BCE - Sapienza
Transcript
BCE - Sapienza
CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA 2015-2016 LA POLITICA MONETARIA DELL’UEM e LA CRISI DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO [email protected] © P. Montalbano L’unicità dell’UEM Politica monetaria centralizzata (gestita da organismo indipendente) Politiche fiscali nazionali (gestite dai singoli governi) Obiettivi pm vincolati statutariamente alla stabilità dei prezzi (art. 105 Trattato CE) e divieto di utilizzo della pm per il finanziamento del debito pubblico degli SM (art. 123 T. Lisbona). Ciò: • Alimenta la flessibilità delle scelte di pf • Favorisce premi di rischio differenziati sui titoli nazionali del debito pubblico • Minaccia la sostenibilità del debito © P. Montalbano © P. Montalbano L’UEM: aggiornata a gennaio 2015 19 Paesi UEM Paesi non UEM Paesi non SME Opting out Paesi SME Opting out Non UE che usano unilateralmente l'euro © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano Il principale organo decisionale della BCE. Comprende: i sei membri del Comitato esecutivo i governatori delle banche centrali nazionali dei 17 paesi dell’area dell’euro. © P. Montalbano © P. Montalbano Il Comitato esecutivo Il Comitato esecutivo comprende il Presidente e il Vicepresidente della BCE e altri quattro membri nominati dal Consiglio europeo, con delibera a maggioranza qualificata previa consultazione del Parlamento europeo e della BCE. Il Comitato esecutivo Mario Draghi Presidente della BCE Vítor Constâncio Vicepresidente della BCE Benoît Cœuré Membro del Comitato esecutivo della BCE Sabine Lautenschläger Membro del Comitato esecutivo della BCE Yves Mersch Membro del Comitato esecutivo della BCE Peter Praet Membro del Comitato esecutivo della BCE © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano BCE BCE Temporanee con titoli a garanzia Per assicurare liquidità overnight Di norma scadenza a 3 mesi Modificano la posizione strutturale di liquidità © P. Montalbano Tassi ufficiali delle operazioni dell'Eurosistema I tassi ufficiali delle operazioni dell’Eurosistema sono fissati dal Consiglio direttivo della BCE. Essi comprendono: • Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale – op.mercato aperto (forniscono la maggior parte della liquidità al sistema) segnala al mercato l’orientamento di politica monetaria in quanto indica le condizioni alle quali la BCE è disposta a effettuare transazioni con il mercato. • Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale (overnight) e tasso di interesse sulle operazioni di deposito overnight presso la banca centrale – operazioni su iniziativa delle controparti. Costituiscono, in condizioni normali, i limiti massimo e minimo per il tasso di interesse overnight (cd. corridoio). © P. Montalbano © P. Montalbano NB : La differenza tra il tasso di rifinanziamento marginale e il tasso di deposito marginale dà luogo al così detto «corridoio dei tassi» in cui fluttua il tasso di interesse interbancario. © P. Montalbano Per ascoltare la posizione di Draghi https://www.ecb.europa.eu/explainers/show-me/html/index.en.html © P. Montalbano Inflazione nell’Eurozona Inflation refers to a general increase in consumer prices and is measured by an index which has been harmonised across all EU Member States: Harmonised Index of Consumer Prices (HICP). The HICP is the measure of inflation which the Governing Counciluses to define and assess price stability in the euro area as a whole in quantitative terms. © P. Montalbano © P. Montalbano L’UEM e la CRISI finanziaria © P. Montalbano Fonte: S. Nisticò «Il Debito sovrano e la politica monetaria della BCE, Seminario Oss. Europeo Sapienza – Aprile 2013 © P. Montalbano Fonte: S. Nisticò «Il Debito sovrano e la politica monetaria della BCE, Seminario Oss. Europeo Sapienza – Aprile 2013 © P. Montalbano LA CRISI: 4 linee di intervento Piano di salvataggio per gli SM in difficoltà Interventi a sostegno del sistema bancario riforma dei meccanismi europei di vigilanza finanziaria maggiore coordinamento delle pe degli SM © P. Montalbano Piano di salvataggio SM in difficoltà Maggio 2010 piano di assistenza finanziaria di 110 miliardi di euro alla Grecia; Marzo 2012 secondo piano di assistenza finanziaria di 138 miliardi di euro alla Grecia; Nov. 2010 prestito 85 mld Irlanda; Mag-2011 prestito 78 mld Portogallo. Entrambi accompagnati da un intervento congiunto del FMI pari al 50% circa degli aiuti dei due fondi europei. Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (l’European Financial Stabilisation Mechanism, EFSM) con dotazione di 60 mld per aiuti finanziari temporanei agli SM in difficoltà garantiti dal budget UE; Fondo europeo per la stabilità finanziaria (l’European Financial Stability Facility, EFSF) istituito per raccogliere risorse per i paesi in difficoltà con garanzie date dai paesi membri dell’euro (sino ad un massimo di €440 miliardi) Lug-2011 istituzione (in sostituzione dell’EFSF) del Fondo europeo di stabilità (European Stability Mechanism, ESM). L’ESM potrà intervenire nei mercati primari e secondari dei titoli di Stato (ma solo in circostanze eccezionali) e concedere prestiti (per la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie) a condizioni molto severe. Sono previsti interventi sanzionatori per gli Stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione. © P. Montalbano Riforma meccanismi di sorveglianza Istituzione di un Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) con funzioni di sorveglianza macroprudenziale. E’ un istituto europeo indipendente, non ha meccanismi sanzionatori ma opera di concerto con la BCE che fornisce tutti i supporti necessari (di personale, logistici ed amministrativi) all’espletamento del suo mandato; istituzione di un Sistema europeo di supervisione finanziaria (European System of Financial Supervision (ESFS), con funzioni di sorveglianza microprudenziale e che si avvale per il suo operato dell’ausilio di tre diverse Autorità di Vigilanza Europee istituite per il sistema bancario, mobiliare ed assicurativo (European Supervisory Authorities, ESA) e delle autorità di vigilanza nazionali. Le funzioni di micro sorveglianza riguardano: l’elaborazione di regole comuni, la verifica dello stato di applicazione delle normative europee, la raccolta delle informazioni necessarie per la valutazione dei rischi del sistema finanziario, l’effettuazione di prove di stress (nel caso delle banche) per gli intermediari europei, il controllo dell’operato delle autorità nazionali di vigilanza. © P. Montalbano Unione Bancaria Europea • Le attività di vigilanza e controllo sui 130 maggiori gruppi bancari europei verranno concentrate in capo a un singolo organismo, il Single Supervisory Mechanism (Ssm). • L'Ssm opererà in ambito UE con regole comuni per la valutazione del patrimonio delle banche e della qualità degli attivi che possiedono (Asset quality review). • Si prevede anche un unico meccanismo per salvare o ristrutturare le banche in difficoltà. Si chiamerà Single Resolution Mechanism (Srm) e sarà un organismo governato dai rappresentanti dei singoli paesi dell'Unione. • Creazione di un fondo unico europeo che servirà per finanziare i salvataggi degli istituti di credito Single Resolution Fund (Srf) e conterà su risorse per 55 miliardi di euro. Il fondo entrerà a regime in maniera graduale, entro il 2023. • Principio «bail in» (attribuzione ai privati del costo del © P. Montalbano fallimento) © P. Montalbano http://www.internazionale.it/notizie/2015/12/10/ salvataggio-banche-italiane © P. Montalbano Interventi a sostegno del sistema bancario Complessivamente la BCE, considerando le due operazioni di rifinanziamento a tre anni, decise tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, ha immesso nel sistema bancario dell’Eurosistema fondi per circa 1.000 miliardi di euro contribuendo in tal modo a dotare le banche della liquidità necessaria a rifinanziarsi. Il 70% di questi fondi è stato assorbito dal sistema bancario dei paesi in maggiori difficoltà (Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna ed Italia). © P. Montalbano 29 © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano BCE: Alleggerimento quantitativo (Quantitative Easing) Le misure non convenzionali partono dalla consapevolezza che i tassi di riferimento – a seguito degli interventi di politica monetaria per contrastare la crisi - si sono avvicinati al loro limite inferiore effettivo, punto in cui un’ulteriore riduzione avrebbe un effetto minimo o nullo (trappola della liquidità). La BCE ha quindi messo in campo le misure non convenzionali per far fronte ai rischi connessi a un periodo troppo prolungato di bassa inflazione e per riportare l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% a medio termine (definizione di stabilità dei prezzi del Consiglio direttivo). Gli acquisti di alleggerimento quantitativo (Quantitative easing) rappresentano una delle misure non convenzionali che la BCE sta utilizzando a questo fine. © P. Montalbano BCE: Alleggerimento quantitativo (Quantitative Easing) Dopo la Federal Reserve americana, la Banca d'Inghilterra e la Banca del Giappone, nel Gennaio 2015 anche la BCE ha deliberato un programma ampliato di acquisto di attività (PAA) la BCE acquisisce una serie di strumenti finanziari quali titoli di Stato, titoli emessi da istituzioni sovranazionali europee, obbligazioni societarie, titoli derivanti da cartolarizzazioni e obbligazioni garantite. L’attuale programma prosegue al ritmo di 80 miliardi di euro al mese (da marzo 2015 fino a marzo 2016 l’importo era pari a 60 miliardi di euro). L’originale scadenza al settembre 2016 è stata prorogata. © P. Montalbano BCE: Alleggerimento quantitativo (Quantitative Easing) L'80% di questi titoli, per un valore alla scadenza di 912 miliardi, dovrebbero essere in bond sovrani emessi dai 19 Stati dell'area euro proporzionali alla quota di ciascuno nel capitale della Bce (140 miliardi in titoli italiani) Gli acquisti saranno effettuati dalle singole BCN così che nel caso di default dello SM, le perdite saranno concentrate quasi per intero sulla relativa banca centrale nazionale e non sul bilancio comune della Bce (12% bond emessi da istituzioni europee; 88% titoli nazionali di cui solo l’8% in carico alla BCE) Verranno comunque comprati bond già scambiati sul mercato, non direttamente all'emissione da parte dei Tesori, e le scadenze potranno essere comprese fra i due e i 30 anni. Le decisioni su cosa esattamente acquistare e quando verranno prese di volta in volta. Unico limite: l’acquisto di obbligazioni sovrane di Paesi sottoposti all’assistenza finanziaria delle istituzioni europee. © P. Montalbano Alleggerimento quantitativo: gli effetti Gli acquisti influenzano le condizioni finanziarie più generali e infine la crescita economica e l’inflazione attraverso tre canali principali. 1) Trasmissione diretta: • Quando la BCE acquista attività del settore privato (titoli emessi a seguito di • cartolarizzazioni e obbligazioni garantite), che sono connesse ai prestiti erogati dalle banche all’economia reale, ossia famiglie e imprese, la maggiore domanda di tali attività ne sospinge al rialzo i prezzi. Le banche sono quindi incentivate a concedere più prestiti, che possono utilizzare per generare e vendere più titoli derivanti da cartolarizzazioni oppure obbligazioni garantite. L’incremento dell’offerta di credito fa tendenzialmente diminuire i tassi bancari sui prestiti a famiglie e imprese, migliorando le condizioni di finanziamento più generali. © P. Montalbano Alleggerimento quantitativo: gli effetti Gli acquisti influenzano le condizioni finanziarie più generali e infine la crescita economica e l’inflazione attraverso tre canali principali. 2) Riequilibrio dei portafogli • La BCE acquista attività dei settori pubblico e privato da investitori quali • fondi pensione, banche e famiglie. Questi investitori possono decidere di reinvestire in altri strumenti finanziari i fondi ottenuti in cambio delle attività cedute alla BCE. Aumentando in modo più generalizzato la domanda di attività, il meccanismo di riequilibrio dei portafogli sospinge al rialzo i prezzi e al ribasso i rendimenti, persino per le attività che non ricadono direttamente nel PAA. Ne consegue una flessione dei costi (tasso di interesse effettivo di mercato) per le società in cerca di finanziamenti nei mercati dei capitali. Allo stesso tempo, la compressione dei rendimenti sui titoli incoraggia le banche a concedere credito a famiglie o imprese. La maggiore offerta di prestiti bancari all’economia reale fa tendenzialmente abbassare il costo del credito per famiglie e imprese. Se però gli investitori impiegano questi altri fondi per acquistare attività a più alto rendimento al di fuori dell’area dell’euro, ne può derivare anche un deprezzamento del tasso di cambio dell’euro, il che tende a sospingere verso l’alto l’inflazione. © P. Montalbano Alleggerimento quantitativo: gli effetti Gli acquisti influenzano le condizioni finanziarie più generali e infine la crescita economica e l’inflazione attraverso tre canali principali. 3) Effetto di segnalazione • Infine, gli acquisti di attività segnalano al mercato che la banca centrale • manterrà i tassi di interesse di riferimento su un livello contenuto per un esteso periodo di tempo. L’effetto di segnalazione riduce la variabilità e l’incertezza nei mercati riguardo all’andamento futuro dei tassi di interesse. Questo elemento è importante poiché orienta le varie decisioni di investimento. I tassi di interesse sui prestiti a lungo termine rimarranno, ad esempio, più bassi poiché le banche si attendono un protratto periodo di tassi contenuti. © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano © P. Montalbano Le mosse sui tassi. La BCE non ha agito solo sul tasso sui depositi - la tassa implicita caricata sulla liquidità che le banche parcheggiano verso la Bce - ma anche su quello delle operazioni di rifinanziamento principale, ovvero il tasso applicato alla maggioranza delle operazioni con le quali la BCE offre liquidità al mercato. Il primo passa da -0,3 a -0,4%, mentre il secondo scende di cinque punti base allo zero tondo. Per di più anche il tasso di rifinanziamento marginale, che governa i prestiti straordinari a brevissimo termine che le banche chiedono alla Bce, è stato tagliato allo 0,25% dallo 0,30%, pur non essendo nelle attese. Draghi ha sottolineato che i livelli saranno questi "o più bassi a lungo". Ha poi precisato, però, che la Bce "non prevede di abbassare ancora i tassi" a meno di scossoni radicali nel quadro macro. © P. Montalbano Il nuovo Qe. L'attesa variazione del piano d'acquisto di titoli di Stato è arrivata, non solo in quantità ma anche in qualità. Anche su questo fronte, la Bce ha stupito: gli analisti si aspettavano in media una crescita degli acquisti a 70 miliardi al mese, invece il ritmo è stato portato a 80 miliardi. Draghi ha spiegato che l'orizzonte temporale del Qe è il marzo 2017, ma si potrà andare oltre "se la Bce lo riterrà necessario". Se fino ad ora il Quantitative easing ha riguardato in primis titoli di Stato e pochi altri bond emessi da agenzie europee o entità nazionali di rango istituzionale (come la Cdp), il programma verrà esteso ai titoli emessi dalle aziende (non finanziarie) che abbiano un giudizio elevato da parte delle agenzie di rating. Inoltre, sale «al 50% dal 33% il limite acquistabile di ciascuna singola emissione di bond attraverso il Quantitative easing», dopo che a settembre era stato portato dal 25 al 33%. © P. Montalbano Quattro Tltro II. Il Direttorio ha anche dato il via libera a quattro «Targeted longer-term refinancing operations", aste di liquidità con le quali le banche possono prendere denaro a prestito a condizioni estremamente favorevoli, a patto che lo impieghino non per acquistare titoli di Stato o fare altri investimenti, ma per sostenere il credito. Rispetto alle operazioni del passato, la durata di questi prestiti - che verranno lanciati con cadenza trimestrale dal prossimo giugno - sale da 3 a 4 anni (quindi le banche avranno più tempo per restituirli e per sfruttarli). Ma, soprattutto, avverranno ad un tasso negativo che potrà arrivare fino al nuovo tasso sui depositi, quindi fino a -0,40%. Draghi ha spiegato che il tasso sarà tanto più favorevole alle banche, quanto più faranno credito alle imprese e che potranno chiedere finanziamenti agevolati fino a un ammontare pari al 30% dei prestiti iscritti a bilancio alla fine di gennaio 2016 e validi come collaterale presso la Bce. In ogni caso, il tasso di base sarà lo 0% del rifinanziamento principale. Sulle critiche piovute soprattutto dalla Germania, visto che i tassi negativi minano la redditività delle banche, Draghi ha specificato che a livello aggregato "la redditività delle banche non è stata danneggiata". © P. Montalbano http://voxeu.org/article/helicopter-money-views-leading-economists Quattro Tltro II. Il Direttorio ha anche dato il via libera a quattro «Targeted longer-term refinancing operations", aste di liquidità con le quali le banche possono prendere denaro a prestito a condizioni estremamente favorevoli, a patto che lo impieghino non per acquistare titoli di Stato o fare altri investimenti, ma per sostenere il credito. Rispetto alle operazioni del passato, la durata di questi prestiti - che verranno lanciati con cadenza trimestrale dal prossimo giugno - sale da 3 a 4 anni (quindi le banche avranno più tempo per restituirli e per sfruttarli). Ma, soprattutto, avverranno ad un tasso negativo che potrà arrivare fino al nuovo tasso sui depositi, quindi fino a -0,40%. Draghi ha spiegato che il tasso sarà tanto più favorevole alle banche, quanto più faranno credito alle imprese e che potranno chiedere finanziamenti agevolati fino a un ammontare pari al 30% dei prestiti iscritti a bilancio alla fine di gennaio 2016 e validi come collaterale presso la Bce. In ogni caso, il tasso di base sarà lo 0% del rifinanziamento principale. Sulle critiche piovute soprattutto dalla Germania, visto che i tassi negativi minano la redditività delle banche, Draghi ha specificato che a livello aggregato "la redditività delle banche non è stata danneggiata". © P. Montalbano