Prove - Moto.it
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Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Numero 20 18 Giugno 2013 105 Pagine Periodico elettronico di informazione motociclistica Mercedes Classe E Citroen C3 2013 Le nuove stelle della gamma Classe E offrono un look elegante ed eccezionali livelli di confort Look più moderno, nuovi motori VTi a tre cilindri a benzina Le nuove Cabrio e Coupé Un cilindro in meno, tanti km in più Oriano Ferrari ci racconta il GP di Montreal Il GP del Canada visto dagli occhi del meccanico più famoso della F1 | PROVA SU STRADA | Jeep Grand Cherokee da Pag. 2 a Pag. 19 All’Interno NEWS: Jaguar XF 2014 | Nissan Juke 1.5 dCi rinnovato I Opel Insigna restyling | Pagani Zonda Revolucion Porsche 911 50th Anniversary | Renault Zoe | F1: Nuovi regolamenti per i test 2 3 PROVA SU STRADA Jeep Grand Cherokee Look, tecnologia e performance La Jeep Grand Cherokee si rinnova nell’estetica e nella tecnica. Difficoltosa in manovra ma appagante sia su strada che in off-road di Matteo Ulrico Hoepli 4 5 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica replicato in quelli posteriori. Curiosi e nuovi i fendinebbia molto piccoli incastonati dentro 2 feritoie tipo prese d’aria cromate. Il frontale si chiude in basso con una importante cromatura che divide le due prese laterali da quella centrale, che contiene, optional, il radar dell’ ACC, il cruise control adattivo. Le fiancate laterali sono caratterizzate da una linea di cintura alta ed i passaruota pronunciati che gli danno un’aria muscolosa e solida , che incorniciano i cerchi da 20 pollici dal bel disegno, per le versioni Summit e Overland (18 pollici per la Limited). Il lato B è molto cambiato, arricchendosi di linee e di carattere sportivo, in particolare i nuovi fari led dal disegno sinuoso, gli scarichi cromati inglobati nel parafango, molto belli, di serie sulla versione SUMMIT, da noi provata. Non manca lo spoiler posteriore pronunciato e la bella scritta JEEP proprio al centro, giusto per non sbagliarsi. Gli Interni: tanta qualità e comfort S ciacca, Sicilia – Primo Test Drive, alla Presentazione Internazionale siciliana di un mito che si rinnova nella tradizione, con tecnologie all’avanguardia ed estetica ancora più dinamica, ma sempre da vera off road. Jeep fu la prima negli anni sessanta a capire i bisogni delle famiglie moderne: spazio, capacità di carico, comfort nei lunghi viaggi, ma con possibilità di andare ovunque ed in sicurezza grazie alle capacità del 4x4. Nasceva così la Wagoneer, poi negli anni 80 trasformata in Grand Cherokee, ora alla sua ultima interpretazione , nella M.Y. 2014, dove entrano prepotentemente le ultimissime tecnologie dando un carattere sportivo ed elegante alla SUV di punta di casa Jeep. Oggi, dopo circa 5 milioni di unità vendute nel mondo, il SUV più premiato di sempre, si evolve e presenta un nuovo design degli esterni e degli interni, nuovi 6 Gli interni li abbiamo trovati veramente migliorati, la percezione di qualità dei materiali e dell’ergonomia è di classe veramente premium, a livello se non meglio, delle concorrenti come Range Rover Sport e Mercedes ML. Sono interni “emozionali”, caldi, sia la pelle con le doppie cuciture che i particolari in legno, lavorati quasi artigianalmente, danno un senso di lusso e comodità non indifferenti. Nuova anche la leva del cambio, fin troppo da berlina, il volante sportivo a tre razze con una bella impugnatura. Inoltre, su tutti gli allestimenti sono di serie i “paddles” del cambio sequenziale posizionati dietro al volante. Ipertecnologica la strumentazione racchiusa in una “palpebra” cromata importante in parte “digitale”: il contachilometri ed altri indicatori sono di fatto rappresentati sullo schermo e possono essere personalizzati. La cosa più importante è che non sono riflessi ed è ben visibile durante la guida. Nuovo e incredibilmente (rispetto ad altri concorrenti) facile da utilizzare il sistema multimediale che contiene il sistema di navigazione satellitare UConnect con schermo touchscreen contenuti come meccanica e performance su strada e in fuoristrada ulteriormente perfezionate grazie al nuovo cambio automatico a otto rapporti equipaggiato di serie su tutta la gamma. La nuova trasmissione assicura consumi più efficienti ed emissioni inquinanti ridotte a fronte di un sensibile miglioramento delle prestazioni e del piacere di guida grazie a cambiate più veloci e fluide. Design esterno: vera Jeep! Già l’estetica esterna dice molto dell’auto. Studiata e raffinata nelle linee che restano “molto Jeep”, con una massa importante (oltre 2.400 kg) , smussata da angoli arrotondati e particolari cromati. Altrettanto importanti le misure: lunga 4,83 metri, larga 1,95 metri ed alta 1,80. Campeggiano sul frontale le “7 feritoie verticali” simbolo delle Jeep. Il cofano imponente è incorniciato dai fari LED, nuovi, con un bel motivo che viene 7 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Il nuovo cambio automatico ad otto marce, installato per la prima volta su un modello del marchio Jeep, incrementa notevolmente il piacere di guida da 8,4”. I comandi della radio e del climatizzatore sono stati posizionati sotto lo schermo e dispongono di manopole e pulsanti di facile ed agevole utilizzo. Contenuto esclusivo delle versioni Summit e SRT del nuovo Grand Cherokee, è il sofisticato impianto audio Harman Kardon da 825 watt e 19 altoparlanti. Dietro si sta decisamente comodi, anche in 3, e resta proprio un bel bagagliaio, quasi al top di categoria, con uno spazio per le valigie di ben 782 litri, e con i sedili posteriori ripiegati di oltre 1500 litri, in più il portellone è di serie con l’apertura elettrica, comodissima. Da trasloco! Novità: doppio tetto apribile “open-air” La Jeep Grand Cherokee offre di serie sulle 8 versioni Overland, Summit e SRT, il tetto panoramico CommandView con i doppi vetri apribili elettricamente. Con una superficie vetrata due volte superiore rispetto a quella di un tetto apribile tradizionale, si sviluppa su tutta la lunghezza del tetto fino a comprendere la seconda fila di sedili. Il vetro panoramico anteriore si apre esternamente scorrendo verso la parte posteriore della vettura mentre il vetro panoramico posteriore è fisso e prevede una tendina parasole a comando elettrico. Dà una grande luminosità all’abitacolo, e dà una bellissima “vista” ai passeggeri. Gamma: allestimenti nuovi e rinnovati La nuova Jeep Grand Cherokee MY 2013 è disponibile nelle versioni Limited, Overland e SRT. L’esclusiva versione top , la “ Summit”, che si aggiunge ai tre allestimenti già presenti in gamma, rappresenta una novità assoluta per il mercato italiano. Il lancio commerciale in Italia e nei principali mercati europei avrà inizio a partire dal mese di luglio. Sul mercato italiano, la motorizzazione 3.0 CRD sarà disponibile in abbinamento a tutti gli allestimenti (ad eccezione della versione ad alte prestazioni SRT). I propulsori benzina 3.6 V6 e 5.7 V8 sono equipaggiati esclusivamente sulla versione Summit. La versione ad alte prestazioni SRT è spinta dal potente motore V8 HEMI da 6.4 litri. Il nuovo cambio automatico a 8 rapporti è abbinato a tutte le motorizzazioni benzina e turbodiesel. La nuova gamma di colori prevede 11 tinte esterne per la carrozzeria: Brilliant Black, Bright White, Deep Cherry, Redline (disponibile esclusivamente sulla versione SRT), Cashmere, Billet, Maximum Steel, Granite, Black Forest Green, True Blue e Deep Auburn (quest’ultima tinta è un’esclusiva della versione Summit). I nuovi interni prevedono le nuove colorazioni: Black, Light Frost, Jeep Brown, e le combinazione bicolore Jeep Brown/ Indigo Blue, Jeep Brown/Light Frost . Infine, cinque sono i disegni dei cerchi disponibili sulla nuova gamma Grand Cherokee. Motori ottimizzati e piu’ sfruttabili Jeep Grand Cherokee è spinto dal brillante turbodiesel 3.0 litri V6 ad iniezione diretta elettronica Common Rail dotato di tecnologia Multijet II, prodotto in Italia da VM, e dai propulsori benzina V6 Pentastar da 3.6 litri, V8 da 5.7 litri 9 10 11 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica cui ci si trova, il tutto tenendo in considerazione la riduzione dei consumi. L’efficienza del cambio automatico ed il maggior numero di rapporti, consentono di ridurre i consumi, grazie al funzionamento ad un regime di giri più basso sia nel ciclo urbano che in quello autostradale. Motore turbodiesel 3.0 V6 con tecnologia Multijet II Il turbodiesel da 3.0 litri genera una potenza massima di 250 CV a 4.000 giri/min. (con regime massimo a 4.800 giri) ed una coppia di 570 Nm a 2.000 giri/min. I consumi sono pari a 7,5 l/100 km nel ciclo combinato, con un risparmio del 10% rispetto al modello precedente. Le emissioni di CO2 registrano una riduzione del 9% e sono pari a 198 g/km. Lo 0-100km/h viene coperto in 8,2 secondi, e la stazza totale e di circa 2.400-2.500 kg dipende dalla versione. Compatto e leggero, il motore turbodiesel da 3.0 litri con sistema di iniezione common rail da 1.800 bar presenta un monoblocco in ghisa e le testate in alluminio sono del tipo a doppio albero a camme in testa con azionamento a catena e quattro valvole per cilindro. Con il turbodiesel da 3.0 litri, Jeep Grand Cherokee può vantare capacità di traino di riferimento pari a 3.500 kg (2.949 per la versione Summit). L’efficiente motorizzazione 3.0 litri turbodiesel equipaggia di serie le versioni Limited, Overland e Summit. (disponibili esclusivamente sulla versione Summit) e V8 HEMI da 6.4 litri (solo sulla versione SRT). Tutte le motorizzazioni benzina equipaggiate sul nuovo Grand Cherokee sono conformi alla normativa Euro 6, il diesel è euro 5. Nuovo cambio automatico a otto velocità Tutte le motorizzazioni sono abbinate al nuovo cambio automatico a otto rapporti che assicura una riduzione dei consumi e delle emissioni, garantendo allo stesso tempo migliori prestazioni e cambiate precise e fluide. Equipaggiato per la prima volta su un modello del marchio Jeep, il nuovo cambio automatico ad otto marce incrementa notevolmente il piacere di guida e le varie mappature del nuovo cambio automatico fanno in modo che il cambio si adatti alle condizioni di guida: il software è infatti in grado di valutare diversi parametri tra cui l’accelerazione, la coppia utilizzata, la velocità di marcia ed eventuali richieste di potenza da parte del guidatore per far si che la velocità ed i momenti dei cambi marcia siano ottimali alle specifiche condizioni in 12 13 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Tecnica 4x4 e sospensioni “off –road” La nuova Jeep Grand Cherokee dispone dei sistemi di trazione integrale Quadra-Trac II e Quadra-Drive II che si differenzia per la presenza del differenziale autobloccante elettronico posteriore a slittamento limitato ELSD (Electronic Limited-slip Differential). Esclusivamente sulla versione SRT è previsto il sistema Quadra-Trac Active on-demand, anch’esso dotato di differenziale posteriore autobloccante elettronico a slittamento limitato ELSD. Sospensioni pneumatiche Quadra-Lift sono di serie sulle versioni Overland e Summit e consentono di variare l’altezza da terra del veicolo a cinque diversi livelli per raggiungere l’escursione massima di 28 cm utile a superare in sicurezza ostacoli off-road. Questi sistemi garantiscono a Grand Cherokee le leggendarie capacità del marchio Jeep. Il sistema di trazione integrale permanente QuadraTrac II con ripartitore a due velocità si avvale del controllo della trazione BTCS (Brake Traction 14 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Control System) sull’asse anteriore e su quello posteriore per garantire capacità fuoristradistiche di assoluto riferimento. Grazie a specifici sensori, il sistema di trazione Quadra-Trac II avverte immediatamente l’eventuale slittamento di una ruota ed invia le informazioni utili ad apportare il necessario intervento correttivo. Quando il sistema avverte lo slittamento delle ruote di un asse, può arrivare a trasferire fino al 100% della coppia all’assale con maggiore presa. Il sistema presenta due modalità di funzionamento: la modalità integrale permanente (4WD High) in cui il sistema ripartisce automaticamente ed in modo variabile la coppia sull’asse anteriore e posteriore e la modalità a marce ridotte (4WD Low) attivabile attraverso un pulsante sulla consolle centrale che provvede a ripartire la coppia con rapporto 50/50 sui due assi. La modalità 4WD Low consente di affrontare nella massima sicurezza i percorsi off-road più impegnativi grazie all’eccezionale rapporto di riduzione di 2,72:1. Il sistema di trazione Quadra-Trac II è equipag- giato di serie sulla versione Limited. Le versioni Overland e Summit dispongono del sistema di trazione integrale permanente Quadra-Drive II con differenziale autobloccante elettronico posteriore. L’altezza da terra del veicolo può essere modificata secondo cinque diversi livelli fino a raggiungere l’escursione massima di 28 cm: • Normal Ride Height (NRH): è la posizione di guida standard della vettura. Con 22 cm di altezza libera da terra garantisce efficienza nei consumi e massimo comfort su strada. • Off Road 1: solleva il veicolo di 3,3 cm rispetto alla posizione NRH fino a raggiungere i 25,4 cm di altezza da terra. Ciò consente un assetto utile a superare ostacoli in off-road. • Off Road 2: assicura le leggendarie capacità fuoristradistiche Jeep aggiungendo ulteriori 6,6 cm rispetto alla posizione NRH per raggiungere un’altezza massima da terra pari a 28 cm. • Park Mode: abbassa il veicolo di 4 cm rispetto alla modalità NRH per facilitare l’accesso e l’uscita dal veicolo e le operazioni di carico. NRH e Park Mode sono selezionabili dal conducente per consentirgli di controllare l’altezza da terra della vettura. • Aero Mode: abbassa il veicolo di 1,3 cm rispetto alla modalità NRH. L’Aero Mode entra in funzione in base alla velocità del veicolo ed assicura l’aerodinamica ideale a garantire performance sportive e consumi ottimali. Sistema di gestione della trazione Selec-Terrain Novità anche per il sistema di gestione della trazione Selec-Terrain a cinque modalità equipaggiato di serie su tutta la gamma Jeep Grand Cherokee Il sistema è stato infatti perfezionato con l’introduzione, in combinazione del pacchetto Off Road, del nuovo dispositivo Selec-Speed Control che consente di controllare la velocità del proprio veicolo, quando si percorre un tratto in salita o in discesa, mediante le leve del cambio al volante, senza la necessità quindi di intervenire su acceleratore o freno. Il sistema di gestione della trazione Selec-Terrain di Jeep Grand Cherokee consente di scegliere tra le modalità per la guida on-road ed off-road quella più adatta ad affrontare una particolare superficie. Le modalità di guida sono: • Sand: Traction Control e Quadra-Lift: lavorano per prevenire lo slittamento delle ruote sulla sabbia. La coppia è calibrata per un comportamento ottimale. • Mud: Traction Control e Quadra-Lift lavorano per prevenire lo slittamento delle ruote e la coppia è calibrata per prestazioni ottimali sul fango. • Auto: si adatta automaticamente a qualsiasi situazione di guida sia su strada che in fuoristrada. • Snow: gestisce la trazione per affrontare la guida su fondi innevati. • Rock: gli esemplari equipaggiati con le sospensioni Quadra-Lift raggiungono l’escursione massima di 28 cm. In questa modalità il ripartitore, i differenziali e l’acceleratore sono configurati per garantire il massimo controllo alle basse velocità. Nuova funzionalità “Eco Mode” Un ulteriore contributo all’efficienza dei consumi della nuova gamma Grand Cherokee arriva dalla nuova funzione Eco Mode che interviene sulla gestione elettronica del cambio in modo tale da ottimizzare i cambi marcia. Se si preferiscono prestazioni più sportive è possibile disabilitare l’Eco Mode tramite un pulsante posto in plancia. Inoltre, l’Eco Mode attiva, dove presenti, le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift abbassando l’altezza da terra della vettura per migliorare ulteriormente l’aerodinamica e garantire un’efficienza ottimale. Sicurezza Anche nel campo della sicurezza, Grand Cherokee offre contenuti all’avanguardia: oltre alla completa dotazione di sicurezza attiva e passiva già disponibile di serie che prevede controllo elettronico della stabilità con sistema antiribaltamento, ABS con calibrazione off-road, 15 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica passaggio 1800-2000 giri, accompagnato da qualche vibrazione, per il resto il motore spinge bene ed in maniera regolare fin poco oltre i 4000 giri. Le cambiate sono immediate e dolcissime, nella guida normale, per la guida sportiva, mettendo il cambio in modalità Sport, avremmo preferito qualcosa di più veloce. Le Sospensioni non sono troppo rigide e digeriscono bene le asperità delle strade siciliane. La guida in statale si adatta molto bene al Grand Cherokee, grazie alla generosità del V6 VM e del cambio a 8 marce si è sempre in coppia. Solo nei tornanti più stretti c’è un po’ di rollio, ma comprensibile visto il peso di oltre 2.000 kg. Entriamo in autostrada, spingiamo giù tutto il pedale e apprezziamo l’accelerazione, decisa, continua, fino ai 130 km/h. Mettiamo il cruise control adattivo, comodissimo, oltre che sicuro, e ci godiamo la comodità della Grand Cherokee. DI fatto un’ottima auto da viaggio , bel navigatore, ottimo sound della Harman Kardon. Guardiamo i consumi, attorno ai 10 con un litro, a velocità costante, ma se si viaggia a 110, si va oltre i 12 km con un litro di diesel, non male per un “Jeppone” ! Nel ciclo combinato effettivamente il Grand Cherokee “stacca” un ottimo risultato nei consumi, per la classe, con 7,5 litri per 100 km. Ecco lo sterrato: modalità off road e ridotte! sistema di controllo della trazione sulle quattro ruote Brake Traction Control System (BTCS) e 7 airbag (frontali, laterali anteriori, laterali a tendina e per le ginocchia del guidatore), il nuovo Grand Cherokee aggiunge l’aggiornato sistema Forward Collision Warning con Crash Mitigation, il dispositivo Adaptive Cruise Control con funzione di arresto (disponibile entro la fine dell’anno), la telecamera posteriore ParkView con visualizzazione dinamica ed il nuovo sistema Selec-Speed Control con Hill-Ascent Control ed Hill-Descent Control per garantire l’assistenza necessaria quando si devono percorrere tratti in salita ed in discesa. Il Forward Collision 16 Warning con ‘Crash Mitigation’: il dispositivo verifica, attraverso sensori radar, se il veicolo si sta avvicinando troppo velocemente alla vettura che lo precede e invia, se necessario, un segnale al guidatore in modo che possa intervenire per evitare l’impatto. Il sistema è stato aggiornato per frenare automaticamente la vettura e mantenere la pressione sul freno per 1,5 secondi nel caso il guidatore non intervenga immediatamente con la necessaria misura correttiva. Il Forward Collision Warning con Crash Mitigation è compreso nel pacchetto Advanced Safety Technology Group di serie sulle versioni Overland e Summit Tutti a bordo : ottima visibilità, buona tenuta alle alte velocità, comodo lo sterzo in manovra Salendo sulla nuova Jeep, si ha subito l’impressione di solidità, la sensazione di poter partire per il giro del mondo. Certo la stazza è importante e quindi le manovre sono difficoltose e girare in città non è facilissimo, ma il tutto è mitigato da un’ottima visibilità degli angoli e da uno sterzo capace che aiuta molto in manovra, in retromarcia coadiuvato dalla sempre utile telecamera. Accensione con il pulsante “start” e il V6 diesel si accende sommesso. Salendo di giri abbiamo trovato soltanto un po’ di rumorosità al Bene, ora arrivati nell’affascinate interno della Sicilia, ci inerpichiamo per strade di montagna e poi per un bellissimo fuoristrada che ci porterà fino alla costa. Il terreno dove è nata la Grand Cherokee. Appena si tocca la polvere degli sterrati, la Grand Cherokee sembra andare ancora meglio che in autostrada, trazione perfetta, si sente quasi che l’auto “ti accompagna “ nella guida, grazie anche all’elettronica. Nelle buche più grosse, bisogna passare adagio, soprattutto se le sospensioni sono in modalità “off road” ovvero alte, in quanto l’auto è più rigida. Con un istruttore facciamo poi un percorso “estremo” e apprezziamo gli incredibili angoli d’attacco della Jeep, e la trazione quasi al limite, sempre con le gomme 17 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 18 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove 19 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica di serie. Veramente impressionante. Non si ferma ed è anche difficile sentire l’intervento dell’elettronica , ottimo lavoro degli ingegneri. Conclusioni La nuova Jeep Grand Cherokee ha veramente fatto un salto di qualità notevole. E’ sempre stata un’auto di sostanza, sportiva, per tutti, ma da oggi è anche molto raffinata e comoda e può essere guidata più dinamicamente su strada. Le doti off road, sempre apprezzate, e la linea da “duri” sono sempre lì, se non migliorate ed affinate. Un SUV multiuso incredibile, spazioso, ottimo nei lunghi tragitti autostradali, perfetto per le vacanze in famiglia o con amici. Elegante per la sera, inarrestabile in fuoristrada. Certo non si parcheggia facilmente e si fa pagare, ma ne vale il prezzo. Anche i consumi non certo da utilitaria, sono però accettabili e addirittura buoni per chi riesce ad avere il piede leggero. 20 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Jeep Grand Cherokee Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Sito dedicato » Store online » Versione S-Limited » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 21 22 23 24 25 PROVA comparativa Mercedes Classe E Fascino ed esclusività In listino da 42.090 euro nella versione Coupé e 47.110 euro per la Cabriolet, le nuove stelle della gamma Classe E offrono un look elegante ed eccezionali livelli di comfort di Emiliano Perucca Orfei 26 27 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito L e coupé e le cabriolet d’alto di gamma della Stella possono essere considerate un grande classico oltre che un importante successo: dal 1960 ad oggi, infatti, le carrozzerie più sportive ed affascinanti delle vetture che oggi portano il nome di Classe E Coupé e Classe E Cabriolet sono state vendute in 1.200.000 unità. Numeri indubbiamente eccezionali per prodotti che dovrebbero essere considerati di nicchia, ai quali l’Italia da sempre contribuisce moltissimo: dal 2009 ad oggi sono oltre 7.000 le Classe E non Station Wagon e non Berlina ad essere state immatricolate. Coupé: 100 anni di successi Le motivazioni di questo successo partono da molto lontano, in particolar modo per le coupé di cui si trova traccia nei listini della Stella da 100 28 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica anni e che oggi si compone di tre proposte: Classe C Coupé (leggi la prova della C 63 AMG), CL ed, appunto, la rinnovata Classe E a cui si sono affiancate le Coupé a quattro porte CLS, CLS Shooting Brake e CLA. Vetture, quest’ultime, che pur avendo quattro porte condividono concetti di sportività e costruzione con le carrozzerie più sportive, come nel caso della finestratura laterale apparentemente priva di montante centrale. Coupé: Cx 0,25 Una soluzione, quest’ultima, che sulla Classe E porta in dote un look estremamente raffinato ma soprattutto il nomignolo “belvedere”...perchè soprattutto per chi siede dietro la visione laterale è estremamente ampia. Una differenziazione, rispetto alla berlina o alla station wagon, che per i vertici di Mercedes può bastare per far parlare di lei come di un modello “originale” e non di una variante a due porte della berlina caratterizzata, tra le altre cose, da un’aerodinamica eccezionale: i tecnici Mercedes, infatti, sono riusciti a scendere sino alla soglia di 0,25. Poche macchine al mondo possono vantare un risultato simile. avrebbe costretto gli stilisti a troppi compromessi in termini di stile e con ogni probabilità, vista la dimensione della vettura, non si sarebbe potuti arrivare ad ottenere un bagagliaio di ben 300 litri con la capote aperta... Cabriolet: scelta senza rinunce Cabriolet: massima protezione anche a 130 km/h Anche per quanto concerne la Cabriolet la finestratura laterale è naturalmente priva del montante centrale. In questo caso, al posto del tetto ad arco che caratterizza la Coupé, prende però posto una capote in tessuto a tre strati studiata per offrire il massimo isolamento con l’esterno (acustico e termico) ma allo stesso tempo la capacità di aprirsi e chiudersi in meno di 20 secondi sino ad una velocità di 40 km/h. Questi, però, non sono gli unici motivi per cui Mercedes ha scelto di proseguire con la capote in tela: il tetto in metallo, ideale per vetture come SLK o SL, Una condizione, quest’ultima, che il mkt Mercedes ha cercato di rendere possibile per il maggior numero di tempo possibile nell’arco di un anno realizzando due sistemi in grado di regalare una piacevole permamenza a bordo anche in condizioni di temperatura sino a qualche anno fa proibitive per una cabrio: l’aircap (opzionale), deflettore dinamico posto sopra al parabrezza pronto ad alzarsi o abbassarsi una volta superati i 15 km/h, il deflettore tra i poggiatesta posteriori (anch’esso attivo) e l’airscarf (sciarpa d’aria 29 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica L’aircap e l’airscarf (sciarpa d’aria calda che protegge il collo) lavorano per assicurare il piacere di viaggiare a capote abbassata anche ad alte velocità o quando la temperatura si abbassa calda che protegge il collo) lavorano per assicurare il piacere di viaggiare a capote abbassata anche ad alte velocità o alle prime giornate di sole dell’anno. Tre allestimenti Mercedes Classe E Coupé e Cabriolet sono disponibili in Italia in tre versoni. Executive, Sport e Premium. Di serie per tutte il Collision Prevention Assist, che “inchioda” la vettura nel caso in cui ci sia un ostacolo imprevisto lungo il percorso, 30 l’Attention Assist, il Direct Steering controsterza in maniera automatica la vettura nel caso in cui si verifichino fenomeni di sovrasterzo, così come il sistema Pre Safe che agisce su una serie di dispositivi per rispondere nella maniera più efficace ad un impatto causato da un incidente. Ma sono innumerevoli gli accessori e le implementazioni elettroniche che le Classe E Coupé e Cabrio, come la berlina e la station wagon, possono portare con loro: del resto grazie alle telecamere la vettura vede, sente grazie ai radar, parla e ascolta con sistemi che perfettono di interagire con la vettura senza mani. Cosa viene offerto di serie Scendendo nel dettaglio la versione Executive (4.000 euro in meno della precedente) offre di serie i fari a led, i cerchi da 17”, i sedili misto eco-pelle/tessuto e la predisposizione al Becker Map Pilot, che costa circa 500 euro. La Sport (costa 1.700 euro in più) offre anch’essa i fari a led ma i cerchi da 18, i doppi scarichi sportivi, gli 31 32 33 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito specchi ripiegabili elettricamente ed il sistema Aircap. Con la Premium, che costa 7.000 euro in più della Executive, viene offerto il navigatore di serie, i fari full led con funzione di illuminazione intelligente ILS, il pacchetto sportivo AMG ed i cerchi da 18” a cinque razze sdoppiate. Tre diesel e quattro benzina Tutti gli allestimenti possono essere abbinati a tre motori diesel e quattro benzina. I diesel sono il 220 CDI, biturbo, da 170 CV ed il 250 CDI da 204 CV e 500 Nm di coppia massima a 1.600 giri. Quest’ultima unità, best seller in Italia su numerosi modelli della gamma, è data per un consumo medio sulle Classe E di 19,6 km/l. Per chi volesse qualcosa in più Mercedes propone anche il V6 350 BlueTec da 252 CV. La gamma benzina si apre con i 184 CV della E 200 e si chiude con i 408 CV, sprigionati da un raffinato V8, della E 500. Nel mezzo i 306 CV della E 350 ed i 204 CV della E 250, che secondo Mercedes dovrebbe anche essere il motore più venduto tra i benzina: Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica quattro cilindri, 1,8 litri, l’unità è in grado di sprigionare 310 Nm di coppia consumando una media di un litro di verde ogni 17 km. Quanto costa? I prezzi della Coupé vanno dai 42.090 euro della E200 per arrivare ai 75.220 euro della E 500. Nel mezzo la E 250 CDI, per la quale bisogna staccare un assegno di 47.500 euro. La Cabrio costa 47.110 euro nella motorizzazione d’accesso a benzina per arrivare a 79.820 euro nella versione E500. Per la E 250 CDI servono 52.100 euro. Dal vivo: come sono fuori Le nuova Mercedes Classe E Cabrio e Coupé sono state oggetto, come del resto le versioni berlina e station wagon, di un profondo restyling che ha restituito un’immagine più moderna ed allo stesso tempo tecnologica. Messi in soffitta, per la prima volta dal 1995 ad oggi, i quattro fari anteriori le “sportive” della gamma Classe E si mostrano come sempre ben costruite e rifinite con la cura che contraddistingue il brand della Stella: tra gli elementi di spicco, oltre agli accoppiamenti dei lamierati, la raffinatezza costruttiva dei nuovi gruppi ottici e la sportività del pack AMG di serie al top di gamma, si fanno notare l’elegante assenza del montante centrale nella coupé e l’esecuzione della capote in tela sulla Cabrio, che sparisce completamente una volta aperta integrandosi perfettamente al profilo della vettura. Dal vivo: come sono dentro La tecnologia negli ultimi 24/36 mesi ha fatto passi da gigante ed allo stesso tempo lo sviluppo della geometria delle plance e degli interni si sta man mano adeguando all’iniezione di display digitali e comandi sempre più razionalizzati: esempio ne sono le nuove Classe A, B e CLA, da 34 cui la futura Classe E prenderà con ogni probabilità ispirazione, mentre per quanto concerne il modello attuale la linea della plancia denuncia un po’ il peso degli anni, pur senza farsi mancare nulla. Materiali di primissima qualità, accoppiamenti eccezionali ed ergonomia dei principali comandi tra le migliori al mondo sono indubbiamente i punti chiave di vetture che offrono un posto guida pensato per viaggiare comodi e sicuri e sufficiente spazio anche per chi siede dietro: sia in configurazione Cabrio che Coupé, infatti, le nuove “Stelle” offrono tutto lo spazio che serve per ospitare comodamente una coppia di amici ed i relativi bagagli. Uno degli elementi che sorprende, anche della Cabrio, è infatti la volumetria del bagagliaio che a capote chiusa è davvero sorprendente. 35 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica La capote offre una grande prote- Più confort che prestazione Il 250 CDI è la scelta perfetta 1.845 kg la Cabrio e 1.705 kg la Coupé le nuove Tra i motori che abbiamo preferito nel corso della zione Le sorprese, sulla Cabrio, sono anche di altra natura: la capote non è velocissima ad aprirsi e chiudersi ma rappresenta un vero e proprio riferimento nella categoria per quanto concerne la protezione acustica dall’esterno, che è davvero equiparabile a quella della Coupé. Un livello di confort che si ritrova anche in modalità aperta, soprattutto se si sceglie di dotare la vettura del sistema Aircap che una volta superati i 15 km/h alza uno specifico deflettore sul parabrezza deviando i flussi: anche a 130 km/h il confort è totale ed è un vero piacere viaggiare en plein air anche in autostrada. 36 Classe E non nascono certamente per assicurare prestazioni da brivido ma per offrire quel incomparabile mix tra sportività ed eleganza che è tipico di questi modelli Mercedes: questo non significa che le nuove E non siano in grado di aggredire le curve o che non assicurino piacere di guida quando c’è da guidare, ma più semplicemente che il meglio da questi modelli lo si ottiene godendosi il confort e la piacevolezza dell’erogazione dei motori (diesel in particolare) passeggiando a pochi metri dal mare o guidando, tornante dopo tornante, per raggiungere la vetta di un passo alpino. nostra prova segnaliamo indubbiamente il 250 CDI: disponibile su ormai tutta la gamma della Stella il quattro cilindri biturbo da 204 CV offre tutto quello che serve in termini di prestazione assoluta senza richiedere niente più del giusto alla voce consumi. Un valore, quest’ultimo, esaltato dall’efficacia del cambio 7G tronic plus, che come al solito dimostra di saper abbinare nel migliore dei modi prestazioni e confort. In conclusione Le nuove Mercedes Classe E Coupé e Cabriolet sono vetture pensate per una clientela raffinata, 37 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 38 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove 39 40 41 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Mercedes Classe E attenta al dettaglio raffinato ed al confort di bordo. La versione che preferiamo è per dotazione la Premium mentre per quanto riguarda l’estetica è forse preferibile il look più sobrio della Sport. Qualsiasi sia l’allestimento scelto, in ogni caso, il nostro suggerimento è quello di puntare sulla motorizzazione 250 CDI: consuma poco, vale molto sul mercato dell’usato e vanta un mix tra prestazioni e confort di livello assoluto. 42 Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Sito dedicato » Virtual tour » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 43 44 45 PROVA SU STRADA Citroen C3 2013 Un cilindro in meno, tanti km in più Provata la rinnovata Citroen C3. Look più moderno, nuovi motori VTi a tre cilindri a benzina ma Infotainment ancora da semplificare nell’uso. Consumi molto contenuti e vantaggiosa offerta lancio a 9.850 euro di Matteo Valenti 46 47 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica con i catadiottri che ora vengono collocati nella zona laterale inferiore del paraurti. La rinnovata C3 rende disponibili inoltre tre nuove tinte per la carrozzeria, denominate rispettivamente Blu Zaffiro, Rosso Rubino e Blu Cobalto (disponibile in un secondo momento), che si vanno ad aggiungere all’attuale gamma di nove colori. C’è ancora il parabrezza Zenith Saliti a bordo non si notano particolari differenze nell’abitacolo rispetto al passato, con il tunnel centrale e la plancia che mettono in mostra originali plastiche lucide e il tipico quadro strumenti analogico composto da tre strumenti circolari, oltre naturalmente al diffusore integrato di fragranze e al grande parabrezza Zenith, vera particolarità di questa vettura che regala una luminosità davvero impareggiabile all’interno. Sulla rinnovata C3 però debuttano nuove tinte marrone o grigio mirror con effetto specchiato D opo essere stata prodotta in più di 3 milioni di esemplari, 500.000 dei quali venduti nel nostro Paese, la Citroen C3 è diventata non solo il best seller del Double Chevron, ma anche l’auto francese più venduta in Italia. Lanciata per la prima volta nel 2003, la C3 si presenta totalmente rinnovata nel 2009 con l’arrivo del modello di seconda generazione, che ora è stato sottoposto ad un lieve maquillage volto ad aggiornare il design e ad un più consistente aggiornamento tecnico che ha introdotto nuove e più efficienti motorizzazioni. All’attacco con nuovi motori Per questo motivo i vertici di Citroen Italia preferiscono parlare di “nuova C3” piuttosto che di “C3 restyling”, ovvero di una vettura che pur differenziandosi esclusivamente per alcuni dettagli stilistici rispetto al passato, si dimostra 48 per la plancia, che si può coordinare a scelta con inediti rivestimenti. Navigatore eMyWay: molto completo ma... Al centro della plancia continua a farsi notare il display del sistema di infotainment eMyWay che oltre alla funzione di navigatore, computer di bordo e alla possibilità di integrare perfettamente smartphone e dispositivi elettronici attraverso collegamenti Bluetooth, Aux e USB permette anche di visualizzare le immagini della telecamera posteriore in fase di parcheggio in retromarcia, una vera rarità su questo segmento. A questo proposito occorre dire che il sistema di navigazione si dimostra nel complesso efficace nel condurre a destinazione, anche se l’interfaccia grafica non è delle più chiare ed immediate e il fatto di non disporre di uno schermo touch non rende semplicissima l’operazione di inserimento degli profondamente cambiata una volta che ci si mette al volante, regalando prestazioni più brillanti e consumi decisamente più contenuti rispetto al passato. Proposta in Italia ad un prezzo in offerta lancio che parte da 9.850 euro (il listino invece parla di un prezzo d’attacco fissato a 12.400 euro), la Citroen C3 è una vettura di segmento B che sul mercato è in diretta concorrenza con vetture come Peugeot 208, Renault Clio, Fiat Punto, Alfa Romeo MiTo, Lancia Ypsilon, Volkswagen Polo, Seat Ibiza, Opel Corsa, Kia Rio, Hyundai i20 e Chevrolet Aveo. Nuovo frontale e nuovi colori Rispetto al modello originale di seconda generazione lanciato nel 2009, la rinnovata C3 si distingue ad un primo sguardo grazie al nuovo frontale che mette in mostra luci diurne a LED all’interno del paraurti e gli chevron integrati nella griglia anteriore. Lievi ritocchi anche al posteriore, dove i gruppi ottici ora sfoggiano cristalli più scuri, 49 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica indirizzi o punti di interesse che si desiderano raggiungere, costringendo a distrarsi eccessivamente durante la guida. il controllo della stabilità ESP viene fornito esclusivamente come optional (250 euro). Con 3,94 metri di lunghezza, 1,71 di larghezza e 10,2 di diametro di sterzata, Citroen C3 rivela dimensioni ideali per muoversi nel traffico urbano, mentre il passo di 2,46 metri ha permesso di realizzare una buona abitabilità interna anche per i passeggeri posteriori. Vero fiore all’occhiello della rinnovata C3 rimane senza dubbio il bagagliaio che mette a disposizione 300 litri di capacità, rivelandosi uno dei più generosi e meglio sfruttabili della categoria (una Fiat Punto ha 275 litri di capacità, una VW Polo 280). La vettura presenta un peso che può variare tra 973 e 1.090 kg a seconda delle versioni e un Cx di 0,30, per quanto riguarda la sicurezza i tecnici francesi hanno dotato la vettura di airbag frontali e laterali, mentre so di rinnovare radicalmente la gamma motorizzazioni della C3, in particolar modo per quanto riguarda le unità a benzina. I precedenti propulsori a quattro cilindri da 1.1 e da 1.4 litri infatti hanno lasciato definitivamente spazio ai nuovi e più moderni motori PureTech a tre cilindri VTi da 1.0 e da 1.2 litri sviluppati dal Gruppo PSA (abbiamo già avuto modo di conoscerli a bordo della Peugeot 208), che a fronte di prestazioni maggiori (+15%) sono stati studiati per regalare un consumo di carburante più contenuto (fino al 25% in meno rispetto ai precedenti motori a quattro cilindri). Per la realizzazione di questa nuova generazione di motori sono stati depositati 52 brevetti, con l’obiettivo di ridurre i pesi, aumentare Nuovi motori a tre cilindri VTi: Dimensioni compatte, bagagliaio depositati 52 brevetti Con il facelift estetico la Casa d’Oltralpe ha decirecord 50 51 52 53 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica All’interno la rinnovata C3 mantiene inalterato lo stile che ha caratterizzato il modello di secondo generazione. Mette in mostra un design per nulla scontato e materiali che creano abbinamenti cromatici sofisticati la compattezza, ottimizzare la combustione, ridurre gli attriti, al fine di contenere il più possibile i consumi di carburante e le emissioni. I benzina In particolare il motore 1.0 VTi è in grado di sviluppare 68 CV a 6.000 giri/min e di sviluppare una coppia di 95 Nm a 3.300 giri/min, regalando consumi medi dichiarati pari a 4,3 l/100 km, mentre il 1.2 VTi produce 82 CV a 5.750 giri e 118 Nm a 2.750 giri, con consumi che rimangono contenuti entro la soglia dei 4,7 l/100 km. 54 Non mancano i diesel La gamma della rinnovata C3 continua a poter contare in ogni caso anche su unità diesel, ovvero sul 1.4 HDi da 68 CV a 4.000 giri e 160 Nm a 1.750 giri, che promette consumi medi pari a 3,8 l/100 km o sui più raffinati 1.6 e-HDi (dotati di Start&Stop di nuova generazione) disponibili nella versione da 92 CV e 230 Nm o in quella da 114 CV e 270 Nm. Le più potenti unità a gasolio da 1.6 litri consumano in media rispettivamente 3,5 l/100 km o 3,8 l/100 km. Dal vivo: com’è fuori La C3 2013 mette in mostra un look fresco e moderno, grazie alla nuova calandra e alle luci a LED che rendono la vettura più allineata con il rinnovato family feeling del marchio francese, inaugurato dalla nuova C4 Picasso. Dal vivo: com’è dentro All’interno la rinnovata C3 mantiene inalterato lo stile che ha caratterizzato il modello di secondo generazione, che mette in mostra un design per nulla scontato e materiali originali che creano abbinamenti cromatici piuttosto sofisticati. La plancia rivela fino in fondo la sua personalità se si sceglie il sistema di infotainment eMyWay che include l’ampio display centrale e il climatizzatore automatico che regala al tunnel centrale un simpatico schermo tondo a cristalli liquidi retroilluminato. Gli assemblaggi sono quasi sempre rigorosi e ben curati, mentre i materiali sono generalmente di qualità e regalano buone sensazioni al tatto, se si escludono alcune delle plastiche posizionate nelle zone più basse dell’abitacolo, che essendo meno visibili dagli occupanti presentano una finitura meno raffinata. Largo alla comodità Una volta saliti a bordo della C3 veniamo accolti dai sedili anteriori in pelle dell’esemplare in prova, vere e proprio poltrone, ben sagomate e rifinite, che regalano un confort davvero eccezionale per un’auto di questa categoria, anche ai passeggeri oversize. La seduta piuttosto rialzata inoltre rende ancora più comodo stare a bordo della C3, tanto che chi si trova al volante arriva ad 55 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito assumere una posizione di guida simile a quella che si adotta sulle monovolume. La triangolazione volante e pedaliera è quindi ottimale e non stanca mai, mentre la leva del cambio può apparire un po’ troppo in basso e vista la seduta alta sarebbe stato meglio trovarla in una posizione un po’ più rialzata. Il divanetto posteriore naturalmente si rivela meno confortevole, ma comunque adatto ad ospitare comodamente due passeggeri e all’occorrenza anche un terzo, a patto che non si affrontino viaggi troppo impegnativi. La visibilità anteriore della C3 è ottimale grazie al parabrezza Zenith che allarga la visuale verticale dei passeggeri di 80°, mentre anche i montati A non costituiscono mai un eccessivo ostacolo alla vista, anche nelle curve più strette a basse velocità. Buona anche la visibilità posteriore, anche se le vetture dotate di sistema eMyWay possono contare addirittura della telecamera posteriore 56 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica che rende davvero semplicissime le manovre di parcheggio in retromarcia. Al volante: come si comporta Abbiamo provato la rinnovata C3 abbinata alla motorizzazione 1.2 VTi da 82 CV, ovvero con quella che secondo Citroen verrà scelta dalla maggioranza dei clienti italiani, anche perché, almeno nella fase di lancio, verrà offerta allo stesso prezzo del 1.0 VTi da 68 CV. Questo motore a tre cilindri aspirato si rivela la scelta ideale per una vettura come la C3, che ha nella città il suo habitat naturale e che non è di certo alla ricerca di prestazioni elevate e di scatti brucianti al semaforo, ma piuttosto di consumi il più contenuti possibili e di estrema facilità di guida. L’obiettivo possiamo dire che sia stato centrato in pieno. Appena si gira la chiave il tre cilindri prende vita ma non fa nulla per farsi sentire all’interno dell’abitacolo, con un suono praticamente impercettibile. Premiamo il piede sull’acceleratore e il sound da “frullino” tipico del tre cilindri rivela l’anima di questo motore ma in una maniera mai invasiva per chi si trova all’interno dell’abitacolo, che peraltro risulta ottimamente insonorizzato. Anche alle velocità autostradali infatti il confort acustico rimane ai massimi livelli. Nella guida cittadina il motore VTi non si può certo dire che si dimostri particolarmente brillante o scattante, ma ha comunque tutto il brio che serve ad una vettura come la C3 per muoversi con disinvoltura nel traffico cittadino. L’erogazione è molto lineare, il motore appare molto “rotondo” ed è inutile tirare le marce sopra i 4.000 giri perché a quel punto i tre cilindri hanno già dato tutto quello che possono. Meglio adottare una guida rilassata, cambiando le marce ogni volta che viene suggerito dal display posto nel quadro strumenti. Consumi Utilizzata in questo modo la C3 con il 1.2 VTi ci ha regalato consumi pari a 6,1 l/100 km su un percorso misto fatto di autostrade, strade urbane molto trafficate ed extraurbane a scorrimento veloce. Un risultato più che soddisfacente per un’auto a benzina di queste dimensioni e con questi valori di potenza. Freni ok, l’assetto punta al confort ma il cambio... I freni della C3 si sono dimostrati efficaci, con un mordente più che sufficiente anche in eventuali situazioni di pericolo, mentre l’assetto della vettura è tutto votato al confort. Le sospensioni morbide assorbono molto bene le irregolarità della strada e non mettono mai in difficoltà sta guidando, almeno fino a quando non si chiede troppo alla vettura. Una nota però va riservata al 57 58 59 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica cambio: oltre alla leva collocata troppo in basso rispetto alla posizione rialzata di chi si trova al volante, dobbiamo aggiungere che gli innesti risultano un po’ troppo ruvidi. L’azionamento della leva del cambio non risulta quindi particolarmente piacevole, soprattutto in città, dove, per ottenere consumi contenuti è necessario lavorare di continuo con il cinque marce manuale. Conclusioni La rinnovata Citroen C3 si dimostra una vettura con un’immagine fresca e moderna grazie al nuovo frontale, ma anche tecnologica. Oltre ad un sistema di infotainment completo infatti la segmento B francese è ora dotata di raffinati motori a benzina a tre cilindri VTi che hanno permesso di ottenere valori di consumi impensabili con la precedente generazione di quattro cilindri. La versione consigliata è quindi senza dubbio quella equipaggiata con il 1.2 VTi a benzina da 82 CV che rappresenta il giusto compromesso per chi vuole un’auto poco assetata di carburante, ma allo stesso tempo capace di regalare quel brio necessario a muoversi nel traffico cittadino con disinvoltura. 60 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Citroen C3 2013 Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Virtual Tour » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 61 62 63 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Jaguar XF 2014: sarà dotata di un diesel più efficiente da 2.2 litri La Jaguar XF 2014 godrà di una nuova motorizzazione diesel che è stata denominata Jaguar Eco2 al fine di contenere consumi ed emissioni L a Jaguar XF, nelle varianti di carrozzeria berlina e Sportbrake, godrà dal 2014 di una nuova motorizzazione diesel che è stata denominata Jaguar Eco2. Questo propulsore si baserà sul già impiegato quadricilindrico da 2.2 litri, e sarà fornito in abbinamento al sistema Jaguar Intelligent StopStart, oltre che ad un cambio ad otto velocità, che consentiranno alla Jaguar XF 2014 di contenere sia i consumi che le emissioni. Il quattro cilindri diesel Eco2 da 163 CV presenta delle nuove valvole di ricircolo dei gas di scarico e un sistema di raffreddamento rivisitato, particolarità tecniche che concorrono a ridurre le emissioni di ulteriori 6 g/km di CO2 rispetto alla Jaguar XF 2013. La Jaguar XF 2014, in abbinamento a 64 tale motorizzazione, sarà in grado di promettere consumi contenuti entro una soglia di 4,08 l/100 km (24,53 km/litro) con emissioni di CO2 pari a 129 g/km. Alle basse emissioni del motore ECO2 contribuisce, come precisato in precedenza, anche il sistema Jaguar Stop-Start, che utilizza uno starter a doppio solenoide (TSS) per arrestare il motore quando la vettura si ferma e per riavviarlo in un tempo minore quando il piede del guidatore passa dal freno all’acceleratore. Il sistema offre anche la funzione ‘change of mind’ che permette al motore di riavviarsi rapidamente anche quando il conducente deve arrestarsi solo per passare ad un incrocio. Un simbolo ‘ECO’ luminoso appare inoltre sul cruscotto quando il motore è spento dal sistema. Lo Stop-Start può essere disattivato manualmente, ma verrà automaticamente riattivato ad ogni ciclo di accensione. Il sistema funziona in tutte le modalità e con qualsiasi marcia inserita, retromarcia esclusa. La Jaguar XF 2014 disporrà anche di una batteria secondaria, installata per alimentare il sistema di riavviamento dello Stop-Start. Significa che tutti i sistemi dell’auto, come infotainment, climatizzatore e luci, continuano ad essere alimentati dalla batteria in dotazione e non sono influenzati dal continuo riavvio del motore. Inoltre, un sistema di controllo assicura che l’operazione Stop-Start possa avvenire solo quando il motore non alimenta altre funzioni. 65 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica da 8” configurabile a seconda delle preferenze del guidatore ed in grado di interfacciarsi con smartphone, dispositivi multimediali e sistema di navigazione. Le unità disponibili al di sotto del cofano sono alimentate sia a benzina che a diesel. Tra le prime spicca il nuovo propulsore da 1.6 litri turbo SIDI capace di promettere fino a 170 CV di potenza e 280 Nm di coppia massima. Sul fronte delle alimentazioni alternative troviamo invece l’1.4 litri turbo omologato Euro 6 ed in grado di promettere fino a 140 CV di potenza massima e 200 Nm di coppia. Tra le unità alimentate a gasolio spiccano: il 2.0 litri CDTI in grado di erogare fino a 140 CV di potenza massima e 370 Nm di coppia dotato di sistema Start&Stop capace di promettere, in abbinamento alla trasmissione manuale a sei rapporti, consumi ed emissioni rispettivamente pari a 3,7 l/100 km e 99 g/km di CO2 (3,9 l/100 km e 104 g/km per la Sports Tourer); ed il 2.0 litri BiTurbo CDTI capace di erogare 195 CV e 400 Nm. Dotata di sospensioni, sterzo e telaio riprogettati, la Opel Insigna restyling presenta una dotazione di sicurezza degna di nota, che permette di notare sistemi come il dispositivo di segnalazione di veicoli all’interno dell’angolo cieco dello specchietto retrovisore, il park assist, il cruise control adattivo ed il dispositivo di prevenzione degli impatti frontali. Prezzi e tempi di commercializzazione ancora da comunicare. Opel Insigna restyling Debutterà ufficialmente in società al prossimo Salone dell’Automobile di Francoforte la Opel Insigna restyling, che si affaccerà così al 2014 forte di una design esterno rivisitato e di inediti propulsori al di sotto del cofano D ebutterà ufficialmente in società al prossimo Salone dell’Automobile di Francoforte la Opel Insigna restyling, che si affaccerà così al 2014 forte di una design esterno rivisitato e di inediti propulsori al di sotto del cofano. Esteriormente ed interiormente la Opel Insigna restyling si contraddistingue dal modello uscente per via di un corpo vettura parzialmente rivisitato e per i gruppi ottici dotati di proiettori allo xeno e luci di posizione 66 a LED, oltre che per un cockpit caratterizzato da un nuovo design, che permette, tra le altre cose, di notare un inedito dispositivo di infotainment in grado di interfacciarsi con il pilota tramite un display touch screen da 8 pollici, portando così alla scomparsa di un’articolata pulsantiera, facendo così il paio con il touchpad posto al centro del tunnel, mentre il volante presenta i comandi integrati. Completamente rivisitata anche la strumentazione, che al centro ospita un display 67 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica propongono di promettere una maggior efficienze in termini di termo-fluidodinamica in camera di combustione, allo scopo di ridurre del 15% la quantità di carburante incombusto. E’ stato inoltre adottato un nuovo turbocompressore a geometria variabile con minore inerzia, a cui si aggiungono dei nuovi collettori di aspirazione che si propongono di essere più efficienti. La riduzione di inerzia adottata per il turbo si finalizza inoltre a migliorare la risposta ai bassi regimi, mentre tra le altre novità si fa notare una nuova pompa dell’olio a portata variabile (controllata termostaticamente), che permette di adattare la portata del lubrificante alle effettive necessità del motore in funzione del suo regime di rotazione e della viscosità dell’olio. aCiò ha portato ad una riduzione degli attriti e della potenza assorbita dal motore, il quale è ora dotato di sistema automatico Stop/Start con tecnologia di gestione intelligente, che riavvia il veicolo entro 0,5 secondi dall’innesto della frizione. Nissan Juke: ora con un 1.5 dCi rinnovato e più efficiente Si rinnova il motore 1.5 dCi della Nissan Juke allo scopo di promettere una maggior efficienza in termini di consumi ed emissioni P iù coppia, riduzione dei consumi, delle emissioni e della rumorosità, ed adozione di un nuovo sistema stop/start: sono alcune delle novità promesse dal costruttore giapponese sulla Nissan Juke grazie all’adozione di una nuova generazione del motore 1.5 dCi. Il nuovo propulsore sarà disponibile su tutti i modelli di Nissan Juke, compresa la versione speciale “n-tec”. Questo propulsore, 68 giunto alla sua sesta generazione, innalza la coppia massima di 20 Nm, portando così il valore totale a 260 Nm, l’80% dei quali disponibili a partire da 1.500 giri/min. Le emissioni di CO2 si attestano ad un valore di 109 g/km, mentre i consumi divengono pari a 4,2 l/100 km nel ciclo combinato. Questi miglioramenti si accompagnano ad una serie di novità tecniche, tra cui l’adozione di iniettori piezoelettrici a 7 fori, che si 69 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Pagani Zonda Revolucion La Casa di San Cesario sul Panaro ha presentato la Pagani Zonda Revolucion, edizione speciale che da l’addio al fortunato modello dell’hypercar italo-argentina e che verrà commercializzata a 2.2 milioni di euro tasse escluse L a Casa di San Cesario sul Panaro ha presentato la Pagani Zonda Revolucion, edizione speciale che si propone da l’addio al fortunato modello dell’hypercar italo-argentina e che verrà commercializzata ad un prezzo di 2.2 milioni di euro tasse escluse. Dotata di una monoscocca in fibra di carbonio (materiale con cui è realizzata anche la carrozzeria) e titanio, che permette all’ago della bilancia di fermarsi a quota 1.070 kg, la Pagani Zonda Revolucion è alimentata da un V12 da 6.0 litri in 70 News Periodico elettronico di informazione motociclistica grado di erogare fino a 800 CV di potenza e 730 Nm di coppia affiancato nel funzionamento da un cambio trasversale sequenziale a sei velocità in grado di effettuare una cambiata in un tempo di 20 millesimi di secondo, mentre il controllo di trazione sviluppato dalla Bosch permette di scegliere tra oltre 12 impostazioni. Aggiornato appositamente per questo modello anche l’ABS, che è ora in grado di interagire con un inedito sistema di aerodinamica attiva, facendo quindi intervenire degli aerofreni in fase di frenata, concorrendo così a rallentamento dell’auto. Dal punto di vista dell’aerodinamica, la Pagani Zonda Revolucion guadagna inoltre un altro particolare dedicato, ovvero un’ala posteriore mobile con Drag Reduction System, ovvero il DRS, una soluzione questa ispirata dai profili alari impiegati sulle F1 odierne al fine di ridurre la resistenza e regolabile su due differenti gradi di apertura. La corsa della Pagani Zonda Revolucion viene arresta da un impianto frenante carboceramico griffato dalla Brembo, anch’esso ispirato dal mondo dalle competizioni e caratterizzato da soluzioni tecniche che hanno permesso di contenere del 15% il peso rispetto all’impianto precedentemente adottato, oltre che in grado di promettere delle temperature d’esercizio più basse; inoltre il costruttore promette, per questo impianto, una durata quadrupla rispetto ai modelli precedenti nonostante una maggiorata potenza frenante. 71 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica Porsche 911 50th Anniversary Edition Debutterà in società al Salone di Francoforte la Porsche 911 50th Anniversary Edition, edizione limitata volta a celebrare i 50 anni del modello S ulla scia di tutti gli eventi e di tutte le varianti appositamente dedicate a celebrare i primi 50 anni del suo modello di maggior successo, la Casa di Stoccarda ha presentato la Porsche 911 50th Anniversary Edition, edizione limitata a 1.963 esemplari – numero finalizzato a celebrare l’anno di presentazione della vettura - e basata sulla Carrera S che debutterà in società al Salone dell’Automobile di Francoforte. Dotata, di motore posteriore a sbalzo a sei cilindri boxer con trazione posteriore, la Porsche 911 50th Anniversary Edition 72 può contare su una potenza massima di 400 CV, che le consentono di scattare verso i 100 km/h con partenza da fermo in 4.5 secondi di tempo (4.3 se abbinata al cambio PDK) per una velocità massima di 300 km/h (298 con trasmissione PDK), mentre consumi ed emissioni si attestano rispettivamente a 9,5 l/100 km nel ciclo misto (8,7 con PDK) e 224 g/km (205 con PDK). Ad assecondare la dinamica di guida della Porsche 911 50th Anniversary Edition accorrono della sospensioni attive PASM - Porsche Active Suspension Management - su cui “poggiano” i cerchi in lega a cinque razze bicromatici da 20 pollici che permettono di intravedere al loro interno le pinze rosse dell’impianto frenante. Esteriormente la Porsche 911 50th Anniversary Edition è caratterizzata da una serie di particolari dedicati, come i listelli cromati presenti sulle feritoie d’aerazione anteriori e posteriori, dai gruppi ottici dotati di tecnologia PDLS - Porsche Dynamic System Light – con fari bi-xeno e proiettori adattivi e dai loghi “50”, oltre che da un corpo vettura disponibile in due colorazioni dedicate, ovvero il grigio grafite metallizzato e il grigio geyser metallizzato. Il logo “50” è ritrovabile anche all’interno su numerosi rivestimenti e sulla strumentazione, mentre le sellerie presentano una trama classicistica volta a richiamare iquella del modello originale, contrastando così con numerosi particolari metallici presenti, come i battitacco in alluminio. Già ordinabiole presso la rete vendita, la Porsche 911 50th Anniversary Edition arriverà nelle concessionarie a partire dal mese di settembre, e sarà commercializzata in Italia ad un prezzo fissato a quota 124.163 euro IVA inclusa. 73 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Alfa Romeo Il Quadrifoglio Verde compie 90 anni di Matteo Valenti | Il 90° anniversario del marchio del Quadrifoglio Verde è l’occasione ideale per andare alla scoperta delle vetture più sportive realizzate dall’Alfa Romeo nel corso della sua gloriosa storia M olti costruttori automobilistici si sono dotati di una divisione sportiva, il cui compito è sostanzialmente quello di sviluppare le versioni più prestazionali della gamma, ma solo pochi possono vantare una storia lunga e gloriosa, ricca di successi e di traguardi tecnologici che hanno segnato in maniera indelebile la storia dell’automobile. Tra questi c’è sicuramente il Quadrifoglio Verde, il leggendario simbolo che negli anni ha 74 News Periodico elettronico di informazione motociclistica identificato tre le più performanti vetture targate Alfa Romeo, alcune impegnate sui circuiti di gara di tutto il mondo, altre prodotte per essere messe in produzione e commercializzate sul mercato come versioni speciali. Quest’anno il simbolo del Quadrifoglio Verde raggiunge un importante traguardo, celebrando il novantesimo anniversario, ma per capire il reale valore di questo marchio può essere utile ripercorre le tappe fondamentali che ne hanno scandito la storia. Dove nasce il simbolo del Quadrifoglio Verde L’origine di questo simbolo si perde nella leggenda ma è interessante notare la sua corrispondenza con la bandiera che, durante la Grande Guerra, distingueva gli aerei della “X Squadriglia da bombardamento Caproni”. Al giorno d’oggi, il Quadrifoglio fa parte dello stemma dell’Aeronautica Italiana e rimane, allo stesso tempo, il simbolo della filosofia Alfa Romeo che storicamente è sempre andata alla ricerca dell’eccellenza applicata alle competizioni per trasferirla poi sulle vetture di serie. Nel 1923 il Quadrifoglio diventa un emblema indissolubilmente legato all’Alfa Romeo, quando, per primo, il pilota Ugo Sivocci decide di correre la Targa Florio con questo simbolo dipinto sul cofano della sua RL conquistando il primo dei dieci allori del marchio in questa prestigiosa competizione. La vittoria giunge dopo una gara perfetta: 432 chilometri del Circuito delle Madonìe (4 giri da 108 km ciascuno) percorsi alla media di 59,040 km/h, una velocità incredibilmente alta per l’epoca considerando soprattutto le insidie e le asperità del percorso. Il Quadrifoglio nelle competizioni... L’affermazione dell’Alfa Romeo fu netta tanto che gli altri piloti della squadra - fra i quali Enzo Ferrari, Antonio Ascari e Giulio Ramponi - decisero di adottare il beneaugurante Quadrifoglio Verde anche per tutte le altre gare. Da questo momento il Quadrifoglio Verde diventa il simbolo delle Alfa Romeo da corsa, declinato poi anche su particolari serie di modelli di produzione, a testimonianza del “filo rosso” che unisce le vetture del Biscione “da turismo” a quelle da competizione. È il Quadrifoglio Verde a risaltare sul rosso scuro della P2 di Brilli Peri quando nel 1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo. Alla fine degli anni Venti è sempre il Quadrifoglio 75 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Verde a distinguere in corsa le Alfa Romeo della casa madre dalle Alfa Romeo gestite dalla “Scuderia Ferrari”, che aveva come emblema il cavallino rampante. Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le celebri Alfetta, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio Verde caratterizza la versione “ready-to-race” della Giulia, la TI Super, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla GTA alla 33 fino ai due Campionati Mondiali della 33 TT 12 (1975) e della 33 SC 12 (1977). L’attività agonistica dell’Alfa Romeo continua negli anni Ottanta. Dopo il rientro in F.1 nel 1980, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (GTV 6 2.5), fino al grande trionfo nel DTM (Deutsche Tourenwagen Mesterschaft) con la 155 V6 Ti nel 1993 e la lunghissima serie di vittorie della 156 Superturismo (1998-2004). 76 News Periodico elettronico di informazione motociclistica ... e il Quadrifoglio sui modelli di serie Anche alcune Alfa Romeo di produzione però hanno orgogliosamente messo in mostra il Quadrifoglio Verde. Si tratta di modelli performanti realizzati tra gli anni ‘60 e ‘80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale - Giulia TI Super, Giulia Sprint GT Veloce, 1750 GT Veloce - dove in realtà è dorato - Alfasud Sprint - altri invece, dagli anni Ottanta in avanti, portano il Quadrifoglio Verde nella loro denominazione ufficiale, come l’Alfasud ti Quadrifoglio Verde, la Sprint Quadrifoglio Verde, le diverse versioni della 33 Quadrifoglio Verde, la 75 Quadrifoglio Verde anche con la sua declinazione USA, la Spider 2.0 Quadrifoglio Verde, la 164 Quadrifoglio Verde e la 145 Quadrifoglio Verde. Il Quadrifoglio Verde oggi L’emblema storico del marchio oggi spicca sulle versioni Quadrifoglio Verde di MiTo e Giulietta che vogliono raccogliere il meglio dell’eredità di questo simbolo non solo in termini di performance dinamiche, ma anche di efficienza energetica. In particolare, la Giulietta Quadrifoglio Verde viene equipaggiata con il turbo benzina 1750 TBi in grado di sviluppare 235 CV e 340 Nm, un valore peraltro reso disponibile già a 1.900 giri/minuto. Caratterizzano il propulsore alcune soluzioni tecnologiche all’avanguardia come l’iniezione diretta di benzina, il doppio variatore di fase continuo, il turbocompressore ed un sistema di controllo definito scavenging che elimina il cosiddetto turbolag. La MiTo Quadrifoglio Verde invece è spinta da 1.4 MultiAir Turbo da 170 CV che propone un elvato valore di potenza specifica (124 CV/Litro). Le versioni Quadrifoglio Verde di MiTo e Giulietta hanno svolto il ruolo di Safety 77 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Car Ufficiale nelle diverse stagioni del Campionato Mondiale SBK Superbike, di cui Alfa Romeo è sponsor ufficiale dal 2007. Alfa Romeo MiTo SBK Limited Edition Prodotta in tiratura limitata - 200 esemplari - e aviluppata sulla base della versione Quadrifoglio Verde, la nuova MiTo SBK Limited Edition si contraddistingue per alcuni elementi specifici che vogliono sottolineare l’aspetto più sportivo di questo modello: dalle minigonne laterali all’estrattore posteriore, oltre che per i cerchi in lega da 18 pollici in titanio dietro i quali spicca il 78 colore rosso delle pinze dei freni firmate Brembo. La MiTo SBK Limited Edition può vestire due colori di carrozzeria (Nero e Rosso Alfa) abbinabili a tre tinte per il tetto: Nero, Rosso Alfa e il nuovo Bianco Cristallo. La stessa caratterizzazione sportiva si ritrova all’interno dove spiccano i sedili Sabelt con un schienale avvolgente in fibra di carbonio realizzato con la tecnologia RTM (Resin Transfer Moulding) che promette di coniugare elevata resistenza meccanica con ridotti ingombri e leggerezza. Sul tessuto centrale in Alcantara campeggia il logo Alfa Romeo, il tutto impreziosito da nuove cuciture rosse che si ritrovano anche sul rivestimento in pelle del cambio e del volante, quest’ultimo completo di comandi per il sistema audio. Infine, la mostrina centrale della plancia è resa unica dalla targhetta SBK Limited edition con numerazione progressiva da 1 a 200. La dotazione di serie di questa speciale edition comprende pedaliera sportiva, vernice bicolore, cornici di proiettori e fanali in grigio Titanio, sensori di parcheggio posteriori, climatizzatore automatico bizona, comandi radio e telefono al volante, sistema Blue&Me con comandi vocali e mediaplayer MP3 con USB e AUX-in, stickers specifici SBK Limited Edition in grigio Titanio e predisposizione per navigatore portatile. 79 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito EcoPress Race Renault Zoe, divertimento ed ecologia di Edoardo Licciardello | Una bella giornata “ad emissioni zero” presso l’autodromo di Modena, con una divertente sfida fra giornalisti per conoscere meglio la full electric Renault P arlare di mezzi elettrici in un autodromo situato nel centro nevralgico della Motor Valley sembra un po’ un controsenso. Ma se è vero come è vero, come ci ha raccontato Livio Grassi (socio fondatore di Vintage SPA, la società che gestisce l’Autodromo di Modena) che gli stessi responsabili Ferrari hanno ammesso che la propulsione alternativa è il futuro – supercar escluse, naturalmente – lo strano connubio fra velocità ed ecologia inizia ad avere molto più senso. 80 News Periodico elettronico di informazione motociclistica ZEV Day: Largo ai giovani Prima di venire coinvolti in prima persona nella Press Eco Race, che ha visto sedici fra giornalisti ed ospiti d’eccezione scendere in pista al volante delle Renault ZOE per sfidarsi in una gara a chi meglio sapeva bilanciare consumo e velocità – vedremo poi com’è andata – abbiamo potuto assistere ad una bellissima dimostrazione di come la mobilità alternativa sappia essere anche attraente e divertente verso i più giovani. Lo ZEV (,veicoli a zero emissioni) Day è stato infatti dedicato esplicitamente ai giovani, nel tentativo di sensibilizzarli tanto verso la mobilità alternativa quanto verso il fattore divertimento della mobilità in generale. Per tutta la mattinata infatti l’autodromo è stato monopolizzato da prototipi impegnati nella preparazione della Shell Eco-Marathon, ma anche da studenti delle scuole superiori che hanno potuto provare mezzi elettrici di ogni genere, dalle Renault Twizy a diversi veicoli a due ruote fino a divertentissimi skateboard a propulsione voltaica controllati da telecomandi a mano. Per tutti, divertimento, qualche eccesso d’entusiasmo e tante risate, a dimostrazione che i ragazzi sono ben felici di andare oltre smartphone e console – basta proporsi nel modo giusto. Ed è interessante notare come l’essere cresciuti a pane e Playstation ha creato una generazione che ben prima della maggiore età sa benissimo come si tiene in mano un volante. In pista abbiamo apprezzato l’atmosfera surreale che avvolgeva il passare di mezzi del tutto silenziosi (tranne per qualche… intemperanza degli ibridi, che accendevano il motore sul rettilineo principale per ricaricare le batterie) come quelli impegnati nella Shell Eco-Marathon. Lo ZEV Day è stata infatti un’occasione per i Team di istituti tecnici ed universitari di lavorare sui propri mezzi testandoli in circuito: dopo la prova di Rotterdam le squadre saranno impegnate il 7 luglio sul circuito di Sepang, in Malesia. Senza voler sminuire le prestazioni dei mezzi, l’impiego di un circuito tanto largo, lungo e veloce potrebbe risultare quantomeno snervante. Sorpresa finale con il debutto mondiale di Energica. CRP era presente con un box in cui faceva bella mostra di sé la Superbike elettrica attesa prossimamente su strada assieme alle “cugine” da gara eCRP 1.4 da gara. Il programma non lo prevedeva, ma con sorpresa di tutti la versione stradale ha mosso i suoi primi passi proprio in questa occasione, con in sella il suo progettista Giampiero Testoni. Supporto in aumento Durante la conferenza stampa tutti i partecipanti 81 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica “prendere le misure” ad auto e circuito prima di capire quale fosse la guida che consentisse di stare dentro al limite cronometrico (meno ampio di quanto non potesse sembrare) attraverso un riscontro su un piccolo numero di giri prima di impegnarci nella competizione. Starete pensando che si tratti di una scusa, e forse così è, fatto sta che chi scrive si è trovato a capire dopo tre tornate come – pur utilizzando la modalità di guida Eco, che penalizza le prestazioni in favore della riduzione dei consumi – la strategia ultraconservativa adottata da diversi veicoli in pista si sarebbe rivelata quella vincente. In nome della ricerca scientifica (e non certo del divertimento puro) abbiamo data per persa la sfida, staccando la modalità Eco ed iniziando a cercare il limite della vettura. (il già citato Livio Grassi, l’Ingegner Cristian Fabbri AD della multiutility HERA, Gabriella Favuzza di Renault, l’ingegner Filippo Sala e Livia Cevolini di CRP) hanno dato mostra di avere ben chiaro il principale fattore limitante la diffusione della propulsione elettrica: la scarsa diffusione di infrastrutture adeguate. Una delle soluzioni passa per un maggior impegno di HERA, determinata a coprire con più capillarità il suo territorio d’influenza – l’Emilia-Romagna – attraverso l’installazione di 80 colonnine di ricarica. L’iniziativa si abbina ad un’offerta che consente, attraverso l’uso di una tessera del costo di 25 euro mensili, ricariche illimitate. Proposta allettante, che va però sommata al canone di noleggio delle batterie proposto dai vari costruttori prima di effettuare un confronto su base chilometrica rispetto a veicoli a propulsione tradizionale. Considerazioni che non tolgono però nulla alla validità di Renault ZOE, ultima arrivata nella famiglia Zero Emission che comprende già Fluence, Kangoo e Twizy. Capace di 210km con una ricarica nel 82 percorso standard dell’omologazione rappresenta uno dei veicoli dotati di maggior autonomia disponibili sul mercato; per verificarne le doti dinamiche l’Autodromo di Modena (recentemente omologato CSAI) ha organizzato una simpatica sfida fra giornalisti. Vincitore chi sarebbe stato in grado di coniugare velocità e parsimonia nel… piede destro. Adelante con Juicio La frase fatta utilizzata da Don Abbondio (avanti, ma con giudizio) calza perfettamente alla formula applicata per la sfida. Il concetto di base sembrava semplice: compiere 10 giri del tracciato – lungo poco meno di 1,7km – entro i 17 minuti consumando il meno possibile. Vincitore si sarebbe dimostrato il pilota capace di ottenere il miglior rapporto tempo/consumo. Guida scorrevole, velocità contenute in rettilineo e massima pulizia nelle curve il segreto per vincere la sfida. Una sfida più impegnativa di quanto non sembri, perché sarebbe stato necessario poter 83 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Equilibrio soprattutto E’ fin troppo facile immaginarsi come noiosa, lenta e scarsamente dinamica una proposta nata da razionali ecologici come ZOE. Potrete capire quanto siamo rimasti sorpresi nel trovarci a guidare una vettura relativamente brillante e divertente anche nell’uso in circuito – naturalmente stretto e tortuoso come quello di Marzaglia. Lo confessiamo: ci aspettavamo una macchina afflitta da forte sottosterzo e con qualche limite di tenuta. All’atto pratico, invece, ZOE si rivela neutra nell’iscrizione in traiettoria, capace di tenere bene la linea – fatti ovviamente i conti con un assetto ben lontano dallo sportivo – e di gestire senza il minimo problema non tanto la potenza (88cv) quanto la vigorosa coppia (220Nm) del propulsore elettrico. Ne risulta un mezzo 84 News Periodico elettronico di informazione motociclistica divertente – una volta superata la barriera psicologica del dover guidare sportivo con l’unico riferimento sonoro del rotolamento degli pneumatici – e molto poco impegnativo, sincero nel comportamento ed estremamente sicuro. La frenata è a dir poco poderosa, e per contro non manda in crisi la vettura nemmeno andando a prolungare la pressione sul pedale anche all’inizio dell’inserimento. Insomma, avete capito: ci siamo divertiti molto più del previsto, e… non sono bastate le forti staccate per compensare con il sistema rigenerativo il consumo che abbiamo imposto al propulsore della ZOE. Alla fine abbiamo fatto registrare un consumo fra i peggiori di tutta la griglia, togliendoci però la (relativa soddisfazione) di restare ampiamente sotto il limite temporale nonostante un rientro ai box non necessario a causa di una segnalazione male interpretata. Insomma, lo ammettiamo: abbiamo preso la gara nel modo sbagliato, cedendo alla voglia di divertirci un po’ al volante di ZOE. Un’esperienza non certo da buttare, però, perché ci ha dato modo di scoprire un mezzo dalle insospettate doti dinamiche che potrebbe gratificare anche chi non trova nella coscienza ecologica (o convenienza economica) l’unico bisogno da soddisfare nell’acquisto di un’auto. Come sarebbe andata se avessimo adottato la tattica di gara corretta? Non lo sappiamo noi per primi. Appuntamento a fra un anno, perché come ci ha più volte ricordato Alberto Nobile, impagabile PR dell’Autodromo, l’indicazione di “Prima EcoPress Race” implica l’intenzione di farne molte altre. 85 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Toffanin: «Il 2012 è stato un anno record per BMW e il 2013 promette bene» di Emiliano Perucca Orfei | Alessandro Toffanin, Responsabile Comunicazione Prodotto BMW Italia, ci ha parlato dei risultati commerciali ottenuti dal Gruppo di Monaco ma anche di quanto è diventata importante la tecnologia EfficientDynamics all’interno della gamma I n occasione della presentazione stampa nazionale della nuova BMW Serie 3 GT Alessandro Toffanin, Responsabile Comunicazione Prodotto BMW Italia, ci ha parlato dei risultati commerciali 86 ottenuti dal Gruppo di Monaco nel 2012 e nei primi quattro mesi di quest’anno ma anche di quanto è diventata importante la tecnologia EfficientDynamics all’interno della gamma. Com’è la situazione del mercato in Italia? E nel mondo? «L’Italia, a livello generale, è un in una situazione di crisi che ormai perdura da qualche anno ed anche le vendite di automobili ne risentono. Fortunatamente il mercato mondale si è ripreso tanto che, nel 2012, il BMW Group ha venduto più di 1 milione e 800.000 vetture, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Un risultato record mai raggiunto prima.» Quali sono i risultati dei singoli brand del Gruppo ottenuti lo scorso anno? «Il brand BMW è cresciuto più dell’11,6 %, portando sul mercato oltre 1 milione e mezzo di vetture, mentre Mini ha commercializzato più di 300.000 esemplari, facendo segnare un + 5,8%. Anche Rolls-Royce ha contribuito in parte alla crescita del Gruppo BMW, con più di 3.500 vetture vendute, che corrispondono ad una crescita dell’1%». Come sta andando invece il 2013? «I primi 4 mesi del 2013 fanno segnare risultati molto positivi per BMW. Nel primo quadrimestre infatti abbiamo venduto oltre 600.000 vetture, che corrispondono ad un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente. Il Gruppo è quindi fiorente a livello mondiale, anche se l’Europa e l’Italia continuano ancora a soffrire un po’. In ogni caso il 2013 sembra regalare risultati promettenti, dal momento che nei primi 4 mesi del 2013 siamo cresciuti anche in Europa, in particolare del 2,8%». Le vetture con tecnologia EfficientDynamics per il contenimento di consumi ed emissioni quanto pesano all’interno della vostra gamma? «Nel 2007 abbiamo lanciato il programma EfficientDynamics, che prevedeva un incremento delle prestazioni contenendo allo stesso tempo i consumi e le emissioni grazie ad una serie di accorgimenti tecnici particolari. Oggi tutti i modelli della nostra gamma dispongono di una almeno una versione con tecnologie Efficient Dynamics, con 73 modelli che fanno registrare emissioni allo scarico che non superano la soglia dei 140 g/km. Di questi, ben 35 presentano valori di emissioni di CO2 addirittura inferiori ai 120 g/km. Questo è dato molto significativo considerata la tipologia di veicolo, perché all’interno di questi 35 veicoli che non superano la soglia dei 120 g/km troviamo anche vetture di segmento E come la Serie 5». 87 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica Illegali se utilizzati come deterrente (quasi sempre) Ora però siamo venuti in possesso di una nota ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inviata a tutti i Prefetti italiani, che sancisce nero su bianco che Speed Check e Velo Ok non sono approvati da alcuna norma vigente e sono dunque utilizzati in maniera indebita dalle amministrazioni. La nota dell’11 luglio 2012 infatti recita: «[…] I manufatti in oggetto (speed check e velo ok, ndr) non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal nuovo Codice della Strada (DLs n. 285/1992) e dal connesso Regolamento di Esecuzione e di Attuazione (DPR n. 495/1992) e dunque per essi non risulta concessa alcuna approvazione […]». Il Ministero precisa che solo in futuro, eventualmente, questi dispositivi potranno essere regolamentati da una norma: «L’art. 60 della legge 29 luglio 2010, n. 120, “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora emanato, la definizione delle caratteristiche degli impianti […]». Speed Check e Velo Ok Sono illegali se manca la telecamera di Matteo Valenti | Una nota del Ministero dei Trasporti fa chiarezza su Speed Check e Velo Ok che nella maggior parte dei casi vengono installate senza rispettare alcuna norma vigente A vevamo già parlato di Speed Check e Velo Ok, rilevatori di velocità cilindrici, solitamente verniciati di colore arancione, che vengono collocati a bordo strada, molto spesso all’interno dei centri abitati ed in particolare sulle vie di collegamento più trafficate. Alcuni mesi fa infatti avevamo avanzato l’ipotesi che questi apparecchi venissero spesso installati (peraltro in gran quantità) 88 in maniera indebita dalle amministrazioni locali. I comuni in pratica approfittavano di un vuoto legislativo - in sostanza di una mancanza di norme precise per la regolamentazione di questi nuovi dispositivi – per agire in maniera piuttosto disinvolta, così da poter utilizzare a proprio piacimento le colonnine arancioni, installandole su qualsiasi tipologia di strada e percorso, al di fuori di qualsiasi criterio normativo. Le colonnine sono quasi sempre vuote Occorre precisare infatti che queste colonnine solitamente al loro interno sono vuote, ovvero non contengono alcun tipo di telecamera o apparecchio per il rilevamento della velocità dei veicoli, e vengono quindi utilizzate dalla amministrazioni comunali solamente con “effetto deterrente” per obbligare automobilisti e motociclisti a rispettare i limiti. Proprio per questo motivo la nota del Ministero aggiunge che probabilmente nemmeno in futuro potranno mai essere approvati e regolamentati da eventuali nuove norme: «Poiché i manufatti in questione non possono essere classificati come impianti, in quanto privi di qualsivoglia dispositivo deputato alla specifica funzione, essi probabilmente non potranno neppure essere ricondotti alla futura nuova disciplina che sarà introdotta in attuazione del suddetto art. 60 L. n. 120/2010». Come se non bastasse la norma aggiunge inoltre che Speed Check e Velo Ok non possono essere approvati nemmeno se considerati come «componenti della segnaletica stradale» dal momento che questi apparecchi «non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie previste dal vigente Regolamento» Regolari solo quando all’interno c’è la telecamera Il Ministero dei Trasporti infine precisa l’unico caso in cui questi apparecchi possono essere utilizzati secondo le norme vigenti. Speed Check e Velo Ok sono legali solamente quando al loro interno nascondono misuratori di velocità approvati dalla legge. Le norme attuali infatti precisano che è possibile “utilizzare box di contenimento per collocarvi un rilevatore mobile”. Da questa nota si evince quindi che tutte le amministrazioni locali che utilizzano Speed Check e Velo Ok come deterrente (e quindi nella maggior parte dei casi), ovvero senza montare telecamere al loro interno, agiscono senza rispettare le norme vigenti e possono quindi essere indagate per danno erariale, dal momento che hanno acquistato con i soldi dei contribuenti dispositivi non regolari. 89 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Etilometro? Serve la presenza dell’avvocato Un’incredibile sentenza del Tribunale di Milano dice che si può essere assolti se non informati del diritto di consultare un legale U na sentenza del tribunale di Milano ha messo in evidenza come, una volta fermati dai controlli di polizia per un alcool test - quando si manifestano in maniera evidente i segni della guida in stato di ebbrezza – questi possano risultare non probatori in tribunale qualora l’imputato non fosse stato avvertito del diritto di nominare un 90 avvocato prima di effettuare la procedura di controllo. E’ quanto emerso dalla sentenza del Gup di Milano Donatella Buonamici, che dinnanzi al caso di un ventenne risultato positivo all’alcool test, e fermato mentre alla guida presentava gli occhi lucidi ed un forte odore di alcool nell’alito, ha assolto il giovane in questione poiché non informato della possibilità di avvalersi di un avvocato difensore prima di effettuare il controllo etilometrico. Il giudice ha motivato la sua sentenza dichiarando che, ai sensi del decreto legislativo 285 del 1992, è fatto l’obbligo di avvertire l’automobilista della sua possibilità di nominare un legale qualora, come nel caso in questione, le forze dell’ordine siano in grado di desumere la scarsa lucidità del guidatore visivamente ancor prima di utilizzare l’etilometro, mentre l’obbligo non ricorre qualora il controllo venisse fatto unicamente in via esplorativa. Quando all’automobilista, come nel caso del ventenne in analisi, non vengano infatti elencati i suoi diritti, anche in presenza di un risultato positivo da parte dell’alcool test, il verbale delle forze dell’ordine diventa a conti fatti nullo in tribunale, in quanto il fatto non sussiste a causa della genericità degli elementi sintomatici di alterazione dei sensi. 91 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica caso che resteranno in loco, facendo provare magari i giovani piloti o i collaudatori. Quindi è passata la proposta Sauber di rimanere sulla stessa pista con gli stessi mezzi già usati per le gare con un notevole risparmio di costi, ma con la possibilità di poter fare tutte quelle operazioni di marketing che di solito non si riesce a fare nei GP. In totale saranno quindi 20 giorni di test liberi, un bel passo in avanti rispetto al passato, ma che alle squadre costeranno qualcosa in più. I budget per il prossimo anno, infatti, con i nuovi motori turbo e le prove, è aumentato del 15% minimo e con la penuria di sponsor non è una bella notizia. Una scuderia di medio livello, infatti, da 100 milioni di euro sta mettendo a bilancio 115120 milioni per coprire la prossima stagione. Calendario ricco mi ci ficco Novità anche per il calendario della prossima stagione. Visti i test liberi, alcune gare saranno più spaziate rispetto a quanto accade ora. Se si dovesse provare a Silverstone, per esempio, è escluso che si possa correre il GP seguente la domenica successiva, come accade quest’anno con la Germania, sette giorni dopo l’Inghilterra. In calendario dovrebbe arrivare Sochi, in Russia e si parla ancora del GP New Jersey, ora gestito da Chris Pook, il quale venuto apposta a Montreal a parlare con Ecclestone per presentare la nuova gestione della gara che al momento è in alto mare. Per la cronaca Pook è anche organizzatore di Long Beach per la Cart e prima di F.1, e non è un segreto che Ecclestone voglia tre gare Nuovi regolamenti per i test F1 E dall’anno prossimo cambia il calendario di Paolo Ciccarone | La FIA sta per approvare i nuovi regolamenti per i test della F1, che prevedono un totale di 20 giorni di test liberi. Modifiche in vista anche per il calendario del mondiale S arà il prossimo consiglio mondiale della FIA a ratificare l’accordo che le squadre di F.1 hanno raggiunto a maggioranza sui test per la prossima stagione. Gli unici che hanno votato contro sono Force India e Catheram. In entrambi i casi si capisce poco il perché abbiano detto no visto che la prima ha ancora dei debiti da pagare e la seconda non si sa nemmeno se ce la farà a schierarsi il prossimo anno… In ogni caso l’accordo raggiunto è il seguente: 12 giorni di test liberi in 3 turni di 4 giorni da fare prima del campionato. Il primo 92 test sarà a gennaio e se il Bahrain sarà la prima gara del mondiale, probabile che sia questa la pista che li ospiterà. Gli altri due turni avverranno a Barcellona e Jerez. Poi, partita la stagione, ci saranno 4 sessioni da 2 giorni da svolgersi dopo i GP europei. A Barcellona (ammesso che si corra in Spagna perché ci sono grossi dubbi su questa gara) dal martedì al mercoledì con in più il giovedì un test di gomme Pirelli fatto da 2 squadre scelte a caso fra le partecipanti alla gara. Dopo Silverstone Germania e Ungheria gli altri test. Sempre col giovedì riservato alla Pirelli e a 2 squadre a 93 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb negli USA, ma la logistica delle gare non è vista molto bene dalle squadre che cominciano a patire le corse extra Europa imposte da Ecclestone. Per compensazione dovrebbe saltare la Corea e a rischio è anche la Malesia, quindi due gare in meno in oriente da compensare in altro modo. C’è però il rischio Europa. Spagna non è sicura dopo il flop di quest’anno in cui Ecclestone non ha trovato lo sponsor per la gara, la Germania ha sempre i suoi problemi coi due circuiti e Monza non può sentirsi del tutto sicura anche se ha un contratto firmato. Non è un mistero che, in caso di problemi monzesi, qualcuno abbia già 94 presentato un piano B a Ecclestone che comprende il Mugello anche se chi gestisce questo impianto non è che abbia fatto salti di gioia: per ospitare la F.1, infatti, sarebbero previsti alcuni ingenti investimenti che al momento si vorrebbe evitare. Dopo il Consiglio Mondiale della FIA, il prossimo 28 giugno, si capirà qualcosa in più, ma con le elezioni federali in corso, se venisse confermato Jean Todt alla presidenza ci sarebbe una continuità politica, se invece dovesse vincere l’inglese Tony Parnell, legato alla cordata Ecclestone, è probabile che possa cambiare qualcosa negli equilibri internazionali. 95 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Oriano Ferrari ci racconta il GP di Montreal Il GP del Canada visto dagli occhi di Oriano Ferrari, il meccanico più famoso della F1. Dalla storica vittoria di Jean Alesi nel 1995 fino alle performance non esattamente entusiasmanti di Luca Badoer... O riano Ferrari, il meccanico più famoso della Formula 1, ci racconta il circuito di Montreal dove il prossimo weekend andrà in scena il GP del Canada, settimo appuntamento con la stagione 2013, che verrà trasmesso in diretta su Sky e sulla Rai ai seguenti orari, ovvero dalle 19:00 per le qualifiche del sabato e dalle 20:00 per la gara di domenica. Il comico Marco della Noce, reso celebre dal palcoscenico di Zelig ed inconfondibile voce di Luigi nel film di animazione Cars, presenterà infatti i 96 Gran Premi di Formula 1 ai lettori di Automoto.it e Moto.it con l’ironia che lo contraddistingue da sempre. Per Oriano Ferrari il circuito del Canada è prima di tutto la storica vittoria di Jean Alesi ottenuta al volante della Ferrari nel 1995, ma anche le zanzare che popolano la pit lane e le performance non esattamente entusiasmanti di Luca Badoer... Per gustarsi al meglio il prossimo GP del Canada quindi non resta che guardare il filmato e gustarsi le battute del meccanico più famoso della F1. Buona visione! 97 le foto più belle della gara di Montreal Il GP di F1 del Canada ha visto in Vettel, Alonso e Hamilton i principali protagonisti. Ecco le foto più spettacolari della gara canadese 98 99 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 100 Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 101 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 102 Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 103 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Redazione Ippolito Fassati Emiliano Perucca Orfei Alessandro Colombo Aimone Dal Pozzo Francesco Paolillo Andrea Perfetti Matteo Valenti Grafica Thomas Bressani Collaboratori Massimo Clarke (Tecnica) Enrico De Vita Claudio Pavanello (Epoca) Alfonso Rago Antonio Gola COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto su Automoto.it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi ogni riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l. Automoto.it Via Melzo 9- 20129 Milano Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003 Capitale Sociale Euro 10.000 i.v. Email: [email protected] 104 105