In autobus - ATR Agenzia per la mobilità della provincia di Forlì
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In autobus - ATR Agenzia per la mobilità della provincia di Forlì
MDmagazine n°13 mobilità e dintorni MD Mobilità e dintorni - Magazine di mobilità sostenibile - n. 13/2010 Direttore responsabile: Pier Luigi Bazzocchi - Editore: Sapim, Forlì - Stampa: Stabilimento Tipografico dei Comuni, Santa Sofia (FC) Poste Italiane SpA sped. in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì – Aut. Trib di Forlì 4/2000 Variazioni in attesa di registrazione presso il Tribunale di Forlì, come da istanza presentata il 30/1/2008 Editoriale Il Trasporto Pubblico guarda avanti A Sarsina per scoprire cosa c’è oltre Plauto Doppio microfono Da Forlì a Cesena con la linea 92 Idee in movimento il carnevale degli Spok Frevo e la Patagonia di Chatwin In autobus Ambra Angiolini nascita di un’attrice atr muove la gente promuove l’ambiente 2010 Atr aderisce al progetto Impatto Zero MDmagazine mobilità e dintorni n°13 maggio/giugno 2010 Indice MD Mobilità e dintorni Magazine di mobilità sostenibile Registrazione Tribunale di Forlì 4/2000 Variazione e successive del Tribunale di Forlì, del 06/10/2009. Direttore responsabile Pierluigi Bazzocchi Direttore editoriale Fausta Emiliani Comitato di redazione Pierluigi Bazzocchi, Fausta Emiliani, Laila Errani, Giulio Guerrini, Adriano Marchi In redazione Alessandra Catania, Fausta Emiliani, Elisabetta Canali Coordinamento editoriale Sapim, Forlì Progetto grafico Tuttifrutti, Ravenna Impaginazione Sapim, Forlì Fotografie Archivio Atr, Fabio Blaco, Alessio Cavallucci, Enrico Filippi, Stampa Stabilimento Tipografico dei Comuni, Santa Sofia (FC) Editore Sapim, Forlì MD protegge l’ambiente: è stampato su carta riciclata al 100% e inoltre riduce e compensa le emissioni di CO2 con la tutela di 5.300 mq di foresta nel Parco del Ticino. Per comunicare con Atr * *tariffa massima 11,88 euro/cent + Iva al minuto da ogni telefono fisso; dai cellulari il costo è come da piano tariffario dell’operatore L’editoriale Pag. 3 AVM: il TPL guarda avanti Il territorio romagnolo crescerà insieme al trasporto pubblico L’intervista in autobus Pag. 4 Ambra Angiolini: brava, bravissima Una delle giovani attrici emergenti nel panorama italiano Gli itinerari del cuore Pag. 6 Sarsina, dove Plauto vive ancora Un viaggio alla scoperta di questa piccola perla antica Riflettori su Atr La tramvia Forlì - Cesena: la nuova frontiera della mobilità Pag. 8 Un convegno mette a confronto esperti e amministratori sul nuovo progetto di trasporto pubblico La flotta Atr continua a rinnovarsi Pag. 10 11 nuovi autobus alimentati a metano sulle linee urbane di Forlì e Cesena Mobilità e ambiente Pag. 11 Sostenibilità del TPL a convegno a Cesena Come ridurre consumi, costi e impatto ambientale Doppio microfono Pag. 12 Forlì e Cesena andata e ritorno La linea 92 Condividiamo il viaggio Pag. 14 La sfida della mobilità: amministratori a confronto Gli assessori alla mobilità di Forlì e Cesena parlano a MD Idee in movimento Pag. 15 Spunti e novità sulla cultura del viaggio Editoriale AVM: il TPL guarda avanti di Ubaldo Marra Presidente AVM Spa Raccolgo con piacere l’invito rivoltomi a raccontare, per i lettori di MD (rivista a me cara per averla fondata e diretta per molto tempo), la recente cronistoria della società di gestione, nella consapevolezza che essa si intreccia con quella dell’intero sistema del trasporto pubblico nella nostra provincia. Il coraggio e la capacità di intravedere scenari lontani non ci sono mai mancati e quindi si può dire – a ragione – che spesso nella nostra realtà territoriale abbiamo anticipato eventi, che, puntualmente, sono stati caratterizzati dal mondo del Trasporto pubblico locale (TPL), negli ultimi anni. Non a caso possiamo rivendicare i primi esempi di società miste pubblico – privato che, ormai oltre 12 anni fa, negli anni ’90 sono stati un esempio di perfetta integrazione tra efficienza e sviluppo dei servizi. Rimane – oggi – il rammarico di non aver potuto proseguire quell’esperienza, per un quadro legislativo che non ha promosso pienamente i processi di liberalizzazione, accompagnati da una efficiente capacità di regolazione del mercato. è poi vero che il nostro bacino ha visto le prime esperienze di gare nel settore del Tpl, con la conseguenza, forse non sempre positiva, di mettere a nudo, da un lato le contraddizioni del settore, sempre diviso tra volontà di sviluppo e difesa corporativa a tutti i livelli e, dall’altro lato l’assenza di certezze economico-finanziarie, in grado di rilanciare il ruolo delle aziende, nel contesto più generale di politiche alternative nella mobilità. Anche guardando le prospettive future, va detto che siamo stati tra i primi ad ipotizzare percorsi di aggregazione per bacini contigui, in grado di realizzare progetti industriali che puntino allo sviluppo dei servizi, unitamente al contenimento dei costi. Per questo, si può puntare alla realizzazione della holding romagnola, insieme alle consorelle di Ravenna e Rimini, con l’obiettivo di ricercare sinergie utili per offrire un servizio migliore agli utenti, ma anche con l’obiettivo di guardare al mercato futuro, non solo della nostra regione o del nostro paese. Quella romagnola, infatti, è una realtà territoriale estremamente interessante con grandi prospettive, anche nel campo turistico; un mercato tutto da scoprire e rilanciare, perché può vantare infrastrutture importanti, come gli aeroporti di Rimini e Forlì, nonchè il porto di Ravenna, pronto a rilanciarsi nel settore delle crociere: una forte sinergia, quindi, tra le diverse modalità di trasporto che, unitamente alle infrastrutture ferroviarie già esistenti e quelle che potrebbero (per non dire dovrebbero) essere realizzate, possono contribuire al grande rilancio economico per l’intero bacino romagnolo. AVM si pone, quindi, quale interlocutore che vuole essere protagonista delle grandi sfide che, necessariamente, il prossimo decennio porrà a chi saprà trasformare gli attuali momenti di crisi economica internazionali in una opportunità di sviluppo locale. L’intervista in autobus Ambra Angiolini: brava, bravissima! Sembrano passati secoli da quando Ambra, al secolo Ambra Angiolini, ballava negli studi di Non è la Rai insieme ad altre 200 ragazze, per essere scoperta e lanciata di lì a poco da Gianni Boncompagni. Adesso Ambra è cresciuta ed è una delle giovani attrici italiane più promettenti di Alessandra Catania Ambra è e sarà sempre nell’immaginario collettivo di molti di noi, se non altro perché per quattro anni ha dominato il pomeriggio televisivo italiano tra il 1992 e il 1996, una ragazzina che, seppur guidata da Gianni Boncompagni, aveva già quella verve e quello spirito che abbiamo ritrovato in questi ultimi anni, scoprendola al cinema come attrice per registi importanti come Ozpetek e a teatro, dove sta affrontando un’importante prova, portando in scena l’opera di Stefano Benni “La misteriosa scomparsa di W”. MD l’ha incontrata al Teatro Comunale di Cervia. 4 ) In televisione come ballerina, anche se inizialmente le cose che dicevi non erano proprio le tue. Ma ti immaginavi di avere così tante cose da dire, cose tue, soprattutto su argomenti importanti per i giovani e non solo? In realtà no. Quello che si vedeva all’inizio non ero io, era una cosa che si trasformava li, c’era qualcosa che avevo dentro, che è poi quello che ho cercato dopo le prime esperienze televisive. Non ho mai avuto l’ambizione di essere capita, e non cerco la verità. Ho sempre cercato di dare dei segnali. E questo modo di concepire la comunicazione è alla base di tutto “Non ho mai avuto l’ambizione di essere capita, ho cercato di dare dei segnali” il mio percorso e di tutte le cose che ho fatto. Oggi mi sembra tutto un po’ pigro, soprattutto in questo paese un po’ geriatrico dove tutto quello che si dice è già vecchio. Io invece voglio trovare cose nuove da dire, vado avanti con coraggio e cerco di imparare e di colmare i miei limiti. Quando vuoi fare certe cose tutti di scoraggiano e ti dicono di stare a casa, ai giovani vorrei dire di andare avanti per la loro strada, di non abbattersi e di impegnarsi in quello che vogliono fare. ) Quindi, cinema e teatro sono arrivati così. Ci racconti come hai incontrato questi mondi tanto diversi? C’è una frase di Anna Magnani che dice “non so se ho talento, so che ho l’urgenza di incontrare le donne che ho dentro di me.” Ecco, per me è stata la stessa cosa. Ho sempre pensato a cosa volevo veramente dire, per questo ho sempre scelto e preparato le cose da dire, e in questo approccio si inseriscono sia il cinema che il teatro. Diciamo che mi piace cercarmi senza avere certezze su quello che troverò. Affronto i miei personaggi con coraggio. L’unica volta in cui mi sono sentita a disagio è stata in occasione del film Bianco e Nero diretto da Cristina Comencini, perché non mi ha permesso di mettere il tacco, ho messo delle ballerine bruttissime, cosa che non avrei mai fatto dato che adoro le scarpe con il tacco. ) Adesso è in tournée con La misteriosa scomparsa di W. Di cosa parla questo spettacolo? È difficile da raccontare, la scena è scarna, fatta di suggestioni, perché deve aiutare a far emergere il sentimento del monologo della vita di una donna che ha perso il senno e cerca di liberarsi da paure e da persone che le hanno fatto male, lei è una donna sospesa nel dolore, in situazioni tragicomiche. Avevo già letto Benni in passato e quando mi è stata data la possibilità di recitare qualcosa di suo, mi ci sono buttata a capofitto. La sua è una scrittura fiume, ironica, piena di trappole letterarie. Io ho cercato di rendere più umano questo personaggio, l’ho semplificato per arrivare più facilmente al pubblico. E devo dire che ancora scopro delle cose nuove ogni sera. ) Qual è il suo rapporto con il viaggio? Sono stata anni sugli autobus, abitavo in periferia. Andavo tanto anche a piedi e ci vado ancora anche perché abito in un posto dove tutto è raggiungibile facilmente, anche in bicicletta. Non prendo l’aereo, mi fa paura. Forlimpopoli fa storia con il teatro Già nel 1821 esisteva all’interno della Rocca di Forlimpopoli una sala adibita a teatro, tuttavia nel 1861 la comunità di Forlimpopoli propose la realizzazione, ex novo, di un grande teatro da collocarsi in un’area non edificata a ridosso della Loggia della Misura. Purtroppo la proposta venne respinta, quindi si ripiegò su un riadattamento della sala teatrale, funzionante nella Rocca già da vari decenni. I lavori di ampliamento iniziarono nel 1877, su progetto di Giacomo Fabbri e il teatro venne inaugurato nel 1882 e dedicato a Giuseppe Verdi. Nel 1920 il Teatro venne concesso per rappresentazioni cinematografiche. Il teatro restaurato e ampliato è stato inaugurato nel 1982. Il teatro Verdi è passato alla storia per l’impresa del Passatore che nel 1851 rapinò gli spettatori presenti. Le linee che transitano per Forlimpopoli Sono ben 8 le linee di autobus che si attestano a Forlimpopoli nel periodo invernale e 4 nel periodo estivo. La linea suburbana 92 e la extraurbana 125 parte da Forlì per Cesena; la linea 133 dopo la partenza da S.Sofia raggiunge Cesena transitando da Forlimpopoli; la linea 134 che da Forlì raggiunge Bertinoro e Polenta; la linea 136 che serve le località di Mensa Matellica, S.Pietro in Guardiano, S.Maria Nuova, Forlimpopoli per fare capolinea a Forlì; la linea 137 effettua una corsa al giorno di andata e ritorno di collegamento da Borello a Forlì transitando da Forlimpopoli; le linee 121 e 122 della cosiddetta Rete Artusiana, che collegano Forlimpopoli con S.Pietro ai Prati, Melatello, S.Maria nuova, S.Pietro in Guardiano,la prima, e Selbagnone, Fratta Terme, Meldola fino all’IRST la seconda. In estate, le linee in funzione sono: la 92, la 134, la 137 e la 130 che collega Meldola e Forlimpopoli a Cervia, Pinarella e Cesenatico. Per ulteriori informazioni, rivolgersi al Punto Bus di Forlì Via Spadolini 21, oppure al n° 199.11.55.77. 5 Gli itinerari del cuore Sarsina, dove Plauto vive ancora Una piccola città di origine antichissima, che ha dato i natali ad uno dei principali drammaturghi dell’epoca latina, Tito Maccio Plauto, e che ogni estate celebra questo suo illustre cittadino con un festival di livello internazionale. Ma Sarsina è anche spiritualità grazie alla leggenda di San Vicinio “Fondata dagli umbri e portata dai romani allo splendore, Sarsina nasconde ancora molto della sua storia” La vallata del Savio , che negli scorsi numeri abbiamo già percorso, nasconde un’altra piccola grande perla, segno ulteriore dell’importanza di quella linea tracciata dai romani nella loro conquista dei territori abitati dalle originarie popolazioni italiche. Sarsina, fondata dagli umbri tra il VI e il IV secolo a.C., già nel III secolo a.C. governava un grande stato al di qua e al di là del crinale appenninico che comprendeva alcune vallate romagnole e l’alto Tevere. 6 Dopo due impegnative campagne militari, Sarsina fu sottomessa dai Romani (266 a.C.) che le garantirono una certa autonomia, conferendole lo status di civitas foederata (città alleata). Nel 225 a.C., durante la guerra tra Galli e Romani, i Sassinates, unitamente agli Umbri, fornirono all’esercito romano 20.000 soldati. Ed è proprio in questo periodo che nasce Tito Maccio Plauto (254 a.C.), poeta e commediografo che ha lasciato un grande patrimonio letterario fatto di 21 commedie ancora oggi rappresentate. La conquista romana portò ad una consistente riorganizzazione architettonica della città: venne costruita la cinta muraria, ancora oggi visibile, il foro, centro sociale e politico della città, solo in parte ricalcato dall’attuale piazza Plauto, i due complessi termali, uno nell’area del vecchio Foro Boario, sorto sui resti di una domus repubblicana, l’altro nelle adiacenze della via Linea Gotica. La vera ascesa economica e lo sviluppo urbanistico maturarono nella prima metà del I secolo a.C. dopo che la guerra sociale aveva recato a tutte le città federate di Roma la concessione della cittadinanza romana. Alcune porzioni della cinta muraria di età romana sopravvivono ancora lungo il lato orientale dell’abitato in via Matteotti, sotto la cortina muraria medievale dei Torricini, e nel parco delle Rimembranze. La città divenne quindi un grosso emporio, frequentato da levantini che vi impiantarono i loro santuari e riuscì a sfuggire a lungo alla crisi agricola della pianura cispadana. Molto altro Sarsina ha raccontato negli ultimi due secoli, grazie soprattutto alle campagne archeologiche che hanno portato alla luce una città viva economicamente e politicamente, le cui vestigia sono raccolte nel Museo Archeologico, uno dei più importanti dell’Italia settentrionale. Ancora oggi gli scavi di Pian di Bezzo, da cui sono emerse negli anni la necropoli e alcuni importanti mausolei funebri e sepolcri (ben noto quello di Obulacco), sono fonte continua di ritrovamenti che consentono di ricostruire e ampliare la storia della città. Come in altri casi i riti romani e orientali, provenienti dalla presenza di Liberti, schiavi affrancati di origine orientale, si intrecciano con la cultura cristiana. San Vicinio, a cui è dedicata la cattedrale, fu il primo vescovo della città. Poesia e leggenda hanno arricchito la storia di questo santo, patrono della città, che visse per 27 anni a Sarsina, creando attorno a sé la fama di esorcista e taumaturgo. Ancora oggi migliaia di pellegrini si recano in cattedrale per ricorrere alla “catena” una specie di collana, Cilicio di San Vicinio, che libera dalle possessioni demoniache. Decaduta con il crollo dell’impero romano subì devastazioni e saccheggi e, pur passando da un dominio all’altro (gli Ordelaffi, i Malatesta, i Veneziani) riuscì a conservare parte della propria importanza per il fatto di essere sede vescovile. Fino al 1859 fece parte dello Stato Pontificio e successivamente del nuovo Regno d’Italia. Sarsina ogni anno è meta di migliaia di spettatori in occasione del Festival plautino, che si svolge in una struttura ultimata nel 1996, copia modernizzata di un classico anfiteatro romano di antica memoria. La leggenda del collare di San Vicinio San Vicinio, vescovo e protettore degli abitanti di Sarsina, visse tra il III e il IV secolo. La leggenda narra che il vescovo fu eletto direttamente da Dio e nei momenti di preghiera e meditazione, fosse solito appesantire il collo con una grande pietra, attaccandola col collare e una catena. Il collare ha due bracci di materia ferrosa, uniti da un duplice snodo e terminati con due anelli combaciati. Oggi, viene usato per benedire ammalati e ossessi, persone psicopatiche o colpite da malefici, tanto che secondo le cronache l’incontro con la catena porterebbe a fatti anomali inspiegabili. Si dice che la catena è la mano del Santo che con la sua potente intercessione presso Dio, dona grazia a tutti coloro che giungono al suo altare. Ogni 28 agosto il paese dedica al Santo una festa particolare e emozionante. In bus dalle Balze a Cesenatico passando da Sarsina Sarsina è servita principalmente dalla linea 138 che parte da Cesena per raggiungere le località di S.Piero in Bagno, Bagno di Romagna, Verghereto, Ville di Montecoronaro e Balze, con 17 corse feriali e 13 festive, fra andata e ritorno, nel periodo invernale. Nel periodo estivo si aggiungono le linee: 142 che parte da Arezzo in direzione di Cesena, Cervia e Rimini con una corsa di andata e una di ritorno giornaliere; la linea 164 che collega Cesena, Bagno di Romagna e Badia Prataglia transitando anch’essa da Sarsina; la linea 222/224 che collega Bagno di Romagna a Sarsina, Borello, Pinarella e Cesenatico con due corse giornaliere di andata e due di ritorno. 7 Riflettori su Atr La tramvia Forlì - Cesena: nuova frontiere della mobilità Presentato a Forlì lo studio di fattibilità di un sistema di trasporto di massa alternativo a quello su gomma con tecnologie fortemente innovative, per fare di Forlì e Cesena un’area metropolitana traverso la realizzazione di assi dedicati su cui impiegare veicoli moderni, in grado di trasportare elevate quantità di passeggeri. Il seminario svoltosi il 18 marzo scorso a Forlì, promosso dalla Provincia di ForlìCesena con la collaborazione di Atr, ha messo a confronto – così come ha pre- di Alessandra Catania Il trasporto pubblico locale assume sempre più un ruolo primario e ad esso viene richiesto un alto livello di qualità per efficienza, comfort, sicurezza e velocità di spostamento. Tali obiettivi si possono raggiungere at- Ipotesi di tramvia Linee di Forlì cisato il presidente ATR Adriano Marchi – esperti e assessori per verificare la fattibilità di un collegamento tra Forlì e Cesena con un sistema di trasporto cosiddetto “in sede propria”, una tramvia o una busvia integrata al servizio ferroviario e libera dalla congestione del traffico. Lo studio presentato da Leopoldo Montanari e Fabio Cristiano (nella foto durante la presentazione) della società LeM Consulting di Genova, è partito proprio dall’asse della via Emilia e dal progetto della via Emilia-bis: “Si tratta di un progetto coerente con le linee programmatiche della Provincia, – ha affermato Guglielmo Russo Vice Presidente della Provincia di Forlì-Cesena – realizzato con il contributo di idee e di esperienze della Facoltà di Architettura di Cesena”. Esistono i presupposti per creare questo percorso? Lo studio ha dato una risposta positiva sia in termini di numeri (crescita demografica attesa e sviluppo dei siti residenziali), sia dal punto di vista tecnico-urbanistico (possibile riqualificazione urbana e territoriale delle zone attorno alla via Emilia), che da quello politico-programmatico (le Amministrazioni locali vedono lo sviluppo della mobilità sostenibile un valore aggiunto per il territorio). I LL RO NGE VO LA MA MAZZINI LINEA A (15/10 min. punta) STAZIONE FF.SS. SAFFI IA R TO VIT 1 I IVO TIN RT RI PO ONA GUS NCO O U M A R S C. LINEA B_FO (15/10 min. punta) O UG CESENA I SS BA VITTORIA 2 2 GIUGNO CAMPO DI MARTE LI ZO AZ SP CENTRO STUDI RISORGIMENTO 1 RISORGIMENTO 2 QUARANTOLA MORGAGNI PIERANTONI E NT PO 8 I BB RA O AN IGI RT PA CERCHIA ICO T LO AU PO RON E A AEROPORTO Il progetto individua un corridoio tra i due ospedali di Forlì e Cesena che comprende i rispettivi centri storici e la stazione ferroviaria. Dal punto di vista tecnico viene proposto un sistema a guida vincolata che, pur presentando maggiori costi infrastrutturali, rafforzerebbe l’offerta di mobilità pubblica e le politiche di valorizzazione dei territori, oltre ad avere una maggiore capacità di trasporto. “La tramvia Forlì - Cesena: la nuova frontiera della mobilità” Una visione nuova e alternativa che seguirebbe i modelli di mobilità di alcune città italiane ed europee medio-piccole che, come hanno affermato Giulio Guerrini, Direttore Atr e Roberto Cavalieri, Direttore AVM spa, non solo offrono nuove soluzioni più veloci ed efficienti, ma sono in grado di rendere più competitivo l’intero territorio. La tavola rotonda a termine del seminario, ha ulteriormente messo a nudo alcuni elementi, in primis quello finanziario: il costo ipotizzato di questo progetto è di circa 400 milioni di euro. Dove reperire le risorse? In secondo luogo l’impatto sul territorio. Per la copertura dell’investimento complessivo, Marco D’Onofrio, Dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha evidenziato il ruolo delle politiche locali nel mettere a punto il progetto per essere preparati al momento in cui ci sarà la disponibilità di risorse sia nazionali che europee. Paolo Ferrecchi, Direttore della Direzione Reti Regione Emilia Romagna, ha invitato le Amministrazioni locali a ripensare le politiche complessive attraverso i piani del traffico e della mobilità e a verificare bene i costi per capire quale sia il sistema più compatibile rispetto alla domanda. Secondo Giancarlo Biserna, Vice sindaco del Comune di Forlì e Assessore alla mobilità, si tratta di un progetto che una volta tanto pensa alle future generazioni. Maura Miserocchi, Assessore alla mobilità del Comune Cesena, ha posto l’accento sulla necessità di un percorso partecipato per fare crescere la cultura della mobilità. Per Valentina Orioli, ricercatrice della Facoltà di Architettura sede di Cesena, la via Emilia storica è uno spazio che oggi non è più campagna ma non è ancora città. La tramvia su questo asse ha quindi delle implicazioni notevoli sulla trasformazione dello spazio. Solo se il progetto ha una visione complessiva del territorio come un luogo di vita più che di un sistema di trasporto pubblico, si può arrivare ad un marketing urbano complessivo. A conclusione dei lavori, Marino Montesi, Assessore alla mobilità della Provincia Forlì-Cesena, ha affermato che occorre riequilibrare le gerarchie delle varie forme di mobilità: il trasporto pubblico deve stare dopo pedoni e biciclette ma prima delle automobili, inoltre i costi per la realizzazione della tramvia ForlìCesena non debbono impressionare se confrontati con i costi derivati dagli incidenti stradali all’interno del territorio provinciale. Ipotesi di tramvia Linee di Cesena Trasporto collettivo in sede propria Fra i più diffusi sistemi di trasporto collettivo in sede propria entrati in esercizio nei recenti decenni lo studio di fattibilità per ForlìCesena ha individuato la realizzazione di una tramvia moderna (metrotramvia). La tranvia moderna è un sistema di trasporto a guida vincolata, prevalentemente in sede riservata, con vari gradi di protezione possibili (semplice striscia, cordolo, muretto, sede parallela a quella stradale ma completamente distinta), con realizzazioni anche in tratte suburbane. All’interno di questa categoria possono rientrare sia i tram “moderni” ma di concezione più tradizionale, “tram su ferro”, sia quelli di tipo ibrido o sperimentale, detti “tram su gomma”. Il tram su ferro (tramvia) rappresenta uno dei veicoli più antichi utilizzati per il trasporto pubblico di massa nei centri urbani; oggi, tali veicoli hanno subito profonde trasformazioni che ne hanno determinato un notevole successo: tanto che la tramvia è forse il sistema di trasporto collettivo di tipo vincolato più diffuso nel mondo. Il tram su gomma (busvia) è un mezzo flessibile che può funzionare in modalità vincolata (ne consegue una notevole affidabilità e precisione per l’accesso alle fermate e una minimizzazione dell’ingombro della via di corsa) e non vincolata (in modo simile al filobus). STAZIONE FF.SS. LINEA A (15/10 min. punta) COMANDINI BOVIO I ON A IM PR RC LINEA B_CE (15/10 min. punta) MA EUROPA IPPODROMO LAMBRUSCHINI CASE FINALI 1 A2 RA IER RR A BUFALINI B RIE FORLì RE R TO L DE RO MO R BA O EG TT BO 9 Riflettori su Atr La flotta Atr continua a rinnovarsi Continua il rinnovamento del proprio parco mezzi: a marzo sono entrati in servizio 11 nuovi bus alimentati a metano lunghi 8 metri. Sette di questi sono impiegati sulla linea 3 del servizio urbano di Forlì (Via Lunga-Ospedale Pierantoni-Morgagni) e quattro sulla linea 3 del servizio urbano di Cesena (Case Finali -Ospedale Bufalini) Dal 6 giugno i nuovi orari estivi Dal 6 giugno entrano in vigore gli orari estivi del servizio urbano di Cesenatico e del servizio extraurbano e saranno validi fino al 12 settembre, mentre il 13 giugno entrano in servizio i nuovi orari dei servizi urbani di Forlì e Cesena. Nel periodo dal 26 luglio al 21 agosto (urbano di Forlì) e 28 agosto (urbano Cesena) funzioneranno orari ridotti, mentre a Cesenatico il 1° luglio entrano in vigore gli orari estivi Alta Stagione che saranno validi fino al 31 agosto. I nuovi orari non si differenziano dagli orari dell’estate 2009, ad eccezione di qualche modifica ad alcune corse delle linee: 94, 138, 140, 144, 167. Dal 1° giugno nuove tariffe per Forlì e Cesena Nell’ambito del progetto regionale STIMER (Sistema di tariffazione integrata) della Regione Emilia Romagna, finalizzato alla semplificazione tariffaria e all’integrazione dei servizi di trasporto che nei prossimi anni coinvolgerà progressivamente l’intera regione attraverso un percorso di graduale avvicinamento, dal 1° giugno entrano in vigore le nuove tariffe per viaggiare sui servizi urbani di Forlì e Cesena. Quando, a regime, la tariffazione integrata a zone varrà sull’intero territorio regionale, sarà possibile viaggiare con un unico titolo di viaggio indifferentemente su mezzi pubblici su gomma o su rotaia in tutta l’Emilia-Romagna. 10 di Fausta Emiliani I nuovi bus EEV (enhanced environmentally vehicle) hanno standard elevatissimi: più rispetto per l’ambiente grazie ad una motorizzazione ad inquinamento quasi nullo. L’uso del metano riduce il particolato, determina l’assenza di piombo e consente una minore rumorosità dei motori, sia all’interno che all’esterno dei veicoli. Il nuovo VIVACITY CU CNG versione PLUS costituisce l’unico esempio di autobus corto a metano non derivato da veicoli commerciali presente sul mercato. Il motore MERCEDES “gas design” è caratterizzato da eleva- ta potenza specifica e consumi ridotti conseguiti attraverso la scelta progettuale di una legge di combustione “lean burn” (miscela magra) che già dal 2003 rispetta i limiti EEV. Un nuovo posto di guida, sviluppato secondo gli standard ergonomici ISO-VDV, facilita la conduzione del mezzo, migliorando comfort, visibilità e sicurezza. Sul nuovo VIVACITY è stata inoltre realizzata una più avanzata elettronica di bordo che amplia le funzioni di gestione del mezzo facilitando la diagnostica e il monitoraggio di tutti gli impianti e sistemi di bordo. L’impegno economico per l’acquisto dei nuovi mezzi è stato cospicuo: ogni autobus a metano è costato 232.000,00 euro (escluso IVA), per una spesa complessiva di 2.552.000,00 euro (escluso IVA): di cui 1.541.070,92 euro stanziati dalla Regione Emilia Romagna, 643.318,51 euro a carico del Comune di Forlì e 367.610,57 euro a carico del Comune di Cesena. Con questi nuovi mezzi Forlì e Cesena si orientano sempre più verso una mobilità rispettosa dell’ambiente e verso il rinnovamento della flotta aziendale: su un totale di 300 bus oggi si contano 106 con motori euro e con filtri antiparticolato, 36 alimentati a metano, 18 hanno motori elettrici. Bus più sicuri: Forze dell’Ordine a bordo con la videosorveglianza Il protocollo sottoscritto fra ATR e Prefettura di Forlì-Cesena permette di attivare, in tempi reali, le Forze dell’Ordine creando le condizioni di pronto intervento in caso di chiamata a centrale operativa effettuata da parte del personale AVM, allo scopo appositamente formato. Un sistema di telecamere a bordo su ben 280 autobus e un computer di bordo che memorizza le immagini nei limiti temporali previsti dal Garante per la privacy, è utile a sviluppare un’azione di dissuasione e contrasto dei fenomeni di vandalismo e criminalità, garantendo maggiore sicurezza a bordo per tutti i viaggiatori. Mobilità e ambiente Sostenibilità del TPL a convegno a Cesena Comportamenti di guida, manutenzione e sistema informativo aziendale: questi i fattori di riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale Lo scorso 19 marzo si è svolto a Cesena un convegno dal titolo “Guidare la sostenibilità: Ecodriving ed efficienza delle flotte di veicoli per il trasporto pubblico”. Oggetto del confronto erano le potenzialità di riduzione dei consumi (e quindi di relativi costi e impatto ambientale) che risiedono nei comportamenti di guida, manutenzione e management nel trasporto pubblico locale. In particolare, si sono analizzate le possibilità di raggiungere tali obiettivi attraverso adeguate scelte di acquisto di veicoli, materiali e componenti, applicando cicli di manutenzione rigorosi e integrati con il sistema informativo aziendale, e adottando uno stile di guida più consapevole delle tecnologie e più attento ai consumi (il cosiddetto Ecodriving). Proprio su questo ultimo aspetto sono stati presentati i risultati di una sperimentazione effettuata a Forlì-Cesena da AVM e ATR. Tale sperimentazione ha coinvolto circa 50 autisti attraverso un ciclo di formazione sia teorica che pratica sull’ecodriving. Parallelamente sono state messe in campo campagne di sensibilizzazione e un vademecum dei consumi, oltre naturalmente ad un attento monitoraggio degli stessi. Lo step valutativo effettuato dopo 3 mesi ha mostrato come i consumi siano diminuiti in media dell’1,4% rispetto al quadrimestre precedente. Un risultato contenuto ma giudicato apprezzabile vista la fase ancora sperimentale del programma. Su questo tema, il Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Locale ha svolto un’indagine nella quale veniva valutata anche la potenzialità di un’adeguata azione di ecodriving. Secondo tali dati è possibile ottenere riduzioni che vanno dal 5 al 15 % del carburante, con relativi benefici sia in termini economici che ambientali. L’automobile: “tartaruga” della mobilità urbana Il traffico cittadino si affronta meglio se ci si sposta su mezzi di trasporto ecologici o collettivi. Perché si risparmia tempo. E, aspetto non secondario per la qualità della vita urbana, si inquina meno. Questo l’esito del Trofeo Tartaruga, organizzato a Bologna da Legambiente EmiliaRomagna. Si tratta di una gara simbolica tra vari mezzi di trasporti per classificare il più “intelligente” ed efficiente: i volontari dell’associazione si sono così sfidati sul percorso con bici e a piedi, sull’autobus o in macchina, per vedere i tempi impiegati e metterli a confronto. Vince la bici, 6 minuti soltanto; secondo l’autobus, grazie al quale il tempo sale appena ad otto minuti. Fanalino di coda si conferma l’automobile, che si consacra “tartaruga” per eccellenza. Perché nel traffico se l’è sbrigata in 18 minuti (uno in più che a piedi), senza contare i 6 minuti necessari per trovare un parcheggio. Totale 24 minuti. Quattro volte tanto la bici, decisamente poco competitivo, costoso ed inquinante. New York investe sul trasporto pubblico New York intende cambiare rotta e si prepara a diventare la città più verde del mondo. Il sindaco di New York ha annunciato l’avvio di una vera e propria rivoluzione del traffico cittadino ponendo forti limitazioni al traffico privato. I piani del Municipio di New York prevedono, a seguito del successo riscosso dalla pedonalizzazione di Times Square, l’apertura di altre isole pedonali in differenti aree della città, la messa in servizio dei taxi collettivi e del bike sharing. Inoltre è in fase di progettazione una linea tramviaria sulla 42esima strada che potrebbe allungarsi, diventando una circolare di 61 miglia attorno a Manhattan. Sono stati avviati già i lavori per una nuova linea di metropolitana lungo la direttrice, così come è stato potenziato il servizio dei traghetti di linea sull’East River tra Manhattan e Brooklyn e tra Long Island e Coney Island. Si sta valutando infine la possibilità di trasformare la 34 esima strada e anche la 42 esima strada in un corridoio veloce per soli bus. (Fonte:www.Repubblica.it) 11 Doppio microfono Forlì e Cesena sono più vicine con la linea 92 Un autista e una viaggiatrice ci raccontano la loro esperienza a bordo della linea suburbana che unisce i due capoluoghi di Elisabetta Canali Giuseppe Monaco, autista “L’autobus deve essere una valida alternativa all’auto” Da Caserta per lavoro: questa è la storia di Giuseppe Monaco, arrivato nove anni fa quasi per scherzo. “Lavoravo come autista soccorritore al 118, però dopo molti anni facevo sempre più fatica a sopportare il peso psicologico del lavoro. Un mio amico faceva già l’autista di autobus e mi ha “passato” la passione, così ho mollato tutto e mi sono trasferito”. Una decisione presa d’impulso, ma anche difficile: “I primi tempi sono stati duri, mi mancava la mia terra, però ho trovato delle persone che mi hanno “Ci vorrebbero aiutato ad inserirmi”. Giuseppe lavora sulle linee aupiù corsie tobus, ma anche sui servizi a nopreferenziali” leggio e molto spesso gli capita di andare in trasferta, “è il bello di questo lavoro”. Giuseppina Talenti, pensionata “Questa linea ha degli autobus puliti e comodi” Sicuramente molti di voi conoscono Giuseppina Talenti, anche se forse solo di viso. Per venticinque anni ci ha gentilmente porto gli appetitosi tranci di pizza di una ben nota e storica pizzeria del centro di Forlì. Un’allegra signora dai capelli bianchi (erano così anche quando ero giovane, ci racconta) che è nata a Civitella. “Mi sono trasferita per motivi familiari quando avevo quattordici anni, è stato uno shock passare dalla montagna alla città. Però poi ho cominciato a lavorare e mi sono trovata bene. Lavoravo divertendomi e con passione, anche perché ho sempre amato il contatto con il pubblico.” Giuseppina è in pensione da undici anni, in realtà quando lavorava non ha mai preso l’autobus, soprattutto a causa degli orari che non si conciliavano con il servizio pubblico. 39 Faenza La linea suburbana 92 3905 Parte da Cesena Punto Bus, in Piazzale Karl Marx, davanti alla Stazione ferroviaria, e prosegue per Corso Cavour, via Finali, via Mulini, via Curiel, via Battisti, viale Matteotti, viale Cattaneo e poi prosegue per la via Emilia toccando Diegaro, Capocollo, Panighina, Forlimpopoli e arriva a Forlì transitando da Ronco, Stadio, Piazzale della Vittoria, Corso della Repubblica, Piazza Saffi (nei giorni di mercato a Forlì il capolina si effettua in Largo de Calcoli). Durante la stagione invernale (14 settembre – 5 giugno) la prima corsa da Cesena è alle 6,20 e l’ultima alle 21, effettuando fra andata e ritorno 16 corse giornaliere (feriali e festive), 30 corse feriali, 12 solo festive, con cadenza ogni 30 minuti circa. Il costo del biglietto a zona si differenza secondo il numero di località toccate: es. da 2 zone nel tratto Cesena-Forlimpopoli (€ 1,70 valido 75 minuti), da 3 zone Cesena – Forlì (€ 2.40 valido 90 minuti). Per ulteriori informazioni telefonare al n° 199.11.55.77. 12 Ca Dovadola 52 Pre “La linea 92 è forse quella a più alta densità, nel senso che raccoglie molti passeggeri proprio per il percorso che compie. Tuttavia, nonostante colleghi due città, non passa dalle stazioni ferroviarie e questo è un limite. Inoltre, passando anche per i centri storici, raccoglie persone che avrebbero a disposizione altre linee urbane e che invece usano la 92, aumentando quindi anche i tempi di percorrenza di una linea che è già messa sotto pressione dal traffico della via Emilia”, racconta Giuseppe. La viabilità è buona, “ma ci vorrebbero più corsie preferenziali: se un automobilista vede il bus bloccato nel traffico come l’automobile che guida, il bus non è più conveniente. Inoltre c’è da considerare anche il comportamento delle auto e anche quello delle bici e dei pedoni: non rispettano gli incroci, le precedenze, gli attraversamenti pedonali”. “Lavorando ho conosciuto persone disponibili a darmi una mano, soprattutto nei primi tempi, ma anche tanti maleducati: gli studenti non rispettano né le cose, né le persone, appoggiano i piedi sui sedili, urlano, salgono dalle porte centrali. Non è facile fare applicare il regolamento”. “I miei orari non si conciliavano con l’uso del bus” Ma da circa sette anni è una fedele viaggiatrice anche se non abbonata, dato che suo figlio, che abita a Cesena, ha due bimbi dei quali Giuseppina si occupa: “vado su e giù da Forlì a Cesena circa tre volte la settimana e mi trovo proprio bene, prendo l’autobus vicino a casa e scendo in prossimità della casa di mio figlio”. “Questa linea è proprio comoda, anche se in passato ci sono stati dei problemi, molto spesso saltavano le corse e c’erano dei ritardi, adesso le cose vanno meglio. I mezzi sono carini e puliti e anche gli autisti sono gentili e disponibili. Impiego circa venti minuti per arrivare, molto spesso leggo, sono una persona riservata e poi negli orari in cui salgo o ci sono gli studenti, oppure ci sono poche persone. Certo, gli studenti sono molto rumorosi, soprattutto quelli che salgono a Forlimpopoli in prossimità della rotonda prima della chiesa. Si siedono dietro, mettono i piedi sul sedile e urlano. Però sopporto, sono giovani! Corridoi modali per un servizio di qualità Lido 913 Prada Lido di Savio Milano Marittima Villafranca 3919 Barisano 3920 Cervia Castiglione 60 FORLÌ Casemurate 3923 S.Maria Nuova S.Martino Forlimpopoli Terra del Sole 51 Bertinoro astrocaro 61 edappio 70 71 80 90 CESENA Per garantire il rispetto degli orari della linea 92, occorrerebbe la messa in opera di un servizio protetto di trasporto pubblico in sede propria che colleghi Forlì e Cesena, un sistema di trasporto rapido e regolare su binari che risenta il meno possibile delle interrelazioni con il traffico privato, e in grado di aumentare la velocità ed offrire agli utenti certezze in materia di orari e frequenze, oltre a garantire un inserimento più rispetCESENATICO toso del panorama e presentare un minor impatto dal punto di vista dell’inquinamento S. Mauro Mare sia atmosferico che acustico. Lo studio di fattibilità è stato presentato nei mesi scorsi Bellaria 4002 agli stati generali della mobilità (vedi pag. 8 e 9 di questa rivista). Gatteo Calisese Meldola Montiano Gambettola 91 S. Mauro Pascoli Savignano 13 Condividiamo il viaggio Mobilità a Forlì e Cesena: due assessori a confronto Due città medie che vivono da anni uno sviluppo costante ma rapido che impatta fortemente sui sistemi di mobilità urbana: a confronto gli assessori della mobilità raccontano come è la situazione e quali sono i progetti futuri Giancarlo Biserna, assessore alla mobilità, Comune di Forlì. Maura Miserocchi, assessore alla mobilità, Comune di Cesena ) Qual è la situazione della mobilità a Forlì? La mobilità è una delle priorità della nostra amministrazione. Stiamo rivedendo completamente la mobilità intesa come sistema che comprende autobus, bici, auto e pedoni, partendo da un vecchio piano che stiamo aggiornando. L’obiettivo è quello di adeguarci alle nuove esigenze, puntando, fra le altre cose, al miglioramento della qualità dell’aria. ) Qual è la situazione della mobilità a Cesena? Da tempo abbiamo compiuto scelte mirate a definire spazi adeguati a tutti i tipi di mobilità. Così oggi possiamo contare su circa 100 km di piste ciclabili, ampie zone del centro storico pedonalizzate, parcheggi scambiatori ai margini del centro, piani particolareggiati per la sicurezza stradale dei quartieri residenziali. Senza dimenticare la Secante, che ha assorbito gran parte del traffico di attraversamento e ha dato un grande contributo a migliorare la circolazione urbana. ) Quali sono i progetti sui quali state lavorando? Vogliamo ampliare le piste ciclabili (Forlì conta già 13 chilometri), realizzando 2-3 chilometri nei prossimi mesi e arrivando a circa il doppio a fine mandato. Inoltre realizzeremo il nuovo piano parcheggi: a breve sarà pronto il parcheggio in Viale Salinatore con circa 400 posti di cui 20 per i camper, mentre in programma c’è quello di via dei Gerolimini. Infine c’è il progetto Stimer, in collaborazione con la Regione. Si tratta di un abbonamento che consente di usare bici, treno e bus con lo stesso biglietto, per questo metteremo a disposizione 80 biciclette a noleggio con una tessera apposita. Un ulteriore intervento poi riguarderà la messa in sicurezza di alcune zone della città, applicando limiti di velocità 30, dissuasori, parcheggi appositi e altra segnaletica, oltre ad intervenire sulle strisce pedonali. Un progetto che abbiamo chiamato Zebre Sicure. 14 ) Quali sono i progetti sui quali state lavorando? Il nostro prossimo obiettivo è di migliorare la circolazione e la vivibilità dell’area centrale di Cesena, quello che abbiamo definito ‘l’ultimo chilometro’ di avvicinamento al centro. E per individuare le soluzioni più rispondenti abbiamo sperimentato un metodo del tutto innovativo, quello dell’open space tecnology, creando così un’occasione di largo confronto, in cui protagonisti fossero in primo luogo tutti coloro che vivono e si muovono in città. Per due giorni un centinaio di persone si sono trovate al Palazzo del Ridotto per fare proposte e discutere quelle degli altri. Da questo confronto scaturiranno le scelte dell’Amministrazione. Idee in movimento Etnico Intenso Classico Spok Frevo Central Do Brasil In Patagonia La musica autentica del carnevale di Recife L’odissea dell’infanzia alla ricerca delle proprie radici Un viaggio che non ha confini, ne limiti! La Spok Frevo Orquestra nasce nel 1996 con il nome “Banda Pernambucana” dall’ingegno di Inaldo Cavalcante, alias Spok. Il Frevo è la musica popolare dello stato del Pernambuco, lontana parente della samba, di cui riprende le caratteristiche sia pur enfatizzandole e esasperandole (il termine deriva dal termine gergale “ferver”cioè letteralmente bollire, da qui l’intento di questa musica). Diciotto elementi che, nonostante la giovane età, hanno saputo coniugare le atmosfere del Brasile più intenso a quelle del jazz, soprattutto del lato improvvisativo, creando quel suono energico e coinvolgente che porta chi ascolta a seguirli in quella danza che è il samba. Assolutamente da ascoltare e da vedere con il Cd+Dvd Passo de Anjo - Ao Vivo au Théâtre de Santa Isabel” Un bambino di nove anni in cerca di suo padre, una donna anziana ed egoista, indurita dalla vita, in cerca dei suoi sentimenti, un grande paese in cerca delle sue radici. Questa in sintesi la storia di Josué che parte da Rio e dalle sue miserie per andare verso un luogo sconosciuto e ancora più triste a raggiungere un padre che forse non esiste, dopo che la madre muore in un incidente. L’incontro con Dora, un’anziana signora, dura e cinica, apre un viaggio dell’anima per entrambi i personaggi, con un finale a sorpresa. La riscossa del cinema brasiliano nonostante la censura degli anni della dittatura militare, che apre una finestra su una parte di questo paese immenso. Vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino del 1998, è da non perdere. Una terra ai confini del mondo, sconosciuta e inospitale, proprio come doveva essere migliaia di anni fa quando accoglieva i grandi abitanti della terra. La passione di Bruce Chatwin per l’archeologia e per i dinosauri, lo spinge verso questo luogo e nel 1974 comincia un viaggio accompagnato da una scorta dei mitici taccuini neri, su cui appunta pensieri, riflessioni, disegni presi in varie occasioni. Un viaggio fatto con vari mezzi di trasporto, fra cui l’autobus, o meglio un diario che raccoglie le microstorie dei vari personaggi incontrati, raccontate con semplicità e grande capacità di individuare i particolari anche più nascosti. La Patagonia fu per Chatwin una terra lontana, una meta sicura in cui sentirsi solo scrittore e osservatore della realtà. “La Patagonia! È un’amante difficile. Lancia il suo incantesimo. Un’ammaliatrice! Ti stringe nelle sue braccia e non ti lascia più”, gli urlerà un poeta incontrato sul posto. Editore: Adelphi - Pagine: 259 Prezzo: 8,50 euro PassatempoinBus Istruzioni 2 3 2 5 9 4 1 3 7 1 2 6 9 8 1 2 5 8 3 1 7 Soluzione 6 7 1 9 5 4 8 2 3 9 2 5 6 8 3 4 1 7 6 2 6 9 5 4 8 7 3 1 4 5 3 7 6 1 2 9 8 1 8 7 2 3 9 6 5 4 3 1 6 8 7 5 9 4 2 7 4 2 3 9 6 1 8 5 7 5 5 9 8 4 1 2 3 7 6 2 2 9 8 3 4 1 2 7 5 6 9 5 3 4 Riempi le caselle bianche con numeri da 1 a 9 in modo che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 senza ripetizioni. Ride bene... Un uomo si avvicina ad una fermata dell’autobus e chiede a un signore che aspetta: «Scusi, passa di qui il cinque». L’uomo prende in mano la sua agenda, la consulta e risponde: «No. Il cinque sono a Modena». 15 FUTURO IN CORSA LA NUOVA STAGIONE DELL’AUTOBUS Gli Enti locali di Forlì - Cesena hanno riorganizzato il servizio di trasporto pubblico, coerentemente con le proposte della Regione Emilia-Romagna, la cui Legge 10/2008 ha perfezionato la distinzione fra le funzioni di programmazione, affidate alle Agenzie della Mobilità (ATR), e le funzioni di esercizio, affidate alle Aziende di Gestione (AVM SpA). In particolare, dal 1° marzo AVM SpA diventa titolare dell’emissione e della vendita di biglietti e abbonamenti sulle linee in provincia di Forlì-Cesena, e acquisisce la proprietà degli autobus e della loro manutenzione. Per i clienti, cambia il nome dell’Azienda di Gestione del servizio che sarà AVM SpA, ma restano invariati gli autobus, le linee, i percorsi, le fermate, gli orari delle corse, le tariffe e le tipologie di titoli di viaggio, gli autisti. Le informazioni al pubblico utilizzano lo stesso numero telefonico: * tariffa massima 11,88 Euro Cent al min. + Iva da ogni telefono fisso DAL 1° MARZO AVM SUBENTRA AD ATR NELLA GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO IN PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA