15 agosto - Nota Liturgica
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15 agosto - Nota Liturgica
15 agosto Assunzione della B.V. Maria Nella storia All’inizio del VII secolo l’Assunzione della Vergine Maria fa già parte delle quattro più antiche feste mariane presenti nella liturgia romana: la Natività, l’Annunciazione, la Purificazione e l’Assunzione. Tutte e quattro prevedevano una solenne processione che percorreva le vie dell’Urbe per raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore all’Esquilino. Anche l’Assunzione, come tutte le feste mariane più antiche, ha la sua origine in Oriente e precisamente a Gerusalemme. Se Egeria (inizio del V secolo), sempre così precisa e dettagliata nelle sue descrizioni, non accenna a questa festa nel suo Diario, è certo che un testo apocrifo (De transitu Mariae, inizio del VI secolo) descrive già la morte di Maria con accenti di gloriosa esaltazione. Tuttavia, Epifanio, vescovo di Salamina († 403) affermava: «Nessuno conosce quale sia stata la fine terrestre della Madre di Dio» (Haeres, 78, 24). Antonino di Piacenza intorno al 570 cita come luogo di culto il sepolcro della Vergine in Gerusalemme «de quo dicunt sanctam Mariam ad caelos fuisse sublatam» (Itinera Hierosolymitana, 170). L’imperatore Maurizio (582-602) stabilisce questa festa mariana il 15 agosto con il titolo di Dormizione. Tale è ancora oggi il titolo di questa festa nella chiesa d’Oriente. È in Occidente che, ispirandosi all’antica tradizione orale e agli scritti di sant’Efrem († 373), la festa assume nell’VIII secolo il titolo di Assunzione di santa Maria (Sacramentario Gregoriano adrianeo). Nel Decreto di Graziano (XII secolo) la festa dell’Assunzione è già elencata fra le 41 feste di precetto oltre le domeniche. Il dogma dell’assunzione di Maria, cioè della sua piena partecipazione alla gloria del Risorto in corpo e anima subito dopo la morte, è stato proclamato da Pio XII nel 1950. La chiesa d’Oriente, pur non accettando il dogma in quanto tale, accoglie e celebra l’assunzione corporea di Maria come una pia e antica tradizione. Nella chiesa ortodossa questa è la festa mariana più importante che fa del mese di agosto il mese mariano con due settimane di preparazione e una di chiusura (S. Sirboni). La festa e la sua immagine L’iconografia della morte di Maria (Dormizione nella tradizione bizantina, Transitus in quella latina) è testimoniata dal X secolo in Cappadocia, in Grecia (Kastoria, XI e XII secolo, Dafni, XI secolo), in Serbia (Kurbinovo, XII secolo), a Palermo (mosaico della Martorana, XII secolo). I manuali di iconografia prescrivono: «Una casa. Al centro la Madre di Dio, morta, coricata su un letto con le mani incrociate sul petto. Accanto al suo capo l’apostolo Pietro piangente, con un incensiere in mano insieme ad altri cinque apostoli. Dalla parte opposta l’apostolo Paolo in lacrime, insieme ad altri quattro apostoli, mentre Giovanni, ormai avanzato negli anni, ripete il gesto dell’ultima Cena, piegandosi piangente verso la Madre di Dio. Al centro, al di sopra del corpo della Vergine, Cristo accompagnato da una schiera di angeli accoglie tra le braccia l’anima di sua Madre, rappresentata come un infante avvolto in una veste bianca». In Occidente la festa della Dormizione, fu resa solenne da papa Sergio I (fine VII secolo) e dotata di processione stazionale, che in un ulteriore sviluppo comportava il trasporto dell’immagine acheropita di Cristo alvatore dal Laterano a Santa Maria Maggiore. La prima iconografia occidentale fu uguale a quella bizantina, in seguito, partire dal XIII secolo, Cristo non è più rappresentato accanto al letto funebre, ma è posto più in alto, in una mandorla luminosa. Nell’evoluzione successiva, lo si vede incoronare la Vergine, rappresentata due volte: sul letto funebre e seduta in trono alla destra del Figlio (cfr. timpano della cattedrale di Notre Dame a Parigi, XIII secolo). Ancora nel XV secolo si ritrova il tema di Maria sul letto funebre, ma l’ambientazione cambia e riproduce gli interni delle case dell’epoca (ambiente fiammingo ecc.). L’immagine della morte di Maria scomparirà nel XVI secolo per lasciare il posto a quello dell’Assunzione della Vergine, iconograficamente uguale a un’ascensione, di origine italiana (cfr. Tiziano: chiesa dei Frari a Venezia, 1518) e a quello dell’Incoronazione della Vergine, di origine francese.