Si - Il Giornale D`Italia

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Si - Il Giornale D`Italia
Anno IV - Numero 145 - Sabato 20 giugno 2015
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Giovanni Paisiello n. 40
Attualità
Roma
Economia
Scuola e gender,
oggi in piazza
Marino accerchiato
pure Sel lo scarica
Estate di crisi,
turismo a picco
Tarzia a pag 3
Sarra a pag 6
A pag 8
UN REATO ANACRONISTICO TORNA A COLPIRE. IN UN PAESE IN CUI SI MUORE DI FAME SI PROCESSA L'OPPOSIZIONE E NON CHI È AL POTERE
di Francesco Storace
ANCORA...
ncora galera per
Napolitano? Ma
siete impazziti, signori della politica, della magistratura, delle istituzioni? E
poi ci si lamenta se il popolo
insorge contro la Casta che
si perpetua a suon di mazzate
giudiziarie. E il giornalismo
tace, anziché dare voce alle
trombe dell’indignazione.
Sto parlando di un combattente di razza, uno del quale
avrò detto le cose peggiori
per qualche pezzo della mia
vita, ma che prova le mie
stesse sensazioni di qualche
tempo fa. Un pubblico ministero di Bergamo - il nord
profondo che ha voluto rappresentare per una vita - ha
chiesto che Bossi sverni in
galera per la bellezza di diciotto mesi. Diede del “terun”, in pieno ribaltone da
Berlusconi a Monti via spread, a Giorgio Napolitano. E
tanto basti per pagare una
colpa pesantissima.
Si deve ridere o incazzarsi?
Peggio. Ci fosse stato un
giornale ieri a dedicare un
corsivetto di prima pagina per dare
notizia di questo processo che ha
dell’incredibile....
Era fine anno, 2011, il complotto
era appena riuscito, Berlusconi buttato giù e Monti, neosenatore a vita,
già all’opera con i suoi orribili ministri ad addentare alla gola gli
italiani. Il Pdl assiepato sotto al
A
lusioni sessuali” all’indirizzo
di Monti perché di fronte al
“vaffa” esploso dal popolo
leghista al comizio di Bossi,
questi commentò al microfono provocando le solite
grasse risate da cummenda
“magari gli piace”...
Embe’? Per questa autentica
sciocchezza si mobilitano le
forze dell’ordine? Si commissionano note di polizia? Si
mette all’opera il palazzo di
giustizia? Si prepara la cella?
Vergogna. Indicibile vergogna per questo Paese in cui
la gente muore di fame e si
processa l’opposizione anziche’ il potere. La sentenza
ci sarà il 22 settembre, mentre io attendo ancora il verdetto d’appello per quello
che mi riguarda. Il Senato
ha approvato la riforma del
vilipendio al presidente della
Repubblica - anziché eliminarlo - trasformando la reclusione in multa. Ora si sbrighi la Camera ad evitare
quest’altra onta al diritto di
critica politica. Magari togliendo di mezzo direttamente il reato. Lo si può fare
in poche settimane, se Boldrini e Grasso (in caso di
meritoria proposta di abrogazione
totale della norma vigente) non si
mettono di traverso per amor di
casta. Ironia della sorte: questa
volta, per evitare la galera, per
Bossi potrebbe essere proprio
Roma a fermare una macchina ridicola che si muove sulle strade di
Bergamo.
Il pm di Bergamo chiede un anno e mezzo di galera per vilipendio
di Bossi verso Napolitano. Sarà Roma a salvare il fondatore della Lega?
Colle a servire il nuovo governo e
il delinquenziale Ordine europeo,
la Lega contro. 29 dicembre, di
sera, in un locale affollato, a destra
Maroni e a sinistra Calderoli, Umberto Bossi attacca. Doveva tacere?
Il centrodestra cadeva nella trappola quirinalizia, Berlusconi si innamorava del carnefice e chi voleva
ANCHE COPENAGHEN SVOLTA A DESTRA
rappresentare chi si opponeva doveva restare muto?
Niente affatto, le immagini su YouTube sono eloquenti. Col sorriso
su un volto pur offeso dalla malattia,
il fondatore della Lega disse al suo
popolo - era un comizio e non una
messa - “mandiamo un saluto al
presidente della Repubblica” se-
guito da ovazioni non proprio di
consenso verso il Colle e da quel
“terun” che ti fa venire voglia più
di uno sganassone che di un anno
e mezzo di galera. E poi, non se
l’era meritato l’attacco, il presidente
della Repubblica?
Addirittura gli inquirenti hanno depositato nel processo tracce di “al-
IMMIGRATI? PER I NOSTRI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI TUTTO SI RIDUCE A PASSERELLA
Riecheggia l’Eco
della solita Boldrini
Renzi ‘tratta’ con i francesi assieme
allo scrittore, la presidente nega l’emergenza
DANESI
E CONTENTI
Pasquini Peruzzi a pag 5
di Igor Traboni
he ci volete fare, siamo cronisti un
po’ così. Forse per questo ieri abbiamo clamorosamente ‘bucato’ la
notizia del deragliamento di una Freccia
Fs sul Roma-Milano. Perché solo così si
può spiegare il fatto che la presidente
C
Laura Boldrini ieri in realtà non abbia
mai messo piede e tailleur nella stazione
milanese, mentre quella signora che si
aggirava tra giornalisti, fotografi e qualche
immigrato, al massimo era una controfigura. Suvvia, non possiamo credere che
la ‘vera’ presidente della Camera ieri
non si sia accorta del girone infernale
cui è ridotta la stazione di Milano, da
giorni invasa dagli immigrati. D’accordo,
le avranno fatto vedere solo determinati
aspetti, come si conviene alle visite istituzionali. Però, dai, davvero la presidente
in questi giorni non ha mai fatto zapping
oltre Rai 3 e non ha visto le vere immagini
della stazione di quella che una volta –
in epoca pre-pisapiana – era la capitale
morale d’Italia? Nel caso, non crediamo
che ieri avrebbe pronunciato queste parole:
“La questione dei migranti va gestita con
strategia e sobrietà e senza inutili allarmismi. Questa non è un’emergenza”. Infatti, è un dramma.
Come è un dramma la vicenda di Ventimiglia, con centina di immigrati respinti
dai francesi. Di grazia, oggi Renzi si degnerà finalmente di incontrare Hollande
(sulla passerella dell’Expo, mica in riva
al mar Ligure). Per affrontare meglio il
tema, Matteo e Francois avranno accanto
un ‘intellettuale’ per uno: Hollande porterà
Jack Lang , il socialista ex ministro della
Cultura che i francesi ricordano per averne
combinate più di Carlo (in Francia, per
l’appunto). Renzi sfilerà con Umberto
Eco, il semiologo ovviamente organico
alla sinistra, che l’altro giorno ha detto
peste e corna di quelli che vanno in Rete.
Per uno come Fonzie-Matteo, che finora
ha ‘governato’ a cinguettii di twitter, non
c’è male come scelta. Tafazzi non avrebbe
saputo fare di peggio.
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Sabato 20 giugno 2015
ATTUALITA’
RENZI NON S’ARRENDE SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA E CONVOCA I SUOI PER EVITARE DI FARSI… BOCCIARE ANCORA
Dietro la lavagna rispunta il voto di fiducia
Si riaffaccia questa eventualità, smentita in precedenza dal premier, per salvare il salvabile
CON IL MINISTRO MARTINA CAPOCORDATA
di Igor Traboni
ta diventando l’ennesimo
tallone d’Achille del sempre più claudicante governo, questa riforma della..riforma della scuola. E così
Matteo Renzi, che sulla partita dell’istruzione si sta giocando gran
parte di quel poco di credibilità
che ancora mantiene tra un tweet
e un’intervista in tv, prova a dare
una sferzata al cammino del ddl,
provando ad accelerare al massimo
il lavoro in commissione (che in
realtà doveva essere già iniziato,
mentre se ne riparlerà solo martedì
prossimo), coinvolgendo anche il
resto della truppa partita.
Così da riuscire a chiudere quanto
prima e riuscire nell’impresa – finora titanica – di sbloccare le centomila assunzioni promesse.
Ieri il premier-segretario, sempre
più in questa sua seconda funzione
partitica, ha così riunito i parlamentari pd, presenti tra gli altri
anche il ministro della pubblica
istruzione Stefania Giannini (com’è
normale che fosse, anche se l’ex
montiana è sempre più in disparte)
e l’onnipresente ministro delle Riforme Maria Elena Boschi
“Da parte del governo e dei gruppi
parlamentari c’è l’intenzione di
andare avanti rapidamente, nei
tempi previsti, anche per fare le
assunzioni”, ha detto il capogruppo
del Pd alla Camera Ettore Rosato,
appena nominato e subito alle pre-
I Pd di lotta e di governo
si fanno un’altra corrente
S
on che tra i dem ci fosse
qualcuno che ne sentisse
particolarmente bisogno,
ma nel Pd da ieri c’è una nuova
corrente e il suo leader è quel
Maurizio Martina che, se come
ministro dell’Agricoltura sta lasciano poche tracce, evidentemente cerca di far parlare di
sé da un punto di vista partitico.
Questa nuova area interna del
Pd si chiama 'La sinistra è
cambiamento'. E immaginiamo
si tratti soprattutto di un auspicio, visto che al governo finora han cambiato poco o nulla. Insomma, un "progetto nel solco del
Pd" che riunisce esponenti della minoranza dem più dialogante, come
la definiscono gli stessi proponenti,
che ieri si sono ritrovati per presentarla, tra deja vu e semisconosciuti;
tra gli altri, c’erano Cesare Damiano,
Paola De Micheli, Franco Pizzetti,
Micaela Campana, Enzo Amendola,
Michele Meta, Francesco Russo,
Matteo Mauri.
"La sfida del Pd è la sfida del Paese,
dobbiamo essere più forti delle nostre
divisioni per rispondere alla domanda
di cambiamento che c'è nel Paese",
ha spiegato il ministro Martina, ag-
N
se con questa grana, al termine
dell’incontro a palazzo Chigi. “Ci
sarà un lavoro di miglioramento
del testo al Senato, per fare tutto
nel miglior modo possibile anche
chiedendo la collaborazione dell’opposizione perché sulle assunzioni c’è un interesse comune – ha
detto ancora Rosato, per poi aggiungere che “sul provvedimento
ci può essere un confronto nel merito, perché con tremila emendamenti le assunzioni non si possono
fare ma c’è solo la volontà di affossare il provvedimento”.
E così, a quanto si apprende, lavo-
reranno fino all’ultimo respiro, o
quasi, i relatori per presentare martedì in commissione al Senato un
pacchetto di modifiche al ddl scuola
che possa soddisfare un po’ tutti.
Ma se la proposta di mediazione e
dialogo non verrà accolta, e i gruppi
manterranno quindi il ‘fardello’ dei
3.000 emendamenti, non si esclude
di portare in Aula il testo dei relatori
e mettere la fiducia già giovedì o
venerdì. Quel voto che invece Matteo Renzi aveva detto in più occasioni di voler evitare. Quando ancora
la riforma della scuola sembrava
una cosa fattibile. E seria.
giungendo che: "Noi siamo perché il
confronto sia sempre aperto ma anche per portare a compimento le riforme che il Paese aspetta da tempo
e vogliamo contrastare chi vuole logorare il governo".
Insomma, di lotta e di governo.
Come usava una volta. E subito tanta
carne al fuoco, forse troppa, con 50
tappe di ascolto nei territori partendo
da 5 proposte concrete su partite
Iva (riduzione aliquote) e Jobs act
(incentivi strutturali al contratto a
tutele crescenti), Scuola (sì a riforma
e assunzioni), Riforme istituzionali
(Senato modello Bundestrat) e un
Forum nazionale sul partito. Ig. Tr.
MARTEDÌ 30 GIUGNO A ROMA
IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA OSTENTA SICUREZZA: “NON C’È E NON CI SARÀ ALCUN VUOTO DI POTERE”
ForumDestra: 14 sigle
per un nuovo appello
De Luca al lavoro, in barba alla legge
Un Appello e un Patto rivolto
a tutti coloro che hanno a
cuore il progetto di una nuova Casa comune della Destra. È
questo l’obiettivo del seminario
intitolato “NUOVA, VERA, UNITA:
un Progetto per la Destra italiana”
che si terrà martedì 30 giugno,
dalle ore 10.30 alle15.00, presso
la storica sede di Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna a
Roma.
Ad organizzarlo 14 sigle della
destra diffusa riunite attorno alla
piattaforma web forumdestra.it
: ASI, Comitati Tricolore, Fondazione “Italiani per l’Italia”, Istituto “Nova Civitas”, Lista Musumeci, Mezzogiorno Nazionale,
Nazione Sovrana, Nuova Alleanza, Nuove Prospettive, Prima
l’Italia, Pronti per il Sud, Rotta
Futura, Scuola Politica, Valore
Comune.
“Vogliamo azzerare ogni rendita
di posizione - hanno dichiarato
i promotori di ForumDestra per garantire la massima trasparenza e rappresentatività in
tutte le scelte da compiere per
costruire la Casa comune della
Destra. Non basta aggregare
un’area politica che non può
continuare a rimanere dispersa,
dopo la diaspora cominciata con
lo scioglimento di Alleanza Na-
“
zionale. E’ necessario rigenerare
la partecipazione politica, superando la logica dei partiti personali, dei cerchi magici e dei
poteri forti. La sfida è costruire
una Destra di identità e di governo che colmi il vuoto che
oggi esiste tra il populismo grillino, gli equivoci padani della
Lega e l’area del centrismo liberale e popolare. Vogliamo
contribuire a ricostruire il centrodestra su basi radicalmente
nuove, con battaglie di vera opposizione e di alternativa credibile
al governo Renzi”.
Hanno finora aderito al seminario: Claudio Barbaro, Luca Bellotti, Francesco Biava, Carmelo
Briguglio, Guido Castelli, Giovanni Dima,Michele Facci, Daniele Franz, Mario Landolfi, Livio
Marrocco, Roberto Menia, Marcello Meroi, Bruno Murgia, Domenico Nania, Ruggero Razza,
Enzo Rivellini, Michele Saccomanno, Giuseppe Semeraro,
Giuseppe Scalia, Salvatore Tatarella, Oreste Tofani, Alessandro
Urzì, Pasquale Viespoli, Gianluca
Vignale, Vincenzo Zaccheo, Marco Zacchera. Previsti gli interventi
di saluto di Gian Marco Chiocci,
Direttore de “IlTempo” e Franco
Mugnai, Presidente della Fondazione Alleanza Nazionale.
Ancora nessuna sospensione, opposizioni contro Renzi che rischia di finire sotto inchiesta
di Marco Zappa
incenzo De Luca se
ne frega. Tira dritto.
Indossa lo scudo riservatogli da Renzi e prova
a schivare i colpi. Ostentando perfino sicurezza. Col
governo che rimane in silenzio, ignorando la legge.
Ma chi tace, il modo di dire,
acconsente.
Nessuna sospensione, tantomeno dimissioni. I “cittadini campani – assicura il
neo presidente – possono
stare tranquilli. Non c’è e
non ci sarà nessun vuoto di
potere. Tutto procede rego-
V
larmente, come previsto dalla legge”. Quella del Pd,
forse. Che continua a difendere a spada tratta il suo
esponente. O magari quella
dell’esecutivo, giustizialista
coi “nemici” politici e garantista solo con i suoi.
Dopo la proclamazione a
governatore da parte della
Corte d’Appello di Napoli,
l’ex sindaco di Salerno, condannato in primo grado a
un anno per abuso d’ufficio,
andava fermato immediatamente. Perché “sospendibile”, da parte del prefetto,
ai sensi della legge Severino. Ma è ancora al suo posto.
Eppure si tratterebbe di un
provvedimento automatico
come previsto dalla tanto
discussa norma che vieta
ai condannati di esercitare
una funzione pubblica.
Il premier continua a congelare una questione non
più rinviabile. E non è detto
che presto non possa decidere di presentare una modifica alla normativa del
2012 provando a risolvere
il problema in Parlamento.
Ma rischia di ustionarsi. Perché le opposizioni sono
compatte e fanno scudo.
Per il centrodestra e il M5s,
De Luca è già in “fuori gioco”. Con i pentastellati che
chiedono al Rottamatore di
prenderne atto immediatamente, “disponendo gli atti
necessari se vuole evitare
una denuncia”. Il primo ministro rischia dunque di finire sotto inchiesta per abuso d’ufficio. Con diversi
schieramenti pronti ad allearsi per lanciare una sfida
totale a Palazzo Chigi.
De Luca continua a non curarsi dei nemici, guarda e
passa, potremmo dire. Spiega che “la campagna elettorale è finita. C’è chi pensa
a timbri, ricorsi, carte bollate. Io penso al lavoro”. Un
lavoro, quello di governatore, che la legge dovrebbe
però impedirgli di esercitare.
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Sabato 20 giugno 2015
ATTUALITA’
OGGI TUTTI IN PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA PER FERMARE LE IS TANZ E L GBT E IL DDL CIRINNÀ
Difendiamo i nostri figli:
stop gender nelle scuole
D
di Olimpia Tarzia
a anni assistiamo al tentativo di
imporre la cultura del gender
per assecondare le pressanti
richieste del mondo Lgbt, lobby
ben strutturate, che si avvalgono
anche dei contributi delle istituzioni, per
finanziarie campagne che mirano ad alterare profondamente la visione della persona, della famiglia, della società. Vedi,
ad esempio, le iniziative del Comune di
Roma contro il bullismo omofobico, che si
avvalgono di ‘esperti’ rappresentanti del
mondo Lgbt.
Ovviamente le persone omosessuali devono essere rispettate e devono essere
loro riconosciuti pari dignità e diritti, ma
questo non significa promuovere proposte
sedicenti educative legate alla “teoria
del gender”. In Parlamento, il ddl Cirinnà,
spalanca le porte al gender e mette in
discussione principi etici e valori generali
ampiamente riconosciuti e condivisi, mirando a costruire autoritariamente la morale attraverso la legge.
Alla Regione Lazio, grazie al bando “Per la
realizzazione di progetti finalizzati alla promozione dei diritti umani e alla lotta all’omofobia destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del Lazio”, di iniziativa dell’assessorato Formazione, Ricerca,
Scuola, Università, per l’anno scolastico 2014-
’15, sono stati destinati finanziamenti a realtà
dichiaratamente Lgbt, che hanno l’obiettivo
di introdurre nelle scuole l’ideologia del gender. In passato iniziative simili dell’assessorato
(vedi il bando “Fuoriclasse”), sono già state
oggetto di una mia interrogazione in Consiglio,
con la quale chiedevo appunto chiarimenti
circa le modalità di selezione dei progetti
presentati.
Lo stravolgimento antropologico e della legge
naturale che la propaganda del gender porterà
negli anni futuri, avrà ricadute sociali, culturali,
legislative inimmaginabili. Il ‘colonialismo
ideologico del gender’, come lo ha giustamente definito Papa Francesco, che sta
sempre più diffondendosi nelle scuole (a par-
tire dall’asilo!), porta ad imporre che
l’espressione “famiglia naturale” non si
debba più usare, né si possa più affermare che un bambino, per un suo armonioso sviluppo, ha bisogno di un
padre e una madre; non si potrà più
parlare di mamma e papà, perché sarebbe discriminatorio, ma di genitore 1
e genitore 2, né si potrà utilizzare l’espressione “utero in affitto”, perché dispregiativa ed andrà sostituita con “gestazione
di sostegno”. Si vuole imporre una cultura
intrisa di relativismo etico e di individualismo assoggettato al mercato, dove
il desiderio viene considerato un diritto,
dove da un lato si proclamano i diritti
dell’infanzia e la dignità della donna, e
dall’altro si incoraggia la demolizione
dell’unico baluardo della tenuta sociale
quale è la famiglia. Tutto ciò non è più
tollerabile: urge un risveglio delle coscienze ed una mobilitazione generale.
E allora, oggi a San Giovanni, tutti in
piazza per fermare le istanze Lgbt e il
ddl Cirinnà! Attendiamo famiglie da ogni
parte d’Italia, perché sono le famiglie che
hanno per prime la responsabilità educativa
dei propri figli e devono per prime adoperarsi
affinché le leggi e le istituzioni le sostengano
e le difendano, altrimenti esse, come affermava
S.Giovanni Paolo II, ‘saranno le prime vittime’
del drammatico stravolgimento antropologico
in atto.
NELL’INCHIESTA SUL CRAC SPUNTA UN’INTERCETTAZIONE CHE RISCHIA DI PROVOCARE UN TERREMOTO IN VATICANO
Divina Provvidenza, nel mirino il cardinal Versaldi
MIGLIAIA DI AGENTI PRONTI AD ESSERE
MILITARIZZATI, DITO PUNTATO CONTRO IL GOVERNO
Forestale con i Carabinieri?
Polemica sulla “fusione”
di Marco Zappa
ancora incerto il destino degli
uomini del Corpo Forestale.
Ma le voci che continuano
a rincorrersi parlano sempre più
insistentemente di un imminente
accorpamento con l’Arma dei Carabinieri. Uno scenario che quasi
fa rabbrividire i diretti interessati,
che se proprio devono confluire
da qualche parte preferiscono una
“fusione” con la Polizia di Stato.
Tant’è, il dato sembra essere tratto.
Nessun annuncio ufficiale, solo
indiscrezioni. Che però non hanno
provocato alcuna smentita. Monta
la polemica con il segretario nazionale Funzione Pubblica della
Cgil, Salvatore Chiaramonte, che
punta il dito contro l’esecutivo:
“L’ipotesi sempre più insistente
che gira nei corridoi di palazzo,
e promossa dal governo, è assolutamente intollerabile. Il Corpo
Forestale ha una sua specializzazione sul settore ambientale
che non ha nulla a che fare con i
compiti di natura ‘istituzionale’
dell’Arma. Stiamo ancora aspettando la convocazione di un confronto. La nostra è una contrarietà
È
che non ci vede soli. Abbiamo al
nostro fianco tutte le organizzazioni sindacali di settore e diverse
forze politiche. Eppure questo
progetto nefasto continua ad andare avanti, senza alcuna spiegazione accettabile, logica”.
Ci si appresta dunque a militarizzare migliaia di agenti. Una
scelta che andrebbe in controtendenza perfino con il buonsenso. Piccoli spiragli per provare
a sistemare una “partita” che ad
oggi sembra essere chiusa. Gli
ottomila uomini con la divisa
verde e le 1.000 stazioni disseminate nelle località minori del
Paese, interessavano e molto
alla Polizia di Stato, che probabilmente dovrà arrendersi.
Trattasi di una decisione politica,
destinata a far discutere. Con il
probabile accorpamento che dovrebbe prevedere pure un iter di
“militarizzazione” visto che il Corpo
Forestale è una forza di polizia ad
ordinamento civile. Specializzato,
peraltro, nel settore ambientale.
La sfida è entrata nei minuti di
recupero. Si tenta l’ultimo assalto
per evitare la frittata proprio al
90°. Basterà un’acrobazia per rimettere i “giochi” in sesto?
Il prelato, che non è indagato, avrebbe suggerito al manager Profiti di non dire al Papa
di una presunta distrazione di fondi pubblici, pari a 30 milioni di euro, a favore dell’Idi
di Marcello Calvo
i arricchisce dell’ennesimo colpo di scena l’inchiesta sul crac della casa
di cura Divina Provvidenza,
per cui sono stati chiesti gli
arresti domiciliari per il senatore Ncd Antonio Azzolini.
Spuntano nuove intercettazioni
choc dalle quali emergerebbe
una volontà di nascondere a
Papa Francesco una presunta
distrazione di fondi pubblici
destinati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù in favore
dell’Idi. Con l’affaire che rischia
di provocare un terremoto in
Vaticano.
Nelle telefonate captate dagli
inquirenti, agli atti dell’inchiesta della Procura di Trani, spunta il nome del cardinal Giuseppe Versaldi, ora prefetto dell’Educazione Cattolica. Che in una conversazione (del
26 febbraio 2014) registrata con il manager Giuseppe Profiti, presidente del
Bambino Gesù e commissario straordinario della Provincia italiana dei Figli
dell’Immacolata, chiede di tacere al
Pontefice su 30 milioni (oltre altri 50)
da indirizzare all’Idi. E assegnati al
Bambino Gesù dalla Legge di Stabilità
ma da utilizzare – secondo gli inquirenti
– nelle intenzioni dei due per un’altra
struttura sanitaria, l’Istituto dermopatico
dell’Immacolata, in Amministrazione
S
Straordinaria e al centro di un’altra indagine giudiziaria. Lo scopo – sostengono i pm – sarebbe quello di far riacquisire l’Idi, che prima era della provincia italiana dei Figli dell’Immacolata,
alla Congregazione religiosa generale,
utilizzando risorse provenienti dal nostro Stato.
Per la procura di Trani tali risultanze
dell’inchiesta sono rilevanti per comprendere il modus operandi nel caso
dell’Idi che troverebbe un parallelo
pure per quanto accertato a proposito
della bancarotta delle case di cura pugliesi della Divina Provvidenza, anche
qui con Profiti nel presunto ruolo di
trait d’union.
Nell’inchiesta coordinata dai pm pugliesi, che finora ha portato a dieci
misure cautelari fra cui, come già detto,
la richiesta di arresto per Azzolini con
la Giunta per le Immunità al Senato
che il 24 giugno esprimerà il primo
voto, il cardinal Versaldi non è comunque indagato. Tant’è, presto potrebbe
finire sotto inchiesta. Oltre che nel mirino di Papa Francesco, che vorrà capire
per filo e per sogno come sono andate
realmente le cose. Prima di prendere
eventuali e possibili decisioni.
4
Sabato 20 giugno 2015
ATTUALITA’
UNO SU 7 NASCE E CRESCE IN CONDIZIONI DI INDIGENZA ASSOLUTA: ECCO I DATI DELL’ULTIMO RAPPORTO
Sempre più bambini poveri in Italia
Ma il governo ancora non ha dato attuazione al Piano nazionale per l’infanzia
E’ SCONTRO SU ALCUNI PASSAGGI DEL TESTO
U
n bambino su 7 in Italia
nasce e cresce in condizioni di povertà assoluta,
uno su 20 assiste a violenza domestica e uno
su 100 è vittima di maltrattamenti.
E questi sono solo alcuni dei dati
che emergono dall'ottavo Rapporto
di monitoraggio sull'attuazione della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, presentato alla presenza del ministro del
Lavoro Poletti.
Un bambino su 20 vive in aree inquinate e a rischio di mortalità;
uno su 50 – si legge ancora nel
Rapporto - soffre di una condizione
che comporterà una disabilità significativa all'età dell'ingresso nella
scuola primaria e uno su 500 vive
in strutture di accoglienza; 8 bambini su 10 non possono usufruire
di servizi socio-educativi nei primi
tre anni di vita e 1 su 10 nell'età
compresa tra i 3 e i 5 anni.
"Parlare di infanzia – ha detto Arianna
Saulini di Save the Children - non
mette tutti d'accordo, come si potrebbe pensare, soprattutto quando
si parla di risorse. Quello che chiediamo al ministro è di impegnarsi
nelle politiche per l'infanzia: la crisi
si affronta partendo da questo”.
Diritti dei minori adottati:
legge avanti a piccoli passi
di Rita Di Rosa
I
Intervistata da Radio Vaticana, la
Saulini ha poi aggiunto: “Prima di
tutto, c’è un’aspettativa che il Piano
nazionale infanzia venga adottato
entro il 2015; ma c’è anche l’aspettativa che al piano vengano affiancate idonee risorse; così come ci
aspettiamo che siano chiaramente
identificati i soggetti responsabili
delle azioni. E’ stata annunciata anche l’imminente adozione di un
piano di contrasto alla povertà; le
aspettative dell’associazione del
Gruppo Crc è che questo piano
contenga una particolare attenzione
rispetto alla povertà minorile, proprio perché l’infanzia è la fascia
della popolazione più colpita dal-
GETTONATE ANCHE GRECIA E MALTA
E dopo la maturità?
Vacanze in Spagna
iro di bora per i 489.962
maturandi che hanno già
sostenuto le prime due
prove di esame. Lunedì 22 giugno sarà la data della terza prova, prima dell’orale. Poi, finalmente per loro inizierà ufficialmente l'estate. E cosa c'è meglio
di un viaggio per festeggiare la
fine degli esami e quell'impagabile senso di liberta? Per
questo PaesiOnLine, portale
leader nel settore viaggi e turismo, ha deciso di dare qualche
idea ai maturandi, analizzando
le esperienze di chi il "viaggione
post diploma" lo ha già fatto.
Per il 40% degli utenti del portale, la caratteristica principale
della destinazione è che offra
una movida sfrenata con feste
fino all'alba, il 35% vuole divertirsi, certo, ma in località
che offrano sole e mare cristallino. Solo il 12% sceglie
viaggi studio, coniugando divertimenti e possibilità di imparare o perfezionare una lingua
straniera.
La prima destinazione è la Spagna, e le località migliori sono
la Costa Brava, in particolar
modo Lloret de Mar, per la
G
l figlio non riconosciuto alla nascita
potrà chiedere al Tribunale dei minori, ma solo una volta compiuti i
18 anni, di conoscere l’identità dei
propri genitori biologici. Questo prevede in sintesi la legge approvata in
prima lettura alla Camera con 307 sì
e 22 voti contrari, mentre in 38 si
sono astenuti. Ora il testo passa al
Senato, dove si prevede un confronto
non dei più semplici.
Intanto arrivano le prime reazioni e
l’Anfaa, l’Associazione che riunisce
le famiglie adottive e affidatarie, parla
di decisione inaccettabile. A livello
politico, il centro-sinistra non si smentisce e montano le divisioni anche su
questa materia, con quella che è stata
definita anche una sorta di “strana
alleanza” tra Gian Luigi Gigli (Per
l’Italia-Cd e presidente del Movimento
per la vita) e Daniele Farina (esponente
dei vendoliani di Sel e già leader del
Centro Leoncavallo): per tutti e due
quale il 40% delle recensioni
postate è stata scritta da utenti
appartenenti alla categoria "giovani", ma anche le Baleari, Ibiza
in primis, dove i "giovani" tra
gli utenti del portale raggiungono addirittura il 45%, e dove
si trovano due delle discoteche
più in voga tra i giovani: il
Pacha, a Ibiza, e Tito's, a Palma
de Mallorca.
Grecia scelta dal 40% di chi
cerca "sole e mare". Le preferite
secondo il portale sono Mikonos, Kos e Skiathos, dove un
terzo degli utenti che le ha
scelte è "giovane". Per gli amanti
della musica hardcore, invece,
la scelta migliore è indubbiamente Creta.
Restando più vicino a casa,
un'ottima scelta può essere
Malta o la Croazia. Malta, e in
special modo la capitale Valletta,
è popolata tutto l'anno da giovani e studenti, e, proprio per
questo, feste e locali notturni
non mancano mai. Anche la
Croazia offre un'interessante e
sfrenata movida notturna, oltre
a poter vantare limpide acque
azzurre, scelta dal 10% di chi
dà priorità a "sole e mare".
l’incremento della povertà. Ci
aspettiamo anche che ci sia una
maggiore chiarezza rispetto ad alcuni dati: in particolare, non è ancora andata a regime la banca dati
dei minori dichiarati adottabili e
delle coppie disponibili all’adozione. Questo significa che a oggi,
in Italia, dei 29 Tribunali per i minorenni, solo 11 sono andati a sistema e quindi che c’è un’incertezza
e poca chiarezza rispetto al numero
dei minori che sono dichiarati adottabili e che ancora non lo sono e
sulle cause di questo”. Insomma,
resta davvero molto da fare. Perché
poco, pochissimo, è stato finora
fatto per i nostri bambini.
c’è il rischio che l’approvazione della
legge finirà per aumentare gli abbandoni di neonati. E solo l’introduzione
della possibilità per la donna di esprimere la sua contrarietà all’ipotesi di
essere contattata dal tribunale (il cosiddetto "contact veto") alla fine ha
permesso di arrivare all’accordo.
“Ma l’apertura più grave – ha detto
Frida Tonizzo dell’Anfaa – riguarda la
possibilità di accedere ai dati dopo il
decesso della madre, anche di fronte
alla sua scelta di parto in anonimato.
Un vero e proprio oltraggio alla memoria che, dal punto di vista umano,
prima ancora che giuridico, è di una
gravità assoluta. Senza considerare
che questa decisione pregiudica la
nascita di tanti bambini»”.
Secondo Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia
di Montecitorio, la legge colma un
vuoto legislativo, conciliando il dirotto
della madre biologica di mantenere
la segretezza e quello dei figlio di
sapere chi lo ha generato.
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5
Sabato 20 giugno 2015
ESTERI
CRUCIAL I NELLA
LA VICENDA
CAMPAGNA
GRECA SI ELETTORALE
ARRICCHISCE DII UNA
TEMI
NUOVA
DELL’IMMIGRAZIONE,
PUNTATA. CON ATENE DELLA
CHE FA UN
S ICURE
ASSISTZ ZALLE
A E “COLOMBE”
DE L L’INT E GRAZ
TEDESCHE
IONE E UROPE A
Danimarca, la Patria chiama e il popolo risponde
Vele tese e virata verso destra, è qui che i danesi scelgono di andare: per Rasmussen 90 seggi su 179
di Claudio Pasquini Peruzzi
lle elezioni politiche di giovedì 18
giugno ha vinto la coalizione di
centro-destra guidata dal liberale
Lars Lokke Rasmussen (leader del
Venstre) il quale dopo quattro anni
dal suo ultimo mandato (2009-2011) torna a
presiedere il governo nazionale con 90 seggi
su 179. Il partito Social Democratico della
candidata uscente Helle Thorning-Schmidt
rimane il primo partito del paese con il 26,3%
dei voti ma deve arrendersi davanti alla forte
e coesa coalizione di centro-destra. La Schmidt
riconosce la sconfitta e annuncia le sue dimissioni da leader del partito. I socialdemocratici erano al governo dal 2011 quando il
blocco di centro-sinistra aveva ottenuto 92
seggi, suddivisi fra i socialdemocratici, i social-liberali e i socialisti.
Il dato sorprendente che emerge dagli esiti
dell’elezione è il successo politico storico
raggiunto dal Partito del Popolo Danese che
ottiene il 21,1% dei consensi e 37 seggi (registra un aumento dell’8,8% rispetto alle elezioni nazionali del 2011) diventando il primo
partito di destra del paese. Infatti, senza il sostegno del Partito del Popolo Danese di
Kristian Thulesen Dahl (successore della
storica fondatrice del partito Pia Kjaersgaard),
il partito liberale Venstre, il quale ha ottenuto
il 19,5% dei voti e 34 seggi, non avrebbe
avuto i numeri sufficienti per sconfiggere i
A
socialisti e approdare al governo. Soddisfatto
e pronto per il nuovo mandato Rasmussen
che esordisce dicendo che “c’è una maggioranza che ritiene che la Danimarca abbia bisogno di un nuovo governo e ci ha dato la
possibilità di riprendere quelle chiavi”. Non
mancano i complimenti del segretario della
Lega Nord Matteo Salvini che in maniera ironica esprime il proprio entusiasmo: “Anche
in Danimarca il partito ‘populista e xenofobo’
vola, superando il 20% dei voti alle elezioni.
Mi chiedo perché chi vuole vivere tranquillo,
lavorare e controllare l’immigrazione diventa
populista e xenofobo”.
La campagna elettorale che ha caratterizzato
le elezioni, e di conseguenza determinato gli
esiti, si è concentrata sul problema dell’immigrazione, della sicurezza, e dell’integrazione
europea, temi su cui la destra si è dimostrata
intransigente e categorica trovando terreno
fertile nell’elettorato danese. Se si considera
la performance politica del Partito del Popolo
alle ultime elezioni europee del 2014, dove
aveva ottenuto uno storico 26,6%, e alle recenti
elezioni nazionali, il partito di destra è indubbiamente ai vertici della classifica a dimostrazione del fatto che le battaglie contro l’immigrazione e le politiche monetarie dell’Unione
Europea vengono premiati dal popolo. Il successo politico del Partito del Popolo è paragonabile a quello del Front National di Marine
Le Pen, ovvero un partito che è riuscito negli
anni ad aumentare il proprio radicamento
territoriale (e anche oltre) percependo le esigenze e i bisogni reali dei loro rispettivi cittadini. La destra danese, come il FN in Francia,
è una realtà politica e sociale la quale non
può e non deve essere ignorata. Da oggi il
partito è nelle condizioni di attualizzare il suo
programma politico, ovviamente con gli accordi degli alleati, incominciando dall’opposizione all’immigrazione di massa e dal rifiuto
del sistema di redistribuzione dei migranti
stabilito dall’UE facendo appello alla clausola
di esclusione che, come il Regno Unito e l’Irlanda, le permette di cessare le accoglienze.
Poi si andrà avanti. No a una società multietnica
e multiculturale che “sarebbero un disastro
nazionale”, no all’integrazione europea perché
la Danimarca deve rimanere danese.
I partiti euroscettici e nazionalisti continuano
a raccogliere consenso in giro per l’Europa
affermando le loro ideologie: Identità nazionale,
stato sociale, difesa dell’integrità territoriale,
meno UE e più nazione. L’UE trema. Soffia un
vento di destra in Danimarca. La patria chiama
e il popolo risponde.
TSIPRAS: "SVILUPPO POSITIVO VERSO L’ACCORDO" - MERKEL: "NEGOZIARE FINO ALL'ULTIMO MINUTO"
Grecia, questione rimandata (ancora) a lunedì
Tra due giorni il vertice, secondo Il Sole 24Ore dichiarare lo stato di insolvenza sarebbe il male minore
di Emma Moriconi
a Grecia cammina ancora sui carboni
ardenti, la situazione è in continuo
rinvio, ma secondo Tsipras il vertice
politico di lunedì prossimo sarà decisivo,
lo ha infatti definito "uno sviluppo positivo
nel percorso verso l'accordo", secondo
quanto diffuso da Bloomberg. "Ci sarà
una soluzione - ha detto il premier ellenico - nel quadro delle regole Ue e della
democrazia che permetterà alla Grecia
di tornare alla crescita". E ancora: "Tutti
quelli che hanno scommesso sulla crisi
e su uno scenario di terrore dovranno
riconoscersi in errore". A convocare il
vertice il presidente del Consiglio Ue
Tusk, secondo il quale sarebbe "giunto
il momento di affrontare urgentemente
la crisi greca al più alto livello politico".
L
Secondo quanto ha detto il leader di
Syriza al quotidiano austriaco Kurier,
"l'uscita della Grecia dall'euro sarebbe
la fine dell'Eurozona". E Il Sole 24Ore in
un articolo dello scorso 15 giugno ha
analizzato la vicenda chiedendosi cosa
in fondo abbia da perdere la Grecia
qualora uscisse dall'Ue. Secondo il noto
quotidiano economico, Atene ha due
scenari davanti a sé: accettare l'offerta
dei creditori da una parte, abbandonare
l'Eurozona dall'altra. Nel primo caso
"acconsentirebbe a un aggiustamento
di bilancio dell'1,7% del pil nell'arco di
sei mesi" e secondo uno studio di Martin
Sandbu, rielaborato dall'articolista, la
Grecia in quattro anni arriverebbe ad
un rapporto debito/pil vicino al 200%,
dunque accettare per Atene significherebbe uccidere l'economia e, dall'altra
parte, costituirebbe un suicidio politico
per Tsipras (che non solo mancherebbe
così facendo alla parola data in campagna
elettorale ai suoi elettori, ma lancerebbe
il Paese verso lo sfacelo economico).
Sempre secondo Il Sole, lo scenario
opposto è di gran lunga migliore per gli
ellenici perché intanto non dovrebbe
più sottostare agli aggiustamenti di bilancio, poi certo dovrebbe provvedere
ad un aggiustamento, un anno di sacrificio e poi si prospetterebbe una ripresa
all'orizzonte. Dunque secondo il quotidiano economico la Grecia potrebbe dichiarare lo stato di insolvenza nei confronti di tutti i creditori ufficiali e sui
prestiti bilaterali ricevuto dai creditori
europei continuando a rifondere i prestiti
privati per riguadagnare accesso ai mercati entro pochi anni. Il quotidiano con-
sidera anche il fatto che quella greca è
un'economia relativamente chiusa, per
tre quarti basata sul pil e il quarto rimanente è oltretutto basato prevalentemente sul turismo, che beneficerebbe
della svalutazione.
Se questo è lo scenario che ha in mente
il Governo di Atene è difficile a dirsi,
fatto sta che intanto Tsipras va a trovare
Putin e realizza un accordo con la
Russia per la realizzazione di un gasdotto:
il Turkish Stream passerebbe sul territorio
greco e Mosca fornirebbe ad Atene un
prestito pari al 100% dell'importo del
gasdotto stesso. Angela Merkel, dal
canto suo, fa sapere che negozierà con
Atene" fino all'ultimo minuto" e Hollande
intende "fare di tutto per trovare un
compromesso". Intanto un miliardo di
euro è stato ritirato dalle banche elleniche
nella sola giornata di venerdì e nel corso
della settimana si parla di una cifra che
arriva quasi a 3 miliardi, un "fenomeno"
che è stato descritto come "legato ai timori sul raggiungimento di un accordo
tra Atene e i creditori" ma che sarebbe
"calmo e graduale". Dalla banca centrale
greca nessun commento, mentre la Bce
ha riunito d'emergenza il direttivo per
discutere la questione.
LA PICCOLA NAZIONE STA DIVENTANDO ORAMAI UN PUNTO NEVRAL GICO, AL L E PORT E DE L L’E UROPA
Immigrati e interessi atlantici: il caso Macedonia
di Tatiana Ovidi
entre tutte le luci del mondo
sono puntate sugli sbarchi
di profughi e clandestini, pochissimi si rendono conto del vero
problema dell'Europa legato all'immigrazione.
Barconi e Mediterraneo sono una
"fals flag".
Cosa vuol dire? In gergo militare
"una falsa bandiera" è un falso problema, un obiettivo creato ad arte
per distrarre il nemico. Da cosa ci
distrae?
M
Questo ci porta a credere che gli
immigrati siano solo quelli che sbarcano sulle nostre coste, invece questi
rappresentano solo il 30% dei clandestini che stanno invadendo l'Italia
e l'Europa.
L'altro 70%, guarda caso, entra dalla
Turchia per dirigersi verso il Kosovo,
la Bosnia ed ora anche la Macedonia,
tutte zone islamiche, sotto il patronato
americano e piene di jihadisti.
Molti di questi entrano in Italia, molti
altri vanno verso l'Ungheria, le due
nazioni oggi più soggette ad immigrazione.
Proprio perché oggi è diventato un
nuovo canale per l'immigrazione e
per le sue politiche sovraniste e filorusse, la Macedonia è diventata
una nuova bomba ad orologeria nel
cuore d'Europa.
Secondo l'intesa raggiunta a Skopje
lo scorso 2 giugno, nel Paese si dovrebbero svolgere elezioni anticipate
entro l'aprile prossimo, nel 2016.
Ma la tensione resta altissima e la
Macedonia non riesce a trovare una
stabilità.
Nel paese balcanico le forze d'opposizione non partecipano ai lavori
parlamentari dal momento della
rielezione del premier Gruevski,
avvenuta in seguito alle elezioni anticipate del 30 aprile 2014. Ad aggravare la situazione, lo scandalo
delle intercettazioni.
L'aspetto critico che ha impedito
ufficialmente di trovare un accordo
tra maggioranza e opposizione è il
ritorno del partito di Zaev (Sdsm)
in parlamento.
In questo caos Ue e Nato stanno
cercando in ogni modo di sostenere
l'opposizione e di condizionare la
vita politica della Macedonia.
E proprio mentre l'ex paese balcanico si riempie di soldati atlantici, ecco che diventa la nuova
porta verso l'Europa e migliaia
di immigrati, per lo più islamici,
transitano ogni giorno per la Macedonia, direzione Italia o Ungheria.
E si potrebbe pensare che Washington prima abbia innalzato la
nuova cortina di ferro per dividere
Russia ed Europa, poi abbia circondato Mosca con le basi Nato.
Se questo è lo scenario, non si potrebbe escludere che l'approvazione del Ttip metterà in ginocchio
l'economia europea e con l'immigrazione islamica scatenerà l'inferno tra gli europei.
6
Sabato 20 giugno 2015
DA ROMA E DAL LAZIO
IL SECONDO ALLEATO DI GOVERNO ATTACCA RENZI, IL PD E METTE IN DISCUSSIONE ANCHE NIERI
Sel: “Roma è già commissariata”
Il braccio destro di Nichi Vendola chiede le dimissioni di Marino: “Possono essere lo shock necessario alla città”
opo il Pd, ecco Sel:
Marino è circondato.
Ad alzare la voce, per
il secondo giorno consecutivo, è stato il partito di Nichi Vendola, primo alleato
del sindaco. Mettendo a segno un
paio di bordate simili a quelle renziane. Mentre il primo cittadino
continua a ripetere di essere il paladino della legalità e di aver cacciato “i cattivi” dal Campidoglio,
ci ha pensato invece il procuratore
Pignatone, l’altolà di Sinistra ecologia e libertà va ad aggiungersi a
quelli del premier-segretario,
dei radicali
e
del centrodestra.
“A Roma serve una discontinuità forte, anzitutto
sulle cose da fare”: è l’elettroshock chiesto
dal coordinatore di Sel, Nicola Fratoianni. Una
presa di posizione forte e chiara. Un mea
culpa senza precedenti. Insomma, anche la
sinistra romana ammette che sin qui è stato
fatto ben poco. Almeno, rispetto alle aspettative
e a quanto promesso in campagna elettorale.
Non solo, Sel è andata diritto all’obiettivo
tirando in ballo le questioni più scottanti: “Vogliamo sapere se Roma è già commissariata”.
E’ un fallimento sotto ogni punto di pista.
Fratoianni ha poi affrontato il caso del buco
di 350 milioni di euro di salario accessorio,
meglio conosciuto come produttività, che sarebbero stati erogati indebitamente ai dipendenti
capitolini in questi anni.
“Quando il Mef dice quelle cose sul salario
accessorio dei dipendenti del Campidoglio,
quando non ci sono risorse e il governo locale
D
fatica a dare risposte esaustive ai bifa molta
sogni della città, vogliamo sapere se Roma è
già commissariata”, ha sentenziato l’esponente
di Sel, che ha poi puntato il dito contro il
sindaco Marino per come sta affrontando lo
scandalo di Mafia Capitale, cui il 70% degli
indagati orbita nel centrosinistra.
“L’illegalità e le mafie - ha aggiunto - si combattono non solo sul piano giudiziario ma
anche ricostruendo un patto con gli abitanti
della Capitale, ridando e riqualificando i servizi
pubblici, intervenendo sui drammi sociali”.
Mettendo in discussione il cammino dell’amministrazione: “Se questo però non è consentito, diventa tutto molto difficile”, ha
scandito l’esponente di Sel, che ha chiesto a
Marino e al Pd su quali punti provare a
costruire un salto di qualità: “Bisognerebbe
poi che Renzi si mettesse d’accordo con se
stesso, e ci dicesse una volta per tutte se è
il Renzi 1 o il Renzi 2: su Roma qualche
dubbio legittimo lo abbiamo avuto in questi
ultimi tempi”.
La conclusione è al vetriolo: “Dunque ci dicano cosa vogliono fare.
Sosteniamo Marino e la sua battaglia contro l’illegalità ma vogliamo che questa sua battaglia abbia
i piedi per terra, e riesca a dare
alla città le risposte che merita e
di cui ha bisogno”.
Ma non è finita. Un altro affondo
è arrivato dal presidente del consiglio nazionale di Sel, Paolo Cento:
“Roma è già di fatto commissariata
dal governo nazionale: sul Giubileo
ma anche e soprattutto sulla propria autonomia di bilancio”.
Poi il colpo a sorpresa: “Per questo le dimissioni
di Marino possono essere lo shock necessario
alla città per chiamarla ad una mobilitazione,
per il sindaco stesso nell’assumere un nuovo
profilo politico capace di stanare il governo e
sfidare il commissariamento economico”.
Consentendo al sindaco dimissionario, entro
i venti giorni previsti dalla legge, di “tornare
in consiglio comunale e presentare un nuovo
patto con la città e anche una giunta rinnovata”.
Cento non ha dubbi: “La partita si può riaprire
e allora il Pd dovrà scegliere se sostenere
questa sfida anche da palazzo Chigi o lasciare
Roma a un commissario vero”.
Sel è uscita allo scoperto. Mettendo sul banco
degli imputati anche Luigi Nieri, vicesindaco
di Roma ed unico vendoliano in giunta, di cui
in molti vorrebbero la testa per il suo appiattimento al Pd. Volano i piatti nel centrosinistra.
Ormai sia il commissariamento che la sfiducia
non sono più un tabù.
SALVATO DAI CARABINIERI
Mette benzina e scappa:
rom rischia il linciaggio
n rom ha rischiato di essere linciato. L’uomo,
dopo aver messo benzina in un distributore,
è scappato al momento di pagare a bordo
del suo furgone, dicendo di non avere i soldi.
A quel punto l’uomo è stato rincorso dai dipendenti
della stazione di servizio per qualche centinaio
di metri, facendo però perdere le sue tracce. Ma
il benzinaio l’ha raggiunto nei pressi di piazza
Bologna e intorno a lui si era fermato un capannello
di persone che volevano picchiarlo. A salvare il
rom, residente nel campo di Casal Lombroso, è
stata una pattuglia dei carabinieri che transitava
lungo la strada.
E’ quanto accaduto nella tarda mattinata di ieri
nella Capitale. Il nomade, medicato sul posto dagli
operatori del 118, è stato poi portato in caserma
e la sua posizione è al vaglio.
Da una prima ricostruzione, sembra che intorno
alle 12 il rom si sia fermato alla pompa di benzina
nei pressi della Circonvallazione Nomentana per
fare rifornimento al suo furgone, ma quando è arrivato il momento di pagare ha detto che non
aveva soldi.
Avrebbe ricevuto anche un pugno da uno dei dipendenti della stazione di servizio. L’uomo è poi
scappato ma è stato inseguito e bloccato in una
strada nei pressi di viale XXI Aprile. Lì è stato accerchiato e c’è stato un parapiglia. Fino all’intervento dei militari dell’Arma in transito. Nella fuga
il rom avrebbe danneggiato alcune auto.
U
Agenzia Regionale per lo Sviluppo
e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
7
Sabato 20 giugno 2015
STORIA
I VOTI DEL GIOVANE STUDENTE SONO MOLTO BUONI, SPECIALMENTE QUE L L I NE L L E DIS CIPL INE UMANIS T ICHE
Anno 1900-1901, la pagella di Mussolini
È l’anno del diploma di Maestro: episodi dell’epoca ci vengono raccontati da studiosi e da compagni di scuola
ei giorni scorsi abbiamo esaminato la giovinezza di Benito Mussolini, da lì siamo tornati indietro nel tempo
e abbiamo visto le origini della
sua famiglia, tra realtà e fantasia,
fino ad arrivare a parlare del
padre Alessandro e della mamma
Rosa. Ora riprendiamo il discorso
là dove lo avevamo lasciato, e
cioè nella Forlimpopoli della fine
dell'Ottocento. Di quegli anni
abbiamo raccontato episodi, momenti, testimonianze: abbiamo
visto gli anni scolastici di Benito
fanciullo e poi della sua prima
giovinezza, ora arriviamo al suo
diploma. L'anno è il 1901 e la
prima cosa che vogliamo raccontare ai nostri lettori è la pagella dell'alunno Mussolini Benito. Anche questo documento
fa parte del materiale che abbiamo reperito presso l'Archivio
di Forlì. Leggiamo insieme: "Il
giovane Mussolini Benito di Alessandro nato in Predappio, Circondario di Forlì, provincia di
Forlì, il giorno 29 del mese di
luglio 1883, avendo ottenuto
l'idoneità in tutte le materie, nell'esame di promozione con punti
96/130, venne iscritto fra gli
alunni della Classe 3 del Corso
Normale di questa Scuola. Vediamo i voti per le singole materie: "Morale 10; Pedagogia 10,
10; Lingua e lettere italiane 9,
10; Matematica 7; Scienze naturali 9; Storia nazionale 9; Geo-
N
gelle venivano emesse
a bimestri e, tra le carte
d'archivio, abbiamo anche recuperato le votazioni relative ai quattro
bimestri dell'intero anno
scolastico del diploma
di Benito: i voti sono
sempre molto alti. Nel
mucchio di carte, poi,
ci sono gli appunti autografi degli insegnanti,
abbiamo trovato quelli
di storia e geografia
dell'intera classe, i voti
di Benito sono i più alti:
tutti 10 e due 9, gli altri
allievi viaggiano tutti tra
il 3 e il 7,5 e soltanto
altri due ragazzi riportano un solo 9. Vi sono
anche pagelle degli anni
precedenti, i voti sono
sempre molto buoni.
Quando Benito ottiene
il diploma è l'8 luglio
1901.
Qualche giorno prima
era stato sospeso dal
collegio per essere stato
assente una notte intera. Lo riferiscono Pini
e Susmel nel loro "Mussolini l'uomo e l'opera":
"Non se ne preoccupò
per nulla; si impegnò
Domanda di Benito Mussolini al Sindaco di Castelnuovo Scrivia,
nella preparazione degli
esposta per la prima volta durante la mostra predappiese
esami con tanto vigore
che l'8 luglio 1901 congrafia 9; Agraria 7; Disegno 8;
9". A margine: "132/150 - Liseguì la licenza d'onore, eguaCalligrafia 8; Ginnastica 9; Canto
cenziato". In quel tempo le pagliato soltanto dal compagno
Alberto Calderara [...] Il 2 luglio
- dicono ancora - alla vigilia
degli esami, Mussolini aveva
parlato in una festa di propaganda al Circolo 'Carlo Marx' di
Forlì, presente Alessandro Balducci. Quattro parole fra un ballo
e l'altro. Di quella seconda prova
oratoria scrisse poi: 'Non dissi
cose peregrine di molto. Ma il
Balducci che mi stava accanto
si congratulò meco stringendomi
forte la mano. E cominciò a parlare quindi lumeggiando ciò che
io non avevo chiarito, completando ciò che io avevo confusamente accennato".
Luglio 1901, ecco un'altra testimonianza di questo periodo
riferita ancora da Pini e Susmel
traendo le informazioni da Rino
Alessi e Sante Bedeschi: "Una
studentessa della Scuola Normale femminile di Forlì, certa
signorina Giulia Bolognesi che
per malattia aveva dovuto rinviare
la licenza a ottobre, ebbe necessità di appunti sulla storia
della letteratura italiana e si rivolse per consiglio al Carducci.
Il professore le promise di farle
avere presto quanto le occorreva
da un suo bravo alunno che si
era diplomato allora. Infatti, poco
dopo il giovane maestro Mussolini si presentò alla signorina
recandole i propri appunti, che
la Bolognesi promise di restituire
in ottobre. Invece, per molti
anni, le mancò l'occasione di
raggiungere il giovane nomade.
Solo quando Mussolini si fu fermato a Roma quale Capo del
Governo, la studentessa del 1901
poté spedirgli quei lontani appunti sulla storia della letteratura,
nel frattempo custoditi".
E di quei giorni ecco cosa ci
racconta Rino Alessi, suo compagno di scuola: "La sera della
licenza l'andò a festeggiare con
gli amici politici. Il più vicino
era un colono il cui podere si
apriva davanti alla facciata del
collegio. Quanto avvenne quella
sera lo seppi più tardi, dato
che avevo lasciato la scuola
per la vacanza estiva già da
una settimana. L'amore per il
sangiovese, un vino che nel
sole ha riflessi del rubino, è
una tradizione che i romagnoli
non hanno mai smentito. Il fatto
è che Mussolini, per sua natura
astemio, quella sera fu ricondotto in collegio con un biroccino tirato a mano dagli amici.
E quell'episodio restò nella sua
vita come una remora sull'uso
di alcolici di qualunque specie.
Così - racconta ancora Alessi l'ultimo anno scolastico della
mia permanenza a Forlimpopoli
per affrontare gli esami di licenza fu tra i più tristi. L'assenza
di Mussolini e dei suoi colleghi
di corso, specie di Sante Bedeschi, che era con me uno tra i
più vicini allo scolaro d'eccezione con sentimenti di verace
amicizia, fu un vuoto che non
riuscii a riempire".
L’INSEGNAMENTO NON SARÀ IL SUO DESTINO, MA INTENDE PROVARCI
Supplente a Gualtieri
La domanda al Sindaco di Castelnuovo Scrivia e i ricordi di chi lo conobbe in gioventù
B
enito torna quindi a Dovia.
Di questo periodo ci racconta Antonio Beltramelli:
"Due lunghi mesi trascorsero nell'attesa; due mesi di noia, di accasciamento". Ancora Pini e Susmel
riferiscono che "non aveva davanti
una prospettiva sicura; anzi, piuttosto un vuoto improvviso, carico
di bisogni e incertezze".
Scrivono Pini e Susmel che "dal
suo paese Benito cominciò ad indirizzare domande e domande per
posti d'insegnamento elementare
a vari comuni, e contemporaneamente si preparò a due esami di
concorso". Lo scorso anno una di
queste domande venne esposta
presso la casa natale del Duce a
Predappio in occasione della mostra dedicata agli anni giovanili
di Mussolini. In seguito andammo
a cercarla presso l'Archivio di Forlì
e riuscimmo a trovarla. Eccola qui:
è indirizzata al Sindaco di Castelnuovo Scrivia, è del 27 agosto 1901
e viene ricevuta il 30 dello stesso
mese, come riporta il timbro recante il protocollo 1168. La calligrafia è curatissima, in alto a sinistra c'è una marca da 50 centesimi:
"Ill.mo Sig. Sindaco - scrive il diciottenne Benito - Mussolini Benito
di Alessandro e di Maltoni Rosa,
nato e domiciliato nel Comune di
Predappio (prov. Di Forlì), licenziato
d'onore dalla Regia Scuola Normale Maschile Superiore di Forlimpopoli, fa rispettosa domanda
alla S. V. Ill.ma per essere ammesso
qual candidato al concorso per
un posto di maestro elementare,
vacante nel Capoluogo del Comune che la S. V. Ill.ma presiede.
A giorni manderà documenti prescritti dall'Art. 128 del Regolamento
gen. Fiducioso d'essere esaudito
anticipa sentite grazie e si firma
della S. V. Ill.ma devoto ed obbl.mo
servo Mussolini Benito, Maestro
elementare". La via dell'insegnamento non sarà il suo destino, ma
ci prova comunque, inoltrando numerose domande. Rino Alessi confessa nella sua breve biografia del
giovane Benito di essere stupito
di non leggere la sua firma a margine di articoli di giornale: "Mi
sembrava inverosimile - dice - che,
con la fama fattasi di oratore e di
polemista, la firma di Benito non
comparisse su qualche giornale".
Poi riferisce che Benito scrisse a
Bedeschi: "Ho concorso a quattro
posti, ma probabilmente rimarrò
a piedi e io me ne vendicherò andando alla strada di Zeno a condurre la carriola". L'esperienza
sulla cattedra però arriva, e Benito
va a Gualtieri, dove insegna come
supplente per sei mesi. Anche di
questa esperienza abbiamo alcuni
documenti: anch'essi li vedemmo
per la prima volta esposti a Predappio e poi li andammo a cercare
in Archivio. Il primo è una lettera
di Benito al Sindaco di Gualtieri,
è il 1902 e il giovane maestro scrive: "Ill.mo Sig. Sindaco, ho l'onore
e mi fa un dovere comunicarle
che ho aggiunto altri due bimbi
all'elenco degli iscritti per la refezione gratuita. Essi sono Mingoli
Virgilio e Bigi Carlo. Con perfetta
stima e con ogni osservanza mi
dichiaro obblig.mo Mussolini Benito". Gli alunni citati nella lettera
- dice il volume dedicato alla mostra predappiese "Il giovane Mussolini" - risultano anche negli atti
del Comune di Gualtieri. Di costoro i curatori della mostra rinvennero anche data e luogo di
nascita e di morte. Mingoni era
nato a Gualtieri il 23 dicembre
1889 e morto negli Stai Uniti il 22
novembre 1925 mentre Bigi, nato
anch'egli a Gualtieri il 17 novembre 1891, ivi era anche deceduto
il 17 agosto 1927.
L'altro documento che abbiamo rinvenuto è la relazione finale del maestro Benito Mussolini al Sindaco del
Comune di Gualtieri, ma ne parleremo nella prossima puntata.
Uno scorcio di Gualtieri in Emilia Romagna
8
Sabato 20 giugno 2015
ECONOMIA
LAUN
VICENDA
ALTROGRECA
ANNOSINERO
ARRICCHISCE
PER IL DI
TURISMO.
UNA NUOVALA
PUNTATA.
PENISOLA,
CON ATENE
PERÒ,
CHE
È FA
PIÙUNCARA
ASSISTDE
ALLE
L L E“COLOMBE”
ME T E S T RANIE
TEDESCHE
RE
Il sogno di un italiano… andare in vacanza
In molti preferiranno il “mordi e fuggi” con soggiorni sempre più brevi
l sogno di un italiano? Andare
in vacanza. Resterà, purtroppo, solo un sogno. La crisi
economica ha infatti costretto
milioni di persone a eliminare
o, quantomeno, ridurre i propri desideri e abitudini. Sacrifici che, anno
dopo anno, sono aumentati inevitabilmente pur di far quadrare i conti
in casa. Una situazione surreale fino
a una decina di anni fa. Sì, perché
in pochissimi facevano a meno di
una vacanza. Anche vicino casa,
ma si concedevano un po’ di relax.
Oggi non è più così. Messa da parte
la villeggiatura, c’è chi ha addirittura
ridotto il “mordi e fuggi” del weekend. Non conviene più, per molti.
Un trend negativo in costante aumento. La situazione di forte crisi si
conferma anche quest’anno per le
vacanze degli italiani. Solo una percentuale esigua di persone si concederà la tradizionale vacanza estiva
(di almeno una settimana), pari al
31% degli italiani (circa 18,6 milioni
di cittadini). A segnalare un andamento niente affatto incoraggiante
è l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che ha analizzato
lo status di vita degli italiani, interrogando un campione statistico,
composto da famiglie residenti nello
Stivale, sia nei piccoli centri che
nelle grandi città, per sondare le
intenzioni relative alle vacanze estive,
approfondendo anche i primi dati
sull’andamento di giugno per scattare una fotografia della realtà. Da
cui emerge il malessere e le difficoltà
degli italiani a trovare la quadra.
I
Dall’indagine compare che molte
famiglie saranno costrette a rinunciare alle partenze come l’anno
scorso. Si conferma in questo modo,
purtroppo, la forte contrazione della
domanda turistica iniziata in questi
anni, infatti il numero di cittadini
che vanno in vacanza è passato da
29,4 milioni nel 2008 a 18,6 milioni
stimati nel 2015. Poco più della metà
di sette anni fa.
I pochi che partiranno, invece, lo
faranno soprattutto all’insegna del
risparmio, cercando l’ospitalità presso amici e parenti, nonché avventurandosi nella sperimentazioni di
formule innovative come lo scambio
casa.
In molti preferiranno, però, le vacanze “mordi e fuggi”, con soggiorni
sempre più brevi. Ma dove? Le tendenze, in questo senso, sono soprattutto orientate verso le capitali
europee o esperienze e percorsi
enogastronomici. Perché le mete
italiane sono troppo care. Meglio
concedersi un po’ di relax all’estero.
Emerge in tal senso, sempre più
chiaro, il contrasto con il 10% delle
famiglie molto benestanti, che sceglieranno mete di lusso.
“Un andamento drammatico, soprattutto se si pensa che il turismo
è un settore chiave per l’economia
del nostro Paese. Il rilancio del comparto rappresenta un’enorme op-
portunità di crescita occupazionale
e di sviluppo”, hanno fatto notare
Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti,
rispettivamente presidenti di Federconsumator e Adusbef, dando
qualche consiglio agli imprenditori
italiani e al governo: “Per questo è
fondamentale favorire il miglioramento dell’offerta turistica in Italia
ed avviare, di pari passo, un serio
piano di rilancio del potere di acquisto delle famiglie”.
UN ESEMPIO DI GEMELLAGGIO VIRTUOSO COL CANADA
FINISCE L’AGONIA DELLA CASSA INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI DURATA SETTE ANNI
Fiat Nola: ok ai contratti di solidarietà
Agroalimentare: la ricerca che vince
i va avanti. La Fiat Chrysler
e le organizzazioni sindacati hanno trovato l’accordo per il centro logistico di Nola,
in provincia di Napoli, dove dal
primo di luglio per i 300 lavoratori
dell’impianto sarà superata la
cassa integrazione straordinaria
e si passerà ai contratti di solidarietà.
Una notizia certamente positiva.
I nuovi contratti, infatti, sostituiranno la cassa integrazione
durata ben sette anni, in scadenza
per il 13 luglio. Soddisfazione
è stata espressa dalle organizzazioni sindacali.
“E’ un passo in avanti importante
che permette finalmente l’allineamento del centro di Nola allo
stabilimento di Pomigliano”, ha
commentato il segretario regionale Uilm Campania, Giovanni
Sgambati, che ha poi spostato i
riflettori su un’altra realtà industriale strategica: “Ci rimane ancora un’ultima realtà - ha aggiunto Sgambati - quella di Magneti Marelli per cui va trovata
una soluzione. Noi continueremo
a insistere affinché ci sia lavoro
aggiuntivo a Pomigliano che
possa far rientrare definitivamente tutti i lavoratori”.
Gli ha fatto anche il leader di
Fim, Ferdinando Uliano, che,
oltre ad esprimere la sua soddisfazione per la trattativa, ha indicato la strada da percorrere:
na prospettiva positiva
per la ricerca scientifica
e innovazione nel campo
agroalimentare. Un gemellaggio
tra Italia e Canada che, in quest’occasione, ha portato i frutti
sperati.
Risultati inseriti nell’evento Fuori
Expo LoDI2015 - Living Expo,
che presenta l’attività scientifica
svolta nel triennio di progetto,
con particolare attenzione a:
food safety, con la problematica
della presenza di micotossine
nelle derrate cerealicole di mais
e frumento e la necessità di individuare metodologie sinergiche
per il contrasto e la prevenzione;
innovazione nei prodotti lattiero
caseari, con riferimento alla
qualità ed alla innovazione nelle
formulazioni, tenendo conto sia
del valore nutrizionale che delle
richieste di mercato, in funzione
della innovazione di processo
e di prodotto; agroenergie, con
studi genomici sul genere Arundo come pianta da biomassa
per il suo impiego nel settore
della ricerca di fonti energetiche
rinnovabili.
Obiettivi comuni dei ricercatori
e degli studiosi italiani e canadesi
coinvolti sono stati, da una
parte, il reciproco scambio di
know-how e la promozione di
iniziative bilaterali per la condivisione e l’accrescimento della
conoscenza, dall’altra, lo svi-
S
U
“Abbiamo portato i contratti di
solidarietà a Pomigliano, lo abbiamo fatto per Nola e nei prossimi giorni porteremo il lavoro
e i contratti di solidarietà anche
per la PCMA di Napoli”.
Il prossimo obiettivo è chiaro:
avere in ogni stabilimento campano tutti i lavoratori completamente impiegati entro il 2018.
“Questo per noi è fare sindacato
- ha concluso il segretario nazionale Fim-Cisl - non le chiacchiere al vento sentite in questi
anni”.
Ma è la polemica tra i sindacati.
A mettere i puntini sulle ‘i’ ci ha
pensato Crescenzo Auriemma,
segretario regionale per il settore
auto della Uilm.
“Uno spiraglio per gli operai
che smentisce qualche organizzazione sindacale che voleva
questo reparto chiuso e decot-
to”, ha scandito il sindacalista,
che non si è nascosto dietro a
un dito: “È chiaro che si tratta
di un sacrificio forte - ha continuato - ma è in continuità
con gli impegni presi finora
dalle organizzazioni sindacali
firmatarie sullo stabilimento di
Pomigliano”.
“Con l’accordo – ha spiegato
invece Raffaele Apetino, segretario regionale Fim - tutti i 284
lavoratori del polo logistico di
Nola saranno interessati dal contratto di solidarietà, con una riduzione complessiva della percentuale di orario di lavoro al
53 per cento, migliorativa rispetto
anche a Pomigliano, sconfessando ancora una volta chi riteneva che il sito di Nola era un
contenitore vuoto senza prospettiva, ed i lavoratori fossero
abbandonati a se stessi”.
luppo di innovazioni scientifico-tecnologiche.
In questo ambito, il CRA, con
il suo Centro di ricerca per le
produzioni foraggere e lattiero
casearie di Lodi, ha collaborato
con l’Agriculture and Agri-Food
Canada (AAFC), ente governativo
di ricerca in campo agroalimentare, relativamente alla nutraceutica e all’innovazione dei
prodotti lattiero-caseari.
Tra gli studi condotti, vi è quello
finalizzato alla creazione di un
nuovo formaggio, tipo crescenza. Si tratta di un prodotto
dietetico (70% di acqua), a basso contenuto di grassi e con
un alto valore nutrizionale, arricchito in acido folico ed altri
batteri lattici, ottenuti in modo
naturale, senza apporto di ad-
ditivi chimici e sfruttando unicamente l’attività microbica, col
risultato di migliorarne anche
struttura e gusto.
Avviato nel 2012 e finanziato
dal ministero per le Politiche
agricole alimentari e forestali,
il progetto Canadair, è stato caratterizzato da un’intensa attività
di scambi bilaterali e stage all’estero per la formazione del
personale presso laboratori gemellati ed operanti nel medesimo
settore di studio.
“Canadair - afferma Ida Marandola, direttore generale Cra - è
senz’altro un esempio virtuoso
d’internazionalizzazione e scambio tra comunità scientifiche di
Paesi diversi, nell’ambito della
ricerca pubblica agro-alimentare”.
9
Sabato 20 giugno 2015
DALL’ITALIA
ASSENTEISMO NEL CASERTANO: 24 PROVVEDIMENTI CAUTELARI
Orta Atella: scoperta truffa al Comune
I dipendenti indagati timbravano i cartellini al posto dei colleghi non presenti sul luogo di lavoro
ono loro i più zelanti a timbrare il cartellino… dei
colleghi. A raggiungere il
triste primato sembra siano
84 dipendenti comunali di
Orta Atella nel casertano. Ieri mattina sono state eseguite dai Carabinieri della Stazione di Orta di
Atella e della Compagnia di Marcianise 24 ordinanze cautelari, con
S
obbligo di presentazione, nei confronti di altrettante persone, emesse
dal GIP del Tribunale di Santa Maria
Capua Vetere, con contestuale avviso di garanzia nei confronti di
complessivi 85 indagati, di cui 84
dipendenti del comune di Orta di
Atella e un soggetto estraneo al
pubblico impiego.
Un sistema consolidato da anni.
Entravano e uscivano senza controllo dagli uffici comunali, ma il
registro di presenza, li dava regolarmente in servizio. Tra marzo e
maggio del 2013 i carabinieri locali,
guidati dal capitano Nunzio Carbone, hanno installato delle telecamere nascoste presso i dispositivi
in cui i dipendenti comunali timbravano l'uscita e l'entrata dal lavoro
presso gli uffici del comune. Il sistema messo in piedi dai dipendenti
infedeli, consisteva nell'affidare ad
un dipendente a turno i badge di
tutti gli altri per farlo marcare. Nei
turni di notte un solo dipendente
timbrava per tutti e poi rientrava
tranquillamente a casa. Il mattino
dopo era il turno di un dipendente
diverso che effettuava la stessa il-
SCANDALO NELLA MOTORIZZAZIONE CIVILE. SEQUESTRATI DUE CENTRI
False revisioni, arresti tra Calabria e Sicilia
lecita operazione sempre per conto
di tutti gli altri dipendenti.
I carabinieri hanno scoperto, inoltre,
come si legge in una nota diffusa
dagli inquirenti, che in molti casi,
addirittura, la condotta truffaldina
è stata consumata da alcuni esponenti della locale polizia municipale,
i quali si sono avvalsi della collaborazione di altro dipendente comunale, che marcava il cartellino
marcatempo al loro posto. Il sistema
era attuato in particolare dagli addetti alla vigilanza del municipio e
delle scuole.
I delitti contestati ai dipendenti infedeli sono quelli di truffa aggravata
in danno dell'ente locale di circa
85.000 euro. I tutto è stato inoltrato
alla Procura presso la Corte dei
Conti per l'avvio anche del procedimento di responsabilità contabile.
Per i 24 dipendenti, ieri mattina, è
scattato l'obbligo di presentarsi
presso la caserma dei carabinieri
prima e dopo il turno di lavoro. Gli
indagati in tutto, sono 85 su 128 dipendenti. Quasi i due terzi dell'intera pianta organica era dedita,
quindi, alla truffa ai danni della
pubblica amministrazione.
L'accusa nei confronti degli indagati è di truffa aggravata e false
attestazioni. Da valutare la posizione dei dirigenti dei servizi comunali sotto i cui occhi avveniva
l’imbroglio.
Chantal Capasso
Blitz a Nocera inferiore
Le fiamme gialle hanno scoperto che i controlli sulla regolarità delle auto erano mendaci ed incompleti
Danni per 40 milioni di euro all'Inps,
fermate sette persone e un funzionario pubblico
na maxi operazione dei finanzieri
della Compagnia di Palmi ha messo a segno l’esecuzione di dieci
misure cautelari fra la provincia di Reggio
Calabria e Messina, di cui 6 nei confronti
di funzionari della motorizzazione civile
di Reggio Calabria, nonché il sequestro
di 2 sedi del centro revisioni "Cmp revisioni" e di 125 carte di circolazione di
mezzi pesanti ed autoveicoli.
L'attività investigativa, coordinata dal
procuratore capo della Repubblica di
Palmi, Ottavio Sferlazza, e dal sostituto
procuratore Luigi Iglio, e condotta dalla
guardia di finanza, ha permesso di ricostruire un sistema truffaldino consolidato attraverso il quale venivano svolte
false revisioni. Sempre oggetto dell’indagine scoprire l'esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata alla
commissione di numerosi reati di falso
in atto pubblico.
Questo è stato l’epilogo di una complessa attività investigativa compiuta
dalle fiamme gialle, ha potuto scovare
che, presso il "Cmp revisioni2, i controlli
venivano effettuati in maniera incompleta
o, in molti casi, venivano svolti in assenza
dei veicoli stessi.
In particolare, alcuni funzionari della
motorizzazione civile, per i quali la normativa prevede l’intervento obbligatorio
per le revisioni di mezzi la cui massa a
pieno carico risulta superiore a 3,5 tonnellate, nell'esercizio delle proprie funzioni e investiti della carica di pubblico
ufficiale, in molte occasioni, facevano
risultare come regolarmente eseguite
le prescritte revisioni, omettendo di ese-
ll'alba di ieri mattina, i carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare.
Scoperti dalle forze dell’ordine
contratti di lavoro fittizi e pratiche
previdenziali fasulle creati ad
hoc ed autorizzati da un funzionario dell’Inps di Nocera Inferiore, che in cambio riceveva
compensi illeciti. Questo è quanto
è emerso dall’inchiesta condotta
dal pm di Nocera Inferiore Roberto Lenza che ha consentito
di sgominare nel salernitano
un’associazione a delinquere
specializzata nelle truffe previdenziali.
Ai domiciliari 8 persone, tra cui
consulenti del lavoro, responsabili di patronati e commercialisti dell’agro nocerino sarnese, accusate di truffa aggravata
ai danni dello Stato. Il gruppo
poteva contare sulla complicità
di un 50enne, V.S., funzionario
della sede Inps di Nocera Inferiore, accusato anche di corru-
U
A
guire i controlli obbligatori e inserendo,
nei report finali, prove strumentali relative
ad altri mezzi.
Inoltre, sempre i responsabili dei centri
di revisione sotto inchiesta, per favorire
alcuni clienti, inserivano i mezzi in condizioni particolarmente a rischio, a seconda di chi fosse di turno, fra funzionari
della motorizzazione civile incaricati, al
fine di evitare la bocciatura dei controlli.
Il provvedimento restrittivo, disposto dal
gip di Palmi, Fulvio Accurso, è stato
emesso nei confronti del titolare e dei
dipendenti dei centri di revisione, per i
quali è stata disposta la misura cautelare
degli arresti domiciliari e nei confronti
di alcuni ingegneri della motorizzazione
civile di Reggio Calabria oltre ad un
altro socio del centro revisioni, per i
quali è stato disposto la misura cautelare
dell'obbligo di dimora. Contestualmente
alle ordinanze è stato eseguito anche il
sequestro della sede del centro revisioni
a Cinquefrondi, consorziato con il 'cmp
revisioni', e la sede del centro revisioni
di Polistena, anche quest'ultimo consorziato con il 'cmp revisioni.
Inoltre, altri elementi probanti dell'irregolare esecuzione delle revisioni sono
pervenuti grazie alle risultanze delle
attività di intercettazione telefonica e video, nonché dagli esiti delle attività di
perquisizione e successiva acquisizione
documentale. I dati così reperiti sono
stati analizzati mettendo in evidenza numerose incongruenze tra il numero di
veicoli che accedevano alle diverse sedi
e il numero di revisioni effettuate nello
stesso giorno nonché discrasie nelle
tempistiche necessarie per una corretta
esecuzione dei controlli.
Elvira Mami
zione, che per il riconoscimento
di pratiche fasulle intascava mazzette dalla organizzazione.
Risulta indagato a piede libero
anche un funzionario dell’Inps
di Castellamare di Stabia, interdetto per 12 mesi dai pubblici
uffici. È stato anche eseguito
un sequestro preventivo di somme di denaro, beni mobili e immobili, conti e depositi bancari,
per un valore complessivo di
circa 37 milioni di euro. Le
persone coinvolte sono tutte ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata
a una pluralità di truffe aggravate
ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, mentre il funzionario è
ritenuto anche responsabile di
corruzione, rivelazione di segreti
d'ufficio e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici. Altri due funzionari,
indagati per i medesimi reati,
sono stati sospesi dall'esercizio
del pubblico ufficio per la durata
di un anno.
Ch.C.
10
Sabato 20 giugno 2015
DALL’ITALIA
LASICILIA:
VICENDA GRECA
SEICENTO
SI ARRICCHISCE
CITTADINIDIDICONO
UNA NUOVA
“ADESSO
PUNTATA.
BASTA”
CON ATENE
E PRESE
CHE FANTANO
UN ASSIST
UN ALLE
E S POS
“COLOMBE”
T O IN PROCURA
TEDESCHE
Crollo del viadotto Himera:
dove sono finiti i fondi europei?
L’avvocato: “Chiediamo alla magistratura di verificare se ci sono estremi di reato”. I tecnici: “La frana poteva essere evitata”
P
onte Himera, autostrada A19 Palermo Catania. Il cedimento di
uno dei piloni del viadotto, avvenuto poco più di due mesi fa,
finisce in Tribunale. O meglio,
nei tribunali. Sono infatti tre (Termini Imerese,
Caltanissetta e Messina) le procure presso le
quali è stato in queste ore presentato un
esposto sottoscritto da oltre seicento cittadini
siciliani, che si sono coordinati nel gruppo
“Adesso basta”, nato su facebook e decisamente agguerrito.
L’avvocato Aldo Caruso spiega: “Nell’esposto
riferiamo all’autorità giudiziaria cosa abbiamo
scoperto sugli enti competenti preposti al controllo del territorio. Consultando la documentazione sul sito della Regione – ha dichiarato il
legale nel corso di una conferenza stampa –
abbiamo individuato un uso ‘dissennato’ di risorse comunitarie per attività di prevenzione,
monitoraggio, controllo e gestione del rischio
idrogeologico. Chiediamo alla magistratura di
verificare se ci sono estremi di reato”.
Sembra inoltre che oltre al miliardo e mezzo
di euro i fondi europei attribuiti in seno al
Programma operativo per lo sviluppo regionale
e destinati alla sicurezza delle infrastrutture,
ci siano anche “20 milioni per un database
per il monitoraggio del territorio, tre milioni
previsti dal Piano di azione e coesione, destinati
a un tavolo tecnico per studi e indagini sulle
alluvioni. E ancora: 730 mila euro per un progetto dell'Osservatorio delle acque, organo
che ha il compito di monitorare il territorio
con 255 stazioni”.
Che fine hanno fatto i soldi che avrebbero
dovuto essere impiegati per evitare non solo
il crollo del viadotto Himera, ma anche gli
altri problemi della viabilità siciliana? “Sperperati, dissipati in consulenze e progetti poco
funzionali ad arginare il rischio idrogeologico
in Sicilia benché destinati a questo - denuncia
il gruppo ‘Adesso basta’ - e noi ci ritroviamo
in una Sicilia in ginocchio. Per questo in tantissimi hanno deciso di reagire mettendoci la
faccia e la firma”. E Maria Sole Vizzini, una
delle promotrici, aggiunge: oltre all’esposto
“abbiamo anche inviato una diffida alla Regione
in cui chiediamo l’apertura di un’attività ispettiva interna e chiarezza e trasparenza sulla
gestione delle somme”.
E anche, si spera, sui tempi e modi di realizzazione dei lavori di riparazione. Per i quali
non è però ancora stato presentato alcun progetto. Il commissario nominato dal Ministero
delle Infrastrutture il 30 maggio dopo la dichiarazione dello stato di emergenza ha tempo
fino al 29 giugno per presentare il programma
degli interventi e indicare i tempi di realizzazione. E se appena insediato aveva dichiarato
che si sarebbe preso tutti i giorni a disposizione, c’è chi ritiene possibile che forse si
riuscirà ad anticipare, almeno un po’, anche
se i nodi ancora da sciogliere sono tanti e
non di poco conto (tra essi abbattere una
sola o entrambe le carreggiate? Fare una
gara d’appalto ristretta o una aperta?). Senza
contare che, come riferisce l’Ansa, il ministero
delle Infrastrutture ha trasmesso il dossier
redatto dai suoi tecnici alla Procura competente
e all’Anticorruzione: una relazione dettagliata,
le cui conclusioni sono che la frana poteva
essere evitata. Nel frattempo, la Sicilia resta
divisa in due. Con tutti i problemi che tale situazione comporta.
Clara Lupi
REGGIO CALABRIA
Il consigliere comunale e quelle esternazioni fuori misura
Filippo Burrone e i suoi post offensivi contro la destra, i marò e le vittime delle foibe
ilippo Burrone e le sue parole
in libertà su facebook. Il consigliere comunale di Reggio
Calabria, eletto nella lista Reset,
si è in questi giorni trovato al
centro di un’accesissima polemica
per alcune sue esternazioni sul
noto social network. A cominciare
da quella sui suoi colleghi del
centro destra, che ha apostrofato
con epiteti come “fascistelli, topi
di fogna indegni persino di mettere
il naso fuori di casa, prezzolati,
iene che hanno banchettato sulle
carogne”. E altri che non è opportuno citare per educazione.
Dichiarazioni pesantissime, alle
quali se ne aggiungono altre che
F
non si limitano a prendersela con
la controparte politica. Burrone ne
aveva infatti avuto anche per i
marò (“assassini e mercenari”),
per Mussolini (del quale ha pubblicato un’immagine a piazzale
Loreto, con il commento “a me
piace ricordarlo così”) e per sua
nipote Alessandra (“perché non
si mette la maglietta con la scritta
al contrario, così può leggerla anche quella m…. di suo nonno?”),
per le vittime dei partigiani slavi
(“W Tito e le foibe, W Stalin e i
gulag, w i rossi che hanno fatto
pulizia di collaborazionisti e negazionisti”) e per i sacerdoti. Esternazioni queste che, oltre a denotare
una certa mancanza di misura,
buon gusto, educazione e rispetto,
appaiono decisamente inappropriate per un rappresentante delle
istituzioni.
L’inevitabile discussione che ne è
derivata è stata ovviamente molto
accesa. Ed ha visto scontrarsi da
un lato i componenti di tutti i gruppi e partiti della destra reggina,
che hanno chiesto le dimissioni
immediate del consigliere Burrone
e dall’altro i partiti di maggioranza,
che hanno accusato l’opposizione
di “alimentare una campagna di
odio verso il sindaco e chi lavora
con lui ogni giorno”. E se qualcuno
ha espresso solidarietà a Burrone
per quello che è stato definito un
“terribile, sterile e infruttuoso stalking mediatico”, attuato nei confronti del consigliere da chi è “incurante del dolore causato alla
sua famiglia e ai cittadini onesti
che gli vogliono bene”, viene da
chiedersi come mai quella stessa
commossa e partecipata solidarietà non è stata manifestata nei
confronti di coloro che, in misura
anche molto grave, sono stati offesi
dai post del consigliere.
Il sindaco di Reggio Falcomatà
dalla sua ha consigliato all’incauto
Burrone di “pensare a quanto sta
accadendo con un po’ di ironia” e
lo ha rassicurato confermandogli
pubblicamente la propria fiducia.
“Si è trattato certamente di uno
scivolone. Chiedo scusa alla città
per il linguaggio politicamente
non corretto e a tutti coloro che,
non rivedendosi nelle mie accuse,
si sono sentiti offesi. A tutti – ha
dichiarato il consigliere - dico di
giudicarmi per la persona che
sono, per il mio percorso politico
e umano. La mia storia parla per
me”. Certo che ci si attiene a quanto scritto su facebook, non sembra
una bella storia.
Cristina Di Giorgi
mini e una donna) mentre altri due risultano ad ora ricercati. L’accusa, per
tutti, è di “associazione a delinquere
finalizzata alla commissione di truffe,
di tentate truffe, di falsi in atti documentali e di sostituzione di persona”.
Nel corso del blitz, al quale hanno
partecipato anche diverse pattuglie
della guardia di finanza di Cuneo, sono
stati sequestrati una villa nel cuneese
ed una serie di beni mobili e rapporti
bancari per un valore complessivo di
oltre un milione di euro, oltre a documenti finanziari e altro materiale.
Il complesso lavoro di indagine ha por-
tato gli inquirenti a svelare un meccanismo attraverso il quale l’organizzazione
criminale, per mezzo di società create
ad hoc, acquistava da aziende piemontesi e nazionali operanti nel settore alimentare merci e prodotti, che successivamente, tramite aziende e rivendite
compiacenti, reimmetteva sul mercato
a prezzi inferiori. “L’associazione criminale aveva poi avviato – si legge
nelle agenzie – il reinvestimento dei
proventi illeciti anche all’estero, provvedendo alla costituzione di società per
il riciclaggio degli utili derivanti dall’attività criminale”.
CdG
PIEMONTE
Truffa nel settore agrolimentare
Il blitz delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di quattro persone
e al sequestro di beni per oltre un milione e mezzo di euro
a squadra mobile di Asti, in collaborazione con i colleghi di Alessandria, Cuneo e Vercelli ed il
supporto dei Reparti Prevenzione Crimine del Piemonte e della Liguria, ha
effettuato ieri mattina un blitz che ha
L
sgominato un’organizzazione criminale
che aveva costruito una fitta rete di
contatti commerciali attraverso i quali
truffava diverse aziende nazionali e
multinazionali operanti nell’ambito
del settore agroalimentare.
Nel corso dell’operazione, denominata
“La svolta”, sono state eseguite numerose perquisizioni e vari provvedimenti di custodia cautelare. Le manette
sono scattate ai polsi di quattro membri
dell’associazione a delinquere (tre uo-
11
Sabato 20 giugno 2015
CINEMA
E S ORDIO AL LA REGIA PER GIORGIO PASOTTI: UN FILM DIRETTO A QUATTRO MANI CON MAT T E O BINI ORA NE L L E S AL E ITAL IANE
Io, arlecchino: sentimenti e nostalgie
in una commedia favolistica
Storia di due generazioni a confronto, due mondi distanti, quello superficiale
della televisione e quello viscerale ed emotivo di una piccola compagnia teatrale
di Luciana Caprara
iorgio Pasotti da attore a regista, passa
dietro la macchina da presa con Io, Arlecchino. La storia è quella di Paolo,
noto conduttore di un talk show televisivo
pomeridiano che viene raggiunto a Roma
dalla notizia che il padre Giovanni è stato ricoverato
in ospedale in provincia di Bergamo dove abita.
Giovanni, oggi anziano attore teatrale e famoso Arlecchino di un tempo, vuole continuare a recitare
con la piccola compagnia che lo segue con devozione.
La figura di Arlecchino sembra essere, a poco a
poco, al centro del copione. Il punto determinante
è l’idea di un Arlecchino in cerca di se stesso, o
meglio di Giovanni e di Paolo che prima ritrovano
se stessi per poi riscoprirsi in una vita completamente nuova.
Film semplice, sobrio e commovente. Le vicende
narrate coinvolgono due mondi distanti, quello
superficiale della televisione, freddo e calcolato,
in contrasto con quello più viscerale ed emotivo
di una piccola compagnia teatrale.
E proprio da questo scontro nasce la necessità di
recuperare le tradizioni del protagonista, abituato
ai ritmi frenetici e a vivere rapporti impersonali, si
ritrova catapultato in una valle angusta, con poche
persone, animate da una forza vitale a lui finora
sconosciuta.
Arlecchino rappresenta proprio questa spontaneità,
esponente di una Commedia dell’Arte che racconta
vizi e virtù, nel modo più semplice ed immediato
possibile. Una volta conosciuta questa realtà,
tornare indietro diventa quasi impossibile, e come
lo è stato per l’anziano Giovanni, così lo sarà per
il figlio Paolo.
Sicuramente ispirato al grande Ferruccio Soleri,
dal 1959 protagonista della commedia “Arlecchino
servitore di due padroni” di Giorgio Strehler, che
ha fatto della famosa maschera bergamasca il
G
proprio alter ego. E se alcune voci dicevano
potesse essere proprio lui ad interpretare Giovanni,
per il ruolo del padre protagonista, alla fine si è
optato sempre per un attore di spessore come
Roberto Herlitzka.
Insomma, questa opera prima e' leggera ma non
superficiale, romantica ma non sentimentale è
come un omaggio che un uomo di cinema ha
voluto fare a una grandissima maschera del teatro:
quell'Arlecchino che dalla metà del Cinquecento è
la quintessenza di una libertà gioiosamente anarchica
e di un'arguzia verbale mai premeditata.
Nel suo invito a riconoscere l'importanza della tradizione, soprattutto in relazione a un mestiere
sempre più battuto dal vento della sciatteria e del
falso naturalismo, Giorgio Pasotti ha intrecciato
vita vissuta a vita inventata, e da artista non più ragazzo ha voluto compiere un percorso a ritroso,
verso le terre bergamasche che gli hanno dato i
natali e da cui si è allontanato per trovare la propria
strada prima in Cina e poi negli Stati Uniti.
Io, Arlecchino compie il suo viaggio di riconciliazione
con la scena buffonesca attraverso il classico rapporto padre-figlio (Herlitzka-Pasotti) sul punto di
morte del primo, con una risoluzione forse scontata,
ma priva di drammi e orpelli che appensantirebbero
la commedia a cui si rende omaggio, pur in
maniera semplicistica. Lo scontro tra i due, che
porta con sé la contrapposizione fuori-campo dell'attività teatrale di Herlitzka e quella filmica di
Pasotti, è rappresentato inoltre dal binomio teatro
e televisione. Il regista-protagonista mette in scena
la decadenza parallela dei due tipi di spettacolo,
medievale e contemporaneo, nella carenza rispettiva
di spettatori e di contenuto.
In questo contesto, la figura di Arlecchino diviene
congiunzione perfetta del discorso, quale personaggio: servitore, è vero, ma della sua libertà pur
sempre il padrone.
Grazie ad un cast di bravissimi attori, Herlizka su
tutti, il film ricrea la magia del teatro sul grande
schermo, purtroppo però, fatta eccezione per le sequenze che portano in scena le famose maschere veneziane, la cornice che fa da sfondo al film è infarcita
di cliché e risvolti narrativi clamorosamente prevedibili.
A partire dal conflitto teatro-televisione sembra
però che il regista voglia puntare troppo su ciò
che vi è di più riuscito, ovvero proprio sulla Commedia dell'Arte portata in scena dalla piccola compagnia teatrale, il film lo marginalizza. Il risultato
finale mostra molte buone intuizioni, ma finisce
per risultare a volte troppo rigido. E’ un film, insomma, che unisce commedia e dramma e coniuga
alcuni momenti ben riusciti.
DAL FUMETTO DI ANDREA PAZIENZA AL GRANDE SCHERMO CON UNA TRASPOSIZIONE DELL’OPERA NARRATIVA DI ALDO NOVE
La vita oscena di Renato De Maria
Romanzo di formazione intenso con un cast tecnico di prim’ordine che
vede Daniele Ciprì direttore della fotografia e il montaggio di Jacopo Quadri
rasposizione del dolente e sovvertente romanzo di Aldo Nove,
La vita oscena conferma l'interesse
di Renato De Maria per i personaggi
che vanno incontro al nulla avendo
come unica colpa l'innocenza.
Dopo aver messo in schermo la vita
perfetta e al contempo inadeguata di
Andrea Pazienza “PAZ”, De Maria traduce
in immagini trattenute e allentate la biografia di Antonio Centanin, in arte Aldo
Nove.
Scampato alla morte, ambita e lambita
in seguito alla dipartita dei genitori, lo
scrittore ha consegnato diversi anni
dopo al linguaggio letterario la propria
traiettoria esistenziale, ripatteggiando,
ricucendo e riconciliandosi col presente.
Gli 'effetti speciali', funzionali a interpretare i fantasmi di Andrea e a riprodurre
il mondo allucinato dalla droga, impediscono al film di 'soffrire', di incarnare
l'abuso di piacere e afflizione.
Nondimeno La vita oscena diventa stimolo per una liberazione, un'occasione
di fuga dal mondo uniformato e unifor-
T
mante del cinema italiano, trovando un
linguaggio instabile, uno sguardo eccitato
e un protagonista ardente e credibile
nel convertire la maledizione in elezione.
Se Andrea Pazienza trasfigurava vita e
rifiuto col disegno, l'Andrea di De Maria
lascia che la memoria di chi ha amato
attraversi l'imbuto stretto del linguaggio,
producendo pagine di poesia e una
corsa febbrile, che è il grande motivo
del film. Una corsa che dietro l'apparenza
della resa urla la volontà del protagonista
di restare nel flusso della vita e nella
sua circolarità imperfetta.
Ipercinetico e avviato verso il consumo
spasmodico di oggetti perfetti e già
morti il giorno dopo il loro trionfo, il
film è ambientato nella Milano da bere
e negli anni della Marlboro's way of
life, La vita oscena è un 'romanzo' di
formazione rincorso dal dolore di un
lutto e alla ricerca di un confine con cui
marcare la propria esperienza e il proprio
mondo. Con cui testimoniare la vita,
che è poi la vita (oscena) di tutti.
È un viaggio allucinato e surreale.
Una realtà distorta dall’eccessivo abuso
di droghe, alcol e sesso. La storia di un
dramma che si srotola attraverso
percezioni alterate, in una soggettiva
psicologica estremizzata oltremisura
dall’apparato scenico, caricata fino all’osceno.
Quello di Renato De Maria sembra
infatti un ricorso esasperato a tutto il
repertorio di soluzioni visive allucinate,
psichedeliche, di derivazione lynchiana
o ricalcate direttamente dal Trainspotting
di Danny Boyle.
Ma La Vita Oscena, a differenza di questi,
è invece un film che ci sembra a tutti i
costi drammatico, e ulteriormente indigesto e monotono, perché non raccontato
con l’edulcorante e intelligente umorismo
di un Boyle.
Un film che nonostante la sua visionarietà, le sue trovate stranianti e le sue
immagini trasgressive resta piatto. È,
insomma, un film di abusi, da quelli
consumati da Nove a quelli registici di
De Maria. Un’intenzione che risponde
senz’altro alla necessità di rendere per
immagini il turbamento e la paranoia
raccontate dal tormentato scrittore nella
sua omonima autobiografia, ma che in
definitiva ci risulta sconclusionato, perso
in questi esercizi di stile tra l’onirico e il
grottesco, in cui si fa sentire l’influsso
fumettistico e irriverente della rivista
Frigidaire.
La realtà filtrata dalla sguardo del giovane
si palesa per le sue insite incongruenze,
le sue bizzarre presenze e la sua imperscrutabile essenza. Il suicidio, più volte
tentato e fallito, sembra l’unica soluzione
per sfuggire ad una vita in cui l’uomo è
incastrato in una continua, ossessiva,
ricerca di un qualcosa, che spesso assume le forme artificiali dell’oggetto
materiale, di una massa corporea
qualunque che colmi l’abissale vuoto
esistenziale, e che in Nove si manifesta
attraverso la costante eccitazione, il
desiderio inappagato, che si degenera
in paranoia meccanica. È la ricerca disperata della figura materna persa, incastrato in una fase edipica che lo porta
a varcare ogni soglia, fino a raccontarla,
con lucida allucinazione, nel suo La Vita
L.C.
Oscena.
12
Sabato 20 giugno 2015
SOCIETA’
LA VICENDA
LA MARGHERITA
GRECA SI ARRICCHISCE
PIÙ LUNGA
DI UNA
DEL
NUOVA
MONDO
PUNTATA.
È PRONTA
CON ATENE
PER CHE
ENTRARE
FA UN ASSIST
NE L LALLE
IBRO“COLOMBE”
DE I RE CORD
TEDESCHE
Expo 2015: Che pizza!
Più di 60 italiani proveranno a realizzare un impasto di almeno 1 chilometro e 300 metri
di Chantal Capasso
L’
EXPO di Milano
2015 ospiterà la
pizza più lunga
al mondo entrando nel libro dei
record. Preparata tra ieri ed oggi,
20 giugno, si dovrebbe stabilire un
nuovo primato per iscriversi ufficialmente nel Guinness. Più di 60
pizzaioli italiani proveranno a realizzare una pizza di almeno 1 chilometro e 300 metri disposta lungo
tutto Decumano dell’Esposizione
Universale: per prepararla utilizzeranno circa 2 tonnellate di farina, 1
tonnellata di salsa di pomodoro e
1,5 tonnellate di mozzarella (tutti
rigorosamente made in Italy), per
un prodotto che verrà cotto in 5
forni speciali e assemblato su una
gigantesca teglia, lunga quanto la
pizza stessa.
I pizzaioli avranno a disposizione solo 18 ore,
che scadranno alle 13.00 di oggi per battere
il record, di circa 1100 metri di pizza attualmente detenuto dalla Calabria e prima ancora
dagli spagnoli.
L'iniziativa è stata presentata dal ministro alle
Politiche Agricole Maurizio Martina e dal
commissario unico di Expo Giuseppe Sala.
Il tentativo di raggiungere l’ambita meta ,
rientra all’interno della Settimana mondiale
del pomodoro che expo dedica al cosiddetto
oro rosso, che si terrà nel sito espositivo fino
al 21 giugno. Organizzato da La Pizza +1,
azienda piacentina leader italiana nella produzione di pizze fresche per la grande distribuzione, e da NIPfood, Nazionale Italiana Pizzaioli, che in passato ha già conquistato altri
quattro Guinnes World Record.
Lo staff complessivo sarà composto da circa
200 volonatri che, se il tentativo andrà a buon
fine, distribuiranno gratuitamente circa 35.000
tranci di pizza margherita al pubblico di Expo.
“Le feste di Expo Milano 2015 – ha affermato
il direttore generale di Expo Giuseppe Sala –
rappresentano la sintesi tra divertimento, degustazioni e dibattito. Abbiamo sempre creduto
che questo dovesse essere l’elemento fondante
degli eventi organizzati all’interno
del sito espositivo. Coinvolgere Paesi
e visitatori in appuntamenti di gioia
e condivisione di conoscenze ed
esperienze rende l’Expo ancora più
viva e il suo messaggio ancora più
importante”.
Parliamo di numeri e record da
battere. Nel nostro Paese c’è quello
conquistato, circa una settimana fa
in Calabria, dove 200 pizzaioli di
Rende (Cosenza) hanno sfornato
una margherita da 10 quintali di
farina, 8 di pomodoro, 7 di mozzarella per un totale di 1.299 metri
di pizza. In ambito europeo, la
pizza più lunga al mondo iscritta
nel libro dei record è stata impastata in Spagna.
Un altro record era stato stabilito
segnato dai pizzaioli di NipFood
con la pizza tonda ma più grande:
1200 metri quadrati per 40 metri
di diametro; 5.234 lastre d’impasti
assemblati sul piatto e cotti insieme sul
posto; per realizzarla avevano utilizzato circa
9 mila kg di farina, 4mila kg di pomodoro,
4mila kg di mozzarella, 190 kg di olio, 675
kg di margarina, 250 kg di sale marino, 100
kg di rucola, 125 kg di parmigiano reggiano
e 25 kg di Aceto Balsamico Dop. Il peso
complessivo della gigapizza era stato di 23
mila e 250 kg. Buona pizza a tutti!
SU INSTAGRAM DUE FOTO SEXY IN BIKINI DELLA STAR INTERNAZIONALE
Lady Gaga: delizia i fan col suo lato “B”
La pop star è alle Bahamas in tour con Tony Bennet e presto
debutterà come attrice nella serie American Horror Story: Hotel
i tempi del “45” giri i cantanti
deliziavano i fan con il lato
B del disco, ora, invece, nell’era in cui apparire è diventato
un must, i cantanti mostrano un
altro tipo di “lato B”.
Questa volta è il turno della provocante Lady Gaga, giorni fa aveva
diffuso su Instagram, le immagini
“a luci rosse” che la ritraevano
mentre era in sauna, facendo intravedere il suo bel décolleté, ora
tocca al suo…fondoschiena.
La star internazionale, ha pubblicato,
sempre su Instagram, due foto che
la ritraggono alle Bahamas con un
mini bikini. In una delle due, si mo-
A
stra in un costume due pezzi verde
vicina ad un albero e mostra il suo
lato B, nell’altra, la pop star è quasi
stesa sullo stesso albero.
Lady Gaga si trova alle Bahamas in
tour con Tony Bennet. I due artisti
sono attesi per l’Umbria jazz del
prossimo 15 luglio. Insieme hanno
collaborato alla realizzazione dell’album “Cheek to Cheek” uscito lo
scorso 23 settembre. Lady Gaga ha
dichiarato che il progetto è nato dal
rapporto di amicizia con Tony Bennett. L'album contiene classici di
musica jazz cantati in duo da Tony
Bennet e Lady Gaga, ma sono presenti anche i pezzi da solista.
La pop star che presto debutterà
come attrice nella serie American
Horror Story: Hotel, ormai al quinto
capitolo. Nel telefilm, presenti, anche, Sarah Paulson, Kathy Bates,
Evan Peters, Angela Bassett, Chloë
Sevigny, Wes Bentley e Max Greenfield (New Girl) e Cheyenne Jackson (30 Rock). Nel cast torna anche
Finn Wittrock che probabilmente
inizierà una love story proprio con
Lady Gaga, tra i due si insinuerà il
personaggio di Matt Bomer. A lasciarlo intendere è stato il co-ideatore Ryan Murphy su Twitter.
La pop star famosa per le sue provocazione debutta nel 2008 con l'al-
bum "The Fame" che la lancia sulla
scena internazionale con i singoli:
"Poker Face" e "Just dance". Nel
2014 vince il disco di diamante con
"Bad Romance" con oltre 10 milioni
di copie vendute digitalmente, la
prima artista femminile a ricevere
tale riconoscimento.
Ch.C.
PRIMO GIORNO IN AULA PER LE BLOG S TAR
Lucarelli, Soncini e… le foto dei vip
Al centro delle indagini, 191 immagini della festa della Canalis che si costituisce parte civile
ppena scarcerato Corona, coinvolto giudizialmente nel business
di foto paparazzate e ricatti, ecco
che spunta un altro processo nel mondo
vip. Quello che ieri mattina ha avuto
inizio e che ha visto sul banco degli
A
imputati: Selvaggia Lucarelli e di altre
blog star, Guia Soncini e Gianluca
Neri alias Macchianera, accusati di
aver 'rubato' i segreti delle starlette
riuscendo ad accedere "abusivamente"
ai loro account di posta elettronica,
dopo essere riusciti a ottenere codici
e password.
Mentre si sono costituiti parte civile Elisabetta Canalis, Mara Venier, Emanuele
Filiberto di Savoia e Federica Fontana,
insieme al marito Felice Rusconi.
Non solo avrebbero rubato foto e dati
dagli account dei vip, ma volevano
creare dei blog per pubblicarne i segreti. Da Elisabetta Canalis e Mara
Venier a Paolo Virzì e Scarlett Johansson: spiando le info private dei vip i
tre blogger, stando agli atti depositati
dai pm alla Procura di Milano, avrebbero creato un nuovo blog dove svelare
i segreti altrui.
Tutti i particolari dell’inchiesta che
ha portato al processo, come riferisce
l’Ansa, sono descritti nelle oltre 600
pagine di atti redatti dai pm di Milano
coordinati da Grazia Colacicco.
L’inchiesta, condotta dalla sezione
reati informatici di polizia giudiziaria,
è partita dall’analisi di alcuni sms del
dicembre 2010, rintracciati sui cellulari
degli indagati.
Si legge nei messaggi inviati dalla Lucarelli a Neri l’intenzione di mettere in
piedi un “blog insieme” sfruttando i dati
che, secondo le indagini, ‘Macchianera‘
sarebbe riuscito a raccogliere entrando
(illegalmente) nelle e-mail di diversi
vip. Il progetto prevedeva di coinvolgere
anche il giornalista Gabriele Parpiglia,
ma quest’ultimo non è indagato.
I dati acquisiti, scrive l’Ansa, sarebbero
stati poi conservati in due caselle di
posta elettronica denominate ‘GiorgioClone’ e ‘Copycat’. Violando l’account della modella Federica Fontana,
i blogger non solo si sarebbero impossessati di 191 fotografie della festa
del 32esimo compleanno della Canalis
a villa Oleandra di George Clooney,
ma avrebbero anche carpito la sua
rubrica telefonica.
Ch.C.