7
65.000
72.000
65.000
60.000
60.000
57.000
55.290
0.94
0.89
0,84
0,79
0,75
0,70
0,66
61.100
64.080
54.600
47.400
45.000
39.900
36.491
348.570
-5%
-5%
Dato che il fair value al netto dei costi è inferiore del valore d’uso e che, quindi, il valore d’uso
è rappresentato dall’attualizzazione dei flussi di cassi, avremo una svalutazione pari a
€378.000 - €348.570 = €29.430
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso - Attualizzazione dei flussi finanziari di una UGC
In data 31.12.t Alfa è proprietaria di un macchinario il cui valore netto contabile è pari a
€312.000. Il periodo residuo per l’ammortamento è di 5 esercizi.
Non è possibile identificare separatamente i flussi di cassa attribuibili al macchinario. La UGC
di cui il macchinario fa parte si compone di un altro macchinario del valore netto di €385.000 e
di un impianto di €290.000. In aggiunta, si rileva che alla UGC è stato attribuito un avviamento
avente valore al 31.21.t di 53.000
Periodo
Flusso di cassa stimato
Fattore di attualizzazione (%) Valore attualizzato
20X1
210.000
0.94
197.400
20X2
250.000
0.89
222.500
20X3
278.000
0,84
233.520
20X4
270.000
0,79
213.300
20X5
270.000
0,75
202.500
1.069.220
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso - Attualizzazione dei flussi finanziari di una UGC
Ai fini della determinazione dell’imputazione dell’eventuale attribuzione della perdita durevole
di valore, avremmo dovuto determinare, in caso di rilevazione di una perdita durevole di
valore, il valore complessivo della UGC e definire il peso percentuale dei singoli beni.
Macchinario a
Macchinario b
Impianto
Avviamento
Valore contabile Valore %
312.000
32
385.000
39
290.000
29
53.000
na
1.040.000
100
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso: Valutazione della recuperabilità degli investimenti
(capacità di ammortamento)
È la tecnica contabile originariamente prevista dall’OIC 16 per la determinazione delle perdite
durevoli di valore.
In termini economico-aziendale, la finalità del metodo consiste nel verificare se i ricavi originati
dall’investimento sono capaci di coprire i costi correlati allo stesso; tra i costi riferibili
all’investimento sono compresi, oltre all’ammortamento (contabile) del bene, i costi fissi, i costi
variabili, nonché gli oneri finanziari imputabili al bene.
Confronta la capacità di ammortamento dei futuri esercizi con il loro valore netto contabile
iscritto in bilancio” (Bozza OIC 9, par.30).
È una tecnica articolata sui valori reddituali e, quindi, maggiormente collegata ai dati contabili
rispetto all’attualizzazione dei flussi di cassa.
L’OIC ritiene opportuno esaminare i flussi reddituali attribuibili al ramo d’azienda in cui il bene
immobilizzato è inserito.
Nel caso in cui il ramo d’azienda rappresenti l’unica attività produttiva posta in essere, costi e
ricavi potrebbero coincidere con gli elementi reddituali caratteristici dell’intera struttura
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso: Valutazione della recuperabilità degli investimenti
(capacità di ammortamento)
Non si considerano i futuri investimenti
La perdita è imputata prioritariamente all’avviamento e poi ai cespiti in proporzione al loro
valore netto contabile
Se è possibile l’imputazione diretta, la società attribuisce la perdita alle singole
immobilizzazioni
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso – Capacità di ammortamento (UGC)
Esempio 1: La società Alfa produce sciarpe per mezzo dell’utilizzo dei due macchinari x e y. Il
Cda ha previsto che entrambi i macchinari siano utilizzabili sino al termine dell’esercizio t+4.
Il macchinario x ha un valore netto contabile di €380.000 alla data di chiusura dell’esercizio t,
mentre il macchinario y ha un valore netto contabile alla medesima data di €350.000
Flussi economici (in euro)
Ricavi attesi
Costi attesi
Costi variabili
Costi fissi
Oneri finanziari
Capacità d’ammortamento
t+1
t+2
t+3
t+4
Totale
315.000
300.000
275.000
280.000
1.170.000
85.000
95.000
95.000
90.000
365.000
40.000
43.000
2.000
230.000
40.000
53.000
2.000
205.000
40.000
53.000
2.000
180.000
40.000
48.000
2.000
190.000
805.000
I flussi di ricavi attesi sono capaci di coprire i costi correlati e recuperare l’investimento dei
macchinari nello stato produttivo in cui questi si trovano alla data di riferimento del bilancio
(Bozza OIC 9, par.31). In termini contabili, la differenza tra ricavi attesi e costi attesi
(€805.000) copre l’ammortamento residuo dei due macchinari (€380.000 +
€350.000=€730.000)
SVALUTAZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI NON FINANZIARIE
Valore d’uso - Capacità di ammortamento (UGC)
Esempio 2: Poniamo, partendo dalla situazione delineata nell’Esempio 1, seppur modificando
la composizione e l’entità dei costi, che sia attribuibile alla struttura produttiva dei macchinari x
e y anche un avviamento pari a €120.000 ripartibile, per semplicità, nei 4 esercizi presi in
considerazione
Flussi economici (in euro)
Ricavi attesi
Costi attesi
Costi variabili
Costi fissi
Oneri finanziari
Capacità d’ammortamento
t+1
t+2
t+3
t+4
Totale
315.000
300.000
275.000
280.000
85.000
95.000
95.000
90.000
40.000
43.000
2.000
230.000
40.000
53.000
2.000
205.000
40.000
53.000
2.000
180.000
40.000
48.000
2.000
190.000
1.170.000
365.000
805.000
L’azienda non produce un margine tale (€720.000) da poter coprire il capitale investito
(€380.000 + €350.000 + €120.000=€850.000)
La perdita è attribuibile all’avviamento (€120.000) e, quindi, la perdita eccedente la
svalutazione integrale dell’ammortamento (€130.000-€120.000=10.000) per €5.200
(€380.000/730.000 *10.000) al cespite x e per €4.800 (€350.000/730.000 *10.000) al cespite y
BILANCIO 2013
NUOVE BOZZE OIC
SU SVALUTAZIONI
E SCHEMI DI BILANCIO
Bozza OIC 12
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Origine e approccio alle modifiche
L’OIC 12, Composizione e schemi del bilancio d’esercizio, è un documento essenziale per la
redazione del bilancio, poiché analizza forma e struttura, contenuto, logica classificatoria,
esposizione e presentazione delle poste di bilancio
Prende in considerazione stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Origine e approccio alle modifiche
L’attuale OIC 12 “esteticamente” comprende oltre al corpus originario del Principio:
• 7 appendici “interne” al documento, inserite a seguito della riforma organica del diritto
societario il cui contenuto era nella sostanza già documentato nell’OIC 1
• 1 appendice “esterna” di aggiornamento, Informazioni nella nota integrativa relative a
operazioni con parti correlate e accordi fuori bilancio
• Documento interpretativo n.1, Classificazione nel conto economico dei costi e ricavi
La proposta di OIC 12 rivede il contenuto del Principio nelle seguenti macro-aree, incorporando il
contenuto delle appendici (interne ed esterne) e del Documento interpretativo:
Finalità del principio
Ambito di applicazione
Composizione del bilancio d’esercizio
Schema di stato patrimoniale
Schema di conto economico
Principi di classificazione e rappresentazione delle voci di stato
patrimoniale e conto economico
Nota integrativa
Il bilancio in forma abbreviata
Appendice A – Composizione e
schemi del bilancio d’esercizio
nella legislazione civilistica
Appendice B – Le semplificazioni
previste per il bilancio in forma
abbreviata
Appendice C – Motivazioni delle
scelte operate nel principio
contabile
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Origine e approccio alle modifiche
L’assenza di un motivo particolare per mantenere separato il Documento l’Interpretativo n.1
dell’OIC 12, alla luce dell’attuale generico rinvio normativo effettuato dalla normativa IRAP
(art.5, co.5, d.lgs. 446/1997) alla “corretta qualificazione, imputazione temporale e
classificazione previsti dai principi contabili adottati dall'impresa” ha reso opportuno
incorporare il contenuto del Documento interpretativo all’interno dell’OIC 12
Sono state, poi, eliminate alcune sezioni illustrative e descrittive che avevano ragione di
esistere nel momento in cui il documento originario è stato emesso (si pensi alle parti inerenti
alla scelta degli schemi di bilancio effettuato dal legislatore in sede di recepimento della IV
direttiva), ma che hanno perso di significato nel contesto attuale
Vale la pena ricordare, ancora, che il rendiconto finanziario così come talune appendici
(leasing finanziario, parti correlate, accordi fuori bilancio) saranno oggetto di futura trattazione
separata
È confermata l’impostazione di non trattare il contenuto della relazione sulla gestione
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Ambito di applicazione
Il documento è indirizzato a:
• Società di capitali (SpA, Srl, Sapa)
• Società di persone (Snc, Sas), quando tutti i soci sono società di capitali
Le Motivazioni per le conclusioni analizzano le disposizioni sul bilancio riferite ad altri soggetti.
In particolare, è ricordato che l’art. 2214 c.c. dispone che l’imprenditore che esercita un’attività
commerciale debba tenere il libro giornale e il libro degli inventari. Nella redazione
dell’inventario -che si chiude con il bilancio e il conto profitti e perdite, il quale deve dimostrare
con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite subite- “l’imprenditore deve attenersi ai
criteri stabiliti per i bilanci delle società azioni, in quanto applicabili” (art. 2217 c.c). Previsioni
similari sono previste per le società in nome collettivo (l’art. 2302 c.c. prevede l’obbligo di
tenuta dei libri e scritture contabili che comprende quello di redazione dell’inventario e quindi
del bilancio) e le società in accomandita semplice (art. 2315 c.c.).
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Ambito di applicazione
OIC ritiene che il richiamo allo “stato patrimoniale” sia implicito nella disciplina dell’art.2217,
poiché la determinazione del risultato economico della gestione non può prescindere dalla
determinazione degli elementi patrimoniali esistenti alla chiusura dell’esercizio, ossia con alla
redazione dello stato patrimoniale
Inoltre, partendo dal presupposto che la disciplina del bilancio d‘esercizio contenuta nel
codice è unica, l’imprenditore commerciale, individuale o sociale, redige un inventario che si
chiude con lo stato patrimoniale ed il conto economico, per mezzo delle medesime valutazioni
delle voci di bilancio
L’OIC 12 risulta pertanto “raccomandato per la redazione del bilancio d’esercizio
dell’imprenditore che esercita un’attività commerciale e delle società in nome collettivo e le
società in accomandita semplice”.
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Stato patrimoniale: schema
CREDITI VS SOCI
PER VERSAMENTI ANCORA
DOVUTI
IMMOBILIZZAZIONI
ATTIVO CIRCOLANTE
RATEI E RISCONTI
PATRIMONIO NETTO
FONDO RISCHI E ONERI
TFR
DEBITI
RATEI E RISCONTI
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Stato patrimoniale
Sono state eliminate alcune indicazioni didattiche concernenti l’implementazione degli schemi
di bilancio dalla direttiva comunitaria
È riportato lo “scheletro” dell’art.2424, c.c., per evidenziare la suddivisione in macro-classi e
indicare il criterio di classificazione di attività (prevalentemente destinazione) e passività
(“natura delle fonti di finanziamento”)
Con riferimento l’art.2424, comma 2, è stato specificato che, qualora un elemento
patrimoniale possa essere iscritto sotto più voci, il redattore debba optare per l’iscrizione nella
voce ritenuta più rilevante per le esigenze conoscitive degli utilizzatori
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Conto economico: schema
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATT FINANZIARIE
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
• 22) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti,
•
differite e anticipate
• 23) Utile (perdita) dell’esercizio
Gestione ordinaria
Gestione tipica e
accessoria
Gest finanziaria
Gestione
straordinaria
Gestione tributaria
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Conto economico: le macro-aree
“L’attività ordinaria è formata dall’attività caratteristica (o tipica), dall’attività accessoria e
dall’attività finanziaria. Nell’attività ordinaria è separatamente evidenziata quella finanziaria.
L’attività ordinaria non va limitata all’attività caratteristica. Infatti, possono configurarsi attività
accessorie svolte ordinariamente dalla società per integrarne i redditi e/o perché connesse a
vario titolo alla sua attività ordinaria.” (Bozza OIC 12, par.32)
“L’attività straordinaria include i proventi e gli oneri la cui fonte è estranea all’attività ordinaria
della società e che si riferiscono ad eventi e fatti casuali ed infrequenti, di entità apprezzabile.
Sono, considerati straordinari gli eventi o le operazioni quando ricorrono entrambe le seguenti
condizioni: a) gli eventi sono casuali o accidentali e infrequenti, e b) le operazioni, connesse o
meno a tali eventi, sono estranee all’attività ordinaria dell’impresa.” (Bozza OIC 12, par.38)
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Conto economico: le macro-aree
“L’attività caratteristica è costituita dalle operazioni che si manifestano in via continuativa per
lo svolgimento della gestione; queste operazioni danno origine a componenti positivi e
negativi di reddito che identificano e qualificano la parte peculiare e distintiva dell'attività
economica svolta dalla società, per la quale la stessa è finalizzata.” (Bozza OIC 12, par.35)
“L’attività accessoria è costituita da operazioni che generano proventi, oneri, plusvalenze e
minusvalenze da cessione, anche di origine patrimoniale, che fanno parte dell’attività ordinaria
ma non rientrano nell’attività caratteristica e finanziaria. Alcuni esempi sono: i canoni di
locazione di immobili civili di proprietà di una società industriale o le
plusvalenze/minusvalenze da alienazione di beni strumentali impiegati nella normale attività
produttiva, commerciale o di servizi. (Bozza OIC 12, par.36)
L’attività finanziaria è costituita da operazioni che generano proventi, oneri, plusvalenze e
minusvalenze da cessione, svalutazioni e ripristini di valore tutti relativi a titoli, partecipazioni,
conti bancari, crediti iscritti nelle immobilizzazioni e finanziamenti di qualsiasi natura attivi e
passivi e utili e perdite su cambi. L’attività finanziaria include sia i «proventi e oneri finanziari»
sia le «rettifiche di valore di attività finanziarie», evidenziate separatamente nello schema ex
art 2425 c.c..” (Bozza OIC 12, par.37)
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Conto economico: il contenuto
L’assenza di un motivo particolare per mantenere separato il Documento l’Interpretativo n.1
dell’OIC 12, alla luce dell’attuale generico rinvio normativo effettuato dalla normativa IRAP
(art.5, co.5 del d.lgs 446/1997) alla “corretta qualificazione, imputazione temporale e
classificazione previsti dai principi contabili adottati dall'impresa” ha reso opportuno
incorporare il contenuto del Documento interpretativo all’interno dell’OIC 12
Il contenuto dell’Interpretativo 1 è stato rivista anche in funzione del coordinamento delle
modifiche effettuate agli altri Principi, come per es.:
• i ripristini di valore non sono più inseriti tout court nella voce A5, ma seguono la natura
della precedente rettifica
• i contributi in conto esercizio per l’acquisto di materiali sono portati a riduzione del valore
delle pertinenze rimanenze, così da sospendere i costi effettivamente sostenuti
• gli accantonamenti seguono la “area” di pertinenza
• la disciplina degli interessi finanziari impliciti è stato riformulata
BOZZA OIC 12: COMPOSIZIONE E SCHEMI DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
Nota integrativa
Il contenuto è rimasto invariato, fatto eccezione per:
• l’illustrazione dei criteri valutativi applicati (art.2427, comma 1, numero 1)
• l’eliminazione (temporanea, perché oggetto di approfondimento), della sezione relativa
all’informativa complementare
• alcune modifiche di impostazione, come per es., il rinvio delle norme che interessano la
redazione della nota integrativa all’appendice normativa
In questo contesto, è “previsto”, aggiornando e riformulando il testo attuale, che le fonti
normative sono rappresentate da:
• l’art. 2427 Contenuto della nota integrativa del codice civile;
• l’art. 2427-bis Informazioni sul fair value degli strumenti finanziari del codice civile
• l'art. 2423 Redazione del bilancio del codice civile, che stabilisce, al comma 3, una
prescrizione generale riguardante le informazioni complementari
• altre norme del codice civile diverse dalle precedenti
• altre disposizioni diverse dal codice civile
BOZZA OIC 28: IL PATRIMONIO NETTO
Principali modifiche
Standardizzazione espositiva:
L’esposizione è in linea con il format degli altri documenti rivisti. Essa è, quindi, articolata su
uno schema, per quanto possibile, standard che comprende: finalità; ambito di applicazione;
definizioni; classificazione delle poste; formazione e variazioni delle poste di patrimonio netto;
nota integrativa
Eliminazione di:
• considerazioni extra-contabili di natura, prevalentemente “dottrinale”
• casistiche logorate dal tempo (quale l’inserimento nella classe «AVII – Altre riserve», della
riserva da condono fiscale)
• casistiche non più adeguate in funzione anche di quanto contenuto in altri Principi (come
l’indicazione della riserva per rinnovamento impianti e macchinari)
• sezioni non più pertinenti (come la parte relativa agli acconti sui dividendi, possibile solo
per le società quotate, che applicano gli IAS/IFRS)
BOZZA OIC 28: IL PATRIMONIO NETTO
Principali modifiche
Ulteriori specifiche tecniche:
• in merito alla rinuncia di crediti. L’operazione dovrebbe essere espressa in un atto formale
effettuato nell’ottica del rafforzamento patrimoniale della società. In questa prospettiva, il
debito è convertito in patrimonio netto, senza effetti sul conto economico.
•
in merito alla riserva di «versamenti in conto futuro aumento di capitale». Sono iscritti nel
patrimonio netto a condizione che non siano restituibili. I versamenti, nel caso in cui siano
restituibili, rappresentano dei debiti («debiti verso soci per finanziamenti»)