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SICUREZZA per ESTETISTE e PARRUCCHIERE Per poter meglio parlare di sicurezza sul lavoro per estetiste e parrucchiere dovremo distinguere tra RISCHIO (biologico, chimico e fisico) e PREVENZIONE. RISCHI A. BIOLOGICI: la mancata adozione di adeguate misure igieniche nella conduzione dell’attività può comportare il rischio di diffusione di infezioni della pelle che possono essere contratte per contatto diretto, e possono causare: • Infezioni batteriche ad esempio da germi patogeni • Parassitosi (parassiti) come ad esempio la pediculosi del capo, del corpo, pubica (i pidocchi) • Virosi (virus) come ad esempio le verruche • Micosi tra cui compare la tigna (sui capelli) B. • • • CHIMICI: avvengono per applicazioni di particolari: Cosmetici Trucchi permanenti Trucchi semipermanenti Che possono contenere sostanze dannose come coloranti, additivi o conservanti Attraverso l’uso erroneo o l’utilizzo di prodotti non conformi (che non seguono cioè le indicazioni fornite dal consiglio d’Europa e che quindi non hanno il marchio “CE”) si può incorrere, sia per i clienti che per il lavoratore, in: • Dermatiti allergiche • Intossicazioni transcutanee C. FISICI: 1. Lampade abbronzanti e altre fonti di radiazione UVA/UVB L’esposizione a raggi UVA e, in misura minore, UVB se eccessive, possono causare problemi alla: • Pelle: eritemi, ustioni cutanee, invecchiamento precoce della pelle. Costituisce inoltre fattore di rischio per la pelle come carcinoma o melanoma (tumore maligno della pelle) • Occhi: congiuntiviti (infiammazione della palpebra e della parte bianca dell’occhio), cheratiti (infiammazione della cornea), a lungo termine danni al cristallino (la “lente” interna al nostro occhio) e alla retina (membrana più interna del bulbo oculare) Il personale qualificato sull’uso delle lampade abbronzanti deve anche rendere disponibile materiale informativo illustrante i rischi derivanti dall’esposizione a radiazioni UVA/UVB e le possibili cautele. Questa la scheda da imparare ed affiggere sul muro ove vengano utilizzate lampade abbronzanti UVA ed UVB: Evitare l’uso di lampade abbronzanti quando: • • Sono presenti lesioni cutanee Se vi è stata una recente ustione solare 1 • • • • • • • Se vi è familiarità per malattie della pelle Si soffre di ipertensione o disturbi della circolazione periferica Si hanno meno di 18 anni Se si appartiene al fototipo I o II (pelle chiara, lentiggini, occhi chiari, elevata sensibilità al sole) Sono presenti molti nei sulla pelle Se si è in gravidanza Se si assumono farmaci fotosensibilizzanti Prima di sottoporsi a lampade abbronzanti: • • • • • • • • • • • • Consultare il dermatologo per capire il proprio fototipo, i tempi di esposizione consigliati ed eventuali controindicazioni Se si appartiene al fototipo 3, 4, 5, 6 non sottoporsi a più di 30 trattamenti l’anno, non più di due sedute alla settimana Aspettare 2-3 giorni prima di prendere esporsi al sole se la pelle mostra segni di reazione indesiderata Non usare creme, profumi, cosmetici prima dell’esposizione Detergere accuratamente la pelle prima di esporsi al fine di evitare reazioni cutanee indesiderate (macchie cutanee) Mantenersi ad una distanza di 25 cm dalle lampade Usare pellicole protettive per i lettini Usare adeguati strumenti di protezione sanificati o monouso: occhialini e coprire le parti più sensibili del corpo, quali capezzoli, labbra, eventuali nei Non guardare eventuali fonti di radiazione Dopo l’esposizione usare una crema idratante Rispettare la durata dell’esposizione consigliata e gli intervalli tra le esposizioni Consultare il medico qualora dovessero uscire macchie dopo l’esposizione 2. Apparecchi laser: il fascio di luce laser, sia diretto che riflesso, può causare danni molto gravi a: • Occhi: congiuntiviti, cheratiti, danni al cristallino con conseguente cataratta (perdita di trasparenza del cristallino) • Pelle: eritemi, ustioni Bisogna di questo modo rispettare i requisiti di sicurezza previsti nel manuale d’uso dell’apparecchiatura PROCEDURE DI SANIFICAZIONE La sanificazione si ottiene con l’esecuzione in successione delle seguenti azioni: 1. Rimozione dei residui grossolani: va effettuata con la spazzatura ad umido (panno umido) o con l’aspirapolvere per evitare di sollevare la polvere 2. Detersione: va fatta utilizzando panni umidi imbevuti di detergente (sostanza che diminuisce la tensione superficiale tra la superficie da pulire e lo sporco, consente di rimuovere con una semplice azione meccanica l’80% dei germi) 3. Risciacquo: si effettua con panni puliti e imbevuti di acqua e consente l’allontanamento dello sporco, dei microbi e dei detergenti usati 4. Eventuale disinfezione: deve essere sempre fatta dopo detersione e risciacquo, nel caso in cui ci sia stata contaminazione con liquidi biologici 2 A. SANIFICAZIONE DEI LOCALI, DEGLI ARREDI E DELLA BIANCHERIA, INDUMENTI DA LAVORO 1. Per poter operare in locali ed arredi perfettamente puliti sarà necessario svolgere una pulizia: • • • • • • • Giornaliera: di Pavimenti: spazzatura ad umido o uso dell’aspirapolvere e successivo lavaggio con acqua tiepida e detergente Arredi: pulizia delle superfici con un panno umido imbevuto di soluzione detergente, risciacquo e asciugatura con panno pulito Servizi igienici (pavimenti e sanitari): pulizia con soluzione detergente-sanificante e successivo risciacquo. Settimanale: Vetri: pulizia con panno umido con comuni detergenti per vetri Arredi: carrelli, lavatesta, lampade, poltrone, lettini ed altre attrezzature vanno sanificati con detergenti/disinfettanti avendo la cura di pulire anche all’interno ed eventuali ruote e/o pedali RICORDARE che: • • • • • • I panni umidi o le spugne utilizzate per pulire i servizi igienici non dovranno essere utilizzati per pulire altri locali. Del resto una volta usati dovranno essere lavati, strizzati e sanificati Bisogna leggere bene le etichette dei vari prodotti di pulizia prima di utilizzarli Non bisogna mischiare tra loro prodotti di pulizia con travasi I prodotti della pulizia vanno custoditi in idonei contenitori chiusi Per la disinfezione degli arredi o dei pavimenti vanno usati detergenti-disinfettanti o disinfettanti (candeggina) Per la disinfezione di superfici imbrattate da materiali biologici (come ad esempio il sangue) va usata una soluzione di ipoclorito di sodio 2. Per quanto riguarda la sanificazione degli indumenti e della biancheria sarebbe preferibile utilizzare materiale monouso MA: nel caso in cui si utilizzino materiali rilavabili (teli, asciugamani, indumenti da lavoro….) • • • Devono essere depositati in contenitori rigidi lavabili e disinfettabili per evitare la diffusione dei germi Devono essere lavati in lavatrice ad una temperatura superiore ai 60° con l’aggiunta di additivi ad azione ossidante (es. perborati, ipocloriti….), sciacquati ed asciugati. La biancheria pulita va conservata in luogo asciutto e appropriato, come ad esempio in un armadio richiudibile, per evitare il contatto diretto con l’ambiente e la polvere B. STERILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI Vanno possibilmente utilizzati strumenti monouso MA: nel caso si utilizzino strumenti non monouso, devono essere, DOPO ogni uso: • • • • Lavati Detersi Spazzolati Risciacquati 3 • • Asciugati Disinfettati Il tutto in un ambiente e in spazi preferibilmente separati da quelli ove si svolgono le prestazioni e attrezzati con adeguato piano di lavoro e lavabo. Per quanto riguarda la disinfezione di strumenti (e rispettivi coperchi) non elettrici, è necessario applicare un prodotto disinfettante in formulazione spray (facendo molta attenzione a sanificare strumenti taglienti che possono essere andati a contatto diretto con il sangue), poi riposti in un ambiente pulito e possibilmente chiuso Per quanto riguarda la disinfezione di strumenti elettrici (e rispettivi coperchi) che potrebbero rovinarsi con il contatto con l’acqua, vanno strofinati bene con un panno di cotone pulito e imbevuto di alcol etilico, lasciati asciugare e conservati in contenitori puliti e possibilmente chiusi PRIMA di ogni uso è necessario sterilizzare gli strumenti taglienti non monouso. La sterilizzazione serve ad eliminare tutti gli agenti patogeni e le loro spore, Il metodo da utilizzare è la sterilizzazione in autoclave, seguendo le procedure previste nel manuale d’uso (da conservare insieme al libretto di manutenzione periodica). Prima di procedere con l’autoclave gli strumenti utilizzati vanno sottoposti alla seguente procedura preliminare: 1. Disinfezione preliminare: Gli strumenti vanno immersi nella soluzione disinfettante immediatamente dopo l’utilizzo (prima che le sostanze organiche si disidratino) 2. Detersione: gli strumenti vanno detersi strofinandoli manualmente con una spazzola a manico lungo; può essere eventualmente utilizzata una macchina automatica ad ultrasuoni 3. Controllo visivo: asportazione di eventuale materiale organico residuo 4. Risciacquo ed asciugatura: accurata degli strumenti con telini puliti Si procede quindi al confezionamento degli strumenti, utilizzando buste a foglio singolo che garantiscono la sterilità per 15 giorni: 1. Gli strumenti vanno confezionati lavorando su un piano di appoggio pulito e utilizzando buste apposite dotate di indicatori di sterilità e termosaldabili 2. La saldatura va eseguita ad una distanza non inferiore ai 3 cm dal contenuto in maniera da evitare rotture accidentali 3. Gli strumenti taglienti e acuminati vanno incappucciati per evitare eventuali perforazioni Su ogni confezione vanno riportati: • • • Data della sterilizzazione e data di scadenza Codice dell’operatore che ha eseguito la sterilizzazione Numero progressivo del ciclo di sterilizzazione Gli strumenti verranno successivamente poggiati sugli appositi vassoi portaoggetti, unitamente all’indicatore chimico/biologico di sterilità, ed inseriti in autoclave. Successivamente va avviato il ciclo di sterilizzazione, rispettando i valori di pressione, tempo e temperatura di esposizione indicate dal produttore Solitamente il corretto funzionamento dell’autoclave va verificato ad ogni ciclo di sterilizzazione, utilizzando i parametri scritti sul manuale d’uso dell’apparecchio 4 a. Per ogni ciclo: stampa dei parametri fisici di sterilizzazione (pressione, temperatura, tempo di esposizione) rilevati dall’autoclave e utilizzo degli indicatori chimici di sterilità applicati all’interno o all’esterno delle confezioni inserite in autoclave. In caso di non conformità (è possibile un sovraccarico nell’autoclave o un posizionamento non corretto del materiale al suo interno) non usare il materiale e ripetere il ciclo di sterilizzazione b. Periodicamente: verificare il corretto funzionamento dell’autoclave tramite test biologici, quali per esempio: • Vapor line: test di verifica della temperatura, umidità e tempo • Vacuum test: test di verifica del regolare funzionamento della pompa del vuoto e della temperatura utilizzato nelle autoclavi di tipo B • Bowie & Dick test e Helix test: test di penetrazione del vapore e vengono usati per la sterilizzazione di materiali porosi e di strumenti cavi • Test biologici: vanno eseguiti periodicamente, preferibilmente ogni 15 giorni circa I risultati dei test effettuati vanno conservati nell’apposito registro di sterilizzazione, un documento cartaceo che serve come strumento di rintracciabilità. Questo documento deve essere conservato per 5 anni. Sul registro devono essere registrati: • Registrazione dei parametri fisici • Data di sterilizzazione • Numero del ciclo di sterilizzazione • Test di sterilità effettuato • Data e firma dell’operatore • • Se non fosse possibile sterilizzare con autoclave si procederà con la sterilizzazione ad alto livello, che però non è verificabile rispetto a quella in autoclave. Dopo aver eseguito le stesse operazioni preliminari già viste prima con l’autoclave, gli strumenti dovranno essere immersi in soluzioni disinfettanti di comprovata efficacia (come l’acido peracetico): guardare bene le indicazioni scritte sul prodotto. Una volta disinfettati gli strumenti vanno sciacquati con acqua, posti ad asciugare su teli monouso e, quindi riposti in buste monouso oppure in contenitori disinfettati ad alto livello C. PROCEDURE IGIENICHE ADOTTATE DAGLI OPERATORI 1. Lavaggio delle mani: i diversi tipi di lavaggio sono: • Semplice o sociale: va effettuato prima di ciascun cliente con normale sapone liquido, a cui segue un risciacquo e asciugatura con salviette monouso • Antisettico: è utilizzato in seguito al contatto con sangue o materiale biologico, dopo il lavaggio sociale. Va usato un prodotto specifico (EX: clorexidina), le mani e i polsi vanno strofinati accuratamente per circa 40-60 secondi, poi sciacquate ed asciugate con salviette monouso. Le unghie vanno pulite con apposito spazzolino, disinfettato quotidianamente, immergendolo in una soluzione disinfettante. • Soluzioni idro-alcoliche: più veloce, meno irritante, senza asciugatura, questo tipo di lavaggio lo si può fare solo quando le mani non sono visibilmente sporche. RICORDARSI che bisogna sempre avere: • • Mani curate Unghie corte 5 • • • Unghie non smaltate Non indossare anelli, bracciali e orologi Proteggere eventuali abrasioni o ferite presenti sulle mani 2. Indumenti e dispositivi di protezione individuali: • Il personale deve indossare idonei indumenti di lavoro che vengono lavati separatamente da quelli personali. • Nel caso di utilizzo di prodotti chimici, occorre utilizzare i rispettivi dispositivi di protezione individuale (DPI) SMALTIMENTO: L’eliminazione di aghi e strumenti taglienti va fatta utilizzando le seguenti precauzioni: • • • • • Il materiale tagliente da eliminare va riposto, così com’è (senza reincappucciamento) in contenitori resistenti alla puntura Detti contenitori devono essere collocati nelle immediate vicinanze della zona operativa Bisogna smaltire aghi e taglienti nei contenitori senza spingere forzatamente Una volta pieno, il contenitore verrà riposto nel deposito temporaneo di rifiuti speciali fino alla consegna alla ditta autorizzata allo smaltimento Gli strumenti taglienti riutilizzabili, subito dopo l’uso, vanno immersi in un disinfettante chimico TRATTAMENTO INCONVENIENTI, INCIDENTI E COMPLICANZE Qualora si dovesse entrare in contatto a sangue o liquidi biologici: • • • Per via parenterale (puntura d’ago, tagli…) Mucosa (schizzo sugli occhi, naso, bocca…) Sulla pelle non integra (screpolata, abrasa, con dermatite…) Sarà necessario: a. • • • - Sul posto: Esposizione paretenterale: Fare sanguinare la ferita per qualche istante Lavare la ferita per 10 minuti con acqua e sapone Rimuovere eventuali corpi estranei Disinfettare Mucosa: lavare abbondantemente con acqua corrente, soluzione fisiologica o acqua sterile per 10 minuti Cute non integra (ma anche integra): Lavare con acqua corrente e se possibile con sapone antisettico Disinfettare b. Recarsi al pronto soccorso: occorre una valutazione tempestiva da parte di un medico, il quale potrà sottoporre la persona a cui si stava sottoponendo il trattamento al test dell’HIV e dell’epatite B e C IMPORTANTE: gli operatori dovrebbero essere tutti vaccinati contro l’EPATITE B, l’unica malattia trasmissibile per via ematica (sangue) vaccinabile TECNICA ASETTICA “NO TOUCH” Tra le procedure che l’operatore dovrà utilizzare per garantire le condizioni asettiche, quella “no touch”, non toccare le componenti essenziali dello strumentario, è una delle più importanti. Come si fa? 6 - Non cercate di tenere una mano pulita e l’altra sporca dato che renderà il tutto solo più difficile e complicato Maneggiate con tranquillità le parti che non sono componenti essenziali della procedura – questo renderà più facile eseguirla Concentratevi sulle componenti essenziali della procedura. Fino a che non vengono toccate/contaminate da voi o da qualsiasi altra cosa, state procedendo in maniera sicura Prendetevi tempo per sviluppare la vostra tecnica manuale no touch Pulite bene la zona del corpo dove lavorate: devono venire a contatto con la zona solo attrezzature e guanti non contaminati Ricordatevi di lavare sempre le mani Non utilizzate precauzioni non necessarie ed inefficaci dato che sono inutile spreco di tempo e risorse AZIONI: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Lavatevi le mani Preparate il piano lavoro Preparate tutto il materiale occorrente e disponetelo accanto al piano di lavoro Frizionate le mani con gel alcolico e indossate guanti puliti Preparate il materiale necessario alla prestazione (strumenti, colorazioni, conmtenitori multiuso …) con tecnica no touch, non toccate nessuna delle componenti essenziali (es. aghi, interno dei contenitori…), ma toccate le parti non essenziali (es. manipoli) con tranquillità Toglietevi i guanti e lavatevi le mani Quando siete pronti avvicinatevi al cliente e iniziate le procedure Assicuratevi che la zona del corpo dove lavorate non mostri segni di infezione o lacerazione Indossate un paio di guanti sterili Disinfettare il campo operatorio Eseguite la procedura di lavoro Smaltite tutti i taglienti e altro materiale in modo sicuro Toglietevi i guanti e lavatevi le mani 7