l`elenco completo dei premi

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l`elenco completo dei premi
WOMEN’S SHORT FILM FESTIVAL
IX EDIZIONE
14 > 17 LUGLIO 2016
POZZUOLI (NA)
ITALY
COMPLESSO AGAVE HOTEL
RIONE TERRA
PREMI / AWARDS
ANIMAZIONE
Giuria: Fran De Martino, Marino Guarnieri, Maria Rosaria Selo
Miglior cortometraggio / Best short film
OS PRISIONEIROS, di Margarida Madeira
Portogallo / 2014 / 7’
Un racconto crudo e straordinario. Sullo sfondo di un carcere femminile vite
spezzate, dentro e fuori da quelle mura, addolcite dal disegno di una scatola, che
non riesce, però, a contenere la disperazione di Ivo, ancora bambino, e di Sergio, che
racconta la sua esperienza da adulto. Chi è davvero in carcere? I piccoli innocenti
fuori o le loro madri? La poesia del racconto di Margarida Madeira ci accompagna
con una carezza nel dramma delle loro storie. Quelle mura, e le sbarre, impediscono
a entrambi di realizzare i loro desideri e sono per noi come un pugno nello stomaco.
An extraordinary and essential tale. On the background of a prison for women, broken
lives, inside and outside the prison’s walls, made sweeter by the drawing of a
cardboard box, which is unable, however, to contain the desperation of Ivo, who is still
a baby, and of Sergio, who tells his experience once he is grown up. Who is really in
prison? The young innocent children who are outside or their mothers? Margarida
Madeira’s poetical tale gently leads us into the tragedy of their stories. Those walls,
and the bars, prevent both of them from fulfilling their desires and hit us as a punch in
the stomach.
Menzione speciale / Honorable mention
RELATIONSHIPS, di Ching-Yu Yang
Taiwan / 2015 / 3’
Attraverso un racconto minimalista, con disegni semplici ma efficaci, in bianco e
nero, riesce a sviluppare con originalità divertenti storie di relazioni intrecciate che
hanno per oggetto l’amore e le sue sfaccettature.
Through a minimalist tale, with simple but incisive drawings in black and white, it
develops funny stories of intertwined relationships about love and its facets in a very
original way.
DOCUMENTARI
Giuria: Titti Marrone, Claudia Migliore, Luciano Scateni
Miglior cortometraggio / Best short film
LONDON AFLOAT, di Gloria Aura Bortolini
Italia / 2015 / 29’
La capitale del Regno Unito è lusso, case multimilionarie, è la City, cuore e cervello
dell’economia mondiale, il mito della monarchia, ma anche periferie del degrado,
marginalità, incroci di razze, un sindaco musulmano. E’ domanda inesauribile di
case, cantieri aperti in ogni dove, domanda inevasa dell’abitare. Per consistenti
quote di inglesi è impossibilità di acquisto o di affitto, in un mercato fuori controllo.
Di qui il popolo del Tamigi, del canale Regent, delle sue case sull’acqua. Un popolo di
anticonformisti che per scelta o per necessità abitano il fiume. Il loro quotidiano è
nel disagio estremo dei quattro metri per due di un cinquantenne, nell’esibizione di
due giovani acrobate che danno spettacoli notturni nello spazio magico della loro
barca-circo, nella magnificenza di una big boat arredata dal proprietario con gusto e
ricchezza di particolari, come una maison parigina. L’abitare il canale è difendere le
case dalla minaccia di sfratto sollecitata da costruttori avidi di spazi lungo il fiume.
“Qualunque cosa succeda”, dice un abitante del canale, “prendo e vado via”. Il
documentario, tecnicamente ineccepibile, è un “corto-lungo”, un appassionato
racconto, un quasi film che ne ha tutta l’identità, lo spessore di sceneggiatura e
riprese di qualità. E’ poesia di una vita “altra” e dramma della marginalità urbana in
una grande metropoli.
The capital of United Kingdom is lux, multimillionaire houses, it’s the City, heart and
brain of the world economy, the myth of monarchy, but also neglected suburbs,
marginality, intersection of races, a Muslim major. It’s a never ending request of new
houses, building sites everywhere, outstanding demand of places to live. For many
English people it’s almost impossible to buy or rent a flat, in a market which is out of
control. From this situation descends the people of Thames, of Regent canal, of their
floating houses. Nonconformist people who have chosen to live by the river, as a free
choice or out of necessity. Their daily life can be seen in the extreme discomfort of the
tiny space left to a fifty-year old man, in the nightly performance of two young
acrobats in the magic space of their boat-circus, in the beauty of a big boat furnished
by its owner as if it were a Parisian maison. To live on the canal means to protect
houses from the menace of eviction by greedy contractors. “Whatever happens”, says a
dweller of the canal, “I collect my things and go away”. The documentary, made with
an excellent technique, is a “short –long film”, a passionate tale, it has almost the
identity of a feature film, a script depth and good shootings. It’s the poem of an
“alternative” life and the drama of urban marginality in a big metropolis.
Menzione speciale / Honorable mention
GENDER & NUMBER, di Inés Poggio Quero
Etiopia / 2015 / 6’
Il riscatto dalla schiavitù della dignità della donna all’alba di un giorno nuovo, nato e
costruito con la consapevolezza del sapere. Volti emaciati, occhi spenti, corpi
sfioriti: il prima. Sorrisi, luminosità degli sguardi, perfino spavalderia il dopo:
miracolo della rivoluzione culturale, dell’emancipazione guidata. Il senso della
rappresentazione filmata di un femminismo quasi primitivo, ma pieno di energia
positiva, si congiunge idealmente con l’operare del maestro Manzi che in un suo
libro autobiografico (“E venne il sabato”) racconta di aver riscattato dalla schiavitù,
in Centro America, la comunità di Pula, analfabeta, vessata da una multinazionale
tirannica, con l’apertura di una scuola. Di qui la consapevolezza dei diritti negati,
come in Gender & Number.
The redemption from slavery of the dignity of woman at the dawn of a new day, born
and built with the awareness of knowledge. Emaciated faces, dull eyes, faded bodies:
before. Smiles, bright looks, even boldness, after: a miracle of cultural revolution, of
guided emancipation. The sense of filming of a quite primitive feminism, yet full of
positive energy, links ideally with the action of the Italian teacher Manzi, who wrote in
his autobiographical book “E venne il sabato” about his attempt to redeem from
slavery the illiterate and oppressed community of Pula, in Center America, by opening
a school. From here the awareness of denied rights, like in Gender & Number.
FICTION
Giuria: Rosanna La Monica, Francesco Prisco, Gioia Spaziani
Miglior cortometraggio / Best short film
PROHIBIDO ARROJAR CADAVERES A LA BASURA, di Clara Bilbao
Spagna / 2014 / 18’
Un film sulfureo, commovente e profondamente “politico”, perfettamente in
equilibrio tra il grottesco e il poetico. Anche se colpisce subito la sua parentela
con la tradizione del cinema spagnolo surreale, “Prohibido arrojar cadaveres a la
basura” dimostra un impianto autonomo e originale sin dalle prime
inquadrature, con personaggi perfettamente delineati, dialoghi divertenti, e il
giusto tocco di sentimento affidato alla figura del nonno saggio e poetico, che ci
regala un finale perfetto. La fotografia - cupa e contrastata nelle parti della
“realtà” e sparata e allucinata nelle sequenze (esilaranti) delle televendite completa la bellezza del lavoro di Clara Bilbao. Gli attori sono tutti eccellenti.
A touching, sulfurous and deeply “political” film, well balanced between grotesque and
poetical. Although the affinity with the tradition of Spanish surrealist cinema is clear,
since the first shots “Prohibido arrojar cadaveres a la basura” shows an original
and independent structure, with perfectly sketched characters, funny dialogues
and the right touch of feelings granted by the wise and poetical grandfather, who
gives us a perfect end. The photography – dark and contrasted in the “reality”
scenes, hallucinated in the hilarious sequence of telesales – completes the beauty of
Clara Bilbao’s film. All the actors are excellent.
Menzione speciale / Honorable mention
ROUGH CUT (BOUT-A-BOUT), di Asmae El Moudir
Marocco / 2015 / 29’
DIE STILLE, di Lily Erlinger
Germania / 2016 / 29’
DORIS, di Francesca Silveri
Regno Unito / 2016 / 12’ 17’’
SPERIMENTALE
Giuria: Paola Mattucci, Giovanni Meola, Ignazio Senatore
Miglior cortometraggio / Best short film
SENSITIVE, di Ut Barley Sugar
Francia / 2016 / 3’
“Il tempo si incaglia, il sangue si rapprende, l’umanità al femminile si raggela. E
la natura non è più che natura morta, poi il tempo ricomincia a ticchettare…”. Per
la capacità di avere tradotto un tema prettamente femminile coniugandolo con
un lavoro cromatico capace di stimolare le diverse sensibilità degli spettatori.
“Time stops, blood grows together, female humanity freezes. And nature is nothing but
still life, then time starts ticking again…”. For the ability to treat a typically female
issue, combining it with a chromatic work which stimulates the different sensitivity of
the viewers.
Menzione speciale / Honorable mention
PANGAEA, di Emma Rozanski
Bosnia Herzegovina / 2015 / 9’
Affascinante abilità dell’autrice nell’intrecciare narrazione e sperimentazione,
attraverso il racconto di una donna persa a se stessa e che vaga in un mondo
ormai estraneo al suo presente-assente.
A charming ability of the director in intertwining narration and experimentation,
through the tale of a lost woman who wanders in a world that is stranger to her
present-absent state.
PREMI GIURIA GIOVANI / YOUNG JURY AWARDS
ANIMAZIONE
LITTLE ELEPHANT, di Kate Jessop
Regno Unito / 2015 / 4’ 51’’
La relazione a distanza tra un padre e la figlia omosessuale, ora una giovane madre.
Cosa ci riserva il domani… Il primo di due film intitolati ‘Loveworks’ che esplorano
le relazioni LGBT nella cultura del Sud Est asiatico.
The estranged relationship between a father and his gay daughter, now a young
mother. What can tomorrow bring… The first of two films entitled 'Loveworks'
exploring LGBT relationships in South Asian culture.
DOCUMENTARI
THROUGH THE PANE, di Dawn Westlake
USA / 2015 / 6’ 21’’
Il padre ottantasettenne della regista condivide le proprie riflessioni sulla vita
attraverso una lastra di vetro, mentre affronta il dolore per la perdita di sua moglie
di sessantadue anni. Attraverso una prospettiva cosmica, trae conforto dal ritmo
della natura per riuscire a superare le imprevedibili, caotiche caratteristiche del
lutto.
The director’s eighty-seven-year-old father shares his reflections about life through a
pane, while he is facing sorrow for the loss of his sixty-two-year-old wife. Through a
cosmic perspective, he feels comforted by the rhythm of nature to overcome the
chaotic and unpredictable features of grief.
FICTION
TWO TOGETHER, di Anna Yanovskaya
Russia / 2015 / 14’
La storia di un uomo di non grande successo, e non più tanto giovane, che all’apice
della sua crisi interiore trova un modo per cambiare radicalmente vita. In maniera
inaspettata per tutti, anche per se stesso…
The story about a not very successful, and not really young man, who at the height of
his soul crisis, finds a way to radically change his life. Quite unexpectedly for all, even
for himself…
SPERIMENTALE
AMERICAN ROUGE, di Jasmine Manari
USA / 2015 / 6’ 40’’
“American Rouge” è la storia di un giovane scrittore epilettico, trasferitosi di recente
a New York in cerca di successo. Tuttavia, il cosiddetto “Regno della Libertà e delle
Opportunità”, New York, è più epilettico di lui e lo trascina giù verso la rovina. A
causa della sua malattia, lo scrittore ha delle allucinazioni in cui vede la Statua della
Libertà trasformarsi in una ballerina di tango, che lo seduce sensualmente come il
falso Grande Sogno.
“American Rouge” is the story of an epileptic young writer recently moved to NYC
in search of success. However, the so called “Kingdom of Freedom and
Opportunity”, New York, is more epileptic than him and drags him down to his
demise. Because of his disease, the writer has hallucinations of the Statue of
Liberty as a Tango Dancer, who sensually seduces him like the fake Big Dream.
PREMIO SPECIALE AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ITALIANO /
SPECIAL AWARD TO THE BEST ITALIAN SHORT FILM
CHRISTIAN DIORIO, di Ylenia Azzurretti
Italia / 2015 / 15’
Attraverso un uso essenziale del linguaggio cinematografico, viene restituita l’anima
di una città irriducibile a qualsiasi tentativo di modernizzazione forzata o
globalizzazione, come direbbe oggi Pasolini. Il dialogo tra due anziane operaie di
una fabbrica di guanti ubicata nell’antichissimo quartiere della Sanità, esprime una
visione del mondo, uno spirito, un’ironia sulla vita che appartengono solo a Napoli e
che la giovane regista dimostra di aver saputo catturare in modo leggero eppure
malinconico e poetico.
Through the essential use of the cinematographic language, the soul of a city
which endures any attempt of modernization or globalization is represented, as
the writer Pasolini would say nowadays. The conversation between two old
workers in a glove factory in the old Neapolitan district of Sanità, expresses a
vision of world, a spirit, an irony about life that only belong to Naples and that the
young directors manages to capture in a light, but still gloomy and poetic way.