L`esperienza missionaria di due ragazze cremonesi

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L`esperienza missionaria di due ragazze cremonesi
Terremoto:
dalla
CEI
1
milione di euro dall’8xmille.
Il 18 settembre colletta
nazionale. Colpita lievemente
anche la diocesi di mons.
Napolioni
A seguito del sisma che ha colpito il centro Italia, la
Presidenza della CEI ha disposto l’immediato stanziamento di 1
milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte
alle prime urgenze e ai bisogni essenziali.
«La Chiesa che è in Italia – si legge nel comunicato della CEI
che annuncia lo stanziamento – si raccoglie in preghiera per
tutte le vittime ed esprime fraterna vicinanza alle
popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Le diocesi,
la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle
aggregazioni laicali sono invitate ad alleviare le difficili
condizioni in cui le persone sono costrette a vivere».
A tale scopo, la Presidenza della CEI ha indetto una colletta
nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane il 18
settembre, in concomitanza con il 26° Congresso Eucaristico
Nazionale, come frutto della carità che da esso deriva e di
partecipazione di tutti ai bisogni concreti delle popolazioni
colpite.
Immediato l’interessamento del vescovo Antonio, in particolare
nei confronti della sua
all’epicentro dal sisma.
diocesi
di
origine,
vicina
A Camerino l’orologio della cattedrale è andato letteralmente
in frantumi, mentre i danni maggiori riguardano le chiese,
soprattutto il santuario di Santa Maria in Via nel quale sono
crollati alcuni pezzi della volta, si sono avute fratture
significative in corrispondenza dei finestroni, ma soprattutto
c’è stato il parziale distacco della facciata, fatto che, dopo
il recente restauro, pone seri interrogativi. Sempre nella
città ducale si è avuto il crollo di un muro al Monastero di
Santa Chiara, il crollo di un rudere a Cignano, che ha
richiesto la messa in sicurezza e lo sgombero della sede
stradale, e in via precauzionale è stato evacuato un palazzo
del centro storico.
Emergenza a Castelsantangelo sul Nera, zona di epicentro della
seconda scossa per ordine di intensità (magnitudo 5,4), con i
25 ospiti della casa di riposo che sono stati evacuati e
trasferiti in altre strutture idonee del territorio.
Attimi di autentico terrore quelli vissuti a Macereto dove si
trovava un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica per il
campo scuola estivo. Nella struttura, infatti, c’è stato il
crollo esterno di una finestra che ha interessato anche un
salone, spesso utilizzato come dormitorio, dove fortunatamente
non alloggiavano i ragazzi, che hanno chiuso il campo e fatto
ritorno nelle proprie abitazioni.
Relativamente tranquilla la situazione a San Severino Marche,
città nella quale non si sono registrate particolari criticità
soprattutto con riferimento alle scuole e all’ospedale
Eustachio.
Non altrettanto, invece, si è potuto dire per il territorio di
San Ginesio chiamato a fare i conti con una realtà drammatica,
di gran lunga peggiore rispetto a quella vissuta nel 1997.
Crollo di 4 abitazioni, che fortunatamente non hanno causato
feriti, famiglie sfollate, chiese inagibili, mura crollate nel
centro storico, sede comunale gravemente danneggiata.
Colpito violentemente anche il territorio di Sarnano con
crolli di accessori agricoli, lesioni a diverse abitazioni,
strade ostruite per il crollo di capanne con il sindaco che ha
provveduto a disporre l’evacuazione del Centro Diurno per
disabili di Gabella Nuova a causa di una scala pericolante.
L’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, che sta monitorando
costantemente la situazione, ha disposto la chiusura di tutte
le chiese della diocesi fino a che non saranno effettuati
tutti di controlli di agibilità da parte delle autorità
preposte, invitando anche i parroci a segnalare eventuali
danni all’Ufficio beni culturali della Diocesi.
Offerte sono possibili anche tramite Caritas Cremonesi:
conto corrente postale n. 68 411 503 intestato a
Fondazione San Facio onlus
conto corrente bancario intestato a Fondazione San Facio
onlus presso Banca di Piacenza (Via Dante 126 –
Cremona): IT 57 H 05156 11400 CC0540005161
uffici di Caritas Cremonese (via Stenico
2/b
–
tel. 0372-35063)
Sinodo, il vescovo Antonio
scrive a preti ed educatori:
«Vogliamo metterci con i
giovani
"in
ascolto
del
futuro"»
«Per progettare insieme questo cammino, il Sinodo dei giovani
2016-2018 e la vita quotidiana della nostra pastorale
giovanile, abbiamo bisogno di tutti voi». Con una lettera
indirizzata ai responsabili e agli educatori degli oratori,
dei gruppi e delle aggregazioni e di tutte quelle realtà
ecclesiali legate al mondo giovanile, il vescovo Antonio
presenta l’incontro di giovedì 8 settembre in Seminario
dedicato ad una prima riflessione e un primo confronto su
questo importante appuntamento che coinvolgerà in prima
persona i giovani dai 18 ai 30 anni. «Vogliamo metterci con i
giovani “in ascolto del futuro” – continua mons. Napolioni -,
quello che il Signore prepara con amore anche alla Chiesa di
Cremona, pur tra luci e ombre che dobbiamo imparare a
decifrare. Per questo dobbiamo esercitare sempre una effettiva
sinodalità, ossia quel “camminare insieme” in cui anche il più
giovane o il più debole ha tanto da dire a da offrire a
tutti».
La lettera del vescovo Antonio
La convocazione dell’8 settembre sarà dunque un primo
fondamentale momento che aprirà un tempo di ascolto e
coinvolgimento diretto dei giovani. La Settimana
dell’educazione 2017, soprattutto nei momento diocesani, sarà
occasione propizia per accogliere le prime suggestioni del
mondo giovanile anche grazie alla presenza di non credenti e
di “addetti ai lavori” del mondo della scuola, della politica
locale, della cultura e dell’informazione.
Dopo questo passaggio l’ufficio di pastorale giovanile,
coordinato da don Paolo Arienti, proporrà ai gruppi
parrocchiali, zonali, associativi e di movimento, ma anche ai
ragazzi che vivono nel carcere di Cremona, come pure a
singoli, di pensare e di esporre il proprio punto di vista
grazie anche a video e schede che saranno preparati ad hoc.
Un terzo step sarà la “due-giorni” assistenti di oratorio: in
quel contesto saranno raccolti e analizzati i primi materiali
pervenuti e si cercherà di proseguire nel cammino di
condivisione delle idee.
Interlocutori preziosi in questo primo momento saranno anche
gli educatori, gli adulti più sensibili, i sacerdoti, a
cominciare da quanti in oratorio, a scuola e nei percorsi
pastorali hanno una competenza diretta sul mondo giovanile. È
a loro che sarà chiesto di contribuire a rendere il Sinodo il
meno accademico, scontato e formale possibile, anche
raccontando esperienze e sensibilità.
Prevista anche la costituzione di un gruppo stabile di giovani
che fungerà da “intercettore” di idee, attitudini e percezioni
dei 18-30enni: una sorta di “cinghia di trasmissione” tra i
territori umani giovanili e l’ascolto diocesano. In cantiere,
poi, la condivisione di strumenti culturali come mostre e
pubblicazioni di testi.
La proposta dell’esperienza nella comunità ecumenica di Taizé
in Francia, che da decenni è capace di coinvolgere nella
preghiera e nella fraternità migliaia di giovani, farà da
cerniera tra il primo e secondo anno. Nel 2017-2018 sarà
chiesto ai gruppi parrocchiali, associativi e di movimento di
esprimere giovani che direttamente con il Vescovo avranno
momenti di incontro (una “assemblea sinodale”) con alcuni
sacerdoti ed educatori, per l’elaborazione di alcune
considerazioni specifiche.
Il “terzo tempo” – che non coincide con un periodo definito –
consisterà nella ripresa e nell’innervatura dell’ascolto
sinodale nella vita e nella pastorale diocesana.
Per interagire con la segreteria del Sinodo è stata creata una
mail ad hoc: [email protected].
Lo speciale del Mosaico dedicato al Sinodo
Programma dell’assemblea dell’8 settembre
ore 9.30: accoglienza e ritiro dei materiali. Saranno
visionabili tutti i materiali utili per l’anno oratoriano e le
prime schede di preparazione del sinodo
ore 9.45: apertura dell’assemblea e preghiera guidata dal
Vescovo. Introduzione di mons. Napolioni
ore 10: presentazione dell’anno oratoriano 2017 e delle
attenzioni dell’area giovani con particolare rilievo al
servizio vocazionale. Condivisione del primo materiale di
lavoro sul sinodo e presentazione della proposta di cammino
ore 10.30: coffee break
ore 10.45: lavori per gruppi sul tema del sinodo dei giovani
ore 11.45: sintesi e prospettive
ore 12.30: pranzo condiviso (occorre iscriversi in Seminario o
in Focr)
Cinquecento parrocchie
cinquemila profughi
per
Cinquecento parrocchie per cinquemila profughi: è il dato che
meglio sintetizza la risposta delle parrocchie italiane
all’appello di Papa Francesco ad accogliere gratuitamente
profughi. A fornirlo al Meeting di Rimini è stato il cremonese
mons. Gian Carlo Perego, direttore generale di Fondazione
Migrantes della CEI.
Alla fiera riminese, fino al 25 agosto, è allestita la mostra
“Migranti, la sfida dell’incontro”, nel cui contesto due volte
al giorno lungo si dialoga con i migranti e le persone che si
occupano di soccorso, accoglienza e integrazione. Tra questi
appunto anche mons. Perego, che da sette anni è alla guida
della Fondazione Migrantes, dopo una lunga esperienza in
Caritas: prima come direttore di Caritas Cremonese e poi come
responsabile del Centro studi e dell’Archivio storico di
Caritas Italiana.
«Abbiamo voluto rispondere a questo appello per vivere appieno
l’Anno della Misericordia», ha ricordato mons. Perego, che ha
precisato come le ragioni della accoglienza diffusa facciano
parte del background storico italiano. «Moltissimi sfollati
della prima guerra mondiale – ha detto in tal senso – sono
stati accolti in tutta Italia da altre famiglie. Crediamo si
possa valorizzare la società civile e non istituzionalizzarla.
La nostra è una storia di de-istituzionalizzazione abbiamo
visto che un’istituzionalizzazione porta a un grande spreco e,
come per Roma capitale, a corruzione».
Numeri significativi anche alla luce di quanto fatto
risparmiare allo Stato italiano: 50 milioni di euro.
Da superare è la paura, «un sentimento normale di fronte al
nuovo», ma che può diventare «lacerante e portatrice di
chiusura – ha affermato mons. Perego – tutte le volte che non
si accetta il fatto che l’altro è un bene. In questo senso ci
troviamo di fronte ad una sfida educativa. Occorre educare le
persone all’incontro.
Proprio in tal senso Perego ha offerto alcuni dati. Da una
indagine sull’accoglienza, su 10 famiglie che non avevano
avuto esperienze di accoglienza, 8 dichiaravano di aver paura
di questa onda migratoria. La stessa domanda posta a famiglie
che invece l’avevano accolto, anche sporadicamente, altre
persone in famiglia porta un dato completamente rovesciato: 1
su 10 dichiara di aver paura.
«È importante conoscere – ha ribadito il sacerdote cremonese
alla guida di Fondazione Migrantes – su 128 nazionalità
straniere presenti in Italia, solo 60 sono presenti in
carcere, non viene mai detto che un immigrato che lavora non
commette reati, e anche il dato del 30% di stranieri nelle
carceri italiane è un dato che va letto attraverso la lente
delle pene alternative alla detenzione delle quali normalmente
gli stranieri non possono godere».
Infine una stoccata a chi afferma «aiutiamoli a casa loro».
«Il diritto a rimanere nella propria terra – ha ammonito mons.
Perego – ha bisogno di investimenti e di condivisione di
bisogni non si può dire ciò quando l’unica ricchezza che gli
diamo sono le armi, quando continuiamo a dargli le briciole
dei nostri investimenti nelle loro terre, senza dimenticare
che ci sono nazioni in cui c’è la guerra».
L’accoglienza in diocesi di Cremona
In diocesi di Cremona la gran parte dei migranti ospitalità
presso la Casa dell’Accoglienza, impegnata soprattutto nel
soddisfacimento delle prime necessità, come vestiario e
prodotti igienici, il disbrigo delle iniziali pratiche
burocratiche, soprattutto con la Questura e l’Ats (ex Asl), e
un lavoro di mediazione culturale finalizzato a un
orientamento circa i servizi presenti sul territorio.
La Caritas diocesana è impegnata anche nella seconda
accoglienza, in sinergia con la cooperativa Nazareth, che si
occupa anche avviamento all’autonomia grazie a appartamenti
presenti in diversi territori per una accoglienza diffusa,
rivolta sia a minorenni stranieri non accompagnati che
migranti giovani adulti, persone del circuito SPRAR e soggetti
segnalati dalla Prefettura. Presenza significativa nelle
parrocchie sono gruppi o associazioni che con i propri
volontari
contribuiscono
all’accoglienza
e
all’accompagnamento.
Le realtà attualmente coinvolte nel progetto di accoglienza
diocesano sono: Cremona, Casalbuttano, Casteldidone,
Castelverde, Cingia de’ Botti, Corte de’ Cortese con Cignogne,
Corte de’ Frati, Gadesco Pieve Delmona, Grumello Cremonese,
Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Pieve S. Giacomo, Solarolo
Monasterolo, Sospiro, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torre de’
Picenardi, Vescovato.
Alla vigilia di S. Omobono in
Cattedrale il Giubileo dei
ministri della Comunione e
l'ammissione
agli
Ordini
sacri
Assumerà quest’anno un particolare significato l’annuale
incontro dei ministri straordinari della Comunione: la
consueta giornata di spiritualità, nella quale viene
conferimento il mandato ai nuovi ministri, non si svolgerà,
infatti, come consueto in Seminario, ma in Cattedrale.
L’occasione sarà il Giubileo dei ministri straordinari della
Comunione, in agenda nel pomeriggio di sabato 12 novembre,
alla vigilia della festa patronale. Sarà questo uno dei
principali appuntamenti promossi dall’Ufficio diocesano per il
Culto divino, diretto da don Daniele Piazzi, che guarda al
nuovo anno pastorale in particolare puntando sulla formazione.
Corsi per animatori liturgici
Per la formazione dei laici che animano la liturgia in
parrocchia, quest’anno l’Ufficio diocesano per il Culto divino
non attiverà come in passato corsi interzonali, puntando,
invece, su tre moduli di formazione da attivare nelle
parrocchie a richiesta del parroco o del vicario zonale.
Il primo modulo, dal titolo “Celebrare il giorno del Signore:
teologia, rito, animazione” è rivolto a tutti coloro che
preparano e animano l’Eucaristia domenicale, i catechisti, le
famiglie e gli adulti della comunità. Quattro gli incontri
previsti, che potranno essere ritmati anche in sintonia con il
terzo volume della “Guida diocesana” per l’Iniziazione
cristiana dei ragazzi per preparare gli accompagnatori che con
il loro gruppo di ragazzi e genitori devono attivare la “Fase
liturgico-comunitaria”.
Il secondo modulo – a servizio dell’assemblea liturgica (3
incontri) – è destinato a lettori, commentatori e catechisti.
Ai direttori di coro, organisti e musicisti, animatori del
canto dell’assemblea e corali parrocchiali è rivolto, invece,
il modulo di due incontri dal titolo “A servizio
dell’assemblea liturgica: i ministri del canto e della
musica”.
Corso per ministri della Comunione
Sarà inoltre riproposto il corso per la preparazione dei nuovi
ministri straordinari della Comunione, al quale può comunque
partecipare anche chi ha già ricevuto il mandato triennale.
L’iscrizione al corso deve essere effettuata entro il 17
settembre presso la segreteria del Centro pastorale diocesano.
Proprio nella struttura di via S. Antonio del Fuoco si
svolgeranno le lezioni, il sabato pomeriggio alle ore 15.30,
da sabato 17 settembre a sabato 22 ottobre. A tenere il corso,
oltre a don Piazzi, saranno don Giovanni Cavagnoli e don
Maurizio Lucini.
Questo il programma dettagliato:
17 settembre: Teologia dell’Eucaristia e del culto
eucaristico (don Cavagnoli)
24 settembre: Identità e ruolo del ministro
straordinario della Comunione (don Cavagnoli)
1° ottobre: Le Premesse al Rito della Comunione fuori
della Messa e del Sacramento dell’Unzione e cura
pastorale degli infermi (don Cavagnoli)
8 ottobre: Il Rito ordinario della comunione agli
infermi e il Viatico (don Piazzi)
15 ottobre: Il ministro straordinario e il “sacramento”
della visita e della consolazione (don Lucini)
22 ottobre: Per un approccio pastorale efficace: cenni
sulla psicologia del malato (don Lucini)
Giubileo dei ministri straordinari della Comunione
Tutti i ministri straordinari della comunione saranno attesi
per il loro incontro annuale di spiritualità e il conferimento
del mandato ai nuovi ministri sabato 12 novembre in
Cattedrale.
L’appuntamento è per le 15.45 all’oratorio Silvio Pellico (via
Sicardo 7) per la registrazione delle presenze. Alle 16.15
l’ingresso in Cattedrale dalla Porta Santa con una breve
preghiera giubilare. Alle 17 il vescovo Antonio Napolioni
presiederà i Primi Vespri di S. Omobono con il conferimento
del ministero ai nuovi ministri straordinari e il rito di
ammissione dei candidati al diaconato e al presbiterato.
L’incarico dei ministri straordinari della Comunione ha durata
triennale. Quest’anno scade il mandato conferito nel novembre
2013. Non c’è riconferma automatica, perciò anche per questi
ministri – così come per i nuovi – i parroci devono di nuovo
presentare la domanda di istituzione. I moduli per le
richieste, scaricabili dal sito dell’Ufficio per il Culto
Divino, devono essere presentati entro il 10 settembre.
Il mandato conferito in altre diocesi non è automaticamente
valido anche in diocesi di Cremona e va dunque confermato dal
Vescovo: anche per coloro che hanno già ricevuto il mandato in
un’altra
diocesi
è
pertanto
necessario
fare
specifica richiesta.
I moduli:
Richiesta Parrocchie
Richiesta Case religiose
Il Vescovo a Misano: «Dio
rispetta il cuore dell'uomo»
Prima volta a Misano di Gera d’Adda per il vescovo Antonio che
nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo domenica 21 agosto ha
celebrato la messa delle 10.30. Con lui, sull’altare, il
segretario don Flavio Meani ed il collaboratore parrocchaile,
il fornovese don Giambattista Aresi. Fra i banchi, in
rappresentanza dell’amministrazione comunale, il vicesindaco
ed assessore all’ambiente Piero Pilenga e l’assessore
all’urbanistica Andrea Degani (assente invece il sindaco Daisy
Pirovano perché in vacanza).
È stato il parroco don Gianfranco Castelli a dare il benvenuto
al presule, all’inizio della celebrazione, allietata dai canti
del coro parrocchiale: «Da tempo lei voleva venire nel nostro
paese all’ombra del santuario – ha detto don Gianfranco
rivolgendosi al vescovo –. Siamo tutti felici di accoglierla
in questo giorno, fuori dalle solennità. Certo, se questa
visita fosse avvenuta nel corso dell’anno pastorale avrebbe
trovato la chiesa piena. Però anche oggi siamo in tanti e
siamo qui per raccomandarci alla sua preghiera affinché la
nostra comunità riprenda il proprio cammino pastorale con
maggior vigore».
Pronta la risposta del vescovo: «Mi scuso perché non si dice
che si va a visitare una parrocchia solo due giorni prima di
farlo ma era da più di un mese che non celebravo una messa
nelle nostre parrocchie e Misano, dal quale sono passato molte
volte senza fermarmi mai, mi sembrava il posto giusto».
Nell’omelia mons. Antonio ha affrontato i temi della salvezza
e del rapporto con il Signore. Un rapporto che non è
costrittivo nei nostri confronti. «Dio –ha detto – non ci
forza a credere, né ad entrare per la porta della salvezza,
che è stretta, quasi fosse un imbuto. Dio rispetta il cuore
dell’uomo e non ci costringe ad entrare in relazione con lui.
Siamo noi che dobbiamo provare la gioia di averlo conosciuto
mettendo al centro delle nostre vite la vera forza del
vangelo, come ci dice di fare papa Francesco».
Al termine della messa don Gianfranco, dopo aver rinnovato al
vescovo l’invito a visitare Misano ogni volta che lo vorrà, ha
ricordato gli impegni della settimana, che culminerà con il
ricordo, nella messa delle 10.30 di domenica 28 agosto, di tre
ex parroci misanesi: don Giuseppe Baroni, don Felice Sbarba e
don Alessandro Battaglia.
Dopo la celebrazione eucaristica, il vescovo si è recato in
oratorio, per un aperitivo offerto dalla parrocchia, nel corso
del quale ha potuto incontrare e salutare i fedeli misanesi.
f.c.
Pastorale giovanile, tre anni
segnati dal Sinodo
Di ritorno dall’esperienza di Cracovia e dalle altre attività
estive, riprende il filo della programmazione e della proposta
anche per la pastorale giovanile. Sono già stati pubblicati
diversi materiali orientativi sul prossimo anno oratoriano e a
breve l’ufficio rilascerà i due sussidi Cittadini del cielo
per la fascia giovanile e Gente che dà sapore per gli
adolescenti: da diversi anni questi materiali fungono da
provocazione e sostegno alle iniziative di formazione e
catechesi e si affiancano al resto della produzione annuale.
Logo, tema, locandina, schemi di preghiera e altri supporti
sono già on line, accanto al brano musicale che è stato
coniato ad hoc sulle corde dell’icona biblica del sale, della
luce e della città.
A breve saranno messi a disposizione anche i primi materiali
che riguardano il Sinodo dei giovani che avrà un logo
dedicato, ma soprattutto una prima programmazione per il
biennio 2016-2018. L’assemblea oratori dell’8 settembre in
seminario sarà occasione preziosa per condividere l’intuizione
del Vescovo e costruire i primi passi verso l’esperienza
sinodale, coinvolgendo innanzitutto i sacerdoti, naturalmente
primi responsabili dell’annuncio del Vangelo ai più giovani.
Mons. Napolioni ha voluto lanciare una sfida grande che non
può restare disattesa né ridursi ad una serie di momenti
formali e quindi di per sé inutili. Al contrario anche in
Sinodo potrà essere un periodo di domande e risposte, di
percorsi fatti insieme, di prospettive che interessano
l’intera comunità cristiana ed il territorio umano nel quale
vive.
Molto c’è ancora da pensare e da costruire: ogni progetto,
ogni idea suppone il contributo di quanti desiderano
convergere e aiutare ed è proprio dell’indole sinodale
costruirsi in itinere. Un progetto ed un programma troppo
dettagliati suonerebbe come impositivi; un’idea troppo vaga
come inconcludente ed astratta. I primi mesi serviranno
proprio ad abitare la giusta dimensione dell’iniziativa che
prenderà corpo dalla Settimana dell’educazione 2017 (fine
gennaio) e vorrà riorientare gli appuntamenti classici
nell’orizzonte di una forte interlocuzione con i più giovani
sul futuro e sulla loro appartenenza alla Chiesa. Nel
messaggio agli Oratori il Vescovo ha insistito sulla
condivisione della fase preparatoria, accanto alla
sollecitazione circa le esperienze comunitarie e la ripresa
delle metafore del discorso della montagna che seguono
immediatamente le Beatitudini.
Mentre si lavorerà in queste direzioni, la pastorale giovanile
diocesana avrà a che fare con altri campi di lavoro: la
costruzione con le altre diocesi lombarde dei percorsi
condivisi (progetti educativi, di ricerca e ovviamente
l’estate 2017), la sussidiazione dei tempi liturgici per fasce
d’età, i cammini di formazione dentro e fuori l’Oratorio,
l’attenzione ai linguaggi espressivi (teatro, musica..)… sino
alle questioni più cruciali: la sussidiarietà delle proposte e
il coinvolgimento dei territori, la mistagogia e l’iniziazione
alla fede giovanile, l’istanza vocazionale della pastorale
giovanile, il fabbisogno educativo degli Oratori, la terza
annualità “Giovani insieme” e la problematica della direzione
degli ambienti educativi parrocchiali, feriale e progettuale,
il lavoro dentro il tavolo giovani voluto dal Vescovo Antonio.
Come negli anni scorsi, l’Ufficio diocesano si avvarrà di
preziose collaborazioni, alcune professionali ed altre
volontarie, orientate nella direzione di qualificare un
servizio di pensiero e azione utile alle esperienze concrete
delle comunità cristiane. Sarà incrementato l’uso dei social
non solo sul versante informativo, ma anche su quello
formativo, consentendo l’accesso a tutti i materiali dalla
piattaforma focr.it.
Un ultimo pensiero, certo non peregrino: se sinodo significa
cammino condiviso e se comunione è il cuore della chiesa e
dunque di ogni attività pastorale, l’anno che si apre, non
sarà privo della presenza tutta speciale di un fratello ed
amico che segue da sempre la pastorale giovanile diocesana:
don Giampaolo Rossoni che ricorda a tutti il mistero della
vita donata proprio quando non sa imporsi né urlare.
Don Paolo Arienti
incaricato diocesano per la pastorale giovanile
Il tema dell’Anno Oratoriano 2016-2017
Grazie ai migranti la cura
delle aree verdi di Cremona
Attività di volontariato nelle aree verdi della città di
Cremona per i migranti ospiti alla Casa dell’Accoglienza. Un
impegno che sempre più li vede attivi nella manutenzione dei
giardini pubblici e delle aree verdi della città.
Così, dopo i lavori che li hanno visti all’opera per la
verniciatura della panchine di piazza Roma e per quelle del
parco del Vecchio Passeggio, nei giorni scorsi, muniti delle
necessarie attrezzature e seguendo le indicazioni degli
addetti del Servizio Verde Pubblico del Comune, hanno svolto
interventi di scerbatura nelle aiuole dei giardini di piazza
Castello e in quelle di via 1° Maggio (in foto).
Altri lavori di manutenzione di aree verdi proseguiranno anche
nelle prossime settimane nel resto dei quartieri cittadini.
«Si tratta di un importante opera di volontariato e
ringraziamo la Caritas per la disponibilità nell’accoglienza e
integrazione dei migranti», commentano al riguardo le
assessore del Comune di Cremona Alessia Manfredini (Ambiente)
e Rosita Viola (Vivibilità Sociale). «L’obiettivo – precisano
ancora le due assessore – è favorire i percorsi di
integrazione, arricchire la conoscenza del territorio,
contribuire all’apprendimento di competenze e professionalità,
oltre a stimolare un impegno per la cura dei beni comuni della
nostra città attraverso azioni concrete a favore dell’intera
comunità».
Tutto ciò è reso possibile grazie all’intesa tra il Comune di
Cremona e la Caritas diocesana e che prevede attività
volontarie a favore della collettività.
«Questo non accade solo a Cremona – sottolinea don Antonio
Pezzetti, direttore di Caritas Cremonese – ma in molte delle
realtà dove i migranti sono ospitati: come, ad esempio, a
Pessina Cremonese, Villarocca o Cingia de’ Botti. In accordo
con le realtà locali, ma anche per aiutare qualche privato.
Accanto a quanti sono accolti con il progetto Sprar e godono
di una “borsa-lavoro”, c’è anche l’impegno di tutti gli altri
che sono ospitati nelle nostre strutture, e svolgono questi
lavori come volontariato».
«Sicuramente – conclude don Pezzetti – si tratta di un bel
segno. Non è solo questione di far qualcosa per occupare il
tempo, ma dimostrare le proprie capacità e il proprio
desiderio di contribuire al bene comune: oggi come volontari,
domani magari con un lavoro».
Cremona in controtendenza in
Lombardia, nel 2015 aumentate
le offerte deducibili per i
sacerdoti
Nelle scorse settimane il Servizio di promozione del sostegno
economico alla Chiesa Cattolica ha inviato a tutti gli
incaricati diocesani un dettagliato rendiconto relativo alle
offerte deducibili per i sacerdoti: uno dei pilastri, insieme
al più noto 8xmille, del sostegno economico alla Chiesa da
parte dei fedeli. Secondo i dati centrali nel 2015 in diocesi
di Cremona sono state effettuate 720 offerte (contro le 780
dell’anno precedente) per un totale di 66.651,20 euro (contro
i 65.989,70 euro dei dodici mesi precedenti). In pratica sono
state registrate un minor numero di donazioni, ma di importi
superiori rispetto al 2014. Un più 1% che pone la nostra
diocesi, insieme a quella di Vigevano (+20%) fra le più
virtuose della Lombardia. Milano infatti registra un -9,5%,
Bergamo un -8,8%, Brescia addirittura un -14,9%, Como un -11,
6%, Crema un -8,1%, Lodi un -10,9%, Mantova un -12,6%, Pavia
un -12,3%.
In diocesi di Cremona le parrocchie più generose rispetto
sempre alle offerte deducibili sono Cassano d’Adda con 49
erogazioni (45 nel 2014) per 3.700 euro (3.080,00 euro nel
2014), Rivolta d’Adda con 27 erogazioni (nel 2014 erano state
22) per 1.783 euro (1.305,00 euro nel 2014), Viadana con 26
erogazioni (29 nell’anno precedente) per 1.193,20 (1.742,50
euro nel 2014), Caravaggio con 25 erogazioni (35 nel 2014) per
5.163 euro (3.911,70 nel 2014), Pandino con 22 (29 nel 2014)
per 610 euro (910 euro nel 2014). Nella città di Cremona con
le sue 22 parrocchie nel 2015 ci sono state 224 offerte (233
nel 2014) per 26.692,50 euro (27.649,50 euro nel 2014). Degne
di menzione per generosità nel 2015 anche le comunità di
Castelleone con 23, Brignano Gera d’Adda con 20 offerte,
Soresina con 14, Pizzighettone con 14 e Fornovo san Giovanni
con 11. Tra le piccole comunità da rimarcare San Martino
dall’Argine con 11 offerte e Castelvisconti con 6 offerte.
«Trasparenza ed equità sono i pilastri di questo sistema
attivo dal 1989» assicura don Claudio Rasoli, nuovo
responsabile diocesano del Servizio per la promozione del
Servizio economico alla Chiesa, al quale abbiamo rivolto
alcune domande chiarificatrici.
Che cosa sono le offerte deducibili per i sacerdoti?
«Sono erogazioni liberali che mirano al sostentamento di tutti
i 36.500 preti diocesani italiani: 33.000 in servizio attivo,
3.000 a riposo perchè anziani o malati e 500 fidei donum .
L’espressione offerte per il sostentamento del clero risale al
1989, quando questa nuova possibilità di condivisione
ecclesiale entrò in vigore. Come nelle comunità cristiane
delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità,
in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del
Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Ogni fedele che
dona non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo
parroco, ma a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità
più piccole e meno fortunate del nostro Paese»
Le parrocchie già contribuiscono al mantenimento del prete.
Non basta questa forma di sostentamento?
«Ogni sacerdote può trattenere per sé dalla cassa parrocchiale
0,0723 euro (140 vecchie lire) al mese per abitante. Metà
delle circa 25.600 parrocchie italiane sono molto popolate e
ai sacerdoti non manca il necessario. Ma l’altra metà conta in
media 1.000 abitanti e i pastori ricevono 72,30 euro mensili,
o anche meno. Per questo vengono in aiuto le offerte per i
sacerdoti da tutti gli altri fedeli italiani. Così si fa
perequazione, cioè parità di mezzi e trattamento».
Quant’è il fabbisogno annuale della Chiesa Cattolica italiana
per i sacerdoti? Quant’è il mensile di preti e vescovi?
«Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del
clero è di 555,2 milioni di euro (anno 2014). Si tratta di
assicurare ai 36 mila preti diocesani un minimo di 860 euro
netti al mese, destinato ad un sacerdote appena ordinato, che
arrivano a 1.383 euro netti per un vescovo ai limiti della
pensione».
Perché donare l’Offerta per i sacerdoti, se c’è l’8xmille?
«Le offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con
gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984. Ma se
l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi
lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa
Cattolica, le offerte sono uno strumento ancora poco usato,
forse anche perché richiedono un contributo personale in più.
Oggi le offerte non arrivano a coprire il fabbisogno per il
sostentamento del clero. E l’8xmille lo garantisce in modo
determinante. Ma le offerte sono un segno della vita
ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena
promuoverle»
Perchè sono dette offerte deducibili?
«Perché chi le versa può dedurle dalle tasse (fino a 1.032, 91
euro, cioè 2 milioni di vecchie lire, ogni anno). L’offerta
versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi
indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei
redditi da presentare l’anno seguente. Occorre conservare la
ricevuta del versamento per i successivi cinque anni solari».
Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Insieme ai
sacerdoti, si hanno a disposizione 4 modalità:
1 – Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il
versamento alla posta.
2 – Carta di Credito
Grazie alla collaborazione con Cartasì i titolari di questa
carta di credito possono inviare l’Offerta, in modo semplice e
sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure
collegandosi al sito Internet www.insiemeaisacerdoti.it
3 – Versamento in banca
Gli sportelli delle principali banche italiane sono
disponibili a ricevere un ordine di bonifico a favore
dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero-Erogazioni Liberali
(elenco banche www.insiemeaisacerdoti.it).
4 – Istituti Diocesani
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli
Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti
Diocesani Sostentamento Clero www.insiemeaisacerdoti.it).
Il 19 agosto al
Meeting di Rimini
via
il
Al via venerdì 19 agosto, alla Fiera di Rimini, la 37ª
edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, dedicata
quest’anno al tema “Tu sei un bene per me”. Come sempre
saranno molti i cremonesi, di tutte le età, che prenderanno
parte alla kermesse emiliana che continuerà sino a giovedì 25
agosto.
La giornata inaugurale
A inaugurare l’edizione 2016 del Meeting sarà, venerdì 19
agosto, il Presidente della Repubblica italiana, Sergio
Mattarella. Altro appuntamento di particolare significato
della giornata lo spettacolo serale “Un solo Canto”: sul palco
insieme a Tosca la soprano libanese Tania Kassis e la giovane
interprete siriana Mirna Kassis (stesso cognome, ma
provenienze molto differenti). La produzione inedita, curata
dall’attore e regista teatrale Massimo Venturiello, è un
viaggio poetico-musicale che ripercorre una delle tragedie di
oggi: la fuga dei rifugiati dalle terre della guerra, delle
esecuzioni sommarie e del terrorismo. A questi milioni di
persone non resta che elevare un “solo canto” di speranza.
I numeri 2016
Sono oltre un centinaio gli incontri proposti quest’anno nel
contesto del Meeting di Rimini, 18 le esposizioni (sommando le
7 mostre del Meeting, le 10 proposte di “Esperienze e
percorsi” e “What? What’s Human About Technology”), 14 gli
spettacoli, 22 le manifestazioni sportive. I relatori che
interverranno ai diversi incontri sono in tutto 271.
Durante la settimana del Meeting circa 2.200 persone
(provenienti da ogni parte del mondo, e tra loro anche alcuni
cremonesi) impegneranno gratuitamente energie, competenze e
anche ferie per consentire lo svolgimento della
manifestazione. A completare il quadro più di 400 persone (in
maggioranza universitari) che durante il “pre-Meeting” (dal 10
al 18 agosto) hanno lavorato per l’allestimento della Fiera.
A Rimini Fiera 130.000 metri quadrati sono occupati dal
Meeting per le molteplici proposte della manifestazione: di
questi 21mila per la ristorazione. Fuori dal grande
contenitore fieristico saranno inoltre proposti due spettacoli
(al Teatro
sportive.
Novelli
di
Rimini)
e
alcune
manifestazioni
Da segnalare che un’intera area del Meeting (4.500 mq) è
dedicata ai bambini: ogni giorno giochi, canti e balli,
animazione, laboratori, incontri e spettacoli. Il Villaggio
propone anche due mostre: “Diario di volo di Antoine de SaintExupéry e del suo Piccolo Principe” e “Oggi voglio portarvi
tutti in Paradiso” (sulla storia del Perdono di Assisi e degli
inizi della fraternità francescana).
L’edizione numero 37
“Tu sei un bene per me” è il titolo della 37ª edizione del
Meeting. Un titolo che vuole essere – come precisa Emilia
Guarnieri, presidente dalla Fondazione Meeting – «il
suggerimento per una verifica: se è ragionevole affermare che
l’altro è un bene per me, è anche sperimentabile?». Domanda
attuale e impegnativa, in un tempo nel quale «si sgretolano
modelli di convivenza sociale e civile che sin qui hanno
garantito il bene comune». «L’altro, il diverso, ciò che è
“fuori” – continua Guarnieri – appare come una minaccia, viene
visto e considerato in un’ottica per lo più strumentale e
utilitaristica».
«Quando abbiamo scelto questo tema, un anno fa – spiega ancora
la presidente del Meeting – non potevamo immaginare quale
sarebbe stata l’attualità di un titolo simile”. «Tutto si sta
ri-conflittualizzando in maniera sempre più forte. Vogliamo
per questo continuare sulla scia indicata da Papa Francesco
che ci esorta sempre a guardare all’altro come a un
bene». «Dicendo “Tu sei un bene per me” vogliamo ribadire che
“non solo posso tollerarti, convivere con te, ma addirittura
riconoscere che tu sei un bene” – precisa Emilia Guarnieri,
secondo cui il bene «o è sperimentato e sperimentabile o
altrimenti non è credibile».
La storia dell’evento
Alla fine degli anni ’70 alcuni amici di Rimini che
condividevano l’esperienza cristiana realizzarono il desiderio
di incontrare, conoscere e portare nella loro città tutto
quello che di bello e buono c’era nella cultura del tempo.
Così, nel 1980, ha origine il Meeting per l’amicizia fra i
popoli, promosso dall’omonima fondazione. Un incontro tra
persone di fede e culture diverse; un luogo di amicizia dove
costruire la pace, la convivenza e l’amicizia fra i popoli;
una trama di incontri che nascono da persone che mettono in
comune una tensione al vero, al bene, al bello.
Da allora ogni anno a Rimini arrivano grandi personaggi della
politica, manager dell’economia, rappresentanti di religioni e
culture, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti
dello scenario mondiale. Storie di uomini al centro di
incontri, mostre, spettacoli e eventi sportivi. La cultura al
Meeting si esprime come esperienza, originata dal desiderio di
scoprire la bellezza della realtà. Tutto questo nei sette
giorni dell’appuntamento di fine agosto, diventato negli anni
il festival culturale più frequentato al mondo.
Il Meeting on-line
Il Meeting non è mai stato così social come quest’anno. Per la
prima volta sarà infatti possibile seguire tutti gli incontri
della manifestazione in diretta streaming sul canale Youtube.
#meeting2016 sarà l’hashtag ufficiale XXXVII edizione, che
farà da punto di riferimento per tutti gli aggiornamenti,
curiosità, notizie, anticipazioni, contenuti multimediali,
interviste, commenti e vita del Meeting in tempo reale, da
seguire su Facebook, Twitter, instangram, Youtube, Flickr e
Linkedln.
Nuovo formato per il Quotidiano Meeting, il giornale che viene
distribuito in Fiera a tutti i visitatori e sarà disponibile,
tutte le mattine, anche online sul sito della manifestazione.
Torna, inoltre, ilsussidiario.net-TgMeeting, il telegiornale
ufficiale della manifestazione con un appuntamento giornaliero
in onda alle 21.
Il sito internet ufficiale del Meeting
Pastorale vocazionale, le
iniziative del prossimo anno
L’èquipe di pastorale vocazionale della diocesi, guidata dal
nuovo incaricato, don Davide Schiavon, vicario della Beata
Vergine di Caravaggio in Cremona, ha formulato alcune piste di
lavoro per i prossimi mesi. Si tratta di proposte che tengono
conto dei pareri espressi da molti sacerdoti e religiosi.
Per introdurre l’anno saranno organizzati quattro incontri per
adolescenti e giovani, dai 16 anni in su, nelle macrozone
della diocesi, le sere dei venerdì di ottobre. Durante questi
appuntamenti,
il
vescovo
Antonio
avrà
modo
di
parlare
direttamente ai ragazzi, presentare le idee guida del Sinodo
dei Giovani e lanciare un messaggio vocazionale che faccia da
apripista alla pastorale più ordinaria dell’équipe . Gli
incontri avranno luogo:
Venerdì 7 ottobre a Casalmaggiore per le zone 9, 10 e 11
Venerdì 21 ottobre presso la parrocchia “Beata Vergine
di Caravaggio” a Cremona per le zone 6, 7 e 8
Venerdì 28 ottobre a Mozzanica per le zone 1 e 2
Venerdì 4 novembre a Soresina per le zone 3,4 e 5
Come già anticipato, l’azione ordinaria dell’équipe
vocazionale, composta da don Schiavon, fra Giorgio dei
Cappuccini e suor Stefania della Adoratrici, con il
coordinamento di don Paolo Arienti, propone un’opera di aiuto,
integrazione e affiancamento alle catechesi ed alle iniziative
già in atto nelle parrocchie, prima ancora che iniziative
autonome e centralizzate.
Concretamente l’équipe si mette a disposizione per:
incontri di catechesi
Interventi durante le S. Messe domenicali (anche al di
fuori, anzi, meglio se al di fuori di occasioni
canoniche, come la giornata del Seminario o delle
vocazioni).
Ritiri di Avvento e Quaresima
Campi parrocchiali, invernali o estivi, feste varie
parrocchiali
Un pomeriggio (magari di domenica pomeriggio, o su
richiesta) in cui si vogliano radunare bambini e ragazzi
Per i sacerdoti che ne ravvisino la necessità, l’èquipe è
disposta a mantenere un contatto diretto con giovani che si
siano dimostrati particolarmente sensibili e recettivi a un
discorso cristiano più intenso
Non mancheranno poi collaborazioni con FOCR, Azione Cattolica
e altri enti, uffici, associazioni diocesane per inserire
momenti e accentuazioni vocazionali ad iniziative già in
programma.
Come messaggio direttamente fruibile dai ragazzi, è già attivo
un
sito,
anzi
due,
www.vocazionicremona.it,
e
www.diocesidicremona.it/vocazioni/ contenenti varie sezioni
per aiutare i giovani a capire meglio le dinamiche della
vocazione attraverso:
la descrizione dei segnali, dei dubbi, delle domande e
delle possibili risposte che si affacciano durante una
possibile chiamata da parte del Signore.
Brochure scaricabili, distinte per categorie (medie,
superiori, diciottenni, universitari, lavoratori,
vocazioni al femminile), che si possono stampare e
distribuire in oratorio, per offrire concreti spunti di
riflessione su come decodificare i segnali che Dio ci
manda.
La presenza di brani biblici, video di testimonianze
vocazionali spunti per una lettura personale in merito
alla vocazione.
La possibilità di interloquire privatamente, via mail,
con i componenti dell’équipe vocazionale.
La possibilità di scaricare sussidi e schede di taglio
vocazionale per la catechesi, sempre distinti in base
alle varie fasce di utenza, da utilizzare direttamente
in parrocchia
Altre iniziative (ritiri e incontri nelle zone, appositamente
organizzati dall’équipe), saranno messi in campo più avanti,
anche alla luce dell’interesse e delle richieste che
emergeranno dalle parrocchie.