L`esperienza missionaria di due ragazze cremonesi
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L`esperienza missionaria di due ragazze cremonesi
Terremoto: dalla CEI 1 milione di euro dall’8xmille. Il 18 settembre colletta nazionale. Colpita lievemente anche la diocesi di mons. Napolioni A seguito del sisma che ha colpito il centro Italia, la Presidenza della CEI ha disposto l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali. «La Chiesa che è in Italia – si legge nel comunicato della CEI che annuncia lo stanziamento – si raccoglie in preghiera per tutte le vittime ed esprime fraterna vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Le diocesi, la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali sono invitate ad alleviare le difficili condizioni in cui le persone sono costrette a vivere». A tale scopo, la Presidenza della CEI ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane il 18 settembre, in concomitanza con il 26° Congresso Eucaristico Nazionale, come frutto della carità che da esso deriva e di partecipazione di tutti ai bisogni concreti delle popolazioni colpite. Immediato l’interessamento del vescovo Antonio, in particolare nei confronti della sua all’epicentro dal sisma. diocesi di origine, vicina A Camerino l’orologio della cattedrale è andato letteralmente in frantumi, mentre i danni maggiori riguardano le chiese, soprattutto il santuario di Santa Maria in Via nel quale sono crollati alcuni pezzi della volta, si sono avute fratture significative in corrispondenza dei finestroni, ma soprattutto c’è stato il parziale distacco della facciata, fatto che, dopo il recente restauro, pone seri interrogativi. Sempre nella città ducale si è avuto il crollo di un muro al Monastero di Santa Chiara, il crollo di un rudere a Cignano, che ha richiesto la messa in sicurezza e lo sgombero della sede stradale, e in via precauzionale è stato evacuato un palazzo del centro storico. Emergenza a Castelsantangelo sul Nera, zona di epicentro della seconda scossa per ordine di intensità (magnitudo 5,4), con i 25 ospiti della casa di riposo che sono stati evacuati e trasferiti in altre strutture idonee del territorio. Attimi di autentico terrore quelli vissuti a Macereto dove si trovava un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica per il campo scuola estivo. Nella struttura, infatti, c’è stato il crollo esterno di una finestra che ha interessato anche un salone, spesso utilizzato come dormitorio, dove fortunatamente non alloggiavano i ragazzi, che hanno chiuso il campo e fatto ritorno nelle proprie abitazioni. Relativamente tranquilla la situazione a San Severino Marche, città nella quale non si sono registrate particolari criticità soprattutto con riferimento alle scuole e all’ospedale Eustachio. Non altrettanto, invece, si è potuto dire per il territorio di San Ginesio chiamato a fare i conti con una realtà drammatica, di gran lunga peggiore rispetto a quella vissuta nel 1997. Crollo di 4 abitazioni, che fortunatamente non hanno causato feriti, famiglie sfollate, chiese inagibili, mura crollate nel centro storico, sede comunale gravemente danneggiata. Colpito violentemente anche il territorio di Sarnano con crolli di accessori agricoli, lesioni a diverse abitazioni, strade ostruite per il crollo di capanne con il sindaco che ha provveduto a disporre l’evacuazione del Centro Diurno per disabili di Gabella Nuova a causa di una scala pericolante. L’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, che sta monitorando costantemente la situazione, ha disposto la chiusura di tutte le chiese della diocesi fino a che non saranno effettuati tutti di controlli di agibilità da parte delle autorità preposte, invitando anche i parroci a segnalare eventuali danni all’Ufficio beni culturali della Diocesi. Offerte sono possibili anche tramite Caritas Cremonesi: conto corrente postale n. 68 411 503 intestato a Fondazione San Facio onlus conto corrente bancario intestato a Fondazione San Facio onlus presso Banca di Piacenza (Via Dante 126 – Cremona): IT 57 H 05156 11400 CC0540005161 uffici di Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – tel. 0372-35063) Sinodo, il vescovo Antonio scrive a preti ed educatori: «Vogliamo metterci con i giovani "in ascolto del futuro"» «Per progettare insieme questo cammino, il Sinodo dei giovani 2016-2018 e la vita quotidiana della nostra pastorale giovanile, abbiamo bisogno di tutti voi». Con una lettera indirizzata ai responsabili e agli educatori degli oratori, dei gruppi e delle aggregazioni e di tutte quelle realtà ecclesiali legate al mondo giovanile, il vescovo Antonio presenta l’incontro di giovedì 8 settembre in Seminario dedicato ad una prima riflessione e un primo confronto su questo importante appuntamento che coinvolgerà in prima persona i giovani dai 18 ai 30 anni. «Vogliamo metterci con i giovani “in ascolto del futuro” – continua mons. Napolioni -, quello che il Signore prepara con amore anche alla Chiesa di Cremona, pur tra luci e ombre che dobbiamo imparare a decifrare. Per questo dobbiamo esercitare sempre una effettiva sinodalità, ossia quel “camminare insieme” in cui anche il più giovane o il più debole ha tanto da dire a da offrire a tutti». La lettera del vescovo Antonio La convocazione dell’8 settembre sarà dunque un primo fondamentale momento che aprirà un tempo di ascolto e coinvolgimento diretto dei giovani. La Settimana dell’educazione 2017, soprattutto nei momento diocesani, sarà occasione propizia per accogliere le prime suggestioni del mondo giovanile anche grazie alla presenza di non credenti e di “addetti ai lavori” del mondo della scuola, della politica locale, della cultura e dell’informazione. Dopo questo passaggio l’ufficio di pastorale giovanile, coordinato da don Paolo Arienti, proporrà ai gruppi parrocchiali, zonali, associativi e di movimento, ma anche ai ragazzi che vivono nel carcere di Cremona, come pure a singoli, di pensare e di esporre il proprio punto di vista grazie anche a video e schede che saranno preparati ad hoc. Un terzo step sarà la “due-giorni” assistenti di oratorio: in quel contesto saranno raccolti e analizzati i primi materiali pervenuti e si cercherà di proseguire nel cammino di condivisione delle idee. Interlocutori preziosi in questo primo momento saranno anche gli educatori, gli adulti più sensibili, i sacerdoti, a cominciare da quanti in oratorio, a scuola e nei percorsi pastorali hanno una competenza diretta sul mondo giovanile. È a loro che sarà chiesto di contribuire a rendere il Sinodo il meno accademico, scontato e formale possibile, anche raccontando esperienze e sensibilità. Prevista anche la costituzione di un gruppo stabile di giovani che fungerà da “intercettore” di idee, attitudini e percezioni dei 18-30enni: una sorta di “cinghia di trasmissione” tra i territori umani giovanili e l’ascolto diocesano. In cantiere, poi, la condivisione di strumenti culturali come mostre e pubblicazioni di testi. La proposta dell’esperienza nella comunità ecumenica di Taizé in Francia, che da decenni è capace di coinvolgere nella preghiera e nella fraternità migliaia di giovani, farà da cerniera tra il primo e secondo anno. Nel 2017-2018 sarà chiesto ai gruppi parrocchiali, associativi e di movimento di esprimere giovani che direttamente con il Vescovo avranno momenti di incontro (una “assemblea sinodale”) con alcuni sacerdoti ed educatori, per l’elaborazione di alcune considerazioni specifiche. Il “terzo tempo” – che non coincide con un periodo definito – consisterà nella ripresa e nell’innervatura dell’ascolto sinodale nella vita e nella pastorale diocesana. Per interagire con la segreteria del Sinodo è stata creata una mail ad hoc: [email protected]. Lo speciale del Mosaico dedicato al Sinodo Programma dell’assemblea dell’8 settembre ore 9.30: accoglienza e ritiro dei materiali. Saranno visionabili tutti i materiali utili per l’anno oratoriano e le prime schede di preparazione del sinodo ore 9.45: apertura dell’assemblea e preghiera guidata dal Vescovo. Introduzione di mons. Napolioni ore 10: presentazione dell’anno oratoriano 2017 e delle attenzioni dell’area giovani con particolare rilievo al servizio vocazionale. Condivisione del primo materiale di lavoro sul sinodo e presentazione della proposta di cammino ore 10.30: coffee break ore 10.45: lavori per gruppi sul tema del sinodo dei giovani ore 11.45: sintesi e prospettive ore 12.30: pranzo condiviso (occorre iscriversi in Seminario o in Focr) Cinquecento parrocchie cinquemila profughi per Cinquecento parrocchie per cinquemila profughi: è il dato che meglio sintetizza la risposta delle parrocchie italiane all’appello di Papa Francesco ad accogliere gratuitamente profughi. A fornirlo al Meeting di Rimini è stato il cremonese mons. Gian Carlo Perego, direttore generale di Fondazione Migrantes della CEI. Alla fiera riminese, fino al 25 agosto, è allestita la mostra “Migranti, la sfida dell’incontro”, nel cui contesto due volte al giorno lungo si dialoga con i migranti e le persone che si occupano di soccorso, accoglienza e integrazione. Tra questi appunto anche mons. Perego, che da sette anni è alla guida della Fondazione Migrantes, dopo una lunga esperienza in Caritas: prima come direttore di Caritas Cremonese e poi come responsabile del Centro studi e dell’Archivio storico di Caritas Italiana. «Abbiamo voluto rispondere a questo appello per vivere appieno l’Anno della Misericordia», ha ricordato mons. Perego, che ha precisato come le ragioni della accoglienza diffusa facciano parte del background storico italiano. «Moltissimi sfollati della prima guerra mondiale – ha detto in tal senso – sono stati accolti in tutta Italia da altre famiglie. Crediamo si possa valorizzare la società civile e non istituzionalizzarla. La nostra è una storia di de-istituzionalizzazione abbiamo visto che un’istituzionalizzazione porta a un grande spreco e, come per Roma capitale, a corruzione». Numeri significativi anche alla luce di quanto fatto risparmiare allo Stato italiano: 50 milioni di euro. Da superare è la paura, «un sentimento normale di fronte al nuovo», ma che può diventare «lacerante e portatrice di chiusura – ha affermato mons. Perego – tutte le volte che non si accetta il fatto che l’altro è un bene. In questo senso ci troviamo di fronte ad una sfida educativa. Occorre educare le persone all’incontro. Proprio in tal senso Perego ha offerto alcuni dati. Da una indagine sull’accoglienza, su 10 famiglie che non avevano avuto esperienze di accoglienza, 8 dichiaravano di aver paura di questa onda migratoria. La stessa domanda posta a famiglie che invece l’avevano accolto, anche sporadicamente, altre persone in famiglia porta un dato completamente rovesciato: 1 su 10 dichiara di aver paura. «È importante conoscere – ha ribadito il sacerdote cremonese alla guida di Fondazione Migrantes – su 128 nazionalità straniere presenti in Italia, solo 60 sono presenti in carcere, non viene mai detto che un immigrato che lavora non commette reati, e anche il dato del 30% di stranieri nelle carceri italiane è un dato che va letto attraverso la lente delle pene alternative alla detenzione delle quali normalmente gli stranieri non possono godere». Infine una stoccata a chi afferma «aiutiamoli a casa loro». «Il diritto a rimanere nella propria terra – ha ammonito mons. Perego – ha bisogno di investimenti e di condivisione di bisogni non si può dire ciò quando l’unica ricchezza che gli diamo sono le armi, quando continuiamo a dargli le briciole dei nostri investimenti nelle loro terre, senza dimenticare che ci sono nazioni in cui c’è la guerra». L’accoglienza in diocesi di Cremona In diocesi di Cremona la gran parte dei migranti ospitalità presso la Casa dell’Accoglienza, impegnata soprattutto nel soddisfacimento delle prime necessità, come vestiario e prodotti igienici, il disbrigo delle iniziali pratiche burocratiche, soprattutto con la Questura e l’Ats (ex Asl), e un lavoro di mediazione culturale finalizzato a un orientamento circa i servizi presenti sul territorio. La Caritas diocesana è impegnata anche nella seconda accoglienza, in sinergia con la cooperativa Nazareth, che si occupa anche avviamento all’autonomia grazie a appartamenti presenti in diversi territori per una accoglienza diffusa, rivolta sia a minorenni stranieri non accompagnati che migranti giovani adulti, persone del circuito SPRAR e soggetti segnalati dalla Prefettura. Presenza significativa nelle parrocchie sono gruppi o associazioni che con i propri volontari contribuiscono all’accoglienza e all’accompagnamento. Le realtà attualmente coinvolte nel progetto di accoglienza diocesano sono: Cremona, Casalbuttano, Casteldidone, Castelverde, Cingia de’ Botti, Corte de’ Cortese con Cignogne, Corte de’ Frati, Gadesco Pieve Delmona, Grumello Cremonese, Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Pieve S. Giacomo, Solarolo Monasterolo, Sospiro, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torre de’ Picenardi, Vescovato. Alla vigilia di S. Omobono in Cattedrale il Giubileo dei ministri della Comunione e l'ammissione agli Ordini sacri Assumerà quest’anno un particolare significato l’annuale incontro dei ministri straordinari della Comunione: la consueta giornata di spiritualità, nella quale viene conferimento il mandato ai nuovi ministri, non si svolgerà, infatti, come consueto in Seminario, ma in Cattedrale. L’occasione sarà il Giubileo dei ministri straordinari della Comunione, in agenda nel pomeriggio di sabato 12 novembre, alla vigilia della festa patronale. Sarà questo uno dei principali appuntamenti promossi dall’Ufficio diocesano per il Culto divino, diretto da don Daniele Piazzi, che guarda al nuovo anno pastorale in particolare puntando sulla formazione. Corsi per animatori liturgici Per la formazione dei laici che animano la liturgia in parrocchia, quest’anno l’Ufficio diocesano per il Culto divino non attiverà come in passato corsi interzonali, puntando, invece, su tre moduli di formazione da attivare nelle parrocchie a richiesta del parroco o del vicario zonale. Il primo modulo, dal titolo “Celebrare il giorno del Signore: teologia, rito, animazione” è rivolto a tutti coloro che preparano e animano l’Eucaristia domenicale, i catechisti, le famiglie e gli adulti della comunità. Quattro gli incontri previsti, che potranno essere ritmati anche in sintonia con il terzo volume della “Guida diocesana” per l’Iniziazione cristiana dei ragazzi per preparare gli accompagnatori che con il loro gruppo di ragazzi e genitori devono attivare la “Fase liturgico-comunitaria”. Il secondo modulo – a servizio dell’assemblea liturgica (3 incontri) – è destinato a lettori, commentatori e catechisti. Ai direttori di coro, organisti e musicisti, animatori del canto dell’assemblea e corali parrocchiali è rivolto, invece, il modulo di due incontri dal titolo “A servizio dell’assemblea liturgica: i ministri del canto e della musica”. Corso per ministri della Comunione Sarà inoltre riproposto il corso per la preparazione dei nuovi ministri straordinari della Comunione, al quale può comunque partecipare anche chi ha già ricevuto il mandato triennale. L’iscrizione al corso deve essere effettuata entro il 17 settembre presso la segreteria del Centro pastorale diocesano. Proprio nella struttura di via S. Antonio del Fuoco si svolgeranno le lezioni, il sabato pomeriggio alle ore 15.30, da sabato 17 settembre a sabato 22 ottobre. A tenere il corso, oltre a don Piazzi, saranno don Giovanni Cavagnoli e don Maurizio Lucini. Questo il programma dettagliato: 17 settembre: Teologia dell’Eucaristia e del culto eucaristico (don Cavagnoli) 24 settembre: Identità e ruolo del ministro straordinario della Comunione (don Cavagnoli) 1° ottobre: Le Premesse al Rito della Comunione fuori della Messa e del Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi (don Cavagnoli) 8 ottobre: Il Rito ordinario della comunione agli infermi e il Viatico (don Piazzi) 15 ottobre: Il ministro straordinario e il “sacramento” della visita e della consolazione (don Lucini) 22 ottobre: Per un approccio pastorale efficace: cenni sulla psicologia del malato (don Lucini) Giubileo dei ministri straordinari della Comunione Tutti i ministri straordinari della comunione saranno attesi per il loro incontro annuale di spiritualità e il conferimento del mandato ai nuovi ministri sabato 12 novembre in Cattedrale. L’appuntamento è per le 15.45 all’oratorio Silvio Pellico (via Sicardo 7) per la registrazione delle presenze. Alle 16.15 l’ingresso in Cattedrale dalla Porta Santa con una breve preghiera giubilare. Alle 17 il vescovo Antonio Napolioni presiederà i Primi Vespri di S. Omobono con il conferimento del ministero ai nuovi ministri straordinari e il rito di ammissione dei candidati al diaconato e al presbiterato. L’incarico dei ministri straordinari della Comunione ha durata triennale. Quest’anno scade il mandato conferito nel novembre 2013. Non c’è riconferma automatica, perciò anche per questi ministri – così come per i nuovi – i parroci devono di nuovo presentare la domanda di istituzione. I moduli per le richieste, scaricabili dal sito dell’Ufficio per il Culto Divino, devono essere presentati entro il 10 settembre. Il mandato conferito in altre diocesi non è automaticamente valido anche in diocesi di Cremona e va dunque confermato dal Vescovo: anche per coloro che hanno già ricevuto il mandato in un’altra diocesi è pertanto necessario fare specifica richiesta. I moduli: Richiesta Parrocchie Richiesta Case religiose Il Vescovo a Misano: «Dio rispetta il cuore dell'uomo» Prima volta a Misano di Gera d’Adda per il vescovo Antonio che nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo domenica 21 agosto ha celebrato la messa delle 10.30. Con lui, sull’altare, il segretario don Flavio Meani ed il collaboratore parrocchaile, il fornovese don Giambattista Aresi. Fra i banchi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il vicesindaco ed assessore all’ambiente Piero Pilenga e l’assessore all’urbanistica Andrea Degani (assente invece il sindaco Daisy Pirovano perché in vacanza). È stato il parroco don Gianfranco Castelli a dare il benvenuto al presule, all’inizio della celebrazione, allietata dai canti del coro parrocchiale: «Da tempo lei voleva venire nel nostro paese all’ombra del santuario – ha detto don Gianfranco rivolgendosi al vescovo –. Siamo tutti felici di accoglierla in questo giorno, fuori dalle solennità. Certo, se questa visita fosse avvenuta nel corso dell’anno pastorale avrebbe trovato la chiesa piena. Però anche oggi siamo in tanti e siamo qui per raccomandarci alla sua preghiera affinché la nostra comunità riprenda il proprio cammino pastorale con maggior vigore». Pronta la risposta del vescovo: «Mi scuso perché non si dice che si va a visitare una parrocchia solo due giorni prima di farlo ma era da più di un mese che non celebravo una messa nelle nostre parrocchie e Misano, dal quale sono passato molte volte senza fermarmi mai, mi sembrava il posto giusto». Nell’omelia mons. Antonio ha affrontato i temi della salvezza e del rapporto con il Signore. Un rapporto che non è costrittivo nei nostri confronti. «Dio –ha detto – non ci forza a credere, né ad entrare per la porta della salvezza, che è stretta, quasi fosse un imbuto. Dio rispetta il cuore dell’uomo e non ci costringe ad entrare in relazione con lui. Siamo noi che dobbiamo provare la gioia di averlo conosciuto mettendo al centro delle nostre vite la vera forza del vangelo, come ci dice di fare papa Francesco». Al termine della messa don Gianfranco, dopo aver rinnovato al vescovo l’invito a visitare Misano ogni volta che lo vorrà, ha ricordato gli impegni della settimana, che culminerà con il ricordo, nella messa delle 10.30 di domenica 28 agosto, di tre ex parroci misanesi: don Giuseppe Baroni, don Felice Sbarba e don Alessandro Battaglia. Dopo la celebrazione eucaristica, il vescovo si è recato in oratorio, per un aperitivo offerto dalla parrocchia, nel corso del quale ha potuto incontrare e salutare i fedeli misanesi. f.c. Pastorale giovanile, tre anni segnati dal Sinodo Di ritorno dall’esperienza di Cracovia e dalle altre attività estive, riprende il filo della programmazione e della proposta anche per la pastorale giovanile. Sono già stati pubblicati diversi materiali orientativi sul prossimo anno oratoriano e a breve l’ufficio rilascerà i due sussidi Cittadini del cielo per la fascia giovanile e Gente che dà sapore per gli adolescenti: da diversi anni questi materiali fungono da provocazione e sostegno alle iniziative di formazione e catechesi e si affiancano al resto della produzione annuale. Logo, tema, locandina, schemi di preghiera e altri supporti sono già on line, accanto al brano musicale che è stato coniato ad hoc sulle corde dell’icona biblica del sale, della luce e della città. A breve saranno messi a disposizione anche i primi materiali che riguardano il Sinodo dei giovani che avrà un logo dedicato, ma soprattutto una prima programmazione per il biennio 2016-2018. L’assemblea oratori dell’8 settembre in seminario sarà occasione preziosa per condividere l’intuizione del Vescovo e costruire i primi passi verso l’esperienza sinodale, coinvolgendo innanzitutto i sacerdoti, naturalmente primi responsabili dell’annuncio del Vangelo ai più giovani. Mons. Napolioni ha voluto lanciare una sfida grande che non può restare disattesa né ridursi ad una serie di momenti formali e quindi di per sé inutili. Al contrario anche in Sinodo potrà essere un periodo di domande e risposte, di percorsi fatti insieme, di prospettive che interessano l’intera comunità cristiana ed il territorio umano nel quale vive. Molto c’è ancora da pensare e da costruire: ogni progetto, ogni idea suppone il contributo di quanti desiderano convergere e aiutare ed è proprio dell’indole sinodale costruirsi in itinere. Un progetto ed un programma troppo dettagliati suonerebbe come impositivi; un’idea troppo vaga come inconcludente ed astratta. I primi mesi serviranno proprio ad abitare la giusta dimensione dell’iniziativa che prenderà corpo dalla Settimana dell’educazione 2017 (fine gennaio) e vorrà riorientare gli appuntamenti classici nell’orizzonte di una forte interlocuzione con i più giovani sul futuro e sulla loro appartenenza alla Chiesa. Nel messaggio agli Oratori il Vescovo ha insistito sulla condivisione della fase preparatoria, accanto alla sollecitazione circa le esperienze comunitarie e la ripresa delle metafore del discorso della montagna che seguono immediatamente le Beatitudini. Mentre si lavorerà in queste direzioni, la pastorale giovanile diocesana avrà a che fare con altri campi di lavoro: la costruzione con le altre diocesi lombarde dei percorsi condivisi (progetti educativi, di ricerca e ovviamente l’estate 2017), la sussidiazione dei tempi liturgici per fasce d’età, i cammini di formazione dentro e fuori l’Oratorio, l’attenzione ai linguaggi espressivi (teatro, musica..)… sino alle questioni più cruciali: la sussidiarietà delle proposte e il coinvolgimento dei territori, la mistagogia e l’iniziazione alla fede giovanile, l’istanza vocazionale della pastorale giovanile, il fabbisogno educativo degli Oratori, la terza annualità “Giovani insieme” e la problematica della direzione degli ambienti educativi parrocchiali, feriale e progettuale, il lavoro dentro il tavolo giovani voluto dal Vescovo Antonio. Come negli anni scorsi, l’Ufficio diocesano si avvarrà di preziose collaborazioni, alcune professionali ed altre volontarie, orientate nella direzione di qualificare un servizio di pensiero e azione utile alle esperienze concrete delle comunità cristiane. Sarà incrementato l’uso dei social non solo sul versante informativo, ma anche su quello formativo, consentendo l’accesso a tutti i materiali dalla piattaforma focr.it. Un ultimo pensiero, certo non peregrino: se sinodo significa cammino condiviso e se comunione è il cuore della chiesa e dunque di ogni attività pastorale, l’anno che si apre, non sarà privo della presenza tutta speciale di un fratello ed amico che segue da sempre la pastorale giovanile diocesana: don Giampaolo Rossoni che ricorda a tutti il mistero della vita donata proprio quando non sa imporsi né urlare. Don Paolo Arienti incaricato diocesano per la pastorale giovanile Il tema dell’Anno Oratoriano 2016-2017 Grazie ai migranti la cura delle aree verdi di Cremona Attività di volontariato nelle aree verdi della città di Cremona per i migranti ospiti alla Casa dell’Accoglienza. Un impegno che sempre più li vede attivi nella manutenzione dei giardini pubblici e delle aree verdi della città. Così, dopo i lavori che li hanno visti all’opera per la verniciatura della panchine di piazza Roma e per quelle del parco del Vecchio Passeggio, nei giorni scorsi, muniti delle necessarie attrezzature e seguendo le indicazioni degli addetti del Servizio Verde Pubblico del Comune, hanno svolto interventi di scerbatura nelle aiuole dei giardini di piazza Castello e in quelle di via 1° Maggio (in foto). Altri lavori di manutenzione di aree verdi proseguiranno anche nelle prossime settimane nel resto dei quartieri cittadini. «Si tratta di un importante opera di volontariato e ringraziamo la Caritas per la disponibilità nell’accoglienza e integrazione dei migranti», commentano al riguardo le assessore del Comune di Cremona Alessia Manfredini (Ambiente) e Rosita Viola (Vivibilità Sociale). «L’obiettivo – precisano ancora le due assessore – è favorire i percorsi di integrazione, arricchire la conoscenza del territorio, contribuire all’apprendimento di competenze e professionalità, oltre a stimolare un impegno per la cura dei beni comuni della nostra città attraverso azioni concrete a favore dell’intera comunità». Tutto ciò è reso possibile grazie all’intesa tra il Comune di Cremona e la Caritas diocesana e che prevede attività volontarie a favore della collettività. «Questo non accade solo a Cremona – sottolinea don Antonio Pezzetti, direttore di Caritas Cremonese – ma in molte delle realtà dove i migranti sono ospitati: come, ad esempio, a Pessina Cremonese, Villarocca o Cingia de’ Botti. In accordo con le realtà locali, ma anche per aiutare qualche privato. Accanto a quanti sono accolti con il progetto Sprar e godono di una “borsa-lavoro”, c’è anche l’impegno di tutti gli altri che sono ospitati nelle nostre strutture, e svolgono questi lavori come volontariato». «Sicuramente – conclude don Pezzetti – si tratta di un bel segno. Non è solo questione di far qualcosa per occupare il tempo, ma dimostrare le proprie capacità e il proprio desiderio di contribuire al bene comune: oggi come volontari, domani magari con un lavoro». Cremona in controtendenza in Lombardia, nel 2015 aumentate le offerte deducibili per i sacerdoti Nelle scorse settimane il Servizio di promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica ha inviato a tutti gli incaricati diocesani un dettagliato rendiconto relativo alle offerte deducibili per i sacerdoti: uno dei pilastri, insieme al più noto 8xmille, del sostegno economico alla Chiesa da parte dei fedeli. Secondo i dati centrali nel 2015 in diocesi di Cremona sono state effettuate 720 offerte (contro le 780 dell’anno precedente) per un totale di 66.651,20 euro (contro i 65.989,70 euro dei dodici mesi precedenti). In pratica sono state registrate un minor numero di donazioni, ma di importi superiori rispetto al 2014. Un più 1% che pone la nostra diocesi, insieme a quella di Vigevano (+20%) fra le più virtuose della Lombardia. Milano infatti registra un -9,5%, Bergamo un -8,8%, Brescia addirittura un -14,9%, Como un -11, 6%, Crema un -8,1%, Lodi un -10,9%, Mantova un -12,6%, Pavia un -12,3%. In diocesi di Cremona le parrocchie più generose rispetto sempre alle offerte deducibili sono Cassano d’Adda con 49 erogazioni (45 nel 2014) per 3.700 euro (3.080,00 euro nel 2014), Rivolta d’Adda con 27 erogazioni (nel 2014 erano state 22) per 1.783 euro (1.305,00 euro nel 2014), Viadana con 26 erogazioni (29 nell’anno precedente) per 1.193,20 (1.742,50 euro nel 2014), Caravaggio con 25 erogazioni (35 nel 2014) per 5.163 euro (3.911,70 nel 2014), Pandino con 22 (29 nel 2014) per 610 euro (910 euro nel 2014). Nella città di Cremona con le sue 22 parrocchie nel 2015 ci sono state 224 offerte (233 nel 2014) per 26.692,50 euro (27.649,50 euro nel 2014). Degne di menzione per generosità nel 2015 anche le comunità di Castelleone con 23, Brignano Gera d’Adda con 20 offerte, Soresina con 14, Pizzighettone con 14 e Fornovo san Giovanni con 11. Tra le piccole comunità da rimarcare San Martino dall’Argine con 11 offerte e Castelvisconti con 6 offerte. «Trasparenza ed equità sono i pilastri di questo sistema attivo dal 1989» assicura don Claudio Rasoli, nuovo responsabile diocesano del Servizio per la promozione del Servizio economico alla Chiesa, al quale abbiamo rivolto alcune domande chiarificatrici. Che cosa sono le offerte deducibili per i sacerdoti? «Sono erogazioni liberali che mirano al sostentamento di tutti i 36.500 preti diocesani italiani: 33.000 in servizio attivo, 3.000 a riposo perchè anziani o malati e 500 fidei donum . L’espressione offerte per il sostentamento del clero risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore. Come nelle comunità cristiane delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Ogni fedele che dona non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo parroco, ma a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità più piccole e meno fortunate del nostro Paese» Le parrocchie già contribuiscono al mantenimento del prete. Non basta questa forma di sostentamento? «Ogni sacerdote può trattenere per sé dalla cassa parrocchiale 0,0723 euro (140 vecchie lire) al mese per abitante. Metà delle circa 25.600 parrocchie italiane sono molto popolate e ai sacerdoti non manca il necessario. Ma l’altra metà conta in media 1.000 abitanti e i pastori ricevono 72,30 euro mensili, o anche meno. Per questo vengono in aiuto le offerte per i sacerdoti da tutti gli altri fedeli italiani. Così si fa perequazione, cioè parità di mezzi e trattamento». Quant’è il fabbisogno annuale della Chiesa Cattolica italiana per i sacerdoti? Quant’è il mensile di preti e vescovi? «Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del clero è di 555,2 milioni di euro (anno 2014). Si tratta di assicurare ai 36 mila preti diocesani un minimo di 860 euro netti al mese, destinato ad un sacerdote appena ordinato, che arrivano a 1.383 euro netti per un vescovo ai limiti della pensione». Perché donare l’Offerta per i sacerdoti, se c’è l’8xmille? «Le offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984. Ma se l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa Cattolica, le offerte sono uno strumento ancora poco usato, forse anche perché richiedono un contributo personale in più. Oggi le offerte non arrivano a coprire il fabbisogno per il sostentamento del clero. E l’8xmille lo garantisce in modo determinante. Ma le offerte sono un segno della vita ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena promuoverle» Perchè sono dette offerte deducibili? «Perché chi le versa può dedurle dalle tasse (fino a 1.032, 91 euro, cioè 2 milioni di vecchie lire, ogni anno). L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Occorre conservare la ricevuta del versamento per i successivi cinque anni solari». Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Insieme ai sacerdoti, si hanno a disposizione 4 modalità: 1 – Conto corrente postale Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta. 2 – Carta di Credito Grazie alla collaborazione con Cartasì i titolari di questa carta di credito possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.insiemeaisacerdoti.it 3 – Versamento in banca Gli sportelli delle principali banche italiane sono disponibili a ricevere un ordine di bonifico a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero-Erogazioni Liberali (elenco banche www.insiemeaisacerdoti.it). 4 – Istituti Diocesani Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.insiemeaisacerdoti.it). Il 19 agosto al Meeting di Rimini via il Al via venerdì 19 agosto, alla Fiera di Rimini, la 37ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, dedicata quest’anno al tema “Tu sei un bene per me”. Come sempre saranno molti i cremonesi, di tutte le età, che prenderanno parte alla kermesse emiliana che continuerà sino a giovedì 25 agosto. La giornata inaugurale A inaugurare l’edizione 2016 del Meeting sarà, venerdì 19 agosto, il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Altro appuntamento di particolare significato della giornata lo spettacolo serale “Un solo Canto”: sul palco insieme a Tosca la soprano libanese Tania Kassis e la giovane interprete siriana Mirna Kassis (stesso cognome, ma provenienze molto differenti). La produzione inedita, curata dall’attore e regista teatrale Massimo Venturiello, è un viaggio poetico-musicale che ripercorre una delle tragedie di oggi: la fuga dei rifugiati dalle terre della guerra, delle esecuzioni sommarie e del terrorismo. A questi milioni di persone non resta che elevare un “solo canto” di speranza. I numeri 2016 Sono oltre un centinaio gli incontri proposti quest’anno nel contesto del Meeting di Rimini, 18 le esposizioni (sommando le 7 mostre del Meeting, le 10 proposte di “Esperienze e percorsi” e “What? What’s Human About Technology”), 14 gli spettacoli, 22 le manifestazioni sportive. I relatori che interverranno ai diversi incontri sono in tutto 271. Durante la settimana del Meeting circa 2.200 persone (provenienti da ogni parte del mondo, e tra loro anche alcuni cremonesi) impegneranno gratuitamente energie, competenze e anche ferie per consentire lo svolgimento della manifestazione. A completare il quadro più di 400 persone (in maggioranza universitari) che durante il “pre-Meeting” (dal 10 al 18 agosto) hanno lavorato per l’allestimento della Fiera. A Rimini Fiera 130.000 metri quadrati sono occupati dal Meeting per le molteplici proposte della manifestazione: di questi 21mila per la ristorazione. Fuori dal grande contenitore fieristico saranno inoltre proposti due spettacoli (al Teatro sportive. Novelli di Rimini) e alcune manifestazioni Da segnalare che un’intera area del Meeting (4.500 mq) è dedicata ai bambini: ogni giorno giochi, canti e balli, animazione, laboratori, incontri e spettacoli. Il Villaggio propone anche due mostre: “Diario di volo di Antoine de SaintExupéry e del suo Piccolo Principe” e “Oggi voglio portarvi tutti in Paradiso” (sulla storia del Perdono di Assisi e degli inizi della fraternità francescana). L’edizione numero 37 “Tu sei un bene per me” è il titolo della 37ª edizione del Meeting. Un titolo che vuole essere – come precisa Emilia Guarnieri, presidente dalla Fondazione Meeting – «il suggerimento per una verifica: se è ragionevole affermare che l’altro è un bene per me, è anche sperimentabile?». Domanda attuale e impegnativa, in un tempo nel quale «si sgretolano modelli di convivenza sociale e civile che sin qui hanno garantito il bene comune». «L’altro, il diverso, ciò che è “fuori” – continua Guarnieri – appare come una minaccia, viene visto e considerato in un’ottica per lo più strumentale e utilitaristica». «Quando abbiamo scelto questo tema, un anno fa – spiega ancora la presidente del Meeting – non potevamo immaginare quale sarebbe stata l’attualità di un titolo simile”. «Tutto si sta ri-conflittualizzando in maniera sempre più forte. Vogliamo per questo continuare sulla scia indicata da Papa Francesco che ci esorta sempre a guardare all’altro come a un bene». «Dicendo “Tu sei un bene per me” vogliamo ribadire che “non solo posso tollerarti, convivere con te, ma addirittura riconoscere che tu sei un bene” – precisa Emilia Guarnieri, secondo cui il bene «o è sperimentato e sperimentabile o altrimenti non è credibile». La storia dell’evento Alla fine degli anni ’70 alcuni amici di Rimini che condividevano l’esperienza cristiana realizzarono il desiderio di incontrare, conoscere e portare nella loro città tutto quello che di bello e buono c’era nella cultura del tempo. Così, nel 1980, ha origine il Meeting per l’amicizia fra i popoli, promosso dall’omonima fondazione. Un incontro tra persone di fede e culture diverse; un luogo di amicizia dove costruire la pace, la convivenza e l’amicizia fra i popoli; una trama di incontri che nascono da persone che mettono in comune una tensione al vero, al bene, al bello. Da allora ogni anno a Rimini arrivano grandi personaggi della politica, manager dell’economia, rappresentanti di religioni e culture, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiale. Storie di uomini al centro di incontri, mostre, spettacoli e eventi sportivi. La cultura al Meeting si esprime come esperienza, originata dal desiderio di scoprire la bellezza della realtà. Tutto questo nei sette giorni dell’appuntamento di fine agosto, diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo. Il Meeting on-line Il Meeting non è mai stato così social come quest’anno. Per la prima volta sarà infatti possibile seguire tutti gli incontri della manifestazione in diretta streaming sul canale Youtube. #meeting2016 sarà l’hashtag ufficiale XXXVII edizione, che farà da punto di riferimento per tutti gli aggiornamenti, curiosità, notizie, anticipazioni, contenuti multimediali, interviste, commenti e vita del Meeting in tempo reale, da seguire su Facebook, Twitter, instangram, Youtube, Flickr e Linkedln. Nuovo formato per il Quotidiano Meeting, il giornale che viene distribuito in Fiera a tutti i visitatori e sarà disponibile, tutte le mattine, anche online sul sito della manifestazione. Torna, inoltre, ilsussidiario.net-TgMeeting, il telegiornale ufficiale della manifestazione con un appuntamento giornaliero in onda alle 21. Il sito internet ufficiale del Meeting Pastorale vocazionale, le iniziative del prossimo anno L’èquipe di pastorale vocazionale della diocesi, guidata dal nuovo incaricato, don Davide Schiavon, vicario della Beata Vergine di Caravaggio in Cremona, ha formulato alcune piste di lavoro per i prossimi mesi. Si tratta di proposte che tengono conto dei pareri espressi da molti sacerdoti e religiosi. Per introdurre l’anno saranno organizzati quattro incontri per adolescenti e giovani, dai 16 anni in su, nelle macrozone della diocesi, le sere dei venerdì di ottobre. Durante questi appuntamenti, il vescovo Antonio avrà modo di parlare direttamente ai ragazzi, presentare le idee guida del Sinodo dei Giovani e lanciare un messaggio vocazionale che faccia da apripista alla pastorale più ordinaria dell’équipe . Gli incontri avranno luogo: Venerdì 7 ottobre a Casalmaggiore per le zone 9, 10 e 11 Venerdì 21 ottobre presso la parrocchia “Beata Vergine di Caravaggio” a Cremona per le zone 6, 7 e 8 Venerdì 28 ottobre a Mozzanica per le zone 1 e 2 Venerdì 4 novembre a Soresina per le zone 3,4 e 5 Come già anticipato, l’azione ordinaria dell’équipe vocazionale, composta da don Schiavon, fra Giorgio dei Cappuccini e suor Stefania della Adoratrici, con il coordinamento di don Paolo Arienti, propone un’opera di aiuto, integrazione e affiancamento alle catechesi ed alle iniziative già in atto nelle parrocchie, prima ancora che iniziative autonome e centralizzate. Concretamente l’équipe si mette a disposizione per: incontri di catechesi Interventi durante le S. Messe domenicali (anche al di fuori, anzi, meglio se al di fuori di occasioni canoniche, come la giornata del Seminario o delle vocazioni). Ritiri di Avvento e Quaresima Campi parrocchiali, invernali o estivi, feste varie parrocchiali Un pomeriggio (magari di domenica pomeriggio, o su richiesta) in cui si vogliano radunare bambini e ragazzi Per i sacerdoti che ne ravvisino la necessità, l’èquipe è disposta a mantenere un contatto diretto con giovani che si siano dimostrati particolarmente sensibili e recettivi a un discorso cristiano più intenso Non mancheranno poi collaborazioni con FOCR, Azione Cattolica e altri enti, uffici, associazioni diocesane per inserire momenti e accentuazioni vocazionali ad iniziative già in programma. Come messaggio direttamente fruibile dai ragazzi, è già attivo un sito, anzi due, www.vocazionicremona.it, e www.diocesidicremona.it/vocazioni/ contenenti varie sezioni per aiutare i giovani a capire meglio le dinamiche della vocazione attraverso: la descrizione dei segnali, dei dubbi, delle domande e delle possibili risposte che si affacciano durante una possibile chiamata da parte del Signore. Brochure scaricabili, distinte per categorie (medie, superiori, diciottenni, universitari, lavoratori, vocazioni al femminile), che si possono stampare e distribuire in oratorio, per offrire concreti spunti di riflessione su come decodificare i segnali che Dio ci manda. La presenza di brani biblici, video di testimonianze vocazionali spunti per una lettura personale in merito alla vocazione. La possibilità di interloquire privatamente, via mail, con i componenti dell’équipe vocazionale. La possibilità di scaricare sussidi e schede di taglio vocazionale per la catechesi, sempre distinti in base alle varie fasce di utenza, da utilizzare direttamente in parrocchia Altre iniziative (ritiri e incontri nelle zone, appositamente organizzati dall’équipe), saranno messi in campo più avanti, anche alla luce dell’interesse e delle richieste che emergeranno dalle parrocchie.