Frati Minori dell`Emilia-Romagna Notiziario -1
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Frati Minori dell`Emilia-Romagna Notiziario -1
Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 1 Visita Canonica del Ministro I Lettera di indizione Carissimi, la visita canonica che il Ministro è chiamato a compiere nel triennio ha una rilevanza tutta particolare nella nostra vita di frati minori: questo ci dice la tradizione più forte del nostro Ordine, questo ci dicono le nostre leggi, questo mi dice l’esperienza di questi anni di servizio alla Provincia. Al termine delle tre giorni di formazione permanente, verso la metà del mese di febbraio, inizierò la visita canonica alla Provincia: inizierò dalla fraternità di San Piero in Bagno il giorno 14 febbraio 2005 e terminerò con le fraternità di Sant’Antonio in Bologna e di Imola nella prima metà del mese di maggio. Naturalmente, affinché la visita canonica possa essere ciò che deve essere, è indispensabile accoglierla e viverla con atteggiamento di disponibilità e di accoglienza da parte di tutti, con spirito di fede; in ascolto dello Spirito del Signore e nella riflessione attenta sulla nostra vita sia a livello personale che comunitario. È infatti, questa, una forte 2 - Notiziario occasione di ripensamento della nostra vita e di riflessione sulla prassi che quotidianamente mettiamo in atto. Prima di tutto avverto il mio servizio come luogo nel quale ogni fratello, nella verità, può trovare quello spazio che gli permette di verificare il proprio cammino vocazionale confrontandosi, alla luce della fede e delle proprie scelte, con il presente, cioè con quella precisa realtà dove è chiamato ad operare e ad esprimere la propria realtà di frate minore. Considero infatti l’ascolto come momento essenziale di questo nostro prossimo incontro. Tutti abbiamo un grande bisogno di essere ascoltati, ne avvertiamo la necessità, e l’ascolto sarà accompagnato da attenzione al dialogo, quale strumento privilegiato della ricerca comune della volontà di Dio, nella piena disponibilità e nella povertà di spirito. In secondo luogo, il nostro incontro a livello di fraternità, avrà come punto di partenza il Progetto di Vita Fraterna che tutte le guardianie, durante questo ultimo anno, in modo lodevole, anche con fatiche più o meno evidenti, hanno costruito e attraverso il quale si sono date quello che io considero un buon Sommario Visita Canonica 1 I - Lett. di indizione 1 II - Lett. Segretario 2 Dalla Curia Generale 3 Assistenti OFS 5 Vita della Provincia 10 I - Definitorio 10 In Terra Santa 11 Note di Cronaca 13 I - Bombardamento ...13 II - Padre Nobili 15 Francescanesimo ... 17 Abbiamo Vissuto 26 I Nostri Defunti 28 Eucarestia 31 Fraternitas n. 106 Notiziario Provincia di “CRISTO RE” Frati Minori dell’Emilia-Romagna (In copertina: “Il Crocifisso Risorto”, olio su legno, di Fr. Maurizio Piazza, 2000. Convento OFM di Villa Verucchio, Cappella del Postulato. Anno XXXVII - n.s. N. 103 - FEBBRAIO 2005 Sped. in Abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Bologna - Stampato in proprio Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98 Periodicità mensile Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci Redattore: Fr. Marco Zanotti Frati Minori dell’Emilia-Romagna strumento di lavoro per la nostra vita, una base per la verifica continua ed un buon fondamento per giungere ad un dialogo, all’interno delle nostre fraternità, che sappia toccare i punti nodali della nostra vita e le linee che specificano la nostra vocazione, superando, in tale modo, quella superficialità che a volte caratterizza i nostri capitoli conventuali. Ciascuno di noi trarrà sicuramente da questa esperienza, rinnovato slancio per il proprio cammino e per la propria testimonianza; sono certo, infatti, che tutti noi sapremo trarre da questo incontro la capacità per una rivisitazione bella e serena delle motivazioni più profonde del nostro essere frati minori per poi ripartire, nel cammino della nostra vita, con generosità e gioia. A tutti voi, Fratelli carissimi, alle Sorelle clarisse dei monasteri consociati, ai Fratelli dell’Ordine francescano secolare, chiedo di accompagnare questa esperienza di incontro, con la loro affettuosa e fraterna preghiera nella certezza che la benedizione del Signore illuminerà i nostri giorni, permettendoci di crescere ulteriormente nella comprensione del suo amore e nella gioia più profonda per il dono della nostra Professione nell’Ordine dei Frati Minori. A tutti, con affetto e nella gioia, l’augurio di Pace e Bene! Fr. Giuseppe Ferrari, ofm Ministro provinciale Bologna, Curia provinciale: 22 gennaio 2005 Frati Minori dell’Emilia-Romagna II Lettera del Segretario settimana per settimana le Fraternità che saranno visitate, per il giorno preciso ci sentiremo telefonicamente. Carissimo fratello Guar- CALENDARIO: 14-19 febbraio: S. Piero in Bagno, Cesena, Ravenna. 21-25 febbraio: Milano Marittima, Rimini. 28 febbraio - 4 marzo: Ferrara, Villa Verucchio. 7-11 marzo: Piacenza, Fiorenzuola. 14-18 marzo: Reggio Emilia, Parma, Nonantola. 11-15 aprile: Carpi, Modena, Fanano, La Verucchia. 18-22aprile: Montepaolo, Bologna (SS. Annunziata). 26-29 aprile: Bologna (Osservanza, S. Orsola). 9 maggio…: Bologna (S. Antonio, Infermeria), Imola. diano, ti invio la lettera di indizione della Visita Canonica del Ministro provinciale. Ti ricordo di preparare il seguente materiale: 1. Il Progetto di Vita Fraterna. 2. I verbali del Capitolo Conventuale (del Discretorio, del Coetus). 3. I registri economici con gli estratti conto bancari più recenti (questo anche per tutte le attività). 4. Il Registro delle S. Messe. 5. La Cronaca. 6. Il Libro della Visita Canonica. Oltre all’ascolto personale il Ministro provinciale desidera chiudere la Visita con un Capitolo conventuale che veda un confronto sul Progetto di Vita Fraterna. Inoltre il Ministro provinciale desidera incontrare il Discretorio della Fraternità locale OFS. I Guardiani delle Fraternità di: Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, Parma, Nonantola, Carpi, Imola, Montepaolo e Bologna “S. Antonio”, provvedano a fissare un appuntamento con il Vescovo della rispettiva Diocesi. Durante la Visita Canonica il Ministro provinciale incontrerà, brevemente, anche le Fraternità delle Sorelle Clarisse dei Monasteri consociati. Di seguito troverai il Calendario di massima della Visita; è stato usato il criterio di fissare Rimango a tua disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti. Ti saluto fraternamente. Fr. Marco Zanotti Segretario provinciale Bologna, Curia provinciale: 22 gennaio 2005 Notiziario - 3 Dalla Curia generale Comunicato del Definitorio - Gennaio 2005 Dal 10 al 14 di gennaio il Definitorio generale si è riunito presso la Curia generale per trattare i seguenti temi. 1. Elezione del Definitore generale per la “regione” COMPI. Il giorno 13, dopo aver ascoltato il parere della COMPI, è stato eletto Definitore generale per questa “regione” Fr. Mario Favretto della Provincia di S. Antonio di Padova (Italia). 2. Relazioni sulle Visite canoniche. Il Definitorio generale ha esaminato e approvato le seguenti Relazioni di Visita: Pontificio Ateneo Antoniano con la Facoltà Biblica e di Archeologia di Gerusalemme e l’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia; Provincia dell’Assunzione della BVM (Argentina). 3. Nomina di Visitatore assistente. Fr. Paul Miki Murakami, Vicario provinciale della Provincia del Giappone, è stato nominato Visitatore assistente del Visitatore generale della Provincia del Santissimo Nome di New York per i Frati di questa Provincia che risiedono in Giappone. 4. Erezione di Conferenze. Il Definitorio ha approvato l’erezione della nuova Conferenza Transalpina Francescana (=COTAF) che abbraccia le Pro- 4 - Notiziario vince e le Custodie delle precedenti Conferenze MEFRA e COPEF. È stata anche eretta la Conferenza Italiana/Albanese (=COMPI) che comprende le Province d’Italia e Albania. 5. VIII Centenario della Fondazione dell’Ordine. Il Definitorio ha riflettuto sul modo in cui presentare alle Province il documento La grazia delle origini che contiene il progetto della celebrazione dell’VIII Centenario della fondazione dell’Ordine. È stata anche fissata per il 29 ottobre 2005, in concomitanza con il Congresso Internazionale dei Maestri dei Novizi dell’Ordine, l’apertura ufficiale della prima tappa di preparazione per la celebrazione del Centenario. Alla celebrazione, che avrà luogo ad Assisi, parteciperà anche tutto il Definitorio generale. Ciascuna Provincia dovrà fissare una data per questa celebrazione nel proprio territorio, tenendo presente il programma per questa prima tappa del Centenario, così come è descritto nel documento La grazia delle origini. 6. Capitolo Generale Straordinario 2006. Nel contesto della preparazione del Capitolo Generale Straordinario 2006 il Definitorio ha riflettuto sul modo di presentare e studiare il do- documento La vocazione dell’Ordine oggi, che sarà inviato prossimamente alle Entità dell’Ordine per essere studiato dai Frati. Con le risposte che si riceveranno sarà elaborato l’instrumentum laboris per il Capitolo che, come è già stato annunciato nel precedente Comunicato, sarà celebrato ad Assisi dal 15 settembre al 1 ottobre 2006. Il Definitorio ha fatto un programma per lo studio di questo Documento da parte dei Definitori generali e chiede vivamente a tutti i Ministri e Custodi che facciano il possibile perché il Documento sia studiato nelle Fraternità di tutte le Entità e le sintesi delle riflessioni vengano inviate in Curia entro i tempi previsti. 7. Ufficio di Giustizia, Pace e Integrità del Creato. Fr. Luis Cabrera è stato nominato Direttore dell’Ufficio GPIC. Fr. Luis sostituisce Fr. Rodrigo, che rientra in Brasile alla fine di gennaio 2005. Il Definitorio ringrazia Fr. Rodrigo del suo lavoro in questo periodo e Fr. Luis per la sua disponibilità. Prossimamente il Definitorio provvederà a completare il personale dell’Ufficio. 8. Ufficio per lo Sviluppo (Fund Raising). Il Definitorio ha incontrato il Direttore dell’UfFrati Minori dell’Emilia-Romagna ficio per lo Sviluppo, Fr. James Perluzzi, e il “Gruppo per il Fund Raising”, costituito da alcuni Frati dell’Ordine che hanno dato la loro disponibilità a collaborare con questo Ufficio. Sono stati approvati alcuni suggerimenti di questo gruppo per potenziare l’Ufficio per lo Sviluppo. 9. Segreteria generale per la Formazione e gli Studi. Il Segretario generale per la Formazione e gli Studi, Fr. Massimo Fusarelli, ha presentato il programma del Congresso Internazionale per i Maestri dei Novizi dell’Ordine che si celebrerà in Assisi nel prossimo mese di ottobre. Il Definitorio ha approvato il programma. 10. Plichi. Come in ogni “tempo forte” il Definitorio ha esaminato e sbrigato 30 pratiche inviate dalle diverse Entità dell’Ordine che attendevano una risposta e approvazione. 11. Capitolo delle Stuoie. È stata nominata la Commissione preparatoria del III Capitolo delle Stuoie per i Giovani professi dell’Ordine (“under ten”) che si celebrerà dal 1 all’8 luglio 2007. Fr. Juan Ignacio Muro è stato incaricato di tenere i collegamenti tra il Definitorio e la Commissione preparatoria. 12. Collegio S. Isidoro. È stato approvato il testo della convenzione tra la Curia generale e la Provincia d’Irlanda, con cui questa concede alla Curia, per i prossimi sei anni, l’uso dell’intera proprietà del Collegio S. Isidoro in Roma. 13. Servizio per il Dialogo. Il Definitorio è stato informato sui risultati della riunione della Commissione Internazionale per il Dialogo, tenutasi a Rabat (Marocco) dal 2 al 5 gennaio u.s. Fr. Miguel Vallecillo e Fr. Finian Mc Ginn presenteranno nel Frati Minori dell’Emilia-Romagna prossimo “tempo forte” alcune proposte per il triennio 20062009. 14. Fraternità Internazione di Instanbul. Il Guardiano della Fraternità di S. Maria Draperis, Fr. Ruben Tierrablanca, ha informato il Definitorio della situazione della Fraternità e delle attività ecumeniche e interreligiose dei Frati che la compongono. 15. Altri incontri. Durante questo “tempo forte” il Definitorio generale si è incontrato con i Ministri provinciali, Custodi e Presidenti eletti durante l’ultimo anno. L’incontro si è svolto presso la Curia generale dal 17 al 26 gennaio. Il Ministro generale si è anche incontrato con i Frati della Curia generale e della Fraternità Fr. Gabriele Maria Allegra (Fraternità degli Studenti del Collegio S. Antonio in Roma). Il Ministro e il Vicario generale si sono poi riuniti con i membri dell’Ufficio Comunicazioni della Curia in vista di un suo potenziamento. Durante questo “tempo forte” si è riunito presso la Curia il “Consiglio dei Reggenti” del PAA, di cui fanno parte, da parte della Curia, diversi membri del Definitorio generale, il Segretario generale per la Formazione e gli Studi e l’Economo generale. A nome del Ministro generale con il suo Definitorio vi saluto in San Francesco. Fr. Sandro Overend Rigillo, ofm Segretario generale Barbara Donati ha compiuto un attento studio delle lunette cinquecentesche del nostro convento dell’Osservanza di Imola. La ricerca ha condotto la studentessa a confrontare questi affreschi che narrano la vita di S. Francesco con altri contemporanei nei conventi di Lugo, Gubbio e S. Franceco di Assisi. Anche se vari dipinti sono scomparsi, quelli di Imola rimangono ancor oggi uno dei cicli più ampi della biografia sanfrancescana. La tesi è stata presentata a Ravenna nella Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali. Notiziario - 5 L’assistenza spirituale all’OFS Introduzione Il legame che unisce i Francescani secolari con le sorelle ed i fratelli dei Primi due Ordini è talmente forte che non possiamo toccare l’uno senza ferire gli altri: “Possiamo pensare che l’Ordine stesso perderebbe la sua ispirazione e forse cesserebbe di esistere se si rifiutasse di estendere a questi rami, chierici o laici, il nutrimento della sua linfa vitale, la condivisione dei suoi tesori, le esigenze santificanti del suo spirito”.1 Francesco ed i suoi fratelli si sentirono guidati dallo Spirito a servire i penitenti, che dal canto loro guardavano sempre più i frati per riceverne guida ed animazione spirituale. “Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal Santo, bramosi di schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida... Artista e maestro di vita evangelica veramente glorioso: mediante il suo esempio, la sua Regola e il suo insegnamento, si rinnova la Chiesa di Cristo nei suoi fedeli, uomini e donne, e trionfa la triplice milizia degli eletti. A tutti dava una regola di vita, e indicava la via della salvezza a ciascuno, secondo la propria condizione”.2 6 - Notiziario “La Lettera ai fedeli” è una splendida testimonianza del suo insegnamento e della direzione spirituale ai laici. Kajetan Esser scrive: “Senza pretendere di fare di questa lettera un tipo di Regola primitiva del Terzo Ordine, troviamo in essa le idee che Francesco predicava ai Cristiani che vivevano nel mondo e che erano personalmente associati a lui”.3 L’evidenza di Celano, dell’Anonimo Perugino, a cui possiamo aggiungere quella di San Bonaventura, dei Tre compagni, del Papa Gregorio IX e di altri, conferma che fin dall’inizio “i laici desideravano associarsi al movimento francescano, condividere il carisma del Poverello pur vivendo una vita secolare nel mondo”. 4 Ispirato dallo Spirito Santo, Francesco rispose all’appello del Crocifisso di San Damiano, dando alla luce uno stile di vita evangelica che, vissuto dai suoi frati, dalle sue sorelle e dai laici “ricostruì” la Chiesa e deve ancora portare avanti la sua restaurazione. La Regola dell’ OFS parla di “comunione vitale reciproca” che deve esistere tra i secolari e tutti i rami della Famiglia Francescana per rendere presente, in vari modi, il carisma del loro comune serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa.5 In virtù di questa “comunione” secondo una tradizione di lunga data, è competenza dei Superiori maggiori del Primo Ordine e del TOR assicurare l’assistenza tramite religiosi idonei e ben preparati e la visita pastorale alle Fraternità dell’OFS.6 Gli Ordini Francescani religiosi, poiché a loro spetta l’ “altius moderamen”, non solo hanno assunto come loro principio “la comunione vitale reciproca” e l’hanno resa evidente nella loro legislazione, ma anche i Ministri generali e provinciali, nelle lettere ed in vari interventi, esortano continuamente i frati a conoscere sempre meglio e di più l’OFS, e richiedono un’adeguata preparazione agli Assistenti spirituali. Le attuali direttive tendono ad essere un contributo comune a tutti gli Ordini, possibilmente da inserire nei “Programmi di Formazione”, in modo che l’OFS ne sia a conoscenza nell’ambito della Famiglia Francescana, nella sua missione nella Chiesa e nel mondo, e per la preparazione di coloro che sono chiamati a svolgere il servizio di Assistenti spirituali. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Responsabilità dei superiori maggiori a. Il Ministro generale L’articolo 85 delle Costituzioni afferma chiaramente che: “Come parte integrante della Famiglia Francescana e chiamato a vivere il carisma di Francesco nella dimensione secolare, l’OFS ha particolari, stretti rapporti con il Primo Ordine e con il TOR. La cura spirituale e pastorale dell’OFS, affidata dalla Chiesa al Primo Ordine Francescano e al TOR, è dovere anzitutto dei loro Ministri generali e provinciali”.7 Lo scopo di questa assistenza è quello di garantire la fedeltà dell’OFS al carisma francescano, unito alla Chiesa ed in unione con tutta la Famiglia Francescana. Ci sono valori comuni che devono essere difesi nella nostra Famiglia Francescana. C’è uno scambio nei nostri rapporti che rende questo un servizio di amore più che un dovere imposto. I Ministri generali e provinciali del Primo Ordine e del TOR svolgono il loro ministero all’OFS mediante: A) La creazione di fraternità; B) La visita pastorale di fraternità ai vari livelli; C) L’assistenza spirituale alle fraternità ai vari livelli (svolgono questo ministero personalmente o attraverso un delegato). Questo ministero all’OFS è veramente “assistenza” e non controllo dell’OFS. Questa responsabilità, che chiaramente possiamo trovare nel nuovo Statuto per l’assistenza spirituale e pastorale dell’OFS è già prima riferita dal Papa Benedetto XIII. Nella sua Bolla “Paternae sedis Apostolicae” ricorda al Frati Minori dell’Emilia-Romagna Ministro generale che “in qualità di successore di San Francesco ha il dovere di dare assistenza spirituale al Terzo Ordine”.8 b. Il Ministro provinciale Lo Statuto per l’assistenza enumera i doveri del Ministro provinciale: 10, 1. I Ministri provinciali e gli altri Superiori maggiori esercitano le loro competenze verso l’OFS nel territorio della propria giurisdizione. 2. Dove più superiori maggiori hanno giurisdizione in uno stesso territorio, concordano il modo più adeguato di svolgere collegialmente il loro ufficio alle Fraternità regionali e nazionali dell’OFS. 3. Devono altresì stabilire collegialmente le modalità della nomina degli Assistenti nazionali e regionali, ed anche a quali Superiori i consigli nazionali e regionali dell’OFS si devono rivolgere per chiedere l’Assistente. 11, 1. I Ministri provinciali e gli altri Superiori maggiori assicurano l’assistenza spirituale alle Fraternità locali affidate alla propria giurisdizione. Molte Province hanno già iniziato promettenti programmi come per esempio celebrazioni ed incontri fraterni delle diverse unità della Famiglia Francescana, il dialogo a livello di amministrazione provinciale con i responsabili nell’OFS. Molti Capitoli provinciali hanno avuto risultati positivi dall’ascolto della voce dei suoi fratelli OFS. Non è possibile destinare tanti religiosi a questo ministero, ma il provinciale deve occuparsi della formazione dei frati e del loro interesse nei riguardi dell’OFS, e dovrebbe offrire una formazione speciale agli Assistenti in modo che siano idonei e ben preparati. Per offrire un buon servizio alla Fraternità secolare è assolutamente necessario rendere i religiosi consapevoli della dimensione laica del carisma francescano. Questi obiettivi saranno coordinati ed integrati efficacemente nella vita e nelle attività di ogni Provincia. E così, il Ministro provinciale, pur anche avendo molte altre responsabilità, non dovrà mai dimenticare la cura pastorale verso l’OFS. I centri france- Durante il Tempo Forte di gennaio 2005 il Definitorio generale ha eletto Fr. Mario Favretto, OFM, Definitore per la COMPI in sostituzione di Fr. Francesco Bravi, recentemente eletto Vicario generale dell’Ordine. Fr Mario, della Provincia di S. Antonio di Padova (Venezia, Italia), è nato a Lorenzaga (Treviso, Italia) il 1 dicembre 1954, figlio di Erminio e Giulia Tubiana, è entrato nell’Ordine nel 1974. Ha emesso la Professione solenne il 5 ottobre 1980 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ministro provinciale della provincia Veneta per il sessennio 1998-2004, attualmente è Visitatore generale della Provincia Serafica di S. Francesco (S. Maria degli Angeli, Italia). Notiziario - 7 scani, che sono stati creati per essere luoghi di preghiera, di incontri e di formazione saranno utilizzati a beneficio di tutta la Famiglia Francescana e per la loro unità. c. Il Superiore locale e la comunità locale Il superiore locale dovrebbe promuovere una vera e vitale reciprocità tra la sua comunità e la fraternità locale o regionale dell’OFS in modo che lo spirito evangelico sia vissuto ed irradiato ogni giorno. Inoltre deve dare tempo e mezzi all’Assistente spirituale in modo da poter svolgere il suo lavoro. L’Assistente locale è scelto dalla comunità religiosa, tenendo conto dei punti di vista del Consiglio dell’OFS. Ciò significa che l’Assistente non deve dimenticare che sta svolgendo un servizio che è espressione dell’affetto e dell’interesse di tutti i religiosi verso l’OFS. La cosa più importante è creare un clima di fratellanza e di servizio vicendevole tra i laici e i religiosi. Ed è questo il nostro scopo, e non sermoni eloquenti. d. L’Assistente spirituale Dagli Statuti per l’assistenza spirituale e pastorale all’OFS, sappiamo chiaramente il ruolo degli Assistenti spirituali: 13, 1. Il compito precipuo dell’ Assistente è favorire l’approfondimento della spiritualità francescana e cooperare alla formazione iniziale e permanente dei francescani secolari. 2. Nei Consiglio di Fraternità, nei Capitoli elettivi o ordinari, agisce nel rispetto della responsabilità e del ruolo dei secolari, dando loro la priorità per quanto riguarda la guida, il coordinamento e l’animazione della Fraternità. 3. Partecipa attivamente 8 - Notiziario e vota nelle deliberazioni e nelle decisioni presi nel Consiglio o nel Capitolo. In particolare è responsabile per l’animazione delle celebrazioni liturgiche e delle riflessioni spirituali durante le riunioni del Consiglio o del Capitolo. L’Assistente spirituale dovrebbe avere la capacità di sviluppare nell’OFS il vero Spirito Francescano, in modo che tutti i fratelli e le sorelle dell’OFS possano diffondere questo spirito nel mondo. Di qui la necessità di aiutare i laici a crescere nel dialogo con il mondo, di offrire ai Francescani secolari gli strumenti per guardare il mondo in modo diverso, di inculturare la fede in modo veramente francescano. L’Assistente ha un ruolo di grande importanza nella cura pastorale affidata dalla Chiesa al Primo Ordine in relazione all’OFS. È la sua speciale vocazione. Il ruolo fraterno dell’as- sistenza spirituale è la responsabilità di esprimere e promuovere il legame comune di unità nella Famiglia Francescana. Tutta la Famiglia Francescana è una nelle sue origini, nel carisma e negli elementi fondamentali della spiritualità, dello stile di vita e del ministero; ciascuna entità nella famiglia completa le altre entità nel vissuto della nostra vita evangelica francescana e quindi è necessaria per la pienezza della vocazione francescana per “rendere visibile il carisma del loro comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa”.9 L’Assistente spirituale è un simbolo dell’unità e della collaborazione della Famiglia Francescana perché con la sua presenza tra i Francescani Secolari e dinanzi a loro esprime il fatto che siamo uno e ci completiamo a vicenda, che insieme tendiamo verso gli stessi obiettivi e Studio Teologico S. Antonio - Bologna Affiliato alla Facoltà Teologica del Pontificio Ateneo Antonianum -Roma Universalismo e Cultura cristiana giornata di studio 18 febbraio 2005 Prof. Pierluigi Malavasi Come educare al pluralismo? Prof. Pier Cesare Bori Universalismo etico e universalismo dei diritti umani Proiezione del film: “Sognando Beckham” di G. Chadha Frati Minori dell’Emilia-Romagna veniamo dalle stesse radici e siamo motivati dallo stesso carisma, plasmati dalla stessa eredità e tradizioni. Tutti quelli che sono disposti a assumere questo servizio di assistenza spirituale, scopriranno un’occasione unica per vivere e proclamare il Vangelo, dare testimonianza a favore della nostra vita di frati e minori, promuovere le vocazioni verso lo stile di vita francescana. Ricordiamo l’esempio di San Francesco e dei suoi fratelli, come seppero vivere l’essenza del Vangelo, superando i problemi di ogni giorno. La nostra missione consiste poi nel dare vita, oggi, ai fatti ed allo spirito di Francesco per coloro che, fratelli e sorelle laici, ci guardano lungo il cammino di sequela di Cristo. L’Assistente spirituale è pastore, guida e maestro. Deve conoscere i membri della Fraternità, uno ad uno, e deve formarli armonizzando la formazione e le capacità di ognuno in modo che nessuno rimanga isolato o in periferia. Spesso l’Assistente deve fare in modo che le persone si sentano membri di una Fraternità, che abbiano senso di appartenenza e soprattutto deve lasciare completa libertà all’espressione dei loro talenti. Molti nostri fratelli e sorelle hanno qualità e talenti che non vedono e di cui non si rendono conto; a volte basta incoraggiarli e dare loro la possibilità di metterli al servizio degli altri. Sul ruolo dell’Assistente come educatore abbiamo due autorevoli riflessioni del Papa Giovanni Paolo II: “Per coloro che hanno specifiche responsabilità nell’Ordine Francescano Secolare: io spero nell’unità degli scopi e nell’identità della determinazione, in modo che essi siaFrati Minori dell’Emilia-Romagna no animatori illuminati e guide, che indirizzano il cammino dei fratelli e delle sorelle all’amore del Vangelo e alla fedeltà alla Chiesa…”.10 “La missione dell’Assistente ecclesiastico è diretta all’educazione nella fede e alla promozione della crescita nella vita interiore… in modo tale che i laici rispondano gioiosamente e generosamente alla vocazione alla santità e alla loro specifica missione secondo il Vangelo… Allora la missione dell’Assistente adempie la sua finalità nella promozione dei membri della Fraternità alla loro particolare vocazione come laici in tutte le sue implicazioni e nella sua specifica natura… La vostra azione, il vostro specifico apostolato, la vostra missione come padri spirituali ed educatori nella fede delle singole persone sono elementi fondamentali per la formazione di tutti i membri, inclusi i leaders e gli animatori”.11 Sull’equipe di formazione Il compito dell’Assistente consiste nel dare testimonianza all’autenticità del carisma ed essere una guida sicura ed illuminata. Quindi né comanda, né dirige, né amministra, né organizza. Ma piuttosto da testimonianza alla Parola di Dio di cui è il rappresentante. L’Assistente ha il dovere principale di: ... Consigliere: entra nel dialogo personale se gli viene richiesto, nel dialogo sacramentale con l’aspirante. Aiuta gli aspiranti a chiarire la loro propria vocazione, purificandola e portandola ad una maggiore chiarezza. Offre agli aspiranti il suo servizio sacerdotale, di guida spirituale, nella preghiera e nel cammino di conversione. Accompagna gli aspiranti lungo il cammi- no di vita evangelica. ... Guida : insieme al Consiglio organizzerà il corso di formazione che insieme al Formatore svilupperà ulteriormente in modo che tutti siano fedeli al carisma francescano. Naturalmente entrerà in dialogo con gli aspiranti, in modo da introdurli poco a poco e metodicamente ad approfondire le verità di fede e la conoscenza della spiritualità francescana. Gli Assistenti spirituali aiutano i Secolari a mantenere una sana idea della Chiesa, del Vangelo, del ruolo della teologia, dell’integrazione tra Vangelo e vita, e sfidano verso una nuova crescita. E’ più importante riflettere sugli ideali e sui valori evangelici che cercare “gli sbagli”. Un Assistente spirituale che lotta con i Secolari non sarà una benedizione per la Famiglia Francescana. Non c’è bisogno di dominare e di diventare dittatori a servizio della Famiglia Francescana. L’autorità di un Assistente spirituale è un’autorità di servizio. Gesù lo espresse con chiarezza quando lavò i piedi ai discepoli nell’Ultima Cena (Gv. 13,12-17). I Francescani sono persone chiamate ad illuminare, impegnate nei problemi vitali. Gli assistenti spirituali ed i consigli devono sviluppare le fraternità con una visione positiva. Spendere energie in atteggiamenti negativi non fa che diminuire l’energia positiva. Gli Assistenti spirituali non sono carabinieri che inducono al timore nella fraternità, bensì sono persone amichevoli, costruttori di un clima fraterno e positivo. Conclusione La Fraternità Francescana è una. Il nostro servizio pastorale non deve essere un ostacolo all’unità. Dovrebbe sostenere e sviluppare questa unità. La diverNotiziario - 9 sità di obbedienza deve essere una fonte di ricchezza e non un ostacolo per la nostra cura pastorale della Fraternità secolare. Gli Assistenti spirituali devono aiutarci a conoscere sempre meglio la Fraternità Secolare, con serenità e fiducia. Il segno positivo più evidente è la perenne vitalità del messaggio di San Francesco di Assisi. È San Francesco che ha dato vita a molte fraternità secolari dove viene vissuta intensamente la vita francescana. Vorrei ripetere ancora una volta che la nostra interazione dinamica e la nostra reciprocità vitale con i secolari è una delle priorità di questo tempo. Fr. John Vaughn, OFM, dice: “Di questo, sono più convinto che mai, poiché l’OFS è unito al Primo Ordine dall’origine comune e dal carisma ed è stato affidato alla nostra cura dalla Santa Sede e deve essere considerato necessario per la pienezza del Carisma Francescano poiché ha la sua propria missione nella Chiesa e nel mondo, noi Frati Minori non possiamo sopravvivere in modo autentico ed effettivo senza rapportarci con entusiasmo e sincerità ai Francescani Secolari perché portatori dello stesso carisma, costruttori della Chiesa e coevangelizzatori del Regno”.12 L’assistenza spirituale è una vocazione particolare e l’Assistente spirituale è un segno del carisma vissuto nel Primo Ordine e nel TOR, e passato a noi per stimolare i laici del OFS. Inoltre supplico i Ministri provinciali di incoraggiare i loro religiosi “a specializzarsi nel Francescanesimo” e facilitare l’invio di Assistenti locali per corsi nella specializzazione francescana. Soprattutto nei nostri seminari teologici, ci deve essere un cor- 10 - Notiziario so ben programmato, storico, formativo sull’Ordine Francescano Secolare. È tempo per un nuovo slancio, unendo la forza del Primo Ordine e del TOR alle preghiere del Secondo Ordine ed aiutare l’OFS per rivedere e ristabilire il nostro apostolato francescano. È questo il servizio speciale per l’OFS e la vocazione speciale per gli Assistenti spirituali. Il grado di vitalità delle Fraternità secolari sarà una riflessione della nostra vitalità. Andiamo avanti e cresciamo INSIEME. Fr. Samy Irudaya, OFMCap Note: 1 Manuale per l’assistenza spirituale all’Ordine Francescano Secolare. Conferenza degli Assistenti spirituali Nazio- nali del Terzo Ordine Francescano Secolare, U.S.A., 1996, p. 87. 2 1 Cel 37. 3 K. ESSER, La lettera di San Francesco ai Fedeli, Collectanea Francescana 43, 1973, p. 66. 4 O. SCHMUCKI, Il Terzo Ordine Francescano nelle agiografie di San Francesco. Collectanea Francescana 43, 1973, 139; K. ESSER, Un documento dell’inizio del Duecento sui Penitenti in Frati penitenti di San Francesco nella Società del Due e del Trecento, Roma, 1977, p. 95. 5 Cfr. Regola dell’Ordine Francescano Secolare, 1. 6 Cfr. Regola dell’OFS, 26. 7 Costituzioni Generali dell’Ordine Francescano Secolare, 85. 8 Manuale per l’assistenza spirituale, p. 92. 9 Regola dell’OFS, 1. 10 Discorso del 27 settembre 1982 al CIOFS, membri del Congresso Internazionale e pellegrini dell’OFS. 11 Discorso del 23 giugno 1987 indirizzato all’Azione Cattolica Italiana. 12 Manuale per l’assistenza spirituale, p. 143. IL CAPITOLO REGIONALE UNITARIO OFS Presso l’“Antoniano” Bologna con inizio alle ore 09.00. Presenzierà Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare di Bologna Per informazioni e per prenotazioni rivolgersi a Giorgio Bertoni Cell. 3392446247 (pomeriggio) Frati Minori dell’Emilia-Romagna Vita della Provincia I Definitorio “Stella Maris” Milano Marittima 2 febbraio 2005 * Terminata l’ultima «Tre Giorni» di Formazione Permanente, il Definitorio provinciale si incontra come stabilito, alle ore 14.00 presso la nostra casa di Milano Marittima. * Si approvano all’unanimità i Verbali dell’incontro del mese precedente. * Si riflette insieme sul programma della visita canonica; si sono precisati ulteriormente gli elementi da sottolineare in quell’occasione da parte del Ministro provinciale. * Fr. Guido Ravaglia relazione circa l’incontro tenuto il 19 gennaio sul problema dell’evangelizzazione e al quale hanno partecipato tutti i responsabili dei settori della Provincia direttamente interessati; si decide insieme con quale criterio proseguire con questo lavoro. * Fr. Bruno Bartolini reFrati Minori dell’Emilia-Romagna laziona sull’ultimo incontro del Consiglio del Segratario provinciale FeS tenutosi il 31 gennaio, e nel quale si è affrontato il lavoro sulla «ratio» da sviluppare in comunione con le altre Province del Nord Italia e predisporre in tale modo il lavoro che verrà affrontato nell’incontro dei Definitori delle Province del Nord programmato per i primi giorni di giugno. * Il Definitorio si sofferma sulla bozza di programma predisposto per i dieci giorni in Terra Santa con i Guardiani della Provincia; si raccolgono alcune osservazioni che verranno trasmesse a Fr. Silvestro Casamenti. * Dopo aver letto la richiesta della Fraternità di Fiorenzuola di intervenire sui tetti dello stabile conventuale e dopo aver visto i progetti preventivi, il Definitorio provinciale approva il lavoro. * Il Ministro provinciale aggiorna il Definitorio sulla preparazione in atto del Capitolo regionale unitario OFS che verrà celebrato presso i locali dell’Antoniano domenica 13 febbraio. La preparazione del Capitolo procede bene. * Nei giorni 21-26 febbraio si terrà a Frascati l’incontro delle Conferenze delle Famiglie Franescane, ad essa parteciperà il Vicario essendo il Ministro provinciale impegnato nella Visita Canonica. * Il Governo della Provincia è favorevole a che Fr. Sebastian Vallustat della Custodia della Papua possa risiedere per alcuni mesi presso il Convento della SS. Annunziata di Bologna ove si dedicherà allo studio della lingua italiana prima di riprendere gli studi superiori a Roma. * Si affrontano alcuni problemi amministrativi riguardanti la Legale Rappresentanza. * Alle ore 18.00 ci si incontra con la Fraternità locale: insieme si riflette sulla difficile situazione pastorale nella quale la Fraternità opera si ringraziano i fratelli per il loro servizio e per la loro ospitalità che ogni anno si ripete in occasione degli incontri di Formazione Permanente. Notiziario - 11 I Guardiani e il Governo della Provincia dal 28 marzo al 7 aprile 2005 I Partecipanti A. -Governo della Provincia 1.- Fr. Giuseppe Ferrari, Ministro Provinciale 2.- Fr. Bruno Bartolini, Vicario Provinciale 3.- Fr. Bonifacio Manduchi, Definitore Provinciale 4.- Fr. Guido Ravaglia, Definitore e Guardiano 5.- Fr. Mauro Galesini, Definitore e Guardiano 6.- Fr. Marco Zanotti, Definitore e Segretario B.- GUARDIANI 7.- Fr. Giuseppe Barigazzi S. Antonio (BO) 8.- Fr. Maurizio Piazza Osservanza (BO) 9.- Fr. Gilberto Aquini S. Orsola (BO) 10.- Fr. Elio Gilioli – Carpi 11.- Fr. Elvis Johnson – Cesena 12.- Fr. Carlo Dallari – Ferrara 13.- Fr. Paolo De Paoli Fiorenzuola d’Arda 14.- Fr. Pietro Rossi Milano Marittima 15.- Fr. Paolo Benfenati Montepaolo 16.- Fr. Giovanni Mascarucci Nonantola 17.- Fr. Secondo Ballati 12 - Notiziario Parma 18.- Fr. Cesare Tinelli – Piacenza 19.- Fr. Francesco Colaianni Ravenna 20.- Fr. Piercelestino Mucciarini Reggio Emilia 21.- Fr. Giambattista Montorsi Rimini 22.- Fr. Serafino Santi S. Piero in Bagno 23.- Fr. Silvestro Casamenti Commissario T.S. II Programma Lunedì 28 marzo Raduno dei partecipanti (nell’ora che sarà indicata a suo tempo) nel salone “partenze internazionali” dell’aeroporto di Bologna, Terminal A. Operazioni di imbarco e partenza per Tel Aviv via Roma (o Milano). All’arrivo trasferimento con pullman riservato a Nazaret. Sistemazione presso “Casa Nova”. h. 19,00: cena e pernottamento. Martedì 29 marzo h. 7,15: colazione. h. 8,00: S. Messa alla Grotta dell’Annunciazione. h. 9,00-12,00: visita (a piedi) di NAZARET: Basilica dell’Annunciazione, Resti del villaggio antico, Chiesa di S. Giuseppe, Fontana della Vergine, Chiesa di S. Gabriele, Sinagoga, Suk arabo. h. 12,30: pranzo. h. 14,30: partenza (in pullman) per MONTE TABOR. Lungo il percorso: indicazione della Pianura di Esdrelon, di Naim, e del Monti Gelboe. Salita al Tabor (in taxi) per la visita della Basilica della Trasfigurazione. Proseguimento per CANA DI GALILEA. Rientro a Nazaret. h. 19,00: cena. Dopo cena, recita del S. Rosario nel recinto antistante la Basilica dell’Annunciazione (chiedendo il permesso al P. Guardiano). Pernottamento. Mercoledì 30 marzo h. 7,00: colazione. h. 7,30: partenza (in pullman) per LAGO DI TIBERIADE e MONTE DELLE BEATITUDINI (ore 9,00: S. Messa). Visita di TABGA: Santuari della Moltiplicazione dei Pali e del Primato di S. Pietro. Proseguimento per CAFARNAO (la città di Gesù): resti del villaggio evangelico, Sinagoga, Memoriale di S. Pietro. h. 12,00: trovarsi al pontile vicino a Cafarnao per prendere il vaporetto per la traversata del lago di Tiberiade. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Pranzo al kibbuz di Ein Ghev. h. 14,30: partenza per il giro del lago di Tiberiade, verso il kibbutz DEGHANIA ALEPH (rinnovo delle promesse battesimali al fiume Giordano). Rientro a Nazaret. h. 19,00: cena e pernottamento. Giovedì 31 marzo h. 7,00: colazione. h. 7,30: partenza (in pullman) per HAIFA per la visita del Santuario del Monte Carmelo. h. 9,00: S. Messa alla Grotta del profeta Elia. Proseguimento per CESAREA MARITTIMA: visita dei resti romani e crociati al ricordo di S. Paolo, S. Pietro, Eusebio, Ponzio Pilato, Origene. h. 13,00: pranzo in ristorante a Cesarea Marittima. h. 14,30: partenza per GERUSALEMME. Sistemazione presso “Casa Nova”. Tempo libero. Si possono fare visite private al S. Sepolcro e al Calvario. h. 19,00: cena e pernottamento. Venerdì 1 aprile h. 7,00 (o anche molto prima): S. Messa al Sepolcro o al Calvario. h. 8,00: colazione. h. 8,45-10,00: conferenza di un professore del Biblico. h. 10,15: partenza per la visita del S. Sepolcro e del Calvario. h. 12,30: pranzo. h. 14,30: partenza per la Via Crucis. h. 15,00: Via Crucis per la “Via Dolorosa” assieme ai frati della Custodia. h. 16,0017,00: visita del Muro del Pianto e del suk arabo. h. 18,00-19,00: tempo per la preghiera personale al Sepolcro e al Calvario. h. 19,00: cena e pernottamento. Sabato 2 aprile h. 8,00: colazione. h. 8,45: partenza (a piedi) per la Cittadella di Davide e per il Sion Frati Minori dell’Emilia-Romagna cristiano: S. Cenacolo, Basilica della Dormizione, chiesa del “Cenacolino” (h. 10,30: S. Messa). Rientro a “Casa Nova” attraversando il Quartiere ebraico. h. 12,30: pranzo. h. 14,30: partenza (a piedi) per la chiesa di S. Anna, Piscina Probatica e Chiesa della Flagellazione (incontro col Preside dello Studio Biblico). h. 17,30: incontro col P. Custode di Terra Santa. h. 19,00: cena e pernottamento. Domenica 3 aprile h. 7,00: colazione. h. 7,30: partenza (in pullman) per BETFAGE e MONTE DEGLI ULIVI: visita della chiesa dell’Ascensione e della Grotta del Pater Noster. Panorama su Gerusalemme: indicazione di Haceldama, Gehenna, Valle di Giosafat, Ophel. Si raggiunge poi il DOMINUS FLEVIT (h. 10,00: S. Messa) e si prosegue per il GETSEMANI: Basilica dell’Agonia, Orto degli Ulivi, Grotta degli Apostoli, Tomba della Vergine. h. 12,30: pranzo a “Casa Nova”. Pomeriggio: h. 15,30: partenza per il S. Sepolcro e partecipazione alla processione dei Francescani all’interno della Basilica del S. Sepolcro. h. 17,15: conferenza di un professore del biblico. h. 19,00: cena e pernottamento. Lunedì 4 aprile h. 8,00: colazione. h. 8,45-10,00: conferenza di un professore del Biblico. h. 10,15: partenza (in pullman) per il Romitaggio del Getsemani per un incontro con P. Giorgio Colombini e per S. Messa (h. 11,15) al Santuario del Getsemani. h. 12,30: pranzo. h. 14,30: partenza per il Museo dell’Olocausto “Yad Vashem”. h. 19,00: cena. Martedì 5 aprile h. 7,30: colazione. h. 8,30-9,30: conferenza di un professore del Biblico. Partenza (in pullman) per BETLEMME (h. 11,00: S. Messa). h. 12,00: processione alla Grotta della Natività assieme ai Francescani. h. 12,30: pranzo a “Casa Nova” di Betlemme. h. 14,30: partenza per AIN KAREM (patria del Battista): visita dei Santuari di S. Giovanni e della Visitazione della Vergine (recita del Rosario lungo la salita). Rientro a “Casa Nova” di Gerusalemme. h. 19,00: cena e pernottamento. Mercoledì 6 aprile h. 7,30: colazione. h. 8,00: Partenza per il MAR MORTO attraverso il Deserto di Giuda. Visita di MASADA (famosa fortezza fatta erigere da Erode il Grande). Pranzo a EIN BOQEQ. Dopo pranzo, possibilità di un bagno nel Mar Morto. h. 14,30: partenza per la Visita delle rovine di QUMRAN (i famosi rotoli...) . Si prosegue per BETANIA (h. 16,00: S. Messa). h. 19,00: cena a “Casa Nova” di Gerusalemme. Giovedì 7 aprile h. 7,30: colazione. La programmazione della mattinata dipenderà dall’orario di partenza per Tel Aviv (aeroporto di Lod). Operazioni di imbarco e partenza per Bologna (via Roma o via Milano). Notiziario - 13 Note di Cronaca I Ricordo del bombardamento della Chiesa di S. Girolamo in Forlì Sessant’anni… dal silenzio voci di speranza e ricostruzione Nei primi di dicembre la nostra Città ha rivissuto nella memoria uno degli episodi più drammatici della sua storia recente: la distruzione, a seguito di un bombardamento, dell’antica Chiesa di S. Girolamo in S. Biagio, avvenuta il 10 dicembre 1944. Il crollo, che costò la vita a diciannove persone vittime innocenti, ebbe pure come conseguenza una perdita irrecuperabile sul piano storico-artistico: gli affreschi del Palmezzano e del Melozzo della Cappella Feo, letteralmente ridotti in briciole. Forse però molti Forlivesi non ricordano che nell’episodio risultò pesantemente coinvolto anche il vicino Monastero delle Clarisse, attiguo alla Chiesa distrutta, che perse nel crollo tutta l’ala est. Desideriamo proporre all’attenzione di tutti una testimo- 14 - Notiziario nianza quasi “dal vivo” di quei giorni. Come forse molti sanno, in ogni monastero si compila una “cronaca”: esiste cioè un libro in cui una Sorella incaricata registra e commenta gli avvenimenti più significativi della vita della comunità. Quanto segue, di particolare suggestione e forza rievocativa nella semplicità del linguaggio della cronista che fu anche testimone oculare della sciagura, è tratto fedelmente dalla Cronaca del nostro Monastero. Anno 1944 – Dicembre, 10 Questa sera, alle quattro e trenta, dopo qualche secondo di segnale della contro-aerea, tre apparecchi nemici, sorvolando la città a bassissima quota, han lanciato, in diversi punti della città, tre bombe ad aria compressa, producendo danni ingentissimi. Una è caduta sulla Chiesa di S. Girolamo in S. Biagio, distruggendola completamente e trascinando nella rovina la canonica, gran parte del loggiato e locali annessi e tutta l’ala del convento rivolta ad est ed adiacente alla Chiesa, che – per lo spostamento da est ad ovest – ha ricevuto il peso della Chiesa in rovina. Il tutto è avvenuto con una rapi- dità fulminea. Dopo pochi secondi di contro-aerea, che ha dato segnali con palloncini rossi, mentre fuggivamo in cantina, uno scoppio cupo seguito dall’impressione incomunicabile di rovina tremenda ha scosso il nostro convento immergendolo improvvisamente in una cupa notte di polvere. Sul momento non abbiamo potuto comprendere cosa fosse avvenuto. Eravamo sparse un po’ dappertutto: in cantina qualcuna, altre in coro, molte per i corridoi in direzione della cantina che non avevano fatto in tempo a raggiungere; qualcuna in giardino, la rotara alla “bocchetta” che parlava in quel momento con una persona. Quando le tenebre pian piano si son diradate, le suore, che si chiamavano forte per nome per domandarsi a vicenda chi fosse rimasto sotto la immancabile rovina e che cosa mai fosse avvenuto, si son vedute in viso, in qual stato si son mai trovate! Letteralmente ricoperte di uno strato di polvere che dava l’impressione di avere in testa un asciugamano bianco! Quando abbiamo guardato intorno, per vedere cosa fosse avvenuto, quale disastro è apFrati Minori dell’Emilia-Romagna parso ai nostri occhi! La Chiesa, il campanile, la canonica, una parte del convento non c’erano più! Tutto era ormai irreparabilmente ridotto a un mucchio di macerie! Il Monastero verso est era ridotto un moncherone mostruoso nel suo stato pericolante. Quanti danni e quanto spavento! Si udivano sulle macerie le grida e i lamenti dei superstiti in cerca dei loro cari rimasti sotto metri e metri di materiale. Quando è scoppiata la bomba la Chiesa si era appena sfollata degli innumerevoli intervenuti all’annuale solennissima festa dell’Immacolata, che si solennizzava. La maggior parte si trovavano ancora nelle adiacenze della Chiesa; la strada nuova che sboccava proprio di fronte alla Casa del Signore era gremita di persone dirette verso casa. Se lo scoppio fosse avvenuto qualche minuto prima, le vittime, invece di diciannove, sarebbero state migliaia. Fra le vittime si trova la nostra cara Sr. Giovanna, uscita per cura fin dal 6 dicembre 1931 e ora ricoverata presso il convento in una stanzetta della Foresteria, e la figlia della nostra fattora Iole Sintoni, diciottenne, la maggiore dei tre figli. Eravamo ancora in giardino spaventate quando hanno incominciato a comparire sulle macerie le prime persone accorse sul luogo del disastro. Molte persone sono venute fino a noi interrogandoci; le Suore del Buon Pastore sono venute a invitarci nella loro casa, per rimetterci dallo spavento, ma una sola è andata, e per una sola notte: tutte abbiamo preferito rimanere unite nel nostro Monastero ormai completamente aperto. Abbiamo passato notte Frati Minori dell’Emilia-Romagna senza coricarci, in preda allo sgomento e all’impressione più dolorosa, esposte come eravamo, senza riparo, senza clausura chiusa, senza porte, con l’animo agitato da mille timori e da mille paure. Sono incominciati quasi subito i lavori di scavo perché una voce, quella della Sig.ra Ghini (Via Maroncelli) chiamava insistentemente, l’unica che si sentisse sotto quell’immane mucchio di rovine. Verso le dieci è stato rinvenuto il cadavere della nostra sr. Giovanna Zaccaroni. Noi non l’abbiamo veduto perché è stato The New Covenant Commonly Called the New Testament Peshitta Aramaic Text with a Hebrew Translation, The Bible Society, Jerusalem 1986. La nuova edizione (2005) riveduta e corretta è corredata di una nuova introduzione in ebraico e in inglese ed è curata da J. Barclay e M. Pazzini per la Bible Society di Gerusalemme. Come nella prima edizione il testo della Peshitta è quello dell’edizione di Mosul (1887-1891), ristampata in Beirut (1951), con titolo latino: Biblia Sacra juxta versionem simplicem quae dicitur Pschitta. Il testo siriaco, traslitterato in caratteri ebraici, è pienamente vocalizzato secondo la tradizione orientale. Il volume è disponibile presso la Bible Society di Gerusalemme in due formati: con copertina morbida ( 9,00) e dura ( 13,00). Notiziario - 15 trasportato fino all’Ospedale “D.G. Bosco” retto dai Salesiani. Dicembre, 12 Oggi è stata trasportata la salma di Sr. Giovanna nel nostro coro. Le Suore l’hanno rivestita dell’abito religioso, ed è rimasta brevemente esposta. Il corpo era intatto e il colorito naturale. Presentava una larga lividura alla nuca, presso il cervelletto, e alla tempia destra, con tumefazione di una parte del viso e arrossimento. Il dottore ha detto che è morta sul colpo. Dicembre, 20 Fervono faticosi lavori di scavo per ritrovare la nostra roba rimasta sepolta sotto le macerie. Il giorno seguente al disastro, precisamente l’11 dicembre, i muratori che vennero per altri lavori che si dovevano fare si adoperarono per chiudere alla meglio la clausura con una stecconata. E’ stato poi iniziato un muro per chiudere con maggior sicurezza i recinti del monastero, ma per ora è sospeso il lavoro di costruzione del medesimo pel freddo eccessivo. Ritroviamo intatta la biancheria, ma quanta roba è rotta o sciupata per sempre. Tavole, sedie, letti, armadi e cassettoni non esistono più. Tutta la roba della sagrestia è rimasta sotto le rovine. Chi rifarà tutto quello che è perduto? Natale 1944 Dopo tanto assordante frastuono di carri armati, autocarri, motori, argani etc, in continuo movimento nel recinto della chiesa di S. Biagio, pel trasporto di materiale, oggi, che ricorda la nascita di Gesù, godiamo un po’ di quiete: nessuno lavora anche i militari che son sempre in opera, anche la domenica, oggi fan festa assoluta. Siamo però costrette a montare la guardia, come sempre, perché i 16 - Notiziario civili rubano l’assito che abbiamo fatto per custodire la clausura e per un po’ di libertà entro il recinto del monastero. Però c’è ancora timore delle escursioni tedesche. Natale di guerra, freddissimo, in questa povera casa smantellata e senza vetri. Ma dov’è la pace del cuore, ivi è felicità. Noi siam felici della letizia di Dio. La comunità, nella povertà dei suoi mezzi, fu impegnata per anni nella ricostruzione: e le mura che abitiamo recano ancora le tracce evidenti di quella ferita. L’opera di ristrutturazione - iniziata nel 1998 e ancora incompiuta - si ricollega a quegli avvenimenti e sottolinea come la fraternità delle Sorelle Povere abbia da sempre partecipato dall’interno alla vita della Città, condividendone anche i momenti più bui. Siamo grate a tutti coloro che come istituzioni o singoli amici e privati, parenti e benefattori, in questi anni ci sono stati e ci sono vicini perché la vita delle sorelle povere di S. Chiara a Forlì possa continuare ad essere per tutti segno di speranza e voce di lode e intercessione per la Città, la famiglia francescana e tutta la Chiesa. Madre Mariafiamma Faberi osc II Ricordo di Padre Nobili Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della morte di P. Cornelio Nobili (25 gennaio 1955); è doveroso ricordarlo in quanto si deve a lui il recupero e il restauro della Chiesa e del Convento della Santissima Annunziata di Bologna, in tempi decisamente difficili, e l’impostazione della “Pia Opera Fratini e Missioni” oggi Centro Provinciale di Animazione Missionaria. La testimonianza della sua forza di carattere e della sua grande determinazione nel portare avanti compiti e progetti di ampio respiro ci viene da parte dei confratelli che lo hanno conosciuto e che ne hanno continuato l’opera. Come religioso sentì l’importanza di recuperare alla Famiglia Francescana il complesso della Santissima Annunziata, significativo per la storia e per l’identità di noi francescani e in particolare per la Provincia dei Frati Minori dell’Emilia Romagna. Come sacerdote cercò di farsi carico dei problemi dei lavoratori e della gioventù, diffondendo e difendendo i valori della pace, della libertà e della giustizia. L’impronta che P. Nobili ha impresso nell’organizzazione della “Pia Opera Fratini e Missioni” è stata lungimirante e conserva i suoi caratteri distintivi fino a oggi: questo ha consentito di sostenere i frati missionari della Provincia religiosa in diversi paesi e di mantenere vivo e intenso il legame con loro. Ha risposto all’esigenza di trovare risorse per la formazione dei “fratini”, per consentire loro di rispondere pienamente alla vocazione attraverso lo studio e la preFrati Minori dell’Emilia-Romagna parazione alla vita missionaria. La sua visione apostolica lo ha portato a coinvolgere personale laico nelle attività del Centro di Animazione Missionaria e a promuovere anche la formazione dei laici attraverso le pubblicazioni dell’editrice A.B.E.S.(Apostolato Bibilioteca e Stampa) per far conoscere la dottrina sociale della Chiesa ai lavoratori, allora sottoposti a pressioni padronali piuttosto pesanti. Sul piano culturale è opportuno menzionare l’istituzione della Biblioteca Circolante. Padre Nobili ha lasciato con il suo operato una traccia che siamo chiamati a proseguire imitandone l’impegno e l’abnegazione, riconoscendo che con l’audacia e la creatività i progetti si mantengono fruttuosi e vitali. Potrebbe sorgere la domanda sul perché ricordare un defunto a tanti anni dalla sua scomparsa e la risposta nasce dal riconoscere che P. Nobili ha proiettato le sue idee verso il futuro e che quel futuro siamo noi: probabilmente senza il suo impegno e la sua dedizione oggi io non sarei qui a scrivere e voi lì a leggere “Primavera”, così come tanti missionari non avrebbero potuto operare nei luoghi in cui da anni si dedicano a testimoniare Cristo e molte opere di apostolato non si sarebbero realizzate. Per cogliere meglio lo spirito da cui era animato P. Nobili riportiamo una sua frase particolarmente significativa: “La libertà non è cosa semplice o breve, ma una scelta che spetta a noi fare soprattutto con sacrifici che dobbiamo accettare, lotte che dovremo intraprendere, comportamenti sociali e cristiani adeguati a questo valore, ma soprattutto con l’aiuto di Dio. La libertà non è solo conquista personale ed un Frati Minori dell’Emilia-Romagna rapporto che ci deve avvicinare a scelte ben precise, ma è anche un dono di Dio…”. L’orizzonte che dipinge P. Cornelio non è affatto di ripiegamento, ma di apertura e di slancio verso il futuro e noi, come atleti riceviamo il testimone concreto e visibile delle opere di P. Nobili, che passeremo a nostra volta alle generazioni che ci seguono, arricchito anche dalla nostra esperienza. Siamo tanto più consapevoli dell’importanza del lavoro presente, quanto più restiamo fedeli all’ispirazione di chi ha iniziato l’opera e prendiamo coscienza della nostra responsabilità verso coloro che verranno dopo di noi. Di fronte alla figura di P. Nobili riceviamo il messaggio forte di continuare ad annunciare la Resurrezione: in fondo egli seppe predicare la vita anche in tempi di guerra e di lotte politiche, davanti alle divisioni e alla morte non smise di proclamare la vita e i valori cristiani; il suo esempio ci aiuti a farci costruttori dei cieli nuovi e della terra nuova. 11 -16 aprile 2005 Esercizi spirituali Montepaolo “Ecclesia de eucarestia” I giorno La domenica II giorno La Parola III giorno Il sacrificio IV giorno La comunione V giorno La missione Prenotarsi telefonando al Padre Guardiano Fr. Guido Ravaglia Padre Cornelio Nobili (a destra) con Padre Bernardo Menni (1893-1948), missionario in Cina. Notiziario - 17 Il Francescanesimo in Emilia-Romagna Il prossimo 4 ottobre l’Emilia-Romagna onorerà S. Francesco con l’offerta dell’olio per la lampada*. La regione Emilia-Romagna sin dai primi decenni del sec. XIII, ha conosciuto un’attiva e diffusa presenza francescana non solo in ambito cittadino, ma anche in località minori. Solo in tempi molto recenti si è potuta avviare una ricognizione sistematica degli insediamenti francescani attraverso l’individuazione delle fonti documentarie e dei fondi delle Biblioteche rimaste presso i vari conventi1 . Le prime fonti francescane parlano, per l’Italia settentrionale, di Provincia Bononiensis o di Provincia Romandiole, che sono l’equivalente della Provincia Lombardie: la Provincia Bononiensis risulta costituita nel 1217. Gli storici sono concordi nell’affermare che S. Francesco inviò Bernardo da Quintavalle2 a Bologna nel 1211 (o 121 2) e che la prima sede dei Francescani nella città felsinea fu a S. Maria delle Pugliole, vicino all’attuale Piazza Martiri, ove sorge ora la chiesa di S. Carlo. I cronisti ricordano che Bernardo ricevette una casa per i confratelli da parte di un giurista (Niccolo di Guglielmo de’ Pepoli) e fondarono la prima comunità francescana a S. Maria delle Pugliole3 . Anche la presenza di S. 18 - Notiziario Francesco a Bologna è storicamente certa, qui si fermò due volte – ma solo di passaggio – nel 12114 nel ritorno dall’Oriente e nel 12225 , quando predicò nella piazza del Comune. Nel 1223, Francesco visitò altre città come Verrucchio, Longiano, Rimini e Faenza. A Imola il vescovo si oppose in un primo tempo alla richiesta di predicare, finendo poi, vedendo l’umiltà dimostrata da Francesco, col concedere il permesso, come attesta la Vita II di Tommaso da Celano. Ulteriore conferma venne da Antonio di Lisbona -il futuro Santo di Padova- raccolto dal beato Graziano di Romagna al termine del capitolo delle stuoie alla Porziuncola nel 1221 (o 1222 o 1223)6 aggregandolo alla sua Provincia, allora comprensiva di tutta l’Italia Settentrionale. Fu inviato all’eremo di Montepaolo, e dopo nel suo periodo di soggiorno bolognese fu anche Ministro Provinciale di questa circoscrizione che lo aveva accolto. Nel 1272 si delimitò una vera e propria Provincia Bononiensis, non più compresa in altre denominazioni (Lombardie, Romandiole), ma suddivisa in cinque circoscrizioni minori; nel 1343, le custodie erano cinque (Bologna, Forlì, Ravenna, Ferrara e Parma) comprendenti un totale di quarantaquattro conventi. Per il sec. XIII la fonte più ricca, anche se non sempre soddisfacente è rappresentata da Salimbene, che nella sua Cronica più volte menziona l’esistenza di scuole conventuali. Così, Salimbene afferma che l’unico merito di frate Elia era stato quello di promuovere nell’Ordine la conoscenza della teologia. Esistevano scuole conventuali oltre che a Bologna (prima del 1247), a Ferrara (1249), a Modena (1261), Reggio (1282). Imola aveva già nel 1258 uno studium solemne e altri Studia sono segnalati a Piacenza (1279), a Faenza (128 0), a Calderara di Reno (prima del 1281), a Ravenna (dopo il 12 84), a Rovigo (dopo il 1292), a Rimini (1298), a Riccardina, presso Budrio (1346), ad Argelato (1348). Il primo studio teologico dell’Ordine sorse sempre a Bologna con S. Antonio di Padova, che divenne per importanza uno dei primi studi di tutto l’Ordine. Sulle sue cattedre e sui suoi banchi di scuola sono passati personaggi illustri che hanno assunto poi cariche importantissime all’interno dell’Ordine e della Frati Minori dell’Emilia-Romagna Chiesa; ricordiamo i Papi francescani conventuali: Sisto IV, Sisto V e Clemente XIV. Bisogna ricordare anche la scuola di musica, che raggiunse grande fama sotto la direzione di Padre Giambattista Martini, che fu maestro persino al grande compositore Mozart, ma la scuola fu chiusa drasticamente con la soppressione napoleonica. Va ricordato anche il fatto che il Papa Innocenzo IV aveva definito le chiese francescane con il termine di Chiese Conventuali, e fino a quando non nacque la nuova famiglia dei frati Minori Osservanti, la prima famiglia non si chiamò dei Conventuali, ma semplicemente Frati Minori. A partire dalla metà del ‘300 si conobbe una profonda crisi, per una serie di successivi distacchi di movimenti religiosi dall’Ordine originario. Ciò si dovette soprattutto all’Osservanza (sec. XV), che dopo l’approvazione canonica ottenuta dal Concilio di Costanza (1415) si è costituita in una Provincia bolognese. Dopo la definitiva separazione degli Osservanti dai Conventuali7 , nel sec. XVI, tra conventi ceduti dai Conventuali e altri sorti in proprio, poteva contare trentatre aggregazioni più tre ospizi, tra i quali il più noto è quello di S. Paolo in Monte8 , che poi sarebbe stato ceduto agli Osservanti riformati. Derivata dagli Osservanti, nel 1525 si costituì la famiglia dei Cappuccini, insediata a Bologna intorno al 1535, poi a Ferrara (1537), Faenza (1538), Bertinoro (1538), Forlì (1541). Tutte queste fondazioni sono avvenute prima del Concilio di Trento e dopo un ventennio di crisi; tra il 1565-1568 sorgono nuovi comunità: a Piacenza, Parma e MoFrati Minori dell’Emilia-Romagna dena, tra il 1574-1575, a Reggio Emilia, Borgo San Donino (ora Fidenza), Casalmaggiore ecc. Nel Seicento conosciamo nuove fondazioni come a Correggio (1601), Novellara (1603), Cesenatico (1614), Fiorenzuola (161 8), Castel San Giovanni, Mercato Saraceno (1648) arrivando nel 1679, al distacco di ventitre conventi emiliani, nella Provincia di Lombardia (ora parmense) e nella Provincia di Bologna (con venticinque conventi, nel Bolognese, nel Ferrarese e in Romagna). Senza interrompere i vincoli con l’Osservanza, si costituirono in famiglia propria i Frati Minori Riformati che, valendosi soprattutto delle cessioni compiute dagli Osservanti, potevano comprendere nella provincia riformata di Bologna i conventi di S. Paolo in Monte, di Imola, Villa Verucchio, Faenza, Castellarquato, Piacenza, Ariano, acquisendone altri costruiti ex novo tra il 1674 ed il 1722 a Bologna, Modena, Massalombarda. A queste separazioni, che implicavano anche trasferimenti e dispersioni di biblioteche, si aggiunsero i provvedimenti di Innocenzo X, che nel 1652 soppresse altri conventi. Fermiamoci ora sui principali centri francescani e sulle prime fondazioni più significative. Bagnacavallo: Dalle scarse notizie che abbiamo la chiesa fu costruita intorno al 1260, ne parla persino il più grande cronista del tempo Fra Salimbene da Parma, dove lui stesso dimorò. Il convento fu riedificato nel 1460, ma per i danni sismici nel 1600 fu abbattuto. Importante centro culturale perché possedeva una grande biblioteca, molti corali in pergamena e un notevole numero di incunaboli. Cesena: Le testimonianze danno per certa la presenza dei Frati Minori intorno al 1250, ma una chiesa gotica fu consacrata solo nel 1290. In consonanza con l’attività culturale va ricordata la Biblioteca Malatestiana di Cesena, sorta per mecenatismo di Malatesta Novello. La Malatestiana possiede oltre 170 mila volumi, 286 incunaboli e più di 2000 manoscritti. I Frati Conventuali dovettero purtroppo abbandonare il bellissimo complesso durante la soppressione tra il 1797 e ’98, e tutto passò al Comune. La presenza degli Osservanti invece porta una data più recente, 1444, e la chiesa che costruirono fu intitolata SS. Annunziata. Nel 1597 passò ai Minori Riformati e verso la fine del Settecento divenne pericolante. Fu ristrutturata nel 1791. Dopo le soppressioni napoleoniche, i Frati poterono rientrare solo nel 1818. Faenza: L’ipotesi più credibile della presenza dei frati risale al 1231, quando due frati ricevettero una donazione. Nel 1271 i francescani costruiscono una nuova chiesa che ebbe vita fino al Cinquecento quando cadde metà del coperto. La nuova chiesa fu costruita nel 1743. Con la soppressione la Biblioteca passò al Comune faentino e la chiesa tornò ai francescani solo nel 1923. Come a Cesena, prima del 1444 gli Osservanti non entrarono ufficialmente a Faenza. Furono aiutati dai signori di Faenza, Manfredi; anche il papa Eugenio IV appoggiò i frati autorizzandoli alla costruzione della chiesa e del convento, con il titolo di S. Girolamo. Ai Frati Minori Osservanti si sostituirono i Riformati che vi rimasero fino alla soppressione napoleoNotiziario - 19 nica. Ferrara: La presenza francescana risale al 1219, ma la chiesa di S. Francesco del 1241 durò solo un secolo, poi ingrandita notevolmente nel 1341. All’inizio del Quattrocento, i Padri del 17esimo Concilio Ecumenico, scelsero proprio S. Francesco visto che era diventato (non solo per Ferrara) centro importante di cultura. Nel 1494 e 1510 Biagio Rossetti diede un volto nuovo alla chiesa. Nel 1407 fu completata una chiesa più modesta dedicato allo Spirito Santo, divenne importante perché furono sepolti personaggi della società del tempo come Margherita d’Este e nel convento furono ospitati fra Bernardino da Siena, fra Giacomo della Marca e fra Bernardino da Feltre. Modena: I Frati Minori furono introdotti dal beato Gherrardo Biccabadati nel 1221, compagno del Beato Giovanni da Parma inviato dei Papa Innocenzo IV come ambasciatore nel 1250-51, alla corte dell’imperatore e Patriarca di Costantinopoli. Nel terremoto del 1501 subì gravi danni, tanto che nel 1535 fu iniziata la ricostruzione nelle sue attuali forme. I francescani rimasero fino al Settecento, ma con le soppressioni napoleoniche i Conventuali furono eliminati definitivamente. Per ingerenze ducali nel 1826 il convento fu consegnato alla diocesi che poi lo trasformò in seminario vescovile. Parma: Nella città di fra Salimbene i francescani giunsero nel 1230; nel 1236-38 la sede dei frati era senza dubbio uno dei più grandi conventi dell’Emilia, il San Francesco di Parma, che insieme a quello di Piacenza, fu uno dei primi punti fermi della diffusione del francescanesimo 20 - Notiziario nell’Italia del Nord. La chiesa di San Francesco, nella sua splendida architettura gotica, testimonia la semplicità e la bellezza dello stile francescano. Dopo le soppressioni napoleoniche, la chiesa e il convento furono chiusi nel 1810 e il complesso divenne carcere ducale, poi casa penale e centro clinico, nel quadro di un degrado impietoso e oltraggioso. Ravenna: Sono presenti dal 1218, ma solo dal 1261 si trovano nell’attuale S. Francesco che prima era dedicata a S. Pietro Maggiore. Rimasero qui fino al 1810, e vi tornarono solo dopo la seconda guerra mondiale, nel 1949. Reggio Emilia: I figli di S. Francesco sono presenti a Reggio Emilia dal 1222-23. Il vescovo concesse ai Frati una dimora fissa nel palazzo imperiale, e nel 1281 fu consacrata la chiesa. Il tetto crollò del 1564, poi la chiesa venne rifatta tra il 1709-1725 così come la conosciamo oggi, mentre i frati a causa degli eventi soppressivi furono espulsi e il convento divenne sede dei musei e di istituti scolastici cittadi- ni. Gli Osservanti giunsero nel 1438, ricostruirono il complesso conventuale ottenuto dalle autorità cittadine e nel 1494 fondarono il Monte di Pietà sotto l’influsso di fra Bernardino da Feltre. Nel 1551 il duca Ercole d’Este abbatté tutti i conventi fuori le mura e i frati ricostruirono un’altra chiesa. Nel 1783 di nuovo un duca estense costrinse i frati ad abbandonare il loro convento; nel 1820 furono chiamati dal duca di Modena a insediarsi nel Santuario della B.V. della Ghiara ma a causa delle soppressioni nel 1866 lasciarono nuovamente la città. Solo nel 1960 il Vescovo riaffidò ai Minori Osservanti una parrocchia. Rimini: Sant’Antonio arrivò a Rimini tra il 1220 o il ’22, e senza dubbio incontrò il primo nucleo dei Frati Minori che avevano trovato sede vicino all’Arco di Augusto e vide i primi lavori che i Frati apportavano al loro umile convento, ma solo nel 1447 edificarono il convento e la chiesa. Da questo San Francesco riminese i Frati Conventuali furono espulsi durante le soppres- Carpi, carta di Luca Nasi (sec. XVII). Si noti in basso a destra il Complesso di S. Nicolò e sempre in basso a sinistra il Monastero di S. Chiara. Frati Minori dell’Emilia-Romagna sioni e quando tornarono a Rimini dovettero edificare una nuova chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria. Carpi: Fu Federico Pio a richiedere la presenza dei Frati Minori a Carpi nel 1270 circa, e nel 1289 la chiesa di S. Francesco fu edificata. I Frati vi dimorarono fino al 1797, ossia fino al momento delle soppressioni napoleoniche e più tardi quelle del Regno d’Italia costrinsero i Conventuali a lasciare la città. Gli Osservanti si trovano a Carpi dal 1505 nella chiesa di S. Nicolò. Forlì: L’ingresso ufficiale dei Frati Minori risale intorno al 1250, i quali fecero erigere una chiesa dedicata a San Francesco, ma fu demolita purtroppo nel 1783. Appena ricostruita la nuova chiesa subì la soppressione napoleonica. Invece i Frati Minori Osservanti erano presenti nella chiesa di S. Girolamo e all’Eremo di Monte Paolo: qui nel 1221 si ritirò Sant’Antonio portato da fra Graziano, provinciale di Romagna, ma la chiesetta andò distrutta. Solo nel 1628 come voto per una guarigione avvenuta, un certo Simone Paganelli fece costruire una piccola chiesa in onore di S. Antonio. Nel 1868 i Frati Minori Osservanti di Bologna presero possesso del santuario, ma poi dovettero lasciare nel 1888 e nel 1895 vi entrarono i Minori Riformati della Prov. di Toscana e nel 1905 costruirono una nuova chiesa, nella forma neogotica; nel 1946 il santuario passò di nuovo ai frati Minori Osservanti della Provincia di Cristo Re dell’Emilia Romagna. Il francescanesimo a Bologna Le Costituzioni generali di Assisi (1279) sancivano l’obbligatorietà dell’esistenza di una scuola presso ogni convento: da Frati Minori dell’Emilia-Romagna questo si può avere un’idea di come fosse diffuso l’insegnamento della teologia nei conventi. Meno facile è stabilire la diffusione degli studi delle Arti, anche se esiste una precisa testimonianza di Angelo Clareno che nella Historia septem tribolationum indica, con il generalato di Crescenzio da Jesi (1243-1247), l’aprirsi e chiudersi della terza tribolazione proprio per il diffondersi, propugnato dallo stesso Crescenzio, di una “insaziabile cupidigia del sapere, di apprendere le scienze secolari, di moltiplicare le scuole nei conventi d’Italia... trascurandosi la preghiera e rivolgendosi alla sterile scienza aristotelica”. Se questa notizia è da assumersi come veritiera, lo studio delle arti presso gli insediamenti dei conventi francescani avrebbe preceduto di oltre un decennio l’introduzione dello stesso studio presso i Domenicani (Capitolo generale del 12 59) 9 . È difficile affermare che tutti gli Studi generali di teologia fossero in realtà tali o non piuttosto studi provinciali. Non si può affermare che a Bologna esistesse sin dai tempi di San Francesco uno Studio Generale di teologia: il riferimento al primo lettore S. Antonio, per la lettera di Francesco10 che di fatto aprì l’Ordine alla via degli studi, verso i quali il Santo di Assisi sembra avesse motivate riserve, può valere soltanto come prova che esisteva allora un lettore di teologia, probabilmente in uno studio conventuale, destinato a diventare uno Studio provinciale, poi uno Studio generale nel 1249 e finalmente nel 1360, Studio generale universitario11 , con facoltà di concedere i gradi accademici nell’ambito dell’Uni- versità di Bologna. Quando l’Osservanza si affermò, comportò una riconsiderazione del significato del messaggio francescano e dell’interpretazione della Regola. Bologna fu la prima città dove i francescani Osservanti riuscirono a convincere governanti e popolo che l’opera del Mons Pietatis era necessaria per i cittadini. La rinuncia alle Università non poteva significare rinuncia alla cultura, rinnegamento dell’utilità e della necessità dello studio. Più semplicemente, si distinse tra studio e cultura, da un lato e partecipazione alla vita accademica, dall’altro che aveva visto impegnati i Francescani, sin dai tempi di Alessandro di Hales, nelle più prestigiose sedi universitarie. Il Convento e la Chiesa di S. Paolo in Monte, detti dell’Osservanza, risalgono al 1403 quando papa Bonifacio IX concesse al frate Giovanni da Stroncone vicario degli Osservanti per la Toscana e l’Umbria di ricevere due romitori in Italia, concessione determinata dalla necessità di avere un punto di riferimento nella generale crisi dell’Ordine. La scelta cade su Bologna, romitorio di S. Paolo in Monte fuori Porta S. Mamolo 12 . Nel 1403 il giurista Antonio da Budrio donò ai Frati Minori Osservanti denaro per costruire la chiesa, e Papa Alessandro V13 nel 1409 ne concedeva piena facoltà. Il convento fu completato nel 1417 e ampliato nel 1446. Nel 1465 per il crescente numero di religiosi dediti allo studio acquistarono anche il convento dei Monaci Armeni che divenne poi SS. Annunziata. Questo da già un’idea di quello che fosse il carattere dell’Osservanza nei confronti del mondo universitario. Non si sarebbe potuto ignorare il Notiziario - 21 fatto che personalità di primo piano dell’Ordine, già dal sec. XIII, come Aimone di Faversham o Giovanni da Parma14 , avevano contribuito all’esaltazione dei francescani proprio a Bologna e proprio in un ambito culturale che con l’Università aveva una relazione ovvia e spontanea. D’altronde, lo Studio Generale francescano aveva nel corso del sec. XIV oggettivamente consolidato i rapporti tra l’Università e l’Ordine, per l’afflusso che a Bologna s’era determinato di personalità che, compiendovi studi di diritto canonico e civile, avevano raggiunto posizioni di alto livello nell’ambito dell’organizzazione della Chiesa, pur travagliata dalle vicende del papato avignonese e, successivamente, dello scisma d’Occidente. È quindi da intendersi non rifiuto della cultura, impossibile per i francescani tra il sec. XIV e il sec. XV, ma come recupero di valori essenziali dell’Ordine in un momento di grave crisi istituzionale (e quindi anche universitaria) l’orientamento originario dell’Osservanza. Tra le più importanti biblioteche di Bologna viene ricordata quella di S. Paolo in Monte del 1512 che nella prevalente presenza di codici giuridici 15 (su novantadue opere annoverate, solo due sono a stampa), è da segnalare l’esistenza di opere di filosofia scolastica e di versioni dal greco, dovute al Bruni e a Giorgio da Trebisonda. Di questa simbiosi tra spiritualità e cultura, in particolar modo giuridica, una delle testimonianze più singolari è rappresentata da quell’Orfeo di Pistoia (Orfeo dei Cancellieri, da Pistoia) che, docente nello Studio bolognese tra il 1495 e il 1502, si ritirò a S. Paolo in Monte, come frate Osservante e, in una diversa prospettiva dei valori culturali, si adoperò, fra l’altro nella promozione dei Monti di Pietà16 . Anche San Leonardo da Porto Maurizio, apostolo della Via crucis, amava ritirarsi all’Osservanza per riposarsi ma per poter pregare prima di tutto. Il 19 luglio 1769 Luigi Galvani professò nella chiesa dell’Osservanza la regola dell’Ordine Francescano secolare. Nel 1810 durante la soppressione napoleonica, l’intero complesso passò al demanio: acquistato dal ministro Antonio Aldini, abbattè per intero la chiesa e i beni furono venduti all’asta o incamerati, come la meravigliosa Pala dell’Osservanza, conservata nelle collezioni comunali di Bologna. Una certa signora Baccilieri lo acquistò e lo ridono ai frati, e nel 1826 Padre Leopoldo Bassi iniziò la costruzione della basilica. Con la soppressione italiana i frati lasciarono di nuovo l’Osservanza ma salvarono la biblioteca e rientrarono all’Osservanza nel Un’immagine del Convento dell’Osservanza di Bologna risalente ai primi anni del 1900. 22 - Notiziario 1880. Durante l’ultimo conflitto la chiesa fu distrutta, ma nel 1945 si ripresero i lavori di restauro. Al tempo delle soppressioni la sede provinciale dei Minori Osservanti era il convento dell’Annunziata, appena fuori Porta San Mamolo, mentre quella dei Minori Riformati era il convento di S. Paolo in Monte detto “Osservanza”, sulle prime colline fuori città. I Minori Riformati (Provincia Santa Caterina da Bologna) dopo le soppressioni rientrarono a S. Paolo in Monte mentre i Minori Osservanti (Provincia SS. Redentore) non riebbero più il complesso dell’Annunziata per cui crearono un’altra sede centrale per la Provincia, costruendo un convento ex-novo, con relativa chiesa dedicata a S. Antonio di Padova fuori Porta S. Stefano che iniziarono a costruire nel 1898 e nel 1900 fu fatta l’inaugurazione. Nel 1935 diventa Basilica Minore e nel 1953 iniziarono i lavori del complesso dell’Antoniano con ampliamenti nel 1966 e nel 1980: Mensa del povero e altre attività assistenziali, ed inoltre ricordiamo lo Zecchino d’Oro. Nel 1983 iniziò l’attività di RADIO TAU, emittente fran-cescana dei Frati Minori con sede centrale presso l’Antoniano. Hanno sede nel convento: la Curia provinciale dei Frati Minori, lo Studio Teologico e l’Infermeria. Per quanto riguarda la storia dei Frati Minori Cappuccini, bisogna ricordare che essi furono per la prima volta segnalati a Bologna nel 1537, ma è nel 1554 che essi presero dimora sulle colline, tra Barbiano e S. Michele in Bosco, nel luogo chiamato Monte Calvario, dove fu costruita una chiesa con il convento e solo dopo le soppressioni napoleoniche nel 1818, un Frati Minori dell’Emilia-Romagna Bolla di Sisto IV del 27 giugno 1475 con la quale concede la facoltà di costruire la Chiesa e il Convento della SS. Annunziata in Bologna. gruppo di benefattori comprò il complesso di S. Giuseppe e i cappuccini poterono prenderne possesso. Nel 1841 è stato abbattuto l’edificio ormai fatiscente e ne è stato costruito uno nuovo terminato nel 1844. I Cappuccini entrarono definitivamente in possesso della chiesa e del convento nel 1892. Trentacinque anni dopo in occasione della festa di San Francesco, fu inaugurata al centro del giardino una colonna celebrativa con la Statua di s. Francesco. Ciò che mi preme di più, è ricordare alla fine di questo breve excursus, le vicende più importanti del grande tempio dei Frati Minori Conventuali, splendore e gloria di tutta la città di Bologna. Infatti, padre Luigi Garani che ha dedicato gran parte delle sue ricerche allo studio e alle vicende della chiesa, intitola il suo lavoro “Il Bel S. Francesco di Bologna”. I Frati Minori di Bologna dopo aver letto la Bolla papale del 28 maggio 1236, in cui Gregorio IX ringraziava la “città dei dieci mila studenti17 ” per aver li- Il “luogo de la Villa” insediamento francescano nella Val Marecchia (Rimini) risalente ai primordi dell’esperienza di S. Francesco. Frati Minori dell’Emilia-Romagna beramente donato ai frati il luogo desiderato per edificare la chiesa, iniziarono la costruzione della nuova chiesa di S. Francesco che diventerà centro importantissimo per la cultura18 . L’8 Ottobre 1250 il Sommo Pontefice Innocenzo IV nel suo ritorno da Lione a Roma, fermatosi a Bologna consacrò l’altare della chiesa di S. Francesco, e nel 1263 venne finita e subito dopo si pensò al cimitero. Una delle prime tombe fu quella di Accursio (1260), il celebre glossatore delle leggi romane, poi sorse quella di Odofredo (morto il 3 dicembre 1265) e accanto ad Odofredo nel 1284 volle riposare in pace un altro illustre glossatore, Rolandino de Romanzi. Un altro gioiello è la Pala dell’Altar Maggiore dei fratelli Iacobello e Pier Paolo delle Masegne. Il secolo XV segnò il decadimento dell’arte gotica, per dare luogo alle nuove forme del Rinascimento. I successivi interventi barocchi ne hanno irrimediabilmente trasformato le due facciate del Presbitero e del Transetto. Furono aggiunte molte altre cappelle laterali, quella dedicata a S. Francesco (finita nel 1669) e quella dedicata a S. Antonio (finita nel 1675), demolite da Rubbiani; la sola cappella che rimase in piedi fu quella dedicata a S. Bernardino da Siena tutt’ora esistente. Con la venuta dei francesi, 15 luglio 1795, i frati si dispersero e il convento fu occupato dalle truppe e nel 1802 la chiesa e il convento furono chiusi definitivamente. La chiesa fu adibita a dogana, i monumenti trasportati alla Certosa e la Biblioteca e l’Archivio furono portati via. Dopo la sconfitta di NaNotiziario - 23 poleone, Bologna tornò alla Stato Pontificio e i frati riuscirono a riavere la chiesa nel 1841-42 e raccolsero somme di denaro per il restauro, cosicché tornò di nuovo al culto, ma purtroppo come ben sappiamo con la soppressione del 1866 tutti i frati dovettero lasciare di nuovo San Francesco, mentre la chiesa e il convento divennero magazzino e caserma per le truppe italiane. Negli anni 1877-85 il padre Serra Zanetti radunò nuovamente i Frati ricostruendo la Famiglia Francescana, ma non riuscirono a riavere la chiesa. Nel 1878, per mezzo del Municipio, fu trasmesso al Ministero della P. I. un indirizzo con la firma di illustri personaggi della città per la riapertura al culto della chiesa, ma per esigenze militari la domanda fu respinta, ciò che convinse la Giunta Comunale che doveva sacrificare alcuni locali in cambio dei quali si sarebbe potuto riscattare la chiesa. Il 20 maggio 1880 fu approvata la permuta, e nel 1886, il Demanio Nazionale cedeva al Municipio di Bologna il Tempio di San Francesco per la riapertura al culto. Con Decreto Arcivescovile del 5 Aprile 1886 fu istituita la Commissione per la Fabbrica di San Francesco, e il 20 Maggio il Comune fece la consegna del Tempio all’Arcivescovo della città, il quale lo consegnò alla Commissione per il restauro e questa lo affidava ai Frati Minori Conventuali perché venisse riaperto al culto. Durante la seconda guerra subì gravi danni a causa dei bombardamenti (24 luglio 1940). Gli ultimi lavori di restauro terminarono nel maggio 1948, così il tempio ritornò nuovamente alla sua antica e maestosa bellezza. Lo splendore e la bellezza della chiesa di San Francesco, sicuramente le dobbiamo al grande maestro Alfonso Rubbiani (18481913). Senza dubbio questo è il monumento che lui ha più amato. Non a caso ha poi ottenuto il privilegio di essere sepolto al suo interno, quando ormai le sepolture da più di un secolo dovevano farsi al di fuori delle mura cittadine. di Cristian Dumea Archivista dei Frati Minori Conventuali di Bologna Stampa settecentesca: a sinistra la Chiesa dell’Annunziata a destra la chiesa detta delle “Acque” dei Frati gesuati, ora scomparsa. 24 - Notiziario Note: 1 G. Plessi e G. M. Zanotti, Guida alla documentazione francescana in Emilia-Romagna. I. Romagna, Padova 1989. 2 Difficile dire se ciò dipendesse dal fatto che Bernardo fu indicato da alcuni storici come “utriusque iuris doctor”, e quindi potrebbe aver conseguito il titolo dottorale nello Studium felsineo. 3 Cfr. A. Azzoguidi, nota 32, pp. CLVI-CLVII – ANAL. FRANC., t. IX, p. 4, n.5. 4 In occasione del famoso episodio della cacciata dei frati che avevano preso dimora in una casa che la voce comune diceva essere di proprietà dei frati e che Francesco volle fosse abbandonata, fino a quando il futuro protettore dell’Ordine, il card. Ugolino, poi papa Gregorio IX, non ebbe dichiarato che la casa dei frati era di sua proprietà 5 L’episodio ci è pervenuto tramite il cronista Tommaso, Arcidiacono della Cattedrale di Spalato in Dalmazia. Cfr. Monum. Germ. Hist.: Scriptores, t. XXIX, p. 580. 6 LORENZO DI FONZO, O. F. M. Conv. , Il famoso capitolo delle stuoie O. Min. nel 1223, in MF 98 (1998), 367-390. 7 Bolla Ite vos, di Leone X. 8 Per la storia del Convento di S. Paolo in Monte vedi, C. Piana, Atti e memorie della Dep. di storia patria per le province di Ramagna n.s., XXII (1971), pp. 85-266. 9 L ’accesso allo studio delle arti era meno diffuso presso i Francescani che presso i Domenicani, per i quali a tutti i giovani era concesso di studiare le arti, mentre per i primi questa possibilità era data a coloro che avrebbero frequentato gli Studi generali di teologia, come complemento della preparazione teologica. 10 “A Frate Antonio, mio vescovo, Frate Francesco, salute! Ho piacere che tu insegni teologia ai Frati, purché in tale occupazione, tu non estingua lo spirito della santa orazione e devozione, come è scritto nella regola. Stai bene! “ 11 AA.VV, Le Scuole degli Ordini mendicanti (secc. XIII-XIV), Todi 1978. 12 La tradizione vuole questo posto, luogo di ritiro di S. Antonio di Padova, dove già esisteva un’antica cappella dedicata a S. Paolo Eremita, durante il suo magistero di teologia nel 1224. 13 Il Papa Alessandro V è sepolto nella chiesa di S. Francesco a Bologna. 14 Di Fonzo, Studi, studenti e maestri nell’Ordine dei Francescani conventuali dal 1223 al 1517 in Miscellanea francescana, XLIV (1944), pp. 167-195. 15 Si spiega così che il giurista Pietro Nicola Albergati il 12 agosto 1409 decidesse di lasciare in testamento il suo patrimonio librario di codici giuridici al convento di S. Domenico e a quello di S. Paolo in Monte, l’Osservanza: decisione che, al di là delle vicende complesse che ebbe quel lascito, che vide sostanzialmente dispersa nel corso degli anni e dei secoli la sostanza della donazione, indica il livello di estimazione culturale che il più noto convento Osservante d’Italia aveva raggiunto nel corso del sec. XV. 16 Elemento questo del sostegno dei Monti di Frati Minori dell’Emilia-Romagna Calendario del Definitorio 1 marzo 2005: Ferrara aprile 2005: durante il pellegrinaggio in Terra Santa 3 maggio 2005: Fiorenzuola giugno 2005: Castelletto di Branzone nel contesto della riunione dei Definitori delle Province del Nord Italia 5 luglio 2005: Carpi 7-9 settembre 2005: Villa Verucchio 6 ottobre 2005: Curia provinciale 7-12 novembre 2005: Sardegna 6 dicembre 2005: Rimini RICORRENZE GIUBILARI 2005 25mo professione (1980) fr. Francesco Colaianni 5-X 50mo professione (1955) fr. Giangabriele Chierici 25-III 50mo sacerdozio (1955) fr. Onofrio Gianaroli 26-III fr. Giambattista Montorsi 26-III fr. Giangrisostomo Coriambi 17-XII Frati Minori dell’Emilia-Romagna Sulla sinistra: il fascicolo del MOFRA, che scandisce annualmente il cammino del movimento, si sta rivelando un ottimo strumento che accomuna e uno stimolo per un cammino di conversione. Quest’anno il fascicolo prende lo spunto dall’Assemblea generale; si presenta con riflessioni a largo respiro, seguite da una veglia di preghiera sul tema trattato. Inoltre, non si poteva tralasciare una riflessione sull’Eucarestia dal momento che è iniziato l’anno eucaristico indetto dalla Chiesa. Pietà che costituì per il francescanesimo Osservante uno degli impegni maggiori nei confronti della società del tempo, comunque esso possa oggi venir giudicato. 17 Cfr. AA. VV., Le università dell’Europa, gli uomini e i luoghi. – Silvana Editore, 1993 : AA.VV., Università a Bologna, Personaggi, monumenti e luoghi dall’origine al XVI secolo – Cassa di Risparmio in Bologna, 1987. 18 Papa Gregorio IX nella sua lettera del 2 giugno 1236 indirizzata all’Arciprete della Chiesa Maggiore di Bologna, riferendosi alla costruzione dei nuovi edifici dei Frati Minori dice “ecclesiam et domos contemplatium ac studentium usibus opportunas”. Cfr. BILL. FRANC, t. I, pp. 195-196. Virgilio Fr. Andrucci Costantino Fr. Tamagnini Agnello Fr. Locatelli Cesare Maria Fr. Tinelli Patrizio Fr. Imola Giuseppe Fr. Barigazzi Giuseppe Fr. Cervesi Giuseppe Fr. Ferrari Giuseppe Fr. Russo (pt.) Giuseppe Fr. Amante (n.) Benvenuto Fr. Busignani Secondo Fr. Ballati Emanuele Fr. Gironi 5 marzo 11 marzo 13 marzo 15 marzo 17 marzo 19 marzo 19 marzo 19 marzo 19 marzo 19 marzo 22 marzo 25 marzo 26 marzo Onomastici Marzo Notiziario - 25 Appendice: Intervista al Sindaco di Bologna* Il 4 Ottobre prossimo lei sarà il sindaco che a nome dei comuni d’Italia riaccenderà la lampada votiva presso la tomba di San Francesco; con quale spirito pensa a questo gesto? Ogni gesto ha un valore simbolico e i simboli sono importanti. Accendere la lampada votiva presso la tomba del Patrono d’Italia ha una valenza precisa. Si può definire Francesco d’Assisi il santo della solidarietà, dell’attenzione agli ultimi, ai piccoli e al dialogo tra le persone. Che i Comuni italiani compiano ogni anno questo gesto significa che si riconoscono in quelle azioni e in quei valori, che devono essere identitari per un’amministrazione. Francesco è il santo che unisce gli italiani. Cosa ne pensa della proposta di legge legata alla giornata del dialogo tra fedi e culture diverse che è all’esame del Senato? La proposta è interessante. È importante che le fedi e le culture diverse si pongano in un atteggiamento di continuo dialogo le une con le altre, consapevoli della ricchezza che può derivare dalla conoscenza delle rispettive peculiarità e diversità. L’importante è che la giornata diventi uno stimolo perché il dialogo avvenga ogni giorno dell’anno. Sicuramente Francesco nel suo tempo è stato un grande esempio. Anche i bolognesi ne fecero esperienza quando nel 1222 Francesco predicò nella nostra Piazza Maggiore pacificando due diverse fazioni cittadine. Questo gesto è ricordato 26 - Notiziario anche in una lapide posta all’interno del Palazzo comunale. Sulla figura di san Francesco ci sono stati in questi mesi dei veri e propri dibattiti. Cosa ne pensa? Il confronto è un tema importante in una comunità. Il passato è importante perché ci insegna come vivere il presente e come pensare il futuro. Dibattere su Francesco significa soprattutto approfondire il tema della solidarietà, dei rapporti tra diversi, e questo non può che essere positivo. San Francesco può ispirare l’azione politico-amministrativa? L’azione politica ha tanti tipi di ispirazione. Sicuramente la figura di Francesco richiama all’essenzialità, non solo economica, ma anche dell’uso delle parole, oggi talvolta utilizzate in modo spropositato. Poi l’attenzione ai poveri, che purtroppo nella nostra società sono in aumento. In questo senso la presenza pluriennale della mensa dei poveri all’Antoniano è per la nostra città un segno prezioso. Poi l’attenzione ai bambini: avere attenzione nei confronti dei piccoli è avere a cuore il proprio futuro. A Bologna vogliamo avere in questo senso un occhio di riguardo, a partire da quello che si fa: penso ad esmpio allo Zecchino d’Oro, appuntamento che arricchisce di spunti educativi, oltre a quelli musicali e di divertimento. * L’intervista a Cofferati e l’articolo sul Francescanesimo in EmiliaRomagna sono tratti da “San Francesco Patrono d’Italia”, n. 1 gen. 2005. S. Francesco, Bologna. Il Chiostro e le svettanti forme gotiche della Chiesa e del Complesso conventuale. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Abbiamo Vissuto GENNAIO 2005 * Il giorno 5 gennaio a Lugagnano (PC) nel contesto della XX edizione della “Festa della Bontà” di Rustigazzo Fr. Ersilio Sichel è stato insignito del “Cuore d’Oro 2005”. * Giovedì 6 incontro con Ettore Valzania Coordinatore Regionale OFS. * Venerdì 7 gennaio inizia all’Osservanza l’incontro con i Post-Novizi che si preparono alla Professione perpetua delle Province del Nord Italia. * Il giorno 7 Fr. Agnello Locatelli inizia un periodo di permanenza in Infermeria provinciale. * Festa dei Santi prottettori a S. Cataldo per le Fraternità di: Carpi, Modena, Nonantola, Parma, La Verucchia e Reggio Emilia il giorno 7 gennaio. * Sabato 8 muore a Castellarano il Signor Umberto Gilioli padre di Fr. Elio. * Il giorno 9 gennaio inizia ad Idice la Scuola per FormaFrati Minori dell’Emilia-Romagna trici della nostra Federazione OSC; terminerà il 19. * Nella mattinata del giorno 10 a Castellarano, funerale del Signor Umberto Gilioli. * Alle 03.30 del giorno 10 muore in Infermeria provinciale Fr. Francesco Righetti. * Lunedì 10, entrano al Toniolo per alcuni accertamenti Fr. Silvestro Casamenti, Fr. Bonifacio Manduchi, Fr. Gregorio Montali e Fr. Giambattista Montorsi. * Il giorno 10 presso la Casa “Leonori” di S. Maria degli Angeli inizia l’incontro degli Animatori vocazionali COMPI. * Lunedì 10 Fr. Bruno Bartolini, accompagnato da Fr. Michele Falzone, inizia la visita canonica alla Provincia Romana. * Martedì 11 Fr. Giambattista Montorsi è operato alla prostata. * Nella mattinata del giorno 12 presso il Convento di S. Antonio in Bologna incontro dei Parroci della Provincia. * Giovedì 13 la Ministra nazionale OFS, Rosa Galimberti, indice il Capitolo regionale unitario dell’Ordine. * Il giorno 14 Fr. Tarcisio Canducci è in Italia per alcuni giorni per una collaborazine con il Governo generale dell’Ordine. * Sabato 15 Fr. Mario Favretto viene eletto, dal Governo generale dell’Ordine, Definitore per la lingua italiana. * Il giorno 18 in Curia provinciale incontro con Fr. Eligio Gelmini. * Mercoledì 19 presso il Convento di S. Antonio a Bologna incontro del Segretariato provinciale per l’evangelizzazione. * Nella mattinata del giorno 19 a Faenza viene rogitata la donazione della Chiesa della Madonna del Paradiso alla Parrocchia di S. Savino. * Il giorno 20 a Forlì incontro con la Direzione della SERINAR circa la gestione dello Studentato universitario S. Francesco. Notiziario - 27 * Il giorno 21 Capitolo conventuale a Nonantola. * Lunedì 24 gennaio inizia a Milano Marittima la prima “3gg” di Formazione Permanente. Definitorio provinciale. * Giovedì 3 febbraio Capitolo conventuale presso il Monastero delle Clarisse di Forlì. * Il giorno 24 inizia ad Assisi il corso di Formazione per gli Assistenti OFS, terminerà giovedì 27. * Nella mattinata del 24 iniziano gli esami, sessione invernale, presso il nostro Studio Teologico. * Giovedì 27 inizia a Milano Marittima la seconda “3gg” di FP. * Venerdì 28 viene rogitato il passaggio di proprietà, dal Comune di Bologna alla Provincia, dei locali già sede dell’Opera Pia “Il Pane di S. Antonio” al numero civico 84 di Via D’Azeglio. * Nella mattinata del giorno 28 Fr. Valentino Giannini è ricoverato in Clinica. * Nel pomeriggio di sabato 29 incontro con il Coordinamento regionale OFS in preparazione al Capitolo. * Nella mattinata del giorno 31 incontro del Consiglio del Segretario provinciale Formazione e Studi. * Lunedì 31 gennaio inizia a Milano Marittima la terza “3gg” di Formazione Permanente. FEBBRAIO 2005 * Mercoledì 2 febbraio a Milano Marittima incontro del 28 - Notiziario IL PONTIFICIO ATENEO ANTONIANUM DIVENTA UNIVERSITÀ 26 Gennaio 2005 La Congregazione per l’Educazione Cattolica ha comunicato al Ministro generale e Gran Cancelliere l’avvenuta concessione al PAA del titolo di Università Pontificia da parte del Sommo Pontefice con lettera dell’Em.mo Cardinale Segretario di Stato, datata 11 gennaio. Nella sua lettera il Prefetto, Card. Zenon Grocholewski, sottolinea che il titolo è stato concesso “a motivo del possesso dei requisiti tradizionalmente richiesti e in considerazione dell’apprezzato servizio di formazione accademica svolto da detto Ateneo”. Fr. José Rodríguez Carballo, attuale Ministro generale e Gran Cancelliere del P.A.A., comunica ufficialmente al Rettore Magnifico, ai Decani delle Facoltà e ai Presidi l’avvenuta concessione del titolo di Università Pontificia il 26 gennaio nella sede stessa dell’Ateneo. Il 18 marzo prossimo si terrà l’atto accademico ufficiale di celebrazione di questo evento, in concomitanza con l’insediamento del nuovo Rettore Magnifico. Frati Minori dell’Emilia-Romagna I nostri fratelli defunti Fr. Francesco Righetti A tutti i fratelli e alle sorelle della Provincia È morto Padre Francesco Righetti. Alle ore 03.30 di lunedì 10 gennaio, presso l’Infermeria provinciale, padre Francesco ha terminato la sua vita; aveva 100 anni di età, 86 di vita religiosa, 79 di sacerdozio. Padre Francesco era nato a Montecolombo di Rimini il 6 maggio 1904; a dieci anni entra nel seminario delle Grazie di Rimini. Seguiranno per padre Francesco gli anni di formazione alla vita francescana, prima a Cortemaggiore, poi a Busseto per il noviziato, ancora alle Grazie Frati Minori dell’Emilia-Romagna per il Liceo e di seguito a Bologna, dove nel 1926 emetterà la professione perpetua e sempre nello stesso anno il 14 settembre sarà ordinato sacerdote dal Card. Nasali Rocca. Sacerdote novello inizia la sua attività come educatore presso il Collegio serafico a Cortemaggiore, dopo un anno passerà a Cotignola, quale Direttore del nuovo Colleggio, poi, nel 1931 presso il Convento della SS Annunziata di Parma, ricopre prima l’incarico di Maestro dei Frati Studenti in Teologia poi il servizio di Guardiano e Vice Maestro. Alla fusione della Provincia del SS. Redentore e di S. Caterina nel novembre del 1945 è nominato Segretario della Provincia di Cristo Re, e ricopre l’incarico fino al 25 maggio 1947. Dal 1947 Padre Francesco reggerà la parrocchia di S. Spirito di Ferrara per 20 anni, sino al 1967, ricoprendo per 6 anni anche l’incarico di Guardiano. Dal 1967 fino al 1994, anno della chiusura del Convento di S. Bernardino, Padre Francesco risiede a Rimini ricoprendo per diversi anni il ruolo di Guardiano. Per cinque anni vive presso il Convento delle Grazie di Rimini e poi trascorre gli ultimi anni della sua vita, ormai stanco e debili- tato nelle forze, presso l’infermeria provinciale. Al Signore, per il dono di questo fratello, tutta la nostra gratitudine e per padre Francesco il nostro ricordo affettuso nella preghiera, anche come prescrivono i nostri Statuti Provinciali. Il funerale si terrà presso la Chiesa delle Grazie di Rimini, mercoledì 12 gennaio alle ore 15,00 quindi la salma sarà tumulata nel cimitero di Rimini. Fr. Marco Zanotti Segretario provinciale Bologna, Curia provinciale: 10 gennaio 2005 RICORDANDO ... Padre Francesco Righetti si è spento serenamente nell’infermeria provinciale la notte fra il 9 e il 10 gennaio 2005. Il 6 maggio 2004 aveva festeggiato, in piena lucidità, il suo centesimo compleanno, primo frate nella storia dei frati Minori dell’Emilia Romagna – che si sappia - a raggiungere questo traguardo. Padre Francesco era nato il 6 maggio 1904 a San Savino, vicino a Rimini; era stato battezzato l’8 maggio, cresimato il 12 settembre 1910. Notiziario - 29 Nel 1914, a dieci anni, era entrato nel Collegio Serafico delle Grazie di Rimini. La guerra impose parecchi trasferimenti ai piccoli probandi: negli anni 1914-16 dalle Grazie di Rimini a Busseto; poi a Cortemaggiore. Nel 1917 il tredicenne Francesco Righetti era a Bologna S. Antonio, fra gli studenti di Teologia (in quel tempo era ospite dello studentato di Bologna anche il “profugo” veneto studente di Filosofia fra Pacifico Perantoni, che sarebbe poi diventato Ministro Generale e successivamente vescovo di Gerace e poi arcivescovo di Lanciano). Nel 1918 il ragazzo Righetti fu nel Collegio Serafico di Giaccherino in Toscana (e fra i compagni collegiali dell’“esule” dalla Romagna Francesco Righetti ci fu un suo grande amico “esule” dal Veneto, Augusto Crivellari (poi frate Pio), nel cui futuro era scritta una brillante carriera ecclesiastica, che lo avrebbe portato ad essere eletto a vescovo di Trivento). Nel 1919-20 Francesco Righetti fece il Noviziato, nel convento di Busseto. Anni 192022, studentato (corso di filosofia) alle Grazie di Rimini. Anni 192226, teologia a Bologna S. Antonio. Sacerdote il 14 settembre 1926. Anni 1926-28, a Cortemaggiore, insegnante e vice direttore del Collegio Serafico. Anni 192830, direttore del nuovo Collegio Serafico di Cotignola. Anni 1930-32, Maestro dei Chierici e insegnante a Ferrara. Anni 19321945, all’Annunziata di Parma, con mansioni varie: insegnante, vice Maestro del professorio, economo. Anni 1945-47, Segretario Provinciale a Bologna S. Antonio. Anni 1947-67, a Ferrara, parroco (per un periodo anche guardiano). Nel 1967 trasferito a Rimini San Bernardino, 30 - Notiziario 11 febbraio 2005 13a giornata mondiale del malato Frati Minori dell’Emilia-Romagna dove fu guardiano da quell’anno al 1973. Rimase in quel convento fino alla sua cessione alle Clarisse nel 1994, anno in cui passò alle Grazie sul colle Covignano. Lasciò le Grazie per l’infermeria provinciale nel 1997. Ho conosciuto Padre Francesco Righetti nell’autunno del 1940, nel convento dell’Annunziata di Parma. Avevo terminato il noviziato nel convento delle Grazie due anni prima; e poi avevo passato due anni nel convento di Busseto, dove avevo fatto la quinta ginnasio e la prima liceo. Trovai all’Annunziata di Parma una comunità guidata dal giovane guardiano Padre Cornelio Baj, con la presenza del venerabile e autorevole Padre Salvatore Spada, del santo faccendiere fra Giuseppe Mantegari e di altri frati, tra i quali Padre Francesco Righetti. Padre Francesco appariva più giovane dei suoi 36 anni, ma aveva ruoli importanti: era vicario ed economo conventuale, cappellano della parrocchia, professore dello studio liceale per i professi temporanei. Era affabile, gentile, distinto. Insegnava filosofia morale; possedeva la materia ed era brillante espositore. Con noi studenti era cordiale, con qualche punta di ironia indulgente. Sapevamo poco del suo ministero parrocchiale, ma quanto bastava per constatare che Padre Francesco era il referente degli allora fiorenti gruppi giovanili. Mi ritrovai con Padre Francesco nel convento di S. Antonio di Bologna nella primavera del 1947 quando il Provinciale P. Alessandro Negro mi chiese di sbrigare “per qualche giorno” le cose più urgenti della segreteria della Provincia, dato che Padre Francesco (Segretario Provinciale) stava entrando in Frati Minori dell’Emilia-Romagna ospedale per subire un’operazione chirurgica e poi sarebbe andato parroco a Ferrara. Presi necessariamente contatto con il lavoro quotidiano di P. Francesco: la segreteria era gestita molto bene, camminava con ritmo veloce, era tenuta con ordine meticoloso. Le cose presero una piega imprevista, in quanto subentrai io a Padre Francesco nel lavoro della Segreteria. Il passaggio di consegne e i successivi contatti fra me e Padre Francesco furono l’avvio di una cordiale reciproca amicizia che era destinata a durare e ad approfondirsi nei decenni. Padre Francesco Righetti era il Frate francescano classico: figura, mentalità, comportamento, cultura, devozione. Era – e non solo per il prolungato cammino che aveva dietro le spalle – “testimone di francescanità”. Colpiva la sua pietà mariana ed eucaristica. Quando lo conobbi, le prime cose che per me diedero contorno alla sua personalità furono il frequente ricordo affettuoso della “sua madonnina delle Grazie”, nonché la sua maniera particolare di assicurare solidarietà e partecipazione. Diceva: “Preghiamo. Anch’io domattina mi ricorderò nella Messa. Metterò questa sofferenza sulla patena, insieme all’ostia benedetta …”. Padre Francesco aveva cominciato il noviziato il 19 agosto 1919, a quindici anni. Prima della Vestizione al Padre Maestro che gli chiedeva quale nome volesse scegliere – come era consuetudine – per la sua nuova vita da frate, aveva risposto: “Per favore non mi cambiate nome; lasciatemi quello di battesimo. Voglio vivere da frate francescano… lasciatemi il nome di Francesco”. Umberto Gilioli A tutti i fratelli e alle sorelle della Provincia Sabato 8 gennaio alle ore 13.00 è deceduto presso l’ospedale di Scandiano (MO) il signor Umberto Gilioli, papà di Padre Elio. Il signor Umberto aveva 85 anni di età: una lunga vita spesa nella dedizione alla famiglia e al lavoro. I funerali si svolgeranno lunedì 10 gennaio alle ore 10.00, presso la Chiesa parrocchiale di Castellarano, la salma sarà tumulata presso il cimitero del paese. Ricordo a tutti l’impegno di pregare il Signore per il papà di Padre Elio e di farlo anche secondo le indicazioni degli Statuti Provinciali. Fr. Marco Zanotti Segretario provinciale Bologna, Curia provinciale: 8 gennaio 2005 Fr. Berardo Rossi Notiziario - 31 L’anno dell’Eucarestia Il Papa ha voluto che l’anno che stiamo vivendo sia l’“anno dell’Eucaristia”; Siamo a Natale; questa solennità tanto cara non solo ai cristiani, può essere vissuta in maniera particolare in questo anno? Può aiutarci a introdurre in modo più profondo l’Eucaristia nella nostra vita? Il Papa all’inizio della sua lettera “ Mane nobiscum Domine”, dopo avere ricordato l’episodio dei due discepoli di Emmaus scrive: “L’icona dei discepoli di Emmaus ben si presta ad orientare un Anno che vedrà la Chiesa particolarmente impegnata a vivere il mistero della Santa Eucaristia. Sulla strada dei nostri interrogativi e delle nostre inquietudini, talvolta delle nostre cocenti delusioni, il divino Viandante continua a farsi nostro compagno per introdurci, con l’interpretazione delle Scritture, alla comprensione dei misteri di Dio. Quando l’incontro diventa pieno, alla luce della Parola subentra quella che scaturisce dal “Pane di vita”, con cui Cristo adempie in modo sommo la sua promessa di “stare con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (cfr Mt 28,20). Questa citazione del Vangelo di Matteo è molto importante, perché sono le ultime 32 - Notiziario parole che il primo evangelista pone sulla bocca di Gesù, anzi sono le ultime parole del suo Vangelo. Gesù, proprio nel momento in cui scompare agli occhi degli apostoli, li assicura di rimanere con loro per sempre. In che modo? È il Papa stesso che ce lo ricorda: “Per mezzo dell’Eucaristia Cristo rende presente, nello scorrere del tempo, il suo mistero di morte e di risurrezione. In essa egli in persona è ricevuto quale “Pane vivo disceso dal cielo” (Gv 6,51). Il Natale fa pensare facilmente a Francesco di Assisi che nel 1223, quando il suo cuore era pieno di gioia perché il 29 novembre precedente aveva finalmente ottenuto l’approvazione della Chiesa al suo progetto di vita, volle vivere il Natale in maniera straordinaria; disse al suo amico Giovanni Velita di Greccio: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello” (T OMMASO DA CELANO Vita prima, n. 84; Fonti Francescane n. 468). In realtà “si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme”. Noi che siamo abituati ai vari presepi viventi, facciamo presto ad accorgerci che manca il personaggio più importante: manca il bambino. Come mai? Francesco non aveva chiesto che fosse portato anche un bambino, perché pensava ad un’altra presenza. In realtà al momento opportuno “il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima” (ivi n. 85, FF 469). S. Francesco infatti era convinto che ogni celebrazione eucaristica era una nuova incarnazione. Nelle sue ammonizioni leggiamo: “Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sopra l’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così Frati Minori dell’Emilia-Romagna ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisso vedevano solo la sua carne, ma contemplando con gli occhi della fede, credevano che egli era vero Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri. E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli così come egli dice: “Ecco io sono voi sino alla fine del mondo” (Ammonizioni, I; FF 144-145). È molto bello il paragone di Francesco tra la condizione in cui si sono trovati gli apostoli e la condizione in cui ci troviamo noi: “Come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato”. Nell’un caso e nell’altro per vedere il Figlio di Dio è necessaria una grande fede: gli apostoli vedevano la carne e credevano che era vero Dio; noi vediamo il pane e il vino e crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri. Inoltre le parole del Vangelo di Matteo citate dal Papa, sono le parole con le quali Francesco conclude le sue meditazioni sull’Eucaristia, considerata come nuova incarnazione. Che l’Eucaristia sia una nuova incarnazione viene ricordato molto bene nel santuario delle Grazie; entrando si rimane colpiti dal grande quadro centrale dell’annunciazione. In questo non c’è nulla di particolare perché i quadri che illustrano l’annunciazione sono tanti in tantissime chiese: se però alziamo lo sguardo vediamo una lunetta nella quale appare il Padre eterno che nella mano sinistra ha una colomba, lo Spirito santo, e con Frati Minori dell’Emilia-Romagna la destra invita lo Spirito a scendere a Nazaret per realizzare quanto l’angelo annuncia a Maria, l’Incarnazione del Verbo. Sotto la tela che ricorda l’incarnazione non può inoltre sfuggire l’altare, dove si celebra l’Eucaristia, e il tabernacolo, ove si conserva l’Eucaristia. Se si tiene presente che quando si celebra l’Eucaristia il sacerdote prega: “Padre veramente santo ... ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e il sangue di Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri” (III preghiera eucaristica), si possono unire i tre elementi: la lunetta la tela e l’altare, e concludere che al centro del santuario delle Grazie viene ricordata la duplice incarnazione, quella di Nazaret e quella dell’altare; il modo è uguale: è sempre il Padre eterno che manda lo Spirito affinché il Verbo eterno sia presente in Maria e sull’altare; in Maria solo una volta e sull’altare tutte le volte che si celebra l’Eucaristia. Questo numero del Notiziario è stato chiuso in Segreteria provinciale il 3 febbraio 2005 Il Natale dell’anno dell’Eucaristia ci farà partecipare nella maniera più viva alla celebrazione del mistero dell’Eucaristia, perché, mentre ricorderemo la prima incarnazione, rivivremo la seconda. Le Fonti Francescane assicurano che a Greccio: Francesco “assapora una consolazione mai gustata prima” (ivi n. 85, FF 469); “Ciascuno, terminata quella veglia solenne, tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia” (n. 86, FF 470). È questo l’augurio che di cuore a tutti fanno i Frati delle Grazie. Fr. Giambattista Montorsi Rettore del Santuario delle Grazie Al centro della navata vi è il tabernacolo che accoglie l’Eucaristia, nuova incarnazione (la prima incarnazione è ricordata dal dipinto del Nelli), realizzata per volere del Padre mediante l’opera dello Spirito Santo, come ricorda la lunetta del Boldrini. Notiziario - 33 01.02.2005 Vol. XXXVIII. Nr. 106 “Per cominciare: siamo Frati Minori” Incontro dei Ministri provinciali recentemente eletti (17-21 gennaio 2005) Se l’autorità nella Chiesa è fondata sul fatto che la Chiesa è comunione, popolo di Dio, il servizio dell’autorità, in prospettiva francescana si può comprendere solo a partire dal nostro essere fraternità di minori/servi. Prima di essere chiamati ad esercitare il servizio dell’autorità siamo stati chiamati ad essere Frati Minori, il nome scelto dal Francesco per la sua Fraternità. Il servizio dell’autorità è una chiamata particolare e temporanea all’interno della chiamata fondamentale ad essere Frati Minori. La fraternità, conseguenza dell’essere fratelli, ci definisce: “L’Ordine dei Frati Minori, fondato da san Francesco d’Assisi, è una Fraternità”. La fraternità è, pertanto, un elemento irrinunciabile della nostra forma vitae, un elemento essenziale nella nostra spiritualità e nella organizzazione del nostro Ordine. Questo fu il desiderio del nostro padre Francesco. L’insistenza sulle relazioni umane, sul carattere fraterno e insieme materno, sull’uso della parola “fratello”, per designare i suoi seguaci, e “fraternità” per indicare il gruppo che si era riunito intorno a lui, sono sufficienti a dimostrare l’importanza che Francesco attribuiva alla fraternità. In linea con il pensiero di Francesco la nostra legislazione riconosce che la vita fraterna è, insieme allo “spirito di orazione e devozione”, una manifestazione irrinunciabile della “vita radicalmente evangelica” che siamo obbligati a condurre: “Quali seguaci di san Francesco i frati devono condurre una vita radicalmente evangelica: vivendo in spirito di orazione e devozione ed in comunione fraterna”. Tra le molte note che caratterizzano la fraternità francescana una è quella dell’uguaglianza. Anche se la Chiesa annovera l’Ordine dei Frati Minori tra gli Istituti clericali, “in virtù della professione” tutti quelli che ne fanno parte “sono veramente uguali”. Nella Fraternità nessun Frate è più grande o più importante di un altro. Tutti, senza eccezioni, sono uguali, perché tutti partecipano della medesima vocazione alla fraternità. Anche questo risponde alla volontà di Frate Francesco che nella sua Prima Regola scrive: “E nessuno sia chiamato priore, ma tutti allo stesso modo siano chiamati frati minori. E l’uno lavi i piedi dell’altro”. Tutti abbiamo lo stesso titolo, Frati Minori, e tutti siamo chiamati a vivere rapporti di uguaglianza nella Fraternità, mostrandoci benevoli, fraterni, accoglienti, come ci piacerebbe che gli altri si comportassero con noi. Fr. José Rodriguez Carballo ofm SUD EST ASIATICO - Solidarietà per le popolazione vittime del maremoto e tsunami Il maremoto e la conseguente onda anomala (tsunami) che ha colpito i centri abitati delle coste dalla Tailandia alla Somalia il 26 dicembre hanno messo in moto una gara di solidarietà internazionale in aiuto ai senza tetto di questa sciagura. La catastrofe ha causato la morte di oltre 160.000 vittime e la minaccia di epidemie per mancanza di acqua potabile e medicine incombe sui sopravvissuti. I Frati minori presenti in quelle zone non hanno subito alcun danno. In collaborazione con tutta la Famiglia francescana, essi si stanno adoperando per organizzare gli aiuti alle popolazioni locali. Scrivendo alla Curia generale, il Ministro provinciale dell’Indonesia ha affermato: “Adesso ci preoccupiamo di aiutare le vittime del maremoto ad Aceh e nel Nord Sumatra. Fin’ora ci siamo coordinati, attraverso Fr. Saverinus Adir, con tutta la Famiglia francescana indonesiana e principalmente con i Cappuccini”. Tutti i versamenti, in Euro o Dollari Americani, saranno gestiti direttamente dai nostri Frati per aiutare le popolazioni locali. Chi vuole offrire un aiuto finanziario può inviare un Assegno pagabile a: O.F.M. Economato Generale causale: PRO TERREMOTATI ASIA BANCA POPOLARE DI SONDRIO Viale Cesare Pavese, 366- 00144 ROMA o tramite Bonifico bancario intestato a: causale: O.F.M. Economato Generale PRO TERREMOTATI ASIA N. 5300/66; ABI: 05696; CAB: 03211; CIN: L; IBAN: IT95L0569603211000005300X66; SWIFT: POSOIT22 MAROCCO - La prima missione dei Frati minori La presenza dei Frati minori in Marocco può essere definita la missione primogenita francescana. La Federazione del Marocco è la continuazione della prima missione voluta da Francesco di Assisi. Dal 2 al 4 gennaio 2005 tutti i frati che vivono in Marocco si sono incontrati a Rabat, per partecipare al Capitolo delle Stuoie sul tema: “Fraternità: riflessione e comunicazione”. È stato un tempo di fraternità, incontro e preghiera per tutti. All’incontro hanno presenziato anche Fr. Amaral Bernardo Amaral, Definitore generale per l’Africa e Fr. Vincenzo Brocanelli, Moderatore generale per le missioni. Negli stessi giorni, si è riunita a Rabat la Commissione generale per il Dialogo, che ha scelto il Marocco per approfondire la conoscenza del mondo arabo-musulmano ed apprezzare il lavoro dei Frati 34 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna minori che vivono a contatto con la popolazione marocchina. La Missione in Marocco mostra alcuni aspetti particolariche la distinguono dalle altre: è una presenza silenziosa e di vita evangelica e francescana tra i musulmani, è un ponte di incontro e dialogo inter-religioso e interculturale, è un luogo dove i Frati offrono anche un servizio di educazione e assistenza sociale, a giovani, adulti e soprattutto ai più poveri e bisognosi. Ai missionari della “prima ora”, appartenenti alle Province spagnole di Granada e Santiago di Compostela e a quella francese dei Tre Compagni, oggi anziani e ricchi di esperienza, dopo l’appello del Ministro generale, Fr. Giacomo Bini, nel 1999, si sono aggregati altri Frati provenienti da Croazia, Polonia, Messico, Brasile, Egitto. L’età dei Frati della Fondazione va dai 30 ad oltre 80 anni. In questa realtà è rappresentato l’esempio di una fraternità interprovinciale, internazionale e interculturale. Oggi questa antichissima presenza francescana, che conta 11 case con appena 26 frati, di cui alcuni malati e altri che possono garantire una presenza temporanea, necessita più che mai, di altri Frati disponibili ad offrire generosamente, come desiderava Francesco d’Assisi, la testimonianza semplice della Fraternità tra i musulmani e particolarmente in Marocco. - I FRATI MINORI IN INDIA GUIDE SPIRITUALI TRA LA GENTE Un Francescano della provincia di S. Tommaso apostolo in India, Fr. Dayanand, è stato per anni predicatore itinerante nei villaggi e nelle città del distretto di Bellary nel Sud dell’India. Siccome l’evangelizzazione diretta e la conversione sono costituzionalmente vietate nella maggior parte degli stati dell’India, egli si è dedicato a predicare il vangelo incontrando la gente di varie confessioni religiose. Circa dieci anni fa, la gente che Fr. Dayanand incontrava, desiderosa di ritrovarlo in un luogo preciso senza doverlo rincorrere tra i villaggi di Bellary dove egli predicava, costruì un “ashram” per lui ed i frati che lo accompagnavano. L’ashram è il luogo dove, sotto la direzione di un istruttore o guru, i discepoli si riuniscono per vivere una disciplina spirituale. Qui la gente di ogni credo religioso è accolta a qualsiasi ora del giorno e il maestro è disponibile ad insegnare e consigliare. La gente stessa si premura di procurare il cibo sufficiente per tutti. Una caratteristica che distingue l’ashram cristiano-francescano è la disponibilità all’accoglienza di ammalati, di quanti soffrono di problemi psichici ed i malati di AIDS, senza che questa occupazione limiti il tempo dedicato dai frati all’incontro con la gente. Questo stile vita è sentito molto vicino alla gente e alla cultura indiana. Tanti, di religioni differenti, si recano all’ashram di Fr. Dayanand; essi sanno che lì non potranno ricevere denaro ma tutti, a qualunque credo religioso appartengano, troveranno ascolto, consolazione e comprensione. Fr. Scaria Varanath, a lungo compagno di Fr. Dayanand, invitato dal Vescovo di Raipur, ha creato un altro ashram con uno stile simile nel Nord dell’India. L’ashram viene chiamato “Shantivanm” cioè Foresta della Pace, e si trova in una zona dove vive una popolazione di religione induista. Fr. Scaria vive in questa realtà, insieme ad un altro Frate, coltivando la speranza di sviluppare un rapporto fraterno con i fratelli e le sorelle Hindu che, in questi ultimi anni, rasentano l’intransigenza e il fanatismo. I frutti di queste due esperienze sono diventati evidenti e diffusi, infatti tanti non-cristiani che cercano una guida spirituale, vanno dai guru che nel loro insegnamento spirituale abbiano una visione e uno stile di vita simile a quelli cristiani. La semplicità francescana e lo carità cristiana che si manifesta nell’attenzione verso i più poveri tra i poveri, aggiunta all’autenticità di vita dei Frati “guru” è il segno distintivo degli ashram francescani di Fr. Dayanand e Fr. Scaria. INDIA - CAPITOLO NAZIONALE DELL’OFS L’Assistente generale dell’OFS, Fr. Ivan Matic, si è recato dal 15 al 21 dicembre 2004 nelle isole Mauritius per la celebrazione del Capitolo nazionale elettivo dell’OFS. Durante la sua permanenza è stato ospite della comunità dei Frati di Beau Bassin, dove ha incontrato l’Assistente nazionale dell’OFS, Fr. René Coutagne e Fr. Krisnah Ramsamy, Definitore della Provincia di S. Francesco e Assistente di varie Fraternità locali. Il 16 dicembre ha incontrato il Consiglio nazionale e in quella occasione ha avuto la possibilità di conoscere direttamente la realtà dell’OFS e della GiFra. Il 17 di dicembre Fr. Ivan, Fr. René e Fr. Krisnah, insieme con Fr. Gianni Losio, missionario italiano, hanno potuto incontrare il Vescovo Mons. Maurice Piat, con il quale hanno condiviso le informazioni sulla vita e la presenza dei francescani secolari presenti nella sua diocesi. Il 18 di dicembre è stata la giornata dedicata al Capitolo nazionale elettivo della Fraternità di Mauritius. Presiedeva il Capitolo Salesio Njuki, proveniente dall’OFS del Kenya, in rappresentanza della Ministra generale dell’OFS, Encarnación del Pozo. I capitolari hanno eletto Ministro nazionale e Consigliere Internazionale Hervé Sylva. Dopo il Capitolo l’Assistente generale ha visitato anche la seconda comunità dei Frati che si trovano a Chemin Grenier ed anche è stato ospite in alcune famiglie dei francescani secolari. La realtà dei francescani secolari delle Mauritius è una bellissima realtà ed esemplifica come possano essere attive e attrattive le Fraternità dell’OFS. Molte giovane coppie fanno parte dell’OFS e molte altre sono nella formazione iniziale. Da parte dei laici c’è un interesse notevole per la spiritualità francescana. Attualmente ci sono 10 MAURITIUS Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 35 Fraternità canonicamente erette e altre 10 in via di formazione. In molte Fraternità mancano Assistenti spirituali,poiché fino ad oggi gli Assistenti sono Fr. Rene e Fr. Krisnah. Un aiuto significativo proviene dalle suore Missionarie Francescane di Maria, alcune di loro accompagnano le Fraternità OFS. Un’altra realtà che impressiona positivamente è l’attenzione dei giovani alla spiritualità francescana, questo interesse si concretizza nella nascita e crescita dei gruppi della Gioventù francescana e degli Araldini. Segnalibro francescano • CADDERI Carlo, Il Beato Giovanni da Parma Settimo Ministro generale dei Frati Minori dopo San Francesco, Pazzini editore (Bologna 2004). Uno studio, una biografia di Giovanni da Parma, figura eminente del primo secolo di storia francescana. Presentato ora come uno spirituale ora come un massimo gioachimista; francescano idealista, fascinoso, ma circondato da grandi avversari; santo, processato da un santo. • LAURIOLA Giovanni, Giovanni Duns Scoto e la nuova evangelizzazione, Editrice AGA (Alberobello 2004) Giovanni Duns Scoto, pensatore del futuro, offre validi riferimenti di riflessione e meditazione sulla natura dell’evangelizzazione e della vita missionaria, cui ogni battezzato e consacrato è tenuto a vivere in prima persona. • MAZZOLI Efrem, La Verna - Studi Francescani. Indici dei cento anni 1903-2003, Rivista Studi Francescani, anno 101,2004, nn. 3 e 4 - Firenze. La rivista periodica curata dai Frati minori pubblica l’indice che raccoglie articoli e contributi contributi francescani in un secolodi storia. Fraternitas, breve racconto dei primi passi L’idea di un bollettino informativo per i Frati minori nasce nel 1967, all’indomani del Capitolo generale di Assisi in cui inizia il rinnovamento dell’Ordine secondo le indicazioni del Vaticano II. In un dialogo nei corridoi della Curia generale tra il Ministro generale Fr. Costantino Koser e due frati, Fr. Luis Patiño e Fr Alberto Lopera, si discusse la possibilità di creare un bollettino informativo che raccogliesse, nei limiti del possibile, le nuove esperienze delle province dell’Ordine. Tra i Frati minori era iniziata, in quel periodo, la sperimentazione di nuove forme di attuazione della spiritualità serafica. Nell’Ordine esisteva dal 1800 il periodico “Acta Ordinis Minorum”, ma non era pensabile pubblicarvi notizie o esperienze “non ufficiali”! L’eventuale pubblicazione in “Acta” di esperienze provenienti da tutto l’Ordine avrebbe assunto significato di “canonizzare” le sperimentazioni, – buone, regolari o cattive che fossero – come approvate o tollerate dal Governo generale. Era quindi necessario un nuovo strumento che, senza alcun commento, raccogliesse le notizie dalla periferia al centro dell’Ordine. La Curia avrebbe pubblicato, senza attribuire alcun carattere di ufficialità, le notizie e i Frati avrebbero giudicato, attuato o respinto quanto letto. Era il modo di raccogliere la molteplicità di idee e tendenze presenti nell’Ordine. Il Ministro generale entusiasta dell’idea, anche se il progetto presentava alcuni rischi, avviò il progetto che affidò a Fr. Alberto Lopera Trujillo (S. Fede, Colombia). Nella riorganizzazione della Curia fu istituito l’Officium Protocolii, organizzato in tre sezioni: il Protocollo propriamente detto, lo Schematismum Ordinis Fratrum Minorum, ed il nascente bollettino periodico. Il personale dell’ufficio era composto dal direttore, Fr. Alberto Lopera, Fr. Enrique Howaniezc (Pulaski, USA), Fr. Rafael Velandi (Venezia, Italia), Fr. Sergio D’Urso (Venezia, Italia) e Fr. Sdenko Maric (Herzegovina, Bosnia). Alla nuova pubblicazione fu dato il titolo Fraternitas per sottolineare l’aspetto fondamentale del francescanesimo e il desiderio di essere uno strumento di fraternità per tuttol’Ordine. Come sottotitolo furono utilizzate le parole latine della Regola bollata: “Quicumque sint et invenerint fratres ostendant se familariter inter se”. Il Direttore dell’Ufficio Protocollo era il responsabile dei contenuti di Fraternitas, ma il lavoro di coordinamento di tutto l’ufficio, rendeva arduo il compito. La situazione si risolse con l’arrivo in Curia di Fr. Dario Pili (Sardegna, Italia) che si dedicò a tempo pieno a Fraternitas arricchendolo con l’impaginazione grafica. La lingua utilizzata era il latino, per la correzione dei testi e lo stile collaborava Fr. Hermes Peters (S. Maria Mediatrice, Belgio) ed occasionalmente Fr. Ignacio Omaechevarría (Cantabria, Spagna) e Fr. Desiderio Kalverkamp (Immacolata Concezione, Brasile). A Fraternitas va riconosciuto di essere il primo tra i frutti del Capitolo generale del 1967. È stato fortemente voluto dal Ministro generale Koser con l’intenzione di fa sciluppare i legami della Fraternità all’interno dell’Ordine, nel rispetto della libertà e delle differenze con cui Dio ha creato ogni uomo. Piccole/Grandi notizie • La grazia delle Origini è il titolo della lettera di indizione dell’ottavo centenario di fondazione dell’Ordine dei Frati Minori. Nella lettera oltre alla presentazione del Ministro troviamo il Progetto, l’Iter celebrativo e l’indicazione di alcune attività preparatorie del Centenario. Il documento è stato inviato alle Curie provinciali per la distribuzione alle Fraternità dell’Ordine. • Nel Tempo Forte di dicembre 2004 il Definitorio generale ha definito la composizione del Comitato esecutivo per l’Evangelizzazione e Missione di cui fanno già parte F. Nestor Schwerz e Fr. Vincenzo Brocanelli (Segretariato generale Evangelizzazione e Missione). A loro si aggiungono: Fr. Carlos Santos (Asia), Fr. Raphael Sghiet e Marcel Tshikez (Africa), Fr. Stefano Ottenbreit e Nikola Vukoja (Europa), Max Hottle (USA), Emilio Eslayola (America Latina). • Fr. Giovan Giuseppe Califano (S. Francesco di Assisi, Italia) è stato nominato Vice-Postulatore generale. • Fr. Stefano Siarkiewicz (S. Edvige, Polonia) è stato destinato a Grottaferrata come aiuto per l’Economato e 36 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna per l’Ufficio di Spedizioni. • Fr. Andrzej Kulba, (S. Edvige, Polonia) è destinato provvisoriamente alla Fraternità del Collegio S. Antonio (Roma) come aiuto per la Sagrestia. • Fr. Simão Laginski (Immacolata Concezione, Brasile), Guardiano della Fraternità “Notre Dame de Nations” (Bruxelles, Belgio). • Il 13 ottobre 2004, l’Università S. Bonaventura di Medellin ha ottenuto dal Ministero dell’Educazione, l’accreditamento di alta qualità della Facoltà di Psicologia. Il Programma di studi della Facoltà è stato riconosciuto il più valido nell’ambito del Dipartimento di Antioquia e l’ottavo in tutta la Colombia. Per raggiungere tale l’obiettivo, l’Università francescana ha lavorato per un trienno non solo nel miglioramento della qualità accademica, ma anche nell’attenzione alla progettazione di servizi a favore della comunità locale, regionale e nazionale. Questa istituzione accademica, nel corso di 33 anni di esistenza, ha formato più di 2800 psicologi. • Il 13 gennaio 2005 il Definitorio generale ha eletto Fr. Mario Favretto, OFM, Definitore per la COMPI in sostituzione di Fr. Francesco Bravi, recentemente eletto Vicario generale dell’Ordine. Fr Mario della Provincia di S. Antonio di Padova (Venezia, Italia), è nato a Lorenzaga (Treviso, Italia) il 1 dicembre 1954, figlio di Erminio e Giulia Tubiana, è entrato nell’Ordine nel 1974. Ha emesso la Professione solenne il 5 ottobre 1980 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ministro provinciale della provincia Veneta per il sessennio 1998-2004, attualmente è Visitatore generale della Provincia Serafica di S. Francesco (S. Maria degli Angeli, Italia). Con l’elezione del Definitore per la Conferenza italiana, il Governo dell’Ordine dei Frati minori, guidato dal Ministro generale Fr. José Rodríguez Carballo, ritorna al suo “plenum” originario di 9 Definitori. • Fr. Luis Cabrera, Definitore generale, è il nuovo Direttore dell’Ufficio di Giustizia, Pace e Integrità del Creato in sostituzione di Fr. Rodrigo Peret che è rientrato in Brasile a fine gennaio. • Il Definitorio generale ha approvato l’istituzione delle nuova Conferenza Transalpina Francescana, COTAF, che comprende le Province e Custodie appartenute alla Conferenza Franco-Belga (Copef) e alla Conferenza centroeuropea (Mefra). Ha inoltre eretto la COMPI che comprende le Conferenze del Ministri provinciali di Italia e Albania. • Il 29 ottobre 2005 è la data di Apertura ufficiale della I tappa dell’VIII Centenario dell’Ordine. La celebrazione, a cui sarà presente il Definitorio generale, si terrà ad Assisi in coincidenza con il Congresso Internazionale dei Maestri dei novizi. Ogni Provincia celebrerà questo momento, nel suo territorio, secondo le indicazioni del documento “La grazia delle origini”. • Si svolgerà a S. Maria degli Angeli, dal 20 al 26 febbraio 2005, presso la Casa di accoglienza “Le Stuoie” un corso di Esercizi Spirituali sul tema “Il saluto di pace rivelato a Francesco” aperto a Frati e laici. Guida del corso Fr. GianMaria Polidoro, OFM della Provincia di Assisi che dal 1982 si occupa della pace, nel 1984 si recò dal Presidente USA Reagan e al Kremlino per proporre una via di dialogo come superamento della guerra fredda. Nel 1997 ha fondato “Assisi Pax International”, una associazione che opera nella prospettiva di Pace, superando il concetto di non-guerra e teorizzando una “civilizzazione di Pace” frutto di una visione positiva della realtà da realizzare nell’ascolto, nell’incontro, nel dialogo e nella collaborazione. Le iscrizioni al corso si chiuderanno il 30 gennaio 2005. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a Fr. Massimo Lelli Tel. +39.075.8044608, Fax +39.075.8044256, eMail: [email protected] sito http:// www.lestuoie.it Nuovo Visitatore generale • Fr. Paul Miki Murakami (Prov. SS. Martiri del Giappone) Visitatore assistente per i Frati della Prov. del SS.mo Nome di New York (USA) presenti in Giappone. Agenda del Ministro generale • 26 gennaio - 1 febbraio - Capitolo spirituale “Giovanni da Montecorvino” ad Assisi e incontro con i Frati della Fondazione S. Francesco in Russia-Kazakistan a LaVerna (Italia). • dal 2 al 5 febbraio - Visita alla Custodia dei Caraibi (Santo Domingo) • dal 10 al 12 febbraio - Visita alla Provincia Picena di S. Giacomo delle Marche (Italia) • dal 20 febbraio al 2 marzo – Visita alle Province S. Vangelo e SS. Francesco e Santiago (Jalisco) (Messico) FRATERNITAS - OFM - Roma Direttore responsabile Gino Concetti - Redattore : Gianfranco Pinto Ostuni Internet: http://www.ofm.org/fraternitas. Email: [email protected] Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 37