5 - Confagricoltura del Trentino

Transcript

5 - Confagricoltura del Trentino
L’AGRICOLTORE TRENTINO
N. 4 - Agosto 2012
I NOSTRI UFFICI E RECAPITI
Periodico di informazione a cura di
Confagricoltura del Trentino, Associazione
Contadini Trentini, Aflovit, Agriservice,
Apema, Apoc, Astro, Enapa.
TRENTO
UPA - ACT - APEMA - Patronato ENAPA: Via R. Guardini, 73
(Trento nord, di fronte alle 3 Torri dell’Assessorato Agricoltura)
Tel. 0461/820677 - Fax 0461/825837 - [email protected]
Orario: lunedì-giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 13.30
alle ore 17.00. Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 (sabato escluso). Nel periodo estivo si osserva l’orario speciale
Aut. Tribunale di Trento n. 210 del
10.4.1976
Via Guardini 73 - 38121 Trento
Tel. 0461 820677 - 0461 825788
Fax 0461 825837
Dir. resp.: Diego Coller
IN QUESTO NUMERO:
4
Per il lavoro un’opportunità dalla terra
5
L’agricoltura verso il 2050
6
Mauro Fezzi nuovo direttore Fondazione Mach
7
Abilitazione guida trattori
8
Notizie fiscali
11 Come gestire il credito IVA
12 Riforma del mercato del lavoro
14 Lavoro occasionale
15 Prelazione Agraria (continua)
19 Una giornata in Valpolicella
20 Il futuro dipende da Bruxelles
24 Divieti e calendario 2012
25 Apenet:collasso colonie
26 Notizie dall’Istituto Agrario
di S. Michele
28 In Cucina:
A tavola con i prodotti trentini
CLES
presso ACT - Piazza Navarino, 13
Tel. 0463/421531 e Tel. e Fax 0463/421074
Orario: dalle ore 8.30 alle ore 12.30
MEZZOLOMBARDO
Corso del Popolo, 23
Tel. 0461/606005 - Fax 0461/607236
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.15 - lunedì e giovedì
dalle 15.00 alle 18.15.
ROVERETO
Via Calcinari 17/A - 19 - 21
Tel. e Fax 0464/435361
Orario patronato: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle ore 12.00.
ARCO
presso Consorzio Miglioramento Fondiario - Via Mantova, 1
Orario: 2° e 4° lunedì del mese dalle ore 8.00 alle ore 12.00.
AVIO
presso Comune di Avio - piano terra
Orario: martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00.
BORGO VALSUGANA
Corso Vicenza, 47 (presso Associazione Artigiani)
Tel. 0461/753454
Orario: 2º e 4º mercoledì del mese dalle ore 9.30 alle 12.00
CEMBRA
presso il Municipio
Orario: mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 17.30.
DENNO
presso il Municipio
Orario: tutti i giovedì dalle ore 8.30 alle ore 9.30.
GIOVO
presso la Cassa Rurale di Verla
Orario: mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 15.30.
Informiamo che la presente pubblicazione viene
distribuita esclusivamente in Abbonamento
Postale e che pertano i dati relativi a nominativi
ed indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle
nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma
dell’art. 13 legge 675/96, potrà avere accesso ai
propri dati in ogni momento, chiederne la modifica
o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo
scrivendo alla redazione del periodico.
Redazione testi: Alessandro Ciola
Stampa: Grafiche Dalpiaz srl - Ravina (TN)
PERGINE VALSUGANA
Viale Dante, 78 primo piano (presso Associazione Artigiani)
Tel. 0461/532477
Orario: lunedì e venerdì dalle 9.00 alle ore 12.00
ROVERÈ DELLA LUNA
presso il Municipio
Orario: 1º e 3º mercoledì del mese dalle ore 14.15 alle 16.15.
3
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
Confagricoltura
Per il lavoro
un’opportunità dalla terra
Il contributo di idee del presidente nazionale Mario Guidi
L
’emergenza lavoro in
Italia è un fenomeno
che l’Organizzazione
Internazionale del Lavoro ha
definito “allarmante”.
Siamo ad un tasso di disoccupazione del 9,7 per cento, il più alto
dal 2001, e il rapporto dell’organismo internazionale avverte che
la priorità è trovare un equilibrio
sostenibile tra risanamento fiscale e ripresa dell’occupazione,
poiché gli investimenti pubblici
sono importanti per stimolare la
domanda interna e compensare
gli effetti negativi delle misure
di austerità.
Una opportunità per evitare il
collasso in Italia è il ritorno alla
terra. Nel paese l’occupazione
agricola ha sostanzialmente tenuto anche in questa pesantissima crisi economica, in atto dal
2008, che peraltro non ha certo
risparmiato le aziende del settore. Ma dal 2011 si è passati
ad una flessione del 4,6%. Nonostante ciò, l’ultimo controllo
sugli ingressi degli stagionali
extracomunitari ha riscontrato
una diminuzione del fabbisogno di manodopera dall’estero
e la gran parte dei 25 mila posti
in meno verrà colmato da lavo-
ratori italiani. Ma
l’agricoltura non dà
solo possibilità di
occupazione temporanea e l’apprendistato può essere
uno strumento utile
per un inserimento
stabile.
Per
fronteggiare
la crisi servono
interventi di tipo
preventivo
che
consentano
alle
imprese agricole di
mantenere i livelli occupazionali. Ed è questo l’orientamento degli altri grandi partner
dell’Unione Europea, che stanno adottando provvedimenti
straordinari per contenere il
costo del lavoro. Le aliquote
previdenziali agricole in vigore in Italia sono decisamente
superiori a quelle di Olanda,
Germania, Austria, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda,
Spagna, Portogallo, Grecia e il
confronto con questi ultimi tre
Paesi, che hanno produzioni
concorrenti alle nostre, è particolarmente penalizzante per le
aziende italiane. Da sottolineare anche la necessità di inter-
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
4
venire sulla semplificazione.
Infatti, nonostante negli ultimi
anni si sia affermata una corrente di pensiero favorevole
alla semplificazione amministrativa e legislativa, continua a perseverare un modus
operandi del legislatore e della Pubblica Amministrazione
non sempre coerente questo
orientamento.
Eppure la semplificazione burocratica e l’alleggerimento dei
costi potrebbero sicuramente
contribuire a rilanciare l’occupazione in un settore produttivo
importante come l’agricoltura,
dando un futuro a molti che non
lo trovano altrove.
Confagricoltura Academy
L’agricoltura verso il 2050:
mercati e scenari internazionali
Proseguono gli annuali incontri organizzati da Confagricoltura a Taormina. Significativa
la rappresentanza del mondo politico, economico e sindacale italiano. Confagricoltura
del Trentino era rappresentata dal presidente Diego Pezzi e dal dott. Lamberto Cesarini Sforza
L
’obiettivo 2050, anno in cui saremo 9
miliardi di abitanti sul pianeta e dovremo
aumentare la produzione agricola del 70
per cento rispetto ad oggi, è una sfida per l’agricoltura italiana europea e mondiale. La sessione inaugurale del Forum di Confagricoltura
Academy vuole fare accrescere la consapevolezza di quanto questa sfida sia importante,
stimolante e probabilmente senza precedenti.
“E il momento di una nuova rivoluzione verde,
importante quanto quella degli anni 60/70, ha
detto il presidente di Confagricoltura Mario
Guidi aprendo i lavori, ed altrettanto decisiva
per il futuro del Pianeta. Ma mezzo secolo fa gli
abitanti della Terra erano 3 miliardi, ora sono più
che raddoppiati. Però per concretizzare la rivoluzione verde occorre prima di tutto risolvere
alcune questioni fondamentali”.
Nel corso dei lavori si sono ricordate quindi le
problematiche più attuali: i tassi di incremento
delle produzioni agricole sono sempre più bassi;
è aumentata la consapevolezza della necessità di
un uso sostenibile delle risorse proprio mentre si
acuisce la competitività sulle risorse naturali sempre più scarse (l’acqua e la terra, con il fenomeno
del land grabbing). In questo contesto la fiducia
dei produttori di materie prime agricole diminuisce anche a causa della maggiore instabilità dei
mercati - influenzata pure dalla accresciuta finanziarizzazione dell’economia e da nuove produzioni non food che incidono sul rapporto domanda/
offerta - e degli effetti dei cambiamenti climatici
che complicano ancora di più la possibilità di programmare le produzioni. Inoltre, influiscono sulla
capacità produttiva anche la difficoltà a contenere le infestazioni e a difendere le coltivazioni per
una limitata disponibilità di prodotti chimici e per
i pochi investimenti in ricerca e formazione.
I primi segnali di queste difficoltà sono evidenti. Dal 2007 al 2010, peraltro in un contesto economico finanziario pesantissimo per le imprese, vari fenomeni hanno influenzato in maniera
sostanziale i mercati, i redditi dei produttori e
la disponibilità di materie prime alimentari. La
“guerra del pane” e la “corsa alla terra” sono solo
due questioni che negli ultimi mesi ci hanno fatto riflettere su quanto strategica sia la produzione
agricola e quanto invece si faccia poco in termini
di indirizzi e di strategie globali, affidando tutto alla naturale evoluzione delle produzioni e dei
mercati con le loro quotazioni e gli scambi. Confagricoltura sottolinea l’esigenza di una nuova
politica agricola globale per governare questa che
è stata già definita l”’era della scarsità”.
Visto che lo scenario dei prossimi decenni si
presenta largamente incerto, è opportuna una riflessione su cosa potrà di qui a breve accadere in
termini di evoluzione dei mercati, delle produzioni e del ruolo stesso degli agricoltori chiamati a
questa nuova sfida nel nome dello sviluppo del
pianeta e dando il loro contributo essenziale: il
cibo per vivere ogni giorno e quel contributo alla
5
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
crescita ed all’occupazione che il settore primario
sa e vuole ancora garantire”.
“Dobbiamo avere una visione generale del contesto
per indicare i percorsi da seguire e dobbiamo saperli motivare”. Così il presidente di Confagricoltura
Mario Guidi ha aperto l’Academy di Taormina, la
tre giorni di confronto con esperti economici internazionali e leader politici. “Oggi - ha detto Guidi
- inauguriamo un modo nuovo di relazionarci: si
tratta di un lavoro continuo che non si esaurisce qui,
ma prosegue nella quotidianità. Questo è necessario perché nell’ultimo anno lo scenario nazionale e
internazionale è cambiato. Nel nostro Paese dobbiamo confrontarci con un Governo tecnico diverso da
tutti gli altri, che ha avviato un nuovo rapporto tra la
politica e i corpi intermedi. Noi - ha aggiunto Guidi - dobbiamo sapere dialogare con chi governa e
indicare l’Italia che vogliamo”.
“Abbiamo tuttavia bisogno di una politica che abbia coraggio e che interpreti gli interessi di tutti.
Confagricoltura trova, in momenti come l’Academy di Taormina, un’occasione di studio, comprensione e confronto per essere più consapevoli
e quindi migliori, poiché il benessere delle nostre imprese coincide con il benessere del Paese.
A noi - ha concluso il presidente - il compito di
percepire la sintesi e di avere più convinzione del
nostro ruolo per la crescita”.
Mauro Fezzi sarà direttore
generale della Fondazione Mach
Dal prossimo ottobre affiancherà Dini che poi sostituirà dal 16 novembre 2012
M
auro Fezzi, forte della sua importante esperienza nel settore agricolo,
sarà il nuovo direttore generale della
Fondazione Edmund Mach - Istituto agrario di
San Michele. La decisione è stata presa qualche
settimana fa da parte della giunta provinciale, che
lo ha quindi “messo a
disposizione” dell’ente di ricerca, formazione e assistenza
nel settore agroalimentare a partire dal
primo ottobre del
2012 e fino al 2017.
Inizialmente, fino al
16 novembre, a Fezzi
verrà affiancato l’at-
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
tuale direttore generale uscente Alessandro Dini,
ora in pensione ma in regime di prorogatio. Dopo
di che, per i cinque anni di durata dell’incarico,
toccherà a Fezzi dirigere una struttura che conta,
tra studenti e dipendenti 1.600 persone. Fezzi può
vantare una lunga esperienza nel campo dell’agricoltura e alla luce della recente riorganizzazione dei Dipartimenti della Provincia era passato,
appunto, dalla guida di quello dell’agricoltura
ad un incarico speciale relativo alla supervisione
degli interventi comunitari e verifica delle ricadute
delle politiche agricole nazionali e comunitarie
sull’agricoltura trentina.
Al dottor Fezzi con il quale Confagricoltura ha
sempre avuto rapporti di serena e fattiva collaborazione, i migliori auguri per un proficuo lavoro
a favore dell’agricoltura e dell’economia trentina.
6
Conferenza Stato-Regione
Abilitazione guida trattori
Necessario rivedere l’accordo raggiunto. A parole si parla di diminuire la burocrazia che
grava sulle aziende agricole ma nei fatti si fa entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta.
F
maggior parte delle imprese agricole i cui proprietari hanno maturato una esperienza pluriennale, professionalità e senso di responsabilità,
che meritano una particolare considerazione.
Sottoporsi a corsi formativi, d’aggiornamento
e a esercitazioni pratiche è un inutile aggravio
per chi è quotidianamente in esercizio con i più
comuni mezzi agricoli.
O si documenta che la guida dei mezzi agricoli
richiede requisiti e preparazione particolari e
specifici, come è il caso della guida di aerei, ed
allora è giusto trarne le conseguenze operative.
O è un problema di senso di responsabilità nello
svolgimento di un lavoro ed in tal caso il corso
di abilitazione non risolve il problema. Per chi è in possesso della patente di guida che
viene periodicamente rinnovata attraverso una
visita medica di controllo,
La cosa che rende ancor più incomprensibile il
provvedimento è che anche chi ha già frequentato un precedente corso sulla sicurezza deve
frequentarne uno nuovo .
La eventuale integrazione non sarebbe altro che
una duplicazione.
Va poi aggiunto che nel momento in cui una
azienda assume un lavoratore sapendo che deve
utilizzare il mezzo agricolo da per scontato che
lo possa fare senza doversi preoccupare di fargli
seguire dei corsi di abilitazione.
In definitiva è auspicabile che venga individuata
una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori
autonomi agricoli con esperienza l’esenzione dai
corsi d’aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determinato, una qualifica abilitativa antecedente all’esercizio della mansione.
avorire la sicurezza sul lavoro è importante ma introducendo strumenti efficaci
e non palliativi.
A partire dall’anno prossimo per guidare i più
comuni mezzi agricoli non basterà più la patente: sarà obbligatoria una specifica abilitazione
alla guida. Il provvedimento è stato recentemente approvato in Conferenza Stato-Regioni
in attuazione del decreto 81/2008 sulla sicurezza
sul lavoro.
Sicuramente sono auspicabili tutti gli interventi,
di qualsiasi natura giuridica e pratica, volti a
rendere più sicuro possibile il lavoro nei campi
ma bisogna evitare di appesantire il carico sulle
spalle delle aziende con provvedimenti che non
raggiungono alcun risultato concreto. Chiedere a chi da anni, magari da decenni, opera
su mezzi agricoli, senza aver mai avuto problemi
di sorta, di conseguire una specifica abilitazione
alla guida risulta di difficile comprensione e
giustificazione.
Costituisce e viene percepito solo come un
modo per rendere sempre più dificile operare.
Confagricoltura aveva realizzato uno studio
dimostrando come un terzo del proprio tempo
lavorativo deve essere dedicato dall’imprenditore per lo svolgimento delle pratiche burocratiche. In buona sostanza anziché potersi dedicare
al lavoro in azienda, l’imprenditore agricolo
deve dedicarsi primariamente a risolvere i rapporti con la burocrazia.
E questo ulteriore onere non fa che aggravare
la situazione senza portare il ben che minimo
miglioramento in quelli che sono problemi di
sicurezza sul lavoro. Una disposizione inutile e penalizzante per la
7
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
IE
NOTIZ LI
FISCA
Le novità dal governo
Proroga del termine per la presentazione delle domande
di variazione catastale dei fabbricati rurali
Con il decreto legge sulla “Spendine Review” è stato prorogato dal 30 giugno 2012 al 30 settembre
2012 il termine relativo alla presentazione delle domande di variazione catastale al fine del riconoscimento della ruralità dei fabbricati. Come noto, allo scopo di evitare l’applicazione dell’ICI sui
fabbricati rurali per i cinque anni antecedenti al periodo d’imposta 2011, è necessario procedere alla
predisposizione e presentazione delle suddette domande di variazione catastale per le categorie A/6
R, relativamente ai fabbricati ad uso abitativo e D/10 per quelli ad uso strumentale. Resta invece
ferma la scadenza fissata al 30 settembre 2012 per l’accatastamento dei fabbricati rurali iscritti al
catasto terreni. Invitiamo pertanto tutti gli interessati a contattare gli uffici della Confagricoltura per
acquisire eventuali ulteriori informazioni e/o chiarimenti.
Compensi per diritti fonografici 2012
Il prossimo 31 luglio scade il termine per il versamento del compenso 2012 relativo ai diritti fonografici (Legge 22 aprile 1941 n. 633 – art. 73 bis). Tale compenso è dovuto in tutti i casi in cui radio,
TV, riproduttori di musica (lettori di nastri magnetici, CD e DVD) sono installati nelle camere per gli
ospiti e/o negli spazi comuni aperti al pubblico. Da quest’anno la riscossione è gestita direttamente
dalla SIAE e pertanto chi, avendo ricevuto l’avviso da parte di quest’ultima con il relativo MAV ed
ha effettuato il versamento entro il mese di maggio si trova nella condizione di avere già assolto a
tale adempimento. Diversamente chi non ha ancora aperto la propria posizione deve recarsi presso
gli sportelli SIAE territorialmente competenti e provvedere all’iscrizione entro il termine previsto.
I compensi per i diritti spettanti ai produttori fonografici (IVA 21% inclusa) sono riportati nella
seguente tabella:
POSTI LETTO
fino a 30
da 31 fino a 60
Oltre i 60
COMPENSO
€ 75,77
€ 89,55
€ 117,08
Si ricorda che per le attività a carattere stagionale (massimo otto mesi l’anno) è prevista una riduzione del 30% del compenso.
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
8
NOTIZI
FISCALE
I
Il quinto conto energia
Dopo una lunga attesa il Ministro della Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha firmato il Quinto
Conto Energia e relativo decreto legge che contiene una sostanziale rimodulazione degli incentivi sui
nuovi impianti di energia fotovoltaica che entrerà in vigore a decorrere dal 27 agosto 2012.
Secondo quanto previsto dal decreto interministeriale del 5 luglio 2012 il costo indicativo cumulato degli
incentivi spettanti agli impianti fotovoltaici ha raggiunto il valore annuale di 6 miliardi di euro con una
potenza installata pari a 14.300 MW equivalente a oltre 400 mila impianti fotovoltaici in esercizio.
Se da una parte si punto allo sviluppo di un settore sempre più strategico sia per contrastare la crisi
economica sia per favorire la tutela del patrimonio ambientale del nostro Paese dall’altra si cerca
di semplificare le procedure per l’installazione di impianti introducendo l’istituto dell’autocertificazione in sostituzione dell’attuale atto di notorietà e relativo innalzamento delle soglie di accesso ai
registri cha passa da 12 a 20 KW. Vale a dire che per gli impianti fino a 20 KW non sarà necessaria
l’iscrizione al registro presso il GSE per ricevere i sussidi spettanti ma contemporaneamente vengono
ridotti gli incentivi con una percentuale stimata pari al 20%.
“Misure urgenti per la crescita del paese”
D.L. 22 giugno 2012 n. 83
Con l’entrata in vigore il 26 giugno 2012 del decreto legge n. 83 del 22 giugno 2012 il Governo ha inteso porre in essere delle misure urgenti per contrastare la crisi economica e tra queste rientrano alcune di
carattere fiscale che possono assumere particolare interesse anche da parte dei nostri associati.
In particolare per quanto riguarda le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia a far
data dal 26 giugno 2012 e fino al 30 giugno 2013 la detrazione fiscale passa dal 36% al 50% con
un limite di spesa che viene innalzato da 48.000 euro a 96.000 euro. Per quanto riguarda invece gli
interventi di ristrutturazione energetica che danno diritto alla cosiddetta “detrazione del 55%” il
decreto in oggetto proroga fino al 30 giugno 2013 tale detrazione con un’unica differenza rispetto al
passato: le spese sostenute dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013 daranno diritto ad una detrazione
ridotta del 50% anziché 55%. Contenzioso tributario, scattano le ferie
Come da tradizione anche quest’anno viene confermata la pausa estiva per gli organi di giustizia dal 1°
agosto al 15 settembre 2012. vale a dire che il decorso dei termini processuali relativi alla giustizia ordinaria e amministrativa viene sospeso fina al 15 settembre. Tale tregua riguarda solo i termini processuali
con esclusione delle scadenze concernenti le notifiche degli atti, i termini di versamento e di presentazione
delle dichiarazioni dei redditi. La sospensione si applica invece per la presentazione del ricorso davanti alla
Commissione tributaria e per la costituzione in giudizio, il deposito di documenti e di memorie difensive.
Si ricorda inoltre che è stato stabilito in via permanente e definitivo il differimento dei termini di
effettuazione dei versamenti di imposte, contributi INPS e altre somme dovute all’erario con scadenza dal 1° al 20 agosto di ogni anno. Tutti questi adempimenti e versamenti possono essere eseguiti
entro il 20 agosto senza applicazione di alcuna maggiorazione.
9
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
E
NOTIZI I
L
A
FISC
Operazioni intracomunitarie: obbligo d’iscrizione al “Vies”
Come da precedenti comunicazioni l’occasione ci è gradita per ricordare a tutti gli associati interessati agli scambi di beni e/o servizi in ambito comunitario l’obbligo preventivo di comunicare
all’Agenzia delle Entrate tale comportamento attraverso la predisposizione di un apposito modello e
conseguente iscrizione al “Vies” (Vat information exchange system).
In concreto i contribuenti che intendono operare in ambito comunitario, prima di effettuare qualsiasi
operazione commerciale devono comunicare all’Agenzia delle Entrate il presumibile ammontare del
volume d’affari degli scambi che saranno effettuati. Sottolineiamo ancora una volta che l’iscrizione preventiva dei contribuenti al Vies è un requisito indispensabile per l’effettuazione di qualsiasi
operazione intracomunitaria la cui assenza comporta rilevati conseguenze sul piano fiscale. Vale a
dire che le operazioni intracomunitarie effettuate nel periodo di mancata iscrizione devono essere
considerate come operazioni nazionali generando l’indetraibilità dell’IVA applicata dal fornitore Ue.
Evidenziamo infine, che l’iscrizione si perfeziona con il decorrere del 30° giorno dalla presentazione dell’istanza salvo diniego espresso da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per qualsiasi ulteriore
chiarimento invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi presso gli uffici fiscali di Confagricoltura per
acquisire tutte le informazioni che riterranno necessarie.
IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ecco i requisiti per la ruralità
L’Agenzia del Territorio ha emanato una nota in data 22 giugno 2012 con alcuni chiarimenti in ordine
all’accatastamento degli impianti fotovoltaici. Nella stessa si precisa che se gli impianti sono istallati
su strutture già censite in Catasto non sussiste l’obbligo di accatastamento come unità autonoma.
È tuttavia necessario presentare una dichiarazione di variazione qualora vi sia una variazione nella
rendita catastale dell’immobile. Se la proprietà dell’impianto appartiene ad un soggetto diverso da
quello del fabbricato sul quale è collocato, è necessario procedere con l’accatastamento scomponendo le due entità: impianto e fabbricato. Sono comunque esclusi gli impienti fotovoltaici ad uso
domestico con potenza nominale non superiore a 3 kW. La nota inoltre prende in considerazione
gli impianti destinati alla produzione di energia elettrica che rientrano tra le attività connesse per le
aziende agricole. A riguardo si precisa che i terreni in proprietà o nella disponibilità dell’imprenditore
agricolo devono essere condotti dal soggetto che detiene l’impianto. L’impianti inoltre deve essere
accatastato nella categoria D/10 ed inoltre l’imprenditore deve rispettare almeno uno dei requisiti di
cui alla circolare n. 32 dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
10
NOTIZI
FISCALE
I
Come gestire il credito IVA
Tre le possibilità: compensazione, rimborso o una soluzione intermedia
C
ome gestire il credito Iva risultante
dalla dichiarazione annuale? Il contribuente può utilizzare il credito in compensazione, chiederlo a rimborso oppure può
optare per una soluzione intermedia fra le due
possibilità indicate.
Compensazione
Varia in relazione al valore del credito.
Un credito Iva inferiore a 5.000 euro può essere
compensato sin dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il credito è sorto senza
alcun obbligo, (con provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle entrate del 16 marzo scorso,
il limite precedente di 10.000 euro, vigente sin
dal 2009, è stato ridotto a partire dal 1 aprile
2012 a 5.000 euro)
Per un credito superiore a 5.000 euro e fino a
15.000 occorre presentare all’amministrazione
finanziaria la dichiarazione Iva, e l’utilizzo
in compensazione degli importi superiori a
5.000 euro deve avvenire solamente dal 16 del
mese successivo alla presentazione della stessa
dichiarazione.
• Per un credito superiore a 15.000 euro, nella
dichiarazione bisogna anche apporre il visto
di conformità da parte di un soggetto abilitato
che certifichi la correttezza della tenuta della
contabilità e la veridicità del credito maturato.
Tali disposizioni e limitazioni, come detto in più
occasioni, sono state introdotte per contrastare
gli abusi compiuti in sede di compensazione dei
crediti Iva.
Rimborso
È possibile chiedere a rimborso il credito maturato nell’anno 2011 presentando la dichiarazio-
ne Iva in forma autonoma o unificata nel modello UNICO entro il termine del 30 settembre (per
quest’anno il termine slitta al primo ottobre
in quanto il 30 settembre cade di domenica).
Il rimborso compete se il credito è superiore
a 2.582,28 euro e se sussistono le condizioni
previste dall’articolo 30 del DPR 633/72: limitatamente all’imposta relativa all’acquisto o
all’importazione di beni ammortizzabili, nonché di beni e servizi per studi e ricerche; e se
l’aliquota media delle operazioni passive risulta
superiore a quella delle operazioni attive maggiorata del 10%.
Il contribuente - anche fuori dei casi previsti può chiedere il rimborso dell’eccedenza detraibile, risultante dalla dichiarazione annuale, se
dalle dichiarazioni dei due anni precedenti risultano eccedenze detraibili; in tal caso il rimborso
può essere richiesto per un ammontare comunque non superiore al minore degli importi delle
predette eccedenze. Nel caso di cessazione
dell’attività nel corso dell’anno 2011 è possibile
chiedere a rimborso importi anche inferiori a
2.582,28 euro.
Per importi superiori a 5.164,57 euro l’Agenzia
delle entrate chiede, a garanzia del rimborso, la
prestazione di apposita polizza fideiussoria.
Compensazione-rimborso
Non è infrequente il caso in cui il credito, e la
norma lo prevede, possa essere gestito parte in
compensazione e parte chiesto a rimborso. La
scelta è lasciata alla completa discrezionalità
del contribuente titolare del credito che, sulla
base delle proprie necessità, può adottare l’una
o l’altra o la terza soluzione.
11
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
IE
NOTIZ O
LAVOR
Riforma del mercato del lavoro
Entra in vigore la legge che porta novità nei rapporti dei lavori. Esaminiamo
per sommi capi il contenuto nei suoi risvolti che interessano il mondo agricolo.
S
ul Supplemento ordinario n. 136 alla Gazzetta
Ufficiale n. 153 del 3
luglio 2012 è stata pubblicata
la legge 28 giugno 2012, n.
92 recante: “Disposizioni in
materia di riforma del mercato
del lavoro in una prospettiva
di crescita”, meglio conosciuta
come “Riforma Fornero”.
Le norme, salvo diversa specifica previsione, entrano in
vigore il 18 luglio 2012.
La legge si pone l’ambizioso obiettivo di realizzare un
nuovo sistema di regole idoneo
a contribuire alla crescita ed
alla creazione di occupazione
di qualità, e al contempo di creare un modello di tutela sociale
più ampio, efficace e coerente
con le nuove esigenze del mercato del lavoro.
Per raggiungere tali obiettivi la
riforma si propone di:
- limitare e disincentivare l’utilizzo dei contratti di lavoro
flessibili (tempo determinato,
intermittente, part-time, lavoro
a progetto, rapporti con titolari
di partita IVA, etc.) al fine sia
di evitare eventuali abusi e sia
di favorire il ricorso al contratto di lavoro a tempo indeterminato, considerato testualmente
come “contratto dominante”
ovvero forma comune del rap-
porto di lavoro;
- limitare l’applicazione della
reintegrazione del posto di
lavoro (art. 18, legge 300/1970)
ai soli casi di manifesta infondatezza dei motivi (disciplinari-soggettivi o oggettivieconomici) addotti a base del
licenziamento, e non più a tutti
i casi di illegittimità;
- rivedere il sistema degli
ammortizzatori sociali con la
introduzione dell’assicurazione
sociale per l’impiego (ASPI) in
luogo dell’indennità di disoccupazione e dell’indennità di
mobilità (resta invece la cassa
integrazione).
Per quanto riguarda i temi che
maggiormente interessano le
imprese agricole che occupano manodopera, occorre subito
precisare che la riforma, contrariamente ad alcune prime
indiscrezioni, non ha apportato sostanziali modifiche allo
speciale sistema di regole che
disciplina i rapporti di lavoro
tra i datori di lavoro agricolo
e gli operai agricoli, nonché al
relativo apparato di ammortizzatori sociali.
Ed infatti le nuove limitazioni all’utilizzo dei contratti di
lavoro a termine previste dalla
riforma Fornero (come quelle
precedenti) non si applicano ai
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
12
rapporti con gli operai agricoli
a tempo determinato (OTD) in
virtù dell’esclusione prevista
all’art. 10, d.lgs. 368/2001, che
non è stata eliminata, né modificata; pertanto i datori di lavoro agricolo potranno continuare ad occupare OTD in modo
pienamente libero e flessibile,
senza vincoli di forma, di causale, di durata, di proroga, di
reiterazione, di intervallo.
Analogamente, l’incremento
contributivo dell’1,4 per cento
posto a carico dei datori di
lavoro che assumono lavoratori
a tempo determinato, finalizzato a disincentivare l’utilizzo del contratto a termine e a
finanziare la nuova ASPI, non
dovrebbe, a nostro avviso, trovare applicazione ai rapporti
con gli operai agricoli a tempo
determinato in ragione del fatto
che questi ultimi sono esclusi dall’ambito di applicazione
di tale nuovo ammortizzatore
sociale (in ogni caso, anche
nella denegata ipotesi in cui
l’aumento in questione fosse
ritenuto applicabile al nostro
settore, il lavoro stagionale,
che in agricoltura è largamente
prevalente, resterebbe comunque escluso).
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, come appena
NOTIZI
LAVOR E
O
detto, le nuove disposizioni in
materia di ASPI – l’assicurazione sociale per l’impiego che,
dal 2013, sostituirà la disoccupazione e la mobilità per la
generalità dei lavoratori – non
riguarderanno gli operai agricoli, per i quali continueranno a trovare applicazione, per
espressa previsione legislativa,
le attuali disposizioni in materia
di disoccupazione agricola.
Un discorso a parte merita
il lavoro occasionale di tipo
accessorio (cosiddetti voucher)
per l’agricoltura. L’altalenante
posizione assunta dal Governo
e dal Parlamento nel corso
dell’iter di approvazione, ove
si è passati da un inaspettato
ampliamento dell’istituto (nella
versione originaria del disegno
di legge), alla sua sostanziale
eliminazione (negli emendamenti dei relatori al Senato),
per finire poi (quasi) alle posizioni di partenza (nel testo
definitivo), ha avuto il solo
merito di inasprire i rapporti
tra i sindacati dei lavoratori e le
organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro agricolo.
La riforma del mercato del
lavoro, in definitiva, non ha
toccato quegli istituti, come, ad
esempio, il contratto a tempo
determinato con gli operai agricoli (OTD), le agevolazioni
contributive per zone montane e svantaggiate, lo speciale sistema di ammortizzatori
sociali agricolo (disoccupazione agricola e CISOA), fondamentali per le imprese e per
l’occupazione agricola.
Evidentemente Confagricoltura,
pur non avendo partecipato
al tavolo ufficiale di confronto tra Governo e parti sociali (cui hanno preso parte: Confindustria, Rete Imprese,
Alleanza cooperative, ABI,
ANIA, CGIL, CISL, UIL e
UGL), è riuscita comunque,
attraverso diverse iniziative
parallele, a rappresentare efficacemente al Governo ed alle
principali forze politiche che lo
sostengono, nonché all’INPS,
le preoccupazioni e le esigenze
delle imprese agricole.
Restano comunque alcune preoccupazioni di carattere generale sull’impianto complessivo
del provvedimento legislativo
in commento, le cui disposizioni restrittive in materia di
flessibilità in entrata, a parte
le ricordate eccezioni con riferimento agli operai agricoli, trovano piena applicazione alle imprese agricole che
occupano impiegati, quadri
e dirigenti o che si avvalgono dell’opera di collaboratori
“esterni”, quali i prestatori di
lavoro occasionale accessorio e i collaboratori a proget-
13
to o i titolari di partita IVA.
Inoltre tali disposizioni trovano piena applicazione anche
alla nostra Organizzazione
(Confederazione nazionale,
Federazioni regionali ed Unioni
provinciali), ed alle società di
servizi ed enti collegati.
A nostro avviso la riforma
Fornero difficilmente riuscirà
a raggiungere i risultati che si è
prefissi, quale quello di rendere
il mercato del lavoro dinamico
ed efficiente, di ridurre gli alti
tassi di disoccupazione (soprattutto femminile e giovanile), e
di aumentare la produttività e
la crescita economica.
Ed infatti, a ben guardare, la
riforma in questione, a fronte di impalpabili modifiche sulla flessibilità in uscita (licenziamenti),
ha apportato forti restrizioni sulla
cosiddetta flessibilità in entrata,
ossia sulle regole che disciplinano le varie tipologie contrattuali
(tempo determinato, part-time,
lavoro occasionale accessorio,
collaborazioni a progetto, partite
iva, etc.), che difficilmente favoriranno nuova occupazione.
Non a caso la legge in commento ha sollevato accesi dibattiti e
parecchie perplessità non solo
tra le parti sociali, ma anche nel
mondo politico, tanto che, da
più parti, ancor prima dell’approvazione definitiva, si diceva
già che, a breve, “bisognerà
rimetterci le mani”.
Ed infatti, proprio in questi
giorni, le forze politiche che
sostengono la maggioranza
hanno raggiunto un accordo di
massima su una serie di modifiche da apportare alla legge.
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
E
NOTIZI O
R
O
LAV
Lavoro occasionale di parenti e affini
La legge n. 33 del 9 aprile 2009 ha portato una novità importante in materia di lavoro occasionale agricolo
dei parenti e affini: è stata infatti estesa ai parenti ed affini fino al 4° grado la possibilità di rendere prestazioni in modo meramente occasionale o ricorrente di breve durata, senza che ciò si configuri in rapporti
di lavoro subordinato o autonomo.
Tali prestazioni possono essere rese in favore sia del coltivatore diretto, che dell’imprenditore agricolo,
regolarmente iscritti, e riguardano qualunque attività agricola.
Per comodità dei nostri associati riportiamo l’elenco dei parenti ed affini rientranti nel provvedimento.
PARENTI ENTRO IL 4° GRADO
coniuge
genitori (padre e madre)
figli
nonni
fratelli/sorelle
nipoti (figli dei figli)
bisnonni
bisnipoti
nipoti (figli dei fratelli)
zii/e (fratelli/sorelle dei genitori)
trisnonni
trisnipoti
Cugini (figli di zii/e)
nipoti (figli dei figli dei fratelli/sorelle)
fratelli dei nonni
generi
nuore
patrigno
matrigna
suoceri
figliastri
AFFINI ENTRO IL 4° GRADO
cognato/a
coniugi dei nipoti (figli dei figli)
patrigni e matrigne dei genitori
nonni dei coniugi
figli dei figliastri
coniugi dei figli dei fratelli/sorelle
coniugi dei bisnipoti
patrigni e matrigne dei nonni
coniugi degli zii
bisnonni del coniuge
nipoti dei figliastri
coniugi dei nipoti (figli dei figli dei fratelli)
coniugi dei trisnipoti
patrigni dei bisnonni
matrigne dei bisnonni
coniugi dei cugini
fratelli dei nonni del coniuge
cugini del coniuge (figli di zii/e del coniuge)
bisnipoti dei figliastri
nipoti dei fratelli del coniuge
Testo da sottoscrivere fra le parti prima dell’inizio della collaborazione
Collaborazione occasionale tra parenti
Con la presente scrittura privata il Sig............................... nato a.................... il...............
cod. fisc................................ titolare dell’azienda agricola.............................................
conferisce al Sig................................. nato a........................ il....................... cod. fisc....................., che accetta l’incarico di collaboratore occasionalmente e gratuitamente, alla raccolta dei seguenti prodotti agricoli.......................................... nel periodo dal..................... al.............................
Le parti dichiarano sotto la propria responsabilità che tra di loro esiste un vincolo di parentela entro il 4° grado,
essendo rispettivamente............................................. (es. padre e figlio, ovvero nonno e nipote.)
Le parti dichiarano altresì che la collaborazione occasionale di cui alla presente scrittura viene resa in piena
autonomia ed indipendenza, senza alcun vincolo di subordinazione, senza il rispetto di un orario di lavoro e
senza alcuna forma di retribuzione e che la stessa, ai sensi del citato art. 122 e dei chiarimenti ministeriali, non
configura un rapporto di lavoro subordinato, né autonomo e che pertanto non da luogo a obblighi contributivi.
Data …..............…..............…..............…..............
Firma del titolare …..............…..............…....... Firma del collaboratore occasionale …..............…............
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
14
Prosegue dai numeri precedenti (05-06/2011, 01-02-03/2012)
Prelazione agraria
5.4. RIVENDITA DEL FONDO
ACQUISTATO DAL COLTIVATORE
La ratio del diritto di prelazione agraria - l’elemento (fondamentale) della coltivazione del
fondo - deve sussistere non
solo in riferimento all’epoca in
cui si esercita tale diritto ma
anche in prospettiva futura;
ciò comporta che nel caso in
cui il coltivatore abbia esercitato la prelazione non per
continuare l’impresa agricola
ma per rivendere il fondo ad
un terzo non avente diritto, si
considera nullo sia il contratto
di acquisto (su cui si è fatta
valere la prelazione) che quello di rivendita del fondo in
quanto posti in essere in frode
alla legge (Cass. 29 gennaio
2010, n. 2044; Cass. 26
luglio 2004, n. 14000).
Tale situazione si realizza allorché i due atti vengono posti
in essere in tale rapporto di
immediatezza da dimostrare
un unico disegno preordinato,
nell’intenzione dell’affittuario (o
del confinante) e del terzo alla
realizzazione dello scopo pratico di far conseguire a quest’ultimo la proprietà del fondo.
Va osservato che secondo un
indirizzo consolidatosi a partire dalla sentenza a S.U. della
Cassazione
28/3/2006
n. 7033, la disposizione di
cui al 2° co. dell’art. 28 L.
590/65 (secondo il quale
“La estinzione anticipata del
mutuo o la vendita del fondo
acquistato con i benefici della
presente legge non possono
aver luogo prima che siano
decorsi dieci anni dall’acquisto”) non si riferisce al diritto di
prelazione di cui all’art. 8, ma
solo alle agevolazioni fiscali
ed alla possibilità di accedere
ai mutui a tasso agevolato.
Ciò significa che, in ordine
alla rivendita del fondo acquistato nell’esercizio del diritto di
prelazione, non sussiste l’obbligo in capo all’acquirente
prelazionante di garantire la
conduzione diretta per il periodo decennale stabilito dal suddetto art. 28 2° co., con la
conseguenza che tale rivendita potrà considerasi “nulla”
solo nel caso, espresso dalla
giurisprudenza dinnanzi citata,
in cui l’acquisto nell’esercizio
della prelazione sia avvenuto
al solo scopo di rivenderlo per
un intento speculativo.
Al di fuori di questa ipotesi, la
vendita del fondo, prima del
decorso del termine decennale previsto dal citato art.
28 co. 2 (termine ora ridotto
a 5 anni dall’art. 11 D.Lg.
vo n. 228/2001), comporta
solo la decadenza dai benefici goduti in base alla legislazione sulla formazione ed
arrotondamento della piccola
proprietà contadina.
5.5. PAGAMENTO DEL PREZZO
5.5.a. TERMINI
Con riferimento all’acquisto
operato tramite l’esercizio del
diritto di prelazione, il co.
6° dell’art. 8 prescrive che il
versamento del prezzo vada
effettuato entro il termine di
tre mesi, decorrente dal tren-
21
tesimo giorno da quello della
denuntiatio (trattandosi di atto
recettizio, rileva il giorno del
ricevimento della comunica-
Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 15
zione medesima da parte
del coltivatore), salvo che sia
diversamente pattuito dalle
parti.
Deve evidenziarsi che non
essendo un termine prescrizionale
la corresponsione
del prezzo d’acquisto oltre il
termine decadenziale di tre
mesi dalla notifica, determina
il venir meno del diritto di prelazione.
è bene precisare che l’inciso “salvo che sia diversamente pattuito dalle parti”
contenuto nell’art. 8, fa riferimento alla eventualità che
il preliminare di vendita, trasmesso all’avente diritto alla
prelazione, preveda termini
diversi per il pagamento del
prezzo, quali differimenti nel
saldo o nel versamento di una
parte del prezzo (rateizzazioni o altre facilitazioni) di cui
il prelazionante potrà eventualmente beneficiare (Cass.
10 marzo 2010, n. 5794).
Mentre, con riferimento specifico alla validità dell’esercizio
della prelazione, risulta invece
irrilevante un mero differimento
della stipulazione del contratto definitivo di compravendita
a cui sia ricollegato anche
il pagamento del prezzo, di
cui il prelazionante non può
assolutamente giovarsi, pena
la decadenza dal diritto di
prelazione.
5.5.b. CONCESSIONE
DEL MUTUO
Il co. 7° dell’art. 8 istituisce un collegamento tra la
disciplina della prelazione e
quella del mutuo agevolato,
previsto dall’art. 1 della l.
590/1965, onde consentire
il ricorso a quest’ultimo istituto anche in occasione di un
acquisto attuato in esplicazione del diritto di prelazione,
a tale fine disponendo una
sospensione del decorso del
termine di pagamento previsto
dal precedente 6° co. qualora
sia proposta domanda per la
concessione del mutuo.
Talché nell’ipotesi in cui, per
effettuare il pagamento, il coltivatore chieda un mutuo, la
legge prevede che il termine
di tre mesi per il pagamento è
sospeso fino a che non ne sia
stata disposta la concessione
ovvero fino a che l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura
non abbia espresso diniego
a conclusione della istruttoria
compiuta (Cass. 14 febbraio
2007, n. 3255; Cass. 16
giugno 1988, n.4102) e,
comunque, per un periodo
che non può eccedere un
anno.
La giurisprudenza ha chiarito
che il termine massimo di un
anno è da computarsi in realtà in quindici mesi (tre mesi
+ l’anno), poiché un anno è
la sospensione massima del
termine trimestrale previsto per
il pagamento (Cass. 28 gennaio 1987, n. 804).
Affinché il beneficiario possa
godere della sospensione
suddetta, l’unico documento
idoneo a provare l’ammissione della domanda all’istruttoria per la concessione del
mutuo è il certificato del com-
Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 16
22
petente ispettorato provinciale dell’agricoltura (Cass. 14
febbraio 2007, n. 3255).
5.5.c.
RIFIUTO
DEL
PAGAMENTO
Considerato che il pagamento del prezzo entro il termine
di tre mesi costituisce una
condicio iuris per l’efficacia
del negozio di trasferimento
della proprietà, appare evidente che nel caso in cui il
proprietario del fondo rifiuti il
pagamento il prelazionante,
al fine di non decadere dal
diritto di prelazione, dovrà
inderogabilmente procedere
nel termine prescritto ad effettuare l’offerta reale nonché il
deposito liberatorio, ai sensi
degli artt. 1209 e 1210 ss.
c.c..
L’onere di tali adempimenti
permane pure nel caso in cui
il prelazionante deduca la
simulazione del prezzo,
dovendo allora offrire e depositare quello che egli ritenga
di dover pagare in luogo
del prezzo indicato nell’atto (Cass. 9 agosto 1991,
n. 8669) e, successivamente, eventualmente azionare un
giudizio di simulazione del
contratto.
Qualora il prelazionante non
versi il prezzo nei termini
previsti, ciò comporta l’automatica riviviscenza ed operatività del contratto di vendita
(preliminare o definitivo) che
il proprietario aveva in precedenza stipulato con il terzo
(Cass. 22 marzo 2007, n.
6912).
RETRATTO
Come abbiamo avuto modo
di chiarire, il primo comma
dell’art. 8 della legge
590/1965, assicura all’affittuario coltivatore diretto e
al confinante, in caso di alienazione a titolo oneroso del
fondo, il diritto di prelazione
a parità di condizioni rispetto
agli altri eventuali acquirenti.
A tale scopo la medesima
legge all’art. 8 comma 5
nel disporre che “qualora il
proprietario non provveda a
tale notificazione o il prezzo
indicato sia superiore a quello
risultante dal contratto di compravendita, l’avente titolo al
diritto di prelazione può, entro
un anno dalla trascrizione del
contratto di compravendita,
riscattare il fondo dell’acquirente e da ogni altro successivo avente causa”, riconosce,
all’avente diritto alla prelazione, la possibilità di riscattare
il fondo dall’acquirente e da
ogni altro successivo avente
causa, sostituendosi ad essi,
nel caso in cui il proprietario
del fondo posto in vendita
non lo abbia messo nelle condizioni di poter validamente
esercitare la prelazione.
Poste queste brevi premesse
veniamo ad analizzare nello
specifico i requisiti, i termini e
le modalità per l’esercizio del
diritto di riscatto.
6.1. REQUISITI
6.1.a. TITOLARITà
Pare ovvio osservare che il
diritto al retratto spetta solo
a chi era titolare del diritto di
prelazione (che non è stato
posto in grado di esercitare)
all’atto del trasferimento a titolo oneroso del bene in favore
di altri, con la conseguenza
che l’esercizio dell’ azione di
riscatto è condizionato alla
sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi richiesti dalla
legge per l’esercizio della prelazione. In particolare è onere
del retraente dimostrare, fra
l’altro, la propria qualifica di
coltivatore diretto (Cass. 16
ottobre 2007, n. 21621).
E’ bene evidenziare che giurisprudenza costante nel corso
degli anni ha provveduto a
chiarire che tali requisiti debbono sussistere non solo al
momento della compravendita
del fondo da parte di un terzo
ma anche al momento in cui
si esercita l’azione di riscatto (ovverossia dal momento
della ricezione, da parte del
retrattato, della dichiarazione del ritraente). (Cass. 18
novembre 2005, n. 24453;
Cass. 19 gennaio 2006, n.
1019; Cass. 9 giugno 2011,
n. 12718).
Tale principio rileva sotto
diversi profili a seconda che
si prenda a riferimento il prelazionante o il fondo agricolo
compravenduto; molto spesso
infatti ci si trova di fronte a
situazioni in cui tra la vendita del fondo ad un terzo e
la dichiarazione del retraente
possono verificarsi situazioni
modificative dei requisiti soggettivi o oggettivi alla base
del diritto di prelazione.
Si pensi ad esempio al caso
in cui si perda la qualifica di
coltivatore diretto o all’eventualità in cui tra il primo ed il
secondo dei suddetti momen-
23
ti muti la destinazione, da
agraria ad industriale (o,
comunque, urbana), del fondo
oggetto del diritto di retratto:
in tutti questi casi rimane impedito il perfezionamento della
vicenda acquisitiva in favore
del traente.
Tale preclusione risponde a
due diversi principi: da un lato
la perdita in capo all’affittuario
dei presupposti soggettivi per
l’esercizio del diritto di prelazione; dall’altro “poichè non si
prospetta giustificabile tutelare
la formazione della piccola
proprietà coltivatrice attraverso il riscatto di un fondo che
non si presti più a tale destinazione” (Cass. 9 novembre
2006, n. 23902; Cass. 13
maggio 2003, n. 287; Cass.
22 maggio 1996, n. 4739).
Pur tuttavia è bene precisare che qualora il mutamento
della destinazione agricola del
fondo, ovvero altre modifiche
Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 17
di natura soggettiva o oggettiva, sopravvengano dopo il
concreto esercizio del retratto
medesimo (ovverossia dopo la
data di ricezione, da parte del
retrattato, della dichiarazione
del retraente) oppure nel corso
del giudizio di accertamento
del relativo diritto, tale vicenda
non è di ostacolo all’esercizio
del retratto agrario, in quanto il
trasferimento del bene in capo
al riscattante si produce fin
dalla dichiarazione unilaterale
recettizia di voler esercitare il
riscatto, sostituendosi, con efficacia ex tunc, all’acquirente
nel contratto di compravendita
(Cass. 9 novembre 2006, n.
23902).
6.1.bCONDIZIONI
Il legislatore all’art. 8 comma
5 riconosce al soggetto titolare del diritto di prelazione il
“rimedio” del riscatto agrario
qualora il proprietario ometta
di inviare la obbligatoria comunicazione con la proposta di
alienazione del terreno, o nel
caso in cui pur essendo stata
inviata la proposta di alienazione ed il contratto preliminare, il prezzo indicato in questo
contratto sia superiore a quello
poi effettivamente risultante nel
contratto definitivo di compravendita del fondo.
La giurisprudenza (Cass. 13
aprile 1988, n. 293; Cass. 28
marzo 2001, n. 4499; Cass.
20 ottobre 2009, n. 22187)
ha poi esteso le fattispecie previste per il riscatto agrario nel
caso in cui il proprietario del
terreno alieni il fondo:
prima della scadenza del
termine per l’accettazione da
parte del coltivatore;
con comunicazione incompleta rispetto all’atto posto in
essere;
in parti frazionate del fondo,
mentre al coltivatore il fondo era
stato offerto in modo unitario.
In definitiva secondo una
copiosa giurisprudenza il riconoscimento del succedaneo
diritto di riscatto sorge non
solo nelle due ipotesi, espressamente previste nel comma
quinto dell’art. 8, ma anche
in tutte le ipotesi di sostanziale inosservanza da parte del
proprietario dell’obbligo di
preferenza dell’affittuario con
alterazione della parità delle
reali condizioni di acquisto,
e così pure nel caso in cui,
pur non essendoci divergenza
tra il preliminare notificato ed
il contratto definitivo stipulato
con il terzo, il prezzo indicato risulti superiore a quello (dissimulato) effettivamente
pattuito tra le parti, così che
ne risulti pregiudicata la valutazione da parte dell’avente
diritto alla prelazione circa la
convenienza o meno dell’esercizio (Cass. 20 ottobre 2009,
n. 22187).
Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 18
24
6.1.c.ESCLUSIONE
E’ importante osservare, in
tale contesto, che non sussiste il diritto di riscatto del
proprietario coltivatore diretto
del fondo confinante, qualora questi abbia acquistato la
proprietà del proprio fondo
successivamente o contestualmente alla data di stipula del
preliminare di vendita, poiché
la facoltà di riscatto costituisce
solo una “sanzione” prevista
dal legislatore per la violazione del diritto di prelazione talché presuppone – come detto
- che il soggetto che la esercita sia titolare della prelazione,
quale proprietario del fondo
confinante, già al momento
della stipula del detto preliminare (Cass. 16 febbraio
1993, n. 1875; Cass. 13
gennaio 1993, n. 353).
Mentre è pleonastico evidenziare che qualora il coltivatore sia incorso nella decadenza del diritto di prelazione
per mancata accettazione
della proposta o per non
aver versato il prezzo pattuito nel termine di tre mesi
decorrenti dall’accettazione,
è ovviamente preclusa la possibilità di far valere il diritto
di prelazione, il cui esercizio
postula la titolarità del diritto
di prelazione e la sua lesione
determinata dalla condotta
del proprietario del fondo (e
non certo del prelazionante).
A.C.T. - Associazione Contadini Trentini
Una giornata fra i vigneti
della Valpolicella
Proseguono le visite alle realtà agricole e ai territori significativi della pianura.
A
nche quest’anno l’Associazione
Contadini
Trentini ha organizzato la
tradizionale gita di primavera, resa
interessante dalla visita di una delle
più pregiate aziende agricole della
Valpolicella, oltre che delle bellezze artistiche della città di Mantova,
splendida residenza dei Gonzaga.
Ad accompagnare il folto gruppo,
raccolto in due pullman provenienti dalla Valle di Non, dalla Piana
Rotaliana e dalla Valle di Cembra, l’Assessore
provinciale alla cooperazione Franco Panizza.
Prima tappa del viaggio in Provincia di Verona, a
San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella,
dove è stata visitata l’Azienda viticola Zýmē (parola greca che significa lievito), con una degustazione guidata nella straordinaria cantina ricavata
da un’antica cava di arenaria del XV° secolo. In
questo particolare ambiente avviene l’affinamento dei vini, in una straordinaria simbiosi XV° secolo. In questo particolare ambiente avviene l’affinamento dei vini, in una straordinaria simbiosi
fra l’elemento vivo, rappresentato dal vino, e la
roccia madre della cava che contribuisce a cerare
un perfetto equilibrio di energie. Oltre che per il
Valpolicella classico, la Cantina Zýmē è rinomata
per la produzione dello squisito Amarone.
Ultimata la visita alla cantina, alla quale ha partecipato anche il Presidente di Confagricoltura
del Trentino Diego Pezzi, e dopo aver pranzato
con le specialità mantovane in un suggestivo exconvento del ‘600 a Castel d’Ario, antico borgo
del mantovano, il gruppo si è trasferito a Mantova, città che affonda le sue origini nell’età etrusca e che raggiunse il suo splendore durante la
lunga dominazione della signoria dei Gonzaga.
Il centro storico di Mantova dal 2008 è diventato patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO. Grazie alla collaborazione fornita da Aldo
Bulgarelli dell’Assessorato al Turismo del Comune, è stata visitata la città di Virgilio, con le
sue splendide piazze (Piazza Sordello, Piazza
Broletto, Piazza delle Erbe) ed i suoi monumenti, in particolare Palazzo Te e Palazzo Ducale. è
stata poi la volta di un’interessante escursione in
motonave sul Parco del Mincio, che ha permesso
la vista della città dall’acqua, in una prospettiva
suggestiva e del tutto particolare. Navigando, i
visitatori hanno potuto scoprire i laghi che abbracciano la città fra acqua, terra, storia, arte e
leggende. La motonave è passata anche a fianco
del parco memoriale di Andreas Hofer, eroe della resistenza tirolese all’invasione napoleonica,
fucilato a Mantova nel 1810.
23
19
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
IE
NOTIZ RA
CODIP
Assicurazione prodotti agricoli
Il futuro dipende da Bruxelles
Le problematiche prese in esame nel corso della tavola rotonda organizzata da
Codipra. Qualificata la presenza di esperti assieme ai responsabili politici provinciali.
L
o scorso 27 aprile Co.Di.
Pr.A. con il patrocinio della Provincia
Autonoma di Trento ha organizzato un convegno dal titolo
“I cambiamenti nella gestione
del rischio in agricoltura”. Ai
lavori sono intervenuti oltre al
presidente Giorgio Gaiardelli
ed al direttore Andrea Berti,
l’avv. Paola Grossi, presidente
gruppo Gestione dei Rischi di
Copa-Cogeca e capo ufficio
legislativo Coldiretti, il dott.
Giovanni Razeto, dirigente
ISMEA e segretario consorzio di coriassicurazione, il dott.
Giacomo Bertolini, direttore
di As.Na.Co.Di., gli assessori
provinciali Franco Panizza e
Tiziano Mellarini e l’europarlamentare Herbert Dorfmann.
Ha aperto i lavori il Presidente
Giorgio Gaiardelli che ha posto
l’accento sulla mutualità, fondamento costitutivo della cooperazione, quale strumento per
raggiungere, uniti, obiettivi
che è più difficile raggiungere
individualmente. La solidarietà persegue l’ulteriore finalità
di ampliare i benefici mutualistici. La nuova Pac 2020 si
prefigge di dare risposte alla
richiesta di stabilità dei livelli di reddito degli agricoltori.
Nelle proposte per la riforma,
presentate dalla Commissione
Europea, la gestione dei rischi
climatici e dell’instabilità dei
prezzi, è individuata come una
priorità per raggiungere gli
obiettivi della politica di sviluppo rurale. Tali obiettivi contribuiscono alla realizzazione
della strategia Europa 2020 per
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
L’attitudine conservatrice potrebbe, come
spesso accade, comportare una perdita di
efficienza e di competitività. In questa
fase di riforma bisogna avere il coraggio
di mettersi in gioco,
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
20
prima di tutto come organizzazione, nel tentativo di rinnovare il settore e di adattare
le soluzioni ai nuovi criteri e
obiettivi comunitari.
Dobbiamo avere il coraggio di
sperimentare nuove soluzioni
ed aumentare la nostra forza,
con l’espressione più nitida e
trasparente di consenso sociale,
nell’adesione.
Il direttore Andrea Berti ha parlato delle “Soluzioni sperimentali in provincia di Trento”.
Solo la costante ricerca dell’innovazione può assicurare un
successo a lungo termine, in
quanto nel tessuto imprenditoriale non è il più forte della
specie a sopravvivere, ma il
più reattivo al cambiamento. E’
necessario ripensare le soluzioni di gestione del rischio che
devono rispondere alle reali,
nuove problematiche delle
imprese agricole rispetto agli
eventi climatici ed alla volatilità dei prezzi, in coerenza
con le norme e con gli obiettivi
della Comunità Europea e dello
Stato. Gli strumenti utilizzabili
e finanziati con contributi pubblici per la gestione del rischio
NOTIZ
CODIPRIE
A
a partire dal 2014 saranno le
polizze assicurative, i fondi
mutualistici e l’income stabilization tool; di questi oggi sono
ammissibili a contributo esclusivamente i premi assicurativi.
Una soluzione di gestione del
rischio estremamente positiva
praticata nella nostra Provincia,
è stata la soluzione misto assicurativo-mutualistica d’area
per soci conferitori di cooperative frutticole. I risultati economici ne confermano la positività, a fine 2011 il fondo accantonato è superiore ai 10 milioni
di euro, questa è sicuramente
una condizione importante per
affrontare nuovi sviluppi. Le forme mutualistiche per la
gestione del rischio produttivo possono essere considerate
nuove sfide per uno sviluppo economico dell’agricoltura
fondate sul criterio fondamentale e costitutivo della cooperazione. Codipra grazie a queste
esperienze può affrontare questa nuova fase di sviluppo partendo da un consolidato impor-
tante e coerente con i nuovi
obiettivi comunitari, nonché
con una base sociale che ha
già partecipato a tali forme di
gestione del rischio.
L’avvocato Paola Grossi ha
relazionato sugli “Strumenti
normativi e contributi per la
difesa del reddito agricolo, prospettive comunitarie” mentre
il dottor Giovanni Razeto sulla
“Opportunità del Consorzio
Italiano di Coriassicurazione per
l’evoluzione del settore assicurativo”.
Il dottor Giacomo Bertolini ha
trattato il tema “Il progetto di
sviluppo del sistema condifesa”.
Intervenendo alla tavola rotonda, l’Assessore provinciale
alla Cultura, Rapporti Europei
e Cooperazione dott. Franco
Panizza, ha richiamato le crisi
sociali ed economiche che stiamo vivendo, causate da un elevato debito pubblico e da una
bassa crescita dell’economia.
Decisivo, in questo momento
di stagnazione, è il capitale
umano, un fattore indispensabile per rilanciare le imprese, la
pubblica amministrazione ed il
sistema del credito.
Per Panizza possiamo scorgere
un parallelismo tra la visione
cooperativa da don Guetti e la
situazione attuale. Don Guetti
ha lottato per un potere più vicino ai problemi della gente frutto di una democrazia partecipata.
L’assessore Tiziano Mellarini
nel condividere le preoccupa-
21
zioni delle imprese agricole e
degli operatori della ‘filiera’
assicurativa sulla proposta della
nuova politica comunitaria ha
ricordato che non possiamo
permetterci il lusso di riservare
i fondi dello sviluppo rurale ai
premi assicurativi e di sottrarre
risorse alle azioni innovative
di investimento per sostenere
la crescita e la competitività
delle imprese agricole oltre che
agli aiuti di indennità compensativa, fondamentali per il
sostegno delle nostre aziende
che operano nei territori svantaggiati di montagna.
Mentre in Italia il sistema assicurativo contro le calamità
naturali in agricoltura è già collaudato, i fondi di mutualizzazione sono una realtà ancora in
una fase iniziale ed occorre una
veloce fase di sperimentazione.
Ha chiuso la tavola rotonda
l’europarlamentare Herbert
Dorfmann che ha ricordato il
percorso della nuova Pac definito da due recenti documenti
della Commissione Ue.
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
IE
NOTIZ A
APEM
Circolazione stradale
Divieti e calendario 2012
Modificate le prescrizioni già indicate
C
on
decreto
datato 22 maggio scorso, il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti ha
modificato le norme di un proprio precedente decreto di data
15 dicembre 2011 che fissava le
regole relative alla circolazione
stradale di determinati mezzi.
La nuova regolamentazione
riguarda il periodo successivo
al mese di luglio.
Le modifiche si sono rese possibili in considerazione del fatto
che per l’anno in corso i flussi di
traffico risultano oggettivamente
diminuiti sulle strade extraurbane in conseguenza delle attuali
difficoltà economiche che hanno
ridimensionato l’attività produttiva
e la distribuzione in Italia. Quindi
risulta opportuno emanare un
nuovo provvedimento finalizzato
alla regolamentazione della circolazione, fuori dai centri abitati,
dei veicoli e dei complessi di veicoli per il trasporto di cose, aventi
massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t, anche
in esecuzione delle intervenute
modifiche dell’art. 7 del decreto
del Presidente della Repubblica 16
dicembre 1992, n. 495.
In generale è disposto di divieto
di circolazione, fuori dai centri
abitati, ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto
di cose, di massa complessiva
massima autorizzata superiore
a 7,5 t, nei giorni festivi, nelle
domeniche di ottobre, novembre, dicembre dalle ore 08,00
alle ore 22,00 e nelle domeniche di agosto e settembre dalle
ore 07,00 alle ore 24,00.
E’ inoltre vietata la circolazio-
ne nei giorni e con gli orari
specificati nella tabella sotto.
Dai divieti della tabella sono
esentati i mezzi adibiti al trasporto di derrate alimentari deperibili in regime ATP al trasporto
di prodotti deperibili, quali frutta
e ortaggi freschi, carni e pesci
freschi, fiori recisi, animali vivi
destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati
all’allevamento, latticini freschi,
derivati del latte freschi e semi
vitali. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di
colore verde delle dimensioni di
0,50 m di base e 0,40 di altezza,
con impressa in nero la lettera “d”
minuscola di altezza pari a 0,20
m fissati in modo ben visibile su
ciascuna delle fiancate e sul retro.
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 28 luglio;
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 1° settembre;
dalle ore 16,00 del 3 agosto alle ore 23,00 del 4 agosto;
dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 31 ottobre;
dalle ore 14,00 alle ore 23,00 del 10 agosto;
dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° novembre;
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 11 agosto;
dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 8 dicembre;
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 15 agosto;
dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 21 dicembre;
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 18 agosto;
dalle ore 08,00 alle ore 14,00 del 22 dicembre;
dalle ore 16,00 alle ore 23,00 del 24 agosto;
dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 25 dicembre;
dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 25 agosto;
dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
24
NOTIZI
APICOL E
TURA
APENET
Collasso colonie
Quali meccanismi colpiscono le nostre api. I risultati di una ricerca
L
a mortalità degli alveari italiani, denunciata dal mondo dell’apicoltura sin dal 1999
e aggravatasi sin dagli anni 2007-2008, è
una grave minaccia ecologica ed economica. Si
stima infatti che, tramite l’impollinazione, le api
sostengano la vita dell’84% delle piante in generale e del 75% di quelle di interesse alimentare.
Il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione
in Agricoltura, tramite il progetto “APENET:
monitoraggio e ricerca in apicoltura”, ha fatto
luce su molti dei fattori che minacciano le api
in Italia e ha messo in piedi un attivo sistema
di monitoraggio biologico per meglio comprendere quanto sta accadendo nei nostri ecosistemi
agli insetti impollinatori per eccellenza.
APENET, progetto finanziato dal Ministero
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,
ha coinvolto e messo in rete numerosi enti di
ricerca, coordinati dall’Unità di ricerca in apicoltura e bachicoltura (CRA-API) con sede a
Bologna, ha consentito di accertare che l’ape, in
Italia, è minacciata da molti fattori
di stress di tipo biotico ed abiotico
che possono agire anche in sinergia, provocando talvolta mortalità
di tipo acuto, talvolta intossicazioni subletali oppure interferendo col
sistema immunitario degli insetti, facilitando così l’insorgenza di
quadri patologici complessi.
I principali fattori di minaccia sembrano essere l’uso degli agrofarmaci
nelle pratiche agricole, le pratiche
indotte dalle monocolture, i mutamenti del clima, i parassiti e patoge-
ni. Alcuni di questi fattori possono agire insieme e
moltiplicare il loro effetto in maniera sorprendente. Sul versante dei parassiti, è stato dimostrato
che elevati livelli di infestazione dell’acaro
varroa determina, oltre a danni diretti, anche
danni indiretti a carico del sistema immunitario dell’ape: a fine stagione, virus potenzialmente letali possono propagarsi nella colonia
inducendo il collasso. Il possibile effetto di
svariati agenti di stress su alcuni geni del
sistema immunitario identificati nella ricerca,
potrebbe essere responsabile di incontrollate proliferazioni di virus associati in modo
asintomatico alle api, con ovvie conseguenze
sulla stabilità e sopravvivenza delle colonie.
APENET avendo creato una rete di monitoraggio nazionale, costituita da 28 centraline
biologiche formate da alcune decine di alveari
ciascuna, per un totale di 1350 alveari distribuiti sul territorio, è in grado di vedere “in diretta”
cosa accadeva nel mondo delle api.
25
23
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
FONDAZIONE EDMUND MACH
ISTITUTO AGRARIO
DI SAN MICHELE ALL’ADIGE
Notizie dall’Istituto Agrario
di S. Michele all’Adige
A cura di JACOPO TOMASI (Ufficio Stampa)
SPUMANTI, PROSPETTIVE FUTURE E SFIDE
DEL TRENTO DOC
(j.t.) Gli spumanti trentini sono un prodotto d’eccellenza, tra
le chicche del “made in Italy”, e per questo è necessario
valorizzarli al meglio per essere competitivi su un mercato
globale che fa ben sperare per il futuro. Questo il messaggio
che è emerso durante il convegno dal titolo “La spumantistica trentina: storia, attualità e prospettive” che si è svolto
sabato 7 luglio, nell’aula magna della Fondazione Edmund
Mach di San Michele all’Adige.
L’evento è stato promosso dall’Accademia Italiana della Vite
e del Vino (in collaborazione con la Fondazione Mach) che
ha voluto iniziare proprio dal Trentino questo viaggio alla
scoperta degli spumanti italiani in onore alla tradizione spumantistica trentina, come ha sottolineato nel suo intervento
il presidente dell’Accademia, Antonio Calò. Ad aprire i lavori
è stato però l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste,
turismo e promozione, Tiziano Mellarini, che ha riconosciuto
l’impegno della Fondazione Mach nella valorizzazione della
tradizione spumantistica trentina e ha ribadito l’importanza
del marchio Trento Doc. “Questo marchio – ha affermato
Mellarini – rappresenta la dedizione con la quale gli imprenditori trentini realizzano questo prodotto. C’è anche la necessità di un’accelerazione per affrontare i mutamenti del mercato
e da questo punto di vista è con il marketing che si vince
la partita. Serve quindi un’azione concertata”. Un concetto
ripreso anche da Enrico Zanoni, presidente del Trento Doc.
“Le prospettive future – ha spiegato Zanoni – sono buone. Il
mercato italiano dello spumante è stabile, ma all’estero qualcosa si muove ed il Trento Doc può ritagliarsi qualche fetta”.
L’interesse è rivolto a mercati come quello statunitense,
giapponese o russo, senza dimenticare Germania e Regno
Unito. “L’importante – ha ribadito il presidente del Trento Doc
– è che ci sia notorietà, visibilità e riconoscibilità del nostro
marchio. Non ci sono segreti o ricette magiche: bisogna fare
L’Agricoltore Trentino n. 4
6 agosto
Dicembre
2012
2011
un lavoro coerente puntando sulla qualità”.
Per dare alcuni numeri, nel 2007 sono state prodotte 8
milioni di bottiglie di Trento Doc con un export pari al 20%. A
far parte di questo Consorzio sono 33 aziende trentine che
producono spumante col metodo classico. Durante il convegno, anche grazie agli interventi di Giorgio Nicolini, Maurizio
Bottura e Luciano Groff della Fondazione Edmund Mach, s’è
discusso anche sulla qualità degli spumanti. E’ stato ricordato come il mercato chieda prodotti meno pensati e più bevibili
e da più parti è emersa la necessità di “educare” il consumatore a bere in modo consapevole, valorizzando gli spumanti
non solo a fine pasto, ma a tutto pasto.
A concludere la tornata trentina sono stati gli interventi di
Barbara Iasiello dell’Organisation Internationale de la Vigne
et du Vin, e quello del noto accademico Attilio Scienza.
24
26
Micro-vibrazioniILalGENOMA
posto della
chimica
SEQUENZIATO
DEL
MOSCERINO
DEI
PICCOLI
FRUTTI
contro
gli insetti
dannosi
(j.t.) Dopo il sequenziamento del genoma della vite, del melo
Al posto degli in put chimici, per evitare l’accoppiamento e la
e della fragola a San Michele all’Adige è stato raggiunto un
riproduzione degli insetti dannosi, hanno immesso nella pianta di
altro importante risultato in questo campo. Un team multivite micro-vibrazioni con un apparecchio elettronico e hanno ottedisciplinare di ricercatori della Fondazione Edmund Mach,
nuto risultati sorprendenti. I ricercatori della Fondazione Edmund
infatti, ha sequenziato il genoma di Drosophila suzukii, il
Mach di San Michele hanno realizzato un interessante studio, il
moscerino che preoccupa da qualche anno i produttori di
primo in pieno campo a livello mondiale, appena pubblicato sulla
piccoli frutti in tutto il mondo. Per raggiungere l’obiettivo si
prestigiosa rivista scientifica internazionale PLOS One.
è partiti da alcuni insetti raccolti in Valsugana, la zona più
Il lavoro è stato svolto da Anna Eriksson, Gianfranco Anfora e
importante per la produzione di piccoli frutti in Italia e che ha
Valerio Mazzoni del gruppo di ricerca di “Chimica Ecologica”
fronteggiato le conseguenze più gravi dagli attacchi dell’indel Centro ricerca e innovazione, in collaborazione con ricercasetto. Si è fatto uso delle moderne tecnologie di sequenziatori dell’Università di Pisa e del National Institute of Biology di
mento che rispetto ad un recente passato sono molto più
Lubiana, con il supporto dell’azienda CBC di Milano.
efficaci ma anche di gran lunga meno dispendiose.
Il metodo di confusione sessuale basato su micro-vibrazioni
I dati sono stati depositati in una banca dati internazionale al
artificialmente introdotti nei tessuti delle piante si è dimostrato
fine di condividerli con la comunità scientifica mondiale che
molto efficace, impedendo l’accoppiamento di oltre il 90%
si occupa di questa problematica. Il progetto dei ricercatori
della Fondazione Edmund Mach di San Michele, presentato
nelle scorse settimane ai media a Trento alla presenza del
presidente della Provincia Lorenzo Dellai e del presidente
della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini,
oltre al direttore del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto
Viola, prevede di utilizzare questi dati per chiarire gli ancora
numerosi punti oscuri sull’origine dell’insetto ed accelerare
la messa a punto di metodi di controllo innovativi, sfruttando
anche l’enorme mole di conoscenze prodotte su Drosophila
melanogaster, il moscerino dell’aceto, parente stretto di
Drosophila suzukii e organismo modello per eccellenza.
Questa scoperta potrebbe quindi contribuire a capire come
contrastare in maniera efficace il moscerino dei piccoli frutti,
favorendo l’attività agricola dei produttori.
Originario del sud-est asiatico, Drosophila suzukii si è diffusa contemporaneamente negli Stati
Uniti e Canada, ed
in Europa nel 20082009. Attualmente
è segnalata nella
maggior parte delle
regioni d’Italia, in
Francia, Spagna,
Svizzera, Austria,
Germania, Belgio,
Slovenia e Croazia.
Questo insetto può
infestare un’ampia gamma di piante e le sue femmine, a differenza delle altre drosofile che attaccano frutti già in deperimento, inseriscono l’uovo direttamente nella polpa dei
frutti sani prima che essi giungano a completa maturazione,
portandoli al disfacimento in pochi giorni. Finora l’efficacia
dei trattamenti chimici è risultata insufficiente e la mancanza
di adeguate strategie di controllo alternative in particolare
per le colture di piccoli frutti sta destando sempre più preoccupazione tra i produttori del settore. Alla Fondazione
Mach un gruppo di lavoro composto da ricercatori e sperimentatori del Centro Ricerche e Innovazione e del Centro
di Trasferimento Tecnologico è impegnato in numerose
indagini volte a individuare mezzi di controllo sostitutivi o
integrativi alla difesa chimica. Risultati incoraggianti si sono
ottenuti utilizzando trappole e reti anti-insetto. Promettenti
su lungo periodo sembrano essere anche le metodiche
biologiche che sfruttano l’azione di limitatori naturali o che
operano interferendo con il comportamento riproduttivo e
sul rapporto con le piante ospiti.
“Il sequenziamento del genoma di Drosophila suzukii – ha
affermato il direttore del Centro Ricerca e Innovazione,
Roberto Viola - rappresenta un ulteriore tassello che contribuirà allo sviluppo di biotecnologie mirate al controllo di
questa nuova specie invasiva. E’ un’occasione per stabilire
anche un ponte più diretto tra la ricerca di base e l’applicazione e per creare una task force pronta ad intervenire
nei confronti di altre specie esotiche invasive, problematica
sempre più d’attualità in campo agricolo e sanitario. Il raggiungimento di questo risultato – ha concluso Viola – è stato
possibile anche grazie al recente accordo di collaborazione
con la Fondazione Bruno Kessler, che ha consentito un
rapido assemblaggio del genoma”.
25
27
L’Agricoltore
L’Agricoltore
Trentino
Trentino
n. 6n.Dicembre
4 agosto 2012
2011
Rubrica a cura degli Chef Alessandro Bettega e Mauro Zancanella
A tavola con i
prodotti trentini
Filetto di salmerino alpino marinato agli agrumi
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Esecuzione
600 GR. FILETTO DI SALMERINO
80 GR. SPECK TAGLIATO FINEMENTE
TIMO LIMONATO
PREZZEMOLO
BUCCIA DI AGRUMI MISTI
OLIO DI OLIVA
AGLIO
400 GR. FINFERLI FRESCHI
MENTUCCIA
250 GR. DI PATATE A SPICCHI
TIMO
SALE E PEPE Q.B.
Togliere la pelle al filetto, tagliare a darne, aromatizzare con poco sale, pepe e con buccia di agrumi misti.
Avvolgere nelle fettine di speck e arrostire in un
tegame con poco olio di oliva.
Rosolare in olio di oliva l’aglio intero, quindi toglierlo, aggiungere i finferli puliti e filettati, salare, pepare e aggiungere il prezzemolo tritato.
Cuocere in tegame per pochi minuti.
Sbianchire le patate e arrostirle in olio di oliva con
i rametti di timo.
Disporre i finferli e le patate al centro del piatto, sormontare con il filetto di salmerino arrostito.
Decorare con mirto e pomodorini, macchiare con
olio extravergine e glassa di aceto balsamico.
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
28
Arrotolato di vitello con frittatina e spinaci
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Esecuzione
1 kg. di pancia di vitello
2 uova
gr. 200 di spinaci
scalogno
cipolla
1 gambo di sedano
1 noce di burro
olio q.b.
sale e pepe q.b.
1 bicchiere di vino bianco
Stendere la pancia in un tagliere e dargli una forma più rettangolare possibile (aprendo i lati con un
coltello se necessario), salare e pepare bene. Sbattere le uova, fare una frittatina e metterla di lungo sopra la carne, tritare lo scalogno e soffriggerlo bene; mettere gli spinaci precedentemente lessati e strizzati, far insaporire bene e stendere bene
sopra la frittata.
Arrotolare il tutto con cura legando bene, metterlo
in una placca assieme alle verdure pulite e tagliate
a pezzetti, oleare e salare. e bagnare con il vino
bianco e un bicchiere di acqua.
Infornare a 170 gradi per circa 30 minuti. Bagnare
con il vino bianco e un bicchiere di acqua lasciando quindi cucinare per altri 30 minuti.
Togliere l’arrotolato dalla placca e lasciarlo riposare per un quarto d’ora.
A parte far bollire il liquido rimasto nella teglia con
le verdure, aggiungendo un cucchiaio di farina e
ancora un po’ d’acqua. Passare tutto al frullatore formando cosi una salsa morbida; aggiustare di sale.
29
L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012
Comunità
online
La Camera di Commercio I.A.A di Trento, con la Provincia
Autonoma di Trento e in collaborazione con le Associazioni
imprenditoriali di categoria, promuove, tramite la propria
Azienda speciale Accademia d’Impresa, l’utilizzo di Posta
Elettronica Certificata (PEC) e Firma digitale mediante
un servizio gratuito di formazione a distanza.
CONTENUTI FORMATIVI DISPONIBILI:
FIRMA DIGITALE
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
•cos’è la Firma digitale?
•perché utilizzare la Firma digitale?
•come si fa ad ottenere la Firma digitale?
•come si fa ad apporre la Firma digitale?
•quali sono i dispositivi di Firma digitale?
•in quali occasioni si utilizza la Firma digitale?
•quali sono le responsabilità derivanti dall’uso
della Firma digitale?
•cos’è la PEC?
•come si fa ad acquistare la PEC?
•come si fa ad utilizzare una casella PEC?
•come comporre un messaggio PEC?
•quando utilizzare la PEC?
Contesto normativo e tecnologico
•vincoli normativi, sanzioni e vantaggi
Dimostrazioni dell’utilizzo pratico
•lettura e preparazione documenti PDF
•apposizione della Firma digitale
•apposizione della marca temporale
•verifica della Firma digitale
Contesto normativo e tecnologico
•vincoli normativi, sanzioni e vantaggi
Dimostrazioni dell’utilizzo pratico
Utilizzo della webmail PEC (servizio online)
•accesso, interfaccia, composizione, ricevute
•ricezione dei messaggi, verifica degli allegati
•organizzazione dei messaggi
Utilizzo PEC con client di posta
(programma installato su computer):
•riconoscere messaggi PEC, composizione, ricevute
•ricezione dei messaggi e verifica degli allegati
•organizzazione e backup dei messaggi PEC
I contenuti, suddivisi per argomento, sono disponibili in formato video e presentati da una voce guida.
Per aderire è sufficiente segnalare l’interesse compilando l’apposito modulo online disponibile sulla pagina del corso PEC
e Firma digitale del sito di Accademia d’Impresa www.accademiadimpresa.it
IL SERVIZIO È GRATUITO
p
P