La nuova immagine DoRS: un percorso condiviso sulla nostra identità.

Transcript

La nuova immagine DoRS: un percorso condiviso sulla nostra identità.
 La nuova immagine DoRS: un percorso condiviso sulla nostra identità. Elisa Ferro, Eleonora Tosco ­ DoRS Come i nostri lettori avranno notato, da qualche tempo DoRS è rappresentato da una nuova grafica e da un nuovo logo. E’ il risultato di un percorso che ha coinvolto tutti gli operatori e che, partendo dalla riflessione sulla nostra identità, è giunto ad identificare un segno grafico che la potesse rappresentare al meglio. Un’indagine rivolta ai referenti istituzionali e ai destinatari del Centro rispetto alla loro percezione di DoRS è stato il primo passo per ragionare su una possibile ridefinizione della nostra immagine. Dai risultati è emersa l’esigenza di riflettere in modo approfondito sul concetto di identità e sulla personalità di DoRS al di là dei compiti, delle attività e dei ruoli personali, al fine di sentirsi parte integrante di un’unica “squadra di lavoro”, riconoscendoci in un’immagine condivisa. A questo scopo si è resa necessaria la consulenza di esperti del settore, in grado di accompagnare il percorso secondo una logica di partecipazione e coinvolgimento attivo degli operatori DoRS. E’ stato quindi attivato un laboratorio, con cadenza settimanale, della durata di circa due mesi. Gli esperti dell’agenzia di comunicazione, Simonetti Studio di Torino, attraverso diverse tecniche, hanno favorito il ragionamento e la discussione sugli elementi che costituiscono l’identità del Centro e sulla loro traduzione grafica per arrivare ad un unico risultato condiviso e frutto dell’apporto di tutti. IL LABORATORIO 1. Immagine coordinata: la carta d’identità di un Ente Attraverso l’analisi di esempi concreti si è evidenziato come l’immagine coordinata sia un potente mezzo attraverso il quale comunicare i valori, la mission, gli obiettivi e lo stile di un ente. Tutti gli elementi, coordinati fra loro in modo armonico, inducono ad un processo di progressivo riconoscimento dell’Ente o del marchio da parte dei destinatari. Esempio dal manuale di immagine coordinata del America Heart Association 2. DoRS: “Se fosse…” A seguito di un’approfondita analisi del contesto in cui DoRS opera, dei destinatari dei suoi servizi e delle realtà che possono essere considerate in “concorrenza”, si è riflettuto, accompagnati da Carlo Simonetti, sull’identità valoriale del Centro attraverso alcuni esercizi di associazioni razionali (aggettivi che descrivono DoRS) e associazioni istintive (forme, suoni, caratteri). Inoltre un questionario sulla falsa riga del gioco “se fosse” ha permesso un ragionamento intorno al “marchio” DoRS, analizzato attraverso alcuni aspetti strategici (es. Che cosa ha DoRS che gli altri non hanno?), psicologici (es. Se DoRS fosse un animale che animale sarebbe?) e sociologici (es. Qual è l’ambiente preferito da DoRS?). DoRS: caratteristiche, partner e concorrenza 3. Di che colore è DoRS e che forma ha? Ogni partecipante al laboratorio ha indicato il colore e la forma da associare in modo istintivo a DoRS. E’ emerso in modo molto chiaro come DoRS venisse associato ad un colore caldo (rosso­ arancione) e ad una forma arrotondata, senza spigoli. 4. La scelta di un segno grafico Utilizzando la tecnica del brainstorming ognuno ha indicato in modo rapido e spontaneo un segno grafico che potesse rappresentare “l’anima” di DoRS. Tra le varie proposte sono emerse forme quali: fiore, girandola, frutto a spicchi, melograno, mandala, dado, rete, conchiglia, spirale. Riflettendo sui segni individuati, sono emerse in modo evidente caratteristiche comuni alle diverse figure grafiche quali ad esempio: ­ senso di circolarità e apertura verso l’esterno ­ assenza di confini rigidi ­ composizione di molteplici elementi che collegati insieme costituiscono il “tutto”. 5. La creatività al servizio dell’identità L’ultimo appuntamento del nostro percorso sull’immagine coordinata è stato organizzato in occasione della tradizionale riunione estiva di DoRS. In tale occasione si è dato ancora spazio alla riflessione sull’identità del Centro attraverso due esercitazioni: l’haiku e il moodboard. A) L’haiku è un componimento poetico, nato in Giappone, formato da 3 versi di rispettivamente 5­7­
5 sillabe. Suddivisi in gruppetti di tre persone abbiamo elaborato haiku che, in modo sintetico, rappresentassero DoRS. Ad esempio: Documentare ­ la salute per tutti ­ comunicando B) Il Moodboard è costituito da una serie di immagini unite tra di loro come in un collage che serve solitamente a mostrare in modo visivo un progetto e le sue caratteristiche peculiari. Suddivisi in gruppi, con l’ausilio di riviste, forbici e colla, abbiamo realizzato 4 moodboard che, su consiglio degli esperti dell’agenzia di comunicazione, trasmettessero ad un ipotetico destinatario il “carattere” del Centro. La giornata si è conclusa con la scelta, attraverso votazione individuale, del nuovo logo DoRS, tra le 6 proposte elaborate dall’agenzia Simonetti Studio, sulla base delle sollecitazioni e delle riflessioni frutto del percorso condiviso. La maggior parte degli operatori ha scelto il logo con la “o” a forma di spirale, un segno grafico in grado di sintetizzare le diverse caratteristiche ed i valori di DoRS, argomenti centrali di riflessione di tutto il percorso. La spirale richiama il concetto del "fare" inserito all'interno di un contesto sociale e relazionale e la possibilità di confrontarsi e scambiarsi conoscenze e competenze per contribuire al processo di elaborazione collettiva dei significati (spirale della conoscenza). Inoltre, la sua forma aperta e dinamica, è sembrata la più adatta a rappresentare lo spirito di DoRS. Infine, una spirale composta da più elementi traduce simbolicamente le diverse, ma complementari, “anime” di DoRS. 6. Dal logo alla linea editoriale A seguito della scelta del logo DoRS, è stata elaborata la nuova immagine coordinata. Dal restyling del sito web, agli strumenti di comunicazione interna ed esterna, ai prodotti editoriali. 7. L’esperienza dal punto di vista di Elena Coffano – coordinatrice DoRS “Un percorso emozionante e rigoroso attraverso cui ri­scoprire identità (e dunque appartenenza, riconoscimento) ed esplorare nuove modalità di lettura del nostro ruolo e delle relazioni con i nostri interlocutori (committenti, partner, “clienti”). Mi sembra di poter così sintetizzare il progetto “immagine coordinata”. Il felice intreccio con il parallelo percorso formativo sulla conduzione di gruppo ha permesso una reciproca fertilizzazione e risonanza. Al di là dell’apprezzabile risultato operativo, di cui il restyling del sito è l’esempio più evidente, possiamo dire che Dors è uscito da questa esperienza “rinfrancato” (reso cioè più saldo e consapevole, potremmo dire con una maggiore self­efficacy) e anche più “coeso” (come da un’avventura comune che si è condivisa) e maturo (con una riflessività maggiore e più appropriati strumenti), ma anche più consapevole della strada ancora da percorrere e della necessità di ben attrezzarsi per il viaggio”. 8. L’esperienza dal punto di vista di Carlo Simonetti – Direttore Creativo dell’agenzia Simonetti Studio “Non capita spesso di avere l'opportunità di verificare sul campo l'importanza di una materia delicata come la costruzione di una immagine coordinata. Il progetto sembrava semplice: una serie di incontri, un'aula, un videoproiettore, qualcuno più attento qualcun altro meno e una materia, l'immagine coordinata appunto, da illustrare e spiegare. Fin qui tutto chiaro. Ma la straordinaria disponibilità dell'aula, l'attenzione e la partecipazione ricevuta fin dal primo momento hanno immediatamente suggerito un percorso diverso: arrivare alla creazione di un logo e di un sistema di identità visiva da parte dei partecipanti ­ senza alcuna preparazione o competenza pregressa nel settore della grafica ­ partendo dalle lezioni e dalle esercitazioni pratiche in aula. Ogni incontro diventava così lezione frontale e brainstorming, spiegazione e laboratorio di idee, autoanalisi e sintesi del materiale creativo. In un approccio assolutamente formale per quanto concerne la scansione dei temi e degli argomenti, ma totalmente informale nell'elaborazione di contenuti che sarebbero poi serviti per la generazione delle idee. L'indagine sulla percezione, non sempre completamente consapevole, del proprio ruolo all'interno dell'Ente in relazione all'identità e al ruolo dello stesso producevano stimoli che potevano essere tradotti in forme e colori. L'esperienza raggiungeva così la sua completezza nella definizione e formalizzazione grafica di un logotipo e di una completa immagine coordinata declinabile su tutti i materiali di comunicazione”.