AGRICOLTURA OGGI spesso, all`agricoltura di nicchia viene
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AGRICOLTURA OGGI spesso, all`agricoltura di nicchia viene
AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AGRICOLTURA OGGI C’ERA UNA VOLTA 43 IL CONTADINO E ORA NON C’È PIÙ Spesso, all’agricoltura di nicchia viene associata un’atmosfera che ricorda o vuole far ricordare al consumatore finale un’immagine di altri tempi, dove le produzioni erano gestite basandosi sulle regole della natura e le produzioni ottenute erano considerate quasi spontanee. Seguendo questo ragionamento il consumatore percepisce che quel prodotto è salutare, incontaminato e legato a un territorio. In questo modo si giustificano la carenza o la discontinuità di quel bene nei punti vendita o perché non tutti ne sono provvisti. Fanno parte dei prodotti di nicchia anche le aromatiche che, in questo periodo godono di un’apprezzabile espansione specialmente verso la GDO. Pietro Pensa, Ludovica Gullino In queste pagine: Azienda Vigo Gerolamo. L semplicemente ricordare che l’estensione colturale modifica radicalmente il comportamento della pianta che dev’essere gestita in un altro modo. Le aromatiche, in genere sono vegetali sicuramente più rustici di altri ma non immuni ai nemici delle piante, come capita di consuetudine, quando un vegetale viene coltivato su larga scala, può subire attacchi da parte di parassiti e quindi bisogna difenderlo. La ricerca sul territorio di ecotipi più resistenti ai parassiti o che meglio si adattano all’ambiente di coltivazione, aiuta l’agricoltore ad ottenere una produzione commerciale di qualità. Il mondo delle erbe aromatiche, non lo confinerei nel passato, senza dimenticarne l’importanza ma, lo vedrei meglio, proiettato nel futuro. La Liguria è una striscia di terra fortunata dal punto di vista climatico ma, non si può dire la medesima cosa per il suo territorio. Solo la pianura d’Albenga, quella di Andora, Sarzana e qualche altra piccolissima eccezione sono aree facilmente coltivabili. Purtroppo i numerosi terrazzamenti che fanno onore all’ingegneria rurale, non hanno facilitato il lavoro moderno, lo sforzo di un tempo oggi non è premiato, sfortunatamente, complica e aumenta l’impegno per la frammentazione e una logistica carente. Dietro alla parola “frammentazione” si nasconde tutta un’economia di scala negativa che fa lievitare i costi di produzione. Moltissime operazioni colturali non possono essere meccanizzate perché le e aromatiche, oltre ad emanare profumi che si avvertono con l’olfatto e sapori che si gustano con il palato, emettono un fascino particolare perché sono ricche di storia. Queste piante erano già utilizzate nell’antichità, per preparare rimedi erboristici o per conservare i cibi, oggi stuzzicano la mente e ci portano ad immaginare le nostre tavole insaporite con queste erbe, possiamo così desiderare piatti prelibati, consumati in un ristorante o in giardino, in una bella giornata primaverile. Oggi, le aromatiche, chiamate anche erbe fresche, devono essere considerate colture come tutte le altre. Come si è verificato in altri settori dell’agricoltura, le regole della natura sono state variate. I nuovi sistemi di coltivazione prevedono e obbligano l’agricoltore a coltivare utilizzando metodi di lotta integrata ovvero utilizzando limitatori naturali come funghi antagonisti, insetti predatori e tecniche colturali capaci di frenare il ricorso a prodotti di sintesi che, per queste specie sono già contenuti. La miglior performance nella coltivazione si ottiene conoscendo i limiti della coltura e i suoi punti critici, per sapere questo, entrano in gioco l’esperienza maturata negli anni dall’agricoltore e la ricerca scientifica che fornisce le risposte ai quesiti che sono emersi e che continuamente si presentano. La coltivazione professionale è decisamente differente da quella domestica, con quest’affermazione vorrei 44 45 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO attrezzature con misure standard sono troppo grandi, spesso, adattarle, significa riprogettarle e ricostruirle. Se questa difficoltà così descritta può sembrare solo negativa, dall’altra, in periodi di crisi occupazionale può sicuramente dare la possibilità a molti, di trovare lavoro. fondamentali ovvero sapore, dimensione, colore, conservabilità (shelf life), sanità (assenza di parassiti). Se queste caratteristiche sono soddisfatte, si procederà ad avviare scrupolose analisi di laboratorio sui lotti destinati alla vendita. Il risultato analitico darà il via o ritarderà la vendita delle partite analizzate. Il mercato dell’ortofrutta in genere, è molto attento all’aspetto analitico delle merci commercializzate e premia gli agricoltori che hanno impiegato ridotti quantitativi di mezzi tecnici. Per completare o, meglio, sostenere la fase produttiva volta ad ottenere un prodotto di qualità, c’è anche la necessità di tracciare ogni operazione colturale al fine di garantire omogeneità e sicurezza nelle partite commercializzate. Con lo scopo di ottenere un riconoscimento, che aiuta l’azienda nella commercializzazione, numerose sono le linee guida fornite dai principali schemi di certificazione di qualità che tanti produttori hanno deciso di utilizzare. Volontariamente molti agricoltori sottopongono l’azienda ad una valutazione condotta da tecnici incaricati dagli organismi di controllo: se l’azienda ha lavorato bene, l’ente di certificazione rilascerà un certificato di conformità a maggior tutela del consumatore, favorendo nello stesso modo l’approccio commerciale. Il rispetto delle buone pratiche agricole consente di ottenere un prodotto sicuro e avere buone probabilità di ottenere un raccolto di qualità. I sapori della Liguria sono davvero tanti, l’elenco delle piante aromatiche coltivate è veramente esteso. Per gli abitanti del nord Europa, le erbe fresche di questa regione sono un punto di riferimento per gusto e profumo, questo sodalizio nasce dall’incastro Coltivare aromatiche non è semplice perché negli ultimi vent’anni questo comparto agricolo si è diversificato molto e ha raggiunto, in alcuni casi, livelli di qualità elevati, sia per le caratteristiche estrinseche, sia per la qualità intrinseca del prodotto. Quando parliamo di qualità dobbiamo chiarire quale aspetto vogliamo considerare come primario. In realtà, già da sola, la grande distinzione tra aromatiche ad uso alimentare o ad uso ornamentale separa drasticamente l’aspettativa del prodotto finito. La seconda grande distinzione si ottiene valutando prodotto reciso o piante in vaso. L’aromatica in vaso, se utilizzata dal giardiniere per realizzare una composizione in un’aiuola, per una siepe, per un giardino, deve possedere la caratteristica di un bel fiore: principalmente saranno considerate la dimensione, il colore delle foglie e dei fiori (se presenti), la forma, la presenza o meno di difetti e la resistenza meccanica. Quando la stessa aromatica viene commercializzata a scopo alimentare (in questo comparto rientrano la maggior parte delle aromatiche recise coltivate in terra) le caratteristiche fondamentali che devono essere valutate sono la presenza o meno di residui di agrofarmaci, di elementi chimici e di inquinanti microbiologici. Praticamente, prima di eseguire le analisi di controllo, il prodotto in esame deve soddisfare le caratteristiche commerciali Azienda Sanguineti Flavio; nella pagina accanto Basilico in serra. 46 47 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO Azienda La Grotteria Tiziana; nella pagina precedente Salvia in fioritura. perfetto tra cultivar (ecotipi locali) e ambiente di coltivazione, quest’ultimo funziona da catalizzatore esaltando tutte le loro caratteristiche organolettiche, rendendole uniche. A tutela di questa qualità oggi la Liguria può anche vantare il riconoscimento europeo della DOP “Basilico Genovese” che è un punto di riferimento permettendo di identificare immediatamente la regione. Se pensiamo al basilico, pensiamo al pesto, pensiamo alla Liguria, pensiamo al suo mare, ai suoi borghi, alle città, alla storia e cultura che portano dentro. Le specie aromatiche più coltivate per essere recise sono appunto, il basilico, l’aneto, il rosmarino, la salvia, la borragine e sta emergendo la menta, le altre aromatiche da taglio per ora non occupano per queste zone una posizione rilevante. Negli ultimi periodi c’è stato un incremento della produzione in pieno campo di basilico (Ocimum basilicum) destinato all’industria o ai laboratori di trasformazione per la preparazione del pesto. Per chi non dovesse conoscerlo, il pesto è un sugo pronto all’uso, da utilizzare per paste calde e alcuni piatti freddi, famosissime sono appunto le trofie al pesto. In passato, il basilico era venduto specialmente a mazzetti, con un po’ di substrato sulla radice per mantenerlo fresco più a lungo, oggi viene anche venduto in vaschetta; per questo tipo di commercializzazione generalmente si prediligono le coltivazioni in serra che consentono di avere il prodotto per tutto l’anno (riscaldamento permettendo). L’aneto (Anethum graveolens) per estensione, è la seconda aromatica coltivata nella riviera ligure, può essere coltivato in pieno campo e in serra fredda, di fatto il cento per cento di questo prodotto è destinato all’esportazione verso i paesi del nord Europa dove viene utilizzato a scopo decorativo, per preparare alcune salse e piatti. Il rosmarino viene coltivato quasi esclusivamente in pieno campo, un tempo veniva anche utilizzato come siepe a duplice attitudine ovvero serviva a separare le fasce (nel gergo locale sono i terreni terrazzati) con funzione frangivento e poi per essere reciso. Principe delle cucine, viene largamente utilizzato per insaporire le carni ed altri piatti. La stessa attitudine la può avere la salvia (Salvia officinalis), coltivata anch’essa di consuetudine in pieno campo, conquista il quarto posto nella classifica delle erbe fresche recise. La borragine (Borago officinalis) viene principalmente utilizzata per preparare il ripieno dei ravioli, è coltivata in serra e in pieno campo. Recentemente è in espansione la menta (Mentha spp.) destinata al consumo fresco, è coltivata maggiormente in serra. Si prestano ad essere coltivate per essere recise tante altre aromatiche come ad esempio il timo, la maggiorana, l’alloro e molte altre ancora ma per ora, non molti sono gli impianti di una certa rilevanza. Ben più lunga è la lista delle aromatiche coltivate in vaso, possiamo distinguere aromatiche allevate in vaso a scopo alimentare e aromatiche allevate in vaso a scopo ornamentale, comunque, nessuno vieta l’utilizzo di una pianta alimentare per ornamento. Senz’altro, a scopo alimentare sono coltivati: Allium 48 49 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO BASILICO (Ocimum basilicum) Basilico in serra. 50 51 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO ROSMARINO (Rosmarinus officinalis) Sopra e nella pagina accanto: Rosmarino; in basso Rosmarino Prostrato. 52 53 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO BORRAGINE (Borago officinalis) 54 55 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO ANETO (Anethum graveolens) 56 57 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO MENTA (Mentha spp.) Menta Romana. Menta Glaciale. Menta Mojto. Menta Glaciale e Menta Mojto. 58 59 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO SALVIA (Salvia officinalis) 60 61 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO TIMO (Thymus spp.) Timo citriodoro aureo. Timo citriodoro in fioritura. Timo citriodoro. Timo Done Valley. Timo faustini e timo citriodoro. Timo in vasetti. Timo Lady D. Timo pulegioides. Timo Silver Queen. 62 63 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO ORIGANO (Origanum vulgare) MAGGIORANA (Origanum majorana) 64 65 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO PREZZEMOLO (Petroselinum crispum) ERBA CIPOLLINA (Allium schoenoprasum) 66 67 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO Helicrysum italicum e LAVANDA (Lavandula spp.) Helicrysum italicum. Lavanda stoechas; nella pagina accanto: Lavanda stoechas in fioritura. 68 69 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO Santolina chamaecyparissium. schoenoprasum (Erba cipollina), Anethum graveolens (Aneto), Anthriscus cerefolium (Cerfoglio), Artemisia dracunculus (Dragoncello), Borago officinalis (Borragine), Coriandrum sativum (Coriandolo), Hyssopus officinalis (Issopo), Laurus nobilis (Alloro), Melissa officinalis (Melissa), Mentha spp. (Menta), Ocimum basilicum (Basilico), Origanum majorana (Maggiorana), Origanum vulgare (Origano), Petroselinum crispum (Prezzemolo), Rosmarinus officinalis (Rosmarino), Salvia officinalis (Salvia), Santureja montana (Santoreggia), Poterium sanguisorba (Pimpinella), Thymus spp. (Timo), Ruta graveolens (Ruta). Coltivati in vaso con attitudine prevalentemente ornamentale sono tutti gli ecotipi a foglia pigmentata e/o variegata oppure a portamento strisciante o cadente di timo, salvia, rosmarino, menta, basilico. Per la colorazione grigio argenteo del fogliame ricordiamo la Santolina chamaecyparissum (Santolina), Helicrysum italicum (Curry plant), Lavandula spp. (Lavanda). Circa l’ottanta per cento delle aromatiche coltivate in vaso in Liguria, in riferimento al numero complessivo di vasi prodotti è ottenuto da talea, in questo modo si possono conservare e perpetuare facilmente quelle caratteristiche che si sono selezionate in loco, mentre, le “grandi” colture seminate sono il basilico, l’aneto, la borragine. Tutte queste specie possono essere coltivate in pien’aria, in serra o in vaso che può essere di diverso diametro, partendo da nove centimetri fino ad arrivare a cinquanta centimetri, senza escludere le eccezioni. Attualmente, quasi la totalità di questi vasi è in plastica ma, è in espansione l’utilizzo dei vasi fabbricati in materiale biodegradabile e/o riciclato. Il substrato di coltivazione generalmente è a base torbosa con argilla, pietra pomice e fertilizzante, può mutare in funzione della specie e delle esigenze del coltivatore, infatti, anche in questo caso le varianti possono essere davvero tante e la percentuale delle diverse componenti miscelate caratterizza il prodotto finito. Il ciclo colturale delle aromatiche coltivate in Liguria non è definito in un periodo preciso ma, può essere considerato in più periodi, questo per la possibilità di proteggere le coltivazioni dalle intemperie, grazie alle serre che nel tempo hanno plasmato il territorio. La concentrazione delle semine e dei trapianti si ha comunque nei mesi compresi da maggio ad agosto. La totalità dei terreni coltivati si può vedere nei mesi compresi tra dicembre e febbraio mentre dopo la metà di marzo generalmente, si assiste a quel miracolo che ogni anno la primavera ci concede ovvero il risveglio vegetativo che riempie di vita vera la natura e i nostri cuori. M. Lodovica Gullino Director Agroinnova President International Society for Plant Pathology Pietro Pensa Tecnico Fitoiatrico 70 AROMATICHE PIETRO PENSA, LUDOVICA GULLINO