aprile 07 2 - EcoLanes - University of Sheffield
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RICICLARE rifiuti•ambiente•energia N. 2 APRILE 2007 BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITÀ PER IL SETTORE DEL RICICLAGGIO supplemento a Recycling - demolizioni & riciclaggio, n. 53/07 In caso di mancata consegna, inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente con tassa a suo carico Enel ed Enea: al via il progetto Archimede, impianto solare ad altissima efficienza Presso la centrale Enel di Priolo Gargallo sorgerà il primo impianto al mondo che integrerà un ciclo combinato a gas con un impianto solare termodinamico Il Direttore della Divisione Generazione ed Energy Management Enel, Sandro Fontecedro, e il Presidente dell’Enea, Luigi Paganetto, hanno firmato il protocollo di intesa per rendere operativo il progetto “Archimede”, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dell’On. Gianni Silvestrini - Ministero dello Sviluppo Economico dell’Assessore all’Ambiente della Regione Sicilia - On. Rossana Interlandi - e del premio Nobel Carlo Rubbia. L’impianto, che sorgerà presso la centrale Enel di Priolo Gargallo (SR), rappresenta la prima applicazione a livello mondiale di integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico, basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata dall’Enea. Sandro Fontecedro ha sottolineato la volontà di Enel di misurarsi con il grande tema dello sviluppo sosteni- bile: “Con Archimede intendiamo coniugare la migliore tecnologia di oggi con quella di domani. Enel, con un Piano Ambiente del valore di oltre 4 miliardi, è in prima linea sulla La Commissione europea rafforza la tutela penale dell’ambiente La Commissione europea ha proposto una direttiva che impone agli Stati membri di considerare reati i comportamenti gravi contro l’ambiente e di assicurarne l’efficace sanzionamento. Inoltre la direttiva fissa sanzioni minime per i reati ambientali da applicare negli Stati membri Attività come l’emissione illecita di sostanze pericolose nell’aria, nel suolo o nelle acque, la spedizione illegale di rifiuti o il commercio illecito di specie minacciate possono avere effetti devastanti sulla salute umana e sull’ambiente, e minano l’efficacia della normativa ambientale dell’UE. È pertanto fondamentale garantirne l’efficace sanzionamento in tutta l’Unione europea. Nei casi gravi dovrebbero essere applicate sanzioni penali come la reclusione, che hanno un effetto dissuasivo molto maggiore rispetto, ad esempio, a sanzioni amministrative. Il commissario per l’Ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: “Il recente disastro provocato dallo scarico di rifiuti pericolosi in Costa d’Avorio dimostra come i reati ambientali possano avere effetti devastanti sulle persone e sull’ambiente. Comportamenti di questo genere sottolineano ancora una volta quanto sia urgente dotarci dei meccanismi adeguati per far rispettare la normativa ambientale”. Il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, responsabile per il portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha dichiarato: “La direttiva proposta rappresenta un elemento importante per impedire che i criminali approfittino delle attuali discre» segue a pagina 7 frontiera della ricerca e dell’innovazione. Con questo progetto e con le altre iniziative del Piano intendiamo sperimentare le soluzioni più avanzate per ridurre l’impatto sull’ambiente della produzione di energia elettrica”. Luigi Paganetto ha detto: “Con la realizzazione di Archimede si passa dalla fase di laboratorio alla fase industriale; un passaggio indispensabile, oltre che decisivo sotto il profilo tecnologico e dello sviluppo dei componenti. La scelta di realizzare subito un modulo da 5 MW risponde all’esigenza di avere immediatamente un impianto in funzione affinché la tecnologia e l’innovazione di Archimede consentano alle imprese italiane del settore di guardare a un mercato che è di dimensioni mondiali.” L’investimento complessivo per la realizzazione del progetto è di oltre 40 milioni di euro. L’entrata in esercizio dell’impianto, una volta completato il previsto iter autorizzativo, è prevista entro il 2009. Il grande impianto solare incrementerà la potenza della centrale di circa 5 MW e consentirà di produrre: - energia elettrica aggiuntiva di fonte solare capace di soddisfare il fabbisogno annuale di 4.500 famiglie; - un risparmio di circa 2.400 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno; - minori emissioni di anidride carboni» segue a pagina 4 Strade Ecologiche L’acciaio ottenuto dal riciclaggio dei pneumatici fuori uso è utilizzato nella realizzazione di strade in calcestruzzo Ricercatori della University Of Sheffield stanno lavorando ad un progetto per la realizzazione di superfici stradali più economiche e favorevoli per l’ambiente. Sono circa 3 anni che questo progetto impegna numerose figure del panorama internazionale che tendono al raggiungimento di un taglio significativo del consumo di energia ed a una riduzione della spesa e del tempo impiegato per la realizzazione dei manti stradali attraverso l’utilizzo di materiali provenienti dal riciclaggio, in particolare sul pneumatico fuori uso, al fine di apportare interessanti vantaggi soprattutto dal punto di vista economico. Lo studio è sostenuto e supportato dal Programma 6 dell’Unione Eu- ropea e coinvolge ben sei paesi coordinati appunto dalla University Of Sheffield impegnando partners industriali (tra i quali AD.RI.A. Srl), associazioni europee di riciclaggio pneumatici, associazioni di consumatori e altre università a vario titolo integrate nel progetto. La collaborazione si concentra con un certo impegno sulla valutazione e il testing del calcestruzzo rinforzato con fibre d’acciaio (SFRC steel-fibre-reinforced-concrete) ovvero della struttura, solidità, costituzione e resistenza delle superfici in esame confrontando i risultati con pavimentazioni stradali più costose e diffuse in quanto maggiormente in uso attualmente. » segue a pagina 5 Discariche illegali, minaccia per la salute Uno studio realizzato in Campania, presentato a Napoli, conferma che lo smaltimento abusivo dei rifiuti rappresenta un fattore di rischio rilevante per la salute: +9-12% di mortalità, +84% di malformazioni Lo smaltimento illegale dei rifiuti rappresenta un fattore di rischio rilevante per la salute dei cittadini. È quanto conferma lo studio sanitario effettuato in Campania commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile all’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui hanno partecipato Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto Superiore di Sanità, Arpa Campania, Osservatorio Epidemiologico Regionale e Registro campano delle Malformazioni Congenite. Già nel 2005, dalla prima fase di questo studio, erano emerse per le province di Napoli e Caserta, maggiormente interessate dal fenomeno dello smaltimento abusivo dei rifiuti, criticità sanitarie significative. » segue a pagina 8 RICICLARE 1 Inizio lavori per il depuratore di Castellammare di Stabia Al via i lavori di adeguamento dell’impianto alle normative europee. Completato l’adeguamento e messo il sistema a pieno regime, l’impianto servirà 12 comuni L’intervento previsto, peraltro sostanzioso sul piano delle opere da realizzare, ha posto subito in evidenza il serio problema della coesistenza dell’impianto di depurazione con il tessuto urbano del territorio di Castellammare di Stabia. L’impianto, infatti, viene a trovarsi in un’area, attualmente a destinazione industriale, già intensamente urbanizzata, suscettibile nel breve e medio termine di profonde trasformazioni, con la progressiva dismissione delle attività industriali e contemporanea mutazione in area residenziale tenuto conto della vicinanza della costa e della realizzazione sulla stessa di un porto turistico al servizio dell’intera costiera. Sono previsti poi, in contiguità delle stesse aree ulteriori importanti interventi di risanamento territoriale, quale la bonifica e sistemazione del litorale stabiese, la bonifica e sistemazione dell’asta fluviale del fiume Sarno, le cui realizzazioni daranno ulteriore incremento allo sviluppo in senso anche turistico dell’intera area. Sulla base di tali previsioni, l’Amministrazione del Comune di Castellammare di Stabia, ha esplicitamente richiesto di considerare la compatibilità dell’impianto di depurazione con il tessuto urbano attuale anche in funzione dei prevedibili sviluppi futuri. Il progetto, redatto dalla Struttura del Commissario Delegato, ha previsto innanzitutto di perseguire la minimizzazione di tutti gli effetti indesiderabili prodotti e producibili all’interno dell’impianto adottando tutti gli accorgimenti necessari a contenere le emissioni di odori e rumori nei limiti consentiti in zone residenziali con la copertura di tutti i settori di trattamento dei liquami ed il controllo e filtrazione di tutte le emissioni in atmosfera. Inoltre si è convenuto, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, la Regione Campania ed il Comune di Castellammare di Sta- I Lotto - adeguamento funzionale dell’impianto di depurazione Foce Sarno al D.Lgs 152/99 Lavori appaltati Importo progetto: € 25 milioni Durata lavori: 2 anni Inizio lavori: 12.04.2007 Fine lavori prevista: 11.04.2009 II lotto - adeguamento funzionale dell’impianto di depurazione Foce Sarno al D.Lgs 152/99 completamento e delocalizzazione della linea fanghi: In fase di progettazione importo presunto: € 15 milioni durata lavori: 1 anno inizio lavori prevista: gennaio 2008 fine lavori prevista: dicembre 2008 Rete fognaria: opere di completamento della rete fognaria dei comuni di Castellammare di Stabia, S. Maria la Carità e Pimonte In fase di appalto importo progetto: € 16 milioni durata: 2,5 anni inizio lavori prevista: ottobre 2007 fine lavori prevista: marzo 2010 bia di procedere ad una riduzione sostanziale dell’impatto complessivo con la delocalizzazione della linea fanghi. L’intero settore di trattamento dei fanghi, infatti, verrà dismesso e ricostruito in altra zona consentendo di liberare gran parte delle aree attualmente impegnate dall’impianto (circa il 40%) che potranno essere restituite al territorio urbano opportunamente riqualificate in strutture adibite al tempo libero della cittadinanza. L’intervento è stato diviso in due fasi: • La prima fase prevede il mantenimento provvisorio dell’attuale linea fanghi, la realizzazione del nuovo settore biologico e della sedimentazione secondaria; con la possibilità di trattare i liquami fino alla portata corrispondente a 300.000 abitanti equivalenti (rispetto ai 518.000 complessivi). • Il secondo lotto prevede il completamento dell’impianto di depurazione fino alla potenzialità totale di 518.000 abitanti equivalenti e comprende lo spostamento della linea fanghi in area esterna all’impianto, la costruzione di un fangodotto di collegamento tra le due aree, la progressiva dismissione dell’attuale linea fanghi, la demolizione dei manufatti esistenti che non saranno più utilizzati e la riqualificazione delle aree recuperate. I lavori relativi alla prima fase, la cui consegna è stata fissata per il 12 aprile, saranno completati in due anni, quelli relativi alla seconda fase sono in corso di progettazione e potranno essere ultimati in concomitanza con quelli della prima fase. • Bolzano: impianto di depurazione dei fanghi, si va verso la gara d’appalto europea Il futuro impianto di depurazione dei fanghi della Bassa Atesina è stato l’argomento al centro dell’incontro odierno tra l’assessore provinciale Michl Laimer, alcuni rappresentanti del Comune di Egna, della Comunità Comprensoriale, della ditta Ecorott e di Eco-Center. “Il progetto - ha spiegato Laimer - passerà attraverso una gara d’appalto europea, strettamente legata alla garanzia del luogo di realizzazione” Da diverso tempo la questione del nuovo impianto di depurazione dei fanghi è al centro del dibattito, politico e non, in Bassa Atesina. Il piano provinciale per i rifiuti prevede infatti che i fanghi provenienti dagli impianti di smaltimento delle acque vengano bruciati in due impianti: uno a San Lorenzo di Sebato, in Val Pusteria, e l’altro in Bassa Atesina. Dopo il “no” di Termeno, l’obiettivo si è ora spostato su Egna e Aldino. Se da quest’ultimo Comune, in linea di massima, è già arrivato un parere positivo alla realizzazione dell’impianto, ad Egna la discussione è ancora molto aperta. Per questo motivo l’assessore provinciale Michl Laimer ha deciso di incontrare una folta delegazione dell’amministrazione comunale di Egna, guidata dal sindaco Alfred Vedovelli, della Comunità Comprensoriale Bassa Atesina-Oltradige, della ditta Ecorott, e di Eco-Center. “Le competenze in tema di depurazione dei fanghi - ha sottolineato Laimer - sono dei singoli Comuni, e, per quanto riguarda le questioni sovracomunali, dell’Eco-Center. Foto USP/Pertl “È una giornata estremamente importante per Castellammare di Stabia - ha sottolineato il sindaco Salvatore Vozza. - La consegna di questo cantiere è un passo concreto verso la realizzazione di un sogno: restituire il mare alla città. Non è un’iniziativa isolata. Accanto a essa infatti, si sviluppano altri tre interventi, nati sempre dalla collaborazione tra enti e istituzioni diverse come Regione Campania e Ministero dell’Ambiente. Tra pochi giorni partirà il piano di caratterizzazione dell’arenile, curato dall’Arpac; è in appalto il completamento della rete fognaria e sono disponibili le risorse per l’Apq Difesa del suolo”. L’adeguamento dell’impianto di depurazione di Castellammare di Stabia rientra tra gli interventi a carico del Commissario Delegato per il risanamento igienico ambientale dell’intero bacino del fiume Sarno. Una volta completati i lavori, l’impianto sarà messo nelle condizioni di trattare oltre alle acque reflue del Comune Castellammare di Stabia anche quelle provenienti dai Comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Casola, Gragnano, Lettere, Pimonte, Santa Maria la Carità, Torre Annunziata, Trecase e Torre del Greco nei limiti di abbattimento previsti dalle nuove normative vigenti (D.Lgs 152/99) in adempimento alle direttiva della Comunità Europea n. 91/271/CEE. I lavori previsti, unitamente a quelli delle reti fognarie, già appaltate o in corso di appalto, porteranno un indubbio beneficio igienico ambientale all’intero territorio stabiese ed al litorale marino che costituisce il terminale naturale dell’intero bacino del Sarno. L’assessore Laimer (al centro) durante l’incontro con tecnici, funzionari e amministratori comunali di Egna Attualmente parte dei nostri fanghi vengono trattati fuori Provincia, con una notevole spesa economica, e per questo motivo abbiamo deciso di trovare una soluzione adeguata all’interno del nostro territorio”. Soluzione, però, che sta incontrando una decisa resistenza da buona parte della popolazione. “Non stiamo parlando di sostanze altamente inquinanti - ha spiegato l’assessore - ma di biomassa, quindi ritengo fuori luogo certe critiche. Da questo punto di vista non posso che apprezzare l’approccio della Comunità Comprensoriale e del Comune di Egna, che hanno deciso di affrontare l’argomento con trasparenza e senza pregiudizi di sorta”. Durante l’incontro l’assessore Laimer ha quindi illustrato le prossime tappe della vicenda: “Nel corso della seduta del Cda di Eco-Center, verrà confermata l’indisponibilità di Termeno come località su cui far sorgere l’impianto. Il 27 aprile è prevista l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione di Eco-Center, la società partecipata di Comune di Bolzano, Consorzio dei Comuni e Provincia Autonoma che si occupa della gestione di impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione acque reflue, e in quell’occasione dovrebbe essere compiuto un passo in avanti importante. Il CdA dovrebbe infatti indire una gara d’appalto europea per la realizzazione dell’impianto, inserendo clausole molto stringenti per quanto riguarda il luogo su cui far sorgere l’impianto, e notevoli garanzie dal punto di vista ambientale ed ecologico. Una commissione valuterà le offerte, e quindi provvederà alla decisione finale. Credo che in tempi piuttosto brevi, la vicenda possa giungere ad una soluzione positiva per tutte le parti”. • STRADE ECOLOGICHE » segue da pagina 1 Il progetto mira a ottenere un prodotto qualitativamente migliore rispetto a quello attualmente esistente con un risparmio energetico ed un miglioramento in termini di costi e di tempo tale da rendere la nuova tipologia di superficie stradale un prodotto innovativo, sostenibile e di largo utilizzo per la sua convenienza economica. Quello che si vuole fare è dimostrare attraverso questo studio che è possibile arrivare attraverso un’attenzione specifica alla qualità del manto stradale, alla cura del problema delle emissioni tossiche e del rumore a: - riduzione dei costi che si aggiri intorno al 10-20%; - riduzione dei tempi di costruzione del 15%; - riduzione in termini di consumo energetico al di sopra del 40%. Altro aspetto del progetto sarà la ricerca indirizzata allo studio in loco delle reti stradali di paesi quali Cipro, da poco entrato a far parte dell’Unione Europea, e di paesi tra cui la Romania e la Turchia che, per una necessità di potenziamento e adeguamento infrastrutturale, ben si prestano allo scopo specifico del progetto di studi in opera. Lo slancio che verrà dato al settore gomma e all’utilizzo delle materie prime provenienti dall’utilizzo dei materiali riciclati con il contributo di questo progetto di ricerca sarà di grande importanza sopratutto per l’industria evidenziando, inoltre, che queste tecnologie offrono anche la possibilità della sostenibilità economica e della sicurezza. Verrà evidenziata la convenienza dell’utilizzo di materiali derivanti dai pneumatici riciclati a fronte dei materiali di utilizzo comune che non consentono costi di costruzione ridotti. Dimostrazioni pratiche dello sviluppo e dei risultati del progetto verranno rese pubbliche al termine dei tre anni di sperimentazioni. Il Professor Kypros Pilakoutas, del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Sheffield, afferma: “Dare rilievo al costo dell’energia e al bisogno di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 è un enorme passo in avanti per il futuro della costruzione di strade sia nell’UK che negli altri paesi della Comunità Europea. Particolarmente importante diventa per i paesi che sono in via di espansione nella costruzione della propria rete stradale che vengano abbattuti i costi di costruzione e che l’ambiente abbia un ruolo non secondario nello scenario delle infrastrutture”. • RICICLARE 5