Banca Mediolanum- costruita intorno a te?

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Banca Mediolanum- costruita intorno a te?
Money Expert Diario di Bordo 3 maggio 2012
 Piazza Affari nel mirino
 Banche, regna la sfiducia
 La strategia di Money Expert: guardare altrove
 Quando investire in Borsa?
 Mediolanum: costruita intorno a te? Il cliente perde e la società
guadagna
 Un buon consulente non ti considera una mucca da mungere
 God save the Queen
Gentile Cliente,
continua purtroppo la serie di dati negativi sulla salute del Belpaese. A marzo l’Eurostat ha
comunicato che in Italia il tasso di disoccupazione è al 9,8%. E’ un dato molto negativo con punte
ancora più allarmanti per i giovani: uno su tre è senza lavoro. Peggio di noi se la passano i
lavoratori spagnoli (1 su cinque è senza lavoro) e i greci (il tasso di disoccupazione è al 24,1%). Il
miglior consiglio che un’economista di fama mondiale come George Cowen si sente oggi di dare a
un giovane italiano è questo: emigrare. Dove? In America per esempio o in alcuni paesi dell’Europa
(cita la Germania, la Norvegia e la Svezia) che hanno ancora potenzialità di crescere perché la
causa dell’attuale stagnazione economica è la carenza di innovazione. Un paese che non innova
secondo Cowen non può crescere. E se non c’è crescita non si creano posti di lavoro. E se non c’è
abbastanza lavoro non si generano redditi per ripagare il nostro enorme debito pubblico.
Piazza Affari nel mirino
Per questo il mercato un giorno sì e un giorno no affossa Piazza Affari. L’Italia riuscirà a ripagare il
suo debito pubblico? Le manovre di austerità non daranno un colpo mortale alla crescita? E in uno
scenario così negativo sulla percezione che il mondo ha sulla sostenibilità del nostro debito
pubblico cosa fanno i nostri banchieri? Impiegano i soldi generosamente prestati dalla Banca
Centrale Europea a un tasso regalato non per dare credito alle imprese alle famiglie ma per
comprarsi titoli di stato italiani. Così quando il mercato non si fida dell’Italia cosa fa? Tira giù tutto
il listino vendendo le banche.
Banche, regna la sfiducia
Tra le stesse banche la sfiducia regna sovrana. Piuttosto che prestarsi i soldi tra loro le banche
preferiscono il porto meno remunerativo ma più sicuro della Bce dove depositando le risorse in
eccesso ottengono un magro (ma sicuro) 0,25%. I depositi overnight delle banche hanno superato a
maggio gli 800 miliardi di euro: un dato che non vedevamo da marzo di quest’anno.
La strategia di Money Expert: guardare altrove
E noi cosa facciamo in questo contesto? Lasciamo che i mercati ci portino altrove. Dove c’è la forza
e non la debolezza.
In questo scenario di mercato solo una strategia attiva come quella da noi seguita permette di non
replicare le sorti del listino milanese (-36,54% nell’ultimo anno) grazie all’uso della liquidità (non
siamo sempre investiti al 100%) e a un attento stock picking che ci ha portato a inserire nei nostri
portafogli società che stanno comportandosi nettamente meglio dell’indice. Ma sulle nostre strategie
e sul momentum migliore per entrare e uscire dai mercati è utile la visione di un video che ho da
poco pubblicato sul mio sito all’indirizzo http://www.moneyexpert.it/slides-video
Quando investire in Borsa?
E’ la domanda che si fanno tutti. E a cui abbiamo cercato di dare risposta in un video realizzato su
richiesta dell’ITForum di Rimini, la più importante fiera del trading. All’ITForum di Rimini siamo
stati invitati a tenere una conferenza il 17 maggio alle 11:30. Parleremo di come “Ottimizzare il
timing di ingresso e uscita dai mercati” (per iscriversi http://www.moneyreport.it/eventicorsi). Per
chi non potrà essere dei nostri consiglio la visione della prima parte del video “Quando investire in
Borsa?” (http://www.moneyexpert.it/slides-video) di cui a breve pubblicheremo la seconda parte.
Di cosa parliamo in questo video? Delle teorie che in questi anni si sono succedute sul momento
migliore per entrare sui mercati. Cercheremo di rispondere ad alcune domande: meglio investire su
un titolo sottovalutato o su un titolo ben impostato graficamente? Insomma meglio l’analisi tecnica
o fondamentale? In Borsa il crollo è dietro l’angolo come sostengono i profeti di sventura o la Borsa
è il luogo delle opportunità e non è mail il momento buono per starne fuori come predica
l’Amministratore Delegato del Gruppo Mediolanum Ennio Doris? Su questo mantra questo signore
ha costruito una fortuna diventando uno degli uomini più ricchi d’Italia. E i suoi clienti sono
diventati ricchi anche loro? Nel video do Doris e di Mediolanum non parlo in toni entusiastici.
Dopo averlo girato ho pensato di avere un tantino esagerato. Così mi sono andata a spulciare un po’
di bilanci di Mediolanum. Cosa ho scoperto? Un sistema colossale per fare soldi sui risparmi degli
italiani.
Mediolanum: costruita intorno a te?
Leggendo i documenti informativi di Mediolanum ho capito. Ho ripensato allo spot della banca.
Quello in cui c’è Doris al centro che fa il cerchio con il bastone. Dice che la banca Mediolanum è
costruita intorno a me. Allora mi sono chiesta: perché se è costruita intorno a me dentro al cerchio
c’è lui e non io?
Mediolanum: il cliente perde e la società guadagna
Il 74% dei ricavi del Gruppo Mediolanum sono generati da commissioni di sottoscrizione che
gravano ancora sui fondi che distribuiscono e da commissioni di gestione e di performance che
incidono su fondi, gestioni e le polizze che vendono. Stiamo parlando di 818 mln di euro: le
commissioni di gestione sono state pari a 417 mln di euro, 98,5 mln li hanno prodotti le
commissioni di sottoscrizione e 92,5 quelle di performance. Ma come hanno fatto a incassare
commissioni di performance se i mercati nel 2011 hanno tutti chiuso con il segno meno davanti? Il
Ftse Mib ha perso il 25%, l’Msci Emerging Market il 18%, il Dax il 12,69%, il Nasdaq l’1,8% e le
Borse mondiali mediamente il 5%?. Che i fondi di Mediolanum siano andati meglio dei mercati
riuscendo a ottenere performance positive? Sono andata a vedere le performance della gamma di
fondi “Challenge” visto che oltre la metà del patrimonio dei fondi e gestioni è concentrato lì. Ho
analizzato le performance per capire dove era il miracolo. Il loro fondo che investe sull’Italia ha
perso il 22,6%, il fondo che investe sui Paesi Emergenti il 16,46% il fondo che investe sui titoli
finanziari ha perso il 17,42%, il fondo che investe sui mercati internazionali ha guadagnato lo
0,74%. Non sono andati benissimo eppure Mediolanum si è intascata un sacco di commissioni di
performance. Come hanno fatto?
Una pioggia di commissioni
La società di gestione Mediolanum International Funds Ltd ha incassato 2 mln di euro sul fondo
Italian Equity Fund, 6,5 mln di euro sul fondo Emerging Market Equity, 3,8 mln di euro sul fondo
Financial Equity e la bellezza di 7 mln di euro sul International Equity Fund. Ma come le calcolano
mi sono chiesta queste commissioni di performance? Mensilmente. E confrontando l’aumento del
valore della quota con il tasso interbancario Euribor a tre mesi. Quindi se un mese battono questo
tasso prelevano le commissioni di performance. E se non lo battono non prelevano niente. Ma
essendo il monitoraggio mensile cosa succede? Che qualche mese quando le Borse rimbalzano
fanno sicuramente meglio dell’Euribor a tre mesi. Si verifica quindi la situazione paradossale che
anche se il fondo nel corso dell’anno ha una performance negativa ma qualche mese è andato bene
scatta la commissione. Del resto come scrivono in grassetto nel prospetto informativo “Le
commissioni di performance possono essere pagate su plusvalenze non realizzate e che potrebbero
successivamente non essere mai realizzate. Nel calcolo della commissione di performance non verrà
tenuto conto delle sottoperformance rispetto al benchmark dei periodi precedenti e pertanto la
commissione di performance sarà pagabile senza che sia necessario alcun recupero”. Tutto legale?
Non certo in Italia, dove questi sistemi di calcolo delle commissioni di performance sono vietati
perché palesemente iniqui. E allora perché la Consob non fa niente? Perché questi fondi non sono
sotto la legislazione italiana ma sotto quella irlandese. Le due società di gestione controllate dal
Gruppo Mediolanum che amministrano una quota maggiore di fondi in termini di volumi sono
domiciliate in Irlanda. Fatta la legge trovato l’inganno.
I clienti della banca: tutti speculatori?
Un altro dato mi ha colpito esaminando il bilancio del Gruppo Mediolanum: il 61% dei loro clienti
detiene fondi azionari il 28% fondi obbligazionari il 4% fondi monetari. Mediamente le famiglie
italiane che detengono fondi sono molto meno esposte ai mercati azionari: investono il 22,6% in
fondi azionari, il 43,8% in fondi obbligazionari, il 10,6% in fondi monetari. Perché mi sono chiesta
i clienti di Mediolanum sono così investiti in azioni? Sono tutti degli speculatori? O sono così
esposti sull’azionario perché sui fondi azionari la rete ovvero i promotori e la società di gestione
guadagnano di più? Ma non era la banca costruita intorno a me?
Un buon consulente non ti considera una mucca da mungere
E’ uno degli slogan della mia nuova brochure che potete vedere a questo indirizzo
http://www.moneyexpert.it/brochure in cui ho usato delle immagini scattate da una fotografa
americana Lisa Lammey Kinzenbaw che vive nello stato dell’Iowa per spiegare il lavoro che faccio.
Una scelta inusuale. Ma la storia delle mucche rende bene l’idea. Dietro l’apparente convenienza di
un sistema che offre gratis consulenza finanziaria (come spesso vengono considerati i promotori) si
sta sviluppando una diversa competenza professionale, quella dei consulenti finanziari, che operano
veramente nell’interesse esclusivo del cliente. La maggior parte della gente non distingue tra
venditori di prodotti finanziari come i promotori e i consulenti finanziari. I primi sono pagati dalle
società di gestione attraverso il meccanismo della retrocessione delle commissioni pagate dal
cliente. I secondi sono pagati a parcella. Per molti clienti i promotori non costano niente i consulenti
sì. E’ vero ma il lavoro che facciamo è molto diverso. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti quelli
che li vogliono vedere. I promotori possono collocare solo i prodotti per cui hanno un mandato,
mentre i consulenti sono liberi di scegliere tra tutti i prodotti finanziari che il mercato offre. Noi
consulenti finanziari costiamo ma agiamo nell’esclusivo interesse del cliente. I promotori spesso si
trovano nella piacevole situazione di avere di fronte un oggettivo conflitto di interesse: se spingono
a detenere più fondi obbligazionari che azionari guadagnano meno e se dicono ai clienti di stare in
liquidità non guadagnano nulla. Torniamo all’esempio di Mediolanum. Perché i loro clienti sono
così pesantemente esposti ai mercati? Perché nel 2010 e nel 2011 in un anno nero per i mercati
mantenevano la stessa esposizione? Quanto è costato a questi clienti in termini di perdita del
proprio capitale questa scelta? Non hanno speso niente all’inizio ma quanto hanno pagato in un
anno in termini di deprezzamento del proprio patrimonio?
God save the Queen
In Inghilterra il paese in Europa più avanzato sul fronte finanziario dal 2013 i financial adviser
(consulenti finanziari e promotori finanziari d’Oltremanica) dovranno dire addio alle retrocessioni.
Se questa regola fosse applicata in Italia il Gruppo Mediolanum non potrebbe retrocedere più un
euro ai suoi promotori. Oggi retrocede alla rete di vendita il 50% delle commissioni che incamera.
Se le retrocessioni venissero abolite i promotori dovrebbero farsi pagare direttamente dai clienti. E
tutta la popolazione secondo i sostenitori di questa iniziativa inglese potrebbe ricevere un vero
servizio di consulenza finanziaria. Ovviamente niente di tutto questo si vedrà in Italia.
L’Art. 47 della Costituzione recita che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue
forme”. Non sarebbe ora di tutelare chi fa veramente l’interesse dei propri clienti e di limitare
l’operatività di chi considera i clienti mucche da mungere? Basterebbe così poco: fare come in
Inghilterra e vietare le retrocessioni alle reti di vendita sui prodotti collocati. Si considerano family
banker?Allora si facciano pagare dai clienti se sono così bravi. Altrimenti smettiamola di usare dei
termini così altisonanti per dei semplici collocatori-venditori di prodotti finanziari.
E smettiamola anche di rifilare prodotti pacco ai risparmiatori. Un caso emblematico: Quello che ho
raccontato in questo articolo http://www.moneyreport.it/report-articoli/ce-poste-per-te.-scadonoquest%E2%80%99anno-un-pacco-di-prodotti-venduti-agli-sportelli-postali.-avrebbero-dovutogarantire-il-capitale.-ma-cinque-su-sei-alla-scadenza-naturale-non-rimborseranno-una-l/5478 che
Le consiglio di leggere perché è un esempio del boom della finanza strutturata che all’alba del
nuovo millennio ha permesso a pochi di diventare molto ricchi e a molti di diventare molto più
poveri.
Cordiali saluti,
Roberta Rossi