Dicembre 2015 - Belluno Magazine
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Dicembre 2015 - Belluno Magazine
Anno V n. 27 Editrice Media Belluno srl Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09 D I C E M B R E LA PRIMA RADIO DELLA PROVINCIA LA MIA ETIOPIA ACUSTICA DEI RISTORANTI ABUSO DA SOCIAL IDEE PER LA TESTA AGRICOLTORE PER SCELTA BL VI VR TV PD RO VE 2015 Anno V n. 27 - Editrice Media Belluno srl Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09 Iscrizione al R.O.C. Registro Operatori della Comunicazione n. 21851 Dicembre Il periodico gratuito di informazione ed attualità delle Dolomiti 06 05 Editoriale L’abuso da social e l’indifferenza delle scuole (anche bellunesi) 12 06 RADIO I 40 anni di Radio Belluno Come tutto è iniziato 09 Volontariato La mia Etiopia Appunti disordinati di un volontario 18 11 Progetti Come occuparsi della povera africa nera? Nel nostro piccolo ci stiamo provando 12 Arte L’arte dell’aperitivo 30 14 Bellezza Idee per la testa Pixie collection: tra fate, folletti e frange 17 Architettura Perchè una casa in legno? 33 18 Teatro Dietro le quinte di Belluno Miraggi 2015/2016 23 Giornalista per un giorno QUARTIER CADORE 24 Acustica Qualità acustica dei ristoranti 28 Filosofia Oriente-occidente: così lontani ma così vicini 30 Moda Angie’s - fatto da me - e Sofiscloset presentano “cuore di mamma” 31 Acconciature Mirror acconciature 33 Storia Cosa mangiavano i soldati italiani sul fronte dolomitico durante Grande Guerra? 36 Benessere Dalla natura, bellezza e benessere 37 Cucina Il Carciofo 38 Oroscopo Dicembre 2015 22 Alpago Marco Vuerich, giovane agricoltore dell’Alpago Direttore responsabile Andrea Ferrazzi In redazione Chiara Reolon Direzione e amministrazione Via Monte Grappa, 346 - 32100 Belluno Editore Media Belluno srl Concept ed impaginazione www.toolgraphic.it - Belluno Stampa Tipografia Marca Print - Treviso Contatti Tel. 347 6773331 [email protected] www.bellunomagazine.it Hanno collaborato a questo numero: Martina Reolon, Ernesto Riva, Barbara Meletto, Paolo Tesser, Andrea Gris, Francesca Casali, Chiara Reolon, Donatella Cervo, Giuseppe Secchi, Eleonora D’Inca, Paolo Calicchio, Dario Olivier, Sebastiano Saviane, Mago Yamil Immagine di copertina: Foto Biblioteca civica di Belluno Grafica by Creative Menu Per informazioni sulla tua pubblicità chiama il 340 7788290 Oppure invia una mail a [email protected] Per segnalazioni, consigli ed informazioni scrivi a [email protected] BM è anche su Iscriviti al gruppo per condividere le tue opinioni ed essere sempre aggiornato sulle novità. www.bellunomagazine.it è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, dei testi e materiali presenti nel magazine. © Belluno Magazine Editoriale L’abuso da social e l’indifferenza delle scuole (anche bellunesi) di Andrea Ferrazzi A umentano gli inviti a un utilizzo responsabile dei social network, il cui abuso provoca alti livelli di stress fra gli adolescenti, causando in molti casi disturbi di depressione e di ansia. Lo rivela un nuovo rapporto australiano che ha esaminato l’impatto dei social media sul benessere. Fra gli effetti più diffusi anche una costante sensazione d’inferiorità rispetto a quello che gli amici virtuali condividono su Facebook e Twitter. L’annuale National Stress and Wellbeing Survey, giunta al quinto anno e condotta dall’Australian Psychology Society, mostra che gli adolescenti sono particolarmente a rischio di stress, mentre controllano costantemente lo status di social media degli amici, perché pensano di non divertirsi abbastanza. Quasi metà di loro ha la sensazione che i loro pari abbiano esperienze più gratificanti. E nell’insieme i livelli di stress, depressione e ansia sono significativamente più alti rispetto alla prima indagine di cinque anni fa. “FOMO è una realtà consolidata. Vi è una concordanza molto forte fra le ore trascorse su tecnologia digitale e più alti livelli di stress e di depressione”, dichiara il rapporto. Questo indica inoltre che quasi il 60% degli adolescenti ha difficoltà a dormire o a rilassarsi dopo aver passato in rassegna i siti di social media, e che in una simile proporzione si sentono esausti dalla costante connettività. Eppure, una persona su due dichiara di ricorrere ai social media per calmare lo stress, contro una proporzione del 37% cinque anni fa. Per più della metà i partecipanti hanno dichiarato di sentirsi preoccupati, gelosi o ansiosi dopo aver scoperto da foto o aggiornamenti di status di essere stati lasciati fuori da una qualche attività in comune. Inoltre il 72% degli intervistati sente che lo stress ha impatto sulla propria salute fisica, ma più di metà non cerca aiuto. Il livello di benessere aumenta tuttavia con il reddito, il livello di istruzione e l’impiego lavorativo. Chi accusa livelli estremamente severi di ansia, angoscia e depressione per alleviare lo stress ricorre a comportamenti di dipendenza come alcool, fumo, droghe e gioco d’azzardo, in proporzioni molto più alte dei coetanei. “Ricorrere ai social media per alleviare lo stress è simile alla maniera in cui le persone scommettono con i videopoker, per il bisogno di ricorrere a qualcosa che causa dipendenza. I social media funzionano nella stessa maniera. Non sai mai quanti ‘mi piace’ riceverai per quell’immagine, o quando otterrai un forte rinforzo positivo per quello che tu sei. Vi è anche un forte rischio di delusione”, spiega il documento. I nostri insegnanti si decideranno mai ad affrontare questo tema a scuola? le notizie delleDolomiti BM | 5 RADIO di Martina Reolon I 40 anni di Radio Belluno Come tutto è iniziato A nno 1975, sette pionieri del mondo radiofonico, un unico obiettivo: dar vita a una radio bellunese, in un periodo in cui, a poter trasmettere, era solo la Rai. La prima radio della provincia, e una delle primissime in Italia, nasceva proprio 40 anni fa e iniziava a trasmettere a mezzanotte del 1° novembre 1975. Si chiamava Radio Belluno. Protagonisti di questa avventura sette ragazzi, allora poco più che ventenni - Renzo Beltrame, Gianpiero Bolzan, Mario Danieli, Mirco Papes, Claudio e Roberto Trevisson, Vittorio Cannicci (scomparso da poco), più la mascotte del tempo Pierluigi Mezzomo. E i sette fondatori si sono recentemente incontrati, insieme ad amici e vecchi ascoltatori, alla Miniera d’Oro di Piazza Santo Stefano, dove è stata allestita una mostra con le apparecchiature di 40 anni fa. E a distanza di due ventenni uno di loro, Papes, racconta la vera storia della nascita di Radio Belluno, da quel 1975 all’inizio di luglio del 1976. Iniziare non fu semplice: in quel periodo mettere in piedi una radio libera era reato... “Proprio così. A quel tempo c’era solo la Rai a poter trasmettere”, racconta Papes. “Poi nell’estate del 1975 lessi su “Panorama” (che in quegli anni non era ancora di Berlusconi) un articolo su alcune radio che avevano cominciato tra sequestri e dissequestri a trasmettere in Italia. Avviare una radio libera era, appunto, reato. E lo aveva appena ribadito una legge del marzo 1975 che confermava il monopolio del servizio pubblico in Italia. Si girava la manopola della radio in modulazione di frequenza e si trovava soltanto la Rai. La famosa sentenza della Corte Costituzionale che, in pratica, liberalizzava le radio libere in ambito locale sarebbe invece arrivata soltanto un anno dopo”. Le difficoltà, oltre che dovute a “blocchi” 6 | BM legislativi, erano molto probabilmente anche di tipo strettamente tecnico... “Nell’articolo di “Panorama” si faceva riferimento, oltre ai problemi di carattere giuridico, anche alle difficoltà di procurarsi il trasmettitore, in quanto simili apparecchi non esistevano in commercio e bisognava adattare vecchi trasmettitori militari, oppure trovare dei tecnici disponibili e in grado di costruirli. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto nel bellunese, per saperne di più decisi di mettermi in contatto con chi fece l’inchiesta su “Panorama” (che, tra l’altro, nonostante fosse composta da ben quattro pagine, non era neppure firmata). Telefonai alla redazione e dopo alcuni giorni riuscii a parlare con il giornalista e ad avere i nomi e i numeri di telefono di due tecnici citati in forma anonima nell’articolo. Li contattai entrambi: un tecnico di Brescia che chiedeva un milione di lire e uno di Parma che ne voleva addirittura due. Importi considerevoli a quegli anni. Cominciai a parlarne con gli amici per tentare di coinvolgerli, ma non era facile. Parlavo loro del progetto, dicevo che bisognava mettere a disposizione i propri dischi, tirar fuori dei soldini, che quasi sicuramente saremmo stati denunciati, che ci avrebbero sequestrato le apparecchiature e che avremmo dovuto affrontare magari un processo. A quel punto aspettavano sempre che elencassi le cose positive, i vantaggi, magari anche economici, ma questi non c’erano e allora mi guardavano male e mi dicevano che ero un pazzo. Comunque, alla fine, tra tanti “no”, riuscii a ottenere qualche “sì” più o meno convinto. Seguirono due viaggi a Brescia: uno per l’ordine e l’acconto, il secondo dopo un mese per il saldo e il ritiro del trasmettitore e dell’antenna”. La scelta della sede ricadde su Nogaré: perché? “Furono necessarie alcune prove tecniche per trovare una sede adatta e qui avvenivano delle scene alla “Fantozzi”. Lo “sfigato” della compagnia sul tetto (di notte) in piedi a tenere fermo il palo dell’antenna per ore, mentre altri giravano in auto con l’autoradio per verificare dove e come arrivasse il segnale. Naturalmente allora non c’erano telefonini e non si poteva comunicare, quindi dopo aver girato tra le varie località della Valbelluna si tornava alla base per gridare allo sfortunato sul tetto di provare a girare l’antenna di qualche grado e poi, tra le imprecazioni che venivano dall’alto, ripartire di nuovo per verificare se c’era stato un miglioramento o un peggioramento. Ci furono delle prove tecniche a Cavarzano e a Sois, ma poi la scelta cadde su Nogaré. Non mancarono le disavventure. Una vecchia Seicento di sedici anni e di sesta mano, che aveva resistito a un viaggio fino in Turchia appena due mesi prima, cedette di schianto al ritorno da Udine durante una infruttuosa ricerca del solito trasmettitore. Ci fu poi una Lancia Flavia fusa sul Fadalto, al ritorno dal primo congresso Anti (prima associazione di radio libere) svoltosi a Firenze, cui avevamo partecipato in veste di associati”. Quando la fatidica data in cui iniziaste a trasmettere? E cosa accadde dopo? “Radio Belluno iniziò a trasmettere abusivamente la notte tra l’1 e 2 novembre 1975, (in quelle stesse ore a Roma veniva ucciso Pier Paolo Pasolini). Le prime note che si propagarono nell’etere della Valbelluna furono quelle dell’album “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd. L’emozione e la paura furono grandi, anche perché in quegli anni, il 2 novembre che è il giorno della commemorazione dei defunti, la Rai non trasmetteva assolutamente musica leggera ma solo giornali radio, musica classica e sinfonica. Un giorno migliore o peggiore, secondo i punti di vista, non potevamo scegliere per iniziare. Presentammo una denuncia di possesso del trasmettitore in Questura ma non venne neppure accettata, forse perché probabilmente non sapevano pure loro come comportarsi. Scrivemmo alle case discografiche affinché ci inviassero gratuitamente dei dischi, ma arrivarono soltanto 45 giri e non era certo quel genere di musica che noi volevamo mettere in onda. Il primo periodo fu accompagnato da piccoli inconvenienti tecnici, come quella volta che invertimmo i collegamenti tra i giradischi e il microfono e andarono in onda le nostre chiacchiere anziché la musica. Ce ne accorgemmo soltanto quando arrivò di corsa in bicicletta un fratello minore che da casa aveva ascoltato, purtroppo, di tutto e di più. La sigla iniziale era “Highway Star” dei Deep Purple mentre a bili: 50.000 lire al giorno. Cominciammo a barcollare, l’ansia e la paura presero il sopravvento e non sapevamo cosa fare. Avviliti e demoralizzati fummo facili prede di avvoltoi che cominciavano a volteggiare sopra le nostre teste e alla nostra antenna. Fummo contattati da una persona molto in gamba, brava, simpatica, con mille interessi, con amici importanti in città e che dopo averci “pesati” ci propose di unirci a lui e ad altri suoi quattro amici per continuare insieme l’avventura. Non eravamo molto convinti, ma non avevamo molte possibilità: ci si fermava proprio sul più bello. Si continuava da soli nonostante la Siae e le probabili noie giudiziarie ed economiche che potevano arrivare oppure si accettava la collaborazione che ci veniva proposta. Ne discutemmo tra noi e alla fine, poco convinti, accettammo. Pensavamo ingenuamente che bene o male, visto che noi eravamo in sette e gli altri in cinque, nel caso fossero sorti dei problemi avremmo avuto comunque la maggioranza nelle decisioni. Da qui in avanti comincia purtroppo un’altra storia, fatta di incomprensioni e continui litigi sulla conduzione della radio e per l’indirizzo anche politico che stava prendendo. Fu introdotto un notiziario locale, la pubblicità (i primi spot furono per Pezzolla, ottica Giaccobbi e G.B.C. di Ennio Ferrarese) e anche la sede fu cambiata: da Nogaré a palazzo Minerva in via Rialto. La radio cambiò persino nome, da Radio Belluno a R.T.D. e cominciò a trasmettere sempre più musica commerciale (45 giri) accompagnata da dediche. Da ricordare in quel periodo “I Belumat” Pierluigi Secco e Giorgio Fornasier che presentarono, in anteprima dal vivo e in diretta, la loro più divertente canzone “I Veneziani”; il tragico terremoto in Friuli la sera del 6 maggio 1976, che si sentì forte anche a Belluno e che causò la precipitosa fuga in strada da parte dei conduttori di “Saluti e Auguri in Musica”, che stava andando in onda ovviamente come sempre in diretta. Il 14 maggio poi avvenne il tanto temuto sequestro da parte della Polizia postale su mandato della Pretura di Belluno. Funzionari dell’Escopost di Venezia sequestrarono tutte le attrezzature: trasmettitore, amplificatore, registratore, giradischi, micro- La Floricoltura Bisconti fono e cuffia; fu risparmiata soltanto l’antenna sul tetto perché troppo difficile da raggiungere. La radio ormai era diventata molto popolare e furono molte le prese di posizione da parte di autorità, associazioni e singoli cittadini che manifestarono solidarietà. Furono raccolte migliaia di firme di protesta e fu singolare che nell’elenco mancassero proprio le nostre sette, nonostante il 90% del materiale sequestrato fosse di nostra esclusiva proprietà. Ma ormai vivevamo come separati in casa e che la nostra (loro) radio si fosse fermata non ci dispiaceva poi così tanto...La difesa composta dall’avvocato genovese Eugenio Porta, che era il presidente dell’Anti, e da altri avvocati di Belluno chiese subito il dissequestro, che arrivò però solo il 21 giugno. La radio riprese quindi l’attività dopo 40 giorni di sospensione e poco dopo anche la Corte Costituzionale sentenziò che le radio libere potevano esistere. Lunedì 5 luglio 1976, ore 23, dopo l’ennesima discussione, avvenne la rottura definitiva. I sette amici fondatori di Radio Belluno decisero che era giunto il momento di andarsene e si ripresero il trasmettitore, le antenne e tutte le attrezzature che erano di loro proprietà. Dopo alcuni giorni la radio riprese a trasmettere con nuove apparecchiature e nuovi conduttori...ma questa sarà un’altra storia ed è giusto che a scriverla sia chi la continuò. Importante è che venga raccontata giusta. E soprattutto inizi da qui (luglio 1976) e venga lasciato perdere “il prima” come purtroppo non è accaduto in passato da chi invece l’ha raccontata in modo vergognoso, con menzogne e falsità, attribuendosi meriti inesistenti e dimenticando invece, nel bene e nel male, chi fossero stati i veri e primi fondatori. Vero è che la storia viene sempre scritta dai vincitori, ma quasi mai corrisponde alla verità”. Lentiai Bolago Mas di Sedico Agordo BARDIES Belluno Sedico © Belluno Magazine notte fonda si chiudeva con “If” dei Pink Floyd”. E le reazioni degli ascoltatori? “Aumentavano sempre di più e solo con il passaparola, perché ovviamente la nascita della radio non fu pubblicizzata in alcun modo. Elogi e critiche cominciarono ad arrivare: c’era chi ci incoraggiava, felicissimo di poter ascoltare per la prima volta e senza interruzioni artisti internazionali e cantautori italiani come Guccini e De André, che mai venivano trasmessi dalla Rai. C’era poi chi voleva più musica italiana e chi ci criticava giustamente per il nostro inglese scolastico”. Anche dopo il debutto la strada non fu in discesa...quali altri “imprevisti” doveste fronteggiare? “Strani personaggi, alcuni muniti di strumenti tipo “Capitan Ventosa”, iniziavano a girovagare di sera attorno alla radio. Venimmo convocati pure dalla Siae che aveva l’ufficio in piazza Santo Stefano e che all’epoca era diretta da un “tipino” mica da ridere. E lì subimmo un interrogatorio finalizzato a una nostra confessione che non arrivò, fino a quando, con un colpo si scena, come nei film, il responsabile aprì un cassetto sulla scrivania e fece apparire il mitico registratore “Geloso” con inciso le nostre voci andate in onda la sera prima e con un sorriso beffardo esclamò “Non ne sapete niente!? E questi chi sono?”. Nonostante Radio Belluno non avesse alcuna entrata e non ci fosse al tempo alcun accordo o regolamento per le radio in Italia (giacché semplicemente non potevano esistere), la Siae minacciava e pretendeva illegittimamente il pagamento di tariffe assolutamente inconcepi- Piante da orto, da giardino, da interno, da frutto, sementi varie e composizioni floreali Mel - Via Bardies, 55 •Cell. 388.3457605 • Mas di Sedico (BL) - Via Monte Schiara, 1 BM | 7 Volontariato di Andrea Gris La mia Etiopia Appunti disordinati di un volontario L a mostra ha chiuso i battenti con un successo oltre ogni più rosea aspettativa. I visitatori sono stati 692 e le donazioni raccolte per proseguire il meraviglioso progetto firmato dalla Onlus Amici di Adamitullo hanno raggiunto i 1600 euro. “Siamo felici di tutto questo. Cortina ancora una volta si è dimostrata sensibile e attenta a temi che vanno oltre la compassione. Ho visto tante persone uscire dal museo delle Regole con gli occhi bagnati. Linteresse è stato notevole e i giudizi degli addetti ai lavori sono state così entusiasti da portarci con forza al cospetto di Denis Curti, organizzatore di grandi mostre fotografiche. Il Direttore artistico dei Tre Oci di Venezia ha fortemente caldeggiato la possibilità della seconda tappa veneta e così dal 23 novembre al 13 dicembre siamo in laguna nella prestigiosissima sede che tra tanti fotografi ha recentement ospitato le opere di Herwitt, Berengo, Gardin e Salgado.” racconta Andrea Gris lautore delle fotografie e dei racconti che accompagnano il percorso. “Il 12 dicembre sempre alla Casa dei Tre Oci si svolgerà unasta con 15 fotografie selezionate dallo stesso Curti che sarà il battitore delle immagini scelte tra le 40 che compongono la mostra.” conclude Gris. Fotografi come Stefano Zardini e Pierpaolo Ghisetti sono rimasti increduli ai racconti di come molte delle foto siano state per così dire rubate sulle strade di Addis Abeba con uno smartphone per non correre il rischio di essere arrestato. L’Etiopia è un paese che non vede di buon occhio la diffusione dei suoi problemi e i rapporti con i giornalisti internazionali non è sempre facile. al Gris di mettersi in gioco su questo fronte, avendo visto in anteprima i suoi scatti e letto i suoi racconti in, afferma: “Sono immagini che vanno dritte al cuore passando per la testa. La tecnica non centra. Un lavoro fatto con il cuore e lamore verso questa causa così bella traspare in ogni attimo fuggente catturato da Andrea. Nessun fotografo professionista avrebbe potuto fare meglio. Lempatia tra i bambini e lautore è profonda e senza pose pre costituite. Sono felice di questo successo e spero che il prossimo anno dopo queste prime due tappe,biglietti da visita importantissimi, “La mia Etiopia” possa trasferirsi in altre città. In un momento storico così delicato credo che il messaggio faccia bene a tutti. Sono emozioni forti che insegnano molto.” Durante la chiusura dellesposizione cortinese gli organizzatori hanno ringraziato lospitalità del museo darte moderna Mario Rimoldi, il Comune di Cortina che da un anno contribuisce e patrocina il progetto solidale e tanti amici, professionisti che hanno voluto contribuire gratuitamente allallestimento della mostra. Il curatore, il noto fotografo Alberto Bregani, che in tempi non sospetti suggerì Gli organizzatori della mostra itinerante consacrata con la tappa veneziana sono entusiasti allidea di cominciare il tour del nuovo anno con la città di Belluno. “Spero di riuscire ad organizzare lesposizione nel capoluogo come prima tappa del 2016. La città è nel mio cuore, mio padre è nato in via Garibaldi e a lui è dedicato il progetto” ...dal 1982 ECO BONUS 65% > > > > tende da sole strutture esterne tende tecniche bastoni > > > > zanzariere tende da interno avvolgibili in alluminio avvolgibili in PVC > > > > avvolgibili in acciaio poggioli porte a soffietto veneziane Via Rizzarda, 5 - 32032 Feltre (BL) - tel. 0439 302880 www.tuttoperlatenda.com - [email protected] © Belluno Magazine DETRAZIONE DEL PER SCHERMATURE SOLARI FINO AL 31 DICEMBRE 2015 sopralluoghi gratuiti BM | 9 Via 1° Maggio 16 32100 Castion di Bel Tel. 0437 925145 - F [email protected] E SCIENZA AL SERVIZIO DELL NATURA NATURA E SCIENZA AL SERVIZIO DELLA SALUTE • Piante Medicinali • Integratori e Nutraceutici • Piante Medicinali • Tinture Madri • Integratori •e Olii Nutraceutici Essenziali • Miele di Montagna • Tinture Madri • Gocce Svedesi • Olii Essenziali • Amaro dello Speziale • Miele di Montagna • Gocce Svedesi • Amaro dello Speziale Via 1° Maggio 16 - 32100 Castion di Belluno Tel. 0437 925145 - Fax 0437 925619 [email protected] - www.farmaciariva.it Progetti di Ernesto Riva Come occuparsi della povera africa nera? Nel nostro piccolo ci stiamo provando L’ Africa agonizza nelle proprie tragedie determinate da una serie di avvenimenti storici devastanti: un’imponente tratta di schiavi durata più di quattro secoli, la ben nota spartizione coloniale, un trentennio di caotica quanto rovinosa conquista dell’indipendenza, un colossale esodo verso l’Europa che non ha precedenti. In questi ultimi anni l’Africa ha infatti visto imporsi minoranze di governo che trattano gli affari di Stato come i propri interessi personali, ha visto crescere le metropoli come se fossero dei colossali villaggi, con un conseguente inesorabile degrado della qualità della vita, ha perso defi nitivamente il contatto con la propria cultura. Cultura arcaica certo, primitiva se vogliamo, ma ancorata almeno ad alcuni elementari principi di convivenza e di rapporto con la natura e con il territorio. Tolto da questo contesto l’Africano non ha più radici, perde la cognizione di quei valori dettati dal contesto parentale e di gruppo, è destinato inesorabilmente a soccombere. Come dunque occuparsi dell’Africa in modo costruttivo? è l’interrogativo che ci poniamo noi tutti sempre, e ancor di più oggi mentre mentre impazzano le polemiche sulla gestione dell’immigrazione in Europa. Certo è opinione di ognuno di noi che un progetto di sviluppo inteso a recuperare il tempo perduto sia una cosa alquanto improponibile all’Africano che non lo capirebbe e prima ancora lo rifiuterebbe: è necessario rispettare i suoi tempi senza voler a tutti i costi bruciare le tappe. Forse in quest’ottica la cosiddetta africanizzazione delle strutture messe in piedi dai volontari potrebbe cominciare ad essere considerata meno utopistica. A Ikonda ci stiamo provando: un ospedale da 250 posti letto che copre il fabbisogno di un’area grande come la lombardia, 200 dipendenti locali, un intero villaggio di circa 10.000 persone che vive esclusivamente dell’indotto creato dall’ospedale. P R O G E T T O I K O N D A H O S P I T A L OGNI ANNO LA FARMACIA DI IKONDA CRESCE Ogni anno sempre più persone hanno la speranza in una salute migliore. Ogni anno abbiamo bisogno del tuo aiuto, per continuare a crescere, insieme. 8 DIPENDENTI 10.800 PAZIENTI TRATTATI IN UN ANNO IN OSPEDALE 45.000 CLIENTI SERVITI SUL TERRITORIO Aiutaci anche tu a far proseguire l’iniziativa. Troverai un salvadanaio nella tua farmacia. 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La novità piacque così tanto ai Torinesi, primo fra tutti il Re Vittorio Emanuele III, che divenne l’emblema della città facendo nascere, all’ombra della Mole, una dinastia di produttori di vermouth che conterà nelle sue fila, oltre alla casa Carpano, Gancia, Cora, Cinzano, Martini & Rossi, fino ai scomparsi Grassotti, Ballor e Callissano. Se le origini dell’aperitivo sono senza dubbio torinesi, ben presto altre città italiane, europee ed americane fornirono il loro contributo alla divulgazione dell’arte del brindisi: a Milano nel 1815 il sigor Ausano Ramazzotti, farmacista di origini bolognesi, diede vita al primo aperitivo a base non vinosa; sempre a Milano il signor Gaspare Campari, proprietario di un noto caffè in piazza Duomo, lanciò un bitter alcolico; a Parigi si preferiva gustare l’Assenzio, amato soprattutto degli artisti, il Pastis o il Pernod, mentre nelle terre hemingwaiane, New York, Cuba e Venezia, si beveva alla maniera americana, ossia miscelando liquori di vario genere. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, l’aperitivo divenne una moda diffusa: momento salottiero per eccellenza, radunava uomini e donne nei caffè, accrescendo le occasioni di incontro e di scambio sociale. Anche i pittori furono colpiti da questo fenomeno lasciandoci preziose testimonianze figurative, sia come libera espressione artistica, sia nell’ambito di una vera e propria committenza. Primi fra tutti i pittori impressionisti che, avvicinando l’arte alle vicende della vita, la fecero uscire dalle ammuffite e tetre accademie. Celebre è il Il bar delle Folies-Bergèr , dove Manet ritrae un locale parigino in un momento di grande festa. L’opera è interessante per la notazione realistica delle bottiglie presenti sul bancone: l’immancabile champagne, gloria della nazione francese, e birre di una marca inglese molto in voga in quel periodo. Ma oltre al lato gioioso del bere, gli artisti immortalarono anche il suo lato più cupo e triste. L’Assenzio, dipinto da Edgar Degas tra il Erotic Dream Sex Shop © Belluno Magazine R ito sociale, occasione per incontrare gli amici, fare nuove conoscenze o smaltire le ansie da lavoro, l’aperitivo vanta una storia molto antica. Già nel V secolo a.C. Ippocrate consigliava ai suoi pazienti, per alleviare i disturbi da inappetenza, il Vinum Hippocraticum, una bevanda da lui appositamente inventata a base di vino bianco dolce in cui erano macerati fiori di assenzio, ruta e dittamo. I romani lo chiamarono Vinum Absinthiatum, ma bevevano anche il Mulsum , vino bianco greco arricchito con miele e semi di finocchio, ed il Mirtillum, a base di bacche di foglie di mirto. In origine questi vini aromatizzati avevano uno scopo curativo, ossia stimolare il senso della fame come è insito nella stessa etimologia del termine latino aperire. Erotic Ti aspettiamo da noi, troverai tutto ciò che desideri. Via San Gervasio, 9 - Belluno Tel: 0437 291434 - [email protected] Negozio on line - www.sexshopbelluno.it Aquista online! Pacchi anonimi e consegne di persona previ accordi 12 | BM 1875 ed il 1876, è ambientato all’interno del Café Nouvelle-Athènes, uno dei luoghi di ritrovo prediletti dagli impressionisti. Una donna ed un uomo sono seduti ad un tavolo chiusi in un silenzioso isolamento, accentuato dal bicchiere d’assenzio che la donna ha di fronte a se. Il tema, già proposto da Manet e ripreso successivamente da Picasso, scava nell’abisso dei piaceri e delle solitudini tipiche della grande città: il bere come fuga dalla realtà. Molti artisti si dedicarono anche alla produzione di cartelloni commercia- li: il culto dell’aperitivo divenne un fenomeno da promuovere. Le aziende francesi ed italiane affidarono il loro messaggio pubblicitario ai nomi più noti del tempo fortificando, così, la loro immagine e diffondendo il loro marchio nel resto del mondo. Henri de Toulouse-Lautrec, Alphonse Mucha, Marcello Dudovich, Adolf Hohenstein, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Laskoff e anche, in anni più recenti, Andy Warhol, sotto forma di inserzioni per alcuni settimanali , si misero al servizio dell’aperitivo esaltandone gli aspetti più frivoli e spensierati. Sono passati più di due secoli da quando, in terra sabauda, Antonio Benedetto Carpano iniziò a produrre il primo aperitivo: la storia di un’alchimia borghese che ancora oggi anima i bar all’insegna della convivialità perché, come diceva Goethe, “chi non beve e non bacia è peggio che morto.” 1) Marcello Dudovich, Manifesto per Martini&Rossi, 1918.jpg 2) Edgar Degas, L’Assenzio, 1875-1876.jpg 2) Marcello Dudovich, Manifesto per Cordial Campari, 1913.jpg 4) Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère, 1881-1882.jpg 5) Fortunato Depero, Manifesto per la casa Campari, 1926 -.jpg 6) Alfons Mucha, due manifesti per lo champagne Moët & Chandon, 1899.jpg 7) Armando Testa, Manifesto per Carpano, 1949.jpg 8) Marcello Dudovic, Manifesto per Bitter Campari, 1920.jpg 9) Fortunato Depero, Manifesto per la casa Campari, 1926.jpg 10) Pablo Picasso, La bevitrice d’assenzio, 1901.jpg 11) Marcello Dudovich, Manifesto per la casa Carpano, 1930.jpg BM | 13 Bellezza di Paolo Tesser IPixie DEEcollection: PER LA TESTA tra fate, folletti e frange N on è un caso se le ispirazioni per collezioni, tendenze o mode nascono generalmente da revisioni del passato, o spunti riferiti a personaggi particolarmente significativi di un qualche momento storico, o comunque da ambienti favolistici ed immaginari. è il caso di PIXIE COLLECTION, la nuova raccolta stilistica per l’autunno-inverno corrente che TEXHAIR ha creato ispirandosi al mondo fantastico delle fate e dei folletti. Il termine “pixie” si riferisce ad una tipologia di folletti tipica del folklore inglese. Solitamente vengono ritratti con orecchie a punta, spesso vestiti di verde e con un cappello a punta; a volte i loro occhi si presentano come allungati verso le tempie. Ad ogni modo queste sono convenzioni risalenti all’epoca vittoriana e non facenti parte della mitologia. In modo contemporaneo, il termine si può utilizzare come sinonimo di fata o spirito. Li immagino dentro un ambiente fatato, immaginario ed onirico, colorato di tinte tenui e delicate, quasi eteree. Da qui l’ispirazione per creare un’immagine capelli stilisticamente molto spiritosa, fresca e leggiadra, seppur elegante e raffinata, dove la ricerca della forma sia compensata da una spensierata allegria estetica unita ad un’estrema facilità di gestione. Elementi basici sono frange o ciuffi morbidi, volumi di contrasto, texture sfaccettate per creare movimento, il tutto assemblato in un patchwork cromatico e compositivo ricco di sfumature tenui. Senza mai dimenticare l’analisi visagistica e la corretta lettura degli elementi morfologici che la contraddistinguono. Il colore si trasforma in un insieme di tonalità tra loro armonicamente composte, dove su basici toni naturali si riflettono i vari rosa, lilla, grigi, argento. Tonalità nuove che sarebbero potute sembrare assurde o azzardate fino a poco tempo fa, ma che oggi si elevano ad importante soglia coloristica da sperimentare e godere. Questa nuova frontiera cromatica apre un mondo dentro il quale si possono trovare molteplici soluzioni individuali personalizzate, per aggiungere un tocco di unicità esclusiva che impreziosisca questo abito naturale unico e meraviglioso chiamato “capelli”. Buon autunno inverno fatato!!! 14 | BM via Cima i Prà, 32 - 32014 Ponte nelle Alpi Tel: 0437 771128 - Email: [email protected] Gusto alla tua comunicazione BM | 15 NUOVA APERTURA Negozio specializzato in prodotti per Animali da Compagnia Orari di a pertura 9.00 | 12.30 - 15.30 | 19.3 0 Domenica e lunedì chiuso zoomarket Via Col Di Lana 86 | Belluno Tel. 392 9550900 | 392 9550903 www.facebook.com/zoomarketbelluno | [email protected] Architettura Perchè una casa in legno? L a bioedilizia si pone l’obiettivo di costruire secondo criteri e pratiche rispettose dell’ambiente e del benessere delle persone. ALPI HAUS, con sede a Valle di Cadore, opera con l’obiettivo di proporre alla propria clientela tutti i vantaggi delle case in bioedilizia, creando una struttura portante in legno antisismico, con un basso consumo energetico ed un elevato grado di isolamento acustico. Le case possono essere realizzate con uno stile e un design completamente personalizzato, per adattarsi perfettamente ai gusti del cliente. dell’Istituto Europeo per la Ricerca sul Legno di Vienna ha infatti dimostrato che gli edifici realizzati in legno hanno caratteristiche meccaniche di resistenza al fuoco nettamente migliori rispetto agli edifici costruiti in edilizia tradizionale. L’insieme di tradizione e tecnologia consente inoltre ad ALPI HAUS di preventivare molto precisamente i costi delle costruzioni. Studi recenti dimostrano come nell’edilizia tradizionale i costi effettivi di realizzo superino i preventivi iniziali in più del 97 % dei casi. Nel caso invece delle case in legno ciò non avviene. I costi sono predeterminati in anticipo e non subiscono variazioni in corso d’opera. Il legno è il materiale principe di queste costruzioni, uno dei materiali più antichi del nostro pianeta, da sempre utilizzato per la costruzione. Nel segno della migliore tradizione cadorina, basti pensare alle famose bricole di Venezia, che nascevano dai boschi del Cadore, ALPI HAUS oggi utilizza questo stesso legno nella forma dei pannelli X-Lam. Si tratta di una tecnologia innovativa e sicura che viene impiegata nella realizzazione delle pareti, dei solai e delle coperture. Il legno è lavorato da impianti automatizzati ed i pannelli sono poi trasportati in cantiere. Nell’arco di poche settimane l’edificio è completato e pronto ad accogliere i nuovi proprietari, si pensi che mediamente le case sono realizzate in circa 90 giorni. ALPI HAUS realizza sia case con la formula chiavi in mano, che case al grezzo avanzato. La tecnologia ed i metodi costruttivi utilizzati sono anche ottimali per eventuali ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti. Al contrario di quanto si possa pensare, il legno utilizzato nell’edilizia ha una forte resistenza al fuoco. Uno studio MADE IN CADORE Alpi Haus Srl - Via De Amicis 16 - 32040 Valle Di Cadore www.alpihaus.com - [email protected] Chiedici un preventivo gratuito - 348.5900596 LA VOSTRA CASA ECOLOGICA BM | 17 Teatro di Chiara Reolon Dietro le quinte di Belluno Miraggi 2015/2016 Intervista a Rajeev Badhan, direttore artístico della stagione teatrale “Belluno Miraggi”, al Teatro Comunale di Belluno dal 19 dicembre 2015 al 22 aprile 2016. Dopo il successo della prima edizione di “Belluno Miraggi”, che ha visto sul palco del teatro compagnie di fama internazionale come i Familie Flötz o il monologo rivoluzionario “La merda” di Ceresoli e Silvia Gallerano, quali novità porterà questa seconda stagione? Come l’anno scorso, la qualità e l’importanza dei lavori ospiti di questa seconda stagione è alta. Porteremo infatti a Belluno ben 2 prime regionali e ad aprire la Stagione sarà un grande nome del teatro italiano, Ascanio Celestini il 19 dicembre, con il suo nuovo spettacolo dal titolo Laika. lo spettacolo ha da poco debuttato a Roma e ha ottenuto grandissimo successo di critica e di pubblico. Sicuramente sarà uno spettacolo che colpirà e che farà parlare di sé nel corso di questa Stagione... Celestini oltre ad essere un esponente di punta del teatro di narrazione e civile (ricordiamo spettacoli come Fabbrica o La Pecora nera) è un vero e proprio animale da palcoscenico e saprà sicuramente coinvolgere, emozionare e divertire il pubblico con questo lavoro in prima regionale. Gli altri spettacoli in stagione saranno, il 30 Gennaio Rumore di Acque, della storica compagnia di Ravenna Teatro Delle Albe, che per la prima volta sarà a Belluno. Uno spettacolo sul tema dei profughi e sul canale di Sicilia. Un monologo magnetico, accompagnato dalle suggestioni sonore dai fratelli Mancuso che suoneranno dal vivo musiche tradizionali, lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International ed è stato replicato in tutto il mondo e per noi, visto i tempi che stiamo vivendo, portarlo a Belluno ha un altissimo valore oltre che artistico, sociale. Seguirà il 27 Febbraio lo spettacolo Animali da Bar dei Carrozzeria Orfeo, un lavoro dai ritmi cinematografici e serratissimi, dove il divertimento e la risata si mescolano con la riflessione e l’emozione, proposto anch’esso in prima regionale, farà restare incollati alle poltrone gli spettatori. Poi si lascerà sempre più spazio al divertimento con lo spettacolo di StivalaccioTeatro il 12 Marzo, un Don Chisciotte rivisto e corretto che utilizza codici della Commedia dell’Arte e che divertirà il pubblico di tutte le età attraverso un uso fresco e sapiente della tradizione. Infine il 22 Aprile sarà la volta di Antonio Rezza, artista ormai notissimo al grande pubblico. Un artista che è in grado con i suoi lavori di far ridere gli spettatori fino al mal di pancia, imprevedibile ed intelligente, spiazzante e disarmante. Avremo l’onore di affidare a lui la chiusura di questa seconda edizione di Belluno Miraggi con lo spettacolo Fratto X. La campagna abbonamenti rimarrà aperta fino al 19 Dicembre. Chi è il pubblico ideale di questi spettacoli? Non penso ci sia un pubblico ideale, il teatro che proponiamo è adatto ad un pubblico eterogeneo, è di alta qualità culturale ma non elitario. Sono spettacoli in cui gli artisti non vogliono dare delle risposte bensì mettere sul palco delle domande. Non c’è nulla da capire, ma è un teatro da vivere, di cui fare esperienza, adatto automazioni & sicurezza FELTRE (BL) - Via Carlo Rizzarda, 4 Tel. 0439 89313 - Fax 0439 847049 [email protected] 18 | BM a tutte le età, da vedere. Come nella concezione antica di luogo della visione, ossia Théatron. Cinque spettacoli che trattano temi diversi, con diversi linguaggi teatrali, c’è un filo conduttore tra di essi? BELLUNO MIRAGGI è una Stagione Teatrale che riflette sulla contemporaneità, non solo dei linguaggi artistici, ma anche dal punto di vista sociale, dove la complessità della dimensione quotidiana del singolo interferisce, si fonde e crea cortocircuiti con la costante evoluzione del mondo che lo circonda. Quest’anno, in particolare, abbiamo voluto costruire una Stagione che avesse un occhio di riguardo nei confronti degli “Ultimi”... Ascanio Celestini si immagina un Gesù cieco in un monolocale di periferia, il Teatro delle Albe parla di uomini che con coraggio e disperazione scappano dalla terra dove sono nati, che amano affrontando la morte nelle acque del mare di Sicilia. Carrozzeria Orfeo ambienta il suo spettacolo in un bar di periferia di una grande metropoli, mentre Stivalaccio Teatro ha per protagonisti due attori accusati di eresia nella Venezia del 1500. Antonio Rezza, con il suo lavoro Fratto X, non ci farà solo ridere a crepapelle, ma riuscirà anch’esso a farci riflettere sull’uomo contemporaneo, scisso, individualista, folle, forse perché debole riflesso di una società dell’apparire: “Un Uomo fratto, uomo è un gesto distratto di eliminazione collettiva. La X non è l’incognita, ma il segno consapevole di un’identità perduta, elisa, che non è permesso rintracciare”. “Belluno Miraggi” é organizzata da SlowMachine, compagnia teatrale di cui tu ed Elena Strada fate parte. Quindi voi prima di tutto siete attori. Qual è stato il vostro percorso, e com’é nato il nome SlowMachine? Sì, attori prima di tutto. Infatti Elena in questi giorni fino alla fine di dicembre sarà in replica con la nuova produzione del Teatro Stabile di Brescia. Poi io sono anche regista (teatrale e video), mentre Elena scrive (per esempio “Il Giardino delle Rose”, in stagione l’anno scorso, è stato scritto da lei). Abbiamo un percorso diverso, lei è laureata al Dams, poi si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e si è poi specializzata alla Scuola nazionale di cinema, il Centro Sperimentale di Cinematografia diretto da Giancarlo Giannini, mentre io sono laureato in Arti Visive allo IUAV di Venezia, e diplomato All’Accademia Teatrale di Venezia oltre ad aver frequentato la Scuola Nazionale di Cinema. La direzione artistica della Stagione fa parte di un percorso complesso e di un progetto più ampio che comprende anche la formazione e la produzione teatrale e che si sta sviluppando con grande interesse sul territorio e oltre. Su questo progetto ci sarebbero ancora molte altre cose da dire, ma non vorrei dilungarmi troppo…magari se ne parlerà in un’altra occasione. SlowMachine è evidentemente un ossimoro. Il nome è nato dall’idea che in un momento dove tutto corre e tutto si fa in fretta (anche nell’arte) noi ci prendiamo il nostro tempo, il nostro Kairos, “il momento opportuno”, quello necessario alla creazione. La macchina richiama la contemporaneità di cui facciamo parte, in cui siamo immersi, su cui riflettono i nostri lavori e di cui utilizzano i mezzi tecnici in costante evoluzione. Una macchina che lentamente, senza fretta, inesorabile, tende al suo obiettivo. Parliamo ora di questi “miraggi”... Nel panorama nazionale, dove l’ambiente è molto viziato e spesso stantio, pensiamo che una stagione diretta da una compagnia di giovani professionisti sia raro e prezioso come un miraggio. Il nome della Stagione è nato perché i lavori che abbiamo portato l’anno scorso erano un miraggio lontano per Belluno, delle apparizioni di artisti di altissimo livello che non erano mai venuti in Provincia. Anche quest’anno la base è la stessa anche se, tale nome, si stà legando sempre più al territorio, le nostre montagne sono dei miraggi belli, da raggiungere che magari si osservano dalla cima del Monte Serva. Per vederli serve impegno e fatica che noi stiamo mettendo in eguali dosi. Per valorizzare sempre più le bellezze di questo territorio serve poi anche la partecipazione...essere lì, insieme su quella vetta come in teatro. Questa forse è però una scelta singola, di ognuno di noi, una scelta di partecipazione necessaria per far sì che i miraggi non svaniscano…. E in fine, come possono i nostri lettori avere maggiori informazioni sugli spettacoli e sui biglietti? Sul nostro sito www.slowmachine.org ci sono tutte le informazioni, ma anche sulla pagina facebook (SlowMachine / Belluno Miraggi) si possono trovare in modo più immediato gli aggiornamenti e le informazioni pratiche sugli spettacoli e sulle attività della compagnia. La biglietteria è aperta in via Rialto, 6 a Belluno, di fianco al Teatro Comunale, nei seguenti orari fino al 19 Dicembre: Gio/Ven 17:00-19:00 Sab 10:3012:30/17:00-19:00. Ringraziando Rajeev per l’intervista, vi aspettiamo a teatro! Info e contatti: www.slowmachine.org Email: [email protected] Tel: 328252116 BM | 19 Vi raccontiamo la nostra Arredamont C ome ogni anno, da molti a questa parte, la nostra azienda è stata lieta di partecipare, alla fiera “Arredamont” di Longarone: la fiera dell’arredare in montagna. Quest’anno, tutte le nostre energie, si sono concentrate per allestire in fiera 3 spazi espositivi: l’appartamento Ricordi, l’appartamento Olmo e una cucina speciale! All’interno dell’area della fiera dedicata a Ivo Fontana Mobili, abbiamo voluto ricreare per i nostri visitatori lo stesso ambiente accogliente e famigliare del nostro showroom di Viale Cadore, 71 a Ponte nelle Alpi, dove si trovano oltre 10 appartamenti allestiti in tanti stili diversi e dove è possibile ammirare le infinite soluzioni per arredare al meglio la casa dei vostri sogni. Lo staff del mobilificio Fontana all'Arredament Tutto questo perché vogliamo garantire ai nostri clienti un’offerta completa per ogni stanza della casa: dai pavimenti agli arredi, dall’illuminazione ai colori, fino ad arrivare ai piccoli dettagli. Chi viene da Ivo Fontana può affidarsi ai nostri consigli per ogni area della sua casa. Lo stesso hanno fatto i nostri ospiti all’Arredamont, che seguiti dal nostro staff, hanno ammirato i nostri 3 piccoli gioielli. Ecco a voi, cosa vi siete persi! L’APPARTAMENTO RICORDI “In legno d’abete invecchiato in botte, rustico e geniale con tutte le soluzioni salvaspazio!” Nella zona giorno trova posto uno sgabuzzino-lavanderia ricavato costruendo una parete in legno che ridistribuisce lo spazio. Dall’esperienza tramandata dai falegnami, è nato lo spazio dedicato a coloro che vogliono creare un ambiente tipicamente montano e apprezzano il valore dell’artigianalità. Questo appartamento ha stupito tutti i visitatori con ingegnose soluzioni salvaspazio e la sua estetica molto calda ed accogliente. Il divano che padroneggia il soggiorno è costruito con vere travi vecchie e diventa anche letto matrimoniale, ma non è finita...i braccioli in legno nascondono l’illuminazione a led. La cucina in legno di abete anticato in botte e piallato a mano è disposta in maniera diagonale per offrire massima funzionalità ed ergonomia, l’abbinamento con elettrodomestici neri opachi e dettagli cromati la rende adatta anche in ambienti più moderni. In continuità con la cucina è stata creata una panca con inserto imbottito come le sedie che circondano il tavolo: pezzo unico creato inglobando una vera macina di mulino coperta dal vetro trasparente. 20 | BM Una soluzione decisamente particolare si trova per la zona notte: il bagno è stato sopraelevato su una pedana che permette al letto matrimoniale di scorrere sotto e non solo, gli scalini nascondono un cassettone profondo 200 cm per riporre anche l’asse da stiro o gli sci. L’APPARTAMENTO IN OLMO “Moderno, elegante e accogliente, con il bagno scorrevole e la cucina ad isola non ci facciamo mancare niente!” La casa per chi ama circondarsi di cose belle con un design lineare, per chi è legato al valore dell’artigianalità e vuole vivere il legno. In modo speciale l’olmo con le sue venature particolari e il suo colore caldo e confortevole. Entrando in casa la parete che divide dal bagno contiene tutto il necessario per scarpe e giacche e soprattutto un caminetto che accoglie l’ospite con l’atmosfera del fuoco. La sala da pranzo è in continuità con la cucina, le divide solo una parete in vetro trasparente valorizzata con una particolare cornice in legno. La panca è dotata di schienali imbottiti e scorrevoli per lasciare spazio alla televisione nascosta nel meccanismo dietro la schiena. Il tavolo con basamento centrale consente di usufruire al meglio dello spazio intorno ed è valorizzato da un inserto in legno vecchio. La piccola cucina è dotata di tutti i più moderni meccanismi che le permettono di compensare la dimensione con un’elevata funzionalità! Un cassetto contiene addirittura l’affettatrice pieghevole! La parete soggiorno ospita un pensile vetro innovativo per la chiusura a pacchetto e il mobilio comprende anche l’armadiatura per la camera adiacente. Il letto contenitore ha la possibilità di essere sollevato per pulire sotto agevolmente ed è incorniciato da una composizione di assi d’olmo ed ecopelle stampata effetto pizzo. Il tutto viene retroilluminato da led creando un’atmosfera romantica e suadente. Per ultimo il bagno, cha ha stupito tutti i nostri visitatori per l’innovativa soluzione scorrevole! I sanitari sono posizionati davanti alla vasca da bagno e vengono nascosti da pannellature mobili che fanno accedere anche ad uno scalino per raggiungere il piano vasca più agevolmente! Il resto del bagno si compone di colonne attrezzate per scope e quant’altro e del mobile lavabo in ecomalta. LA Cucina speciale uo stile Il terzo stand presentava una cucina ultra moderna dotata di tutti gli ausili più disparati per ottimizzare spazi e lavorazioni. Il piano di lavoro nell’innovativo materiale hpl , la cappa aspirante inserita direttamente sul piano cottura ad induzione e il forno con la porta che rientra erano solo alcuni degli accessori proposti. 3 spazi innovativi sia per meccanismi che per materiali sempre all’avanguardia! Se ve li siete persi all’Arredamont sappiate che li ritrovate esposti presso il nostro showroom in Viale Cadore a Ponte nelle Alpi, perché da noi TROVI TUTTO IL TUO STILE! e arredati IVO FONTANA MOBILI Viale Cadore 71/M - 32014 Ponte nelle Alpi (BL) Tel. 0437 998441 - [email protected] www.ivofontana.it ORARI APERTURA Lunedì 15.00 - 19.30 Martedì / Sabato 9.00 - 12.30 e 15.30 - 19.30 BM | 21 Alpago di Francesca Casali Marco Vuerich, giovane agricoltore dell’Alpago 21 anni, alpagotto, proprietario di un’azienda agricola. Per scelta. G iovanissimo ma già grande, orgoglioso della sua realtà. È Marco Vuerich, 21enne di Puos d’Alpago e titolare dell’Azienda Agricola che porta il suo nome. Tutto è cominciato tre anni fa quando con la scuola non c’è stato feeling e ha deciso di lasciare le superiori per occuparsi esclusivamente della sua attività di allevatore. Ha fatto una scelta importante, soprattutto vista la sua età e i tempi che corrono. Le difficoltà sono tante ma le soddisfazioni cancellano ogni giornata no. “Da piccolo - racconta Marco - seguivo i miei nonni nella loro attività agricola e crescendo mi è rimasta questa passione. Ho realizzato il mio sogno, un’azienda agricola tutta mia. Al momento ho 2 mucche, 1 vitella, 6 asini, 3 maiali, 2 cavalli, galline, oche, 16 arnie. Due anni fa di pecore ne avevo 7, ora sono 40 e vorrei arrivare a 100. Pecore alpagotte certificate. Non faccio tutto da solo, mio papà, mia mamma e i miei fratelli mi aiutano molto, in particolare quando devo occuparmi dello sfalcio dell’erba o della raccolta del fieno e nel frattempo della gestione del bestiame.” L’allevamento per Marco è finalizzato alla macellazione e alla produzione di carne e salumi di cui da questo inverno potrà occuparsi da solo nel laboratorio tutto nuovo situato accanto alla stalla. “Il mio obiettivo è valorizzare e promuovere il territorio attraverso la proposta alimentare che deriva dalla mia attività: i miei salami fatti secondo l’usanza alpagotta, con carne mista di suino e bovino (o pecora, o asino), sono la testimonianza della cultura da cui provengo. È naturale affezionarsi agli animali, li vedo nascere e impegno tutte le mie giornate per farli crescere. Ma so che fa parte del ciclo della vita anche portarli al macello. È un percorso che segue la tradizione, ciò che mi hanno insegnato. Gli unici che allevo per puro sfizio sono i cavalli che ho sempre desiderato avere e che cavalco qualche volta, meno di quanto vorrei.” Le ultime notizie sui presunti effetti cancerogeni della carne non lo smuovono. “Lavoro in un settore radicato nella tradizione locale e qui nessuno si tira indietro davanti a salumi di cui si conoscono le origini. Credo siano notizie da verificare anche se di certo portano sconforto nel modo dell’agricoltura e dell’allevamento.” L’avventura di Marco lo ha portato a Milano per Expo 2015 e non come visitatore. “Expo, uno spettacolo. Coldiretti mi ha chiesto andarci in rappresentanza della forza agricola della provincia di Belluno e di portare i miei arrosticini di agnello per parlare di quello che significa allevare pecore in Alpago. Ci sono stato in tre diverse giornate assieme ad altri giovani colleghi. Il 23 di agosto mi hanno anche ripreso e intervistato su RAI3. È stato davvero emozionante e mi sono sentito orgoglioso di essere lì a comunicare la mia identità territoriale. E gli effetti si sono visti: mi hanno contattato già il giorno dopo per i miei agnelli. Che soddisfazione!” Con passione parla dell’apicoltura, l’attività che lo entusiasma di più fra tutte, non perché sia meno impegnativa delle altre, ma perché era un interesse di suo padre, prima che venisse punto così tante volte da rischiare la vita. Le api hanno subito negli ultimi anni una de- Spazio Casa • • • • 22 | BM muratura pittura interni ed esterno posa piastrelle impianti elettrici cimazione tale (a causa dell’acaro varroa) che è stata messa in discussione la sopravvivenza dell’intero ecosistema, tanto da ricordare le parole di Einstein “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita”. L’obiettivo di Marco non è quello pretenzioso di salvare l’umanità, bensì di contribuire ad aumentare il numero delle arnie, e quindi delle sue api, almeno in Alpago. La produzione di miele quest’anno è arrivata a 300 kg, già tutto venduto. Tanta saggezza in un ragazzo così giovane. “Non è facile decidere di andare a letto presto il sabato sera mentre i tuoi coetanei vanno a divertirsi, ma io lo faccio volentieri. Voglio sfruttare al massimo i vantaggi della mia età e dedicarmi al mio lavoro. Ho rinunciato anche al rugby con rimpianto, ora non posso permettermi di farmi male.” Marco ha l’energia e la voglia di riuscire tipica della nuova generazione. Ha un sogno nel cassetto: aprire un agriturismo. “Devo lavorare ancora tanto per realizzarlo, lo so. Mi piacerebbe proporre i miei prodotti e ciò significa aumentare il numero degli animali, trovare nuovi appezzamenti, un posto dove metterli tutti insieme e ottimizzare i tempi per la gestione. Questo è un po’ un problema qui in Alpago visto che i terreni che ho a disposizione sono piccoli e sparsi tra la zona di Puos e la frazione di Cornei. Al momento mi devo muovere molto per occuparmi di tutto e questo mi porta via un sacco di tempo. So però che con calma realizzerò il mio progetto. L’importante è non farsi prendere dall’entusiasmo che a volte può darti input sbagliati. Ho i piedi ben ancorati a terra.” piccoli e grandi lavori per la tua casa MAHILAJ ELIDON Via T. Dolabella 16 32100 BELLUNO tel. 333 3242001 Preventivi Gratuiti Giornalista per un giorno di Donatella Cervo QUARTIER CADORE L’era bel na olta el quartier cadore quando che con Borgo Pra i era al bronx de Belun L’era bel al quartier quando che noi boce sese trovea davanti alla madonina a sonar e cantar... nesun avea studia musica ma tuti i savea le canzon del Beatles e del Rolling Stones Ti piace scrivere o hai una passione da raccontare? BM pubblica i tuoi elaborati! Inviali con testo e foto alla nostra redazione: [email protected] L’era bel al quartier quando che rivea a giugno Dany al svizero... de solito al se fermea tut al’istà sempre che so nona, stufa de ciamarlo par magnar, no la lo rispedia a Lugano da so mama Che bele le festine seradi entro le cantine co la luce stusada... altro che happy hour de ades! Noi non se avea gnent da magnar o da bere, ognun portea qualche disco e col mangiadischi se balea i lenti e qualche basin al scampea sempre... L’era anca brut al quartier con la baba Angelina chela avea sempre - se fa par dir - na parola bona par tuti! Poi l’era Carlo, al nostro Carletto, che par spaventar noi tosate al ciapea cole man le vipere al Piave e al ne le mostrea tut content el disea: le e bele e bone ghe ho apena cavà al velen, te pol ciorle in man... Metà quaresima l’era la festa pi bela -con la vecia che brusea: se laorea na settimana par trovar scatole e scatoloni par far al falò. Barbara, so mama de Mauro, con an ninziol la fea la testa e co la lana i cavei... maestosa la nostra vecia la brusea doi dì! Durante la festa se ledea al testamento dove che ghe nera sempre an pensiero par tuti i personaggi del quartier. Ades le an quartier de veci, i pi siori i ha la badante Ucraina i quei altri i camina lenti lenti col baston! Che bel che l’era quartier cadore e la nostra gioventù che non la torna pi’ ›ESTINTORI ›ANTINFORTUNISTICA ›IMPIANTI DI RILEVAZIONE ›IMPIANTI DI SICUREZZA ›IMPIANTI AUTOMATICI ANTINCENDIO ›CONSULENZA Belluno Via Vecellio 45/B TEL. 0437 31101 - FAX 0437 31019 www.antincendiviel.it [email protected] BM | 23 Acustica di Giuseppe Secchi [email protected] - tel. 3336862552 Qualità acustica dei ristoranti L “Acustica” di una sala in generale è la qualità che la rende più o meno idonea all’ascolto di un messaggio sonoro (parola o musica). Nei ristoranti e nei bar in generale questo aspetto è stato poco considerato negli anni dai progettisti che hanno privilegiato altri aspetti più appariscenti, quello estetico in particolare, con le conseguenze che, in molti locali, c’è una pessima acustica che non permette, ai fruitori degli stessi, di godere del piacere di poter consumare i pasti in ambiente tranquillo e rilassante che permetta anche di poter dialogare tra vicini, senza essere disturbati dal rumore proveniente dagli altri tavoli; questo è dovuto generalmente ad un eccesso del tempo di riverbero dell’onda sonora e conseguente bassa qualità dell’intelligibilità del parlato e del suono in generale. A titolo di pura comprensione, di quanto in seguito andrà sviluppato, si ritiene doveroso definire l’uso del termine “tempo di riverberazione”; il tempo di riverberazione rappresenta, infatti, la caratteristica acustica di ogni ambiente, il quale, in funzione del suo utilizzo, avrà dei tempi di riverbero ottimali diversi. Dal punto di vista fisico si ha che, se una sorgente irradia in una stanza chiusa, subito poco dopo l’inizio dell’emissione sonora si avranno delle prime riflessioni dalle pareti, le quali in un periodo di tempo, dipendente dalle dimensioni della stanza, porteranno l’intero ambiente ad essere interessato da “riflessioni multiple” che incrementeranno il “livello di energia sonora” nella stanza e il “tempo di riverberazione”. Se la sorgente cessa di irradiare, diminuisce il livello sonoro nella stanza, ma in maniera tanto più lenta quanto minore è l’assorbimento delle pareti, il che significa che se le superfici della stanza non sono molto assorbenti, il tempo necessario all’estinzione del suono può essere dell’ordine di alcuni secondi, da cui si trae la definizione del tempo di riverberazione, espresso in secondi (s) che altro non è che “il tempo necessario affinché il livello di pressione sonora all’interno di un ambiente, al cessare dell’emissione della sorgente, diminuisca di 60 dB” Da questa definizione s’intuisce che quanto più grande è il tempo di riverberazione tanto più piccola è la velocità di caduta e l’onda riflessa permane a lungo nell’ambiente “peggiorando” l’intelligibilità della parola e del suono in generale e conseguente efficienza della comunicazione. Il tempo di riverbero e il rumore di fondo sono i principali indicatori delle caratteristiche acustiche di un locale e lo rendono più o meno idoneo all’ascolto di un messaggio sonoro. In Italia non esistono leggi inerenti le caratteristiche del tempo di riverberazione dei ristoranti in generale; si può comunque fare riferimento a quanto riportato, per le sale mensa degli edifici scolastici, nella recente Norma UNI 11367 – Luglio 2010 - Classificazione acustica delle unità immobiliari. Procedura di valutazione e verifica in opera e alla letteratura scientifica. Per quale motivo quindi un ristoratore dovrebbe investire per la correzione acustica del suo ristorante? Un ristorante, caratterizzato da una buona acustica, non rischia di perdere la propria clientela anzi ha la possibilità di acquisire nuovi clienti che vogliono godere di un buon cibo in un ambiente gradevole anche per quanto riguarda la quantità e la qualità del suono. Alcuni ristoranti sono già indicati in una nota guida come ristoranti silenziosi. Recentemente Produzione e posa Scale interne e in legno e acciaio inox Via S. Antonio 22 Bolbeno tel e fax: 0465/321526 - cell: 335/1045790 [email protected] - www.masterlegno.com 24 | BM ad un convegno di Acustica è stato presentato uno studio nel quale si evidenzia la possibilità di riportare in una etichetta un numero che caratterizza la qualità acustica dello stesso e la sua “Capienza Acustica” intesa come il numero massimo di persone che possono essere presenti contemporaneamente nel locale senza che lo stesso perda le sue caratteristiche acustiche; l’obbiettivo è quello di ottenere un numero che si avvicina il più possibile alla capienza fisica del locale. Da sottolineare inoltre come una buona acustica possa influire positivamente anche sul personale e quindi in pratica in un maggior rendimento dello stesso. Protocollo operativo per la correzione acustica di un ristorante esistente. Essendo la sensazione uditiva fortemente legata alle caratteristiche dimensionali dell’ambiente e alle caratteristiche di fonoassorbenza proprie dei materiali che compongono le diverse superfici, quali pareti, soffitto, pavimento, del tipo di arredamento presente e inoltre dalla quantità di persone presenti, in linea generale si può procedere come segue: • Acquisizione strumentale in opera, con analizzatore fonometrico, dei tempi di riverberazione attuali alle varie frequenze; • Raffronto dei tempi di riverbero, sopra trovati, con i tempi di riverbero ottimali alle varie frequenze in funzione del volume dell’ambiente ed alla sua destinazione d’uso; • Determinazione delle unità assorbenti necessarie da introdurre negli ambienti, in funzione dei coefficienti di riflessione dei vari materiali per il raggiungimento dei tempi di riverberazione ottimali; • Calcolo dei tempi di riverbero nell’ipotesi di un intervento con materiali fonoassorbenti di base al fine di poter determinare una prima stima dei costi per raggiungere un risultato accettabile di correzione acustica. Si può quindi procedere, se il cliente lo desidera, al progetto definitivo con la scelta dei materiali idonei sia dal punto di vista acustico sia di quello estetico, in collaborazione, eventualmente, con il progettista d’interni di fiducia del committente, in modo da non stravolgere le caratteristiche estetiche del locale. In questa fase è molto importante indirizzare la scelta verso quei materiali che possano garantire anche la sicurezza nel suo complesso. La scelta dei materiali idonei è importantissima in quanto gli stessi dovranno avere delle caratteristiche acustiche certificate alle varie frequenze e possono essere diversi in funzione dei risultati da otte- nere; l’utilizzo di una sola tipologia di materiale è in genere controproducente non avendo lo stesso, generalmente, tutte quelle caratteristiche acustiche atte allo scopo. Esempio dei tempi di riverbero di un ristorante e simulazione di una correzione acustica con pannelli fonoassorbenti Nel grafico sottostante si riportano in forma grafica i tempi di riverbero attuali e quelli previsti applicando dei pannelli fonoassorbenti, da applicare a soffitto e pareti, con caratteristiche acustiche certificate: lasertecinformatica Vendità e assistenza PC e MAC per privati e aziende Via Cortina, 24 Tai di Cadore - Tel: 043533692 www.computerinformatica.it Punto vendità Installatore Convenzionato BeeCloudy.net Gestione servizi internet BM | 25 LA PIAZZA AFFARI Produzione propria da oltre 48 anni materassi da sogno dai più valore al tuo natale Sconti dal 40 % al 70% Completi LenZUoLa Cotone 100% Singoli da preZZi SContatiSSiMi anCHe SU GranDi MarCHe Completi LenZUoLa Singoli da D 19,90 D 23,90 Matrimoniali da Matrimoniali da D 29,90 D 34,90 trapUnte anaLLerGiCHe piUMini D’oCa teDeSCHi 80% pUro piUMino Singole da Singoli da D 44,90 D 109,00 Matrimoniali da Singoli da D 24,90 Matrimoniali da D 37,90 CopripiUMini 100% Cotone Una piazza e ½ da Singoli da D 135,00 D 21,90 Matrimoniali da D 58,90 CopriLetti trapUntati MADE in ITALY FLaneLLa Matrimoniali da D 165,00 D 33,90 CopriMateraSSi Lana Merino Singoli da D 65,00 Matrimoniali da D 122,00 Accessori ciabatte, fasce renali e cervicali da D 12,00 in oMaGGio Un guanciale Memory con minimo di Spesa di F 300,00 MADE in ITALY DEGLI ITALIANI Offerte valide fino al 31/12/2015 o fino ad esaurimento scorte. da € 1.137,00 Materasso ADATTABILE MEMORY 3000 - h. 24 cm a € 460,00 3000 Molle Indipendenti 7 Zone differenziate Rivestimento sfoderabile bordato con Sylver defense Fascia in 3D con barriera Sylver dynamic ANTIACARO SCONTO 50%+19% MADE in ITALY Materasso gEMMA wATERfLEx - h. 21 cm da € 499,00 a € 199,00 MADE in ITALY 700 Molle Indipendenti Schiumato ad acqua ULTRA TRASPIRANTE Tessuto ANALLERGICO SCONTO 60% da € 1.133,00 Materasso MAgICA NOTTE - h. 23 cm a € 339,00 Memory GAIA autoadattante 2 Soluzioni di Riposo 7 Zone differenziate Rivestimento SFODERABILE con trattamento ANTIBATTERICO SCONTO 50%+40% MADE in ITALY da € 496,00 Materasso NOTTE MIA - h. 18 cm a € 198,00 Memory Termosensibile 2 Soluzioni di Riposo Canali TRASPIRANTI Rivestimento SFODERABILE con trattamento ANTIBATTERICO SCONTO 60% MADE in ITALY Rete ROSA a 2 MOTORI con TELECOMANDO 2 Motori indipendenti CERTIFICATI Struttura tutta LEGNO di FAGGIO Alza cuscino INDIPENDENTE Regolazione LOMBARE del peso da € 909,00 a € 299,00 MADE in ITALY SCONTO 50%+34% 5 Anni di GARANZIA Iva Agevolata 4% aventi diritto da € 1.446,00 Poltrona PONZA con sistema ALZAPERSONA a € 585,00 SCONTO 50%+19% 2 Motori indipendenti CERTIFICATI Sistema LIFT ALZAPERSONA Molti colori disponibili Tessuto ANTIMACCHIA Iva Agevolata 4% aventi diritto MADE in ITALY CHIAMA ORA! 0424 511372 Ci trovi vicino a Bassano del Grappa, a ROMANO d’EZZELINO (VI) Via Buonarroti, 16 (uscita superstrada Romano Cima Grappa), poi proseguire le frecce evidenziate. 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Nel Taoismo, per esempio, il corpo carnale equivale ad una “funzione” di quello più vasto, quello cosmico, quindi la qualità e la quantità delle trasformazioni che ciascun individuo riesce a raggiungere nel proprio corpo influiscono a livello sociale, politico e, più in generale, 28 | BM nell’ambiente naturale. La base di queste trasformazioni equivale ad uno stato in cui si è giunti sia al “vuoto di tensioni”, alla loro assenza (rilassamento attivo), sia al “vuoto di finalità”, ovvero all’assenza di secondi fini, in questa maniera lo stato di equilibrio interno al quale si è approdati si manifesterà spontaneamente anche all’esterno. Un mezzo essenziale per arrivare ad un tale stadio meditativo è la respirazione: essa, nel Taoismo, è ritmata dall’alternanza di inspirazioni (riempimenti) ed espirazioni (svuotamenti); in questo senso la meditazione si configura quindi come “stare seduti dimenticando” (G. Pasqualotto Estetica del vuoto, p.30), si tratta, in altre parole di lasciare il corpo in pace ascoltando il proprio “soffio” (Zhuang-zi): svuotamenti, ovvero purificazioni della coscienza per riempimenti migliori, dunque, perciò “se la respirazione è concentrata e profonda, si può sentire come ad ogni respiro corrisponda un respiro del mondo” (G. Pasqualotto Estetica del vuoto, p.34). Si tratta, quindi, non di una semplice regola salutista, ma rappresenta l’obbedienza, più profonda, alla “regola celeste” che combina tutte le alternanze pieni-vuoti. Anche negli antichi Greci la pratica del respiro era molto importante, basti pensare all’esempio che riporta Empedocle nei suoi scritti, relativo ad un uomo, alcuni studiosi ritengono che esso possa essere riconoscibile in Pitagora, il quale era riuscito a scorgere le proprie vite anteriori grazie alle proprie propides, cioè, letteralmente al diaframma; spieghiamoci, innanzitutto nella visione greca la mente aveva sede nei condotti polmonari e quindi il diaframma era l’organo corrispondente alla mente, utilizzare le proprie propides significava, all’interno di una simile visione, mettere in pratica una serie di tecniche coinvolgenti tanto il corpo quanto la mente, in modo che entrambi agissero all’unisono. Del resto la meditazione, anche nell’accezione occidentale, permette l’accesso al sé al fine non di scandagliarlo per conoscerne i più reconditi segreti, ma per lasciare che esso emerga spontaneamente e si manifesti allo stato “puro”. Insomma il “conosci te stesso” inciso all’entrata dell’oracolo di Delfo e annunciato nel pensiero socratico-platonico permette di prendersi cura di sé e successivamente anche degli altri (Platone, Alcibiade I). Nel periodo post-platonico sono tre gli ambiti in cui la cura di sé si manifesta: nella medicina significa tenere sotto controllo i piaceri, come, per esempio gli stoici, i quali, come esercizio per temprare il proprio autocontrollo dovevano resistere di fronte ad una tavola im- bandita; nell’ambito economico, dove la cura sui era garantita dal fatto che il buon padrone dell’oikos doveva essere in grado di governare se stesso per poter amministrare tutti i suoi beni ed infine, nell’erotica in cui essa si manifestava nella perfetta unione di anima e corpo. All’interno di quest’ottica l’askesis greco si configura come un insieme di tecniche che abbracciano anche il corpo oltre che la mente, e che quindi, sono indispensabili al raggiungimento della vera coscienza di sé; detto altrimenti: tali tecniche permettono al sé di manifestarsi ed agire spontaneamente sul proprio essere. Queste pratiche coinvolgono il corpo, non lo annientano, e designano dei veri e propri modi di vivere. Un’altra vicinanza tra la civiltà orientale e quella occidentale ruota attorno al pensiero del superamento della morte: negli antichi greci-latini, grazie alle tecniche della cura di sé, essa era accettata e compresa nella logica di non temerla, “con coraggio mi preparo a quel giorno in cui, deposto ogni artificio ed ogni inganno, giudicherò me stesso. […] Quanto hai fatto sarà evidente solo in punto di morte. Accetto questa condizione” (L. A. Seneca, Lettere a Lucilio). Si tratta di esercitare delle tecniche che permettano di trattenere nel proprio sé il principio della forza vitale fino al momento della morte, riuscendo, in questo modo, ad accettarla. Anche nel Buddhismo esiste questo raccoglimento volto a mostrare la vacuità dell’io e conseguentemente a scacciare la paura della morte; ed anche all’interno di questo pensiero orientale l’ascesi, l’askesis è un esercizio, una disciplina che comporta una conoscenza in primis di sé e poi del mondo, che è in grado, quindi, di costruire una condizione psicofisica di armonia ed equilibrio. Nel Buddhismo la meditazione sul corpo costituisce un vero e proprio esercizio di conoscenza, come askesis di consapevolezza: “Da chiunque la meditazione sul corpo sia così esercitata e seguitata, da lui sono anche intuite tutte le cose salutari che portano alla conoscenza” (I discorsi di Gotamo Buddho del Majjhimanikayo, III vol.). Questa conoscenza, in ambedue le civiltà citate, rende più presente il sé a se stessi ma anche il sé al mondo: in entrambe infatti, la conoscenza di sé è lo strumento fondamentale al fine lasciare agire spontaneamente il proprio sé all’interno di un sistema sotteso da invisibili poteri opprimenti, e la meditazione, l’askesis è il mezzo attraverso cui ognuno costruisce la propria strada verso la libertà. BM | 29 Moda Angie’s - fatto da me - e Sofiscloset presentano “cuore di mamma” una linea di collane e non solo fatte “su misura” per le mamme e i loro bimbi V icenza, 8 novembre 2015. Per tutte le mamme che amano essere originali e sempre coordinate con le loro piccole creature Angie’s - fatto da me - piccola realtà creatrice di collane “su misura” e Sofiscloset seguitissimo blog di moda bimbi hanno voluto unire le forze e creare il loro piccolo sogno: una linea di collane fatte dalle mamme per le mamme. Un cuore il filo conduttore del progetto che vede la creazione di una limited edition di cinque collane una diversa dall’altra: cordoncini di cotone intrecciate a pietre dure e perle di vetro coordinate con altre cinque mini collane. L’idea è quella di dare a tutte le mamme la possibilità di avere una collana esclusiva fatta su misura per lei e i suoi piccoli... Non solo riservata quindi alle mamme di bambine ma anche a quelle di maschi che potranno avere un bracciale coordinato per il proprio ometto. Tutte le collane possono essere utilizzate in diversi modi grazie ad una chiusura a bottone che le fa diventare girocollo o bracciale. Le mamme potranno quindi, sulla base della limited edition, scegliere colori e materiali e ordinare la propria collana coordinandola così ad una mini collana o a un bracciale in base alle proprie esigenze. Angie’s - fatto da me www.facebook.com/angiesfattodame. Collane, bracciali ma anche orecchini e accessori per bambini tutti pezzi unici assemblati esclusivamente dalle mani della loro creatrice e ideatrice annodando insieme perle, pietre dure, dettagli vintage e ciondoli delle più disparate fatture. Accessori esclusivi creati anche “su misura”. Sofiscloset www.sofiscloset.it Il blog delle mamme con un debole per la moda in formato “mini”. Un blog di moda per bambini visto dagli occhi di una mamma. La visione di una moda romantica e moderna, raccontata a(raverso nuove collezioni, eventi, sfilate, gli ultimi baby-trend e tanty minioutfit per ogni occasione. Prodotti per gelateria e pasticceria via Cogne, 24/B - Zona Artigianale Mel 3• 32036 MEL (Belluno)• tel. 0437548176 [email protected] • www.ladolomitica.it 30 | BM Acconciature Mirror acconciature I niziamo con il significato della parola ACCONCIATORE che significa consulente di bellezza. Un consulente di bellezza sa offrire un servizio di qualità alla propria clientela. Per questo bisogna avere una formazione culturale, scientifica e tecnica che permette di comprendere l’esigenza del cliente e svolgere in autonomia i vari servizi: tagli, colori, permanenti, acconciature. Slongo Barbara, la titolare apre il salone nei primi anni 90 in località Busche di Cesiomaggiore dopo aver lavorato come dipendente in altri saloni del feltrino. Ma la passione e la voglia di mettersi in gioco la spinge a spostarsi nell’attuale sede di V. Nazionale 17 Busche. Con costante interesse e studio per la moda partecipando più volte alla mostra dell’artigianato di Feltre, dove si propone nell’acconciare le modelle della sfilata e in altre occasioni. Partecipa a numerosi corsi tecnico-stilistici; collaborando con diverse aziende di grossa fama internazionale. Nel 2011 rinnova completamente il locale inserendo l’idea della spa per i capelli, creando un nuovo moderno e attrezzato centro. “Ci siamo avvicinati al mondo dei prodotti naturali, no petrolio ma olii essenziali puri per accogliere anche quella clientela sempre più attenta a prodotti BIO e certificati.” Si eseguono programmi wellness personalizzati. Acconciature spose, trucco, tagli e colori moda studiati per ogni donna …. Per renderla unica e speciale. Senza dimenticare anche lo stile per l’uomo. Dal 2015 il negozio è affiliato al marchio Glam generation per arricchire un percorso fatto di stile ed eleganza. L’ impegno, la passione, e il costante aggiornamento sono le regole che guidano questo gruppo MIRROR, ora rinnovato nello staff composta da Claudia, Monica, Debora e Michele. BM | 31 Storia di Paolo Calicchio Cosa mangiavano i soldati italiani sul fronte dolomitico durante Grande Guerra? N el bellunese, nonostante siano passati ormai cento anni, nessuno sembra aver rimosso i segni della sofferenza patita durante un conflitto che strappò migliaia di diciottenni agli affetti familiari, in nome di una causa che neanche conoscevano. Tanto si è scritto e parlato sugli scontri e sulle atrocità di questo conflitto, ma ben pochi sanno realmente come fosse la vita per un giovane italiano impegnato sulle Dolomiti. I nostri soldati trascorsero il primo inverno al fronte in semplici baracche di legno, spesso in condizioni proibitive. Nel territorio di Sappada (www.italyzapping.com/cosa-vedere-asappada), ad esempio, gli inverni furono rigidissimi, con 30 metri di neve caduta e una temperatura anche inferiore ai 30 gradi sotto zero. Per sopravvivere in queste condizioni, ai giovani soldati veniva fornita una razione alimentare giornaliera che apportava 3834 calorie così distribuite: 750 gr. di pane, 375 gr. di carne, 300 gr. di riso o pasta e frutta e verdura in abbondanza. La pessima amministrazione del Generale Cadorna ridusse le razioni di pane, la carne e dimezzata la verdura, con non pochi problemi per il morale delle truppe. Mentre i soldati inglesi potevano consumare 4.193 calorie pro capite e gli americani 4.717, i nostri giovani italiani erano ridotti letteralmente alla fame. La situazione alimentare tornò a migliorare solo dopo la sconfitta di Caporetto, in seguito ad un aumento delle razioni. A trasportare i viveri a queste quote proibitive erano addette le corvé: uomini e muli spesso oggetto del fuoco nemico. I muli trasportavano fino a un quintale di alimenti camminando anche fino a 9 ore al giorno. Spesso uomini e muli erano affiancati dalle donne dei borghi e villaggi locali che giocarono in questo conflitto un ruolo decisivo. I soldati ogni mattina erano abituati a fare colazione con caffè e latte condensato, a cui veniva aggiunta una porzione molto abbondante di zucchero. In questo rudimentale caffelatte veniva inzuppato il pane, che spesso era preparato sulle postazioni di trincea. Il pranzo era costituito da pasta o riso con brodo di carne, minestre a base di verdure, vino, polenta e caffè. Questa la magra consolazione per chi, al gelo di una trincea, lottava per sopravvivere. • Produzione e posa • Ringhiere in alluminio per poggioli • Rivestimenti esterni • Elementi d’arredo per esterni Tutto in alluminio simil legno senza manutenzione via stazione 5/b Ospedaletto (TN) tel e fax 0461 768396 [email protected] - www.dietredaniele.it BM | 33 Natale in Primiero AGENDA APPUNTAMENTI 1 - 20 dicembre ASPETTANDO IL NATALE NEL BORGO DEGLI ELFI RASSEGNA DI CANTI NATALIZI Mercatino del Buongustaio con stand dedicati alle specialità gastronomiche a cura degli esercenti e sponsor del comitato Fiera Insieme. Dalle 15.30 Scopri il borgo in carrozza Ore 16 musica dal vivo con gli “Alpen Brüder” Fiera di Primiero—centro pedonale dal mattino Rassegna di canti natalizi con il coro Sass Maor, il coro Vanoi e il coro Pever Montan. Scopri il borgo in carrozza! Fiera di Primiero—vie del centro dalle 15.30 CANZON SOT AI CANZEI Mostra mercato con oggetti di artigianato natalizio e dimostrazioni di maestri artigiani locali e esposizione di lavori a traforo Imèr - Ex Sieghe ore 10-12 e 14-21 “Canzon sot ai canzei” col coro “Pever Montan”, diretto da Cristina Alberti. In giro per Mezzano, accompagnati da canti popolari e natalizi con degustazione di thè e vin brulè. Mezzano—centro paese ore 16.30 ________________________________________ Domenica 13 dicembre L’ANGOLO ARTIGIANALE NATALIZIO Mostra mercato con oggetti di artigianato natalizio e dimostrazioni di maestri artigiani locali e esposizione di lavori a traforo Imèr - Ex Sieghe ore 10-12 e 14-21 ________________________________________ Domenica 20 dicembre L’ANGOLO ARTIGIANALE NATALIZIO MERCATINO DI NATALE - CHRISTKINDLMARKT Caratteristico mercatino con casette in legno dove commercianti ed artigiani espongono i loro prodotti natalizi; nel corso della giornata musica dei pastori con fisarmonica; nel pomeriggio arrivo di Babbo Natale con slitta musicale accompagnato dalla sua fida Natalina e dal suo Folletto; giri per le vie del paese sulla troika trainata da due imponenti cavalli di razza noriker. Alle ore 17 premiazioni del concorso “Il mio albero di Natale” e del simposio di scultura su legno “Arte Natale”. Siror - Centro storico dalle ore 10.30 alle 18.30 MERCATINO DI NATALE - CHRISTKINDLMARKT Caratteristico mercatino con casette in legno dove commercianti ed artigiani espongono i loro prodotti natalizi; nel corso della giornata melodie natalizie con gli Zampognari friulani; per i più piccoli giri per le vie del paese in groppa agli asinelli e laboratorio creativo a cura dell’Agritur Dalaip. Siror - Centro storico dalle ore 10.30 alle 18.30 ASPETTANDO IL NATALE NEL BORGO DEGLI ELFI Mercatino del Buongustaio con stand dedicati alle specialità gastronomiche a cura degli esercenti e sponsor del comitato Fiera Insieme. Fiera di Primiero—centro pedonale dal mattino MEZZANO, UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA Visita guidata alla scoperta di architettura, iscrizioni, dipinti, orti, acque e le opere della mostra permanente “Cataste & Canzei” Mezzano – Ritrovo presso il Municipio ore 10. Partecipazione libera. ________________________________________ Sabato 19 dicembre L’ANGOLO ARTIGIANALE NATALIZIO Mostra mercato con oggetti di artigianato natalizio e dimostrazioni di maestri artigiani locali e esposizione di lavori a traforo Imèr - Ex Sieghe ore 10-12 e 14-21 sanmartino.com MEZZANO, UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA Visita guidata alla scoperta di architettura, iscrizioni, dipinti, orti, acque e le opere della mostra permanente “Cataste & Canzei” Mezzano – Ritrovo presso il Municipio ore 10. Partecipazione libera. CORSA DI BABBO NATALE Anche a Imèr la corsa di Babbo Natale, corsa podistica su strada non competitiva. ore 15.00 partenza dei concorrenti; a seguire ristoro, merenda e premiazioni. Percorso: giro da 3 km, con gara sui due giri (6km circa) per i più grandi. Imèr—Ex Sieghe ore 14 SIMONE RUGIATI E IL GAMBERO ROSSO Nei giorni 7 e 8 DICEMBRE presso i rifugi della skiarea potreste imbattervi in SIMONE RUGIATI! Il noto chef e conduttore della fortunata trasmissione tv Cuochi e Fiamme tornerà a girare sulle nostre piste delle nuove puntate invernali per il Gambero Rosso! Ottica ZoldaN L’ Ottica Zoldan, dei fratelli Christian e Maurizio Zoldan, è un azienda nata nel 2003 come sviluppo di un progetto partito nella stessa sede già nel 1997. Lo staff di Ottica Zoldan e composto di tecnici specializzati in: ottica, optometria, contattologia, ortottica; e collaboratori addetti al gusto estetico, fisiognomico, ergonomico per una valutazione funzionale ed estetica completamente su misura. I punti di forza che differenziano l’Ottica Zoldan sono riassumibili in: • CENTRO SPECIALISTA VARILUX con decennale esperienza e competenza nelle lenti progressive ed ora per una visione senza limiti puoi trovare le nuovissime Varilux S • Servizio applicazione e vendita lenti a contatto (anche speciali) e liquidi per la manutenzione. • Vasto assortimento, selezionato in base ai più innovativi re- quisiti di qualità per occhiali, sia dei marchi più conosciuti (Ray Ban, Oakley, Police, ecc) sia delle griffe più prestigiose (Lozza Sartoriale, Lindberg, Gucci, Prada, Chopard, Armani, Tiffany, ecc) ma sempre con un occhio di riguardo per i prodotti e i materiali derivanti dalla ricerca scientifica più avanzata come legno, carbonio, titanio (Blackfin, Look ecc.) • Centro convenzionato con Safilo, Luxottica e De Rigo L’Ottica Zoldan conosce i tuoi occhi e la tua vista e con l’alto livello di professionalità e l’esperienza del nostro staff tecnico opera costantemente per ottimizzare soluzione visive personalizzate per il tuo benessere e quello dei tuoi occhi. Inoltre puoi trovare conoscenza approfondita dei problemi visivi , sia dei bambini che degli adulti, con tecnologie di altissima precisione per raggiungere le massime prestazioni visive. Maurizio, Christian, Andrea, Barbara, Annalisa e Luca ti aspettano per prendersi cura del tuo benessere visivo!!! Se vuoi conoscerci meglio visita il sito www.otticazoldan.it o metti Mi Piace sulla pagina Facebook di Ottica Zoldan. BM | 35 Benessere Dalla natura, bellezza e benessere V iviamo in un’epoca dove l’immagine esteriore ha una sempre una maggiore importanza, complici anche i social network che ci vogliono belli, sorridenti ed alla moda in tutte le situazioni. Ecco che sempre più uomini e donne di tutte le età e ceti sociali si rivolgono agli esperti di immagine: hair stylist, estetiste, visagisti, onicotecniche e molte altre figure il cui scopo è quello di renderci più carini agli occhi altrui e aiutano a piacere sopratutto a noi stessi aumentando cosi la nostra autostima. Tuttavia in questi ultimi anni si sono fatte avanti anche altre esigenze: prendersi cura non solo del proprio aspetto ma anche del benessere psicofisico/emozionale, condurre un tipo di vita salutare per ridurre lo stress e prevenire le malattie, rispettare la natura e gli animali. Per conciliare tutte queste esigenze ci sono delle aziende cosmetiche e operatori del be- nessere che si sono specializzati nell’offrire trattamenti e prodotti rivolti a migliorare l’immagine delle persone senza trascurare un approccio olistico volto cioè a considerare l’essere umano nel suo insieme (corpo, emozioni, pensieri). Fondamentale è il rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente che portano a scegliere prodotti che siano più naturali possibili, ecco che per garantire una maggiore naturalita’ nasce la cosmesi ecobio e vengana. Tra i vari filoni della cosmesi ad avere un approccio olistico c’è l’aromaterapia, che consiste nell’utilizzo degli oli aromatici (estratti di piante) grazie alla quale si hanno effetti positivi a livello fisico, psicologico ed emozionale. Affidandosi a personale qualificato si può beneficiare delle essenze per avere ottimi risultati nel contrastare cellulite, ritenzione idrica, adiposità localizzata, atonia, pelle impura e sensibile, invecchiamento precoce; senza dimenticare la piacevolezza di Epilazione - Manicure Pedicure - Trucco Smalto semipermanente Mugnai - Feltre (BL) Tel: 0439 302150 [email protected] da martedì a sabato orario continuato Lunedì chiuso 36 | BM sottoporsi ad un trattamento dove nell’aria si espandono profumi sensazionali. L’Ayurveda è una filosofia antichissima (oltre 5.000 anni) che trae le sue origini dall’India, questa dottrina orientale ha un sempre maggiore successo nel mondo del benessere psicofisico. La parola Ayurveda si traduce con “Scienza della Vita” e indica un modo di vivere universalmente valido che abbraccia tutti gli aspetti della vita (medicina, filosofia, stile di vita). Alcune tecniche ayurvediche adottate nel settore del benessere sono lo Swedana, i PindaSweda, il massaggio. Le finalità dei trattamenti sono quelle di detossinare l’organismo, rilassare ed equilibrare in maniera naturale. Appare dunque evidente che la bellezza non è puramente esteriorità ma riflette un armonia interiore, uno stato di salute e benessere totale in sintonia con la natura. Cucina di Sebastiano Saviane Chef Ristorante “La Nicchia” di Belluno Gastronomia applicata: storia, tradizione e applicazione Il Carciofo STORIA E CARATTERISTICHE: Il carciofo appartiene alla famiglia delle composite ed il suo nome scientifico è cynaria scolymus. È una verdura usata fin dall’antichità e il suo nome deriva dal neolatino articactus. Viene particolarmente coltivato in zone mediterranee, come Italia, Francia e Spagna. Praticamente sconosciuto allo stato selvatico, si pensa che derivi da una serie di selezioni derivanti dalla coltura del cardo selvatico. E’ una pianta erbacea perenne, con formazione di rizoma, dalle cui gemme si sviluppano i getti chiamati “carducci”. Il fusto può essere alto da 50 a 150 cm e si presenta forte e robusto con striature in senso longitudinale, dotato di foglie grandi, di colore verde più o meno intenso e in alcuni casi grigie nella parte superiore, più chiare e con la classica “barbetta” in quella inferiore; le foglie hanno la caratteristica di essere piuttosto “spinose”. Il carciofo esige un clima mite a abbastanza umido ma resiste bene anche a temperature più basse anche intorno 0 gradi. PROPRIETà NUTRIZIONALI: I carciofi sono una vera e propria miniera di principi attivi e vantano particolari virtù terapeutiche. Adatti alle diete per il loro scarsissimo valore calorico, sono fortemente saporiti ed hanno molte fibre, oltre ad una buona quantità di minerali quali: calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Hanno buone proprietà diuretiche e sono consigliati nelle diete di persone che soffrono di problemi di diabete, colesterolo, cellulite, ipertensione e sovrappeso. Inoltre sono molto utilizzati per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore, dissolvere i calcoli. I carciofi contengono molto ferro grazie a due sostanze: la coloretina e la cinarina. Queste sostanze sono in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina (che è la sostanza che da al carciofo il suo gusto amaro) svolge un ruolo importante poiché riesce ad abbassare il livello del colesterolo. La qualità “bardana” del carciofo, particolarmente apprezzata, ha un effetto depurativo soprattutto per quanto riguarda la pelle, specialmente quella molto grassa, ma anche in caso di acne e foruncoli in genere. Se si vuole “spezzare” il languore prima dei pasti, non c’è nulla di meglio del carciofo. Si consiglia di mangiarlo crudo, con un po’ di limone per attutire il gusto amaro e anche perché in questo modo possono essere conservati integri tutti i suoi principi nutritivi che altrimenti andrebbero persi con la cottura. Occorre però sceglierli con accortezza: devono essere molto freschi cioè il gambo si deve spezzare con la pressione di un dito e non si deve piegare. Con “solo” 22 calorie per 100 gr. di prodotto sarebbe opportuno mangiare anche il gambo e le foglie, ricche di sostanze salutari. APPLICAZIONE: CARCIOFI “IN TECIA” AL PROFUMO FUMè: RICETTA PER 4 PERSONE: INGREDIENTI: • 4 Carciofi • 50 gr di prezzemolo tritato • 2 scalogni • 1 carota bella grossa • 4 fette di speck (tagliate grossolane) • 1/2 bicchiere di vino bianco secco • sale e olio qb ESECUZIONE Prendere i carciofi, lavarli con acqua e bicarbonato, tagliarli a metà. prendere lo scalogno, fare un battuto molto fino, pelare la carota e tagliarla a piccoli quadratini, introdurre il tutto in una pentola medio-alta, mettere un pò di olio, soffriggere lo scalogno ed i quadratini di carota, aggiungere i carciofi tagliati a metà, farli rosolare, sfumarli col vino bianco secco e aggiungere un mestolo di acqua, far andare il tutto per circa 35-40 minuti, finché arriveremo a cottura ottimale del carciofo. Una volta ultimata la cottura, introdurre lo speck tagliato finemente ed il prezzemolo precedentemente battuto. VINO IN ABBINAMENTO Tocai grigio Consigli DELLO CHEF Pelare le foglie di mezzo carciofo con il coltello, macinarle insieme ad una Philadelphia ed otterremo un’ottimo patè di carciofi da spalmare come aperitivo su dei crostini di pane. Guarnirlo con un pò di prezzemolo tritato. di i r u g u A e t s e F e n Buo I nostri marchi: H.B. Traunstein Wittmann Brauhaus Kitzmann >> Lagos birre di Baviera >> rivendita ingrosso e dettaglio >> DEGUSTAZIONE FCOV SAS DI Fiabane Cristian in Via Villa n. 54 LIMANA BM | 37 Oroscopo di Mago Yamil [email protected] esperto in cartomanzia e astrologia 2015 DICEMBRE AMORE: Buona armonia con il partner, e di questo ne siete felici. LAVORO: Possibile mancanza di entusiasmo ma con un po’ di impegno proseguirete senza rallentamenti. SALUTE: Necessita che prendiate del tempo per voi stessi, magari riscoprendo passatempo accantonati. AMORE: Le conseguenze di offese fatte vi dovrebbero far capire quanto è meglio riflettere prima di agire. LAVORO: Ottime possibilità di crescita professionale ed economica, sappiate adattarvi ai cambiamenti. SALUTE: Vitalità a livelli alti e duraturi, approfittatene e godetene. AMORE: Nuvole nel vostro rapporto, non è il migliore dei periodi e non tutti i rapporti sono destinati a durare. LAVORO: Nuove disposizioni alle quali è necessario adattarsi, un po di fatica ma vi adeguerete. SALUTE: Stanchezza da alleviare sia con sano riposo, sia con tecniche di rilassamento. AMORE: Apritevi alla persona amata, vivrete momenti da custodire nel cassetto dei ricordi. LAVORO: Insegnare il vostro sapere ad altri potrebbe infastidirvi, ma è necessario, meglio metterci interesse. SALUTE: Potreste essere particolarmente attratti da sport estremi, ma è preferibile solo osservarli. AMORE: La voglia di vivere al meglio la relazione, vi fa scoprire sfaccettature inaspettate e positive del partner. LAVORO: Periodo di insofferenza da non far degenerare in nervosismo, vi riprenderete bene. SALUTE: La cura dell’alimentazione per difendere la salute, per il momento è solo un avvertimento. AMORE: Se ci sono state incomprensioni, queste finalmente verranno dipanate, riconoscerete la vostra parte di colpa. LAVORO: Le possibilità stanno per arrivare, l’importante è costruire solide basi prima di pensare alla raccolta. SALUTE: Gli abusi alimentari, sotto ogni forma, sono da evitare. Le stelle vi hanno avvisato. AMORE: Avrete quel riconoscimento dal partner che vi fa davvero felici, può essere l’inizio di un nuovo cammino. LAVORO: Possibili contrasti con colleghi o superiori, eseguite le vostre mansioni senza intestardirvi. SALUTE: La ripresa per coloro che hanno avuto qualche problema, finalmente arriva, e potete gioirne. AMORE: Evitate di chiudervi in voi stessi, non elucubrando i problemi che li risolvete, accettate di farvi consolare e guardare oltre. LAVORO: Finalmente gli sforzi vedono i risultati attesi, è un buon periodo da sfruttare positivamente. SALUTE: Qualche controllo medico è suggerito dalle stelle, ed in particolare di porre attenzione alla pressione. AMORE: Buon periodo, che supportato dal vostro ottimismo, vi aiuta a superare brillantemente gli ostacoli. LAVORO: Dalle difficoltà possono nascere nuove opportunità, e per voi è proprio così, quindi guardate oltre con fiducia. SALUTE: Le abbuffate si, ma con moderazione, l’intestino vi segnalerà gli abusi. AMORE: Siete sicuri che l’insistenza nel voler aver ragione, di cose ormai passate, sia utile al rapporto affettivo? Magari è meglio un sorriso. LAVORO: Qualche nuvola nell’ambiente di lavoro, pur sapendo voi, dimostrare competenza e professionalità. SALUTE: Lo stress non è di aiuto a nessuno, cercate semmai di decomprimere tensioni, sia lavorative che familiari. AMORE: Mostrate senza timore la vostra trasparenza e tutte le tensioni con il partner spariranno. LAVORO: Il periodo si presenta con alti e bassi, prestate quindi attenzione alle insidie, evitate i litigi con i colleghi. SALUTE: Gli eventi sgraditi possono creare tensione, cercate di mantenere la calma. AMORE: Se vi trovate nella fase dove comprendere quali scelte fare, anche nel modo di comportarvi, è il momento giusto per riflettere e decidere. LAVORO: Anche nel campo professionale siete chiamati a prendere decisioni, non potete tergiversare, bisogna concludere. SALUTE: Bene, ma con una giusta attenzione al controllo del peso. AMBITI DI INTERVENTO Incidenti stradali Infortuni sul lavoro Responsabilità sanitaria BELLUNO - via Feltre n. 46 tel. 0437/941903 Indennizzo da polizze Rivalsa del datore di lavoro Incidenti di caccia www.giesse.info 38 | BM Auguri dtie! 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