Programmi, laboratori e seminari di lettura 2014

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Programmi, laboratori e seminari di lettura 2014
Elementi di psicologia generale
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Docenti: Anna Maria Stella e Franco Bellotti
Il corso di Psicologia Generale intende quest’anno analizzare il contesto storico-teorico in cui prese
corpo e si sviluppò poi il pensiero di Carl Gustav Jung; soprattutto al di là del confronto con Freud.
Le prime riflessioni di Jung nacquero, infatti, attraverso un dialogo e un confronto sia con la
psicologia empirica e sperimentale sia con la psichiatria del suo tempo. Non solo, ma importanti
furono anche, sotto l’aspetto epistemologico e filosofico, il suo soggiorno a Parigi e i suoi
successivi viaggi negli Stati Uniti. Nel primo, il confronto fu con le opere di Bergson e l’incontro
con Janet e Binet, mentre negli USA fu con William James.
Interlocutori fondamentali per la psicologia sperimentale fu, oltre a James, il confronto con l’opera
di Wilhelm Wundt, con la quale condivise l’adesione alla dimensione empirica, ma da cui si
discostò circa l’associazionismo causalistico che la caratterizzava.
Per quanto riguarda il confronto con la psichiatria fondamentale fu, ovviamente, il rapporto con
Eugen Bleuler, ma non vanno dimenticati, come ha mostrato Gullotta, il rapporto con le
teorizzazioni di Kraepelin e di Griesinger.
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Bibliografia generale
Jung C. G., (1907) Psicologia della dementia praecox, in Psicogenesi delle malattie mentali, Opere
Complete Vol. 3, Boringhieri 1971
Jung C. G., (1914) Il contenuto delle psicosi. Appendice sulla comprensione dei processi patologici,
in Psicogenesi delle malattie mentali, Opere Complete Vol. 3, Boringhieri 1971
Sonu Shamdasani, (2003) Jung e la creazione della psicologia moderna. Il sogno di una scienza,
Edizioni Ma.Gi., Roma 2007
Gullotta C., Jung e la psichiatria, Aut-Aut, 229-230, gen.-apr. 1989
Gullotta C., Gli antecedenti psichiatrici, in A. Carotenuto (a cura di), Trattato di Psicologia
Analitica, UTET, Torino 1992
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Bibliografia del corso monografico
Ellenberger H. F., (1970) La scoperta dell’inconscio, Boringhieri, Torino 1976; cap. 6, 7, 9
Jung C. G., (1961) Ricordi, sogni e riflessioni, (a cura di A. Jaffé), Rizzoli, Milano 1978 cap. 1,2,3
Sonu Shamdasani (2005), Jung messo a nudo, Edizioni Ma.Gi., Roma 2008
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Psichiatria, psicopatologia e diagnostica clinica
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Docente: Stefano Fissi
L'evoluzione dei sistemi diagnostici in psichiatria fino al DSM-5, con particolare riguardo alla
nosografia dei disturbi di personalità
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L'evoluzione dei sistemi di classificazione in psichiatria fino al DSM.5, con particolare riferimento
alla diagnostica dei disturbi di personalità.
Il corso verterà sul confronto tra il DSM – 5 e il DSM- IV – TR che lo ha preceduto, nonché col
PDM delle associazioni psicoanalitiche, parte della cui impostazione è stata accolta nel DSM – 5.
Quest'ultimo presenta una ambiguità di fondo mantenendo il criterio di classificazione categoria
proprio dei precedenti DSM, ma accogliendo in subordine anche quello dimensionale fatto proprio
dal PDM. La genesi di ogni edizione dei DSM è stata molto sofferta, e in particolare questa quinta
edizione. Si assiste infatti in essa, per quanto attiene ai disturbi di personalità, alla coesistenza di
due criteri classificatori sopra detti, quello categoriale e quello dimensionale. Tale duplicità, frutto
di un compromesso e di varie pressioni della comunità scientifica, può essere da un lato confusiva,
dall'altro stimolante.
Il lavoro psichiatrico e psicoterapeutico non può prescindere dalla ormai universalmente invalsa
classificazione dei DSM, ormai invalsa ufficialmente anche in ambito medico-legale e di medicina
delle assicurazioni.
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Bibliografia del corso monografico
Biondi M. (a cura di), APA, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – V° Edizione –
DSM-V, Cortina, Milano, 2014
Lingiardi V., Del Corno F. (a cura di), PDM – Manuale diagnostico psicodinamico, Cortina,
Milano, 2008
http://www.stateofmind.it/2013/10/diagnosi-disturbipersonalita-dsm5/
http://www.stateofmind.it/2014/05/disturbi-dipersonalita-dsm5-osservazione-livellodifunzionamento-della-personalita/
© PSYCHOMEDIA - Paolo Migone, Aspettando il DSM-5 ...www.psichelink.it/post/.../
psychomedia-paolo-migone-aspettando-il-dsm-5
Riflessioni sul DSM-5. Paolo Migone | Osservatorio Psicologia
www.osservatoriopsicologia.com/.../riflessioni-sul-dsm-5-paolo-migone/
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Psicodiagnostica
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Docente: Anna Rosa Saracino
Nel corso sarà privilegiata una visualizzazione psico-diagnostica che interseziona psiche oggettiva e
psiche soggettiva preminentemente secondo il modello junghiano. In particolare si svilupperà e si
focalizzerà una comparazione possibile tra il reattivo Rorschach e il concetto di “complesso a
tonalità affettiva”, in qualità di matrice di immagine, richiamando l’idea per la quale nel test il
concetto delle interpretazioni proiettivamente formulate, attraverso le sollecitazioni formali, su cui
intervengono indubbiamente meccanismi regolativi a carattere cognitivo, non sono da considerarsi
indipendenti dalla soggettiva strutturazione dell’organizzazione affettiva. Comparazione supportata
dalle recenti acquisizioni del mentale in ambito delle neuroscienze.
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Bibliografia
Aversa L., La teoria generale dei complessi e la malattia, in Psicologia Analitica e Teoria della
Clinica, Boringhieri, Torino 1999
Damasio A., Il sé viene alla mente (parte seconda), Adelphi edizioni, Milano 2012
Humbert E.G., L’uomo alle prese con l’inconscio, Vivarium, Milano 1998
Jung C.G., La dinamica dell’inconscio, Vol VIII in Opere Bollati Boringhieri, Torino 1976
Pieri P.F., Dizionario Junghiano, Bollati Boringhieri, Torino 1998
Rizzo C., Parisi S., Pes P., Manuale Rorschach, edizioni Kappa, Roma 1980
Rorschach H., Psicodiagnostica, edizione Kappa, Roma 1981
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Teoria delle nevrosi e delle psicosi
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Docente: Lorenzo Zipparri
Nevrosi e psicosi sono ormai termini obsoleti, in quanto il DSM li ha eliminati, nondimeno per noi
analisti si possono rivelare ancora utili nella clinica, infatti comportano un diverso approccio. In
questa sede li possiamo considerare insieme, perché questo ci permette dì pensare ai modi in cui si
origina e si struttura una patologia. Ricordiamo che Jung, a questo proposito, faceva riferimento al
concetto di unilateralità riferendosi ai disturbi psichici in genere. Nello svolgimento del corso si
cercherà di fare una sorta di excursus attraverso la letteratura psicoanalitica per cercare di
comprendere a cosa facciano risalire l'origine della patologia i vari autori, appartenenti a diverse
correnti teoriche. Si partirà dalla tradizione psicoanalitica, mettendo in evidenza il passaggio dal
modello pulsionale a quello delle relazioni oggettuali. Evoluzione particolarmente evidente in Gran
Bretagna e dovuta all’opera degli analisti kleiniani, principalmente Bion, e al cosiddetto gruppo
degli Indipendenti, tra cui Fairbairn, Winnicott ecc. Uno sguardo sarà rivolto agli sviluppi, che la
psicoanalisi ha avuto negli Stati Uniti d’America: Sullivan, Hartman, Kohut, Mitchell ecc. Una
parte rilevante sarà dedicata all’opera di Jung, dove si prenderanno in esame i vari concetti di
contagio psichico, di comune inconsceità, di unilateralità, di complessi a tonalità affettiva, di
vicissitudini della libido, di debolezza costituzionale dell’Io, di lato sfavorevole dell’inconscio, di
psiche oggettiva ecc. Un cenno, infine, sarà fatto alle recenti scoperte delle neuroscienze e alle
teorie dell’attaccamento, ricordando autori come Schore, Mancia, Wilkinson, Beebe, Lachman ecc.
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È prevista la partecipazione attiva degli allievi con brevi relazioni e tesine, che varranno come
esami
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Bibliografia
Jung C.G., (1914), Importanza dell’inconscio in psicopatologia, in Opere, vol. 3, Boringhieri,
Torno,1971
Jung C.G., (1934), Considerazioni generali sulla teoria dei complessi, in Opere, vol. 8,
Boringhieri,Torino, 1973
Jung C. G., (1939), Psicogenesi della schizofrenia, in Opere, vol. 3, Boringhieri, Torino, 1971
Gallerano B., Zipparri L., Metodo, terapia, training analitico, Vivarium, Milano, 2003
Ferro A., Fattori di malattia, fattori di guarigione, Cortina, Milano
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Indirizzi teorici della psicoterapia
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Il corso si articolerà in due parti:
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Docente: Roberto Manciocchi
Una prima parte, maggiormente “culturale” e storica, sarà dedicata alla nascita e agli sviluppi della
psicoterapia dinamica (in particolare della psicoanalisi e della psicologia analitica) fino ad arrivare
ai giorni nostri: in particolare saranno inizialmente evidenziate le radici antropologiche della pratica
psicoterapeutica per arrivare alle concezioni più recenti, facenti riferimento alle idee dell’infant
research (D. Stern), della filosofia della mente (W. Bucci) e della teoria dei sistemi complessi .
Una seconda parte sarà dedicata all’approfondimento monografico di alcune tematiche della teoria
bioniana con l’intento di trovare delle connessioni con la teoria e la pratica della psicologia
analitica.
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Bibliografia di riferimento.
Ellenberger H. F. (1972) La scoperta dell’inconscio, vol.I, Bollati Boringhieri. Torino.
Limitatamente ai capitoli 1,2,3,4,5,6,).
Gedo J. (2002) Genealogia e percorsi della psicoanalisi, Giovanni Fioriti Editore. Roma.
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Bibliografia corso monografico
Bion W. R. (1962) Apprendere dall’esperienza, Armando Editore. Roma.
Pieri P. F. a cura di, (2011) Fare e pensare in psicoterapia, in Atque, nuova serie. Moretti e Vitali.
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Saranno inoltre fornite dispense a lezione.
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Strutture e funzioni della psiche secondo la psicologia analitica
prima annualità
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Docente: Luigi Aversa
Il corso si svolgerà mettendo in luce gli aspetti fondamentali e peculiari del pensiero di C.G. Jung,
delineando la sua teoria e concezione della psiche.
Verranno presi soprattutto in considerazione i concetti di: inconscio, di complesso, di simbolo e di
funzione trascendente.
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Bibliografia
Aversa L. (a cura di), Fondamenti di psicologia analitica, Laterza, Bari, 1995.
Aversa L. (a cura di), Psicologia analitica. La teoria della clinica, Bollati Boringhieri, Torino,
1999.
Aversa L., Interpretazione e individuazione, Borla, Roma.
Jung C.G., Simboli della trasformazione, in Opere, vol. V, Boringhieri, Torino, 1971.
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Strutture e funzioni della psiche secondo la psicologia analitica
II annualità
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Docente: Massimo Caci
Tema del corso monografico:
Il concetto di immagine in Paul Ricoeur, Gilles Deleuze e Carl Gustav Jung.
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Il corso vuole mettere a confronto il concetto di immagine secondo Jung con quello di Deleuze e
Ricoeur secondo un’accezione filosofica, cercando di coglierne possibili somiglianze e radicali
differenze. Per Jung l’immagine è contemporaneamente sia rappresentazione che comportamento e
in questo suo doppio movimento tra la storia dell’individuo e la memoria del passato sono racchiuse
le sue fondamenta. Questo doppio movimento in Gilles Deleuze, riprendendo Bergson, è
rappresentato dall’immagine-movimento e dall’immagine-tempo. L’immagine-movimento
rappresenta l’aspetto dell’azione della immagine su un’altra immagine e della sua reazione
all’azione di un’altra su di essa. In questo caso l’immagine è ciò che agisce e reagisce. Una serie
infinita di immagini-movimento creano dei blocchi di spazio tempo che Deleuze chiama,
richiamandosi a Bergson, immagine-tempo. Per Paul Ricoeur “l’immagine riceve uno statuto
propriamente semantico, lasciando l’orbita dell’impressione per passare in quella del linguaggio”.
Questo è possibile attraverso l’uso di metafore che consentono la rappresentazione dell’immagine
nel lavoro del ‘fare immagine’.
Il corso monografico analizzerà questo concetto tramite l’uso dei testi presenti nella sottostante
Bibliografia Generale e riguardo l’analisi del medesimo dal punto di vista di Jung si utilizzeranno
alcuni testi della Gesammelte Werke, la cui bibliografia sarà fornita di volta in volta durante le
lezioni.
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Bibliografia generale
(a cura di), Psicologia analitica. Prospettive contemporanee di analisi
junghiana , Giovanni Fioriti Editore, 2010.
Gilles Deleuze, Cinema, Mimesis, 2010
Gilles Deleuze, Image-Mouvement Image-Temps, (sur Bergson, Matière et Mémoire) pdf.
Geneviève Guy-Gillet, L’image, Cahiers Jungiens de Psychanalyse, n. 74, 1992
Geneviève Guy-Gillet, L’image au cinema, Cahiers Jungiens de Psychanalyse, n. 83, 1995
C.G Jung, Lettre à Valentine Brook, Cahiers Jungiens de Psychanalyse, n. 94, 1999
Paul Ricoeur, Cinque lezioni. Dal linguaggio all’immagine., Aesthetica 2002
Joseph Cambray e Linda Carter
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Bibliografia del corso monografico
La bibliografia del corso monografico sarà formata da testi della Gesammelte Werke di Jung, da cui
saranno tratte tutte le citazioni
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Psicologia e psicodinamica dell’età evolutiva: indirizzi generali
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Docente: Letizia Sabrina Cartagena Calcari
Il corso si prefigge l’obiettivo di iniziare a comprendere le diverse dimensioni implicate nello
sviluppo infantile in riferimento alla capacità di individuare le eventuali problematiche che possono
insorgere e le condizioni che possono condurre ad una eventuale consultazione oppure ad una vera e
propria psicoterapia. Durante il corso, dunque, si comincerà con l’esplorazione di tali dimensioni
per poter poi affrontare una riflessione su cosa osservare e come eventualmente intervenire nelle
prime fasi della consultazione psicoterapica e/o della psicoterapia. Tali variabili verranno prese in
considerazione prendendo spunto sia dalla letteratura psicoanalitica che da quella della psicologia
analitica.
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Bibliografia consigliata
Balint M. (1937), Primi stadi di sviluppo dell’Io. L’amore oggettuale primario, in, L’Amore
Primario, Guaraldi, Rimini 1973
Bick E. (1964), Note sull’osservazione del lattante nell’addestramento psicoanalitico, in
Bonaminio V. E Iaccarino B. (a cura di), L’osservazione diretta del bambino, Boringhieri, Torino
1984
Bick E. (1968), L’esperienza della pelle nelle prime relazioni oggettuali, Boringhieri Torino 1984
Bick E. (1975), Ulteriori considerazioni sulle funzioni della pelle nelle prime relazioni oggettuali,
Riv. Psic. 3, 1984
Brazelton T.B., Cramer B. (1990), Il primo legame, Frassinelli Milano 1991
Bruner J. (1977), Prime interazioni sociali e acquisizione del linguaggio, in, L’interazione madrebambino (a cura di Schaffer H.R.) Angeli Milano 1993
Cramer B, Palacio-Espasa F. (1995), Le psicoterapie madre bambino, Masson, Milano
Fordham M., Il bambino come individuo, Vivarium Milano
Jung C.G., Gli aspetti psicologici dell’archetipo della madre (1938/1954), in Opere, Vol. IX, tomo
I, Bollati Boringhieri, Torino
Jung C.G., vol XVII, Lo sviluppo della Personalità, Bollati Boringhieri, Torino
Klein M.: (1952), Sull’osservazione del comportamento dei bambini nel primo anno di vita, in
Scritti 1921-1958, Bollati Boringhieri Torino
Macciò M., Vallino D. (2006), Intenzionalità del neonato, in Omaggio a Paci (a cura di E. Renzi, G.
Scaramuzza), Cuem Milano
Nacinovich R. (2006), L’ambiente normalmente sfavorevole per il feto ed il neonato nel primo anno
di vita, in Atti Congresso Nazionale SINOPIA
Rogora C., Latmiral S., Quaderni di psicoterapia infantile / Le relazioni precoci. Dalla pratica
clinica alla mente dell'analista, (2012), Vol. 66, Borla Editore Roma
Stern D. (1998), Le interazioni madre-bambino nello sviluppo e nella clinica, Raffaello Cortina
Torino
Vallino D. (2010), Fare Psicoanalisi con Genitori e bambini, Borla Roma
Winnicott D.W., Colloqui con i genitori (1996), Raffaello Cortina Milano
Winnicott D.W., Dalla pediatria alla psicoanalisi (1991), G. Martinelli Firenze
Winnicott D.W., I bambini e le loro madri (1996), Raffaello Cortina Milano
Winnicott D.W., Bambini (2005), Raffaello Cortina Milano
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Psicologia e psicodinamica dell’età evolutiva secondo la Psicologia Analitica
Docenti: Magda Di Renzo e Bruno Tagliacozzi
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Il corso si articolerà intorno a questo tema: “L’archetipo del Femminile: nascita, sviluppo,
genitorialità”. Prendendo spunto dai lavori di Erich Neumann sulla psicologia del Femminile si
ripercorrerà le fasi di crescita e sviluppo di questo archetipo per arrivare a integrarlo nel concetto di
genitorialità, valutandone i limiti, i conflitti e le possibilità evolutive. Un approfondimento degli
archetipi della Grande Madre e dell’Anima che inevitabilmente dischiudono a un mondo di
relazioni psichiche che vede il confronto tra il principio femminile e quello maschile, in un’ottica
focalizzata sulla relazione genitoriale che riattiva tematiche transgenerazionali che determinano
proiezioni sul bambino, che il genitore riteneva di aver superato con l’allontanamento dai luoghi e
dai personaggi della propria infanzia: la psicologia dell’età evolutiva alla luce della Psicologia
Analitica, attraverso complessi, rimozioni, proiezioni e possibilità trasformative.
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Bibliografia
La madre cattiva in J. Hillman, Trame perdute, Cortina, Milano 1985, pp. 231-254
Jung, C.G., Lo sviluppo della personalità, in Opere, vol. XVII, Boringhieri, Torino 1999.
Jung, C.G., Gli aspetti psicologici dell’archetipo della madre, in Opere, vol. IX*,
Boringhieri, Torino 2000
Neumann, E., Storia delle origini della coscienza, Astrolabio, Roma 1978
Neumann, E., La Grande Madre. Fenomenologia delle configurazioni femminili dell'inconscio,
Astrolabio, Roma 1981
Neumann, E., La psicologia del Femminile, Astrolabio, Roma 1988
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni.
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Psicologia del mito del folkore e dei fenomeni religiosi
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Docente: Marina Manciocchi
Il corso sarà centrato sul ‘Libro Rosso’ di Jung. Verrà introdotto il Liber primus, anche con l'aiuto di
slide; vi si trovano diversi personaggi che Jung considerava immagini e simboli del Sé, sono
immagini che appartengono alla mitologia e alla spiritualità di diverse culture. Studieremo alcune
parti e approfondiremo il tema del Mito e dei suoi significati; nel testo si trovano accennate le varie
componenti inconscie che Jung iniziava ad intravvedere mentre lavorava sulle proprie visioni
(Anima, Ombra, Persona), la tipologia e altri elementi che confluirono nelle elaborazioni teoriche
successive, quindi ne parleremo. Verrà approfondita la funzione trascendente e ci soffermeremo sui
mandala che Jung ha disegnato, allegati al testo. La presentazione del Libro verrà contestualizzata
nell'ambito dei rapporti con Freud e - in seguito - con le attività di Eranos e del Monte Verità.
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Bibliografia generale
Jung C.G., Il Libro Rosso, Boringhieri 2010
Von Franz M.L., Tipologia psicologica, Red o Tea, 1996
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Bibliografia del corso monografico
Girotto, Pievani, Vallortigara, Nati per credere, Codice, 2008
Jung C.G., Psicologia del Kundalini yoga, Boringhieri 2004
Jung C.G., La funzione trascendente, in Opere vol, 8
Kuhlmann M., Che cosa è reale?, Riv. Le Scienze, Ottobre 2013
Lutyens M., La vita e la morte di Krishnamurti, Ubaldini, 1990
Manciocchi M, Spiritualità e guarigione nel rapporto tra mente e corpo, in Psicologia analitica e
Teorie della mente, Vivarium 2003
Manciocchi M., Antigone e le trame della psiche. Mitologia e creatività in psicoterapia, Magi, 2012
Noschis K., Monte Verità. Ascona e il genio del luogo, Casagrande, 2013
Trevi M., Il modello Io-Sé nell'interpretazione del fenomeno della preghiera, in Trevi, L'altra lettura
di Jung, Cortina 1988
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Psicologia del sogno
Docente: Angiola Iapoce
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Il corso, attraverso una lettura critico-fenomenologica di alcune opere di Jung sul sogno, insieme ad
altri testi, tende ad affrontare alcuni punti nodali del fenomeno onirico e della sua interpretazione,
fra i quali i più rilevanti saranno:
1. Sogno e affetto;
2. Sogno e arcaicità;
3. Sogno e complessi a tonalità affettiva;
4. Sogno e personalità del sognatore;
5. Interpretazione soggettiva e oggettiva del sogno;
6. Sogno e immagine;
7. Sogno e dimensioni spaziali e temporali;
8. Interpretazione e amplificazione;
9. Sogno ed esistenza (la parte e l’intero).
Il punto di vista da cui si articolerà un discorso intorno al fenomeno onirico sarà genealogico,
storico e fenomenologico ma si privilegerà sempre un inquadramento clinico teso al procedimento
terapeutico.
Bibliografia generale (opere di C.G. Jung)
Jung C.G. (1916/48), Considerazioni generali sulla psicologia del sogno (Allgemeine
Gesichtpunkte zur Psychologie des Traumes), vol.8°, pp. 255-299.
____________(1931), L'applicabilità pratica dell'analisi dei sogni (Die praktische Verwendbarkeit
der Traumanalyse), vol. 16°, pp. 151-172.
_____________(1935), Fondamenti della psicologia analitica (Foundamental Psychological
Conceptions: A Report of Five Lectures); terza conferenza, vol. 15.
____________(1936-1941), I sogni dei bambini (Kinderträume), Bollati Boringhieri, Torino 2013,
volume primo, semestre invernale 1936-1937, pp. I-XIV e 1-100.
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Bibliografia del corso monografico
Binswanger L. (1930), Sogno ed esistenza, in Per un’antropologia fenomenologica, Feltrinelli,
Milano 1989 oppure in Essere nel mondo, Astrolabio, Roma 1973.
Rossi P., Sogni di filosofi, in (a cura di S. Bolognini) Il sogno cento anni dopo, Bollati Boringhieri,
Torino 2000.
Bolognini S., Lavoro del sogno, lavoro con il sogno, in (a cura di S. Bolognini) Il sogno cento anni
dopo, Bollati Boringhieri, Torino 2000.
Foucault M., Il sogno (1954), Raffaello Cortina Editore, Milano 1994.
Iapoce A., Il sogno. Una ferita per il Logos, Vivarium, Milano 1997.
Trevi M., Metafora e simbolo nella lettura junghiana del testo onirico, in Saggi di critica
neojunghiana, Feltrinelli, Milano 1993, Cap. 4°, pagg. 97-119.
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Teorie e tecniche interpretative delle produzioni
inconsce non oniriche
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Docente: Anna Gianni
Il corso si propone di approfondire il tema dell'immaginario nelle sue varie declinazioni teoriche e
terapeutiche. Attraverso esempi e spunti clinici cercheremo con il contributo di ognuno dei
partecipanti, di mettere a confronto il testo junghiano con i testi di autori come Blankenburg,
Callieri, Kimura, Tatossian, appartenenti alla seconda generazione della Psicopatologia
Fenomenologica.
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Bibliografia generale
Jung C.G.(1916/1958) La funzione trascendente, in Opere,vol.8, Boringhieri Torino, 1976, pp.
79-106
Jung C.G.(1921) Tipi psicologici, in Opere, vol.6, Boringhieri,Torino
(Definizioni)
Jung C.G.(1928), L'Io e l'inconscio, in Opere, vol.7, Boringhieri, Torino, 1971, pp.121-236
Jung C.G.(1936b) Fondamenti di psicologia analitica, Conferenze tenute alla Tavistock Clinic di
Londra nel 1935 (V°Conferenza) in, Opere, vol.15, Boringhieri, Torino,1991
Jung,C.G.,(1961) Ricordi,sogni,riflessioni , Rizzoli, Milano, 1978
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Bibliografia per il corso
Blankenburg W., La perdita dell'evidenza naturale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1998
Callieri B., Quando vince l'ombra. Problemi di psicopatologia clinica, Ed. Universitarie Romane,
Roma 2001
Hillman J.,Shamdasani S., Il lamento dei morti, Bollati Boringhieri, Torino, 2014
Kimura B., Scritti di psicopatologia fenomenologica, Giovanni Fioriti Editore, Roma 2005
Tatossian A., La fenomenologia delle psicosi, Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2003
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Pratica della psicologia analitica
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Docente: Maria Luisa Ruffa
Obiettivo del corso è stimolare l'attenzione e la conoscenza dei molteplici accadimenti emotivi ed
esistenziali che si snodano nella relazione analitica, attraverso un lavoro di studio e
approfondimento sia delle psicopatologie più complesse, sia della pratica psicoterapeutica vista da
più prospettive. È prevista la partecipazione attiva da parte degli allievi anche attraverso la
discussione di casi clinici.
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Bibliografia
Jung C.G., Pratica della psicoterapia, in Opere vol. XVI, Boringhieri, Torino, 1982
De Masi F., Lavorare con i pazienti difficili, Boringhieri, Torino, 2012
Ogden T., L’identificazione proiettiva e la tecnica psicoterapeutica, Astrolabio, Roma, 1994
Steiner J., I rifugi della mente, Boringhieri, Torino, 1998
Searles H.F., Il paziente borderline, Boringhieri, Torino, 1988
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Psicologia delle dinamiche di gruppo
Docente: Fabiola Fortuna
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Il corso si propone di approfondire lo studio dei princìpi epistemologici, storici e metodologici della
psicodinamica dei gruppi oltre ad esaminarne gli aspetti metodologici, pratici ed esperienziali.
Partendo da una analisi della dimensione gruppale, e del suo significativo ruolo svolto da sempre
nella storia dell’uomo, ci si propone di analizzare anche i principali modelli teorici che in ambito
dinamico clinico hanno riguardato la complessa interazione tra l’individuo ed il gruppo.
Una particolare attenzione viene quindi rivolta a concetti propriamente junghiani relativi alla
dimensione della gruppalità in ambito intrapsichico (archetipi, complessi, inconscio collettivo,
ombra)
Infine, verranno analizzati nello specifico alcuni dispositivi di terapia in gruppo, utilizzati in ambito
dinamico-clinico ed esperienziale – formativo, in relazione alla pratica clinica in ambito analitico ed
istituzionale.
Si tratta di un corso a carattere teorico che prevede anche momenti esperienziali finalizzati a
consentire di cogliere i nessi con le dimensioni teoriche di volta in volta trattate.
A tal fine è specificamente necessaria la partecipazione continuativa degli allievi.
A tale scopo saranno proposti anche alcuni pre-testi (sotto forma di brani di libri, di film, o
immagini).
Scopo del corso è fornire una conoscenza quanto più approfondita possibile delle tematiche
proposte relativamente alla Psicologia delle dinamiche di Gruppo ma anche di permettere di
comprendere meglio come sia possibile operare attraverso il gruppo in vari ambiti di intervento
clinico:
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Temi trattati
I. Introduzione al corso: l' individuo e il gruppo
II.
La psicoanalisi e la dimensione di gruppo
III. Il soggetto nel gruppo
IV. La gruppalità della psiche in Jung
V.
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Dispositivi di terapia in gruppo
Bibliografia
Jung C.A., La dinamica dell’inconscio, in Opere (volume 8), Boringhieri
Freud S., Opere (volume 9), Boringhieri
Freud S., Totem e tabù, Boringhieri
Freud S., Psicologia delle masse e analisi dell’Io, Boringhieri
Bion W., (1971). Esperienze nei gruppi, Boringhieri
Foulkes S. H. (1978). La psicoterapia gruppoanalitica: metodi e principi, Roma, Astrolabio
Lewin K., (1948). I conflitti sociali. Saggi di dinamica di gruppo, Franco Angeli Editore
Lacan, J. (1947). “La psichiatria inglese e la guerra”, in La psicoanalisi, n. 4, 1988, pp. 9-29.
C.G. Jung, L’io e l’inconscio, in Opere Volume 7, Boringhieri
Jung C.G., Considerazioni generali sulla teoria dei complessi, in Opere, vol. VIII, Boringhieri
Jung C.G., Riflessioni teoriche sull’essenza della psiche, in Opere, vol. VIII, Boringhieri
Jung C.G., Gli archetipi dell’inconscio collettivo, in Opere, vol. IX/1, Boringhieri
Chiavegatti C., Il volto e la sua maschera, Armando Editore
Croce E.B. Il volo della farfalla, Edizioni Borla, Roma
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Il processo di individuazione e i suoi simboli
Docente: Mauro Bergonzi
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Dopo un preliminare inquadramento generale del concetto di ‘individuazione’ nel pensiero di Jung,
il corso investigherà più in particolare le manifestazioni del Selbst come fattore di salute e
guarigione. Si esplorerà inoltre una lettura in chiave ‘individuativa’ del mito di Psiche ed Eros nelle
Metamorfosi (l’Asino d’oro) di Apuleio.
Ciascun partecipante al corso sarà invitato, come parte della prova di esame, a scegliere e
commentare un aspetto particolare del mito di Psiche ed Eros, oppure una narrazione (tratta a
piacere da fonti letterarie, testi religiosi, cinema, arti figurative, sogni o di qualsiasi altro genere) in
cui sia in qualche modo rappresentato il processo di individuazione.
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Bibliografia generale
Jacobi J., La psicologia di C.G. Jung, Boringhieri, Torino 1973, pp. 131-185.
Jung C.G., L’io e l’inconscio, parte II, Boringhieri, Torino 1967, pp. 85-165.
Samuels A., Jung e i neo-junghiani, Borla, Roma 1989, pp. 150-219.
Bergonzi M., “Il Sé come fattore di salute e guarigione”, Studi Junghiani 13, vol. 7. n. 1 (gennaiogiugno 2001), pp.50-57 (reperibile in versione più estesa anche in file Word).
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Bibliografia del corso monografico
Von Franz M.-L., L’asino d’oro, Boringhieri, Torino 1985.
Neumannn E., Amore e Psiche, Astrolabio, Roma 1989.
Citati P., La luce della notte, Mondadori, Milano 1996, pp. 80-94 (reperibile in fotocopie).
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Laboratori
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Docente:Anna Cannavina
Il dibattito internazionale sulla ricerca per la validazione della psicoterapia
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Bibliografia
Dazzi N. Lingiardi V. Colli A., La ricerca in psicoterapia a cura di, Raffaello Cortina editore
Giannone F., Lo Verso G., Sperandeo A., .La psicoterapia e la sua valutazione. Un confronto
internazionale, Franco Angeli Editore
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Docenti:Mario Ciminale e Anna Gianni
Desiderio
Genealogia e parentele del Desiderio
Figure mitiche del Desiderio: Eros, Kama ....
L’indisponibilità del ( l’inaccessibilità al) Desiderio nella patologia della depressione
Al di là del Desiderio : '...senza memoria e senza desiderio...' ; 'Nec spe nec metu' ;
occidentali e orientali...
Il Desiderio contro la morte - Etty Hillesum
Ritratti del Desiderio - M. Recalcati
Ascesi
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La bibliografia provvisoria sarà indicata con completezza all’inizio del laboratorio
Doninger W., S'IVA , L'asceta erotico, Adelphi 2009
Recalcati M., Ritratti del desiderio, Raffaello Cortina 2012
Recalcati M., Jacques Lacan, desiderio, godimento, soggettivazione, Raffaello Cortina 2012
Hillesum E., Diario, Adelphi 2012
Hillesum E., Lettere, Adelphi 2013
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Docente:Vito Marino De Marinis
La conclusione dell'analisi, riflessioni intorno agli eventi conclusivi che determinano la concreta
separazione in ogni singola coppia analitica
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Bibliografia
Freud, S. (1937), Analisi terminabile e interminabile, in Opere Vol. 11, Boringhieri, Torino, 1979
Jung, C.G., Pratica della psicoterapia, Vol. 16, Boringhieri, Torino, 1981
Jung, C.G., (1944) Introduzione alla problematica psicologico-religiosa dell’alchimia, in
Psicologia e Alchimia, Boringhieri, Torino, 1981
A.A.V.V., La conclusione dell’analisi, Rivista di Psicologia Analitica, n.46,1992, Astrolabio
Maffei, G., Le fini delle cure. Boringhieri, Torino, 2002
Bacal, H.A. (2011) La forza della specificità in psicoterapia, Bollati, Boringhieri, 2013
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Docente: Massimo Russo
L'apollineo e il dionisiaco. Scissione e conciliazione degli opposti psichici.
Il laboratorio verte sull'analisi di alcuni capitoli dei seminari di Jung tenuti dal 1934 al 1939 sullo
Zarathustra di Nietzsche.
In particolare si vuole approfondire, nell'ambito della tematica junghiana dell’individuazione, il
rapporto tra estetica e religiosità.
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Bibliografia di riferimento
Jung C.G.(1921),tr.it. Tipi psicologici, in Opere, Bollati Boringhieri, Torino 1977.
Jung C.G.(1934-39),tr.it Lo Zarathustra di Nietzsche, in Opere, Bollati Boringhieri, Torino 2011.
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Docente:Enzo Vittorio Trapanese
Complessità teorica e metateorica della nozione di “inconscio”
Facendo riferimento ai filosofi che, per primi, hanno ipotizzato tale nozione e alle successive
interpretazioni proposte dalla fine del XIX secolo ai nostri giorni, mi proporrei di mettere in
evidenza i significati non omogenei che «l’inconscio» ha assunto in psicologia e nelle discipline
umane ad essa vicine, ora assunto come metafora, ora invece come realtà sui generis, ora come
mera ipotesi teorica, ora infine come categoria indispensabile alla prassi psicoterapeutica e, in modo
particolare, a quella della psicologia analitica.
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Riferimenti bibliografici saranno offerti all’inizio degli incontri.
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Seminari di lettura
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Docente: Bianca Gallerano
L'essenza della cura e le qualità umane dell'analista
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I temi che verranno affrontati prendono spunto dalla seguente affermazione di Jung: "...il grande
problema degli elementi irrazionali insiti nella personalità dell'analista pone in primo piano la
personalità del terapeuta come fattore salutare o nocivo... ...diviene elemento imprescindibile ai
fini del trattamento la qualità umana del terapeuta."( Jung, 1929, p.70, 80)
L'essenza e il valore della cura, secondo la prospettiva junghiana, consiste nell'aiutare il paziente a
non essere più costantemente agito dai suoi nuclei complessuali profondi, dal proprio coatto
copione esistenziale. Per Jung lo scopo principale della psicoterapia "...non è quello di portare il
paziente ad un impossibile stato di felicità, bensì di insegnarli a raggiungere stabilità e pazienza
filosofica nel sopportare il dolore.(Jung, 1943, p.92) evitando così che il dolore (dimensione
consustanziale all'umano) non travolga ed annienti la possibilità-capacità dell'essere umano di
"sentirsi vivo"( Winnicott). Tale visione ha come conseguenza inevitabile la centralità della
personalità dell'analista nel processo di cura che diviene un elemento cardine del buon esito o del
fallimento della cura in ambito analitico. L'incontro con la dimensione inconscia pone l'analista
sempre in rischio di essere agito in modo cronico e inconsapevole dagli elementi irrazionali insiti
nella sua personalità e, come scrive Jung, rischia di divenire "inconsapevole portatore di
idee" (1929, p. 74), "inconsapevole truffatore" (Jung, 1932, p.322 ) e può andare incontro a "vere
lesioni professionali"(Jung, 1929, p.80). Sembra quindi imprescindibile, per un analista, coltivare le
cosiddette qualità umane di cui parla Jung diffusamente nelle sua opera. In particolare, noi analisti,
abbiamo bisogno di sentire che anche noi, come i pazienti, abbiamo bisogno di cura, una cura che
possa condurre ad una sempre migliore "differenziazione morale" (Jung, 1946, p. 22). La cura di sè
comporta, quindi, " umiltà (Jung, 1946, p. 246), "modestia" (Jung, 1929, p.48) e consapevolezza
delle proprie aree di fragilità, vulnerabilità e immutabilità.
L’attenzione e l'interesse per le cosiddette qualità umane dell'analista, intese come fattori che
condizionano l'andamento del trattamento analitico, le troviamo anche nel pensiero di Winnicott,
della Little, e di autori contemporanei come Ferro, Van Buren e Alhanati.
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Bibliografia di riferimento
Jung, C.G., (1929) I rapporti della psicoterapia con la cura d'anime, in Opere, Vol 11,
Boringhieri, Torino, 1979
Jung, C.G., (1929) I problemi della psicoterapia moderna (1929) Scopi della psicoterapia (1935)
Principi di psicoterapia pratica (1943) Psicoterapia e concezione del mondo (1951) Questioni
fondamentali di psicoterapia, in Opere, Vol. 16, Boringhieri, Torino, 1981
Winnicott, D. W., (1964) L’importanza del setting nelle situazioni regressive in psicoanalisi (1967)
Confronto tra il concetto di regressione clinica e il concetto di organizzazione difensiva (1963) La
paura del crollo, in Esplorazioni psicoanalitiche, Cortina, Milano, 1995
Little, M., (1990) Il vero Sè in azione. un'analisi con Winnicott, Astrolabio, Roma, 1993
Ferro, A., Le viscere della mente. Sillabario emotivo e narrazione, Cortina, Milano, 2014
Van Buren, J., Alhanati, S., (2010),
(a cura di) Stati primitivi della mente, Una ricerca
psicoanalitica, Astrolabio, Roma, 2013
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