Il problema del corpo nero: entrare nel merito per capire
Transcript
Il problema del corpo nero: entrare nel merito per capire
Il problema del corpo nero: entrare nel merito per capire G.L. Michelutti IRRAGGIAMENTO 1. L’irraggiamento è la trasmissione di energia termica per opera delle onde elettromagnetiche. 2. Quando una carica q subisce un’accelerazione a, essa irraggia onde elettromagnetiche. La potenza irraggiata vale P 3. 2 q2 a2 3 3 4 0c A temperatura ambiente, la radiazione emessa dai corpi che ci circondano appartiene alla regione infrarossa dello spettro che l’occhio umano non è capace di rilevare. 4. Si può misurare l’energia emessa sotto forma di radiazione termica? Quale legge governa il fenomeno? 5. Le risposte conclusive, al punti precedente, dono l’inizio della FISICA QUANTISTICA. Suggerimenti per ulteriori letture: Sexl, Raab, Streeruwitz, Fisica 3 (Cap. III), Zanichelli Zanetti V., La fisica attorno a noi (Cap. 5), Zanichelli Çengel Y.A., Termodinamica e trasmissione del calore (Cap. 14), Mc Graw-Hill Nolan P.J., Fondamenti di fisica (Cap. 16), Zanichelli Bon M., Fisica atomica, Boringhieri Kuhn T.S., Alle origini della fisica contemporanea, Il Mulino Potere emissivo di un corpo 1. Il potere emissivo monocromatico di un corpo è dato dalla formula Eλ (T) = ελ (T) Enλ (T) , (Wm-2 μm-1) (S.1) con 0 ≤ ελ (T) ≤ 1 (emissività monocromatica) e En (T ) C1 2. 1 5 1 (Wm C2 1 T 2 m 1) (S.2) Il potere emissivo totale si può esprimere nella formula E (T) = ε (T) σβ T4 (Wm-2) (S.3) con 0 ≤ ελ (T) ≤ 1 3. Un corpo con (emissività media) ελ (T) = 1, oppure ε (T) = 1, è un emittore perfetto ed è noto come CORPO NERO 4. Dato che (nell’irraggiamento) l’energia viene trasmessa tra i vari corpi, è evidente che i corpi oltre a emettere devono anche assorbire energia. Il corpo nero assorbe tutta l’energia che incide su di esso. Un corpo nero è quindi un assorbitore e un emittore perfetto. Una scatola con un forellino si comporta come un corpo nero. Le pareti della scatola assorbono “tutta” la radiazione che penetra dal forellino. Emette la radiazione prodotta dalle pareti all’interno. La radiazione emessa si chiama radiazione nera (o di corpo nero) o di cavità. Potere emissivo di un corpo nero 1. Il potere emissivo monocromatico (o spettrale) del corpo nero è dato dalla formula di Planck: E n (T ) C1 1 5 1 C 2 1 T con a) T = temperatura assoluta (k); b) λ = lunghezza d’onda della radiazione emessa (μm): c) C1 = 2πћC2 = 3,742 d) C2 C kB 1,439 Wμm4 m-2 ; μmk; (Wm-2 μm-1) (C.1) 2. e) KB = 1,380 10-23 Јk-1 (costante di Boltzmann); f) ћ = 6,625 10-34 Јs (costante di Planck); g) C = 2,998 108 ms-1 (velocità della luce nel vuoto). Si osservi che Enλ(T) fornisce la potenza radiante emessa dal corpo nero alla temperatura assoluta T per unità di area superficiale e per unità di lunghezza d’onda, nell’intorno della lunghezza d’onda χ. 3. Inoltre Enλ(T) Δλ (Wm-2) fornisce la potenza emessa dal c.n. alla temperatura assoluta T, per unità di area superficiale, nell’intervallo di lunghezza d’onda da λ a λ + Δλ. 4. Ricordando che C = λν e quindi C C 2 2 con Δν >0, si ha, da (C.1), E n (T ) 2 C2 1 3 (C.2) k bT 1 Che fornisce la presenza emessa dal c.n., alla temperatura assoluta T, per unità di area superficiale, nell’intervallo di frequenza da ν a ν + Δν. 5. Il potere emissivo del corpo nero è dato da E (T ) E (T )d -8 n -2 -4 n Con σB = 5.67 10 Wm k 0. h BT (Wm-2) La formula En(T) = σBT4 (C.3) è nota come la Legge di Stefan-Boltzmann. 6. Il potere emissivo monocromatico ha un massimo in corrispondenza di λ = λmax e si ha -3 λmax T ~ = 2,9 10 mk (C.4) che rappresenta la Legge dello spostamento di Wien. Si osservi che per T = 300 k λm = 970nm (infrarosso) T = 6000 k λm = 480nm (visibile) 7. La formula di Rayleigh-Jeans Si osservi che x 1 1 x x→0 e quindi x Allora x k BT 1 k BT per x <<1 per k BT 1 di conseguenza, dalla formula di Panck (C.2) si assume E n (T ) 2 k BT C2 2 (C.5) (catastrofe ultravioletta) 8. Considerando per x>>1 x 1 x nella (C.2) si può porre k BT k BT per frequenze molto elevate, cioè per k BT Si ottiene 1 En (T ) 3 >>1 2 C2 1 kB T (C.6) Noto come equazione di W.Wien (ottenuta nel 1893-94) La formula di Planck 1. Nel 1899 Max Planck stabilì la seguente relazione 8 2 U C3 u (T ) (P.1) che lega le grandezze a) uν(T), densità spettrale, media, di energia (del corpo nero) alla temperatura di equilibrio T; b) U(ν,T), energia media di un oscillatore (midimensionale) in equilibrio con la radiazione nera. 2. Alla fine del 1900 (14 Dicembre) Planck riuscì a determinare l’espressione analitica di U(ν,T): U( ,T ) 3. (P.2) 1 Combinando (P.1) e (P.2) Planck trovò la legge che porta il suo nome u (T ) 4. k BT 8 2 C3 (P.3) k BT 1 Sapendo che il legame fra densità spettrale e potere emissivo è dato da 1 Cu (T ) 4 En (T ) Dalla (P.3) si ottiene (P.4) 2 2 En (T ) C 2 k T B 1 Interpretazione quantistica della formula di Planck 1. Prendendo E n (T ) si può affermare che 2 2 C2 (Wm-2) 1 k BT (P.5) 1 a) Ћν è l’energia associata a un singolo fotone; b) ΔΝν è il numero medio di fotoni emessi dal c.n., per unità di area superficiale e per unità di tempo, nell’intervallo di frequenze fra ν e ν + Δν. Il modello statistico di Planck Supponiamo di avere un certo numero G di oscillatori, g1 dei quali oscillano con frequenza ν1, g2 con frequenza ν2, …, gr con frequenza νr, …, gs con frequenza νs, fra G = g1 + g2 + … + gr + … + gs (i gr sono interi). Supponiamo, inoltre, di voler distribuire agli oscillatori g1 l’energia n1ε1, agli oscillatori g2 l’energia n2ε2, …, agli oscillatori gr l’energia nrεr, agli oscillatori gs l’energia nsεs, in modo tale che E = n1ε1 + n2ε2 +…+nrεr + nsεs (gli nr sono interi). In quanti modi è possibile realizzare una distribuzione di energia? Il numero di modi (totale) sarà dato dal numero di modi w1 in cui n1 “pezzi” di energia ε1 si possono distribuire fra g1 oscillatori, moltiplicato il numero di modi w2 in cui n2 “pezzi” di energia ε2 si possono distribuire fra g2 oscillatori es così s (nr via, g r 1)! wr r 1 n !( g W = w1·w2·…·wr·…·ws= r 1 1)! r r rispettando il vincolo s E nr r r 1 La distribuzione ottenuta con il numero massimo di modi è quella che caratterizza gli oscillatori in equilibrio termico alla temperatura T. Per questa distribuzione si ha gr nr dove 1 r 1 k BT Si può interpretare nr come il numero medio di “pezzi” di energia posseduti dai gr oscillatori all’equilibrio termico. Ne segue che l’energia media posseduta dai gr oscillatori è nr gr r r / k BT 1 mentre l’energia media di un singolo oscillatore è data da r nr gr r r r r k BT Ricordando la notazione (P.1) possiamo porre Ur r r k BT 1 1 (P.6) che esprime l’energia media di un oscillatore di frequenza data νr.