La diagnostica e l`accreditamento dei laboratori

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La diagnostica e l`accreditamento dei laboratori
 La diagnostica e l’accreditamento dei laboratori Graziella Pasquini e Marina Barba CRA-­‐PAV – Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale Via C.G. Bertero, 22 00156 Roma Le normative fitosanitarie hanno focalizzato negli ultimi anni i controlli sulla filiera produttiva (passaporto delle piante, qualità delle sementi e dei materiali di moltiplicazione, lotta obbligatoria), al fine di garantire la qualità e sanità dei prodotti a livello nazionale ed internazionale. Affinchè qualunque normativa fitosanitaria possa essere applicata è necessaria la disponibilità di una corretta diagnosi fitopatologica, che costituisce inevitabilmente il punto di partenza di ogni piano di protezione sanitaria. La diagnostica fitopatologica ha assunto, quindi, negli ultimi anni il ruolo di una delle discipline più importanti nell’ambito del mondo agricolo. Questo sviluppo è il risultato della coesistenza di due processi: l’evoluzione delle metodiche e l’accresciuto bisogno di tecniche diagnostiche armonizzate ed ufficiali. Da un punto di vista più strettamente scientifico, con il progredire delle ricerca, si sono sviluppate metodologie sempre più sensibili ed innovative, in grado cioè di abbassare la soglia di non-­‐individuazione del patogeno da identificare nei tessuti vegetali dell’ospite, utilizzando metodiche rapide e di facile utilizzo. D’altro canto, le esigenze del libero mercato rendono importante la disponibilità di protocolli di diagnosi di riferimento, per consentire ai laboratori di fitodiagnostica di operare in modo standardizzato. Inoltre, precise direttive europee normano i laboratori di fitodiagnostica attraverso vari gradi di certificazione: dalla qualità (UNI EN ISO 9001) fino all’accreditamento (UNI CEI EN ISO/IEC 17025.). Due specifici Panel EPPO di esperti hanno prodotto importanti standard tecnici nell’ambito della diagnosi e dell’accreditamento dei laboratori (Standard PM7). Gli Standard prodotti consistono in protocolli di diagnosi per i parassiti da quarantena e linee guida sulla gestione dei laboratori ai fini della qualità e dell’accreditamento secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Tali Standard rappresentano la base su cui lavorare a livello nazionale e sono di riferimento per i laboratori di fitodiagnosi nell’applicazione di protocolli specifici ai fini dell’identificazione dei parassiti da quarantena. Sulla scia di tutte queste iniziative dell’EPPO, numerosi paesi hanno avviato attività a livello nazionale al fine di verificare l’efficacia dei protocolli di diagnosi proposti nei confronti di ceppi o isolati dei parassiti a distribuzione geografica locale. In Italia è stato finanziato il Progetto finalizzato ARNADIA che ha come obiettivo la produzione di protocolli di diagnosi per i principali patogeni di quarantena e di qualità che interessano l’economia agricola nazionale. Partendo dagli standard EPPO, quando presenti, o da protocolli pubblicati su riviste scientifiche di rilevanza internazionale, si verifica la capacità di identificare ceppi ed isolati dei patogeni a distribuzione geografica nazionale. Inoltre, per ciascun protocollo vengono stabiliti i parametri di validazione attraverso l’effettuazione di ringtest nazionali e l’applicazione delle linee guida riportate nello Standard EPPO ‘Specific requirements for laboratories preparing accreditation for a plant pest diagnostic activity’. Tali protocolli verranno ufficialmente riconosciuti dal MiPAAF attraverso l’approvazione degli stessi da parte del Comitato Fitosanitario Nazionale. IL SETTORE FITOSANITARIO E L’EPPO: CONTRIBUTI E CRITICITA’ – ROMA 23 febbraio 2011 – AULA MAGNA
CRA-PAV ROMA