CAMMINIAMO INSIEME! Con quali doni?
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CAMMINIAMO INSIEME! Con quali doni?
ORARIO delle MESSE della DOMENICA 10 gennaio 2016 Prefestive ore 09.00 (MADONNA DEL LATO) (GALLO BOLOGNESE) ore 19.00 DOMENICA 10 / 01 ore 08.00 - 10.00 - 11.15 (OSTERIA GRANDE) (OSTERIA GRANDE) ) (VARIGNANA) ore 16.00 ore 10.00 Una Proposta per l’Estate 2016 Dopo la bella esperienza della Gita-Pellegrinaggio del 2015 in Portogallo (Lisbona - Fatima - Porto), il parroco propone per la prossima estate (seconda metà di agosto) un viaggio di 7/8 giorni nella Spagna del sud ( Sevilla,Cordoba, Malaga, Granada e Murcia) oppure nella Spagna dell’Est ( Barcelona, Zaragoza, Valencia). Coloro che sono interessati sono invitati a un primo incontro organizzatiOratorio. vo la sera del 22 gennaio alle ore 21.00 in Oratorio Auguri ai nostri Parrocchiani che festeggiano il loro COMPLEANNO… martedì 05 Giulio Tano, Maria Scordeghin, Mario Zuppiroli, Mneris Assabbi, Ornella Veronesi, Riccardo Draghetti, Roberta Ghini, Roberto Querzola, Roberto Zappi, Sabrina Picone. 06 Antonio Zazzaroni, Giovanna Pasetti, Ilaria Bianchi, Lazzaro Bergami (90), Marco Alessandri, Monica Battaglia, Orteo Santi, Paolo Zaccaro, Vincenzo Mannise. 07 Alessandro Pavolettoni, Alice Pavan, Edoardo Poli, Eros Ragazzi, Franco Piovani, Lina Spisni, Maria Rosa Cavina, Massimiliano Carlini, Moreno Buttini, Nadia Nicoletti, Nicolas Salvini, Rosanna Gallerani, Stefania Moruzzi, Stefania Vitale, Teresa Tinti (92). 08 Agnese Ravaglia, Andrea Landi, Eugenia Padovano, Floriano Masiero, Gabriel Conforto, Gaetano Cultraro, Giorgia Mancini, Loredana Franceschelli, Nicoletta Chiavaro, Nunzia Guerriero, Sandra Manfredini. 09 Angela Virdis, Anna Maria Baldi, Floriana Stivanello, Giuliano Morozzi, Leyla Feletti, Luigi Bocchicchio, Manuela Bentivogli, Manuela Ravaglia, Nada Raspanti, Remo Zuffa, Rossana Nascetti, Silvia Naldi. mercoledì giovedì venerdì sabato Auguri agli SPOSI che festeggiano il loro ANNIVERSARIO di NOZZE… Lunedì martedì 05 06 Mariarosa Strada e Giuseppe Cella, Graziella Fini e Angelo Naldi. Mafaldina Musto e Lino Roncassaglia, Alfonsina Fabbri e Cesarino Zoni, Maria Petrillo e Saturno Marangon, Anna Rita Silvestri e Corrado Fini, Cristina Ilioiu e Ciprian Calita. 07 Viarda Berardi e Roberto Gamberini. 09 Lucia Fantilli e Vittorio Martelli, Luisa Di Caprio e Francesco Chianese. mercoledì venerdì RICORDI AM O L ’ANNI VERS ARI O DELLA MORTE DEI NOSTRI PARROCCHIANI DEFUNTI. Agnese Conti, Alessandro Cappelletti, Alfonso Brintazzoli, Alma Cedri, Amelia Lambertini, Benvenuto Bonato, Bernardo Gennusa, Ernesto Bergamelli, Flavia D'Ercole, Giuseppe Ciruolo, Giuseppe Di Gianni, Lina Cerè, Maria Roda, Natale Ghini, Nicola Loiacono, Ottavio Padovani, Raffaella Merighi. INTENZIONI per le SANTE MESSE della SETTIMANA Martedì 05 def. Raffaella e Vincenzo Merighi. Ore 19.00 (OSTERIA GRANDE) Ore 08.00 Ore 10.00 Ore 11.00 Giovedì 07 Sabato 09 Ore Ore Ore Ore 08.00 09.00 10.00 11.15 Mercoledì - 06 - EPIFANIA del SIGNORE def. Luciana Pirini - Arturo Conti e Maria Roda. def. Nello Giacometti (GALLO BOLOGNESE) def. Fam. Laghi e Pinelli - Augusto Girotti e Maria Gualandi - Roberto, Agnese e Amedeo Dazzani - Adelina De Franceschi. def. Francesco Righi Venerdì 08 def. Dardi Domenica, Brusa Mario e Francesco. def. Ottavio e Giovanni Comaggi. (OSTERIA GRANDE) DOMENICA - 10 - BATTESIMO di GESÚ def. Franza, Camisa e Signorastri. def. Argentina Poggi (GALLO BOLOGNESE) def. M. Bertilla Rebbelato e Narciso Lasi - Maria Fiorentini - Leoni, Lambertini, Gino Andreoli e Ezio Leoni. def. Per il popolo. CAMMINIAMO INSIEME! P ARROCCHIE di O STERIA G RANDE, V ARIGNANA, M ADONNA del L ATO, G ALLO BOLOGNESE, CASALECCHIO dei CONTI S ITO I NTERNET: www.sangiorgiodiosteria.it - N. 171171- 06 GENNAIO 2016 E- MAIL: [email protected] - EL. 051 945144 Con quali doni? Otto secoli prima che i Magi venissero dall'est portando doni da offrire a Gesù, Michea chiedeva: «Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato?». Il profeta dava voce alla disperazione del suo popolo, schiacciato dai suoi peccati e dalla sua vergogna. Oggi riflettiamo sulla visione di Isaia, i popoli delle nazioni che si affrettano verso Gerusalemme, carichi di doni da offrire a Dio, e sul racconto dei Magi che arrivano da lontano per offrire doni a Gesù. Con queste Scritture nella mente, anche noi potremmo essere indotti a porci la domanda di Michea. Mentre celebriamo l'epifania (o rivelazione) di Dio, in Gesù, a tutti i popoli della Terra, come potremmo esprimere la nostra gratitudine per tali doni? Quali doni abbiamo da offrire a Dio? Dio ci ha dato tutto ciò che siamo e che abbiamo. Qualsiasi cosa che possiamo offrirgli è semplicemente un riconoscimento di ciò che Dio è e di ciò che siamo noi di fronte a Dio. Le nazioni accorrevano verso Gerusalemme portando oro e incenso (Isaia). Questi doni erano per riconoscere la presenza dell'unico Dio a Gerusalemme e il desiderio di unirsi a Israele nell'offrire il loro omaggio. Ciò che Isaia vedeva nella sua visione, Matteo lo vedeva realizzato in Gesù. Per quanto riguarda i Magi, i loro doni e il loro omaggio erano rappresentativi del mondo dei “pagani”, che erano e sono, nel piano di Dio, destinati a condividere equamente i suoi doni salvifici. Oggi, non usiamo più il termine “pagani” per riferirci ad altri, ma certo tendiamo a fare distinzioni tra persone e gruppi. E tali distinzioni talvolta portano a offese, incomprensioni, pregiudizi e anche violenza. Forse non pensiamo di provare sentimenti negativi verso altri, ma per rendercene conto ci basta sosti- tuire i nomi dei popoli e delle nazioni nominate da Isaia. Cosa diremmo se il profeta avesse scritto: “Tutti verranno dall'Iran, dall'Iraq, dall'Afghanistan, dal Messico e dall'Honduras... Verranno dromedari dalla Russia e dal Sudan… musulmani ed ebrei, migranti e rifugiati, indigenti e disoccupati, malati, affamati e senzatetto... tutti verranno...”? Offriremmo loro lo stesso benvenuto che ognuno di loro potrebbe ricevere da Dio? Andremmo loro incontro con amore? Prima di andare a morire sulla croce, Gesù pregò il Salmo 136, una recitazione della storia della salvezza caratterizzata dalla misericordia infinita di Dio. Con le stesse parole sulle nostre labbra, entriamo in questo nuovo anno di porte aperte, cuori aperti, braccia aperte e misericordia per tutti senza distinzioni e senza limiti. Con quali doni andrò davanti al Signore? Ricordate la risposta che ricevette Michea tanti secoli fa? “Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono... praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio” (Michea 6,8). E così faremo, perché la misericordia del nostro Dio è stata manifestata in mezzo a noi in Gesù Cristo e perdura sempre. LECTIO DIVINA del VANGELO di LUCA Tutti i parrocchiani sono invitati a partecipare a questa iniziativa che riprende oggi, I domenica d’Avvento per il terzo anno. Un invito particolare lo rivolgiamo ai catechisti, agli educatori e a tutti coloro che sentono il desiderio di una formazione personale approfondita della fede. Ci impegniamo a dedicare ogni giorno un quarto d’ora alla lettura e alla preghiera meditata di un passo del Vangelo di Luca. BEST WISHES FOR THE NEW YEAR / AUGURONI DI UN BUON ANNO NUOVO! 4 T EPIFANIA DEL SIGNORE 1 Patricia Datchuck Sànchez Mercoledì 06 Lc. 3,3 - 6 Giovedì 07 Lc. 3,7 - 9 Venerdì 08 Lc. 3,10 - 11 Sabato 09 Lc. 3,12 - 14 Domenica 10 Lc. 3,15 - 17 Lunedì 11 Lc. 3,18 - 20 Martedì 12 Lc. 3,21 - 22 Buon anno Italia, che tu sia un Paese più equo Quale augurio fare all’Italia e a ciascuno dei suoi cittadini in questo inizio del 2016? Non esiterei a rispondere a questa domanda augurando al nostro Paese e a ognuno di noi una giustizia più grande, tale da superare le pesanti sperequazioni che ancora caratterizzano la nostra vita sociale e incidono sul cammino personale e sulle possibilità reali offerte a ciascuno. Mi riferisco a tre livelli di differenze a mio avviso non conformi all’equità doverosa per una “repubblica democratica fondata sul lavoro”. «Repubblica democratica fondata sul lavoro», quale è definita l’Italia dal primo articolo della sua Costituzione repubblicana: le sperequazioni lavorative, quelle relative al guadagno e alla distribuzione della ricchezza e quelle legate alla geografia, ovvero alle differenti possibilità offerte dal territorio in cui si vive. Sul piano del lavoro la prima clamorosa forma di ingiustizia riguarda i giovani: oltre il quaranta percento di coloro che hanno raggiunto l’età dell’accesso all'occupazione sono senza lavoro, e - quel che è peggio - sono spesso indotti a pensare che i tanti sacrifici fatti per studiare e formarsi a un domani in cui contribuire col proprio impegno alla realizzazione di sé, dei propri cari e dell'intera comunità, siano stati di fatto inutili. Togliere la speranza ai nostri ragazzi e costringerli a cercare soluzioni di vita fuori del nostro Paese, spingendoli talora anche ad abbandonarsi a forme pericolose di evasione, è una clamorosa negazione della giustizia che una sana democrazia dovrebbe garantire. Se poi si aggiunge a questa la situazione dei tanti che in età matura hanno perso il lavoro e non riescono a trovare una nuova occupazione dignitosa e capace di garantire a sé e ai propri cari le condizioni necessarie alla vita, si comprende quanto la sperequazione sul piano lavorativo suoni come un'inaccettabile ingiustizia: a fronte di chi non lavora, contro la sua volontà e le sue attitudini, ci sono situazioni di privilegio e favoritismi legati al potere, se non talvolta alla corruzione, che offendono la coscienza morale e l'esigenza collettiva di equità e la promozione re- sponsabile del bene comune da parte di tutti. Il lavoro è un diritto e dove esso viene fatto passare come un favore ad essere lesa è la giustizia, senza la quale non è possibile costruire alcuna vera democrazia e promuovere il rispetto della dignità di ogni persona umana. La sperequazione lavorativa si associa a quella retributiva: a fronte di persone che con quello che guadagnano non riescono neanche ad arrivare a fine mese, che siano pensionati o lavoratori dipendenti o in proprio, ci sono altri che godono di guadagni spropositati o di pensioni d'oro, tanto più inaccettabili quanto più riguardano protagonisti delle istituzioni o della vita politica che avrebbero dovuto fare dell’equità il loro programma di vita. Un Paese in cui c’è chi guadagna in un anno o meno quanto la stragrande maggioranza dei lavoratori non riuscirà a guadagnare per tutta la vita è semplicemente malato, e in esso si alimenterà inevitabilmente una situazione di disagio diffuso e di disgregazione fino a che i suoi legislatori non troveranno vie per far crescere la giusta distribuzione dei beni fra i cittadini. Anche in questo campo il principio da scardinare è quello del privilegio e il coraggio del legislatore non deve fermarsi di fronte ad alcuna pretesa di diritto acquisito, tanto più se essa viene sollevata a difesa di posizioni che avallano sperequazioni insopportabili. Soprattutto nell'ambito degli stipendi pubblici occorre che siano fissati tetti massimi di guadagno che garantiscano l’equità, come peraltro avviene in diverse democrazie di antica esperienza. Se l'esempio comincerà ad essere dato nel pubblico, è possibile ed auspicabile che esso si estenda al mondo del privato e raggiunga specialmente quei settori in cui più ampio è il divario fra chi è arrivato e chi fa ancora la gavetta. L’urgenza di attuare condizioni di equità diffusa nella distribuzione dei beni deve insomma costituire un tarlo a cui non solo si ispiri l'azione dei politici, anche a esemplare danno dei propri privilegi, ma si conformino pure lo stile di vita e le scelte operative di chiunque contribuisca al bene comune del Paese col proprio impe2 gno e la propria capacità imprenditoriale. Infine, c’è bisogno di maggiore giustizia in rapporto alla forte sperequazione territoriale, propria in maniera peculiare della nostra Italia: chi ha la fortuna di nascere o vivere e produrre in alcune aree geografiche della Penisola ha obiettivamente accesso a possibilità e vantaggi del tutto impensabili in altre zone. Questo tipo di differenziazione si è acuito con l’istituzione delle Regioni, che non solo hanno appesantito la macchina burocratica, ma hanno anche creato diversità di legislazioni e di potenzialità offerte ai cittadini di considerevole impatto. Il divario storico fra Nord e Sud, lungi dal ridursi, si è acuito, mentre la sperequazione fra Regioni è divenuta spesso vistosa e intollerabile. Le riforme di cui tanto si parla non potranno ignorare questa problematica, che ad esempio giustifica le perplessità di quanti vedono nelle scelte riguardo alla ventilata abolizione delle Province un oblio reale dell'impatto capillare che esse hanno rispetto alle istituzioni regionali, grazie proprio alla loro maggior vicinanza ai cittadini e al territorio. Anche per il lavoro relativo agli assetti istituzionali del Paese, insomma, l’equità dovrà essere considerata criterio imprescindibile e condizione di effettiva fecondità delle scelte. Ovviamente, questo generale bisogno di giustizia non potrà essere soddisfatto ai vari livelli senza il protagonismo di uomini e donne che ispirino alla giustizia le loro scelte e i comportamenti pubblici e privati. L’auspicio di un Paese più giusto risulta così inseparabile da quello di cittadini più motivati e impegnati nella promozione di una società equa e solidale, in particolare se si tratta di protagonisti della vita pubblica o dell’economia. Senza una diffusa tensione morale, senza un profondo amore per la giustizia radicato nei cuori, il superamento delle sperequazioni resterà lettera morta. Solo dove le coscienze saranno sostenute dal riferimento al bene che le trascende tutte, l’orizzonte degli interessi penultimi non potrà sopraffare quello dell'ultimo orizzonte, misura della verità e del bene. Per chi crede è qui facilmente riconoscibile lo spazio della ispirazione religiosa e la forza del giudizio e dell’amore del Dio vivente nei cuori che gli si aprono. Qui l’augurio per l'anno → che inizia si fa in me preghiera perché si spalanchi in ognuno di noi questa porta del cuore e possano sempre più realizzarsi nell'anno che inizia per la vita di ciascuno e la storia di tutti le parole della Scrittura: “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno” (Salmo 85,11). Bruno Forte P RESEPE NELLE FAMIGLIE Anche quest’anno, in collaborazione con la Polisportiva, ha avuto luogo il concorso dei PRESEPI NELLE CASE. MERCOLEDÍ 6 GENNAIO EPIFANIA DEL SIGNORE Premiazione per tutti oggi 06/01/2016 al BOCCIODROMO. Festa dei Santi MAGI Patroni della Parrocchia di Gallo Bolognese “ UN RIFUGIATO A CASA MIA”” Dalle parole di Papa Francesco, nasce il progetto Caritas / CEI "Un rifugiato a casa mia" che costituisce per tutti noi una speciale occasione per aprirci verso il prossimo e all'accoglienza nello spirito della carità. Le persone giunte in Italia, regolarmente identificate e raccolte nei CAS della nostra provincia sono tante ed hanno bisogno di recuperare una vita dignitosa. Coordinati dalla Caritas Diocesana, vogliamo quindi realizzare un'accoglienza che risponda alle loro necessità a 360° gradi. I presupposti per concretizzare il progetto, che ha una durata determinabile in circa 1 anno, sono i seguenti: - ricerca di un alloggio nel territorio che non comporti un canone d'affitto elevato; - ricerca di un'attività lavorativa, anche non continuativa e saltuaria presso aziende, condomini, agricoltori e commercianti del nostro territorio; - organizzazione di una "Rete" di collaborazione basata sulla disponibilità di ognuno di noi secondo la propria disponibilità: un elenco di "donatori" potrebbe soddisfare le necessità di sostentamento (vitto, utenze...); altri potrebbero offrire solo qualche ora del proprio tempo per accompagnamento e compagnia; - il laboratorio Caritas S. Marta, il "Carrello Amico", i corsi gratuiti di Italiano per stranieri completano la nostra offerta integrativa. I magi sono la primizia dei popoli che giungono alla fede in Gesù. I magi sono dei saggi: hanno sete di verità e di salvezza. Desiderano la conoscenza che serve per la vita. Programma della Festa Ore 09.30 - Accoglienza dei parrocchiani e degli ospiti Arrivo dei MAGI Ore 10.00 - MESSA SOLENNE Ore 11.00 - Colazione comunitaria nel Salone Ore 15.00 - CONCERTO dei MAESTRI CAMPANARI di Stiatico Ore 16.00 - CONCERTO della CORALE “SPORE” di BOLOGNA Ore 17.00 - Crescentine preparate dal M.A.S.C.I. BENEDIZIONI di S. ANTONIO ANTONIO ABATE ABATE Nei prossimi giorni avranno luogo le Benedizioni di S. Antonio Abate alle stalle e agli animali. E’ un segno dell’ attenzione particolare che la Comunità cristiana ha sempre riservato al lavoro degli allevatori e degli agricoltori. Per poter avviare il progetto occorre che ci sia la vostra adesione! Rendetevi disponibili oggi stesso personalmente, in Chiesa o tramite mail all'indirizzo: [email protected] GRAZIE! FESTA DELL’ORATORIO Sabato 30 e domenica 31 gennaio 2016 COMMISSIONE del CPU per l’ANNO della MISERICORDIA LABORATORIO CARITAS “S. MARTA” Orario di apertura del laboratorio: dalle 14,30 alle 16,30 del lunedì per ricevere le donazioni e tutti i mercoledì, alla stessa ora, per la distribuzione. Richieste. Abbigliamento invernale per neonati maschi e bambini dai 7 ai 10 anni, pannolini della 4° e 5° misura; biciclette, scarpe invernali da uomo preferibilmente sportive dal n° 39 al n° 45, scarpe invernali da bambino/a a partire dal n° 22. Altre richieste: lenzuola colorate sia da letto singolo che matrimoniale, tovaglie e strofinacci da cucina, tegami/pentole anche di piccole dimensioni e piatti; coperte imbottite e piumoni per letti matrimoniali e singoli. Giacconi imbottiti da donna e uomo (taglie M e L). Un congelatore a pozzetto, una lavatrice, due comodini. Un misuratore di glicemia. Un lettino da bambino e un trio (carrozzina,passeggino ed ovetto). Un televisore piccolo anche senza decoder. Riunione la sera di giovedì 7 gennaio ore 21.00. BENEDIZIONI PASQUALI 2016 Nell’anno che abbiamo appena cominciato celebreremo la Pasqua la domenica 27 marzo. Pertanto dovremo anticipare l’inizio delle BENEDIZIONI PASQUALI a lunedì 18 gennaio prossimo. IN ORATORIO ogni domenica ore 14.30 TOMBOLINA COME IN FAMIGLIA 3