22 anni di Padre, Maestro e Pastore

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22 anni di Padre, Maestro e Pastore
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PADRE, MAESTRO E PASTORETIRATURA
 30 APRILE 2015
IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI PESCARA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI
Anno XXIII n. 1, 30 aprile 2015. Poste Italiane S.p.a. sped. in a.p. D.L. 353/03 (conv. in L. n° 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 e 3 DCB PESCARA
XXIII/1
2015
22 anni di
Padre, Maestro e Pastore
PERIODICO DI SPIRITUALITÀ, CULTURA, DOCUMENTAZIONE, STORIA E NOTIZIE PER GLI AMICI DEL VENERABILE MASSIMO RINALDI
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PADRE, MAESTRO E PASTORE  30 APRILE 2015
Attività culturali e notizie
DIOCESI E ISTITUTO STORICO «MASSIMO RINALDI» - RIETI
«MISSIONARI DI S. CARLO» - SCALABRINIANI
NOTIZIE
- Terza domenica di ogni mese, anno 2015. Chiesa di S. Rufo in
Rieti, è stata celebrata la S. Messa, ore 10,30, per ricordare l’azione
e le opere del Venerabile Massimo Rinaldi.
- Sabato 28 Febbraio 2015. È stato celebrato il Ventiduesimo anno
del periodico: «Padre, Maestro e Pastore», nel Salone della Camera
di Commercio di Rieti: Via Borsellino 16. Hanno tenuto la relazione:
S. E. L. Chiarinelli, L. Bonventre, O. Pasquetti, A. Canestrella. Ha
coordinato Mons. Prof. Giovanni Maceroni. I Servizi in tutte le
pagine di questo numero.
PROGRAMMA ANNO 2015
- Terza domenica di ogni mese, anno 2015. Chiesa di S. Rufo in
Rieti, celebrazione della S. Messa, ore 10,30, per ricordare l’azione
e le opere del Venerabile Massimo Rinaldi.
- Data da stabilire durante l’anno 2015. Corvaro. A) Rievocazione
storica del compositore Corvarese Giacomo Antonio Piccioli, frate
Minore Conventuale, maestro di Cappella del duomo di Vercelli;
esecuzione di alcuni suoi brani musicali del maestro Angelo Fusacchia.
B) Presentazione del volumetto di GIOVANNI MACERONI, Le parrocchie nel territorio del Comune di Borgorose nel 1574.
- Sabato 30 maggio 2015. Agape con gli Attori di Ciabbattone.
- Domenica 31 maggio 2015. Monastero delle Clarisse di Borgo San
Pietro di Petrella Salto. Approvazione del bilancio dell’anno 2014.
Transito del Venerabile Massimo Rinaldi.
- Domenica 9 agosto. Monte Terminillo.Annuale rievocazione in
onore del Venerabile Massimo Rinaldi con celebrazione di una santa
messa.
- Domenica 15 novembre. Chiesa di S. Rufo, ore 10,30, celebrazione annuale ricorrenza: «Scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi».
- Domenica 20 dicembre. Chiesa di S. Rufo, ore 10,30, S. Messa in
suffragio dei Soci e Benefattori defunti.
«Padre, Maestro e Pastore»
Visitate il sito internet
è pubblicato sul sito internet:
www.massimorinaldi.org
Capolettera: «Cantate». Codice miniato francese, sec. XIV, f. 182v (ACR,
foto P. D’Alessandro, Rieti)
www.massimorinaldi.org
In copertina
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Massimo Rinaldi (1869-1941), missionario scalabriniano
e vescovo di Rieti (1924-1941) all’inizio del suo episcopato
(Archivio fotografico di Guglielmo De Francesco, Rieti. Copia
conservata in Archivio Vescovile di Rieti (AVR), fondo fotografico, busta n. 5, fasc. n.2).
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Stemma di Mons. Massimo Rinaldi (da una riproduzione
del 1992 del pittore S ILVANO S ILVANI, Rieti). Spiega il Rinaldi:
«[...] significato del mio stemma vescovile. Nel suo lato
destro un araldo, fregiato [...] di Croce, con [...] una spada
[...]: la spada è simbolo di azione e difesa, la croce di abnegazione, sacrificio e dolore. Nel lato sinistro il coronato
motto “Humilitas” [degli scalabriniani] sotto il quale è una
stella che guida una nave» (M. Rinaldi, Lettera pastorale,
Natale 1924, p. 5).
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Testata del Periodico Scalabriniano «L’Emigrato Italiano in
America», anno XVIII, n. 3 (luglio, agosto, settembre 1924),
di cui Massimo Rinaldi fu Direttore dal 1910 al 1924. Il
primo articolo del numero sopra citato, dal titolo: Un missionario Scalabriniano Vescovo di Rieti, di Filippo Crispolti,
riguarda la nomina (2 agosto 1924) di Massimo Rinaldi a
vescovo di Rieti (AVR, Archivio Massimo Rinaldi (AMR),
documenti ricevuti, busta n. 4, fasc. n. 5).
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Testata de «L’Unità Sabina». Settimanale della Provincia di
Rieti, anno XIX, n. 21 (25 maggio 1941). Il Settimanale fu
fondato dal vescovo Massimo Rinaldi nel 1926 (AVR, AMR,
busta: Periodici e stampe, fasc. «L’Unità Sabina». Foto studio Controluce di Enrico Ferri, Rieti 1996.
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22 anni di Padre, Maestro e Pastore
Cari amici, buonasera.
Oggi «Padre, Maestro e Pastore» compie 22 anni.
Anni di impegno costante, con un unico obiettivo: rendere un buon servizio ai lettori, per far loro conoscere un grande uomo, un grande vescovo, un grande
santo: il Venerabile Massimo Rinaldi. Ringrazio voi
tutti per aver partecipato a questo incontro. La vostra
presenza è la testimonianza dell’interesse che «Padre,
Maestro e Pastore» suscita presso i suoi lettori nel ricordo del Venerabile Massimo Rinaldi. Undici anni
fa, nell’analoga occasione degli undici anni, nella
«Sala degli Specchi» stracolma di simpatizzanti, lessi
con molta emozione e con giovanile baldanza il
discorsetto di rito. Questa sera, per il ventidue anni,
mi appresto a fare altrettanto, ma con qualche capello di meno e per di più grigio. Segno evidente che gli
anni passano inesorabili per me, come per tutti. Ma
non passano per «Padre, Maestro e Pastore», il quale, invece, dimostra di non essere mai stato così bene
come adesso, eterno giovanotto che ha scoperto l’elisir
di lunga vita. Ma qual è la formula magica di questo
elisir? Vediamo di trovarla. Nacque come giornaletto
inserito a «Frontiera», rivista della diocesi di Rieti.
Ha cambiato, più volte, taglia e formato ma ha seguito sempre, in ogni passaggio, l’iter della Causa di
canonizzazione del Venerabile Rinaldi, dall’apertura
del processo diocesano fino al riconoscimento della
sua venerabilità in cui venne additato come fulgido
esempio di tutti i vescovi diocesani dell’orbe cattolico.
Festeggiando i ventidue anni è giusto e doveroso
chiedersi anche quale sarà il futuro. La manifestazione dei 22 anni dovrà essere occasione per il rilancio
per giungere alla beatificazione e alla canonizzazione
del Venerabile.
Abbiamo raccontato, attraverso «Padre, Maestro
e Pastore», non solo i ventidue anni dell’iter proces-
Rieti, sabato 28 febbraio 2015, Camera di Commercio, Sala
conferenze «Rag. D. Faraglia». Tavolo di presidenza. Intervento di F. Tomassoni, vice presidente dell’Istituto Storico M. Rinaldi.
suale ma abbiamo anche scoperto, attarverso documenti e testimonianze, la vita santa del venerabile come
ragazzo, come giovane, come seminarista, come parroco di Ornaro e di Greccio, come segretario e amministratore dello zio Vescovo S.E. Mons. Domenico a
Montefiascone, come missionario scalabriniano in
Brasile, come Amministratore e Vicario Generale della sua Congregazione e infine, come il vescovo più
grande di tutti i tempi della diocesi di Rieti, sia per la
sua squisita umanità nel sapersi rapportare con tutti:
bambini, giovani, adulti, con i ricchi ma preferendo i
poveri, con le più alte autorità sia civili che ecclesiastiche, sia con i cristiani praticanti sia con i miscredenti
manifestandosi come umile e vero pastore, in ogni circostanza e situazione.
A questo punto, incombono i ringraziamenti, doverosi e veramente sentiti da parte mia, poiché conosco perfettamente quanta fatica costa l’uscita di ogni
numero del nostro periodico. Un ricordo particolare
alla Dott.ssa Suor Anna Maria Tassi, che mentre fu
un vita fu l’anima del periodico e l’animatrice convinta sia pastoralmente, sia spiritualmente dell’occasione di fare una pastorale della santità e della cultura.
Concludo con lo scontato ringraziamento a tutti i
nostri lettori e benefattori: grazie per averci sopportato per ventidue anni e spero che lo facciate anche
per i prossimi ventidue! E concludo, inoltre, con una
precisazione. Questa sera non ci siamo riuniti per
autocelebrarci, ma solo per avere l’opportunità di
esprimere il nostro immenso orgoglio nell’aver dato
vita a questa meravigliosa avventura che si chiama
«Padre, Maestro e Pastore».
Rieti, lì 28 febbraio 2015
Mons. prof. Giovanni Maceroni
Direttore di«Padre, Maestro e Pastore»
Rieti, sabato 28 febbraio 2015, Camera di Commercio, Sala
conferenze «Rag. D. Faraglia». Un particolare delle persone
presenti alla manifestazione.
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Le fotografie di
«Padre, Maestro e Pastore»:
fonti documentarie
di Anna Canestrella
Il 15 maggio 1993 nasce come Supplemento a «Frontiera» - «Padre, Maestro e Pastore» che si caratterizza come
periodico di spiritualità, cultura,
documentazione, storia e notizie per gli amici di Massimo
Rinaldi.
Nei ventidue anni che ci separano da quella data, la rivista
- che si è diffusa nei cinque continenti in un crescendo di adesioni - è diventata uno snodo
fondamentale nell’iter e nella
Causa di Beatificazione e
Canonizzazione di Massimo
Rinaldi da Servo di Dio dichiarato Venerabile.
Il periodico infatti ha contribuito, in maniera determinante,
a far conoscere la vita e le opere del Venerabile Massimo
Rinaldi, attraverso la pubblicazione di testi scritti e di materiali
fotografici. Di questi ultimi si
occupa la presente relazione che
raccoglie alcune delle fotografie tra le più significative pubblicate nel corso di questi anni.
Il primo numero del periodico «Padre, Maestro e Pastore» (N. 1 - Supplemento a «Frontiera» n. 9, 15 maggio 1993).
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Il Venerabile Massimo Rinaldi con le insegne episcopali. Questa foto, posta in prima pagina, in alto, al centro, sotto al
titolo del periodico, diventa elemento caratterizzante della
rivista fino al 2001, quando viene sostituita da un’altra foto
del Venerabile (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati,
fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
Il Venerabile Massimo Rinaldi (1869-1941), missionario
scalabriniano e vescovo di Rieti (1924-1941) all’inizio del
suo episcopato. Questa foto compare sulla prima pagina del
periodico a partire dal 2001 (Archivio fotografico di Guglielmo
De Francesco, Rieti. Copia conservata in Archivio Vescovile di
Rieti (AVR), Fondo Fotografico, busta n. 5, fasc. n. 2).
La fotografia come fonte documentaria
Per lungo tempo, gli storici hanno
utilizzato le immagini come corredo
ausiliario, quasi mai come documento, come fonte storica autonoma.
Recentemente però una nuova tendenza di studi ha riconosciuto alla
fotografia importanti funzioni;
innanzitutto quella di essere fonte storica, ovvero una testimonianza diretta di un evento; in secondo luogo
quella di ricoprire il ruolo di vero e
proprio agente di storia: una foto,
grazie al suo valore comunicativo, è
infatti capace di suscitare, in chi la
osserva, emozioni di vario genere,
trasmettendo sensazioni che non devono essere mediate da preparazioni tecniche specifiche.
L’immagine fotografica è una
rete di appunti che l’obiettivo ha
compresso in un’immagine di insieme; non è solo tecnica, ma un
modo di rappresentare eventi, ricordarli e divulgarli. La lettura di
una foto come un reticolo di segni,
di tracce, di veri e propri documenti
su cui spiegare il passato richiede
tuttavia un lavoro di interpretazio-
ne, di critica e di analisi affinché possa porsi come fonte documentaria
per la ricostruzione storica. Occorrono così, tra l’altro, l’individuazione
dell’autore, della data, dell’evento e
del committente; la valutazione della
sua autenticità e attendibilità; l’individuazione di tutti gli strumenti utili per
la lettura del contenuto di essa; il non
limitare la lettura a un unico documento, laddove la presenza di una
maggiore quantità e serialità lo consentano, e la pratica di una corretta
critica delle fonti.
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Il numero 1 del 2006 nella nuova veste
tipografica che ancora mantiene (Anno
XIII, numero 1, 15 marzo 2006).
Le fotografie presenti in «Padre,
Maestro e Pastore» sono una preziosa fonte documentaria per la conoscenza storica proprio perché
soddisfano pienamente le caratteristiche indicate, sintetizzate attraverso l’ elaborazione regolare e sapiente della didascalia che accompagna
ogni singola fotografia. Accuratezza
e scientificità contraddistinguono
queste annotazioni nelle quali è
espressa la provenienza della foto;
identificato l’autore; definito il soggetto; individuato il luogo e indicata
la posizione archivistica. Le foto
della rivista diventano così autonoma fonte documentaria. Per questo
nelle pagine che seguono si ricostruisce la storia del periodico ricorrendo principalmente alla fotografia. La
storia del periodico, come noto, è
la storia del Venerabile Massimo
Rinaldi e di tutte le iniziative che
ruotano attorno alla sua figura. Così
il presente intervento si compone di
due parti: una prima dedicata alla
vita e alle opere del Venerabile; una
seconda riservata alle numerose e
varie manifestazioni organizzate per
far conoscere la personalità e l’azione dell’uomo, del missionario, del
vescovo.
Parte prima:
Vita e opere del Venerabile
Massimo Rinaldi1
1. Dalla nascita al sacerdozio
Massimo Rinaldi nacque a Rieti il
24 settembre 1869 nella Parrocchia
di San Giuseppe, in via Porta Conca
n. 15, da Giuseppe, fu Matteo, e
Barbara Marinelli di Antonio.
Terzo di quattro figli, gli vennero
imposti i nomi di Massimo, Rinaldo,
Antonio; fu battezzato, in cattedrale, nello stesso giorno della nascita. I
testimoni alla redazione dell’atto di
nascita furono Raffaele Cattarelli, di
professione bracciante, e Matteo
Bugami, venditore di erbe fresche,
entrambi reatini e analfabeti come il
padre di Massimo. Il canonico don
Domenico Rinaldi, zio paterno, fu il
padrino.
All’età di circa quattro anni, Massimo rimase orfano di madre.
1
Le notizie biografiche che si riportano sono tratte da www.massimorinaldi.org, sito ufficiale dedicato al Venerabile Massimo Rinal-di a cura
di Mons. Prof. Giovanni Maceroni. Nel sito è possibile consultare non solo tutti i numeri del periodico «Padre, Maestro e Pastore», ma anche scritti
del Venerabile, opere e studi su Rinaldi, notizie di eventi e manifestazioni.
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I genitori del Venerabile Massimo Rinaldi: Giuseppe Rinaldi e
Barbara Marinelli (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati,
fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
Il Venerabile Massimo Rinaldi da piccolo in braccio alla madre Barbara Marinelli; il padre Giuseppe e il fratello maggiore Alessandro (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc.
n. 2, Massimo Rinaldi).
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La famiglia del Venerabile Massimo Rinaldi, prima del 21 settembre 1873, data della morte della madre. Da destra: il Venerabile Massimo Rinaldi, da piccolo; il padre Giuseppe; la zia
Annunziata Rinaldi; il fratello Alessandro e, seduto, il fratello
Edoardo (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2,
Massimo Rinaldi).
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Mons. Domenico Rinaldi con i nipoti Massimo Rinaldi, alla
sua destra, e Alessandro Rinaldi, alla sua sinistra (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
Lo zio, Don Domenico Rinaldi,
assistito dalla sorella Annunziata, prese con sé l’intera famiglia, composta, oltre che dal padre Giuseppe, dai
quattro figli, in ordine di età: Alessandro, Anatolia, Massimo ed
Edoardo.
Il giovane Massimo studiò nel Seminario di Rieti alla scuola del teologo Luigi Flavoni e dello zio paterno
Mons. Domenico Rinaldi, il quale
attingeva il suo insegnamento alla tradizione culturale dei famosi giuristi, il
canonico Carlo Latini e il cardinale
Giuseppe D’Annibale.
Il 20 agosto 1876, nella parrocchia di S. Michele Arcangelo nel
Borgo di Rieti, Massimo Rinaldi ricevette il sacramento della Cresima
dal Vescovo domenicano Egidio
Mauri che, in data 14 Maggio 1894,
venne creato cardinale con il titolo di
S. Bartolomeo all’Isola.
Dal vescovo Carlo Bertuzzi ricevette, in cattedrale, la tonsura e
gli ordini minori, il 19 settembre
1891, nella cappella di San Giuseppe; il suddiaconato, il 24 settembre
1892, nella cappella di Santa Barbara, a titolo di oneri di Messe, in numero di 202, costituitogli come patrimonio sacro dalla parrocchia di San Nicola di Rieti, con l’obbligo di restituzione non appena fosse stato provveduto in altro modo; il diaconato, il 18
marzo 1893, nella cappella di San
Giuseppe. Il vescovo Bertuzzi gli conferì il presbiterato, il 16 luglio 1893,
nella chiesa di San Giovenale.
2. Don Massimo privilegia gli ultimi
Massimo Rinaldi fece le sue prime brevi esperienze pastorali nelle
parrocchie di Ornano e di Greccio,
negli anni 1893-1896.
Nel 1897 lo zio, Mons. Domenico Rinaldi, nominato vescovo della Diocesi di Montefiascone nel novembre 1895, richiese la sua collaborazione e il giovane sacerdote si
trasferì a Montefiascone come segretario e amministratore dello zio.
Il 19 aprile 1900 scrisse una lettera a Mons. Giovanni Battista
Scalabrini, vescovo di Piacenza, fondatore dei Missionari di San Carlo
per gli emigrati italiani.
Nella missiva Don Massimo
spiegava le ragioni per le quali aveva maturato l’idea di svolgere il
suo ministero in mezzo agli emigrati italiani, i più esposti nella fede
e nei valori umani, e chiedeva un
appuntamento al Monsignore. Nel
maggio del 1900 i due si incontrarono a Roma, nella chiesa di S.
Carlo al Corso.
Massimo Rinaldi, il 28 Settembre
1900, lasciò, senza preavviso, lo zio
vescovo e, il giorno seguente, si presentò a Piacenza da Mons. Scalabrini
per essere accolto tra i suoi missionari. Il 4 Novembre 1900, entrò nella
congregazione scalabriniana, ricevette
il Crocifisso e, il giorno successivo,
partì per Genova da dove si imbarcò per il Brasile, giungendo il 12 dicembre 1900 a Porto Alegre, nel Rio
Grande do Sul dove iniziò il suo
apostolato tra i coloni italiani.
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Fino al 1910 fu missionario a
Encantado, Nova Bassano, Antagorda, Itapuca, Burro Feio fino alle
sorgenti dello Jacarè.
Si prodigò nell’aiutare anche le
popolazioni del luogo; raggiungeva a
piedi o a dorso di cavallo le più sperdute colonie dove trasformava i tuguri in cappelle.
Nel 1904, ricevette la visita del
fondatore, che lo nominò superiore
provinciale del Rio Grande do Sul.
Encantado (Rio Grande do Sul, Brasile). La cappella diventata il centro religioso
dei coloni lontani dalla chiesa parrocchiale (G.B. SOFIA, Massimo Rinaldi Missionario e Vescovo, Cassa di Risparmio di Rieti, Rieti, 1982 (prima edizione, 1960), p. 49).
Rio Grande do Sul (Brasile). «Si celebra la S. Messa sul luogo, segnato dalla
croce, dove sorgerà una nuova cappella, in piena zona coloniale.» ( G. B. SOFIA, Massimo Rinaldi Missionario e Vescovo, Cassa di Risparmio di Rieti, Rieti,
1982 (prima edizione, 1960), p. 49).
Mons. Giovanni Scalabrini nel 1904 in
visita alla missione di Encantado (Brasile) tra padre Massimo Rinaldi, alla sua
destra, e altri missionari di San Carlo
(AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
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Nel 1910, venne richiamato in Italia per partecipare, come superiore provinciale del Rio
Grande do Sul, al capitolo generale della Congregazione di S. Carlo che si tenne nella casa
generalizia di Roma nel mese di settembre. Lasciò il Brasile pensando di poter ritornare ma
non fu così perché a Roma Venne eletto, all’unanimità di voti, procuratore ed economo
generale, carica che ricoprì fino al 1924 e diventò direttore del periodico «L’Emigrato Italiano».
Testata del Periodico Scalabriniano «L’Emigrato Italiano in America», anno XVIII, n. 3 (luglio, agosto,
settembre 1924), di cui Massimo Rinaldi fu Direttore
dal 1910 al 1924. Il primo articolo del numero sopra
citato, dal titolo: Un missionario Scalabriniano Vescovo di Rieti, di Filippo Crispolti, riguarda la nomina (2 agosto 1924) di Massimo Rinaldi a vescovo di
Rieti (AVR, Archivio Massimo Rinaldi (AMR), documenti ricevuti, busta n. 4, fasc. n. 5).
3. «Andate a Rieti: nella vostra Diocesi siate missionario e Vescovo»
Il Venerabile Massimo Rinaldi, all’uscita dal salone papale di Rieti, il 19 marzo 1925, giorno della sua consacrazione episcopale.
In primo piano, a destra del Rinaldi: Mons. Loreto Forti e, dopo il chierichetto, il cameriere del Vescovo, Teodoro; a sinistra del
Rinaldi: i canonici: Ferdinando Veronesi, seminasco-sto; Giuseppe Marcelli; Umberto Tarani; Angelo Morichini, cancelliere
vescovile; Carlo Campelli, penitenziere (Positio, II, foto 39).
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Alla fine di luglio del 1924, mentre
padre Rinaldi stava lavorando nell’orto
della nuova casa generalizia che aveva fatto costruire in via Calandrelli, il
cardinale De Lai, segretario della Sacra Congregazione Concistoriale,
andò a trovarlo per comunicargli l’elevazione all’episcopato reatino.
Padre Massimo pensò inizialmente ad uno scherzo, ma quando si rese
conto che il cardinale stava dicendo
la verità, cadde in ginocchio e piangendo lo scongiurò di sottrarlo a tale
incarico non ritenendosene degno.
Inutile anche il ricorso al Papa. Pio
XI, dopo averlo ascoltato benevolmente, concluse: «Ebbene, andate a
Rieti: nella vostra Diocesi siate missionario e Vescovo».
Padre Massimo ricevette la nomina a vescovo di Rieti il 2 agosto
1924. Il 19 marzo 1925 fece il suo
ingresso nella Diocesi di Rieti e ricevette la consacrazione episcopale, in
cattedrale per le mani del cardinale
Raffaele Merry Del Val.
Successe a mons. Francesco
Sidoli che, a Piacenza, in giovane età,
era stato discepolo prediletto e segretario di Mons. Scalabrini; padre
Massimo Rinaldi, il 25 luglio 1916,
aveva assistito, a Roma, come Scalabriniano, alla consacrazione episcopale del Sidoli.
Massimo Rinaldi, anche da vescovo, continuò a tenere un’ ampia corrispondenza epistolare con
i singoli Scalabriniani, sulla situazione dell’Istituto, di cui continuava a sentirsi membro attivo, al fine
di conservarne il carisma originario. Egli, da documenti d’archivio,
risulta, storicamente, il secondo
fondatore morale, spirituale e operativo sia dei Missionari di S. Carlo, gli Scalabriniani, sia delle Missionarie di S. Carlo, le Scalabriniane.
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Stemma del Venerabile Massimo Rinaldi
(da una riproduzione del 1992 del pittore Silvano Silvani, Rieti). Spiega il
Rinaldi: «[...] significato del mio stemma vescovile. Nel suo lato destro un araldo, fregiato [...] di Croce, con [...] una
spada [...]: la spada è simbolo di azione
e difesa, la croce di abnegazione, sacrificio e dolore. Nel lato sinistro il coronato motto “Humilitas” [degli
scalabriniani] sotto il quale è una stella che guida una nave» (M. Rinaldi, Lettera pastorale, Natale 1924, p. 5).
«S.E. Merry Del Val recatosi a Rieti per la consacrazione a Vescovo del Concittadino Mons. Massimo Rinaldi riceve nel Civico Palazzo l’omaggio del Sindaco e delle
altre autorità – Rieti 18 marzo 1925» (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati,
fasc. n. 3, Massimo Rinaldi).
Sotto l’episcopato di Massimo
Rinaldi, a Rieti, città che stava muovendo i primi passi verso l’industrializzazione con l’apertura degli opifici
della «Supertessile», si ebbe un cambiamento profondo di conduzione del
Capitolo dei canonici della cattedrale, del seminario, dei giovani preti
nella preparazione all’apostolato, dei
monasteri e delle case religiose, della città e della diocesi, in conformità
alla linea pastorale del vescovo missionario, aperto ai problemi sociali e
civili, oltre che religiosi, della popolazione.
Rieti 11 novembre 1925, il Venerabile Vescovo Massimo Rinaldi con alcuni componenti del Comitato “Re e Patria”. Alla sua sinistra il podestà di Rieti Alberto Mario
Marcucci (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 6).
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Il Venerabile Vescovo Massimo Rinaldi in pellegrinaggio a Roma con sacerdoti, religiosi e laici, il 19 agosto 1925, in occasione
del giubileo. Al centro, in secondo piano, il Venerabile Rinaldi; alla sua sinistra il can. Carlo Campelli e, alla sua destra, padre
Luigi Ziliani, il can. Giuseppe Marcelli, don Marino Marinetti e don Umberto Tarani; a destra, in secondo piano, il primo
sacerdote è don Alfredo Lucioli, il sacerdote con il cappello è don Severino Zepponi e, alla sua destra, padre Giulio Angelini,
quindi, don Publio Iacoboni; in terzo piano, a destra dietro don Lucioli Rina Petrongari, accanto alla quale, con l’abito a
quadri Giannina Giovannelli in Ciancarelli; dall’alto in basso, sotto la croce, il quarto, con la camicia bianca, è il baritono
Mattia Battistini (Positio, I, p. 781).
Il Venerabile Massimo Rinaldi,
a Fontecolombo, nell’ottobre
1925, con le famiglie Rinaldi e
Nicoletti. In alto, da sinistra:
Edoardo Rinaldi, fratello del Venerabile; Paolo Nicoletti; il Venerabile; Bruna Ceci in Nicoletti; Pia Roselli in Nicoletti,
moglie di Paolo Nicoletti; l’ultimo è Don Umberto Tarani, accanto al quale si trova Elvira Nicoletti in Rinaldi, moglie di Edoardo. In primo piano da destra:
Maria Teresa Nicoletti in Pintaldi, figlia di Paolo e Pia; Giuseppe Rinaldi e Alberto Rinaldi,
figli di Edoardo ed Elvira (AVR,
Fondo Fotografico, busta n. 1,
Prelati, fasc. n. 3, Massimo Rinaldi,
fotografia donata da Maria Teresa Nicoletti).
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Roma, 30 settembre 1925. Visita allo stabilimento della Viscosa. Al centro, il
Card. Merry del Val e, alla sua destra, il
Venerabile S. E. Mons. Massimo Rinaldi,
senza insegne episcopali; l’ultimo a destra è Mons. Nicola Canali (futuro cardinale) e, accanto Mons. Ferdinando
Baldelli («Padre, Maestro e Pastore», n.
1, Supplemento a «Frontiera», n. 9 del 15
maggio 1993, p. 3).
Da sinistra: Don Lorenzo Perosi, maestro della cappella Sistina; il Venerabile Massimo Rinaldi; Alfredo Iacoboni,
podestà di Rieti (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2 Massimo
Rinaldi, Fotografia di L. Leonardi).
Rieti, Piazza Vittorio Emanuele II, giugno 1926, il Venerabile Massimo Rinaldi si avvia al teatro Flavio Vespasiano
di Rieti (AVR, Fondo Fotografico, busta
n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
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Un gruppo di giovani del convitto vescovile di Rieti, agosto 1939. Il Venerabile
Massimo Rinaldi, al centro; alla sua destra Mons. Lorenzo Perosi e, quindi, don
Vittorio Giusto che il Rinaldi consacrò
sacerdote ad Antrodoco il 22 febbraio
1934 (A.M. TASSI, Il ricostruttore delle
strutture portanti della Chiesa reatina.
Massimo Rinaldi, presentazione di Danilo
Veneruso, Editoriale Eco, S. Gabriele (TE)
1997, tav. XXVII).
Piazzale del Seminario vescovile di Rieti, ottobre 1933. Convegno giovanile Diocesano di Azione Cattolica: i giovani cattolici
della Diocesi di Rieti intorno al Venerabile Massimo Rinaldi (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, fasc. 2, Massimo Rinaldi).
Il Venerabile Massimo Rinaldi, a Roma,
in pellegrinaggio con i seminaristi, nel
1933, per il giubileo della Redenzione.
Al centro, in primo piano, Massimo Rinaldi, in seconda fila, dietro il seminarista,
l’uomo più robusto è il vicario generale
della Diocesi, Mons. Carlo Di Fulio
Bragoni (Positio, II, foto 66).
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Il Venerabile Massimo Rinaldi, con un folto gruppo di sacerdoti, religiosi e laici, in uno dei pellegrinaggi, a Roma, nel giubileo
della Redenzione del 1933. A sinistra del Venerabile Mons. Carlo Di Fulio Bragoni, vicario generale del Rinaldi, dal primo
febbraio 1930 (Positio, II, foto 65).
Inaugurazione di una colonia montana estiva. Il Venerabile Massimo Ri-naldi con la corona del rosario in mano tra le autorità
civili presenti. Alla sinistra del Vescovo il prefetto Monticelli e subito a fianco il federale di Rieti Pasquale Lugini (A. DI NICOLA,
Pasquale Lugini un medico ge-rarca, Arti Grafiche Celori, Rieti 2011, p. 81).
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Torano, 29 settembre 1929. Processione delle nuove statue di
S. Pietro Apostolo e del Sacro Cuore di Gesù. Davanti di S.
Pietro, il parroco di Antrodoco Don Lorenzo Felli, e alla sinistra del Venerabile Mons. Massimo Rinaldi, Don Erminio
D’Ignazio (L. FELLI, Opuscolo ricordo dei lavori eseguiti per
la Chiesa e la casa parrocchiale di Antrodoco, Agosto 1926ottobre 1931, Pia Società San Paolo Roma, s. d., p. 88).
Mons. Massimo Rinaldi nella solenne traslazione delle spoglie di S. Filippa Mareri al nuovo monastero di Borgo S. Pietro nel 1940 (Coll. Monastero S. Filippa Mareri).
Colonia Agricola Sant’Antonio oggi Opera
Massimo Rinaldi, fabbricati costruiti dal Venerabile Massimo Rinaldi
(«L’Unità Sabina», n. 26,
28 giugno 1941).
Fu un tenace difensore dei diritti della Chiesa, misconosciuti o
calpestati da ingiustizie pubbliche e
private.
Anche gli studenti laici furono oggetto delle sue premure. Quando, per
impreviste difficoltà, venne chiuso il
convitto municipale di Rieti, pensò di
fondare un convitto vescovile per i
giovani della provincia.
Si adoperò anche per l’apertura
di asili per i bambini.
Percorse la Diocesi varie volte,
più a piedi che con i mezzi di trasporto, con neve, gelo, o sotto il cocente
sole estivo. Spesso arrivava nei paesi più lontani sfinito, affamato, con i
piedi gonfi, stringendo in una mano
la corona del rosario e nell’altra un
bastone a cui si appoggiava.
Realizzò molte opere pastorali
tra cui la costruzione di non poche
chiese diocesane, la ristrutturazione
del seminario, la fondazione della
colonia agricola S. Antonio e della
rivista diocesana «L’Unità Sabina», il mezzo più valido e più coraggioso della sua parola e del suo
apostolato.
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Testata de «L’Unità Sabina». Settimanale della Provincia di Rieti, anno XVII, n. 13 (26 marzo 1939). Il Settimanale fu fondato
dal Venerabile Massimo Rinaldi nel 1926 (AVR, AMR, busta: Periodici e stampe, fasc. «L’Unità Sabina». Foto studio Controluce
di Enrico Ferri, Rieti 1996).
Macchina da scrivere «Olivetti» degli
anni 1930, conservata presso gli «Archivi Unificati» della curia vescovile di
Rieti, con cui il Venerabile Massimo
Rinaldi preparava i suoi pezzi per il periodico «L’Unità Sabina», da lui fondato nel 1926 (Fotografia Salvemme, Rieti).
Massimo Rinaldi, tra il 1925 ed il
1935, fece eseguire i lavori di ripristino del palazzo papale, sede
dell’episcopio; rinnovare i tetti di tutto
l’edificio e le capriate del grande sa-
lone e, con la collaborazione del comune di Rieti e del governo, portare
all’attuale sistemazione le volte
sottostanti, a pianterreno, eliminando i muri divisori e mattonando il
pavimento dell’elegante e vasto porticato che venne chiuso con cancelli
di ferro. Per l’accesso al salone papale, venne demolita la cordonata
esterna e costruita la scala nel cortile, sulle tracce di una preesistente.
Nel 1927, a conclusione delle celebrazioni del VII centenario della
morte di S. Francesco d’Assisi, collocò in piazza Mariano Vittori, a fianco del portico della cattedrale, un
monumento bronzeo al santo.
Il Venerabile Massimo Rinaldi, a conclusione delle celebrazioni del VII centenario della morte di S. Francesco
d’Assisi, fece collocare in piazza Mariano Vittori, a fianco del portico della
cattedrale, un monumento bronzeo al
santo realizzato dallo scultore Cristo
Giodano Nicoletti, inaugurato il 6 novembre 1927.
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Il Venerabile Massimo Rinaldi a Fonte Colombo predica in onore di S. Francesco d’Assisi (Positio, II, fotografia 63).
Il Venerabile Massimo Rinaldi, a Villa Battistini di
Collebaccaro di Contiglia-no (RI), nel settembre
1930, tra i bambini a cui – nella Chiesa di San Francesco fatta erigere dal baritono Mattia Battistini –
aveva amministrato la prima comunione e la cresima. Il prof. Nicola Venanzi, bambino di cinque anni,
si trova in primo piano, al centro, seduto in terra,
davanti al vescovo. (AVR, Fondo Fotografico, busta
n. 1, Prelati, fasc. n. 2 Massimo Rinaldi).
Rieti, 26 luglio 1937, l’insediamento del rettorato Provinciale di Rieti alla presenza di S. E. il Prefetto Grande Ufficiale
Roberto Monticelli, del Segretario Federale Dottor Commendatore Pasquale Lugini, del Venerabile Massimo Rinaldi e delle
altre autorità provinciali (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2 Massimo Rinaldi).
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Il papa Pio XI, con la costituzione apostolica In altis
Sabinae montibus, del 3 giugno 1925, aveva incluso
alla Diocesi di Rieti l’abbazia di S. Salvator Maggiore
ed alcune parrocchie del suo territorio, con il
dismembramento dalla Diocesi di Poggio Mirteto, e
attribuito al vescovo di Rieti il titolo di Abbate perpetuo di S. Salvator Maggiore. Il Rinaldi, durante tutto il
suo episcopato, si adoperò anche per il restauro dell’insigne abbazia.
Negli anni 1936-1937, il nostro Vescovo provvide
al restauro di alcuni preziosi codici e incunaboli dell’archivio capitolare di Rieti, con il finanziamento dell’allora Ministero dell’Educazione Nazionale.
A sinistra: Dicembre 1933. Il Venerabile Massimo Rinaldi a
Pian de Rosce insieme al senatore Prof. Nazzareno Strampelli
per l’inaugurazione e benedizione del primo tratto della
strada del Terminillo (AVR, Fondo Fotografico , busta n. 1,
fasc. n. 2, Massimo Rinaldi).
Sotto: Il Venerabile Massimo Rinaldi, nel Monastero di
San Fabiano di Rieti, in mezzo alle giovani di Azione Cattolica, nel 1934. Da destra, in primo piano, la badessa
suor Maria Teresa Signori; al centro Massimo Rinaldi, e,
di seguito, il vicario generale della Diocesi, Mons. Carlo
Di Fulio Bragoni; un sacerdote cinese; la vicaria del monastero, Suor Teresa Tarroni; seconda, in alto, a sinistra,
Assunta Ciampaglia (Positio, II, fotografia 73).
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Antrodoco, 21 giugno 1935. Il Venerabile Massimo Rinaldi nel cortile della casa parrocchiale con il gruppo di Azione
Cattolica (Positio, II, p. 744).
Il Venerabile Massimo Rinaldi e il cardinale Nicola Canali, il 6 giugno 1936, al tavolo d’onore per la colazione alla
Supertessile di Rieti (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 7, album Canali).
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Il Venerabile Massimo Rinaldi, alla fine degli anni Trenta, in un momento dell’inaugurazione dell’ampliamento del cimitero
di Rieti. Il sacerdote alla destra di Rinaldi con il libro in mano è Mons. Emidio De Sanctis da giovane (AVR, Fondo Fotografico,
Busta n. 1, Prelati, fasc. n. 3, Massimo Rinaldi).
Il Convitto Vescovile esultante attorno al pastore amato nel XIV Anniversario della Consacrazione Episcopale. Il Venerabile
Massimo Rinaldi, in secondo piano, al centro; da destra, i sacerdoti, don Silvio Verna, il canonico Giuseppe Donati, don
Vittorio Giusto (Positio, II, foto 92).
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Il Venerabile Massimo Rinaldi, tra le giovani di Azione Cattolica, sulla scalinata della cattedrale di Rieti, a conclusione della
«Settimana della Giovane», il 17 aprile 1940. Il Venerabile si trova a destra, tra le giovani, davanti al monumento a San
Francesco (G. MACERONI - A. M. TASSI, Gli archivi unificati della curia vescovile di Rieti fonte di storia (Secoli X-XX), Presentazione di Giuseppe Molinari, Editrice Massimo Rinaldi, Rieti 1996, p. 139, n. XXXI).
Il Venerabile Massimo Rinaldi, al centro della fotografia, nel cortile del convitto «San Paolo» delle Maestre Pie Venerini, con
un gruppo di Azione Cattolica. A destra del Venerabile: Mons. Carlo Di Fulio Bragoni, vicario generale della Diocesi, quindi
Suor Ester Giannantoni, superiora del convitto «San Paolo» (Positio, II, fotografia 77).
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Il Venerabile Massimo Rinaldi, nella cattedrale basilica di Rieti, in una solenne
amministrazione della prima comunione. Il Venerabile indossa gli abiti pontificali, le scarpe di raso e la tunicella
sotto la pianeta (Positio, I, fotografia 786).
Il Venerabile Massimo Rinaldi, in primo
piano, all’aeroporto di Rieti negli anni
1936-1940, accanto al prefetto Dino
Stroppolatini di cui si intravede un
braccio, con la greca sulla manica della giacca (Fotografia di Umberto
Torsellini, Rieti, donata dalla prof.ssa
Maria Stroppolatini de Gregori).
4. Morte e fama di santità
Massimo Rinaldi morì casualmente a Roma, il sabato 31 maggio
1941, nella casa generalizia dei Missionari Scalabriniani, dopo un mese
di sofferenze, assistito dai confratelli
e da Sua Eminenza il cardinale Carlo Rossi, superiore generale degli
Scalabriniani.
Le esequie ebbero luogo mercoledì 4 giugno nella cattedrale basilica
di Rieti, dove la salma era stata trasportata da Roma il 2 giugno ed aveva ricevuto la venerazione e l’omaggio di tutta la popolazione che lo acclamò come santo.
La salma del Venerabile Massimo Rinaldi, esposta nella casa generalizia degli
scalabriniani, a Roma, in via Calandrelli, nel salone accanto al giardino, il 2 giugno
1941; dietro il busto del Beato Giovanni Battista Scalabrini. Da notare che il Rinaldi,
a settantadue anni, aveva i capelli completamente neri (Positio, I, fotografia 42).
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Concorso di folla ai funerali del Venerabile Massimo Rinaldi il 4 giugno 1941. Il corteo funebre, proveniente da Porta
Romana, si trova a Piazza Cavour, nel borgo di Rieti, dove Massimo Rinaldi visse la sua fanciullezza. Nel fondo, la Chiesa di
Santa Cecilia, antica collegiata ora demolita, ubicata nel lato della piazza, opposta al fiume Velino (AVR, Fondo Fotografico,
busta n. 1, Prelati, fasc. n. 4, Massimo Rinaldi, Fotografia U. Torsellini, Rieti).
Gli Em.mi Cardinali reatini: Tedeschini e Canali S. E. Mons. Baldelli, Vescovi e Prelati seguono il feretro durante i funerali del
Venerabile Mons. Massimo Rinaldi (Positio, II, fotografia 97).
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Rieti, 4 giugno 1941, istantanea che riprende una fase dei funerali del Venerabile Massimo Rinaldi (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 4,
Massimo Rinaldi).
Il vescovo di Terni. Mons. Felice
Bonomini scrisse che il tributo del
popolo «fu più simile ad un trionfo
che a un funerale».
Massimo Rinaldi fu sepolto, come
desiderato, nella tomba di famiglia,
nel cimitero di Rieti, accanto allo zio
Mons. Domenico Rinaldi.
Il vescovo di Rieti Mons. Nicola
Cavanna e il Capitolo della cattedrale, spinti dalla crescente pietà popolare verso Massimo Rinaldi e dalle sollecitazioni continue per l’apertura del processo di beatificazione,
decisero, nella riunione dell’11 febbraio 1966, il trasferimento dei resti mortali del Rinaldi nella cattedrale
basilica di S. Maria. Il 31 maggio
1966, a 25 anni dalla morte, la salma incorrotta del vescovo Massimo Rinaldi, accompagnata da un
corteo di popolo in festa, venne
portata in cattedrale e collocata nella
cappella di S. Rocco, dove attualmente riposa.
Rieti, Cimitero Comunale, monumento
al Vescovo Domenico Rinaldi, zio paterno del Venerabile Massimo Rinaldi
che custodì anche le spoglie mortali di
Massimo Rinaldi fino al 31 maggio
1966, quando il corpo incorrotto, per
voti unanimi del popolo, fu trasferito
nella Cattedrale Basilica di Santa Maria, nella cappella di San Rocco (Foto
di T. Rossi e O. Mariantoni, Rieti 2006).
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Traslazione della
salma del Venerabile Massimo Rinaldi in cattedrale (Positio, I, fotografia 50).
5. Il processo di beatificazione
L’amato Vescovo di Rieti venne
accompagnato dalla fama di santità in
vita, in morte e dopo la morte, tanto
che S. E. Mons. Giuseppe Molinari,
Il Venerabile Massimo Rinaldi nell’abito e nell’atteggiamento dimesso che gli
erano abituali (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo
Rinaldi).
vescovo di Rieti, il 25 gennaio 1991,
aprì, in cattedrale, il processo
diocesano per la causa di canonizzazione di Mons. Massimo Rinaldi.
Rieti, 25 gennaio 1991, cattedrale basilica. Apertura del processo diocesano per
la causa di beatificazione e canonizzazione del Venerabile Massimo Rinaldi. Sul
trono episcopale Mons. Giuseppe Molinari, vescovo di Rieti, attore della causa. Al
microfono Mons. Antonio Conte mentre pronuncia il giuramento come notaio
attuario della causa (Foto C. Di Carlo Focaroli).
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S.E. Mons. Delio Lucarelli, successore del Molinari nella cattedra
reatina, il 17 ottobre 1997, chiuse
il processo diocesano, i cui Atti, sigillati, vennero presentati alla Congregazione delle Cause dei Santi il
27 novembre 1997. Il cardinale
Alberto Bovone, Prefetto della
medesima Congregazione, in data
9 dicembre 1997, ordinò l’apertura degli Atti del processo. Il nuovo
Prefetto, S.E. Card. José Saraiva
Martins, in data 20 novembre
1998, emanò il decreto di validità
del medesimo processo.
La Positio2 su Massimo Rinaldi,
compendio del processo per la
beatificazione e canonizzazione del
SdD, pubblicata in due volumi di
complessive 1750 pagine, venne
consegnata alla Congregazione delle
Cause dei Santi il 5 luglio 2002, al
fine di ottenere la dichiarazione del
Papa sulle virtù eroiche e sulla fama
di santità del Servo di Dio, dichiarazione indispensabile per il prosieguo
dell’iter verso la beatificazione.
Il 19 dicembre 2005 il Santo Padre Benedetto XVI, ricevendo in
udienza il Cardinale Saraiva Martins,
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Cattedrale Basilica di Rieti, 19 otttobre 1997, cappella di San Rocco: tomba di
Massimo Rinaldi. Davanti al leggio, il manifesto di chiusura del processo diocesano
di canonizzazione del Venerabile Massimo Rinaldi. (AVR, Fondo Fotografico, busta
n. 5, fasc. n.3).
Prefetto della Congregazione per le
cause dei Santi, ha autorizzato a promulgare il decreto circa le virtù eroiche del Servo di Dio Massimo
Rinaldi. Con questo riconoscimento
ufficiale, Mons. Rinaldi è ora Venerabile ed è presentato come modello
di santità a tutta la Chiesa.
Il primo marzo 2006, è stato anche riesumato il corpo ed effettuata
la ricognizione dei resti mortali del
Venerabile. Ad occuparsene il dott.
Adriano Monti e la dott.ssa Albertina Ciferri.
La dichiarazione pontificia di
venerabilità di Massimo Rinaldi costituisce un altro tassello della Causa
per poter procedere verso l’ultima
tappa: la beatificazione e la canonizzazione.
Cappella di San Rocco. Ricognizione delle spoglie mortali del Venerabile Massimo Rinaldi, 1 marzo 2006 (Fotografia di E. Ferri).
2
A. ESZER, G. MACERONI, A. M. TASSI, Congregatio de Causis Sanctorum, p. n. 1741, Reatina Beatificationis et Canonizationis Servi Dei
Maximi Rinaldi Episcopi Reatini e Congregatione Missionariorum a S. Carolo (Reate 1869-Romae 1941). Positio super vita, virtutibus et fama
sanctitatis, Editoriale Eco, San Gabriele-Colledara (TE) 2001, voll. I, II
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Parte seconda:
Attività culturali e notizie
Come detto, attraverso il periodico si coltiva la memoria del Vescovo reatino non solo ricordandone e
diffondendo tappe e ricorrenze significative della vita, ma anche informando puntualmente sulle manifestazioni
organizzate sia dall’ Istituto Storico
Massimo Rinaldi sia da enti pubblici
e privati; promuovendo studi storici sul
territorio; approfondendo nuovi
aspetti della personalità e dell’azione
del Venerabile; pubblicando relazioni
extragiudiziarie; accogliendo interventi
di autorità civili e religiose; raccogliendo voci di storici, giornalisti, artisti,
poeti, attori e testimoni devoti.
Quella che segue è una selezione
di foto relative ad alcuni degli eventi
più significativi organizzati in questi
anni e documentati nelle pagine di
“Padre, Maestro e Pastore”. Le immagini non sono suddivise in aree
tematiche, ma disposte in ordine cronologico.
Manifesto appuntamenti
Convegno di Studi Storici,
anno 1992, dal tema: «Il cammino della società civile e religiosa della Diocesi di Rieti
dall’Unità d’Italia al Fascismo. Due figure emblematiche: il Cardinale giurista
Giuseppe D’Annibale e il Servo di Dio Massimo Rinaldi»
(AUCVR, Fondo Fotografico,
Pellegrinaggi, busta n. 4).
Roma, 28 marzo 1992, Aula Magna dell’Università gregoriana: Convegno sul cardinale Giuseppe D’Annibale: il tavolo dei
relatori (AUCVR, Fondo Fotografico, Pellegrinaggi, busta n. 4).
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Programma presentazione da parte del prof. Gabriele De Rosa
di tre importanti volumi per la conoscenza della Chiesa e
della società in cui nacque, visse e operò il Venerabile Massimo Rinaldi (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 5).
14-29 maggio 1994, invito mostra di pittura e concorso di
poesia per celebrare il LXX anniversario della nomina a Vescovo di Massimo Rinaldi e l’ LIII della morte. La mostra e il
concorso – con 74 opere pittoriche e 39 opere poetiche –
hanno riscosso numerosi consensi, con la presenza alla mostra di circa tremila visitatori. Alcune opere pittoriche, donate dagli autori, vennero collocate in varie chiese della Diocesi ed altre nel Museo Diocesano, dove venne anche sistemata
una vetrina con gli abiti prelatizi di Mons. Rinaldi donati
alla Diocesi di Rieti dalla direzione generale dei Padri
Scalabriniani (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 3).
Rieti, 29 maggio 1994, annullo filatelico realizzato in occasione del LXX (1869-1941) Anniversario della Nomina
Episcopale del Venerabile Massimo Rinaldi (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 3).
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Rieti, veduta della Chiesa di San Rufo,
unita all’omonimo palazzo, sita nella
piazza del Centro d’Italia. Si tratta della chiesa che Massimo Rinaldi, dall’età
di sedici anni fino al sacerdozio, soleva
frequentare giornalmente. Con decreto
vescovile del primo maggio 1995, l’ex
chiesa parrocchiale di San Rufo venne
costituita Rettoria e destinata al culto
pubblico per le manifestazioni liturgiche della Causa di Canonizzazione del
Venerabile Massimo Rinaldi; per quelle
promosse dall’Ordina Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro, delegazione
di Rieti; per le attività cultuali promosse dalla Diocesi.
Celebrazione LXX Anniversario di consacrazione episcopale
del Venerabile Massimo Rinaldi; pubblicazione del libro di
Giovanni Maceroni e Anna Maria Tassi, «Collefegato», promosso dal Comitato di Collefegato per il Santuario della
Madonna delle Grazie nella parrocchia di S. Maria di
Corvaro («Padre, Maestro e Pastore», anno II, numero 2, 30
settembre 1995, p. 3).
Collalto Sabino (RI), 29 luglio 1995, Convegno storico culturale «Due Italiani illustri, figli della terra sabina: il canonico giurista Carlo Latini e il vescovo Massimo Rinaldi nelle
opere di Anna Maria Tassi e Giovanni Maceroni». Un particolare del castello di Collalto Sabino, con le autorità, nel
giorno del Convegno, dopo lo scoprimento della lapide dedicata a Carlo Latini. Da sinistra: il Dottor Gian Pietro Latini;
Domenico Giuseppini, sindaco di Collalto Sabino; S. E. Mons.
Giuseppe Molinari; S. E. Card. Vincenzo Fagiolo; Mons. Antonio Conte («Padre, Maestro e Pastore», anno III, numero 1,
16 marzo 1996, p. 2).
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A sinistra Don Vincenzo Nanni, Promotore di Giustizia; a destra Mons. Giovanni Maceroni, Giudice Delegato al Processo di
Beatificazione e Canonizzazione del Venerabile Massimo Rinaldi, in Brasile per interrogare testi che conobbero il missionario Don Massimo (AVR, Fondo Archivio Massimo Rinaldi, busta n. 18, Brasile aprile-maggio 1996, fasc. n. 1).
Rieti, Salone Papale, 31 maggio 1996, presentazione degli
Atti su Mons. Massimo Rinaldi (Giovanni Maceroni, Giorgio Rossi, Anna Maria Tassi a cura di, «Il Vescovo
scalabriniano Massimo Rinaldi. Un interprete della Chiesa
del Novecento», Società Editrice Internazionale, Torino
1996), copertina volume.
A destra: 31 maggio - 28 giugno 1996, Rieti, Salone Papale: Mostra
«Gli Archivi Unificati della Curia Vescovile di Rieti fonte di storia
(Secoli X-XX)»; i documenti esposti vengono raccolti e pubblicati nel
catalogo a cura di Giovanni Maceroni e Anna Maria Tassi (Editrice
Massimo Rinaldi, Rieti 1996), (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 3).
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30 maggio 1997, Rieti, Salone Papale: presentazione dei volumi: «Il Vescovo centrale nella storia della Chiesa reatina. Lo
scalabriniano Massimo Rinaldi» di Giovanni Maceroni e «Il Ricostruttore delle strutture portanti della Chiesa reatina:
Massimo Rinaldi» di Anna Maria Tassi (“Padre, Maestro e Pastore”, anno IV, numero 1, 15 maggio 1997, pp. 2-3).
16 novembre 1998, Circolo di Lettura, Salone degli Specchi,
Rieti: presentazione del volume «Dalla Madonna dei Frustati alla Madonna del Cuore» di Giovanni Maceroni e Anna
Maria Tassi («Padre, Maestro e Pastore», anno V, numero 2,
19 ottobre 1998, p. 3)
L’Aquila, 4 aprile 1999, presentazione del volume «Il Cardinale giurista Giuseppe D’Annibale» in occasione del
LVII anno della morte del Venerabile Massimo Rinaldi
(«Padre, Maestro e Pastore», anno VI, numero 1, 5 marzo
1999, p. 3).
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Rieti, Teatro «Flavio Vespasiano», 31
maggio 2000. Onoranze a Massimo
Rinaldi «Reatino del secolo», secondo
un’indagine promossa, tra il dicembre
1999 ed il gennaio 2000, dal quotidiano «Il Messaggero» per conoscere, fra i
lettori del giornale, quale personaggio
reatino fosse ritenuto il più importante
del secolo XX. L’esito è oltremodo lusinghiero per Massimo Rinaldi, classificato al primo posto, con migliaia di
voti (AVR, AMR, Fondo fotografico, busta n. 1).
Viene pubblicata, in due volumi, di complessive 1770 pagine,
la «Positio» sul Servo di Dio Massimo Rinaldi, consegnata
alla Congregazione dei Santi il 5 luglio 2002. La presentazione al pubblico nel mese di maggio 2003 insieme alle celebrazioni del decennale del periodico «Padre, Maestro e Pastore».
Terminillo (RI), rifugio «Venerabile Massimo Rinaldi» a mt
2108 sul conetto del Terminillo, 8 settembre 2002, scoprimento
del busto bronzeo di Massimo Rinaldi, opera dello scultore
Dino Morsani. Il rifugio (prima «Umberto I») viene intitolato
al Venerabile nel 1969 (Foto di David Fabrizi, Rieti).
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14 dicembre 2002 - 7 gennaio 2003, Rieti, Sala delle Colonne, Complesso artistico di Sant’Agostino: Mostra di pittura
«Massimo Rinaldi nei luoghi della memoria e della sua opera». Ernesto Lombardo, «Un gioioso evento nel cielo di
Roma» («Padre, Maestro e Pastore», anno XVI, numero 3, 3
giugno 2009, p. 3).
A richiesta popolare e dietro suggerimento della Congregazione degli Scalabriniani, l’Istituto Storico Massimo
Rinaldi ha posto tra le proprie attività la realizzazione di
un monumento a Massimo Rinaldi. Nella foto una delle ipotesi di inserimento della statua, dello scultore Bernardino
Morsani, nel contesto di Piazza Cesare Battisti. Rieti 2003
(Foto di B. Morsani).
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Decennale del periodico «Padre, Maestro e Pastore», 1993-2003.
Locandina (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 2).
4 - 9 dicembre 2006, Rieti, Volte del
palazzo papale: Mostra documentaria «L’Azione Cattolica reatina e
Mons. Massimo Rinaldi». Il vescovo di Rieti Mons. Delio Lucarelli,
con a fianco il presidente Alessio
Valloni, taglia il nastro di apertura
della mostra («Padre, Maestro e
Pastore», anno XIV, numero 1, 21
marzo 2007, p. 13).
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15 ottobre 2006, Rieti, cattedrale basilica, immagine di Santa Rosa Venerini esposta in occasione della veglia di preghiera il giorno
della canonizzazione. Nella stessa giornata
circa duecento reatini partecipano alla cerimonia in piazza San Pietro, grazie all’iniziativa dell’Istituto Storico Massimo Rinaldi, presieduto da Mons. Giovanni Maceroni, e della
Vicepostulazione europea di Rosa Venerini,
coordinata da Suor Anna Maria Tassi (AVR,
Fondo Fotografico, busta n. 6).
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Sulle orme del Venerabile Massimo Rinaldi: Subiaco, Santissima Trinità, gita-pellegrinaggio, 23 settembre 2006. Nelle
pagine del periodico trovano spazio anche i resoconti delle
numerose gite-pellegrinaggio, dal profondo significato spirituale, alle quali partecipano soci e simpatizzanti dell’Istituto Storico Massimo Rinaldi («Padre, Maestro e Pastore»,
anno XIII, numero 4, 13 dicembre 2006, p. 11).
Nel dicembre 2007 si svolge il Convegno di studi storici «Dalla
nascita del Fascismo alla Repubblica nel Cicolano» i cui atti
vengono pubblicati nel marzo 2008. Nasce così una trilogia,
per idea di monsignor Giovanni Maceroni e di suor Anna
Maria Tassi, finalizzata a fare luce sulle vicende umane e
storiche, civili ed ecclesiali del Cicolano, della provincia e
della città di Rieti, a partire dal Fascismo fino al Giubileo.
Giovanni Maceroni - Anna Maria Tassi, a cura di, «Dalla
nascita del Fascismo alla Repubblica nel Cicolano, Atti del
Convegno di Studi Storici», 2008, Arti Grafiche Celori. Copertina volume.
3 ottobre 2009, Serra de’ Conti, Aula consiliare Amministrazione Comunale di Serra de’ Conti, Convegno su «Suor Anna Maria Tassi. La donna, la religiosa, la storia». Manifesto («Padre, Maestro e Pastore», anno XVI, numero 4, 25 novembre 2009, p. 3).
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Nell’anno 2009 «Padre, Maestro e Pastore» esce con tre edizioni speciali, interamente dedicate al ricordo di Suor Anna
Maria Tassi, benemerita Maestra Venerini, nata a Serra dei Conti (AN) l’ 08-05-1937 e morta a Rieti il 13-12-2008, dopo una
lunga malattia. Suor Anna, tra la fine del XX secolo e gli inizi del XXI, ha assunto un ruolo di primaria importanza non solo
nella cultura reatina, ma anche in quella cattolica e nella storiografia socio-religiosa italiana. Autrice di numerose opere
storiche, ha collaborato alla fondazione e realizzazione di «Padre, Maestro e Pastore». Grande il suo impegno per il riconoscimento del titolo di Venerabile di Massimo Rinaldi e nella causa di canonizzazione di Santa Rosa Venerini, a sostegno della
quale ha fondato, diretto e redatto il periodico «Spiritualità e Cultura» («Padre, Maestro e Pastore», anno XVI, edizione
speciale: numeri 1-2, 28 febbraio 2009; numero 3, 3 giugno 2009; numero 4, 25 novembre 2009).
19 marzo 2009, Rieti, Aula Consiliare Amministrazione Provinciale di Rieti, Incontro culturale per ricordare Suor Anna
Maria Tassi. Il pubblico segue la proiezione del DVD realizzato dal regista Fausto Fainelli. A sinistra, in alto, il regista
Fainelli e, a seguire, nel tavolo dei relatori: Mons. Maceroni,
Prof. Borzomati, Dott. Bonventre, Dott. Tomassoni, Prof.ssa Ratti
(«Padre, Maestro e Pastore», anno XVI, numero 3, 3 giugno
2009, p. 8).
17 aprile 2010, Poggio Bustone (RI), presentazione del volume Giovanni Maceroni - Anna Maria Tassi a cura di, «Il Monastero di S. Maria in Consonano. Storia della Cappellania
Curata di S. Pietro di Poggio Bustone e della Parrocchia dei
SS. Angeli Custodi». Copertina volume («Padre, Maestro e
Pastore», anno XVII, numero 1, 23 aprile 2010, p. 10).
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Nel settembre 2010 si svolge il secondo Convegno di studi
storici «Il Cicolano dalla nascita della Repubblica all’attuazione delle Regioni» i cui atti vengono pubblicati nel
maggio 2011.
Giovanni Maceroni a cura di, «Il Cicolano dalla nascita
della Repubblica all’attuazione delle Regioni, Atti del Convegno di Studi Storici», 2011, Arti Grafiche Celori. Copertina volume.
Nell’aprile 2012 si chiude la trilogia storica con il Convegno
di studi storici «Il Cicolano e la Città di Rieti dalle Regioni al
Giubileo del Duemila» i cui atti vengono pubblicati nel gennaio 2013.
20-21 aprile 2012, Rieti - Borgorose (RI), Convegno di studi
storici «Il Cicolano me la Città di Rieti dalle Regioni al Giubileo del Duemila». Programma degli interventi («Padre,
Maestro e Pastore», anno XIX, numero 1, 16 marzo 2012, p. 19).
Giovanni Maceroni - Ileana Tozzi a cura di, «Il Cicolano e la
Città di Rieti dalle Regioni al Giubileo del Duemila. Atti del
Convegno di Studi Storici», 2013, Arti Grafiche Celori. Manifesto presentazione del volume.
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30 maggio 2013, Rieti, Multisala Moderno, proiezione della fiction
«Ciabbattone» del regista Fausto Fainelli sulla vita del Venerabile Massimo Rinaldi («Padre, Maestro e Pastore», anno XX, numero 3, 2 luglio
2013, p. 10).
17 novembre 2014, Chiesa San Rufo, Rieti, celebrazione delle ricorrenza annuale «Scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi», durante la
quale sono consegnati i diplomi ai nuovi Soci («Padre, Maestro e Pastore», anno XX, numero 1, 10 aprile 2014, p. 4).
Note conclusive
La storia si può fare con documenti scritti, ma anche ricorrendo ad
altre fonti. Quindi non solo con le parole, ma anche con le immagini, perché anche attraverso queste si pos-
sono ricostruire i fatti che è ciò che
fondamentalmente interessa allo storico che deve prendere confidenza
con le differenti tipologie di fonti storiche, abituarsi alla loro consultazione e ad un loro uso metodico e sistematico.
Ora – è stato detto – la fotografia
è fonte storica quando risponde a dei
precisi criteri; parametri pienamente
rispettati dal materiale fotografico
presente nel periodico e per questo
preziosa fonte in grado di documentare, al pari della fonte scritta, un
percorso lungo ventidue anni.
L’opera di Franco Corradini è
un atto di fede. In ciascuna di esse
da un Sole che non vediamo è riflessa la Luce.
Nel turbinio di questa luce,
scomposta in mille e mille colori si
materializzano forme diafane, a
volte quasi impalpabili, complete
nella loro incompletezza dunque
essenziali.
È il Sole che non vediamo a generare la Luce. Così come il fuoco
ha in sé la metà del freddo, così la
luce di Franco, mescolanza di mille e mille colori completata dal
buglio, urlando, è capace di materializzare i sentimenti umani: l’amore, la sofferenza, il dolore, la
santità, la speranza che le Luci di
quell’unico Sole possano riflettersi, un giorno, in ciascuno di noi.
Con affetto e stima Antonio Petrongari.
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Preghiera
Per la beatificazione del Venerabile Massimo Rinaldi
e per chiedere grazie per sua intercessione
Signore Gesù Cristo,
che hai dato alla Chiesa di Rieti come Vescovo
il Venerabile Massimo Rinaldi,
convinto annunciatore del Vangelo
e pastore ricco di sollecitudine apostolica e missionaria,
ascolta le nostre preghiere:
fa’ che la Chiesa reatina
abbia sempre sacerdoti
pieni di amore per il tuo popolo,
semplici e distaccati dalle cose del mondo,
credibili e gioiosi araldi del tuo Vangelo.
Donaci la gioia di vederlo
tra coloro che la Chiesa addita
come testimoni esemplari
da imitare e venerare.
La sua presenza spirituale
continui a sostenere il cammino della nostra Chiesa
e di quanti si rivolgono a lui
fiduciosi nella sua intercessione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Rieti, 19 dicembre 2005
+ DELIO LUCARELLI
Vescovo
RINGRAZIAMENTI E COMUNICAZIONI
Immagine del Venerabile con reliquia ex indumentis
Il Venerabile
Massimo
Rinaldi in visita
alle missioni del
Rio Grande del
Sud (Brasile).
(Fotografia,
dalla
pubblicazione
della diocesi di
Rieti, in La
memoria di
Mons. Massimo
Rinaldi. Nel X
anniversario del
suo transito,
Rieti, 31 maggio
1951, s.n.e.
AUVR, AMR,
busta n. 1,
Documenti
ricevuti, fasc. n.
5, Mons.
Massimo
Rinaldi)
La Redazione di «Padre, Maestro e Pastore», ringrazia i devoti che aiutano la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del
Venerabile Massimo Rinaldi.
Chi desidera inviare offerte può usare il c/c postale n. 10068021
intestato a: Istituto Storico «Massimo Rinaldi», Settore di Causa di Canonizzazione, Curia Vescovile, Via Cintia, 83-02100
Rieti.
Si accettano scritti e fotografie riguardanti il Venerabile Massimo Rinaldi, da inviare alla Redazione di «Padre, Maestro e
Pastore». Il detto materiale, anche se non pubblicato, non si
restituisce. Ogni collaborazione si intende a titolo gratuito.
Il periodico «Padre, Maestro e Pastore» è gratuito.
Chi non volesse più riceverlo può respingerlo, e i suoi dati
saranno cancellati, nel rispetto della legge 675/96 sulla tutela
dei dati personali.
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Per richieste di immagini, biografie, per relazioni di grazie ricevute, rivolgersi a: S. E. Mons. D. Lucarelli, vescovo di Rieti, o
a Mons. G. Maceroni, Curia vescovile - Via Cintia, 83 - 02100
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«Padre, Maestro e Pastore». Periodico fondato da Mons. Giovanni Maceroni. Anno XXIII, n. 1, 30 aprile 2015. Registrazione del Tribunale di Rieti,
n. 1/1994 del 31 gennaio 1994. Direttore responsabile: Mons. Giovanni Maceroni. Redazione: Mons. Giovanni Maceroni, Fausto Fainelli, Fabrizio Tomassoni.
Fotocompositori: Giovanni Pellegrini, Florideo D’Ignazio. Direzione, redazione, amministrazione: Curia Vescovile, Via Cintia, n. 83, 02100 Rieti. Tel. 0746/253636
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