DOPO EXPO 2015 - Parco Tematico e Parco Tecnologico

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DOPO EXPO 2015 - Parco Tematico e Parco Tecnologico
DOPO EXPO 2015
(seconda parte)
a cura di:
EUGENIO REPETTO
Collaboratori, Co-autori:
Davide BALDI, Tiziana BARDI, Andrea BENATOFF, Michele BENEDETTI, Vanni
CODELUPPI, Ugo COMOLLO, Marcello CORADINI, Luisa DAL BIANCO, Ralf
DEJACO, Alberto DUFFI, Dario FERRARI, Renzo GATTEGNA, Tommaso GECCHELIN,
Giampaolo IMBRIGHI, Carlo INFANTE, Michele LANZINGER, Valerio MAZZOLI,
Franco MOLA, Francesca NEONATO, Alice PERLINI, Carlo PIEMONTE, Paolo
RAMBALDI, Gianluca RANZINI, Mauro ROSI, Luigi SANTAMBROGIO, Ettore ZAULI
Settembre 2016
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www.dopoexpo2015.it
Elaborazione al computer del testo e della grafica : Lucia Campi
Finito di stampare nel mese di settembre 2016
presso la tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni
1° edizione marzo 2016
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DOPO EXPO 2015
(seconda parte)
a cura di Eugenio REPETTO
SOMMARIO
Il progetto sul dopo EXPO per dar vita ad un Parco tematico abbinato ad un Parco tecnologico è stato approfondito dal Gruppo di lavoro multidisciplinare, di cui sono portavoce, in
una serie di documenti. L'ultimo dei quali "Dopo EXPO 2015" pubblicato lo scorso marzo e
che rappresenta una sintesi, con gli ultimi aggiornamenti, è stato incorporato come prima
parte in questo documento.
Qui l'attenzione è focalizzata su proposte, contenuti, ruoli associabili alla professionalità di
ciascun membro del Gruppo di lavoro nel prosieguo del progetto.
Si ricorda che il tema centrale del progetto, rappresentato graficamente nel logo riprodotto
in copertina, è lo sviluppo sostenibile. E' un tema che verrà declinato avendolo suddiviso
in una serie di voci elementari per valorizzare al massimo le competenze multidisciplinari
presenti nel Gruppo di lavoro.
Naturalmente perché questo progetto si possa concretizzare va soddisfatta, fra le altre, la
condizione di disporre di adeguati spazi all'interno del sito espositivo assieme ad alcune
strutture facenti parte del lascito EXPO.
In Fig. 1 è indicata in giallo l'area le cui caratteristiche sarebbero idonee ad ospitare in particolare il Parco tematico. L'area che andrebbe condivisa con il previsto Parco urbano, situato a Nord del Decumano, comprende a Est la Collina Mediterranea mentre a Ovest si
raccorda con quella che ospita Cascina Triulza.
Cascina Triulza potrebbe ospitare almeno una sezione del Parco tecnologico che, in quanto "Digital manufacturing hub" al servizio di una molteplicità di utenti andrebbe assimilato
ad una Impresa Sociale, inquadrabile quindi nel Terzo Settore lo stesso su chi sono incentrate le iniziative previste da Fondazione Triulza all'interno di questa struttura.
Palazzo Italia, nell'area gialla, per come è stato strutturato sarebbe già predisposto per diventare parte integrante del percorso espositivo del Parco tematico "Dal Centro della Terra
all'Universo" e per accogliere ristoranti e punti di vendita.
Parco tematico e Parco tecnologico non vanno considerati come realtà a se stante ma direttamente connessi con altri progetti sul dopo EXPO di cui si prevede la realizzazione
all'interno dell'area espositiva. Tra questi, sufficientemente consolidati sono: Human
Technopole, Campus Universitario e Città dell'Innovazione e della Scienza.
In Fig. 2 sono evidenziate le sinergie, le interazioni con cui si relazionano con Parco tematico / Parco tecnologico analizzate con maggior dettaglio a pagg. 52-54 del documento
"Dopo EXPO 2015" (Prima parte).
Se si considera che i progetti sopramenzionati ed altri in fieri (ad es. trasferimento della
Agenzia europea del farmaco, Ema) la creazione da parte di IBM del Watson Health
Center, o, da parte di Roche, di un centro di ricerca medica, etc. non prevedono se non
marginalmente, attività su tre turni, esiste concretamente il rischio di desertificazione
dell'area espositiva nelle ore di chiusura.
E' un rischio che verrebbe evitato grazie alla presenza del Parco tematico in grado di attivare spettacoli, rappresentazioni anche nelle ore notturne e con il suo Centro acquatico il
cui orario d'apertura può essere esteso alle ore tardo serali.
3
1
1
2
3
Cascina Triulza
2
3
Area rinaturalizzata
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Palazzo Italia
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Lake Arena
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Biosfera
7
Parco della Biodiversità
8
Collina mediterranea
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11
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Resort tematizzato
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Decumano - Cardo
Centro acquatico
Canale
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67
7
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8
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Ponti EXPO: Merlata e Fiera
Area candidabile ad ospitare il Parco tematico
con l'eventuale recupero di alcuni padiglioni
Fig. 1
Area candidabile ad ospitare il Parco tecnologico. il Campus
universitario, la Città dell'Innovazione e della Scienza, etc.
4
4
Human
Technopole
Italy 2040
Parco
tematico
Campus
universitario
con
Città
innovazione
Parco
tecnologico
Fig. 2 Il triangolo delle sinergie
5
I DUE PARCHI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il tema dello sviluppo sostenibile è stato al centro dell'attenzione nel definire i contenuti del
Parco tematico e del Parco tecnologico.
Ne è testimonianza la rappresentazione grafica di Fig. 3 che ha in evidenza, al centro, il
logo dello sviluppo sostenibile. Il significato del logo caratterizzato dal triangolo dei valori
rappresentati da: etica, tecnologia ed ecologia, viene esplicitato a pagg. 27 e 28 del documento "Dopo EXPO 2015" (Prima parte).
Fanno corona al logo le 16 voci in cui è stato suddiviso il progetto dei due Parchi con un filo conduttore che le collega, incentrato sullo sviluppo sostenibile.
Per ciascuna voce il Gruppo di lavoro multidisciplinare(articolato in base alle competenze
specifiche e la cui composizione è riportata in Tab. I) ha elaborato un abstract dove il tema
dello sviluppo sostenibile viene declinato con un approccio esplicito o subliminale. Se i
contenuti degli abstract trovassero accoglienza ad es. presso AREXPO, questi potrebbero
dare origine successivamente, a delle monografie di approfondimento.
Gli abstract da 2 a 8 sono dedicati esclusivamente al Parco tematico (con 2 , 3 , 4
riguardanti il percorso "Dal Centro della Terra all'Universo" considerato l'anima del Parco con l'obiettivo, rivolto in particolare alle nuove generazioni, di sensibilizzarle sul destino
del nostro pianeta minacciato dalle attività umane se devianti da uno sviluppo sostenibile).
Un'offerta, quella del Parco che si completa con un'Area rinaturalizzata 5 , Shopping
center e Ristorazione 6 , Centro acquatico 7 e Resort tematizzato 8 . L'abstract 9 definisce il Parco tematico come un grande Science Center dove, per richiamare il grande
pubblico, andrebbero fatte alcune limitate concessioni ai parchi ad indirizzo ludico.
Gli abstract 14 e 15 sono dedicati al Parco tecnologico dove il tema portante è la
Stampa 3D per applicazioni anche di tipo innovativo rivolte ad es. ad un'agricoltura di precisione automatizzata dedicata alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli di quarta gamma.
I restanti ( 1 , 10 , 11 , 12 , 13 , 16 ) affrontano tematiche a carattere più generale:
gli abstract 1 e 13 sottolineano il ruolo dei due Parchi (tematico e tecnologico) nei confronti dell'Area metropolitana e come si relazionano con altre iniziative che sorgeranno
all'interno del sito espositivo (Campus universitario, Human Technopole, etc.); l'abstract
10 testimonia le attività e le esperienze nel post EXPO di Shanghai per farne tesoro nel
definire il Masterplan dell'area occupata dai due Parchi; l'abstract 11 ricorda come competenze specifiche maturate in Italia nel mondo dei musei e dei Science Center possano
venire recuperate nel prefigurare il futuro dell'area sui temi incentrati sulla sostenibilità
ambientale, economica e sociale mentre l'abstract 12 evidenzia i contenuti innovativi del
Parco tematico quando propone un nuovo e diverso stile di vita compatibile con uno sviluppo economico di tipo sostenibile; l'abstract 16 propone una mobilità sostenibile, all'interno del sito espositivo, affidata a veicoli elettrici a guida autonoma di tipo A e B per trasporti di massa e individuali.
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16
2
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13
5
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6
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1 Un progetto innovativo nell'area
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8
9
9 Parco tematico: Science Center di nuova generazione
metropolitana
2 Parco tematico: Scienze della Terra
10 Da pre a post-EXPO
3 Parco tematico: Biosfera
4 Parco tematico: Cupola dell'Universo
11 Il ruolo del Parco tematico
12 Parco tematico in sintonia con i consumatori odierni
5 Parco tematico: Area rinaturalizzata e plastico del territorio
13 Il legame tra il Parco tematico e il territorio circostante
6 Parco tematico: Shopping Center e Ristorazione
14 Parco tecnologico: Stampa 3D
7 Parco tematico: Centro acquatico
8 Parco tematico: Resort tematizzato
15 Parco tecnologico: agricoltura di precisione automatizzata
16 Mobilità innovativa nell'area post EXPO
Fig. 3
7
Tab. I Composizione Gruppo di lavoro multidisciplinare
Dr.
Davide BALDI
FederLab, Tradate (VA)
Ing.
Tiziana BARDI
Commercio, turismo, tempo libero; studio Bardi/cad38, Milano
Dr.
Andrea BENATOFF
Agricola Beta Sas, Milano
Ing.
Michele BENEDETTI
Sole Director, Idrodepurazione srl, Seregno
Prof.
Vanni CODELUPPI
Sociologo. Università di Modena e Reggio Emilia
Arch.
Ugo COMOLLO
Libero professionista, Politecnico di Torino
Prof.
Marcello CORADINI
Già Coordinatore programma ESA/NASA; Pasadena, CA
Dr.ssa
Luisa DAL BIANCO
Editorial Office, Facto Edizioni, Padova
Arch.
Ralf DEJACO
Progetti sportivi, wellness, Bressanone
Ing.
Alberto DUFFI
Consulente aziendale, Castano Primo (MI)
Arch.
Dario FERRARI
Presidente Distretto 33, Rho (MI)
Avv.
Renzo GATTEGNA
Studio Legale, Roma
Dr.
Tommaso GECCHELIN
Responsabile Progetto NEXT (Future of Transportation)
Prof.
Giampaolo IMBRIGHI
Tecnologia dell'Architettura, Sapienza- Università di Roma
Dr.
Carlo INFANTE
Urban Experience, Roma
Dr.
Michele LANZINGER
Direttore di Muse, Museo delle Scienze, Trento
Dr.
Valerio MAZZOLI
Valerio Mazzoli, Studio LLC, Orlando (USA)
Prof.
Franco MOLA
Ingegneria strutturale; ECSD S.r.l., Milano
Dr.ssa
Francesca NEONATO
Agronomo paesaggista; PM Studio Progetto Natura, Milano
Dr.ssa
Alice PERLINI
Già Direzione Affari Internazionali EXPO 2015, S.p.A.
Prof.
Carlo PIEMONTE
Progettazione impianti tecnici; Università di Brescia
Dr.
Paolo RAMBALDI
Costa General Display, San Mauro Pascoli, Forlì-Cesena
Dr.
Gianluca RANZINI
Astrofisico, autore, giornalista; mensile FOCUS, Milano
Ing.
Eugenio REPETTO
Progettazione di parchi tematici, Genova, Terni
Prof.
Mauro ROSI
Vulcanologo; già Presidente FIST, D.G. Protezione Civile
Avv.
Luigi SANTAMBROGIO
Già Presidente Italia Nostra Lombardia, Milano
Dr.
Ettore ZAULI
Agronomo paesaggista; Studio p'arch, Genova
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SINTESI DELLE TEMATICHE AFFRONTATE NEGLI ABSTRACT
1 Un progetto innovativo nell'Area metropolitana
Il sito espositivo con il contributo dei due Parchi si candida a diventare un luogo di eccellenza per l'Area metropolitana dove i temi legati a: salute, stile di vita, alimentazione, impatto ambientale, gestione delle risorse mettono al centro lo sviluppo sostenibile.
Il Parco tematico, in particolare, si pone in sinergia e a complemento con gli altri progetti
proposti come: Human Technopole, Campus Universitario, Città dell'Innovazione e della
Scienza.
Si conferma così per Milano la missione di sempre, essere "la Terra di mezzo", "il luogo fra
i corsi d'acqua" segnato dallo scorrere di cose e persone cariche di saperi, idee, memorie,
innovazioni e fattività.
2 Parco tematico: Scienze della Terra
Il primo tratto del percorso espositivo "Dal Centro della Terra all'Universo" è dedicato alla
struttura, alla dinamica interna della Terra e al vulcanismo.
Si evidenzia come il pianeta, nella sua struttura a gusci concentrici di materiali ad altissima
temperatura, possegga una energia vitale e una dinamica non solo nella sua componente
biologica superficiale ma anche al proprio interno.
La narrazione assegna poi un risalto particolare al vulcanismo, espressione più spettacolare della vitalità del pianeta nel contesto marino e terrestre, e al suo ruolo per far germogliare l'attività biologica sulla Terra. Nella fase progettuale e realizzativa del percorso possono
venire in soccorso ampie esperienze nonché risorse di software di varia scala, da direttamente utilizzabili a ulteriormente implementabili, in possesso di molte strutture museali
mondiali.
3
Parco tematico: Biosfera
Lungo il percorso espositivo è previsto l'inserimento di ambientazioni ricreate in serra rappresentative di alcune forme di biologia terrestre.
Le ambientazioni selezionate sono quelle del clima tropicale (riproducendo in particolare la
foresta pluviale) e quelle del clima desertico dove la vegetazione presente risulta molto
specializzata e di grande impatto visivo e scenografico.
Nella realizzazione delle serre si fa ricorso a materiali caratterizzati da elevata prestazionalità statica, luminosità ed eco compatibilità attraverso il cui armonico utilizzo possono ottenersi risultati di grande valore estetico architettonico e funzionale.
Per il condizionamento degli ambienti sono previste soluzioni di avanguardia e improntate
all'energy saving.
Nella creazione delle ambientazioni si può far ricorso al mercato vivaistico italiano ed estero per il reperimento di piante anche di grandi dimensioni allo scopo di ottenere situazioni
di pronto effetto senza dover attendere anni per la crescita e lo sviluppo naturale delle
piante.
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4
Parco tematico: Cupola dell'Universo
La Cupola dell'Universo si inserisce con la doppia anima di percorso espositivo interattivo
e di teatro multimediale/planetario.
E' un percorso, suddiviso in tre sezioni che parte dall'osservazione satellitare del nostro
pianeta per poi proseguire alla scoperta del nostro Sistema Solare ed infine concludersi al
di fuori del sistema: la Via Lattea e le Galassie esterne.
Per tutte le sezioni si prevedono sistemi multimediali come exhibit, pannelli/schermi/ terminali interattivi con, nella terza sezione, una sala multimediale. Questa è concepita come
un planetario di moderna tecnologia digitale con un diametro indicativo di 23 metri e 300
posti a sedere dove vengono simulati viaggi in tre dimensioni e dove è possibile realizzare
proiezioni in 3D inclusi effetti cosiddetti 4D.
5
Parco tematico: Area rinaturalizzata e plastico del territorio
Il Parco tematico è arricchito da un'Area rinaturalizzata e da un plastico innovativo con i
quali vengono ricreate le caratteristiche del territorio metropolitano limitrofo di particolare
pregio per la presenza di parchi naturali, di beni architettonici, di aree protette ma anche di
un agromosaico che circonda le aree non edificate. Il plastico del territorio in scala 1:87 ha
la capacità di raffigurare particolari legati alla natura, ai paesaggi urbani e non fino ai personaggi raffigurati in svariate attività.
E' un territorio questo che il visitatore del Parco tematico può esplorare attraverso uscite in
bicicletta, a piedi o con mezzi di trasporto ecosostenibili: una mobilità da sviluppo sostenibile. Sinergie con il punto 13 .
6
Parco tematico: Shopping Center e Ristorazione (la scommessa di un masterplan)
La programmazione della parte shopping center e ristorazione va considerata strategica
per la riuscita del progetto e dovrà essere affrontata con le regole di urbanistica commerciale più moderne in una visione di insieme secondo le aspettative del corto-medio e lungo
termine.
Da qui l'esigenza di creare attività commerciali (retail e food) e terziarie che potenzino l'offerta e l'attrattività del luogo e che soddisfino le richieste sia dei fruitori quotidiani (lavoratori, studenti, ricercatori) sia dei visitatori dei due Parchi.
Altamente strategica per il successo del progetto sarà anche la programmazione della ristorazione che dovrà differenziarsi sia per tipologia che per forma. Una ristorazione dove
un'attenzione particolare è rivolta agli aspetti biologici e salutistici e che potrà esprimersi
sia in modalità aggregate sia sviluppate in forme più puntuali, stanziali o temporali.
10
7
Parco tematico: Centro acquatico.
All'interno dell'area di 44 ettari, dove il Parco tematico convive integrato con il parco pubblico, si prevede l'insediamento di un Centro acquatico ad apertura annuale, un centro rivolto non solo ai visitatori del Parco tematico ma ai frequentatori (studenti, professori, ricercatori, amministrativi, etc.) del Campus universitario, dell'Human Technopole, etc.
E' un complesso dedicato allo sport, al divertimento e al benessere seguendo gli standard
dei centri termali dell'Alto Adige presi a modello assieme a quelli, particolarmente innovativi, presenti in Austria, Svizzera e Germania.
Il Centro, esteso 60 000 mq ca. da insediare, secondo progetto in un'area confinante con
Cardo, Decumano, Biosfera e posto in continuità con il Resort tematizzato 8 è in grado di
accogliere 2500 persone contemporaneamente (interno ed esterno).
L'interno è una struttura con un'architettura perfettamente integrata al paesaggio, progettata per essere a 0-energia/passivo attraverso l'adozione dei criteri Casa Clima.
8
Parco tematico: Resort tematizzato
Il Resort, costituito da un unico edificio a pianta triangolare per riprendere la forma stilizzata del logo del Parco tematico e dettagliato in rapporti di avanzamento, si caratterizza,
all'interno per la presenza di un'ampia corte triangolare con, al centro, una struttura cilindrica ricoperta da 'verde verticale'.
Attraverso la Stampa 3D ( 14 15 ) è possibile realizzare sulla superficie cilindrica disegni decorativi grazie all'inseminazione, in automatico, di specie vegetali diverse.
Oltre a costituire un'attrazione per i clienti del Resort e per i visitatori la vegetazione del cilindro svolge un ruolo attivo nel condizionamento degli ambienti con il rilascio dell'ossigeno
e grazie ad una azione di filtraggio e depurazione degli inquinanti atmosferici.
9 Parco tematico: Science Center di nuova generazione
Il percorso "Dal Centro della Terra all'Universo" lungo il quale viene svelata parte dei
misteri e delle bellezze della Terra e di tutto quello che le sta intorno, ha lo scopo di indurre nel visitatore del Parco maggiore consapevolezza, un grande amore e desiderio di preservare il nostro pianeta.
L'obiettivo è quello di dar vita ad un grande Science Center, un Parco tematico di nuova
generazione, capace di ispirare e richiamare un pubblico di tutte le età su temi anche molto complessi analizzati su basi scientifiche. Un Science Center dove sono presenti alcuni
elementi che caratterizzano i parchi tematici ad indirizzo ludico.
In fase progettuale il Parco andrebbe allora concepito come una struttura in parte ibrida
con installazioni interattive, tecnologie di simulazione e realtà virtuale, realtà aumentata e
ambientazioni tematiche ma anche con alcune peculiarità del design e dell'offerta specifiche di parchi ad indirizzo ludico relative ad es. a shopping center, ristorazione, attività alberghiera.
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Dal pre al post-EXPO
L'autore ricorda come, al termine di ogni EXPO, la riqualificazione e la valorizzazione delle
aree espositive rappresenti da sempre un'occasione di sviluppo urbanistico per l'area e di
promozione per l'intera regione.
Nel caso dell'EXPO di Shanghai del 2010 l'impegno dell'autore ha riguardato sia la progettazione e realizzazione del Padiglione Italia (destinato poi a rimanere) sia il suo riuso e rifunzionalizzazione post EXPO per diventare Shanghai Italia Center. E' un centro destinato
ad attuare la piattaforma per gli scambi economici, commerciali e culturali tra l'Italia e l'area di Shanghai ed al cui interno sono previsti spazi espositivi come il Museo storico della
Ferrari, un business center e spazi per ospitare un ristorante italiano di alto livello.
Va sottolineato come l'esperienza italiana di Shanghai sia particolarmente preziosa già a
partire dal prossimo ottobre quando sarà pubblicato il bando internazionale per il masterplan del sito espositivo di Rho-Pero.
Un'esperienza da mettere a frutto nella partecipazione al bando il cui vincitore dovrà, entro
la primavera 2017 elaborare un masterplan ovvero un progetto globale che descriva la
struttura dell'area nel suo complesso. Sono intanto in fase di definizione da parte di
AREXPO le linee guida del masterplan.
11 Il ruolo del Parco Tematico
11
I temi
11 affrontati durante l'EXPO, incentrati su cibo, salute, sviluppo sostenibile, etc. e quelli
alla
11 base di progetti sul Dopo EXPO fatti di Centri di ricerca, degli incubatori e imprese, di
Università
(Human Technopole, Campus universitario, Città dell'Innovazione e della scien11
za, Fig. 2) hanno bisogno di strutture con funzioni ludico-educative dedicate all'interpretazione, alla conoscenza, alla comunicazione e, complessivamente, alla crescita di consapevolezza, in linea con i processi di Anticipatory Governance.
Sono strutture che danno vita al Parco tematico affiancato dal Parco tecnologico ( 14 e
15 ) facendo tesoro di competenze specifiche maturate in Italia nel settore museale e dei
Science Center di nuova generazione.
12 Parco tematico in sintonia con i consumatori odierni
Si propone un Parco tematico il cui tema principale è l'ambiente nel il suo rapporto con
l'uomo. Un tema in sintonia con i consumatori odierni preoccupati per il destino dell'ambiente e il futuro del pianeta in cui vivono. Da qui lo stimolo a praticare un nuovo e diverso
stile di vita.
E' un parco che intende trasformare un processo di apprendimento cognitivo in una esperienza particolarmente piacevole e gratificante sul piano fisico e sensoriale attraverso, in
particolare, la spettacolarizzazione dei contenuti secondo i dettami del marketing esperenziale.
E' un parco infine che potrebbe portare numerosi vantaggi di tipo economico, turistico, culturale e scientifico alla città di Milano, all'Area metropolitana e non solo.
12
13 Il legame tra il Parco tematico e il territorio circostante
Il Parco tematico (unitamente al Parco tecnologico 14 15 ) è concepito per essere aperto al territorio circostante, visitabile in particolare grazie a una rete di piste ciclabile.
Per favorire la conoscenza del territorio in tempo reale, oltre all'Area rinaturalizzata e al
plastico del territorio ( 5 ) vengono messi a disposizione del visitatore strumenti di partecipazione attiva:
- il Geoblog che attua l'interazione tra la mappa del territorio e quelle scritture (video, foto,
audio) che lo rilevano,
- apposita "app" continuamente aggiornata per condividere le iniziative dei Comuni, Enti
ed Associazioni presenti nel territorio.
Questi strumenti consentono al visitatore di decidere quale percorso paesaggistico/culturale intraprendere nelle escursioni esterne al Parco tematico.
14 Parco tecnologico: Stampa 3D
Confartigianato Imprese Varese ha creato nel 2014 una unità di ricerca "FaberLab" finalizzata allo sviluppo della tecnologia rivolta alla Stampa 3D.
Al momento FaberLab possiede le seguenti tecnologie 3D: FDM (Fused Deposition Modeling), CJP (Color Jet Printing), SLA (Stereolithography).
Il progetto è di trasferire, ampliandola, questa unità ora collocata a Varese, all'interno del
sito espositivo per concorrere alla creazione di un Parco tecnologico finalizzato ad attività
come ricerca, service al mondo produttivo, produzione al servizio delle iniziative che sorgeranno all'interno del sito, didattica e diffusione delle tecnologie, sviluppo di idee. Ciò in
stretto collegamento con il mondo del Makers, delle Università milanesi ad indirizzo scientifico/tecnologico, con l'Human Technopole.
15 Parco tecnologico: agricoltura di precisione automatizzata
E' prevista, nell'area dedicata al Parco tecnologico, l'installazione di serre di coltivazione
idroponica; sono impianti che uniscono tutte le più moderne tecnologie di coltivazione agricola, risparmio idrico e di recupero energetico.
Si tratta di una vera e propria fabbrica agricola, caratterizzata da una gestione automatizzata della coltivazione grazie all'impiego di una tecnologia derivata dalla Stampa 3D e di
un software 3D dedicato.
E' prevista anche un'attività di ricerca su: sostenibilità economica, ambientale, produttiva;
cibo, salute, diete, etc. nell'ambito di progetti che vedono la partecipazione dei Paesi in via
di sviluppo.
E' un'attività che andrebbe affidata ad una Scuola di dottorato internazionale da creare
sotto la regia dell'Human Technopole e della Facoltà di Agraria dell'Università Statale facente parte del Campus universitario secondo contenuti e modalità di cui si formula una
prima ipotesi, tutte da verificare, con le suddette parti in causa
13
16 Mobilità innovativa nell'area post EXPO
Si propone una mobilità all'interno del sito espositivo affidata ad una flotta di veicoli elettrici
a guida autonoma progettati nell'ottica della sostenibilità.
Abbiamo così:
- moduli di tipo A per servizi di vario tipo anche a carattere individuale: emergenza, assistenza medica, trasporto di persone con disabilità motorie, trasporto merci, etc.
- moduli di tipo B, componibili, per la movimentazione di massa dei passeggeri soltanto
lungo il Decumano come shuttle a cadenza prestabilita.
In un arco temporale che dipende principalmente dall'evoluzione dello stato dell'arte della
tecnologia a guida autonoma si potrà estendere il servizio di trasporto in aree e strade
pubbliche aperte al traffico, esterne al sito espositivo.
Da sfruttare le potenzialità mediatiche associabili all'impiego della tecnologia a guida autonoma nel sito espositivo che, in quanto aperto al grande pubblico, può favorire l'attivazione di partnership strategiche come quella con FCA.
--------------------------O-------------------------L'articolazione in voci del progetto dei due Parchi rende esplicito, attraverso l'analisi degli abstract riassunti nei punti precedenti, ruoli, proposte e contenuti associabili a ciascun membro del Gruppo di lavoro. Ne scaturiscono profili professionali di
potenziale interesse per AREXPO se intenzionata ad un coinvolgimento, in tutto o in
parte, del Gruppo negli sviluppi del dopo EXPO.
14
ABSTRACT
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1 Un progetto innovativo nell'Area metropolitana
Autore: Luigi SANTAMBROGIO
“Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo “ Mahatma Ghandi
Dopo l’ assegnazione di EXPO a Milano alcuni volenterosi, otto anni fa, iniziarono ad interrogarsi e a domandare alla Città sul destino dell’area dopo EXPO.
Nel corso di questo lungo tempo e in un contesto difficile e sfuggente, è maturata, sin
dall’inizio, la proposta di un Parco tematico, da realizzare all’interno dell’area destinata a
parco urbano.
Un parco educativo strutturato come percorso espositivo che porterà il visitatore dal centro
della Terra ai confini più lontani dell’Universo conosciuto. Un parco in continuità, per i suoi
contenuti, con EXPO ma allargando e spettacolarizzando l’offerta.
Un luogo emblematico, generatore di narrazioni capaci di stimolare la comprensione di
questo nostro tempo che, sì, continua a segnare il divenire delle nostre quotidianità ma in
un inedito contesto in cui la prossimità coincide, sempre più, con il nostro stesso pianeta e
ciò che è lontano, con gli orizzonti infiniti.
Un Parco tematico in sinergia e a complemento con gli altri progetti proposti come: Human
Technopole, Campus Universitario, Città dell’Innovazione e della Scienza che si prevede
andranno ad occupare una porzione significativa del sito espositivo.
L’area dell’Esposizione Universale , un tempo spazio condannato alla marginalità di Milano quanto dell’area metropolitana, per effetto del lascito EXPO, oggi è diventata a sua volta uno snodo strategico necessario per il maggior successo di quelle stesse centralità.
Di sicuro una novità in quanto il “dopo EXPO “si carica sia della dimensione locale che di
quella globale, dove le ragioni di racconto e conoscenza e ricerca oscillano e si rincorrono
tra elementi di memoria e innovazione , mescolandosi e reinventandosi in un continuo divenire.
In una parola un unicum per tutti gli abitanti del nostro pianeta e motivazione sufficiente
per affrontare le fatiche di lunghi viaggi per raggiungerlo, la meta di un “neo” pellegrinaggio
della conoscenza per uno sviluppo sostenibile nel XXI secolo.
Alla luce di quanto ci ricorda la “Laudato sii” non più l’imperativo dell’accaparramento
dell’ambiente naturale ai soli fini di un immediato uso e consumo ma nuove scritture che
richiedono di “salvaguardare le condizioni morali di un autentica ecologia umana”.
“Ogni aspirazione a curare e migliorare il mondo richiede di cambiare profondamente gli
stili di vita, i modelli di produzione e consumo”, così come quelli di mobilità, e ”le strutture
consolidate di potere che oggi reggono le società”.
Un luogo di cittadinanza della Terra che sia sempre più consapevole dei cambiamenti utili
per il bene di Gaia ma anche per i nuovi sentieri di sviluppo per l’intera Umanità.
E nel contempo si riconferma per Milano la missione di sempre, essere “la terra di mezzo”,
"il luogo fra i corsi d’acqua” segnato dallo scorrere di cose e persone carichi di saperi, idee, memorie, innovazioni e fattività .
La Città che si rinnova e si conferma quale Comunità vocata all’officium tra orizzonti prossimi ed infiniti, quale piattaforma “spaziale” verso il futuro.
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2
Parco tematico: Scienze della Terra
Autore: Mauro ROSI
Nel viaggio dal centro della Terra all’Universo, il primo tratto del settore espositivo che il
visitatore incontra, è quello dedicato alla struttura della Terra e al vulcanismo. Il percorso
si prefigge, mediante l’utilizzo di strumenti espositivi e multimediali, di far conoscere al visitatore i materiali (rocce e minerali), la struttura e la dinamica interna, del pianeta che ha
dato origine e che ospita la vita nelle sue innumerevoli forme. Il filo conduttore della narrazione è quello di far comprendere come il pianeta possegga un’energia vitale e una dinamica non solo nella sua componente biologica superficiale ma anche al proprio interno.
Seguendo questo filo conduttore la narrazione assegna un risalto particolare al vulcanesimo nel contesto marino e terrestre, anche spiegando come tale fenomeno abbia potuto
avere un ruolo importante nel far germogliare l’attività biologica sulla Terra e come il vulcanesimo abbia intrecciato da sempre una forte interazione con le comunità umane.
Partendo dall’illustrazione della struttura del pianeta a gusci concentrici di materiali ad altissima temperatura aventi diverso stato fisico, il visitatore è portato a comprendere come
il processo di dispersione del calore interno della Terra verso la superficie, avvenga grazie
alla presenza di giganteschi moti convettivi nel nucleo esterno e nel mantello. Partendo
dalla presenza di tali correnti (veloci nel nucleo esterno liquido e lente nel mantello plastico) è possibile dare spiegazione al campo magnetico terrestre e alla sua variazione secolare e di fornire semplice spiegazione alla continua dinamica delle placche litosferiche da
cui dipende la presenza dei terremoti, dei vulcani e delle catene di montagne. Il concetto
della vitalità del pianeta e della sua dinamica interna deve essere reso attraverso simulatori virtuali capaci di accelerare i processi naturali per trasferire al visitatore il senso di vitalità che la Terra emana anche dal proprio interno.
Come tutte le creature viventi la Terra si caratterizza per una propria storia e anche questa
storia ha bisogno di essere raccontata al grande pubblico in modo emozionante affinché
coloro che visitano la mostra possano apprezzare a pieno il valore della casa che hanno il
privilegio di abitare e si sentano stimolati ad amarla e conservarla come la casa che ospiterà le future generazioni. Così come il viaggio virtuale verso l’Universo, trasporterà successivamente il visitatore nell’elemento dello spazio sconfinato, il viaggio a ritroso nella
notte dei tempi passati, conduce lo stesso a confrontarsi con una scala del tempo formidabilmente dilatata rispetto a quello della nostra vita. Per raccontare questa storia è necessario far comprendere come la scienza moderna sia stata capace di rivelare, spesso
con sorprendente precisione, vicende, che sono iniziate a partire da 4570 milioni di anni
fa. Il quadro delle conoscenze acquisito dalla scienza moderna permette di far vivere al
visitatore le tappe salienti della storia geologiche e dell’evoluzione della vita; dalla aggregazione del materiale roccioso, alla formazione del proto-pianeta, alla comparsa delle
prime rocce, dei primi oceani, dei continenti, della vita, dell’ossigeno, le estinzioni di massa
prodotte dai grandi impatti etc.. Esistono sul mercato e nelle strutture museali mondiali
ampie esperienze nonché risorse di software e di modelli di varia scala da direttamente
utilizzabili a ulteriormente implementabili e da cui trarre stimolo e risorse.
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Il fenomeno del vulcanesimo costituisce, fin dai primordi della storia della Terra,
l’espressione più spettacolare della sua vitalità interna e anche il fenomeno con cui sì è a
più riprese intrecciata la storia della vita e dell’uomo. Per apprezzare la scala planetaria
del fenomeno sarà necessario far viaggiare virtualmente il visitatore sul fondo degli oceani
per far comprendere come la parte più importante del fenomeno vulcanico si realizzi, ogni
giorno, senza che noi ne abbiamo una percezione, sul fondo degli oceani. E’ a tale fine
necessario condividere con il visitatore l’emozione dell’esplorazione del fondo oceanico
per conoscere come, lungo le dorsali oceaniche, oltre all’incessante eruzione di grandi
masse di lava, siano presenti grandi emissioni di fluidi caldi, altamente mineralizzati e come intorno a tali manifestazioni vivano singolari colonie biologiche capaci di prosperare in
ambienti privi di luce e ad alta temperatura a prima vista incompatibili con la vita. Tali ambienti sono oggi considerati tra quelli candidati ad aver svolto la funzione di “culla” per far
germogliare le prime cellule viventi capaci di trarre energia vitale da processi termici e
chimici di tali fluidi e senza quindi attingere energia dal sole.
Il vulcanesimo che si manifesta negli ambienti superficiali (di margine convergente e di
punto caldo) dovrà ricevere omologa attenzione visto che sono per lo più i vulcani continentali e insulari a presentare fenomenologie esplosive, anche di grande scala, capaci interagire in modo forte con l’uomo, in clima e con la biosfera. Gli ambienti vulcanici insulari
e continentali con il loro mettere a disposizione suoli agricoli areati e ricchi di sostanze minerali, e sorgenti calde, hanno da sempre attratto le comunità umane. D’altra parte la nascita di agglomerati umani in vicino ai vulcani ha costituito un elemento di grave rischio per
la capacità che certi vulcani anno di radere al suolo e seppellire e cancellare sotto coltri di
materiali incandescenti intere città. E’ compito dell’uomo imparare a saper convivere con i
vulcani e con i pericoli da essi prodotti attraverso un uso responsabile del territorio e predisponendo le azioni di protezione civile idonei a proteggere la vita delle persone.
Giunto al termine, il visitatore porterà con se una migliore conoscenza della struttura fisica
e dinamica il pianeta che abitiamo, del percorso biologico dell’evoluzione e della diversificazione biologica realizzatosi in miliardi di anni per riflettere su come siamo oggi chiamati
a utilizzare le risorse del pianeta e a convivere con i rischi, in modo responsabile e nel rispetto degli equilibri generali di quel meraviglioso sistema che ha reso possibile la nostra
stessa comparsa come genere umano.
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Parco tematico: Biosfera
Prima parte
"Progettazione strutturale ed impiantisca delle serre"
Autori: Franco MOLA, Carlo PIEMONTE
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Seconda parte
"Progettazione della componente vegetale delle serre"
Autore: Ettore ZAULI
L'inserimento della componente vegetale all'interno di strutture (che si possono definire
biosfere) di grandi dimensioni e con il clima perfettamente controllato costituisce un elemento di grande attrazione e di costante interesse per il pubblico in tutto il mondo. Gli esempi già realizzati e quelli in fase di progettazione ne sono la prova.
Dal punto di vista tecnico è possibile oggi ricreare all'interno delle serre qualsiasi condizione di temperatura, di umidità e di illuminazione facendo vivere e prosperare piante appartenenti a climi totalmente diversi da quello in cui è inserita la struttura. La creazione in un
ambiente controllato ed inserito nel contesto urbano di paesaggi che sarebbe possibile
conoscere solo osservandoli nelle situazioni originali con lunghi e costosi viaggi costituisce
un grande opportunità dal punto di vista spettacolare e didattico. Non si tratta quindi di inserire solo piante appartenenti ad un determinato ambiente all'interno di una serra come
viene fatto nei giardini botanici ma si tratta di creare una struttura dove l'aspetto scenografico si accompagna a quello scientifico, dove la meraviglia per la visione a distanza ravvicinata di piante esotiche e non comuni si accompagna a quella per l'osservazione di ambientazioni paesaggistiche in grado di stupire e meravigliare.
Tralasciando le ambientazioni dei climi più vicini a noi come quello mediterraneo o quello
continentale le due ambientazioni più interessanti potrebbero essere quella del clima tropicale (riproducendo in particolare la foresta pluviale) e quella del clima desertico dove la
vegetazione presente risulta molto specializzata e di grande impatto visivo e scenografico.
In alternativa ad una ambientazione da clima desertico si potrebbe pensare alla realizzazione di una foresta arcaica con l'inserimento di specie vegetali definibili come fossili viventi, piante cioè già presenti sulla terra in ere geologiche remote come araucarie, cycas,
felci, gyngko, podocarpus, taxus, wollemia, ecc.
Il reperimento sul mercato vivaistico italiano ed estero di piante anche di grandi dimensioni
consentirebbe di ottenere situazioni di pronto effetto senza dover attendere anni per la
crescita e lo sviluppo naturale delle piante.
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Figura 1: interno di una biosfera a clima subartico da realizzarsi negli emirati arabi (progetto Dodi Moss)
Figura 2: Progetto Globalflora. In ogni biosfera è prevista una situazione climatica diversa (progetto Dodi Moss)
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Figura 3: sezione biosfera clima desertico (progetto Dodi Moss)
Figura 4: progetto biosfera fossili viventi (progetto Dodi Moss)
Figura 5: progetto biosfera clima tropicale(progetto Dodi Moss)
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Figura 6: Biosfera Porto Antico Genova (Progetto Renzo Piano)
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Parco tematico: Cupola dell'Universo
Autori: Marcello CORADINI, Gianluca RANZINI
La Cupola dell'Universo, nell'ambito del parco a tema, si inserisce con la doppia anima di
percorso espositivo interattivo e di teatro multimediale/planetario.
Il percorso espositivo intende condurre il visitatore in un viaggio che va dal centro del nostro pianeta fino alle enormi distanze dell'Universo a grande scala. Si inizia quindi dalla
Terra per far conoscere la sua struttura interna con le sue dinamiche, di cui il vulcanismo
rappresenta l'elemento più “vitale”, per poi proseguire, giunti sulla sua superficie, attraversando luoghi dove vengono ricreati ambienti rappresentativi di alcune forme di biosfera
terrestre (Biosfera, Area rinaturalizzata, Parco della Biodiversità, Collina mediterranea come da Fig. 1 del Sommario). Viene quindi illustrata la composizione della sua atmosfera,
mettendo l'accento su come. le osservazioni satellitari hanno enormemente ampliato le
possibilità di studio del nostro pianeta, sia per quanto riguarda uno sviluppo il più possibile
sostenibile, sia per il monitoraggio delle sue risorse. Ma anche per la gestione di emergenze e di calamità naturali come inondazioni, incendi ecc. Inoltre, i satelliti consentono di
tenere continuamente sotto controllo il clima (e quindi il riscaldamento globale), e con esso
il livello degli oceani, lo scioglimento dei ghiacci, l'inquinamento degli oceani e dell'atmosfera. Tematiche che richiamano in parte quelle affrontate durante l’Expo 2015 di Milano.
Una seconda sezione della parte espositiva è dedicata al nostro sistema planetario e alla
sua esplorazione, descrivendo e illustrando le più significative tra le moltissime missioni
con sonde automatiche che hanno permesso di avvicinarci, e in molti casi di atterrare, sugli altri pianeti. Queste missioni hanno consentito di ricostruire la genesi e l'evoluzione del
sistema solare, e quindi anche della Terra. Questa sezione consente di mostrare anche le
scoperte più recenti, tra le quali, per esempio, quelle relative all'avvicinamento di alcuni
nuclei cometari e anche di pianeti nani come Plutone e Cerere. Uno degli obiettivi principali dell'esplorazione del sistema solare è poi quello di capire se altri luoghi, oltre alla Terra,
ospitino (o abbiano ospitato) forme di vita, anche in forma elementare. Una scoperta che
rivoluzionerebbe non solo le conoscenze scientifiche ma la visione dell'uomo nei riguardi
di se stesso e del cosmo. D'altro canto, nel suo sogno di scoperta e di esplorazione, l'uomo ha raggiunto la Luna, e oggi si proietta con diversi progetti verso la possibile (anche se
ancora futuribile) colonizzazione di Marte.
Infine, la terza sezione espositiva si rivolge a ciò che si trova al di fuori del sistema solare:
la nostra galassia (la Via Lattea) e le galassie esterne. Anche in questo caso, le osservazioni da Terra, fin dai tempi di Galileo, e poi dallo spazio, ci hanno permesso di scoprire
oggetti e fenomeni straordinari, oltre che di raccogliere immagini spettacolari di stelle, nebulose, galassie. Ma l'astronomia è anche un viaggio nel tempo, nel passato dell'Universo,
fino a epoche che sfiorano il Big Bang. Nel corso del XX secolo, inoltre, la nascita di nuove
“astronomie” a lunghezze d’onda diverse dal visibile ha consentito di studiare i fenomeni
che avvengono all’interno dei diversi oggetti celesti, e anche di scoprirne di nuovi. Infine, si
vogliono evidenziare le nuove sfide dell'astronomia, come la ricerca delle onde gravitazionali, della materia oscura, dei buchi neri.
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Per tutte le sezioni si prevedono sistemi multimediali come exhibit, pannelli/ schermi/terminali interattivi, ecc.
Per quanto riguarda la sala multimediale, questa è concepita come un planetario di moderna tecnologia digitale, con un diametro indicativo di 23 metri e 300 posti a sedere. I
moderni planetari digitali hanno risoluzioni che ormai raggiungono i 4K (e nei prossimi anni
arriveranno a 8K). Ciò significa che possono unire una rappresentazione del cielo a una risoluzione quasi a livello dei tradizionali planetari optomeccanici (per quanto riguarda, ad
esempio, la puntiformità delle stelle) alle caratteristiche proprie dei sistemi digitali. In particolare, questi ultimi consentono di viaggiare in tre dimensioni nello spazio, spostando il
proprio punto di vista dalla Terra a qualunque luogo dell’Universo. I software che animano
i planetari digitali di nuova generazione contengono i principali cataloghi astronomici di
oggetti stellari e non stellari (nebulose, galassie, asteroidi, pianeti extrasolari, ammassi
aperti e globulari…), e consentono quindi di visualizzare simulazioni del cielo che sono in
tutto basate su dati reali, e che possono essere anche aggiornati in base alle nuove scoperte.
Inoltre, diversamente dai planetari tradizionali, questi simulatori di straordinaria potenza
consentono anche di proiettare contenuti di qualsiasi genere, diversi dal semplice cielo
stellato: animazioni fulldome, video, immagini. Ciò amplia in modo virtualmente infinito i
contenuti proiettabili: oltre a quelli astronomici, si può pensare di affrontare in modo appropriato argomenti che richiamino tutti i temi della sezione espositiva, e anche altri:
scienze della Terra, geologia, biologia, meteorologia, fisica ecc.
La sala di proiezione della cupola dell’Universo si può prestare ovviamente anche come
sala conferenze, per ospitare ricercatori che parlino delle proprie esperienze, come sala
convegni e anche per ospitare performance che uniscano scienza e arte (musica, teatro,
letture).
Infine, con sistemi di proiezione adeguati, è possibile realizzare anche proiezioni in 3D stereoscopico, e anche inserire effetti cosiddetti 4D (movimento delle poltrone, schizzi
d’acqua e d’aria ecc.). Le proiezioni 3D e 4D saranno inoltre complementate da tecniche di
Realtà Virtuale (VR) tramite l'uso di appositi visori connessi a computer. Le tecniche di VR
sono strumenti potenti di studio, divulgazione e intrattenimento che recentemente hanno
attirato l'interesse dei giganti dell'informatica (da Google ad Apple ecc.). Quest'ultimi potranno essere considerati potenziali sponsor finanziari e tecnologici.
La sala di proiezione ci si aspetta che accolga circa 650.000 spettatori annui.
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Parco tematico: Area rinaturalizzata e plastico del territorio
Prima parte
"Area rinaturalizzata"
Autore: Francesca NEONATO
La proposta di PN Studio PROGETTO NATURA prevede la rinaturalizzazione di una parte
del sito, all'interno del Parco tematico, al fine di riprodurre in piccola scala il paesaggio vegetazionale originario, ovvero un ecomosaico costituito da un lembo di foresta planiziale,
dalle fasce boschive igrofile, dagli habitat particolari di fontanili/risorgive, corsi d’acqua.
Questo insieme di habitat può rappresentare anche il paesaggio primario da cui ha avuto
origine qualsiasi successiva manomissione antropica. La ricostituzione della foresta primaria e degli habitat ad essa connessi, è la sorgente di biodiversità, in termini ecosistemici,
specifici e genetici. Oltre che a questa importantissima funzione, va aggiunta la straordinaria valenza evocativa, ispiratrice e archetipica.
L’area rinaturalizzata in questa visione ecosistemica è in grado inoltre di realizzare una
connessione ecologica con il sistema dei parchi e delle aree protette, ma anche con
l’agroecomosaico che circonda le aree non edificate del territorio metropolitano considerato. E' un territorio a Nord-Ovest di Milano, nell'Alto Milanese, nel Parco Agricolo Sud Milano, in Brianza.
L’insieme di questi habitat e di un’agricoltura in buona parte sostenibile (molte sono le aziende bio), conferisce al territorio una multifunzionalità straordinaria, che riverbera nel
Parco tematico con l’offerta di diverse esperienze collegate ai temi della natura.
Per tali ragioni, l’Area rinaturalizzata costituirà l’elemento più naturaliforme del sistema vegetazionale del Parco, che unisce le diverse tipologie vegetazionali con un gradiente di naturalità crescente.
Seconda parte
"Plastico del territorio"
Autore: Paolo RAMBALDI
La nostra proposta che era basata inizialmente su un sistema di proiezione sul modello del
territorio (plastico metavisuale: pag. 15 del documento allegato "Dopo EXPO 2015", prima
parte), viene oggi sostituita da una soluzione ancor più affascinante che prevede la realizzazione di un plastico dell’area in scala 1:87 animata da un insieme di più elementi.
Forti dell’esperienza maturata in progetti analoghi, quali l’attualissimo Gulliver’s Gate di
New York ( mq 250) che verrà inaugurato nel 2017, conosciamo le grandi potenzialità che
la scala H0 (1:87) offre ovvero la capacità di raffigurare particolari legati alla natura, ai paesaggi
urbani e non, fino ai personaggi raffigurati in svariate attività.
La ricchezza, e vivacità, dell’insieme è garantita da una vastissima gamma di situazioni
rese possibili dalla preziosa artigianalità e dalla collaudata esperienza dei prodotti in
commercio.
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Grazie a questo felice connubio e l’inserimento di microanimazioni ed effetti vari è possibile scrivere un vero e proprio ‘copione’ definendo le sequenze e/o ritmo delle scene che,
anche con l’ausilio di luci e rumori, determinano lo scorrere del tempo nel territorio in esame nell’arco della giornata e, addirittura, delle stagioni.
I visitatori inoltre potranno interagire arricchendo ulteriormente la messa in scena generale
attraverso una sofisticata regia capace di garantire divertimento, accrescimento culturale
ed al tempo stesso informazione sulle varie attività presenti all’interno del sito espositivo e
del territorio circostante (in sinergia con 13 ).
La grande professionalità nel raffigurare il mondo reale, l’utilizzo di materiali leggeri ma resistenti, di colori delicati e durevoli, di impianti affidabili e tecnologie all’avanguardia rende
possibile una accurata rappresentazione piena di curiosità e colpi di scena che richiede
l’attiva partecipazione dei visitatori grandi e piccini per accrescere la conoscenza attraverso l’intrattenimento.
Il loro coinvolgimento sarà infatti determinante per alimentare costantemente il progetto
con nuove idee contribuendo a rinnovarlo e a mantenerlo sempre attualissimo.
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6 Parco tematico: Shopping Center e Ristorazione (la scommessa di un masterplan)
Autore: Tiziana BARDI
La progettazione dell'area lascito di Expo è estremamente complessa ed articolata, ma
ricca di grandi potenzialità da sfruttare poiché, in un contesto di concorrenza quale quello
della metropoli milanese, presenta la carta vincente di essere un luogo accessibile, conosciuto e visibile.
La redditività del sito nel lungo periodo però è strettamente legata alla programmazione,
perché l'area non può essere suddivisa solo meccanicamente senza una visione di insieme: deve esserci un piano e questo deve essere capace di declinarsi secondo le aspettative del corto, medio e lungo termine, permettendo al progetto di trasformarsi ed ai differenti attori di portare avanti una sinergia all'interno ed all'esterno del sito stesso.
La proposta del nuovo Parco tematico e del Parco tecnologico si pone proprio questo
come obiettivo, proponendone una lettura innovativa a livello nazionale ed internazionale,
attraverso uno sviluppo sostenibile, sia per processo che per contenuti.
Alle attività di grande rilevanza scientifica e tecnologica previste, ampiamente dibattute
nelle passate presentazioni, affianca l'esigenza di creare attività commerciali (retail e
food) e terziarie, che ne potenzino l'offerta e l'attrattiva e che soddisfino sia le richieste dei
fruitori quotidiani (lavoratori, studenti, ricercatori), sia di quelli di passaggio (turisti, conferenzieri, famiglie, etc).
L'offerta commerciale non è assolutamente punto da trascurare: il volume e l'originalità
dell'offerta, uniti all'ambiente ed all'architettura di qualità, permetteranno al progetto di differenziarsi e di soddisfare le esigenze di coloro che graviteranno sul sito con modalità
temporali differenti.
Altamente strategica per il successo del progetto sarà anche la programmazione della ristorazione, che dovrà differenziarsi sia per tipologia che per forma: dovrà soddisfare una
clientela business, le famiglie, coloro che lavorano nei centri presenti, ma anche una clientela più haut de gamme e quella legata al fruitore sportivo e sperimentatore.
Una particolare attenzione dovrà poi essere posta nella forma che la parte ristorativa adotterà, potendo esprimersi sia in modalità aggregata (quali food court o anche poli comuni di
ristorazione per le varie attività del sito), sia sviluppata in forme più puntuali, stanziali o
temporali.
La ristorazione dovrà quindi essere pensata veramente per un target ampio e differente,
approfittando anche di quanto sviluppato e sperimentato all'interno del Parco, dove l'alimentazione e le tematiche sulla nutrizione si sposano con una ristorazione “biologica e
salutare”, legata ad uno sviluppo sostenibile.
La programmazione della parte shopping e ristorativa così come visto appare pertanto
strategica per la riuscita del progetto e dovrà essere affrontata con le regole di urbanistica
commerciale più moderne: l'ampiezza del sito e le distanze dovranno essere studiate e la
qualità e la varietà dell'offerta dovranno emergere nella stesura del piano. Questo è un
vero progetto di sviluppo urbano, non sarà possibile utilizzare l'area solo come contenitore,
come concentrazione di eventi puntuali senza un filo conduttore, ma sarà necessaria una
vera e propria regia per permettere la realizzazione del progetto, secondo uno sviluppo intelligente e duraturo.
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Parco tematico: Centro acquatico.
Autore: Ralf DEJACO
Al termine dell’EXPO e dopo lo sgombero delle strutture smontabili sono state liberate
ampie porzioni dell’area espositiva in parte destinate a parco pubblico, per una estensione
quest'ultimo di 44 ettari ca.
Un parco pubblico che, nella proposta qui formulata, sarebbe la sede ideale per insediare
al proprio interno il Centro acquatico ad apertura annuale ed il Resort tematizzato facenti
parte del Parco tematico: due tipologie di strutture viste con crescente interesse da parte
del pubblico e che, assieme al Parco tecnologico, creerebbero un pacchetto di offerte unico nel panorama non solo italiano ma anche nel contesto internazionale.
Di particolare interesse, per questo insediamento, la porzione di parco pubblico compresa
tra le serre (Biosfera) e il Decumano confinante ad Ovest con il Cardo e Lake Arena e ad
Est con il Resort tematizzato.
Centro acquatico
Il Centro acquatico deve essere coerente con lo spirito dell’EXPO e quindi puntare su contenuti sia architettonici che come offerta fortemente innovativi. Non è quindi scopo di un tale Centro fare concorrenza ad altri parchi tematici che si focalizzano soprattutto sulla categoria “fun”.
Nel dimensionare il Centro acquatico va ricordato che ai 2-2,5 milioni/anno di visitatori attesi nel Parco tematico si aggiungono ca. 18 000 studenti (più ca. 1800 ricercatori e poco
meno di 500 tra tecnici e amministrativi per un totale di 2280 operatori), del Campus Universitario nonché i 1500 tra ricercatori, tecnici e amministrativi dell'Human Technopole che
giornalmente frequentano il sito espositivo.
Il presente studio intende inoltre (ri)portare a Milano una struttura che riprenda l’antico
concetto di “Thermae” come luogo di aggregazione e scambio, riposo e attività fisica. Una
struttura dedicata allo sport (nuoto, tuffi, arrampicata, bowling, beach volley, calcetto ed altre attività in palestra), al divertimento (scivoli, canali con corrente forzata, cascate), al benessere seguendo gli standard dei centri termali dell’Alto Adige, nonché di Paesi più sviluppati in questo senso come l’Austria, la Svizzera o la Germania (piscina con acqua salata, piscine a 38°C per nuotare all’esterno anche in inverno, ampie zone wellness e relax,
massaggi, aree beauty, saune e trattamenti eventualmente estendendo ad attività fisioterapeutiche e medicinali per cure riabilitative), ampia area fitness.
Tema centrale è l’Acqua. Acqua tematizzata nelle sue varie forme in vari luoghi del Centro: il lago, il fiume, il canale, la pioggia, la cascata, la grotta ecc. Questi luoghi si possono
trovare sia all’esterno che all’interno o essere elementi che collegano interno ed esterno.
In questo contesto facciamo notare l’importanza di grandi vetrate completamente apribili
(eventualmente anche segmenti, tetto facciata apribili a segmenti interi) per estendere nei
periodi di primavera e autunno- sensata per questa fascia climatica l’attività balneare.
Una tale struttura non deve per forza avere grandi cubature, ma deve rimanere in secondo
piano rispetto a tutta l’area esterna del Parco, che deve essere il cuore del Centro acquatico.
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Ampi prati e zone ombreggiate da alberi si devono alternare a spazi per giochi d'acqua e
vasche di diverse forme e profondità. Va poi ideato un percorso acquatico che, attraverso
il Parco, porta all'interno della struttura del Centro.
All'interno di questa struttura andrebbe prevista, se nel target del Centro si vuol dare rilievo
al nuoto agonistico, una vasca olimpica della lunghezza di 50 m con corsie di 2,5 ciascuna.
Il concetto si deve prevalentemente basare sul motto “un mondo da scoprire”. Varie vasche di forme irregolari devono formare un “arcipelago” di ambienti differenziati nella profondità, temperatura e luce.
Il rispetto dell’ambiente deve essere il tema centrale e questo principio va mantenuto in
tutte le scelte, che via via andranno fatte, per ottenere un edificio che riesce a integrarsi
architettonicamente e paesaggisticamente in modo ottimale. Già partendo dall’architettura,
infatti, s’influenza la sensazione di comfort di una persona. Il Centro acquatico non deve
essere una macchina, ma attraverso qualità progettuale e ospitalità del personale, dare la
sensazione di essere a casa, di sentirsi a proprio agio. Forma, colore e materiali sono fondamentali in quest’ambiente, tanto quanto il risparmio energetico (adozione dei criteri CasaClima).
Si potrebbe in tal senso puntare su un edificio vicino a 0-energia/passivo.
In generale sembra opportuno perseguire coerentemente il progetto di una struttura che
rispetti la natura in tutti i suoi aspetti a cominciare dal trattamento delle acque. Qui si potrebbe puntare, in aggiunta a vasche tradizionali, su di un lago di acqua dolce per il nuoto
che si auto depura in modo naturale.
grande parco con vasche outdoor, bacino con onde artificiali
ampi prati
architettura fortemente innovativa
risparmio energetico
cubature possibilmente piccole
ambiente unico e suggestivo per il relax della mente e del corpo
struttura per tutta la famiglia (4-80 anni)
dalle piscine termali, con idromassaggi, lettini effervescenti, getti a collo di cigno, docce
aromo-cromatiche e percorso vascolare (Kneipp) si può passare alle cabine benessere,
in cui godersi i trattamenti e massaggi, o alla grande palestra, dotata di tutte le più moderne attrezzature, dimensionata per poter accogliere fino a 2.500 persone contemporaneamente (interno ed esterno)
efficienza e la grande professionalità dello staff.
Il Centro acquatico deve disporre di ogni comodità: bar, punto ristoro, zone relax interne
ed esterne, ampi spogliatoi con guardaroba singoli e per gruppi
ev. ambulatori medici in cui effettuare consulenza per leggere riabilitazioni.
biblioteca
nella piscina termale esterna idromassaggi particolari da cui si può godere lo splendido
parco che cambia al variare delle stagioni.
l’ospite potrà alternare esercizi fisici, percorsi in acqua e zone riposo.
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La planimetria di Fig. 1 del Sommario evidenzia come il Centro acquatico con una estensione di 60 000 mq ca. si rapporta all'area circostante del Parco tematico.
Le Figg. 1, 2, 3 e 4 forniscono alcuni esempi di centri acquatici realizzati in Trentino Alto
Adige e di un laghetto di acqua dolce autodepurante.
Fig. 1 Piscina coperta "Acquarena" - Bressanone (BZ) Alto Adige
Fig. 2 Piscina coperta "Acquarena“ – Bressanone (BZ) Alto Adige
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Fig. 3 Piscina coperta “Balneum” Vipiteno (BZ) – Alto Adige
Fig. 4 Esempio: Laghetto di acqua dolce auto-depurante
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Parco tematico: Resort tematizzato
Autore: Ugo COMOLLO
Si è pensato ad un Resort a 4 stelle costituito da un unico edificio la cui forma (pianta e vista), riprende quella stilizzata del logo del Parco tematico (Fig. 1) sul cui significato si rimanda a pag. 27-28 di "Dopo EXPO 2015" (Prima parte) mentre si rimanda allo stesso
documento e alla bibliografia ([9] pagg. 116-121, ) per una descrizione dettagliata dell'edificio.
LOGO
RESORT
Pianta
Vista
Fig. 1 Dal logo del Parco a Resort tematizzato
Si vuole qui focalizzare l'attenzione sul centro di questo edificio costituito da un'ampia corte triangolare a tutta altezza e a copertura trasparente grazie a tre falde in vetro e acciaio
(vista di Fig. 1) pensata principalmente come bacino d'aria e luce per gli interni, secondo le
indicazioni progettuali per i cosiddetti 'edifici passivi'.
All'interno di questa corte si trova una struttura centrale a tutta altezza di forma cilindrica
(Fig. 2) ricoperta da 'verde verticale' ed osservabile per tutta la sua estensione da parte
del visitatore tramite un ascensore/giostra. A forma di corona circolare, ha un lento movimento rotatorio che, sommato a quello verticale concede molteplici e cangianti visioni delle
diverse essenze vegetali.
Alla base di questo cilindro vi è un grande acquario a forma di prisma retto triangolare come quello della corte.
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Fig. 2 Sezione verticale
Il riscaldamento/raffreddamento, secondo gli standard di un edificio passivo, nel garantire
una temperatura confortevole per gli ospiti nelle varie condizioni climatiche dell'anno permette altresì di creare un microclima favorevole alla coltivazione delle specie vegetali ospitate nel cilindro del 'verde verticale'.
Si ricorda che la presenza di questo verde all'interno della corte porta benefici aggiuntivi
nel condizionamento degli ambienti, in termini di:
- depurazione dell'aria attraverso l'assorbimento dell'anidride carbonica e la produzione
dell'ossigeno
- azione di filtraggio e depurazione degli inquinanti atmosferici.
Di più il verde del cilindro può essere concepito per essere un'opera d'arte se vengono
scelti elementi vegetali di colori differenti che spaziano dal giallo, al rosso, al verde e se,
giocando con questi colori si dà forma a disegni decorativi di particolare bellezza.
Sono disegni ottenibili con una tecnologia derivabile dalla stampa 3D 15 , per applicazioni
in un'agricoltura di precisione automatizzata basata sull'idrocultura. Qui il sistema, comandato da un software 3D per la semina all'interno di apposite tasche poste sulla superficie
del cilindro e per le altre operazioni, è scorrevole su binari concentrici al cilindro ancorati al
di sotto dell'ascensore/giostra.
Per la creazione in 3D di sempre nuovi disegni decorativi, per la gestione manutenzione
del verde verticale ci si può avvalere dello stesso personale impiegato nel Parco tecnologico, 14 15 .
In Fig. 3 e 4 vengono forniti alcuni esempi di verde verticale realizzati su superfici piane e
all'aperto, ad Avignone e a Madrid.
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Fig. 3 Halles, Avignone
Fig. 4 Caixa Forum, Madrid
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Parco tematico: Science Center di nuova generazione
Autore: Luisa DAL BIANCO
Il concetto che sta dietro al Parco tematico nel senso classico del termine è quello di proporre un'esperienza che coinvolga emotivamente il visitatore facendogli vivere una storia
disegnata per lui. Nel caso del progetto per l'area Expo, un viaggio agli albori della terra
che mostri i cataclismi geologici avvenuti all'epoca della sua formazione, le glaciazione e
le eruzioni vulcaniche che accompagnarono la creazione della vita. Un viaggio che poi
porti a esplorare la varietà degli habitat e le culture che caratterizzano il nostro pianeta oggi e conduca infine il visitatore a scoprire le meraviglie dell'universo di cui il nostro mondo
fa parte. Le emozioni che questo percorso dovrebbe suscitare, svelando parte dei misteri
e delle bellezze della Terra e di tutto quello che le sta intorno avrebbero lo scopo di tradursi in una maggiore consapevolezza, un grande amore e desiderio di preservare il nostro
pianeta. Questo è in fondo il senso profondo di quello che si vuole stimolare nel visitatore
attraverso la realizzazione del Parco tematico nell'area dell'Expo proposto dall'ing. Repetto.
La definizione di 'parco tematico' data a questo progetto è però riduttiva per certi versi e
sviante per altri. Per quanto la distanza tra parco tematico e science center si sia oggi ridotta di molto, permangono però delle grandi differenze tra i due. Il parco tematico ha lo
scopo primario di intrattenere e procurare svago, e si avvale di grandi installazioni ludiche
e interattive, tecnologicamente molto avanzate, di scenografie tridimensionali e ambientazioni tematizzate per offrire ai suoi ospiti un'esperienza indimenticabile da ricordare e portare sempre con sé. Le esperienze del parco non si concludono con le attrazioni ma continuano nei momenti di ristoro, di relax, di shopping (e anche di pernottamento, quando il
parco include strutture alberghiere) che devono essere tutti previsti secondo un preciso
layout e riproporre il tema per mantenere costantemente alta l'emozione nel visitatore.
Bisogna tener conto, e non è un fatto di secondaria importanza, che nei parchi tematici il
ristoro e lo shopping rappresentano la metà degli introiti complessivi.
Nel proporre la sua 'storia' da vivere in prima persona, il parco tematico tuttavia ha la tendenza a semplificare, se vogliamo, gli aspetti più complessi del tema, ad accertarsi che
tutto porti a un lieto fine e che il visitatore non incontri intoppi di alcun genere. Questa
semplificazione non è sostanzialmente l'obiettivo del nostro Parco, che vuole essere più
un grandissimo science center moderno capace di ispirare e richiamare un pubblico di tutte le età su temi anche molto complessi analizzati su basi scientifiche.
Per aprirsi a un target il più ampio possibile, ed evitare che l'aspetto dell'intrattenimento risulti inefficace e non produca né education né intrattenimento, né sufficienti risorse per garantirsi una vita duratura, l'area 'Parco tematico' dell'Expo dovrebbe secondo noi proporsi
come una struttura ibrida, progettata come un parco tematico da esperti del settore con le
competenze progettuali e manageriali tipiche di questo comparto. Deve cioè saper mutuare dal Parco tematico non solo quegli aspetti che già caratterizzano i grandi science center
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di successo - accorgimenti tecnologici, grandi installazioni interattive, tecnologie di simulazione e realtà virtuale, realtà aumentata e ambientazioni tematiche - ma anche alcune peculiarità del design e dell'offerta che sono specifici solo del parco a tema. Per fare un esempio: il viaggio del visitatore nelle tre aree ipotizzate secondo noi dovrebbe essere una
vera e propria 'attrazione'. Intendiamo con questo termine un viaggio vero magari a bordo
di mezzi di trasporto volta per volta personalizzati secondo il tema, che attraversino ambientazioni create appositamente (per esempio vulcani in eruzione, foreste pluviali e aree
desertiche, galassie e sistemi solari). Ad affiancare il viaggio andrebbero poi previsti dei
percorsi secondari creati con lo scopo di approfondire i temi di fondo delle tre aree. Tutti i
percorsi di approfondimento dovrebbero essere pensati in modo tale da integrare una
grande varietà di discipline tecnologiche e artistiche in modo da assolvere al dovere di far
arrivare messaggi dal profondo significato scientifico e sociale.
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Dal pre al post-EXPO
Autore: Giampaolo IMBRIGHI
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Fig. 1
Fig. 2
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Il ruolo del Parco Tematico e del Parco Tecnologico
Autore: Michele LANZINGER
L'evento Expo 2015 ha costituito un momento rilevante dell'affermazione del sistema Italia
quale nazione capace di grande organizzazione e di ruolo rilevante nel settore della ricerca e dell'innovazione. Questo insieme si è manifestato principalmente attorno a grandi temi focali di Expo 2015 quali il cibo e la salute ma ha ricompreso degli ambiti che a pieno titolo trovano riferimenti nella nozione dello Sviluppo Sostenibile. Se essi possono più in
generale essere ricondotti ai grandi temi dei Sustainable Development Goals, definiti in
sede di Nazioni Unite, essi trovano forti riscontri e contengono, anche nel concetto, la dimensione della Responsabilità Sociale così come definita, ad esempio, dalla RRI - Reseach Responsable Innovation di cui alla Carta di Roma del 2014.
Diviene quindi naturale pensare che nel prefigurare il futuro dell'area "ex Expo 2015", rimangano fondamentali i criteri della sostenibilità ambientale, economica e sociale quali elementi fondanti il carattere che l'area andrà ad assumere.
Presi questi capisaldi quale criterio per guardare al progetto dell'area, emerge che comunque siano individuati i temi e infrastrutture di ricerca, innovazione e sviluppo. Per essi diviene necessario affiancare funzioni dedicate all'interpretazione, alla conoscenza, alla comunicazione e, complessivamente, alla crescita di consapevolezza. Alla base di tutto ciò,
peraltro, emerge un principio di democrazia e di condivisione che si colloca tra i fondamentali dei processi di Anticipatory Governance.
Il mondo dei musei e dei Science Center da tempo si è cimentato in questo campo. Da
una funzione di conservazione e di didattica, queste strutture si sono trasformate in agenti
di trasformazione sociale proprio attivando dei processi di accesso alle conoscenze, comprese quelle più recenti e sfidanti in termini di impatto e di controversa accettazione. Sembra pertanto particolarmente coerente che un eventuale sviluppo dell'area ex Expo 2015
verso traiettorie comprendenti dei centri di ricerca e degli incubatori di impresa, si doti anche di un centro di interpretazione dai caratteri sopra citati.
In Italia vi sono alcune strutture museali che hanno sviluppato competenze specifiche in
questo settore e che potrebbero, con logiche e progettualità che qui non vengono precisate, costituire i soggetti di riferimento per sviluppare piani di fattibilità, progetti e funzionamento di una siffatta struttura.
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Un Parco tematico in sintonia con i consumatori odierni
Autore: Vanni CODELUPPI
Il Parco tematico di tipo educativo che qui si propone per riutilizzare parte dei padiglioni e
delle infrastrutture dell’EXPO 2015 è particolarmente innovativo se messo a confronto con
l’offerta esistente sul territorio italiano per il tempo libero. Il tema principale che si intende
sviluppare nel parco è l’ambiente nel suo rapporto con l'uomo, un tema che, come ha dimostrato anche il notevole successo ottenuto dall’EXPO, è particolarmente in sintonia con
i consumatori odierni, i quali sono preoccupati per il destino dell’ambiente e il futuro del
pianeta in cui vivono. Il Parco dovrà pertanto riprendere, sviluppandoli e spettacolarizzandoli, i principali temi dell’EXPO.
Dunque, un parco come quello qui proposto potrebbe portare non soltanto numerosi vantaggi di tipo economico, turistico, culturale e scientifico alla città di Milano e all’area limitrofa che lo ospiterebbe, ma potrebbe rappresentare un importante strumento per stimolare
le persone a praticare un nuovo e diverso stile di vita che sia maggiormente rispettoso
dell’ambiente e a spingere sempre più la società verso uno sviluppo economico di tipo sostenibile.
La crescita costante del livello di scolarizzazione della popolazione e lo stimolo esercitato
dal rapporto quotidiano con le informazioni provenienti dal Web rendono i consumatori odierni particolarmente disponibili nel tempo libero verso delle proposte di acculturazione
come quella che può essere rappresentata da un parco tematico di tipo educativo. Va
considerato inoltre che un parco tematico si presta particolarmente a spettacolarizzare i
contenuti proposti secondo i dettami del marketing esperienziale, che vengono ormai applicati da diversi anni in tutti i più importanti luoghi di consumo. Pertanto, anche un parco
come quello qui proposto non potrà prescindere dal tentativo di trasformare un processo di
apprendimento cognitivo in un’esperienza particolarmente piacevole e gratificante sul piano fisico e sensoriale.
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13 Il legame tra il Parco tematico e il territorio circostante
Autori: Alberto DUFFI, Carlo INFANTE, Dario FERRARI
Il Parco tematico è strutturato con diversi percorsi.
Nel percorso “Dal Centro della Terra all’Universo” è previsto l’inserimento di ambienti rappresentativi di alcune forme di biosfera terrestre.
La presenza, quindi, di:
Biosfera: due serre dedicate al clima tropicale e al clima desertico, ( 3 )
Area rinaturalizzata e plastico del territorio ( 5 )
Parco della Biodiversità dove sono presenti esempi di agricoltura sostenibile in 5
paesaggi italiani,
Collina mediterranea con boschi con la presenza delle tipiche piante del clima mediterraneo, composto da sugheri, lecci, cipressi e roverelle,
completano questa particolare area tematica.
In questa linea d'intervento, all’interno del Parco tematico, rientra un piano di segnaletica
dinamica che attraverso l'uso di mobtag (detti anche qrcode) trasmetterà, via smartphone,
tracce sia informative sia emozionali (con audioclip sulle “piante parlanti” e su frammenti di
memoria del territorio) (Carlo Infante – Urban Experience).
La presenza dell’Area rinaturalizzata all’interno del Parco tematico ha l’obiettivo di riprodurre il paesaggio preesistente della Pianura Padana prima della sua antropizzazione legando un percorso che inizia nel Parco tematico per andare, attraverso uscite in bicicletta,
a piedi o con mezzi di trasporto ecosostenibili, nelle aree di riferimento del territorio.
Di seguito un esempio di percorso ciclabile che dal Parco tematico percorre le principali
vie d’acqua del milanese – Naviglio, Fiume Ticino, Canale Villoresi.
Dal Parco tematico a Garbagnate Milanese attraverso il percorso ciclabile del Parco delle
Groane (itinerario ciclabile interamente percorribile - 8,2 km)
Ciclovia Villoresi Est: da Garbagnate Milanese a Monza (itinerario ciclabile interamente
percorribile – 20,4 km)
Ciclovia Villoresi Ovest: da Garbagnate Milanese a Nosate (itinerario ciclabile interamente
percorribile – 38 Km)
Raggio verde nr. 7: dal Parco tematico al Parco del Portello (itinerario interamente percorribile – 6,3 Km)
Percorso ciclabile cittadino dal Parco del Portello alla Darsena (itinerario interamente percorribile – 14 km)
Ciclovia del Naviglio Grande: dalla Darsena di Milano ad Abbiategrasso (itinerario interamente percorribile – 20 Km)
Ciclovia del Naviglio Grande: da Abbiategrasso a Nosate ed al fiume Ticino (itinerario interamente percorribile – 20 Km).
Un esempio di trekking urbano potrebbe essere lungo la Martesana: Da Gorla (MM1) a
Cassina de’ Pecchi (MM2) itinerario in piano di circa 12 km; oppure una visita a Vigevano
(30 km da Milano raggiungibile in treno) dove, Piazza Ducale, con il suo meraviglioso
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Duomo costruito da Francesco II Sforza, dedicato al patrono Sant’Ambrogio, è tra le più
belle d'Italia.
Le uscite dei visitatori dovranno essere accompagnate dalla presenza di strumenti di partecipazione attiva come il Geoblog e il plastico del territorio ( 5 ) per approfondire
l’evoluzione morfologica del territorio che si andrà a visitare e in anteprima le bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche presenti sul percorso.
l geoblog attuano l’interazione tra la mappa del territorio e quelle scritture che lo rivelano,
lo narrano, lo descrivono. Le scritture possono anche essere multimediali (video, foto, audio) per rivelare le impressioni sul campo. Sulle geografie dei luoghi, formalizzate nelle
mappe, si potranno così inserire le storie che danno forma ad uno sguardo itinerante.
In tal senso l'interattività (con commenti, tweet e foto) espressa dal geoblog offrirà l'opportunità per realizzare delle mappe esperienziali del Parco tematico e del territorio.
Il Plastico del territorio, all'interno dell'Area rinaturalizzata, è lo strumento avveniristico con
cui raffigurare il mondo reale e che prevede la partecipazione attiva dei visitatori grandi e
piccini per accrescere la conoscenza attraverso l'intrattenimento. Sono davvero numerosi
gli ambiti di applicazione di questa innovativa tecnologia.
Inoltre, tra le azioni previste, sono contemplate quelle del performingmedia storytelling
(narrazioni integrate ad azioni di esplorazione) che Urban Experience potrà curare attraverso i walkabout: conversazioni peripatetiche basate sull'uso di sistemi whisper-radio e
smartphone.
La realizzazione di apposita “app”, costantemente aggiornata, renderà possibile condividere le iniziative dei Comuni, Enti ed Associazioni presenti nell’area, al fine di coinvolgere i
visitatori, in quel preciso momento, alle iniziative organizzate sul territorio e, di conseguenza, definire al meglio i percorsi esperienziali.
L’integrazione di tutti questi sistemi consente al visitatore di decidere quale percorso paesaggistico/culturale intraprendere nelle escursioni esterne al Parco tematico scoprendo
cosi, attraverso percorsi opportunamente predisposti, angoli sconosciuti del territorio, valorizzandone il vasto patrimonio culturale e paesaggistico.
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14 Parco tecnologico: Stampa 3D
Autore: Davide BALDI
1 FaberLab all’interno del progetto dopo EXPO
La collocazione individuata per l’inserimento del Faberlab all’interno del progetto è quella
del Parco tecnologico inserito all’interno del contesto di Parco tematico.
Faberlab si propone come la realtà in grado di gestire l’aspetto di stampa 3D e digitalizzazione all’interno del parco.
Grazie alla sua provenienza dal modo artigiano e dalla produzione più in generale, la presenza di Faberlab permette di portare all’interno del parco la visione delle aziende integrata al mondo dei Makers e delle Università.
Il ruolo di Faberlab sarebbe quello di realizzare e gestire un laboratorio di stampa 3D e digitalizzazione all’interno del Parco tecnologico,
Attività all’interno del Parco tecnologico:
1. Ricerca
2. Service al modo produttivo
3. Produzione al servizio dei due parchi
4. Didattica e diffusione delle tecnologie
5. Sviluppo idee
1 Ricerca
Faberlab all’interno del Parco diventerebbe il punto di incontro tra Università – Faberlab –
Azienda, lo scopo è quello di agevolare il passaggio delle informazioni tra università e aziende, in modo da promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie.
2 Service al modo produttivo
Faberlab è già attualmente un centro di produzione al servizio delle aziende, posizionarsi
presso l’area ex EXPO permette di posizionarsi centralmente alla realtà produttiva lombarda.
3 Produzione al servizio dei due parchi
Il laboratorio Faberlab potrebbe produrre una parte dei gadget offerti ai visitatori dei due
parchi, utilizzando la logica del “gadget a Km 0” senza produzione di rifiuti. Si apre così la
possibilità di creare gadget su misura per i clienti: il cliente entra nel Parco tecnologico,
sceglie cosa vuole, esce e lo ritira, prodotto solo per lui.
4 Didattica e diffusione delle tecnologie
Faberlab all’interno dell’area ex EXPO diventerebbe un polo di attrazione per la didattica
sulle tecnologie additive e l’automazione tramite Arduino (Genuino).
Un luogo dove le scuole possono venire, visitare il Faberlab, provare le stampanti, provare
automazioni tramite Arduino (Genuino).
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5 Sviluppo idee
Faberlab all’interno dell’area ex expo diventerebbe un luogo di riferimento per il movimento dei Makers.
Un luogo dove venire e sviluppare liberamente le proprie idee, tramite il supporto tecnologico e la forza del network per la diffusione della propria idea.
2 Ipotesi di sviluppo
Faberlab ipotizza di posizionarsi all’interno dell’area ex Expo trasferendo la propria struttura esistente all’interno della nuova area.
Si prevede di installare stampanti 3D che permettano di mostrare e utilizzare le principali
tecnologie esistenti.
Al momento Faberlab possiede come tecnologie:
FDM, Fused Deposition Modeling
CJP, ColorJet Printing
SLA, Stereolithography
Come forza lavoro 4 dipendenti a tempo pieno
Ipotesi di sviluppo:
Aumento di tecnologie
Incremento occupazionale
--------------------------O-------------------------Presentazione FaberLab Varese
Faberlab è un progetto di Confartigianato Imprese Varese.
La nostra storia
Marzo 2014 Nasce FaberLab
La visione e il “sogno” del digital manifacturing ora hanno anche uno spazio dove si
possono scoprire e sperimentare le diverse dimensioni delle tecnologie digitali, condividere esperienze e conoscenze, imparare a fare.
Maggio 2014 FaberLab e la scuola dell’innovazione.
A partire da maggio 2014 parte la prima sessione di incontri, corsi e seminari su diversi temi: dal rendering alla stampa 3D, dall’uso dei social media alla realizzazione di
sketch per il design. In cattedra voci dall’eco nazionale ed internazionale.
Dicembre 2014 Una stampante 3D in ogni scuola
Queste sono le parole che meglio descrivono FaberSchool. Perché educare
all’innovazione vuol dire costruire il futuro e non sono solo le imprese che possono
cambiare attraverso un click
Maggio 2015 FaberLab e il Rinascimento Digitale.
Come conclusione di uno studio realizzato da Pwc Italia e Confartigianato Imprese Varese sul Digital Manifacturing, eccoci in cattedra al Sole24ore a parlare di artigianato
digitale!
Marzo 2016 Manifatturieri del mondo: a noi!
Lo sappiamo bene: per far sì che il sapere diventi saper fare ci vogliono i manifatturieri! Con il nuovo anno la famiglia FaberLab si allarga ed integra nuovi pionieri del digitale nello staff per far crescere e sviluppare l’idea d’impresa del progetto.
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Cosa facciamo
Faberlab è composto da 4 aree di attività:
Produzione
Dall’idea al prototipo, accorciamo la catena produttiva, sviluppo immediato delle
idee. Prototipazione e produzione diretta al consumatore la personalizzazione
del prodotto è massima, pensi un prodotto, lo realizzi, lo consegni. Aiutiamo a digitalizzare le aziende, portiamo direttamente nel ciclo produttivo le nuove tecnologie. Le aziende hanno bisogno di innovarsi, la digitalizzazione è parte di questa
necessità.
Educational
Formiamo alle tecnologie digitali, corsi per aziende, scuole, privati cittadini sulle
nuove tecnologia di stampa digitale, arduino e tutto ciò che è digitalmente innovativo. La formazione come principale risposta alle esigenze di crescita professionale
Idea
Raccogliamo le idee, le analizziamo, aiutiamo a realizzarle, le promuoviamo, aiutiamo a produrle. Crowfunding artigiano raccogliamo i fondi direttamente sul prodotto
Hub
FaberLab è creatività e sperimentazione. Un’arnia digitale in cui si incontrano e si
connettono imprese, professionisti, designer, studenti, makers e università. Ogni
celletta un’idea, ogni idea un’impresa possibile.
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Parco tecnologico: agricoltura di precisione automatizzata
All'interno del sito espositivo, nell'area candidata ad ospitare il Parco tecnologico si prevede l'installazione di idroserre che vede l'applicazione di una versione originale di stampa
3D.
Lo scopo è di mostrare al grande pubblico, frequentatore di questo parco e del Parco tematico, lo stato dell'arte nel settore di una agricoltura di precisione automatizzata basata
sull'idrocoltura.
Vengono qui esaminati: aspetti impiantistici, tecnologia della stampa 3D, sviluppo sostenibile della produzione e uso delle derrate alimentari.
Prima parte
"Aspetti impiantistici"
Autore: Michele BENEDETTI
Idroserra è un impianto sperimentale di produzione ortofrutticola a tecnologia idroponica
(fuori terra) progettato per poter garantire una elevata produzione alimentare vegetale anche in zone dove le condizioni ambientali avverse rendono difficoltosa l’attività agricola
(terreno inadatto, carenza di acqua, temperature inadatte, parassiti).
L’impianto, per garantire una adeguata e sostenibile produzione alimentare, unisce tutte le
più moderne tecnologie di coltivazione agricola, risparmio idrico e di recupero energetico
che, a seconda delle condizioni locali, vengono più o meno implementate in modo da ottenere sempre le migliori prestazioni sia di produzione che di consumo energetico
dell’impianto.
Il progetto, con le sue tecnologie, i sistemi di controllo e i programmi di produzione, rende
possibile la realizzazione di una vera e propria fabbrica agricola ad elevato contenuto tecnologico. Sono quindi possibili ricadute non solo a livello alimentare ma anche a livello di
formazione e posti di lavoro.
Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti sezioni tecnologiche :
1) una serra di coltivazione idroponica ad alta resa: struttura della serra a navata multipla con l’installazione di apposite canaline in materiale plastico per il supporto delle piante e l’alimentazione del liquido nutriente.
2) un sistema di riscaldamento alimentato da fonte rinnovabile, per poter produrre anche nei mesi invernali o in condizioni ambientali avverse. Il riscaldamento è realizzato a livello radicale: l’acqua calda dalla caldaia verrà convogliata sotto le canaline, permettendo una distribuzione di calore uniforme all’interno di tutta la serra ed
eliminando la stratificazione dello stesso. In alternativa, potendo usufruire di biomasse organiche putrescibili potrà essere utilizzato un apposito impianto di digestione anaerobica alimentato con scarti e rifiuti organici, in parte recuperati
all’interno dello stesso ciclo produttivo.
3) un sistema di ombreggiamento e raffreddamento della serra: per mantenere adeguate condizioni di temperatura. Il sistema di ombreggiamento è costituito da un telo isolante e ombreggiante, posizionato sul tetto e in corrispondenza delle pareti la49
4)
5)
6)
7)
8)
terali della struttura. È previsto, inoltre, un impianto di nebulizzazione che consente
di abbassare le temperature nei mesi estivi, di controllare l’innalzamento
dell’umidità della serra qualora si raggiungono valori critici per le piante e la distribuzione automatizzata dei fitofarmaci.
un sistema di approvvigionamento e depurazione dell’acqua di alimentazione: per
far fronte alle ingenti richieste di acqua da parte delle serra è previsto un sistema di
approvvigionamento che permette di utilizzare acqua di pozzo, di superficie, salmastra o salata. Viene quindi previsto un impianto per il trattamento dell’acqua di alimentazione, di volta in volta adattato alle caratteristiche della fonte di approvvigionamento.
un sistema di preparazione della soluzione di fertirrigazione, tramite la miscelazione
di soluzioni “madre” concentrate che contengono tutti gli elementi nutritivi nei giusti
rapporti. È inoltre previsto il recupero della soluzione di drenaggio che viene quindi
sottoposto ad una serie di trattamenti tra cui una filtrazione e una disinfezione prima
di essere convogliato al banco di fertirrigazione dove avviene la preparazione della
ricetta voluta e l’immissione all’interno delle canaline della serra.
un sistema di produzione di energia rinnovabile per l’alimentazione elettrica
dell’impianto: al fine di rendere l’impianto il più possibile indipendente da fonti energetiche di tipo fossile è prevista l’installazione e l’utilizzo di impianti a pannelli fotovoltaici che possano fornire l’energia elettrica necessaria al funzionamento della
serra nel suo complesso.
una sezione di estrazione e riutilizzo della CO2 dai fumi di scarico della caldaia: i
fumi in uscita dai sistemi di riscaldamento vengono condensati in un apposito
scambiatore al fine di raffreddarli ed eliminare con la condensa le impurità ed il particolato presente e poi alimentati direttamente alla serra nelle proporzioni richieste
attraverso un sistema di ventilazione.
un impianto di controllo e supervisione: il sistema di supervisione disporrà a video di
un quadro sinottico generale e di pagine specifiche dedicate alle singole unità operative e fornirà in tempo reale i valori ed i parametri delle singole variabili di processo
Seconda parte
"Tecnologia della Stampa 3D"
Autore: Davide BALDI
Tecnologicamente le serre sono ad alta automazione, la coltivazione è prevista tramite
l’utilizzo delle stessa tecnologia della stampa 3D.
Si prevede l’utilizzo di binari di guida comandati da un software 3D del tutto simili a quello
utilizzato nella stampa 3D, al posto dell’estrusore previsto nella tecnologia FDM, si prevede la sostituzione dello stesso con un sistema appositamente studiato che permette la
semina in modo automatico ad alta precisione, ("Dopo EXPO 2015" (prima parte), pag.
43).
La stessa tecnologia è applicabile all’innaffiamento delle piante in modo da poter limitare
al massimo il consumo di acqua.
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Rispetto ad una coltivazione tradizionale i vantaggi di questa tecnologia sono:
Minore necessità di mano d’opera
Utilizzo di mano d’opera più qualificata, il coltivatore oltre a conoscere le tecniche di
coltivazione necessità di conoscenza tecnologiche nel mondo della programmazione della stampa 3D.
Questa tecnologia può essere associata alla coltivazione idroponica in modo da rendere
ottimale la resa agricola rispetto allo spazio occupato.
Gli obiettivi dell’installare questa tipologia di serre all’interno del parco sono quelli di:
Diffondere un nuovo tipo di coltivazione
Fornire cibo ai visitatori del parco a Km 0
Terza Parte
"Ricerca formazione sviluppo tecnologico per l'agricoltura"
Autore: Alice PERLINI
Il concetto di sostenibilità ha rappresentato un tema centrale di Expo 2015, un tema al
quale educare nuove generazioni di tutto il mondo. I vari aspetti del costante percorso verso un mondo sostenibile, sono stati trattati da Expo 2015 anche con programmi dedicati –
come Feeding Knowledge, esempio di il trasferimento tecnologico dal mondo sviluppato a
quello in via di sviluppo, come risposta ai problemi del sottosviluppo, dell'equità nelle cittadinanze del mondo e dell'attacco alla migrazione come unica ipotesi di sopravvivenza di
popoli minacciati nei diritti.
Tale ultimo aspetto è oggi drammaticamente attuale in relazione a spostamenti di popolazione di eccezionale portata. Il Governo italiano sta proponendo all'Europa un programma
per i paesi africani, finalizzato a creare condizioni di vivibilità e sviluppo, tali da frenare l'emigrazione dagli stessi.
In tale quadro si propone la creazione di una Scuola di dottorato internazionale dedicata
allo sviluppo sostenibile della produzione e uso delle derrate alimentari.
Il progetto prevede che la creazione della Scuola sia a cura di un gruppo scelto di ricercatori del Parco scientifico. Questi individuano Centri internazionali con i quali condividere l'iniziativa a) che producono nei paesi sviluppati tecnologia per la sostenibilità e b) che adattano la stessa tecnologia nei paesi in via di sviluppo.
I dottorandi saranno affidati ai Centri di ricerca attivi nel Parco. Le lauree di dottorato vengono rilasciate da Università partecipanti all'iniziativa.
La gestione è affidata ad un Board di tutori segnalati dai Centri dei quali ai punti a) e b). In
particolare il Board:
- determina e controlla le chiamate internazionali dei candidati ;
- assegna i prescelti a specifici ricercatori dei Centri;
- offre ai prescelti un ventaglio di temi di ricerca da sviluppare in co-tutela (si veda sopra).
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I Temi di ricerca sono:. in generale la sostenibilità agrotecnica, economica, ambientale,
produttiva, dei servizi ambientali, dell'uso dell'acqua, del biotech; cibo e salute, diete,
commerci di commodities, etc.
Condizione per la partecipazione é che i candidati, alla fine del percorso formativo e dell'iter dottorale, si impegnino a essere operativi nei Centri che partecipano al Programma situati nei Paesi in via di sviluppo. Il programma prevede il sostegno dopo laurea di dottorato
ai nuovi dottori di ricerca per almeno due anni. I Centri locati nei Paesi in via di sviluppo
che partecipano a fondare e gestire la scuola si impegnano a offrire spazi, supporto finanziario e assistenza allo svolgimento delle tesi di dottorato e al successivo periodo biennale
di operatività dei nuovi laureati.
Supporti logistici
Non serviranno infrastrutture in quanto i dottorandi sono assegnati a gruppi di ricerca già
attivi nel Parco scientifico e nei Centri e università assegnati alla Scuola.
Serve invece prevedere una robusta segreteria in grado di: assistere il Board dei Tutori,
organizzare i bandi di partecipazione alla Scuola con loro pubblicazioni su riviste internazionali, tenere la traccia dei CV dei dottorandi nella logistica relativa alla loro presenza a
Milano,tenere contatti con l'Istituzione che rilascerà il diploma di Laurea di dottorato, gestire tutti gli aspetti relativi all'assegnazione di borse, inclusa la liquidazione mensile delle
stesse; organizzare le co-tutele con priorità assegnata ai rapporti con i Centri attivi nei paesi in via di sviluppo, tenere rapporti con la direzione del Progetto.
Dunque l'iniziativa si risolve in azioni che non richiedono interventi strutturali e quindi possono essere organizzate in dipendenza della volontà del gestore del Progetto.
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Mobilità innovativa nell'area post EXPO
Autore: Tommaso GECCHELIN
L’importanza della mobilità in un’area come quella dell’EXPO è cruciale, ed in particolare
deve soddisfare queste linee guida generali: sostenibilità, accessibilità, funzionalità, scalabilità, innovazione.
Nello specifico la sostenibilità è ormai essenziale sia in termini di assenza di emissioni
inquinanti a livello locale sia riguardo il contenimento dei consumi. Inoltre i veicoli stessi
devono seguire le linee guida del LCA (Life Cycle Assessment), riguardo l’ottimizzazione
di ogni fase del ciclo di vita del prodotto, dai materiali costruttivi riciclabili ed a basso impatto ambientale, fino al momento della dismissione.
In linea generale si propone quindi un veicolo elettrico, costruito da materiali riciclabili come il vetro e l’alluminio con una struttura modulare di facile riparazione e sostituzione che
sia a livello industriale facile da produrre e da assemblare.
Accessibilità significa garantire la mobilità agevole in tutta l’area EXPO da parte di ogni
possibile passeggero, sia in termini di limitazioni motorie e di handicap, ma anche per
quanto riguarda necessità logistiche particolari: mobilitazione da zone esterne all’area
EXPO (es. dalle stazioni ferroviarie o della metropolitana, dai parcheggi o da zone fieristiche in prossimità), trasporto di materiali e merci all’interno e dall’esterno. L’accessibilità
deve essere anche relativa al sistema di “ticketing”, ovvero con che modalità prevedere il
pagamento e la validazione dei titoli di viaggio. In questo caso per accessibilità si intende
avere dei mezzi facilmente utilizzabili da fasce di popolazione con diversi livelli di conoscenza digitale.
La funzionalità del sistema di mobilità si determina in base al livello di ottimizzazione della capacità del sistema in base alla domanda, alla minimizzazione dei tempi di attesa e di
percorrenza e dei costi del servizio, ed al contempo alla massimizzazione della capillarità
del servizio e del confort di viaggio.
La scalabilità del sistema di trasporto è essenziale per soddisfare una domanda annuale
crescente nell’area ed una domanda variabile sia in termini di numero di passeggeri che di
distribuzione dei punti di origine-destinazione durante le ore del giorno.
La componente innovativa diventa di fatto una conseguenza delle caratteristiche sopra
elencate. In particolare la sostenibilità, l’accessibilità e la scalabilità implicano l’adozione di
una progettazione modulare sia dei veicoli che del sistema di logistica con l’integrazione
profonda di sistemi di guida elettrici e di automatizzazione robotica.
Il progetto proposto consiste in una flotta di veicoli dotati delle seguenti caratteristiche
chiave:
- Trazione Elettrica con alimentazione a batteria
- Guida Automatica (veicoli senza pilota umano)
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Tale soluzione si configura in dettaglio come segue:
I veicoli detti di tipo B sono di lunghezza 10 metri e sono adatti per il trasporto di circa 5060 persone in piedi, ideati per la movimentazione di massa dei passeggeri soltanto
all’interno del Decumano come shuttle a cadenza prestabilita. In base alle ore del giorno
possono essere aggiunti altri moduli di Tipo B in base alla effettiva richiesta dei passeggeri. Ad esempio nell’ora di punta fino a 10 di questi moduli possono viaggiare unitamente
portando i passeggeri lungo il Decumano. Nelle ore di medio/basso traffico si utilizzano solamente 1-2 moduli.
Alcuni veicoli speciali Tipo A di lunghezza ridotta, offrono servizi di vario tipo, in movimento, ad esempio servizio di emergenza ed assistenza medica, assistenza tecnica ai veicoli
in caso di scaricamento delle batterie, trasporto di persone con disabilità motorie o trasporto di merci e carichi pesanti. Questi veicoli offrono una piattaforma di salita e discesa automatizzata.
L’utilizzo di tali moduli permette questi principali vantaggi:
-
-
Un sistema scalabile in base alle esigenze on-demand dei singoli utenti, partendo
dal servizio navetta costante Tipo B ai moduli di supporto capillare e flessibile con i
moduli Tipo A usati non solo come servizi di supporto.
Razionalizzazione e minimizzazione delle congestioni di traffico veicolare e pedonale sul Decumano.
Flessibilità e Scalabilità del servizio anche nel lungo periodo, infatti all’aumentare
del numero di attività e persone nell’area EXPO è sufficiente comprare nuovi moduli
senza modificare le infrastrutture
Fase post-sperimentale
In un arco temporale che dipende principalmente dall’evoluzione dello stato dell’arte delle
tecnologie di guida automatica, si potrà estendere il servizio suddetto in aree e strade
pubbliche aperte al traffico, esterne all’area EXPO. Al momento, infatti, i veicoli a guida autonoma non sono propriamente regolamentati ed hanno ancora diverse problematiche nel
gestire il traffico misto con presenza di guidatori umani1. Tuttavia, secondo le stime di molti
produttori di queste tecnologie, si prevede che le problematiche tecnologiche e legali saranno superate entro cinque o massimo dieci anni.
Opportunità
Si intende sfruttare la grande risonanza mediatica della tecnologia di guida automatica in
sinergia con la location innovativa e centrale data dalla zona EXPO, per convogliare interessi internazionali e nazionali soprattutto a livello produttivo, con potenziali partnership
strategiche come quella con FCA.
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http://www.wired.com/2016/01/google-autonomous-vehicles-human-intervention/
http://www.wired.com/2016/02/googles-self-driving-car-may-caused-first-crash/
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BIBLIOGRAFIA
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Braille Gamma Editore - Santa Rufina di Cittaducale (Rl), gennaio 2005
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3) E. Repetto, "Dopo EXPO - Parco tematico- Gruppo di Lavoro per studio di fattibilità",
Braille Gamma Editore - Santa Rufina di Cittaducale (Rl), maggio 2009
4) E. Repetto, "EXPO 2008 - Zaragoza rassegna fotografica 9 mesi dopo", giugno 2009
5) E. Repetto, "Un contributo per l'EXPO 2015", Braille Gamma Editore - Santa Rufina di
Cittaducale (Rl), gennaio 2010
6) E. Repetto, "Da EXPO 2015 a Parco tematico", Braille Gamma Editore - Santa Rufina di
Cittaducale (Rl), luglio 2010
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9) E. Repetto, "Brochure del Parco tematico", Braille Gamma Editore- Santa Rufina di Cittaducale (Rl), dicembre 2011
10) Gruppo di lavoro. "Il Parco tematico: una proposta per il dopo EXPO", Braille Gamma
Editore - Santa Rufina di Cittaducale (Rl), febbraio 2012
11) E. Repetto, "Il Dopo EXPO. L'Araba Fenice", Arcipelago Milano, marzo 2012
12) Presentazione orale a cura di E. Repetto, "Il Parco tematico" (Una proposta per il dopo
EXPO), aprile 2012
13) E. Repetto, "EXPO 2015: un evento usa e getta?", Braille Gamma Editore - Santa Rufina di Cittaducale (Rl), giugno 2012
14) E. Repetto, "Dopo EXPO 2015", Braille Gamma Editore - Santa Rufina di Cittaducale
(Rl), ottobre 2012
15) E. Repetto. "E poi cosa ne facciamo dell'EXPO?", Arcipelago Milano, novembre 2012
16) E. Repetto, "Dopo EXPO: lascito immateriale e lascito materiale", Braille Gamma Editore - Santa Rufina di Cittaducale (Rl), febbraio 2013
17) G. Ranzini, "Un Parco in Fiera", intervista a E. Repetto, speciale di Focus, "Focus
360°", aprile 2013
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18) E. Repetto, "Il Business Plan del Parco tematico", Tipolitografia "Morphema" Strada di
Recentino, Terni, settembre 2013,
19) Gruppo di lavoro, "Le collaborazioni nella progettazione del Parco tematico", Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni, settembre 2013
20) E. Repetto, "Il Progetto del Parco tematico in 22 punti", Tipolitografia "Morphema"
Strada di Recentino, Terni, settembre 2013,
21) E. Repetto, "Dopo EXPO 2015 (Parco tematico, nuovo stadio), Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni, novembre 2013
22) E. Repetto, "Un progetto sul Dopo EXPO 2015", Tipolitografia "Morphema" Strada di
Recentino, Terni, febbraio 2014
23) Presentazione orale a cura di E. Repetto "Il sito espositivo nel dopo EXPO" (Uno scenario possibile), maggio 2014
24) E. Repetto, "Parco tematico e Parco tecnologico nel dopo EXPO", Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni, novembre 2014
25) Gruppo di lavoro, "Il sito espositivo nel dopo EXPO (Uno scenario possibile)", Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni, dicembre 2014
26) Gruppo di lavoro, "Il sito espositivo nel dopo EXPO (Uno scenario possibile)", 1° avanzamento, Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino, Terni, gennaio 2015
27) Presentazione orale a cura di E. Repetto, "Il sito espositivo nel dopo EXPO (Uno scenario possibile)" 1° avanzamento, febbraio 2015
28) Presentazione orale a cura di E. Repetto, "Il sito espositivo nel dopo EXPO (Uno scenario possibile)" 2° avanzamento, marzo 2015
29) E. Repetto, "Un planetario digitale nel dopo EXPO", XXX Convegno dei Planetari Italiani, Pino Torinese, aprile 2015
30) Presentazione e commenti a cura del Gruppo di lavoro, "Il sito espositivo nel dopo
EXPO (Uno scenario possibile)", maggio 2015
31) G. Ranzini, "Il dopo EXPO che sogniamo" FOCUS, luglio 2015
32) Gruppo di lavoro, "Dopo EXPO 2015", Tipolitografia "Morphema" Strada di Recentino,
Terni, agosto 2015
33) Presentazione orale a cura di E. Repetto, "Dopo EXPO 2015", settembre 2015
34) Gruppo di lavoro, "Dopo EXPO 2015", 1° avanzamento, Tipolitografia "Morphema"
Strada di Recentino, Terni, ottobre 2015
35) Presentazione orale a cura di E. Repetto, "Dopo EXPO 2015", 1° avanzamento, novembre 2015
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36) Gruppo di lavoro, "Dopo EXPO 2015 (Prima parte)", Tipolitografia "Morphema" Strada
di Recentino, Terni, marzo 2016
37) Sara Monaci, "Pronto il decreto per il commissario", Il Sole 24 Ore, 17 maggio 2016
38) Presentazione orale a cura del Gruppo di lavoro, "Dopo EXPO 2015" settembre 2016
39) www.dopoexpo2015.it
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