compensazione di busto
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compensazione di busto
I CHECK POINT I tecnica I a c u r a d i V a l e r i o M a l f a t t o e d e l l o S t a f f Te c n i c o J a m s e s s i o n L e s 2 A l p e s Ancora equivoci? L’ VALERIO MALFATTO CO-FONDATORE DELLA JAM SESSION E AUTORE DEGLI ARTICOLI CHECK POINT PAOLO MALFATTO CO-FONDATORE DI JAM SESSION E DIRETTORE DELLA DELLA SCUOLA DI SCI ORIANO RIGAMONTI COLLABORATORE JAM SESSION, ISTRUTTORE NAZIONALE DEL DEMO TEAM ITALIA _132_SCIARE_617 Su alcuni termini tecnici come «angolazione», «traslazione di bacino», «compensazione di busto» è necessario avere le idee chiare per sviluppare in curva un movimento globale ben coordinato, capace di rendere l’azione spigliata e dinamica estate scorsa, prima di iniziare un corso full immersion, abbiamo fatto un esperimento: abbiamo scritto alla lavagna alcune parole che si usano abitualmente nelle lezioni di sci ed abbiamo chiesto ad ognuno dei nostri allievi di dirci qualcosa su ognuna di esse. Esperienza interessante. Le parole, presentate disordinatamente, erano ad es.: caviglie, angoli, bacino, piedi, carico, compensazione, busto, piegamento, arco di curva, ecc. Se ci pensate bene su ognuna di esse c’è molto da dire e da ognuna può nascere il collegamento con le altre. È risultato subito evidente che molte cose non erano per niente chiare e che spesso assumevano significati diversi a seconda delle esperienze soggettive e dell’epoca tecnica in cui i vari alllievi erano venuti a contatto con questo o quel termine. Abbiamo riscontrato anche una notevole difficoltà a costruire una descrizione del gesto tecnico a partire da una singola parola dell’elenco. Sintomatico di una certa mancanza di correlazione tra un singolo elemento e l’insieme del gesto. Oltre che per chiarire «ex-novo» il significato di alcuni termini, l’esperienza è stata importante per allineare tutti gli allievi sui concetti principali e stabilire delle priorità nel programma del corso. Nella pratica si riscontra che chi ha già frequentato corsi di sci in passato tende spesso a forzare l’assetto di bacino e busto con una idea, alla base, di «busto a valle» o di «traslazione di bacino» o di «compensazione di busto» che rischia di inibire attenzione e sensibilità a livello dei piedi-spigoli. Al contrario chi ha una sciata più istintiva e discrete capacità motorie, non condizionato dal «dovere fare delle cose», tende a sfruttare di più i piedi e la destrezza, con un assetto di bacino e busto spesso contrario alle regole dell’equilibrio ma in un certo senso coerente con l’insieme. Ovviamente entrambe le tipologie di sciatore hanno difficoltà a superare i propri limiti, o perché troppo concentrati sulla precisione di un aspetto parziale del gesto senza un’idea della dinamicità dell’azione (i primi) o perché poco coscienti di ciò che fanno istintivamente e con difficoltà a «sentirsi» per rimuovere errori tecnici radicati (i secondi). È necessario trovare un denominatore comune che consenta ai primi di atti- Nello sviluppo dell’angolazione è tutto il corpo che in scioltezza prende inclinazione rispetto alla verticale, la grande massa di bacino/tronco percorre così la traiettoria più breve e più filante richiedendo al vincolo portante (piede esterno) la minima forza indispensabile per quel tipo di curva. La compensazione di busto è minima ma sufficiente a garantire un buon equilibrio sul lato del corpo esterno alla curva. Sotto: in questa bella sequenza di Oriano Rigamonti, da notare come in uscita curva il tronco fugge dalla traiettoria precedente per entrare in curva con la giusta proiezione laterale-avanti, la nuova inclinazione-angolazione prende subito corpo mentre la presenza di piedi-spigoli e la graduale essenziale compensazione di busto creano un buon equilibrio dinamico tra il corpo e la reazione del terreno. Mentre si sviluppa la parte centrale della curva il corpo già si prepara ad uscirne. Lo sgardo verso l’uscita curva è un elemento importantissimo per programmare la direzione dei movimenti, l’intensità dell’azione ed i tempismi esecutivi I CHECK POINT Grandi sterzate con i piedi e forte controrotazione di bacino/busto sono gli elementi di gran lunga prevalenti, caratteristici di una sciata forzata che sviluppa una «finta» e faticosa angolazione I tecnica I Buona la confidenza con l’inclinazione del corpo e con la presa di spigolo ma lo scarso controllo della rotazione del busto e dell’assetto delle spalle non permettono di anticipare in uscita la proiezione verso la nuova curva Imitazione che enfatizza l’errore classico di chi comincia a saper condurre ma che interpreta l’angolazione come una esasperata compensazione di busto anziché come forte inclinazione generale del corpo con una più moderata e graduale compensazione. La massa bacino/busto percorre una traiettoria inutilmente lunga e blocca lo sviluppo dell’angolazione impedendo allo sciatore di chiudere la curva ed obbligandolo a prolungarla in forte passività Grande e poco utile lavoro di spigolo, di piegamento sulla caviglia esterna e di ricerca di rotazione del bacino, la paura a spostare il tronco verso l’interno della curva porta allo sviluppo di un gran movimento verticale anziché laterale L’inclinazione del corpo verso l’intenro della curva è «tirata» da una forte rotazione delle spalle che impedisce il controllo degli spigoli, i piedi fanno poco mentre le spalle fanno troppo vare un’azione globale più coordinata, meno cavillosa e meno “preoccupata”, ed ai secondi di acquisire maggiore consapevolezza dei propri movimenti per trasformarli in positivo sfruttando le buone capacità motorie. La comprensione senza equivoci del movimento di angolazione è fondamentale e la ricerca di scioltezza e compattezza in questo movimento è il denominatore comune a cui fare riferimento. La cosa più importante è comprendere che l’angolazione è l’inclinazione di tutto il corpo verso l’interno della curva e che in una serie di curve si realizza una oscillazione del corpo a destra e a sinistra rispetto alla direzione degli sci, linea che fa da cerniera. Oscillazioni come l’asta di un metronomo rispetto ad un punto di rotazione che sta in basso. L’angolazione non è semplicemente «compensazione di busto» cioè realizzare un angolo tra busto e arti inferiori. Non è traslare il bacino a destra e sinistra tra due punti fermi costiutiti dai piedi e dalla testa. La traslazione laterale rispetto agli sci deve essere globale, di tutta la grande massa di tronco-bacino; con la compensazione di busto che interviene gradualmente ad ottimizzare l’equilibrio e le spalle che anticipano la direzione di uscita dalla curva, in proiezione e fuga laterale e in avanti verso la curva successiva. La sensazione di caduta laterale del corpo verso l’interno della curva è la prima sensazione da imparare e da gustare, con tanti possibili esercizi a secco, come abbiamo avuto più volte occasione di sottolineare nei precedenti articoli. Se questa sensazione è chiara ci renderemo conto, in curva sugli sci, di poter gestire la velocità della «caduta laterale» grazie ad una buona presa di spigolo, alla crescente tensione muscolare ed alla progressiva compensazione di busto consentita dalla corretta mobilità del bacino. Non per niente nei due precedenti articoli «Check Point» abbiamo parlato in successione di piedi-spigoli e di angoli a livello di bacino, argomenti che completati da quello qui trattato dovrebbero permettere di inquadrare in modo completo e coordinato gli elementi essenziali per un’angolazione in relax e non «a denti stretti» col risultato di una sciata dinamica e spigliata. Gli articoli sono come sempre a disposizione all’indirizzo [email protected]. Non esitate a richiederceli e a comunicarci commenti, perplessità ed eventuali difficoltà riscontrate nella pratica a secco e sulla neve. III Jam Session rganizzazione al 100% italiana, Jam Session svolge la sua attività a Les 2 Alpes (Francia), in estate come in inverno. Scelta da Sciare Magazine per parlarvi di tecnica, è il punto di riferimento per i moltissimi sciatori italiani che frequentano la nota località francese. Specialità della casa sono i corsi di sci in formula «Full Immersion», programmi intensivi e molto ben strutturati dedicati agli sciatori decisi a migliorare in modo significativo la propria tecnica. Il gruppo tecnico Jam Session di maestri italiani, allenatori federali, istruttori nazionali, sviluppa ogni anno i propri programmi introducendo le ultime novità tecniche e innovando costantemente la didattica. Jam Session propone agli appassionati anche la sistemazione alberghiera alle 2 Alpes in hotel a gestione diretta, con cucina italiana e personale italiano. Corsi di sci full immersion di 3-4-5-6 giorni nei periodi INVERNO (Les 2 Alpes): Ponte 8 dicembre I 6 gennaio/7 febbraio I 21 marzo/4 aprile I 18-25 aprile I ESTATE dal 15 giugno al 30 agosto (Les 2 Alpes): I dal 7 al 18 ottobre (Stelvio) I dal 28 ottobre al 1° novembre (Stubai) O Informazioni settimane bianche estive/invernali e corsi full immersion [email protected] - [email protected] I T 019 555.130 o 0033 4 76 79 05 01 I www.jamsession.it.Potete richiedere l’invio gratuito in formato pdf dei precedenti articoli Check Point all’indirizzo [email protected] _134_SCIARE_617 617_SCIARE_135_