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ITINERARIO 1: IL FIUME, LE CASCATE, IL LAGO: DALLE MARMORE AL LAGO DI PIEDILUCO
IL LAGO DI PIEDILUCO
Nel Quaternario il Fiume Velino e il Fiume Nera furono
protagonisti del modellamento morfologico dell’area del
bacino di Rieti. Il Velino, a causa delle sue acque ricche
in carbonato di calcio, depositava travertino e sedimenti
calcarei mentre il Nera esercitava un’azione di carattere
erosivo favorita dalla tipologia delle rocce presenti nella
valle in cui scorreva. Alla loro confluenza si generò una
differenza di livello destinata ad aumentare con il passare
degli anni. Il banco di travertino, formatosi
successivamente nell’area delle Marmore, diventò uno
sbarramento che costrinse progressivamente le acque
del Velino ad esondare a monte di tale ostacolo
originando in questo modo un ampio Lago detto “Lacus
Velinus”.
CASCATA DELLE MARMORE
E’ una delle Cascate più alte d’Europa originata
dalle acque del fiume Velino che, dividendosi in tre
salti successivi precipitano per 165 m confluendo
nel sottostante fiume Nera. La sua origine è in parte
naturale: l’antico “Lacus Velinus” formatosi nel
Quaternario tracimava lungo lo sbarramento di
travertini delle Marmore formando una cascata
naturale che aveva un fronte di circa un chilometro.
La componente artificiale della Cascata è da
imputare al console romano M. Curio Dentato che
271 a.C., al fine di bonificare la piana di Rieti,
effettuò un taglio lungo il blocco travertinoso (Cavo
Curiano) consentendo alle acque del lago di defluire
lungo la montagna formando così la Cascata delle
Marmore.
ITINERARIO 2: L’ORO DI POLINO
CAVA DELL'ORO
In prossimità di questa antica cava, inaugurata intorno al 1760
sotto il papato di Clemente XIII, si trova una rarissima roccia
vulcanica la “kamafugite”. La presenza di questa roccia è
connessa ad una violenta esplosione vulcanica che ha
generato un diatrema (ciò che rimane del condotto vulcanico)
di circa 40 m di diametro. Il magma, proveniente dagli strati
interni della Terra, e le rocce lanciate in superficie
dall’esplosione ricadendo hanno riempito il condotto formando
un accumulo di brecce (frammenti di rocce di origine
vulcanica anche di grosse dimensioni) e depositi tufacei. I
geologi di tutto il mondo hanno studiato questo sito per la
particolarità delle rocce affioranti, importanti perché forniscono
importantissime informazioni sulla composizione della crosta
e del mantello terrestri.
ITINERARIO 3: LE FALESIE DI FERENTILLO
SCAGLIA ROSSA DI LORENO
Presso il paese di Loreno, in direzione del Bosco della Forca,
è possibile osservare lungo la strada forestale il contatto
stratigrafico tra le formazioni della Scaglia Bianca (più antica)
e quella della Scaglia Rossa (più recente), risalenti al
Cretacico. Il contatto è perfettamente preservato e mostra la
transizione progressiva ed il cambio litologico tra le due
formazioni, marcato dal forte cambiamento cromatico (dal
bianco al rosso). Pochi metri più a nord si osservano
nuovamente strati di Scaglia Bianca rialzati per l’azione di
una faglia diretta: questa struttura deformativa riporta in
affioramento il contatto stratigrafico che si rinviene
nuovamente pochi metri più avanti.
ITINERARIO 4: LA VALCASANA: GOLE, PIANI E NATURA INCONTAMINATA
GRABEN DELLA VALCASANA
La Valcasana è una depressione tettonica larga 1.5 km e
lunga circa 11 km, orientata NO-SE, che interrompe la
dorsale del M. Coscerno-M. Civitella. La valle è un Graben
formatosi circa 2 milioni di anni fa, nel Pleistocene, grazie
all’azione di sistemi di faglie dirette che hanno fatto
sprofondare la parte centrale della dorsale. Il dislivello di circa
1000 m tra le vette del M. Coscerno (1684 m) e del M. di
Civitella (1565 m) e il fondo del piccolo bacino del Pian delle
Melette (579 m) si approssima allo spostamento verticale
massimo dovuto alle faglie dirette che limitano la valle. La
Valcasana è un luogo ideale per osservare i fenomeni di
frana. Tra le forme di dissesto più evidenti segnaliamo
scarpate in arretramento e degradazione, frane da crollo,
scivolamenti, colate rapide di detrito, frane complesse per
crollo e scivolamento, Deformazioni Gravitative Profonde
di Versante (DGPV).
IL PIAN DELLE MELETTE
L'area circolare pianeggiante sottostante l'abitato di Caso
(denominata Pian delle Melette, 579 m s.l.m.) si è formata
grazie al riempimento di un antico lago di sbarramento
creatosi in seguito allo scivolamento di un corpo di frana di
circa 3 milioni di metri cubi dal ripido versante delle
“Muraglie” del M. di Civitella (1565 m). Il corpo è
attualmente rappresentato da un’altura tondeggiante
costituita da massi di calcare di dimensioni che possono
arrivare anche a qualche metro cubo. L'evento occorse
probabilmente qualche decina di migliaia di anni fa
(Pleistocene superiore) da un’area fratturata del versante
occidentale del M. di Civitella e portò allo sbarramento del
Fosso di Gavelli ed alla formazione del piccolo lago
intramontano.
ITINERARIO 5: IL SOVRASCORRIMENTO DI SPOLETO
SOVRASCORRIMENTO DI SPOLETO
Un sovrascorrimento è una faglia suborizzontale che
sovrappone rocce più antiche su rocce più giovani. I corpi
geologici delimitati da sovrascorrimenti si chiamano unità
tettoniche. Il Sovrascorrimento di Spoleto produce la
sovrapposizione, su una vasta area (circa 25 km2), di rocce
giurassiche (Calcare Massiccio) su rocce cretacicopaleogeniche (principalmente appartenenti al gruppo della
Scaglia). Lungo il Giro dei Condotti è presente una parete
rocciosa, in corrispondenza della quale è visibile questa
sovrapposizione di calcari massivi su calcari marnosi molto
tettonizzati.
La geometria suborizzontale del sovrascorrimento
determina un’intersezione con la topografia complessa ed
articolata, dando luogo a Klippen (lembi di unità tettonica
superiore rimasti isolati a causa dell’erosione), come
quella di Castelmonte ed all’ampia semi-finestra tettonica
della Valcieca (dove è visibile l’unità tettonica inferiore).
Nel rilievo di Castelmonte è presente un piccolo Klippe di
Calcare Massiccio ed è possibile osservare due
sovrascorrimenti sub-paralleli, con senso di trasporto
tettonico verso Est. Il sovrascorrimento superiore ha
portato il Calcare Massiccio al di sopra di rocce cretacicoeoceniche (Scaglia Rossa), mentre il sovrascorrimento
inferiore ha determinato la sovrapposizione della Scaglia
Rossa sulla Scaglia Cinerea oligocenica.
ITINERARIO 6: LE PIEGHE LUNGO LA STORICA FERROVIA SPOLETO-NORCIA
PIEGHE DELLE GALLERIE LASTRE
Presso le gallerie “Lastre I” e “Lastre 2” della ex-ferrovia
Spoleto-Norcia è possibile osservare degli affioramenti di
calcari marnosi della formazione della Scaglia Rossa,
intensamente
piegati
e
deformati.
L’escavazione
direttamente in roccia delle gallerie (non rivestite) dell’exferrovia permette un’osservazione tridimensionale di queste
strutture, con la possibilità di apprezzare il loro sviluppo ed
evoluzione lungo la successione esposta e la variazione
delle geometrie nello spazio. Queste pieghe si sono
formate durante la fase di accavallamento appenninico e
sono legate al sollevamento della catena. I sistemi di pieghe
(prevalentemente orientati NNW-SSE) sono anche visibili
nella sponda opposta del Fiume Nera, evidenziati da banchi
di calcareniti bianche intercalati nei calcari rossi della
Scaglia.
ITINERARIO 7: EREMI E FAGLIE
EREMO DELLA MADONNA DELLA STELLA
Presso il Torrente Tissino, si trova la gola dell’Eremo della
Stella. La struttura rupestre è uno splendido esempio di
geopatrimonio, dove uomo e natura dialogano col
paesaggio. L’eremo è stato ricavato sfruttando le pareti
rocciose dei calcari della Maiolica (qui rialzati per l’azione
di una faglia diretta) e le numerose cavità presenti nella
falesia. Le pareti rocciose mostrano una grande varietà di
forme geologiche e strutture deformative. La faglia diretta
che borda il Tissino ha generato una serie di cascate a
monte dell’Eremo. La struttura rupestre è caratterizzata da
splendide pitture parietali, come il dipinto quattrocentesco
della Madonna in Trono situato nella chiesa dell'eremo. Dal
1800 l’Eremo della Stella è sede di culto mariano. Nel 2015
è stato portato a termine il restauro della struttura e degli
affreschi.
LA FAGLIA DI ROCCHETTA
Il versante orientale del M. Maggio è caratterizzato da una
ripida parete di calcari bianchi della formazione del Calcare
Massiccio, risalente al Giurassico: questi calcari sono
debolmente inclinati e mostrano gusci e bioclasti di piccoli
gasteropodi e lamellibranchi, indicatori di un ambiente di
deposizione con acque basse e calme.La parete si presenta
ben levigata e striata, con inclinazione di circa 80°: i processi
di scivolamento lungo il piano hanno portato alla formazione
di strie di alcuni mm (spesso mineralizzate) e solchi (groove)
di spessore centimetrico. L’andamento di queste tracce
mette in evidenza lo scivolamento obliquo (verso il basso e
verso destra) del blocco mancante della faglia (quello a
tetto). Il movimento (tuttora attivo) è sicuramente avvenuto
durante la tettonica estensionale pleistocenica (circa 1
milione di anni fa), ma si ritiene che la faglia si sia formata
molto tempo prima, nel Giurassico.
ITINERARIO 8: L’ANELLO DEL COSCERNO
LA DGPV DEL MONTE COSCERNO
Il M. Coscerno si presenta come una dorsale allungata in
senso NNE-SSW, con una cresta raddoppiata nella porzione
più settentrionale. I due crinali sono limitati da una parete
trasversale di roccia alta circa 30 m. La cresta orientale
prosegue verso SE, mentre quella occidentale continua
inarcandosi verso sud. Tra le due creste è presente un’area
ribassata, larga fino a circa 300 m e profonda 30 m. In
quest’area si trovano numerose doline a ciotola di diametro
non superiore ad alcune decine di metri, spesso
caratterizzate da temporanei ristagni d’acqua. Queste
morfologie sono il risultato di una Deformazione Gravitativa
Profonda di Versante, nota con l’acronimo di DGPV: è un
fenomeno di progressiva deformazione del versante, molto
lento, che determina la rotazione del versante sud-orientale
della dorsale del M. Coscerno ed il suo scivolamento verso
valle. Si stima che tale evento stia attualmente interessando
un volume roccioso prossimo a 500 milioni di metri cubi.
ITINERARIO 9: LE MINIERE DI MONTELEONE
LA MINIERA DI TERARGO
L’area tra Gavelli e Monteleone presenta una serie di miniere
adibite all’estrazione del ferro. La miniera di ferro di Terargo
è la miniera più importante e presenta anche le
mineralizzazioni più evidenti. I fluidi mineralizzanti sono
risaliti da livelli più profondi lungo le principali faglie del
settore e raggiunge quote prossime alla superficie. La
miniera, profonda pochi metri e lunga una trentina, presenta
un accesso e un vano principali e 6-7 diramazioni. Il minerale
veniva estratto con il piccone (si notano ancora le tracce sulle
pareti), direttamente dalle fratture presenti nelle calcareniti.
Le mineralizzazioni sono principalmente costituite da ossidi
ed idrossidi di ferro e manganese e potrebbero essere legate
alla presenza di fondali marini litificati giurassici (noti come
hardground), qui presenti nell’area a in rocce più antiche
presenti in profondità.
ITINERARIO 10: DA CASCIA A ROCCAPORENA LUNGO IL FIUME CORNO
LIVELLI ANOSSICI DI ROCCAPORENA
I livelli anossici sono sottili livelli sedimentari che
testimoniano fasi globali di impoverimento o assenza di
ossigeno nelle acque degli oceani. Presso Roccaporena
sono visibili due dei suddetti livelli, occorsi nel Cretacico,
conosciuti con il nome di Selli e Bonarelli (due tra i
maggiori geologi italiani del '900). Lungo la strada
Cascia-Roccaporena (500 m prima di arrivare a
Roccaporena) è possibile osservare il Livello Bonarelli,
costituito da argille nere e gialle e ricco in solfuri e
sostanza organica. Il livello è ben evidente e contrasta
con i calcari bianchi della formazione della Scaglia
Bianca.
L’età di deposizione è stimata in circa 100 milioni di anni fa,
nel Cretacico superiore. Proseguendo lungo la strada che
collega Roccaporena con Capanne di Roccaporena, al tetto
di strati di calcare bianco della Maiolica, si osserva un altro
livello nerastro di circa 2 m, denominato Livello Selli e
risalente all'evento anossico globale occorso circa 120
milioni di anni fa (Cretacico inferiore).
ITINERARIO 11: I TRAVERTINI DI TRIPONZO
TRAVERTINI DI TRIPONZO
Il paese di Triponzo sorge su un banco di travertino in
corrispondenza del punto di confluenza del fiume Corno con
il fiume Nera. Il travertino si è formato in due fasi: i depositi
più antichi, del Pleistocene superiore, si trovano più in alto
rispetto al paese e si sono formati per precipitazione diretta
del carbonato di calcio su piante acquatiche e ripariali
(travertini fitoermali); depositi più recenti (Olocene) si
rinvengono alla base della rupe di Triponzo (sono costituiti da
ghiaie, sabbie calcaree e frammenti di piante ricoperte da
carbonato di calcio alternati a banchi di t. fitoermali).
BALZA TAGLIATA
Il sito di Balza Tagliata si trova nella stretta di una gola che il
fiume Corno ha inciso nella anticlinale di M. l’Aspro. Qui
affiorano calcari di piattaforma carbonatica della formazione
del Calcare Massiccio con uno spessore che supera i 700
metri. Lungo il tratto di percorso che porta a Triponzo, sono da
segnalare potenti orizzonti metrici di travertini, formatisi in
ambiente fluviale. A un chilometro circa da Triponzo è ben
esposto l’appoggio in discordanza angolare del travertino
sulla Maiolica, stratificata verticalmente. Il deposito
travertinoso si interrompe in corrispondenza della faglia diretta
che borda verso ovest l’anticlinale di M. L’Aspro. Il sito ha
anche un notevole interesse storico per la presenza di una
semigalleria (la Tagliata), di epoca pre-romana, scavata nella
parete rocciosa in destra idrografica del Corno, sovrastata da
depositi “sospesi” di travertino.
ITINERARIO 12: LA CASCATA DE LU CUGNUNTU
L’erosione regressiva della cascata, dovuta al sollevamento
del rilievo e al conseguente disequilibrio del corso d’acqua, ha
invece generato la gola del Valloncello.
LA CASCATA DE LU CUGNUNTU
La cascata è un luogo affascinante e ricco di curiosità
geologiche: nella gola si osservano gli strati della formazione
della Scaglia Rossa, con un’inclinazione elevata (circa 70°)
e con alcune pieghe minori (mesopieghe) formatesi durante
la fase tettonica compressiva che ha generato la catena
montuosa appenninica. La cascata si sviluppa anche per la
presenza di rocce più resistenti all’erosione (banchi di
calcareniti intercalate nella Scaglia Rossa) presenti a monte
del salto.
ITINERARIO 13: I PIANI DI CASTELLUCCIO
PIANI DI CASTELLUCCIO
Il bacino intramontano di Castelluccio è formato da 3 piani (il
Pian Grande, il Pian Piccolo ed il Pian Perduto). Questi piani
sono il risultato dell’interazione di due processi distinti: il primo
è l’attività tettonica che ha generato questa depressione
durante il Pleistocene, il secondo processo è l’attività carsica
che ha modellato il fondo e le forme del bacino. In particolare il
Pian Grande è un enorme bacino chiuso e senza sbocco che
riceve in media quasi 70 milioni di metri cubi l’anno d’acqua: i
torrenti del piano non sboccano in altri fiumi per raggiungere il
mare, ma si perdono in doline ed inghiottitoi che raccolgono
le acque in condotti sotterranei fino ad arrivare in profondità. Il
percorso di tali cavità è ancora sconosciuto. Nel mese di
giugno è possibile osservare il fenomeno della fioritura sul
piano (detta “fiorita”) che tinge il bacino di una moltitudine di
colori.
ITINERARIO 14: LE VETTE DELLA SIBILLA
IL PIAN PERDUTO
A Nord di Castelluccio lungo la strada per Visso, è possibile
osservare le morfologie addolcite del Pian Perduto.
Depressione tettonica, risalente a circa 1 milione di anni
fa, attualmente è modellato da irregolari fenomeni carsici,
particolarmente evidenti ai piedi dei Colli Alti e Bassi, verso
il Pian Grande. Nel piano si osservano doline e piccoli
inghiottitoi in corrispondenza dei quali si perdono le acque
derivanti dallo scioglimento delle nevi dei Monti Sibillini. Il
piano è famoso anche per l’omonima battaglia del 1522,
nella quale Norcia perse parte dei suoi territori a favore di
Visso.
IL SASSO DI PALAZZO BORGHESE
La dorsale del Monte Vettore termina verso nord con la
culminazione del Monte Porche e con i “pilastri” di Sasso
Borghese: il sito è di estremo fascino, sia per l’estrema
panoramicità che per le pareti verticali di Calcare
Massiccio del Sasso. Sono evidenti nell’area le
morfologie carsico-glaciali tipiche di questa dorsale. Alla
base di Palazzo Borghese è possibile osservare il laghetto
di Pian delle Cavalle, alimentato dallo scioglimento delle
acque di fusione delle nevi dei Monti Sibillini. Nel bacino si
trovano faune endemiche esclusive dell’area.
GLOSSARIO
A
AMMONITI: Molluschi Cefalopodi estinti repentinamente intorno al limite Cretacico Superiore-Paleocene (circa 66 milioni di
anni fa) senza lasciare discendenti. La loro importanza in paleontologia si deve al loro utilizzo come fossili guida: la grande
espansione areale e la breve diffusione temporale di alcune specie permettono, infatti, il loro utilizzo in stratigrafia per la
datazione delle rocce sedimentarie.
ANTICLINALE: Piega (Vedi) convessa verso l’alto, con al nucleo le rocce più antiche.
B
BIOCLASTO: Granulo presente in alcune rocce sedimentarie di origine organogena, proveniente dalla disgregazione di gusci
o parti scheletriche di organismi marini.
C
CALCARE: Roccia sedimentaria che si forma principalmente per la precipitazione di carbonato di calcio; in mare aperto si
forma per accumulo di scheletri calcarei di microrganismi marini.
CALCARE MASSICCIO: Calcari di mare poco profondo (simile alle Bahamas attuali) risalente a 200 milioni di anni fa
(Giurassico inferiore).
CALCARENITE: Roccia calcarea detritica costituita da granuli di dimensioni di una sabbia.
CALCARI DIASPRIGNI: I Calcari Diasprigni sono delle rocce caratterizzate da alternanze di calcari e selce di colore verde e
rosso prevalente. In Valnerina presentano abbondanti livelli detritici, con banconi di calcareniti (vedi) spessi anche alcuni metri.
CARSICO: Legato al carsismo (vedi).
CARSISMO: Complesso di fenomeni dovuti all’azione chimica sulle rocce calcaree da parte delle acque superficiali e
profonde.
COLATE RAPIDE DI DETRITO E DI FANGO: Flusso di sedimenti misti ad acqua che si muove come un fluido continuo
guidato dalla forza di gravità, la cui grande mobilità è dovuta all’aumento degli spazi vuoti tra i sedimenti saturati da acqua o da
un misto di acqua e terra. Avvengono in concomitanza di fenomeni piovosi intensi.
CONCA CARSICO GLACIALE: Conca la cui origine è dovuta sia a fenomeni legati al carsismo (vedi) che a quelli legati alla
presenza di ghiacciai durante l’ultimo periodo glaciale che terminò circa 12.000 anni fa.
CONTATTO STRATIGRAFICO: Contatto tra due corpi geologici distinti, nel quale si mantengono inalterati i reciproci rapporti
stratigrafici acquisiti al momento della loro messa in posto.
CONTATTO TETTONICO : Superficie tettonica (vedi) lungo la quale due corpi geologici distinti si trovano a contatto. La natura
tettonica della superficie di contatto implica che i rapporti reciproci tra i due corpi, acquisiti al momento della messa in posto,
possono non essere rispettati.
CRETACICO: Secondo Periodo dell’Era Mesozoica compreso tra 145 e 66 milioni di anni fa.
CROSTA: Parte più esterna della Terra solida situata al di sopra del mantello (vedi).
D
DEPRESSIONE TETTONICA: Bacino sedimentario formatosi per l’azione di faglie dirette (vedi) che hanno ribassato una
porzione di territorio rispetto ad un’altra.
DGPV: Fenomeno di movimento in massa di grandi dimensioni che può coinvolgere anche interi versanti, dal crinale fino al
fondovalle. Viene catalogata tra i movimenti di frana, in quanto comporta uno spostamento verso il "basso" di una porzione di
pendio a seguito della azione della gravità.
DIATREMA: Condotto vulcanico riempito di brecce prodotte da una violenta eruzione esplosiva.
DISCORDANZA ANGOLARE: Discontinuità che separa due corpi geologici stratificati, che presentano orientazione e inclinazione
differenti; gli strati sottostanti la discontinuità, più antichi, sono deformati, erosi e successivamente ricoperti dagli strati più recenti.
DOLINA: Depressione arrotondata di profondità variabile, formatasi per carsismo (vedi) superficiale.
E
EROSIONE REGRESSIVA: Processo di erosione fluviale, che si propaga da valle verso monte.
EVAPORITI: Rocce che si formano dalla precipitazione di minerali disciolti nell'acqua per effetto della evaporazione; in UmbriaMarche si sono deposte nel Triassico (in Valnerina sono presenti solo nel suo sottosuolo).
EVENTO ANOSSICO GLOBALE: Evento di assenza di ossigeno negli oceani di tutta la Terra.
F
FAGLIA: Frattura della roccia lungo la quale si verifica un apprezzabile movimento relativo dei blocchi rocciosi separati. La faccia
superiore del piano di faglia (vedi) è detta tetto, quella inferiore letto.
FAGLIA DIRETTA: In una faglia (vedi) “diretta” il blocco di tetto scende rispetto al blocco di letto. Si forma in un regime tettonico
distensivo (vedi) e genera un allungamento e assottigliamento della crosta terrestre.
FASE TETTONICA ESTENSIONALE: Fase della storia geologica in cui si generano bacini di sedimentazione delimitati da faglie
dirette.
FASE TETTONICA COMPRESSIVA: Fase tettonica in cui si originano nuove catene montuose, con formazione di pieghe, faglie
inverse e sovrascorrimenti.
FINESTRA TETTONICA: In presenza di un sovrascorrimento (vedi) si crea nel momento in cui, in una zona sottoposta
ad erosione, la demolizione progressiva dell’unità tettonica sovrascorsa consente l'affioramento e l'osservazione di rocce
appartenenti all’unità sottostante.
FRANE DA SCIVOLAMENTO: Si dividono in base alle caratteristiche geometriche della superficie di scorrimento in movimenti
per scivolamento planare o rotazionale. Nel movimento planare avvengono principalmente in corrispondenza di superfici
discontinue già inclinate (come ad esempio superfici di strato in una successione sedimentaria, superfici di fratturazione); nel
movimento rotazionale si verificano lungo superfici curve, concave verso l'alto.
G
GIURASSICO: Secondo Periodo dell’Era Mesozoica compreso tra 201 e 145 milioni di anni fa.
GRABEN: Bacino sedimentario delimitato da un sistema di faglie dirette (vedi).
I
INGHIOTTITOIO: In un’area pianeggiante in cui è attivo il carsismo (vedi), è il luogo dove l’acqua che scorre in superficie
defluisce nel sottosuolo; spesso si forma sul fondo di una dolina per il suo crollo o la sua dissoluzione.
K
KAMAFUGITE: Roccia vulcanica ultrapotassica piuttosto rara. È caratterizzata da contenuti relativamente alti di CaO.
M
MAGMA: Sistema complesso, eterogeneo, costituito da una fase liquida silicatica, una fase gassosa disciolta e una fase
solida. Il raffreddamento di questo fuso viscoso porta all’origine delle rocce magmatiche.
MAIOLICA: Calcare marino con noduli di selce grigia/nera, risalente al Giurassico superiore-Cretaceo.
MANTELLO: Porzione rocciosa della Terra situata tra 5 e 40 km sotto la superficie, tra la crosta e il nucleo (la parte più
interna della Terra).
MESOPIEGA: Piega (vedi) osservabile alla scala dell’affioramento ; la sua distribuzione e la sua forma consentono
l’acquisizione di informazioni sulla piega maggiore (anticlinale o sinclinale) che la contiene.
N
NEOLITICO: Il Neolitico (età della nuova pietra) è un periodo della preistoria, l'ultimo dei tre che costituiscono l'età della
pietra e che sono distinti in base alle tecniche utilizzate dall’uomo. Il Neolitico fu contraddistinto da notevoli innovazioni nella
litotecnica, tra le quali la principale è rappresentata dall'uso della levigatura. Altre innovazioni furono l'introduzione dell'uso
della ceramica, dell'agricoltura e dell'allevamento.
O
OLOCENE: Epoca nella quale stiamo vivendo iniziata circa 12.000 anni fa. Il limite con l'epoca inferiore (il Pleistocene, vedi)
coincide approssimativamente con il termine dell'ultima fase glaciale che ha interessato l'emisfero settentrionale.
P
PIANO DI FAGLIA: Superficie lungo cui si è verificata la frattura e che separa i due blocchi adiacenti di roccia che sono in
moto relativo l'uno rispetto all'altro.
PIATTAFORMA CARBONATICA : Area marina di acqua bassa, caratterizzata da una grande produzione di sedimenti
carbonatici da parte di organismi o per precipitazione chimica.
PIEGA: Struttura che si origina per incurvamento e flessione di rocce stratificate, di giacitura originariamente orizzontale,
dovuta all’azione di forze di compressione, collegate alla formazione dei rilievi montuosi.
PLEISTOCENE: Prima Epoca del Quaternario (vedi) compresa tra 2,6 milioni di anni fa e circa 12.000 anni fa.
Q
QUATERNARIO: Periodo più recente della storia geologica; ha inizio circa 2,6 milioni di anni fa ed è tuttora in corso. Questo
periodo è caratterizzato da modificazioni climatiche e alterne fasi di espansione e ritiro dei ghiacci.
R
ROCCIA VULCANICA: Prodotto della solidificazione della lava sulla superficie terrestre, in ambiente subaereo o subacqueo.
S
SCAGLIA BIANCA: Roccia sedimentaria risalente al Cretacico (vedi) caratterizzata da calcari micritici (a granulometria molto
fine) bianchi con selce grigia.
SCAGLIA CINEREA: Roccia sedimentaria costituita da calcari marnosi e marne di colore grigio risalente all’Eocene superioreMiocene inferiore (tra circa 35 e 23 milioni di anni fa) .
SCAGLIA ROSSA: Roccia sedimentaria risalente al Cretacico-Paleogene (tra circa 90 e 40 milioni di anni fa). E’ costituita da
calcari con selce rossa a grana fine, più o meno marnosi, di colore prevalentemente rossiccio.
SOSTANZA ORGANICA: Quasi tutte le rocce sedimentarie contengono un variabile contenuto di sostanza organica di origine
animale, vegetale o mista. Quando i processi ossidanti che avvengono durante la trasformazione dei sedimenti in rocce non
distruggono queste sostanze, esse possono conservarsi e concentrarsi nelle rocce. L’abbondanza di sostanza organica in una
roccia è indice di scarsità o assenza di ossigeno nell’ambiente in cui si è sedimentata.
SOVRASCORRIMENTO: Ampio corpo roccioso con geometria tabulare traslato orizzontalmente su una superficie con
predominante giacitura originaria suborizzontale; tale giacitura può essere piegata da eventi deformativi successivi.
STROMATOLITI: Strutture organo-sedimentarie che si formano per interazione tra organismi e sedimento. Tali strutture
rappresentano una delle più antiche documentazioni della vita sulla Terra e si ritrovano facilmente nei depositi paleozoici e
archeozoici, fino a testimoniare la vita di tre miliardi di anni fa.
T
TETTONICA: Ramo della Geologia che ha per oggetto lo studio della dinamica delle deformazioni della crosta (vedi) terrestre.
TETTONICO: Riguardante la tettonica (vedi).
TETTONIZZATO: Una roccia tettonizzata è deformata per la presenza di fratture, faglie e pieghe a causa dei fenomeni
tettonici che interessano la crosta terrestre (attività sismica, orogenesi…).
TRAVERTINO: Calcare concrezionale che si forma per rapida precipitazione di carbonato di calcio dall’acqua. I depositi di
travertino hanno origine nel momento in cui acque ricche di carbonati cedono anidrite carbonica all’atmosfera e ad organismi
vegetali fotosintetici. I travertini si possono formare sia in presenza di acque calde che fredde, dando luogo a diverse tipologie
di rocce.