La tv non è sempre una cattiva maestra
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La tv non è sempre una cattiva maestra
• Leggi l’articolo seguente. La tv non è sempre una cattiva maestra Per alcuni giorni 74 bambini hanno spento il piccolo schermo. “Bella idea” dice il cardinale. “Ma io salvo i programmi che aiutano a crescere”. Un’intera settimana senza televisione. L’hanno trascorsa così 74 bambini dai 6 ai 12 anni di Caviglia, in provincia di Arezzo. Non per punizione, ma per iniziativa dell’università di Firenze e dell’ospedale pediatrico Meyer. I ricercatori hanno voluto vedere quali sono gli effetti di una “disintossicazione da tubo catodico” in un’età importante per lo sviluppo. Il tempo che sarebbe stato dedicato al piccolo schermo è stato utilizzato dai ragazzini per stare con mamma e papà. “ E’ un esperimento che dovrebbero osare tutte le famiglie una o due volte alla settimana” dice il cardinale Tonini. Cardinale perché bisogna provare a vivere senza televisione? “La tv rischia di rubare spazio al dialogo tra genitori e figli e di sostituirsi alla scuola. Bisogna restituirle la giusta importanza. Già Aristotele sosteneva che le immagini sono fondamentali per il bambino. Ma se diventano il mezzo di conoscenza principale, il piccolo perde la capacità di sognare a occhi aperti e di costruire processi logici”. Ci sono programmi utili alla crescita di un bambino? “Certo. I documentari sui popoli di tutto il mondo, sui fenomeni naturali o sulle meraviglie del corpo umano accendono la curiosità dei giovani. Che, così, sono stimolati a studiare le lingue straniere e le culture diverse dalla propria. [...] Se lei fosse genitore, quali trasmissioni proibirebbe a suo figlio? “I reality show dove emerge il peggio delle persone: La competizione, la volgarità, la povertà di linguaggio. Il pericolo è che i bambini facciano di questi squallidi protagonisti un modello di vita. Il modello, invece, deve arrivare dalla famiglia”. Spegnerebbe la tv durante il telegiornale? “No perché credo che i ragazzini debbano sapere cosa accade nel mondo. I genitori, però, devono stare accanto a loro, per spiegare il senso delle immagini ed essere pronti a cambiare canale se arrivano scene troppo crude. La tv non è una tata a cui affidare i propri figli.” [riadattato da «Donna moderna»] 1. Riassumi le tematiche dell’articolo (60/70 parole). 2. Scegli una delle due tracce: a) uno dei ricercatori scrive una lettera al giornale descrivendo l’iniziativa dell’università di Firenze e spiegando le motivazioni che sono alla base della ricerca. (120 parole) b) uno dei genitori di un bambino scelto per il progetto racconta l’esperienza fatta nella propria famiglia in una pagina di diario. (120 parole) 3. Scegli una delle tracce: a) Sei stato invitato a un convegno sui pro e i contro della televisione. Scrivi il tuo intervento spiegando la tua posizione (150/200 parole). b) “La televisione a casa mia”. Qual è il ruolo della tv a casa tua, chi gestisce il telecomando, quando è spenta o è accesa, quali sono i programmi che preferisci e perché? ( 150/200 parole)