ENCICOPEDIA TRECCANI Triassico (o Trias) Il più antico dei tre

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ENCICOPEDIA TRECCANI Triassico (o Trias) Il più antico dei tre
ENCICOPEDIA TRECCANI
Triassico (o Trias) Il più antico dei tre periodi in cui è stato
suddiviso il Mesozoico, compreso fra 250 e 215 milioni di anni fa.
Fra le piante inferiori presenti nel T., le alghe calcaree assumono grande importanza per i depositi organogeni di
scogliera (per es., le dolomie); la flora terrestre è soprattutto rappresentata da Cicadofite, Ginkgoacee e da Conifere,
ma in certi livelli persistono ancora le felci e specialmente le Equisetacee. La fauna è ricca di organismi costruttori
(spugne calcaree, esacoralli). Grande sviluppo hanno i Molluschi Lamellibranchi e i Crinoidi, ma per la stratigrafia
assumono particolare importanza le Ammoniti, per i numerosi generi che non si propagano oltre questo periodo.
Quanto ai Vertebrati è da segnalare la presenza di Pesci Dipnoi adatti alla doppia respirazione, lo sviluppo degli Anfibi
con le forme più gigantesche della classe (per es., Mastodonsaurus), il considerevole slancio evolutivo dei Rettili
morfologicamente ben differenziati (Ittiosauri, Saurischi, Ornitischi, Crocodiliani, Testudinati ecc.) e infine la
comparsa dei primi Mammiferi multitubercolati.
I terreni del T. in alcune regioni, tipicamente in Germania, hanno il carattere dei depositi di bacini chiusi o lagunari o
addirittura continentali; in altri, tipicamente nelle Alpi, hanno invece il carattere dei depositi di mare aperto. Si
distinguono pertanto due tipi di T., a facies germanica e a facies alpina. Il T. germanico è localizzato nella regione che
si estende dalla Foresta Nera alla regione di Hannover, alla Turingia, alla Franconia, alla Svevia. Si suddivide in tre
sottoperiodi: T. inferiore o Buntsandstein, caratterizzato da arenarie, di grana e colori assai variabili e povere di
fossili, associate talora a marne, argille, dolomie, gessi e salgemma; T. medio o Muschelkalk, generalmente di facies
marina, caratterizzato da calcare conchiglifero; T. superiore o Keuper, a faciesin parte lagunare e in parte
continentale, comprendente argille e marne variegate alternanti con gesso, salgemma e dolomie. Nella parte inferiore
vi sono letti di carbone. Durante il Keuper si depositarono inoltre strati ricchi di pesci, coproliti, denti (bonebeds). Il
bonebed ha pochi centimetri di potenza ed è importante per la storia del mondo animale perché in esso si trovano i
primi resti di piccoli mammiferi e anche perché contiene molte specie marine che sono diffuse nel T. alpino. Terreni a
facies germanica in Italia si può dire si limitino agli affioramenti della Sardegna (Nurra e Iglesiente). Il T. alpino è
localizzato nella regione comprendente le Alpi Dinariche e le Alpi Dolomitiche; terreni triassici a faciesalpina sono
presenti anche nelle Alpi Occidentali, e nel nucleo delle zone corrugate della penisola (Alpi Apuane, diverse località
dell’Umbria, gruppo del Gran Sasso, promontorio del Gargano) e nella Sicilia occidentale. Lo schema di classificazione
adottato per il T. germanico si è potuto abbastanza naturalmente applicare al T. alpino, tanto da divenire di uso
generale.
Ladinico In geologia, il piano superiore del Triassico medio a facies alpina; corrisponde cronologicamente al
Muschelkalk superiore della facies germanica. Particolarmente sviluppato nel Trentino, è qui rappresentato da
sedimenti con evidenti eteropie laterali di facies. Nelle Dolomiti occidentali i depositi marini di età ladinica sono
rappresentati dalla formazione di Livinallongo, costituita da calcari e marne nodulari varicolori con lenti di selce. Nel
Cadore, in questi depositi, si rinvengono intercalazioni di tufi e ceneri vulcaniche che costituiscono una particolare
facies detta pietra verde. La formazione di Livinallongo passa lateralmente e verso l’alto a sedimenti di scogliera e
periscogliera, spesso dolomitizzati, che costituiscono la dolomia dello Sciliar, i calcari della Marmolada e del Latemar.
Nelle Dolomiti orientali, i depositi marini sono rappresentati da arenarie torbi ditiche (arenarie di Zoppé), deposte in
acque profonde, la cui composizione indica che esse derivavano dal disfacimento di rocce magmatiche e metamorfiche
antiche, del basamento, come porfidi e filladi. Nel L. superiore la regione dolomitica fu interessata da un generale
sprofondamento che portò all’emissione di notevoli quantità di lave. In Lombardia il L. è rappresentato dalla dolomia
metallifera, così denominata perché contiene giacimenti di blenda, galena, calamina e calcopirite, e dal ‘calcare di
Esino’.
Anisico Piano inferiore del Trias medio di facies alpina (dal lat. Anisus, od. fiume Enns, Austria). Nella regione
dolomitica l’A. inferiore è rappresentato da calcari, marne e siltiti, mentre l’A. medio-superiore è presente con
formazioni calcareo-dolomitiche caratterizzate da accumuli di alghe calcaree e da colonie di coralli. A volte gli ultimi
livelli dell’A. sono rappresentati dagli strati a Trinodosus, ricchi di Ammoniti.