5 - Confagricoltura del Trentino
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5 - Confagricoltura del Trentino
L’AGRICOLTORE TRENTINO N. 4 - Agosto 2012 I NOSTRI UFFICI E RECAPITI Periodico di informazione a cura di Confagricoltura del Trentino, Associazione Contadini Trentini, Aflovit, Agriservice, Apema, Apoc, Astro, Enapa. TRENTO UPA - ACT - APEMA - Patronato ENAPA: Via R. Guardini, 73 (Trento nord, di fronte alle 3 Torri dell’Assessorato Agricoltura) Tel. 0461/820677 - Fax 0461/825837 - [email protected] Orario: lunedì-giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 13.30 alle ore 17.00. Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 (sabato escluso). Nel periodo estivo si osserva l’orario speciale Aut. Tribunale di Trento n. 210 del 10.4.1976 Via Guardini 73 - 38121 Trento Tel. 0461 820677 - 0461 825788 Fax 0461 825837 Dir. resp.: Diego Coller IN QUESTO NUMERO: 4 Per il lavoro un’opportunità dalla terra 5 L’agricoltura verso il 2050 6 Mauro Fezzi nuovo direttore Fondazione Mach 7 Abilitazione guida trattori 8 Notizie fiscali 11 Come gestire il credito IVA 12 Riforma del mercato del lavoro 14 Lavoro occasionale 15 Prelazione Agraria (continua) 19 Una giornata in Valpolicella 20 Il futuro dipende da Bruxelles 24 Divieti e calendario 2012 25 Apenet:collasso colonie 26 Notizie dall’Istituto Agrario di S. Michele 28 In Cucina: A tavola con i prodotti trentini CLES presso ACT - Piazza Navarino, 13 Tel. 0463/421531 e Tel. e Fax 0463/421074 Orario: dalle ore 8.30 alle ore 12.30 MEZZOLOMBARDO Corso del Popolo, 23 Tel. 0461/606005 - Fax 0461/607236 Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.15 - lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.15. ROVERETO Via Calcinari 17/A - 19 - 21 Tel. e Fax 0464/435361 Orario patronato: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle ore 12.00. ARCO presso Consorzio Miglioramento Fondiario - Via Mantova, 1 Orario: 2° e 4° lunedì del mese dalle ore 8.00 alle ore 12.00. AVIO presso Comune di Avio - piano terra Orario: martedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00. BORGO VALSUGANA Corso Vicenza, 47 (presso Associazione Artigiani) Tel. 0461/753454 Orario: 2º e 4º mercoledì del mese dalle ore 9.30 alle 12.00 CEMBRA presso il Municipio Orario: mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 17.30. DENNO presso il Municipio Orario: tutti i giovedì dalle ore 8.30 alle ore 9.30. GIOVO presso la Cassa Rurale di Verla Orario: mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 15.30. Informiamo che la presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in Abbonamento Postale e che pertano i dati relativi a nominativi ed indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art. 13 legge 675/96, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo alla redazione del periodico. Redazione testi: Alessandro Ciola Stampa: Grafiche Dalpiaz srl - Ravina (TN) PERGINE VALSUGANA Viale Dante, 78 primo piano (presso Associazione Artigiani) Tel. 0461/532477 Orario: lunedì e venerdì dalle 9.00 alle ore 12.00 ROVERÈ DELLA LUNA presso il Municipio Orario: 1º e 3º mercoledì del mese dalle ore 14.15 alle 16.15. 3 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 Confagricoltura Per il lavoro un’opportunità dalla terra Il contributo di idee del presidente nazionale Mario Guidi L ’emergenza lavoro in Italia è un fenomeno che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha definito “allarmante”. Siamo ad un tasso di disoccupazione del 9,7 per cento, il più alto dal 2001, e il rapporto dell’organismo internazionale avverte che la priorità è trovare un equilibrio sostenibile tra risanamento fiscale e ripresa dell’occupazione, poiché gli investimenti pubblici sono importanti per stimolare la domanda interna e compensare gli effetti negativi delle misure di austerità. Una opportunità per evitare il collasso in Italia è il ritorno alla terra. Nel paese l’occupazione agricola ha sostanzialmente tenuto anche in questa pesantissima crisi economica, in atto dal 2008, che peraltro non ha certo risparmiato le aziende del settore. Ma dal 2011 si è passati ad una flessione del 4,6%. Nonostante ciò, l’ultimo controllo sugli ingressi degli stagionali extracomunitari ha riscontrato una diminuzione del fabbisogno di manodopera dall’estero e la gran parte dei 25 mila posti in meno verrà colmato da lavo- ratori italiani. Ma l’agricoltura non dà solo possibilità di occupazione temporanea e l’apprendistato può essere uno strumento utile per un inserimento stabile. Per fronteggiare la crisi servono interventi di tipo preventivo che consentano alle imprese agricole di mantenere i livelli occupazionali. Ed è questo l’orientamento degli altri grandi partner dell’Unione Europea, che stanno adottando provvedimenti straordinari per contenere il costo del lavoro. Le aliquote previdenziali agricole in vigore in Italia sono decisamente superiori a quelle di Olanda, Germania, Austria, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia e il confronto con questi ultimi tre Paesi, che hanno produzioni concorrenti alle nostre, è particolarmente penalizzante per le aziende italiane. Da sottolineare anche la necessità di inter- L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 4 venire sulla semplificazione. Infatti, nonostante negli ultimi anni si sia affermata una corrente di pensiero favorevole alla semplificazione amministrativa e legislativa, continua a perseverare un modus operandi del legislatore e della Pubblica Amministrazione non sempre coerente questo orientamento. Eppure la semplificazione burocratica e l’alleggerimento dei costi potrebbero sicuramente contribuire a rilanciare l’occupazione in un settore produttivo importante come l’agricoltura, dando un futuro a molti che non lo trovano altrove. Confagricoltura Academy L’agricoltura verso il 2050: mercati e scenari internazionali Proseguono gli annuali incontri organizzati da Confagricoltura a Taormina. Significativa la rappresentanza del mondo politico, economico e sindacale italiano. Confagricoltura del Trentino era rappresentata dal presidente Diego Pezzi e dal dott. Lamberto Cesarini Sforza L ’obiettivo 2050, anno in cui saremo 9 miliardi di abitanti sul pianeta e dovremo aumentare la produzione agricola del 70 per cento rispetto ad oggi, è una sfida per l’agricoltura italiana europea e mondiale. La sessione inaugurale del Forum di Confagricoltura Academy vuole fare accrescere la consapevolezza di quanto questa sfida sia importante, stimolante e probabilmente senza precedenti. “E il momento di una nuova rivoluzione verde, importante quanto quella degli anni 60/70, ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi aprendo i lavori, ed altrettanto decisiva per il futuro del Pianeta. Ma mezzo secolo fa gli abitanti della Terra erano 3 miliardi, ora sono più che raddoppiati. Però per concretizzare la rivoluzione verde occorre prima di tutto risolvere alcune questioni fondamentali”. Nel corso dei lavori si sono ricordate quindi le problematiche più attuali: i tassi di incremento delle produzioni agricole sono sempre più bassi; è aumentata la consapevolezza della necessità di un uso sostenibile delle risorse proprio mentre si acuisce la competitività sulle risorse naturali sempre più scarse (l’acqua e la terra, con il fenomeno del land grabbing). In questo contesto la fiducia dei produttori di materie prime agricole diminuisce anche a causa della maggiore instabilità dei mercati - influenzata pure dalla accresciuta finanziarizzazione dell’economia e da nuove produzioni non food che incidono sul rapporto domanda/ offerta - e degli effetti dei cambiamenti climatici che complicano ancora di più la possibilità di programmare le produzioni. Inoltre, influiscono sulla capacità produttiva anche la difficoltà a contenere le infestazioni e a difendere le coltivazioni per una limitata disponibilità di prodotti chimici e per i pochi investimenti in ricerca e formazione. I primi segnali di queste difficoltà sono evidenti. Dal 2007 al 2010, peraltro in un contesto economico finanziario pesantissimo per le imprese, vari fenomeni hanno influenzato in maniera sostanziale i mercati, i redditi dei produttori e la disponibilità di materie prime alimentari. La “guerra del pane” e la “corsa alla terra” sono solo due questioni che negli ultimi mesi ci hanno fatto riflettere su quanto strategica sia la produzione agricola e quanto invece si faccia poco in termini di indirizzi e di strategie globali, affidando tutto alla naturale evoluzione delle produzioni e dei mercati con le loro quotazioni e gli scambi. Confagricoltura sottolinea l’esigenza di una nuova politica agricola globale per governare questa che è stata già definita l”’era della scarsità”. Visto che lo scenario dei prossimi decenni si presenta largamente incerto, è opportuna una riflessione su cosa potrà di qui a breve accadere in termini di evoluzione dei mercati, delle produzioni e del ruolo stesso degli agricoltori chiamati a questa nuova sfida nel nome dello sviluppo del pianeta e dando il loro contributo essenziale: il cibo per vivere ogni giorno e quel contributo alla 5 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 crescita ed all’occupazione che il settore primario sa e vuole ancora garantire”. “Dobbiamo avere una visione generale del contesto per indicare i percorsi da seguire e dobbiamo saperli motivare”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha aperto l’Academy di Taormina, la tre giorni di confronto con esperti economici internazionali e leader politici. “Oggi - ha detto Guidi - inauguriamo un modo nuovo di relazionarci: si tratta di un lavoro continuo che non si esaurisce qui, ma prosegue nella quotidianità. Questo è necessario perché nell’ultimo anno lo scenario nazionale e internazionale è cambiato. Nel nostro Paese dobbiamo confrontarci con un Governo tecnico diverso da tutti gli altri, che ha avviato un nuovo rapporto tra la politica e i corpi intermedi. Noi - ha aggiunto Guidi - dobbiamo sapere dialogare con chi governa e indicare l’Italia che vogliamo”. “Abbiamo tuttavia bisogno di una politica che abbia coraggio e che interpreti gli interessi di tutti. Confagricoltura trova, in momenti come l’Academy di Taormina, un’occasione di studio, comprensione e confronto per essere più consapevoli e quindi migliori, poiché il benessere delle nostre imprese coincide con il benessere del Paese. A noi - ha concluso il presidente - il compito di percepire la sintesi e di avere più convinzione del nostro ruolo per la crescita”. Mauro Fezzi sarà direttore generale della Fondazione Mach Dal prossimo ottobre affiancherà Dini che poi sostituirà dal 16 novembre 2012 M auro Fezzi, forte della sua importante esperienza nel settore agricolo, sarà il nuovo direttore generale della Fondazione Edmund Mach - Istituto agrario di San Michele. La decisione è stata presa qualche settimana fa da parte della giunta provinciale, che lo ha quindi “messo a disposizione” dell’ente di ricerca, formazione e assistenza nel settore agroalimentare a partire dal primo ottobre del 2012 e fino al 2017. Inizialmente, fino al 16 novembre, a Fezzi verrà affiancato l’at- L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 tuale direttore generale uscente Alessandro Dini, ora in pensione ma in regime di prorogatio. Dopo di che, per i cinque anni di durata dell’incarico, toccherà a Fezzi dirigere una struttura che conta, tra studenti e dipendenti 1.600 persone. Fezzi può vantare una lunga esperienza nel campo dell’agricoltura e alla luce della recente riorganizzazione dei Dipartimenti della Provincia era passato, appunto, dalla guida di quello dell’agricoltura ad un incarico speciale relativo alla supervisione degli interventi comunitari e verifica delle ricadute delle politiche agricole nazionali e comunitarie sull’agricoltura trentina. Al dottor Fezzi con il quale Confagricoltura ha sempre avuto rapporti di serena e fattiva collaborazione, i migliori auguri per un proficuo lavoro a favore dell’agricoltura e dell’economia trentina. 6 Conferenza Stato-Regione Abilitazione guida trattori Necessario rivedere l’accordo raggiunto. A parole si parla di diminuire la burocrazia che grava sulle aziende agricole ma nei fatti si fa entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. F maggior parte delle imprese agricole i cui proprietari hanno maturato una esperienza pluriennale, professionalità e senso di responsabilità, che meritano una particolare considerazione. Sottoporsi a corsi formativi, d’aggiornamento e a esercitazioni pratiche è un inutile aggravio per chi è quotidianamente in esercizio con i più comuni mezzi agricoli. O si documenta che la guida dei mezzi agricoli richiede requisiti e preparazione particolari e specifici, come è il caso della guida di aerei, ed allora è giusto trarne le conseguenze operative. O è un problema di senso di responsabilità nello svolgimento di un lavoro ed in tal caso il corso di abilitazione non risolve il problema. Per chi è in possesso della patente di guida che viene periodicamente rinnovata attraverso una visita medica di controllo, La cosa che rende ancor più incomprensibile il provvedimento è che anche chi ha già frequentato un precedente corso sulla sicurezza deve frequentarne uno nuovo . La eventuale integrazione non sarebbe altro che una duplicazione. Va poi aggiunto che nel momento in cui una azienda assume un lavoratore sapendo che deve utilizzare il mezzo agricolo da per scontato che lo possa fare senza doversi preoccupare di fargli seguire dei corsi di abilitazione. In definitiva è auspicabile che venga individuata una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori autonomi agricoli con esperienza l’esenzione dai corsi d’aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determinato, una qualifica abilitativa antecedente all’esercizio della mansione. avorire la sicurezza sul lavoro è importante ma introducendo strumenti efficaci e non palliativi. A partire dall’anno prossimo per guidare i più comuni mezzi agricoli non basterà più la patente: sarà obbligatoria una specifica abilitazione alla guida. Il provvedimento è stato recentemente approvato in Conferenza Stato-Regioni in attuazione del decreto 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro. Sicuramente sono auspicabili tutti gli interventi, di qualsiasi natura giuridica e pratica, volti a rendere più sicuro possibile il lavoro nei campi ma bisogna evitare di appesantire il carico sulle spalle delle aziende con provvedimenti che non raggiungono alcun risultato concreto. Chiedere a chi da anni, magari da decenni, opera su mezzi agricoli, senza aver mai avuto problemi di sorta, di conseguire una specifica abilitazione alla guida risulta di difficile comprensione e giustificazione. Costituisce e viene percepito solo come un modo per rendere sempre più dificile operare. Confagricoltura aveva realizzato uno studio dimostrando come un terzo del proprio tempo lavorativo deve essere dedicato dall’imprenditore per lo svolgimento delle pratiche burocratiche. In buona sostanza anziché potersi dedicare al lavoro in azienda, l’imprenditore agricolo deve dedicarsi primariamente a risolvere i rapporti con la burocrazia. E questo ulteriore onere non fa che aggravare la situazione senza portare il ben che minimo miglioramento in quelli che sono problemi di sicurezza sul lavoro. Una disposizione inutile e penalizzante per la 7 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 IE NOTIZ LI FISCA Le novità dal governo Proroga del termine per la presentazione delle domande di variazione catastale dei fabbricati rurali Con il decreto legge sulla “Spendine Review” è stato prorogato dal 30 giugno 2012 al 30 settembre 2012 il termine relativo alla presentazione delle domande di variazione catastale al fine del riconoscimento della ruralità dei fabbricati. Come noto, allo scopo di evitare l’applicazione dell’ICI sui fabbricati rurali per i cinque anni antecedenti al periodo d’imposta 2011, è necessario procedere alla predisposizione e presentazione delle suddette domande di variazione catastale per le categorie A/6 R, relativamente ai fabbricati ad uso abitativo e D/10 per quelli ad uso strumentale. Resta invece ferma la scadenza fissata al 30 settembre 2012 per l’accatastamento dei fabbricati rurali iscritti al catasto terreni. Invitiamo pertanto tutti gli interessati a contattare gli uffici della Confagricoltura per acquisire eventuali ulteriori informazioni e/o chiarimenti. Compensi per diritti fonografici 2012 Il prossimo 31 luglio scade il termine per il versamento del compenso 2012 relativo ai diritti fonografici (Legge 22 aprile 1941 n. 633 – art. 73 bis). Tale compenso è dovuto in tutti i casi in cui radio, TV, riproduttori di musica (lettori di nastri magnetici, CD e DVD) sono installati nelle camere per gli ospiti e/o negli spazi comuni aperti al pubblico. Da quest’anno la riscossione è gestita direttamente dalla SIAE e pertanto chi, avendo ricevuto l’avviso da parte di quest’ultima con il relativo MAV ed ha effettuato il versamento entro il mese di maggio si trova nella condizione di avere già assolto a tale adempimento. Diversamente chi non ha ancora aperto la propria posizione deve recarsi presso gli sportelli SIAE territorialmente competenti e provvedere all’iscrizione entro il termine previsto. I compensi per i diritti spettanti ai produttori fonografici (IVA 21% inclusa) sono riportati nella seguente tabella: POSTI LETTO fino a 30 da 31 fino a 60 Oltre i 60 COMPENSO € 75,77 € 89,55 € 117,08 Si ricorda che per le attività a carattere stagionale (massimo otto mesi l’anno) è prevista una riduzione del 30% del compenso. L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 8 NOTIZI FISCALE I Il quinto conto energia Dopo una lunga attesa il Ministro della Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha firmato il Quinto Conto Energia e relativo decreto legge che contiene una sostanziale rimodulazione degli incentivi sui nuovi impianti di energia fotovoltaica che entrerà in vigore a decorrere dal 27 agosto 2012. Secondo quanto previsto dal decreto interministeriale del 5 luglio 2012 il costo indicativo cumulato degli incentivi spettanti agli impianti fotovoltaici ha raggiunto il valore annuale di 6 miliardi di euro con una potenza installata pari a 14.300 MW equivalente a oltre 400 mila impianti fotovoltaici in esercizio. Se da una parte si punto allo sviluppo di un settore sempre più strategico sia per contrastare la crisi economica sia per favorire la tutela del patrimonio ambientale del nostro Paese dall’altra si cerca di semplificare le procedure per l’installazione di impianti introducendo l’istituto dell’autocertificazione in sostituzione dell’attuale atto di notorietà e relativo innalzamento delle soglie di accesso ai registri cha passa da 12 a 20 KW. Vale a dire che per gli impianti fino a 20 KW non sarà necessaria l’iscrizione al registro presso il GSE per ricevere i sussidi spettanti ma contemporaneamente vengono ridotti gli incentivi con una percentuale stimata pari al 20%. “Misure urgenti per la crescita del paese” D.L. 22 giugno 2012 n. 83 Con l’entrata in vigore il 26 giugno 2012 del decreto legge n. 83 del 22 giugno 2012 il Governo ha inteso porre in essere delle misure urgenti per contrastare la crisi economica e tra queste rientrano alcune di carattere fiscale che possono assumere particolare interesse anche da parte dei nostri associati. In particolare per quanto riguarda le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia a far data dal 26 giugno 2012 e fino al 30 giugno 2013 la detrazione fiscale passa dal 36% al 50% con un limite di spesa che viene innalzato da 48.000 euro a 96.000 euro. Per quanto riguarda invece gli interventi di ristrutturazione energetica che danno diritto alla cosiddetta “detrazione del 55%” il decreto in oggetto proroga fino al 30 giugno 2013 tale detrazione con un’unica differenza rispetto al passato: le spese sostenute dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013 daranno diritto ad una detrazione ridotta del 50% anziché 55%. Contenzioso tributario, scattano le ferie Come da tradizione anche quest’anno viene confermata la pausa estiva per gli organi di giustizia dal 1° agosto al 15 settembre 2012. vale a dire che il decorso dei termini processuali relativi alla giustizia ordinaria e amministrativa viene sospeso fina al 15 settembre. Tale tregua riguarda solo i termini processuali con esclusione delle scadenze concernenti le notifiche degli atti, i termini di versamento e di presentazione delle dichiarazioni dei redditi. La sospensione si applica invece per la presentazione del ricorso davanti alla Commissione tributaria e per la costituzione in giudizio, il deposito di documenti e di memorie difensive. Si ricorda inoltre che è stato stabilito in via permanente e definitivo il differimento dei termini di effettuazione dei versamenti di imposte, contributi INPS e altre somme dovute all’erario con scadenza dal 1° al 20 agosto di ogni anno. Tutti questi adempimenti e versamenti possono essere eseguiti entro il 20 agosto senza applicazione di alcuna maggiorazione. 9 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 E NOTIZI I L A FISC Operazioni intracomunitarie: obbligo d’iscrizione al “Vies” Come da precedenti comunicazioni l’occasione ci è gradita per ricordare a tutti gli associati interessati agli scambi di beni e/o servizi in ambito comunitario l’obbligo preventivo di comunicare all’Agenzia delle Entrate tale comportamento attraverso la predisposizione di un apposito modello e conseguente iscrizione al “Vies” (Vat information exchange system). In concreto i contribuenti che intendono operare in ambito comunitario, prima di effettuare qualsiasi operazione commerciale devono comunicare all’Agenzia delle Entrate il presumibile ammontare del volume d’affari degli scambi che saranno effettuati. Sottolineiamo ancora una volta che l’iscrizione preventiva dei contribuenti al Vies è un requisito indispensabile per l’effettuazione di qualsiasi operazione intracomunitaria la cui assenza comporta rilevati conseguenze sul piano fiscale. Vale a dire che le operazioni intracomunitarie effettuate nel periodo di mancata iscrizione devono essere considerate come operazioni nazionali generando l’indetraibilità dell’IVA applicata dal fornitore Ue. Evidenziamo infine, che l’iscrizione si perfeziona con il decorrere del 30° giorno dalla presentazione dell’istanza salvo diniego espresso da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per qualsiasi ulteriore chiarimento invitiamo tutti gli interessati a rivolgersi presso gli uffici fiscali di Confagricoltura per acquisire tutte le informazioni che riterranno necessarie. IMPIANTI FOTOVOLTAICI: ecco i requisiti per la ruralità L’Agenzia del Territorio ha emanato una nota in data 22 giugno 2012 con alcuni chiarimenti in ordine all’accatastamento degli impianti fotovoltaici. Nella stessa si precisa che se gli impianti sono istallati su strutture già censite in Catasto non sussiste l’obbligo di accatastamento come unità autonoma. È tuttavia necessario presentare una dichiarazione di variazione qualora vi sia una variazione nella rendita catastale dell’immobile. Se la proprietà dell’impianto appartiene ad un soggetto diverso da quello del fabbricato sul quale è collocato, è necessario procedere con l’accatastamento scomponendo le due entità: impianto e fabbricato. Sono comunque esclusi gli impienti fotovoltaici ad uso domestico con potenza nominale non superiore a 3 kW. La nota inoltre prende in considerazione gli impianti destinati alla produzione di energia elettrica che rientrano tra le attività connesse per le aziende agricole. A riguardo si precisa che i terreni in proprietà o nella disponibilità dell’imprenditore agricolo devono essere condotti dal soggetto che detiene l’impianto. L’impianti inoltre deve essere accatastato nella categoria D/10 ed inoltre l’imprenditore deve rispettare almeno uno dei requisiti di cui alla circolare n. 32 dell’Agenzia delle Entrate. L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 10 NOTIZI FISCALE I Come gestire il credito IVA Tre le possibilità: compensazione, rimborso o una soluzione intermedia C ome gestire il credito Iva risultante dalla dichiarazione annuale? Il contribuente può utilizzare il credito in compensazione, chiederlo a rimborso oppure può optare per una soluzione intermedia fra le due possibilità indicate. Compensazione Varia in relazione al valore del credito. Un credito Iva inferiore a 5.000 euro può essere compensato sin dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il credito è sorto senza alcun obbligo, (con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 16 marzo scorso, il limite precedente di 10.000 euro, vigente sin dal 2009, è stato ridotto a partire dal 1 aprile 2012 a 5.000 euro) Per un credito superiore a 5.000 euro e fino a 15.000 occorre presentare all’amministrazione finanziaria la dichiarazione Iva, e l’utilizzo in compensazione degli importi superiori a 5.000 euro deve avvenire solamente dal 16 del mese successivo alla presentazione della stessa dichiarazione. • Per un credito superiore a 15.000 euro, nella dichiarazione bisogna anche apporre il visto di conformità da parte di un soggetto abilitato che certifichi la correttezza della tenuta della contabilità e la veridicità del credito maturato. Tali disposizioni e limitazioni, come detto in più occasioni, sono state introdotte per contrastare gli abusi compiuti in sede di compensazione dei crediti Iva. Rimborso È possibile chiedere a rimborso il credito maturato nell’anno 2011 presentando la dichiarazio- ne Iva in forma autonoma o unificata nel modello UNICO entro il termine del 30 settembre (per quest’anno il termine slitta al primo ottobre in quanto il 30 settembre cade di domenica). Il rimborso compete se il credito è superiore a 2.582,28 euro e se sussistono le condizioni previste dall’articolo 30 del DPR 633/72: limitatamente all’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di beni ammortizzabili, nonché di beni e servizi per studi e ricerche; e se l’aliquota media delle operazioni passive risulta superiore a quella delle operazioni attive maggiorata del 10%. Il contribuente - anche fuori dei casi previsti può chiedere il rimborso dell’eccedenza detraibile, risultante dalla dichiarazione annuale, se dalle dichiarazioni dei due anni precedenti risultano eccedenze detraibili; in tal caso il rimborso può essere richiesto per un ammontare comunque non superiore al minore degli importi delle predette eccedenze. Nel caso di cessazione dell’attività nel corso dell’anno 2011 è possibile chiedere a rimborso importi anche inferiori a 2.582,28 euro. Per importi superiori a 5.164,57 euro l’Agenzia delle entrate chiede, a garanzia del rimborso, la prestazione di apposita polizza fideiussoria. Compensazione-rimborso Non è infrequente il caso in cui il credito, e la norma lo prevede, possa essere gestito parte in compensazione e parte chiesto a rimborso. La scelta è lasciata alla completa discrezionalità del contribuente titolare del credito che, sulla base delle proprie necessità, può adottare l’una o l’altra o la terza soluzione. 11 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 IE NOTIZ O LAVOR Riforma del mercato del lavoro Entra in vigore la legge che porta novità nei rapporti dei lavori. Esaminiamo per sommi capi il contenuto nei suoi risvolti che interessano il mondo agricolo. S ul Supplemento ordinario n. 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 3 luglio 2012 è stata pubblicata la legge 28 giugno 2012, n. 92 recante: “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, meglio conosciuta come “Riforma Fornero”. Le norme, salvo diversa specifica previsione, entrano in vigore il 18 luglio 2012. La legge si pone l’ambizioso obiettivo di realizzare un nuovo sistema di regole idoneo a contribuire alla crescita ed alla creazione di occupazione di qualità, e al contempo di creare un modello di tutela sociale più ampio, efficace e coerente con le nuove esigenze del mercato del lavoro. Per raggiungere tali obiettivi la riforma si propone di: - limitare e disincentivare l’utilizzo dei contratti di lavoro flessibili (tempo determinato, intermittente, part-time, lavoro a progetto, rapporti con titolari di partita IVA, etc.) al fine sia di evitare eventuali abusi e sia di favorire il ricorso al contratto di lavoro a tempo indeterminato, considerato testualmente come “contratto dominante” ovvero forma comune del rap- porto di lavoro; - limitare l’applicazione della reintegrazione del posto di lavoro (art. 18, legge 300/1970) ai soli casi di manifesta infondatezza dei motivi (disciplinari-soggettivi o oggettivieconomici) addotti a base del licenziamento, e non più a tutti i casi di illegittimità; - rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali con la introduzione dell’assicurazione sociale per l’impiego (ASPI) in luogo dell’indennità di disoccupazione e dell’indennità di mobilità (resta invece la cassa integrazione). Per quanto riguarda i temi che maggiormente interessano le imprese agricole che occupano manodopera, occorre subito precisare che la riforma, contrariamente ad alcune prime indiscrezioni, non ha apportato sostanziali modifiche allo speciale sistema di regole che disciplina i rapporti di lavoro tra i datori di lavoro agricolo e gli operai agricoli, nonché al relativo apparato di ammortizzatori sociali. Ed infatti le nuove limitazioni all’utilizzo dei contratti di lavoro a termine previste dalla riforma Fornero (come quelle precedenti) non si applicano ai L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 12 rapporti con gli operai agricoli a tempo determinato (OTD) in virtù dell’esclusione prevista all’art. 10, d.lgs. 368/2001, che non è stata eliminata, né modificata; pertanto i datori di lavoro agricolo potranno continuare ad occupare OTD in modo pienamente libero e flessibile, senza vincoli di forma, di causale, di durata, di proroga, di reiterazione, di intervallo. Analogamente, l’incremento contributivo dell’1,4 per cento posto a carico dei datori di lavoro che assumono lavoratori a tempo determinato, finalizzato a disincentivare l’utilizzo del contratto a termine e a finanziare la nuova ASPI, non dovrebbe, a nostro avviso, trovare applicazione ai rapporti con gli operai agricoli a tempo determinato in ragione del fatto che questi ultimi sono esclusi dall’ambito di applicazione di tale nuovo ammortizzatore sociale (in ogni caso, anche nella denegata ipotesi in cui l’aumento in questione fosse ritenuto applicabile al nostro settore, il lavoro stagionale, che in agricoltura è largamente prevalente, resterebbe comunque escluso). Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, come appena NOTIZI LAVOR E O detto, le nuove disposizioni in materia di ASPI – l’assicurazione sociale per l’impiego che, dal 2013, sostituirà la disoccupazione e la mobilità per la generalità dei lavoratori – non riguarderanno gli operai agricoli, per i quali continueranno a trovare applicazione, per espressa previsione legislativa, le attuali disposizioni in materia di disoccupazione agricola. Un discorso a parte merita il lavoro occasionale di tipo accessorio (cosiddetti voucher) per l’agricoltura. L’altalenante posizione assunta dal Governo e dal Parlamento nel corso dell’iter di approvazione, ove si è passati da un inaspettato ampliamento dell’istituto (nella versione originaria del disegno di legge), alla sua sostanziale eliminazione (negli emendamenti dei relatori al Senato), per finire poi (quasi) alle posizioni di partenza (nel testo definitivo), ha avuto il solo merito di inasprire i rapporti tra i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro agricolo. La riforma del mercato del lavoro, in definitiva, non ha toccato quegli istituti, come, ad esempio, il contratto a tempo determinato con gli operai agricoli (OTD), le agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate, lo speciale sistema di ammortizzatori sociali agricolo (disoccupazione agricola e CISOA), fondamentali per le imprese e per l’occupazione agricola. Evidentemente Confagricoltura, pur non avendo partecipato al tavolo ufficiale di confronto tra Governo e parti sociali (cui hanno preso parte: Confindustria, Rete Imprese, Alleanza cooperative, ABI, ANIA, CGIL, CISL, UIL e UGL), è riuscita comunque, attraverso diverse iniziative parallele, a rappresentare efficacemente al Governo ed alle principali forze politiche che lo sostengono, nonché all’INPS, le preoccupazioni e le esigenze delle imprese agricole. Restano comunque alcune preoccupazioni di carattere generale sull’impianto complessivo del provvedimento legislativo in commento, le cui disposizioni restrittive in materia di flessibilità in entrata, a parte le ricordate eccezioni con riferimento agli operai agricoli, trovano piena applicazione alle imprese agricole che occupano impiegati, quadri e dirigenti o che si avvalgono dell’opera di collaboratori “esterni”, quali i prestatori di lavoro occasionale accessorio e i collaboratori a proget- 13 to o i titolari di partita IVA. Inoltre tali disposizioni trovano piena applicazione anche alla nostra Organizzazione (Confederazione nazionale, Federazioni regionali ed Unioni provinciali), ed alle società di servizi ed enti collegati. A nostro avviso la riforma Fornero difficilmente riuscirà a raggiungere i risultati che si è prefissi, quale quello di rendere il mercato del lavoro dinamico ed efficiente, di ridurre gli alti tassi di disoccupazione (soprattutto femminile e giovanile), e di aumentare la produttività e la crescita economica. Ed infatti, a ben guardare, la riforma in questione, a fronte di impalpabili modifiche sulla flessibilità in uscita (licenziamenti), ha apportato forti restrizioni sulla cosiddetta flessibilità in entrata, ossia sulle regole che disciplinano le varie tipologie contrattuali (tempo determinato, part-time, lavoro occasionale accessorio, collaborazioni a progetto, partite iva, etc.), che difficilmente favoriranno nuova occupazione. Non a caso la legge in commento ha sollevato accesi dibattiti e parecchie perplessità non solo tra le parti sociali, ma anche nel mondo politico, tanto che, da più parti, ancor prima dell’approvazione definitiva, si diceva già che, a breve, “bisognerà rimetterci le mani”. Ed infatti, proprio in questi giorni, le forze politiche che sostengono la maggioranza hanno raggiunto un accordo di massima su una serie di modifiche da apportare alla legge. L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 E NOTIZI O R O LAV Lavoro occasionale di parenti e affini La legge n. 33 del 9 aprile 2009 ha portato una novità importante in materia di lavoro occasionale agricolo dei parenti e affini: è stata infatti estesa ai parenti ed affini fino al 4° grado la possibilità di rendere prestazioni in modo meramente occasionale o ricorrente di breve durata, senza che ciò si configuri in rapporti di lavoro subordinato o autonomo. Tali prestazioni possono essere rese in favore sia del coltivatore diretto, che dell’imprenditore agricolo, regolarmente iscritti, e riguardano qualunque attività agricola. Per comodità dei nostri associati riportiamo l’elenco dei parenti ed affini rientranti nel provvedimento. PARENTI ENTRO IL 4° GRADO coniuge genitori (padre e madre) figli nonni fratelli/sorelle nipoti (figli dei figli) bisnonni bisnipoti nipoti (figli dei fratelli) zii/e (fratelli/sorelle dei genitori) trisnonni trisnipoti Cugini (figli di zii/e) nipoti (figli dei figli dei fratelli/sorelle) fratelli dei nonni generi nuore patrigno matrigna suoceri figliastri AFFINI ENTRO IL 4° GRADO cognato/a coniugi dei nipoti (figli dei figli) patrigni e matrigne dei genitori nonni dei coniugi figli dei figliastri coniugi dei figli dei fratelli/sorelle coniugi dei bisnipoti patrigni e matrigne dei nonni coniugi degli zii bisnonni del coniuge nipoti dei figliastri coniugi dei nipoti (figli dei figli dei fratelli) coniugi dei trisnipoti patrigni dei bisnonni matrigne dei bisnonni coniugi dei cugini fratelli dei nonni del coniuge cugini del coniuge (figli di zii/e del coniuge) bisnipoti dei figliastri nipoti dei fratelli del coniuge Testo da sottoscrivere fra le parti prima dell’inizio della collaborazione Collaborazione occasionale tra parenti Con la presente scrittura privata il Sig............................... nato a.................... il............... cod. fisc................................ titolare dell’azienda agricola............................................. conferisce al Sig................................. nato a........................ il....................... cod. fisc....................., che accetta l’incarico di collaboratore occasionalmente e gratuitamente, alla raccolta dei seguenti prodotti agricoli.......................................... nel periodo dal..................... al............................. Le parti dichiarano sotto la propria responsabilità che tra di loro esiste un vincolo di parentela entro il 4° grado, essendo rispettivamente............................................. (es. padre e figlio, ovvero nonno e nipote.) Le parti dichiarano altresì che la collaborazione occasionale di cui alla presente scrittura viene resa in piena autonomia ed indipendenza, senza alcun vincolo di subordinazione, senza il rispetto di un orario di lavoro e senza alcuna forma di retribuzione e che la stessa, ai sensi del citato art. 122 e dei chiarimenti ministeriali, non configura un rapporto di lavoro subordinato, né autonomo e che pertanto non da luogo a obblighi contributivi. Data …..............…..............…..............….............. Firma del titolare …..............…..............…....... Firma del collaboratore occasionale …..............…............ L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 14 Prosegue dai numeri precedenti (05-06/2011, 01-02-03/2012) Prelazione agraria 5.4. RIVENDITA DEL FONDO ACQUISTATO DAL COLTIVATORE La ratio del diritto di prelazione agraria - l’elemento (fondamentale) della coltivazione del fondo - deve sussistere non solo in riferimento all’epoca in cui si esercita tale diritto ma anche in prospettiva futura; ciò comporta che nel caso in cui il coltivatore abbia esercitato la prelazione non per continuare l’impresa agricola ma per rivendere il fondo ad un terzo non avente diritto, si considera nullo sia il contratto di acquisto (su cui si è fatta valere la prelazione) che quello di rivendita del fondo in quanto posti in essere in frode alla legge (Cass. 29 gennaio 2010, n. 2044; Cass. 26 luglio 2004, n. 14000). Tale situazione si realizza allorché i due atti vengono posti in essere in tale rapporto di immediatezza da dimostrare un unico disegno preordinato, nell’intenzione dell’affittuario (o del confinante) e del terzo alla realizzazione dello scopo pratico di far conseguire a quest’ultimo la proprietà del fondo. Va osservato che secondo un indirizzo consolidatosi a partire dalla sentenza a S.U. della Cassazione 28/3/2006 n. 7033, la disposizione di cui al 2° co. dell’art. 28 L. 590/65 (secondo il quale “La estinzione anticipata del mutuo o la vendita del fondo acquistato con i benefici della presente legge non possono aver luogo prima che siano decorsi dieci anni dall’acquisto”) non si riferisce al diritto di prelazione di cui all’art. 8, ma solo alle agevolazioni fiscali ed alla possibilità di accedere ai mutui a tasso agevolato. Ciò significa che, in ordine alla rivendita del fondo acquistato nell’esercizio del diritto di prelazione, non sussiste l’obbligo in capo all’acquirente prelazionante di garantire la conduzione diretta per il periodo decennale stabilito dal suddetto art. 28 2° co., con la conseguenza che tale rivendita potrà considerasi “nulla” solo nel caso, espresso dalla giurisprudenza dinnanzi citata, in cui l’acquisto nell’esercizio della prelazione sia avvenuto al solo scopo di rivenderlo per un intento speculativo. Al di fuori di questa ipotesi, la vendita del fondo, prima del decorso del termine decennale previsto dal citato art. 28 co. 2 (termine ora ridotto a 5 anni dall’art. 11 D.Lg. vo n. 228/2001), comporta solo la decadenza dai benefici goduti in base alla legislazione sulla formazione ed arrotondamento della piccola proprietà contadina. 5.5. PAGAMENTO DEL PREZZO 5.5.a. TERMINI Con riferimento all’acquisto operato tramite l’esercizio del diritto di prelazione, il co. 6° dell’art. 8 prescrive che il versamento del prezzo vada effettuato entro il termine di tre mesi, decorrente dal tren- 21 tesimo giorno da quello della denuntiatio (trattandosi di atto recettizio, rileva il giorno del ricevimento della comunica- Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 15 zione medesima da parte del coltivatore), salvo che sia diversamente pattuito dalle parti. Deve evidenziarsi che non essendo un termine prescrizionale la corresponsione del prezzo d’acquisto oltre il termine decadenziale di tre mesi dalla notifica, determina il venir meno del diritto di prelazione. è bene precisare che l’inciso “salvo che sia diversamente pattuito dalle parti” contenuto nell’art. 8, fa riferimento alla eventualità che il preliminare di vendita, trasmesso all’avente diritto alla prelazione, preveda termini diversi per il pagamento del prezzo, quali differimenti nel saldo o nel versamento di una parte del prezzo (rateizzazioni o altre facilitazioni) di cui il prelazionante potrà eventualmente beneficiare (Cass. 10 marzo 2010, n. 5794). Mentre, con riferimento specifico alla validità dell’esercizio della prelazione, risulta invece irrilevante un mero differimento della stipulazione del contratto definitivo di compravendita a cui sia ricollegato anche il pagamento del prezzo, di cui il prelazionante non può assolutamente giovarsi, pena la decadenza dal diritto di prelazione. 5.5.b. CONCESSIONE DEL MUTUO Il co. 7° dell’art. 8 istituisce un collegamento tra la disciplina della prelazione e quella del mutuo agevolato, previsto dall’art. 1 della l. 590/1965, onde consentire il ricorso a quest’ultimo istituto anche in occasione di un acquisto attuato in esplicazione del diritto di prelazione, a tale fine disponendo una sospensione del decorso del termine di pagamento previsto dal precedente 6° co. qualora sia proposta domanda per la concessione del mutuo. Talché nell’ipotesi in cui, per effettuare il pagamento, il coltivatore chieda un mutuo, la legge prevede che il termine di tre mesi per il pagamento è sospeso fino a che non ne sia stata disposta la concessione ovvero fino a che l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura non abbia espresso diniego a conclusione della istruttoria compiuta (Cass. 14 febbraio 2007, n. 3255; Cass. 16 giugno 1988, n.4102) e, comunque, per un periodo che non può eccedere un anno. La giurisprudenza ha chiarito che il termine massimo di un anno è da computarsi in realtà in quindici mesi (tre mesi + l’anno), poiché un anno è la sospensione massima del termine trimestrale previsto per il pagamento (Cass. 28 gennaio 1987, n. 804). Affinché il beneficiario possa godere della sospensione suddetta, l’unico documento idoneo a provare l’ammissione della domanda all’istruttoria per la concessione del mutuo è il certificato del com- Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 16 22 petente ispettorato provinciale dell’agricoltura (Cass. 14 febbraio 2007, n. 3255). 5.5.c. RIFIUTO DEL PAGAMENTO Considerato che il pagamento del prezzo entro il termine di tre mesi costituisce una condicio iuris per l’efficacia del negozio di trasferimento della proprietà, appare evidente che nel caso in cui il proprietario del fondo rifiuti il pagamento il prelazionante, al fine di non decadere dal diritto di prelazione, dovrà inderogabilmente procedere nel termine prescritto ad effettuare l’offerta reale nonché il deposito liberatorio, ai sensi degli artt. 1209 e 1210 ss. c.c.. L’onere di tali adempimenti permane pure nel caso in cui il prelazionante deduca la simulazione del prezzo, dovendo allora offrire e depositare quello che egli ritenga di dover pagare in luogo del prezzo indicato nell’atto (Cass. 9 agosto 1991, n. 8669) e, successivamente, eventualmente azionare un giudizio di simulazione del contratto. Qualora il prelazionante non versi il prezzo nei termini previsti, ciò comporta l’automatica riviviscenza ed operatività del contratto di vendita (preliminare o definitivo) che il proprietario aveva in precedenza stipulato con il terzo (Cass. 22 marzo 2007, n. 6912). RETRATTO Come abbiamo avuto modo di chiarire, il primo comma dell’art. 8 della legge 590/1965, assicura all’affittuario coltivatore diretto e al confinante, in caso di alienazione a titolo oneroso del fondo, il diritto di prelazione a parità di condizioni rispetto agli altri eventuali acquirenti. A tale scopo la medesima legge all’art. 8 comma 5 nel disporre che “qualora il proprietario non provveda a tale notificazione o il prezzo indicato sia superiore a quello risultante dal contratto di compravendita, l’avente titolo al diritto di prelazione può, entro un anno dalla trascrizione del contratto di compravendita, riscattare il fondo dell’acquirente e da ogni altro successivo avente causa”, riconosce, all’avente diritto alla prelazione, la possibilità di riscattare il fondo dall’acquirente e da ogni altro successivo avente causa, sostituendosi ad essi, nel caso in cui il proprietario del fondo posto in vendita non lo abbia messo nelle condizioni di poter validamente esercitare la prelazione. Poste queste brevi premesse veniamo ad analizzare nello specifico i requisiti, i termini e le modalità per l’esercizio del diritto di riscatto. 6.1. REQUISITI 6.1.a. TITOLARITà Pare ovvio osservare che il diritto al retratto spetta solo a chi era titolare del diritto di prelazione (che non è stato posto in grado di esercitare) all’atto del trasferimento a titolo oneroso del bene in favore di altri, con la conseguenza che l’esercizio dell’ azione di riscatto è condizionato alla sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi richiesti dalla legge per l’esercizio della prelazione. In particolare è onere del retraente dimostrare, fra l’altro, la propria qualifica di coltivatore diretto (Cass. 16 ottobre 2007, n. 21621). E’ bene evidenziare che giurisprudenza costante nel corso degli anni ha provveduto a chiarire che tali requisiti debbono sussistere non solo al momento della compravendita del fondo da parte di un terzo ma anche al momento in cui si esercita l’azione di riscatto (ovverossia dal momento della ricezione, da parte del retrattato, della dichiarazione del ritraente). (Cass. 18 novembre 2005, n. 24453; Cass. 19 gennaio 2006, n. 1019; Cass. 9 giugno 2011, n. 12718). Tale principio rileva sotto diversi profili a seconda che si prenda a riferimento il prelazionante o il fondo agricolo compravenduto; molto spesso infatti ci si trova di fronte a situazioni in cui tra la vendita del fondo ad un terzo e la dichiarazione del retraente possono verificarsi situazioni modificative dei requisiti soggettivi o oggettivi alla base del diritto di prelazione. Si pensi ad esempio al caso in cui si perda la qualifica di coltivatore diretto o all’eventualità in cui tra il primo ed il secondo dei suddetti momen- 23 ti muti la destinazione, da agraria ad industriale (o, comunque, urbana), del fondo oggetto del diritto di retratto: in tutti questi casi rimane impedito il perfezionamento della vicenda acquisitiva in favore del traente. Tale preclusione risponde a due diversi principi: da un lato la perdita in capo all’affittuario dei presupposti soggettivi per l’esercizio del diritto di prelazione; dall’altro “poichè non si prospetta giustificabile tutelare la formazione della piccola proprietà coltivatrice attraverso il riscatto di un fondo che non si presti più a tale destinazione” (Cass. 9 novembre 2006, n. 23902; Cass. 13 maggio 2003, n. 287; Cass. 22 maggio 1996, n. 4739). Pur tuttavia è bene precisare che qualora il mutamento della destinazione agricola del fondo, ovvero altre modifiche Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 17 di natura soggettiva o oggettiva, sopravvengano dopo il concreto esercizio del retratto medesimo (ovverossia dopo la data di ricezione, da parte del retrattato, della dichiarazione del retraente) oppure nel corso del giudizio di accertamento del relativo diritto, tale vicenda non è di ostacolo all’esercizio del retratto agrario, in quanto il trasferimento del bene in capo al riscattante si produce fin dalla dichiarazione unilaterale recettizia di voler esercitare il riscatto, sostituendosi, con efficacia ex tunc, all’acquirente nel contratto di compravendita (Cass. 9 novembre 2006, n. 23902). 6.1.bCONDIZIONI Il legislatore all’art. 8 comma 5 riconosce al soggetto titolare del diritto di prelazione il “rimedio” del riscatto agrario qualora il proprietario ometta di inviare la obbligatoria comunicazione con la proposta di alienazione del terreno, o nel caso in cui pur essendo stata inviata la proposta di alienazione ed il contratto preliminare, il prezzo indicato in questo contratto sia superiore a quello poi effettivamente risultante nel contratto definitivo di compravendita del fondo. La giurisprudenza (Cass. 13 aprile 1988, n. 293; Cass. 28 marzo 2001, n. 4499; Cass. 20 ottobre 2009, n. 22187) ha poi esteso le fattispecie previste per il riscatto agrario nel caso in cui il proprietario del terreno alieni il fondo: prima della scadenza del termine per l’accettazione da parte del coltivatore; con comunicazione incompleta rispetto all’atto posto in essere; in parti frazionate del fondo, mentre al coltivatore il fondo era stato offerto in modo unitario. In definitiva secondo una copiosa giurisprudenza il riconoscimento del succedaneo diritto di riscatto sorge non solo nelle due ipotesi, espressamente previste nel comma quinto dell’art. 8, ma anche in tutte le ipotesi di sostanziale inosservanza da parte del proprietario dell’obbligo di preferenza dell’affittuario con alterazione della parità delle reali condizioni di acquisto, e così pure nel caso in cui, pur non essendoci divergenza tra il preliminare notificato ed il contratto definitivo stipulato con il terzo, il prezzo indicato risulti superiore a quello (dissimulato) effettivamente pattuito tra le parti, così che ne risulti pregiudicata la valutazione da parte dell’avente diritto alla prelazione circa la convenienza o meno dell’esercizio (Cass. 20 ottobre 2009, n. 22187). Prelazione Agraria - L’Agricoltore Trentino - 18 24 6.1.c.ESCLUSIONE E’ importante osservare, in tale contesto, che non sussiste il diritto di riscatto del proprietario coltivatore diretto del fondo confinante, qualora questi abbia acquistato la proprietà del proprio fondo successivamente o contestualmente alla data di stipula del preliminare di vendita, poiché la facoltà di riscatto costituisce solo una “sanzione” prevista dal legislatore per la violazione del diritto di prelazione talché presuppone – come detto - che il soggetto che la esercita sia titolare della prelazione, quale proprietario del fondo confinante, già al momento della stipula del detto preliminare (Cass. 16 febbraio 1993, n. 1875; Cass. 13 gennaio 1993, n. 353). Mentre è pleonastico evidenziare che qualora il coltivatore sia incorso nella decadenza del diritto di prelazione per mancata accettazione della proposta o per non aver versato il prezzo pattuito nel termine di tre mesi decorrenti dall’accettazione, è ovviamente preclusa la possibilità di far valere il diritto di prelazione, il cui esercizio postula la titolarità del diritto di prelazione e la sua lesione determinata dalla condotta del proprietario del fondo (e non certo del prelazionante). A.C.T. - Associazione Contadini Trentini Una giornata fra i vigneti della Valpolicella Proseguono le visite alle realtà agricole e ai territori significativi della pianura. A nche quest’anno l’Associazione Contadini Trentini ha organizzato la tradizionale gita di primavera, resa interessante dalla visita di una delle più pregiate aziende agricole della Valpolicella, oltre che delle bellezze artistiche della città di Mantova, splendida residenza dei Gonzaga. Ad accompagnare il folto gruppo, raccolto in due pullman provenienti dalla Valle di Non, dalla Piana Rotaliana e dalla Valle di Cembra, l’Assessore provinciale alla cooperazione Franco Panizza. Prima tappa del viaggio in Provincia di Verona, a San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella, dove è stata visitata l’Azienda viticola Zýmē (parola greca che significa lievito), con una degustazione guidata nella straordinaria cantina ricavata da un’antica cava di arenaria del XV° secolo. In questo particolare ambiente avviene l’affinamento dei vini, in una straordinaria simbiosi XV° secolo. In questo particolare ambiente avviene l’affinamento dei vini, in una straordinaria simbiosi fra l’elemento vivo, rappresentato dal vino, e la roccia madre della cava che contribuisce a cerare un perfetto equilibrio di energie. Oltre che per il Valpolicella classico, la Cantina Zýmē è rinomata per la produzione dello squisito Amarone. Ultimata la visita alla cantina, alla quale ha partecipato anche il Presidente di Confagricoltura del Trentino Diego Pezzi, e dopo aver pranzato con le specialità mantovane in un suggestivo exconvento del ‘600 a Castel d’Ario, antico borgo del mantovano, il gruppo si è trasferito a Mantova, città che affonda le sue origini nell’età etrusca e che raggiunse il suo splendore durante la lunga dominazione della signoria dei Gonzaga. Il centro storico di Mantova dal 2008 è diventato patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO. Grazie alla collaborazione fornita da Aldo Bulgarelli dell’Assessorato al Turismo del Comune, è stata visitata la città di Virgilio, con le sue splendide piazze (Piazza Sordello, Piazza Broletto, Piazza delle Erbe) ed i suoi monumenti, in particolare Palazzo Te e Palazzo Ducale. è stata poi la volta di un’interessante escursione in motonave sul Parco del Mincio, che ha permesso la vista della città dall’acqua, in una prospettiva suggestiva e del tutto particolare. Navigando, i visitatori hanno potuto scoprire i laghi che abbracciano la città fra acqua, terra, storia, arte e leggende. La motonave è passata anche a fianco del parco memoriale di Andreas Hofer, eroe della resistenza tirolese all’invasione napoleonica, fucilato a Mantova nel 1810. 23 19 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 IE NOTIZ RA CODIP Assicurazione prodotti agricoli Il futuro dipende da Bruxelles Le problematiche prese in esame nel corso della tavola rotonda organizzata da Codipra. Qualificata la presenza di esperti assieme ai responsabili politici provinciali. L o scorso 27 aprile Co.Di. Pr.A. con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento ha organizzato un convegno dal titolo “I cambiamenti nella gestione del rischio in agricoltura”. Ai lavori sono intervenuti oltre al presidente Giorgio Gaiardelli ed al direttore Andrea Berti, l’avv. Paola Grossi, presidente gruppo Gestione dei Rischi di Copa-Cogeca e capo ufficio legislativo Coldiretti, il dott. Giovanni Razeto, dirigente ISMEA e segretario consorzio di coriassicurazione, il dott. Giacomo Bertolini, direttore di As.Na.Co.Di., gli assessori provinciali Franco Panizza e Tiziano Mellarini e l’europarlamentare Herbert Dorfmann. Ha aperto i lavori il Presidente Giorgio Gaiardelli che ha posto l’accento sulla mutualità, fondamento costitutivo della cooperazione, quale strumento per raggiungere, uniti, obiettivi che è più difficile raggiungere individualmente. La solidarietà persegue l’ulteriore finalità di ampliare i benefici mutualistici. La nuova Pac 2020 si prefigge di dare risposte alla richiesta di stabilità dei livelli di reddito degli agricoltori. Nelle proposte per la riforma, presentate dalla Commissione Europea, la gestione dei rischi climatici e dell’instabilità dei prezzi, è individuata come una priorità per raggiungere gli obiettivi della politica di sviluppo rurale. Tali obiettivi contribuiscono alla realizzazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L’attitudine conservatrice potrebbe, come spesso accade, comportare una perdita di efficienza e di competitività. In questa fase di riforma bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 20 prima di tutto come organizzazione, nel tentativo di rinnovare il settore e di adattare le soluzioni ai nuovi criteri e obiettivi comunitari. Dobbiamo avere il coraggio di sperimentare nuove soluzioni ed aumentare la nostra forza, con l’espressione più nitida e trasparente di consenso sociale, nell’adesione. Il direttore Andrea Berti ha parlato delle “Soluzioni sperimentali in provincia di Trento”. Solo la costante ricerca dell’innovazione può assicurare un successo a lungo termine, in quanto nel tessuto imprenditoriale non è il più forte della specie a sopravvivere, ma il più reattivo al cambiamento. E’ necessario ripensare le soluzioni di gestione del rischio che devono rispondere alle reali, nuove problematiche delle imprese agricole rispetto agli eventi climatici ed alla volatilità dei prezzi, in coerenza con le norme e con gli obiettivi della Comunità Europea e dello Stato. Gli strumenti utilizzabili e finanziati con contributi pubblici per la gestione del rischio NOTIZ CODIPRIE A a partire dal 2014 saranno le polizze assicurative, i fondi mutualistici e l’income stabilization tool; di questi oggi sono ammissibili a contributo esclusivamente i premi assicurativi. Una soluzione di gestione del rischio estremamente positiva praticata nella nostra Provincia, è stata la soluzione misto assicurativo-mutualistica d’area per soci conferitori di cooperative frutticole. I risultati economici ne confermano la positività, a fine 2011 il fondo accantonato è superiore ai 10 milioni di euro, questa è sicuramente una condizione importante per affrontare nuovi sviluppi. Le forme mutualistiche per la gestione del rischio produttivo possono essere considerate nuove sfide per uno sviluppo economico dell’agricoltura fondate sul criterio fondamentale e costitutivo della cooperazione. Codipra grazie a queste esperienze può affrontare questa nuova fase di sviluppo partendo da un consolidato impor- tante e coerente con i nuovi obiettivi comunitari, nonché con una base sociale che ha già partecipato a tali forme di gestione del rischio. L’avvocato Paola Grossi ha relazionato sugli “Strumenti normativi e contributi per la difesa del reddito agricolo, prospettive comunitarie” mentre il dottor Giovanni Razeto sulla “Opportunità del Consorzio Italiano di Coriassicurazione per l’evoluzione del settore assicurativo”. Il dottor Giacomo Bertolini ha trattato il tema “Il progetto di sviluppo del sistema condifesa”. Intervenendo alla tavola rotonda, l’Assessore provinciale alla Cultura, Rapporti Europei e Cooperazione dott. Franco Panizza, ha richiamato le crisi sociali ed economiche che stiamo vivendo, causate da un elevato debito pubblico e da una bassa crescita dell’economia. Decisivo, in questo momento di stagnazione, è il capitale umano, un fattore indispensabile per rilanciare le imprese, la pubblica amministrazione ed il sistema del credito. Per Panizza possiamo scorgere un parallelismo tra la visione cooperativa da don Guetti e la situazione attuale. Don Guetti ha lottato per un potere più vicino ai problemi della gente frutto di una democrazia partecipata. L’assessore Tiziano Mellarini nel condividere le preoccupa- 21 zioni delle imprese agricole e degli operatori della ‘filiera’ assicurativa sulla proposta della nuova politica comunitaria ha ricordato che non possiamo permetterci il lusso di riservare i fondi dello sviluppo rurale ai premi assicurativi e di sottrarre risorse alle azioni innovative di investimento per sostenere la crescita e la competitività delle imprese agricole oltre che agli aiuti di indennità compensativa, fondamentali per il sostegno delle nostre aziende che operano nei territori svantaggiati di montagna. Mentre in Italia il sistema assicurativo contro le calamità naturali in agricoltura è già collaudato, i fondi di mutualizzazione sono una realtà ancora in una fase iniziale ed occorre una veloce fase di sperimentazione. Ha chiuso la tavola rotonda l’europarlamentare Herbert Dorfmann che ha ricordato il percorso della nuova Pac definito da due recenti documenti della Commissione Ue. L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 IE NOTIZ A APEM Circolazione stradale Divieti e calendario 2012 Modificate le prescrizioni già indicate C on decreto datato 22 maggio scorso, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha modificato le norme di un proprio precedente decreto di data 15 dicembre 2011 che fissava le regole relative alla circolazione stradale di determinati mezzi. La nuova regolamentazione riguarda il periodo successivo al mese di luglio. Le modifiche si sono rese possibili in considerazione del fatto che per l’anno in corso i flussi di traffico risultano oggettivamente diminuiti sulle strade extraurbane in conseguenza delle attuali difficoltà economiche che hanno ridimensionato l’attività produttiva e la distribuzione in Italia. Quindi risulta opportuno emanare un nuovo provvedimento finalizzato alla regolamentazione della circolazione, fuori dai centri abitati, dei veicoli e dei complessi di veicoli per il trasporto di cose, aventi massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t, anche in esecuzione delle intervenute modifiche dell’art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495. In generale è disposto di divieto di circolazione, fuori dai centri abitati, ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t, nei giorni festivi, nelle domeniche di ottobre, novembre, dicembre dalle ore 08,00 alle ore 22,00 e nelle domeniche di agosto e settembre dalle ore 07,00 alle ore 24,00. E’ inoltre vietata la circolazio- ne nei giorni e con gli orari specificati nella tabella sotto. Dai divieti della tabella sono esentati i mezzi adibiti al trasporto di derrate alimentari deperibili in regime ATP al trasporto di prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m di base e 0,40 di altezza, con impressa in nero la lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 28 luglio; dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 1° settembre; dalle ore 16,00 del 3 agosto alle ore 23,00 del 4 agosto; dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 31 ottobre; dalle ore 14,00 alle ore 23,00 del 10 agosto; dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1° novembre; dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 11 agosto; dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 8 dicembre; dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 15 agosto; dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 21 dicembre; dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 18 agosto; dalle ore 08,00 alle ore 14,00 del 22 dicembre; dalle ore 16,00 alle ore 23,00 del 24 agosto; dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 25 dicembre; dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 25 agosto; dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 24 NOTIZI APICOL E TURA APENET Collasso colonie Quali meccanismi colpiscono le nostre api. I risultati di una ricerca L a mortalità degli alveari italiani, denunciata dal mondo dell’apicoltura sin dal 1999 e aggravatasi sin dagli anni 2007-2008, è una grave minaccia ecologica ed economica. Si stima infatti che, tramite l’impollinazione, le api sostengano la vita dell’84% delle piante in generale e del 75% di quelle di interesse alimentare. Il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, tramite il progetto “APENET: monitoraggio e ricerca in apicoltura”, ha fatto luce su molti dei fattori che minacciano le api in Italia e ha messo in piedi un attivo sistema di monitoraggio biologico per meglio comprendere quanto sta accadendo nei nostri ecosistemi agli insetti impollinatori per eccellenza. APENET, progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha coinvolto e messo in rete numerosi enti di ricerca, coordinati dall’Unità di ricerca in apicoltura e bachicoltura (CRA-API) con sede a Bologna, ha consentito di accertare che l’ape, in Italia, è minacciata da molti fattori di stress di tipo biotico ed abiotico che possono agire anche in sinergia, provocando talvolta mortalità di tipo acuto, talvolta intossicazioni subletali oppure interferendo col sistema immunitario degli insetti, facilitando così l’insorgenza di quadri patologici complessi. I principali fattori di minaccia sembrano essere l’uso degli agrofarmaci nelle pratiche agricole, le pratiche indotte dalle monocolture, i mutamenti del clima, i parassiti e patoge- ni. Alcuni di questi fattori possono agire insieme e moltiplicare il loro effetto in maniera sorprendente. Sul versante dei parassiti, è stato dimostrato che elevati livelli di infestazione dell’acaro varroa determina, oltre a danni diretti, anche danni indiretti a carico del sistema immunitario dell’ape: a fine stagione, virus potenzialmente letali possono propagarsi nella colonia inducendo il collasso. Il possibile effetto di svariati agenti di stress su alcuni geni del sistema immunitario identificati nella ricerca, potrebbe essere responsabile di incontrollate proliferazioni di virus associati in modo asintomatico alle api, con ovvie conseguenze sulla stabilità e sopravvivenza delle colonie. APENET avendo creato una rete di monitoraggio nazionale, costituita da 28 centraline biologiche formate da alcune decine di alveari ciascuna, per un totale di 1350 alveari distribuiti sul territorio, è in grado di vedere “in diretta” cosa accadeva nel mondo delle api. 25 23 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 FONDAZIONE EDMUND MACH ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE ALL’ADIGE Notizie dall’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige A cura di JACOPO TOMASI (Ufficio Stampa) SPUMANTI, PROSPETTIVE FUTURE E SFIDE DEL TRENTO DOC (j.t.) Gli spumanti trentini sono un prodotto d’eccellenza, tra le chicche del “made in Italy”, e per questo è necessario valorizzarli al meglio per essere competitivi su un mercato globale che fa ben sperare per il futuro. Questo il messaggio che è emerso durante il convegno dal titolo “La spumantistica trentina: storia, attualità e prospettive” che si è svolto sabato 7 luglio, nell’aula magna della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. L’evento è stato promosso dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino (in collaborazione con la Fondazione Mach) che ha voluto iniziare proprio dal Trentino questo viaggio alla scoperta degli spumanti italiani in onore alla tradizione spumantistica trentina, come ha sottolineato nel suo intervento il presidente dell’Accademia, Antonio Calò. Ad aprire i lavori è stato però l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, Tiziano Mellarini, che ha riconosciuto l’impegno della Fondazione Mach nella valorizzazione della tradizione spumantistica trentina e ha ribadito l’importanza del marchio Trento Doc. “Questo marchio – ha affermato Mellarini – rappresenta la dedizione con la quale gli imprenditori trentini realizzano questo prodotto. C’è anche la necessità di un’accelerazione per affrontare i mutamenti del mercato e da questo punto di vista è con il marketing che si vince la partita. Serve quindi un’azione concertata”. Un concetto ripreso anche da Enrico Zanoni, presidente del Trento Doc. “Le prospettive future – ha spiegato Zanoni – sono buone. Il mercato italiano dello spumante è stabile, ma all’estero qualcosa si muove ed il Trento Doc può ritagliarsi qualche fetta”. L’interesse è rivolto a mercati come quello statunitense, giapponese o russo, senza dimenticare Germania e Regno Unito. “L’importante – ha ribadito il presidente del Trento Doc – è che ci sia notorietà, visibilità e riconoscibilità del nostro marchio. Non ci sono segreti o ricette magiche: bisogna fare L’Agricoltore Trentino n. 4 6 agosto Dicembre 2012 2011 un lavoro coerente puntando sulla qualità”. Per dare alcuni numeri, nel 2007 sono state prodotte 8 milioni di bottiglie di Trento Doc con un export pari al 20%. A far parte di questo Consorzio sono 33 aziende trentine che producono spumante col metodo classico. Durante il convegno, anche grazie agli interventi di Giorgio Nicolini, Maurizio Bottura e Luciano Groff della Fondazione Edmund Mach, s’è discusso anche sulla qualità degli spumanti. E’ stato ricordato come il mercato chieda prodotti meno pensati e più bevibili e da più parti è emersa la necessità di “educare” il consumatore a bere in modo consapevole, valorizzando gli spumanti non solo a fine pasto, ma a tutto pasto. A concludere la tornata trentina sono stati gli interventi di Barbara Iasiello dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, e quello del noto accademico Attilio Scienza. 24 26 Micro-vibrazioniILalGENOMA posto della chimica SEQUENZIATO DEL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI contro gli insetti dannosi (j.t.) Dopo il sequenziamento del genoma della vite, del melo Al posto degli in put chimici, per evitare l’accoppiamento e la e della fragola a San Michele all’Adige è stato raggiunto un riproduzione degli insetti dannosi, hanno immesso nella pianta di altro importante risultato in questo campo. Un team multivite micro-vibrazioni con un apparecchio elettronico e hanno ottedisciplinare di ricercatori della Fondazione Edmund Mach, nuto risultati sorprendenti. I ricercatori della Fondazione Edmund infatti, ha sequenziato il genoma di Drosophila suzukii, il Mach di San Michele hanno realizzato un interessante studio, il moscerino che preoccupa da qualche anno i produttori di primo in pieno campo a livello mondiale, appena pubblicato sulla piccoli frutti in tutto il mondo. Per raggiungere l’obiettivo si prestigiosa rivista scientifica internazionale PLOS One. è partiti da alcuni insetti raccolti in Valsugana, la zona più Il lavoro è stato svolto da Anna Eriksson, Gianfranco Anfora e importante per la produzione di piccoli frutti in Italia e che ha Valerio Mazzoni del gruppo di ricerca di “Chimica Ecologica” fronteggiato le conseguenze più gravi dagli attacchi dell’indel Centro ricerca e innovazione, in collaborazione con ricercasetto. Si è fatto uso delle moderne tecnologie di sequenziatori dell’Università di Pisa e del National Institute of Biology di mento che rispetto ad un recente passato sono molto più Lubiana, con il supporto dell’azienda CBC di Milano. efficaci ma anche di gran lunga meno dispendiose. Il metodo di confusione sessuale basato su micro-vibrazioni I dati sono stati depositati in una banca dati internazionale al artificialmente introdotti nei tessuti delle piante si è dimostrato fine di condividerli con la comunità scientifica mondiale che molto efficace, impedendo l’accoppiamento di oltre il 90% si occupa di questa problematica. Il progetto dei ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San Michele, presentato nelle scorse settimane ai media a Trento alla presenza del presidente della Provincia Lorenzo Dellai e del presidente della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, oltre al direttore del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola, prevede di utilizzare questi dati per chiarire gli ancora numerosi punti oscuri sull’origine dell’insetto ed accelerare la messa a punto di metodi di controllo innovativi, sfruttando anche l’enorme mole di conoscenze prodotte su Drosophila melanogaster, il moscerino dell’aceto, parente stretto di Drosophila suzukii e organismo modello per eccellenza. Questa scoperta potrebbe quindi contribuire a capire come contrastare in maniera efficace il moscerino dei piccoli frutti, favorendo l’attività agricola dei produttori. Originario del sud-est asiatico, Drosophila suzukii si è diffusa contemporaneamente negli Stati Uniti e Canada, ed in Europa nel 20082009. Attualmente è segnalata nella maggior parte delle regioni d’Italia, in Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Slovenia e Croazia. Questo insetto può infestare un’ampia gamma di piante e le sue femmine, a differenza delle altre drosofile che attaccano frutti già in deperimento, inseriscono l’uovo direttamente nella polpa dei frutti sani prima che essi giungano a completa maturazione, portandoli al disfacimento in pochi giorni. Finora l’efficacia dei trattamenti chimici è risultata insufficiente e la mancanza di adeguate strategie di controllo alternative in particolare per le colture di piccoli frutti sta destando sempre più preoccupazione tra i produttori del settore. Alla Fondazione Mach un gruppo di lavoro composto da ricercatori e sperimentatori del Centro Ricerche e Innovazione e del Centro di Trasferimento Tecnologico è impegnato in numerose indagini volte a individuare mezzi di controllo sostitutivi o integrativi alla difesa chimica. Risultati incoraggianti si sono ottenuti utilizzando trappole e reti anti-insetto. Promettenti su lungo periodo sembrano essere anche le metodiche biologiche che sfruttano l’azione di limitatori naturali o che operano interferendo con il comportamento riproduttivo e sul rapporto con le piante ospiti. “Il sequenziamento del genoma di Drosophila suzukii – ha affermato il direttore del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola - rappresenta un ulteriore tassello che contribuirà allo sviluppo di biotecnologie mirate al controllo di questa nuova specie invasiva. E’ un’occasione per stabilire anche un ponte più diretto tra la ricerca di base e l’applicazione e per creare una task force pronta ad intervenire nei confronti di altre specie esotiche invasive, problematica sempre più d’attualità in campo agricolo e sanitario. Il raggiungimento di questo risultato – ha concluso Viola – è stato possibile anche grazie al recente accordo di collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, che ha consentito un rapido assemblaggio del genoma”. 25 27 L’Agricoltore L’Agricoltore Trentino Trentino n. 6n.Dicembre 4 agosto 2012 2011 Rubrica a cura degli Chef Alessandro Bettega e Mauro Zancanella A tavola con i prodotti trentini Filetto di salmerino alpino marinato agli agrumi INGREDIENTI PER 4 PERSONE Esecuzione 600 GR. FILETTO DI SALMERINO 80 GR. SPECK TAGLIATO FINEMENTE TIMO LIMONATO PREZZEMOLO BUCCIA DI AGRUMI MISTI OLIO DI OLIVA AGLIO 400 GR. FINFERLI FRESCHI MENTUCCIA 250 GR. DI PATATE A SPICCHI TIMO SALE E PEPE Q.B. Togliere la pelle al filetto, tagliare a darne, aromatizzare con poco sale, pepe e con buccia di agrumi misti. Avvolgere nelle fettine di speck e arrostire in un tegame con poco olio di oliva. Rosolare in olio di oliva l’aglio intero, quindi toglierlo, aggiungere i finferli puliti e filettati, salare, pepare e aggiungere il prezzemolo tritato. Cuocere in tegame per pochi minuti. Sbianchire le patate e arrostirle in olio di oliva con i rametti di timo. Disporre i finferli e le patate al centro del piatto, sormontare con il filetto di salmerino arrostito. Decorare con mirto e pomodorini, macchiare con olio extravergine e glassa di aceto balsamico. L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 28 Arrotolato di vitello con frittatina e spinaci INGREDIENTI PER 4 PERSONE Esecuzione 1 kg. di pancia di vitello 2 uova gr. 200 di spinaci scalogno cipolla 1 gambo di sedano 1 noce di burro olio q.b. sale e pepe q.b. 1 bicchiere di vino bianco Stendere la pancia in un tagliere e dargli una forma più rettangolare possibile (aprendo i lati con un coltello se necessario), salare e pepare bene. Sbattere le uova, fare una frittatina e metterla di lungo sopra la carne, tritare lo scalogno e soffriggerlo bene; mettere gli spinaci precedentemente lessati e strizzati, far insaporire bene e stendere bene sopra la frittata. Arrotolare il tutto con cura legando bene, metterlo in una placca assieme alle verdure pulite e tagliate a pezzetti, oleare e salare. e bagnare con il vino bianco e un bicchiere di acqua. Infornare a 170 gradi per circa 30 minuti. Bagnare con il vino bianco e un bicchiere di acqua lasciando quindi cucinare per altri 30 minuti. Togliere l’arrotolato dalla placca e lasciarlo riposare per un quarto d’ora. A parte far bollire il liquido rimasto nella teglia con le verdure, aggiungendo un cucchiaio di farina e ancora un po’ d’acqua. Passare tutto al frullatore formando cosi una salsa morbida; aggiustare di sale. 29 L’Agricoltore Trentino n. 4 agosto 2012 Comunità online La Camera di Commercio I.A.A di Trento, con la Provincia Autonoma di Trento e in collaborazione con le Associazioni imprenditoriali di categoria, promuove, tramite la propria Azienda speciale Accademia d’Impresa, l’utilizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) e Firma digitale mediante un servizio gratuito di formazione a distanza. CONTENUTI FORMATIVI DISPONIBILI: FIRMA DIGITALE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA •cos’è la Firma digitale? •perché utilizzare la Firma digitale? •come si fa ad ottenere la Firma digitale? •come si fa ad apporre la Firma digitale? •quali sono i dispositivi di Firma digitale? •in quali occasioni si utilizza la Firma digitale? •quali sono le responsabilità derivanti dall’uso della Firma digitale? •cos’è la PEC? •come si fa ad acquistare la PEC? •come si fa ad utilizzare una casella PEC? •come comporre un messaggio PEC? •quando utilizzare la PEC? Contesto normativo e tecnologico •vincoli normativi, sanzioni e vantaggi Dimostrazioni dell’utilizzo pratico •lettura e preparazione documenti PDF •apposizione della Firma digitale •apposizione della marca temporale •verifica della Firma digitale Contesto normativo e tecnologico •vincoli normativi, sanzioni e vantaggi Dimostrazioni dell’utilizzo pratico Utilizzo della webmail PEC (servizio online) •accesso, interfaccia, composizione, ricevute •ricezione dei messaggi, verifica degli allegati •organizzazione dei messaggi Utilizzo PEC con client di posta (programma installato su computer): •riconoscere messaggi PEC, composizione, ricevute •ricezione dei messaggi e verifica degli allegati •organizzazione e backup dei messaggi PEC I contenuti, suddivisi per argomento, sono disponibili in formato video e presentati da una voce guida. Per aderire è sufficiente segnalare l’interesse compilando l’apposito modulo online disponibile sulla pagina del corso PEC e Firma digitale del sito di Accademia d’Impresa www.accademiadimpresa.it IL SERVIZIO È GRATUITO p P