Prove - Moto.it

Transcript

Prove - Moto.it
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Numero 20
18 Giugno 2013
105 Pagine
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Mercedes Classe E
Citroen C3 2013
Le nuove stelle della gamma
Classe E offrono un look elegante
ed eccezionali livelli di confort
Look più moderno, nuovi motori
VTi a tre cilindri a benzina
Le nuove Cabrio
e Coupé
Un cilindro in meno,
tanti km in più
Oriano Ferrari ci
racconta il GP di
Montreal
Il GP del Canada visto dagli occhi
del meccanico più famoso della F1
| PROVA SU STRADA |
Jeep Grand
Cherokee
da Pag. 2 a Pag. 19
All’Interno
NEWS: Jaguar XF 2014 | Nissan Juke 1.5 dCi rinnovato I Opel Insigna restyling | Pagani Zonda Revolucion
Porsche 911 50th Anniversary | Renault Zoe | F1: Nuovi regolamenti per i test
2
3
PROVA SU STRADA
Jeep Grand Cherokee
Look, tecnologia
e performance
La Jeep Grand Cherokee
si rinnova nell’estetica e
nella tecnica. Difficoltosa in
manovra ma appagante
sia su strada che in off-road
di Matteo Ulrico Hoepli
4
5
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
replicato in quelli posteriori. Curiosi e nuovi i
fendinebbia molto piccoli incastonati dentro 2
feritoie tipo prese d’aria cromate. Il frontale si
chiude in basso con una importante cromatura
che divide le due prese laterali da quella centrale, che contiene, optional, il radar dell’ ACC, il
cruise control adattivo. Le fiancate laterali sono
caratterizzate da una linea di cintura alta ed i
passaruota pronunciati che gli danno un’aria
muscolosa e solida , che incorniciano i cerchi da
20 pollici dal bel disegno, per le versioni Summit
e Overland (18 pollici per la Limited). Il lato B è
molto cambiato, arricchendosi di linee e di carattere sportivo, in particolare i nuovi fari led dal
disegno sinuoso, gli scarichi cromati inglobati
nel parafango, molto belli, di serie sulla versione
SUMMIT, da noi provata. Non manca lo spoiler
posteriore pronunciato e la bella scritta JEEP
proprio al centro, giusto per non sbagliarsi.
Gli Interni: tanta qualità e comfort
S
ciacca, Sicilia – Primo Test
Drive, alla Presentazione Internazionale siciliana di un
mito che si rinnova nella tradizione, con tecnologie all’avanguardia ed estetica ancora più dinamica, ma sempre da vera off road.
Jeep fu la prima negli anni sessanta a capire i bisogni delle famiglie moderne: spazio, capacità di
carico, comfort nei lunghi viaggi, ma con possibilità di andare ovunque ed in sicurezza grazie alle
capacità del 4x4. Nasceva così la Wagoneer, poi
negli anni 80 trasformata in Grand Cherokee, ora
alla sua ultima interpretazione , nella M.Y. 2014,
dove entrano prepotentemente le ultimissime
tecnologie dando un carattere sportivo ed elegante alla SUV di punta di casa Jeep. Oggi, dopo
circa 5 milioni di unità vendute nel mondo, il SUV
più premiato di sempre, si evolve e presenta un
nuovo design degli esterni e degli interni, nuovi
6
Gli interni li abbiamo trovati veramente
migliorati, la percezione di qualità dei materiali e
dell’ergonomia è di classe veramente premium,
a livello se non meglio, delle concorrenti come
Range Rover Sport e Mercedes ML. Sono interni “emozionali”, caldi, sia la pelle con le doppie
cuciture che i particolari in legno, lavorati quasi
artigianalmente, danno un senso di lusso e comodità non indifferenti. Nuova anche la leva del
cambio, fin troppo da berlina, il volante sportivo
a tre razze con una bella impugnatura. Inoltre, su
tutti gli allestimenti sono di serie i “paddles” del
cambio sequenziale posizionati dietro al volante.
Ipertecnologica la strumentazione racchiusa in
una “palpebra” cromata importante in parte “digitale”: il contachilometri ed altri indicatori sono
di fatto rappresentati sullo schermo e possono
essere personalizzati. La cosa più importante è
che non sono riflessi ed è ben visibile durante la
guida. Nuovo e incredibilmente (rispetto ad altri
concorrenti) facile da utilizzare il sistema multimediale che contiene il sistema di navigazione
satellitare UConnect con schermo touchscreen
contenuti come meccanica e performance su
strada e in fuoristrada ulteriormente perfezionate grazie al nuovo cambio automatico a otto
rapporti equipaggiato di serie su tutta la gamma.
La nuova trasmissione assicura consumi più efficienti ed emissioni inquinanti ridotte a fronte
di un sensibile miglioramento delle prestazioni e
del piacere di guida grazie a cambiate più veloci
e fluide.
Design esterno: vera Jeep!
Già l’estetica esterna dice molto dell’auto. Studiata e raffinata nelle linee che restano “molto
Jeep”, con una massa importante (oltre 2.400
kg) , smussata da angoli arrotondati e particolari
cromati. Altrettanto importanti le misure: lunga
4,83 metri, larga 1,95 metri ed alta 1,80. Campeggiano sul frontale le “7 feritoie verticali” simbolo delle Jeep. Il cofano imponente è incorniciato dai fari LED, nuovi, con un bel motivo che viene
7
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Il nuovo cambio
automatico ad otto
marce, installato per la
prima volta su un modello
del marchio Jeep,
incrementa notevolmente
il piacere di guida
da 8,4”. I comandi della radio e del climatizzatore
sono stati posizionati sotto lo schermo e dispongono di manopole e pulsanti di facile ed agevole
utilizzo. Contenuto esclusivo delle versioni Summit e SRT del nuovo Grand Cherokee, è il sofisticato impianto audio Harman Kardon da 825
watt e 19 altoparlanti. Dietro si sta decisamente
comodi, anche in 3, e resta proprio un bel bagagliaio, quasi al top di categoria, con uno spazio
per le valigie di ben 782 litri, e con i sedili posteriori ripiegati di oltre 1500 litri, in più il portellone
è di serie con l’apertura elettrica, comodissima.
Da trasloco!
Novità: doppio tetto
apribile “open-air”
La Jeep Grand Cherokee offre di serie sulle
8
versioni Overland, Summit e SRT, il tetto panoramico CommandView con i doppi vetri apribili
elettricamente. Con una superficie vetrata due
volte superiore rispetto a quella di un tetto apribile tradizionale, si sviluppa su tutta la lunghezza
del tetto fino a comprendere la seconda fila di sedili. Il vetro panoramico anteriore si apre esternamente scorrendo verso la parte posteriore della
vettura mentre il vetro panoramico posteriore è
fisso e prevede una tendina parasole a comando
elettrico. Dà una grande luminosità all’abitacolo,
e dà una bellissima “vista” ai passeggeri.
Gamma: allestimenti nuovi
e rinnovati
La nuova Jeep Grand Cherokee MY 2013 è disponibile nelle versioni Limited, Overland e SRT.
L’esclusiva versione top , la “ Summit”, che si
aggiunge ai tre allestimenti già presenti in gamma, rappresenta una novità assoluta per il mercato italiano. Il lancio commerciale in Italia e nei
principali mercati europei avrà inizio a partire
dal mese di luglio. Sul mercato italiano, la motorizzazione 3.0 CRD sarà disponibile in abbinamento a tutti gli allestimenti (ad eccezione della
versione ad alte prestazioni SRT). I propulsori
benzina 3.6 V6 e 5.7 V8 sono equipaggiati esclusivamente sulla versione Summit. La versione ad
alte prestazioni SRT è spinta dal potente motore
V8 HEMI da 6.4 litri. Il nuovo cambio automatico a 8 rapporti è abbinato a tutte le motorizzazioni benzina e turbodiesel. La nuova gamma
di colori prevede 11 tinte esterne per la carrozzeria: Brilliant Black, Bright White, Deep Cherry,
Redline (disponibile esclusivamente sulla versione SRT), Cashmere, Billet, Maximum Steel,
Granite, Black Forest Green, True Blue e Deep
Auburn (quest’ultima tinta è un’esclusiva della versione Summit). I nuovi interni prevedono
le nuove colorazioni: Black, Light Frost, Jeep
Brown, e le combinazione bicolore Jeep Brown/
Indigo Blue, Jeep Brown/Light Frost . Infine, cinque sono i disegni dei cerchi disponibili sulla nuova gamma Grand Cherokee.
Motori ottimizzati e piu’ sfruttabili Jeep Grand Cherokee è spinto dal brillante
turbodiesel 3.0 litri V6 ad iniezione diretta elettronica Common Rail dotato di tecnologia Multijet II, prodotto in Italia da VM, e dai propulsori
benzina V6 Pentastar da 3.6 litri, V8 da 5.7 litri
9
10
11
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
cui ci si trova, il tutto tenendo in considerazione
la riduzione dei consumi. L’efficienza del cambio
automatico ed il maggior numero di rapporti,
consentono di ridurre i consumi, grazie al funzionamento ad un regime di giri più basso sia nel
ciclo urbano che in quello autostradale.
Motore turbodiesel 3.0 V6 con
tecnologia Multijet II
Il turbodiesel da 3.0 litri genera una potenza
massima di 250 CV a 4.000 giri/min. (con regime massimo a 4.800 giri) ed una coppia di 570
Nm a 2.000 giri/min. I consumi sono pari a 7,5
l/100 km nel ciclo combinato, con un risparmio del 10% rispetto al modello precedente.
Le emissioni di CO2 registrano una riduzione del
9% e sono pari a 198 g/km. Lo 0-100km/h viene
coperto in 8,2 secondi, e la stazza totale e di circa 2.400-2.500 kg dipende dalla versione. Compatto e leggero, il motore turbodiesel da 3.0 litri
con sistema di iniezione common rail da 1.800
bar presenta un monoblocco in ghisa e le testate
in alluminio sono del tipo a doppio albero a camme in testa con azionamento a catena e quattro
valvole per cilindro. Con il turbodiesel da 3.0 litri,
Jeep Grand Cherokee può vantare capacità di
traino di riferimento pari a 3.500 kg (2.949 per
la versione Summit). L’efficiente motorizzazione
3.0 litri turbodiesel equipaggia di serie le versioni
Limited, Overland e Summit.
(disponibili esclusivamente sulla versione Summit) e V8 HEMI da 6.4 litri (solo sulla versione
SRT). Tutte le motorizzazioni benzina equipaggiate sul nuovo Grand Cherokee sono conformi
alla normativa Euro 6, il diesel è euro 5.
Nuovo cambio automatico a otto
velocità
Tutte le motorizzazioni sono abbinate al nuovo
cambio automatico a otto rapporti che assicura
una riduzione dei consumi e delle emissioni, garantendo allo stesso tempo migliori prestazioni
e cambiate precise e fluide. Equipaggiato per la
prima volta su un modello del marchio Jeep, il
nuovo cambio automatico ad otto marce incrementa notevolmente il piacere di guida e le varie
mappature del nuovo cambio automatico fanno
in modo che il cambio si adatti alle condizioni
di guida: il software è infatti in grado di valutare diversi parametri tra cui l’accelerazione, la
coppia utilizzata, la velocità di marcia ed eventuali richieste di potenza da parte del guidatore
per far si che la velocità ed i momenti dei cambi
marcia siano ottimali alle specifiche condizioni in
12
13
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Tecnica 4x4 e sospensioni
“off –road”
La nuova Jeep Grand Cherokee dispone dei
sistemi di trazione integrale Quadra-Trac II e
Quadra-Drive II che si differenzia per la presenza
del differenziale autobloccante elettronico posteriore a slittamento limitato ELSD (Electronic
Limited-slip Differential). Esclusivamente sulla
versione SRT è previsto il sistema Quadra-Trac
Active on-demand, anch’esso dotato di differenziale posteriore autobloccante elettronico a
slittamento limitato ELSD. Sospensioni pneumatiche Quadra-Lift sono di serie sulle versioni
Overland e Summit e consentono di variare l’altezza da terra del veicolo a cinque diversi livelli
per raggiungere l’escursione massima di 28 cm
utile a superare in sicurezza ostacoli off-road.
Questi sistemi garantiscono a Grand Cherokee
le leggendarie capacità del marchio Jeep. Il sistema di trazione integrale permanente QuadraTrac II con ripartitore a due velocità si avvale del
controllo della trazione BTCS (Brake Traction
14
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Control System) sull’asse anteriore e su quello
posteriore per garantire capacità fuoristradistiche di assoluto riferimento. Grazie a specifici
sensori, il sistema di trazione Quadra-Trac II avverte immediatamente l’eventuale slittamento di
una ruota ed invia le informazioni utili ad apportare il necessario intervento correttivo. Quando
il sistema avverte lo slittamento delle ruote di un
asse, può arrivare a trasferire fino al 100% della
coppia all’assale con maggiore presa. Il sistema
presenta due modalità di funzionamento: la modalità integrale permanente (4WD High) in cui il
sistema ripartisce automaticamente ed in modo
variabile la coppia sull’asse anteriore e posteriore e la modalità a marce ridotte (4WD Low)
attivabile attraverso un pulsante sulla consolle
centrale che provvede a ripartire la coppia con
rapporto 50/50 sui due assi. La modalità 4WD
Low consente di affrontare nella massima sicurezza i percorsi off-road più impegnativi grazie
all’eccezionale rapporto di riduzione di 2,72:1.
Il sistema di trazione Quadra-Trac II è equipag-
giato di serie sulla versione Limited. Le versioni
Overland e Summit dispongono del sistema di
trazione integrale permanente Quadra-Drive II
con differenziale autobloccante elettronico posteriore. L’altezza da terra del veicolo può essere modificata secondo cinque diversi livelli fino a
raggiungere l’escursione massima di 28 cm:
• Normal Ride Height (NRH): è la posizione di
guida standard della vettura. Con 22 cm di altezza libera da terra garantisce efficienza nei consumi e massimo comfort su strada.
• Off Road 1: solleva il veicolo di 3,3 cm rispetto
alla posizione NRH fino a raggiungere i 25,4 cm
di altezza da terra. Ciò consente un assetto utile
a superare ostacoli in off-road.
• Off Road 2: assicura le leggendarie capacità
fuoristradistiche Jeep aggiungendo ulteriori 6,6
cm rispetto alla posizione NRH per raggiungere
un’altezza massima da terra pari a 28 cm.
• Park Mode: abbassa il veicolo di 4 cm rispetto
alla modalità NRH per facilitare l’accesso e l’uscita dal veicolo e le operazioni di carico. NRH e
Park Mode sono selezionabili dal conducente per
consentirgli di controllare l’altezza da terra della
vettura.
• Aero Mode: abbassa il veicolo di 1,3 cm rispetto
alla modalità NRH. L’Aero Mode entra in funzione in base alla velocità del veicolo ed assicura
l’aerodinamica ideale a garantire performance
sportive e consumi ottimali.
Sistema di gestione della trazione
Selec-Terrain
Novità anche per il sistema di gestione della
trazione Selec-Terrain a cinque modalità equipaggiato di serie su tutta la gamma Jeep Grand
Cherokee Il sistema è stato infatti perfezionato
con l’introduzione, in combinazione del pacchetto Off Road, del nuovo dispositivo Selec-Speed
Control che consente di controllare la velocità
del proprio veicolo, quando si percorre un tratto in salita o in discesa, mediante le leve del
cambio al volante, senza la necessità quindi di
intervenire su acceleratore o freno. Il sistema
di gestione della trazione Selec-Terrain di Jeep
Grand Cherokee consente di scegliere tra le modalità per la guida on-road ed off-road quella più
adatta ad affrontare una particolare superficie.
Le modalità di guida sono:
• Sand: Traction Control e Quadra-Lift: lavorano
per prevenire lo slittamento delle ruote sulla sabbia. La coppia è calibrata per un comportamento
ottimale.
• Mud: Traction Control e Quadra-Lift lavorano
per prevenire lo slittamento delle ruote e la coppia è calibrata per prestazioni ottimali sul fango.
• Auto: si adatta automaticamente a qualsiasi situazione di guida sia su strada che in fuoristrada.
• Snow: gestisce la trazione per affrontare la guida su fondi innevati.
• Rock: gli esemplari equipaggiati con le sospensioni Quadra-Lift raggiungono l’escursione massima di 28 cm. In questa modalità il ripartitore, i
differenziali e l’acceleratore sono configurati per
garantire il massimo controllo alle basse velocità.
Nuova funzionalità “Eco Mode”
Un ulteriore contributo all’efficienza dei consumi
della nuova gamma Grand Cherokee arriva dalla nuova funzione Eco Mode che interviene sulla
gestione elettronica del cambio in modo tale da
ottimizzare i cambi marcia. Se si preferiscono
prestazioni più sportive è possibile disabilitare
l’Eco Mode tramite un pulsante posto in plancia.
Inoltre, l’Eco Mode attiva, dove presenti, le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift abbassando
l’altezza da terra della vettura per migliorare ulteriormente l’aerodinamica e garantire un’efficienza ottimale.
Sicurezza
Anche nel campo della sicurezza, Grand Cherokee offre contenuti all’avanguardia: oltre alla
completa dotazione di sicurezza attiva e passiva già disponibile di serie che prevede controllo elettronico della stabilità con sistema
antiribaltamento, ABS con calibrazione off-road,
15
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
passaggio 1800-2000 giri, accompagnato da
qualche vibrazione, per il resto il motore spinge
bene ed in maniera regolare fin poco oltre i 4000
giri. Le cambiate sono immediate e dolcissime,
nella guida normale, per la guida sportiva, mettendo il cambio in modalità Sport, avremmo preferito qualcosa di più veloce. Le Sospensioni non
sono troppo rigide e digeriscono bene le asperità
delle strade siciliane. La guida in statale si adatta
molto bene al Grand Cherokee, grazie alla generosità del V6 VM e del cambio a 8 marce si è
sempre in coppia. Solo nei tornanti più stretti c’è
un po’ di rollio, ma comprensibile visto il peso di
oltre 2.000 kg. Entriamo in autostrada, spingiamo giù tutto il pedale e apprezziamo l’accelerazione, decisa, continua, fino ai 130 km/h. Mettiamo il cruise control adattivo, comodissimo, oltre
che sicuro, e ci godiamo la comodità della Grand
Cherokee. DI fatto un’ottima auto da viaggio , bel
navigatore, ottimo sound della Harman Kardon.
Guardiamo i consumi, attorno ai 10 con un litro, a
velocità costante, ma se si viaggia a 110, si va oltre i 12 km con un litro di diesel, non male per un
“Jeppone” ! Nel ciclo combinato effettivamente il
Grand Cherokee “stacca” un ottimo risultato nei
consumi, per la classe, con 7,5 litri per 100 km.
Ecco lo sterrato: modalità
off road e ridotte!
sistema di controllo della trazione sulle quattro
ruote Brake Traction Control System (BTCS) e
7 airbag (frontali, laterali anteriori, laterali a tendina e per le ginocchia del guidatore), il nuovo
Grand Cherokee aggiunge l’aggiornato sistema
Forward Collision Warning con Crash Mitigation, il dispositivo Adaptive Cruise Control con
funzione di arresto (disponibile entro la fine
dell’anno), la telecamera posteriore ParkView
con visualizzazione dinamica ed il nuovo sistema Selec-Speed Control con Hill-Ascent Control ed Hill-Descent Control per garantire l’assistenza necessaria quando si devono percorrere
tratti in salita ed in discesa. Il Forward Collision
16
Warning con ‘Crash Mitigation’: il dispositivo verifica, attraverso sensori radar, se il veicolo si sta
avvicinando troppo velocemente alla vettura che
lo precede e invia, se necessario, un segnale al
guidatore in modo che possa intervenire per evitare l’impatto.
Il sistema è stato aggiornato per frenare automaticamente la vettura e mantenere la pressione
sul freno per 1,5 secondi nel caso il guidatore non
intervenga immediatamente con la necessaria
misura correttiva. Il Forward Collision Warning
con Crash Mitigation è compreso nel pacchetto
Advanced Safety Technology Group di serie sulle
versioni Overland e Summit
Tutti a bordo : ottima visibilità,
buona tenuta alle alte velocità,
comodo lo sterzo in manovra
Salendo sulla nuova Jeep, si ha subito l’impressione di solidità, la sensazione di poter partire
per il giro del mondo. Certo la stazza è importante e quindi le manovre sono difficoltose e
girare in città non è facilissimo, ma il tutto è
mitigato da un’ottima visibilità degli angoli e da
uno sterzo capace che aiuta molto in manovra,
in retromarcia coadiuvato dalla sempre utile telecamera. Accensione con il pulsante “start” e il
V6 diesel si accende sommesso. Salendo di giri
abbiamo trovato soltanto un po’ di rumorosità al
Bene, ora arrivati nell’affascinate interno della
Sicilia, ci inerpichiamo per strade di montagna
e poi per un bellissimo fuoristrada che ci porterà fino alla costa. Il terreno dove è nata la Grand
Cherokee. Appena si tocca la polvere degli sterrati, la Grand Cherokee sembra andare ancora
meglio che in autostrada, trazione perfetta, si
sente quasi che l’auto “ti accompagna “ nella guida, grazie anche all’elettronica. Nelle buche più
grosse, bisogna passare adagio, soprattutto se
le sospensioni sono in modalità “off road” ovvero
alte, in quanto l’auto è più rigida. Con un istruttore facciamo poi un percorso “estremo” e apprezziamo gli incredibili angoli d’attacco della Jeep, e
la trazione quasi al limite, sempre con le gomme
17
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
18
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Prove
19
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
di serie. Veramente impressionante. Non si ferma ed è anche difficile sentire l’intervento dell’elettronica , ottimo lavoro degli ingegneri.
Conclusioni
La nuova Jeep Grand Cherokee ha veramente
fatto un salto di qualità notevole. E’ sempre stata un’auto di sostanza, sportiva, per tutti, ma
da oggi è anche molto raffinata e comoda e può
essere guidata più dinamicamente su strada. Le
doti off road, sempre apprezzate, e la linea da
“duri” sono sempre lì, se non migliorate ed affinate. Un SUV multiuso incredibile, spazioso, ottimo nei lunghi tragitti autostradali, perfetto per
le vacanze in famiglia o con amici. Elegante per
la sera, inarrestabile in fuoristrada. Certo non si
parcheggia facilmente e si fa pagare, ma ne vale
il prezzo. Anche i consumi non certo da utilitaria,
sono però accettabili e addirittura buoni per chi
riesce ad avere il piede leggero.
20
BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU:
Jeep Grand Cherokee
Sfoglia i cataloghi in PDF
Brochure
Configuratore della Casa »
Test Drive »
Sito dedicato »
Store online »
Versione S-Limited »
Guarda tutti gli allestimenti »
Trovala dai concessionari »
21
22
23
24
25
PROVA comparativa
Mercedes Classe E
Fascino ed
esclusività
In listino da 42.090 euro nella versione Coupé
e 47.110 euro per la Cabriolet, le nuove stelle
della gamma Classe E offrono un look elegante
ed eccezionali livelli di comfort
di Emiliano Perucca Orfei
26
27
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
L
e coupé e le cabriolet d’alto di
gamma della Stella possono essere considerate un grande classico oltre che un importante successo: dal 1960 ad oggi, infatti, le
carrozzerie più sportive ed affascinanti delle vetture che oggi portano il nome di
Classe E Coupé e Classe E Cabriolet sono state
vendute in 1.200.000 unità. Numeri indubbiamente eccezionali per prodotti che dovrebbero
essere considerati di nicchia, ai quali l’Italia da
sempre contribuisce moltissimo: dal 2009 ad
oggi sono oltre 7.000 le Classe E non Station Wagon e non Berlina ad essere state immatricolate.
Coupé: 100 anni di successi
Le motivazioni di questo successo partono da
molto lontano, in particolar modo per le coupé di
cui si trova traccia nei listini della Stella da 100
28
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
anni e che oggi si compone di tre proposte: Classe C Coupé (leggi la prova della C 63 AMG), CL
ed, appunto, la rinnovata Classe E a cui si sono
affiancate le Coupé a quattro porte CLS, CLS
Shooting Brake e CLA. Vetture, quest’ultime, che
pur avendo quattro porte condividono concetti
di sportività e costruzione con le carrozzerie più
sportive, come nel caso della finestratura laterale
apparentemente priva di montante centrale.
Coupé: Cx 0,25
Una soluzione, quest’ultima, che sulla Classe
E porta in dote un look estremamente raffinato
ma soprattutto il nomignolo “belvedere”...perchè
soprattutto per chi siede dietro la visione laterale è estremamente ampia. Una differenziazione,
rispetto alla berlina o alla station wagon, che per
i vertici di Mercedes può bastare per far parlare
di lei come di un modello “originale” e non di una
variante a due porte della berlina caratterizzata,
tra le altre cose, da un’aerodinamica eccezionale: i tecnici Mercedes, infatti, sono riusciti a scendere sino alla soglia di 0,25. Poche macchine al
mondo possono vantare un risultato simile.
avrebbe costretto gli stilisti a troppi compromessi in termini di stile e con ogni probabilità, vista la
dimensione della vettura, non si sarebbe potuti
arrivare ad ottenere un bagagliaio di ben 300 litri
con la capote aperta...
Cabriolet: scelta senza rinunce
Cabriolet: massima protezione
anche a 130 km/h
Anche per quanto concerne la Cabriolet la finestratura laterale è naturalmente priva del montante centrale. In questo caso, al posto del tetto
ad arco che caratterizza la Coupé, prende però
posto una capote in tessuto a tre strati studiata
per offrire il massimo isolamento con l’esterno
(acustico e termico) ma allo stesso tempo la
capacità di aprirsi e chiudersi in meno di 20 secondi sino ad una velocità di 40 km/h. Questi,
però, non sono gli unici motivi per cui Mercedes
ha scelto di proseguire con la capote in tela: il tetto in metallo, ideale per vetture come SLK o SL,
Una condizione, quest’ultima, che il mkt Mercedes ha cercato di rendere possibile per il maggior
numero di tempo possibile nell’arco di un anno
realizzando due sistemi in grado di regalare una
piacevole permamenza a bordo anche in condizioni di temperatura sino a qualche anno fa
proibitive per una cabrio: l’aircap (opzionale),
deflettore dinamico posto sopra al parabrezza
pronto ad alzarsi o abbassarsi una volta superati
i 15 km/h, il deflettore tra i poggiatesta posteriori (anch’esso attivo) e l’airscarf (sciarpa d’aria
29
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
L’aircap e l’airscarf
(sciarpa d’aria calda
che protegge il collo)
lavorano per
assicurare il piacere
di viaggiare a capote
abbassata anche ad
alte velocità o quando la
temperatura si abbassa
calda che protegge il collo) lavorano per assicurare il piacere di viaggiare a capote abbassata anche ad alte velocità o alle prime giornate di sole
dell’anno.
Tre allestimenti
Mercedes Classe E Coupé e Cabriolet sono disponibili in Italia in tre versoni. Executive, Sport
e Premium. Di serie per tutte il Collision Prevention Assist, che “inchioda” la vettura nel caso in
cui ci sia un ostacolo imprevisto lungo il percorso,
30
l’Attention Assist, il Direct Steering controsterza
in maniera automatica la vettura nel caso in cui
si verifichino fenomeni di sovrasterzo, così come
il sistema Pre Safe che agisce su una serie di
dispositivi per rispondere nella maniera più efficace ad un impatto causato da un incidente. Ma
sono innumerevoli gli accessori e le implementazioni elettroniche che le Classe E Coupé e Cabrio, come la berlina e la station wagon, possono
portare con loro: del resto grazie alle telecamere la vettura vede, sente grazie ai radar, parla e
ascolta con sistemi che perfettono di interagire
con la vettura senza mani.
Cosa viene offerto di serie
Scendendo nel dettaglio la versione Executive (4.000 euro in meno della precedente) offre
di serie i fari a led, i cerchi da 17”, i sedili misto
eco-pelle/tessuto e la predisposizione al Becker
Map Pilot, che costa circa 500 euro. La Sport
(costa 1.700 euro in più) offre anch’essa i fari a
led ma i cerchi da 18, i doppi scarichi sportivi, gli
31
32
33
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
specchi ripiegabili elettricamente ed il sistema
Aircap. Con la Premium, che costa 7.000 euro in
più della Executive, viene offerto il navigatore di
serie, i fari full led con funzione di illuminazione
intelligente ILS, il pacchetto sportivo AMG ed i
cerchi da 18” a cinque razze sdoppiate.
Tre diesel e quattro benzina
Tutti gli allestimenti possono essere abbinati a
tre motori diesel e quattro benzina. I diesel sono
il 220 CDI, biturbo, da 170 CV ed il 250 CDI da
204 CV e 500 Nm di coppia massima a 1.600 giri.
Quest’ultima unità, best seller in Italia su numerosi modelli della gamma, è data per un consumo
medio sulle Classe E di 19,6 km/l. Per chi volesse qualcosa in più Mercedes propone anche il
V6 350 BlueTec da 252 CV. La gamma benzina
si apre con i 184 CV della E 200 e si chiude con
i 408 CV, sprigionati da un raffinato V8, della E
500. Nel mezzo i 306 CV della E 350 ed i 204 CV
della E 250, che secondo Mercedes dovrebbe
anche essere il motore più venduto tra i benzina:
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
quattro cilindri, 1,8 litri, l’unità è in grado di sprigionare 310 Nm di coppia consumando una media di un litro di verde ogni 17 km.
Quanto costa?
I prezzi della Coupé vanno dai 42.090 euro della
E200 per arrivare ai 75.220 euro della E 500. Nel
mezzo la E 250 CDI, per la quale bisogna staccare un assegno di 47.500 euro. La Cabrio costa
47.110 euro nella motorizzazione d’accesso a
benzina per arrivare a 79.820 euro nella versione
E500. Per la E 250 CDI servono 52.100 euro.
Dal vivo: come sono fuori
Le nuova Mercedes Classe E Cabrio e Coupé
sono state oggetto, come del resto le versioni
berlina e station wagon, di un profondo restyling
che ha restituito un’immagine più moderna ed
allo stesso tempo tecnologica. Messi in soffitta,
per la prima volta dal 1995 ad oggi, i quattro fari
anteriori le “sportive” della gamma Classe E si
mostrano come sempre ben costruite e rifinite
con la cura che contraddistingue il brand della
Stella: tra gli elementi di spicco, oltre agli accoppiamenti dei lamierati, la raffinatezza costruttiva
dei nuovi gruppi ottici e la sportività del pack
AMG di serie al top di gamma, si fanno notare
l’elegante assenza del montante centrale nella
coupé e l’esecuzione della capote in tela sulla
Cabrio, che sparisce completamente una volta
aperta integrandosi perfettamente al profilo della vettura.
Dal vivo: come sono dentro
La tecnologia negli ultimi 24/36 mesi ha fatto
passi da gigante ed allo stesso tempo lo sviluppo della geometria delle plance e degli interni si
sta man mano adeguando all’iniezione di display
digitali e comandi sempre più razionalizzati:
esempio ne sono le nuove Classe A, B e CLA, da
34
cui la futura Classe E prenderà con ogni probabilità ispirazione, mentre per quanto concerne
il modello attuale la linea della plancia denuncia
un po’ il peso degli anni, pur senza farsi mancare
nulla.
Materiali di primissima qualità, accoppiamenti
eccezionali ed ergonomia dei principali comandi tra le migliori al mondo sono indubbiamente
i punti chiave di vetture che offrono un posto
guida pensato per viaggiare comodi e sicuri e
sufficiente spazio anche per chi siede dietro: sia
in configurazione Cabrio che Coupé, infatti, le
nuove “Stelle” offrono tutto lo spazio che serve
per ospitare comodamente una coppia di amici
ed i relativi bagagli. Uno degli elementi che sorprende, anche della Cabrio, è infatti la volumetria
del bagagliaio che a capote chiusa è davvero sorprendente.
35
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
La capote offre una grande prote- Più confort che prestazione
Il 250 CDI è la scelta perfetta
1.845 kg la Cabrio e 1.705 kg la Coupé le nuove Tra i motori che abbiamo preferito nel corso della
zione
Le sorprese, sulla Cabrio, sono anche di altra
natura: la capote non è velocissima ad aprirsi e
chiudersi ma rappresenta un vero e proprio riferimento nella categoria per quanto concerne la
protezione acustica dall’esterno, che è davvero
equiparabile a quella della Coupé. Un livello di
confort che si ritrova anche in modalità aperta,
soprattutto se si sceglie di dotare la vettura del
sistema Aircap che una volta superati i 15 km/h
alza uno specifico deflettore sul parabrezza deviando i flussi: anche a 130 km/h il confort è
totale ed è un vero piacere viaggiare en plein air
anche in autostrada.
36
Classe E non nascono certamente per assicurare prestazioni da brivido ma per offrire quel
incomparabile mix tra sportività ed eleganza
che è tipico di questi modelli Mercedes: questo
non significa che le nuove E non siano in grado
di aggredire le curve o che non assicurino piacere di guida quando c’è da guidare, ma più semplicemente che il meglio da questi modelli lo si
ottiene godendosi il confort e la piacevolezza
dell’erogazione dei motori (diesel in particolare)
passeggiando a pochi metri dal mare o guidando,
tornante dopo tornante, per raggiungere la vetta
di un passo alpino.
nostra prova segnaliamo indubbiamente il 250
CDI: disponibile su ormai tutta la gamma della
Stella il quattro cilindri biturbo da 204 CV offre
tutto quello che serve in termini di prestazione
assoluta senza richiedere niente più del giusto
alla voce consumi. Un valore, quest’ultimo, esaltato dall’efficacia del cambio 7G tronic plus, che
come al solito dimostra di saper abbinare nel migliore dei modi prestazioni e confort.
In conclusione
Le nuove Mercedes Classe E Coupé e Cabriolet
sono vetture pensate per una clientela raffinata,
37
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
38
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Prove
39
40
41
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU:
Mercedes Classe E
attenta al dettaglio raffinato ed al confort di bordo. La versione che preferiamo è per dotazione
la Premium mentre per quanto riguarda l’estetica è forse preferibile il look più sobrio della Sport.
Qualsiasi sia l’allestimento scelto, in ogni caso,
il nostro suggerimento è quello di puntare sulla
motorizzazione 250 CDI: consuma poco, vale
molto sul mercato dell’usato e vanta un mix tra
prestazioni e confort di livello assoluto.
42
Sfoglia i cataloghi in PDF
Brochure
Configuratore della Casa »
Test Drive »
Sito dedicato »
Virtual tour »
Guarda tutti gli allestimenti »
Trovala dai concessionari »
43
44
45
PROVA SU STRADA
Citroen C3 2013
Un cilindro
in meno,
tanti km in più
Provata la rinnovata Citroen C3. Look più moderno,
nuovi motori VTi a tre cilindri a benzina ma
Infotainment ancora da semplificare nell’uso.
Consumi molto contenuti e vantaggiosa
offerta lancio a 9.850 euro
di Matteo Valenti
46
47
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
con i catadiottri che ora vengono collocati nella
zona laterale inferiore del paraurti. La rinnovata
C3 rende disponibili inoltre tre nuove tinte per
la carrozzeria, denominate rispettivamente Blu
Zaffiro, Rosso Rubino e Blu Cobalto (disponibile
in un secondo momento), che si vanno ad aggiungere all’attuale gamma di nove colori.
C’è ancora il parabrezza Zenith
Saliti a bordo non si notano particolari differenze nell’abitacolo rispetto al passato, con il tunnel centrale e la plancia che mettono in mostra
originali plastiche lucide e il tipico quadro strumenti analogico composto da tre strumenti circolari, oltre naturalmente al diffusore integrato
di fragranze e al grande parabrezza Zenith, vera
particolarità di questa vettura che regala una
luminosità davvero impareggiabile all’interno.
Sulla rinnovata C3 però debuttano nuove tinte
marrone o grigio mirror con effetto specchiato
D
opo essere stata prodotta in
più di 3 milioni di esemplari,
500.000 dei quali venduti nel
nostro Paese, la Citroen C3
è diventata non solo il best
seller del Double Chevron,
ma anche l’auto francese più venduta in Italia.
Lanciata per la prima volta nel 2003, la C3 si presenta totalmente rinnovata nel 2009 con l’arrivo
del modello di seconda generazione, che ora è
stato sottoposto ad un lieve maquillage volto ad
aggiornare il design e ad un più consistente aggiornamento tecnico che ha introdotto nuove e
più efficienti motorizzazioni.
All’attacco con nuovi motori
Per questo motivo i vertici di Citroen Italia preferiscono parlare di “nuova C3” piuttosto che
di “C3 restyling”, ovvero di una vettura che pur
differenziandosi esclusivamente per alcuni dettagli stilistici rispetto al passato, si dimostra
48
per la plancia, che si può coordinare a scelta con
inediti rivestimenti.
Navigatore eMyWay: molto
completo ma...
Al centro della plancia continua a farsi notare il
display del sistema di infotainment eMyWay che
oltre alla funzione di navigatore, computer di
bordo e alla possibilità di integrare perfettamente smartphone e dispositivi elettronici attraverso
collegamenti Bluetooth, Aux e USB permette anche di visualizzare le immagini della telecamera
posteriore in fase di parcheggio in retromarcia,
una vera rarità su questo segmento. A questo
proposito occorre dire che il sistema di navigazione si dimostra nel complesso efficace nel condurre a destinazione, anche se l’interfaccia grafica non è delle più chiare ed immediate e il fatto
di non disporre di uno schermo touch non rende
semplicissima l’operazione di inserimento degli
profondamente cambiata una volta che ci si mette al volante, regalando prestazioni più brillanti e
consumi decisamente più contenuti rispetto al
passato. Proposta in Italia ad un prezzo in offerta
lancio che parte da 9.850 euro (il listino invece
parla di un prezzo d’attacco fissato a 12.400
euro), la Citroen C3 è una vettura di segmento B
che sul mercato è in diretta concorrenza con vetture come Peugeot 208, Renault Clio, Fiat Punto,
Alfa Romeo MiTo, Lancia Ypsilon, Volkswagen
Polo, Seat Ibiza, Opel Corsa, Kia Rio, Hyundai i20
e Chevrolet Aveo.
Nuovo frontale e nuovi colori
Rispetto al modello originale di seconda generazione lanciato nel 2009, la rinnovata C3 si distingue ad un primo sguardo grazie al nuovo frontale
che mette in mostra luci diurne a LED all’interno
del paraurti e gli chevron integrati nella griglia
anteriore. Lievi ritocchi anche al posteriore, dove
i gruppi ottici ora sfoggiano cristalli più scuri,
49
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
indirizzi o punti di interesse che si desiderano
raggiungere, costringendo a distrarsi eccessivamente durante la guida.
il controllo della stabilità ESP viene fornito esclusivamente come optional (250 euro).
Con 3,94 metri di lunghezza, 1,71 di larghezza e
10,2 di diametro di sterzata, Citroen C3 rivela dimensioni ideali per muoversi nel traffico urbano,
mentre il passo di 2,46 metri ha permesso di realizzare una buona abitabilità interna anche per i
passeggeri posteriori. Vero fiore all’occhiello della rinnovata C3 rimane senza dubbio il bagagliaio
che mette a disposizione 300 litri di capacità,
rivelandosi uno dei più generosi e meglio sfruttabili della categoria (una Fiat Punto ha 275 litri di
capacità, una VW Polo 280). La vettura presenta
un peso che può variare tra 973 e 1.090 kg a seconda delle versioni e un Cx di 0,30, per quanto
riguarda la sicurezza i tecnici francesi hanno dotato la vettura di airbag frontali e laterali, mentre
so di rinnovare radicalmente la gamma motorizzazioni della C3, in particolar modo per quanto riguarda le unità a benzina. I precedenti propulsori
a quattro cilindri da 1.1 e da 1.4 litri infatti hanno
lasciato definitivamente spazio ai nuovi e più moderni motori PureTech a tre cilindri VTi da 1.0 e
da 1.2 litri sviluppati dal Gruppo PSA (abbiamo
già avuto modo di conoscerli a bordo della Peugeot 208), che a fronte di prestazioni maggiori
(+15%) sono stati studiati per regalare un consumo di carburante più contenuto (fino al 25%
in meno rispetto ai precedenti motori a quattro
cilindri). Per la realizzazione di questa nuova generazione di motori sono stati depositati 52 brevetti, con l’obiettivo di ridurre i pesi, aumentare
Nuovi motori a tre cilindri VTi:
Dimensioni compatte, bagagliaio depositati 52 brevetti
Con il facelift estetico la Casa d’Oltralpe ha decirecord
50
51
52
53
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
All’interno la rinnovata C3
mantiene inalterato lo
stile che ha caratterizzato
il modello di secondo
generazione.
Mette in mostra un
design per nulla
scontato e materiali che
creano abbinamenti
cromatici sofisticati
la compattezza, ottimizzare la combustione, ridurre gli attriti, al fine di contenere il più possibile
i consumi di carburante e le emissioni.
I benzina
In particolare il motore 1.0 VTi è in grado di sviluppare 68 CV a 6.000 giri/min e di sviluppare
una coppia di 95 Nm a 3.300 giri/min, regalando consumi medi dichiarati pari a 4,3 l/100 km,
mentre il 1.2 VTi produce 82 CV a 5.750 giri e 118
Nm a 2.750 giri, con consumi che rimangono
contenuti entro la soglia dei 4,7 l/100 km.
54
Non mancano i diesel
La gamma della rinnovata C3 continua a poter
contare in ogni caso anche su unità diesel, ovvero sul 1.4 HDi da 68 CV a 4.000 giri e 160 Nm
a 1.750 giri, che promette consumi medi pari a
3,8 l/100 km o sui più raffinati 1.6 e-HDi (dotati
di Start&Stop di nuova generazione) disponibili
nella versione da 92 CV e 230 Nm o in quella da
114 CV e 270 Nm.
Le più potenti unità a gasolio da 1.6 litri consumano in media rispettivamente 3,5 l/100 km o
3,8 l/100 km.
Dal vivo: com’è fuori
La C3 2013 mette in mostra un look fresco e moderno, grazie alla nuova calandra e alle luci a LED
che rendono la vettura più allineata con il rinnovato family feeling del marchio francese, inaugurato dalla nuova C4 Picasso.
Dal vivo: com’è dentro
All’interno la rinnovata C3 mantiene inalterato lo
stile che ha caratterizzato il modello di secondo
generazione, che mette in mostra un design per
nulla scontato e materiali originali che creano
abbinamenti cromatici piuttosto sofisticati. La
plancia rivela fino in fondo la sua personalità se
si sceglie il sistema di infotainment eMyWay che
include l’ampio display centrale e il climatizzatore automatico che regala al tunnel centrale un
simpatico schermo tondo a cristalli liquidi retroilluminato. Gli assemblaggi sono quasi sempre rigorosi e ben curati, mentre i materiali sono generalmente di qualità e regalano buone sensazioni
al tatto, se si escludono alcune delle plastiche
posizionate nelle zone più basse dell’abitacolo,
che essendo meno visibili dagli occupanti presentano una finitura meno raffinata.
Largo alla comodità
Una volta saliti a bordo della C3 veniamo accolti dai sedili anteriori in pelle dell’esemplare in
prova, vere e proprio poltrone, ben sagomate e
rifinite, che regalano un confort davvero eccezionale per un’auto di questa categoria, anche ai
passeggeri oversize. La seduta piuttosto rialzata
inoltre rende ancora più comodo stare a bordo
della C3, tanto che chi si trova al volante arriva ad
55
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
assumere una posizione di guida simile a quella
che si adotta sulle monovolume. La triangolazione volante e pedaliera è quindi ottimale e non
stanca mai, mentre la leva del cambio può apparire un po’ troppo in basso e vista la seduta alta
sarebbe stato meglio trovarla in una posizione un
po’ più rialzata. Il divanetto posteriore naturalmente si rivela meno confortevole, ma comunque adatto ad ospitare comodamente due passeggeri e all’occorrenza anche un terzo, a patto
che non si affrontino viaggi troppo impegnativi.
La visibilità anteriore della C3 è ottimale grazie al
parabrezza Zenith che allarga la visuale verticale
dei passeggeri di 80°, mentre anche i montati A
non costituiscono mai un eccessivo ostacolo alla
vista, anche nelle curve più strette a basse velocità. Buona anche la visibilità posteriore, anche
se le vetture dotate di sistema eMyWay possono
contare addirittura della telecamera posteriore
56
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
che rende davvero semplicissime le manovre di
parcheggio in retromarcia.
Al volante: come si comporta
Abbiamo provato la rinnovata C3 abbinata alla
motorizzazione 1.2 VTi da 82 CV, ovvero con
quella che secondo Citroen verrà scelta dalla
maggioranza dei clienti italiani, anche perché, almeno nella fase di lancio, verrà offerta allo stesso prezzo del 1.0 VTi da 68 CV. Questo motore
a tre cilindri aspirato si rivela la scelta ideale per
una vettura come la C3, che ha nella città il suo
habitat naturale e che non è di certo alla ricerca
di prestazioni elevate e di scatti brucianti al semaforo, ma piuttosto di consumi il più contenuti
possibili e di estrema facilità di guida. L’obiettivo possiamo dire che sia stato centrato in pieno. Appena si gira la chiave il tre cilindri prende
vita ma non fa nulla per farsi sentire all’interno
dell’abitacolo, con un suono praticamente impercettibile. Premiamo il piede sull’acceleratore
e il sound da “frullino” tipico del tre cilindri rivela
l’anima di questo motore ma in una maniera mai
invasiva per chi si trova all’interno dell’abitacolo,
che peraltro risulta ottimamente insonorizzato.
Anche alle velocità autostradali infatti il confort
acustico rimane ai massimi livelli. Nella guida
cittadina il motore VTi non si può certo dire che
si dimostri particolarmente brillante o scattante,
ma ha comunque tutto il brio che serve ad una
vettura come la C3 per muoversi con disinvoltura
nel traffico cittadino. L’erogazione è molto lineare, il motore appare molto “rotondo” ed è inutile
tirare le marce sopra i 4.000 giri perché a quel
punto i tre cilindri hanno già dato tutto quello che
possono. Meglio adottare una guida rilassata,
cambiando le marce ogni volta che viene suggerito dal display posto nel quadro strumenti.
Consumi
Utilizzata in questo modo la C3 con il 1.2 VTi ci
ha regalato consumi pari a 6,1 l/100 km su un
percorso misto fatto di autostrade, strade urbane molto trafficate ed extraurbane a scorrimento
veloce. Un risultato più che soddisfacente per
un’auto a benzina di queste dimensioni e con
questi valori di potenza.
Freni ok, l’assetto punta al confort
ma il cambio...
I freni della C3 si sono dimostrati efficaci, con
un mordente più che sufficiente anche in eventuali situazioni di pericolo, mentre l’assetto della
vettura è tutto votato al confort. Le sospensioni
morbide assorbono molto bene le irregolarità
della strada e non mettono mai in difficoltà sta
guidando, almeno fino a quando non si chiede
troppo alla vettura. Una nota però va riservata al
57
58
59
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Prove
Periodico elettronico di informazione motociclistica
cambio: oltre alla leva collocata troppo in basso
rispetto alla posizione rialzata di chi si trova al
volante, dobbiamo aggiungere che gli innesti risultano un po’ troppo ruvidi. L’azionamento della
leva del cambio non risulta quindi particolarmente piacevole, soprattutto in città, dove, per ottenere consumi contenuti è necessario lavorare di
continuo con il cinque marce manuale.
Conclusioni
La rinnovata Citroen C3 si dimostra una vettura con un’immagine fresca e moderna grazie
al nuovo frontale, ma anche tecnologica. Oltre
ad un sistema di infotainment completo infatti
la segmento B francese è ora dotata di raffinati
motori a benzina a tre cilindri VTi che hanno permesso di ottenere valori di consumi impensabili
con la precedente generazione di quattro cilindri. La versione consigliata è quindi senza dubbio
quella equipaggiata con il 1.2 VTi a benzina da 82
CV che rappresenta il giusto compromesso per
chi vuole un’auto poco assetata di carburante,
ma allo stesso tempo capace di regalare quel
brio necessario a muoversi nel traffico cittadino
con disinvoltura.
60
BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU:
Citroen C3 2013
Sfoglia i cataloghi in PDF
Brochure
Configuratore della Casa »
Test Drive »
Virtual Tour »
Finanziamenti »
Guarda tutti gli allestimenti »
Trovala dai concessionari »
61
62
63
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
Jaguar XF 2014: sarà dotata di
un diesel più efficiente da 2.2 litri
La Jaguar XF 2014 godrà di una nuova motorizzazione diesel che è stata
denominata Jaguar Eco2 al fine di contenere consumi ed emissioni
L
a Jaguar XF, nelle varianti di carrozzeria berlina e Sportbrake, godrà dal 2014
di una nuova motorizzazione diesel
che è stata denominata Jaguar Eco2.
Questo propulsore si baserà sul già impiegato
quadricilindrico da 2.2 litri, e sarà fornito in abbinamento al sistema Jaguar Intelligent StopStart, oltre che ad un cambio ad otto velocità,
che consentiranno alla Jaguar XF 2014 di contenere sia i consumi che le emissioni. Il quattro
cilindri diesel Eco2 da 163 CV presenta delle nuove valvole di ricircolo dei gas di scarico e un sistema di raffreddamento rivisitato, particolarità
tecniche che concorrono a ridurre le emissioni
di ulteriori 6 g/km di CO2 rispetto alla Jaguar
XF 2013. La Jaguar XF 2014, in abbinamento a
64
tale motorizzazione, sarà in grado di promettere consumi contenuti entro una soglia di 4,08
l/100 km (24,53 km/litro) con emissioni di CO2
pari a 129 g/km. Alle basse emissioni del motore ECO2 contribuisce, come precisato in precedenza, anche il sistema Jaguar Stop-Start, che
utilizza uno starter a doppio solenoide (TSS) per
arrestare il motore quando la vettura si ferma e
per riavviarlo in un tempo minore quando il piede
del guidatore passa dal freno all’acceleratore. Il
sistema offre anche la funzione ‘change of mind’
che permette al motore di riavviarsi rapidamente
anche quando il conducente deve arrestarsi solo
per passare ad un incrocio.
Un simbolo ‘ECO’ luminoso appare inoltre sul
cruscotto quando il motore è spento dal sistema.
Lo Stop-Start può essere disattivato manualmente, ma verrà automaticamente riattivato ad
ogni ciclo di accensione. Il sistema funziona in
tutte le modalità e con qualsiasi marcia inserita,
retromarcia esclusa.
La Jaguar XF 2014 disporrà anche di una batteria
secondaria, installata per alimentare il sistema di
riavviamento dello Stop-Start.
Significa che tutti i sistemi dell’auto, come infotainment, climatizzatore e luci, continuano ad
essere alimentati dalla batteria in dotazione e
non sono influenzati dal continuo riavvio del motore.
Inoltre, un sistema di controllo assicura che l’operazione Stop-Start possa avvenire solo quando il motore non alimenta altre funzioni.
65
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
da 8” configurabile a seconda delle preferenze
del guidatore ed in grado di interfacciarsi con
smartphone, dispositivi multimediali e sistema
di navigazione. Le unità disponibili al di sotto del
cofano sono alimentate sia a benzina che a diesel. Tra le prime spicca il nuovo propulsore da 1.6
litri turbo SIDI capace di promettere fino a 170
CV di potenza e 280 Nm di coppia massima. Sul
fronte delle alimentazioni alternative troviamo
invece l’1.4 litri turbo omologato Euro 6 ed in grado di promettere fino a 140 CV di potenza massima e 200 Nm di coppia. Tra le unità alimentate a
gasolio spiccano: il 2.0 litri CDTI in grado di erogare fino a 140 CV di potenza massima e 370 Nm
di coppia dotato di sistema Start&Stop capace
di promettere, in abbinamento alla trasmissione
manuale a sei rapporti, consumi ed emissioni rispettivamente pari a 3,7 l/100 km e 99 g/km di
CO2 (3,9 l/100 km e 104 g/km per la Sports Tourer); ed il 2.0 litri BiTurbo CDTI capace di erogare
195 CV e 400 Nm.
Dotata di sospensioni, sterzo e telaio riprogettati, la Opel Insigna restyling presenta una dotazione di sicurezza degna di nota, che permette
di notare sistemi come il dispositivo di segnalazione di veicoli all’interno dell’angolo cieco dello
specchietto retrovisore, il park assist, il cruise
control adattivo ed il dispositivo di prevenzione
degli impatti frontali. Prezzi e tempi di commercializzazione ancora da comunicare.
Opel Insigna restyling
Debutterà ufficialmente in società al prossimo Salone dell’Automobile
di Francoforte la Opel Insigna restyling, che si affaccerà così al 2014
forte di una design esterno rivisitato e di inediti propulsori al di sotto
del cofano
D
ebutterà ufficialmente in società al
prossimo Salone dell’Automobile di
Francoforte la Opel Insigna restyling,
che si affaccerà così al 2014 forte di
una design esterno rivisitato e di inediti propulsori al di sotto del cofano. Esteriormente ed interiormente la Opel Insigna restyling si contraddistingue dal modello uscente per via di un corpo
vettura parzialmente rivisitato e per i gruppi ottici dotati di proiettori allo xeno e luci di posizione
66
a LED, oltre che per un cockpit caratterizzato da
un nuovo design, che permette, tra le altre cose,
di notare un inedito dispositivo di infotainment
in grado di interfacciarsi con il pilota tramite un
display touch screen da 8 pollici, portando così
alla scomparsa di un’articolata pulsantiera, facendo così il paio con il touchpad posto al centro
del tunnel, mentre il volante presenta i comandi integrati. Completamente rivisitata anche la
strumentazione, che al centro ospita un display
67
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
propongono di promettere una maggior efficienze in termini di termo-fluidodinamica in camera
di combustione, allo scopo di ridurre del 15% la
quantità di carburante incombusto. E’ stato inoltre adottato un nuovo turbocompressore a geometria variabile con minore inerzia, a cui si aggiungono dei nuovi collettori di aspirazione che si
propongono di essere più efficienti. La riduzione
di inerzia adottata per il turbo si finalizza inoltre
a migliorare la risposta ai bassi regimi, mentre
tra le altre novità si fa notare una nuova pompa
dell’olio a portata variabile (controllata termostaticamente), che permette di adattare la portata del lubrificante alle effettive necessità del
motore in funzione del suo regime di rotazione
e della viscosità dell’olio. aCiò ha portato ad una
riduzione degli attriti e della potenza assorbita
dal motore, il quale è ora dotato di sistema automatico Stop/Start con tecnologia di gestione intelligente, che riavvia il veicolo entro 0,5 secondi
dall’innesto della frizione.
Nissan Juke: ora con un 1.5 dCi
rinnovato e più efficiente
Si rinnova il motore 1.5 dCi della Nissan Juke allo scopo di promettere
una maggior efficienza in termini di consumi ed emissioni
P
iù coppia, riduzione dei consumi, delle
emissioni e della rumorosità, ed adozione di un nuovo sistema stop/start:
sono alcune delle novità promesse dal
costruttore giapponese sulla Nissan Juke grazie
all’adozione di una nuova generazione del motore 1.5 dCi. Il nuovo propulsore sarà disponibile su tutti i modelli di Nissan Juke, compresa la
versione speciale “n-tec”. Questo propulsore,
68
giunto alla sua sesta generazione, innalza la
coppia massima di 20 Nm, portando così il valore totale a 260 Nm, l’80% dei quali disponibili
a partire da 1.500 giri/min. Le emissioni di CO2
si attestano ad un valore di 109 g/km, mentre i
consumi divengono pari a 4,2 l/100 km nel ciclo combinato. Questi miglioramenti si accompagnano ad una serie di novità tecniche, tra cui
l’adozione di iniettori piezoelettrici a 7 fori, che si
69
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Pagani Zonda Revolucion
La Casa di San Cesario sul Panaro ha presentato la Pagani Zonda
Revolucion, edizione speciale che da l’addio al fortunato modello
dell’hypercar italo-argentina e che verrà commercializzata a
2.2 milioni di euro tasse escluse
L
a Casa di San Cesario sul Panaro ha
presentato la Pagani Zonda Revolucion,
edizione speciale che si propone da
l’addio al fortunato modello dell’hypercar italo-argentina e che verrà commercializzata
ad un prezzo di 2.2 milioni di euro tasse escluse.
Dotata di una monoscocca in fibra di carbonio
(materiale con cui è realizzata anche la carrozzeria) e titanio, che permette all’ago della bilancia di fermarsi a quota 1.070 kg, la Pagani Zonda
Revolucion è alimentata da un V12 da 6.0 litri in
70
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
grado di erogare fino a 800 CV di potenza e 730
Nm di coppia affiancato nel funzionamento da
un cambio trasversale sequenziale a sei velocità
in grado di effettuare una cambiata in un tempo
di 20 millesimi di secondo, mentre il controllo di
trazione sviluppato dalla Bosch permette di scegliere tra oltre 12 impostazioni. Aggiornato appositamente per questo modello anche l’ABS, che è
ora in grado di interagire con un inedito sistema
di aerodinamica attiva, facendo quindi intervenire degli aerofreni in fase di frenata, concorrendo
così a rallentamento dell’auto. Dal punto di vista
dell’aerodinamica, la Pagani Zonda Revolucion
guadagna inoltre un altro particolare dedicato,
ovvero un’ala posteriore mobile con Drag Reduction System, ovvero il DRS, una soluzione questa
ispirata dai profili alari impiegati sulle F1 odierne
al fine di ridurre la resistenza e regolabile su due
differenti gradi di apertura.
La corsa della Pagani Zonda Revolucion viene
arresta da un impianto frenante carboceramico griffato dalla Brembo, anch’esso ispirato
dal mondo dalle competizioni e caratterizzato
da soluzioni tecniche che hanno permesso di
contenere del 15% il peso rispetto all’impianto
precedentemente adottato, oltre che in grado
di promettere delle temperature d’esercizio più
basse; inoltre il costruttore promette, per questo impianto, una durata quadrupla rispetto ai
modelli precedenti nonostante una maggiorata
potenza frenante.
71
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Porsche 911 50th Anniversary Edition
Debutterà in società al Salone di Francoforte la Porsche 911 50th
Anniversary Edition, edizione limitata volta a celebrare i 50 anni
del modello
S
ulla scia di tutti gli eventi e di tutte le
varianti appositamente dedicate a celebrare i primi 50 anni del suo modello
di maggior successo, la Casa di Stoccarda ha presentato la Porsche 911 50th Anniversary Edition, edizione limitata a 1.963 esemplari
– numero finalizzato a celebrare l’anno di presentazione della vettura - e basata sulla Carrera
S che debutterà in società al Salone dell’Automobile di Francoforte. Dotata, di motore posteriore a sbalzo a sei cilindri boxer con trazione posteriore, la Porsche 911 50th Anniversary Edition
72
può contare su una potenza massima di 400 CV,
che le consentono di scattare verso i 100 km/h
con partenza da fermo in 4.5 secondi di tempo
(4.3 se abbinata al cambio PDK) per una velocità massima di 300 km/h (298 con trasmissione
PDK), mentre consumi ed emissioni si attestano
rispettivamente a 9,5 l/100 km nel ciclo misto
(8,7 con PDK) e 224 g/km (205 con PDK). Ad
assecondare la dinamica di guida della Porsche
911 50th Anniversary Edition accorrono della sospensioni attive PASM - Porsche Active Suspension Management - su cui “poggiano” i cerchi in
lega a cinque razze bicromatici da 20 pollici che
permettono di intravedere al loro interno le pinze
rosse dell’impianto frenante. Esteriormente la
Porsche 911 50th Anniversary Edition è caratterizzata da una serie di particolari dedicati, come
i listelli cromati presenti sulle feritoie d’aerazione anteriori e posteriori, dai gruppi ottici dotati
di tecnologia PDLS - Porsche Dynamic System
Light – con fari bi-xeno e proiettori adattivi e
dai loghi “50”, oltre che da un corpo vettura
disponibile in due colorazioni dedicate, ovvero il grigio grafite metallizzato e il grigio geyser
metallizzato. Il logo “50” è ritrovabile anche
all’interno su numerosi rivestimenti e sulla strumentazione, mentre le sellerie presentano una
trama classicistica volta a richiamare iquella del
modello originale, contrastando così con numerosi particolari metallici presenti, come i battitacco in alluminio. Già ordinabiole presso la rete
vendita, la Porsche 911 50th Anniversary Edition
arriverà nelle concessionarie a partire dal mese
di settembre, e sarà commercializzata in Italia
ad un prezzo fissato a quota 124.163 euro IVA
inclusa.
73
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Alfa Romeo
Il Quadrifoglio Verde compie 90 anni
di Matteo Valenti | Il 90° anniversario del marchio del Quadrifoglio
Verde è l’occasione ideale per andare alla scoperta delle vetture più
sportive realizzate dall’Alfa Romeo nel corso della sua gloriosa storia
M
olti costruttori automobilistici
si sono dotati di una divisione
sportiva, il cui compito è sostanzialmente quello di sviluppare le
versioni più prestazionali della gamma, ma solo
pochi possono vantare una storia lunga e gloriosa, ricca di successi e di traguardi tecnologici
che hanno segnato in maniera indelebile la storia
dell’automobile.
Tra questi c’è sicuramente il Quadrifoglio Verde, il leggendario simbolo che negli anni ha
74
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
identificato tre le più performanti vetture targate
Alfa Romeo, alcune impegnate sui circuiti di gara
di tutto il mondo, altre prodotte per essere messe in produzione e commercializzate sul mercato
come versioni speciali.
Quest’anno il simbolo del Quadrifoglio Verde
raggiunge un importante traguardo, celebrando il novantesimo anniversario, ma per capire il
reale valore di questo marchio può essere utile
ripercorre le tappe fondamentali che ne hanno
scandito la storia.
Dove nasce il simbolo del
Quadrifoglio Verde
L’origine di questo simbolo si perde nella leggenda ma è interessante notare la sua corrispondenza con la bandiera che, durante la Grande
Guerra, distingueva gli aerei della “X Squadriglia
da bombardamento Caproni”. Al giorno d’oggi, il
Quadrifoglio fa parte dello stemma dell’Aeronautica Italiana e rimane, allo stesso tempo, il simbolo della filosofia Alfa Romeo che storicamente
è sempre andata alla ricerca dell’eccellenza applicata alle competizioni per trasferirla poi sulle
vetture di serie. Nel 1923 il Quadrifoglio diventa
un emblema indissolubilmente legato all’Alfa
Romeo, quando, per primo, il pilota Ugo Sivocci decide di correre la Targa Florio con questo
simbolo dipinto sul cofano della sua RL conquistando il primo dei dieci allori del marchio in questa prestigiosa competizione. La vittoria giunge
dopo una gara perfetta: 432 chilometri del Circuito delle Madonìe (4 giri da 108 km ciascuno)
percorsi alla media di 59,040 km/h, una velocità
incredibilmente alta per l’epoca considerando
soprattutto le insidie e le asperità del percorso.
Il Quadrifoglio nelle competizioni...
L’affermazione dell’Alfa Romeo fu netta tanto
che gli altri piloti della squadra - fra i quali Enzo
Ferrari, Antonio Ascari e Giulio Ramponi - decisero di adottare il beneaugurante Quadrifoglio
Verde anche per tutte le altre gare. Da questo
momento il Quadrifoglio Verde diventa il simbolo delle Alfa Romeo da corsa, declinato poi
anche su particolari serie di modelli di produzione, a testimonianza del “filo rosso” che unisce
le vetture del Biscione “da turismo” a quelle da
competizione. È il Quadrifoglio Verde a risaltare
sul rosso scuro della P2 di Brilli Peri quando nel
1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato
Mondiale di corse automobilistiche”, il primo
dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo.
Alla fine degli anni Venti è sempre il Quadrifoglio
75
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Verde a distinguere in corsa le Alfa Romeo della
casa madre dalle Alfa Romeo gestite dalla “Scuderia Ferrari”, che aveva come emblema il cavallino rampante. Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe
“Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le
Alfa Romeo 158 e 159, le celebri Alfetta, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio
Verde caratterizza la versione “ready-to-race”
della Giulia, la TI Super, per poi affiancarsi al
triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla GTA alla 33 fino ai due Campionati
Mondiali della 33 TT 12 (1975) e della 33 SC 12
(1977). L’attività agonistica dell’Alfa Romeo continua negli anni Ottanta. Dopo il rientro in F.1 nel
1980, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (GTV 6 2.5), fino al grande trionfo
nel DTM (Deutsche Tourenwagen Mesterschaft)
con la 155 V6 Ti nel 1993 e la lunghissima serie
di vittorie della 156 Superturismo (1998-2004).
76
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
... e il Quadrifoglio sui
modelli di serie
Anche alcune Alfa Romeo di produzione però
hanno orgogliosamente messo in mostra il Quadrifoglio Verde.
Si tratta di modelli performanti realizzati tra gli
anni ‘60 e ‘80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale - Giulia TI Super, Giulia Sprint GT Veloce,
1750 GT Veloce - dove in realtà è dorato - Alfasud
Sprint - altri invece, dagli anni Ottanta in avanti,
portano il Quadrifoglio Verde nella loro denominazione ufficiale, come l’Alfasud ti Quadrifoglio
Verde, la Sprint Quadrifoglio Verde, le diverse
versioni della 33 Quadrifoglio Verde, la 75 Quadrifoglio Verde anche con la sua declinazione
USA, la Spider 2.0 Quadrifoglio Verde, la 164
Quadrifoglio Verde e la 145 Quadrifoglio Verde.
Il Quadrifoglio Verde oggi
L’emblema storico del marchio oggi spicca sulle
versioni Quadrifoglio Verde di MiTo e Giulietta
che vogliono raccogliere il meglio dell’eredità di
questo simbolo non solo in termini di performance dinamiche, ma anche di efficienza energetica.
In particolare, la Giulietta Quadrifoglio Verde viene equipaggiata con il turbo benzina 1750 TBi in
grado di sviluppare 235 CV e 340 Nm, un valore
peraltro reso disponibile già a 1.900 giri/minuto. Caratterizzano il propulsore alcune soluzioni
tecnologiche all’avanguardia come l’iniezione
diretta di benzina, il doppio variatore di fase
continuo, il turbocompressore ed un sistema di
controllo definito scavenging che elimina il cosiddetto turbolag. La MiTo Quadrifoglio Verde
invece è spinta da 1.4 MultiAir Turbo da 170 CV
che propone un elvato valore di potenza specifica (124 CV/Litro). Le versioni Quadrifoglio Verde
di MiTo e Giulietta hanno svolto il ruolo di Safety
77
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
Car Ufficiale nelle diverse stagioni del Campionato Mondiale SBK Superbike, di cui Alfa Romeo è
sponsor ufficiale dal 2007.
Alfa Romeo MiTo SBK
Limited Edition
Prodotta in tiratura limitata - 200 esemplari - e
aviluppata sulla base della versione Quadrifoglio Verde, la nuova MiTo SBK Limited Edition
si contraddistingue per alcuni elementi specifici
che vogliono sottolineare l’aspetto più sportivo di questo modello: dalle minigonne laterali
all’estrattore posteriore, oltre che per i cerchi in
lega da 18 pollici in titanio dietro i quali spicca il
78
colore rosso delle pinze dei freni firmate Brembo. La MiTo SBK Limited Edition può vestire due
colori di carrozzeria (Nero e Rosso Alfa) abbinabili a tre tinte per il tetto: Nero, Rosso Alfa e il
nuovo Bianco Cristallo.
La stessa caratterizzazione sportiva si ritrova
all’interno dove spiccano i sedili Sabelt con un
schienale avvolgente in fibra di carbonio realizzato con la tecnologia RTM (Resin Transfer
Moulding) che promette di coniugare elevata
resistenza meccanica con ridotti ingombri e leggerezza. Sul tessuto centrale in Alcantara campeggia il logo Alfa Romeo, il tutto impreziosito da
nuove cuciture rosse che si ritrovano anche sul
rivestimento in pelle del cambio e del volante,
quest’ultimo completo di comandi per il sistema
audio. Infine, la mostrina centrale della plancia
è resa unica dalla targhetta SBK Limited edition con numerazione progressiva da 1 a 200.
La dotazione di serie di questa speciale edition
comprende pedaliera sportiva, vernice bicolore, cornici di proiettori e fanali in grigio Titanio,
sensori di parcheggio posteriori, climatizzatore
automatico bizona, comandi radio e telefono al
volante, sistema Blue&Me con comandi vocali
e mediaplayer MP3 con USB e AUX-in, stickers
specifici SBK Limited Edition in grigio Titanio e
predisposizione per navigatore portatile.
79
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
EcoPress Race
Renault Zoe, divertimento ed ecologia
di Edoardo Licciardello | Una bella giornata “ad emissioni zero”
presso l’autodromo di Modena, con una divertente sfida fra
giornalisti per conoscere meglio la full electric Renault
P
arlare di mezzi elettrici in un autodromo situato nel centro nevralgico della
Motor Valley sembra un po’ un controsenso. Ma se è vero come è vero, come
ci ha raccontato Livio Grassi (socio fondatore di
Vintage SPA, la società che gestisce l’Autodromo di Modena) che gli stessi responsabili Ferrari
hanno ammesso che la propulsione alternativa
è il futuro – supercar escluse, naturalmente – lo
strano connubio fra velocità ed ecologia inizia ad
avere molto più senso.
80
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
ZEV Day: Largo ai giovani
Prima di venire coinvolti in prima persona nella
Press Eco Race, che ha visto sedici fra giornalisti
ed ospiti d’eccezione scendere in pista al volante
delle Renault ZOE per sfidarsi in una gara a chi
meglio sapeva bilanciare consumo e velocità –
vedremo poi com’è andata – abbiamo potuto assistere ad una bellissima dimostrazione di come
la mobilità alternativa sappia essere anche attraente e divertente verso i più giovani. Lo ZEV (,veicoli a zero emissioni) Day è stato infatti dedicato
esplicitamente ai giovani, nel tentativo di sensibilizzarli tanto verso la mobilità alternativa quanto
verso il fattore divertimento della mobilità in generale. Per tutta la mattinata infatti l’autodromo
è stato monopolizzato da prototipi impegnati
nella preparazione della Shell Eco-Marathon, ma
anche da studenti delle scuole superiori che hanno potuto provare mezzi elettrici di ogni genere,
dalle Renault Twizy a diversi veicoli a due ruote
fino a divertentissimi skateboard a propulsione
voltaica controllati da telecomandi a mano. Per
tutti, divertimento, qualche eccesso d’entusiasmo e tante risate, a dimostrazione che i ragazzi sono ben felici di andare oltre smartphone e
console – basta proporsi nel modo giusto. Ed
è interessante notare come l’essere cresciuti a
pane e Playstation ha creato una generazione
che ben prima della maggiore età sa benissimo
come si tiene in mano un volante. In pista abbiamo apprezzato l’atmosfera surreale che avvolgeva il passare di mezzi del tutto silenziosi (tranne per qualche… intemperanza degli ibridi, che
accendevano il motore sul rettilineo principale
per ricaricare le batterie) come quelli impegnati nella Shell Eco-Marathon. Lo ZEV Day è stata
infatti un’occasione per i Team di istituti tecnici
ed universitari di lavorare sui propri mezzi testandoli in circuito: dopo la prova di Rotterdam
le squadre saranno impegnate il 7 luglio sul circuito di Sepang, in Malesia. Senza voler sminuire
le prestazioni dei mezzi, l’impiego di un circuito
tanto largo, lungo e veloce potrebbe risultare
quantomeno snervante. Sorpresa finale con il
debutto mondiale di Energica. CRP era presente con un box in cui faceva bella mostra di sé la
Superbike elettrica attesa prossimamente su
strada assieme alle “cugine” da gara eCRP 1.4
da gara. Il programma non lo prevedeva, ma con
sorpresa di tutti la versione stradale ha mosso i
suoi primi passi proprio in questa occasione, con
in sella il suo progettista Giampiero Testoni.
Supporto in aumento
Durante la conferenza stampa tutti i partecipanti
81
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
“prendere le misure” ad auto e circuito prima di
capire quale fosse la guida che consentisse di
stare dentro al limite cronometrico (meno ampio di quanto non potesse sembrare) attraverso
un riscontro su un piccolo numero di giri prima
di impegnarci nella competizione. Starete pensando che si tratti di una scusa, e forse così è,
fatto sta che chi scrive si è trovato a capire dopo
tre tornate come – pur utilizzando la modalità di
guida Eco, che penalizza le prestazioni in favore
della riduzione dei consumi – la strategia ultraconservativa adottata da diversi veicoli in pista
si sarebbe rivelata quella vincente. In nome della
ricerca scientifica (e non certo del divertimento
puro) abbiamo data per persa la sfida, staccando la modalità Eco ed iniziando a cercare il limite
della vettura.
(il già citato Livio Grassi, l’Ingegner Cristian Fabbri AD della multiutility HERA, Gabriella Favuzza
di Renault, l’ingegner Filippo Sala e Livia Cevolini
di CRP) hanno dato mostra di avere ben chiaro
il principale fattore limitante la diffusione della
propulsione elettrica: la scarsa diffusione di infrastrutture adeguate. Una delle soluzioni passa
per un maggior impegno di HERA, determinata
a coprire con più capillarità il suo territorio d’influenza – l’Emilia-Romagna – attraverso l’installazione di 80 colonnine di ricarica. L’iniziativa si
abbina ad un’offerta che consente, attraverso
l’uso di una tessera del costo di 25 euro mensili, ricariche illimitate. Proposta allettante, che va
però sommata al canone di noleggio delle batterie proposto dai vari costruttori prima di effettuare un confronto su base chilometrica rispetto
a veicoli a propulsione tradizionale. Considerazioni che non tolgono però nulla alla validità di
Renault ZOE, ultima arrivata nella famiglia Zero
Emission che comprende già Fluence, Kangoo
e Twizy. Capace di 210km con una ricarica nel
82
percorso standard dell’omologazione rappresenta uno dei veicoli dotati di maggior autonomia
disponibili sul mercato; per verificarne le doti dinamiche l’Autodromo di Modena (recentemente
omologato CSAI) ha organizzato una simpatica
sfida fra giornalisti. Vincitore chi sarebbe stato
in grado di coniugare velocità e parsimonia nel…
piede destro.
Adelante con Juicio
La frase fatta utilizzata da Don Abbondio (avanti,
ma con giudizio) calza perfettamente alla formula applicata per la sfida. Il concetto di base
sembrava semplice: compiere 10 giri del tracciato – lungo poco meno di 1,7km – entro i 17 minuti consumando il meno possibile. Vincitore si
sarebbe dimostrato il pilota capace di ottenere
il miglior rapporto tempo/consumo. Guida scorrevole, velocità contenute in rettilineo e massima pulizia nelle curve il segreto per vincere la
sfida. Una sfida più impegnativa di quanto non
sembri, perché sarebbe stato necessario poter
83
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Equilibrio soprattutto
E’ fin troppo facile immaginarsi come noiosa,
lenta e scarsamente dinamica una proposta nata
da razionali ecologici come ZOE. Potrete capire
quanto siamo rimasti sorpresi nel trovarci a guidare una vettura relativamente brillante e divertente anche nell’uso in circuito – naturalmente
stretto e tortuoso come quello di Marzaglia. Lo
confessiamo: ci aspettavamo una macchina afflitta da forte sottosterzo e con qualche limite
di tenuta. All’atto pratico, invece, ZOE si rivela
neutra nell’iscrizione in traiettoria, capace di tenere bene la linea – fatti ovviamente i conti con
un assetto ben lontano dallo sportivo – e di gestire senza il minimo problema non tanto la potenza (88cv) quanto la vigorosa coppia (220Nm)
del propulsore elettrico. Ne risulta un mezzo
84
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
divertente – una volta superata la barriera psicologica del dover guidare sportivo con l’unico
riferimento sonoro del rotolamento degli pneumatici – e molto poco impegnativo, sincero nel
comportamento ed estremamente sicuro. La
frenata è a dir poco poderosa, e per contro non
manda in crisi la vettura nemmeno andando a
prolungare la pressione sul pedale anche all’inizio dell’inserimento. Insomma, avete capito:
ci siamo divertiti molto più del previsto, e… non
sono bastate le forti staccate per compensare
con il sistema rigenerativo il consumo che abbiamo imposto al propulsore della ZOE. Alla fine
abbiamo fatto registrare un consumo fra i peggiori di tutta la griglia, togliendoci però la (relativa soddisfazione) di restare ampiamente sotto
il limite temporale nonostante un rientro ai box
non necessario a causa di una segnalazione male
interpretata. Insomma, lo ammettiamo: abbiamo preso la gara nel modo sbagliato, cedendo
alla voglia di divertirci un po’ al volante di ZOE.
Un’esperienza non certo da buttare, però, perché ci ha dato modo di scoprire un mezzo dalle
insospettate doti dinamiche che potrebbe gratificare anche chi non trova nella coscienza ecologica (o convenienza economica) l’unico bisogno
da soddisfare nell’acquisto di un’auto. Come
sarebbe andata se avessimo adottato la tattica
di gara corretta? Non lo sappiamo noi per primi.
Appuntamento a fra un anno, perché come ci ha
più volte ricordato Alberto Nobile, impagabile
PR dell’Autodromo, l’indicazione di “Prima EcoPress Race” implica l’intenzione di farne molte
altre.
85
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
News
Periodico elettronico di informazione motociclistica
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
Toffanin: «Il 2012 è stato un anno record
per BMW e il 2013 promette bene»
di Emiliano Perucca Orfei | Alessandro Toffanin, Responsabile
Comunicazione Prodotto BMW Italia, ci ha parlato dei risultati
commerciali ottenuti dal Gruppo di Monaco ma anche di quanto è
diventata importante la tecnologia EfficientDynamics all’interno
della gamma
I
n occasione della presentazione stampa nazionale
della nuova BMW Serie 3
GT Alessandro Toffanin,
Responsabile Comunicazione
Prodotto BMW Italia, ci ha parlato dei risultati commerciali
86
ottenuti dal Gruppo di Monaco
nel 2012 e nei primi quattro
mesi di quest’anno ma anche di
quanto è diventata importante
la tecnologia EfficientDynamics
all’interno della gamma.
Com’è la situazione del mercato in Italia? E nel mondo?
«L’Italia, a livello generale, è
un in una situazione di crisi
che ormai perdura da qualche anno ed anche le vendite
di automobili ne risentono.
Fortunatamente il mercato
mondale si è ripreso tanto che,
nel 2012, il BMW Group ha venduto più di 1 milione e 800.000
vetture, con un incremento del
10% rispetto all’anno precedente.
Un risultato record mai raggiunto prima.»
Quali sono i risultati dei singoli brand del Gruppo ottenuti lo
scorso anno?
«Il brand BMW è cresciuto più
dell’11,6 %, portando sul mercato oltre 1 milione e mezzo di
vetture, mentre Mini ha commercializzato più di 300.000
esemplari, facendo segnare un
+ 5,8%.
Anche Rolls-Royce ha contribuito in parte alla crescita del
Gruppo BMW, con più di 3.500
vetture vendute, che corrispondono ad una crescita dell’1%».
Come sta andando invece il
2013?
«I primi 4 mesi del 2013 fanno
segnare risultati molto positivi
per BMW. Nel primo quadrimestre infatti abbiamo venduto
oltre 600.000 vetture, che corrispondono ad un incremento del 5,7% rispetto all’anno
precedente. Il Gruppo è quindi
fiorente a livello mondiale, anche se l’Europa e l’Italia continuano ancora a soffrire un po’.
In ogni caso il 2013 sembra
regalare risultati promettenti,
dal momento che nei primi 4
mesi del 2013 siamo cresciuti
anche in Europa, in particolare
del 2,8%».
Le vetture con tecnologia EfficientDynamics per il contenimento di consumi ed emissioni quanto pesano all’interno
della vostra gamma?
«Nel 2007 abbiamo lanciato il
programma EfficientDynamics,
che prevedeva un incremento
delle prestazioni contenendo
allo stesso tempo i consumi e
le emissioni grazie ad una serie
di accorgimenti tecnici particolari. Oggi tutti i modelli della
nostra gamma dispongono di
una almeno una versione con
tecnologie Efficient Dynamics,
con 73 modelli che fanno registrare emissioni allo scarico
che non superano la soglia dei
140 g/km.
Di questi, ben 35 presentano
valori di emissioni di CO2 addirittura inferiori ai 120 g/km.
Questo è dato molto significativo considerata la tipologia di
veicolo, perché all’interno di
questi 35 veicoli che non superano la soglia dei 120 g/km
troviamo anche vetture di segmento E come la Serie 5».
87
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Attualità
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Illegali se utilizzati come deterrente
(quasi sempre)
Ora però siamo venuti in possesso di una nota
ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, inviata a tutti i Prefetti italiani, che sancisce nero su bianco che Speed Check e Velo Ok
non sono approvati da alcuna norma vigente e
sono dunque utilizzati in maniera indebita dalle
amministrazioni. La nota dell’11 luglio 2012 infatti
recita: «[…] I manufatti in oggetto (speed check e
velo ok, ndr) non sono inquadrabili in alcuna delle
categorie previste dal nuovo Codice della Strada
(DLs n. 285/1992) e dal connesso Regolamento
di Esecuzione e di Attuazione (DPR n. 495/1992)
e dunque per essi non risulta concessa alcuna approvazione […]». Il Ministero precisa che
solo in futuro, eventualmente, questi dispositivi
potranno essere regolamentati da una norma:
«L’art. 60 della legge 29 luglio 2010, n. 120, “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora
emanato, la definizione delle caratteristiche degli
impianti […]».
Speed Check e Velo Ok
Sono illegali se manca la telecamera
di Matteo Valenti | Una nota del Ministero dei Trasporti fa chiarezza
su Speed Check e Velo Ok che nella maggior parte dei casi vengono
installate senza rispettare alcuna norma vigente
A
vevamo già parlato di Speed Check
e Velo Ok, rilevatori di velocità cilindrici, solitamente verniciati di colore
arancione, che vengono collocati a
bordo strada, molto spesso all’interno dei centri
abitati ed in particolare sulle vie di collegamento più trafficate. Alcuni mesi fa infatti avevamo
avanzato l’ipotesi che questi apparecchi venissero spesso installati (peraltro in gran quantità)
88
in maniera indebita dalle amministrazioni locali.
I comuni in pratica approfittavano di un vuoto
legislativo - in sostanza di una mancanza di norme precise per la regolamentazione di questi
nuovi dispositivi – per agire in maniera piuttosto
disinvolta, così da poter utilizzare a proprio piacimento le colonnine arancioni, installandole su
qualsiasi tipologia di strada e percorso, al di fuori
di qualsiasi criterio normativo.
Le colonnine sono quasi sempre vuote
Occorre precisare infatti che queste colonnine
solitamente al loro interno sono vuote, ovvero
non contengono alcun tipo di telecamera o apparecchio per il rilevamento della velocità dei
veicoli, e vengono quindi utilizzate dalla amministrazioni comunali solamente con “effetto deterrente” per obbligare automobilisti e motociclisti
a rispettare i limiti. Proprio per questo motivo la
nota del Ministero aggiunge che probabilmente
nemmeno in futuro potranno mai essere approvati e regolamentati da eventuali nuove norme:
«Poiché i manufatti in questione non possono
essere classificati come impianti, in quanto privi
di qualsivoglia dispositivo deputato alla specifica
funzione, essi probabilmente non potranno neppure essere ricondotti alla futura nuova disciplina che sarà introdotta in attuazione del suddetto
art. 60 L. n. 120/2010». Come se non bastasse la
norma aggiunge inoltre che Speed Check e Velo
Ok non possono essere approvati nemmeno se
considerati come «componenti della segnaletica
stradale» dal momento che questi apparecchi
«non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie previste dal vigente Regolamento»
Regolari solo quando all’interno c’è la
telecamera
Il Ministero dei Trasporti infine precisa l’unico
caso in cui questi apparecchi possono essere
utilizzati secondo le norme vigenti. Speed Check
e Velo Ok sono legali solamente quando al loro
interno nascondono misuratori di velocità approvati dalla legge. Le norme attuali infatti precisano
che è possibile “utilizzare box di contenimento
per collocarvi un rilevatore mobile”. Da questa
nota si evince quindi che tutte le amministrazioni
locali che utilizzano Speed Check e Velo Ok come
deterrente (e quindi nella maggior parte dei casi),
ovvero senza montare telecamere al loro interno,
agiscono senza rispettare le norme vigenti e possono quindi essere indagate per danno erariale,
dal momento che hanno acquistato con i soldi
dei contribuenti dispositivi non regolari.
89
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Attualità
Periodico elettronico di informazione motociclistica
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
Etilometro?
Serve la presenza dell’avvocato
Un’incredibile sentenza del Tribunale di Milano dice che si può
essere assolti se non informati del diritto di consultare un legale
U
na sentenza del tribunale di Milano
ha messo in evidenza come, una
volta fermati dai controlli di polizia
per un alcool test - quando si manifestano in maniera evidente i segni della guida
in stato di ebbrezza – questi possano risultare
non probatori in tribunale qualora l’imputato non
fosse stato avvertito del diritto di nominare un
90
avvocato prima di effettuare la procedura di controllo. E’ quanto emerso dalla sentenza del Gup
di Milano Donatella Buonamici, che dinnanzi al
caso di un ventenne risultato positivo all’alcool test, e fermato mentre alla guida presentava
gli occhi lucidi ed un forte odore di alcool nell’alito, ha assolto il giovane in questione poiché
non informato della possibilità di avvalersi di un
avvocato difensore prima di effettuare il controllo etilometrico. Il giudice ha motivato la sua sentenza dichiarando che, ai sensi del decreto legislativo 285 del 1992, è fatto l’obbligo di avvertire
l’automobilista della sua possibilità di nominare
un legale qualora, come nel caso in questione, le
forze dell’ordine siano in grado di desumere la
scarsa lucidità del guidatore visivamente ancor
prima di utilizzare l’etilometro, mentre l’obbligo
non ricorre qualora il controllo venisse fatto unicamente in via esplorativa. Quando all’automobilista, come nel caso del ventenne in analisi, non
vengano infatti elencati i suoi diritti, anche in presenza di un risultato positivo da parte dell’alcool
test, il verbale delle forze dell’ordine diventa a
conti fatti nullo in tribunale, in quanto il fatto non
sussiste a causa della genericità degli elementi
sintomatici di alterazione dei sensi.
91
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Formula 1
Periodico elettronico di informazione motociclistica
caso che resteranno in loco, facendo provare
magari i giovani piloti o i collaudatori. Quindi è
passata la proposta Sauber di rimanere sulla
stessa pista con gli stessi mezzi già usati per le
gare con un notevole risparmio di costi, ma con
la possibilità di poter fare tutte quelle operazioni di marketing che di solito non si riesce a fare
nei GP. In totale saranno quindi 20 giorni di test
liberi, un bel passo in avanti rispetto al passato,
ma che alle squadre costeranno qualcosa in più.
I budget per il prossimo anno, infatti, con i nuovi
motori turbo e le prove, è aumentato del 15% minimo e con la penuria di sponsor non è una bella
notizia. Una scuderia di medio livello, infatti, da
100 milioni di euro sta mettendo a bilancio 115120 milioni per coprire la prossima stagione.
Calendario ricco mi ci ficco
Novità anche per il calendario della prossima
stagione. Visti i test liberi, alcune gare saranno
più spaziate rispetto a quanto accade ora. Se si
dovesse provare a Silverstone, per esempio, è
escluso che si possa correre il GP seguente la
domenica successiva, come accade quest’anno
con la Germania, sette giorni dopo l’Inghilterra.
In calendario dovrebbe arrivare Sochi, in Russia
e si parla ancora del GP New Jersey, ora gestito
da Chris Pook, il quale venuto apposta a Montreal a parlare con Ecclestone per presentare la
nuova gestione della gara che al momento è in
alto mare. Per la cronaca Pook è anche organizzatore di Long Beach per la Cart e prima di F.1, e
non è un segreto che Ecclestone voglia tre gare
Nuovi regolamenti per i test F1
E dall’anno prossimo cambia il calendario
di Paolo Ciccarone | La FIA sta per approvare i nuovi regolamenti
per i test della F1, che prevedono un totale di 20 giorni di test liberi.
Modifiche in vista anche per il calendario del mondiale
S
arà il prossimo consiglio mondiale
della FIA a ratificare l’accordo che
le squadre di F.1 hanno raggiunto a
maggioranza sui test per la prossima
stagione. Gli unici che hanno votato contro sono
Force India e Catheram. In entrambi i casi si capisce poco il perché abbiano detto no visto che la
prima ha ancora dei debiti da pagare e la seconda non si sa nemmeno se ce la farà a schierarsi il
prossimo anno… In ogni caso l’accordo raggiunto è il seguente: 12 giorni di test liberi in 3 turni di
4 giorni da fare prima del campionato. Il primo
92
test sarà a gennaio e se il Bahrain sarà la prima
gara del mondiale, probabile che sia questa la pista che li ospiterà. Gli altri due turni avverranno
a Barcellona e Jerez. Poi, partita la stagione, ci
saranno 4 sessioni da 2 giorni da svolgersi dopo i
GP europei. A Barcellona (ammesso che si corra
in Spagna perché ci sono grossi dubbi su questa
gara) dal martedì al mercoledì con in più il giovedì
un test di gomme Pirelli fatto da 2 squadre scelte
a caso fra le partecipanti alla gara. Dopo Silverstone Germania e Ungheria gli altri test. Sempre
col giovedì riservato alla Pirelli e a 2 squadre a
93
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Formula 1
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
negli USA, ma la logistica delle gare non è vista
molto bene dalle squadre che cominciano a patire le corse extra Europa imposte da Ecclestone.
Per compensazione dovrebbe saltare la Corea e
a rischio è anche la Malesia, quindi due gare in
meno in oriente da compensare in altro modo.
C’è però il rischio Europa. Spagna non è sicura
dopo il flop di quest’anno in cui Ecclestone non
ha trovato lo sponsor per la gara, la Germania
ha sempre i suoi problemi coi due circuiti e Monza non può sentirsi del tutto sicura anche se ha
un contratto firmato. Non è un mistero che, in
caso di problemi monzesi, qualcuno abbia già
94
presentato un piano B a Ecclestone che comprende il Mugello anche se chi gestisce questo
impianto non è che abbia fatto salti di gioia: per
ospitare la F.1, infatti, sarebbero previsti alcuni
ingenti investimenti che al momento si vorrebbe evitare. Dopo il Consiglio Mondiale della FIA,
il prossimo 28 giugno, si capirà qualcosa in più,
ma con le elezioni federali in corso, se venisse
confermato Jean Todt alla presidenza ci sarebbe
una continuità politica, se invece dovesse vincere l’inglese Tony Parnell, legato alla cordata Ecclestone, è probabile che possa cambiare qualcosa negli equilibri internazionali.
95
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Formula 1
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb
bbbbbbbbbbbbbbb
Oriano Ferrari
ci racconta il GP di Montreal
Il GP del Canada visto dagli occhi di Oriano Ferrari, il meccanico più
famoso della F1. Dalla storica vittoria di Jean Alesi nel 1995 fino alle
performance non esattamente entusiasmanti di Luca Badoer...
O
riano Ferrari, il meccanico più famoso della Formula 1, ci racconta
il circuito di Montreal dove il prossimo weekend andrà in scena il
GP del Canada, settimo appuntamento con la
stagione 2013, che verrà trasmesso in diretta
su Sky e sulla Rai ai seguenti orari, ovvero dalle
19:00 per le qualifiche del sabato e dalle 20:00
per la gara di domenica.
Il comico Marco della Noce, reso celebre dal palcoscenico di Zelig ed inconfondibile voce di Luigi
nel film di animazione Cars, presenterà infatti i
96
Gran Premi di Formula 1 ai lettori di Automoto.it
e Moto.it con l’ironia che lo contraddistingue da
sempre.
Per Oriano Ferrari il circuito del Canada è prima
di tutto la storica vittoria di Jean Alesi ottenuta al
volante della Ferrari nel 1995, ma anche le zanzare che popolano la pit lane e le performance non
esattamente entusiasmanti di Luca Badoer...
Per gustarsi al meglio il prossimo GP del Canada
quindi non resta che guardare il filmato e gustarsi le battute del meccanico più famoso della F1.
Buona visione!
97
le foto più
belle della
gara di
Montreal
Il GP di F1 del Canada ha visto in Vettel, Alonso e
Hamilton i principali protagonisti. Ecco le foto più
spettacolari della gara canadese
98
99
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
100
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Formula 1
101
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
102
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Formula 1
103
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito
Periodico elettronico di informazione motociclistica
Formula 1
Editore:
CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano
P. Iva 11921100159
Redazione
Ippolito Fassati
Emiliano Perucca Orfei
Alessandro Colombo
Aimone Dal Pozzo
Francesco Paolillo
Andrea Perfetti
Matteo Valenti
Grafica
Thomas Bressani
Collaboratori
Massimo Clarke (Tecnica)
Enrico De Vita
Claudio Pavanello (Epoca)
Alfonso Rago
Antonio Gola
COPYRIGHT
Tutto il materiale contenuto su
Automoto.it Magazine è oggetto di
diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in
Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi
ogni riproduzione, anche parziale, senza
l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l.
Automoto.it
Via Melzo 9- 20129 Milano
Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003
Capitale Sociale Euro 10.000 i.v.
Email: [email protected]
104
105