L`export spinge i distretti-moda
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L`export spinge i distretti-moda
Dall'analisi Intesa Sanpaolo sono in crescita 24 aree territoriali sulle 42 esaminate L'export spinge i distretti-moda Accelera l'Europa, torna la Russia che premia la manifattura del lusso Marta Casadei MENE Il 2016 si è aperto all'insegna della stabilità per l'export del sistema moda italiano che ha registrato un leggerissimo incremento (+o,5°i)con il secondo trimestre in aumento (+o,7%) rispetto al primo (+o,3%,). Le elaborazioni della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo su dati Istat restituiscono un quadro aggiornato delle performance del made in Italy sui mercati esteri: a brillare sono gli occhiali, +4,5% nel semestre, seguiti da tessile (+1,9%), abbigliamento (+ 1,1%), pelle (+0,8%). Negativo l'andamento die gioielli e bigiotteria: afronte di 6,5 miliardi di euro di esportazioni del 2015, nelprimo semestre dell'anno il settore haregistrato uncalo del7,7% , con un peggioramento nel secondo trimestre in controtendenza conil settore modanel suo complesso. «Il miglioramento dell'export del secondo trimestre è visibile soprattutto per il mondo dell'ab- bigliamento e della filiera della pelle - dicono Giovanni Foresti e Stefania Trenti, economisti della direzione Studi e ricerche dell'istitutobancario- ed è dovuto sia ad un andamento più favorevole della domanda in alcuni paesi sia ad una buona performance competitiva delle imprese italiane». Tra i mercati che hanno performato meglio gli economisti di Intesa segnalano «praticamente tutti gli europei con Francia, Germania, Spagna e Regno Unito che evidenziano una significariva accelerazione tra il primo ed il secondo trimestre». E importante, su questo fronte, «il ritorno in positivo delle vendite sul mercato russo,inforte crisi negli ultimi anni e ancora negative nel primo trimestre. Se confermato nella seconda parte dell'anno, potrebbe costituire un sostegno significativo, afronte invece della delusione del mercato cinese, in regresso sia nel primo che nel secondo trimestre, e della domanda statunitense». a r cf Abbigliamento Rimini l'area ha esportato capi per 113 milioni. La crescita nel semestre è +13,5%. +11 w.s Calzature Brenta Nel2°trimestre ha esportato scarpe per 175,7 milioni di euro. Nel semestre: +6,2%. Pelletteria Firenze Nel secondo trimestre l'area ha esportato merce per 892 milioni. Nel semestre: +5,7%. Abbigliamento Prato Tra aprile e giugno. Nei sei mesi esportazioni a +6,8%. Analizzando nel dettaglio l'andamento dei distretti produttivi italiani, l'indagine di Intesa Sanpaolo mostra come 24 delle 42 aree distrettuali esaminate abbiano chiuso il semestre con segno positivo. Il 2016 si era aperto con tutt'altra atmosfera: alla fine del primo trimestre, infatti, solo 14 distretti avevano registrato una crescita. Tra le performance più dinamiche ci sono quelle di "pesimassimi"come il distretto dellapelletteria e le calzature di Firenze che traaprile e giugno 2016 ha messo a segno un +6,7%. Cresce il tessileabbigliamento di Prato: ha chiuso il trimestre poco sotto i5oo milioni di export e un incoraggiante +6,1%, che sale a +6,8% se valutato su base semestrale, trainato da Spagna, Germania e Corea. In ascesaanche ildistretto della calzatura sportiva diMontebelluna (+i2,3% nel secondo trimestre) che piace in Germania, Francia e Regno Unito e l'abbigliamento di Rimini (+17°%° tra aprile e giugno e +13,5% nel semestre, anche grazie alla Russia. Tra le punte di diamante del manifatturiero di fascia alta spicca l'area delle calzature della Riviera del Brenta da dove sono partiti prodotti - è il distretto della calzatura di lusso -per un valore di 176 milioni di curo nel secondo trimestre (+11,9%). «Molti distretti del sistema moda sono stati in grado di rivedere la loro specializzazione geograficaper far fronte alle crisi di alcuni mercati- chiosano Foresti e Trenti- e per cogliere le opportunità presenti in altri. Ciò li pone in una situazione di vantaggio in un contesto macroeconomico complesso come quello attuale: la domanda interna di Russia e Medio Oriente potrà tornare a crescere grazie al graduale recupero del prezzo delle commodity, mentre la domanda statunitense sarà sostenuta dalla crescita occupazionale e dall'ulteriore rafforzamento del reddito disponibile delle famiglie». ® RIVRO U LIA NE RISERVAI A